Evaristiani
di comodit ma sacrifici, per cui necessita in loro uno spirito di adattamento a tutte le cose e di rassegnazione a tutte le prove che il Signore vorr mandarci . Non ci sar spensieratezza e neanche tristezza alcuna in questa casa; si servir il Signore in letizia, nella santa povert (Evaristo Madeddu)
Continui in questopera santa, perch sono convinto che lopera sia sorretta da Dio! Nella mia Diocesi fondi non una, ma cento Comunit. Vada ai Collegi, nelle Parrocchie: vi tenga dei discorsi, delle piccole prediche, e continui in questOpera ch bella, Dio vi benedica (S.E.R. Mons. Giorgio Del Rio)
cendo apprendere un lavoro cos che un giorno non si troveranno spostati nella vita, ma diventeranno operai onesti, buoni cittadini, amanti della Religione e della Patria. Sullesempio di Cristo, il quale pass sanando e benedicendo, compito della nostra istituzione visitare le persone malate e inferme, sostenerle con il conforto della preghiera e, nei casi pi gravi, provvedendo anche ad un eventuale ricovero. 4. Desiderosi di perpetuare il carisma del Fondatore, la nostra compagnia si impegna a custodire e ad approfondire lintuizione di Evaristo Madeddu, esprimendone le potenzialit mediante la riflessione sulla sua spiritualit, in ascolto dei segni dei tempi e delle sollecitazioni della storia. 5. A servizio della missione della Chiesa e fedele al dono di grazia ricevuto, la nostra Compagnia si diffonde e si apre alle diverse realt culturali. In dialogo con esse riconosce ed accoglie doni e valori che favoriscono lannuncio del Vangelo, la conoscenza del carisma e la spiritualit del Fondatore. 6. Conducendo vita in comune (CAN. 731 1CIC), secondo uno stile umile e discreto, vogliamo essere sempre pi attenti e disponibili ai bisogni delle perso-
ne che incontriamo nel nostro apostolato o che si rivolgono a noi, soprattutto quelle povere ed indifese. 7. Nella preghiera scopriamo la presenza dello Spirito Santo che opera nel mondo. Ci sforziamo quindi di vivere il messaggio del Vangelo per rispondere concretamente, sul modello di Ges, ai bisogni delluomo di oggi in semplicit di cuore e disponibilit di azione. 8. Ci poniamo, in modo particolare, sotto la protezione dellImmacolata Vergine del Buon Consiglio, Imploriamo altres la tutela del sacro Cuore di Ges, di santEvaristo Papa e di san Giuseppe, sposo della Vergine Maria. 9. Ci sentiamo impegnati a vivere una sempre pi profonda comunione con le consorelle della Compagnia del Sacro Cuore Evaristiane, sostenendole con la nostra preghiera e, possibilmente, collaborando in unit di intenti nelle opere di apostolato.
voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perch andiate e portare frutto e il vostro frutto rimanga (Gv 15,16) 10. Fatti partecipi nel battesimo della missione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, e divenuti strumenti della sua grazia, alimentiamo in ogni circostanza della vita la comunione con Lui, con quei mezzi che la Chiesa raccomanda o prescrive per la santificazione dei suoi fedeli. 11. Ci nutriamo assiduamente alla mensa della Parola di Dio per unirci sempre pi intimamente a Cristo nella ricerca della volont del Padre e nel perseverante dono di noi stessi nellapostolato. 12. Facciamo dellEucaristia la fonte ed il centro della nostra vita. Da essa deve scaturire la nostra carit ed il nostro ardore apostolico. Diamo dunque la massima importanza alla celebrazione quotidiana del sacrificio eucaristico e cerchiamo di rispecchiare nella nostra vita concreta ci che viene realizzato sullaltare.
13. Prolunghiamo la lode ed il ringraziamento che rivolgiamo a Dio nella celebrazione eucaristica mediante la recita della Liturgia delle Ore, mediante la quale preghiamo in nome della Chiesa e con tutta la chiesa. In particolare, siamo impegnati nella celebrazione delle Lodi mattutine e del Vespro. 14. Per attuare la necessaria conversione del cuore, ci accostiamo frequentemente al sacramento della riconciliazione. Dedichiamo volentieri il tempo stabilito al ritiro spirituale mensile e agli esercizi spirituali annuali per un continuo rinnovamento dello spirito. 15. Veneriamo ed amiamo con devozione filiale la Beata Vergine Maria. Ne promuoviamo il culto liturgico e le forme di piet raccomandate dalla Chiesa e dal nostro Fondatore, tra cui il rosario mariano, alla recita del quale siamo fedeli.
III. Castit
16. Alla sequela di Cristo, che visse nello stato di verginit per esprimere la sua totale dedizione al servizio di Dio e degli uomini, abbracciamo la castit perfetta nel celibato a motivo del regno dei cieli (Mt 19, 12).Vivendo il dono divino nella perfetta continenza annunziamo ed anticipiamo su questa terra il perfetto compimento del Regno di Dio. 17. Dalla castit perfetta deriva una vita pi piena e feconda, stimolata dalla carit e protesa allapostolato e alle opere buone. 18. Con umilt e perseveranza chiediamo questo dono spirituale, non presumendo delle nostre forze, praticando la mortificazione, la custodia di sensi e la prudenza nelluso dei mezzi di comunicazione sociale. Siamo inoltre convinti che la castit pu essere pi sicuramente custodita mediante relazioni di noi sincere e fraterne.
IV. Povert
19. Abbracciamo volentieri ed in modo volontario, sia comunitariamente, sia come singoli, la povert. Ci ci permette di sentirci pi uniti a coloro ai quali intendiamo principalmente dedicare le nostre attenzioni apostoliche. 20. Cercando di imitare gli apostoli, che hanno gratuitamente dato il dono gratuitamente ricevuto, anche noi ci impegniamo a svolgere il nostro apostolato secondo uno stile disinteressato, bench attento a non far venir meno alla Societ il necessario per la propria sussistenza. 21. In forza del voto di povert, ciascuno di noi si impegna ed accetta liberamente la limitazione e la dipendenza dal rispettivo Superiore nel disporre di tempo, mezzi e strumenti (cf can. 600 CIC). 22. Conserviamo la piena propriet dei nostri beni ed il diritto di acquistarne altri, impegnandoci, tuttavia, ad utilizzarli in modo conforme al nostro stile di vita e alle nostre tradizioni.
23. I frutti delle attivit prestate, come pure tutto ci che ciascuno riceve a motivo della Compagnia, acquisito a questultima. Ci che si riceve come pensione, sussidio o assicurazione, a qualunque titolo, acquisito dalla Compagnia (cf. can 3 CIC).
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V. Obbedienza
24. Praticando volontariamente lobbedienza ai Superiori quando comandano secondo le Costituzioni, intendiamo conformarci a Cristo, il quale venne non per fare la propria, ma la volont del Padre, sino alla morte e alla morte in croce (Fil 2, 7-8). 25. Riconosciamo nel legittimo Superiore un padre e un mediatore della volont di Dio. Gli obbediamo, pertanto, con amore filiale. Non gli facciamo tuttavia mancare un apporto intelligentemente critico e sempre rispettoso. 26. Mettiamo il massimo impegno possibile in ogni ufficio che ci verr affidato, anche se umile. 27. Intendiamo svolgere il nostro apostolato in comunione con la Chiesa universale e particolare, docili alla voce dei suoi pastori e solleciti ai loro richiami.
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mento della riconciliazione individuiamo i mezzi principali per conformare la nostra vita a Cristo e per percepirne la presenza nella nostra vita e nellapostolato che svolgiamo. 39. Gli esercizi spirituali annuali, per un periodo di otto giorni, sono vissuti come tempo speciale di grazia e di attenta verifica della propria crescita spirituale e progressiva conformazione a Ges. Mensilmente dedichiamo un giorno al ritiro. 40. I culto filiale alla Vergine offerto secondo le forme proprie della genuina tradizione della Chiesa e con la recita quotidiana del santo Rosario. 41. Ogni casa ha una Cappella, nella quale si custodisce e si adora il Signore Ges presente nellEucaristia. 42. Conduciamo la vita in comunione sotto la guida della legittima autorit, abitiamo nella casa cui siamo ascritti e non ce ne allontaniamo senza il permesso del Superiore. 43. La comunit accoglie cordialmente le persone che, per motivi diversi, la frequentano, ma riserva esclusivamente per s una parte della casa.
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44. Le visite ai parenti saranno stabilite secondo le indicazioni del Superiore competente.
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interesse rapporti di collaborazione e di comunione con quanti condividono la nostra stessa attivit.
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X. Formazione
Non temere, perch io ti ho riscattato; ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni (Is 43,1). 49. Inserendosi nel solco della tradizione della nostra Societ, la formazione intende trasmettere, insieme alla sana dottrina della Chiesa ed al suo Magistero, anche i valori del nostro patrimonio spirituale, assicurando la fedelt allidentit carismatica, alla missione e alla spiritualit del nostro fondatore. 50. Oltre alla formazione istituzionale, che impegno primario della nostra Societ, ciascuno di noi responsabile della propria formazione personale durante tutto larco dellesistenza, come segno di apprezzamento per la vocazione ricevuta e per poter sempre meglio svolgere il nostro apostolato specifico. 51. La comunit, che il luogo naturale della formazione, determina i tempi e le modalit della sua realizzazione, secondo le indicazioni e gli orientamenti dati dai responsabili.
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52. Sino a quando non sar elaborato uno specifico ed aggiornamento percorso, la formazione prevede un periodo di orientamento vocazionale. Il Postulato, il Noviziato, la professione temporanea e quella perpetua. 53. Colui che, animato da retta e libera intenzione, si sente chiamato a seguire Cristo nella nostra Compagnia, dopo un periodo di accompagnamento spirituale, presenta una domanda scritta al Superiore generale. Laspirante dovr godere di buona salute psichica e fisica; adeguata idoneit intellettuale, morale e spirituale; aver compiuto il 17 anno di et (cann.597, 642, 643 CIC).
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XI. Postulato
54. Il Postulato un periodo di tempo nel quale laspirante chiarisce a se stesso le motivazioni della propria scelta e, in docilit allo Spirito, impara ad agire secondo gli insegnamenti di Ges; nel contempo la competente autorit della Societ verifica lautenticit della sua vocazione e la presenza dei necessari requisiti. 55. Il Postulato dura un anno prorogabile, una volta soltanto, per un eguale periodo di tempo. In ogni momento, il giovane pu lasciare la Societ. Al termine del postulato, il giovane o viene ammesso al Noviziato oppure deve essere dimesso. 56. Il Postulato svolto in unapposita casa della Societ, diversa da quella del Noviziato, scelta dal Superiore generale, sotto la guida di un formatore scelto dal Superiore generale con il parere del suo Consiglio. 57. Durante questo periodo, laspirante impara a conoscere meglio se stesso, ad educarsi e a sperimentare la sua capacit di vivere in comunit. E progressivamente avviato allo studio degli elementi fondamentali della vita cristiana, a meditare la Parola di Dio, a par-
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tecipare alla vita sacramentale, a conoscere la figura del Fondatore e la storia della Compagnia.
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XII. Noviziato
58. Il noviziato un periodo in cui il novizio prende ancor pi coscienza della propria vocazione, identificandosi con essa e sperimentando lo stile di vita dei membri della Compagnia 59. Il candidato vi ammesso dal Superiore generale con il consenso del suo Consiglio. 60. Ha la durata di due anni, il primo dei quali obbligatorio. In caso permanga qualche dubbio sullidoneit del candidato, il Superiore generale, con il consenso del suo Consiglio, pu prolungare tale periodo, ma non oltre sei mesi. Chi non ammesso alla professione temporanea, deve lasciare la Compagnia. 61. Allingresso nel Noviziato, il giovane riceve un piccolo segno consistente nel distintivo Evaristiano. 62. In un clima di raccoglimento e di gioiosa ascesi, in questo periodo il candidato interiorizza la sua relazione personale con il Signore, in una piena disponibilit allo Spirito Santo e nella filiale devozione a Maria. Inoltre, approfondisce la storia e le Costituzioni della
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nostra Compagnia per sviluppare un autentico senso di appartenenza ed impara ad assumere gli atteggiamenti propri del nostro carisma. 63. Il novizio compie il Noviziato in una casa appositamente designata dal Superiore generale. Se il numero dei candidati esiguo, con la dovuta autonomia di spazi e di momenti formativi,tale luogo potr essere individuato allinterno di una comunit della Compagnia. 64. Qualora, per gravi motivi, si rendesse necessaria uninterruzione, questa non potr durare pi di tre mesi, pena linvalidit del Noviziato stesso. Assenze superiori a 15 giorni, dovranno essere recuperate (can. 649 1 CIC). 65. A tempo opportuno, sempre sotto la guida di un confratello designato dal Superiore generale, il novizio potr svolgere qualche esperienza apostolica, che gli permetter di scoprire larmoniosa unit tra azione e contemplazione, che costituisce la forza di ogni apostolato, e di maturare una consapevole formazione religioso-apostolica.
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co al Signore il resto della tua vita con voto di ubbidienza, di povert e di castit osservando scrupolosamente le nostre Costituzioni? (Risposta) Prometto di osservare con la grazia di Dio le Costituzioni e di consacrare il resto della mia vita al servizio del Signore in questa Societ laicale osservando i tre voti, di ubbidienza, di povert e di castit per tre anni. 69. La professione temporanea pu essere prolungata per un massimo di altri tre anni, al termine dei quali, non accedendo per qualsiasi motivo alla professione perpetua, il giovane deve lasciare la Compagnia. 70. Durante la professione temporanea, il professo risiede nella comunit stabilita dal Superiore generale. 71. In tale periodo, egli consolida ed arricchisce la propria formazione umana, teologica, spirituale, religiosa ed apostolica secondo il carisma della Compagnia. 72. Il Superiore generale, con il consenso del suo Consiglio, pu riammettere colui che durante la professione temporanea ha legittimamente lasciato la Compagnia, stabilendo un congruo periodo di prova prima delleventuale professione perpetua.
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sta i diritti e ne assume i doveri, ha voce attiva e passiva nelle elezioni e nelle varie consultazioni.
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che e le sane tradizioni, promuovendo un adeguato rinnovamento; trattare gli affari e le questioni di maggiore importanza per la vita e lunit della Societ; stabilire norme per tutti i membri; dare orientamenti nei diversi campi di attivit; approvare e proporre al Vescovo competente le eventuali modifiche da apportare alle costituzioni con 2/3 dei voti dei presenti; prendere visione del consuntivo economico e proporre obiettivi da perseguire; determinare le somme di cui possono liberamente disporre le singole case della Societ. 83. Il Capitolo generale ordinario convocato per procedere alla elezione del Superiore generale e del suo Consiglio alla scadenza dei sei anni, o quando lufficio del Superiore generale, per qualsiasi motivo, rimane vacante. E compito del Superiore generale, con il consenso del suo Consiglio, stabilire quando e dove il Capitolo generale debba tenersi. Situazioni particolari
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possono suggerire la convocazione di un Capitolo straordinario, per il quale si seguiranno le modalit di convocazione del Capitolo ordinario. 84. La convocazione viene fatta dal Superiore generale, almeno un mese prima dellapertura del Capitolo, con lettera circolare inviata a tutte le case della Societ. Quando lufficio del Superiore generale diviene vacante, la convocazione deve essere fatta quanto prima dal Vicario generale, cos che possa svolgere entro un mese da tale circostanza. 85. Il Capitolo generale costituito da membri di diritto e membri di elezione. Sono membri di diritto: il Superiore generale; il Vicario generale; il segretario generale; lultimo Superiore generale emerito; I delegati sono liberamente eletti dalle singole case, in numero superiore ai membri di diritto, stabilito dal Superiore generale con il consenso del suo Consiglio.
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In caso di parit, prevale lanzianit della professione perpetua o let anagrafica degli eletti. Affinch il Consiglio possa costituirsi e validamente agire, si richiede che tutti gli aventi diritto a parteciparvi siano convocati e che almeno 2/3 di essi siano presenti. 86. Per apportare modifiche alle Costituzioni si richiede la maggioranza qualificata di 2/3 dei voti dei presenti. Per le altre decisioni si richiede la maggioranza assoluta dei presenti (oltre la met). 87. Il Superiore generale promulga quanto prima gli atti del Capitolo, affinch ogni membro della Societ ne conosca i contenuti e li accolga con fede. Sino al momento della promulgazione valgono gli atti del Capitolo precedente.
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91. Il Superiore generale ha cura dellunit e della comunione tra i membri della Societ e favorisce il dialogo, la collaborazione e la conoscenza reciproca, in modo particolare: incoraggia i confratelli a vivere il vangelo, nella fedelt allo spirito dei Fondatori e alle direttive della Chiesa e del Capitolo; anima la vita apostolica secondo la missione specifica della Compagnia e in relazione alle esigenze del mondo della Compagnia e in relazione alle esigenze del mondo contemporaneo; vigila affinch i beni siano amministrati nello spirito di povert a sostegno dellapostolato e delle finalit della Societ. 92. Spetta in particolare, al Superiore generale: convocare il Capitolo generale ed il Consiglio generale a norma delle Costituzioni; trasferire i membri della Societ, sentiti i Superiori delle case di provenienza e di destinazione; presentare al Capitolo generale lo stato della So-
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ciet circa i membri, la vita spirituale, le case e la situazione economica; indirizzare ai Superiori locali lettere e direttive di carattere generale; visitare ogni tre anni, di persona o per mezzo di un Delegato, tutte le case della Societ; approvare il piano annuale dei vari compiti assegnati ai membri della Societ; prendersi cura della formazione dei membri; mantenere i rapporti con le autorit religiose e civili in nome della Societ
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cale oppure un Formatore, prima della scadenza del loro mandato; e) erigere una casa, previo consenso scritto del Vescovo diocesano, oppure sopprimerla dopo averlo consultato; f) erigere un Noviziato, o trasferirlo in altra sede mediante decreto scritto; g) ammettere al Noviziato, alla Professione temporanea e a quella perpetua; h) concedere lindulto di esclaustrazione, il permesso di assenza dalla casa religiosa fino ad un anno e lindulto di uscita dalla Societ per i professi di voti temporanei; i) dimettere per gravi motivi un religioso di voti perpetui, dando documentata informazione alla S. Sede; j) presentare al Vescovo diocesano, alle cui decisioni dovr attenersi, la richiesta di destituzione di un Consigliere Generale, qualora si rendesse necessaria;
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k) autorizzare a procedere ai seguenti atti: acquistare o alienare beni immobili; contrarre debiti o mutui previo consenso del Vescovo pro tempore della Casa generalizia; accettare donazioni, legati, vitalizi o simili; costruire nuovi edifici, demolire quelli esistenti e farvi importanti innovazioni; l) dare disposizioni per lamministrazione dei beni che costituiscono il patrimonio dei membri professi. 108. In tutti i casi riportati nellarticolo precedente, le questioni devono essere discusse ed esaminate insieme, il voto segreto.
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la Societ che il Superiore generale presenta, alla fine del suo mandato, al Capitolo generale. 115. Previa approvazione del Superiore generale pu avvalersi di collaboratori esterni e di professionisti nello svolgimento del suo ufficio.
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di confratelli impegnati nelle attivit loro affidate, sotto la guida di un Superiore. La Comunit risiede in unabitazione adeguata al numero dei componenti e alle attivit che vi si svolgono. Ciascuna casa ha un oratorio o Cappella, nella quale custodia lEucaristia, ed dotata di una quantit sufficiente di mezzi economici che garantiscano una certa autonomia nonch il sostentamento dei membri e lincremento delle opere.
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rati per confessioni, ritiri, conferenze ed esercizi spirituali; favorisce la partecipazione dei confratelli ai corsi di aggiornamento, secondo le necessit e lindole personale di ciascuno; cura il buon andamento delle attivit apostoliche e delle opere alle quali la comunit si dedica e ne risponde davanti al Superiore generale e alle autorit civili.
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lalienazione di beni che costituiscono per legittima assegnazione il patrimonio stabile di una persona giuridica (can. 1291 CIC) ; altri negozi che possono peggiorare lo stato patrimoniale della persona giuridica (can. 1295 CIC), quali, per esempio, la concessione di usufrutto,, di comodato, di diritto di superficie, di servit, di enfiteusi o affrancazione di enfiteusi, di ipoteca, di pegno o di fideiussione; le liti attive e passive in foro civile (can. 1288 CIC); limpiego del denaro eccedente le spese e che possa essere collocato utilmente per le finalit dellente (can. 1284 2, 6 CIC); laccettazione di offerte gravate da una modalit di adempimento o da condizione(can. 1267 2 CIC); lalienazione di immobili di qualunque valore; lalienazione di beni mobili di valore superiore ad un quinto della somma minima stabilita in ogni Paese dalla rispettiva Conferenza Episcopale a norma del (can. 1292 1 CIC);
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la concessione in uso o in godimento a terzi, a qualunque titolo, di immobili appartenenti alla Societ; La decisione di nuove voci di spesa rispetto a quelle indicate nel preventivo approvato; linizio, il subentro e la partecipazione in attivit considerate commerciali ai fini fiscali; lesecuzione di lavori di costruzione, ristrutturazione e straordinaria manutenzione per qualsiasi valore; ogni atto relativo a beni mobili o immobili che rivestono il carattere di beni artistici, storici o culturali, per qualsiasi valore; lassunzione di personale dipendente a tempo indeterminato; la locazione a terzi di immobili appartenenti alla Societ; lacquisto a titolo oneroso di immobili; la mutazione di destinazione duso di immobili; la costituzione o la partecipazione in societ di qualunque tipo;
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la costituzione di un ramo di attivit ONLUS; la contrazione di debiti di qualsiasi tipo con istituti di credito, persone giuridiche, enti di fatto e persone fisiche; Qualsiasi operazione che superi un quinto della somma minima stabilita in ogni Paese dalla rispettiva Conferenza Episcopale a norma del can. 1292 1 CIC. 133. La richiesta relativa ai suddetti atti deve essere rivolta in forma scritta al Superiore generale in ordine alla necessaria autorizzazione. 134. Le alienazioni, anche di beni votivi o preziosi per valore artistico o storico, sono retti dal can.638 3-4 CIC . 135. Chi contrae debiti o altre obbligazioni finanziarie senza la dovuta autorizzazione, ne resta personalmente responsabile (can. 639 3 CIC). 136. Ogni casa, sente il dovere di partecipare alle necessit della Societ e allincremento delle sue opere. Alla chiusura del bilancio annuale, pertanto,
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contribuisce secondo la frazione annualmente stabilita da Consiglio generale sul sopravanzo di cassa.
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(Rm 8,35.37) 137. Per luscita volontaria dalla Societ, la dimissione, lesclaustrazione, lespulsione dalla casa ed il passaggio ad altro istituto, si osservano le norme del diritto universale (can. 742-746 CIC). Per i casi non esplicitamente contemplati, si segue , con gli opportuni adattamenti, il diritto dei religiosi (can. 684-704 CIC). 138. Il professo di voti perpetui per grave causa pu ottenere dal Superiore generale, con il consenso del suo Consiglio, lesclaustrazione per no pi di tre anni. Una concessione superiore ai tre anni riservata alla Santa Sede (can. 745 CIC). 139. Il membro esclaustrato esonerato dagli obblighi non compatibili con la sua nuova situazione di vita, ma rimane sotto la dipendenza e la cura del Superiore generale. Pu portare labito della Societ
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solo se ci gli stato concesso. Perde il diritto di voce attiva e passiva. 140. Il professo che lascia la Societ, o ne dimesso, non pu esigere alcun compenso per lattivit svolta (can. 702 Cic). La Societ si fa carico di seguirlo, per quanto possibile e necessario, allinizio del suo inserimento nella vita sociale con qualche aiuto suggerito dalla carit cristiana.
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XXX. Laici
E a ciascuno data una manifestazione particolare dello Spirito per lutilit comune... (Cor. 12, 7) 141. In conformit al nostro carisma, condividiamo la nostra spiritualit: laici consacrati che seguono i Consigli evangelici secondi il nostro carisma; laici associati che vogliono partecipare alla missione della Chiesa nellannuncio e nel servizio, collaborando con noi nelle diverse forme del nostro apostolato. Gli uni e gli altri, secondo la loro vocazione specifica e con statuti propri, si impegnano a testimoniare e a promuovere unautentica vita cristiana, alla luce dello spirito del vangelo e dei nostri Fondatori.
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fedele in cose di poco conto, fedele anche in cose importanti (Lc. 16, 10) 142. Ci impegniamo ad approfondire costantemente la conoscenza delle nostre Costituzioni, perch nelle fedelt costruita giorno dopo giorno, possiamo far risplendere la gloria di Dio e, alla fine della vita, contemplare il Suo volto. 143. Nessun Superiore, di qualunque grado, pu concedere dispense generali dalle Costituzioni, Per giusta causa, Il Superiore generale per la Societ e i Superiori locali per la propria comunit possono, con prudenza, dispensare da qualche articolo in materia disciplinare, sempre relativamente a singole persone e a casi particolari e transitori. 144. Le costituzioni possono essere modificate solo dal Vescovo diocesano pro tempore del luogo in cui si trova la Casa generalizia, su richiesta del Capitolo generale con il consenso di due terzi dei voti dei membri presenti. In caso sorgessero dei dubbi circa lapplicazione pratica di esse, possono essere interpretate dal
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Capitolo generale e, nel periodo che intercorre tra due Capitoli, dal Superiore generale con il consenso del suo Consiglio.
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Indice generale
I. Natura, intendimenti e spirito della nostra Compagnia......3 II. Vita spirituale.....................................................................6 III. Castit..............................................................................8 IV. Povert............................................................................9 V. Obbedienza....................................................................11 VI. Le nostre virt caratteristiche........................................12 VII. Segno di consacrazione...............................................13 VIII. Comunit di preghiera e di vita....................................14 IX. Comunit apostolica......................................................17 X. Formazione.....................................................................19 XI. Postulato........................................................................21 XII. Noviziato.......................................................................23 XIII. Professione temporanea.............................................25 XIV. Professione perpetua..................................................27 XV. Governo della Societ..................................................29 XVI. Il Capitolo generale.....................................................30 XVII. Il Superiore generale..................................................34
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XVIII. Il Consiglio generale..................................................37 XIX. Il Vicario generale.......................................................38 XX. I Consiglieri generali.....................................................39 XXI. I Consiglio generale....................................................41 XXII. Il Segretario generale.................................................44 XXIII. LEconomo generale ................................................45 XXIV. Il Legale Rappresentante.........................................47 XXV. La casa religiosa........................................................48 XXVI. Il Superiore locale.....................................................50 XXVII. LEconomo locale....................................................52 XXVIII. Amministrazione dei beni.......................................53 XXIX. Separazione dalla Societ........................................58 XXX. Laici............................................................................60 XXXI. Fedelt alle Costituzioni...........................................61
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