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G. Restifo, Le ultime piaghe. Le pesti nel Mediterraneo (1720-1820), Selene, Milano 1994 <bibl.

restifo> 101 Allindomani del terremoto del 1783, leconomia cittadina ripiomba nella crisi: per venirne fuori, fra gli altri provvedimenti regi, viene promulgata la concessione della scala e porto franco per la immissione dei generi commerciabili, giu102 sta gli antichi suoi privilegi, non che un Lazzaretto per le quarantene da scontare in Messina i legni e le mercanzie provenienti da luoghi infetti o sospetti. Nelle istruzioni per il buon regolamento del portofranco non manca la tariffa delle valutazioni delle mercanzie per regola dell'esazion de' diritti di Lazzaretto. Le carte superstiti della Deputazione della salute purtroppo non registrano il traffico complessivo, ma soltanto ci che ha una ricaduta finanziaria sul bilancio dello stesso organo; tuttavia appaiono egualmente significative nella verifica dell'attivit dell'ufficio sanitario messinese. In genere sono segnalate le navi da guerra, esenti da qualunque pagamento per le convenzioni stabilite con le potenze europee; cos pure nella documentazione sono annotate le spese della Deputazione (affitto di bilance, barche, vetture, acquisto di strumenti, riparazioni e restauri del lazzaretto o di altri manufatti del servizio sanitario), le esenzioni per gli equipaggi sfuggiti ai "Turchi", per gli schiavi e le navi predate, le mancate riscossioni dei diritti di lazzaretto dalle navi mandate via a causa delle patenti sporche. 84 L'intenzione di riaprire al Levante il porto siciliano dichiarata dall'operazione editoriale che accompagna la promulgazione dell'editto reale: ne viene approntata anche un'edizione in lingua greca volgare, poi diffusa in Turchia, Siria, Russia, Egitto. La prospettiva quella di attirare traffici non solo dal Levante in generale, ma anche specificamente attrarre fuori dal Mar Nero sempre pi le navi russe, che nell'ultimo quarto del '700 si avventurano spesse volte nel Mediterraneo, ma che solitamente procedono da luoghi inquinati dalla peste o in ogni caso a rischio. In effetti, gi qualche anno dopo il provvedimento, il porto di Messina registra una nuova fase di apertura alle provenienze dal Levante (Smirne, Costantinopoli, Candia, Zante, Alessandria, Salonicco). 85
85 Si veda il Reale editto con cui si conferma alla citt di Messina il privilegio di Scala e PortoFranco, tradotto in lingua comune dei Greci per loro notizia, Napoli, nella stamperia Simoniana, 1785, citato in G. Oliva, Annali, cit., p.164.

Verso la fine del secolo Messina rappresenta nuovamente 103 lapertura del regno del Sud al Mediterraneo orientale Il movimento verso il Levante turco viene seguito da quello verso gli interessi russi, che peraltro gi nel 1782 guardano alla Sicilia come base per la flotta impegnata in guerra contro la Turchia. Listituzione del Porto Franco messinese del 1784 saccompagna, tre anni dopo, al trattato di commercio con la Russia. 86 La Deputazione di salute al lavoro Nel 1788, fra marzo e ottobre, fanno scalo nel lazzaretto messinese, fra le altre imbarcazioni, la scialuppa inglese Foretto proveniente da Smirne, la tartanella

ottomana di capitan Anagost con un carico di frumento, una corvetta francese in viaggio da Costantinopoli con lambasciatore del Marocco e pi di cento Turchi, il Padron Eugenio Fiorentino e il suo equipaggio Scappato da Turchi, la Nave Reale Moscovita nominata la Fama comandata da Capitan Don Guglielmo di Lonz procedente da Levante, che f ammessa in contumacia in questo Regio Lazzaretto pella cautela della pubblica salute 104 La riapertura del porto messinese alle provenienze levantine si conferma nel 1789: nei documenti della Deputazione della salute sono registrati un brigantino francese da Smirne, una corvetta francese da Costantinopoli, accompagnata via dallo scalo siciliano fino a Strongoli a causa della sua patente sporca, una checcia francese anchessa proveniente da Costantinopoli e seguita fino a Riposto, due fregate e tre sciabecchi russi, una bombarda francese da Costantinopoli, una tartana francese da Alessandria, una corvetta francese da Smirne, un bastimento greco da Levante e la fregata inglese Imboscata 106 tonio procedente in contumacia dall'Arta ed ammesso in questo regio Lazzaretto per purgare la impostale contumacia. Inoltre si tiene dietro sino alla Torre del Faro a una polacca greca, che con procedenza da luoghi sospetti venne dall'ordine d'essa Illustre Diputazione sfrattata da questo porto.92 Nello scorcio del secolo molto attivo nel lazzaretto messinese un profumatore, don Placido Sicuro: tocca a lui, bruciando rotoli di Droghe, cospargere di fumigazioni all'inizio, a met e alla fine della contumacia navi ed equipaggi. Lo fa fra 1791 e 1792 con la fregata inglese Euridice giunta da Smirne al comando del capitano Giorgio Lugmidon; con la corvetta, o sia Fregata Imperiale da Guerra Russa denominata Santo Nicol, e al suo equipaggio di 64 Persone in tutto, sotto il comando del Signor Comandante Don Antonio Ohara, durante la sua contumacia di venti giorni purgata in Lazaretto, come procedente da Calamo, Isola Veneziana; con due corvette e una fregata "della Corte delle Russie", anch'esse in contumacia di venti giorni e con la medesima provenienza da Calamo, in prattica, Isoletta nel Levante Veneziano; con due galeotte e un chirlanghis della marina russa con un totale di 106 uomini; col Pachebotto da Guerra Imperiale Russo nominato l'Acquila sotto il comando del Tenente Don Cristofalo Sapanzopolo, Come altres al Signor Colonnello Ferreri al serviggio dell'Imperadore di tutte le Russie, e alla di lui Famiglia, sbarcati dal detto Pachebotto in Lazzaretto e ammessi alla contumacia di venti giorni. Nel primo e nell'ultimo caso si aggiungono una quantit di lettere consignate dal sudetto Capitano (Lugmidon) colla direzione alla Corte Inglese e una quantit di Carte portate seriamente sullo stesso Pachebotto per ordine dell'Imperadore delle Russie, dirette al Generale Russo Tamara.93 Alla fine del 1791 giungono contemporaneamente nel porto messinese numerosi legni, alcuni dei quali provenienti da 107

Nello stesso anno 1792 Tra luglio e agosto giungono quattro imbarcazioni da guerra russe: la prima proviene da Calamo, Levante Veneziano e sconta ventotto giorni. Marciano insieme due chirlanghis, il Principe di Potemchin e lAchille: purgano una contumacia di ventotto giorni il primo, proveniente da Cerigo, di trenta il secondo, proveniente da Porto Cajo e Cerigo. Venti giorni di quarantena vengono osservati dalla galeotta Dafne, sotto il comando del capitano Strati Nicoforati, in arrivo da Zante. Sono in isolamento in lazzaretto per lo stesso periodo gli Officiali, e Servidori de medesimi di sbarcati col.93 108 Per il fatto davere eguali provenienze vanno in quarantena un brigantino danese, una saittina moscovita e un brigantino inglese 115 Linquietudine per la peste a Malta ma anche per la febbre gialla a Gibilterra non risparmia misure persino nei confronti di S.E. il Signor Conte di Moccenico Ministro Plenipotenziario Russo, che proprio allinizio del 1814 costretto a scontare una quarantena non breve nel Provisorio Lazzaretto della Sanit di S. Rocco. Sbarcato alla Casina della Sanit Vecchia fuori Porta Real Bassa insieme al suo seguito, costretto a restarvi per ventiquattro giorni 116 namento viene verificato m occasione delle pesti di Malta e di Noja. Nella prima occasione anche i Comuni della provincia vengono chiamati a contribuire alla sorveglianza con il mantenimento delle guardie sanitarie lungo la costa; nella seconda circostanza si sottopongono a controllo anche "le Barche da Remo della Calabria", nel quadro dell'assoggettamento a quarantena di tutto il Regno napoletano.109 Una citt in guardia La citt ormai sta di guardia e non sembra acconsentire al movimento presente nel resto d'Europa di lasciar andare in disuso - o addirittura abolire d'imperio - pratiche e istituti di politica sanitaria sviluppati nei periodi precedenti. Messina vigila anche dopo la partenza degli Inglesi: la deputazione "alla Salute" riorganizza lo spazio compreso fra il lazzaretto e la fortificazione del Salvatore e arma di schioppo i guardiani di sanit. Avvertendo i pericoli cui si va incontro, erige un nuovo locale nella Spiaggia della Spina... da situarsi per la custodia dei Bastimenti provenienti dallOttomano Levante, ivi destinati ad ancorarsi per il maggiore accerto della pubblica salute. S'aggiungono altri lavori per restaurare l'ambiente del cos detto Campo Santo, che fu occupato dalle Truppe Inglesi, ed in oggi restituito con tutte le opere fatte. 110 Una prova dell'attitudine severa in campo sanitario data da una vicenda avvenuta fra giugno e luglio del 1817. Il primo accenno viene dal pagamento effettuato da parte della deputazione di salute per la compilazione del legale processo a carico de' rei dell'atroce misfatto commesso su un brigantino russo, fermo per la quarantena nelle acque della rada di Paradiso, appena fuori la falce del porto. Pi avanti si comprende che s' trattato di infranta contumacia sul bordo di Capitan Cafferata di bandiera russa. Nella stessa insenatura bloccata, solo per una notte, un'altra nave russa, attesa la sua pro-

117 venienza da Costantinopoli luogo sospetto: all'indomani la polacca Caterina Seconda riparte senza aver data Patente. L'agitazione grande e l'infrazione sanitaria viene punita severamente, con una sentenza di morte per quattro marinai del brigantino, mentre il correo Pasquale Arena condannato a cinque anni di galera e ad esser condotto per la Citt, e borghi, e sino alla Fiumara della guardia. Una "Nota di spese" della deputazione appunta pedantescamente quanto costano il legname per due forche, la costruzione, e sfacimento delle forche stesse, quattro gabbie con loro ferrizza, e 4 uncini di ferro per le forche, l'affitto di sei cavalli per i sei portieri che portarono le verghe e di quattro muli per trasportare i condannati a morte, il pagamento ai carnefici per tutte l'esecuzioni inclusa la frusta di Avena. Non mancano i particolari orridi: il pagamento al carnefice che condusse le teste alla Grotta e quello Al Caporale della Pace in compenso della scala, che diede per affissarsi le teste, e che non volle pi ricevere. Si delinea un cerimoniale macabro di monito severissimo ai contravventori delle regole sanitarie e si celebra una sorta di riassicurazione collettiva in merito all'efficienza delle difese della salute pubblica.111 159 (1756-1763).14 Ci sono poi gli emergenti Greci, i quali lavorano attivamente per sviluppare la loro navigazione: Se plaant, suivant les priodes et les circonstances, sous le pavillon anglais, russe, vnitien, franais, voire ottoman, ils effectuent un trafic maritime de plus en plus important en Mditerrane centrale et orientale.15 Anche i Greci saltano la frontiera marina, alla ricerca delle fortune commerciali e senza preoccuparsi troppo degli scambi epidemici o delle insorgenze della peste nello stesso territorio ellenico. Insomma, nella seconda met del Settecento, al di l della linea adriatico-jonica il mondo delle comunicazioni si va vivacizzando, si internazionalizza. Accanto alle potenze tradizionali, ci sono soggetti emergenti, i quali sembrano tenere sempre meno conto dell'abituale divisione del Mediterraneo. In realt, lo stesso statuto del Mediterraneo messo in causa. Le posizioni privilegiate di Venezia e della Francia sulle linee del Levante subiscono rudi concorrenze. Gli Inglesi guardano ai pi forti capisaldi del bacino, da Gibilterra e le Baleari verso Malta e Rodi; i Russi sognano in modo sempre pi denso la fondazione d'un impero greco e cercano intanto di installarsi nel lago turco, il Mar Nero; gli Austriaci sboccano sull'Adriatico, organizzando nel 1719 i due porti franchi di Trieste e Fiume. Infine i Barbareschi, des pirates de la Rgence de Tunis surtout, viennent pousser leurs incursions jusque dans l'Adriatique. C'est contre eux que Venise soutient ses dernires luttes, de 1784 1792.16 Anche restringendo l'ottica mediterranea al solo Adriatico, si nota chiaramente come il Settecento sia portatore di mutamenti non lievi al suo assetto commerciale, e di conseguenza sul piano delle difese e delle vigilanze sanitarie. Il porto franco di Ancona, istituito nel 1732 per volere del papa Clemente XII, riesce ad accaparrarsi buona parte del traffico riattivato

198 Il 6 ottobre del 1760 si presenta davanti al porto di Malta la nave sultana dei Turchi, detta La Corona Ottomana, ma non linizio di unazione di guerra. I 71 schiavi cristiani a bordo del vascello ammiraglio turco si sono ribellati e se ne sono impadroniti e naturalmente hanno fatto vela verso lisola dei cavalieri. Qui vengono messi immediatamente sotto osservazione i commissari della sanit lo riferiscono diligentemente 199 In una relazione e interrogati sullinsieme della vicenda con lausilio del cosiddetto Console dei Turchi e interprete delle lingue orientali nellufficio di sanit. Il 1 novembre, superato il trattamento di profumatori e sottoprofumatori, hanno libera pratica sia gli ex-schiavi cristiani sia i neo-schiavi turchi. La nave sultana entra a far parte del patrimonio dellOrdine, dopo essere stata benedetta alla met di novembre27. Ma non vi resta a lungo: nel 1761 il governo francese, desideroso di mantenere buoni rapporti damicizia con la Turchia, chiede al gran maestro di vendergli il bastimento, in modo da poterlo restituire al sultano. Le grand matre acquiesca! Lpoque des guerres inexpiables entre les chevaliers de Malte et la Turquie tait bien rvolue28.
27 Ivi, Arch. 271, ff.146r-v, 6.X.1760, Comparsa della sultana davanti al porto di Malta; f. 148r, 6.X.1760, Relazione dei commissari della sanit circa la ribellione dei cristiani detenuti schiavi sopra la sultana, detta La Corona Ottomana; f. 150r, 1.XI, 1760 e 14.XI.1760, Pratica agli schiavi cristiani liberati ed agli schiavi turchi capitati con la sultana e Benedizione della sultana. Una vicenda simile a quella della nave sultana catturata dagli schiavi cristiani ai svolge nel 1748, quando a Rodi altri schiavi cristiani simpadroniscono di una galera con a bordo il pasci del luogo e fanno vela verso Malta: cfr. C.E. Engel, Histoire, cit., pp.234-235. 28 Lepisodio avviene durante la reggenza del gran maestro Pinto, che viene presentato come molto docile ai voleri di Luigi XV, per quanto di origine portoghese, da J. Godechot, Histoire de Malte, Pais 1981, pp.53-54. Un esempio dellimplicazione degli affari maltesi nei buoni rapporti fra Costantinopoli e Parigi rintracciabile nella missione dellambasciatore turco Celebi alla corte di Luigi XV fra 1720 e 1721, nel corso della quale francesi e ottomani discutono dei danni arrecati dai cavalieri di Malta: cfr. B. Lewis, Europa barbara e infedele. I Musulmani alla scoperta dellEuropa, Milano 1983, p.106.

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