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CAPO 1 LO SCAMBIO INTERNAZIONALE DELLE MERCI

IL TERRITORIO DOGANALE Un territorio doganale non necessariamente coincide con il territorio di un singolo stato. Basti pensare al territorio doganale dellUE che in realt linsieme dei territori di ogni stato membro. Nel territorio doganale, limport-export delle merci soggetto a disposizioni comuni e allosservanza di ununica tariffa doganale per lapplicazione dei dazi e delle altre misure economiche e commerciali. da considerare area di libero scambio, linsieme di due o pi territori doganali dove sono stati soppressi i dazi doganali tra i paesi membri dellarea di libero scambio. Ununione doganale invece, a differenza dellarea di libero scambio, segue la stessa politica per quanto riguarda i dazi doganali da applicare con i paesi terzi. IL DAZIO NEL TEMPO Il termine dazio deriva dal latino datio significa dare. Storicamente si trova traccia di un ordinamento doganale nella citt di Atene nel V sec. a.C., dove le merci in entrata e in uscita dal porto del Pireo venivano soggette a dei dazi suddivisi in marittimi, terrestri e interni ma che avevano come unico obiettivo quello di rappresentare unentrata e non avevano quindi, una funzione protezionistica. In epoca romana invece, i tributi confluivano in un aerarmi. Nellimpero bizantino si ebbe una maggiore ingerenza da parte delle autorit nella riscossione dei tributi doganali con listituzione di un dazio ad valorem. Nel medioevo, e in particolar modo nellet comunale, si affacciarono numerose imposte doganali che gravavano su ogni ponte, passaggio o mezzo di comunicazione di particolare importanza strategica. Durante il medioevo, solo Federico II, tent di sopprimere numerosi dazi interni creando ununica dogana di confine intuendo anzitempo che i numerosi diritti di transito e le dogane cittadine, costituivano un forte blocco ai commerci. Una prima unificazione del sistema doganale si ebbe nella seconda met del 1600 con Colbert che cre ununica zona doganale nella Francia centrosettentrionale sostituendo le numerose misure commerciali interne con ununica dogana di confine che fu poi estesa a tutta la Francia solo con la rivoluzione francese nel 1789. In Italia, lunit doganale ha avuto un percorso particolarmente tortuoso ed avvenuta tra tante difficolt, solo con lunit del Paese. GLI ACCORDI COMMERCIALI DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE Il GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) del 1947 da considerare come una pietra miliare perch era un accordo mediante il quale i paesi che detenevano la maggior parte del commercio mondiale, avevano come obiettivo quello di contribuire al progressivo sviluppo dei paesi contraenti eliminando le barriere al commercio internazionale. Mediante questaccordo, erano periodicamente aperti dei round, dove i

paesi aderenti simpegnavano nelleliminare delle barriere commerciali. Il Dillion Round e il Kennedy Round degli anni 60 furono molto importanti perch i paesi sviluppati assunsero limpegno di ridurre o eliminare le barriere commerciali verso le esportazioni dei prodotti dei paesi in via di sviluppo. LUruguay Round stato lultima sessione del GATT che poi diventata lOrganizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Allinterno dellUruguay Round sono stati molto importanti gli impegni a ridurre le barriere tariffarie sui prodotti agricoli e quelli del settore tessile (Accordo Multi fibre) con la successiva introduzione di misure di salvaguardia e i dazi antidumping. Con la successiva istituzione del WTO, i paesi aderenti non erano pi paesi contraenti ma divennero paesi membri del WTO che appunto si trasform da accordo in organizzazione. Lobiettivo dellorganizzazione sono gli stessi di quelli del GATT e cio una riduzione sostanziale delle tariffe, la rimozione delle barriere commerciali. Dopo la seconda guerra mondiale, il quadro economico per lEuropa era drammatico. Fu cos auspicata la stipulazione dintese che realizzassero aree di libero scambio con la progressiva riduzione o eliminazione delle barriere tra gli stati e i dazi doganali. Importante per il recupero economico dellEuropa fu il famoso Piano Marshall che aveva come obiettivo quello di risanare le economie dei paesi europei attraverso prestiti e doni che ogni singolo stato avrebbe ricevuto per la ricostruzione. In seguito il Piano Marshall, nacque unorganizzazione permanente chiamata OCSE a cui hanno successivamente aderito anche altri paesi extraeuropei come gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e il Messico. Sempre nel secondo dopoguerra, si ebbe una progressiva integrazione dellEuropa che inizio con la creazione del Consiglio dEuropa che fu sollecitata da numerose manifestazioni organizzate dai movimenti europeisti che invocavano lavvento dellunione politica europea sotto forma di federazione di stati. La nascita dellintegrazione europea si pu far risalire al progetto illustrato da Robert Schumann che dimostr limportanza di ununificazione irreversibile per realizzare gli interessi degli stati membri. Era intrinseca nella proposta di Schumann, un concetto di sovra nazionalit che si traduce nella piena indipendenza e autonomia di poteri e funzioni dellorganizzazione rispetto agli stati. Alcuni paesi come la Gran Bretagna, hanno preferito non aderire alle proposte dintegrazione e realizzare una zona di libero scambio entro la quale attuare soltanto progressive riduzioni daziarie e libera circolazione di determinati gruppi di merci, lasciando a ciascun paese dellassociazione, la libert di adottare la propria tariffa doganale nei confronti dei paesi terzi. Numerosi altri paesi, oltre a quelli europei, simili per cultura e sviluppo economico, hanno concluso accordi o avviato progetti di progressiva eliminazione degli ostacoli tariffari. Tra le pi importanti bisogna ricordare: - lEFTA che adesso costituita da Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera che non fanno parte dellUE ma partecipano allarea di libero scambio che era in precedenza vigente per i paesi dellUE che adesso invece si trasformata in unUnione doganale per tutti gli altri CEFTA che risale al 1992 ed un accordo di libero scambio tra alcuni dei paesi ex sovietici UMA che rappresenta un accordo tra Algeria, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia NAFTA che rappresenta un trattato di libero commercio tra USA, Messico e Canada, il trattato prevede che merci, servizi e investimenti vengano trattati come se fossero nazionali mentre per quanto riguarda gli scambi con i paesi terzi, i membri del NAFTA mantengono le proprie norme relative allimportazione. ASEAN un organizzazione di nazioni situate nel sud-est asiatico il MERCOSUR invece ununione doganale tra Paraguay, Uruguay, Argentina, Brasile e Venezuela. Essendo ununione

doganale, il trattato consente la libera circolazione dei beni e dei servizi cos come una politica commerciale comune nei confronti dei paesi terzi. LINTEGRAZIONE EUROPEA Il progetto di Schumann era frenato da molteplici difficolt a causa anche delle notevoli differenze presenti tra le economie europee soprattutto nel secondo dopoguerra. Si pens quindi di dar via ad una prima attuazione pratica del progetto con il carbone e lacciaio che erano necessari per la ricostruzione delle economie. Si istitu quindi la CECA (Comunit Economica del Carbone e dellAcciaio) con la conseguente abolizione di tutte le barriere tariffarie che potevano influire sulla distribuzione del carbone e dellacciaio. Il trattato della CECA fu uno stimolo per una maggiore integrazione tra i paesi europei. Importante fu la creazione di un Mercato Comune Europeo con il Trattato di Roma del 1957 tra i paesi del Benelux, la Francia, la Germania e lItalia. Il Mercato Comune Europeo assunse successivamente il nome di CEE). Importante fu anche la Comunit Europea dellEnergia Atomica (Euratom). Il trattato di Roma avvi il processo di abolizione tra li stati membri, di ogni dazio allimportazione o allesportazione di beni, capitali e servizi. Nel 1965 stata decisa lunificazione della CECA, CEE ed EURATOM.

CAPO 2 LUNIONE EUROPEA


Unistituzione dellUE il Consiglio Europeo che costituito dai Capi di governo (o di stato nel caso della Francia) degli stati membri e dal Presidente della Commissione europea con i rispettivi Ministri degli Esteri. Il Consiglio Europeo ha il compito di diramare le linee guida dellUnione in materia di politica economia, monetaria ed estera. Il Consiglio dei Ministri invece, composto dai Ministri di ogni stato membro competenti per la materia di volta in volta discussa. Ogni stato membro presidente del Consiglio dei Ministri per un periodo di 6 mesi a rotazione. Il Parlamento Europeo composto da membri eletti direttamente dai cittadini ogni 5 anni. Il Trattato di Roma riconosceva al Parlamento un ruolo consultivo ma il trattato di Maastricht ne ha ampliato i suoi poteri. La Commissione unistituzione politicamente indipendente ed considerato il motore dellintegrazione europea. La Corte di Giustizia ed il Tribunale di primo grado hanno invece il compito di interpretare ed applicare i trattati della UE. La Corte composta da 27 giudici e le sue decisioni sono vincolanti per gli stati membri. Anche i giudici del Tribunale di primo grado sono 27. Altre istituzioni europee importanti sono il Comitato Economico e Sociale che un organo consultivo composto dai rappresentanti delle varie categorie economiche (es. agricoltori, commercianti, artigiani e pescatori). Il Comitato delle Regioni composto dai rappresentanti regionali e hanno il compito di far conoscere i punti di vista locali e regionali su proposte della Commissione. La Banca Centrale Europea definisce la politica monetaria dellUnione con poteri anche legislativi in materia di politica monetaria. La Banca Europea degli Investimenti ha il compito di finanziare le regioni pi svantaggiate economicamente. Importante anche la Corte dei Conti che ha il compito di controllare il bilancio della UE ed composta da 27 membri.

GLI ATTI NORMATIVI Il diritto comunitario costituito dai trattati (diritto primario), dagli accordi internazionali e dal diritto derivato che a sua volta si distingue in vincolante (regolamenti, direttive e decisioni) e non vincolante (pareri e raccomandazioni). Un regolamento obbligatorio per tutti i suoi elementi ed esclusa la possibilit di derogare anche parzialmente alcune delle norme contenute nel regolamento. Una direttiva vincola invece gli stati per quanto riguarda il risultato da raggiungere, delegando quindi gli organi nazionali in merito alla forma ed ai mezzi da attuare per raggiungere lobiettivo contenuto nella direttiva. La direttiva impone quindi agli stati membri, di adottare provvedimenti appropriati che consentano di realizzare gli obiettivi comunitari. Le direttive vengono largamente utilizzate con lobiettivo di armonizzare le legislazioni nazionali. La decisione obbligatoria in tutti i suoi elementi e si differenziano dai regolamenti che invece hanno portata generale. Tramite un decisione quindi, le istituzioni possono vincolare anche solo uno stato membro o un cittadino dellUnione. Le raccomandazioni e i parere non sono vincolanti. Sul piano formale i pareri vengono richiesti agli organi comunitari e quindi presuppongono una iniziativa da parte degli interessati mentre le raccomandazioni provengono direttamente dagli organi comunitari. Da un punto di vista invece sostanziale, i pareri permettono alle istituzioni di pronunciarsi in maniera non vincolante nei confronti dei destinatari su questioni riguardo il soggetto richiedente. Le raccomandazioni consentono invece alle istituzioni, di suggerire una linea di condotta riguardo dei problemi di carattere pi ampio e generale. LITER LEGISLATIVO Listituzione che propone le leggi quasi sempre la Commissione. La proposta legislativa viene trasmessa al Parlamento e poi in genere ad una commissione parlamentare che prepara che prepara una relazione da sottoporre allassemblea parlamentare. successivamente necessario il parere del Comitato Economico e Sociale e/o del Comitato delle Regioni, della Banca Centrale Europea e della Corte dei Conti. La proposta legislativa passa poi al Consiglio e se approvata, entra in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della UE. LA COSTITUZIONE EUROPEA Nel 2004 a Roma, gli stati membri hanno sottoscritto la Costituzione per lEuropa, destinata ad entrare in vigore dopo la ratifica di tutti i paesi secondo le proprie procedure costituzionali. Non tutti gli stati hanno per ratificato il trattato. Il testo approvato prevede tuttavia alcune modifiche, come quella riguardante il Consiglio europeo la cui presidenza non verr pi esercitata da ciascun stato membro a rotazione per 6 mesi ma dopo una elezione a maggioranza con mandato di 2 anni e mezzo rinnovabile. Per il resto, le istituzioni e gli organi gi esistenti resteranno in vigore. La Costituzione prevede, inoltre, listituzione di un Consiglio degli Affari esteri, presieduto da un Ministro nominato dal Consiglio a maggioranza qualificata. Il ministro degli Affari esteri sar anche vicepresidente della Commissione e sar il responsabile dellesecuzione della politica estera dellUnione nel suo insieme. Da un punto di vista delle fonti del diritto invece, non verranno pi emanate le direttive che di fatto vengono sostituite dalle leggi quadro.

LE RISORSE PROPRIE Solitamente, le organizzazioni internazionali si finanziano grazie ai contributi da parte degli stati membri oppure mediante entrate proprie. La Comunit Europea ha inizialmente fatto ricorso al sistema della contribuzione degli stati membri ma a partire dal 1971 sono state attribuite alla Comunit delle risorse proprie da ricavarsi con i dazi doganali, le risorse di origine agricola legati agli scambi con i paesi non membri nel quadro della politica agricola comune, con una frazione dellimposta sul valore aggiunto pari allo 0.5% della base imponibile IVA armonizzata e livellata, con una quarta risorsa costituita da unaliquota calcolata in base al reddito nazionale lordo degli stati membri e da altre entrate. LE POLITICHE COMUNI In questi anni sono state prese iniziative politiche comuni in ampi settori. Uno di questi lunione doganale che ha permesso una completa liberalizzazione degli scambi tra i paesi membri con labolizione dei dazi e di altre limitazioni e unapplicazione uniforme delle tariffe doganali nei confronti degli altri stati. La UE si inoltre, impegnata a rimuovere tutti gli ostacoli al commercio internazionale in collaborazione con la WTO applicando al contempo, degli strumenti di difesa commerciale come lantidumping, la politica antisovvenzioni e le misure di salvaguardia. Particolarmente importante, la politica agricola comune cos come la politica industriale, della concorrenza, dellenergia e della ricerca, della tutela dellambiente e la politica sociale che ha come scopo quello di armonizzare e migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini degli stati membri. ASPETTI DOGANALI DELLA POLITICA AGRICOLA Al momento della stesura del trattato istitutivo della CEE, il settore agricolo allinterno dei singoli paesi membri era molto differente sia rispetto alla popolazione occupata nel settore che come contributo dellagricoltura al prodotto nazionale, alla produttivit e ai prezzi. Era necessaria quindi una politica agricola comune per portare indubbi vantaggi sia per gli agricoltori (che con la creazione di un mercato unico avrebbero potuto produrre su pi vasta scala, creare maggiori economie di scala e specializzarsi) sia per i consumatori (che avrebbero avuto a disposizione un maggiore potere dacquisto e una maggiore variet di prodotti a prezzi pi competitivi). La politica agricola comune si basa quindi su 5 obiettivi fondamentali come laumento della produttivit incentivando il progresso tecnologico, assicurare un livello di vita equo per gli agricoltori, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e raggiungere prezzi ragionevoli per i consumatori. La realizzazione di un mercato unico implica la totale liberalizzazione degli scambi e quindi la soppressione dei dazi doganali, larmonizzazione della normativa agricola e una uguale tariffazione doganale nei confronti dei paesi non membri dellunione. Un punto fondamentale per la creazione del mercato comune la protezione del mercato interno dalle importazioni a basso prezzo e dalle fluttuazioni del mercato mondiale che assicurata da dazi doganali il cui scopo e quello di compensare la differenza tra i prezzi dei prodotti importati e quelli praticati nel territorio della UE. Se i prezzi mondiali sono superiori ai prezzi europei, un dazio allesportazione pu dissuadere i produttori dal vendere sul mercato mondiale quando sui mercati interni siano possibili situazioni di

penuria. Al contrario, viene incentivata lesportazione di quanto prodotto in quantit eccedente rispetto ai fabbisogni interni, mediante lerogazione di restituzioni allesportazione. Per uno stesso tipo di prodotto agricolo e per tutti i paesi della Comunit, viene fissato ogni anno un prezzo indicativo che costituisce il prezzo che, in condizioni normali, dovrebbe avere nel corso dellanno la qualit tipo del prodotto agricolo stesso. A seconda delle esigenze, sono possibili 3 tipologie di strumenti o meccanismi per poter raggiungere gli obiettivi della PAC (politica agraria comunitaria): la vendita garantita, gli aiuti e la protezione dalle importazioni a basso prezzo. Allo scopo di limitare alcune produzioni eccedentarie e stabilizzarne quindi il mercato, sono stati presi alcuni provvedimenti nella produzioni di alcuni prodotti: - per lo zucchero, la sua produzione viene fissata annualmente per ogni stato membro e leventuale superamento delle quote comporta lapplicazione di contributi punitivi che hanno lo scopo di non portare a produzioni eccessive anche per il latte viene applicata la stessa politica nel caso del vino invece, prevista la possibilit di sottrarre alla commercializzazione le produzioni eccedentarie procedendo alla distillazione ed al recupero dellalcool etilico. La vendita garantita interviene quando il 70% circa dei prodotti caratterizzati da un eccesso di produzione e dal conseguente rischio di un prezzo non remunerativo sul mercato, beneficia di un sistema fondato su un prezzo di intervento. I produttori possono infatti contare su un profitto minimo garantito qualora non possa essere realizzato un prezzo maggiore nel corso delle normali operazioni di mercato. Il prezzo di intervento, in genere si colloca tra il 90 e il 95% del prezzo indicativo, costituisce quindi una soglia di garanzia perch secondo la normativa comunitaria, c lobbligo da parte degli stati membri di acquisire le produzioni. Quando i prezzi di mercato scendono al di sotto di un certo livello, i produttori, se non ritengono opportuno affrontare il rischio delle condizioni di mercato per esitare il loro prodotto ad un prezzo maggiore di quello di intervento, hanno la possibilit di vendere anche lintera disponibilit ad istituzioni preposte a questo scopo. Sono stati creati quindi in ogni stato membro, degli organismi di intervento (in Italia AGEA) con il compito di ritirare dal mercato i prodotti a loro offerti, che possono essere immagazzinati e immessi nuovamente sul mercato qualora si verifichino opportune condizioni, oppure destinati ad usi particolari, trasformati o distrutti. Originariamente, la politica agricola comune prevedere misure di aiuto allo scopo di raggiungere lautosufficienza produttiva, mantenere i prezzi al consumo relativamente bassi e garantire allo stesso tempo, un certo reddito ai produttori. Successivamente, la PAC stata orientata verso gli interessi dei consumatori lasciando gli agricoltori liberi di produrre ci che esige il mercato e il regime degli aiuti alla produzione stato gradualmente sostituito da forme di pagamento diretto alle aziende.

PROTEZIONE DALLE IMPORTAZIONI A BASSO PREZZO I prezzi dei prodotti agricoli praticati sul mercato comunitario sono generalmente pi alti di quelli praticati sui mercati internazionali, allo scopo di colmare questa differenza e proteggere i produttori europei, sugli scambi con i paesi terzi possono essere applicati diritti specifici. In altre parole, il prezzo dei prodotti importati da paesi terzi, viene ricondotto al cosiddetto prezzo di entrata che tiene conto del prezzo di vendita dello stesso prodotto sul mercato interno. Le modalit pratiche del calcolo sono varie ma in

genere si pu affermare che, tale calcolo si riduce sempre alla differenza tra il prezzo mondiale ed il prezzo di entrata fissato dalla Commissione in modo tale che il prezzo di un prodotto importato non possa mai scendere al di sotto di una quotazione stabilita. Pu tuttavia essere prevista lipotesi in cui limposizione dei diritti ha la funzione di prevenire situazioni di penuria. RESTITUZIONI ALLESPORTAZIONE Per agevolare e stimolare le esportazione di alcuni prodotti agricoli (zucchero, latte, carni, uova ecc) pu essere concessa una restituzione che ha lo scopo di compensare la perdita legata alla differenza tra il prezzo di mercato allinterno della UE (pi alto) e quello sul mercato mondiale. Il beneficio della restituzione allesportazione pu essere ottenuto con 3 diverse modalit: lerogazione diretta, quella anticipata o facendo richiesta di prefinanziamento. Tramite lerogazione diretta, la restituzione avviene a esportazione conclusa. La restituzione pu quindi anche essere anticipata rispetto allesportazione ed il versamento di una adeguata cauzione che viene recuperata prestando la documentazione attestante lesportazione avvenuta. possibile anche ottenere un prefinanziamento che consente anche in questo caso, lanticipo dellimporto della restituzione, qualora la merce da esportare sia il risultato di una trasformazione di altri prodotti oppure sia preventivamente sottoposta al regime di deposito doganale o immagazzinata in una zona franca. Anche in questo caso il prefinanziamento subordinato al rilascio di una cauzione. Le autorit competenti degli stati membri possono rifiutare la concessione del beneficio se la persona del richiedente non tale da garantire che linsieme delloperazione avvenga conformemente alla normativa. AGEA Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura ha il compito di intervenire sul mercato agricolo comunitario per sostenere comparti in situazioni temporalmente circoscritti al fine di riassorbire la temporanea sovra capacit produttiva e quindi ristabilire lequilibrio del mercato stesso. Esegue anche le forniture dei prodotti agroalimentari disposte dallo stato italiano cos come ha il compito di regolare il mercato interno del grano, delle carni bovine e dei mangimi destinati allalimentazione del bestiame. SAISA La SAISA ha lo scopo di concedere le restituzioni per compensare la differenza tra il prezzo internazionale e quello comunitario. LAZIONE COMUNE NEL SETTORE INDUSTRIALE La soppressione dei dazi doganali non stata sufficiente a superare le difficolt di alcuni settori industriali e a far fronte alla necessit di sviluppare le industrie a tecnologia avanzata. La politica industriale comune si sviluppata concentrandosi sulla realizzazione di un mercato comune e rispondendo ai problemi specifici dei differenti settori. Gli ostacoli materiali alla libera circolazione dei beni e delle persone erano costituiti dai posti di frontiera tra i paesi membri. Gli ostacoli fiscali agli scambi sono stati eliminati armonizzando le aliquote IVA e gli ostacoli tecnici che derivano dalle differenze delle disposizioni nazionali relativamente alla qualit, alla composizione e al controllo delle

merci sono anche stati eliminati creando norme valide per tutta la UE. La politica industriale comune incentrata in unazione settoriale si sviluppata procedendo ad un adeguamento quantitativo della capacit produttiva e ad miglioramento della produttivit stessa. Lazione stata indirizzata verso alcune produzioni industriali come quelle dellacciaio, o in altri settori come quello tessile e dellabbigliamento e delle calzature. Per quanto riguarda la promozione di industrie in espansione, lazione si rende necessaria per il raggiungimento di una dimensione indispensabile imposta dalla concorrenza internazionale e si indirizza in misura preponderante verso settori a tecnologia avanzata come quelli dellaeronautica. PROBLEMI DELLE INDUSTRIE TESSILI E DELLABBIGLIAMENTO Da diverso tempo, il settore dei tessili e dellabbigliamento incontra una serie di difficolt di ordine strutturale e congiunturale che hanno portato ad una riduzione della produzione. Le cause sono diverse ma riconducibili soprattutto alla concorrenza sempre pi crescente di imprese provenienti da paesi con un costo del lavoro e delle materie prime pi basso in particolar modo per la produzione di massa non legata alla moda. Gi nel 1973 la Comunit ha negoziato lAccordo Multi fibre che stato prolungato fino al 1992 legalizzando le restrizioni quantitative in deroga ai divieti GATT frenando la tendenza allaumento delle importazioni soprattutto provenienti dai paesi asiatici. Nel corso dellUruguay Round nel 1994 si stabilita la progressiva eliminazione del sistema dei contingenti importabili dellaccordo multi fibre completata nel 2005. Adesso vengono invece applicati degli strumenti consentiti dai negoziati internazionali come le misura contro il dumping, le sovvenzioni e le frodi nonch in materia di protezione dei diritti intellettuali o attuando clausole di salvaguardia. Proprio questi strumenti vengono oggi presi in considerazione per arginare le esportazioni cinesi che sono particolarmente competitive soprattutto nel settore dei tessili e dellabbigliamento grazie al basso costo della manodopera cinese. IL MARCHIO DORIGINE La difesa delle industrie UE secondo il principio della preferenza comunitaria pu essere efficacemente perseguita anche con la qualit della produzione e luso del marchio di origine che ha un duplice effetto: informa sul luogo in cui effettivamente avvenuta la fabbricazione del bene e ostacola attivit e pratiche illecite dei produttori e degli importatori. Un prodotto viene considerato originario del paese in cui stato interamente ottenuto o se in parte fabbricato altrove, del paese in cui avvenuta lultima trasformazione o lavorazione sostanziale, economicamente giustificata. Il fenomeno della contraffazione, se non efficacemente contrastato, provoca seri danni economici e numerosi effetti lesivi degli interessi dei produttori, dei consumatori e dello stato. La diffusione di merci contraffatte provoca una diminuzione del fatturato delle imprese con la conseguente perdita di quote di mercato con ripercussioni negative in termini di immagine presso i clienti. In generale si assiste ad una riduzione dellattivit produttiva e perdita di porti di lavoro. Si pu parlare anche di truffa nei confronti dei consumatori soprattutto quando il loro acquisto non consapevole riguardo le caratteristiche e la qualit dei prodotti. Importanti sono anche le perdite e i danni allerario statale in seguito allevasione delle imposte dirette ed indirette legate a questo tipo di commercio.

ACCORDI PREFERENZIALI La UE consente un accesso preferenziale ai suoi mercati esentendo dai diritti doganali o a dazi ridotti le importazioni provenienti dai paesi meno sviluppati e da economie in via di sviluppo grazie ad un sistema delle preferenze tariffarie generalizzate (SPG). Le ragioni della concessione di tali facilitazioni dal 1971 possono essere individuate nellinteresse diretto che la UE ha nel aiutare alcuni paesi da cui dipende per aspetti legati alle materie prime e allenergia. Inoltre, i paesi industrializzati vedono con favore lapertura di nuovi mercati per le loro esportazioni e perseguono quindi lobiettivo di aumentare le entrate dei paesi a basso reddito e favorire la loro espansione economica.

CAPO 3 LA NORMATIVA DOGANALE


I principi su cui si basa lintera normativa doganale si concentrano sullapparato fiscale che non deve mortificare le attivit economiche e gli scambi con lestero ma favorirli e che la legge doganale non ha finalit di carattere esclusivamente fiscale ma anche obiettivi legati alleconomia del paese. Un altro principio riguarda il momento in cui si crea lobbligazione doganale che nella legislazione precedente era identificato nel passaggio della linea doganale mentre attualmente viene considerato il momento in cui la merce immessa al consumo escludendo quindi, le merci deperite per casi fortuiti o di forza maggiore. Un altro principio riguarda il decentramento ad organi periferici di maggiori competenze. Il territorio doganale dellUE costituito dallinsieme delle zone geografiche sotto la sovranit degli stati membri ed delimitato da una linea doganale. LOBBLIGAZIONE DOGANALE Fra i principali diritti, ci sono i diritti di confine come i dazi doganali di importazione e di esportazione, i dazi aggiuntivi del settore agricolo, le altre imposizioni previste dai regolamenti comunitari. Lespressione dazi doganali pu essere intesa in senso stretto, e in questo caso riguarda limposta da pagarsi al momento in cui una merce viene immessa in libera pratica nella UE, la seconda e cio i dazi in senso lato, si riferisce alle imposte il cui importo viene determinato da disposizioni ad hoc come nel caso dei dazi antidumping. Lapplicazione dei dazi che vengono specificati nella Tariffa posso essere derogati secondo precise ed apposite disposizioni. Una possibilit, data dal regime delle sospensioni tariffarie che permette per un determinato periodo di non pagare del tutto o in parte i dazi che andrebbero corrisposti per le merci importate. I dazi doganali sono utili per le imprese comunitarie per approvvigionarsi per un certo periodo a costi pi vantaggiosi e stimolarne lattivit, rendendola pi competitiva e consentendo di ridurre i prezzi al consumo e creare nuovi posti di lavoro e ammodernare le strutture. I prodotti che per possono beneficiare di una sospensione tariffaria rappresentano comunque una piccola percentuale nel complesso degli scambi. Va specificato inoltre, che si parla di un dazio ad valorem quando lentit del diritto dipende dal valore delle merci mentre si parler di dazio specifico quando il diritto dipende dalla quantit della merce importata.

I dazi aggiuntivi agricoli che prima del 1995 erano dei prelievi agricoli, rientrano nel pi ampio contesto della politica agricola comune. La misura del tributo pari in genere alla differenza tra i prezzi interni del prodotto comunitario e quelli del prodotto estero. La fissazione dellimporto anticipata allo scopo di porre gli operatori al riparo da inconvenienti che potrebbero derivare dallincertezza. Nel caso in cui i prezzi praticati sui mercati internazionali scendano fino ad un livello per cui lapplicazione del dazio aggiuntivo non sia pi sufficiente, per proteggere in modo soddisfacente gli interessi dei produttori comunitari, prevista lapplicazione di supplementi o tasse di compensazione. Sulle merci originarie da paesi o territori non compresi nel territorio doganale della UE grava limposta sul valore aggiunto (IVA) nelle stesse percentuali fissate per il commercio interno. La base imponibile su cui viene applicata la stessa su cui viene calcolato il dazio ma con laggiunta dei diritti doganali. Limposta si calcola infatti aumentato dei diritti ad eccezione dellIVA stessa e delle spese di inoltro fino al luogo di destinazione allinterno del territorio della UE che figura nel documento di trasporto. Per i supporti informatici che contengono programmi ed applicazioni, il valore imponibile include anche quello dei dati e delle istruzioni in essi contenuti. Sulle merci importate che, se prodotte nel territorio della UE, sono soggette alle accise ovvero alle imposte sulla produzione e sui consumi, prevista una sovraimposta di confine di importo pari allaccisa gravante sugli stessi prodotti comunitari che, invece se esportati, godono di esenzione da tali imposte mediante abbuono o restituzione. MISURE DI DIFESA COMMERCIALE A seguito dei negoziati dellUruguay Round che si sono conclusi nel 1994, la legislazione comunitaria prevede la possibilit di utilizzare alcuni strumenti volti a proteggere il mercato interno dai danni derivanti dalle importazioni di beni offerti a condizioni non rispettose della libera concorrenza internazionale. A tale scopo quindi, prevista la possibilit di ricorrere a dazi antidumping, dati antisovvenzione e a misure di salvaguardia. Con il termine dumping si fa riferimento alla vendita di un bene su un mercato estero ad un prezzo talmente basso da non consentire ai produttori del territorio doganale importatore di competere con esso. Bisogna per distinguere il dumping con le comuni pratiche di vendita a basso costo. Per poter parlare di dumping infatti, necessario che la vendita a basso prezzo avvenga in condizioni di concorrenza sleale per conquistare altri mercati ed eliminare le altre imprese oppure per motivi strategici. Si parla quindi di dumping quando le quantit del prodotto in questione sono rilevanti e vendute ad un prezzo inferiore al valore normale. possibile lapplicazione di un dazio antidumping nel caso in cui dovesse essere accertata lesistenza di un nesso causale tra il pregiudizio delle imprese comunitarie ed il ripetersi delle importazioni, tenendo presenti e valutati gli interessi generali della UE. Chiunque (persona fisica o giuridica) che rappresenti almeno il 25% del totale della produzione comunitaria di un bene, ritenendosi leso o minacciato da importazioni considerate in dumping, pu chiedere lapertura e lo svolgimento di uninchiesta. Non mancano per anche i casi in cui manca un ricorso privato ed in questo caso la Commissione pu anche decidere di aprire una procedura dufficio. Se da un esame preliminare si rileva lesistenza di una pratica di dumping, possibile lapplicazione provvisoria di un dazio antidumping che neutralizzi il fenomeno. Alla constatazione definitiva del dumping, il dazio antidumping diviene definitivo che non pu

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superare il margine ritenuto sufficiente per eliminare il pregiudizio arrecato ai produttori comunitari. Unaltra possibilit per proteggere il mercato di un determinato prodotto data dallapplicazione dei dazi antisovvenzioni o dazi compensativi che hanno lo scopo di innalzare il prezzo finale del bene importato compensando leffetto al ribasso causato da aiuti di stato o in generale, sovvenzioni di cui il bene stesso beneficia pi o meno direttamente nel paese di origine o di esportazione. Anche in questo caso si instaura un procedimento condotto dalla Commissione. necessario anche in questo caso, accertare che le importazioni nel territorio doganale di quel prodotto, siano rilevanti e che comportino un grave pregiudizio nei confronti dei produttori. Anche in questo caso il dazio compensativo (detto anche antisovvenzioni) pu essere temporaneo per un periodo di 4 mesi ed eventualmente diventare definitivo. La Commissione europea, a seguito della richiesta da parte di uno stato membro della UE o su iniziativa della Commissione stessa, pu eventualmente individuare il pregiudizio per un settore produttivo comunitario a seguito di inconsuete e consistenti importazioni di un determinato prodotto. La Commissione dovr prendere in considerazione landamento delle importazioni, le condizioni in cui queste importazioni vengono effettuate e lesistenza di un grave pregiudizio per le imprese comunitarie. Pi in particolare si analizzano: il volume delle importazioni il prezzo delle importazioni limpatto che ne deriva per i produttori comunitari fattori diversi dallandamento delle importazioni che arrecano o possono arrecare un pregiudizio alle imprese comunitarie interessate. Entro 9 o 11 mesi in caso di necessit, la Commissione Pu decidere se chiudere linchiesta senza provvedimenti oppure assoggettare determinate importazioni ad una misura di vigilanza preventiva. Con una misura di vigilanza preventiva necessario presentare un documento in cui, oltre ai dati amministrativi, limportatore dovr indicare lorigine della merce, il quantitativo importato ed il suo valore. Possono essere prese poi delle misure provvisorie ed eventualmente anche delle misure di salvaguardia modificando il regime di importazione del prodotto in questione. In pratica si stabiliscono delle quote che non possono essere superate allo scopo di mantenere i volumi di scambio pari a quelli precedenti allentrata in vigore della misura stessa. Il contingentamento applicato erga omnes ovvero alle importazioni del prodotto in questione provenienti da tutto il mondo extra UE ma pu essere suddiviso tra diversi paesi fornitori. Generalmente le misure adottate valgono per 4 anni ed in ogni caso, anche in caso di proroghe, le misure di salvaguardia non posso essere applicate per pi di 8 anni. LE ACCISE In tutti i sistemi tributari, sono presenti particolari imposizioni su alcuni prodotti di largo consumo svolgendo un ruolo importante in termini di gettito fiscale e costituisce uno strumento di politica dei consumi. Le accise riguardano le imposte di consumo che sono commisurate alleffettivo impiego da parte degli utenti e le imposte di fabbricazione che vengono applicate ad alcuni prodotti industriali al momento della loro fabbricazione. Nel caso delle imposte di fabbricazione, il soggetto passivo dellimposta il fabbricante, chi per sopporta realmente gli effetti del tributo il consumatore perch il fabbricante trasferisce il carico fiscale incorporandolo nel prezzo del prodotto grazie al fenomeno della traslazione dellimposta. I beni che generalmente vengono sottoposti alle imposte sul consumo e a quelle di fabbricazione sono beni di grande e generale consumo in maniera tale da rappresentare unimportate entrata per lo stato, sono beni che non sono

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di prima necessit (anche se adesso questa impostazione stata allargata a beni come lo zucchero che in passato non erano beni di prima necessit ma che adesso lo sono), una produzione accentrata a pochi e grandi stabilimenti per rendere pi facile in controllo. Fino a tutto il 1992, le accise gravavano sul consumo di gas metano, caff, cacao, tabacchi, spiriti, birra, zucchero, GPL, armi da sparo, sacchetti di plastica e altri beni. Questi prodotti se destinati ad essere esportati al di fuori del territorio nazionale, godevano dellesenzione dellimposta. Sui prodotti provenienti dallestero che erano destinati al consumo nel territorio italiano, in aggiunta agli altri diritti, veniva applicata anche la sovraimposta di confine . Adesso invece, le accise vigenti in Italia sono state armonizzate con quelle praticate anche dai diversi paesi membri della UE allo scopo di facilitare la creazione di un effettivo mercato unico. Il fatto generatore dellaccisa costituito dalla fabbricazione o dallimportazione del prodotto e lesigibilit viene collegata allimmissione in consumo. Vengono attuate quindi delle procedure di debito dimposta che nasce con la fabbricazione e che viene posto in un regime sospensivo fino a quando non si verifica limmissione al consumo nello stato di destinazione. Ci significa che la perdita o la distruzione per caso fortuito o di forza maggiore, successiva alla fabbricazione del prodotto ma avvenuta prima dellimmissione al consumo, prevede labbuono dellimposta. I prodotti da sottoporre ad accisa devono essere accertati per qualit e quantit in un deposito fiscale il cui titolare obbligato a tenere una contabilit dei prodotti detenuti e movimentati nel deposito fiscale. Il depositario ha lobbligo di prestare una cauzione pari al 10% dellimposta che grava sulla quantit massima di prodotti che possono essere detenuti nel deposito. Limporto della cauzione non pu in ogni caso essere inferiore allimposta che viene pagata alle varie scadenze. Lamministrazione finanziaria di ogni stato membro ha la facolt di esonerare da tale obbligo le ditte ritenute affidabili. La circolazione nello stato e nella UE, dei prodotti assoggettati ad un regime sospensivo, deve avvenire solo tra depositi fiscali indicando la sigla DAA (Documento di Accompagnamento Accise). I prodotti spediti in regime sospensivo possono anche essere spediti ad un operatore che non sia titolare di un deposito fiscale ma che abbia registrato lesercizio della sua attivit professionale presso lufficio competente (Ufficio Tecnico di Finanza). Se invece loperatore non chiede di essere registrato, pu ricevere a titolo occasionale, i prodotti se prima della spedizione della merce presenta unapposita dichiarazione allUTF garantendo il pagamento dellaccisa. In questo caso, loperatore tenuto al pagamento dellaccisa entro il primo giorno lavorativo successivo a quello di arrivo. Quando laccisa stata assolta, le merci possono circolare prima della loro immissione nel mercato indicando la sigla (DAS Documento di Accompagnamento Semplificato). Il pagamento dellaccisa pu essere rimborsato mediante compensazione o direttamente in denaro. Il rimborso di unaccisa gi pagata pu per solo avvenire quando il consumo destinato verso un altro paese comunitario o verso un paese extra UE, oppure se i beni vengono reintrodotti presso un deposito fiscale oppure se i prodotti vengono utilizzati in un settore agevolato. Il campo di applicazione delle accise armonizzate coinvolge i combustibili e i carburanti, lalcool etilico ed i prodotti che lo contengono e i tabacchi lavorati. Gli stati membri hanno la possibilit di modificare le aliquote dellimposizione a seconda delle proprie esigenze di bilancio con un apposita legge finanziaria nazionale. Conservano inoltre, anche la facolt di introdurre o mantenere imposizioni gravanti su prodotti diversi da quelli soggetti alla normativa armonizzata. In Italia altre imposizioni indirette gravano attualmente

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sullenergia elettrica, sugli oli lubrificanti e sui fiammiferi. Sono previsti inoltre, alcuni casi di esenzione: per lenergia elettrica utilizzata per lilluminazione di aree pubbliche, per le sedi delle rappresentanze diplomatiche a condizione di reciprocit, per quella impiegata dallo stato, province e comuni.

CAPO 4 DESTINAZIONI E REGIMI DOGANALI


Le zone franche e i depositi franchi sono parti del territorio doganale della UE in cui le merci sono considerate come merci non situate nel territorio doganale, purch non siano immesse in libera pratica o assoggettate ad un altro regime doganale. Le persone e i mezzi di trasporto che entrano o escono da una zona franca o da un deposito franco possono essere sottoposti a controllo doganale. I possibili regimi a cui una merce pu essere vincolata sono: limportazione definitiva lesportazione il deposito doganale- il perfezionamento attivo il perfezionamento passivo la trasformazione sotto controllo doganale lammissione temporanea il transito. Il transito, il deposito doganale e la trasformazione sotto controllo doganale possono essere considerati regimi sospensivi dei diritti doganali, prevedono invece lesenzione da pagamento dei diritti il perfezionamento attivo, il perfezionamento passivo e lammissione temporanea. IMMISSIONE IN LIBERA PRATICA Il regime di importazione definitiva quello pi diretto ed ampiamente utilizzato nel commercio internazionale. Importare definitivamente una merce non comunitaria significa immetterla in libera pratica nel territorio doganale, equiparandola a tutti li effetti alla merce comunitaria. ESPORTAZIONE Il regime dellesportazione permette alle merci comunitarie di uscire dal territorio doganale della UE. prevista una dichiarazione di esportazione che deve essere depositata presso lufficio doganale competente. In attesa dellespletamento delle formalit doganali tali merci possono essere per breve tempo custodite in magazzini di temporanea custodia. Solitamente le esportazioni non sono gravate da dazi o da particolari altri tributi per evidenti ragioni di sviluppo economico. Alcune merci possono godere della restituzione di quanto gi assolto come nel caso delle accise. Altro caso quello dei prodotti agricoli che esportati dalla UE verso paesi terzi, hanno diritto a dei premi secondo quanto stabilito dal regime della restituzione per quanto riguarda la vendita dei prodotti eccedentari. Tuttavia, qualora gli interessi della UE lo richiedano, per prevenire una situazione critica dovuta alla penuria di prodotti essenziali, possibile che lesportazione di un prodotto sia subordinata alla presenza di una autorizzazione concessa dalla Commissione su richiesta di uno stato membro. DEPOSITO Si tratta di un regime sospensivo dei diritti doganali il cui pagamento viene differito al momento in cui cessa la validit del regime stesso. Il regime del deposito doganale si applica a merci non comunitarie che vengono immagazzinate in un deposito sotto la vigilanza delle autorit doganali senza essere soggette al pagamento dei diritti allimportazione ed alle misure di politica commerciale. possibile che in questi magazzini

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siano presenti delle merci comunitarie per le quali una normativa specifica prevede la possibilit di ottenere il beneficio di misure connesse con la loro esportazione. Il deposito doganale pu essere pubblico oppure privato. In genere la durata del regime non soggetta ad alcuna limitazione ma in alcuni casi lautorit doganale pu stabilire termini specifici entro i quali occorre prevedere una diversa destinazione doganale. Nel caso in cui le merci non comunitarie vengano immesse in libera pratica (regime dellimportazione definitiva), per regolarizzare la loro posizione occorre versare limporto dei diritti doganali da applicare. Nel caso in cui le merci depositate risultino essere avariate o abbiano subito danni per cause di forza maggiore o in seguito ad un incidente, il valore sar considerato lo stato della merce nel momento in cui sorge lobbligazione doganale e cio al termine del deposito.

PERFEZIONAMENTO ATTIVO di grande importanza la possibilit di introdurre temporaneamente nel territorio doganale alcune merci ad uno scopo ben determinato per un periodo di tempo limitato trascorso il quale debbono uscire dal territorio doganale stesso o ricevere unaltra destinazione. Il perfezionamento attivo viene comunemente chiamato anche importazione temporanea. Il regime del perfezionamento attivo viene applicato secondo 2 sistemi: quello della sospensione che applicabile a ogni tipo di merce finch le merci non vengono esportati i prodotti finali. Il secondo sistema, quello del rimborso prevede il pagamento dei dazi allimportazione che vengono poi rimborsati al momento dellesportazione del prodotto finale. Lautorizzazione al regime del perfezionamento attivo avviene quando: le merci o le materie prime non sono disponibili nella UE le materie sono disponibili nella UE ma non con la stessa qualit nella UE sono presenti le stesse merci o materie prime ma il loro impiego cos costoso da rendere loperazione economicamente impossibile si nel caso di un contratto di lavorazione per conto di committenti provenienti da paesi extra europei purch gli interessi dei produttori UE non subiscano dei pregiudizi. Lautorit doganale stabilisce il termine entro il quale il prodotto finale deve essere esportato o ricevere unaltra destinazione doganale tenendo conto del tempo necessario per effettuare le operazioni di perfezionamento. Il termine pu per essere prorogato se la proroga viene giustificata dal titolare dellautorizzazione. Il perfezionamento attivo cessa quando i prodotti finali ottenuti vengono esportati fuori dal territorio doganale o ricevono altra destinazione. per di grande importanza calcolare il coefficiente di rendimento (o resa di lavorazione) che basandosi sulle condizioni reali in cui si effettua loperazione, rende conto della corrispondenza quantitativa tra merci lavorate e prodotti ottenuti che consente lesenzione dei diritti doganali. In caso contrario, la quantit di merce non trasformata deve essere considerata come immessa in libera pratica e dovranno quindi applicarsi le tariffe doganali previste. Nel caso di operazioni di perfezionamento effettuate tradizionalmente e in condizioni tecniche ben precise, la resa di lavorazione pu ritenersi costante e quindi lamministrazione doganale potr applicare coefficienti forfettari di rendimento. Nei casi di operazioni di perfezionamento che prevedono delle lavorazioni non costanti, lautorit doganale dopo un giusto numero di accertamenti, dovr verificare le condizioni reali con cui si effettua loperazione. Con lesportazione anticipata, i prodotti finali ottenuti da merci equivalenti possono essere esportati fuori dalla UE prima ancora che arrivino le merci di importazione che non

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verranno utilizzate. Queste potranno in seguito entrare nel territorio doganale rimpiazzando quelle equivalenti impiegate, senza essere soggette ai diritti doganali previsti per le merci non comunitarie. Lesportazione anticipata possibile nei casi di ordini urgenti e di contemporanea indisponibilit delle materie prime da lavorare. Quando i prodotti compensatori ottenuti da merci equivalenti sono esportati fuori dalla UE prima che vengano importate le merci da sottoporre a perfezionamento, e i prodotti compensatori sono soggetti ai dazi allesportazione se non vengono esportati nellambito di una operazione di perfezionamento attivo, il titolare dellautorizzazione pu esportare in esenzione dei diritti ma tenuto a costituire una garanzia per assicurare il pagamento dei diritti stessi qualora limportazione delle merci non dovesse essere effettuata nel termine stabilito. (cio se usa il perfezionamento attivo e anche lesportazione anticipata per merci soggette a dazi sullesportazione, si ha lesenzione dal pagamento dei diritti doganali perch in teoria si utilizzano merci non UE- ma bisogna dare una garanzia nel caso in cui limportazione non dovesse avvenire o avvenga con ritardo.) PERFEZIONAMENTO PASSIVO Il regime del perfezionamento passivo permette di esportare temporaneamente, merci comunitarie per sottoporle ad operazioni di perfezionamento e di immettere in libera pratica i prodotti risultanti da queste operazione in esenzione dai dazi allimportazione. Le merci comunitarie non posso essere vincolate al regime del perfezionamento passivo nei casi in cui: prima dellesportazione erano state ammesse in libera pratica in esenzione totale dei dazi allimportazione se lesportazione da luogo ad un rimborso o ad uno sgravio dei dazi allimportazione se la loro esportazione da luogo alla concessione di restituzioni allesportazione. Anche per questo tipo di perfezionamento lautorit doganale determina il tasso di rendimento. necessario affinch si possa ottenere il rilascio dellautorizzazione ad eseguire le operazioni di perfezionamento in un territorio doganale diverso da quello della UE, che sia possibile accertare che i prodotti finali siano stati ottenuti dalla lavorazione delle merci temporaneamente esportate e che la concessione del beneficio non arrechi grave pregiudizio agli interessi essenziali dei trasformatori comunitari. Lautorit doganale determina anche il termine entro il quale i prodotti compensatori devono essere reimportati nel territorio doganale della UE anche se il termine pu essere prorogato. Lesenzione totale o parziale dai dazi allimportazione consiste nel detrarre dallimporto dei dazi allimportazione relativi ai prodotti compensatori messi in libera pratica, limporto dei dazi allimportazione che sarebbero applicabili alle merci di temporanea esportazione se queste fossero importate nel territorio doganale comunitario dal paese dove hanno formato oggetto delloperazione o dellultima operazione di perfezionamento. --- dazio sul prodotto compensatorio ipotetico dazio sulle merci di temp. Esportazione = dazio con esenzione totale o parziale dellimport. Nel caso in cui loperazione di perfezionamento consiste nella riparazione di merci, occorre distinguere se loperazione sia stata gratuita in base ad una obbligazione contrattuale o legata ad una garanzia o se a titolo oneroso. Nel primo caso, limmissione in libera pratica avviene in esenzione totale dai dazi in importazione. Nel secondo caso invece, i dazi vengono calcolati prendendo come valore della merce un importo pari al costo della riparazione. Cos come per il perfezionamento attivo, anche per quello passivo possibile che i prodotti di sostituzione siano importati prima dellesportazione delle merci o materie prime da sottoporre a perfezionamento. Questa importazione anticipata comporta la

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costituzione di una garanzia a copertura dellimporto dei dazi previsti per i prodotti di sostituzione ed il regime si conclude con lesportazione delle merci comunitarie che erano destinate ad essere perfezionate. Naturalmente il perfezionamento passivo unimportante opportunit per le imprese che possono ridurre i costi operativi con un conseguente aumento della competitivit sfruttando le diversit salariali, fiscali e finanziarie esistenti in altri paesi. Economicamente, questo fenomeno conosciuto con il termine di delocalizzazione ed ormai diffuso e in costante espansione. Non poche imprese hanno infatti trasferito molte aree della produzione, soprattutto quelle che richiedono una produzione di massa con poca specializzazione, mantenendo nel paese di origine le parti del ciclo produttivo a pi alto valore aggiunto. A questo scopo il Messico ed il Brasile risultano essere particolarmente attraenti per le imprese degli Stati Uniti mentre le imprese della UE preferiscono rivolgersi verso i paesi dellEuropa orientale. La delocalizzazione produttiva porta alcuni aspetti negativi come il trasferimento del knowhow aziendale verso altri paesi e la perdita di posti di lavoro per il paese di origine dellimpresa. Daltro canto per, la delocalizzazione produttiva porta anche ad un aumento della produttivit e dellefficienza cos come ad una progressiva terziarizzazione con effetti positivi anche per il paese di origine. Si sta anche osservando inoltre, che le imprese stanno superando una fase di mera riduzione dei costi di produzione e prestano sempre maggiore attenzione ai crescenti consumi delle famiglie provenienti dai paesi in cui viene effettuata la localizzazione produttiva. TRASFORMAZIONE SOTTO CONTROLLO DOGANALE Il regime della trasformazione sotto controllo doganale consente di utilizzare nel territorio doganale della UE merci non comunitarie per sottoporle ad operazioni che ne modificano la specie o lo stato senza assoggettarle ai dazi allimportazione ed alle misure di politica commerciale e di immettere in libera pratica nel territorio doganale comunitario, i prodotti risultanti da tali operazioni denominati prodotti trasformati pagando i diritti doganali allimportazione previsti per i prodotti stessi. Questo quindi presume che i dazi doganali sui prodotti trasformati siano inferiori rispetto a quelli dellimportazione delle merci. Il regime di trasformazione sotto controllo doganale si applica anche per quelle merci che devono subire operazioni destinate a garantire la loro conformit con le norme tecniche previste per la loro immissione in libera pratica nella UE. Per poter ottenere lautorizzazione dalla UE a questo regime doganale necessario che: sia possibile riconoscere i prodotti trasformati con le merci dimportazione le merci non possano essere economicamente utilizzabili dopo la loro trasformazione il regime non deve essere contraria alle norme riguardo lorigine delle merci o eventuali norme che si applicano per limportazione delle merci in questione il regime deve favorire le attivit di trasformazioni delle merci nella UE senza che siano pregiudicati gli interessi dei produttori comunitari di merci simili. Lautorit doganale competente stabilisce il termine entro il quale i prodotti trasformati devono essere immessi in libera pratica ma il termine pu anche essere prorogato se richiesto e giustificato dal titolare delle merci. importante anche stabilire il tasso di rendimento che si determina in base alle effettive condizioni in cui loperazione viene effettuata. Il tasso di rendimento pu essere forfettario quando le operazioni si svolgono in maniera costante e tradizionale.

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AMMISSIONE TEMPORANEA Il regime dellammissione temporanea prevede che siano utilizzate nel territorio doganale della UE, con lesonero totale o parziale dai dazi allimportazione delle merci non comunitarie che sono destinate ad essere esportate senza aver subito modifiche. Una condizione indispensabile per poter ottenere questo regime doganale che le merci importate possano essere individuate senza difficolt al momento della riesportazione anche se lautorit doganale potr riconoscere questo regime doganale anche quando non possibile lindividuazione della merce ma questa non individuazione non pu dar adito ad un abuso di questo regime. Nel concedere lautorizzazione deve essere stabilito un termine entro il quale le merci devono essere riesportate o ricevere una nuova destinazione. Solitamente la durata del regime di 2 anni.

TRANSITO Per diminuire i tempi di sosta dei veicoli commerciali alle frontiere degli stati attraversati, in modo che le merci trasportate raggiungono nel tempo pi veloce possibile la dogana di destinazione, sono state prese una serie di misure intere a ridurre al minimo le formalit e le procedure doganali e quindi facilitare il trasporto da un territorio doganale ad un altro. Il regime TIR permette che un carico di merce possa essere trasportato su strada e attraversare un territorio doganale senza essere sottoposto a formalit oltre a quelle normalmente previste presso la dogana di partenza e quella di arrivo. Le dogane di passaggio dovranno quindi limitarsi ad accertare che: secondo il regime TIR le merci abbiano il carnet TIR (indispensabile per utilizzare il regime) e che questo sia valido per il territorio doganale non ci siano tracce di manomissione dei documenti i contrassegni doganali siano integri. Nel caso in cui si sospettino delle irregolarit, il carico pu essere controllato dalle autorit competenti che annoteranno sul carnet i controlli eseguiti e indicheranno i nuovi sigilli apposti. Le merci non comunitarie possono quindi attraversare il territorio doganale della UE per poter raggiungere il territorio doganale di altri paesi senza che le merci in transito siano soggette ai dazi allimportazione o a politiche di misura commerciale. Se invece previsto che il regime di transito debba essere utilizzato per terminare in uno dei paesi membri della UE allora le merci verranno importate definitivamente nella dogana di arrivo delle merci con lo svolgimento di tutte le normali operazioni legate allimportazione. Non si perde il titolo di merci comunitarie se le merci vengono spedite da un paese membro allaltro della UE attraversando un paese non membro.

CAPO 5 I SERVIZI DOGANALI


Le amministrazioni doganali nazionali devono applicare il diritto europeo e devono quindi assicurare e garantire: le entrate per i bilanci nazionali (con le imposte sui fatturati e sui consumi) e per quello della UE (diritti doganali per le transazioni con i paesi terzi) applicare in maniera corretta le misure a sostegno dellagricoltura con i prelievi sulle importazioni e i premi allesportazione controllare le autorizzazioni allimportazione e allesportazione lotta alla criminalit organizzata internazionale e contro qualsiasi illecito doganale, evasione fiscale o frode. Le diverse autorit doganali devono essere

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coordinate affinch il diritto comunitario venga applicato secondo criteri uguali per tutti i paesi membri ed quindi necessario che le amministrazioni doganali degli stati membri interagiscano in maniera efficiente, efficace e coordinata, come se costituissero ununica amministrazione ottenendo gli stessi risultati in qualunque punto del territorio doganale. Sono stati quindi ideati dei sistemi di comunicazione e di scambio delle informazioni tra le varie amministrazioni doganali. Lamministrazione doganale italiana, cos come quella analoga degli altri stati membri della UE ha il compito di applicare e far osservare la normativa comunitaria. AGENZIA DELLE DOGANE LAgenzia delle Dogane operativa dal 2001 ed ha il compito di svolgere servizi come la riscossione e al contenzioso dei diritti doganali e della fiscalit interna per quanto riguarda gli scambi internazionali operando in stretto contatto con gli organi dellUnione Europea tenendo presente i processi di armonizzazione e di sviluppo dellunificazione europea. Le attivit svolte sul territorio nazionale sono gestiti dalla Direzioni regionali da cui dipendono le Dogane, gli Uffici Tecnici di Finanza ed i Laboratori Chimici. Le Dogane sono uffici a carattere operativo che hanno il compito di accertare, ispezionale e controllare tutte le formalit legate alla movimentazione da e per lestero delle merci e delle persone. Gli Uffici Tecnici di Finanza sono presenti sul territorio nazionale e hanno compiti di prevenzione (verifiche nelle fabbriche e negli stabilimenti operanti nel settore di loro competenza), gestione (accertamento delle quantit e delle qualit dei prodotti soggetti a imposta con la relativa analisi contabile) e repressione in caso di violazione della legislazione. Gli Uffici Tecnici di Finanza svolgono anche un lavoro di consulenza tecnica richiesti da altri organi dello stato. I Laboratori Chimici effettuano analisi chimiche e merceologiche necessarie per lesatta individuazione dei prodotti per la classificazione della tariffa. Lamministrazione doganale italiana insieme a quella degli altri stati membri della UE sono particolarmente impegnate nel contrasto degli illeciti tramite anche una complessa attivit di prevenzione, individuazione e repressione degli illeciti che possono essere di varia natura (penale o amministrativa). Gli illeciti possono essere distinti in intraispettivi ed extraispettivi. Gli illeciti intraispettivi tentano di raggirare i controlli doganali effettuando interventi sul valore, la quantit, lorigine o la qualit della merce importata mentre gli illeciti extraispettivi cercano di sottrarre la merce al controllo doganale e consistono quindi in delitti di contrabbando che mirano a sottrarre la merce ai controlli doganali e al pagamento dei diritti doganali.

CAPO 6 LA TARIFFA DOGANALE


Ogni territorio doganale utilizza una propria Tariffa per poter gestire il proprio commercio internazionale. NOMENCLATURA DELLE MERCI La denominazione di una merce deve essere univoca e definita in maniera tale da evitare difficolt nelle transazioni commerciali. Risulta fondamentale quindi, adottare una nomenclatura accettata a livello internazionale che consenta di individuare in maniera univoca e agevole le tante variet esistenti sul mercato mondiale. Il lavoro di

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nomenclatura delle merci iniziato gi nel secolo scorso con la creazione di una nomenclatura (NCCD) che complessivamente assorbiva circa l80% degli scambi commerciali internazionali. La NCCD non poteva per tenere il passo con limponente sviluppo tecnologico e laumento esponenziale del commercio internazionale. Al fine di eliminare questo problema, si cercato di armonizzare la nomenclatura delle merci con la creazione di un nuovo codice. nato cos un sistema armonizzato (SA) che ha unificato le diverse nomenclature in uso in modo da realizzare una semplificazione delle formalit a livello mondiale. Nonostante limponente numero di voci, queste non sono sufficienti per poter soddisfare pienamente le esigenze di classificazione soprattutto per i paesi industrializzati. Ogni paese ha quindi la possibilit di adattare il sistema armonizzato in base alle proprie esigenze.

LA TARIFFA DOGANALE COMUNE Ladozione di una nomenclatura in comune (la NCCD) permetteva lattuazione del Trattato di Roma e quindi la creazione di ununione doganale e quindi anche di una tariffa doganale comune nei confronti dei paesi non membri. Se infatti i paesi membri avessero continuato ad attuare differenti politiche di differenziazione, invece che una tariffa doganale comune, sarebbe stato sufficiente che una merce extra europea fosse entrata nel punto meno protetto dellunione doganale cio nel punto che applica un dazio doganale pi basso per poter entrare nel territorio doganale della UE. La Tariffa Doganale Comune che si basava sulla NCCD entrata in vigore nel 68 fino al 1988 quando poi stata sostituita dalla TARIC che riprende la nomenclatura del sistema armonizzato. Ogni voce della TARIC consiste in un codice di 8 cifre di cui le prime 6 costituiscono il codice numerico della voce della nomenclatura della SA. Alla Tariffa sono di corredo le norme esplicative che rappresentano un importante mezzo di informazione nel caso in cui il testo che descrive la merce non sia sufficientemente chiaro e possa portare incertezza. Per lapplicazione della Tariffa Doganale, si devono applicare 6 regole di interpretazione per la classificazione delle merci. I titoli delle sezioni, dei capitoli e dei sottocapitoli sono puramente indicativi perch la classificazione delle merci determinata legalmente dal testo delle voci. La prima regola stabilisce quindi che ai titoli viene attribuito solo un valore indicativo e che dal titolo non deriva alcuna conseguenza giuridica ai fini della classificazione delle merci. La seconda parte della 1 regola afferma anche che i testi delle note premesse alle sezioni o ai capitoli devono prevale su ogni altra considerazione ed per questo motivo che per esempio, il metano dovrebbe essere classificato in una sezione dedicata ai prodotti chimici ma una nota stabilisce invece che il metano va classificato come combustibile. Si ha quindi una dimostrazione pratica di come il contenuto delle note fornisca informazioni vincolanti e determinanti rispetto invece ai titoli delle sezioni o dei capitoli che non sono vincolanti e che sono puramente indicativi. La seconda regola di interpretazione si divide in due parti. Nella prima si afferma che un oggetto anche se incompleto o non finito entra in una determinata voce se allo stato in cui si trova presenta tutte le caratteristiche fondamentali delloggetto completo o finito. Il secondo comma della seconda regola

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interpretativa afferma invece che una determinata voce si riferisce ad una materia sia allo stato puro, sia mescolata ad altre materie. La prima parte della regola amplia quindi il contenuto delle voci anche per quegli oggetti ancora incompleti e che non possono essere trasformati in oggetti diversi. Il secondo comma della regola riguarda invece le materie mescolate o composte da pi materie prime. Nel caso in cui 2 o pi materie risultino essere miscelate e che quindi il bene possa essere classificabile in 2 o pi voci, si applica la terza regola interpretativa secondo la quale la voce pi specifica deve avere la priorit sulle voci pi generali Se i prodotti misti se non posso essere classificati secondo il primo comma della 3 regola, interviene allora il secondo comma secondo il quale il bene dovr essere classificato secondo la materia che gli conferisce il carattere essenziale. Se il primo e il secondo comma non sono applicabili allora possibile che la merce venga classificata nella voce che e posta per ultima tra quelle che possono essere prese in considerazione. Secondo la 4 regola, le merci che non possono essere applicate secondo le 3 regole precedenti, devono essere incluse nella voce che ha maggiore analogia con quella in considerazione. La 5 regola distingue i vari tipi di imballaggi e come devono essere considerati La 6 regola prevede che le regole precedenti debbano essere applicate non solo tra le voci ma anche allinterno delle sottovoci e che quindi quando la scelta di una sottovoce ad un trattino stata fatta, allora si deve prendere in considerazione il testo delle sottovoci a 2 trattini per determinale quali delle sottovoci sia da applicare.

LE INFORMAZIONI DELLA TARIFFA Da ogni voce doganale che identificata dal codice numerico possibile desumere importanti indicazioni utili per il disbrigo delle operazioni doganali. Sono presenti infatti delle note le cui sigle possono significare leventuale esistenza di: un dazio antidumping provvisorio o definitivo un dazio compensativo provvisorio o definitivo particolari indicazioni riguardanti le esportazioni la presenza di un trattamento daziario che pu essere specifico oppure ad valorem la presenza del Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG) le cui aliquote daziarie senza indicazione di alcuna sigla si intendono nei confronti di tutti i PVS mentre alcune aliquote daziarie se seguite dallespressione escl si intendono non applicabili per alcuni paesi si pu indicare anche la presenza di un particolare trattamento daziario a seguito di particolari accordi stabiliti con la UE come per i prodotti importati da Andorra, San Marino o la Turchia vengono inoltre fornite informazioni riguardo le aliquote dellimposta sul valore aggiunto (IVA) tranne che in alcuni casi per particolari prodotti. Di solito in assenza di particolari indicazioni, le aliquote si intendono applicabili sul valore delle merci.

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SISTEMA DELLE PREFERENZE GENERALIZZATE Tra gli accordi preferenziali stipulati dalla UE, spicca il sistema delle preferenze tariffarie generalizzate che riguarda i paesi in via di sviluppo indicati dalle Nazioni Unite. Il regime speciale ha come obiettivo quello di incentivare il buon governo e lo sviluppo sostenibile a fare dei paesi meno sviluppati. Il regime generale viene concesso a tutti i paesi non classificati fra i paesi ad alto reddito e con esportazioni sufficientemente diversificate. I paesi in via di sviluppo la cui non diversificazione e la scarsa integrazione nel commercio internazionale rendono particolarmente vulnerabili, possono godere di un regime speciale di incentivazione per lo sviluppo sostenibile e il buon governo e cio di preferenze tariffarie supplementari che hanno come obiettivo quello di promuovere la loro crescita economica. Esiste anche un regime speciale per i paesi meno sviluppati che sono identificati dalle Nazioni Unite che godono di un accesso in esenzione totale dai dazi della Tariffa Doganale Comune. Se un paese non pi classificato dalle Nazioni Unite come paese meno sviluppato, viene preso in considerazione un periodo transitorio per attenuare le eventuali ripercussioni negative dellabolizione delle preferenze tariffarie concesse nellambito di questo regime. Il regime preferenziale descritto pu essere temporaneamente revocato per tutti o solo per alcuni prodotti originari di un paese beneficiario per: violazioni gravi e sistemiche delle convenzioni internazionali sui diritti umani e sul lavoro per lesportazione di prodotti realizzati nelle carceri per gravi carenze dei controlli doganali in materia di esportazione o di transito pratiche commerciali sleali con ripercussioni negative per le imprese comunitarie. La decisione viene prese in seguito ad uninchiesta condotta dalla Commissione europea che sottopone al Consiglio una revoca temporanea per un periodo di 6 mesi prorogabile. Quando le importazioni di un prodotto originario di un paese beneficiario danneggino o minaccino un produttore comunitario di prodotti simili o concorrenti, pu essere applicata la clausola di salvaguardia che ripristina i dazi normali della tariffa doganale comune. Anche in questo caso si aprir uninchiesta condotta dalla Commissione europea che analizzer elementi come la produzione, le quote di mercato, i fallimenti, loccupazione, le importazioni e i prezzi per evidenziare eventuali danni procurati alle imprese europee.

CAPO 7 LE OPERAZIONI DOGANALI


Il proprietario di merci non comunitarie o chi agisce per suo conto e ne effettua il trasporto, per introdurre la merce nel territorio doganale UE deve di norma presentare la merce allufficio doganale di entrata e presentare la dichiarazione in forma cartacea o inoltrata per via telematica in modo da consentire una corretta applicazione delle previste formalit. Per quanto riguarda i trasporti via mare e per via aerea, lo sbarco deve avvenire necessariamente (tranne che in casi di forza maggiore) in posti dove siano dislocati degli uffici doganali. Sia gli aerei che le navi devono essere munite di un manifesto di carico che contiene tutte le informazioni riguardanti il mezzo di trasporto e la merce trasportata. Al momento della presentazione in dogana, le merci vengono poste sotto la vigilanza finanziaria e possono essere oggetto di ispezioni o a prelevamento di campioni o di controllo della

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dichiarazione di importazione. Negli anni passati, il proprietario delle merci veniva rappresentato da uno spedizioniere doganale che avesse sostenuto un esame di abilitazione presso il Ministero delle Finanze. Lo spedizioniere doganale aveva facolt di rappresentare in dogana il proprietario delle merci e questa ampia forma di rappresentanza diretta gli veniva riconosciuta per unampia preparazione in materia fiscale, merceologica e valutaria. Il regime di quasi monopolio che gli spedizionieri doganali potevano vantare stato cambiato grazie ad un regolamento comunitario. Attualmente infatti prevista la possibilit che la dichiarazione doganale sia inoltrata da qualsiasi individuo in grado di presentare la merce alla dogana. In Italia, il Ministero delle Finanze, pur lasciando agli spedizionieri doganali, la possibilit di ricorrere alla rappresentanza diretta, permette anche ai dipendenti dei proprietari delle merci la possibilit di rappresentare i proprietari in dogana agendo in nome e per conto dei proprietari e sotto la loro diretta responsabilit. Unaltra forma di rappresentanza indiretta concessa anche ad alcuni operatori come ad esempio le imprese di trasporto o alle Poste di poter ricorrere alla rappresentanza indiretta. La rappresentanza sar infatti diretta quando il rappresentante agisce a nome e per conto di terzi, sar invece indiretta quando i rappresentanti agiranno a nome proprio ma per conto terzi. In Italia, la rappresentanza diretta per le dichiarazioni in dogana riservata agli spedizionieri doganali o doganalisti che sono iscritti in un albo professionali o ad altri operatori se dipendenti del proprietario della merce. Un doganalista iscritto nellalbo professionale e pu farsi coadiuvare da collaboratori non iscritti allalbo del cui operato risponder ad ogni effetto se i collaboratori non sono iscritti presso un apposito elenco. Per poter diventare doganalista o spedizioniere doganale necessario superare gli esami di abilitazione e sono iscritti da almeno 2 anni nellelenco dedicato ai collaboratori dei doganalisti. La patente di spedizioniere doganale (o doganalista) abilita alla presentazione della dichiarazione doganale esclusivamente presso le dogane di una determinata circoscrizione. Il doganalista deve uniformare la propria condotta ai principi di tutela della dignit e del decoro professionale cos come espressamente indicato nel codice deontologico. Gli spedizionieri doganali possono essere sospesi dalla loro attivit professionale e nei casi pi gravi si pu anche revocare labilitazione. Alcuni operatori possono ottenere lo status di operatore economico autorizzato ma per ottenere questo riconoscimento, gli operatori dovranno assolvere ad alcuni criteri di solvibilit finanziaria e dimostrare di disporre allinterno dellimpresa un insieme di controlli e di dotazioni strutturali tali da poter giustificare il riconoscimento ad operatore economico autorizzato. Un operatore economico autorizzato pu godere di controlli doganali pi semplici e rapidi. Naturalmente lo status di operatore economico autorizzato pu essere sospeso o revocato. Lautorizzazione concessa non riconosce il diritto di beneficiare automaticamente dei benefici dellautorizzazione in maniera automatica. In altre parole sono sempre possibili dei controlli doganali cos come per tutti gli altri operatori.

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LA DICHIARAZIONE DOGANALE La dichiarazione doganale pu essere presentata telematicamente oppure su carta mentre per le merci trasportate dai viaggiatori ammessa una dichiarazione verbale. importante che la dichiarazione doganale venga accettata affinch una merce non comunitaria possa essere immessa in libera pratica nel territorio doganale equiparandola alla merce comunitaria. La dichiarazione scritta deve essere redatta secondo un apposito modulo fornito dallautorit doganale e deve indicare tutte le informazioni di tipo amministrativo, quantitativo e qualitativo della merce, lorigine e anche la voce della Tariffa con conseguente valore. possibile presentare la dichiarazione doganale mediante lEDI (Electronic Data Interchange) utilizzando dei procedimenti informatici per svolgere le operazioni di import export. In Italia, gli spedizionieri, le societ di spedizione e gli operatori in genere che vogliono usufruire del servizio telematico devono presentare unistanza di adesione allAgenzia delle Dogane.

PROCEDURE DI ACCERTAMENTO La sequenza delle operazioni doganali, prevede che dopo la presentazione e allaccettazione della dichiarazione doganale, possano essere effettuati dei controlli sulla merce e/o sui documenti che accompagnano la merce stessa. Possono essere automaticamente selezionati uno dei cosiddetti canali: Canale verde che permette che loperatore non subisca alcun tipo di verifica n sulla merce n sui documenti Canale giallo che prevede dei controlli sulla dichiarazione doganale ma non sulla merce Canale rosso che obbliga al controllo dei documenti e della merce.

Se le conoscenze dei funzionari doganali non sono sufficienti per determinare le caratteristiche, la natura o la composizione della merce, ai fini della classificazione della merce possibile prelevare dei campioni da sottoporre ad un controllo piu approfondito da parte dei Laboratori Chimici delle Dogane e il dichiarante deve fornire tutta la collaborazione necessaria affinch il prelevamento dei campioni possa andare a buon termine. VALORE DELLE MERCI IN DOGANA Per le operazioni doganali che comportano limportazione definitiva, a seguito della presentazione e dellaccettazione della dichiarazione, necessario il pagamento delle imposizioni gravanti sulla merce stessa. Se limporto dei diritti doganali stabilito con riferimento alla quantit della merce importata allora si ha il caso di dazio specifico ma pi spesso la Tariffa Doganale indica unaliquota che permette di calcolare limporto del dazio ad valorem cio sul valore della merce. di fondamentale importanza per, stabilire il valore della merce e quindi la base imponibile su cui applicare le aliquote previste dalla Tariffa Doganale. In dogana si considera imponibile il valore normale della transazione che spesso pari al prezzo

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della fattura relativa al contratto di vendita che si concluso in condizioni di libera concorrenza. Il prezzo della fattura da utilizzare come base imponibile comprende: tutte le spese che si riferiscono alla vendita come le spese di trasporto e di assicurazione il costo dellimballaggio le commissioni e le eventuali spese di mediazione. Il valore in dogana non comprende: il trasporto successivo allarrivo nel territorio doganale della UE le spese relative a lavori effettuati a seguito dellimportazione altri dazi da pagare per limportazione gli interessi ottenuti da un accordo finanziario relativo alle merci importate. Il prezzo della transazione non deve essere influenzato da relazioni commerciali o altro fra il venditore e il compratore. Tuttavia, il fatto che tra il compratore ed il venditore ci siano rapporti commerciali o di parentela non costituisce di per se motivo sufficiente per ritenere il valore alterato, se lamministrazione doganale ha motivo di ritenere che questi legami non abbiano influito sul prezzo. Nelleventualit in cui non sia possibile utilizzare il prezzo di fattura perch inaccettabile o perch limportazione avviene senza fattura (perch non si tratta di una vendita), il valore in dogana deve essere calcolato utilizzando dei criteri. Innanzitutto necessario fare riferimento a transazioni di merci identiche che sono vendute allo stesso livello commerciale, alla stessa qualit e pi o meno nello stesso momento. In mancanza di queste condizioni, si potranno allora valutare le transazioni commerciali a livello diverso, con quantitativi differenti e in periodi pi distanti. Se il valore in dogana non pu essere determinato facendo riferimento a merci identiche, bisogner allora valutare delle merci similari che sono state vendute allo stesso libello commerciale, nella stessa quantit e nello stesso momento. Anche in questo caso sar possibile modificare le 3 variabili nel caso in cui queste condizioni non si verifichino. In assenza di transazioni di merci identiche o similari, si utilizza il metodo del valore calcolato o ricostruito che deve tener conto del processo industriale e commerciale della merce. In questo caso infatti, il valore calcolato deve tener conto del valore delle materie prime impiegate, il costo della lavorazione, le spese generali, un giusto margine di profitto per il venditore nei confronti dellimportatore e una giusta remunerazione anche per limportatore. Se nessuno dei metodi descritti pu essere utilizzato, il valore viene allora stabilito ricorrendo ai principi e alle disposizioni dellOrganizzazione Mondiale del Commercio (WTO). ORIGINE DELLE MERCI Bisogna sottolineare che il paese da cui una merce viene importata, non necessariamente coincide con la sua origine che indica il luogo della sua produzione o fabbricazione. Lorigine delle merci importante perch da esso pu dipendere un trattamento daziario favorevole che consiste in una riduzione o una sospensione dei diritti soprattutto se il caso rientra nel sistema delle preferenze generalizzate. Si considerano originarie di un paese le merci interamente ottenute in esso. Una merce invece, alla cui produzione hanno contribuito due o pi paesi, viene considerata originaria del paese in cui avvenuta lultima trasformazione o lavorazione sostanziale e che la lavorazione sia economicamente giustificata. I controlli documentali degli uffici doganali, sono finalizzati ad accertare che lorigine delle merci sia comprovata, allimportazione, da unopportuna certificazione. Il certificato di origine deve: essere compilato da unautorit competente, deve indicare tutte le informazioni legate alla

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quantit, alla natura e alla qualit della merce, al peso e deve attestare senza ambiguit che la merce originaria di un determinato paese. REVISIONE DELLACCERTAMENTO In caso di importazione definitiva, dopo limmissione in libera pratica, possibile che avvenga una revisione dellaccertamento. La PA ha sempre la possibilit di rivedere i propri atti e pu quindi procedere ad una nuova visita delle merci se ancora possibile. Quando la revisione della dichiarazione o dai controlli successivi, risulta che le disposizioni in materia doganale sono state applicate in maniera sbagliata, lautorit doganale potr adottare provvedimenti per regolarizzare la situazione. Il termine per procedere alla revisione dellaccertamento di 3 anni dalla data in cui nata lobbligazione doganale. DIRITTO DI RICORSO A seguito di irregolarit riscontrate dallautorit doganale, possibile che loperatore economico decida di impugnare le decisioni prese dallautorit doganale. Il ricorso delloperatore riguarda solitamente la voce doganale applicata, il valore o lorigine della merce. La normativa comunitaria consente di poter esercitare il proprio diritto di ricorso entro 60 giorni con una procedura che deve seguire liter previsto dai singoli stati membri. LE INFORMAZIONI VINCOLANTI prevista la possibilit di ottenere delucidazioni circa lapplicazione della normativa doganale. Gli operatori possono cio richiedere informazioni tariffarie per quanto riguarda lorigine (preferenziale o non preferenziale) della merce e per quanto riguarda la classificazione della merce a patto che: non siano state espletate le formalit doganali riguardano operazioni commerciali realmente prospettate. Linformazione vincola lautorit doganale nei confronti del titolare che la richieda sia per quanto riguarda la classificazione della merce che per la sua origine e resta valida per 6 anni nel caso della classificazione e per 3 anni in caso di identificazione dellorigine dal momento in cui linformazione stata comunicata al richiedente. Colui che espleta le formalit doganali pu avvalersi dellinformazione vincolante solo se le merci dichiarate corrispondono sotto tutti gli aspetti alle merci descritte nellinformazione. Linformazione rilasciata sulla base di elementi incompleti o inesatti nulla. Listituto delle informazioni vincolanti ha come obiettivo quello di evitare per quanto possibile, il ricordo alle procedure di controversia doganale e prevenire linsorgenza di ogni forma di contestazione per quanto riguarda la classificazione o lorigine delle merci. FRANCHIGIE DOGANALI In alcune circostanze ben definite per le quali le condizioni particolari dellimportazione non richiedono le abituali misure di protezione delleconomia, la tassazione doganale non trova giustificazione. possibile che in alcuni casi venga concessa una franchigia dai diritti doganali allimportazione o allesportazione cui le merci sarebbero normalmente soggette. possibile per che alcuni stati membri della

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UE decidano di applicare eventuali divieti o restrizioni allimportazione o allesportazione per motivi di moralit, ordine pubblico, pubblica sicurezza, tutela della salute. La franchigia si applica per esempio al viaggiatore in arrivo da un paese che non fa parte dellUE che pu portare con s nel bagaglio personale ed in esenzione dai diritti doganali, acquisti di valore complessivo non superiore a 175 purch si tratti di importazioni prive di carattere commerciale. Questo valore si riduce a 90 per i minori di 15 anni. Nei valori appena considerati non vanno per calcolati il valore di beni le cui importazioni non possono superare certi limiti quantitativi. In particolare sono ammessi un certo quantitativo di tabacco, bevande alcoliche, profumi, caff e t il cui valore non va quindi calcolato tra i 175 o i 90 PROCEDURE SEMPLIFICATE Le imprese industriali e commerciali che effettuano frequenti operazioni doganali riguardanti merci dello stesso tipo ed in quantit ricorrenti hanno la possibilit di essere autorizzate a prescindere dalla presentazione delle merci stesse agli uffici doganali. Laccertamento viene eseguito attraverso un esame periodico delle scritture e della contabilit aziendale che limpresa tenuta a mettere a disposizione degli organi doganali e che attesta anche il versamento dei previsti diritti doganali. La procedura semplificata viene accordata anche per i regimi di transito, deposito doganale, perfezionamento attivo e passivo, trasformazione sotto il controllo doganale e ammissione temporanea. Il controllo viene eseguito attraverso lesame delle scritture e della contabilit aziendale. I vantaggi di poter utilizzare delle procedure semplificate permette un notevole snellimento delle procedure interne delle aziende che producono o commerciano beni da e per lestero e realizzare economie certe e rilevanti. Il controllo saltuario comporta un margine estremamente elevato di rischio di inadempienza alle norme doganali da parte degli utilizzatori del beneficio ed per questo che la procedura semplificata viene concessa alle sole imprese industriali e commerciali particolarmente affidabili e che posseggono adeguate strutture contabili tali da consentire accurati controlli anche a posteriori. Lautorizzazione a godere delle procedure semplificate pu essere sospesa o revocata qualora non ci siano le condizioni che hanno portato il rilascio dellautorizzazione o c un fondato sospetto o pericoli di abusi della normativa doganale. Unopportunit che pu essere concessa ad un operatore quella di domiciliare la procedura, in questo caso la facilitazione consente di effettuare le operazioni doganali direttamente in una sede indicata da un operatore invece che presso lautorit doganale. Lautorizzazione per le procedure domiciliate viene rilasciata dopo che sono state fissate delle condizioni come le merci per cui questa possibilit pu essere applicata, le garanzie che il beneficiario deve prestare e le condizioni generali delloperazione. Lautorizzazione ad avviare procedure doganali domiciliate pu essere sospesa o revocata.

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LAUDIT DOGANALE DELLE IMPRESE Laudit doganale una metodologia di controllo che attraverso la valutazione dellazienda, mira a stabilire il grado di affidabilit del richiedente per poter ottenere autorizzazioni o benefici in campo doganale. Laudit doganale consiste in un servizio offerto dallamministrazione doganale attraverso il quale si realizza una fattiva collaborazione con gli operatori economici. Loperatore intenzionato a sottoporre la propria impresa allaudit doganale deve inoltrare una richiesta alla Direzione Regionale di competenza che affider i controlli a dei consulenti esterni che giudicheranno limpresa nel suo complesso attraverso soprattutto larea organizzativa, merceologica, contabile e doganale. I consulenti esterni trasmetteranno lesito delle loro analisi allAgenzia delle Dogane che provveder in caso di valutazione positiva, a registrare limpresa in un apposito elenco. In caso di valutazione positiva infatti, prevista la concessione con validit triennale di determinati benefici a seconda del punteggio ottenuto dallanalisi dei consulenti che hanno effettuato la valutazione. A seconda del punteggio ottenuto quindi, si potranno ottenere varie facilitazioni che vanno da una piccola riduzione dei controlli doganali alla possibilit di usufruire contemporaneamente delle procedure semplificate e domiciliate.

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