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Cronologia dell'Unit d'Italia

A cura del prof. Dino Carpanetto, Professore di Storia Moderna allUniversit di Torino LItalia dalla Rivoluzione francese a Napoleone 1792-1796 Nel clima politico influenzato dalla Rivoluzione francese, anche in Italia si formano gruppi di orientamento democratico-repubblicano che prendono a riferimento le idee di libert, di eguaglianza, di costituzione, provenienti dalla Francia. Il periodo vede diversi patrioti repubblicani, a Torino, Milano, Napoli, Venezia, coinvolti in congiure contro i sovrani, che ovunque falliscono. 1796-1799 Linizio della campagna dItalia di Napoleone Bonaparte contro gli Austriaci determina il crollo delle vecchie strutture statali della penisola e la nascita delle repubbliche sorelle Cispadana e Transpadana poi fuse nella Cisalpina , Romana (1798) e Napoletana (1799). A Torino si forma un governo provvisorio (dicembre 1798) sotto il controllo militare dei francesi e il re Carlo Emanuele IV abbandona la capitale. 1799 Nellestate-autunno, le repubbliche italiane sono travolte dalle insorgenze contadine e dalla coalizione antifrancese. A Parigi il 18 brumaio (9 novembre) Napoleone si impadronisce del potere con un colpo di stato. 1800 La vittoria di Napoleone a Marengo (14 giugno), che riporta lalta Italia sotto controllo francese, apre la strada alla ricostituzione della Repubblica Cisalpina. 1802 Ai Comizi di Lione i notabili della Cisalpina approvano la creazione della Repubblica Italiana, con Napoleone presidente. Il Piemonte annesso alla Francia; viene ricostituita la Repubblica Ligure. 1805 Napoleone trasforma la Repubblica Italiana in Regno dItalia e viene incoronato re a Milano. La Repubblica Ligure annessa allImpero francese. 1806 I Francesi invadono il Regno di Napoli. I Borbone si ritirano in Sicilia protetti dalla flotta inglese. Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, diventa re di Napoli. 1808 I Francesi occupano Roma. Lanno seguente lo Stato Pontificio annesso allImpero francese; Pio VII, arrestato, viene trasferito a Savona, poi a Fontainebleau. LItalia nel periodo della Restaurazione 1814 Il 31 marzo le truppe della coalizione antifrancese entrano a Parigi. A Milano, il tentativo di salvare il Regno dItalia naufraga nel disordine. A Roma torna Pio VII. Il 16 novembre si apre il congresso

di Vienna. 1815 Il Congresso di Vienna decide gli equilibri italiani con la restaurazione delle antiche dinastie. Sui troni di Napoli e di Palermo tornano i Borbone, nella persona di Ferdinando IV, che nel 1816 unisce le corone dando vita al regno delle Due Sicilie e assumendo il nome di Ferdinando I. Lex re di Napoli Gioacchino Murat rivolge un appello agli Italiani (proclama di Rimini), invitandoli a prendere le armi contro il dominio austriaco. Sconfitto dagli Austriaci a Tolentino, in settembre tenta uno sbarco in Calabria nella speranza di sollevare le popolazioni e di riconquistare il trono, ma viene catturato a Pizzo e fucilato. Al Congresso di Vienna lAustria ottiene la Lombardia e il Veneto, costituiti in regno Lombardoveneto. decisa la restituzione al re di Sardegna del Piemonte, cui viene annessa la Liguria, dellintera Savoia e di Nizza. La Toscana restituita al granduca Ferdinando III di Lorena. Parma, Piacenza e Guastalla assegnata a Maria Luisa dAustria, moglie di Napoleone. Lucca a Maria Luisa di Borbone. Modena a Francesco IV dAustria-Este. 1820 Nel Regno delle Due Sicilie scoppia uninsurrezione, incoraggiata dalla rivoluzione che in Spagna ha ripristinato la costituzione del 1812. I democratici, sotto la guida del generale Guglielmo Pepe, capo della Carboneria, adottano una Costituzione e ottengono le elezioni per la nomina del Parlamento. Ferdinando I giura la Costituzione. In Sicilia inizia un moto indipendentista. Le truppe napoletane conquistano Palermo, mentre a Napoli si riunisce il Parlamento. 1821 Linsurrezione costituzionale coinvolge marginalmente il Piemonte. Nel febbraio un esercito austriaco scende nel sud dItalia e travolge le truppe fedeli alla Costituzione. Seguono fucilazioni ed esili dei patrioti. Inutile il tentativo di fornire appoggio ai Napoletani dei liberali piemontesi, guidati da Santorre di Santarosa e ingannati dallambiguo atteggiamento del principe Carlo Alberto. Nel marzo 1821 alcuni reggimenti piemontesi si ribellano chiedendo la Costituzione e la guerra contro lAustria. I ribelli sono presto sconfitti dalle truppe austriache e da quelle piemontesi rimaste fedeli al re Carlo Felice. Anche nel LombardoVeneto si formano gruppi di liberali. Il dibattito si sviluppa attorno al giornale Il Conciliatore, su cui scrivono letterati, giuristi ed economisti propagandando le teorie liberali. La polizia austriaca li accusa di cospirazione e interviene. Seguono processi e condanne a morte o a lunghe pene detentive. 1822 I tribunali piemontesi e napoletani emettono severe sentenze contro coloro che a vario titolo avevano partecipato ai moti liberali. Per sfuggire al carcere o alla pena di morte, centinaia di patrioti italiani si rifugiano in Svizzera, Belgio, Inghilterra, Francia. In questi paesi tengono vivi i collegamenti, in attesa di poter riprendere la lotta politica in Italia. 1831 Scoppiano moti liberali nei ducati di Modena e Parma e nello Stato pontificio (in particolare in Emilia-Romagna). Lintervento delle truppe austriache consente ancora una volta una facile repressione. Il duca di Modena Francesco IV fa giustiziare i capi della ribellione, Ciro Menotti e Vincenzo Borelli. Il patriota italiano Giuseppe Mazzini fonda una nuova organizzazione rivoluzionaria, la Giovine Italia, ispirata agli ideali dellunit, della repubblica e della fratellanza universale. In Piemonte Carlo Alberto succede a Carlo Felice. 1832 Il papa Gregorio XVI condanna nellenciclica Mirari vos la libert di stampa e il diritto a ribellarsi

contro un governo dispotico. 1833 A Milano lo storico ed economista Carlo Cattaneo fonda la rivista Il Politecnico, con cui promuove il processo di modernizzazione della penisola e il suo inserimento nellarea dello sviluppo capitalistico e della rivoluzione industriale. 1834 Tentativi insurrezionali dei mazziniani a Genova e in altre parti dItalia, che si concludono tutti con fallimenti. Ai moti di Genova partecipa anche il giovane ufficiale di marina Giuseppe Garibaldi. Mazzini fonda a Berna la Giovine Europa, che raccoglie patrioti italiani, tedeschi e polacchi. 1843 Il filosofo Vincenzo Gioberti pubblica il Primato morale e civile degli italiani (1843), fautore dellaccordo tra chiesa e movimento per lindipendenza nazionale. 1844 Su impulso di Mazzini, esule a Londra, riorganizzata lassociazione Giovane Italia. Un gruppo di mazziniani, guidato dai fratelli Bandiera, tenta uninsurrezione in Calabria che viene repressa dal governo borbonico. 1846 Lelezione di Pio IX, al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti, suscita aspettative fra i liberali italiani. A Roma sono attuate alcune riforme: amnistia per i prigionieri politici, allentamento della censura, istituzione della guardia civica e di un consiglio municipale. Muore il duca di Modena Francesco IV dAustria-Este; gli succede il figlio Francesco V. 1847 Il re di Sardegna Carlo Alberto concede alcune riforme e una maggiore libert di riunione e di stampa. Pio IX concede la libert di stampa; a Roma sorgono numerosi circoli democratici. Occupazione di Ferrara da parte delle truppe austriache come forma di pressione contro la politica di apertura adottata dal papa.

Indipendenza e unit nazionale 1848 Lanno delle rivoluzione nazionali e sociali in Europa. Moto liberale a Palermo (12 gennaio), guidato da Rosolino Pilo: cacciate le truppe borboniche si forma un governo provvisorio che adotta la costituzione spagnola del 1812. Il re delle Due Sicilie Ferdinando II cede agli insorti e promulga una costituzione ispirata a quella francese del 1830 (11 febbraio). Anche il granduca di Toscana Leopoldo concede una costituzione. Il re di Sardegna Carlo Alberto promulga una costituzione, lo Statuto Albertino (4 marzo). Alla notizia dellinsurrezione liberale di Vienna, scoppia a Milano un moto popolare che dopo cinque giornate di lotta (18-22 marzo) costringe le truppe austriache del maresciallo Radetzky a ritirarsi nelle fortezze del Quadrilatero (Peschiera, Mantova, Verona, Legnano). Il duca di Modena Francesco V costretto a fuggire dallo stato, dove viene creato un governo provvisorio. Anche il duca di Parma e Piacenza Carlo II Ludovico viene cacciato dal ducato, che dopo un plebiscito annesso al regno di Sardegna (29 maggio). Venezia insorge il 17 marzo contro lAustria; viene restaurata la Repubblica Veneta (22 marzo). A capo del governo provvisorio posto Daniele Manin. Il re di Sardegna, Carlo Alberto dichiara guerra allAustria e invade la Lombardia. Ha inizio la prima guerra dindipendenza italiana. Truppe

regolari di tutti gli stati italiani si uniscono ai piemontesi. Lesercito sabaudo coglie alcuni successi a Goito e a Pastrengo. Ma presto Pio IX richiama le proprie truppe; il suo esempio sar seguito dagli altri stati. Il re delle Due Sicilie Ferdinando II scioglie il parlamento e forma un ministero composto da elementi conservatori. Guglielmo Pepe, comandante del corpo di spedizione inviato nellItalia settentrionale per combattere al fianco del regno di Sardegna, richiamato a Napoli, disobbedisce e si trasferisce a Venezia per cooperare alla sua difesa. Il Piemonte decide di annettere la Lombardia. La sconfitta di Carlo Alberto nella battaglia di Custoza (23-25 luglio) rovescia le sorti della guerra. Il 6 agosto gli Austriaci rientrano a Milano; il 9 agosto il Piemonte si accorda con lAustria e firma larmistizio di Salasco; la Lombardia torna allAustria. Segue in tutta Italia un periodo di ritorno allordine. Gli Austriaci occupano il ducato di Parma e Piacenza Dopo luccisione del primo ministro, Pellegrino Rossi, scoppiano a Roma tumulti popolari che inducono il papa Pio IX a fuggire a Gaeta. Limperatore dAustria Ferdinando I decide di abdicare. Gli succede il nipote Francesco Giuseppe. 1849 In diversi stati italiani riprende liniziativa democratica e unitaria. Il granduca di Toscana Leopoldo II fugge e si rifugia a Gaeta. A Firenze si forma un governo provvisorio, che proclama la Repubblica Toscana, ma il 12 aprile elementi aristocratici e moderati rovesciano il governo democratico. Unassemblea costituente proclama a Roma (9 febbraio) la fine del potere temporale del papato e la nascita della Repubblica Romana. Viene insediato (29 marzo) un triumvirato composto da Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi, la cui politica di conciliazione non vale a impedire un intervento armato della Francia in soccorso del papa. Il re di Sardegna, Carlo Alberto, denuncia larmistizio con lAustria e riprende le ostilit. Ma lesercito piemontese, sotto la guida del generale polacco Wojciech Chrzanowski, viene nuovamente sconfitto dagli Austriaci a Novara (23 marzo). Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II. Il giorno successivo Piemonte e Austria concludono a Vignale un armistizio che non comporta perdite territoriali per i piemontesi. Il 10 agosto firmata la pace di Milano, con la quale si chiude definitivamente la prima guerra di indipendenza. Dopo dieci giorni di scontri, i patrioti di Brescia, insorti sotto la guida di Tito Speri, si arrendono agli Austriaci (1 aprile). In aprile il governo francese decide una spedizione militare contro la Repubblica Romana. Le truppe guidate dal generale Oudinot sbarcano a Civitavecchia e iniziano loccupazione del territorio della repubblica; il 29/30 aprile i Francesi sferrano un attacco contro i volontari repubblicani che difendono Roma, ma vengono respinti dagli uomini di Garibaldi. Il liberale moderato Massimo dAzeglio viene nominato capo del governo piemontese. Le truppe del regno di Napoli riconquistano la Sicilia e occupano Palermo (15 maggio). Ferdinando II, che nel marzo ha definitivamente sciolto il parlamento napoletano, abolisce anche nellisola ogni forma costituzionale. Le autorit della Repubblica Romana sono costrette a cedere ai Francesi. Lassemblea costituente prosegue tuttavia i lavori e il 3 luglio promulga la costituzione, mentre lesercito francese occupa la citt. Le truppe comandate da Garibaldi tentano di sganciarsi dal nemico, ma vengono catturate o disperse. Il duca Francesco V fa ritorno a Modena (10 agosto). In precedenza le truppe austriache avevano riportato sul trono del ducato di Parma e Piacenza Carlo III Ferdinando di Borbone. La restaurazione procede in tutta Italia; il Piemonte lunico stato a conservare lo statuto. In Piemonte, Vittorio Emanuele II scioglie il parlamento (20 ottobre) che manifesta resistenza ad approvare la pace di Milano, e con il proclama di Moncalieri fa appello agli elettori affinch confermino la loro fiducia al governo moderato del conte Massimo dAzeglio. 1850 Pio IX rientra a Roma, occupata dai Francesi, intenzionato a chiudere ogni precedente apertura fatta ai liberali. LAustria impone al Lombardo-Veneto unamministrazione di tipo militare, mettendo

come governatore il generale Radetzky. 1852 Processi a Mantova contro i cospiratori mazziniani con 110 condanne. Tra gli otto fucilati il sacerdote Enrico Tazzoli. Il Piemonte accoglie migliaia di esuli politici provenienti da tutti gli stati italiani. In Piemonte diventa presidente del consiglio dei ministri Camillo Cavour, uomo di esperienza internazionale, che nel 1848 con la fondazione del quotidiano Il Risorgimento aveva abbracciato una linea liberale e costituzionalista. Cavour promuove riforme di modernizzazione economica e istituzionale (ferrovie, canali di irrigazione, bonifiche) e leggi per la limitazione dei privilegi del clero. In politica estera favorisce linserimento del regno sardo nella diplomazia europea. 1856 Al termine della guerra di Crimea, cui il regno sardo ha partecipato a fianco di Francia e Inghilterra, Cavour solleva la questione italiana nel congresso di Parigi e denuncia il ruolo svolto in Italia dallAustria. 1857 Patrioti repubblicani, come Giuseppe La Farina, Daniele Manin e Giuseppe Garibaldi, fondano la Societ Nazionale Italiana, in appoggio alla politica di Cavour. Nuovo tentativo insurrezionale dei mazziniani a Genova, prontamente represso. In giugno un gruppo di patrioti italiani guidati da Carlo Pisacane tentano di sollevare le popolazioni del Sud (spedizione di Sapri), ma sono dispersi dalle truppe borboniche e sterminati dalla popolazione. 1858 Incontro segreto a Plombires tra Cavour e limperatore di francesi Napoleone III, in cui sono decisi i preliminari dellaccordo franco-sabaudo, ratificato nel gennaio del 1859. Prevede uno scambio tra territori e intervento militare: lesercito francese si sarebbe mosso contro lAustria in caso di aggressione al Piemonte; dopo la guerra si sarebbe formato un Regno dellAlta Italia (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto) governato dai Savoia; alla Francia sarebbero toccate in cambio la Savoia e Nizza. In previsione della nuova guerra con lAustria, il Piemonte accoglie circa 20.000 mila volontari provenienti perlopi dalla Lombardia, da Modena, dalla Toscana e dal sud. Ammassando truppe ai confini e facendo fare ai volontari di Garibaldi esercitazioni nelle vicinanze del territorio austriaco, il Piemonte provoca la reazione di Francesco Giuseppe. Allimperatore austriaco, che intima di sospendere tali azioni, Cavour risponde negativamente: si configura latteso pretesto di guerra, condizione per mettere in atto gli accordi franco-piemontesi. Seconda guerra di indipendenza (27 aprile-8 luglio). Le truppe franco-piemontesi sconfiggono gli Austriaci a Montebello, Palestro, Magenta, Solferino e San Martino. Garibaldi, con i volontari organizzati nella brigata dei Cacciatori delle Alpi, conquista Varese, Como, Bergamo e Brescia. In Emilia, Romagna e Toscana la popolazione insorge chiedendo lannessione al Piemonte: questi avvenimenti preoccupano limperatore francese. L8 luglio, Napoleone III, senza consultare il re sabaudo, si ritira dal conflitto. Preliminari di pace, a Villafranca tra Napoleone III e Francesco Giuseppe, nonostante lopposizione di Cavour che si dimette da presidente del consiglio. La Lombardia ceduta al Piemonte. 1860 A riguardo delle regioni centrali si decide di sottoporre al giudizio delle popolazioni toscane, emiliane e romagnole la proposta di fare parte del nuovo regno. I plebisciti danno risultato favorevole. Si forma cos uno stato nuovo, composto da Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia, Romagna e Toscana. Al comando di Garibaldi una spedizione di volontari, i Mille, si imbarca da

Quarto, vicino a Genova, diretta in Sicilia (5 maggio 1860). Raggiunta lisola (11 maggio), i garibaldini sconfiggono lesercito borbonico a Calatafimi e occupano Palermo. Dopo la battaglia di Milazzo, attraversano lo stretto e il 7 settembre Garibaldi fa ingresso a Napoli (7 settembre). Definitiva sconfitta dei borbonici nella battaglia del Volturno (1 e 2 ottobre). Con il beneplacito della Francia lesercito piemontese, scende al sud. Dopo un breve scontro con le forze pontificie, Vittorio Emanuele II si incontra con Garibaldi presso Teano, o secondo altre versioni a Taverna Catena nel comune di Vairano Patenora (26 ottobre). Garibaldi lo saluta come re dItalia. Chiede per un anno il governo delle regioni meridionali. Al rifiuto del re, Garibaldi si ritira a Caprera. 1861 Dopo il ritiro di Garibaldi, i plebisciti approvano le annessioni del sud. Con una legge votata dal parlamento convocato a Torino, in cui sono rappresentati tutti i territori acquisiti, Vittorio Emanuele II proclamato re dItalia (17 marzo). A fondamento del regno dItalia mantenuto lo Statuto albertino. Muore Cavour (6 giugno). Gli succede Bettino Ricasoli, che prosegue la direzione moderata. 1861-1865 Il fenomeno del brigantaggio, manifestatosi come ribellione allo stato unitario, coinvolge le campagne del sud dItalia. Viene represso con lintervento dellesercito. 1862 Garibaldi con i suoi uomini muove dalla Calabria per conquistare Roma, ma viene bloccato dallesercito dopo uno scontro sullAspromonte (29 agosto). 1864 Accordo tra Italia e Francia: la Francia si impegna a ritirare entro due anni le truppe da Roma, in cambio dellimpegno italiano a non violare militarmente lo stato pontificio. 1865 Trasferimento della capitale da Torino a Firenze. 1866 LItalia partecipa alla guerra tra Austria e Prussia (terza guerra di indipendenza). Grazie ai successi dellalleato prussiano, acquisisce il Veneto. 1867 Il Parlamento vota misure antiecclesiastiche allo scopo di ricavare consistenti entrate fiscali. I Francesi e i Pontifici bloccano nello scontro a Mentana una colonna di uomini guidati da Garibaldi, che muove su Roma (3 novembre). 1868 Viene approvata la tassa sul macinato per sanare il debito pubblico. 1870 In seguito alla disfatta della Francia nella guerra con la Prussia lo Stato pontificio non dispone pi della protezione francese. Un reggimento di bersaglieri italiani entra a Roma e pone fine al potere temporale della chiesa (20 settembre). Lo Stato pontifico annesso al regno dItalia e Roma ne diventa capitale. BOX I leader della Destra storica, che govern lItalia dal 1861 al 1876

Marco Minghetti, di Bologna (1818 - 1886). Appartenenza sociale: borghesia agraria cittadina; non aveva tradizioni aristocratiche. Formazione: studi ed esperienze allestero, a Parigi e a Londra. Professione: amministratore delle sue terre, fondatore della Cassa di Risparmio di Bologna, giornalista Idee politiche: inizialmente neoguelfo, poi cavouriano. Cariche politiche: ministero di polizia nel 1848 nello Stato pontificio, segretario generale al ministero degli esteri a Torino nel 1859, nominato da Cavour con lincarico particolare di seguire gli affari italiani. Nelle elezioni politiche del marzo 1860 deputato al primo parlamento italiano nel collegio di Bologna e Loiano. Ministro dellinterno con Cavour, ministro delle finanze (dicembre 1862), presidente del consiglio (conservando le finanze) dal marzo 1863 al 1865. Ministro dellagricoltura, industria e commercio nel maggio 1869, presidente del consiglio nel 1873. Bettino Ricasoli, di Firenze (1809 - 1880). Appartenenza sociale : antica e nobile famiglia toscana. Formazione: studi superiori in collegio e a viaggi di istruzione in Italia, in Germania e in altri paesi centro-europei. Professione: amministratore delle sue terre, giornalista. Idee politiche: liberale moderato. Cariche: deputato allassemblea toscana nel giugno del48, deputato al parlamento nazionale nel gennaio61, nel 2o collegio di Firenze, collegio che gli rimase fedele. Presidente del consiglio dopo la morte di Cavour, dal 1861 al 1862, dal 1866 al 1867. Quintino Sella, di Sella di Mosso, Biella (1827 - 1884). Appartenenza sociale: antica famiglia borghese di lanieri Formazione: studi in ingegneria alluniversit di Torino e allcole des mines di Parigi per perfezionamento in campo minerario. Professione: professore di matematica e di mineralogia alluniversit, ingegnere nel corpo delle miniere Idee politiche: liberale, laico, di idee moderne in campo economico Cariche politiche: deputato nel 1860, nel collegio di Cossato (Biella), che gli rinnov sempre il mandato, ministro delle finanze nel 1862, nel 1864- 1865, nel 1869, fondatore con Bartolomeo Gastaldi del Club alpino italiano (1863). Alfonso Ferrero di Lamarmora, di Torino (1804 - 1878). Appartenenza sociale: antica famiglia nobile del Biellese. Formazione: studi allAccademia militare di Torino, ingresso nellesercito, viaggi distruzione in paesi stranieri. Professione: comandante militare. Idee politiche: laico, moderato Cariche politiche: deputato al parlamento subalpino dal 1848, ministro della guerra dal 1848, presidente del Consiglio nel 1859, dopo larmistizio di Villafranca, nel 1861 prefetto e comandante del corpo darmata al sud per combattere il brigantaggio. Presidente del Consiglio nel 1864-65, capo di stato maggiore dellesercito nel 1866. Tabelle economiche e demografiche Popolazione 1861 25.756.000 Reddito lordo per settori economici

1871 27.578.000

Agricoltura Industria Terziario Amministrazione pubblica Popolazione attiva (totale e per settori) Popolazione attiva totale Agricoltura Industria Servizi

1861-70 in % 54,4 18,7 21,5 5,4 1861 59,0% 69,7% 18,1% 12,2% 1871 56,6% 67,5% 19,2% 13,3%

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