DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XXXIII.
Iw&emowb, fi*.',
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
- HDCCCXLV.
>> *\ * •:
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO -E CC LE SI ASTICA
G
GìGREGORIO, Antipapa. V. An- Anastasia, intervenne al concilio
tipapa XIX. celebrato da s. Paolo I nel 761.
GREGORIO Vili, Antipapa. V. GREGORIO, Cardinale. Gre-
Antipapa XXVII. gorio da alcuni detto Giorgio, ve-
GREGORIO, Cardinale. V. Gre- scovo cardinale di Palestrina, inter-
gorio I (s.), Papa. venne al concilio adunato nel 761
GREGORIO, Cardinale V. . da s. Paolo I. Ebbe però la debo-
Gregorio Papa.
II (s.), lezza di consacrare, quantunque ri-
GREGORIO , Cardinale V. . pugnante, e costretto da aperta
Gregorio III (s.), Papa. violenza, l'antipapa Costantino, per
GREGORIO, Cardinale. Grego- avello a ciò obbligato il fratello
rio prete cardinale del titolo di di Totone duca di ISepi
questi
s. Clemente, fiorì sotto s. Grego- nel 767. Circa un anno dopo fu
rio HI del 73 1. preso da un accidente che lo rese
GREGORIO, Cardinale. Grego- stupido nelle membra , e con la
rio prete cardinale del titolo dei sacrilega mano inaridita.
ss. Giovanni e Paolo, fiorito nel GREGORIO, Cardinale. Gre-
pontificato di s. Zaccaria del 741. gorio vescovo cardinale di Selva-
Si crede che sia lo stesso che il candida si trovò presente al conci-
cardinal Giorgio. lio celebrato da
s. Paolo I, e poi
GREGORIO, Cardinale. Gre- intervenne a quello di Stefano III
gorio prete cardinale del titolo di detto IV nel 769.
s. Balbina, detto in altro luogo ar- GREGORIO , Cardinale. V,
ciprete di santa romana Chiesa : Gregorio IV, Papa.
fiorì sotto Papa s. Zaccaria del GREGORIO, Cardinale. Gre-
Hu gorio vescovo cardinale di Selva-
GREGORIO, Cardinale. Grego- candida, intervenne al concilio di
rio cardinale prete del titolo di s. Giovanni VIII dell'872.
6 GRE GRE
GREGORIO, Cardinale. Grego- coi luminosi esempi di sue virtù
rio vescovo cardinale d'Albano, fu e eon l'eloquenza ridusse gran nu-
sospeso dal romano, per
concilio mero di peccatori a vita penilen-
essere stato nel o,63 uno de' con- te, per cui Maldonato lo chiamò
sacratoli dell'antipapa Leone Vili, uomo potente nelle opere non
Si trova il suo nome sottoscritto meno che nelle parole. Consumato
ad un privilegio accordato da J}e~ dalle fatiche, e chiaro pei mira-
nedetto VII del 975 al moniste- coli che Dio operò a sua inteices-
ro di Subiaco. sione, dopo dieci anni di cardina-
GREGORIO, Cardinale. Gre- latomorì santamente a' io mag-
gorio vescovo cardinale d'Ostia, gio io44> e venne sepolto in Lu-
sottoscrisse il romano adu-
concilio cronio nella diocesi di Calahorra,
nato nel 998 da Gregorio V, do* ove ogni anno nel di anniversario
ve con ecclesiastica libertà proferì di sua morte si celebra festa so-
la sentenza contro il matrimonio lenne. La sua vita fu scritta da
di Roberto II re di Francia. Costantino Gaetano abbate di san
GREGORIO, Cardinale. Gre- Baronzio, e stampata in Roma ed ;
gati, essi si videro costretti a ful- nel 1099, approvò colla sua soscri-
minar contro di lui la sentenza di zione il privilegio delle investiture,
sospensione. Di questo cardinale si accordato dal Papa con manifesta
fa onorevole menzione nel registro violenza di cesare. L'Aubany cre-
di s.Gregorio VII, e al dire d'alcu- de che questo Gregorio sia lo stes-
ni per ordine pontificio presiedette so che Guido francese. Tuttavolta
al governo della chiesa di Sabina. assicura il Cardella ch'egli sotto-
GREGORIO, Cardinale. Gre- scrisse nel 11 12 il concilio late-
gorio fu creato da san
cardinale ranense , in cui Pasquale II dero-
Gregorio VII, che nel 1076 o nel gò al privilegio delle investiture.
1077 1° spedì a Venezia qual le- GREGORIO, Cardinale. Gre-
gato della santa Sede, onde assol- gorio monaco ed abbate del mo-
vere i veneziani dalla scomunica nistero dei ss. Andrea e Gregorio
incorsa per aver mantenuto com- al clivo di Scauro, fu creato car-
mercio coi prelati dell' Istria e dinale da Pasquale II del 1099 del
della Lombardia scomunicati dal titolo della medesima chiesa, secon-
Papa, che consegnò al cardinale do il Ciacconio, al che vi ripugna
due lettere, una per Domenico pa- il Cardella,non essendo allora la
triarca di Grado ed ai vescovi suoi chiesa de' Andrea e Gregorio tra
ss.
8 GRE GRE
GREGORIO, Cardinale. Gre- Celestino II lo creò cardinal diaco-
gorio fu da Calisto II nel 112 3 no; ma vuoisi che sia lo stesso
creato cardinale diacono di s. Lu- che Gregorio Tarquinio diacono
cia in Septisolio, e sottoscrisse una cardinale de' ss. Sergio e Bacco.
bolla diretta al vescovo di Genova. GREGORIO, Cardinale. Gre-
GREGORIO, Cardinale. Gre- gorio fu da Celestino II creato car-
gorio nel 1123 fu da Calisto II dinale di s. Angelo , nel dì delle
creato cardinale diacono di s. Vito, Ceneri del 11 44» ìn ^ il trovò pre- 1
e sottoscrisse una bolla al vesco- sente alla pace conchiusa tra Eu-
vo di Genova. genio IV e Federico I imperatore,
GREGORIO, Cardinale. Gre- d' ordine del qual Pontefice passò
gorio prete cardinale del titolo di in Germania in qualità di legato
s. Balbina, fatto da Onorio li nel- apostolico per procedere contro
le tempora di dicembre ii:*5, o l'arcivescovo di Magonza Enrico
come pretende Pandolfo di Pisa ,
la quale causa insieme con l'altro
creato da Calisto li. Abbandonò legato esaminata, ebbe la sentenza
scandalosamente il legittimo Inno- di deposizione. Il cardinale si tro-
cenzo II per seguir l'antipapa Ana- vò presente ai comizi per Lucio If,
cleto II, a favore del quale unita- Eugenio III ed Anastasio IV, essen-
mente ad altri cardinali scrisse let- do assente a quelli di Adriano IV.
tere di commendazione a Lotario Abbandonò il legittimo Alessandro
II imperatore. III per seguir l'antipapa Pasquale
GREGORIO, Cardinale. Gre- III, e nel restituirsi da Viterbo a
gorio prete cardinale del titolo di Roma, s' infranse la testa per una
s. Balbina, fu creato da Onorio II caduta da cavallo, e morì nel
nelle tempora dicembre 1127.
di 116S.
GREGORIO, Cardinale. Gre- GREGORIO, Cardinale. Gre-
gorio prete cardinale di s. Maria gorio nel 11 46 fu da Eugenio III
in Trastevere, crealo da Innocen- creato diacono cardinale di s. Ma-
zo II nelle tempora di dicembre ria in Portico, e poscia inviato le-
GRE GRE 9
cardinale di s. Angelo , indi spedi- fazioni de' guelfi e ghibellini, del-
to da Celestino III legato a lettere le quali erano antesignani mag- i
nella Spagna. Celebrò nel 1 192 un giorasela delle due famiglie prima-
sinodo a Salamanca coli' interven- rie, cioè Monaldi e Filippi. 11 car-
to de' vescovi dei regni di Leone dinale con prudenza e destrezza si
e di Portogallo , nel quale fu di- adoperò in modo, che alla fine gli
chiarato nullo ed invalido il ma- riuscì stabilire pace e concordia.
trimonio da Alfonso IX
contratto Morì nel 1204, per cui la sua e-
re di Leone con Teresa infante di sallazione al cardinalato deve es-
Portogallo, ch'erano tra loro cugi- sere anteriore alla suddetta epoca,
ni germani, in conseguenza di che assegnatagli dal Ciacconio.
i due coniugi furono obbligati a GREGORIO (de) Giovanni, Car-
separarsi. E siccome i vescovi di dinale. Giovanni Gregorio no- de
Leone, Astorga , Salamanca e Za- bile siciliano , nato in Messina ai
ni 01 ra ricusarono assistere al con- 29 gennaio 1692 da d. Leopoldo
perchè sostenevano la validità
cilio, de Gregorio marchese di Squii la-
del matrimonio, onde il re ricusa- ce ,
principe di s. Elia , ministro
va separarsi dalla cugina, il lega- delle finanze, della guerra e degli
to fulminò la sentenza di anatema affari esteri di Carlo di Borbone
contro i quattro legati, e l'eccle- re delle due Sicilie poi Carlo III
siastico interdetto ad ambo i re- re di Spagna, e da Giuseppa Mau-
gni ,
poi tolto quando il re s' in- ro Grimaldi d' una delle più no-
dusse alla separazione. Questi si bili ed antiche famiglie di Messi-
uni poscia in matrimonio con Be- na, avendo la Mauro dato il no-
rengaria sorella d'Alfonso III re di me alla terra di Mauroianni, e ri-
GRE GRE i3
na, e reo di trame contro Io sta- minato archimandrita di Messina
to. Dal carcere la Force a* 22 feb- venendo successivamente aggregato
braio fu mandato nel forte di Vin- alle primarie congregazioni cardi-
cennes, ove patì grandemente, solo nalizie. Proseguì il cardinale quel-
rincorato dalla confidenza in Dio, la modestia, e soavità di nobilis-
dalle orazioni e dagli illustri com- sime maniere, che nella prelatura
pagni di sue sventure, fra' qua- l'avevano fatto da tutti amare e
li tre cardinali rispettabili , Di riverire. Riponeva le sue delizie
Pietro Oppizzoni
, Gabrielli , il , nell'amore della fatica, e nell' ado-
p. Fontana Francesco (Fedi), poi perarsi efficacemente al bene della
anch'esso cardinale, ed il barone Chiesa e de' bisognosi. Godendo
di Geramb ora abbate e procu- favore presso questo
il Pontefice ,
ratore generale della Trappa. Agli nel 8 8 lo fece prefetto della con-
1 1
ed esultare del pacifico trionfo di per cessione che questi gli fecero
Pio VII, si fermò per autorizzazio- per cui ebbe luogo il trasferimen-
ne del Papa a Parigi a ricuperale to con sommo suo dispendio che
i più preziosi monumenti che alla nulla curava , purché l'educazione
santa Sede appartenevano, divenu- della gioventù a lui soggetta pro-
ti preda degl' invasori. Dal conte fittasse nella religione e nelle scien-
d'Artois, che pel prelato avea grande ze. VII nel con-
Alla morte di Pio
stima, e che pel re suo fratello as- clave ogni giornoebbe voli, arri-
sunse le redini del governo, otten- vando sino al numero di otto e ,
i4 GRE GRE
gelosa carica da lui esercitata sino tà d' incumbenze era instancabile ,
a quel punto, e nel concistoro dei oltre T avere parte operosa pel suo
18 maggio 1829 lo preconizzò ve- ingegno e felice sperienza, nei con-
scovo suburbicario di Frascati. Sa- sigli dei Pontefici per affari impor-
rà sempre in benedizione presso tantissimi ; era membro delle con-
questa città e diocesi la memoria gregazioni del s. otìizio , della vi-
di così insigne e benefico pastore, sita, della concistoriale, del concilio,
che pose fra le prime sollecitudini dell' immunità ecclesiastica , delle
T amore pei poveri. Vi eresse la indulgenze e sacre reliquie, de' ve-
nuova parrocchia di s. Rocco; ri- scovi e regolari, di propaganda fi-
chiamò a nuova vita quel semina- de, dell' indice, della cerimoniale,
rio già sì rinomato ed illustre ; ri- dell'esame de' vescovi in sacri canoni,
pristinò e riordinò le antiche Ma- della correzione de' libri della chiesa
dri dette Gesuitesse, che richiamò, orientale, degli affari ecclesiastici
riedificando la loro casa per la straordinari, degli studi, della spe-
educazione delle giovani ed edu- ciale per la riedificazione della basi-
cande; edificò il pubblico cimite- lica di s. Paolo. Inoltre fu protet-
rio, cooperò alla costruzione d'una tore operoso e zelante del sacro mili-
più comoda via che a Roma con- tare ordine gerosolimitano, del ino-
ducesse, e nulla tralasciò di tutto nislero del Bambino Gesù di Ro-
quello che giovar poteva al mora- ma , delle città Bologna e di
di
le ed al fisico di una città per Frascati ; ed appartenne a diverse
tanti titoli cospicua. Anche nel con- scientifiche accademie, intervenen-
clave che si celebrò per morte di do alle loro solenni tornate. Per
Pio Vili, il cardinale ricevette ri- godere talvolta un poco di quiete,
petute testimonianze del conto in avendo acquistato una tenuta del-
cui lo tenevano i cardinali colleghi, l'agro romano, quattro miglia di-
pei voti cui sempre l' onorarono stante da Roma, ivi soleva ritirar-
che giunsero sino al numero di si, e ricrearsi della compagnia de-
diciassette. Il regnante Papa Gre- gli amici e de' dotti, ove veniva
gorio XVI, imitatore de'suoi pre- visitato da molti cardinali e si-
decessori nella stima e considera- gnori sì romani che stranieri, trat-
zione verso sì ragguardevole por- tando tutti con splendidezza. Ono-
porato, nel i834 gli conferì la rarono di loro visita il cardinale
carica palatina di segretario dei e il luogo anche i Pontefici Leo-
brevi pontificii, cui è unita la di- ne XII, e Gregorio XVI. Il teni-
gnità di gran cancelliere dell' ordi- mento porta il nome di Casal dei
ne equestre di s. Gregorio Magno; Pazzi, da quello della famiglia che
indi nel concistoro de' 2 ottobre un tempo lo possedette: è situato
1837 lo trasferì alle chiese unite fuori della porta Pia, a destra della
di Porto, s. Ruffina, e Civitavec- via Nomentana, confinante con l'A-
chia, essendo divenuto sotto-deca- niene. In processo di tempo venne
no del sacro collegio. Quanto bene in potere del monistero della Pu-
fece il cardinale a queste diocesi rificazione ,
quindi dell' arciconfra-
nel suo breve governo pastorale ternita Annunziata e per ul-
dell' ,
GRE GRE i5
glioramenti ed abbellimenti . In disposizione, fu tumulato nella chie-
mezzo esercizio di sue virtù, ed
all' sa di s. Giuseppe a capo le case
al disimpegno di gravi uè-
fedele delle monache teresiane Carmdi-
gozi, ebbe il dono di una vecchiez- tane scalze (Fedi), da lui benefi-
za quanto mai può dirsi avventu- cate vivente , vicino al sepolcro
rosa e felice, libera da quei molesti della propria madre, che soleva
incomodi che la rendono pesante con filiale affetto di frequente visi-
e noiosa. Nondimeno età minaccia- tare, e sul quale fece scolpire una
to da un vizio nell' organismo va- iscrizione composta dal lodato Mor-
scolare del petto, il quale manife- celli. Nella cassa che racchiuse le
standosi in modo infrenabile , tal sue spoglie mortali, vi fu posto se-
fu la violenza del male che lo rese condo il consueto l'elogio di lui,
i6 GRE GRE
rico del cardinale Emmanuele de formò ottagona ossia ad otto pun-
Gregorio ove sono riportate tutte
,
te aventi gli spicchi smaltati di
le iscrizioni, elogio, ed epigrafe di colore rosso. Nel mezzo delle punte
cui facemmo menzione con in , havvi uno scudo tondo con 1' effigie
GRE GRE 17
XVI, che i soli Papi pro-tempore dinal Emmanuele de Gregorio. Ad
potessero conferire l' ordine eque- emendare poi tante notizie inesatte
stre da lui fondato. A maggior de- pubblicate cospicuo ed
su questo
coro poi del medesimo, nuove di- stimiamo opportu-
illustre ordine,
sposizioni emanò Gregorio XVI con no riportare qui appresso le due
la lettera apostolica Cimi amplissi- memorate lettere apostoliche d'i-
ma honorum numera jure 3 data ai stituzione e di restrizione.
3o maggio i834, e sottoscritta pel
cardinal Giuseppe Albani segretario Sanctissimi Domìni Nostri Grego-
de' brevi monsignor
pontificii da riì Divina Providentia Papae
Angelo Picchioni sostituto del me- XVI litterae apostolicae de e-
desimo. Pertanto con questa secon- questris ordinis s. Gregorii Ma~
da lettera il Papa restrinse e ri- gni conslitutione.
dusse ad uno i due gradi di gran
croce della sola prima classe, sta- GREGORIUS PP. XVL
bilendone il numero a trenta; il
secondo grado volle che fosse di Ad perpetuam rei memoriam.
commendatori in numero di set-
tanta ; ed il terzo quello de' cava- Quod summis quibusque impe-
lieri,composto di trecento individui. maximae curae est, praemia
rantibus
Dichiarò ancora, che in tali nume- mo-
virtutis et insignia honoris et
ri si dovessero comprendere i soli numenta laudis iis decernere, quos
appartenenti allo stato pontificio optime de re publica meritos no-
riserbando a sé e Pontefici succes- verint, id et romani Pontifices
sori oltre tal numero di annove- praedecessores nostri praestare prò
rarvi gli esteri. Confermando le in- personarum, temporum, actuum-
segne de' cavalieri semplici, e quelle que ratione consueverunt erga eos,
di commendatore come le avea qui sanctae romanae Ecclesiae im-
prescritte nella precedente lettera perium ope, armis, consiliis, aliis-
Quod summiSy abolì nei gran croci que recte factis juvarent. Haec re-
T uso della gran croce gemmata putantibus nobis, ac de honore iis
sul petto, che riserbò concedere a habendo deliberantibus, qui fide-
qualche personaggio per s'ingoiar lem assiduamque, asperioribus etiani
distinzione , e solo permise loro temporibus, operam principatui na-
F uso della gran croce semplice varunt, placuit ex more instituto-
sulla parte sinistra del petto in que majorum ordinem equestrem
mezzo a placca o scudo con raggi constituere, in quem homines spe-
d'argento in forma di stella a otto ctatae in Sedem apostolicam fìdei,
M fa
,
itemque ad suas cuique partes de- cUndi ordinis, terlia equitibus com-
mandatas impensius obeundas quod- mendatoribus, quarta equitibus tan-
dam veluti incitamentum addere in tummodo constat. Praescripsimus
animo habentes illi praeserlim vi- iccirco, ut equites a magna cruce
ris, qui singulari studio, Consilio, primi ordinis magnam crucem e
fide., integritate nobis, et romanae serica fascia praelonga binis ordi-
Petri Cathedra e omni ope , atque nis coloribus pietà dextero hume-
opera adhaererent , novum eque- ro imposita, transversaque ad latus
strem ordinem instituere decrevi- sinistrUm descendente sustineant
mus^ qtiem ob praecipuum nostrae ac praeterea medio sinistro pecto-
in sanctissirnum praedecessorem ris latere innexam vesti gestent al-
Gregorium Magnum veneralionis terarci majorem crucem radiis un-
,
2o GRE GftE
tlique, ac gemmis chcu m ornata m ; immutare, pluraque
nostris lilteris
ut equites a magna cruce secun- etiam ab integro decernere, quae
dae classis praeter magnani cru- ad ejusdem ordinis splendorem au-
cem , ut supra appensam , medio gendum, majestatemque amplificali-
sinistro pectoris lalere alteram cru- dam pertinere posse videntur. Hisce
cem nullis coruscantibus gemmis igitur litteris statuimus atque man-
refulgentem deferant ; ut equitibus damus , ut posthac ex utraque
commendatoribus liceat crucem ma- classe magnae crucis una tantum
gnani gerere, quae e fascia collo constet , cui nomen erit primae
inserta dependeat, haud tamen cru- classis. Nobis vero, et romanis Pon-
cem alteram in latere pectoris si- tifìcibus successori bus nostris reser-
nistro; ut equites demum quarti vamus magna cruce gemmis orna-
ordinis crucem parvam ex com- ta in peculiaribus quibusdam casi-
muni equitum more in parte vestis bus eos decorare, qui nostro, eo-
sinistra ad pectus apponant. Quin rumdemque successorum nostrorum
etiam ad removendum quodcum- judicio singulari ratione honestan-
que discrimen, quod in hoc gestan- di Quapropter eos o-
videantur.
do insigne posset con tingere, cujus- mnes, qui magnam crucem secun-
que crucis schema typis excudi dae classis jam fuerint adepti, ad
mandavimus, novis quibusque equi- primam classem pertinere o inni no
tibus una cum diplomate traden- volumus et declaramus Itaque .
GRE GRE 21
perpetuo servetta-, ncque temporis quando celebrando pontificalmente
Japsu diuturna vetustate ullatenus siede nella cattedra o faldistorio;
imniutetur, mandamus, ut summus nel mezzo vi suole essere una cro-
ab actis Gregoriani ordinis , seu ce. Così il Macri, verbo Gremia-
ut dicitur, maguus cancellarius sit te, nella Notizia de vocab. cccl. '
X, p. 2 io, tratta alla lett. XCIX, bianca per legarlo alla vita,, va a
Del gremiate ultimo paramento porsi a sinistra dell'uditore di ro-
vescovile. Egli pertanto è di pare- ta sostenitore della mitra papale.
re, che quello che si dice del Ma' Inoltre il Papa adopera il grem-
nìpolo (Fedi) debba dirsi del gre- biale o zinale di lino bianco, nella:
miate, ch'era anticamente una map- benedizione e dispensa degli Agnus
pula o fazzoletto o pannolino che Dei; nel giovedì santo alla lavan-
il vescovo solennemente parato, e da de' piedi di quelli ehe rappre-
sedente in cattedra teneva in se- sentano gli apostoli, e poscia alla
no, acciocché quando appoggiava mensa dei medesimi ; nell' apertu-
le mani super femora non mac- ra e chiusura della porta santa,
chiasse col sudore la sacra veste ed in altre funzioni, riportandosi
detta pianeta. Che sia stata map- ai rispettivi luoghi altre nozioni
pula ossia appare dalla
tovaglia sul grembiale di lino bianco ado-
rubrica del messale domenicano, De perato dal Pontefice . Ripigliando
officio ministrorum altaris in mis- quanto dice il Sarnelli, soggiunge
sa ma/ori, che sedendo nelle mes- che la mappula diventò quel drap-
se cantate il sacerdote, diacono e po che diciamo gremiale, così de-
suddiacono mappulam cstendeat su- scritto dal Gavanlo a p. 281, do-
GRE GRE 23
ve parla delle misure della sacra nandos, etc. ". Durando nel lib. 3,
suppelletlile : »
Gremiale longe e. 16, avendo terminato di parla-
constet cubitis ci rei ter duobus, late re degli abiti pontificali, in luogo
cubito uno tantum, et unciis cir- del grembiale dice De sudario, che
citer duodecim, undique cinctum forse a suo tempo non era muta-
lasiniarum auro, argento ve intexa- to ancora nel gremiale, di cui ra-
rum ornatu". gioniamo, essendo egli fiorito nel
IlBauldry, maestro dei maestri 1270. Egli dunque cosli esprimesi.
delle cerimonie, come lo chiama « Est lineus pannus, quem mini-
il quanto scrive, De
Sarnelli, ecco strans episcopo semper paratum
acolyto, seu ministro de premiali. habet, quod ille sudorem, et omucui
» I. Episcopus cum pianeta est superfluum corporis tergat humo-
indutus gremiali utitur, et non rein ". E ciò, al dire del medesi-
extra missatn prorsus, eontramul- mo Sarnelli, significa lo studio col
tos, qui utuntur eo etiam ad vespe- quale in questa vita rasciughiamo
ras, et cum episcopus procedit ad gli umani pensieri, per mezzo de-
altare expresse con tra caeremonia- gli esempli de' santi padri, co'quali
le. Unde ad vesperas, et ad pro- siamo corroborati alla pazienza. Per-
cessiones nunquam adhibetur, sed chè siccome, egli pur dice, il sudo-
tantum ad missam, est quae colo- re è nel corpo, così ancora il tedio è
ris paramentorum. II. Minister de nell'anima, alle volte per essere noi
gremiali ipsum ambabus manibus consapevoli de' peccati preme la
tenet complicatum , postquam il- fronte della coscienza. Abbiamo dun-
lud e credentia seu abaco coeperit, que il sudario di lino, castigato con
utitur, dum tradit candelas, ramos, dipartimenti dell' Isero, della Dró-
distribuii cineres, et ungis ordi- me e delle Alte Alpi, e capoluo-
,,
a4 GRE GRE
godei 1 3.° circondario forestale. Vi nerale, la cattedrale di gotico sti-
sono direzioni delle contribuzioni le, ed il teatro. Evvi un bel giar-
ne, che si estende nella pianura estrae dalle cerase: visi tengono quat-
alla riva sinistra del fiume. S. Lo- tro fiere triduane. L'antica città avea
renzo è cinto d' una debole mura- due sole porte, quella detta delle Gal-
glia, e il quartiere di Bonne ha lie,e l'altra d'Italia ;al presente ne ha
un circuito da bastioni.
difeso cinque, due sulla riva destra dell'I-
Un'antica fortezza chiamata la Ba- Enrico IV
sero, e tre sulla sinistra.
stiglia , situata sulla montagna del e Luigi XVI
ordinarono nuovi
vi
suo nome, domina tutta la città; lavori, onde rendere la piazza ines-
l'arsenale che forma un' altra cit- pugnabile, sebbene essi mai ebbe-
tadella, sta nell' angolo nord-est di ro il totale compimento. E pro-
Grenoble, sulla riva sinistra dell' I- tetta da otto bastioni e da fosse
sero. 11 quartiere di s. Lorenzo profonde che possono essere age-
detto anche la Ferrière, a cagione volmente inondate. Grenoble ha
della sua situazione a' piedi delle sofferto frequenti inondazioni, la
roccie, non
che in due consiste più spaventevole delle quali, avve-
grandi strade. Bonne, che si può nuta nel i65i, rovesciò un ponte
considerare come la città propria- di pietra ed un'alta torre decorata
mente detta, è cinta dai sobborghi s. d'un orologio. A. tre leghe di di-
Giuseppe e Trecloitres assai gran- ; stanza, in mezzo di precipitosi bur-
de e bene distribuita, è però assai roni , trovasi verso il nord - est di
mal fabbricata. Sì osservano molti Grenoble la gran Certosa ( Ve-
belli edifizi , e fra gli altri il pa- di) y Chartreuse, famoso moni.slero
lazzo episcopale e quello di giusti- dedicato a s. Brunone, e capo del-
zia di gotica struttura, il palazzo l' illustre ordine de' certosini. Que-
della città, ove dimorò il contesta- sta città, un tempo capitale del
bile di Lesdiguières, l' ospedale ge- Uelfinato signoria del Delfino [Pe*
GRE GRE 25
dì) > e nella quale nel i453 Lui- d'occidente, dal dominio dei romani
gi XI essendo ancor delfino di Fran- passò a quello de'goti, alani , vandali
cia eresse un parlamento, è patria e borgognoni, e da questi nel sesto
di moltissimi uomini celebri, e fra secolo ai re di Francia della stirpe
gli altri del cavaliere Baiardo, di dei Merovingi : in questo secolo Gre-
Condillac, diMably e del mecca- noble essendo stata assediata dai
nico Vaucanson, che hanno delle longobardi, da Ennio
fu liberata
statue nell'edilizio del collegio; co- Muramolo. Dopo la morte di Lui-
sì pure
di Gentil-Bernard, di Ten- gi I il Buono, Bosone s'impadronì
cin, di Barna ve, e di Gio. Pietro del regno di Borgogna, di cui
]Bourchenu de Valbonais, antiqua- questa città faceva parte, ma non
rio ed autore d' una storia del Del- la conservò per lungo tempo, per-
finato, chè Carlo li il Grosso la prese.
Grenoble, bella ed antichissima Neil' 855 fu invasa dai saraceni, i
onde al solito Pio VI rispose : sa- carrozza entrarono tre altri fami-
rà quello che Dio vorrà, sebbene gliari pontificii , ed il commissario
GRE GRE 27
Grenoble con paterno affetto i fa- Baldassarre, Relazione delle
nella
migliari partili .da Briancon, ed avversità e patimenti di Pio f/ ft
essi colla massima tenerezza si get- tom. IV, pag. 107, 160, 191 e
tarono a' suoi piedi : essi erano re- seg. tutto narra distintamente.
stati contentissimi della dimora in In quanto poi al degno di lui suc-
Grenoble, ove con edificazione e- cessore Pio VII, dopo che le armate
ransi veduti servire a mensa da imperiali francesi invasero i domimi
dame travestite da serve , per la della Chiesa e Roma, da questa a'6
divozione che aveano pel vicario luglio 1809 trassero il Pontefice pri-
di Gesù Cristo, considerandoli co- gioniero, accompagnato dal cardi-
me fedeli compagni del suo esilio. nal Pacca, il quale ne fu separa-
Non è facile esprimere la commo- to alla Certosa di Firenze. Prose-
zione che la presenza del Papa guendo il viaggio, Pio VII fu por-
3o GRI GRI
se che dagli eruditi sono stimate diocesi, che si leggono nel codice
apocrife. 1898 della Colbertina, e fu fallo
GRIFFONE, Cardinale. Griffone uditole di rota. A' 18 settembre
nel dicembre 1 1 34 o 1 1 35 fu creato 1 366 il Papa lo creò cardinale
da Innocenzo II prete cardinale del dell'ordine de* preti , col titolo di
titolo di s. Pudenziana indi nel , s. Pietro in Vincoli, e poi vesco-
il 39 vescovo di Ferrara. Il Pa- vo d'Albano, ed arciprete della pa-
pa gli fece dono del corpo di s. triarcale basilica lateranense, dove
Romano martire che da lui fu
, coi cardinali Rinaldo Orsini , e di
riposto decentemente dentro un'ur- Belforte, per ordine del Papa col-
na di marmo, quindi lo collocò in locò dentro il ciborio sull' altare
una chiesa dedicata a Dio in ono- maggiore i nuovi busti colle teste
re di esso; e Celestino II parimenti de' ss. Pietro e Paolo. Fu depu-
a di lui istanza ricolmò d'insigni fa- tato con decoro in cinque lega-
vori la sua chiesa. "Vuoisi che sia zioni, tra le quali quella a Pietro
passato ad altro titolo, e morì nel il Crudele re di Castiglia, il quale
1147. minacciava di sottrarsi all'ubbidien-
GRILLO Ottone, Cardinale. Ot- za della santa Sede. Nel 1367 ac-
tone Grillo genovese, consanguineo compagnò Urbano V in Roma, e
del Pontefice Innocenzo IV, fu dal nell'anno seguente fu preposto a
medesimo nel dicembre iiSi o vicario o vicegerente della Marca,
1253 creato cardinale diacono, di- dell'Umbria e della Toscana, non
chiarandolo legato a latere in Ger- che delle provi ncie di Marittima e
mania per l'elezione dell'imperatore, Campagna , nella quale occasione
ed ivi morì nel pontificato di Ales- fece un'esattissima descrizione del-
sandro IV. L* Aubery ed il Panvi- la Romagna , il di cui originale
nio non fanno menzione di questo conservasi nell'archivio segreto va-
cardinale. ticano.Stabilì il suo domicilio in
GRIMALDI o GRIMOARDI An- Bologna, a fine di guardare e di-
gelico o Anglico, Cardinale. An- fendere quella città dalle insidie dei
gelicoo Anglico o sia Egidio Gri- Visconti di Milano, non avendo
maldi o Grimoardi, nacque nel ca- mancato di recarsi al conclave per
stello di Grissac, diocesi di Mande l'elezione di Gregorio XI, e poi a
nella Linguadoca, e non quale lo quello di Urbano VI, quantunque
descrive il Godwino nel commen- di questo ultimo pare che il Ba-
tario de' prelati e cardinali inglesi. luzio ne dubiti. Nel tempo della
Da canonico regolare dell'ordine di sua legazione diede nella città di
s. Agostino , e priore di s. Pietro Mantova per ispecial commissione
nella diocesi di Die, siccome per- di Urbano V
suo fratello, il pallio
sonaggio rispettabile per 1' esempla- ad Alberto di Slrenburg arcive-
re di lui condotta, e per un gran scovo di Magdeburgo. Fondò nella
fondo di virtù di cui era dotato, città di Apt un monistero di sa-
venne dal fratello Urbano V pro- cre vergini dell'ordine cisterciensc
mosso nel i362 al vescovato d'A- a cui assegnò copiose reudite, e in
vignone, dove allora risiedevano i Montpellier edificò una casa ai ca-
Pontefici. Pubblicò alcune costitu- nonici regolari con entrate sufficien-
zioni pel buon regolamento della ti; e fece lo stesso in Avignone
ORI GRI Zi
con le monache di s. Benedetto, le labro, e anno seguente vesco-
nell'
quali dal monistero situato nel bo- vo di Venafro con l' amministra-
sco del Four presso Villanova, ri- zione della chiesa di Brugnato, e
dusse nella città, in tempo in cui di quella di Bari nel i53o. In
i ladroni militati scorrevano a gros- quest'anno il Papa gli affidò la le-
se torme per la Li ugnati oca e la gazione di Genova, nella quale si
Provenza ; a dette benedettine fon- diportò con molta saviezza , aven-
dò il monistero, e gli stabilì ren- do in tutte le occasioni dato chia-
dite considerabili. L'imperatore Car- re prove del suo affetto verso quel-
lo IV essendosi trasferito in Avi- la repubblica, e del suo zelo per
gnone a visitare Urbano V, onorò la religione. Paolo IH, alla cui e-
il cardinale di un nobilissimo di- lezione era intervenuto, nel i53$
ploma riportato dal p. Fantoni gli die il governo della diocesi di
ii eli' Istoria d'Avignone pag. 3 1
2, Albenga, e lo destinò legato della
col quale confermò tutti i privile- Liguria, dove fece risplendere il
gi Avigno-
accordati alla chiesa d' suo vivo impegno verso la Chiesa,
ne da altri imperatori, e ne con- e quella maschia prudenza che lo
cesse di nuovi. Nella partenza di dirigeva nella trattazione de' più
Gregorio XI da Avignone, accadu- ardui affari. Questo cardinale recò
ta nel
1376, il cardinale vi restò grandi vantaggi alla santa Sede,
con altri cinque cardinali, e nel non solo coll'autorità, ma eziandio
1379 si condusse a Montpellier per con con gli esempli
la dottrina, e
calmare l'ira e lo sdegno da cui di un incontaminato costume, e
rimase compreso Lodovico d' An- colla libertà senatoria colla quale
giò, a motivo del gravissimo tu- espose sempre i suoi sentimenti.
multo destatosi in quella città con- Morì in Genova nel i543 a' 27
tro i regi ministri che da quei
, novembre, assistito da' suoi figliuoli
contadini fatti in pezzi erano stati che ne piansero la perdita, ed ivi
gettati dentro ad un pozzo: la sua rimase onorevolmente sepolto.
valida ed autorevole interposizione GRIMALDI Girolamo, Cardinale.
mitigò la pena stabilita ai ribelli. Girolamo Grimaldi, denominato il
Ma alla sua riputazione recò gran giuniore, d'illustre prosapia genovese
pregiudizio l'aver seguito le parti de'baroni di s. Fely o s. Felice nel
dell'antipapa Clemente VII. Mo- regno di Napoli ove nacque. Porta-
rì Avignone nel i388.
in tosi a Roma nel 162 1 fu da Gre-
GRIMALDI Girolamo, Cardi- gorio XV ammesso tra i referen-
nale. Girolamo Grimaldi patrizio dari delledue segnature, e nel 1626
genovese , chiamato il seniore , da Urbano Vili occupato nella vi-
in età giovanile si unì in matri- celegazione della provincia del Pa-
monio con una dama della pro- trimonio, e poi nel governo della
pria patria, la quale con l'imma- città di Roma, e destinato per ul-
tura sua morte gli diede tutto l'a- timo alla nunziatura straordinaria
gio di consacrarsi al servigio del a Vienna all'imperatore Ferdinan-
Siguore ; laonde a' 2 1 novembre do II, dopo la quale passò al go-
1527, mentre Clemente VII era verno della città di Perugia e dei-
in Castel s. Angelo, lo creò cardi- ducato d'Urbino in qualità di vice-
nale diacono di 3. Giorgio in Ve- legato, in assenza del legato. Ven-
i,
32 GRI GRI
ne poscia destinato nunzio a Luigi conclavi, finì di vivere nel i685
XIII re di Francia, nel qual tem- in Aix, universalmente compianto
po ed assente da Roma, quivi Ur- dal popolo per la sua giustizia e
bano Vili a' i3 luglio i643 Io fortezza d' animo. Venne sepolto
creò cardinale prete col titolo di nella metropolitana.
s. Eusebio, donde nel 1675 passò GRIMALDI Nicolò, Cardinale.
al vescovato di Albano sotto Cle- Nicolò Grimaldi genovese nacque
mente X. 11 cardinal Mazzarini, nel regno di Napoli nel castello del-
mentre il Grimaldi era nunzio di la Pietra, feudo di sua nobile casa,
Francia, gli rinunziò la celebre ab- e compiti con successo il corso de-
bazia di Fiorenzo presso Salmu-
s. gli studi, si trasferì in Roma nel
ro, la quale per alcun tempo potè pontificato d' Innocenzo XI, che
governare da se stesso. I suoi rari l'ammise in prelatura ed al gover-
talenti congiunti ad una specchiata no di alcune città della Chiesa. In-
prudenza ed insigne probità di vi- nocenzo XII lo fece segretario del-
ta, gli meritarono il ministero del- la congregazione dell'immunità, e
la corona di Francia in Roma, e poi di quella de' vescovi e regolari,
da Luigi XIV la nomina all'ar- finché Clemente XI a' 17 maggio
civescovato d'Aix, di cui ricevè nel 1706 lo creò cardinale diacono ti
Barberini, con ottimo successo, pe- brato nel 17 19 dai vescovi greco-
rò dopo lungo tempo. Giunto al- ruteni, costantemente uniti alla Chie-
l'età di novantanni, e quarantadue sa romana, i quali stabilirono uti-
di cardinalato, ne' quali fu a cinque lissimi canoni per la rifornì
Gftl uni te
che poscia fu-
sciplina ecclesiastica, natura fece lodevoli progressi, e si
rono approvati da Innocenzo XIII. ,
meritò dei premi Uscitone nel .
Nel 1720 dalla corte di Polonia 1787, nell'anno seguente entrò oel-
passò a quella di Vienna, dove da- l'accademia pontificia de' nobili ec-
tosi con straordinario fervore al- clesiasticiin Roma, donde ne sorti
l'esercizio delle cristiane virtù , e nel 1795, dopo aver compito re-
singolarmente della mansuetudine, golarmente gli studi, massime del-
modestia ed orazione, acquistossi il la giurisprudenza in cui divenne
credito di prelato di santa vita. profondo. Qui va notato che nel-
Clemente XII a* 2 ottobre 1730 l'accademia il Grimaldi fu amato
assente lo creò cardinale prete del specialmente da Annibale della Gen-
titolo di s. Balbina, e gli conferì ga poi Leone XII, col quale ebbe
le congregazioni de' vescovi e re- intrinseca amicizia, solendo desina-
golari, del concilio, di propaganda re in minoribus con essolui dome-
fide, e de' riti, non che la legazio- sticamente tutti i dì festivi. Indi
ne di Bologna, dove alla mansue- ripatriò, occupandosi in varie cose
tudine seppe unire una giusta se- a vantaggio di Treia, massime
verità, specialmente contro gli as- nella riedificazione della cattedra-
sassini e i banditi che infestavano le; e per le note politiche vi-
le pubbliche vie. A cagione di sa- cende solo fece ritorno in Roma
lute si trasferì alla patria, e passa- nel i8o3, nel qual anno Pio VII
to in seguito a Napoli, soffocato da lo ammise in prelatura, e succes-
impetuoso catarro, esalò l'anima sivamente lo fece referendario di
vicino a quella capitale, sopra la ambedue le segnature, consultore
nave che lo trasportava, a* 18 no- della congregazione delle indulgen-
vembre 1733, in età di cinquan- ze e sacre reliquie, ponente del
tanove anni. Trasferito il cadavere buon governo, presidente di s. Mi-
in Genova, rimase sepolto nella chele che riordinò , uditore della
chiesa di s. Filippo Neri, nella tom- segnatura, luogotenente civile del
ba de' suoi maggiori. La repentina tribunale dell' A. C, di cui dive-
sua morte cagionò sincero cordo- nutone primo, funse per venti me-
glio in tutte le persone dabbene, si 1' uffizio di pro-uditore generale
le quali deplorarono la perdita di della camera , e membro della con-
un uomo, che per la sua rara pru- gregazione lauretana. Leone XII
denza, pietà ed affabilità meritava nel 1825 aprendo la visita aposto-
certamente più lunga vita. lica straordinaria, di questa lo no-
GRIMALDI Nicola, Cardinale. minò giudice, indi lo dichiarò pre-
Nicola de* conti Grimaldi nacque sidente del collegio greco. Pio Vili
in Troia da nobile famiglia a' 19 lo promosse alla carica di segreta-
luglio 1768. Nell'età circa di quin- rio di consulta, nella quale larga
dici anni fu mandato da' suoi a campo si offrì al suo esteso sa-
studiare le discipline maggiori nel pere , e lo propose a presiden-
rinomato seminario di Frascati, te dell'ospedale di s. Giacomo de-
della celebrità del quale parlammo gl' incurabili, nel quale presiden-
a quell'articolo, ed ove per l'amo- tato molti e savi ordinamenti egli
re allo studio, e pel pronto e fe- dettò, che tornarono utilissimi al
lice ingegno di cui l'avea dotato la pio luogo sotto ogni rapporto fisi-
VOL. xxxm. 3
34 GRI GRI
co e morale,, specialmente nell'eco- italiane cinque e mezzo della not-
nomico. Avendo in questa lunga te, compianto pel suo attaccamen-
ed onorevole carriera dato saggio to alla santa Sede, per la sua pie-
di rettitudine, zelo, cognizioni ed tà, criterio, saggezza, prudenza, fer-
attività, il regnante Papa Gregorio mezza, ingegno rapido e profondo,
XVI nel luglio i832 gli conferì memoria prodigiosa, intelligenza,
la cospicua governatore
carica di gusto ed amore per le antichità
di Roma, e poi in premio di tanti e per le arti per cui era posses-
uffizi egregiamente disimpegnati, ai sore di molti preziosi e impor-
20 gennaio 1 834 1° creo cardinale tanti oggetti ad esse appartenenti,
dell'ordine de' diaconi, conferendo- e per le altre doti dì cui andava
gli poscia per diaconia la chiesa di adorno. Nella chiesa di s. Salvato-
s. Nicola in Carcere , di cui era re in Lauro della congregazione
stato vicario del suo amico il cai- Picena ebbero luogo le solenni e-
ninal Vidoni. Indi lo aggregò alle sequie, nelle quali il cardinal Lui-
congregazioni cardinalizie della vi- gi Lambruschini segretario di sta-
sita apostolica, della consulta, del to, come camerlengo del sacro col-
concilio, della rev. fabbrica di s. legio pontificò la messa di requie,
Pietro , del buon governo , della ed ivi giusta la disposizione del de-
lauretana, dell'economica, e di quel- funto fu tumulato il suo cadavere
la delle acque., nominandolo inol- nella cappella di S.Emidio, la prima
tre legato apostolico di Forlì. Qui- delle laterali dopo l'altare maggio-
Vì esercitò un reggimento di mo- re, dove il nipote ed erede conte
derazione e di avvedutezza, d'uma- Grimaldo Grimaldi gli ha eretto
nità e di giustizia, ed in più guise un monumento marmoreo ove si
fu benemerito de'forlivesi. Fu pro- vede il busto del cardinale rappre-
tettore della cappella Sistina in sentato al vivo dallo scultore Fi-
s. Maria Maggiore, delie arcicon- lippo Gnaccherini, con sottoposta
fraternite del preziosissimo Sangue, onorevole iscrizione. Tra le sue pie
e di due altre, come di quattro disposizioni testamentarie faremo
confraternite. Lo fu ancora dell'o- menzione d'una somma lasciata in
spedale di Treia, della pia unione favore del pubblico orfanotrofio di
di s. Vito diocesi di Fossombrone, Treia, per averne altrettanta lascia-
e della compagnia del ss. Sagra- ta ai medesimo stabilimento la con-
mento di Macerata; non che delle tessa Santamariabella, cui pure la-
città di Cesena e Treia, e delle sciò gli arredi e suppellettili della
terre di s. Giusto , di Sirolo e di cappella domestica. I paramenti sa-
Monte Carotto. Giunto all' età di cri e nobili che possedeva li ri-
settantasei anni un accesso di umo- partì alle sagrestie della cattedrale
ri alla testa ed al petto incomin- di Treia, di s. Nicola in Carcere
ciò l'ultima sua lunga e penosa sua diaconia , della cattedrale di
malattia, tollerata per settanta gior- Forlì e di s. Mercuriale di tal cit-
36 GRl GRI
padre racchiuso, ed ivi servirlo. Giulio II alla chiesa di Ceneda, e
Punito Antonio con l'esilio si por- con tal carattere intervenne al con-
tò a Roma dal cardinale, e poco cilio generale lateranense V. Leo-
dopo venne gloriosamente restitui- ne X lo nominò patriarca d'Aqui-
to alla patria, e alla perduta di- leia col titolo di patriarca di Co-
gnità di procuratore di san Mar- stantinopoli, e Clemente VII a' 3
co, ed in appresso fu esaltato maggio i5ij lo creò ih Castel s.
nezia, ove fu trasportata, indi per Pous Tomieres che ritenne per
di
incendio fortuito restò incenerita. breve tempo. Nel i53o, gli confe-
Tradusse il cardinale dal greco in rì con lo stesso titolo il governo
latino alcune omelie di s. Gio. Gri- della diocesi di Città di Castello,
sostomo , e compose altre opere colla provvisione di altri benefìzi
che si leggevano una volta nella ecclesiastici.Decorato in seguito
biblioteca del cardinal Sirleto. Do- della legazione dell'Umbria, e di
po essersi trovato presente a quat- quella al re di Francia ad ogget-
tro conclavi, morì da tutti deplo- to di stabilire la pace, e di quella
rato nel i523 in età di sessanta- pure di Parma e Piacenza, fece
tre anni. Adriano VI nella malat- per tutto spiccare i suoi rari ta-
tia più volte l'onorò di visite, e lenti e singoiar prudenza. Perorò
fu sepolto nella chiesa de' ss. Gio. con gran facondia ed energia in
e Paolo con magnifico epitaffio, Busseto innanzi a Carlo V, per
che più non esiste, ma si legge esortarlo alla pace., ma senza ef-
presso il Ciacconio, il Quirini ed fetto. Il popolo di Ceneda avanzò
altri, anzi si vuole che fosse tras- ricorso contro il cardinale al se-
ferito cadavere a Venezia e se-
il nato veneto, che pubblicò un de-
polto in s. Francesco della Vigna, creto col quale veniva il vescovo
come io accenna il Rondinini nel- spogliato del dominio della città.
la Storia della chiesa de' ss. Gio. Non mancò il cardinale di farne
e Paolo. Inoltre questo cardinale rimostranza a Paolo III, il quale
si meritò encomi del Bembo,
gli ottenne la revoca del decreto, ed
del Candido, e di Paolo Cortese, al cardinale la reintegrazione dei
e di tutti gli scrittori del suo tempo. diritti antichi. Alcuni scrittori ve-
GRIMANI Marino, Cardinale. neti, tra' quali Pietro Giustiniani,
Marino Grimani veneziano., nipote ed altri, scrissero che questo cardi-
del precedente, essendo uomo som- nale era più adatto ai negozi se-
mamente dotto, di straordinaria colareschi, che ai ministeri della
eloquenza, e generoso mecenate dei Chiesa. Dimesso il secondo titolo di
GRI GRI 37
beneficato, ottenne successivamente sentare un breve, in cui Io rim-
da Paolo HI nel i543 il vescovato proverava di aver sottoscritto l' e-
stiburbicario di Porto. Portandosi ditto pel 'sequestro de' frutti dei
per sollievo ad Orvieto, vi trovò beni ecclesiastici, senza temere l'ira
la morte nel i546, ma il suo ca- divina, minacciandolo ancor di pri-
davere trasferito a Venezia venne varlo della porpora cardinalizia se
deposto in s. Francesco della Vi- non si correggeva; tanto piti che
gna, presso la tomba gentilizia del il cardinale avea pubblicato un'or-
zio cardinale, nella quale fu alla dinanza, in virtù della quale si co-
di memoria eretto un nobile
lui mandava ai vescovi ed altri qua-
monumento. Nella cattedrale di lunque prelati, che in avvenire non
Ceneda fece costruire l'organo ed ardissero di fulminare sentenza di
il campanile che abbellì d'insigni scomunica contro i violatori del-
pitture, L'Ughelli attesta che il car- l'immunità ecclesiastica, ed in caso
dinale lasciò un erudito commen- che alcuno si trovasse per tal fine
tario sull'epistola di s. Paolo ai allacciato di cotal censura , doves-
romani. sero incontanente proscioglierlo, e
GR1M ANI Vincenzo, Cardinale. compartirgli il beneficio dell'asso-
Vincenzo Grimani patrizio veneto, luzione. Si opposero però tutti i
parente de' duchi di Mantova, ivi vescovi con petto sacerdotale all'in-
nacque a' 26 maggio i655. Acqui- degna pretensione del cardinale, e
statosi alto credito di saviezza e di nulla temendo il suo sdegno, gli
sagacità, ottenne dal duca di Man- resisterono coraggiosamente. Non
tova la ricca abbazia di Lucedo mancò il cardinale di rispondere
ed attesa la pace per di lui mez- al Papa , e di scrivereancora al
zo con singoiar prudenza conchiu- sacro collegio: pensando poi più.
sa a Vienna tra il duca di Savo- seriamente a' casi suoi, non fu si
M GRI GRÒ
sangue di quel glorioso martire , pretesa riforma. La sua festa è ri-
GRÒ GRÒ 39
pera d'architettura. Groninga pos- della bolla Super universa, col ter-
siede una università fondata nel ritorio di Groninga e Drenzie ,
6 4J
1
di celebre riputazione; acca- non che delle isole Rolluge e Bor-
demie artistiche e scientifiche, biblio- chim, dichiarandole suffraganee di
teca pubblica, e diversi utili istituti. Utrecht. Per mensa assegnò il Pa-
E patria di molti uomini illustri pa tremila ducati d'oro delle de-
fra' quali nomineremo Rodolfo Agri- cime , e mille cinquecento ducati
cola dottissimo , Alberto Schultens concessi da tal sovrano, a cui con-
eruditissimo orientalista, Giovanni ferì il diritto di nominare la chie-
Wesselus, Abramo Fronjinins, il ba- sa. Dipoi il governo acattolico olan-
rone Ruperda, Hemsterhuis, ec. dese soppresse la sede.
Quantunque il clima sia d'ordina- GROPPERO Giovanni, Cardi-
rio salubre, pure nel 1826 vi do- nale. Giovanni Groppero nacque
minò un' epidemia cagionata dalla in Soest o Zoest, castello conside-
siccità e dai calori estivi, dopo una rabile di Westfalia, divenne quin-
primavera accompagnata da orri- di proposto scolastico di s. Gereone
bili inondazioni. di Bonna, e arcidiacono di Colonia,
Alcuni pretendono che questa illustre per Io zelo della religione
città sia slata eretta in vicinanza e per profonda politica, fu riputa-
o sul luogo stesso in cui Corbulo- to uno degli uomini più dotti del suo
ne, per assicurarsi della fedeltà dei tempo. Si segnalò nella pubblica
frisoni aveva fabbricata una
, for- disputa ch'ebbe nel colloquio di
tezza, della quale parla Tacito sot- Ratisbona con Bucero, e coi prote-
to il nome di Corbulonis monu- stanti da lui pienamente convinti,
mentimi; però non si fa menzione ai quali fece sempre aspra guerra,
di Groninga nella storia ,che nel anche con rischio di sua vita, riu-
secolo IX, e sembra non essere sta- scendogli tenerli lontani dalla dio-
ta fortificata che qualche secolo cesi di Colonia; e nell' apostasia di
dopo. Nel 1576 si arrese agli sta- quell' arcivescovo Ermanno Truch-
ti generali , ed il suo castello fu ses, egli qual validomuro si op-
spianato; essendo stata restituita pose ai di lui empi sforzi. Informato
alla Spagna, il principe Maurizio Paolo IV del di lui merito, ai 20
di Nassau non la riprese che nel dicembre i555 lo creò cardinale
i5g4. Fu assediata nel 1672 dal- prete, onore ch'egli umilmente ri-
le truppe del vescovo di Munster; cusò con ragioni che addusse. Stu-
ma furono obbligate di rinunziare pito il Pontefice di si eroica virtù,
all' impresa. Questa città e la si- Io chiamò a Roma per indurlo ad
gnoria accedettero all' unione di accettare, e per comunicare con lui
Utrecht , che consolidò lo stabili- di affari di somma importanza. Si
mento della repubblica delle Pro- sottomise il Groppero ai pontificii
vincie unite. Groninga appartenne voleri , ed ebbe in titolo la chiesa
ancora alla lega delle città ansea- di Lucia in Selci, ma pochi gior-
s.
tiche, e fu la capitale della signo- ni dopo morì a' 1 2 marzo 1 558 d'an-
ria del suo nome. La sede vesco- ni cinquantasette, lasciando di sé ono-
vile fu eretta dal Pontefice Paolo rarissima fama, e di mirabile conti-
IV ad istanza del re Filippo II , nenza. Fu sepolto nella chiesa di
a' 12 maggio i55g, eoli' autorità s. Maria dell' Anima, ove i di lui
4o GRÒ GRO
nipoti Gottofredo e Gasparo pose- tuata mezzo a paludi, ha 1' aria
in
ro al suo sepolcro corrispondente poco salubre, quantunque da alcuni
epitaffio. Scrisse questo pio e dotto anni sia assai migliorata, mentre dal
cardinale parecchie opere riguar- lato della fertilità e della industria
danti i donimi , la più. pregevole sarebbe invidiabile. Città forte, non
delle quali è quella intitolata Isti- grande, ma ben fabbricata, e difesa
tuzione cattolica, come libro di da una rocca con sei bastioni intor-
controversia. Fu assiduo ed infati- no al giro esagono delle solide sue
cabile nello studio, di tenace me- mura: fu chiamata anche Crasse-
moria, di acuto e savio discerni- tum ; e fiori per uomini illustri.
mento. I suoi ragionamenti anche Le sue prime memorie risalgono
in tempo della mensa si aggirava- al IX secolo; nel seguente era do-
no sopra materie scientifiche ed minata dai marchesi di Toscana,
erudite, siccome personaggio fornito indi da altri signori, e dai conti
di prodigiosa eloquenza e di vasta Aldobrandeschi ch'erano pur conti
erudizione. Non mancarono i prote- di Sovana, avendo palazzo e resi-
stanti d'insultarlo con calunnie, mas- denza in Grosseto. A questa città
lo Sleidano e Teodoro Beza,
si r-ne i conti concessero diversi privilegi
stomachevoli e ripugnanti anche al nel 1222. Nel precedente fecero
buon senso. La vita del cardinal lega colla repubblica di Siena, la
Groppero , scritta da Gio. Pietro quale poco dopo avendola occupa-
Stute in una dissertazione intitola- ta esigette dagli abitanti il giura-
la Susato porporato , fu stampata mento di sommissione con annuo
in Zoest nel 17 1 3. tributo. Anche il vescovo di Gros-
GROSS o GROSSO Guido, seto nel 1228 raccomandò alla re-
Cardinale. V. Clemente IV, Papa. pubblica senese i suoi castelli di-
GROSS o CROSS , Cardina- stia e di Roselle, insieme con tutti
le. V. gli articoli Crosso. i beni della mensa vescovile, pro-
GROSSETO (Grossetan). Città mettendole l'annuo tributo di lire
con residenza vescovile del grandu- 25, e l'offerta di un cero di lib-
cato di Toscana, nella provincia di bre 12 per la Madonna di ago-
Siena, posta nel centro della vasta sto. I grossetani al pari di molti
e ubertosa valle inferiore dell'Om- individui della casa Aldobrandesca
brono senese, capoluogo di uno dei fedeli alla repubblica di Siena te-
cinque compartimenti del grandu- nevano al partito ghibellino, onde
cato. Grosseto è residenza del com- Federico II vi tenne nella città un
missario regio a cui è affidato il governatore capitano generale, e
governo della provincia inferiore l'onorò di sua presenza nel 1243.
senese. Vi è pure un magistra- I senesi ottennero nel i25o dal
to civico, un tribunale collegia- vicario imperiale Gualtieri l'inve-
le civile e criminale, un coman- stitura di Grosseto, per cui gli a-
dante militare, altro comandante bitanti e i visconti feudatari degli
della piazza e del littorale; l'uffizio Aldobrandeschi giurarono alla re-
del registro, delle ipoteche, un in- pubblica di Siena fedeltà e ubbi-
gegnere di circondario, e l'ammi- dienza. Dopo la morte di Federi-
nistrazione economico-idrauiica pei co II i grossetani si eressero in
bonificamenti della maremma, Si- comune, ma nel 1259 sottomessi
GRÒ GRÒ 41
dall'armata senese, quella repubbli- le acque stagnanti, ed i lavori al-
ca ordinò l'erezione del cassero o l' ultima perfezione condotti avreb-
glior forma riedificate dal grandu- sulT Ombrone. Gli successe Martino
ca Ferdinando III. Roselle è di- che si trovò al concilio generale
stante una lega al nord da Gros- Lateranense III adunato da Ales-
seto: fu già seggio vescovile eretto sandro III. Tra i di lui successori
nel V secolo, e si conoscono ve- si distinsero particolarmente Gual-
scovi sotto s. Simmaco , e sotto s. tieri, cui Clemente III nel 1 188
GRÒ GRÒ 43
ed a lui nel i^.5i Giovanni A gaz- fece vescovo monsignor Fabrizio
zari sanese, morto nel 1468, sotto Sei vi, nato nella diocesi di Soana
del quale Pio li portandosi in nel 1752, che per avere rinunzia-
Siena sua patria, a* 19 aprile i4^9 to la sede al regnante Papa Gre-
eresse la cattedrale di Siena in me- gorio XVI, questi nel concistoro
tropolitana, e tra' vescovi che di- de' 2 ottobre 1837 gli diede in suc-
chiarò suffraga nei vi è compreso cessore monsignor Francesco Men-
Grosseto, che Io è tuttora. Nel sini di Siena, preposito della me-
le, ascendimi vero ad 3ooo scuto- non avea giurisdizione alcuna sul
rum monetae romanae, pensione ta- diritto temporale e baronale del-
men io73.,o4 scutoruni gravati. l' abbazia
,
quale spettava al com-
GROTTA FERRATA, Crypta mendatario ; che i monaci e il rno-
Ferrala. Abbazia già nullius di s. nistero erano esenti dal vescovo;
Maria di Grotta Ferrata, con parroc- che la cura delle anime appartene-
chia e rnonistero de' monaci basi- va alla parrocchia del rnonistero;
liani, borgo della Comarca di Ro- ma che la giurisdizione spirituale
ma, appodiato della città di Fra- del territorio, clero e popolo spet-
scati soggetto a quel governo, da tava al vescovo nella cui diocesi e-
questa distante circa tre miglia, e siste T abbazia concedendo nello
,
dalla capitale undici e mezzo. Essa stesso tempo all'abbate alcuni nuo-
è posta su di un colle amenissimo vi Ivi nominammo pure
privilegi.
a destra della via Latina, cinta di le che il vescovo ed il
scritture
valide mura merlate , con bastioni commendatario pubblicarono in so-
e torri a foggia di castello, che a- stegno delle loro ragioni. Tuttavol-
veva un ponte all'ingresso, sotto di ta nacquero dappoi altre contesta-
cui era il fosso, che tuttora la cir- zioni, e l'abbate commendatario car-
conda, onde ha la forma di for- dinal Rezzonico volle cresimare quel-
tezza militare, e ne rende grave l'a- li del luogo, ciò che si era propo-
spetto.Abbelliscono e rendono im- sto di fare il cardinal de York vesco-
portante la situazione aria salubre, vo di Frascati. E però da notarsi
acqua abbondante, fertili campagne, che tra i privilegi concessi da Be-
verdeggianti collinette, spaziosi pra- nedetto XIV con la bolla Inter
ti con ampio viale cui lateralmen- multa agli abbati commendatari di
te fiancheggiavano fronzuti olmi ed Grotta Ferrata, essendovi quello di
annosi platani. A ciò si deve ag- poter essi, se insigniti del carattere
giungere la vicinanza di luoghi po- episcopale , amministrare il sacra-
polosi, tutti importanti per antiche mento della confermazione una sola
memorie, e di monti più o meno volta all'anno nella chiesa del rno-
alti, coperti di folti boschi, spa- nistero a qualunque fedele vi con-
ziando l'occhio fino all'estremità del corresse per riceverlo, ond è che
Capo d'Anzo sul mare, sopra il cui se il cardinal Rezzonico volle cre-
livello calcolasi la sommità del cam- simare quelli del luogo usus est
,
GRÒ GRÒ 45
jure suo, purché per altro lo ab- spirituale e nel temporale dell'ab-
bia fatto semel singulìs annis. L'ab- bazia e del ven. monistero dell'or-
bate commendatario allorché eser- dine basiliano di Grotta Ferrala, il
citava la giurisdizione temporale cardinal Mario Matiei di Pergola,
sul borgo, vi nominava un vice-go- già diacono di s. Maria in Aquiro,
vernatore ed un cancelliere, qua- il poi prete del titolo di Maria de- s.
le privilegio cessò del tutto quan- gli Angeli, e protettore de' monaci
do ne fece rinunzia l'ultimo ab- basiliani , al presente vescovo di
bate commendatario il cardinal Er- Frascati, arciprete della basilica va-
cole Consalvi, allorché Pio VII nel ticana e segretario per gli affari di
1816 pubblicò il moto-proprio sul- stato interni. Nel di i5 marzo si
l'organizzazione dell'amministrazio- tiene in Grotta Ferrata una fiera
ne pubblica, conservando le rendi- con molto concorso tanto di nego-
te abbaziali. Dopo la morte del ziantiche di altri, altrettanto ha
cardinal Consalvi l' amministrazio- luogo agli 8 settembre.
ne di esse passò alla reverenda ca- Della celebra tissi ma villa di Ci-
mera degli spogli, finché Leone XII cerone, che molti vogliono sorgesse
con chirografo de' 7 novembre 1824 in questo luogo, e che intendono
riunì la giurisdizione temporale al provare con passi di gravi autori,
governo, e la spirituale al vescovo con le descrizioni che si hanno del-
suburbicario di Frascati, o per dir la villa , coi monumenti rinvenuti
meglio dichiarò più. precisamente presso Grotta Ferrata, e con istu-
le disposizioni di Benedetto XIV e di archeologici e critici , ne par-
di Pio VII, concedendo ai monaci lammo all'articolo Frascati, e par-
basiliani del monistero il pieno pos- ticolarmente nel voi. XXVII, p. 187
sesso dei beni abbaziali , mediante e seg. del Dizionario, citando l'e-
il canone annuo di scudi seimila rudito opuscolp Gaspare del cav.
trecento alla detta camera degli Servi stampato nel i844> e non nel
spogli. Quindi con tal fondo bene- 18 14 come per errore di stampa
ficò alcunibenemeriti ecclesiastici è impresso. Con questo il chiaro
e dispose che altrettanto potessero autore discorre dell'opinione del p.
fare con pensioni i di lui successo- Zuzzeri che pone la villa di Cice-
ri a mezzo della dateria apostolica. rone sul Tusculo nella villa della
In quanto alla giurisdizione spiri- Rufinella, della quale noi pur trat-
tuale Leone XII concesse agli ab- tammo al nominato articolo, della
bati prò tempore del monistero il confutazione che prontamente ne
privilegio, che già avevano gli ab- fece il p. Cardoni, sostenendo che
bati commendatari, di ammettere Grotta Ferrata surse sugli avanzi
l'esame de' testimoni sopra lo stato dell'antica villa dell'oratore roma-
libero de' domiciliari, e fare esegui- no. Indi produce le testimonianze
re le pubblicazioni di matrimonio; del Cluverio, del Ferrano, del Fac-
e in oggi il cardinal visitatore me- ciolati, di Proust, di Strabone, e
diante il suo vicario nel monistero, persino di Benedetto XIV, riportan-
e il cancelliere abbaziale usa di tal do favorevole passo della succitata
privilegio. Finalmente il regnante sua bolla De jurìsdictione episcopi
Pontefice Gregorio XVI nel i833 Tusculani in clerum et populuni
uomiuò visitatore apostolico nello terrilorii abbaùae Criptae Ferratae,
,
46 GRÒ GRO
giacché quel Pontefice si espresse, te esistente in principio della mac-
che nel luogo in cui è questo mo- chia verso il monistero di Grotta
nistero, ex magis recepla antiqua- Ferrata, sino alla villa Muti e Ma-
rioriun sententia Cìceronis olirti vil- latesta, ove precisamente poteva es-
la fiat. Descrive le escavazioni fat- ser portata l'acqua crabra , come
te , e gli oggetti rinvenuti presso viene in certo modo contestato da
Grotta Ferrata appartenente alla alcuni avanzi di antico acquedotto
villa ,
parla dell'acqua crabra che discoperti ultimamente, ed ove po-
essa godeva, come argomento che tevano sussistere tutti quei luoghi
esclude per la sua elevata posizio- che vennero indicati da Cicerone
ne la Rufinella , notando che gli stesso, all'ornamento de' quali egli
antiquari confusero il palazzo e la profuse grandi somme di denaro,
villa di Cicerone ch'erano due cose determinando il luogo di essa nel-
diverse, come apparisce dall'orazio- la falda del colle presso il moni-
ne prò domo sua, quando dice: Curri stero di Grotta Ferrata.
domus mihi in palatio, villa in Tu-
sculano s altera ad alterimi conni- Origine del monistero^ chiesa ed
leni transferebatur ; ed aggiunge che abbazia di Grotta Ferrata; del-
il p. Rirker non altrimenti interpreta le possessioni e prerogative del
il passo nell'orazione undecima prò monistero, con le principali no-
lege agraria. 11 eh. cav. Canina nel- tizie che lo riguardano; i riti
isteriche dell'antico Tusculo, e di- Agata de' basiliani, colla pia tradi-
verse analoghe notizie riguardanti zione di essere una di quelle che
la venuta e morte di s. Nilo, e la si attribuiscono alla dipintura di s.
fondazione del monistero di Grot- Luca, la quale sotto Gregorio Vili,
ta Ferrata) in compagnia de' suoi o meglio nel pontificato di Grego-
discepoli Bartolomeo, Paolo e Ci- rio IX, fu trasportata nella chiesa
rillo, sopravvenuta la notte lungi di Grotta Ferrata. Lo Sciommari
circa tre miglia dalla città, si rico- ancora conviene a pag. 127 che
verarono una grotta. Quivi men-
in l'immagine è una delle più insigni
tre gli altri monaci stanchi dal viag- dipinte dal santo evangelista , che
gio fatto a piedi dormivano, s. Ni- si venerava non nominando la chie-
lo e s. Bartolomeo suo diletto di- sa di s. Agata, ma dopo la distru-
scepolo erano intenti ad orare, quan- zione di essa fu dai romani tras-
do apparve ad essi la Beata Vergine portata in Roma, finché circa do-
e loro comandò che in quel luogo po quarant'anni , e verso V anno
ad onor suo le erigessero un tem- 1228 o i23o il Papa Gregorio
pio, nelle cui fondamenta ponesse- IX Conti, con solenne pompa la fe-
ro il pomo d'oro che lor consegnò. ce trasferire nella chiesa di Grotta
I servi di Dio per prima cosa ri- Ferrata dedicata alla Beata Ver-
posero nella grotta un' immagine gine, come superstite luogo della
della stessa Beata Vergine, ed a munificenza de' conti Tusculani, dei
sua custodia le posero dinanzi una quali trattammo all' articolo Fra-
grata di ferro che diede mo-
, ciò scati. E qui aggiungeremo, che il
XX, venuto in cognizione dell'ar- ta, come seppero che il loro supe-
rivo di s. Nilo nel suo territorio, riore s. Nilo non sarebbe più colà
voi xxxm. 4
5o GRÒ GRÒ
conte Gregorio I tosto si portò a ba- rio F, alia presenza dell' abbate
ciar le mani al santo che bagnò di Bartolomeo, che inoltre provvide
lagrime, il quale si fece portare in il tempio di vasi sacri e di nume-
chiesa ed soavemente spirò, d'an-
ivi rose vesti preziose, non che lo a-
ni novantacinque, a' 26 settembre dornò di vaghe pitture, ed arric-
del ioo5. La sua vita fu scritta chì di libri per uso del coro, al-
dal suo discepolo s. Bartolomeo, e cuni de' quali scritti di propria
fu tradotta in latino dal cardinal mano in onore della Beata Vergi-
Sirleto, da Cariofilo arcivescovo di ne e dei santi. Il monistero in bre-
Iconio, e da Mettio vescovo di Ter- ve tempo fiorì, e narra il Rodotà
moli, senza dire di altri. Nel 1628 che alimentava duecento monaci, i
fu tradotta in lingua italiana dal quali celebravano nel rito greco gli
p. d. Nicolò Balducci. uffizi divini, ed esercitavansi conti-
L'abbate Paolo, ragguardevole per nuamente nella greca salmodia in ;
dalla sottoposta iscrizione col tito- zione, pel raccoglimento dello spi-
lo di santo; gli successe Cirillo che rito , e per la soavità de' costumi.
poco meritandosi anch'esso di
visse, Non solo coi monaci furono larghi
essere ritenuto per santo. Allora i di munificenze i conti Tusculani
monaci vinta la virtuosa ripugnanza potentissimi , ma essendosi guada-
di Bartolomeo, concordemente lo gnata la stima universale, i fedeli
elessero in quarto abbate del mo- colmarono il monistero di ricchi
nistero di Grotta Ferrata, avendo doni e di feudi, onde ben presto
venticinque anni. Probabilmente divenne uno de* più doviziosi del-
oltre il monistero s. Nilo deve ave- l' ordine basiliano in Italia. Posse-
re eretto anche un piccolo tempio, dette vaste tenute, sì nello stato
perchè l'odierno edificato da san ecclesiastico, che nella Puglia e
Bartolomeo, secondo il desiderio Calabria; e varie terre sparse in
che avea sempre nudrito, in onore quelle provincie erano soggette al-
di Dio, e dell'immacolata Vergine l'archimandrita di Grotta Ferrata,
Maria, la storia ci dice ch'è gran- il quale ampia giurisdizione vi e-
de rispetto a quello di prima. Lo sercitava. Si contano fra le altre,
edificò nell' interno con tre navi il marchesato di Rafrano nella dio-
sostenute da otto colonne scanala- cesi di Policastro , il castello di
te di marmo bianco, ivi ritrovate, Conca, quello di s. Paolo nel ter-
e già della villa di Cicerone al di- ritorio di Marino, quello di Bor-
re dello Sciommari, e nell'esterno ghetto nel Tusculano; casali di i
anni dopo la morte di Benedetto che per l'antichità del suo istituto
XIV, sotto del quale avea stampa- monastico precede agli altri, come
to il primo. Lo Sciommari in ve- dichiarò Paolo V nella 17 costitu-
ce pubblicò la sua nel 1728, e zione , Injuncti nobis y con queste
tratta de' privilegi dell'abbazia, che parole: » Animadvertens ordinem
qualifica nullius dioecesis a p. 20 5 sancti Basiiii caeteros omnes regu-
e seg. Dichiara essere stata sino lares antiquitate praecedere, ac ex
dal principio esente da ogni giuris- eo Dei ecclesiam, christianamque
dizione episcopale, immediatamen- rempublicam ab ipsius ordinis ini-
te soggetta alla santa Sede, e per- tiouberes fructus recepisse, etc. ".
ciò l'abbate era benedetto dal Pa- Aggiunge il Piazza che tale abba-
pa. Riporta la mentovata decisione te intervenendo alla cappella pon-
d'Eugenio III per la lite mossa dal tificia tiene il primo luogo sopra
vescovo Tusculano, a cagione che gli altri generali, siccome asserisco-
GRÒ GRO 55
scrizione di Roma e dell' agro ro- tefice Gregorio IX amorevole di
mano , p. 276. Mentre i basiliani questa abbazia, che come si è det-
dimoravano nel monistero di Su- to vi soggiornò e fece trasportare
biaco, le cose sacre e preziose che da Roma l' immagine della Ma-
aveano seco portate per salvarle donna, rinnovò e confermò le in-
dalla rapacità di tante guerre, te- dulgenze concesse dallo zio , come
mendo che se le avessero manife- dice ilPiazza a pag. 281, per cui
state a' monaci benedettini poteva- gli apparve la Beata Vergine , e
no un giorno restarne privi, le na- gli disse: Fili ad instantiqm Filli
scosero nel luogo loro assegnato mei, et domuni meam istam visi-
presso il sacro speco, colla speran- tantibiis in octava Assumptionis
za di riportarle a Grotta Ferrata Beatae Marine Virginia sii remis-
in tempi tranquilli. Ma essendo a sio omnium peccatorum. Altrettan-
poco a poco morti i basiliani che to riporta lo Sciommari a p. 127,
sapevano il sito ov' erano deposi- coli' autorità d' un' antica membra-
tati i nominati oggetti, quelli che na di ne riproduce il tenore.
cui
ritornarono all'antico soggiorno i- Avendo l'imperatore Federico II
gnorandolo non poterono ricupe- dichiarato guerra a Gregorio IX
rarli. Se non che nell'anno i388 i che lo avea scomunicato , ed in-
monaci benedettini ebbero la sor- timato un concilio contro di lui
te di ritrovare si nobili monumen- nel 1241 pose suoi alloggiamen-
i
56 GRÒ GRÒ
dio, levò il campo da Grotta Fer- abbate. Avendo nel 1377 Grego-
rata, é portò via dal monistero rio XI restituito a Roma la resi-
due simulacri di bronzo che or- denza pontificia nel seguente an-
,
pide acque; indi fece trasportare i script,tom. Ili, par. II, che ci dà
simulacri a Lucerà ov' erano ac- la descrizione che ne fece il Mas-
quartierati i saraceni da lui assol- sonio scrittore contemporaneo. Do-
dati. Il Nibby riporta alcune con- po l'abbate Giuseppe, lo divenne
getture sulla provenienza di tali si- Francesco de Mellini romano nel
mulacri a p. i35. 1426, indi lo fu Sabuccio de Mel-
All'abbate Nicolò IH successero lini romano, e poi Pietro Vitali
Biagio, llarione del 1272, e Bia- eletto XXXIX abbate verso il i43o:
gio II del i3oo. Abbiamo dal Piaz- questi intervenne al concilio gene-
za, e dallo Sciommari a p. 125, rale di Firenze celebrato da Euge-
essere registrato nella tabella del- nio IV, e fu l'ultimo abbate prima
le indulgenze della chiesa, che il Pa- dell'istituzione della commenda, il
santa ,
per la quale entrando ed prile i4°7. Qui è da sapersi, co-
uscendo i fedeli confessati e con- ni essendosi costantemente osserva-
'
GRÒ GRÒ 57
dopo, col pontificio consenso, i no- inonistero di Grotta Ferrata difese
minati monisteri adottarono nel- e promosse l'unione della chiesa
I' ostia la totale uniformità coll'uso greca colla latina ,
principalmente
dell' azimo come i latini. Quest'ul- dal trovarsi nel suo tipico di san
tima determinazione probabilmente Bartolomeo ordinato sei volte al-
ebbe luogo quando dopo il conci- l' anno di celebrare pontificalmente
lio prese vigore la fazione scisma- l' abbate , dovendosi nella messa
tica di Marco arcivescovo di Efeso cantare 1' epistola e 1' evangelio in
contro gli azimi, per distinguere i latino ed in greco, premessavi an-
monaci italo-greci dai marco-efesiani, che l'orazione latina corrisponden-
col far sì che ritenessero al tempo te alla festività, che sono la dedi-
istesso la recitazione delle greche cazione del tempio a' 17 dicembre,
ed Innocenzo X
concessero che nel- mentato nella Grecia, Russia, Po-
le chiese greche de'basiliani, a pror Ionia, Calabria, Sicilia, ed altri luo-
porzione del numero de' monaci si ghi, come in Roma nella chiesa del
potessero dai medesimi celebrare collegio greco, essendo egualmente
una o due messe in rito latino, santissimo rito. Il Rodotà pure al
siccome venne seguito in quella di lib. 3, p. 236, n. 1, dice che an-
Grotta Ferrata per maggior sod- che in questo monistero di Grotta
disfazione de' fedeli latini che vi si Ferrata l'abbate allorché nelle ri-
recavano : è da notarsi che Urba* ferite solennità celebra pontifical-
no Vili ed Innocenzo X nel loro mente , recita in latino l' orazione
cardinalato furono protettori del- corrispondente al giorno che corre
l' È poi ancora da
ordine basiliano. e dipoi due sacri ministri cantano
che Benedetto XIV con la ambedue
?
avvertirsi 1 epistola e il vangelo in
costituzione Etsi persuasimi habemus, gì' idiomi ; e ritiene per certo che
emanata nel 175 1, comandò che gli questi monaci basiliani cominciaro-
abbati, i priori e i maestri de' mo- no a praticare siffatto rito dopo il
cato al luogo molti guasti. Nel i5o8, Giulio II gli die a succes-
i5o3 il cardinal della Rovere fu sore Pompeo Colonna romano, che
eletto Papa col nome di Giulio II, Leone X nel 1 5 7 creò cardinale,
1
6o GRÒ GKO
cardinal Ippolito de' Medici fioren- re, che pur dichiarò protettore deU
tino, ch'essendo morto nel i535, l'ordine basiliano. Fu egli ch'eresi
Paolo III gli die a successore Gio. se alla Beata Vergine un nuovo al-
Maria de' Ciocchi del Monte di tare di marmi preziosi con due ,
VII, que' Papi più volte da essa si romano, che al modo detto, nel
recarono a Grotta Ferrata: altret- 1816 rinunziò alla giurisdizione ba-
tanto fecero Benedetto XIV, Cle- ronale. Tanto nelle invasioni dei
mente XIII, Clemente XIV, Pio francesi repubblicani sotto Pio VI,
VII, e il regnante Gregorio XVI, che imperiali nel pontificato di Pio
come si legge nei Diari di Roma. VII, i monaci non furono rimossi
I Pontefici furono ricevuti talvolta dal monistero, come accadde agli
dai cardinali abbati commendata- altri religiosi, e nella seconda in-
ri, e sempre dagli abbati di go- vasione fu la consulta di Roma che
verno e famiglia monastica, che do- supplicò grazia pel monistero. Ma
po aver orato in chiesa, ammisero esigendo nel 18 iogoverno fran-
il
de' quali morirono. Per le provi- possessori della greca favella erano
de cure del cardinale, e per quelle bene istruiti nelle scienze, dediti al-
de' suoi vicari, e specialmente del- la lettura de* padri, ed occupati alla
l' odierno p. Francesco da Lucca , trascrizione de' loro volumi. Arric-
lettore generale de* minori osser- chivano la memoria coi passi degli
vanti, quale era stato già depu-
il autori, e imprimevano nel loro spi-
tato dal cardinale a lettore in fi- rito i nobili sentimenti che trascri-
losofia e teologia agli studenti del vevano : molti erano fra essi i pro-
monistero, l'osservanza monastica ri- fessori esperti , ,ie dotti letterati
fiorì: laonde dodici sono in oggi i gli Tale era l'a-
studiosi uditori.
monaci coristi, otto de' quali sacer- more eh' eglino portavano alle let-
doti, colla fondata speranza di ac- tere, che fra le angustie delle ren-
crescimento, atteso il noviziato in dite, alle quali erano ridotti verso
vigore. Risplende nella nuova fa- la metà del secolo XV, e nella pe-
miglia religiosa la vera disciplina nuria di religiosi scienziati, si va-
monastica, e vi fiorisce lo studio levano di secolari calligrafi o per
della lingua greca, non che quelli trascrivere nuovi codici, o per ri-
della filosofia, e della teologia sì storare gli antichi. Uno di questi
dommatica che morale. L'andamen- fu Giovanni Roso sacerdote greco
to delle cose amministrative essen- di Candia, il quale vivea nel i4^^>
do in grandissima confusione, il car- secondo la testimonianza di Mont-
dinale col suo zelo giunse ben pre- faucon, Paleograf. lib. I, cap. 7, p.
stoad eliminare il disordine, fa- 81. Era la loro libreria ricca di
cendo impiantare la computisteria, copioso numero di eleganti codici
riordinare 1 archivio abbaziale, ed sì pregiabili per la forma de' ca-
adottando altri opportuni tempera- ratteri, per 1' antichità , e per gli
menti e provvidenze, ne ottenne argomenti, che furono reputati de-
felicirisultati co' quali potè corri- gni, e al dir del Piazza per sicu-
spondere ai molti pesi che gravita- rezza maggiore, da Sisto V, e da
vano l'amministrazione, abbondante- Paolo V nel 1614 di trasferirsi
mente soccorrere ai bisogni del mo- nella biblioteca vaticana; ed Urba-
nistero, e che an-
fare le belle cose no Vili con alcuni di essi volle
diamo narrando. La biblioteca, che adornare la biblioteca della sua fa-
costituisce uno de' principali orna- miglia Barberini. Ai monaci si la-
menti del monistero, fu pure og- sciarono quelli meno importanti, e
GRÒ GRÒ 63
destinati principalmente all'uso del mila volumi, non compresi i codi-
coro. Nello Spicilegium romanuni ci greci : trattano essi di tutte le
che si pubblica dal dottissimo car- scienze, particolarmente sacre. In
dinal Mai in Roma coi tipi del col- quanto poi ai codici mss. greci nel-
legio Urbano, ecco quanto si legge la massima parte, ed alcuni latini,
nel t. II in fine Moniti de fragmen- e che in tutto saranno circa due-
tis historicis Tusculanis pag. i, 2: centotrenta, sembra certamente de-
» .. . adivi interdum proximi mona- gno di particolare e distinta men-
sterii basilianorum, quod vulgo di- zione un codice greco, che tuttavia
ci tur Criptae Ferra tae,bibliothecam, qui si conserva, intitolato Eucolo-
olim quidem graecis codicibus abun- gio patriarcale. Questo pregiatissi-
de instructam, nunc aulem valde mo codice lo portò con sé al con-
iraminutara , postquam ejus pars cilio ecumenico di Firenze un cer-
melior et maxima in Vatica- to Giorgio Vari sacerdote greco di
num sub PP. Sisto V,
palatium Candia, e fu esso codice di somma
Paulo V
Pio VI transiit
et autorità in quel concilio. IlVari
Alios insuper ejusdem coenobii co- lo donò al cardinal Giuliano Ce-
dices ad Barberiniorum bibliothe- sarmi del titolo di s. Sabina , e
cam translatos Urbani Vili nutu, questi ne fece un regalo al cardi-
narrat Rodotà in Historia graeci nal Bessarione, da cui venne di-
apud Italos ritus lib. II, cap. XI. poi, come dicemmo, lasciato in do-
Nec vero dubito quin alia praete- nativo a questo monistero come ,
La biblioteca contiene circa sei Piacentini, inserita nel fine della p*.
,
64 GRÒ GRÒ
1 3 della sua opera De sepulchro fatto un nuovo oratorio migliore
Benedica IX. dell'antico. Costruì presso la chie-
Riprendendo l' istoria delle cose sa il con ampio campo
cimiterio
fatte dal cardinal visitatore, riven- santo con cinque sepolture per la
dicò un'eredità di scudi seimila la- parrocchia, ed in mezzo una bella
sciati al monistero dalla marchesa cappella con contiguo oratorio per
Passerini, coll'annuo peso di scudi la confraternita del ss. Sacramento
novanta da erogarsi in tre doti ad e cinque piaghe; oltre l'erezione di
altrettantepovere zitelle di Grot- altri edifìzi, dei lavatoio, e restau-
ta Ferrata.
Essendosi nel 1 834 ri di parecchie mura merlate e fab-
quasi perduta l'acqua Tepola, del- briche demolendo quelle che de-
,
si due terzi di più, per cui da un- saputa del cardinale, i monaci per
dici stalli che conteneva, oggi ne gratitudine collocarono la di lui ar-
ha venticinque di noce ornati d'im- me di marmo con iscrizione e l'an-
pellicciature d'ulivo. Gli die mag- no i843. Inoltre il cardinale col
gior luce, e fecevi dipingere al na- medesimo stile semi-gotico ornò il
turale sei santi basiiiani , con lo rimanente del prospetto esterno del-
stemma dell' ordine. Per tale in- la chiesa al disopra del Nartece,
grandimento del coro avendosi de- con analoga e corrispondente fac-
molito per metà l'oratorio interno ciata ,
quanto semplice altrettanto
de' monaci, vi fu ricavato un co- decorativa , facendovi innalzare in
ietto ed una stanza, quindi venne marmo lo stemma del Papa che
GRÒ GRÒ 65
regna, e sotto a grandi lettere l'e- novato caso di vedere riunita in
il
Altre beneficenze del cardinal vi- vaes avverte che nel 1468 tornò
sitatore sono le generose sovven- al vescovato di Sabina da lui già
zioni in denaro e vestiario, ed al- occupato. Nella mattina dei 4 ot "
tro, che fa distribuire alle famiglie lobre 1844 M Pontefice Gregorio
povere della parrocchia, oltre i pre- XVI, col solito corteggio, dalla vil-
mi ai fanciulli e fanciulle che fre- leggiatura di Castel Gandolfo si
ce incidere due medaglie, una gran- tutti i nuovi edifizi, gli abbellimen-
de, l'altra piccola, con l'immagine ti, i molti restauri ed altro fatto
della B. Vergine col divin Figlio in per le indefesse ed intelligenti sol-
braccio, che venerasi nella chiesa, lecitudini del cardinal visitatore, per
da una parte, e dall'altra con quelle cui il borgo, la chiesa, il moniste-
de' ss. Basilio , Nilo e Bartolomeo; ro e le adiacenti fabbriche hanno
come ancora fece incidere in rame preso un florido e nobile aspetto,
da Nicola Sangiorgi 1' immagine onde il Pontefice esternò al cardi-
dellaMadonna. Nel concistoro dei nale la sua piena compiacenza e
17 giugno 1844 essendo divenuto soddisfazione, ricolmandolo di me-
vescovo Tusculano il cardinal Ma- ritati encomi. Poscia passando il
rio Mattei, in certo modo si è rin- Papa a Frascati per recarsi all'ere-
VOJ-. XXXIII. 5
è,
66 GRÒ GRÒ
ino de' camaldolesi , ivi ancora fu dell'antico, maggior ampiezza, re-
ricevuto dal cardinale. golarità e solidità , il sotterraneo ,
st'altare ritrovasi tutt'ora nel nuo- mentati del cardinal Guadagni per
vo Nartece, con nuova predella di riedificazione, mentre che tanto il
platano con due gradini di marmo, Nartece che la chiesa furono eretti
le figure del pontificale romano concordare ciò coi tre altari che
stampato nel i66r, ove a p. 261 ora vi sono, conviene supporre che
e 3o4 è descritto e rappresentato alprimo di settembre 1577, essen-
il vescovo così vestito coll'asperso- do commendatario il cardinal Ales-
rio. Tanto si legge nel giornale mss. sandro Farnese autore del soffitto
che fece il p. Filippo Vitali mo- e del coro, sia stata riposta sopra
naco in questo monislero , ed in l'immagine di Maria
l'istesso altare
cui si conserva, col quale esat- Vergine dipinta da s. Luca, che stava
tamente viene descritto lo stato in un altare sotterraneo della chie-
della chiesa, prima che il cardinal sa, ed era custodita da una grata
Guadagni la restaurasse , e facesse di ferro dorato, e così viene a spie-
coprire le colonne e le pitture che garsi la mancanza del quarto altare.
1' abbellivano , non che quanto vi Nel detto luogo sotterraneo può
fu fatto nel 17.54- credersi essere avvenuta la visio-
L' interno della chiesa ha tre ne della Madonna ai ss. Nilo e Bar-
navi , e in fondo alla maggiore ,
tolomeo. Al presente nella chiesa vi
Benedetto XIV, nel dì festivo alla di lui busto che ivi si vede, lo scolpì
santa titolare, con breve de'5 ago- la scultrice romana Teresa Benin-
scrizione greca affissa nel muro nedetta nell' Epifania, secondo l'uso
presso l'antica porta del campanile, de' greci : il vaso sembra dell' XI
ed ornata da una specie di mosai- o XII secolo , avente scolpita la
co. Lo Sciommari a p. 109 la ri- pesca allusiva alla conversione del-
porta anche tradotta e la illustra. le genti. L'altare è tutto composto
La iscrizione fu quivi trasportata di ricchimarmi, e le due grandi
dal fons Piscari, forse il luogo del- colonne di esso sono di giallo an-
l'abbazia di s. Maria del Peschio, tico : incontro o sia nel davanti
detto anche di s. Bartolomeo del dell'altare evvi parimenti una bel-
Peschio, nel territorio della Faggio- la balaustra di pregevoli marmi ,
la di Velletri ,
quale anticamente intersecata da quattro pilastri pu-
spettava al monistero di Grotta re di marmo, che servono di base
Ferrata, concessa poi da Adriano e sostegno a quattro egregie colonne
IV alla mensa Tusculana. Questa di africano, le quali reggono l'arco
iscrizione contiene i nomi de' pri- superiore della cappella. Il quadro
mi tredici egumeni o abbati , fra i dell' altare di questa cappella , di-
quali il decimo terzo che fu Nico- pinto a olio dal Caracci , rappre-
lò II , che costrusse l'aula della senta i ss. titolari Nilo e Bartolo-
chiesa ad fons Piscari3 ove fu eiet- meo che pregano la ss. Vergine :
fra pilastri di marmo finto, che giu- cardinal camerlengo ha fatto re-
stamente riguardami come capola- staurare da Giovanni Galli il qua-
vori di Domenico Zampieri detto dre dell'altare. E cominciando dal-
volgarmente il Domenichino , ese- l'altare stesso, sulla parete a si-
guiti per ordine del cardinal O- nistra se guardasi l' altare, e a de-
doardo Farnese abbate commenda- stra di esso stando sull'altare, vi è
tario, a cui raccomandò il pittore il miracolo dell'ossesso figlio di Po-
il suo maestra Annibale Caiacci, al heutto, liberato per le preghiere di
quale avea commesso le pitture della s. Nilo coli' olio della lampada ac-
appella. Era allora Domenico d'an- cesa dinanzi l' immagine della Ma-
,
GRÒ GRÒ 69
donna , facendole ungere la bocca quale con una mano fece cenno ad
da un monaco sacerdote, mentre il una colonna che precipitosamente
santo genuflesso sta pregando la calava sopra di lui che si fermas-
Madonna : questo dipinto si dice se. Questo comando trattenne pro-
dagl'intendenti opera sorprendente. digiosamente colonna acciò non
la
Sopra nella lunetta è rappresenta- cadesse; mentre in poca distanza
ta con figure più piccole la mor- s. Bartolomeo di lui maestro e su-
te di s. Nilo nel monistero di s. A- periore, ponendosi gli occhiali stas-
gata, e la sua traslazione a Grot- si intento a guardare il disegno e
7o GRÒ GRÒ
za, Carità, Temperanza., Fama, Giu- stata fatta nel i3o8 da Nicola Con-
stizia e Fortezza. Queste figure so- ti. Francesco Cancellieri nelle sue
no intramezzate con istorie dipinte Campane p. i52, narra che il car-
di terra verde, fra pilastri di stuc- dinal Scipione Borghese nipote di
co finto, senza parlare di altre pit- Paolo V, essendo titolare della chie-
ture e decorazioni di questa pre- ra di s. Grisogono de' carmelitani,
ziosa cappella , sopra le due porte restaurò il campanile, e vi fece le
marmo ch'era sulla cima del cam- riche spettanti all' insigne badia di
panile, sostenente un pomo di pietra Grotta Ferrata, ed alla vita , che si
della forma di quello d' oro dona- prepone, di s. Bartolomeo If^ ab-
to dalla Beata Vergine ai ss. Nilo bate, tradotta e raccolta da un an-
e Bartolomeo , il quale credesi ri- tico Si promuove la
codice greco.
trovarsi ne' fondamenti del campa- difesa del buon fine di Benedetto
nile, secondo il Passeri e Io Sciom- IX, con la giunta in fine di un ca-
mari. Questi a p. 124 narra che none inedito greco -latino in onore
le quattro campane, di armonioso del santo padre Benedetto Roma ,
1762. Si hanno anche altre inci- terati, de'quali era mecenate il car-
sioni. A. Nibby, Analisi de' dintor- dinal Francesco Barberini seniore,
ni di Roma, ivi 1837, t. II, p. 1 33 di somma autorità nel pontificato
e seg. dello zio. Ne chiamato principe
fu
Anche in Roma i monaci basi- il cardinal Francesco Maria Bran-
Uani nel rione Trevi hanno un am- cacci, e segretario Gio. Battista Do-
pio monistero , chiamato in oggi ni fiorentino; al Brancacci successe
ospizio perchè abitato dal solo p. il cardinal de la Cueva. Fra gli
città di Liegi, mostrò tal fermezza Francia, dove risiedette undici an-
eli spirito e valore, che fugati tali ni.Mori poi a Rostock nel 164^,
nemici preservò i suoi dall' infe- mentre ritornava in Olanda. Egli
zione de' loro errori ; indi frastornò era certamente uno dei più gran-
iidisegno da essi concepito, di te- di uomini del suo tempo per la
nere le loro assemblee a s. Tron, sua erudizione profonda e svariata.
e si scusò con Luigi da Nassau Non vi ha soggetto ch'egli non ab-
capo de'novatori, con rappresentar- bia trattato: teologia, politica, giti-
nel i582. Egli fece progressi cosi sto per trovare le spiegazioni let-
rapidi negli studi, che a ott' anni terali d'alcuni passi nei quali è
compose versi latini, e a quindici chiaro che profeta scrittore par-
il
l' Aja nel 1601, le quali, anche colla prefettura di quelle della di-
senza altre opere, avrebbero potu- sciplina regolare, e della residenza
to fargli un gran nome. Le opere de' vescovi : nel 1732 lo dichiarò
teologiche di Grozio vennero alla vicario di Roma, e nel 1738 ab-
luce in Amsterdam nel 1679, e bate commendatario di Grotta Fer-
furono ristampate a Basilea nel rata, di cui fu benemerito massi-
1732. Vi trovano delle inter-
si me pei restauri operati nella chie-
pretazioni alcune volte contrarie sa. Nel 1756 sotto Benedetto XIV
alle verità dei dogmi, e Bossuet divenne vescovo di Porto e s. Ruf-
nel suo trattato sull'usura accusò fina, ove fece la visita pastorale,
Grozio di avere avanzato su tale consacrò la chiesa di s. Maria di
materia dei principii falsi, ingiusti, Castelnuovo, che beneficò in diversi
contrari alla Scrittura, e smentiti da modi, erigendovi pure una cappel-
tutta la tradizione. la in onore di s. Teresa. Fece edifica-
GUADAGNI Giannantonio, Car- re sulla strada Flaminia la nuova
dinale, Giannantonio Guadagni, chiesa dell'ospedale, promovendo il
tomba con semplice lapide da lui vento da cui essa dipende è vasto,
composta. Indi nel marzo 1763 si e rinchiude nel suo recinto quat-
cominciò in Roma il processo del- tro altre chiese sullìcientemente
l'ordinario per la sua beatifica- grandi. Pregevole è la chiesa de-
zione. gli agostiniani. L' antico collegio
GUADALAXARA (Guadalaxara de' gesuiti è in oggi occupato dal-
in Indiis). Città con residenza ve- l'università, la quale però è mi-
scovile nel!' Indie occidentali ossia nore di quella del Messico: nell'an-
Guadalaxara o città della repub- nessa chiesa vede ritratta la san-
si
76 GUA GUA
Granala, morto nel i55i. Gli suc- sono venti canonici, comprese le
cesse Pietro d' Ajala francescano, prebende del penitenziere e del
consacrato nel i555, e morto nel teologo, non che de' porzionari, ed
i56o. Fra gli altri vescovi che oc- altri preti e chierici addetti al ser-
cuparono questa sede, noteremo vigio divino. Per un prete curato,
Pietro Suarez d' Escobar agostinia- coadiuvato da alcuni cappellani, si
no primo professore di teologia
,
funge la cura delle anime nella
nell'università di Messico, nomi- cattedrale, nella quale in distinta
nato vescovo nel i5o,o, e morto cappella è il fonte battesimale. Vi-
nello stesso anno, prima di andare cino ad essa resta l' episcopio. Ol-
al possesso del suo vescovato. Gio- tre la cattedrale, nella città si con-
vanni Sanchez di Talavera profes- tano altre quattro parrocchie, tut-
sore di teologia nell' università di te munite di battisterio. I conventi
Aicalà, consacrato nel i635, ab- con sono sette, ed i mo-
religiosi
bandonò il vescovato per ritirarsi nisteri con monache sono sei ; ol-
presso i gesuiti. Giovanni Ruitz de tre un conservatorio di donzelle
Colmenarez di Bundia nella dio- diverse confraternite e due semina-
cesi di Cuenca, rettore e professore rii. Ampia è la diocesi , e la sola
dell'università di Aicalà, nominato città ha sessantamila abitanti. Ogni
vescovo nel 1646. Nel 1777 Pio nuovo vescovo è tassato ne' regi-
VJ ad istanza del re di Spagna stri della camera apostolica in fio-
Carlo 111 eresse un altro vescovato rini trentatre, verus autem ìllorwn
nel Messico, smembrando alcune valor est trigfnta circiler millìa
diocesi, fra le quali questa di Gua- ponderimi monetae illarum partium.
dalaxara, pel miglior servizio spi- GUADIX (Gaudixen). Città con
rituale de' popoli. Perciò nel 1780 residenza vescovile della Spagna
istituì il vescovato di
Sonora, che nel regno di Granata , situata sul
comprendendovi i territorii di So- pendio d'una collina nel mezzodì
nora e della California, provvide una ridente campagna, circondata
alla lontananza in cui erano dai da collinette , e bagnata da quat-
vescovi di Durango e Guadalaxara. tro torrenti, sulla riva sinistra del
La serie de' vescovi di Guadalaxa- fiume del suo nome, e sul declivio
ra del secolo passato e del cor- della Serra Nevada di Alpuxaras,
rente si legge nelle annuali Notì- che procura alla città una tempe-
zie dìRoma. Essendo morto Giu- ratura più bassa che non compor-
seppe Michele Gordoa della diocesi ta la latitudine. Vi risiede un tribu-
di Guadalaxara, fatto vescovo dal nale ecclesiastico ordinario, una ri-
regnante Papa Gregorio XVI nel cettoria principale delle imposte,
i83i ,
questi nel concistoro degli ed un officio speciale di polizia. E
1 1 luglio 1 836 dichiarò successore cinta di vecchie e forti mura , e
V odierno monsignor Diego de Ha- le sue strade sono scoscese e male
randa di Puebla de Los Angelos. lastricate. Rinchiude una gran piaz-
La cattedrale, splendido edifizio, za, sei fontane pubbliche, una bel-
è sacro a Dio , ed alla Assunzione la cattedrale, diverse chiese e case
della Beata Vergine. 11 suo capi- religiose, oltre l'ospedale. Fra ì
I mori presero questa città come sono i più distinti fr. Antonio Gue- :
7« GUA GUA
per morte di Giovanni Giuseppe due borghi. Nella piazza principale
Gordon. Al presente la sede vesco- fa prospetto la chiesa collegiata, al
vile di Guadix trovasi vacante. dintorno dei muri castellani vi è
La chiesa a
cattedrale è sacra stabilitauna fabbrica di maioliche.
Dio sotto l' invocazione della Beata ìl capoluogo di governo ed ha ,
territorio misto di piano , colle e vi dicesi che a' tempi de' romani
monte: nel sottoposto piano esiste- vi si rifugiassero duemila persoue,
va la celebre città vescovile di Ta- ed i romani di ciò avvertiti, me-
dino, dalle cui rovine ebbe origine diante il fumo ve li fecero tutti
GUA GUA 79
Fra i uomini illustri nomine-
suoi e quindi con destrezza si entra nel
remo Cesare Gherardi che altri foro di circa tredici piedi di dia-
chiamano Fermo dotto giurecon-, metro, e verticale all'orizzonte per
sulto, creato cardinale da Paolo V novanta piedi. Penetrati nella grot-
agli ir gennaio 1621. Il paese è ta si trovano più gallerie, una del-
in colle ed in piano; ha mura che le quali è lunga cento piedi, larga
Io circonda , diversi fabbricati ed cinquanta, ed alta cinquantatre
un borgo. V. Gabriele Calindri tutta incrostata di stallatati: vi è
Saggio statistico storico del ponti- una terza galleria ancora più am-
ficio stato, p. 281. pia ; quarta è più magnifica e
la
desimo Vico col titolo di vicaria- cinti in parte di mura, con picco-
to, il che durò fino al i23o. Fu lo borgo. Inoltre nel territorio so-
poi rovinato dalle scorrerie , e fu no due ponti costruiti dal prode
quindi nel 1274 riedificato ed am- console Flaminio, e le rovine del-
pliato dai perugini. Nel 1287 fu la famosa sua via. V. il citato Ca-
concluso che Sigillo dovesse dare ai lindri a p. 4<>5.
perugini ogni anno una libbra di ce- Pieve di Compresselo. Castello
ra nel giorno di s. Ercolano. Era del territorio di Gualdo Tadino
quivi una rocca, ed era una delle dopo la distruzione di questo fu
cinque governate da un castellano edificato da alcuni nobili e citta-
che vi mandavano i perugini e ,
dini tadinati. Dopo che la regione
nel 1378 fu ordinato che se ne di Tadino fu infeudataduchi ai
tanto fu fatto nel i464- Pio an- li conte Offredo, quindi venne eretto
dando in Ancona, pernottò in que- in contea ed assoggettato ai peru-
sta terra. Nel i5oo soffri il sacco gini primo conte fu Rodolfo fi-
: il
dal duca Cesare Borgia che anda- glio del conte Monaldo, come si ha
va a Firenze. Nel 1^29 Clemen- dall'istoria di Perugia del p. Gat-
te VII che portavasi a Bologna si ti, e dal Pellini. In seguito Com-
fermò anch' esso in questo paese. presselo fu sottomesso a Gualdo
Tra quelli che vi ebbero i natali che in tempo delle fazioni lo re-
nomineremo Ottavio Monconi ve- stituìai perugini, per liberare il
8u GUA GUA
delle Ioni e dei ruderi, avanzi del- menti, delle anticaglie ivi scoperte,
la residenza de' suoi conti. La chie- come di un pozzo; e del deca-
sa parrocchiale è sotto il titolo del- dimento e distruzione di Tadino,
la Beala Vergine assunta in cielo, non che de' suoi vescovi. Tadi-
con suo pievano o rettore. Sotto no adunque secondo il Borgia ri-
le dipendenze di Compresselo esi- pete la sua origine dai pelasgi, i
stette la chiesa del già antico mo- quali passando dalla Tessaglia nel-
nistero di Valderasina, dedicala al l'Epiro per consultare il famoso
principe degli apostoli, ed oggi de- oracolo di Dodona, e quindi in I-
voluta alla giurisdizione della fa- talia, ivi si unirono agli aborigeni
miglia Castalda. venuti dall'Arcadia, e ricevuti da
Gualdo Tadino, come dicemmo, Pico per discacciar da essa i siculi
provenne dalla distrutta Tadino che dell'Umbria si erano special-
città i cui ruderi si osservano alla mente impadroniti, espulsi i quali
distanza di più di un miglio da vi edificarono molti luoghi, e fra
Gualdo. L'abbate Stefano Borgia essi Tadino. Questa città situata
poi cardinale, dopo essere stato no- presso la via Flaminia, secondo Lu-
verato accademico filologico di Fer- cano veniva irrigata nella sua re-
mo , nel 1 7S 1 pubblicò in Roma gione da dodici sorgenti d'acqua
colle slampe la terza sua produ- limpida e fresca, fra le quali alcu-
zione letteraria intitolata: Istoria ne erano mirabili a sanare infer-
della città dì Tadino nell' Umbria, mità, laonde a loro conservazione
e relazione delle ultime ricerche fu costrutto un bagno a spese del
fatte sulle sue rovine. Fu indiriz- tadinate Omio Firmio, e si disco-
zato quest' opuscolo al celebre Pro- prì nel 1 75 1 . Descrivendo Plinio
spero Gori, cui parve sì bello, che la divisione fatta da Augusto del-
volle inserirlo nella sua raccolta del- l' Italia in undici regioni, pose Ta-
le Silloge letterarie o sìmbole ro- dino nella sesta. Il governo di que-
mane. Però fu cagione di lunga lite sta città fu da principio libero es-
tra l'autore ed il p. d. Mauro Sarti sendo dichiarata municipio, quindi
camaldolese, ed altri letterati che esercitato da un conte, poi da un
vi presero parte, come si può ve- patrizio romano, e finalmente da
dere nella Bibliografìa storica del- un duce che si appellò con nome
le città e luoghi dello stato ponti- regio, come Antico re in Cameri-
fìcio, all' articolo Capra Montana no, Taurino re nell'Umbria ec, le
città distrutta Marca e nel
nella ; quali nozioni si apprendono dalle
Zaccaria, voi. VI, p. 2i3 e seg. del- lapidi rinvenute in Tadino chia-
la Storia letteraria d'Italia. Giu- mato ancora Taino. Questa città
seppe Colucci nel t. VII, p. 99 e seg. era luogo di fermata degli eserciti
delle Antichità picene ci ha dato un che da Roma passavano nelle Gal-
compendio di quanto scrisse il dot- lie e nell'Alemagna; parlando l'an-
to Borgia ne\V Istoria, dicendo che tica storia di Tadino delle feste che
Tadino Umbria, e del
fu città dell' celebravano i tadinati al passaggio
sitoda esso occupato; che Tadino de' patrizi e de' duci colle loro mi-
fu lo stesso che Tagina nominata lizie.
di Bonifacio III. L' Ughelli riporta tila, allorché venne in Italia co'suoi
vor.. xxxnr. 6
82 GUA GUA
bello goticoj e tanta desolazione vi disastrosa di Tadino av-
vicenda
produsse, che decaduto dall'antico venne per parte di Alboino re dei
splendore divenne castello. Nel num. longobardi, che ricopri tutta l'Ita-
i io dell' Imparziale di Faenza 3 fo- lia di stragi. La terza desolazione
glio periodico interessante , de' 3o sofferta da Tadino fu nel secolo
gennaio 1 843, evvi un articolo del Vili, per opera di Luitprando, al
84 GUA GUA
to nel n35 comprò la metà del fu libero in principio pel mento-
girone o sia della rocca di Gual- vato privilegio imperiale sotto la ,
GUA GUA 85
Bambin Gesù. Quindi sursero in dal cardinal Antonio del Monte le-
88 GUA GUA
Fiori Gualdo in ogni tempo per duchi di Parma e di Lucca. Nel-
uomini illustri, ed oltre i summen- Durante del-
l'arte salutare, Castore
tovati nomineremo i seguenti. In la mentovata famiglia, medico di
santità di vita, il b. Peregrino mor- Sisto V, poeta laureato, ed auto-
to nel vicolo Contranense nel ioo4; re di opere; non che Giulio, altro
il b. Majo consigliere del comune, medico che scrisse utili trattati. In
morto nel 1270; il p. Margio nel- poesia i fratelli Tromba scrittori
l'antico convento de' conventuali, del poema sulla presa di Trebison-
defunto ivi nel i3oi ; il b. Ange- da, oltre altri lodati. In pittura
lo eremita rinchiuso, protettole del- Matteo da Gualdo fiorito dopo la
la città e territorio, che mancò ai metà del secolo XV, che a
dipinse
viventi nel 1824; il b. Pietro mor- fresco e su tavola, nel primo mo-
to in Rigali nel 1367, oltre i fran- do esistono le sue opere in s. An-
cescani Fava, Ginepro e Giovanni tonio d' Asisi , il quadro della co-
Ernicola discepoli di s. Francesco. ronazione della Beata Vergine esi-
Cospicui per dignità furono, An- stente nella chiesa de' francescani
drea di Pietro di Giunta de Benci di Gualdo, ec. ; e Avanzino Nucci
arcivescovo di Colonia e consiglie- che fiori nei primordi del secolo
re dell'imperatore Sigismondo; An- XVII. Ai nominati storici che scris-
tonio Umeoli vice-camerlengo di s. sero di Gualdo aggiungeremo Da-
Chiesa, che Sisto IV ed Innocen- rio Durante , nell'Istoria della fa-
zo Vili incaricarono d' importanti miglia Trinci, con memorie di Fo-
commissioni ; Francesco Bonfigli ge- ligno, Nocera e Gualdo; e Lodo-
nerale de' minori conventuali , poi vico Jacobilli, Vita de santi e bea-
vescovo d'Ascoli in Puglia; Porfi- ti di Gualdo e della regione di
rio Feliziani segretario di Paolo V, Taino nell 'Umbria Foligno i638. ,
GUA GUA 89
rispetto, essendosi portato in abito to algoverno città. Pre-
di quella
pontificale e a piedi scalzi incontro so appena il possesso della chiesa,
al cardinal legato che recava il sa- celebrò il sinodo in cui promulgò
cro ornamento in un' urna d'ar- savissime leggi, accomodate al bi-
gento, dei quale rivestitosi celebrò sogno della diocesi e all' indole dei
subito la messa. Questo cardinale diocesani. Non vi fu in quella cit-
sottoscrisse nel 1096 gli atti del tà famiglia povera, che non fosse
concilio di Nimes per conferma
la da sovvenuta con limosine se-
lui
della terra di s. Egidio fatta da grete, né lite o controversia che
Raimondo conte di Tolosa a favore dalla sua prudenza e dolcezza non
del monistero di Clugny in perso- rimanesse sul momento sopita e
na di Odilone abbate cluniacense composta. Non tralasciava di visi-
e ad una lettera dello stesso Ur- tare tutti gl'infermi aggravati, quan^
bano II ad Ugo arcivescovo di Lio- tunque di bassa condizione, a' qua-
ne segnata nel 1099, come ancora li con facoltà pontificia compartii
ad una bolla di Pasquale II spedi- va nel punto estremo l'apostolica
ta nel » 100 a favore dei monaci benedizione colla plenaria indul-
di Clugny. genza. Ebbe grande impegno di
GUALTIERI Carlo, Cardinale. visitare la diocesi e di formarsi un,
Carlo Gualtieri patrizio di Orvie- buon seminario per valersene a van-
to, datosi di proposito allo studio taggio della medesima; prendendo
delle leggi, ad insinuazione del car- cura in pari tempo delle vedove e
dinal Pamphilj suo parente, e poi de' pupilli, e delle altre misere per-
Papa Innocenzo X, fu fatto avvoca- sone, cui prescrive il concilio di
to concistoriale , rettore dell'archi- Trento che il vescovo sia padre e
ginnasio romano, avvocato de' po- tutore, e singolarmente delle sacre
veri,ed incaricato degl'interessi che vergini, per le quali fondò il mo-
passavano tra la casa Pamphilj e nistero delle cappuccine. Edificò in
la camera apostolica. Non conten- Massignano un tempio in onore
to di essere perito nella scienza le- de' ss. Felice ed Adauto, celebri per
gale, volle erudirsi nelle buone let- la moltitudine de' prodigi, con un
tere, e nell' arte oratoria e poetica ospedale a comodo de' pellegrini
in cui si distinse tra i primi del suo che da ogni parte vi concorsero
tempo. Dopo avere esercitato con con entrate sufficienti pel mante-
singolare equità i detti impieghi nimento de' sacri ministri, ed oltre
a' 2 marzo i654 Innocenzo X lo a ciò aumentò le rendite della men-
creò cardinale diacono di s. Pan- sa arcivescovile. Dopo aver gover-
crazio, perchè in quel tempo tutte nato quattordici anni quella chiesa,
le diaconie erano occupate, e nel- avendo sperimentato con gravi ma-
lo stesso tempo arcivescovo di Fer- lattie riuscirgli contrario il clima,
mo, dove venne accolto con giu- con beneplacito apostolico la rinun-
bilo e plauso universale, non sola- ziò al nipote Giannotto Gualtieri
mente per la fama che correva del- e recatosi in Roma consacrò la
le sue qualità personali, ma ezian- chiesa di s. Agnese in Navona, ve-
dio per la recente e viva memo- nendone dichiarato protettore. Ar
ria di Trivulzio Gualtieri suo zio, scritto in diverse congregazioni car-
che aveva con gran lode presiedu- dinalizie, il suo voto veniva sopra
pò GIÙ GUA
gli altri applaudito per rettitudine d'Inghilterra, siccome avvenuta in
e dottrina. Dalla diaconia di s. Pan- Parigi , come quello che godeva
crazio passò al titolo di s. Eusebio, I intima confidenza di quel sovra-
perchè essendosi Clemente IX per no. Nel 1701 Clemente XI lo pro-
la solennità del Natale portato al* mosse al vescovato d' Imola ove ,
tre Papi, e mori in Roma nel primo Parigi Luigi XIV, il quale lo ac-
del 1673 in età di sessantanni. Il colse con distinti segni di amore-
suo cadavere trasferito in Orvieto volezza, lo insigni dell'ordine del-
fu sepolto nella cattedrale, nella sua lo Spirito Santo, ed arriccili delle
cappella gentilizia che resta in quel- due pingui abbazie di s. Remigio
la della Madonna dipinta dal Si- di Reims e di s. Vittore di Parigi.
gnorelli, ove gli fu eretto un se- Contribuì col suo voto alle elezioni
mi-busto marmoreo, con magnifico d'Innocenzo XIII e Benedetto XIII,
elogio inciso su marmo nero. morendo in Roma a' 2 1 aprile
GUALTIERI Filippo Antonio, 1728 in età di sessantanove anni.
Cardinale. Filippo Antonio Gual- Trasferito in Orvieto venne tumula-
tieri nobile di Orvieto de' marche- to nel celebre duomo con magnifico
si Crognolo , nipote del prece-
di elogio, nella istessa tomba dello zio.
dente, nacque a' 24 marzo 1660 GUALTIERO, Cardinale. Gual-
nella terra di s. Quirico, arcidioce- tiero fu da Calisto II nel 1 123 crea-
cesi Fermo. Portatosi a Roma,
di to cardinale diacono di s. Teodoro,
dopo fatti gli studi ebbe largo ed intervenne ai comizi di Onorio
campo di esercitarsi sotto Innocen- II nel 1124, sebbene il Ciacconio
zo XI co* suoi talenti nel governo lo confonda con altro cardinale.
delle città e provincie dello stato GUALTIERO, Cardinale. Gual-
ecclesiastico, e nel pontificato d'In- tiero o Valtero meritò che Adria-
nocenzo XII nella vicelegazione di no IV nel marzo del 1 i5q lo creas-
Avignone, che sostenne dal 1696 se cardinal vescovo d'Albano, e di-
al 1700, e poi alla nunziatura di venne di molta autorità nella curia
Francia, durante la quale assistè romana. Ebbe luogo tra gli elet-
in morte Giacomo II re cattolico tori di Alessandro III, e procurò
GUA GUA gì
che in tale elezione né il clero, ne case sono tutte in pietra,
ed han-
il popolo romano, ma i soli cardi- no degli ameni giardini che riuni-
nali vi contribuissero col loro suf- scono l'utile al delizioso. Le piazze
fragio. Ne
derivò l'ostinato scisma pubbliche grandi e quadrate, si
di Vittore V antipapa, che elesse- possono dire magnifiche. Possiede
ro alcuni cardinali malcontenti urli- oltre la cattedrale molte chiese, ed
ti al clero e al popolo. L'impera- uu collegio ben dotato che gode i
tore Federico riconobbe e sosten-
I privilegi di università anteriore di
ne colle armi il pseudo Pontefice, dodici anni a quella di Cusco. Fu
laonde costretto Alessandro III a questa città fondata da Francesco
fuggir da Roma , di questa affidò Pizzarro nel i539, e chiamossi san
il governo al cardinale che vi pre- Juan della Victoria^ in memoria
siedè con mirabile saviezza e pru- della vittoria riportata dal mede-
denza in tutto ii tempo del fune- simo Manco che avea
sull'Inca
sto scisma nella di lui assenza, col sconfitto glispagn uoli in alcuni al-
titolo di vicario o vicegerente a- tri combattimenti. Avvenne questa
i*
2 GLIA GUA
vo di Guamagna fu Pietro Gro- nuovo vescovo la mensa è tassata
tieres de Cos, nato nella città di ne' libri della camera apostolica in
Piora nel Perù , e fatto vesco- fiorini trentatre, verus aulem ilio*
vo da Pio VII nel concistoro dei rum valor ad 16000 circiter pon*
16 marzo 181 8. Dopo lunga sede deruni ascenda illius monelae, seu
vacante, il regnante Pontefice Gre- ad tatidem scutata monetae roma-
gorio XVI nel 1837 eresse in ve- na?.
scovato Ayacucho, l'unì a quello GUANTO, Chirotheca. Veste
di Guamagna, e ne fece primo ve- della mano. Chiamasi ancora borsa
scovo nel concistoro de' 17 settem- della mano , secondo il vocabolo
bre i838 Giovanni Reymundez di greco , ed anche Doctyliotheca ,
Los-Reyes. A questi nel concistoro guaina delle dita ; in latino si tro-
de' 12 luglio 1841 die in successore va manica, perchè difende la ma-
l'odierno monsignor Giacomo Giu- no dal freddo, così appellandolo
seppe de Ofelan di Arequipa, pri- l'Ordine romano; i rabbini lo chia-
micerio di quella cattedrale. Aya- mano domus digkorum in Lexico
cucho è il sito ove accadde la fa- Talmudico Buxtorfii 3o3, i4o6 p. f
mosa battaglia data dal general Si pretende da alcuni che gli an-
colombiano Sucre ai realisti spa- tichi portassero guanti fatti col cuo-
gtiuoli nel dì 9 dicembre 1824, io, più atto a resistere agli urti del-
che pose fine alla dominazione del- le spine o di cose somiglianti , o
la Spagna, ed è distante per tren- a riparare dal freddo, ed anche per
ta leghe al nord da Huanca-Beli- difesa della mano ne' combattimen-
ca, pitta sul fiume lauja, celebre ti; in progresso se ne fecero guai>
capoluogo delle miniere d'oro, di niti di ferro, di pelli, di lino, di
argento e di mercurio nelle vicine lana, di seta, e di altre cose tes-
montagne. sute fatte coi ferri a maglia. Il
La "
cattedrale, ottimo ed elegan- Sarnelli nel tom. X Lettere ecci. ,
te' edificio, è sacra a Dio, ed alla nella lett. LXXVII tratta: Se fuso
Beata Vergine Maria. Il suo capi- de' guanti sia antico, e che signi*
tolo si compone di tre dignità, es- ficaio i guanti pontificali. Egli ci-
sendo la prin^a quella del decano; ta il cap. XXVII della Genesi che
di due canonici colle prebende del descrive quando Giacobbe ebbe la
penitenziere e del teologo, di due benedizione d' Isacco cuoprendosi
ecclesiastici detti porzionari, e di le mani con pelli di capretto, per
due cappellani con sufficienti prov^ consiglio di sua madre Rebecca
visioni. La cattedrale ha il fonte acciò lo credesse il peloso Esaù.
battesimale, e la cura d'anime, la L'interprete del testo congetturò
quale viene amministrata dal par- che le pelli di capretto fossero fat-
roco. L'episcopio è alquanto dir te in forma di guanti, dovendo a-
stante dalla cattedrale. Altra par- doprar le dita nell' apprestare in
rocchia nella città non ben- esiste, lai circostanza il cibo. Manicae
sì cinque monisteri e conventi di pur si dicono que* guanti coperti
religiosi, due monisteri di mona- di ferro pei soldati; e colla mano
che, lo spedale ed il seminario. così un servo d'Anna per-
vestita
Amplissima è la diocesi, contenen- cosse Gesù Cristo, forse Malco da
te diverse città, e Iqoghj, Ad ogni lui risanato quando s. Pietro gli
GUA GUA 93
recise l'orecchia dexlera ferreae chi-
: essi chiamati bracciali o soprama-
rothecae armata, scrissero s. Bernar- niche,mezzemaniche, epìmanicion.
do e s. Vincenzo Ferrerio, per cui Onorio Augustudunense, che visse
dal colpo il Signore cadde in ter- nei primi anni del secolo XIII, nel
ra. L'uso de'guanti s'introdusse nella suo trattato De gemma animae lib.
Chiesa e nelle cerimonie ecclesiasti- I, cap. 21 5, afferma che l'uso dei
che fino dai primi tempi, donde pro- guanti fu prescritto sino dal tem-
venne la consuetudine di venir con- po degli apostoli, e di tal parere
cessi ai vescovi ed altri prelati nei furono poi diversi scrittori, tra'qua-
pontificali. Il p. Filippo Bonanni ge- li Giuseppe Visconti, De rit. miss.
sua Gerarchia ecclesiasti-
suita, nella t. IV, lib. 3, cap. 37; Emmanuele
GUA GL A ci >
mità sono ricamati d'oro con qual- guanti in un piatto d' argento du-
che fregio. Di qual forma e ma- rato, il prelato a ciò destinato vo-
teria fossero i guanti negli antichi tante segnatura che funzioni
di
tempi , dice il Bonanni ignorarsi. Al Lavabo prima di par-
d'accolito.
Dal vescovo di Segni Brunone, tire dal trono il Papa depone i
nella esposizione delle vesti episco- guanti e V anello che gli vengono
pali, argomenta che si usassero
si levati dai cardinali diaconi assisten-
di lino, mentre scrisse: Quaeris ti. Quando il Pontefice deve dare
fortasse cur manus quoque lineis dopo la messa la solenne benedi-
chirotìiecis induantur ? respondeo zione dalia loggia vaticaua , dopo
breviter, ut castae sint. Dai decre- il termine di essa asceso sulla se-
ti del zelantissimo cardinal arcive- dia gestatoria ivi riprende i guan-
scovo s. Carlo , fu stabilito nella ti e l'anello. I cardinali, i vescovi
parte IV degli Atti della chiesa mi- e gli abbati prendono guanti ove i
nerato il bacio, che in molte oc- stero de' guanti pontificali è chia-
casioni si dà alla mano del vesco- rissimo dalla orazione che il vesco-
vo celebrante. Del quale rito si vo dice vestendosi di questo sa-
pub consultare il Bona, il Bosio cro ornamento. » Circumda, Domi-
il Grutero, i quali diffusamente ne ne, manus meas munditia novi ho-
trattano; dicendo il Durando » Per : minis ,
qui de coelo descendit: ut
chirothecas quoque in mani bus e- quemadmodum Jacob dilectus tuus,
xempla sanctorum, quae in operi- pelliculis haedorum oper.tis ma-
,,
g6 GtJA GtJA
nibus patcrnam benedictionem o- lib I, e. 5^, ove pur disse che cori
blato patri cibo ,
potuque gratis- mistero i vescovi velano le mani
sitno, impetravit: sic et oblata per co' guanti
,
per dare a conoscere
manus nostras salutari hostia , et che devono operare non per pom-
gratiae tuae benedictionem merear: pa, ma per piacere a Dio. Essen-
per Dominum nostrum Jesum Chri- do questo sacro uso de' guanti pie*
stum filium tuum, qui in similitu- no di pietà e di divoti misteri, è sta-
dinem carnis peccati prò nobis ob- to quindi comprovato costantemen-
tulit semetipsum ". Si parla prima te dopo la prima istituzione della
della mondezza del Salvatore, di Chiesa militante; ed introdotto nel*
cui implora di aver circondate le la gerarchia ecclesiastica, anche per
sae lib. I, e. 2.5. Dice il Macri, ver- che prima etano notati di vanità
bo Chirothecae , che il medesimo que' secolari che usavano guanti
significato riconobbe Innocenzo III, delicati- 11 Fivizanio, De ritu ss, Cnm
1
GUA GUA 97
cw a p, 112 tratta: Chìrothecae in nella provincia di Beira, capoluogo
ecclesiastica militia quid. 11 Can- di comarca. Sta sul versatoio set-
cellieri ne' suoi Pontificali p. 82 , tentrionale delle montagne della
ha notato che quando il canonico Serra di Estrella, presso la riva
vaticano fa ostensione delle tre re-
l' destra del Mondego, e cresciuta
liquie maggiori, assume guanti ros- sulle rovine dell'antica Jgaedila o
si per rispetto alle medesime. An- Jegaedita , che altri chiamarono
ticamente in Francia non era per- Lancia Oppidana, distante vent'u-
messo ai giudici di sedere in tri- na lega da Coimbra capitale della
bunale, e giudicare co' guanti. Nei provincia. E una piccola città di-
bassi tempi faceva parte dell'ar- fesa da antiche mura fiancheggia-
matura un guanto assai forte guarni- te da torri , e da una cittadella.
to di ferro , detto anche manopola. Evvi una bella cattedrale, con al-
Si portava sempre l'elmo, e quel tre cinese, due ospedali, un colle-
guanto in tutte le antiche compar- gio, ed altri edifìzi e stabilimenti.
se di cerimonia. Notammo altrove, II palazzo vescovile è grande, ma
che quei vescovi che avevano do- di mediocre architettura. Questa
minio temporale, in segno di que- città, chiamata ancora Guardia e
sto quando celebravano pontifical- Gardia fu fondata nel 1 99 dal
} 1
Gregorio XVI, nel concistoro de'2 è una cava di gesso. La sede vescovi-
luglio i832 nominò a successore, le, al dire del Sarnelli, Man. cron.
l'odierno vescovo monsignor Gioac- degli arciv. di Benevento, p. 244»
chino Giuseppe Pacheco e Souza di fu istituita l'anno millesimo dall'ar-
Alenquer nel patriarcato di Lisbona. civescovo di Benevento, e di esso
menti i fedeli de' primi secoli Na- cristiani, e per estinguere la me-
zareth dove la Beata Vergine con- moria de' luoghi santi. Mostrando
cepì il divin Figliuolo, Betlemme l'imperatore Costantino grande tras-
dove comparve al mondo l'autore porto per la memoria del santo
,
i secoli sono state mandate in Ge- il 98, a cui essendo state riferite
rusalemme copiose limosine da tut- le circostanze deplorabili de* cri-
te le parti del cristianesimo. Nella stiani di ne mostrò
Terrasanta ,
solazione nella città, ad essa spedi non solo per ricevere i pellegrini,
Crisippo con quantità di denari, fru- soccorrerli in tutto, praticando pu-
mento, altri viveri e vesti per soc- re altri uffizi di carità; ma perla
correre i bisognosi, confortandoli a singoiar cura che aveano nel man-
soffi-ire con pazienza. Anche Carlo tenere con decoro i luoghi santi,
Magno imperatore si distinse con e principalmente il santo Sepolcro,
atti di liberalità verso la chiesa glorificandolo incessantemente con
gerosolimitana. Il califfo Aaron si- inni, cantici e sagrifizi, siccome prova
gnore dell'oriente, pregiandosi della manifesta della nostra futura ri-
sua amicizia, e facendone grande sti- surrezione. Li conforta a sopportare
ma, gli cede il diritto sul luogo glioltraggi e vessazioni che rice-
santo in Gerusalemme. Ed è per- vevano dai turchi, ed assegnò lo-
ciò che il patriarca mandò all'im- ro annui scudi d' oro mille, per
peratore le chiavi del santo Sepol- mezzo del gran maestro di R.odi.
cro e del Calvario, oltre uno sten- I romani Pontefici non solo furo-
dardo a mezzo di due monaci, ai no benefici verso i santi luoghi
quali Carlo consegnò invece pre- con spontanee limosine, ma ado-
ziosi doni pei sacrosanti luoghi ; e peraronsi con calore in tutte le
già nel precedente anno avea ri- occorrenti circostanze, affinchè ve-
cevuto il principe reliquie del san- nissero imitati in tutto il cristia-
oblazioni pel restauro delle chiese della Francia si pagasse per lo spa-
gerosolimitane. zio cinque anni la centesima
di
Tale cristiana condotta fu imi- parte de' benefizi che godevano,
tata da molti imperatori, massime da impiegarsi in sovvenimento dei
104 GUA GUA
fedeli di Terrasanta; e consimile cioè da Innocenzo X a' 19 seltem-
raccolta volle il Papa che si faces- bre i645, Clemente X a' 19 set-
se in Germania dentro lo spazio tembre 167 1 Innocenzo Xf, A-
,
rie strane vicende, alle quali la cit- stiano in tutta la Palestina, e per la
tà di Gerusalemme era andata sog- profanazione de* più importanti san-
giacendo dall'età di Abramo, nella tuari del cristianesimo , anche pei
quale credesi edificata, sino al seco- racconti del patriarca di Gerusa-
lo VII cadde final-
di nostra era, lemme Gedeone o meglio Simeone.
mente, mentre imperava nell'orien- Avendo ambedue risoluto d'implo-
te Eraclio, nelle mani de' saraceni rare l'aiuto de' principi di occiden-
l'anno 636, e portò le dure cate- te per liberare i santi luoghi dalla
ne di sua schiavitù per lo spazio dominazione maomettana, col mez-
d'anni 4^3, sino a che liberata dai zo di Urbano II venne promulgata
crocesignati , tornò in potere dei una numerosa sacra spedizione,
cristiani nell'anno 1099. Dentro lo giusta il progetto che già ne avea
spiacevole lasso di tempo degl' in- formato s. Gregorio VII, invitando
dicati anni non tralasciarono i fe- Enrico IV ad intraprenderla. Il
deli a costo di stenti e pericoli di Pontefice concesse l'indulgenza ple-
portarsi dalle più ri mote parti d'oc- naria a tutti quelli che fregiati
cidente per venerarvi il santo Se- del segno della croce si fossero
polcro e gli altri santuari. Occu- spontaneamente portali nell'oriente
pavansi ne' sacri pellegrinaggi qua- per togliere la Palestina dalle ma-
si lutti quelli che specialmente e- ni degl'infedeli. ebbe princi- Così
rano dediti alla vita divota altri , pio la prima Crociata (Pedi), che
per penitenza. V. il Claber nel lib. fu seguita da molte altre per la
ladino e suoi successori 33o an- quali volevano edificare case reli-
del XIII secolo, resa già adulta, e dai francescani riguardo a' pelle-
diffusa mirabilmente in molte pro- grini , ai quali danno alloggio nei
vincie d'Europa, per la pietà della conventi e negli ospizi di Terra-
regina Sancia conseguì nella città santa , e Geru-
segnatamente in
di Gerusalemme il santo Cenacolo salemme.
sul monte di Sion e la custodia
, Dal suddetto anno 12^7 sino al
della gran tomba del Redentore. 1291 proseguirono i francescani ad
Nel 1257 esisteva sicuramente nel- abitare pacificamente nella Palesti-
la Siria e nella Palestina la pro- na , custodendo gelosamente quei
vincia de' minori indicata, dal Terzi, santuari, ed occupandosi con tutto
poiché in tale anno il Pontefice Ales- l'impegno in opere salutari. Dovet-
sandro IV diresse una bolla al mi- tero però uscirne dopo che a* 2
nistro e religiosi della medesima maggio 1291 il sultano Melec-Se-
concedendo loro l'indulgenza già ac- raf, presa Tolemaide, trucidò ven-
quale dopo aver accennata la de- santo Sepolcro , e vuoisi che otto
ferenza che Saladino ebbe verso i fossero i religiosi che vi ritorna-
santuari di Palestina , narra come rono. Tuttavolta i minori non po-
i francescani ebbero il permesso di terono lungamente godervi pacifica
stanziarsi in Gerusalemme e di a- vita, ne vi conseguirono slabile si-
vere anco un ospizio nel santo Se- curo domicilio se non nell' anno
polcro, con famiglia religiosa com- 1 342, in cui Roberto il Saggio re
posta di francesi, spagnuoli, italia- di Napoli j e la pia regina Sancia
ni e tedeschi, quasi rappresentanti sua moglie, come eredi delle ragioni
i deputati della Chiesa cattolica. Il sul regno di Gerusalemme otten-
GUÀ GUA 1
09
nero con grosse somme di denaro, cessi anche altri luoghi per fab-
e con replicate suppliche al sulta- bricarvi conventi ed ospizi.
no d'Egitto la permissione a' reli- In seguito proseguirono i reli-
giosi di s. Francesco, acciò con ogni giosi a dimorare con qualche quie-
sicurezza potessero dimorare presso te presso la chiesa del santo Sepol-
la chiesa del santo Sepolcro per cro, e se per alcun breve tempo
celebrarvi i sacri misteri , e per ne furono allontanati, tornarono
recitarvi il divino uffizio; e che poi ad abitarvi per le premure dei
potessero avere un piccolo convento principi cattolici. Il Rinaldi all'anno
sul monte di Sion. La regina San- i4o3, num. 25, narra come Tamer-
cia fece a sue spese fabbricare sul làno avendo stabilito col suo eserci-
monte il convento, perchè servisse to, ch'era un milione di soldati,
di abitazione a dodici religiosi, fa- di distruggerei! santo Sepolcro, fu
cendovi fabbricare una chiesa nel impedito miracolosamente, e restò
cui recinto comprendesse il ve-
si confuso per la noia che gli diero-
nerando Cenacolo. Vi deputò e no i bruchi. Per tal cagione Zale-
mantenne in servigio de' religiosi bi soldano d'Egitto e di Soria, ve-
tre secolari , affinchè i primi non dendosi liberatoda sì formidabile
attendessero che a lodare e bene- nemico, mandò ambasciatori al
dire Dio giorno e notte. Clemen- gran maestro di Rodi si pacificò ,
dolo che comandasse a' suoi ministri francescani dal santo Sepolcro, per
di Palestina che cessasse di mole- entrare essi alla custodia. Il Papa
stare i religiosi di s. Francesco. commise l'affare al patriarca di
Dalla lettera del re si rileva che i Grado , e a due arcivescovi nel
minori già avevano Betlemme, e 14^0, con la lettera apostolica Ad
da quella della regina, la doman- assiduum servilium. Fu letto e pub-
da che venissero ai religiosi con- blicato il decreto a favore de' fran-
no GUA GUA
cescani nella cattedrale di Manto- sepolcro di David , e che perciò
va, confermandolo Marliuo V col- conveniva più una moschea che
la bollaSalutare studium. 11 di lui una chiesa, come fu fatto. S'inter-
successore Eugenio IV però nel i44^ pose presso la Porta ottomana il
aggiudicò la custodia de' luoghi santi re di Francia Francesco II, ma
esclusivamente ai minori osservan- nulla ottenne. Allora il Papa Pio
ti che tuttora la ritengono. Ales- IV, inerendo alle suppliche del'p.
sandro VI concesse al p. guardiano Bonifacio da Ragusi, che n'era sta-
de' minori osservanti della custodia to guardiano, e che fu poi vesco-
del santo Sepolcro, qual vicario a- vo di Stagno trasferì alla chiesa
,
rono soffi ire in pace che i france- possano ricuperarlo mediante l'in-
scani nell'augusto tempio facessero tercessione de' principi cristiani mos-
la primaria figura , e che il loro si dalle caldissime istanze fatte lo-
p. guardiano sotto un umile ruvido ro con replicati brevi della santa
abito ivi risiedesse in qualità di com- memoria di Clemente X, e di una
missario apostolico, e che per ispe- gran somma di denari raccolta da
cial concessione della santa Sede detti padri nella cristianità ". A
ufficiasse nelle feste solenni in abiti quanto ascendesse la considerabile
pontificali, creasse i cavalieri del san- somma di denaro procurata dai re-
to Sepolcro, e godesse altri singolari ligiosi può vedersi presso de
il p.
privilegi. Animati dunque gli scisma- Gubernatis, Orbis Seraphicus, IV, t.
tici greci da iniquo livore, seppero p. 4^6 , voi. I , cioè furono cento
sìscaltramente nel 1674 adoperarsi mila scudi. Non si mandò la som-
presso i turchi oltre lo sborso di
, ma a Costantinopoli per ricupera-
grosse somme di denaro, che i be- re direttamente dalla Porta i luo-
nemeriti francescani furono dalla ghi santi, com' erasi ideato; ma il
mente, che i venerabili santuari del- vico XV nel 1725 emanò un ma-
la Palestina si dovessero restituire gnifico diploma, in cui tra le altre
ai francescani minori osservanti cu- cose comandò i suoi sud-a tutti
mulativamente a quelli riformati. diti dimoranti nella Palestina, che
L'imperiale e solenne promessa il riconoscessero il p. guardiano del
p. Agapito la riporta a p. 1^1. Col- convento di s. Salvatore in Geru-
la mediazione ancora dell'ambascia- salemme come commissario apo-
tore di Luigi XIV re di Francia, stolico in quelle parti, e che da
nel 1690 Solimano III con firmano lui dipendessero in tutte le funzio-
de*26 aprile, che producemmo all'ar- ni ecclesiastiche. In pari tempo si
agli 1 1 luglio scrisse subito il bre- guardiano del santo Sepolcro dei
ve Accepirnus al conte Virmont, minori osservanti la facoltà di am-
encomiandone lo zelo, e dichiaran- ministrare nell'assenza de' vescovi
,
GUA G UÀ 11 3
Imperciocché dic'egli che tal voce bili. Poi vi sono la Guardia Sviz-
può essere stata usata in Roma fino zera, Vedi Svizzeri guardia Pon- v
una memoria
tefice, sottoscrissero quindi venire alla effettuazione del
che umiliarono a Pio VII, nella progetto ha parimenti ordinato di
quale s' impegnavano di prestare commettere al medesimo prelato
gratuitamente i loro servigi alla l'esecuzione delle seguenti analoghe
santa Sede formando un corpo no- disposizioni.
vello. Tale offerta, a cui si uniro- 1. Si dichiara che nell' erigersi
no anche i Lan-cavalieri delle questo nuovo corpo di cavalieri, che
de spezzale (Fedi), detti ancora non oltrepasserà per ora in tutto
cavalieri delia guardia di Nostro il numero di sessantadue individui,
Signore j delle quali parlammo pu- compresi i forieri e le due trom-
re in diversi luoghi, come al vo- be, l'antica guardia detta de' caval-
lume VII, p. 4° del Dizionario, leggieri rimane affatto disciolta e
piacque oltremodo al Papa che si soppressa, come lo è già di fatto
degnò accettarla, riconcentrando in per gli effetti delle passate vicen-
questo nuovo corpo i privilegi ed de. Siccome però il benefico cuore
il servigio delle abolite lancie spez- di sua Santità non sa soffrire che
zate, e degli aboliti cavalleggieri nel formarsi il nuovo corpo de' ca-
pontifìcii , mediante un dispaccio valieri vengano gl'individui dell'an-
del cardinal Ercole Consalvi segre- tica guardia esclusi, senza averne
tario di stato , in data degli 1 almeno un qualche compenso, di-
maggio i8or, e diretto a monsi- chiara che resta assegnato ai me-
gnor Giuseppe Gavoni maggiordo- desimi a titolo di giubilazione una
mo e prefetto de' sacri palazzi, del mensual pensione a forma delle
seguente tenore. contemporanee disposizioni, che se
Dovendosi procedere al ristabi- ne danno a monsignor maggiordo-
limento della guardia del corpo di mo a parte, la quale pensione do-
Nostro Signore come richiede il vendosi godere solamente da quel-
servigio personale della Santità sua, li di numero, alla morte di cia-
non meno che il decoro del prin- scuno di essi passerà in parte ai
cipato, ed essendo stata presentata sopranumeri, ai quali resterà asse-
a sua Beatitudine la rispettosa of- gnata stabilmente in riflesso del
ferta fatta da un corpo di cavalie- minor tempo per cui si trovano
ri sottoscritti, i quali per dimostra- essi di aver prestato il loro servi-
re il loro fedele attaccamento al gio. L' uso della divisa e quello ,
n8 GUA GUA
conservando il soldo che godevano, line apparterrà la scelta. V. Di
sebbene perdono l'antica denomi- due capitani che avranno il grado
nazione e l'uniforme: però essi e di brigadieri. VI. Finalmente di
i loro sopranumeri nel nuovo cor- due comandanti che avranno il
po godranno un grado più alto grado di tenenti generali.
delle guardie comuni. Si dichiara 4- Essendo necessario per pre-
che tutti gli altri cavalieri delle parare la formazione del nuovo
lancie spezzate che sono sparsi per corpo, e per organizzare le due
lo stato pontificio e fuori di esso, compagnie di nominare fin da ora
e che non sono in attualità di ser- i rispettivi comandanti ed uffìziali,
vigio, conserveranno l' antica deno- Sua Santità ha nominato per i
minazione, uniforme e distinzioni due comandanti il duca d. Giu-
loro vita durante, ne s'intendono seppe Mattei , e il duca d. Luigi
incorporatinel nuovo corpo ma , Braschi Onesti, già capitani dell'an-
bensìcome già ascritti ad un cor- tica guardia de' cavalleggieri, sen-
po non più, esistente , seguitando za nulla innovare intorno ai due
per altro a godere le antiche pre- coadiutori , e cosi pure ha nomi-
rogative, senza però che se ne crei- nato per i due capitani il cav. Gio-
no da ora in poi di nuovi. vanni Ricci , e il marchese Pietro
3. da que-
Si dichiara eretto sin Frangipani già cornette della guar-
sto giorno corpo di tutti i ca-
il dia antica j e quanto ai due aiu-
valieri composto di due compagnie, tanti ha nominato il maggior cav.
il quale avrà la denominazione di Lorenzo Giustiniani per aiutante
Guardia nobile del corpo , ed en- della compagnia del duca Mattei
trerà in attualità di servizio al pri- ed il capitano conte Saverio Porti
mo mese
del prossimo di giugno. per aiutante della compagnia del
Esso sarà composto di tutti cava- duca B ràschi.
che saranno divisi ne' seguen-
lieti, 5. 1 quattro nominati, duchi Mat-
ti I. De'comuni, che si chia-
gradi : tei marche-
e Braschi, cav. Ricci e
meranno guardie nobili col ran- se Frangipani , avranno il soldo
go di capitani e questi saran-
, mensuale a tenore della riduzione
no cavalieri sottoscritti nella me-
i fattane dalla congregazione di ri-
moria e che in seguito si sotto-
, forma de' sacri palazzi apostolici.
scrivessero, non addetti da prima Gli esenti avranno il soldo nella
al servizio di sua Santità. II. Dai loro qualità di lancie spezzate. I
sopranumeri delle lancie spezzate, cadetti avranno la successione a
che si chiameranno cadetti col ran- detto soldo come V avevano nella
go di tenenti colonnelli. III. Dalle loro prima qualità di lancie spez-
lancie spezzate di numero, che si zate. Tanto due
i aiutanti, quan-
chiameranno rango di co-
esenti col to i cadetti e guardie comuni, a-
lonnelli come avevano nella loro v ranno per ora a titolo di forag-
antica qualità di lancie spezzate. gio un assegno mensile sui nove
IV. Da due aiutanti dei comandan- mila scudi per la guar-
assegnati
ti delle due compagnie, che saranno dia del corpo, detratte le pensioni
sempre presi dal corpo, ed avran- dell'antica guardia de' cavalleggieri
no il grado del rango da cui sa- a titolo di giubilazione , il tulio
ranno tratti dai comandanti ai qua- da decorrere col primo di giugno
,
( Vedi).
tificii La guardia nobile cemmo al voi. V, p. 164, i65, 166
che ogni volta sarà spedita, verrà e 172; IX, p. 3 io, ed altrove. Il
scelta dal cardinal segretario di secondo ad esercitare questo uffìzio.
stato, che pur destinava quale tra fu d. Pompeo de'principi Gabrielli,
i corrieri di gabinetto doveva par- a'9 agosto 1802 spedito in Palermo
tire, con biglietto di segreteria di all'arcivescovo Domenico Pigna liei li
, ,
dilo a Parigi per tre nuovi cardi- chiamalo dragoni. Quindi il Cancel-
nali, cioè de Belloy arcivescovo di lieri riporta sul nuovo corpo della
mo luogo, anzi a' nostri giorni il Nostro Signore, alle due compagnie
conte Gio. Battista Pandolfi a'2 lu- della guardia soppressa de' ca vai-
glio i832 fu spedito a Madrid al leggieri, in cui i soli uflìziali erano
cardinal Francesco Tiberi , ed a nobili.La formazione che prese in
Lisbona al cardinal Alessandro Giu- questo accompagnamento fu la se-
stiniani: dal re di Spagna fu fatto guente. Oltre i quattro esenti che
cavaliere della Concezione, e da marciavano alla dritta e alla sini-
quello di Portogallo dell'ordine di stra degli sportelli della carrozza di
Cristo. Alle biografìe de' cardinali sua Santità, venivano alla testa
riportiamo il nome di quelle guar- preceduti da due due trombetti i
che sono della guardia nobile sol- cappello bordato con punto di Spa-
tanto, che inoltre ha un decoroso gna e pennacchiera al di dentro
,
m GUA GUA
un esente con la stessa divisa, fuo- Leonardo de duchi Bonelli , conte
'
esente che chiudeva la marcia, for- vanni Ricci. Aiutante, conte Save-
mando in tutto il numero di qua- rio Porti. Esenti, d. Girolamo Co-
ranta cavalieri. Il vestiario de' co- lonna, cav. Francesco Bernini, con-
muni era in tutto simile a quello te Filippo della Porta Rodiani. Ca-
degli esenti, fuori che nel gallone detti, marchese Emilio Massimi,
più stretto nel cappello, e nella marchese Clemente Muti, marche-
bandoliera con fiocco d'oro senza se Antonio Nunez. Guardie nobili,
granoni, essendo calzama- tutti in d. Baldassare de' duchi Cantarelli
glie lunghe di panno celeste con , Pietro Salimei , marchese Rinaldo
giaco simile e con piccoli coturni. del Bufalo, marchese Stanislao del
L'armamento era di sciabola con Drago, marchese Girolamo Muti Pa-
un paio di pistole, e la bardatura pazzurri, Paolo Martinez, Giuseppe
de' cavalli era guarnita di gallone Sa razzarli, Giuseppe de'duchi Bon-
di varie altezze, a seconda delli compagni, Tommaso Pichini, Serafi-
differenti gradi , ad eccezione di no Novi, Fausto Sassi, conte Giacomo
quelle detenenti generali e briga- Negroni, Tiberio Pichini, conte Pa-
che avevano le sciabrache pre-
dieri, cifico Carradori, jCornelio Sutter-
ziosamente ricamate sopra di un mann, Francesco Lucernari, mar-
panno celeste. Questi sono i nomi chese Lorenzo Caucci. Giunto che
che compongono le due compa- fu il santo Padre alla patriarcale
gnie. La prima formasi del Coman- basilica lateranense, una porzione
dante duca d. Giuseppe Mattei. di questa guardia smontò per as-
Brigadiere, marchese Pietro Fran- sistere il Papa dentro la basilica ,
GUA GUA 23
ì! udienza del Pontefice, e sino al ove furono ricevuti da monsignor
giorno susseguente non è più im- Maccarani prefetto della medesima,
piegata. Nelle cappelle ordinarie ed ivi congregati unitamente a quei
otto comuni con un cadetto e un nobili confratelli, fra' quali era an-
esente stanno all'ingresso della qua- noverato lo stesso defunto principe,
dralura, e due alla porta che dal- assisterono solenne messa di
alla
la stanza de' paramenti introduce requie da monsignor d.
cantata
in cappella. Allorché poi il santo Lorenzo de' duchi Mattei zio del
Padre si conduce in qualche chie- morto e venne accompagnata da
,
sa, dal corpo de' cavalieri si stac- musica dei cantori della cappella
cano dieci comuni ed un cadetto pontifìcia invitati da monsig. Giu-
a cavallo. Due vanno avanti alla seppe Gavotli maggiordomo de'sa-
croce pontifìcia, e gli altri riman- cri palazzi apostolici, il quale ivi
gono alla scorta di sua Santità nei consueti sedili alla testa di tut-
presso il suo seguito. L'esente di ta la nobile pia adunanza assiste-
guardia va allo sportello della car- va alla funzione funebre. Dopo tal
rozza a mano destra. Altri otto messa fu fatta la solita assoluzione
con un cadetto a piedi si trovano intorno al vago catafalco eretto in
a guarnire la chiesa ove si trasfe- quell'oratorio , soddisfacendo con
risce il santo Padre, usando la scia- simile atto di religione quella no-
bola, come fanno tutte le volte in bile e pietosa congregazione al di-
cui prestano il servizio a piedi. Inol- voto affetto verso il predetto con-
tre le guardie nobili oltre il ser- fratello e superiore ". Nelle an-
vizio del palazzo apostolico presta nuali Notìzie di Roma, all'artico-
quello di quartiere, ed i servigi di lo Famiglia Pontificia , dopo i
Leone XII tolse). Fra i privilegi ac- zie del 1801 venivano registra-
cordati a questa guardia deve an- ti tutti i cavalieri di guardia o
noverarsi quello di essere stata de- siano lande spezzate ed i sopra-
stinata per le spedizioni straordi- numerari aV onore coi loro titoli e
narie, che possono occorrere per i patria. Nell'anno 1801 i primi
sovrani o per i nuovi cardinali
, furono sette, i secondi trentotto.
che stanno fuori della capitale, co- Nelle Notizie del 1802 per la pri-
m'è già seguito nella elezione del ma volta, dopo i detti cappellani,
cardinal Zondadari arcivescovo di e prima dei nominati camerieri
Siena ". Fin qui il Cancellieri. segreti, sotto il titolo di Guardie
Il numero 101 del Diario di nobili del corpo si riportarono tut-
Roma de' 19 dicembre i8or ripor- ti i membri che lo componevano,
ta quanto segue. « La guardia no- sì uffiziali che semplici guardie.
bile di sua Santità volendo suffra- Occupando nuovamente i francesi
gare l' ultimamente defunto prin- per ordine dell' imperatore Napo-
cipe d. Filippo Mattei loro vice- leone lo stato pontificio, tutti i
capjtano, lunedi mattina si porta- corpi delle milizie del Papa por-
rono in uniforme alla congregazio- tavano la coccarda gialla e rossa ;
ne de' nobili nella chiesa del Gesù, ma dopo che Pio VII si rinchiu-
&« GUA GUA
se in certo modo nel proprio pa- die. Allora diversi individui ap-
lazzo Quirinale, avendo gì' invasori partenenti al corpo lo supplicarono
adottato la medesima coccarda, ed di ammetterli nuovamente nel me-
incorporate le milizie pontifìcie nel- desimo, ciò che benignamente ac-
le loro truppe, il Pontefice nel condiscese il Papa nel modo che
marzo 1808 fece distribuire alle dicesi nel biglietto che fu scritto
guardie nobili, perchè non fossero ad ognuno di essi dal cardinal
confuse cogli altri corpi, la nuova Bartolomeo Pacca pro-segretario di
coccarda da lui formata e compo- stato, in data de'22 settembre 1 8 4» 1
sue parti una sollecita esecuzione nel corpo delle guardie nobili, do-
alle disposizioni sovrane". vrà ciascuno di essi per essere ara-
i?.6 GUA GUA
messo presentare l'istanza ad uno però dal capitano della compagnia
dei due comandanti. Questi la pas- nella quale serve l'individuo la
serà al consiglio del corpo, eh' è bandoliera, e ciò si praticherà e-
rappresentato dall' unione dei due gualmente ne Ile circostanze di giu-
comandanti, dei due brigadieri, di bilazione. La razione o sia il fo-
due esenti, di due cadetti e di due raggio sarà passato dal maggior-
guardie nobili, e quando sia rice- domato secondo il grado militare,
vuto a pluralità di voti segreti, si che si osserva nella cavalleria pon-
passerà a monsignor maggiordomo tificia ". Quanto al ruolo, esso si
mente non si accorderà ritiro dal di tali nuove ai parenti del nuo-
corpo che dopo anni quindici di vo porporato (di che trattammo al
servigio, permettendoglisi solo l'uso citato articolo Coprieri ed altro-
della piccola uniforme, ritirandosi ve), o a qualunque altra persona,
,
8. L' impiego di capitano essen- i3. Gli uffiziali degli altri nostri
do scelto dalle principali famiglie corpi potranno essere ammessi nel-
dello stato, quei che vorranno sos- la guardia nobile a preferenza d'al-
tenerne il rango è meramente ono- tri, qualora vantino un fedele ser-
rifico. Si accorda però' a ciascuno vigio, e possano giustificare quanto
di essi una ricognizione annua di si é prescritto all'articolo 4«
zecchini d'oro cinquecento a titolo 14. Non essendovi fin qui alcu-
di gratificazione. na disposizione, che dia diritto agli
9. Il annuo del tenente
soldo individui del corpo di avere la giu-
resta fissato a scudi 720; quello bilazione, da ora innanzi si riterrà
di sotto-tenente a scudi 600; quel- il cinque per cento sul loro soldo
lo di esente a scudi 5^o; quello per la cassa delle giubilazioni, che
di esente aiutante maggiore a scu- si corpo medesimo.
stabilirà nel
di 54o; quello di cadetto a scudi i5. Qualunque
individuo del
36o quello di guardia a scudi 3oo;
; corpo che otterrà un permesso di
quello di foriere a scudi 240 ; quel- assenza, dovrà rilasciare tre quarti
lo di tromba a scudi 96; quello del proprio soldo per il tempo che
d'intendente di scuderia a scudi non avrà prestato il servizio, a pro-
120; quello di armiere a scudi fitto della cassa suddetta.
60 ; e quello di caporale garzone 16. Gl'individui che saranno giu-
di scuderia a scudi 96. bilati avranno diritto per un fe-
io. I capitani saranno decorati dele servizio di anni dieci compiti
dell'ordine di Cristo. ad un quarto del soldo, di anni
11. Gl'individui che d'appresso venti compiti alla metà, di anni
il disposto dell'articolo i.° si tro- trenta compiti a tre quarti , di
vano nel caso di essere riformati anni quaranta compiti all' intero
continueranno a far parte del cor- soldo. Gli anni di servizio comin-
po coli' attuale loro soldo, fino a cieranno a decorrere dalla pubblica-
tanto che non saranno in altro mo- zione del seguente ordine. All'op-
do provveduti , salva la riduzione portunità si avrà una considerazio-
stabilita all'articolo 9. ne ai servigi prestati sin qui con
12. Qualunque uffiziale, esente, onoratezza.
cadetto, e guardia potrà concorre- 17. Si formerà un regolamento
vo!., xxxm. 9
t3o GUA GUA
d' istruzione e disciplina del corpo dal primo di aprile prossimo di
a cura dei capitani, e ci vena esi- far parte della medesima , restan-
bito nel termine di quattro mesi do in conseguenza esonerati da
dalla data del presente ordine, per qualunque servizio.
organo della nostra segreteria di 2. Pei riflessi anzidetti e per-
stato, per essere dà noi sanzionato. chè risentino gli effetti della sovra-
Nel regolarne il vestiario si avrà ri- na munificenza, accordiamo agl'in-
guardo alla decenza senza compro- dividui riformati (fino a tanto che
mettere l'economia necessaria, ed verranno in ogni altro equivalente
evitando 1' indecenza di un lusso modo provveduti ) la continuazio-
dispendioso. ne del medesimo soldo che hanno
18. Le disposizioni del presente fin qui percepito, esclusi soltanto i
ordine avranno la loro piena ese- foraggi in quei gradi che secondo
cuzione a datare dal di primo del le regole del corpo rimaneva a lo-
p rossi m o ni a rzo 1824". ro carico il mantenimento del ca-
Riforma del corpo delle guardie vallo , e ciò perchè quel peso era
nobili pontificie, in sequela del pre- inerente al servizio attivo dal qua-
cedente chirografo, egualmente sot- le vengono a restare esonerati me-
toscritto da Leone XII a' 24 mar- diante la seguente disposizione.
zo 1824. 3. provveduto col-
Affinchè sia
» Con nostro chirografo segnato li la maggiore rettitudine ed impar-
1 7 febbraio prossimo passato stabilim- zialità la riforma, attesa l'eguaglian-
mo la riforma, e più precisa organiz- za de' meriti , abbiamo deliberato
zazione del corpo delle guardie nobi- che prevalga l' anzianità in guisa
li pontifìcie , fissandone il completo che debbano godere il soldo in ri-
fino guardie inclusivamente
alle tiro quelli più anziani in ciascun
minore di venlinove teste da quel- grado, i quali risultano eccedenti
lo che per lo passato lo costituiva; il numero stabilito al completo
quindi essendoci egualmente a cuo- della guardia, per cui rapporto a
re l'economia della pubblica am- lutti i graduati inclusivamente ai
ministrazione, e l'equità verso quei cadetti, ordiniamo l'osservanza del-
soggetti che ammessi in tale ono- lo specchio annesso ed ingiungia- ,
zio, quanto gli altri corpi militari rà gli ordini del giorno. Riceverà
addetti al palazzo od a qualunque le istanze degli aspiranti; i ricorsi
le, ilsecondo una come sopra. Tut- corpo a tutti gì' individui ec. ec. ,
GUA UÀ 1 35
sano medaglie d'argento, gl'indivi- ranno i pizzi della coltre; dietro
dui del corpo ne avranno. Per la esse un cadetto, e tutti col cappello
candelora si distribuiranno le solite in testa. Per un cadetto quattro
candele. Quando il santo Padre cadetti ai pizzi della coltre; segui-
distribuirà la comunione alla fami- rà un cadetto alla testa di sei guar-
glia nobile ( ne trattammo al voi. die a piedi coli' arma a funerale.
IX, p. 167 del Dizionario, ed al- Per un esente e per V aiutante
trove), gl'individui del corpo vi maggiore quattro esenti alle coltre,
avranno luogo. Il corpo delle guar- un esente alla testa di dodici guar-
die nobili essendo destinato alla die con un cadetto. Dovranno se-
custodia della sacra persona di No- guire convoglio gl'individui ap-
il
stro Signore, non interverrà alle partenenti alla mezza brigata del
pubbliche funzioni, se non quando defunto nel grado eguale ed infe-
v'interviene sua Santità, e si riti- riore. Sarà poi permesso di unirsi
rerà subito che la Santità sua si a questi anche ad altri del corpo
ritira, o manda contro ordine, in di qualunque grado essi sieno : por-
seguito del quale non interviene. teranno il cappello in testa. Per il
relativi a funzioni che assiste o ce- viso in due sezioni comandate da due
lebra il Papa ove viene descritto
, esenti. Nel tempo della messa due
coi monsignori maggiordomo e mae- vile de' sacri palazzi apostolici fa-
GUA GUA i3 7
con scacchi nel mezzo di seta ce- scari, Cardinale. Guarino della no-
leste, ed ha le due medesime plac- bile famiglia bolognese Guarini , e
che. La bandoliera però delie guar- della Foscari o Fuscari per parte
die o ollìziali in pensione o in ri- materna, fu canonico regolare della
tiro è come la giornaliera, ma il congregazione di s. Maria del Re-
gallonano è di argento: in morte, no come vuole il p. Trombelli, o
ancor questa si deve restituire al come vogliono il Ciacconio e l'Ol-
corpo. La bandoliera del foriere è doino di quella di s. Frediano di
come quella delle guardie. La ban- Lucca, ovvero al dire del Sigonio,
doliera delle trombe è di panno del Suarez e di altri, canonico re-
rosso, nel resto essendo eguale alle golare nel monistero di s. Croce
altre bandoliere. Inoltre le guardie di Mortara presso Pavia , o final-
nobili in sede vacante assistono ai mente canonico della cattedrale di
novendiali ed alle congregazioni ge- Bologna come dimostra il Lamber-
nerali che tengono i cardinali; H tini nel tom. X
delle sue opere p.
accompagnano nel solenne ingresso 58i e seg., il quale si protesta di
in conclave e nella sera di esso
, non voler prendere parte nella ri-
ogni loro cella ha una guardia no- soluzione della questione. Ricusato
bile armata , al modo che dicem- con pari umiltà e costanza il ve-
mo agli articoli Conclave e Cel- scovato di Pavia, si sottrasse da
la. Lo ripetiamo, ai rispettivi ar- quel formidabile peso con fuggir-
ticoli di questo Dizionario si trat- sene in luogo occulto, donde non
ta di quanto riguarda il corpo del- sorti finche non fu eletto e con-
le guardie nobili e le onorevoli in- sacrato il nuovo vescovo. Non potè
cumbenze ed che disimpegna-
uffizi però egualmente disimpegnarsi dal-
no. Il regnante Pontefice Grego- l'accettare il cardinalato, ed il ve-
rio XVI, pienamente soddisfatto di scovato di Palestrina, che gli con-
questo cospicuo corpo, per la di- ferì il suo parente e concittadino
sciplina che mirabilmente osserva Lucio II, nelle tempora dell' avven-
pel zelo con cui disimpegna il ser- to dell'anno ii44» cne l'obbligò
vizio e le sue attribuzioni, per la benché in età pressoché decrepita
costante fedeltà ed attaccamento ad accettare con espresso comando
verso la sua sacra persona , e per le due dignità. Inoltre il Pontefi-
altri singolari pregi che lo distin- ce gli fece molti doni, e fra gli
guono, meritamente riguarda i no- altri di alcuni bellissimi cavalli,
bili individui che lo compongono i quali il cardinale fece tosto ven-
con ispeciale benevolenza ed affe- dere, con gli altri donativi, e ne
zione, avendogliene date in più in- distribuì il prezzo ricavato ai mi-
contri chiare prove: ha decorato serabili, in sollievo de' quali fondò
della gran croce di s. Gregorio Ma- nella sua patria un ospedale sotto
gno il capitano comandante, il ca- l' invocazione di s. Giobbe e lo ,
seconda volta in Ostia, donde per portato nella sua patria. Certo è
non cadere nelle mani de' sarace- che corpo fu dai sacerdoti pre-
il
con più fervore il sacro ministero, che di s. Maria del Reno, alla p.
sentendosi mancar le forze, un gior- 190 e seg. è di parere che nel
no chiamò a se canonici, e pro- i martirologio si asserisca essere il
sersi trovato presente alle elezioni to dei santi bolognesi, parla a lun-
di Eugenio III, Anastasio IV, e go di questo punto. Oltre la vita
Adriano IV, essendo vissuto quin- di s. Guarino riportata dall' Ughel-
dici anni nella dignità cardinalizia, li, se ne trova un'antichissima in
chiaro per meriti e virtù si riposò fine di un libro contenente le
Palestrina, avendo con critica e di- e dal p. Trombelli nelle sue Me-
ligenza esaminata la morte del car- morie a pag. 222, fu creato car-
dinale, la stabili in anni centotre, dinale nelle tempora dell'avvento
epoca memorabile per gli strepitosi del 11 44 dal suo parente Lucio
prodigi co' quali Iddio volle auten- II. Avverte il Cardella nelle Me-
ticare la santità del suo servo. Eb- morie storiche de' cardinali, che al-
be onorevole sepoltura nella sua cuni scrittori hanno attribuito al
1 9 settembre dell' anno stesso, fra za, gli donò la chiesa di Guastal-
queste ed i francesi, un sanguinoso la, per cui nella giurisdizione fu
ed ostinato combattimento, nel qua- sottratta al vescovo diocesano di
le questi ultimi rimasero vincitori Pieggio, e gli lasciò ancora i suoi
uniti coi sardi. Dipoi nel 1746 il beni. Perduto dalle monache il do-
generale austriaco Brown la tolse minio della chiesa di Guastalla, il
agli spagnuoli; quindi l'imperatore vescovo di Reggio investi Bonifa-
Francesco I convenne nel trattato zio marchese di Toscana padre ,
nominazione Paolo III le confermò fece edificare dopo uscita dalle an-
nel i536, esentandole dalla giuris- geliche, è tra Porta Romana e
dizione dell'arcivescovo di Milano, Porta Tosa, dicendosi comunemen-
ed assoggettandole alla visita e te il collegio di Guastalla : lo do-
direzione del generale de' chierici tò di rendite sufficienti al mante-
regolari di s. Paolo detti Barna- nimento di diciotto donzelle nobili
biti (Fedi). Laonde in vece di ma- ed orfane, alle quali per lo spazio
dre o sorella le religiose aggiun- di dodici anni viene provveduto di
sero al loro nome quello di Ange- quanto abbisognano fornendo il
,
lica. In principio non avevano clau- collegio la dote a quelle che si mari-
sura, questa però fu messa nel tano. Quelle che ne hanno la cura
i55j, quando le religiose vollero vivono come religiose. L'abito delle
dedicarsi ad una vita interamente guastalline è diverso da quello del-
claustrale, e vi s' impegnarono con le angeliche, essendo nero ed e-
voli. Allora Paola Maria Torelli guale a quello delle secolari quan-
usci dal monistero e fondò un'al- to alla figura, mentre le secolari
tra casa senza clausura, ed istituì vestono di color turchino. Questo
in essa il collegio che dal nome benefico istituto fiorisce in Milano,
della sua patria e signoria chiamò con trenta zitelle, aventi per supe-
Guastalla, e le donzelle furono in- riora una distinta dama milanese.
di appellate guastalline, chiaman- Del collegio delle guastalline ha
dole l' istitutrice figlie diMaria. Milano, e degli scrittori che ne par-
Siccome le religiose guastalline od larono, ne tratta il p. Filippo Bo-
agostiniane angeliche furono, come nanni nel Catalogo degli ordini
dicemmo in principio, istruite dalle religiosi, par. II, pag. CI, ove ne
domenicane, vestirono l'abito di riporta la figura.
144 GUA GUA
GUASTAV1LLANI o VASTA- blica , due collegi e molte scuole
VILLANI Filippo, Cardinale. F. gratuite. Nel 1821 Guatimala fu
Vastavillani Filippo, Cardinale. incorporata al Messico, ma più tar-
GUATIMALA ( de Guatìmala di e io luglio 1823 con una
a'
dei terremoti, sono eleganti, como- vagli. Si osserva pure presso la cit-
] frutti della mensa sono tassati per l'autorità delle lettere aposto-
ne' libri della cancelleria In supremo beati Pelri da-
apostolica liche, ,
imposero le mani al patriarca Igna- tuata alle falde di uno de' monti
zio IV nel 1283. 11 p. Mansi nel Apennini chiamato Ingino, e cir-
Suppl. de concilii t. I , col. 453 , condata di grosse ed alte mura,
454, fa menzione di un falso con- bagnata dal fiume o torrente Ca-
cilio di eutichiani tenuto in questa mignano che quasi per mezzo la
città nel 585, al quale presiedette divide, restando però essa unita da
Pietro detto il giovane, patriarca diversi A' tempi degli um-
ponti.
degli eutichiani ad Antiochia, e bri e de' romani era tutta nel pia-
nel quale vennero condannati co- no, ove trovansi non equivoche ve-
me apostati Probo e l'abbate Gio- stigia di sua grandezza. Non perden-
vanni , perchè abbandonando gli do di vista l'antico teatro, e pochi
errori degli eutichiani erano rien- ruderi delle mura situate vicino al
trati nella fede del concilio di Cal- cosi detto Mausoleo, vantava più
cedonia. di quattro miglia di circonferenza.
GUBBIO Giovanni, Cardinale. Ma le vicende cui furono soggette
Giovanni da Gubbio fu creato car- tutte le più cospicue città d'Italia,
dinale prete col titolo di s. Anasta- gl'incendi, le guerre, le fazioni, le
sia da Urbano II del 1088. Pasqua- rapine non poco le nocquero. Do-
le II nel 1 io5 lo destinò alla lega- po aver sofferto dagli ungaresi l' ul-
zione dell'Umbria, nel qual tem- timo eccidio, fu dai superstiti cit-
po d'ordine e commissione del Pon- tadini riedificata nel 917 sul dor-
tefice consacrò in vescovo per la so del detto monte Ingino, metà in
Gubbio sua
chiesa di patria, s. Gio- piano inclinato, metà in piano perfet-
vanni da Lodi, dopo la cui prezio- to, ed è della figura di un trapezio.
sero a farla. Non può prestarsi fe- ziata di Gcerone si può facilmen-
i5o GUB GUB
te correggerecon Iguvinatium che ci ed il Brandimarte procurarono
in Fulginatium. La confederazione diminuire la gloria di Gubbio ro-
degl' iguvini fu del genere istesso mana, e specialmente il primo, che
della confederazione dei ca merli. non contento di far derivare il no-
GÌ' igirvini non
unirono cogli
si me d' Ikuviuni dal greco, di ne-
umbri nella guerra de' romani, e gare che gli umbri ne fossero i
si rileva qualche professione od ar- Colucci errò nella prima parte del-
te esercitata da alcun iguvino ; al- le antichità d'Iguvio, molto bene
tre riguardanti nomi di famiglie, scrisse nella seconda.
tra le quali meritano di essere no- Le vestigia del famoso tempio di
tate le spettanti alla famiglia Gal- Giove A penni no furono discoper-
la da cui ebbe origine il poeta
, te sul principio del secolo passato,
Gallo amico di Properzio. Dell'an* quando Clemente XI fece riattare
tico teatro degl' iguvini, ed idea la via Flaminia, fra le terre della
tolta dai vestigi che ne rimango- Scheggia e di Cantiano, in una pro-
no sua iscrizione, cosa fece Gneo
: minenza detta la piaggia de' bagni
Sulpizio nel teatro; sua epoca. De- dalla parte settentrionaje d' Iguvio,
ruderi d' un antico sepolcro, che, si presso la pubblica strada eretta da-
veggono presso Gubbio. Gio. Bat- gli iguvini per essere stata questa
tista Passeri scrisse: De magistra- ridotta con magnificenza romana
tibus et sacerdotiis primitivae reip. dal console Flaminio, per cui ne
Iguvinae. Exst. in ParaUp. DempsU prese il nome. Nella parte australe
foJ. 256. della strada municipale gli iguvini
Deve però uotarsi che il Coluc- eressero anche un tempietto a Mar-
GUB GUB i5i
te Cyprio. Il conte Sebastiano
Ran- ria come i romani trattassero i re
^liiastci Brancaieoni 1782 pub- nel prigionieri. Fra quelli che scrisse-
blicò in Venezia l'opuscolo: Del ro su questo monumento vi fu Gio.
tempio di Marte Cyprio, e de' suoi Battista Passeri, che nella sua ope-
mot lumen ti disotterrali nella cam- ra sulle pitture etnische, De etru-
pagna di Gubbio nelijSi, con fi- scorum sepulchris praeserdni Pe~
gure. Indi in Perugia nel 1784 rasino, Io chiama sontuosissimo se-
colle stampe del Riginaldi, pubbli- polcro etrusco. Il suo interno an-
cò l'altro opuscolo intitolato: Giun- cora intatto presenta una cella
te e correzioni all'opuscolo di Mar- composta di grandi massi quadri-
te Cyprio. Il Col ucci riprodusse lateri di travertino connessi senza
ambedue gli opuscoli nel tom. XV calce; un bellissimo cornicione di
delle Antichità picene. Il medesi- ordine etrusco divide le pareti dal-
mo archeologo Ranghiasci nel 1781 la volta formata di eguali massi di
stampò in Perugia il libro Dell'an- travertino : la camera ha venti pie-
tico teatro iguvino. Questo teatro di di lunghezza, venticinque di lar-
ne' suoi avanzi si vede presso il ghezza, e circa diciotto di altezza,
sepolcro di cui andiamo a far pa- sebbene la base dev'essere più pro-
rola, e pochi ruderi ne sono ri- fonda ; l'esterno benché diruto pre-
masti in piedi. Nell'illustrazione no- senta una fabbrica rotonda. Le an-
minata si dice essere opera roma- tiche terme sono ricordate più vol-
na è in forma di semicircolo, l'e-
: te daVincenzo Armanni nel tom. I,
stensione del prospetto è di palmi pag. 676 e 677 delle sue lettere.
romani trecento quindici , e tutto Vi erano anche altri templi demen-
il semicircolo di palmi quattrocento tili, ora distrutti.
settantacinque, per cui l'intera cir- Dalle iscrizioni romane e de'bassi
confetenza è di palmi settecento. tempi che veggonsi sparse in vari
Dalla sua iscrizione ricavasi essere luoghi della città, delle quali il so-
stato restaurato, coperto ed ab- lo p. Mauro Sarti nella sua opera
bellito da Gneo Sulpicio per fe- De episcopis eugubinis ne pubblicò
steggiare le vittorie di Azio ripor- cinquanta, non solo rilevasi l'anti-
tate da Augusto nell'anno 3i a- co nome della città eh' era /gw-
vanti la nostra era. Si crede rovi- vium 3 ma le primarie magistratu-
nato al tempo di Desiderio re dei re esercitate dagl'iguvini, la vene-
longobardi, da' quali fu Gubbio razione che avevano a Giove A-
distrutto. Il sepolcro è situato po- pennino, la nobiltà del loro mu-
co lunge dalia città, ed aldini lo nicipio, ed altre importanti patrie
vollero erettoad un re degli eu- e storiche notizie. Lo stesso Pas-
gubini che chiamano Gobio, da cui seri scrisse, De diis, et sacrificiis
dicono essersi appellata Gubbio la iguvinorum syntagma. Exst. iti Pa-
città; questa congettura sembra fa- ralip. Dempst. lib. De Etru. reg. fol.
volosa e ridicola. Altri Io dissero 249, Lucae 1767. Abbiamo da An-
innalzato a Gepzio re degl'illirici, nibale Olivieri, Spiegazione di al-
consegnato prigione dal senato ro- cuni monumenti degli antichi pe-
mano agli eugubini nell'anno 586 lasgi trasportata dal francese con
di Roma; ma anche tale opinione alcune osservazioni sopra imede-
pare falsa, sapendosi bene dalla sto* simi, Pesaro 1735. Ma le eugubù
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tre tavole di bronzo, celebri in tut- a quanto avea dettp il Passeri, le
ta l'Europa, ammirate e studiate tradusse intieramente, e le dichia-
da tanti dotti, sono per Gubbio il rò scritte in lingua etrusca. Carlo
più interessante monumento di sue Riccardo Lepsins sostenendo esse-
antichità, che conservandosi nel pa- re umbra la lingua .degli antichi
lazzo del comune, al dire di alcuni bronzi, vuole esser quello l* antico
sono uno de' più rari e pregiati umbro dialetto ( così pure pensa il
gna 1772, 1773. Ne parla il Za- canali per dare acqua agli abitan-
netti nella raccolta delle Zecche d'I- ti. Passa quest'acqua in condotti di
talia al tom. I, della quale però sasso vivi incavati a forma di scar-
ne diede giudizio l'Effemeridi let- pello, sostenuti dappertutto con
terarie di Roma. A' nostri giorni grosse mura, ed è cosi alto e lar-
ne trattarono ancora dotti gesui- i go, che comodamente
vi vanno
ti pp. Marchi e Tessieri nella ri-
i due uomini da principio
in piedi
nomata opera L' aes grave del
: al fine. Le ineguaglianze poi deb
Museo Kirckeriano, ovvero le mo- llngino sono corrette da altrettan-
nete primitive dei popoli dell' Ita- ti archi di pietra, opera in vero
lia. di romano ardimento; ne manca-
La città di Gubbio è primiera- no alcuni di sospettare, che forse
mente abbellita dalle pubbliche stra- anticamente ivi n' esistesse uu al-
de, che per la loro ampiezza e li- tro, sopra cui fu il presente for-
vellazione possono bene stare al con- mato. La città ha sei porte prin-
fronto di quelle delle più insigni cipalie pubbliche, denominate di
città dello statopontificio; cinque s. Lucia, di s. Croce, di s. Ubal-
sono le principali. Rimarchevoli do, di s. Agostino, di s. Pietro, e
sono i suoi acquedotti, prolungati laMarmorea. E fornita di borghi,
con ardita e romana costruzione ed ha in oggi una popolazione di
per tanta estensione di suolo, ed 5ooo anime, ascendendo a 14000
arricchiscono la città colle acque quelledel contado superiore. La
degli Apennini. Il bonaccione, gran- sola città per l'ampiezza potrebbe
de conserva di acque racchiuse, contenere i5ooo abitanti, anzi nei
che discendendo dai monti Apen- secoli XII e XIII ascesero al nu-
nini danno principio al fiume Ca- mero 27,000. E divisa in quat-
di
mignano è lungo palmi romani
, tro rioni o quartieri, che prendo-
45o, largo 3oo, profondo io5. Se no nome dalle rispettive chiese, e
ne valsero gli eugubini per dare sono di s. Giuliano, di s. Martino,
acque alle varie manifatture della di s. Andrea, e di s. Pietro. Ognu-
città, e in ispecie a quelle della la- no de' quartieri ha la propria ban-
na, giovando ancora ai molini per diera, quello di s. Giuliano ha per
macinare. Sono durissimo
sopra insegna un falcone, quello di san
scoglio uniti i due monti Ingino Martino una corona , quello di
e Calvo mediante un muro di pal- s. Andrea tre penne di struzzo, e
i$4 GUB GUB
due tromboni o clave, e quello eli li è la dignità del priore, con sei
bio cinque piazze, cioè la grande, segne corali del rocchetto e della
quella di s. Anto-
Martino, di s. mozzetta, i secondi la cotta e l'al-
nio, e di s. Lorenzo, ed il merca- muzia. Fu fondata da Gio. Batti-
to di così vasta circonferenza, che sta Cristi ni nel1640, e dotata di
al dire del Reposati corrisponde molta' rendita nel 1763 da Gabrie-
in grandezza quasi al foro Agona- le Triangoli. La sua cattedrale è
le di Roma. Due delle dette piaz- antichissima e di stile gotico. La
ze sono in parte adorne di portici. facciata è osservabile per le quat-
Gubbio possiede buon numero tro figure degli evangelisti scolpite
di chiese, tanto del clero secolare, in pietra. E dedicata a Dio in ono-
che regolare, molte delle quali a- re de' ss. martiri africani Maria-
dorne di pregevoli pitture, nella no e Giacomo, e venne rifabbri-
maggior parte eseguite dai mede- cata dopo un incendio da s. Ubal-
simi eugubini, tra le quali merita do che n'era il priore: iu appres-
di essere osservata Nostra Donna so ancora fu da altri più volte
detta del Belvedere, nella chiesa ristorata, e specialmente da Mar-
di Maria Nuova, celebre a (Fre-
s. cello Cervini poi Marcello II, la
sco di Ottaviano Nelli; e ad ognu- cui arma in pietra vedesi nel pro-
no è noto quanto ivi fiorisse tal spetto esterno. Nel fascicolo V e
nobile arte, da Odorisi l'amico di VI del giornale di Gubbio intito-
Dante sino al vivente ed ottuage- lato Estetica cristiana, dell' anno
nario conte Annibale Beni. Oltre II, a pag. 259 e seg. è riportata
il santuario di s. Ubaldo, vi sono la bella ed erudita lettera scritta
le chiese di s. Felicissimo, di san da Gubbio a' io luglio 1844» dai
Secondo antica canonica de'latera- eh. Luigi Bonfatti, intorno ad al-
nensi, e di s. Ambrogio de' me- cuni dipinti della cattedrale di
desimi canonici regolari. La chiesa Gubbio, diretta al chiar. Gaetano
di s. Francesco è bella eziandio per Giordani ispettore della Pinacote-
lo stile gotico esterno. Nella chie- ca della pontifìcia accademia di
sa di s. Pietro, già de' monaci Oli- belle arti in Bologna, cui ho l'o-
vetani, ora de' monaci camaldole- nore di essere ascritto. Per la sua
si, vi è un sarcofago di marmo importanza ne riporteremo qui ap-
bianco, che venne illustrato dal presso un sunto.
Passeri, che ne' satiretti, ne'genii, Questo tempio situato nella par-
e nelle sei figure atteggiate in di- te più elevata della città si eresse
versi modi credette ravvisare i sim- fra il 1 i5o e 1 180, e forse ne fu
boli delle quattro stagioni , nella architetto quel Giovanni da Gub-
figura posta mezzo il ritratto
iu bio che nel 1 if[0 architettò la cat-
del defunto, e ne' due grifi situati tedrale d'Asisi, e nel 1 1 63 la chie-
nelle teste dell' urna i simboli del sa di Maria Maggiore detta del
s.
tavolta il piccolo fregio situato a l' angelo assiso sul sepolcro, che
guisa di timpano sul frontespizio, annunzia alle donne la risurrezio-
l'ornato della spaziosa finestra di ne. Quest'opera nel i5ii fu allo-
forma rotonda , la sottile fascia a gata all'artista dal celebre plastico
fogliame, le semigotiche iscrizioni eugubino Giorgio Andreoli per la
scolpite sotto i cinque simbolici propria cappella, a sinistra' dell'al-
i dieci maestosi archi a sesto acu- legorie. Nella quarta è una delle
to che sorreggono il tetto dell' in- migliori opere di Federico Bru-
terno, il loro modo di costruttura, nori detto il Brunorino di Gub-
il timido e secco cornicione, e l'or- bio, che vi dipinse la Vergine col
tografia del coro sopra cui elevasi Bambino, ed i ss. Giorgio e Gio.
il campanile ne sono prova sicu- evangelista. Nella quinta l'eugu-
rissima della memorata epoca di bino Virgilio Nucci colori Gesù,
sua primitiva erezione. Il vescovo preso nell'orto. Nella sesta l'altro
Marcello Cervini verso la metà del eugubino Benedetto Nucci per la
secolo XVI sollevò alquanto l'an- famiglia Gabrielli nel 1577 ^ece
tico pavimento, con danno dell'an- il quadro stupendo di s. Tomma-
tica architettura, e la perdita di so apostolo, che pone la mano nel
molti affreschi de' migliori pittori costato del risorto Maestro. Nella
eugubini ; più la decorò d'organo, settima vede il battesimo di que-
si
opera famosa del famigerato Regi- sti, forse di qualche discepolo del
naldo Letischio, con incassatura di Cigoli. Nell'ottava il s. Bartolo-
legno a tutto rilievo del celebre meo, di cui si fa autore Pierangelo
intagliatore Antonio Maffei eugubi- Basili eugubino. Nella nona il det-
no. Diecinove sono le cappelle del- to Benedetto Nucci figurò s. U-
la cattedrale, ed incominciando da baldo. Nella decimasi vede la Na-
quelle della parte sinistra di chi tività di Gesù, importante tavola
entra nella medesima, nella prima che vuoisi disegno del Pinturicchio,
vi è una tavola di Sinibaldo Ibi ed esecuzione di alcuni altri disce-
perugino, discepolo di Pietro Van- poli del Vanucci. Passando alla
nucci pur di Perugia, ove mira- destra parte della cattedrale, nella
bilmente espresse la Beata Vergine prima cappella è la conversione di
col divin Figlio, i ss. Nicola vesco- s. Paolo di Virgilio sunnominato.
vo di Mira, e Sebastiano, ed in Nella seconda Benedetto Nucci pur
alto un baldacchino e due angeli. nominato vi fece la Vergine coi
Nella seconda cappella Giacinto Bambino, e i ss. Pietro , Paolo
Brandi ben dipinse la Madonna Francesco, Ubaldo, e Gio. Battista,
del Riscatto, s. Onofrio ed altre oltre il ritratto di Ottavio Baldi -
figure. Nella terza Timoteo della nacci committente della tela. Nella
Vita egregiamente effigiò s. Mad- terza ilForte Gabrielli è d'un
b.
dalena, con alcuni putti che suo- discepolo del cagliese Gaetano La-
nano e cantano; all' indietro della pis. Nella quarta trovasi una rag-
tavola si vede il Redentore appa- guardevole pittura di Dono Doni
rire alla santa, e in altra banda d'Asisi, rappresentante Gesù cadu-
1
Antonio Ghepardi. Nella sesta cap- Beni. Il palazzo detto della Corte
pella il medesimo Allegrini effigiò è posto in cima della città, ov'era
genuflesso il b. Villano. Nella set- l'antica fortezza fabbricata dai du-
tima qn discepolo di Virgilio di- chi d'Urbino, che per lungo tem-
pinse l'Annunziata. Nell'ottava 4'or- po signoreggiarono Gubbio. Esso
dine del vescovo Sperelli il cav, sorge di fronte alla cattedrale , e
Sermei dopo il 1644 colorì egre- fu eseguito con disegno di Fran-
giamente l'icona in cui si vede s. cesco di Giorgio di Martini sane-
Giovanni da Lodi in abito ponti- se. Il cortile è bellissimo d'ordine
ficale, che conferisce il sacerdozio misto o composito, quello che si
a s. Ubaldo. Nella nona ed ulti- usava dagli artisti del e XVI XV
ma cappella havvi un'opera loda- secolo. Le finestre , le porte, ed i
tissiraa di Dono Doni, che pel can. camini nei loro stipiti e davanzali
Alessandro Zeccadoro lavorò in te- di pietra serena azzurrina sono tutti
la Cristo deposto in grembo alla a basso rilievo, lavoro eseguito sul-
Madonna. Sono lodati i rabeschi le copie de' migliori rabeschi anti-
a chiaroscuro negli scranni del ma- chi. Questo palazzo è in parte pe-
gistrato; l'intaglio dello sgabello rito, e fu incominciato da Federi-
vescovile del coro ; tre quadretti co II duca d'Urbino, e condotto a
in legno esistenti sulle pareti della compimento da Guid'Ubaldo I suo
fine del secolo decimoquinto furo- con breve apostolico gli conferì il
, 1
,
un bellissimo disegno,
l'essere di ciata de' ghibellini, restò assoluta
è lunga non meno di trecento pie- padrona al libero governo della
di romani : alle spaziose gallerie città la parte guelfa : torreggia nel
alla rara libreria vi ha ancora u- mezzo e maestoso da
della città,
nito il teatro; e ad uno de' lati del ogni fianco domina. Venne in-
la
ne il piano l' ingegnere cav. Giu- ogni anno quattro zitelle eugubi-
seppe Riccardi, per cui ne fu pub- ne. Èad esso unito l'ospedale de-
blicata artistica descrizione, con gli esposti, eretto dal medesimo
disegno del prospetto del palazzo, priore, con un consiglio di nobili
con la distribuzione 22 deli Album \' e cittadini, e dipende dal cardinal
de' 4 agosto 1 838. Il progetto però legato : usciti che sono i maschi
non è per anche eseguito per le più non li riceve; le donne posso-
molte difficoltà che vi si frappongo- no tornare, e co' lavori pensano a
no, ma sperasi che siano fra po- vestirsi, mantenendole il luogo pio,
co superate. Se ne legge altra che loro assegna dote se si marita-
descrizione a pag. 37 Ora-
dell' no. Contigua all'ospedale vi è la
zione pronunziata dal medesimo chiesa, appartenente una volta agli
conte Ranghiasci, di cui terremo antichi monaci avellaniti. L' ospizio
proposilo , ove si dice tra le altre de' pellegrini è accanto al vecchio
gun GUB i5 9
ospedale, e vi sono ricevuti per presidente marchese Francesco B.an-
tre giorni : fu fondato per testa- ghiasci lesse una dotta ed erudita
mento del sacerdote Gio. Matteo orazione, in cui ringraziò chi avea
Grotti, ed unito al grande spedale cooperato all'istituzione, e ne lodò
per decreto del vescovo cardinal i grandi vantaggi.
Ulderico Carpegna. L' orfanotrofio Appartiene alla classe della pub-
per le donzelle fu aperto nel 1 634 blica istruzione il liceo situato nel
da benemerito pastore, indi ac-
tal centro della città , nel palazzo già
cresciuto di rendite dal vescovo dei conti Ranghiasci. Nel 1
844
Sperelli e da due illustri dame
, è stato ampliato e restaurato, ag-
eugubine, cioè Laura de' conti Ga- giuntovi l'edifizio della chiesa a
brielli ne* Conventini , ed Angela spese del comune, e per cura del-
de' conti Ubaldini. Il vescovo An- l' attuale gonfaloniere summentova-
geletti lo trasportò nella via dei to. In esso s' insegnano oltre le cose
Cavalieri, gli procurò i beni di al- elementari, la grammatica, la ret-
cuni luoghi pii soppressi, e lo rie- torica, la filosofia, la legge, e il
dificò con disegno del celebre ar- disegno. Inoltre una lascita
per
chitetto romano cav. Giuseppe Va- dell'estinta famiglia Ondedei sono
ladier. Avendolo beneficato Pio VI, mantenuti dalla città in Roma agli
permise che dal suo nome si chia- studi di giurisprudenza due giova-
masse Conservatorio Pio, riservan- ni per anni cinque, e dalla congre-
done ai Pontefici gran parte della gazione Sperella un nobile nell'ac-
giurisdizione. Vi sono le maestre cademia ecclesiastica per anni dieci.
pie per la buona educazione delle Le accademie di Gubbio degli oziosi,
donzelle. L' orfanotrofio pei giovi- de' sonnacchiosi3 e degli anziosi han-
netti ebbe origine nel 1822 per no assai contribuito all'amore delle
la pastorale sollecitudine di mon- lettere, e di esse accademie a lun-
signor Massi, e per le cristiane cu- go parlano Vincenzo Armanni ed il
re de' primari cittadini, in favore Quadrio. In oggi l'accademia de-
degli orfani abbandonati, che ivi gli anziosi rimane sospesa ; ultimo
mentario , ed altri sussidii pei po- mare con un naviglio, ed una con-
veri, si danno annualmente parec- chiglia in atto di aprirsi col motto
chie doti
alle fanciulle sia per , Doncc optata veniat, allusivo al-
monacarsi che per maritarsi. Sono l'acqua che aspetta. Il professore
esse conferite dall' ospedale , dalla di eloquenza Vincenzo Locateli'», nel
congregazione Biscaceianti , dalla 1840 colle stampe di Antonio Magni
compagnia di s. Antonio, dalla con- in Gubbio, ci ha dato: Commentario
gregazione nobile della Madonna sopra i secoli della letteratura eu-
del Ponte, e dal capitolo della gubina. E qui noteremo che l'arte
collegiata. Nel num. i3 del Dia- di miniare salì a molta fama in
rio di Roma iS^.5 si legge l'isti- Gubbio per mezzo del celebre Ode-
tuzione utilissima della cassa di rigi fiorito nel secolo XIII , su di
risparmio in Gubbio, della quale che Gio. Battista Passeri scrisse il
si tenne la prima generale adunan- discorso che contiene la storia del-
za a' 26 dicembre 844> e d ove I
1 le pitture in maiolica di Gubbio,
,
JVocera,s. Raniero arci vescovo di Spa- trie istorie ; Francesco Bozzi prete
via, Perugia 1778. Francesco San- di, di privilegi, e decorati delle in-
sovino nell' Origine e fatti delle segne equestri degli ordini geroso-
famiglie illustri d'Italia, tratta di limitano, teutonico, di s. Stefano;
quelle de'Bentivoglio, de' Gabrielli, come ancora avendo in gran con-
e de' Marioni. Il eh. Castellano, to i letterati si sono pregiati sem-
Lo stato pontificio, a pag. 532, ce- pre di aggregarli alla loro nobil-
lebra la famiglia Gabrielli, e dice tà , massime che si resero quelli
che vuoisi fosse già potente nel se- colle loro opere benemeriti della
colo III, quando Eudossia Gabrielli città, come Luigi Lanzi Lodovico ,
nel tom. II, pag. 1 37 e seg. : la co' propri statuti formati dagli eu-
chiama nobile ed antica di Gub- gubini stessi l'anno i326, confer-
bio donde si trasferì in Roma, e mati dal cardinal Egidio Albornoz
GUB GÙB iG3
nel i3o4, riformali dal giurecon- terna come tutte le altre città del-
spazio di tredici giorni avea este- XVI diede per protettore agli eu-
sissima giurisdizione, cessando quel- gubini il cardinal Mario Mattei ,
la di lutti gli altri magistrati. Con incominciò per essi una novella e-
grande formalità H poneva in pos- poca di pace, e di risorgimento nel
sesso del suo ufficio, pel quale ri- commercio, nelle arti e negli stu-
ceveva pubblicamente. La magi- di* Questa orazione elegante e ro-
stratura era composta del gonfalo- busta, per volere del magistrato e
niere, e dei consoli che più volte concittadini meritò che in Gubbio
nell'anno cambiavansi 1 dodici nobili fosse pubblicata colle stampe, con
il suo grado si poteva ricusare dal zìone del gonfaloniere conte Fran*
sostenere le cariche. Oggidì si go- cesco Ranghiasci Brancaleoni ec. ec.
164 GUB GUB
Se ne fa onorevole memoria con stabilimenti a tal uopo edificati.
che sia per li cinque colli che so- tela i paesi di Pergola, Terra-San-
no più vicini alla città, le genti dei t'Abbondio, e Costacciaro. Dipen-
quali principalmente concorsero al- dono dal governo di Gubbio le
la di lei restaurazione, dopo che comuni di Costacciaro, di Scheg-
gli ungheri l'avevano del tutto di- gia , e di Pascclupo (dell'eremo
strutta, o che sia per cinque altis- de' camaldolesi di questo nome ne
sime cime de' monti Apennini che parlammo VI, pag. 3o2 e
al voi.
organo della segreteria per gli af- facciata è sorprendente per l' ele-
fari di stato interni, ed ha la città vazione e pel lavoro. II paese ha
un consultore che la rappresenta fabbricati cinti di mura, con picco-
nella legazione di Urbino e Pesa- lo borgo. Inoltre ha nella sua mu-
ro. Gubbio grandeggiò ne' secoli nicipale amministrazione gli appo-
XII e XIII pel commercio e per le diati Baccaresca, Bi sciita, Casti-
arti specialmente della lana e del- glione- Aldovrandi 3 Coccorano, Col-
le saie, vedendosi tuttora nella piaz- palombo, Febbino s Pelroio San- ,
za del mercato gli avanzi dei vasti ta- Cristina 3 e f'alcodale, oltre i
,
con una fonte che si crede quella remoti alcuno giunse a dirla fab-
:
dell' Umbria, cioè dopo la metà cir- Papa Stefano III ottenere dal prin-
ca del secondo secolo dalla fonda- cipe longobardo che restituisse le
zione di Roma, fu loro fatta al- città e luoghi usurpati, ricorse al
leata aequissimo ac santissimo foe- patrocinio di Pipino re di Fran-
d(ire y e dipoi dichiarata municipio. cia, il quale nell'anno 7 55 si por-
Welle guerre civili tra Pompeo e tò in Italia, e con V esercito co-
Giulio Cesare, ognuno di essi pro- strinse Aistulfo a restituire i luo-
curò guadagnarla al proprio par- ghi invasi, i quali insieme a Gub-
tito; a tale effetto il primo vi man- bio consegnò al Pontefice a mez-
dò Termo, il secondo Curione al zo di Fuldrado cappellano e le-
quale la città si arrese, laonde fu gato regio. Divenuto re de' longo-
da Giulio distinta col nome di Ju- bardi Desiderio, ingratamente oc-
lia Iguvia. Il di lui nipote Otta- cupò armi diversi dominii
colle
viano Augusto si portò in Gubbio della Chiesa romana, nonché Gub-
allorché i soldati romani divenuti bio, che molto rovinò, minaccian-
arbitri delle contese fra lui e la do fare altrettanto a Roma ; ma
superba moglie di Ma re' Anton io, Adriano I invocando la possente
avevano «letto questa città a luogo autorità di Carlo Magno, questi
per decidere amichevolmente i pro- nel 773 fece prigione Desiderio, e
pri diritti; quindi Ottaviano le die termine al regno longobardo,
compartì de' favori per cui gli eu- restituendo al Papa il tolto, ed
gubini nel loro teatro celebrarono ampliandone il principato. Lodovi-
la vittoria che riportò su Marc' An- co I imperatore, e successore di
tonio. Narra il Garampi nelle Me- Carlo Maguo suo padre, confermò
morie a p. 58, che nella dimora la restituzione ed ampliazione del
fatta da lui in Gubbio nel ?49> i dominio della Chiesa, nel quale at-
osservò nelle antiche pergamene to vi comprese Gubbio, ciò che
dell'archivio, che la città fu ap- pur fecero altri imperatori, massi-
pellata Ugobbio, che i latini disse- me Enrico II il Santo.
ro Tguvium ed Eugubium; poi nei La città continuò ad essere sot-
barbari secoli si deformò in Egu- to il dominio temporale de' Papi,
bio, Ugubio, A gobbio, e Gubbio. tranne qualche tempo che la si-
Occupata l'Italia dai barbari, mas- gnoreggiarono gl'imperatori. Dopo
sime dai goti, Gubbio seguì l'infau- il nominato eccidio operato dagli
sta sorte delle altre città,indi fu sog- uugheri, nel 917 la città fu rifab-
getta agli esarchi di Ravenna, dai bricata nella presente area, e tra
quali per fuggire la persecucione quelli che vi ebbero parte si no-
dell'imperatore Leone l' Jsaurico mina Pietro Pamphilj, figlio di
capo degli eretici iconoclasti, ver- Araanzio ch'erasi stabilito nell'Um-
so la metà del secolo ottavo, con bria, ove la famiglia si propagò
volontaria dedizione si sottopose e divenne possente con l'acquisto
alla santa Sede ed ai romani Pou- di molte terre, e col titolo di con-
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te. Per trecent'anni la citt^ fu la- riosa la fazione guelfa, questa cit-
cerata dalle l'azioni; e nelle cro- tà giunse al colmo della sua glo-
ciate di Terrasanta cui si ascrisse- ria, poiché al dire di uno storico po-
ro gli eugubini, in una spedizione che erano nell'Umbria, nel Pice-
ascesero i crocesignati a mille, in no e nella Toscana repubbliche
altra a mille duecento. Nell'anno guelfe, che non avessero a pode-
li 55 l'imperatore Federico I vo- stà,a rettore, a capitano del po-
leva distruggere Gubbio, ma s. Te- polo un nobile guelfo da Gubbio.
baldo che n'era allora il vescovo Nel i3oo a' 23 maggio cadde la
GUB GUB t6 9
poeta Dante Alighieri, se fosse mai fece governatore e vicario perpetuo
Tenuto in potere della curia, che nello spirituale e nel temporale.
imputavalo di baratterie per odio Dopo la morte se ne fece
di lui
maligno di fazione. Dante si por- tiranno il vescovo medesimo Gabrie-
tò a Gubbio ove ebbe ospitale e le Gabrielli, onde per evitare mali
generosa accoglienza dall'eugubino maggiori il Pontefice Bonifacio IX gli
Rosone, nella cui casa compose una concesse ancor lui la città in vicariato.
gran parte della Divina Comme- L'occupò quindi Antonio I Montefel-
dia, di che rende testimonianza tro settimo conte d'Urbino, per cui
l'onorevole iscrizione posta nella ne passò il dominio ne' successori
torre dei conti Falcucci. Feltreschi e Rovereschi, onde Gub-
La famiglia Gabrielli divenne bio segui le sorti ed i destini del
celebre per lo studio delle leggi ducato d' Urbino (Fedi). Nel i/±ia
onde i suoi individui erano dalle Gubbio fu onorato dalla presenza
città e luoghi ricercati ad eserci- di Papa Martino V, che da Firen-
tare la distributiva giustizia : di ze si portò in Roma ove entrò ai
tale ascendente alcuni abusarono 9 settembre. Nel i^Sj questa cit-
e Jacopo Gabrielli nel i336 spinse tà fu assalita da Boccolino da Q-
tanto la tirannia da lui esercitata simo, il quale erasi dichiarato prin-
in Firenze , che questa repubblica cipe nella sua patria, ma fallì nel-
emanò un decreto col quale proi- l' impresa. Il Pontefice Giulia II
a p. 11, si legge il titolo delle o- dist. 23, e che non uno, ma più
pere che stampò, ed a p. i5 l'e- e più ne fossero stati i predecesso-
lenco delle opere inedite, nella ri, de' quali si menzio-
fa espressa
maggior parte riguardanti la storia ne senza nominarli in detta decre-
di Gubbio, sì le prime che le se- tale. Nomineremo tra i successori
conde. di Decenzio più celebri per san-
i
Patnphilj eugubino del 1 oog, fon- pio ebbe in poco tempo molta
datore del celebratissimo eremo di forza sugli altri. Ubaldo si recò
s. Croce di Fonte Avellana, che fu ad istruirsi sulla disciplina regola-
un seminario di santi e di uomi- re nel monistero di s. Maria in
ni illustri. A lui successero nel Porto de' canonici regolari, esistente
io32 Giuliano, enei 1049 Teobal- nel territorio di Ravenna; prese
do o Tedaldo, ambedue eremiti avel- la loro regola, e la portò a Gub-
lanensi ed a questi Guido e s. Ro-
; bio, ove gli riuscì di farla adottare
dolfo, la cui vita riporta il p. Sar- dal suo capitolo. Incendiata la ca-
ti a p. 3 1 e seg.., aggiungendovi sa canonicale e il chiostro del
a p. 49 quella di s. Pier Damia- capitolo, Ubaldo ne rifabbricò una
ni, il quale essendo stato maestro più bella, e la vita regolare e co-
del santo vescovo ne scrisse an- mune vi fiorì : il Gara in pi nelle
ch' egli la vita insieme a quella di sue Memorie discorre della vita
s. Domenico Loricato, ed è ripor- comune osservata dai canonici , e
tata tra le sue opere. Verso il di varie loro pratiche. Onorio II
1068 fiorì Mainardo, altro religio- nel dispensarlo dalla sede vescovi-
so del monistero dell'Avellana. Al le Perugia a cui era stato eletto,
di
vescovo Piusuco nel 1 io5 successe volle che fosse vescovo della sua
s. Giovanni di Lodi priore del- patria nella circostanza che reca-
l' Avellana, la cui vita scritta da tosi in Roma per definire le ver-
un monaco eremo è ripor- di tal tenze del clero sulla elezione del
tata dal p. Sarti a p. 64 mori : successore del vescovo Stefano mor-
d' anni 80, e Pasquale II commise to circa il 1128, lo riconobbe ri-
il processo delle sue gesta e mi- pieno di Spirito Santo, come di-
racoli al cardinal Giovanni da ce Tebaldo suo successore che ne
Gubbio. scrisse la vita, e io stesso Papa
À s. Giovanni da Lodi successe che lo consacrò , non come altri
a 74 GUK GUB
inaggio dichiarò vescovo di Gub- la prima pietra nella fabbrica del
bio il cardinal Giacomo Savelli convento de' cappuccini , come si
romano: Pio IV lo trasferì nel vede dall' iscrizione posta nella
j 56 all' arci vescovato
1 di Beneven- facciala della chiesa di s. Nicola.
to, sostituendo alla sede eugubina Urbano Vili nel i638 o 1639 lo
GUB GUB i
75
d'Urbino e canonico di quella natis suffragane^, Urbini 1727, ty-
metropolitana, e fu benemerito del pis ven. cappellae ss. Sacramenti
seminario. Nel 1706 Clemente XI apud Antonium Fnntuzzi. Non me-
lo trasferì alle cbiese di Montetia- no erudita della precedente è que-
scone e Corneto, ed a Gubbio die sta dissertazione , ove con sfoggio
per pastore Fabio Mancinforti no- di dottrina il prelato dimostrò, che
bile di Fermo, agli 11 aprile 1707, dopo la bolla di Pio IV, e l'altra
mi romani melropo-
Pontificis, ut Lo stesso Pontefice Pio VII nel
de qua episcopatu eugubino
litae, concistoro de* 27 giugno 182 1 di-
in eadem posilo 3 Romae 1723. chiarò successore monsignor Vin-
Dotto e ben condotto lavoro del cenzo Massi di s. Elpidio nell'ai*-
esso presi nell'antecedente faticosa lesse suo successore nella sede epi-
opera, e colla scorta della sua este- scopale da se fondata ad Aleth ,
sa erudizione altri monumenti pro- che oggidì porta il suo nome. S.
duce, che illustrano sempre più la Gudvalo resse l'episcopato con esi-
città e chiesa eugubina. Antonio mia santità: vi rinunziò poscia a
da Orvieto, nella Cronologia della cagione della sua età molto avan-
provìncia serafica riformata del- zata, e si ritrasse a Guern, nella
l'Umbria^ tratta del convento di stessa diocesi. Permise a molti mo-
s. Girolamo nella diocesi di Gub- naci di unirsi a lui; ma vivea iu
bio. Degli eremiti di s. Ambrogio una grotta da essi diviso unica- ,
presso Gubbio, che nel 1 348 rice- mente inlento a prepararsi alla mor-
verono la regola di s. Agostino dal te, cui soggiacque alla fine dei se-
vescovo Pietro, ne discorre il Ga- sto secolo o sul principio del se-
compensa pubblica a quelli che con civile dal militare. Tra la corona
segnalati servigi avevano bene me- e il cavallo bianco vedesi in mezzo
ritato dello stato, a'r2 agosto i8i5 allo scudo l'epigrafe: Nec asperd
fondò l'ordine de'guelfi. Con dar- terreni. Il nastro di seta da cui
gli l'istitutore un tal nome volle suol pendere la croce dell'ordine è
conservare le rimembranze dei ce- di colore turchino con fìbbia d'oro.
lebri suoi antenati, dappoiché essi In seguito il medesimo istitutore
vantavano discendere da quelli che dell'ordine fondò ed uni ad esso
seguirono le parti di Guelfo duca una medaglia peie sotto - ufficiali
di Baviera, il quale al dire di al- soldati che si distinsero in valore
cuni diede origine alla famosa fa- e prudenza sul campo di batta-
zione de' Guelfi (Fedi) ch'era con- glia. La medaglia contiene l'effigie
traria a quella de' Ghibellini (Vedi). del principe reggente da un lato,
L'ordine è composto di tre classi e dall'altro il motto: Verdienst
differenti, e di un numero di mem- ums Valeriana , cioè benemerito
bri indeterminato. La dignità di della patria.
gran maestro è sempre unita nel GUELFI. Famosa fazione che
re d'Annover. La gran croce non principalmente dal secolo XII sino
si conferisce che ad individui i circa al secolo XVI funestò Con quel-
quali hanno gradi di luogotenenti la contraria de Ghibellini (Vedi), la
generali, e per servigi prestati. Là Germania, e massimamente V Ita-
croce di Commendatore nel militare lia. Si diede poi il nome di Guelfi
non si concede se non a chi abbia a quelli che tenevano il partito
il grado di generale maggiore non : del Papa e della Chiesa, e si chia-
vi è ordine fissato per la terza marono Ghibellini quelli che segui-
classe, ossia per quella de' cavalie- vano le parti degl' imperatori fino
ri semplici. Tutte le persone in- dall'epoca in cui cominciò la cele-
signite di quest'ordine assumono la bre vertenza tra il sacerdozio e
nobiltà personale, i diritti e le pre- l' impero per le investiture eccle-
rogative inerenti. La festività so- siastiche. Varie sono le opinioni
lenne dell'ordine si celebra il gior- degli scrittori sull'origine delle fa*
-
( di Ferrara,
Fedi), di Modena, e non solo ne diveniva la dissoluzio-
quelli di Brunswich e di Annover. ne della lega e dell'amicizia, ma
Dalla prima di quelle due fami- subito nasceva guerra, e si cerca-
glie, cioè dalla Ghibellina, erano vano fazioni contro di quella, quin-
usciti più re ed imperatori, come di desolazione di città e famiglie,
il terzo, il quarto, e il quinto Ar- ed esilii e confische alle parti soc-
rigo. Nell'altra detta de' Guelfi e- combenti, altri fuggendo e dive-
rano stati per più anni famosi du- vendo fuorusciti. Altri narrano che
chi, i quali gareggiando di poten- sino dalla differenza delle investi-
ratori, avevano molte volte turbato seguaci del primo presero il nome di
la quiete dello stato ". Ottone di guelfi, e quelli del secondo di ghi-
Frisinga, De gesl. Feder. lib. II, bellini ed aggiungono essere slata
;
cap. 2, parlando delle mentovate la parte della Chiesa più amata che
all' articolo Bianchi, col qual nome e i Visconti ghibellini. Alla morta
e con quello di Neri si chiamaro- di questo principe nel j 3 f 4 una
no o amalgamarono i guelfi e i parte degli elettori elesse in suc-
ghibellini. Inasprite le guerre ci- cessore Lodovico IV il Bavaro, che
vili per la Toscana, Romagna, e calando in Italia riaccese il fervo-
Marca Trevigiana, riaccese dai guel- re dèi partiti, aumentati dalle gra-
fi., ghibellini, bianchi e neri, Be- vi vertenze eh' ebbe con il Papa
nedetto XI per pacificarli spedì a Giovanni XX li che lo scomunicò.
Firenze per legato il cardinal di Col succedersi de' tempi furono
I?rato; ma questi vedendosi oltrag- veduti i Pontefici e gì' imperatori
giato fulminò l' interdetto alla cit- divenire in egual modo indifferen-
tà , ed il Papa scomunicò i guelfi ti alle contese de'guelfie de'ghibelli-
ed i neri. Alla sua morte fu elet- ni, senza che perciò quelle antiche
to a successore Clemente V , il fazioni si estinguessero. Comunque
quale vedendo 1' Italia dilaniata non avessero più. soggetto, gli otiti
dalle fazioni come de' guelfi e ghi- e gli affetti ereditari le mantene-
bellini ,Francia la resi-
stabilì jn vano vive: antiche vendette da
denza onde sette Ponte-
pontificia, esercitare o un' antica gratitudine
fici dimorarono ili Avignone. Ai pei benefizi ricevuti dalle genera-
rispettivi articoli massime delle , zioni precedenti, assicuravano la fé-:
città italiane, come Forlì, Urbino, deità de' gentiluomini due par- ne'
Ravenna ed altre nello stato pon- titi, ai vessilli che seguitati avevano
tificio, i principali
si riportano
av- i loro antenati. Si vedevano con
venimenti, conseguenze delle fazioni istupore ridestarsi guerre civili da
in discorso , e delle parti che se- lnngo tempo assopite, da che ca- i
ci, che i ghibellini usavano per Sulle fazioni de* guelfi e ghibel-
istemma Y aquila nera con delle lini sono a consultarsi l' Istoria
sbarre o liste perpendicolari, e che della casa d' Annover, scritta da
iguelfi tali sbarre le ponevano a Scheidio, e Y Istoria di Alemagna
traverso, come fecero i Fieschi del p. Barre. L'origine de' guelfi
quando in Genova divennero capi e ghibellini e de' loro nomi è as-
di parte guelfa. Altri poi scrivo- sai bene dilucidata dall' illustrato-
no che fu pure insegna de' guelfi re degli Elementi della storia per
un leone diritto verso la parte de- la gioventù delle scuole, che fu il
tova, creato cardinale a' i5 aprile gio di grandi affari e parlatore, eb-
1776, per cui ricevette dal re Car- be egli sempre fama di religiosis-
lo III il donativo del proprio ri- simo non meno che di severissimo
tratto contornato di brillanti, come in tuttociò che si appartiene ad
si legge nei numeri 1 4^> e 216 del ogni maniera d'integrità e rettitu-
Diario di Roma di quell' anno. dine. Intervenne a tre conclavi per
Nell'epoca della prima e della se- le elezioni di Leone XII, Pio Vili,
conda invasione francese il prelato e Gregorio XVI regnante Ponte-
sirecò a Mantova , a Firenze e , fice. Amò assai la caccia, ne volle
ad Orvieto presso i marchesi Gual- giammai accettare protettoria al-
tieri suoi nipoti, coi quali poi so- cuna. Arrivato neil'età di ottanta-
leva passare il maggio e l'ottobre tre anni, e tredici di cardinalato,
nella villeggiatura di Corniolo si- fu colto da apoplessia in Roma
gnoria dei medesimi. Pio VII nel ove cessò di vivere la mattina dei
marzo 18 16 lo fece commendato- 6 febbraio i832, dopo aver bene-
re dell'arcispedale di s. Spirito in ficato alcuni suoi antichi famiglia-
Sassia, indi 8 1 6 tesoriere gene-
nel 1 ri. I di lui funerali furono cele-
rale, siccome fornito di molta atti- brati nella chiesa di Maria iu
s.
sistente in una iscrizione col ri- seguaci, dai quali processi il eh.
tratto del porporato. Il capitolo Puricelli ne ha tratta la vera sto-
della medesima cattedrale collocò ria di questa rea femmina, illu-
la sua effigie dipinta in tela nel- strata con una sua bella disserta-
l'aula capitolare tra le altre de've- zione, che pure conservasi mano-
scovi e cardinali, a lato di quella scritta nella stessa biblioteca.
del fratello Antonio arcivescovo di GUGLIELMITI o Eremiti di s.
Urbino, con analoga iscrizione ono- Guglielmo, Ordine religioso. Fu-
rifica. rono detti guglielmiti i religiosi
GUGLIELMINA o Guglielma fondati da s. Guglielmo di Male-
Boema, eretica e falsa taumaturga vai, confuso da molti con altri san-
del secolo XIII. Recatasi a Mila- ti del medesimo nome, cioè con s.
con fama di santità nel 1281. Le altri. Gli stessi guglielmiti credono
sue furfanterie essendo state sco- che sia stato loro padre 1* ultimo
perte dopo la sua morte venne , di questi duchi convertito da s.
il suo corpo disotterrato e abbru- Bernardo, e della stessa opinione
cialo. False però furono le accuse sono ancora i padri agostiniani che
fatte alla di lei setta di atti ab- l'hanno espressa nelle lezioni asse-
bominevoli di lascivia: i suoi er- gnate nel proprio breviario per la
rori furono piuttosto pazzi aborti festa di questo santo. Affermano i
la carne; che risusciterebbe avanti quale dopo aver menata una vita
il giudizio universale ; che salireb- libera nella milizia si convertisse a
be in cielo alla veduta de' suoi di- Dio, e nel 11 36 visitasse il san-
scepoli; e che per suo vicario in tuario di s. Giacomo di Galizia, e
terra lasciato aveva Maifreda mo- secondo alcuni quello pure di Geru-
naca dell'ordine delle umiliate: salemme, indi nell'anno 1 1 53 si
CUGi
9r
Fiandra convento del-
e Francia. Il che l'immagine del fondatore stam-
la stalla di Rodi o di Malavalle pata particolarmente in Francia
ch'era residenza del generale, ed lo rappresentava vestito d'una lo-
il capo dell'ordine chiamato poi di rica di ferro, con sopra una tona-
s. Guglielmo, essendo stato distrut- ca con pazienza, avente il capo co-
to nelle guerre senesi coi fiorenti- perto di morione di ferro, ed i
ni, e dopo che da orrido deserto piedi affatto nudi. Da questa egli
per industria de' religiosi divenne vuol dedurre che l'abito de' gu-
sito ameno, fu dato agli eremitani glielmiti una tonaca con pa-
fosse
di s. Agostino, e quindi in com- zienza bianca, come riferisce Chop-
menda nel i564 da Pio IV. In pino nel suo Monastico lib. I, seb-
Parigi avevano convento detto
il bene questi soggiunga che dopo la
dei bianchi mantelli, blancs-man- loro riunione agli agostiniani, l'a-
teauXy da certi religiosi dell'ordi- bito bianco fu mutato in nero.
ne de' servi di Maria., istituiti in Altri dicono che l'abito de' gugliel-
Marsiglia, che portavano mantelli miti fu simile a quello de' cister-
bianchi, i quali essendo stati sop- ciensi, e che si servivano del loro
pressi nel secondo concilio di Lio- breviario nell' ufficiatura. Sansone
ne, Filippo IV nel 1298 con ap- Hujo parigino, religioso di questa
provazione di Bonifacio Vili col- congregazione, nel 1 588 stampò in
locò nel loro monistero i gugliel- Parigi il libro De ventate vitae et
miti, che allora dimoravano nella ordìnis s. Guilelmi; diverse bolle
villa di monte Rosso, mons-Rouge, riferì il Mireo nel lib. 7, cap. 1 5,
presso Parigi. Da allora in poi quei dell' Origine benedettina; di que-
guglielmiti furono chiamati de'bian' st'ordine trattò ancora il Volter-
chi mantelli sino al 16 18, nel que- rano nel ed Onofrio nel-
lib. 1 1 ,
vendo di quel!' erbe medesime che fratelli conversi, avendo poscia tur-
vedea esse mangiare. Nel mese di bata la pace eh' ei vi godeva, pas-
gennaio dell' anno seguente rice- sò nell' ordine a de' cisterciensi
vette un discepolo per nome Al- Pontigny, dove fu priore. Nel 1 186
berto. Guglielmo consumava tutto fu eletto abbate di Fontaine-Jean
il suo tempo nella preghiera, nella nella diocesi di Sens, poi di Ghalis
contemplazione e nella fatica delle nella diocesi di Senlis. Mentre non
sue mani ; e trattavasi con tanto pensava che a santificarsi nel ri-
rigore che non
, estingueva giam- poso del chiostroj venne nominato
mai intieramente la sete nemmeno arcivescovo di Bourges nel 1200.
coli' acqua. Fu
onorato col dono Egli accettò questa dignità per so-
dei miracoli e con quello della la obbedienza, e spargendo copio-
profezia ; e morì santamente fra se lagrime nell' abbandonare la ca-
le braccia del suo caro discepolo ra sua solitudine. Fu pei suoi dio-
a* io febbraio i i 5^7. Venne cano- cesani ciò eh' era stato pei suoi
nizzato da Innocenzo III, e ricordasi religiosi , un modello perfetto di
il suo nome in questo giorno nel povertà, di dolcezza 3 di carità, di
martirologio romano non che in
, penitenza. Ebbe a provare delle
tutti gli altrii Un medico, nomato opposizioni per parte del suo ca-
Rinaldo, erasi unito ad Alberto poco pitolOj e degli officiali re Fi- del
innanzi la morte del santo. Essi sep- lippo Augusto; ne trionfò col-ma
pellirono insieme il corpo del loro bea- la sua fermezza, e più ancora col-
to maestro nel suo piccolo giardino; la sua profonda umiltà. Acceso di
attesero a conformare la loro con- zelo alla veduta degli eccidii che
dotta alle massime ed agli esempi cagionava 1' eresia degli albigesi,
che avea loro ; ed ebbero
lasciato ei ne convertì parecchi, e disegna-
la consolazione vedere molte di va di recarsi a far loro una mis-
persone divote unirsi a loro per con- sione, allorché la morte rapillo, ai
durre la stessa vita. Questi solitari, io gennaio del 1209. Il Papa O-
il cui numero aumentava di giorno norio III lo canonizzò nel 1218;
in giorno, edificarono un romito- ed il suo che conservavasi
corpo
rio con una cappella sulla tomba di nella cattedrale di Bourges, fu ab-
GUG GUG 193
bruciato dagli ugonotti nel i56*2. Un'altra volta chiuse in faccia al-
S. Guglielmo è onorato in molte lo stesso principe la porta della
chiese di Francia, e si celebra la chiesa, perchè avea esso condan-
sua festa il giorno io gennaio. nato molte persone senza osservare
GUGLIELMO di Norwich (s.), le forme della giustizia; ed avendo
martire in Inghilterra, il quale nel alcuni ufficiali del re sguainato la
duodecimo anno dell'età sua fu spada per punire un tale atto, il
vittima dell'odio implacabile degli santo vescovo porse ad essi il col-
ebrei contro la religione cristiana, lo, dicendo d' esser pronto a mori-
prima della festa di Pasqua del- fece penitenza del suo peccato,
l'anno 11 37, e dopo averlo cru- Quindi si adoperarono ambedue
delmente maltrattato lo conficcarono nel procacciare la gloria di Dio.
in croce, e gli trafìssero il fianco S. Guglielmo morì circa il 1067,
per mettere in beffa la morte di essendo già da quarant'anni eh' e-
Gesù Cristo. Il giorno di Pasqua gli era in Danimarca ; e la sua'
legarono in un sacco il di lui cor- festa è segnata il 2 di settembre,
pò, e lo portarono presso le porte GUGLIELMO ( s. ), fondatore
della città per bruciarlo; ma es- della congregazione religiosa di
sendo stati scoperti, lo lasciarono Monte Vergine. Nacque nel Pie-
,
sospeso ad un albero. Nel luogo monte, e in età di quindici anni
in cui fu trovato venne eretta una desiderando dedicarsi agli esercizi
cappella , conosciuta sotto il nome della penitenza si recò in pelle- ,
,
94 GUG GUG
gazione, a cui non lasciò alcuna V estrema povertà della sua casa ,
regola scritta , fu assoggettata a e per una lunga serie di prove
quella di s. Benedetto dal Papa interne; ma egli trionfò di tutto
Alessandro UT. colla sua dolcezza e pazienza. Do-
GUGLIELMO (s.), abbate d'E- po aver governato la sua abbazia
scbil in Danimarca. Nacque a Pa- per ben trent'anni, morì santa-
rigi da nobili parenti , verso il mente nel i2o3, a' 6 d'aprile, in
iio5, e fu educato nell'abbazia cui se ne celebra la festa ; e fu
di Germano de' Prati, sotto la
s. canonizzato da Papa Onorio III.
direzione di Ugo suo zio che n'e- GUGLIELMO (s. ), vescovo di
ra abbate. Alla fine de' suoi studi san Brieux o Brioco in Bretagna,
ricevette il suddiaconato, quindi fu eletto verso
1220, il il quale avea
nominato canonico della collegiata molto faticato e con frutto nella
di s. Genoveffa , che non era an- diocesi sotto i suoi predecessori
cora regolare. I suoi confratelli ed erasi reso commendevole per
che avrebbero dovuto amarlo ed l' innocenza de' suoi costumi ,
per
onorarlo per le sue molte virtù la sua dolcezza , carità e amore
non le considerarono invece che alla mortificazione. Nel suo vesco-
come una censura della loro con- vato fece suoi tesorieri i poveri, e
dotta perciò tentarono di liberarsi
;
non contento di distribuire ad essi
di inducendolo a rinunziare al
lui quanto possedeva ,
prendeva an-
suo canonicato, e non essendo ciò cora a prestito dagli altri per soc-
loro riuscito , lo nominarono alla correrli. Ordinariameute dormiva
parrocchia d' Espinay , soggetta al sulla nuda terra. Assiduo alle fun-
loro capilofo. 11 Papa Eugenio III, zioni del suo ministero^ niente tras-
ilquale trovossi a Parigi nel 1 i47> curava che proprio non fosse a
informato della loro mala condot- nutrire in se stesso lo spirito di
ta, li scacciò , e sostituì loro dei raccoglimento. Morì circa l'anno
canonici regolari. Guglielmo ab- 1234, ai 29 di luglio, giorno nel
bracciò questo istituto , e meritò quale è posto nel martirologio ro-
d'essere eletto sottopriore. La ri- mano. Fu sepolto nella sua catte-
putazione di sua saggezza e di sua drale, e il suo corpo fu disotterra-
santità essendo giunta a conoscen- to nel 1248. Innocenzo IV Io ca-
za di Assalonne vescovo di Ro- nonizzò cinque anni dopo, secondo
schild nella Danimarca , il quale il Baronio.
|j aveva conosciuto nel tempo dei GUGLIELMO ( s. ) , arcivescovo
suoi sludi a Parigi , domandollo di Yorck, figlio del con le Erberto,
per riformare un inonistero di ca- e di Emma sorella del re Stefano.
nonici regolari della sua diocesi Rinunziò al mondo di buon' ora
nell' isola di Eschil. Guglielmo vi per dedicarsi unicamente a Dio, e
si recò nel 1162, e ne fu eletto impiegò le sue ricchezze a solleva-
abbate. Trasse ivi la sua vita nella mento de' poveri. Ricevuti gli or-
pratica di una continua preghiera dini sacri , fu fatto tesoriere della
e delle più austere mortificazioni. metropolitana di Yorck , sotto il
Ebbe a soffrire non poco per cau- pio ed erudito arcivescovo Tursla-
sa di alcuni polenti signori che Io nOj il quale avendo in seguito ri-
perseguitarono , come pure per nunziata la sede, vi fu eletto Gu-
,
GUG GUG i
95
glielnio nel 1 i44 dal maggior nu- sua rara perizia in ambo le leg-
mero de' canonici ; mail Papa Eu- gi nel 1073 fu da Alessandro II
genio III, trattoinganno per in creato cardinale diacono , e fatto
gl'intrighi dell'arcidiacono Osber- bibliotecario e cancelliere di santa
to, escluse Guglielmo, e collocò su Chiesa; quindi il successore s. Gre-
quella sede Enrico Murdach mo- gorio VII lo trasferì all'ordine dei
naco cisterciense. Guglielmo si ri- preti col titolo di s. Grisogono, e
tirò presso suo zio Enrico vescovo Io ebbe seco quando stipulò l'ac-
di Winchester, e passò self anni cordo con Landolfo principe di Be-
unicamente intento all' orazione e nevento nel medesimo anno 1073*
alla penitenza ; finché morto Enri- Sì trovò pure col Papa a Canos-
co di Murdach nel ii53_, fu elet- sa, e sottoscrisse una bolla confer-
sia fiorito nel pontificato di Ales- la quale sostenne non poche fati-
sandro II, ina che debbasi ripor- che. Gregorio IX informato del-
tare all'anno 1 36o, avendo scritto l' immenso frutto riportato da Gu-
le vite de' Pontefici dopo il cardi- glielmo nelle mentovate regioni, lo
nal Nicolò Roselli, detto il cardinal rimandò di nuovo nel settentrione,
d'Aragona. accompagnandolo con efficaci brevi
GUGLIELMO, Cardinale. Gu- ai cristiani di quelle parti, dove ol-
i
98 GUG GUI
e degli attributi di Dio, della tri- ste parole : Voor Moed , Bcleid ,
nità delle Persone divine e dell'u- Trow: cioè per il coraggio, la sag-
nità della loro sostanza, della crea- gezza, e la fedeltà : la croce si po-
zione degli angeli, dell' uomo, ec. ne sul petto sospesa ad un nasUo
Un altro scritto inedito di Gugliel- color d'arancio con orli di colore
mo è un trattato delle relazioni turchino scuro. Oltre a ciò gran i
divine, contro gli errori di Gilber- croci portano uno scudo o piastra
to de la Porrée: la biblioteca del d'argento ottagona dal sinistro lato
collegio di Luigi XIV a Parigi ne del petto, ed i cavalieri di secon-
possedeva un esemplare ricco di da classe hanno una croce d'ar-
note marginali del p. Labbé. Altre gento. I soldati tanto di terra che
opere di Guglielmo furono per- di mare, quali siano d'un grado
i
sublime, interprete savio delle di- gniti della croce di cavalieri di pri-
vine Scritture , scrittore chiaro ,
ma classe.
metodico, eloquente, pio, Gugliel- GUIBORATA o Viborata (s,).
mo è l'autore del suo secolo che Era d' un' antica famiglia della
somiglia piìi d'ogni altro a s. Ber- Svevia nell'alta Alemagna, e fino
nardo. dalla più tenera infanzia praticò
GUGLIELMO Ordine eque- I, gli esercizi della pietà cristiana.
stre, fondato da Guglielmo I re dei Essendosi suo fratello Ittone fat-
Paesi-Bassi, principe d'Orange Nas- to prete, ella ritirossi presso di
sau, allorché le antiche provincie lui, per aver maggior agio di ser-
unite de' Paesi-Bassi, e le già pro- vire Dio ed il prossimo, e fece-
vincie Belgiche formarono il regno ro insieme un pellegrinaggio a Ro-
de' Paesi- Bassi, secondo il decretato ma per visitare i sepolcri dei santi
del congresso di Vienna nel i8i5. apostoli. Dopo il ritorno persuase
Ne fu primo re tal principe, che vo- il fratello a ritirarsi nell' abbazia
lendo celebrare il suo avvenimento di s. Gallo, mentre essa continuò
al trono, ed istituire un premio per qualche anno a vivere nel
pei militari del medesimo regno, mondo, menando però vita ritira-
fondò quest'ordine cavalleresco, dan- tissima e penitente. Ad onta della
dogli il suo nome, e celebrandone sua austera ed irreprensibile con-
l'istallazione a' 3o aprile 1 8 1 6. dotta, fu accusata di avere avuto
Divise l'ordine in quattro classi, un commercio incestuoso col pro-
cioè di gran croci, di commenda- prio fratello; ma la sua innocenza
tori, di cavalieri di prima classe, trionfò della calunnia. Si rinchiuse
e di cavalieri di seconda classe in seguito in una cella presso l'ab-
stabilendo che la dignità di gran bazia di s. Gallo , e poscia in
maestro fosse sempre
devoluta al un' altra presso la chiesa di s. Ma-
re. Consiste la decorazione ed in- gno, dove visse trentaquattr'anni
segna equestre in una croce otta- iu modo più angelico che umano.
gona smaltata di bianco, con que- I suoi miracoli e le predizioni re-
,
GUI CUF ,
90
sero ben presto celebre il suo no- indi gli conferì per diaconia la
me. Ebbe due compagne, EU chi Idi chiesa di s. Giorgio in Velabro.
nobile donzella che visse seco lei Inoltre lo annoverò alle congrega-
santamente, e Vendilgarda nipote zioni cardinalizie del concilio, del-
di Enrico re di Germania, la qua- l'immunità, del buon governo, dei
le essendosi ivi rinchiusa credendo vescovi e regolari ; e lo nominò
di essere rimasta vedova, al ritor- protettore dell'università de' cap-
no del marito fu obbligata di ren- pellai-i di Ravenna, e di s. Leo;
dersi a lui. Avendo gli Ungheresi della collegiata di s. Lucia di Sa-
fatto nuove scorrerie nel paese, vignano , e della confraternita di
sorpresero Guiborata che pregava Maria Vergine Addolorata eretta
nella sua cella, e infuriati per non nella chiesa parrocchiale della ter-
averle trovato addosso denaro, l'uc- ra di s. Mauro. Dopo breve ma*
cisero con tre colpi di mannaia iti Jattia, nella fresca età di cinquan-
sul capo, ai i di maggio del 9*25. t'otto anni passati, e circa venti tre
Rachilde sopravvisse a lei ventini mesi di cardinalato, morì in Roma
anni travagliata da continue in- a' 23 aprile 1780, compianto per
fermità. Le reliquie di queste due 1' animo suo generoso ed altre bel-
sante furono deposte nella chiesa le doti che lo adornavano. I fu-
di Magno. S. Guiborata è no-
s. nerali si celebrarono nella chiesa
minata nei martirologi di Germa- di s. Marcello , ove cantò messa e
nia e in quello dei benedettini. fece le solenni assoluzioni il cardi-
GUIDI Romu aldo , Cardinale. nal Visconti; indi privatamente fu
Romualdo Guidi nobile di Cesena trasportato nella sua diaconale chie-
de' marchesi di tal nome, nacque sa di s. Giorgio in Velabro, allora
in quella città a* 5 febbraio 1722. de' religiosi agostiniani scalzi , ed
Dopo aver fatto i suoi studi con- ivi restò sepolto il suo cadavere con
venienti alla nascita, bramando di onorevole iscrizione. All'occasione
servire la santa Sede, fu ammesso della di lui morte in Cesena dalla
in prelatura , e fatto da Clemen- nobil famiglia Guidi fu celebrato
te X1I1 luogotenente del cardinal un solenne triduo di funerali ese-
vicario , indi segretario della con- quie in suffragio dell' anima del
gregazione del buon governo. Cle- defunto nella chiesa di s. Michele
mente XIV lo promosse alla cari- arcangelo, detta la Casa di Dio;
ca di commendatore dell'arcispe- e nel dì ro giugno 1780 dall'av-
dale di s. Spirito in Sassia , al vocato Tommaso Lacchiui nobile
quale recò considerevoli vantaggi, cesenate e pubblico lettore di giu-
facendo diversi acquisti , riforman- risprudenza neh' università della
do l'amministrazione, introducendo città medesima, fu recitata analo-
migliori discipline pei medici, chi- ga orazione funebre , !a quale fu
rurghi ed assistenti in beneficio fatta di pubblica ragione per le
degl' infermi ed aumentando il
, stampe di Gregorio Biasini.
museo anatomico. Con tali bene- GUIDI DI BAGNO Gio. Fran-
merenze poscia il suo parente e cesco, Cardinale. Giovanni Fran-
concittadino Pio VI, nel concisto- cesco de' conti Guidi di Bagno nac-
ro del primo giugno 1778, lo creò que nel i568 in Firenze , ma
cardinale dell' ordine de' diaconi oriondo dai marchesi di Monte-
2op GUI GUI
Jìello in Romagna; impiegò i suoi fosse fanciullo. Rassegnata la chie-
primi anni nell' università di Pisa sa di Cervia, nel 1 635 fu fatto
e di Bologna per istruirsi nelle vescovo di Rieti, dopo di aver in
discipline legali e filosofiche, sotto Cervia istituito il monte fui men-
Ja disciplina del famoso Giacomo tano a vantaggio della povera gen-
Mazzoni. Portatosi in Roma nel- te. In Rieti celebrò il sinodo che
l'età d'anni dieciotto, fu ammesso fu dato alle stampe, nel quale ri-
in prelatura, e segui Clemente Vili splende la sua vigilanza pastorale,
quando recossi in Ferrara , ed il e Io zelo che avea per Y ecclesia-
cardinal Aldobrandini legato a let- stica disciplina : ne visitò la dio-
tere in Francia. Tornato in Roma cesi, abbellì la cattedrale con no-
ottenne la vicelegazione della Mar- bile soffitto , aumentò le rendite
ca e della Campagna, ed il gover- della mensa vescovile, e ne ampliò
no di parecchie città dello stato ed accrebbe l'episcopio; finché giun-
ecclesiastico, e tra le altre di quel- to all' età di settant' anni, a cagio-
le di Orvieto, Fano e Fermo. Nel ne del clima che gli riusciva no-
1614 Paolo V lo incaricò della cevole , nel i638 rinunziò il ve-
yicelegazione d' Avignone , dove in scovato Reatino. Si restituì in Ro-
quel tempo trattenevasi per le dif- ma ove fu ascritto alla congrega-
ferenze con la corte di Francia il zione di stato, a quella del s. ofli-
che Dio operò per sua interces- nunziare la divina parola. Anima-
sione. La sua festa si celebra il lo dallo stesso spirito del suo pa-
3i di marzo. dre spirituale, operò delle meravi-
GUIDO o GUITTONE (s.), co- glie colla semplicità ed unzione dei
munemente detto il Povero d' An- suoi discorsi. La santità della sua
derlecht. Nacque di poveri genitori vita, massime le
e sue grandi au-
in un piccolo villaggio vicino a Brus- sterità, davano nuova forza alle
selles, e fu allevato nella virtù. Un sue predicazioni. Morì a Cortona
dì ch'ei pregava nella chiesa della ai 12 giugno i25o. Il Papa Gre-
negozio, perchè fosse in grado di sarà forse nel 900, epoca in cui
soccorrere i poveri com'era incli- morì il Pontefice.
nato Guido lasciossi sedurre ed
, , GUIDO o WIDO, Cardinale.
abbandonò la sua chiesa, dove pe- Guido o Wido fu creato cardina-
rò ritornò ben presto dolente del le da s. Leone IX del 1049, del-
suo fallo. Intraprese poscia il pel- l'ordine de' preti, col titolo de' ss.
Gelasio II. Sottoscrisse a tre bolle Torpete. Morì in Roma nel 11 53,
di questo Pontefice spedite in Pisa, dopo essere intervenuto alle ele-
e con lui si ritirò nelle Gallie, dove zioni di Celestino 11, Lucio II, ed
nel monistero di Clugny procede coi Eugenio sua
III, e fu sepolto nella
colleghi ad eleggere il successore titolare, avea fatto costrui-
in cui
Calisto II , nel cui pontificato mo- re un ricco ed elegante ciborio, ed
li. Il Poggiali nella Stona di Pia- alla sua tomba fu scolpito un lun-
cenza tom. IV, p. 93, afferma che go epitaffio in versi. S. Bernardo
terminò di vivere nei 11 25, ed il lo disse uomo per consiglio, pru-
Campi nella storia di tal città lo denza, dottrina, grandezza d'animo,
crede piacentino. e preclare azioni celebre ed insigne.
GUIDO, Cardinale. V. Cali- GUIDO, Cardinale. Guido da
sto li Papa. ministro dell' altare lateranense fu
GUIDO, Cardinale. Guido ve- da Innocenzo II nel ii3o o 11 33
scovo di Tivoli fu creato cardinale creato cardinale diacono di s. A-
da Onorio II, e ad una sua bolla pollinare, altri dicono di s. Adria-
dei ai luglio 11 26 sottoscrisse. no, ovvero prima lo fu d' una dia-
GUIDO da Vico, Cardinale. conia poi dell' altra : il Ciacconio
Guido da Vico o de'conti Capro- registrò le che sottoscrisse.
bolle
na, pattizio pisano, insigne per pietà Morì probabilmente dopo il 11 38.
ed erudizione, nel ii3oo 11 33 In- GUIDO da Castelfidardo, Car<
nocenzo II lo creò cardinale diacono dinaie. Guido nacque a Castelfi-
de' Cosimo e Damiano. Fu in-
ss. dardo nella Marca, da ministro
caricatocon Matteo vescovo cardi- dell' altare lateranense fu da In-
nal Albanese, e con s. Bernardo nocenzo II nel ii3o o 1 1 33, o
a quietare i tumulti eccitati in Mi- nel 1 i4o al dire del Novaes, crea-
lano dall' intruso arcivescovo An- to cardinale dell'ordine de' diaconi.
selmo, e dopo aver felicemente ciò Trovossi presente alle elezioni di
eseguito venne spedito legato in Celestino II e Lucio II, non che a
Francia, ove ricevè una lettera di quella di Eugenio III, nel cui pon-
s. Bernardo contro 1' eretico Ar- tificato chiuse in pace i suoi gior-
naldo da Brescia; indi nel 11 46 ni verso il 1 i45.
intraprese di nuovo la legazione di GUIDO, Cardinale. Guido, fran-
Lombardia d' ordine d'Eugenio III cese di nazione, chiamato da s. Ber-
che lo promosse alla carica di can- nardo uomo pieno di zelo e di
celliere di s. Chiesa , vacata per religione, tempora dell'av-
nelle
morte del cardinal Roberto, e co- vento 11 44 fu da Lucio II creato
nosciutolo per uomo di valore gli cardinale diacono di s. Maria in Por-
1 ,
nella basilica vaticana vi era una in tre provincie, cioè molti brani
porta nomata Guidonea, della qua- della prima Aquitania, della secon-
le parlammo all'articolo Chiesa, di da, ed interamente la terza delta
s. Pif.tro in Vaticano, per la qua- Nóvernpopulonia. In quest'ultima
le erano introdotti da questi mi- nell'anno 1073 si celebrò un con-
nistri Così il Macri
i pellegrini. cilio chiamato di Guienna o di Nó-
3
nella de vocaboli cccl.
Notizia vernpopulonia sopra varie lagnanze
Francesco Maria Torrigio^ Le sa- esposte al Papa s. Gregorio "VII.
cre grotte valicane, nello spiegare Pagi, ad lume ami. , e Lenglct nel-
cosa significhi la voce longobarda le Tavolette cronologiche.
Guidoni, narra a p. 582 quanto GUIGNERO ( s. ). V. Finga-
segue. Ancora anticamente erano RO (s.).
divenne poscia abbate, carica che sollazzi e de' passatempi , nei te-
accettò a condizione di rinunziarvi neri suoi anni altro piacere non
in capo a sett' anni. Passato que- mostrava che nella conversazione
sto tempo si recò in Inghilterra di uomini dotti e letterati ; fruga-
con dodici religiosi, vi predicò la le. nel vitto, umano e gentile, oue-
fede di Cristo, convertì un gran sto di costumi, sensato nel ragio-
numero di peccatoti e di pagani, nare, divenne l'oggetto dell' ammi-
e ristabilì la regolarità in molti razione universale. In età di tre-
monisteri. Tornato nella Bretagna, dici anni fu da Paolo III promos-
un signore della diocesi di Quim- so nel 1 538 all'arcivescovato di
per, nella quale era posta l' abba- Rcims, dove fondò il seminario, e
zia di Landevenech ,
gli donò un nel 1 548 vi eresse 1' università, ed
fondo di sua proprietà per fabbri- un nuovo e pingue canonicato pel
carvi un monistero ; e un altro ne penitenziere. Quindi colla reale \m-
fondò pure nell'isola di Groie. zione consacrò successivamente re
Quindi il desiderio di un'assoluta di Francia Enrico li nel i5|'",
solitudine lo fece passare in Cor- Francesco II nel i55o,, e Carlo IX
novaglia, ove costretto a prendere nel i56r. Altra università fondò
sotto di sé dei discepoli, fabbricò a Pont-à-Musson , e ne diede il
un romitaggio, nel quale morì ai governo a' gesuiti, e d'ordine regio
3 di novembre del 570. Le sue intraprese la riforma della Sorbo-
reliquie, dopo varie traslazioni, fu- na. A' 27 luglio i547 Paolo III
rono nel 1007 collocate in una lo creò cardinale assente dell' oidi-
chiesa eretta in suo onore a Cor- ne de' preti col titolo di s. Cecilia,
beil ; e la cattedrale di Vannes si e nel 1 548 coadiutore del vescovo
gloria pure di possederne una di Metz, di cui prese possesso nel
parte. i55o, oltre la provvista di otto
GUIRA o GIRA. Sede vescovile delle più pingui abbazie di Fran-
della Numidia in Africa di cui era eia. Enrico II, per le cui istanze
metropoli. Trovasi notata col no- era stato elevato alla porpora , Io
me di Gurra nella tavola Penti- spedì ambasciatore di obbedienza
geriana, e qual città vescovile nel- al Papa, dopo di che con molti
la Notizia n. g. Luciano suo ve- vescovi si condusse al concilio di
scovo fu nel 4 1 r a " a conferenza Trento, dove mostrò tutto il suo
di Cartagine; e Marziale altro ve- Nel i564 celebrò
zelo e dottrina.
scovo fu di quelli che nel 4^4 H concilio provinciale in Reims, e
esiliò Unnerico re de' vandali. nel 1572 il sinodo diocesano. Nel
GUISA-LORENA Carlo, Car- 1570 in s. Dionisio di Parigi im-
dinale. Carlo Claudio di
figlio di pose la real corona alla regina di
Loreua primo duca di Guisa, e Francia Elisabetta d'Austria, alla
di Antonia di Borbone, fratello dei presenza dei cardinali Borbone,
cardinali Giovanni e Lodovico, e Guisa, d'Este, e Pelievè. Interven-
di Maria moglie di Giacomo V re ne nel i55o, alla lega di Cambrai,
2o8 GUI GUI
e fu uno degli ostaggi della sta- la, servendo i pellegrini a mensa ,
re, fu geloso delle sue opinionied spogliò nel i563 a favore di Ni-
alquanto orgoglioso; il perchè Pio colò Pellevè; indi nel i568 s. Pio
IV lo chiamava il secondo Papa, V lo dichiarò vescovo di Metz.
anche per trecentomila scudi di Nel i575 in Reims consacrò in
benefizi che godeva, mentitegli a- re di Francia Eurico III, perchè
veva il solo del pontificato; e s. il suo nipote arcivescovo di tal
Pio V soleva chiamarlo il Papa chiesa non era stato ancora con-
d' oltrenwnli. Adempì tutte le par- sacrato. Ebbe molta parte negli
ti di zelantissimo pastore, predi- affari del suo tempo; fu ai concla-
cando con fervore la divina paro- vi di Paolo IV e Pio IV, ed in
2
glio i553 , fratello del cardinal della lega famosa che voleva esclu-
Carlo e nipote del cardinal Luigi, dere dalla successione al trono En-
la cui famiglia era congiunta a rico IV allora re di Na varrà ed
quella regia di Francia. Prima di ugonotto , d'ordine d'Enrico III
arrivare agli anni della pubertà fu fu carcerato insieme con altri ve-
arricchito delle più pingui abbazie scovi e principi Fatto consape-
.
del regno, e nel i5ji Gregorio vole della morte che gli sovrasta-
XIII gli conferì l' arcivescovato di va , si confessò all' arcivescovo di
Reims, dove quantunque non aves- Lione compagno in prigione, e nel
se ricevuto il pallio, per speciale di 24 dicembre 1 588, al modo che
indulto pontificio convocò nel i583 dicemmo all'articolo Francia, rimase
il concilio provinciale : non potè barbaramente trucidato a colpi di
però consacrare Enrico III, come lancia, nella robusta età d'anni
abbiamo narrato all' articolo pie- trentacinque o trentasei , dopo
cedente; quindi il detto Papa ai aver poco prima avuto il ram-
21 febbraio 1^78 lo creò cardi- marico di veder ucciso il duca
nal prete , e siccome non si recò fratello. Il cadavere fu posto nella
mai a Roma, non ebbe il titolo, calce, e le ossa ridotte in cenere
né il cappello ed altre insegne furono sparse al vento. Gli auto-
cardinalizie. Celebrò la prima mes- ri del barbaro sacrilegio non an-
sa nella metropolitana, ove ad in- darono impuniti, Sisto e tutti V
sinuazione dell' Alano poi caldina- i cardinali ne furono addolorati, ed
le , e da lui fatto canonico con inutilmente il re spedì a Roma il
cessioni dette bianche, nelle quali aprile i562. Applicossi sin da gio*
talvolta si videro insieme divota- vine con tal fervore allo studio
mente congregate sino a settanta- della teologia, che potè con ap-
VOt. XX xift. i4
,
2 IO GUI GUI
plauso sostenere in età di sedici, letto vescovo dagli eterodossi, an-
anni pubblica conclusione nell'uni- zi l'Amidenio dice che mai ne ot-
versità di Pont-à-Musson, la quale tenne il possesso. La specchiata sua
dedicò a Gregorio XIII. Questi ad prudenza e gran spirito di religio-
istanza di Enrico III, in detta età, ne determinarono Clemente Vili
a* 21 febbraio 1578 lo creò car- a destinarlo legato a latere dei ve-
dinale diacono, e al dire del No- scovati di Toul, di Verdun e di
vaes, con la berretta gli spedì pu- Metz, e ne'ducati di Lorena e Bar.
re il cappello rosso; nel i58o lo La paralisia da cui fu sorpreso
fece vescovo di Toul, e nel i584 l'obbligò a guardar quasi sempre
di Verdun e di Castres, decoran- il letto, e dovendo uscire in pub-
dolo il. re dell'ordine dello Spiri- blico si faceva portare in lettiga.
to Santo. Sisto V gli conferì la Divotissimo della Madonna inviò
diaconia di Maria in Domnica
s. al santuario diLoreto ricchi e pre-
che poi cambiò col titolo della ss. ziosi doni, e fondò a Pont-à-Mus-
Trinità a Monte Pincio. Per la sua son una casa per alimentarvi do-
tenera divozione alla Beata Ver- dici giovanetti della diocesi di Metz
gine offri al santuario di Loreto perchè ivi si applicassero agli stu-
una lampada d'oro, con dote pel di, e nel 1 583 vi edificò un col-
mantenimento del lume. In giova- legio pei gesuiti. Morì nel 1607
nile età a' 3o ottobre morì nel d'anni quaranta in Nancy, ed eb-
1587 ° i5S*8 in Toul, da dove be sepoltura nella cattedrale, dove
il suo cadavere fu poscia traspor- gli fu eretto uno splendido mauso-
tato nella chiesa de' francescani di leo.
Nancy. GUISA-LORENA Lodovico ,
nel 774* M villaggio di cui era si- divise il regno con sei suoi fratel-
gnore, che portò successivamente i li che Io riverivano come loro so-
nomi di Nivesdone, di Ledo e di vrano. Sposò Gladusa^ figlia del
Lira, si mutò in città dal con- principe Braghan, dalla quale eb-
corso di popolo che la divozion be s. Cadoco, fondatore del cele-
vi traeva, e nella chiesa collegia- bre monistero di Llan-Carvan nella
ta vi si conservano le di lui reli- contea di Glamorgan. Dopo aver
quie. La festa di questo santo, o- praticato sul trono tutte le virtù
norato con grandissima venerazio- cristiane, lo abbandonò per chiu-
ne nel Brabante, è segnata agli dersi in un romitaggio vicino ad
1 1 d'ottobre. una chiesa da lui fatta erigere.
GUMMI o GUMMASA. Città Ivi menò vita assai austera, e con-
vescovile della provincia Bizacena sacrata alla contemplazione e alla
nell'Africa occidentale, detta pure preghiera, fino alla sua morte, che
Gummula, sotto la metropoli di avvenne verso la fine del quinto se-
Adramito. Giovanni suo vescovo nel colo. Fu glorificato da Dio con
4n intervenne alla conferenza di molti miracoli, e la sua festa si
tera che il concilio di Bizacena di- tas o pagus Gurzensis. Felice suo
resse all'imperatore Costantino fi- vescovo nel 255 intervenne al con-
glio di Eraclio, contro gli errori dei cilio di Cartagine sotto s. Cipria-
monoteliti. Nel pontificato di san no; ed il vescovo Primiauo subì
Leone IX, tra i cinque vescovati nel 484 l'esilio per ordine del re
esistenti in Africa, eravi quello di de' vandali Unnerico.
GUR GUR 2i3
GURK (Gurcen). Citta vesco- no delle rovine, credono es- che si
nella bassa Carintia, nel regno il- e vi sono ancora delle miniere.
lirico dell'impero austriaco. Gurk, Questa città cadde nel 1797 in
Gurcum, già città illustre, ora bor- potere de' francesi, che nel 1809
go dell' Illirio, sulla riva destra del vi entrarono di nuovo, e vi de-
fiume del suo nome, conta più di molirono le fortificazioni.
cinquecento abitanti, e contiene una Il Pontefice Alessandro II nel
bella abbazia di canonici regolari : 107^ a* 2 maggio eresse la sede
Gurk o Gurck altre volte fu det- vescovile di Gurk per le ripetute
ta Guilkhoven, ed è distante da istanze di Enrico IV re de'roma-
Klagenfurt otto leghe. La città di ni , e di Gebhardo arcivescovo di
Klagenfurt o Clagenfurt, Claudia, Salisburgo, cui alcuni danno il tito-
già capitale della Carintia, nella lo di beato, applicandovi le rendite
parte più boreale del regno illiri- di un doppio monistero, che ivi era
co, ed capoluogo del circolo
ora stato fondato verso l' anno 1 o45
del suo nome nel governo di Lu- dalla b. Emma,
per settantadue
biana, è situala sul fiume Gian, religiose e venti monaci, sotto la
a due leghe dalla riva sinistra del- regola di s. Benedetto. 11 moniste-
la Drava^ e ad una lega e mez- ro delle monache fu soppresso
za all'est dal lago Worth, di col nel 1120, e le rendite dell'abba-
quale comunica mediante un ca- zia unite al vescovato; ed i mo-
nale. E vescovo di
residenza del naci non molto tempo dopo di-
Gurk, e di un tribunale di appel- ventarono canonici regolari sotto
lo pei tre ducati di Stiria, Carin- la congregazione di quelli del ss.
tia e Carniola , non che sede di Salvatore lateranensi di Roma. A
una intendenza e di un tribunale questi fu concesso il diritto di e-
delle miniere, e di una camera delle leggere il loro preposto, il quale è
monete. Ha quattro porte ed al- altresì arcidiacono del vescovato,
trettanti sobborghi, e può dirsi ed il loro decano, ma non hanno
benissimo fabbricata ; le strade parte alcuna nell'elezione del ve-
sono larghe e regolari. Vi si os- scovo : la chiesa cattedrale di Gurk
serva il bel castello imperiale, il fu dedicata alla Beata Vergine. Il
palazzo degli stati, e sulla gran vescovato fu dichiarato suffraganeo
piazza del mercato le statue eque- dell'arcivescovo di Salisburgo, del
striiu bronzo di Leopoldo I e di quale lo è tuttora, ed il vescovo
Maria Teresa. Questa città possie- fondatore Gebhardo o Gerardo
de sette chiese, un monistero di lasciò il diritto di nomina ai suoi
orsoline, il liceo, la biblioteca, il successori, a condizione che il ve-
museo di pittura e scultura, il ga- scovo di Gurk presterebbe agli ar-
binetto di storia naturale, il gin- civescovi di Salisburgo il giura-
nasio, la scuola normale, la socie- mento di fedeltà pei feudi che da
tà d'agricoltura e di arti, due ospe- essidipendevano; locchè praticossi
dali, un orfanotrofio pei figli dei sino al tempo dell'imperatore Fer-
soldati,una casa pei pazzi, uno dinando I del i558, il quale ma]
spedale per le puerpere, una casa •offerendo che un principe stranie-
di sanità, ec. Ne' dintorni si vedo- ro esercitasse atti di sovranità nei
214 GUR GUR
suoi stati, fece un accordo coli' ar- Lorenzo di Qranung inviato dal
civescovo di Salisburgo, in forza duca d'Austria al Papa Benedetto
del quale l'arciduca d'Austria no- XII in Avignone, dove morì nel
minerebbe due volte di seguito il i33y. Corrado di Trautmausdorf,
vescovo di Gurk, e l'arcivescovo di presidente della camera d'Austria,
Salisburgo soltanto la terza volta* vescovo di Gurk, poscia nel i4i°
Ciò fu regolarmente stipulato nel di Frisinga, mori assassinato nel
i568 sotto Massimiliano II, essen- 1412. Leonardo Wismayr tirolese,
do Urbano vescovo di Gurk. Nel- canonico di Brixen ossia Bressan-
l'opuscolo del conte Galeazzo Gual- one, cancelliere dell' imperatore
do Priorato, Relazione dell'arci- Federico III, eletto vescovo di
vescovato e principato di Salisbur- Gurk nel i4^°> m opposizione al
go ec, Colonia 1668, a pag. 5
y
si Pontefice Nicolò V, per cui otten-
legge che Gebhardo de' conti di ne il vescovato di Coirà nel 14^2,
Helffestein fondò il vescovato di e nel i4^4 quello di Gurk, mo-
Gurk, e che nella nomina del ve- rendo nel i4^9 ° i46°« Raimon-
scovo alternano l'imperatore come do Perauld di Siergeres in Fran-
duca di Carintia, con l'arcivescovo cia, vescovo di Gurk nel 1488 e
di Salisburgo, al quale però spet- poi di Agria, che nel i49^ Ales-
ta la conferma del nominato da sandro VI creò cardinale diacono
cesare. Il vescovo di Gurk era di s. Maria in Cosmedin, celebre
principe dell' impero compreso nel- per le opere che scrisse e per le sue
la matricola, perciò l'augusta casa legazioni. Girolamo Balbo domeni-
d'Austria faceva le contribuzioni cano veneto, prevosto della colle-
pel vescovo, avendo giurisdizione giata di Presburgo, consigliere del-
ne' paesi ereditari, per cui non ave- l' imperatore Carlo V, mori nel
va il vescovo voto ne sessione alle i535. Urbano vescovo di Gurk
diete imperiali. Pio VII conservò poscia di Laybach, amministratore
la nomina del vescovo di Gurk, e del vescovato di Vienna dal i562
la sua istituzione canonica all'ar- al i574, epoca di sua morte, era
civescovo di Salisburgo; nel 1827 stato predicatore di Ferdinando 1 e
il vescovo trasferì la sua residenza Massimiliano II. Sebastiano conte di
a Rlagenfurt, ove ha palazzo epi- Lodron canonico di Trento, grau
scopale. maestro della casa dell'arciduca Leo-
Primo vescovo di Gurk fu Gon- poldo, morì nel 1 643. Francesco con-
lerioKrapfeld ordinato nel 1073, te di Lodron, fratello del precedente,
morto nel 1084. Eldebordo od II- canonico di Salisburgo e di Tren-
debordo suo successore mise nella to, espulso dal vescovato dagli sve-
cattedrale i canonici regolari in desi, morì a Trento nel i652. Si-
vece de' monaci benedettini, e mo- gismondo Francesco arcidiacono di
ri nel 11 32. In quanto agli altri Austria, figlio di Leopoldo arcidu-
vescovi di Gurk nomineremo i più ca d'Inspruch, e di Claudina de
distinti. Giraldo canonico di san Medici, fu vescovo d'Augusta nel
Bartolomeo a Fresach, il quale 1646, di Gurk nel i653, e di
fondò la chiesa collegiata di s. Ni- Trento nel i65g: abbandonò nel
cola a Klagenfurt nella sua dio- i665 tutti i benefizi ecclesiastici
cesi, e cessò di vivere nel 1 333. per sposare Maria Edvige princi-
GUS GUS 2i5
pessa palatina di Sultzbach , ma citati gran nome e pari
acquistassi
morì nel medesimo anno prima merito ; onde in premio della sua
di effettuare il matrimonio. Ven- sperimentata probità e dottrina, ad
ceslao Gioseffo de' conti di Thunn istanza del re Filippo II, a' 5 giu-
di Trento fu fatto vescovo di Gurk, gno 1596 Clemente Vili lo creò
poi vescovo e principe di Passavia, assente cardinale prete, e poi ebbe
e preposito di Salisburgo. Giovan- il titolo di s. Silvestro in Capite,
ni de' baro ni di Goessen, nato vi- e la protettoria della Spagna pres-
cino a Brusselles, nominato vesco- so la santa Sede . Vero esemplare
vo nel 1675, ristabilì il palazzo di ecclesiastica disciplina, zelantis-
vescovile, fu uno de'plenipotenziari simo della cattolica fede , tenace
dell'imperatore Leopoldo I alla custode de' sacri canoni, nemico dei
pace di Nimega, e nel 1686 Inno- raggiri, pieno di sincerità, di cor-
cenzo XI lo creò cardinale del ti- tesia, di liberalità e d' insigne eru-
tolo di s. Pietro in Molitorio, e fu dizione. Fu ascritto alla congrega-
ambasciatore imperiale in Roma, zione del santo offizio e ad altre,
Bruges alla Chiusa. S. Gutagone nella sua diocesi, con molte altre
mori nella sua celletta presso Kno- pie matrone che dovevano fondare
cken dal canto del mare; e fu una nuova comunità a Gex. Ivi
sepolto nel cimiterio di Oostkerk, ella recossi nel 1681, lasciando i
ove sonosi fatti molti miracoli per suoi beni ai figliuoli, solo ritenen-
sua intercessione. Ai 3 di luglio dosi una mediocre pensione; ma
del 1059 Gerardo vescovo d\ Tour- non piacendole |e regole della nuo-
GUY GUZ 217
\a comunità, passò presso le orso- Questi trentaquattro articoli si tro-
line di Thonon, quindi a Torino, vano nella grande istruzione pasto-
poscia a Grenoble , finalmente a rale di Bossuet contro gli errori dei
Vercelli. Fu durante il soggiorno quietisti, che Fénélon rifiutò di ap-
in quei paesi che compose le ope- provare, come narrammo alla sua
re intitolate : Modo
breve e facile biografia. La sommissione della
di far orazione, ed il Cantico dei Guyon alle decisioni de' vescovi fu
cantici interpretato secondo il sen- edificante, ma non fu che passeg-
so mistico , che furono ambedue, giera. Avendo don\matizzato di nuo-
siccome spiranti l'illusione del quie- vo, fu presa verso la fine del 1695,
tismo, condannate da un mandato e condotta a Vinceunes, poi nel
di monsignor d'Harlai arcivescovo convento di s. Tommaso a Vaugi-
di Parigi nel 1687, e da molti al- rard, e finalmente alla Bastiglia.
tri vescovi. Quindi essendo la Gu- Rimessa in libertà si ritirò a Blois,
yon andata a Parigi, fu rinchiusa dove mori a' 9 giugno 17 17, di
per ordine del re presso le figlie settantanov'anni. Oltre le due ope-
della Visitazione. Ottenne poscia la re succitate lasciò altresì le seguen-
libertà per la mediazione di ma- ti 1: L'antico e nuovo Testamen-
.
2l8 II AD HAD
H
H ADITHA. Sede vescovile del-
Mosul nella diocesi
bia interna al
Bizacena (Vedi)
sud. La provincia
la provincia di preudeva il no-
de' caldei, di cui» si conoscono die- me dalla sua città capitale e ve-
ci vescoviprimo de' quali si
, il scovile suffraganea di Hadramito,
chiamò Maranzacha sotto il catto- la quale avea cento venticinque se-
lico Salibazacha. Oriens christ. t. di vescovili suffìaganee, che regi-
II, p. 1225. stra Commanville a p. 1 5o, e seg.
HADITHA. Sede episcopale dei óeWHisloire de tous les archéves-
giacobiti nella Mesopotamia sull'Eu- cìtez, e noi ai rispettivi articoli.
Diario di Roma del 1827 di que- Leone duca Brunswick. L' im-
di
sto cardinale si legge il seguente peratore Lotario II nel 11 34 vi
elogio. » La. sua memoria sarà tenne un'importante dieta coi prin-
sempre in grande onore presso tutti impero. Fu assai maltrat-
cipi dell'
coloro che hanno in pregio la re- tata dai francesi e suoi alleati ne-
ligione, la beneficenza e le lettere : gli anni 1757 e 1758, enei 1759
sarà cara all'augusto suo monarca, dalle truppe imperiali. Nel 1809
a cui il cardinal Haeffelin rese in fu presa d'assalto dal duca di Bruns-
tutta la sua lunga carriera impor- wick-Oels, che vi fece prigioniero
tanti e fedeli servigi : come caris- un reggimento westfalico. Fu il
sima fu sempre la persona sua alla capoluogo del principato dello stes-
Santità di Nostro Signore Leone so nome appartenente alla Prussia,
XII, che nell'onorevolissimo mini- e che avea rimpiazzato lo stato
stero regio, di cui il defunto fu de- episcopale di Halberstadt, ceduto a
corato presso Sede, ne la santa questa potenza nel trattato di West-
ammirò sempre e lodò benignamen- falia nel 1648, in correspettivo
te lo zelo, la rettitudine e la pie- della parte della Pomeriana , cioè
tà ". Il cardinale fu decorato de- dell' isola di Rugen ed altre signo-
gli ordini equestri e religiosi di rie cedute agli svedesi ; ed è per-
bali dell'ordine gerosolimitano, e ciò che questo vescovato venne se-
di gran croce del merito di Ba- colarizzato, ed eretto in principato
viera. a favore di Federico Guglielmo
HALBERSTADT , Halbersta- elettore di Brandeburgo , in ri-
tlium. Città già vescovile degli stati compensa del ceduto. Il principato
prussiani, nella provincia di Sasso- formò dal 1807 al 18 14 una gran
nia, o bassa Sassonia, reggenza. parte del dipartimento della Saale
Posta in paese fertile e delizioso nel regno di Westfalia.
sulla riva destra dell' Holzemme, e La sede vescovile fu fondata per
sulla stradada Brunswick a Lipsia, opera di Carlo Magno verso l'an-
è assai antica, murata, e cinta da no 787 ad Osterwick che poi si
tre sobborghi: l'interno è molto chiamò Seligenstadt o Salingstat,
vasto, e le case sono tutte dì go- dove fece fabbricare una chiesa in
tico stile. Vi sono chiese cattoli- onore di s. Stefano suffraganea ,
sede venne deposto nel 1161 dal- quarta parte de' canonicati venne
l'antipapa Vittore IV; restituito soppressa ed unita al vescovato. I
alla detta sede nel 177, morì nel
1 cattolici al presente solo godono
1182. Sotto il vescovato di Sigis- due terzi delle superstiti prebende,
mondo figlio di Gioachino marche- l'altro terzo appartenendo a quelli
se Brandeburgo, tra gli anni
di della confessione augustana. Il ve-
i552 e i556, fatalmente in Hal- scovo godeva il titolo di principe
berstadt fu introdotta la riforma dell' impero, col diritto di sedere
protestante ; ed Enrico Giulio duca nelle adunanze del circolo della
di Brunswick e Luneburgo suo suc- bassa Sassonia, con voce nelle die-
cessore fondò l'università protestan- te. L'esercizio della religione cat-
te Helmestadt nel ducato di
di tolica è in Halberstadt tollerato.
Brunswick, sposò nel i585 Doro- V. il Mi reo, No tùia episcopat. p.
tea figlia dell'elettore di Sassonia, 338.
e mori nel 161 3. Gli succedette- HALGRIN Giovanni, Cardina-
ro i Enrico nel 16 1 3
figli, Ro- , le. Giovanni d' Halgrin Holle-
dolfo nel 16 15, e Cristiano nel grin di Abbeville della diocesi d'A-
1616. Quest'ultimo come il padre miens, colà nacque da nobile e di-
ed i fratelli protestante, siccome stinta prosapia. Fattosi monaco nel
gran nemico de' cattolici, essendo monistero di s. Pietro d'Abbeville
pur duca di Brunswick e Callen- della congregazione cluniacense, ne
berg, prese Paderbona, saccheggiò divenne priore, oratore egregio, ed
i tesori delle chiese , fece fondere eccellente nella scienza delle Scrit-
le statue d'argento ed altre cose ture, quindi pubblico professore di
preziose per battere moneta, e mi- teologia nell'università di Parigi,
nacciato dall' imperatore fuggi in onde acquistossi in Francia il cre-
Olanda, ove mori nel 1626, dopo dito di uomo dottissimo. Da deca-
di aver desolato colle sue truppe no della chiesa di Amiens, che poi
il vescovato di Munster. In sua arricchì di preziose reliquie e sa-
vece Urbano Vili nominò vescovo cri arredi, verso il 122 5 fu con-
J
Leopoldo arciduca d Austria figlio sacrato in Reims arcivescovo di
di Ferdinando II imperatore, che Besanzone. Indi Gregorio IX Io
restò nella sede sino alla fatale trasferì alla chiesa patriarcale di
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Costantinopoli, quando portatosi in mente colmo di meriti nel 1236
Koma a rinunziare tal dignità, il o 1237 morì, lasciando una eru-
Papa che lo avea conosciuto nelle dita spiegazione sulla Cantica, che
scuole di Parigi, settembre
nel nel i5ii a Parigi
fu pubblicata
17.27 1° creò cardinale vescovo di con altre opere, il cui catalogo ri-
Sabina, e nel 1228 legato nella porta l'Oudin a p. 43, e si legge
Spagna a Giacomo I re d'Arago- pure nel Bellarmino a p. /[j. 1 del
na per predicare la crociata con- libro sugli scrittori ecclesiastici. Mo-
tro i saraceni, e per mantenere il stra in esse il cardinal Halgrin
buon ordine in quelle chiese, nelle grande dottrina, buon discernimen-
quali celebrò diversi sinodi. Passò to, e sincera pietà e divozione al-
quindi in Portogallo dove in un la Beata Vergine.
sinodo fulminò l'anatema ai rei di HALIA, Halyensis-, Sede vesco-
violata immunità ecclesiastica, e vile di Cappadocia, dell' Armenia
contro quelli che avevano contrat- minore, nella provincia di Ponto
to matrimoni vietati dalla Chiesa. Polemoniaco, sotto la metropoli di
In Aragona tenne un concilio nel- Neocesarea, eretta VI secolo.
nel
la Tarragona, per esami-
città di Commanville la chiama Halye,
nare il matrimonio celebrato dal dell'esarcato di Ponto; cosi il Mi-
re con Eleonora figlia di Alfonso reo, Notitia episcop. pag. 106. Al
IX re di Castiglia, i! quale fu di- presente un titolo
è vescovile in
chiarato nullo, perchè i due coniu- partibus, egualmente sotto l'arcive-
gi parenti in quarto grado; indi scovato in partibus di Neocesarea
nel sinodo di Lerida riformò al- nella Cappadocia, che conferisce la
cuni abusi introdotti nel clero. Non santa Sede. Il regnante Pontefice
essendogli riuscito portare Ro- in Gregorio XVI a' 2 2 giugno i832
ma nel suo ritorno s. Raimondo di fece vescovo di Halia monsignor
Pennafort predicatore della crocia- Teodoro Abukarim ed insieme vi-
ta, ne fece a Gregorio IX i più cario apostolico per i copti nell'E-
alti encomi, il quale lo chiamò in gitto; e lo è tuttora.
Roma e lo esaltò al cardinalato. HALIFAX ( Halifaxien). Città
In seguito Giovanni fu spedito a con residenza vescovile della Nuo-
Federico II, il quale più per timo- va Scozia nell' America settentrio-
re delle armi de' confederati che nale, nei possedimenti inglesi , re-
per provvedere alla propria coscien- gione discoperta dopo il \5i^ dal
za, avea mandati al Pontefice l'ar- fiorentino Giovanni Verazzani, spe-
civescovo di Messina,, e il gran ditovi da Francesco I re di Fran-
maestro dell'ordine teutonico, per cia : prima le fu imposto il nome
ottenere l'assoluzione della scomu- di Acadia, indi dopo il 171 3, che
nica, dalla quale fu prosciolto dal fu aggiudicata alla Gran Bretagna,
legato nella cappella di s. Giusta le fu dato il nome di Nuova Sco-
di Ceprano, dopo averlo costretto zia. Halifax o Hallifax, città capi-
con giuramento ad ubbidire alla tale della Nuova Scozia e della
Chiesa, a restituirgli il tolto, ed contea di questo nome, trovasi co-
a richiamare. i vescovi, i monaci, struita su di un'angusta penisola
ed altri prelati alle sedi e moni- che alle falde di una collina si
scozzese, con vari altri stabilimenti nuovi coioni inglesi presero terra
minori di pubblica istruzione; e in quel lato, combattendo le tribù
dal 1822 in poi vi fiorisce una selvagge dei mickmachesi , e pri-
società per Y insegnamento e pro- ma di un secolo tocca I' apice del-
gressi del commercio, essendovi la floridezza e dell'opulenza, già
pure un vasto cantiere reale. Age- ascendendo gli abitanti a più di
vole è P ingresso nello splendido dieciottomila. Generalmente si par-
porto in ogni stagione , dimoran- la la lingua inglese; in qualclie di-
dovi sicuri nel vastissimo bacino i stretto P idioma francese.
bastimenti mercantili e le flotte: La sede vescovile fu eretta dal
cento vascelli di linea vi possono regnante Pontefice Gregorio XVI
stare comodamente e vi. trovano nel 1842; non è fatta ancora snf-
tutto l'occorrente. Il forte Giorgio fraganea di alcuna metropoli, ma
sorge nell' altura a tutelarlo in un se verrà celebrato il sinodo pro-
co* nuovi baioni di nel sobborgo vinciale di Quebech, il vescovo do-
meridionale costruiti. Tutti questi vrà accedervi. La cattedrale è sa-
vantaggi hanno reso Halifax uno cra alla Beata Vergine. E inoltre
de* migliori punti di comunicazione Halifax residenza del vicariato apo-
fra il vecchio ed il nuovo mondo, stolico della Nuova Scozia , eguai-
ed il più gradevole soggiorno fra mente istituito dal Papa che re-
le colonie inglesi : i pacbebotti del gna : l' attuale vicario però risiede
governo si dirigono regolarmente a in Antigonisch, villaggio vicino al
Falmouth una volta me-
in ogni fiume di tal nome. Monsignor Gu-
se, e quelli della compagnia com- glielmo Fraser scozzese, vescovo
merciale di Halifax vanno a Li- Tanense in partihus e vicario apo-
verpool nello stesso periodo e vi- stolico dai 3 giugno 1825, è stato
ceversa ; vi è pure la corrispon- traslatato dal lodato Pontefice a
denza settimanale delle navi con questa nuova sede episcopale ; quin-
,,
eh' è la seconda città della regione pubblici più osservabili sono il pa-
dopo la capitale. Il recentissimo lazzo della città, il ginnasio, e la
le scienze germanico
del collegio Simeone III nel 746 ; Isacco nel
di Roma, meritò che Urbano Vili 755, strangolato subito per ordine
prima lo facessecameriere segreto, di Aba Almanzor re degli arabi ;
strico, sono le vie, cui danno or- città della Provvidenza con la chie-
namento le case regolarmente fab- sa de' ss. Pietro e Paolo ; la città
bricate in mattoni. Il suo porto di Newport con la chiesa di s. Giu-
fluviale riceve comodamente i na- seppe ; la piccola città di New-
vigli che vi rimontano la corrente Shorcham, e l'isola Block o Ma-
per sedici leghe. 11 collegio Wa- nisses. La cattedrale di Hartford è
shington, 1' ospizio de' sordi-muti, sacra alla ss. Trinità ; la diocesi è
2 3o HAV II EI
tura umana : conchiusero quindi ino vescovo fu Dudone nominato
che gli uomini non sono obbligati nell'istessoanno da Cesare; gli suc-
a" farsi violenza per correggere le cesse verso il 980 Elderico, e tra
loro prave inclinazioni in obbe- gli altri vescovi noteremo per di-
stabilimenti. Nelle guerre di Ger- Fu già 1' antica capitale del Pas-
mania fu questa città molte volte tinato, ed in essa vi sono tre chie-
presa e ripresa, e finalmente fu se protestanti e tre cattoliche , ol-
ceduta all'elettore di Brandeburgo tre la sinagoga, un palazzo di città e
nella pace di Passavia. quattro ospedali. La sua università,
La sede vescovile fu fondata nel- la più antica ed uua delle più di-
l'anno 946 dall' imperatore Otto- stinte di Germania fondala nel ,
In vicinanza, sopra un sito eleva- cendio del 1764 prodotto dal ful-
to, stanno ancora le rovine imponenti mine, fu abbandonato affatto.
dell' antico castello elettorale, nelle S' ignora V epoca precisa della
cui cantine si conservava quella fondazione di Heidelberg ; si sa so-
celebre botte di enorme grandezza, lamente che non era se non un
che guastata nelle guerre del se- semplice borgo nel 1226. Il conte
232 HEI HEI
palatino Roberto 1* ingrandii nel cattolici la chiesa principale di
1 362 , dicono nel 1 392 , ed
altri Heidelberga, ad essi tolta da mol-
allora la sua importanza si accreb- to tempo pregandolo inoltre di
,
alla santa Sede, e fu collocata nel- santa Sede 19 febbraio 1797, do-
li
la Vaticana, come dicemmo al vo- mandò quel governo tra gli oggetti
lume V, p. 220 del Dizionario. I di arte anche cinquecento de' più
francesi saccheggiarono la città nel preziosi e più antichi codici della
1689, e nel 1693 vi misero an- biblioteca Vaticana. Trent'otto di
che il fuoco gli stessi francesi essen-
: questi codici erano estratti da
do comandati da Turrena e Melac, quelli già appartenenti alla cele-
diedero tanta importanza al bom- bratissima biblioteca Palatina. Veg-
bardamento del castello d'Heidel- gasi Recensio mss. codicum, qui
berg, che tra le pubbliche dimo- ex universa biblioteca Vaticana
strazioni di gioia fatte a Parigi, vi selecti fussu Pii VI P. M. prid.
fu quella della coniazione di una id. julii an. 1797 procuratoribus
medaglia coli' epigrafe : Rex dixii, Gallorum fare belli, seu paclarum
et factum est. Allora regnava Lui- induciarum ergo, et initae pacis
gi XIV il Grande. Il Pontefice traditi fuere.Acc. Index librorum
Clemente XI con ricono- scrisse tani itnpressorum quani mss. bibl.
scenza Carlo palatino
all' elettore Vadc. et vaso rum etruscorum, ac
del Reno, per avere restituito ai nummorum iisdcm procuratoribus
4
gliore della Palatina. Non sì tosto nuovo la sua istanza mediante gli
che Napoleone fu dichiarato cadu- ambasciatori delle potenze alleate,
to dal trono francese, le potenze i quali inviarono Santo Padre
al
alleate richiamarono dal nuovo e Pio VII un'umile rappresentanza
legittimo governo tutti i monumen- onde fossero esibiti suddetti co- i
codices, quos magnopere cordi vo- quantasei, dopo aver fatto due viag-
bis esse cognovimus, ut sine mo- gi a Roma. Lasciò diverse opere,
gegno, ed altre belle qualità, es- spedì ai maroniti per legato apo-
sendo entrato nel settantesimo an- stolico nella Siria il dotto prelato
no, mori in Vienna il primo giù- Giuseppe Assemani, il quale con-
gno 1804, dopo penosa malattia, vocato un concilio a Kesron nel
Il suo corpo fu trasportato nella Monte Libano , restituì all' antico
sua chiesa vescovile di Sabaria, splendore la pericolante disciplina
ove gli furono celebrate le solenni de' maroniti.
esequie, restando ivi sepolto nella HHADET. Sede vescovile de'ma-
cattedrale^ com'egli aveva disposto, roniti, celebre nella loro storia per
A* 18 giugno i monaci cisterciensi la resistenza che fecero gli abitan-
do s. Croce in Gerusalemme cele- ti ai saraceni, nei sette anni che
brarono i funerali in suffragio durò l'assedio della città,
dell'anima del medesimo defunto HILDESHEIM (Hildesliemìen).
titolare. Città con residenza vescovile, gran-
HESNA. Sede vescovile de' cai- de e forte della bassa Sassonia
dei poi eretta in metropoli, chia- nel regno d'Anoover, capoluogo di
mata pure Hesen Cephra. Sì co- governo del principato del suo no-
noscono i vescovi Elia che assistei- me , di una giurisdizione urbana
a38 HIL HIL
e di nn baliaggio demaniale. E si- scovo di Mendcn. Fu quindi di-
tuata sopra uu piano inclinato pres- chiarato decaduto dai suoi titoli ed
so la riva dosila del fiume fnnerst. onori, e proscritto dall' impero, do-
Vi risiedono le principali autorità po avere ricusato le proposizioni
del governo, ed liavvi un concisto- offertegli dall' imperatore Carlo V,
ro. Hildesheim, Hildcsia, fu altre e perdette tutte le terre, eccettuata
volte libera ed imperiale. E fab- la città Hildesheim, ed castelli
di i
HIL HIL *3 9
apparterrebbero come fendi dipen- borgo reale, a motivo del soggior-
denti dal vescovo. Simile transa- no fattovi da quell'imperatore. Nel-
zione fu confermata nel 1648 col l' anno 81 4 Lodovico il Pio suo
trattato di Osnabruck,
Westfìilia o figlio trasportò il vescovato nel
nel quale venne pure stipulalo, che borgo di venne
Hildenrchee, che
i nove monisteri situali nel vesco- in progresso di tempo chiamato
vato dì Hildesheim, e ceduti con Ilideseum od Hildesìiemium, Hil-
particolari condizioni dai duchi , desheim. Il primo de' vescovi di
sarebbero riservati ai cattolici, fra i Hildesheim fu Gonterio, nominato
quali si compresero i monisteri di da Lodovico il Pio nell'8 4> e mor- 1
Hildesheim restituiti dai luterani, porta il Novaes nella sua vita, ch'es-
faremo menzione di quello di Lamp- sendo in Francia gran controversia
spring, fabbricato per religiose nel- pel prelato di R.eims tra Artoldo
T847 da Rigaro conte di Win- ed Ugone, il Papa per terminarla
zenhurn, in favore di Richburga spedì legato Marino vescovo Poli-
sua figlia che ne fu prima badessa : marziense, il quale nel 948 tenne
era stato secolarizzato dai luterani, un concilio in Inghelheim, non in
ma Ferdinando elettore di Colo- Hildesheim come scrisse alcuno.
nia, amministratore del vescovato Quanto agli altri vescovi di Hil-
di Hildesheim lo donò ai benedet- desheim citeremo i più celebri e
tini inglesi col consenso della con- benemeriti.Nel 99! fu eletto s.
gregazione di Bursfield nel 1643, Bernwardo o Bernardo conte di
e ne fu primo abbate Clemente Sommersburg, precettore di Ottone
Reyner, autore dell'opera intitola- III, il quale si giovò poi della sua
ta Apostolatus benedictinorum in saviezza, dichiarandolo cappellano
Stiglia. e cancelliere: ristabilì la disciplina
La sede vescovile fu fondata da ecclesiastica , fece fiorire le leggi
Carlo Magno sotto la metropoli di le scienze e le arti , fu padre dei
Magonza nel 798, nel borgo di E- poveri, e come principe temporale
tiz o Elts, ovvero Kònigsaal , e provvide alla sicurezza del suo po-
che chiama vasi allora Aulico, cioè polo contro ogni insulto nemico.
3
1023; la città e il vescovato gli berg nel 148 r, che morì nel i5o3.
devono suo maggior lustro, e
il Valentino Teutleven canonico di
Celestino III lo canonizzò nel 1 193 Hildesheim, e vicario generale del
o 11 g4- Altro insigne vescovo fu cardinal Alberto di Brandeburgo,
s. Gottardo o Godardo conte di fu eletto nel i53y, ma venne cac-
Scheyren, abbate benedettino , che ciato dagli abitanti che ricevettero
nel 1023 fondò la chiesa collegia- la confessione augustana, e morì
ta di s. Croce ad Hildesheim , e a Magonza nel i55i. Giuseppe
l'abbazia di s. Maurizio pei bene- Clemente duca di Baviera, arcive-
dettini, la quale in seguito diven- scovo di Colonia e vescovo d' al-
mino dedicolla allo stesso Giovan- triarca Pietro del 536. Siria sa-
ni Vili; indi ad istanza di Gau- cra p. 277; Oriens christ. toma
derico vescovo di Velletri com-
, III, p. 709.
pose eziandio la vita del Papa e HIRSAUGA o HIRSAGUA. Con-
martire s. Clemente I, che rimase gregazione monastica di Germania,
imperfetta. Ebbe amicizia intima fioritissima un tempo; ebbe prin-
con Anastasio bibliotecario, e pro- cipio verso il 1080 per lo zelo di
babilmente finì di vivere nell' 8 79 s. Guglielmo che fu il restauratore
o nell'880. Inoltre questo cardina- della monastica disciplina in quelle
le scrisse alcuni commentari sul regioni. L' abbazia fu capo di tale
Pentateuco, ed altri su diversi li- congregazione, ed il conte Erlafri-
, ,
HTR li IR a43
do la fondò nella diocesi di Spira. le non volle occuparne il posto
Divenne uno de' più ricchi moni- che dopo la morte di Federico, ed
steri d' Alemagna, ed in principio allora si fece benedire dal vescovo
vi furono collocati dodici monaci di Spira. Guglielmo con la sua
di Fulda con Luitperdo per ab- prudenza , pietà e zelo per la mo-
bate, consagrandone solennemen- nastica disciplina fece fiorire il mo-
te la chiesa Otgaro arcivescovo di nistero , emancipò dall' autorità
l'
zaleo, Giovanni del 65o, e Giorgio. fra i monumenti che danno una
Orìens christ. tom. II, p. i586. idea dell'amico suo splendore va
HISPAHAN o ISPAHAN (Has. nominato il Meidan, gran piazza
pahctn). Città vescovile e grande che serviva a corse di cavalli ed
della Persia, antica capitale di que- a combattimenti di tori ; ed al sud
sto regno, ed ora capoluogo dell'I- si osserva il portico esterno della
rac-Adjemi e di un governo o moschea reale, la più grande e
begler-beglik, giace in una vasta magnifica d'Ispahan. Al nord di
pianura presso la riva sinistra del questa piazza sta il Kaisseriè, il
l' impero; tutti i bazar veggonsi ri- a seicento mila abitanti, ed altri
pieni di merci dell'India e della pretesero che ascendessero ad un
Persia, esercitandovi il monopolio milione. Questo stato di splendore
il governatore. La popolazione fu restò offuscato dopo che nel 1722
calcolata con esagerazioni, il nu- cadde in potere degli afghani, bar-
mero maggiore gli assegna circa bari che distrussero un gran nu-
centomila abitanti, altri la metà, mero de'suoi più sontuosi edifizi.
de' quali ordina ai vescovi di ra- tecario della sua libreria, e gli ot
impressi nel 1668, e poi ristam- tropoli d' Hazza e di Arbela. Que-
pati con le opere postume del p. ste tre città formavano una volta
HON HON 2 5i
Rohan nel fjij, nominollo came- della s. Casa. Quanto facesse, e
riere d' onore ed ablegato apostoli- quali alfari trattasse in Firenze, si
ne, e T adottò. Egli è principalmen- spirare a' suoi figli una diffidenza
te conosciuto per la male augurata inquieta e gelosa per il loro padre
opera intitolata con falso nome: comune , ed il procurare con ma-
Justini Febronii J. C. de statu niere aspre ostilità continue contro
praesenti Ecclesiae et legitima po- la santa Sede e l'unità cattolica?
testale romani Pontificis, liber sin- Qualunque cosa vera che disse
gùlàris, ad reuniendos dissidentes l'autore fu da lui tolta in parti-
in religione chrislianos compositusì colare dai teologi francesi , e ciò
di prima edizione comparve
cui la che disse d' inesatto e di erroneo
a Bouillon nel 1763. Questa ope- fu tratto dai protestanti é da scrit-
ti. Alla comparsa di questo pseu- delle sezioni e dei capitoli dell' o-
donimo giureconsulto, come lo chia- pera, per essere persuasi che l'au-
HON HON 2 55
tore non intende sé medesimo, e l'abbiano ad usufrutto. Amplifica
che non è d' accordo con se stes- poi Febronio la episcopale autorità,
so : la poca delicatezza del Febro- facendo di ciascun vescovo un Papa
nio suir articolo della sincerità ven- nella sua diocesi. Dice egli che ogni
ne a lui rimproverata particolar- vescovo in essa può dispensare da
mente anche dai suoi fautori. Fu qualunque legge ecclesiastica, an-
biasimato con giusti rimproveri per che de' generali concilii; e che sen-
la maniera disprezzante con la qua- za dipendere dal romano Pontefi-
le religiosi, non addicen-
parlò dei ce, ordinare '
può de' vescovi per
dosi ad un vescovo copiare su tal originaria podestà da Cristo rice-
materia le lagnanze e i motteggi vuta.Nega egli a' vescovi singolar-
dei nemici della Chiesa romana. mente considerati il dono dell' in-
La parte più curiosa dell' opera di fallibilità; ma
concede loro l'auto-
Febronio è il terzo ed ultimo ca- rità di condannare l'eresie, cioè di
pitolo, in cui egli si occupò seria- definire autorevolmente quale pro-
mente d'insegnare la maniera di posizione sia eretica: affare ch'esi-
formare uno scisma discendendo , ge l' infallibile autorità ; e ad eser-
in ciò alle più minute partico- cizio diquesta dona loro la podestà
larità. autorevole di esaminare le pontifi-
Scrive il p. ab. Biagi che lo sco- cie definizioni. Al romano Pontefi-
po primario dell'opera, cui colli- ce sembra egli concedere un pri-
mano naturalmente tutte le parti mato autorevole in tutta la Chie-
della medesima, è quello di sner- sa, ma realmente non gli dà se
vare il divino primato del roma- non quello di generale ispezione,
no Pontefice, e di stabilire nella cura e sollecitudine. Lo fa mae-
Chiesa un governo pressoché re- stro e pastore di tutta la Chiesa,
pubblicano. Febronio per non vo- ma solo distributive non collecti-
ler esso fare la comparsa di anti- ve. All' imperatore fa dono della.
pontificio, incomincia dallo stato podestà di convocare i concilii ge-
della Chiesa. Stabilisce egli da prin- nerali,imponendogli solamente la
cipionon convenire alla Chiesa al- obbligazione di comunicarne la no-
cuno degli stati politici, cioè né tizia agli altri principi cattolici.
monarchia, ne aristocrazia, ne de- Sostiene che il Papa non ha auto-
mocrazia. Forma della Chiesa una ritàné infallibile, né ultima, ne
specie di collegio ; non vuole che puramente monarchica ; ch'egli non
sia uno stato; ma si differenzia l'ha di suo diritto, ma dalla con-
dagli eretici, e si contraddice, do- cessione de'concilii e de* vescovi,
nando a quel collegio la forza coat- come l'autorità delle riserve, delle
tiva, che quelli negano. Per isfug-
le dispense e de' benefizi, e di giudi-
gìre egli la natura di un sempli- care delle cause contenziose de've-
ce collegio, che alla Chiesa dà Puf- scovi e de' chierici. Aggiunge che
fendorfio, cade egli, o non voglia i vescovi hanno per errore concesso
voglia, nel Richerismo, dicendo che ai Papi delle riserve ; che i Papi si
le chiavi, cioè la podestà, è data sono arrogati delle autorità vescovi-
primamente e propriamente al cor- li, come lo è quella di mandare
po, non al capo della Chiesa, per- nunzi con autorità pontificia dele-
chè essa ne deputi i ministri che gata a diminuzione deirepiscopale;
2$6 HON HON
quella delle congregazioni romane, sistere i corpi religiosi; ingiuriando
e l'altra eli appellazione di varie la loro condotta, sottoponendoli al-
cause al tribunale pontifìcio; ed as- la civile autorità per sottrarli dal-
segna di tuttociò primamente per l'ecclesiastica, e biasimando sino la
cagione le decretali Isidoriane, ed santa legge del celibato, sì utile al
altre inette ragioni che non meri- clero come alla società intiera; in-
tano d'essere menzionate.
Tale è troducendo mille altri disordini di
in compendio l'opera del mentito cui sono piene le storie del decorso
Febronio, libro che al dire del Ber- secolo e di quello corrente. Fino
castel divenne il codice disciplinare dall'anno 1764 il Papa Clemente
dei giansenisti, dei falsi filosofi, e XIII, con breve de' 1 4 marzo, indi-
dei realisti, cioè di quelli che at- rizzato a Clemente Venceslao dei
tribuiscono a' principi o governi duchi di Sassonia vescovo di Fri-
parte della potestà ecclesiastica. singa ed amministratore di Rati-
Nel 1767 Febronio fece una se- sbona, condannò il libro, ed ener-
conda edizione della sua opera au- gicamente Iagnossi che Febronio si
mentata di tre appendici, in cui fosse in certa qual maniera incari-
pretendeva di rispondere agli scrit- cato di ripetere e di promulgare
ti pubblicati contro di lui; modi- le declamazioni dei protestanti e
una o due as-
ficò in tale edizione dei nemici dichiarati della santa
serzioni che i migliori suoi amici Sede. Clemente XIII scrisse pure
biasimato avevano nella prima, ma ai tre elettori ecclesiastici di Ma-
lasciò sussistere la sostanza de'suoi gonza, di Colonia, e di Tre veri
principi]. Le conseguenze dell'inse- che allora era Gio. Filippo di
gnamento Febroniano furono pron- Walderdorff, al cardinal de Rodt
tissime a cagione delle vicende dei vescovo di Costanza, ai vescovi di
tempi. Non solo vari magistrati ci- Erbipoli e di Augusta, ed all'arci-
vili allora e poscia esattamente se- vescovo di Praga , ai quali racco-
guirono neir illegittima e troppo mandò di contrapporsi al dissemi-
biasimevole resistenza alle saggie namento di quest'opera >» esiziale,
capo della Chiesa. Vedendo essi Non solo Clemente XIII con detto
che il clero secolare e regolare so- breve condannò siffatta opera, che
no un grande teorico- pratico so- furiosamente impugnando i diritti
ciarono ad attaccare le così dette serire nell' indice de' libri proibiti,
mani morte, ossia le più vive del- la cui congregazione la proscrisse
Sfiatisi alcuni che non si fosse ri- ne di quella congregazione unita al-
sposto al terzo libro di Febronio, Je istanze dell'elettore fecero che sì
il Zaccaria ebbe la pazienza eli scri- alla fine nel 1778 mostrossi l'Hon-
vere e pubblicare ancora nel 1774 theim disposto a ricredersi. Diccsi
il libro intitolato: In tertium Ju- che nel mese di luglio di detto an-
slini Febronii tomum animadver- no facesse egli una dichiarazione, la
siones romano-calholicae, tribus e- quale però non fu giudicata sufficien-
pistolis eomprehensae. Ed avendo te in Roma; venne quindi invitalo
egli nella sua prefazione, scritta a a presentare un atto più preciso e
nome dello stampatore Zempel, di- più strettamente opposto all' erro-
mostrata co' testi di s. Cipriano nea dottrina del suo libro. Egli
l'analogia delle opere ereticali con dunque sottoscrisse il primo no-
quella di Febronio, ha in fine del vembre 1778 una ritrattazione ra-
volume aggiunto il libro dello stes- gionata, solenne e libera della sua
so s. Cipriano, De imitate Eccltsìae, opera, nelle più ampie forme, con-
da lui illustrato con annotazioni. fessando sinceramente in essa ch'e-
Nel medesimo anno 1774 il sacer- ra caduto in errore, e che ricono-
dote Francesco Maria Pedrazzi par- sceva i diritti della santa Sede da
con molla energia a' cardinali del- alla podestà ecclesiastica, ha il pie-
l'avvenimento, lodando nel tempo no diritto di pronunziare, ec. A' 3
stesso la mediazione dell'elettore, e poi del seguente febbraio il vesco-
la docilità del ravveduto vescovo, scovo Hontheim mandò la sua ri-
leucia. Oricns christ. toni. II, pag. in luogo del salmo Jubilate> per
j 3 1
7. denotare doversi istruire i fanciul-
HORNE Arnoldo, Cardinale. Ar- li, acciocché sappiano cantare le
noldo de' conti di Home tedesco laudi nella domenica delle palme,
da vescovo d' Utrecht fu trasferito perchè questo salmo appartiene a
alla sede di Liegi, che non ottenne quel giorno, come scrive s. Giro-
senza gravi contraddizioni, essendo lamo uelT epist. i45 a s. Damaso
stato Clemente VII
dall'antipapa I Papa, spiegando la parola Ho-
proposto altro soggetto al governo sanna, che registrò s. Matteo e. 21,
di quella diocesi. Arnoldo seguen- v. 9, descrivendo l'ingresso in Ge-
do l'obbedienza del legittimo Pon- rusalemme in detto giorno di Ge-
tefice Urbano VI, questi nelle tem- sù Cristo, a cui le turbe incon-
pora dell'avvento del 1 38 1 lo creò trandolo, e seguendolo con rami di
cardinale di santa romana Chiesa. palme iti mano, ripetutamente e-
Ma a cagione del fiero scisma Hor- sclamarono Hosanna fdio David,
:
siastici, alla parola Hosanna dice quando portavano rami delle pal- i
che s. Ilario, come poco pratico me, dei salici od altro nella festa
della lingua ebraica, stimò che Ho- de' tabernacoli , i medesimi rami
sanna significasse redenzione, come chiamavano Hoscihanna, dalla qua-
scrive s. Girolamo, e nel medesi- le antica consuetudine dipoi chia-
mo modo la spiegò s. Ambrogio: marono gli ebrei Hoscilianna il ra-
secondo la vera regola della frase mo, anzi nelle preghiere quaudo
,
dì, la quale -quante volte s' into- cet audiatur, ut terrena salus jun-
nava, tante alzavano il ramo di- gat coelestibus. Su\Y Hosanna scris-
na, eh' è come quando noi dicia- hebraeos sonel Hosanna, perspicue
mo, libera nos Domine. sibi explicari rogai. Rescriptum
Questa voce Hosanna , plauso Hieronymi, De Hosanna. Coustant,
ed evviva festoso , soave segno di Epist. Rom. Pontif. p. 573. Sel-
allegrezza, rimase tanto nella chie- deno, De synedriis hebraeorum, lib.
sa greca che nella latina. Si dice 3, cap. i5. Sinagoga hebr. cap.
nella messa due volte al termine 21. Barbosa, De sign. myst. offìc.
del Prefazìo (Vedi), una in nome div. p. i3i e i32, scrive: *» Per
degli angeli , I* altra a nome degli verba Osanna in excelsis usque ad
uomini ( Gemm. 1. I, e. 42 )» m finem confitentur homines fidem in-
memoria dell' acclamazione fatta carnati Christi, et utramque naturam
dalle turbe con rami verdeggianti divinam et humanam 5 divinanti di-
terra, dove ayea fatto ritorno, sen- della Salute, i quali compiti, ed
za incontrare gravissimi rischi, fug- essendo morto Cromwel| , potè ri-
gi in Piemonte, e per mezzo della tornare in Inghilterra, chiamatovi
corte di Spagna vi ottenne il gra- da Caterina di Portogallo moglie
do di capitano della cavalleria del del re Carlo \l , che lo dichiarò
duca di Savoia. Desiderando poi suo grande elemosiniere- In quel
di sottrarsi ai tumulti del secolo, tempo di turbolenze e di dissen-
e menar vita quieta ed applicata sioni è ipcredibi|e quanto l'Ho-
HOU li UT 265
vard si adoperasse in promovere tro stesso della fede, potessero poi
la religione cattolica, aiutando i di procurare con efficacia la conver-
lei confessori tenuti in carcere, sione dei loro connazionali ; però
ministrando loro in abito scono- dopo la morte del cardinale i fra-
sciuto e mentito i divini sacramen- ti nel 1694 abbandonarono il mo-
ti, e confortandoli sino al patibolo nistero , che fu dato ai sacerdoti
nell'atto in cui stavano per ver- della missione, e poi ai passionistì.
sare sangue in difesa della reli-
il La sua mensa era sobria e fruga-
gione cattolica romana. 11 suo ar- le, e la pensione annua di dieci-
dente zelo lo determinò a fare mila scudi che gli veniva sommi-
istanza al parlamento regio per ot- nistrata dal pontificio erario , la
Giovanni e Paolo pei missionari quali dicevano essere figli d' Israele
del suo ordine e nazione, affinchè venuti per sterminare i cananei ;
comprende l'antica Licaonia ed una Paolo nell' anno ^.5 di nostra era,
parte dell'antica Isauria,è situata in e vi converti molti giudei e gentili :
una pianura bene irrigata, essendo sembra che sia stato nel primo suo
residenza di un vescovo greco, e di viaggio fatto a questa città che con-
un pascià dipendente da quello di vertì s. Tecla, sì celebre pel suo mar-
Kutahieh. Ha dei sobborghi consi- tirio; ma alcuni giudei increduli sol-
derabili, ed è cinta da alte mura levarono i gentili contro s. Paolo
fiancheggiate da torri, e circondata e s. Barnaba, e poco mancò che
da una larga fossa. Questi baluardi non venissero oltraggiati e lapidati,
sono l'opera dei sultani Seldjukidi, la qual cosa obbligò i due apo-
di circonferenza circa d'una lega, fu- stoli a fuggire e mettersi in salvo
rono eretti colle rovine della cele- nelle vicine città di Listri e Der-
bre e bella Iconium. Il palazzo del ben. Nell'anno 5i s. Paolo fece un
pascià è di legno, ha poca apparen- secondo viaggio ad Iconio, ma non
za, ma rinchiude qualche avanzo di se ne conoscono i particolari. Quan-
elegante architettura araba del pa- to patirono i ss. apostoli in Iconio,
lazzo degli antichi sultani di cui Io narra il Rinaldi all'anno 47»
occupa il luogo. L'edifizio il più no- uum. 1 e 2. Iconium divenne me-
tabile è la tomba di un santo per- tropoli della Licaonia nel IV se-
sonaggio. Tra le sue numerose mo- colo, nell'esarcato d'Asia, ed esar-
schee si distingue quella del sulta- cato della Licaonia nel secoloXIII,
no Selim, eretta sul modello di quel- con le seguenti sedi vescovili per
la di s. Sofìa a Costantinopoli. Vi suffraganee. Misthia poi arcivesco-
sono pure molte grandi e belle scuo- vato, Listri, Basada o Onosada,
le pubbliche, due chiese greche, ba- Amblada, Manada o Onomada
gni pubblici, bazar, caravauzerai,ec. Tribilum o Berinopoli, Siuatera o
Conich o Cogni pei maomettani è Sabatra, Carila o Canna, Laran-
una città santa, e per conseguenza da, llistrum, Passala o Patala, Ba-
un luogo di pellegrinaggio assai fre- rate, Isaura o Isauropoli, Hyde ,
luogo soltanto in quel tempo in, vescovili pure in partibus d' Isau-
cui l'onanismo desolò le provincie ropoli, di Laranda e di Listri. Gli
medesime. Coll'occupazionedei mus- ultimi arcivescovi titolari d' Iconio
sulmapi la spde, come la fede cri- furono, Pietro Caprano romano
stiana vennero distrutte. fatto da Pio VII, e da Leone XII
Nell'anno 23 o 235 ovvero nel 1 creato cardinale e pubblicato a'i5
256 fu tenuto un concilio in Ico- dicembre 1828; Nicola Candoni
nio contro il hattesimo degli ere- di Corfù, nominalo dal regnante
tici, e contro i montanisti, da mol- Gregorio XVI a* 12 marzo 1837
ti vescovi di Cappadocia, di Cili- colla coati iutoiia con futura suc-
cia, di Galizia, e delle altre pro- cessione alla sede arcivescovile di
vincie vicine d'oriente. Questo con- Naxos. Essendosi ciò effettuato, e
cilio è chiamato Iconiense et Syn- quindi restato vacante il titolo arci-
twdense. I vescovi dichiararono nul- vescovile d'Iconio, questo il mede-
rico, cosi detto per essere nato da sti, s. Giovanni Damasceno e mol-
una vile famiglia d' Isauria, da ge- ti altri, presero la difesa delle sa-
nerale delle truppe dell' imperio cre immagini. Leone spedì poscia
si fece proclamare imperatore, e fu l' editto a Roma per farlo esegui-
coronato ai i marzo dell'anno re, ma s. Gregorio II ( Vedi) gli
716, giurando in mano del pa- scrisse con molta fermezza e zelo in
triarca san Germano di mantenere favore delle immagini, egli attestò
e proteggere la religione cattolica : che il culto che popoli rendevano i
il patriarca diede di ciò avviso al ad esse non era idolatra; inoltre l'am-
Papa s. Gregorio li, che se ne ral- monì che spettava ai vescovi non
legrò, ed approvò la confessione di agi' imperatori giudicare i donimi
fede trasmessagli dallo stesso Leo- ecclesiastici e che siccome
, vescovi i
ne; il Pontefice scrisse da per tut- non si mischiavano negli affari se-
to in favore di lui, ed operò che colari , così conveniva che gì' im-
in Italia ed in Roma si ricevesse- peratori si astenessero dall' intru-
suo regno pubblicò un empio editto, stolsero in niun modo Leone dal
,
quelle della Madre di Dio, e delle tro l'uso delle immagini nel modo
sante vergini. Indi nel 782 avan- che si ammettono dai cattolici, poi-
ti la confessione della basilica vati- ché o sono falsificate o mutilate.
cana celebrò un concilio di novan- Dopo queste ragioni ed autorità
tatre vescovi, coll'intervento di tut- il concilio di Costantinopoli vietò
to il clero, de* nobili e de'consoli a tutti di adorare o mettere nelle
oltre il popolo, e vi fu decretato chiese e nelle case particolari al-
la conferma dell' antica tradizione cuna immagine sotto pena di de-
sul culto delle sacre immagini, e posizione se fosse un prete o un dia-
vennero scomunicati tutti gl'icono- cono, e di scomunica se fosse un
clasti. Procurò Leone che il re dei monaco o un laico. Il concilio vol-
longobardi Luitprando invadesse lo le che fossero trattati con tutto il
stato della Chiesa, il quale pronta- rigore delle leggi imperiali, come
mente dovette evacuare, a ciò co- contrari alla legge di Dio, e ne-
stretto da Carlo Martello. A Leo- mici dei dommi dei loro maggiori.
ne l'Isaurico nell'anno 74 successe ' Questo conciliabolo celebrato in Co-
il figlio Costantino IV Copronimo, stantinopoli nel 754 fu condannato
il quale seguì il progetto del pa- e rigettato dal Papa Stefano li det-
dre, e per meglio stabilire la di- to III, il quale adoperò ogni mez-
sciplina che voleva introdurre, fe- zo per ricondurre al retto sentiero
ce adunare un concilio o concilia- l'imperatore ; ma l'autorità di que-
bolo in Costantinopoli , in cui si sti fece ricevere il conciliabolo, e lo
trovarono più di trecento vescovi. fece eseguire nella maggior pai te ^el-
Questi vescovi riconobbero i sei le chiese d'oriente ; quindi vennero
primi concilii, e pretesero che colo- banditi, esiliati e condannati a mor-
ro che autorizzavano il culto delle te tutti coloro che si opposero al
imitarli; che si può baciarle e ri- sa; laonde volle fare esaminare di
spettarle, ma non adorarle con ve- nuovo la questione delle immagi-
ra adorazione, la quale è dovuta ni; ma le turbolenze che insorsero
solamente a Dio; che si può ab- nell'impero gì' impedirono dimet-
bellirle, perchè l'onore che si ren- tere in esecuzione il suo disegno.
de loro passa all' oggetto, onde Teofìlo suo figliuolo montò sul tro-
quelli che le rispettano, rispettano no nell'829, perseguitò i difensori
quel che ne viene rappresentato. del culto delle immagini, ma l'im-
Al citato articolo Croce abbiamo Teodora che governò l'im-
peratrice
parlato della specie del culto che pero dopo la sua morte, nell' 84?-
gli si rende, e di quello che gli si fece celebrare in Costantinopoli un
tributa nel venerdì santo. concilio a favore delle immagini;
Il concilio di Nicea II, eh' è il richiamò tutti i difensori delle
settimo generale, non fu egualmen- medesime, e bandì gì' iconocla-
te ben ricevuto da per tutto, e poi sti ; cacciò dalla sede costantinopo-
diremo come fu ricevuto in occi- litana il patriarca Giovanni , e vi
dente. Costantino V, che non sa- sostituì Metodio monaco zelantissi-
peva perdonare a sua madre Ire- mo del culto delle immagini ed ,
bilito nella chiesa orientale, era na- concilio che avesse il Niceno ordi-
turale che i fedeli passassero dalla nato adorare le immagini come a-
contemplazione delle immagini a dorasi la ss. Trinità; ma bentosto
sentimenti di rispetto verso gli og- dileguossi una tal prevenzione, per-
,
ICO IDA 27 7
che i padri niceni non aveano in- ria Vergine cominciò a celebrarsi
teso per adorazione un culto di la- per comando del concilio provin-
tria. I padri di Francfort temeva- ciale tenuto in Colonia nel i4i3
no che i neofiti convertiti alla fe- contro i medesimi ussiti , i quali
de da s. Bonifacio ricadessero nel- con sacrilego furore laceravano le
l'idolatria a vista delle immagini al- immagini della B. Vergine di do-
le quali si rendesse culto, e perciò lore trafitta. Fra i nuovi iconocla-
si contentarono di esortarli a non sti, oltre i nominati si possono an-
"Visse ella con suo marito nella sti quattro mesi hanno sei giorni
più perfetta unione, facendo a gara avanti le none, e gli altri solo quat-
tra loro nella pratica delle buone tro. Presso gli antichi romani si
mase vedova. In questo novello suo così l'ottavo ne' quattro nominati
stato raddoppiò il fervore per la mesi, ed il sesto negli altri otto,
propria santificazione. Le sue pe- contavasi l'ottavo innanzi alle idi
nitenze erano più austere di quel- e parimenti diminuendo fino al 12
le che si praticavano ne' chiostri ovvero al i4 che chiamavasi la
e spendeva le sue rendite a sol- vigilia delle idi, e nel 1
3, ovvero
lievo de' miseri. Fece costruire una nel i5 secondo i differenti me-
piccola cappella nella chiesa che a- si , venivano le idi. Questo mo-
veva fondata vicina al luogo in do di conlare è ancora in uso nel-
cui abitava nella diocesi di Mun- la curia e cancelleria romana , e
ster, affine di potersi liberamente pel calendario del breviario. Le
dedicare alla preghiera. Sant'Ida an- idi incominciano l' indomani del
dò a godere il premio delle sue esi- giorno delle none e durano otto ,
mie virtù un poco prima della me- giorni, di modo che le none di gen-
tà del IX secolo, ed è onorata a' naio essendo il quinto giorno di
di settembre. tal mese, la data del sesto scrivesi
IDA o HYDA. Sede vescovile octavo idus jantiarti, otto giorni
della Licaonia nell'esarcato d'Asia, cioè prima delle idi di gennaio
sotto la metropoli d' Iconio. Fu che debbono cadere nel giorno tre-
eretta nel IV secolo, ed è chiama- dicesimo. L'undecimo di gennaio è
ta anche Gadamautus. Furono suoi ter Lio idus ì il terzo giorno avanti
vescovi Teodosio che fu al primo le idi ; il duodecimo pridie idus ì
a Giove nel giorno delle idi. Vi tributa loro gli onori dovuti sol-
sono otto idi in ciascun mese, che tanto al vero Iddio. Fra le cause
ordinariamente cadono nel giorno principali dell' idolatria noteremo
i3 d'egui mese, tranne i mesi di l'idea indelebile della divinità, tra voi»
IDO IDO 277
tn e guasta, che spinse l'uomo a ren- gioso; ed è probabilissimo che que-
dere un culto superstizioso a ciò sto disordine incominciasse avanti
ch'egli amava, o che stimava ec- il diluvio universale. Dopo il dilu-
rito; che ciascuna virtù diventò una vedersi avanti gli occhi i corpi
divinila., e così Minerva fu la pru* de' defunti, che avevano amati ed
denza, Venere la bellezza ; non fu- onorati in vita, o rappresentando-
rono più il tuono e il fulmine si gli uomini come se fossero vivi
prodotti dal vapore, ma Giove se con statue o pitture, eccitava a
n'armò per atterrire gli uomini, e far verso di essi atti di venera-
ima tempesta orribile sul mare si zione, la quale crescendo a poco
disse Nettuno che sollevavairato a poco arrivò ad essere perfetta
i fluiti. Sull'origine ed altro ri- idolatria. Così l'abbiamo espressa-
guardante l' idolatria diverse eru- mente uel libro della Sapienza e. i4
dizieni si leggono nella Collezione e i5. Prima però del diluvio, se-
classica ossia tesoro delle antichi- condo s. Tommaso d'Aquino, non
tà di Giuseppe Gaetano Martinelli, ci fu idolatria, per le ragioni che
Égli dunque scrive che l'uso di il fuoco il genio de' Lari o dei
IDO IDO 279
penati, che Servio Tullio si appel- in forza di severissimi editti del-
lo un Lare vivente, perchè la sua l'imperatore Teodorico il Grande.
madre concepì nel fuoco, ed isti- Il Marangoni, Delle cose gentilesche,
tuì perciò giuochi e le feste com-
i parla come durasse
dell' idolatria
pitali in onor dei Lari, indi nacque in Roma imperio del no-
sotto l'
ni Penales dalla parola latina pe- bro terzo dei re pure erano
: così
nus, eh/ è relativa a quanto trova- effigiati i Lari antichissimi idoli do-
si nella casa. II Sarnelli nel to- mestici degli antichi; così finalmen-
mo X delle Lettere eccles. p. go, te altri idoli dell' età più remote
narra che a tempo dell' imperator i quali poi in progresso di tempo,
Costanzo nel 356, essendosi tolta perfezionandosi l'arte della scoltu-
l' idolatria dalla città , erano gì' i- ra, cominciarono a formare da-
si
doli adorati nelle ville dette Pagi, gli con tutte le parti ri-
scultori
e gl'idolatri pagani. Ognun sa che cavate dalla materia di cui erano
i più antichi simulacri degl' idoli fatti i simulacri. Si deve di que-
erano semplici pietre quadrate, al- st' antico uso di formare gli idoli
le quali poi furono aggiunte la rifondere l'origine nell'imperizia
testa e le braccia, su di che è a dei primi secoli ancora rozzi , che
vedersi il Bidcrmanni, De divino la- cominciarono a dare onori divini
pidimi cultu commentano, e Seba- alle colonne o anche a* pilastri, sui
stiano Ciampi nel breve Prospetto quali fosse rozzamente effigiata a
dell'origine della statuaria, delle modo di capitello l'immagine del
varie materie in diversi tempi ado- volto di qualche celebre personag-
perate per le statue degli Dei e gio defunto , onde poi fu creduto
degli uomini, nel tom. XV del necessario e quasi arcano di reli-
Giornale della collez. di opusc. gione il formar gl'idoli senza gam-
scient. e letter. Il p. Lupi nel be, per così dire fasciati a modo
tom- II, p- 78 delle sue Disserta- di colonne , anche dopo che ere-
,
ritano o sia d'Elna, per evitare le quale rimise in piedi il culto àe*
stragi de' cristiani e moderarne il gli idoli, levò la croce dal labaro,
fervore, fecero questo canone. « Se e collocò colla sua le loro iinmagi-
alcuno spezzerà gl'idoli, e saravvi ni; impresse la sua effigie col voi-»
nel vangelo, ne mai si trova esse- cristiani , collocò la sua statua nel
re fatto dagli apostoli, non sia ri- sito di quella di Gesù Cristo, ven-
cevuto nel numero de' martiri » . ne fulminato dal cielo, e morì
Il Baronio riporta questo decreto infelicemente. Stato degl'idoli sotto
all'anno 3o5. Avendo trionfato la gì' imperatori Valentiniano, Valen?
religione cristiana per volere di te, Graziano, e Teodosio I. Perchè
Costantino, questi fece distruggere tanti idoli si ritrovino e si conser-
i templi de* Gentili ( Vedi), ed e- vino a'nostri giorni nei pubblici e
spose i loro idoli allo scherno dei privati musei , di materia diversa ;
diritto di seder nella chiesa dopo della perdita dei loro beni, ovvero
i vescovi, ma si proibisce loro di dell'esilio, e che non avendo fatta
offrire, di predicare, né di far nes- penitenza sino al presente, si pre-
suna funzione sacerdotale. Lo stes- sentano per occasione di un con-
so è ordinato dei diaconi : ma il cilio, protestando di volersi con-
concilio permette ai vescovi di ac- vertire, saranno ricevuti ascoltan-
crescere o diminuire secondo il ti sino al gran giorno di Pasqua ;
fervore della penitenza. Col canone poi staranno tre anni prostrali.
i. Quelli che sono fuggiti, ma Dopo due anni comunicheranno
furono traditi dai loro domestici, tre volte senza offerire, e tutta la
che hanno perduto le sostanze loro penitenza sarà di sei anni.
,
dere il Se un fedele il
sacrifizio. vino fiele del diavolo, per cui non
facesse è condannato a dieci anni consacravano sotto le specie del
di penitenza. Can. 17. Proibizione vino. S. Giovanni Crisostomo ed
alledonne di dar gli abiti loro per Ireneo ne fanno autore Ebione.
ornamento di una pompa secolare, Furonvi eziandio altra sorta d'I-
vale a dire pagana, sotto pena di droparastati od acquari, ch'erano
essere private della comunione per però cattolici ; ma messa che
nella
tre anni. Can. 4** Si esortano i celebravano la mattina, perchè l'o-
fedeli a non tollerare idoli nelle dore del vino non li scuoprisse ai
loro case, per quanto sarà possibi- persecutori della fede , offerivano
le, e che almeno conservino puri acqua per vino, il quale però of-
sé stessi. Can. 60. Se alcuno farà frivano nella messa vespertina.
in pezzi gì' idoli , e sarà ucciso sul IDULFO (s.). Nacque a Rati-
fatto non sarà ammesso nel nume- sbona da una delle più illustri fa-
ro de' martiri, ec. Concilio di To- miglie della Baviera, e fino dagli
ledo an. 6o3. Can. 2. Tutti gli anni più giovanili, rinunziando al-
avanzi dell'idolatria sono proibiti, le speranze lusinghiere che gli of-
come onorar delle pietre, delle fon- friva il mondo, scelse di consa-
tane, degli alberi, di osservare gli grarsi al servigio di Dio. Divenuto
auguri, o di far uso d'incatesimi." arcivescovo di Tre veri , adempì a
All'articolo Catecumeno ed altrove, tutti i doveri di zelante e vigile
si parlò degli ascoltanti o ascolta- pastore. Verso l' anno 665 intro-
tori, dei prostrati o gemiflettcnti, dusse la regola di s. Benedetto nel
ec. inoiiistei'o di 5. Masòimino, ne ac-
,,
Allorché s. Idulfo vide quella so- Chron.j e s. Cipriano nell' epist. 74,
litudine ripiena di religiosi, depose non lo fanno martire, perchè l'im-
il governo di essa nelle mani di peratore Antonino Pio raffrenò la
Leutbaldo, il quale essendo mor- persecuzione contro i cristiani, in
to nel 704, Idulfo il riprese , e grazia principalmente delle orazio-
conservò fino alla sua morte, cioè ni apologetiche di Giustino. Fu se-
liei707. Il suo nome non è nel polto nel Vaticano. La santa Sede
martirologio romano; ma si trova vacò tre giorni.
liei calendari di Francia, di Ger- IGLESIAS (Ecclesien). Città con
mania, e dell' ordine di s. Bene- residenza vescovile in Sardegna
detto, venendo onorato agli 1 1 di divisione del Capo Cagliari , capo-
luglio. luogo di provincia e di distretto, e
IGINIO (s,), Papa X. Prete greco residenza delle principali autorità
di Atene figliuolo di Filosofo, o della provincia del suo nome, in
t' otto miglia a maestro di Cagliari, gnante Papa Gregorio XVI nel
I pisani uniti ai cittadini fecero vi- concistoro de' i5 gennaio 1 844
gorosa resistenza, ma alla fine do- preconizzò in vescovo 1' odierno
\ettero cedere : i pisani vi aveva- monsignor Giovanni Battista Mon-
no stabilita la zecca. Vuoisi che vi- tixi di Cagliari canonico di quella
cino sorgesse altra città, cui die- metropolitana.
rono i latini il nome di Metalla, La cattedrale è dedicata a Dio
o piuttosto deve un tal nome ri- in onore di s. Chiara vergine. 11
norbi diocesi di Cagliari. Pio VII Teoforo. Credesi che fosse sirio di
dichiarò vescovi d' Iglesias , nel nazione, e giusta gli atti del su©
,
9.8G IGJV 1 GN
martirio fu discepolo di s. Giovan- soavità tutta divina a disprezzare
ni evangelista. Venne collocato da- la vita presente , a non agognare
gli apostoli sulla sede d'Antiochia che i beni avvenire, e non avere
verso T anno 70 di G. C., dopo la giammai timore dei mali passag-
morte di s. Evodio. Il Grisostomo geri questa terra. Le chiese di
di
ce lo descrive come un modello Asia, non contente d' aver depu-
di tutte le virtù episcopali ne' qua- tato per onorarlo alquanti vescovi
rant'anni che governò quella chie- e preti a farsegli incontro com- ,
IG\ 9.8-
quale egli facea dire al santo di quale fu con gran pompa riposto
essere stato giustamente deposto. sulla sua sede ai 3 novembre del-
Dopo ciò s. Ignazio ebbe la liber- l' 867. Dopo ilsuo ristabilimento
tà di ritirarsi in una casa di sua domandò all' imperatore ed al Pa-
madre a Pose. Essendogli ivi sta* pa la convocazione d' un concilio :
to. Lo scritto fu firmato da dieci presiedette per mezzo dei suoi le-
metropolitani, da quindici vescovi gati : vi condannò ciò eh' erasi
e da gran numero di preti e di fatto nel sinodo di Fozio, e vi ci-
monaci. L' usurpatore s che non si tò questo scismatico stesso, il qua-
credeva ancora in sicuro, consigliò le dopo essere stalo ascoltato più
1' imperatore ad esigere da Ignazio volte venne scomunicato. S. Igna-
che leggesse 1' atto di sua condan- zio d'allora in poi governò la sua
na nella tribuna della chiesa degli chiesa con saviezza e santità sem-
Apostoli, e ad ordinare che dipoi pre maggiori; e morì ai 23 di
gli si mozzasse la mano e strap- ottobre dell' 878, in età di circa
passe gli occhi. Il giorno della ottant' anni. Tanto i latini che i
e si componesse un poe-
dice che desiderio di seguirne gli esempi.
ma in onore di ». Pietro. Allor- Già proponeva di visitare i luoghi
ché i francesi nel i5ii assediaro- santi, e di chiudersi in un romi-
no Pamplona, Ignazio, che ivi tro- taggio; ma questi buoni disegni
vavasi, fece quanto potè per inco- svanivano presto la sua ambizio- :
rispetto, audò a nascondersi in una nerli insieme uniti coi legami del-
caverna un quarto di lega distan- la carità. Ma egli fu poco dopo
te. Trovato un giorno mezzo mor- costretto a separarsi da essi la :
rie de' vescovi di Albano al dire VII, e poscia da Vittore III. Chia-
del Novaes, e Prenestini secondo ro per prodigi non meno che per
il Cardella, e dal Pagi nel t. II, p. la innocenza della vita, in età cir-
1 92 del suo Breviario storico. Che ca di ottant' otto anni , e otto di
s. Pietro fosse della famiglia Aldo- cardinalato si riposò nel Signore
brandini o Aldobrandeschi dei con- nel 1088 , in Vallombrosa come
ti di Soana, lo credette anche il vogliono alcuni (il Riccy nelle sue
cardinal Pietro Aldobrandini nipo- Memorie della città di Albano lo
te di Clemente Vili, che fece di- dice morto nel 1087), o nella sua
pingere questo santo cardinale nel- diletta abbazia di Fucecchio, se-
la sontuosa sala Clementina del condo l'opinione più probabile con-
palazzo vaticano colle insegne della fermata da un antico mss. conte-
famiglia Aldobrandina. Il nostro nente la vita del santo cardinale,
Pietro ebbe per padre Desiderio che si conservava nella chiesa di
conte di Soana, come afferma il s.| Grisogono di Roma, e fu se-
Brocchi; professò quindi da fanciul- polto nel monistero di Vallombro-
lo la vita monastica in Vallom- sa. II breviario monastico de' val-
liers, ove mori l'anno 368. La sua desi sui confini della Lorena e
morte avvenne ai i3 di gennaio, della Borgogna, da ragguardevoli
o al primo di novembre, perchè parenti, e molto profittò nella let-
il suo nome è notato nell'un gior- teratura, massime nella filosofia e
no e nell'altro in martirologi mol- nell'eloquenza. Amò prima il mon-
lo antichi; il Breviario romano fa do, e andò in traccia degli onori ;
in cui forse si fece alcuna trasla- Lerino, ch'era suo parente, lo tras-
zione delle sue reliquie, che ere- se a vita penitente nel suo moni-
desi sieno state poscia abbruciate stero, ove in poco tempo divenne
dagli ugonotti. Le opere che ci modello di perfezione. Essendo s.
rimangono di s. Ilario sono : un Onorato stato eletto vescovo d'Ar-
Commentario sui Salmi; uno sul les nel ^i6 t
Ilario lo seguì ; ma
vangelo di s. Matteo; dodici libri non istetle molto a pentirsi di aver
della Trinità; un libro dei sinodi abbandonato la sua solitudine, e
o della fede degli orientali; l'apo- fece ritorno a Lerino. Non andò
logia del libro stesso ; una lettera guari però che s. Onorato obb Pi-
ad Abra sua figlia un inno del mat- ; golio a tornar secolui e dopo la ;
tino, composto per la medesima; due morte di questo santo vescovo, che
libri diretti all'imperatore Costan- avvenne verso l'anno 4^9, fu mal-
zo, ed un terzo ch'è un'invettiva grado la sua ripugnanza destinato
contro il medesimo principe; un a succedergli. La dignità episcopa-
libro contro Aussenzio ; diversi le diede nuovo lustro alle viri ti di
,
tra gli orientalied occidentali nel- l'imperatore vinto dal santo Pa-
la celebrazione della Pasqua. Nel dre, gli promise con giuramento
concilio romano celebrato nel gior- sull'altare di san Pietro di rivo-
no anniversario di sua consacra- carie, e di non più permetter-
zione, a' 17 novembre del 465, fra le. Neil' epist. i3 di s. Gelasio I,
gli altri decreti di ecclesiastica di- presso il Labbé col. 1208, si ram-
sciplina, determinò che niuno fosse menta la stessa costanza dei santi
ordinato, se non era in qualche Pontefici Simplicio e Felice III
ove fa l'analisi di questa lettera, tolo di Lucina, visse nel 494 sot *
che il Zaccaria nel tom. V della to il pontificato di s. Gelasio I.
sistetle il santo Pontefice con tanto Antonio, il cui nome eia celebre
ILA ILD 297
in Egitto, andò a visitarlo nel de- dici crude; poi per altri quattro
serto, e si diede ad imitare la sua non prese che sei oncie di pane
maniera di vivere; ma siccome quel d' orzo ogni giorno, e un poco di
luogo era assai frequentato da per- foglia cotta senz'olio. In seguito,
sone d'ogni classe che andavano sentendo annebbiarsi gli occhi ed
a ritrovar s. Antonio, e desideran- empiendosi il suo corpo di certe
do egli di vivere in perfetta soli- macchie rosse, aggiunse dell'olio
tudine, se ne partì con alcuni al- alle sue erbe; e dai sessantacjuat-
tri monaci. Ritornato nel suo pae- tr'anni fino agli ottanta, che fu il
se, e trovati morti i suoi genitori, termine della sua vita, visse di una
donò i suoi beni ai propri fratelli specie di minestra composta di fa-
ed ai poveri, senza riserbarsi nul- rina ed erbe peste, che non ecce-
la per se, e si ritirò in un deserto deva mai lecinque oncie. In tut-
ch'era a sette miglia da Mamma, to il corso di questa lunga carrie-
situato tra il mare e le paludi. ra, Ilarione ebbe a sostenere dei
s.
JVon aveva egli allora che quindi- forti combattimenti contro il ten-
ci anni : in sì tenera età e con tatore che l'importunava sovente.
una complessione assai delicata si Fece una quantità di miracoli ;
sottopose alle più. aspre penitenze. stabilì diversi monisteri nella Pa-
Il suo vestito consisteva in un sac- lestina e nella Siria ; e fece un
co, una tonica di pelle che gli avea viaggio in Egitto per assistere al-
tello. Per sei anni non prese cia- Antonio. Poscia si ritirò in una
scun dì per suo nutrimento che solitudine vicino ad Afrodita; di
quindici fichi, cui mangiava dopo là passò nel deserto di Oasi; quin-
il tramonto del sole. Lavorava di di imbarcossi alla volta della Sici-
continuo , orando e cantando le lia. I suoi miracoli scoprendolo
lodi di Dio. Cavava la terra, op- dappertutto, e volendo egli sempre
pure, ad esempio dei monaci d'E- nascondersi, andò nell' isola di Ci-
gitto, per procu-
tesseva sportelle pro, ove nell'anno 371 o 372 finì
terra, o sopra una stuoia di giun- tano dal mare, fra sterili e sco-
chi. Nei primi quatti*' anni del suo scese montagne. Il suo corpo fu
ritiro, egli non ebbe per guaren- trasportato nella Palestina dal suo
tirsi dalle intemperie, che una ca- discepolo Esichio , che lo seppellì
pannetta tessuta di giunchi ; indi nel suo monistero, poco lungi da
si fabbricò una cella che pareva Mai urna. S. Girolamo, che ne scris-
que, e poco più lunga. Dai ven- Sappiamo da Sozomeno, che nel
tuno ai ventiquattr' anni non man- quinto secolo celebravasi con mol-
giò altro che erbe immolate nel- ta solennità la sua festa, la quale
l' acqua fredda , e i tre anni se- è fissata il 21 d'ottobre.
guenti visse di solo pane con acqua 1LDA (s.), badessa in Inghilter-
e sale. Dai ventisette ai trent' uno ra. Ebbe per padre Ererico nipote
cibossi d' erbe salvatiche e di ra- di s, Edwino re dei uortumbri ;
,
anime, fu stretta con santi vincoli ti, il più noto de' quali è il libro
con molti vescovi , e soprattutto Della virginità perpetua della Bea-
con s. Aidano. I principi stessi so- ta Vergine^ eh' egli compose per
vente la consultarono sopra affari confutare Elvidio, Gioviniano e un
i'più difficili ed importanti. Ella giudeo. Abbiamo ancora molte sue
aveva una rara prerogativa nel sa- lettere e alcuni sermoni sulla Bea-
per ravvicinare gli spìriti divisi, e ta Vergine, pubblicati dal p. Flo-
terminare le discordie. Morì nel res nella sua Spana sagrada.
68p j in età di sessanta tre anni ILDEGARDA (s), badessa in
dei quali ne avea passati trentatre Germania. Nata da illustre famiglia
nello stato monastico; e il suo nella, contea di Spanheim, nel bas-
corpo fu portato a Glastembury so palatinato del Reno, fu messa
dopo che fu distrutto il suo mo- all'età di ott' anni nel monistero
nistero dai danesi circa l' anno delle vergini del monte s. Disibon-
tpo. La sua festa è segnata ai 18 do, ed ivi consagrossi al Signore.
novembre. Eletta badessa, malgrado il suo a-
JLDA (s.). V. Lutrude (s.). more per la contemplazione, atte-
1LDEBERTÒ (s.), monaco di se ai bisogni delle sue figlie spiri-
Fontenelle. V. Vandbegesilo (s.). tuali come ciò solo occupasse tutti
ILDJEBERTO, Cardinale, lldel- i suoi pensieri. Essendosi la sua,
berlo fu creato cardinale prete dei comunità fatta assai numerosa, si
lessandro III, e pose la sua soscri- perto presso Binghem. Fondò po-
zione ad un bolla spedita da lai scia il monastero di Eibingen o
Papa nel 1177 in Venezia, a fa- Binghem nella diocesi di Magonza,
vore della chiesa di s. Maria del- e morì ai 17 di settembre 11 79,
l' organo. nell'anno ottantesimosecondo di sua
ILDEBRANDO, Cardinale. Il- età. Santa Ildegarda non fu mai
debrando cardinale vescovo di Sel- solennemente canonizzata; ma è
va Candida, è registrato tra car- i onorata in molte chiese partico-
dinali di Sergio IH del 904, dal lari e il suo nome leggesi nel
,
cui stava lontana circa trenta sta- che si trovò presente al V genera-
di, all'est del monte Ida. Sembra le, come rappresentante d'Eupeprio
abbia avuto per fondatore Teucro di Cizico suo metropolitano; Nice-
oppure Scamandro, il cui regno ri- ta che fu al VII concilio genera-
sale all'anno i552 prima dell'era le, e Giorgio che intervenne al-
nostra, e da Ilo prese il nome di l' Vili. Oriens crist. t. I, p. 775.
Ilio. Priamo l'ultimo de'suoi re vi ILISTRA o ILISTRUM. Sede
fece erigere una cittadella sopra u- vescovile della Licaonia, nella dio-
na montagna che chiamò Pergamo. cesi d' Asia, sotto la metropoli di
Al tempo di questo principe si Iconio, eretta nel V secolo, e chia-
trovava essere la capitale di un mata pure Helistra e Lystra. Ne
regno esteso e molto florido, com- furono vescovi Martino che si re-
prendendo la Misia e diverse iso- cò al primo concilio d' Efeso, ed
le, ed avea numerosa popolazione Onesio che fu a quello di Calce-
e potenti alleati. Molto tempo dopo donia. Oriens christ. 1087.
t. I, p.
la' distruzione di Troia, nel 1209 1LLESCAS, Borgo
Illarcuris.
avanti l'era cristiana, formossi colle della Spagna ove sono case ben
sue rovine una nuova città, non fabbricate, e nella chiesa del con-
nel luogo medesimo, ma un poco vento si venera l' immagine della
più al nord, ai di là della con- Beata Vergine, che dicesi essere
giunzione dello Scamandro e del stata nell'oratorio di s. Ildefonso,
Simoenta, e più in vicinanza al- per la popolo ha gran di-
quale il
l' Ellesponto che non era l' antica. vozione. Era anticamente una cit-
Non era che un borgo quando tà, che si pretende fondata da al-
Alessandro il Grande vi giunse do- cuni sacerdoti greci chiamati Cu-
pò la battaglia del Granico: sa- reteSj e ch'essi le abbiano dato il
grificò a Minerva, ed ordinò l'in- nome ò* Marcili is che si conservò
grandimento del borgo , il quale sino al IV secolo. Molto soffrì du-
venne considerabilmente accresciuto rante le guerre degli anni 1808
dopo che romani che lo fortifi-
i al 1814. Nel 1379 vi fu tenuto
carono, come originari dell' antica un concilio contro l'antipapa Cle-
Troia lo esentarono dalle imposte. mente VII, al principio del gran-
Da quest' epoca il borgo fu anno- de scisma d'occidente. Aguirre to-
noverato tra le più distinte città, mo III.
alla destra della Drava , allorché coli di Gorizia e d' Istria ; la cit-
faccia come in cielo ; che l' ora- mondo, e che in allora non vi sa-
setta d'illuminati fu pure scoperta distinti col titolo d'illustri viene co-
in Francia nel i634- La Piccardia piosamente riportato dal Cujacio
ne fu infetta per la prima pegii e da Donello. L'illustris è l'aggiun-
errori che vi seminò Pietro Guerin. to che usa il Papa a tutti i re ,
nel i635 dallo zelo di Luigi XIII. nostro N. Polonia regi illustri; e
Tra le diverse stravaganze de'gue- così ai re di Sardegna, di Napoli,
rineti essi credevano che Dio aves- d'Inghilterra, ec. Secondo il titola-
se rivelato a fratello Antonio Jiuc- no dei primi imperatori il titolo
quet una pratica di fede e di vi- di Magnifico (Pedi) equivale al-
ta sopprimente, colla quale in bre- l' illustre, uno dei tre titoli di pri-
vissimo tempo potevasi acquistare ma classe. In un istromento del
il medesimo grado di perfezione io3o estratto dall'archivio di s.
avevano mai saputo cosa fosse spi- Domna Bona illustrissima foenù-
ritualità; che tutta la Chiesa era na soror Domini Johannis illustris.
ignorante della vera pratica del In un diploma del 1 1 91 si trova:
Credo ; che 1' uomo era libero di Isabella quondam illustris Amai-
3o8 ILL ILL
rivi regi* jerosolomitani Jilia ; ed sta cortesia a' gentiluomini anche
in un documento del 12 16; A qualificati Bernardo fecero e Tor-
Domìni Leonis illustrissimi regis quato Tasso, con dire V. : S. illu-
Arminiae avunculi mei, et rogata stre. Così il Fabricj signor di l'ei-
ri, ai ad altri
re, e sovrani d'Eu- e molto reverendo j ed il cardinal
ropa, come ne fanno fede incontra- Barberini nipote d' Urbano Vili
stabili documenti e monumenti. I dava il Molto illustre e molto re-
secolo XVI, nel di cui decorso per mina vidua Hadriani nobilis viri,
illustrissimi e reverendissimi mon- presso il citato Galletti pag. 199.
signori s'intendevano senza altro ag- Nel 1004 Illuslrissimus vir Domnus
giunto i cardinali di santa Chiesa. Johannes, si legge in una perga-
Nota il Parisi che nelle segreterie mena dell' archivio del monistero
de' sovrani difficilmente si altera il di Campo Marzo. Nel 101 e io 12 1
di Tivoli. Torquato Tasso non sen- Urbano VIII a' io giugno i63o
za ragione preferisce Y Illustrissimo tolse loro il titolo d' Illustrissimi,
al Serenissimo. Casa chiama Il-
Il e sostituì quello di Eminenza o
lustrissima Signoria , e Bernardo Eminen fissi mo ( Vedi).
Tasso Illustrissima Repubblica Ve- I Papi però continuarono a chia-
neta. Il Borghini disse al duca di mare i cardinali col titolo di Re-
Toscana Eccellenza Illustrissima. verendissimi (Vedi). Dirigendo poi
Verso il fine del secolo XVI il ti- i Papi bolle, brevi, e lettere lati-
tolo d' Illustrissimo ed Eccellentis- ne ad uno dei sei cardinali vesco-
simo [Fedi), che già fu attributo vi suburbicari usano la formula
di soli principi sovrani, si era tanto Venerabili fratri nostro, agli altri
prostituito,che sino i nobili d' in- cardinali Dilecto filio nostro, ben-
fimo rango lo pretendevano. L'Il- ché sieno vescovi di giurisdizione.
lustre ed il Molto Illustre che sul Quando il Papa parla collettiva-
principio dello stesso secolo soleva mente al sacro collegio, o nomina
darsi a' principi cadetti, era pas- una qualche congregazione cardi-
sato ad onorare la plebe. Quando nalizia usa le parole Venerabiles :
con cui l'onoravano gli arciduchi tolo d' Ill.ma solamente, ed anche
d'Austria, e gli elettoli del sacro coli' usare questa o quella forinola
romano impero, non facendone pe- nella ripetizione in (ine della lette-
rò querela, e trattando cortesemen- ra. Altra distinzione i cardinali l'u-
te col suo ambasciatore. Giusto sano nelle espressioni della chiusadel-
Lipsio dopo aver discorso nella la lettera, ed in quelle della sottoscri-
Istituzione epistolica delle forinole zione. Ai prelati di mantellone i car-
costumate anticamente, scrive nel dinali danno Xlll.mo Signore; cosi
cap. II. » Ego hodie temperem ai canonici delle patriarcali e cat-
ad usum nostri aevi, et alieno in- tedrali cospicue, dignità di capito-
genio inlerdum serviam potius li, e vicari generali di chiese di-
quam meo. Ad doctos, probos, sim- stinte; agli altri vicari generali , e
plices, simplicia haec serventi. Ad dignità di secondo rango il R.mo
magnates ali ter, uec temere nonien Signore. Ai vicari generali, dignità,
ineum praeposuerim, et appellandi e canonici di diocesi, terre e città
formula potius scripserim. Maxime di terzo rango i cardinali scriven-
rex, illustrissime princeps, amplis- do loro usano i titoli di Molto Il-
sime domine, etc. " Ma oggi gli lustre e Molto Rev. Signore j al-
converrebbe riformare nuovamente trettanto ai parrochi e sacerdoti,
il cerimoniale, molto più nello scri- ec. ec. Ora eh' è invalso senza
vere volgare, come porta l'usanza, distinzione il titolo di Eccellenza,
il comodo ed il bisogno , perchè questo i cardinali lo danno agli am-
Apollo rescrisse al memoriale di basciatori di principi, al senatore
Stefano Guazzo, il quale lo prega- di Roma, ministri primari di corti
va che volesse moderare la stra- regie, grandi di Spagna, cavalieri
vaganza de' titoli, scrivendo esso del tosone d'oro, non che alle loro
lettere d'officiosità e complimento mogli ec. ; tutta volta va uotato che
ad Annibale Guasco : sino a' nostri giorni tali personag-
*> Padre di vani titoli è l'abuso, gi furono dai cardinali trattati coi