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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
OHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VCL. XLVIII.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLVIII
.

^ i". ?^ .*.
,

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

N
NIC NIC

N,ICOLO' Fattore (beato), frate za, Ti fece il noviziato, ricevette


minore dell'osservanza. Suo padre gli ordini sacri, e si diede poscia
era nato a Siracusa, ma abitò qual- al ministero della predicazione, in
che tempo a Valenza in Ispagna, cui raccolse copiosissimo frutto. Ri-
dove venne al mondo Nicolò il 29 gido osservatore della regola, visse
giugno i52o. La sua divozione e nella pratica esatta e costante del-
la sua gravità si manifestarono fi- l' obbedienza, della povertà e di
no da' suoi più teneri anni. Nella una specchiata castità. Non avvi
sua fanciullezza egli digiunava tre pratica di mortificazione approvata
giorni per settimana, e le sue au- dall'esempio de' santi, di cui egli
sterità aumentarono sempre col non facesse uso in tutto il suo ri-

tempo. Si distinse pure per la ca- gore: tuttavia, malgrado la sua au-
rità verso i poveri e gì' infermi stera penitenza, il suo volto appa-
che assisteva secondo il suo potere riva ognora fresco e piacevole. La
con grande amore, privandosi spes- sua prudenza ed abilità lo fecero
so per essi del proprio cibo. Suo scegliere per guardiano, e poi per
padre destinavalo al commercio, e maestro de'novizi. Chiamato a Ma-
gli propose un utile matrimonio; drid da Giovanna d'Austria, sorel-
ma Nicolò lo ricusò rispettosamen- la di Filippo per dirigere le
II,
te^ e pregò suo padre di disporre religiose che si chiamano
scalze
a prò de' poveri una considerabile reali, tenne questo posto con tal
somma denari destinata pel suo
di saggezza che gli meritò nuovi elo-
collocamento. Entrato nel iSSy nel gi. Ma qualunque fossero le sue
convento degli osservanti di Valeu- occupazioni esteriori, egli era sem-
6 NIC NIC
pie uuito a Dio coH'orazìone e col* la terra, e santificava il suo lavo-
la meditazione: soprannaturali e ro coll'orazione e colla meditazio-
straordinari favori uè furono la ri* ne, digiunando in pane ed acqua
compensa. Ciò che la voce pubbli- il venerdì ed il sabbato. Desideran-
ca riferiva, e certe pratiche divote do di unirsi vieppiù intimamente
de'suoi discepoli, trassero l'attenzio- al Signore, risolvette di entrare in
ne dell'inquisizione. 11 santo reli- un ordine religioso, e sollecitò il

gioso fu chiamato al tribunale di favore d'essere ammesso, come fia-

Toledo, il quale dopo un severo te laico, fra i minimi istituiti da


esame, non solo dichiarò che la s. Francesco di Paola nella Cala-
sua condotta era irreprensibile, ma bria Citeriore. Fatto il noviziato,
espresse l'alta sua ammirazione per si legò coi voti solenni, e per al-
le sue virtù, e fecegli grandi elo- quanti anni dimorò in quel con-
gi. Non molto dopo questo avve- vento, edificando tutti i frati col-
nimento il p. Nicolò cadde amma- la sua divozione, colla sua obbe-
lato: egli conobbe certo ch'era vi- dienza e colle sue austerità. Si re-
cino suo fine, perchè si occupò
il cò poscia a Roma, coU'approvazio-
del luogo di sua sepoltura, e per ne de'suoi superiori, visitò il san-
singolare umiltà domandò istante- tuario di Loreto, e ne ritornò con
mente di essere seppellito in una accrescimento di fervore ammira-
stalla. Finalmente pieno di meri- bile. D'allora in poi egli menò una
ti , rese pacificamente vita che rassomigliava quella degli
la sua a-
uima a Dio, Ge- .angeli. Sempre assorto nell'orazio-
nel convento di
sù a Valenza, li 23 dicembre i583, ne, riportò le più intime comuni-
in età di sessantatre anni. La gran- cazioni di cui il Signore favorisce
de riputazione di santità che que- certe anime privilegiate, ed ebbe
sto perfetto religioso goduto aveva eziandio il dono dei miracoli. Di-
in tempo di sua vita, non iscemò giunava rigorosamente e castiga-
punto dopo la sua morte. Il re di va la sua carne con grandi auste-
Spagna Filippo II, i magistrati ed rità. Afflitto sovente da crudeli ma-
il popolo di Valenza presentarono lattie, sopportavale colla più edifi-
nel i586 una supplica al Papa cante pazienza. Fu singolarmente
Sisto V, per ottenere la sua cano- stimato nei conventi in cui visse.
nizzazione, e Pio VI lo inscrisse I poveri fra i quali i suoi doveri
nel catalogo dei beati il 26 ago* esteriori lo conducevano di spesso,
sto del 1786. lo riguardavano con venerazione,
NICOLO' DI Longobardi (beato), cosi pure le persone più ragguar-
frate laico minimo. Nacque a' 6 devoli. I Colonna, i Borghesi, i Ro-
gennaio 1649, da Fulvio Saggio e spigliosi, e parecchie delle più il-

da Aurelìa Pizzini, e ricevette al lustri famiglie romane, gli mostra-


sacro fonte il nome di Giovanni vano pubblicamente il loro rispet-
Battista. Non gli fu data alcuna to; anzi parecchi di loro lo servi-
istruzione nelle scienze umane; ma rono diligentemente ne'suoi ultimi
i suoi buoni genitori gì' insegnaro- istanti, e vollero ricevere allora la
no la dottrina cristiana, e lo for- sua benedizione. Spirò colla pace
marono alla pietà coi loro precetti del giusto a' 12 1709, nel
febbraio
ed esempi. Egli lavorava commessi sessantesimo anno di sua età. L'im-
NIC NIC 7
pressione che produsse la sua santa sitarlo coi magnati^ romani, incon-
allegrezza al momento delia
sua mor- trato per circa mille passi dall'im-
te fu tale, che quelli che
erano pre- vi peratore, il quale vedendolo scese
senti, invece di recitare il De pro- da cavallo, prese le redini di quel-
fundis, per simultaneo impulso in- lo che cavalcava Nicolò I e lo
tuonarono il Te Deum. Fu beati- condusse ove dimorava, ossequio
ficato dal Papa Pio VI a' 12 set- che ripetè alla di lui partenza, do-
tembre 1786. po averlo solennemente convitato,
NICOLO' I (s.), Papa CVIII, de- come il Papaavea fatto con lui al
nominato Magno. Nacque da Teo- modo narrato da Muratori, Script,
doro Conti nobile romano. Fino dai rer. Ital. t. Ili, par. I, p. 252,
più teneri anni fu santamente al- e dal Bianchini t. I, p. 4o6, Ana-
levato. Sergio II l'ordinò suddia- stas. Fin d'allora cominciò il san-
conOj e s. Leone IV lo creò car- to Pontefice ad esercitare quelle
dinale diacono. In questo sublime magnanime azioni, che resero co-
grado non si rimase giammai di sì celebre il suo pontificato ed il
usare ogni maniera di alti di ca- suo nome, meritandosi per le sue
rila e pietà, quando gli si presen- grandi virtù il titolo di Magno.
tò opportuna occasione. Con le sue Difese con mirabile costanza s. Igna-
mani, e non senza molte lagrime zio patriarca di Costantinopoli, con-
seppellii Benedetto III; e compite tro l'eunuco Fozio, che il Papa
le di lui esequie, dovendo provve- scomunicò in un concilio. Costrin-
dersi la chiesa romana di nuovo se con scomunica Lotario re di Lo-
pastore, dopo fervorosa orazione rena a ripigliar Tietberga sua spo-
tàtta dal clero e popolo, unita al sa, e abbandonar la concubina Wal-
digiuno, afìinchè il Signore si vo- clrada. In uno de'sette concilii che
lessedegnare di concedere alla sua celebrò in Roma, estinse la rina-
dilettaChiesa un degno Pontefice, scente eresia de* teopaschiti, i qua-
nel tempio di s. Dionisio pres- ,
li, co m* egli afferma nell' epist. 7,
so la chiesa di s. Silvestro in Ca- presso Labbé t. Vili Concil. p. 289
pite, con matura discussione e quan- e 788, sostenevano che Cristo aves-
tunque assente, fu malgrado la sua se patito sulla croce secondo la di-
renitenza eletto Papa. Poiché, per- vinità. Neir86i fece convertire al-
venuta a di lui notizia la propria la fede la Bulgaria (Fedi), ed al-
esaltazione, andò a nascondersi nel- tre nazioni. Confermò l'unione del-
la basilica Vaticana, ma alla fine le chiese di Brema ed Ambuigo
ritrovato, venne contro sua voglia in favore di s. Anscario, e la dot-
riposto nella sedia di s, Pietro, e trina cattolica riguardante la gra-
consagrato Pontefice a'24 aprile 858, zia del libero arbitrio; scomunicò
alla presenza di Lodovico II, il Giovanni arcivescovo di Ravenna
quale gli tenne la staffa allorché per le concussioni usate verso gli
cavalcò nel possesso. Fu egli il pri- abitanti ; e pel suo zelo instanca-
mo Papa coronato colla pontifìcia bile venne consultato da molte par-
Tiara (Vedi). Dopo pochi giorni ti per diverse questioni, onde ab-
partito da Roma Lodovico II, si biamo più di cento lettere nella
fermò a Tor di Quinto passato raccolta de^ concilii. Governò nove
Ponte Molle. Il Papa si recò a vi- anni, sei mesi e venti giorni. In
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diverse ordinazioni creò sessantacin- ci ed i sagramentari seguaci di Be-
que vescovi, sette preti, quattro dia- rengario, ove a persuasione d'Ilde-
coni, oltre tre cardinali. Il concilio brando, ponendo un argine ai pas-
generale Vili lo chiamò nuovo Elia, sati scandali, decretò al collegio dei
nuovo Finees, nuovo Daniele e nuo- cardinali adldata l'elezione canonica
vo Martino; ed Anastasio nella pre- del Papa, sottraendone il popolo, al
fazione dì tal concilio, uomo cele- quale col clero lasciò la semplice
ste ed angelo terrestre. Era ma- approvazione: il decreto lo riportai
gnifico nel ristabilimento delle chie- nel voi. XXI, p. 209 e 2 io del Di-
se di Roma, insigne nella protezio- zionariOy e ne parlai nell'altro cita-
ne de'poveri, de'quali non volle che to. Da quel punto la santa Sede
alcuno in Roma restasse privo del- fu liberata dall' abuso de' secoli e
le sue liberalità; penitente, divoto, dal giogo de' profani. In Amalfi
acerrimo difensore de' diritti del- (Fedi) celebrò altro concilio, sciolse
la Chiesa e restauratore di sua di- dalla scomunica da lui fulminata i
sciplina. Di lui abbiamo Epistolae^ normanni, come occupatorì delle
Romae i542. Mori a*i3 novem- terre della Chiesa, e concesse in in-
bre 867, e fu sepolto avanti le vestitura a Riccardo il principato
porte di s. Pietro. Vacò la santa di Capua, ed a Roberto Guiscardo
Sede un mese. la Calabria, Puglia e Sicilia, con
NICOLO' II, Papa CLXII. Gè- annuo censo , e giuramento di fe-
rardo di Borgogna, o meglio sa- deltà e vassallaggio; quindi istituì

voiardo, vescovo di Firenze (f^edi)y il vescovato di Melfi. Tornato in


chiesa che governò ancora dopo fat- Roma vi celebrò nel 1060 un con-
to Papa, fu esaltato al pontificato cilio^ in cui concesse il pallio al ve-
per opera d'Ildebrando poi s. Gre- scovo d'York con diversi privilegi.
gorio VII, al modo narrato nel voi. Trattò con severità i potenti roma-
XXXI I, p. 193 del Dizionario f nel ni, onde frenar le loro prepotenze,
duomo di Siena a' 28 dicembre che rinnovarono per l'elezione del
io58, onde poi gli afHdò la somma successore, nel modo detto al voi.
delle cose. Nel recarsi in Roma de- XXXI I, p. 194 e seg., poiché colle
pose nel concilio di Sutri l'antipa- armi di Roberto normanno represse
pa Benedetto X
[Vedi)^ e ricevuto la tracotanza de' conti del Tuscolo,
dal clero e popolo romano che l'a- del conte di Galeria, e di altri si-

veano bramato per Pontefice con gnorotti. Prese cura delle cose che
ogni onorificenza, fu intronizzato straziavano la chiesa di Milano, e
sulla cattedra di s. Pietro dopo gli TI spedì legati s. Pier Damiani e
8 e prima de' 18 gennaio loSg, e s. Anselmo vescovo di Lucca. Ri-
coronato con Tiara [fedi) or-
la tornato per la seconda volta a Fi-
nata di due corone. Poco dopo si renze, ivi morì 22 luglio io6r,
a*

portò a visitare la Marca d'Anco- e fu sepolto nelduomo, come a


na, Spoleto e Osimo, ove fece una quell'articolo descrissi. Governò due
promozione di cardinali, dieci essen- anni, sei mesi e venticinque giorni,
do quelli ch'egli nel suo pontificato pieno di meriti e di virtù, mai pas-
elevò a questa dignità. Nel concilio sando giorno senza eh' egli avesse
romano fece leggi contro i nico- lavato i piedi a dodici poveri, ver-
laiti sul celibato, contro i simonia- so i quaU fu liberale. Lasciò nove
NIC NIG 9
fettereche riguardano gli affari di fragio alTelezione di selle Papi, e fu

Francia, ed una raccolta di canoni nel numero de' sei in cui si com-
o di ordini da lui emanati, che tro- promise il sacro collegio per quella
vansi presso Leone Ostiense lib. 3, di Gregorio X, al quale e ad altri,
e. 12, ed altri scrittori. Il cardinal come arcidiacono, impose solenne-
Roselli d'Aragona ne compilò la vi- mente la pontificia tiara. Dopo lun-
ta, presso il Muratori, Script, rer, ga sede vacante, nel conclave di Vi-
t. Ili, par.
Ital. i. Vacò la Chiesa terbo, a fronte ch% il re Carlo I,
romana due mesi e nove giorni. che ne slava alla guardia come se-

NICOLO' III, Papa CXCVI. Gio- natore, volesse un francese, fu eletto

vanni Gaetano Orsini nobilissimo Papa dagli otto cardinali che com-
romano, nacque da Matteo Rossi ponevano il sacro collegio, a'^S no-
Orsini e da Perna Caetani. Egli era vembre 1277, prendendo il nome
ben fatto di persona, e comparve di Nicolò III, da quello di sua dia-

sino dall'adolescenza così serio, mo- conia, dignità che gli aveva predet-
desto e grave di costumi , che fu ta s. Francesco d'Asisi, a cui il pa-
chiamalo il Composto. Per tempo dre lo presentò fanciullo. In Roma
venne provveduto a dovizia di be- fu ordinalo prete a' 18 dicembre,
nefizi ecclesiastici nelle chiese di consagrato a' 19 e coronato a' 26.
York, di Soissons e di Lione, ed Ottenne dall'imperatore Rodolfo, un
in Roma gli fu affidata l'ammini- diploma di conferma delle conces-
strazione della basilica di s. Loren- sioni e privilegi de' suoi predeces-
zo in Damaso, e della chiesa di s. sori, fatte alla santa Sede sul domì-
Grisogono, Quindi in età ancor gio- nio temporale, e destinò conte di
vanile da Innocenzo IV nel dicem- Romagna il nipote Bertoldo. Quin-
bre 1244 in Lione fu creato cardi- di tolse il vicariato di Toscana al
nal diacono di s. Nicolò in Carcere, re Carlo I, e lo indusse a spogliarsi
e generale inquisitore, ed ebbe poi della dignità di senatore di Roma,
la protettoriade'minori,chegli venne decretando che non piti si conferis-

assegnata da Alessandro IV. In alto se a principe straniero, ne durasse


pregio l'ebbe pure Urbano IV, che più d'un anno ; si dichiarò egli stes-
gli conferì il governo o legazione so senatore, facendone esercitare le

diSabina e Campagna, e Clemente funzioni dai suoi parenti; ma il Ga-


IV Io spedì insieme con due car- rampi a p. 534 delle Memorie pro-
dinali a Viterbo, per quietare le gra- va non esser vero ch'egli si dichia-
vissime turbolenze eh' eransi susci- rasse perpetuo senatore, e giammai
tale tra l'imperatore Rodolfo e Car- pensò perpetuare tal grado nella
lo I re di Sicilia , tra' quali solo persona de' Papi, con analoghe eru-
ottenne tregua. Giovanni XXI_, che dizioni. Scrisse all'imperatore d'o-
nella stima verso di lui non la ce- riente Michele Paleologo, ad An-
deva ai predecessori, lo decorò del- dronico suo figlio , ai patriarchi e
l'arciprelura vaticana, nella
qual prelati greci a confermar l'unione
chiesa al modo riferito nel suo ar- tra le chiese latina e greca stabili-
ticolo, il cardinale stabilì savi e op- ta nel concilio di Lione II, e rice-
portuni regolamenti per lo splen- vette risposte dì sommessione, ma
dore e decoro della medesima e senza buon successo; come non l'eb-

de' canonici. Contribuì col suo suf- be la sua iutcrposizioue tra i re di


IO NIC NIC
Francia e di Casliglia. Creò dieci spirili, di gran cuore , benemerito
curdinnli, fra'quali il proprio con- dell'Italia e della Chiesa, protesse i

fessore, il nipote b. Malabranca e il dotti ben sapeva essere il


eh' egli
fratello Giordano, nominando il ni- nerbo d'ogni dominazione. Dotato
pote legato di Toscana per riporvi di singoiar prudenza e giustizia, spe-
i ghibellini in istato ed udìcio. Es- diva con maggior brevità che niu-
pulse dalla curia i notari e procu- no de* suoi predecessori i vescovati
ratori, come fomentatori di liti; fab- vacanti; nel conferire il sacerdozio
bricò un sontuoso palazzo presso s. sceglieva uomini piuttosto santi che
Pietro, con ampio giardino; termi- dotti, dicendo che la dottrina senza
nò il Lateranense, e dai fondamen- bontà era veleno senza medicina ;
ti rifabbricò la cappella di Sancla amatore de* religiosi, distinse i fran-
Sanctonim, nuovamente ponendovi cescani, approvando la sentenza di
le teste de* ss. Pietro e Paolo, che Gregorio IX sulle stimmate del fon-
colle sue 'proprie mani aveva por- datore ; di somma purità di costu-
tate nel detto palazzo allorché in- mi e compostezza nelle azioni, gran
cominciò l'edilìzio. Rinnovò la ba- limosiniere; zelante della religione
silica Vaticana, e ne aumentò il ca- mandò missionari ai tartari; cele-
pitolo, onde è celebrato qual suo brando la messa si commoveva al
insigne benefattore, come lo fu della pianto, e di altre belle virtù fu
basilica Ostiense. Per la pace ira i adorno, le quali sarebbe a deside-
principi cristiani, ordinò il canto rare ch'egli non le avesse in qual-
del salmo Laetatus siim nella mes- che maniera adombrate colla so-
sa solenne, con alcuni versetti e la verchia brama di arricchire e in-
colletta prò pace. grandire i propri parenti. Dante fie-

Con sua bolla spiegò la regola ramente lo rampognò di nepotismo,


àQ* Francescani [Vedi); ad Ancona ma la posterità che giudica senza
accordò esenzioni e libertà di na- amore e senza ira, come lungi da
vigare, onde gli abitanti gli eresse- pericoli e da speranze, onora Ni-
ro una statua. Malcontento di Carlo colò III. P^. Orsini Famiglia. Di-
I, esorlò Pietro 111 re d'Aragona a ri- cesi che volea dividere l'impero in
vendicar la Sicilia per le ragioni quattro regni, cioè di Germania,
che ne avea, per la sua moglie Co- di Vienna nel Delfinato, di Lom-
stanza figlia di Manfredi, ciò ch'eb- bardia e di Toscana. Gli si attri-

be eifelto nel pontificato del suc- buisce il trattato: De electione di-


cessore. Ritiratosi il Pontefice per gnitatum. Vacò la santa Sede sei

cagione de' gran caldi da Viterbo mesi.


a Soriano, castello eh' egli fortificò NICOLO' IV, Papa CXCIX. GÌ-
e con altri die a' suoi nipoti, quivi rolamo Ma scio, Massi o Massio det-
morì d'apoplessia a'22 agosto 1280, to Ti lieo, nacque di bassa famiglia
dopo aver governato due anni, otto in Alesslano o Capradosso o Liscia-
mesi e ventinove giorni. Il suo cor- no diocesi d'Ascoli. Dopo aver stu-
po portato in Pioma, fu sepolto nella diato in Perugia si fece religioso con-
cappella di s. Nicolò, da lui edifi- ventuale, dove riuscì eccellente non
cata nella basilica Vaticana, in una meno che nelle teo-
nelle filosofiche,
tomba di marmo abbellita di mu- logiche facoltà, come ne die mani-
saico. Questo Pontefice di grandi festo saggio nelle opere che pub-
IVIC NIC II

blicò alla luce, e delle quali diven- voi. XXVI, p. 85 del Dizionario.
ne maestro ia Roma ; fu pure va- Sì trattenne un anno il cardinale
lente predicatore. Unito in istietta nelle Gallie, ritenendo per ordine
amicizia con s. Francesco fondato- del Papa il generalato sino al nuo-
re del suo ordine, fu verace imi- vo capitolo, al quale impedito da
tatore delle di lui virtù, onde col malattia non potè trovarsi presente.
suo zelo ridusse non pochi tartari Risanato che fu, dovette trasferirsi
alla fede. Pel suo merito, s. Bona- alla corte dell'imperatore Rodolfo,
ventura nel capitolo di Pisa lo di- per aggiustare le controversie na-
chiarò ministro nella Dalmazia, e te con Carlo I re di Sicilia, e Mar-
Gregorio X lo spedì insieme con gherita vedova di s. Luigi IX. In-
altri religiosi suoi confratelli, legato tervenne ai conclavi di Martino
in Costantinopoli all'imperatore Mi- IV e di Onorio IV, per la cui ele-
chele, dove ridusse i greci all' ob- zione ebbe grande impegno, e dal
bedienza e comunione della chiesa quale ottenne la chiesa di s. Sil-

romana, e invitò il patriarca al vestro in Capite per le monache


concilio generale di Lione IL Nel- di s. Chiara. Tornato in Roma,
r esercizio di questa legazione fu nel conclave di santa Sabina , fu
eletto di universal consenso mini- eletto Papa d'anni sessanta, mal-
stro generale dell'ordine, nel capi- grado la sincera e costante sua ri-
tolo tenuto in detta città nel l'ij^. pugnanza di sette giorni, col voto
Quindi col carattere nunzio a- di di tutti i sacri elettori, a' 22 feb-
postolico, insieme con Giovanni da braio 1288, ed in onore di Nico-
Vercelli generale de'domenicani, co- lò III prese il nome di Nicolò
me abile politico,, ebbe la commis- IV : del conclave di s. Sabina fa-

sione di riconciliare Filippo IV re cemmo parola nel voi. XV, p. 279


di Francia con Alfonso X re di del Dizionario. La lunghezza fu
Casliglia. Finalmente in ricompen- cagionata dalla pestilenza, onde sei
sa di tante fatiche sostenute per la cardinali ne morirono ed altri am-
romana chiesa, Nicolò HI a' 12 mar- malarono, per cui il luogo fu ab-
zo 1278, benché assente, lo creò car- bandonato e solo vi restò il cardi-
dinale del titolo di Pudenziana^ da
s. nal Mascio, che in mezzo al caldo
cui nel 1281 Martino IV lo passò dell'estate si faceva fare un gran
al vescovato di Paleslrina. Alla noti- fuoco intorno
per purificar l'aria
zia di sua esaltazione al cardinalato, infetta. Fu
coronato a' 24 febbraio,
non si gonfiò punto il suo pio benché altri scrivono che nello stes-
cuore, il quale dovendo far vio- so giorno dell'elezione, sacro alla
lenza alla sua umiltà in accettarlo, cattedra di s. Pietro, che cadde dì
ricusò poi costantemente quelle domenica, fosse ancora coronato e
provviste che il Pontefice nel pro- consagrato. Creò nove cardinali, fra
muoverlo avea ingiuuto ai vescovi i quali il generale de'suoi francesca-
di Francia di somministrargli, on- ni, di cui fu il primo Papa, e ne
de sostenere con decoro la nuova propagò l'ordine.
dignità, protestandosi che l'avrebbe Levò dal Portogallo l'interdetto,
di buon grado rifiutata se non a- e dalla repubblica di Venezia ot-
vesse temuto disgustare i suoi fra- tenne l'istituzione del tribunal d'in-
ti; e quanto li amasse lo dissi nel quisizione. Nella basilica Vaticana
Il NIC NIC
coronò Carlo II re di Sicilia colla colla basilica Lateranense, massime
sposa Maria, investendolo del rea- pel gran musaico dell'abside; e nel
me. A cagione delle turbolenze di duomo di Orvieto pose la prima
Roma si ritirò a Rieti per alcun pietra. Con instancabile zelo esortò
tempo, e procurò pacificare la Ro- tutti i principi a ritentare una
magna e l'Umbria agitate dalle nuova crociata, per arrestare i pro-
fazioni , come s' interpose a sedar gressi che in Palestina faceva il

le discordie tra i re di Francia e sultano di Babilonia , che avendo


d'Inghilterra. Ammonì gravemente preso Tripoli, assediò Acri, l'unica
Ladislao IV re d'Ungheria, richia- città restata ai cristiani. Venuta in
mandolo a più onesto vivere. Ap- suo potere, furono ban-
i cristiani
provò il terz'ordine di s. France- diti da tutta la Soria con sommo

sco, e le stimmate di esso. Divise dolore di Nicolò IV, onde per af-
le rendite della chiesa romana in flizione cessò di vivere nel venerdì
due una pel Papa, l'altra pei
parli, santo del 1292, a' 4 aprile. Volle
cardinali. Fondò le università di essere sepolto in umile luogo nella
Montepulciano, Macerata e Mont- Chiesa di s. Maria Maggiore
pellier, e concesse privilegi a quel- {f^edi)f da ed abbel-
lui restaurata
la di Lisbona : permise che si sta- lita di musaici, che volle asso-
in
bilisse una nuova università in ciarvi il cardinal Colonna; avendo
Gray nella contea di Borgogna, e abitato il contiguo palazzo, dopo il
che si riaprissero le pubbliche scuo- ritorno da Rieti, quando i romani
le di Padova. Amante della patria, eransi tranquillati. Ma Sisto V gli
non isdegnò accettare la podesteria eresse quel magnifico mausoleo con
d'Ascoli, della quale alcuni lo pre- lunga iscrizione, rammentato in detto
tendono nativo e di ragguardevole articolo, ove si parlò del suo preteso
famiglia signora della vicina Liscia- culto; egli vi é rappresentato in istatua
no: fece esercitarne l'uffizio da Mo- sedente, avendo ai lati quelle delle
retlino Bonatti nobile di Lucca, e sue principali virtù. Quanto egli a-
fece alcuni donativi a varie chiese masse ed esaltasse i Colonna, onde
e monasteri della città; ne protes- ne fu censurato, lo indicammo nel
se il commercio, e difese le castel- voi.XIV, p. 282 del Dizionario,
la del territorio dalla prepotenza Furono in lui mirabili lo zelo ec-
d'alcuni, oltre le scuole che vi fon- clesiastico, la rettitudine e l'umiltà :

dò. Dicesi che favorisse i ghibelli- ne riconobbe per parenti che quelli
ni, ed abbassò i guelfi e Carlo H, cui la virtù e la dottrina rendeva-
che però avea liberato dalla pri- no cospicui. Tacciato parziale dei
gionia del re d'Aragona. Zelante ghibellini che
e de' Colonnesi, quei
della religione, mandò missionari mirano da basso facilmente notano
nelle più remote regioni. Cono- anche le poche macchie nel sole, il
scendo l'importanza del conferire quale è sempre sole, innanzi a cui
le dignità, vi scelse quelli che ri- fuggono le ombre, le nebbie si dis-
fulgevano in virtù, prudenza ed sipano, e la vera luce risplende sfol-
altre qualità. Protesse non solo le gorantissima. Gli si attribuiscono al-
ma anche le arti, abbellen-
scienze, cuni commentari sulla Scrittura, sul
do Roma di nobili edifizi, di gran- Maestro delle sentenze, ed alcune al-
di strade e di piazze: fu benefico tre opere registrale dal p. Wadin-
NIC NIC i3
go. Governò qualtr*anni , un mese glia, ed insieme virtuosa, onesta e
e quattordici giorni. Ne scrìssero la illustre matrona, non l'attribuisce
vita il p. Francesco Maria de A- però alla prosapia dei Bonaparte, e
matis gesuita, nella dissertazione: dice che portò in dote j^oo libbre
Clarorum asculajiorum praeclara imperiali di moneta. Il Cardella nel-
facinora a Josepho Lento asculano le Mem. stor. de' cardinali, vorreb-
exposila, Romae 1622. 11 p. Anton- be meglio chiamare Nicolò V Ca-
felice Mattei de' conventuali pubbli- landrinij perchè chiamò sorella ger-
cò con sue dissertazioni e note la mana Caterina di tal cognome, e
vita che di questo Pontefice avea Filippo poi cardinale, fratello ger-
scritto Girolamo Rossi, col titolo : mano, riportando varie testimonian-
Vita Nicolai IV ex codicihus vati- ze, colle opinioni sulla nascita e
canis cuni observationibus et disser- condizione. Tommaso dopo aver per-
tationibus variis, ec, Pisis 1761 e duto il padre in età di sette anni, e
1766. Altre notizie si possono legge- dopo guarito da mortale malattia
re nella bella biografia del cb. ascola- quando ne avea dieci, prese l'abi-
no Giacinto Canlalamessa Carboni, to clericale, e subito gli ordini mi-
Memorie ec. p. 34- Vacò la santa nori. Di dodici anni passò in Bo-
Sede due anni, tre mesi e due giorni. logna a studiar le lettere, ma dipoi
NICOLO' V, Papa CCXVIII. non potendo aver soccorso dalla ma-
Tommaso Parentucelli nacque in dre rimaritata, si trasferì a Firenze,
Sarzana nel iSSg da Bartolomeo chiamato da due cavalieri, per in-
Parentucelli dotto medico di pro- segnare le discipline liberali ai loro
fessione, la cui famiglia nobile ori- figli ,
quando era di diciott' anni.
ginaria di Pisa vi si era stabilita Corsi quattr'anni in questo mini-
da cent'anni, e da madonna An- stero in Firenze, ritornò a studia-
dreola de Putti, poi Calderini o re le sacre lettere in Bologna,
Calandrini dal cognome del secon- ove lo ricevette fra' suoi famigliari
do marito, Tommaso nobile sarza- il b. cardinal Albergali vescovo della
nese,che sposò dopo circa sett' an- città, prima per ammaestrare i suoi
ni di vedovanza, e non come si nipoti, e ravvisando in lui indole
disse da alcuni allevatrice di gal- e carattere che potevano tornare
line. 11 Giorgi lo dice di oscuri utili alla Chiesa, lo destinò a pre-
natali, ma il Piccolomini, poscia siedere alla propria corte, e lo fece
Pio llj suo intrinseco amico, lo suo maestro di casa o maggiordo-
chiama nobile nel Comment. de Ba- mo, quindi non si divise mai piti
sileae p. 11 5. Nelle Memorie della da lui. All'età di 25 anni si or-
Lunigiana dell' ab. Cerini di Fi- dinò prete, e divenne pel suo be-
vizzano, voi. I, p. 53, si legge che nefattore canonico della cattedrale
la madre era figlia di messer Tom- di Bologna, poiché il beato cardi-
meo de Bosi notaro imperiale del nale gli lasciò tutto l'agio di viep-
Foro di Verrucola Bosi, cioè di Fi- più istruirsi nelle scienze, alle qua-
vizzano, ove forse nacque, mentre li applicato con fervore fu fatto
il Manetli lo avea detto nato in dottore in teologia; si distinse pel
Pisa nel 1398. Nel voi. II, p. 107, suo elevato ingegno, e acquistò fa-
il Cerini dichiara Andreola Bosi ma di ottimo letterato, onde strin-
di antica, nobile e doviziosa fami- se amicizia coi migliori scienziati
i4 NIC NIC
del suo tempo. Accompagnò il car- motore gli disse ciò essere volere
dinal Albergali ne' suoi l'iaggi e di Dio; p!d)l)licandolo al popolo al-
legazioni sostenute d'ordine di Mar- le ore 9 il detto cardinal Colonna
tino V, e può dirsi che avesse gran primo diacono, col nome di Nicolò
parte nella conclusione di quei gra- V, ch'egli prese in venerazione del
'vissimi all'ari ch'erano siali affidati b. Nicolò Albergali suo insigne pro-
al cardinale, cui fu sempre altac- tettore , che gli avea profetizzato
catissimo, teneramente lo corri»
e il pontificalo, ancora eragli
quale
spose, servendolo anche da segreta- stato predetto da Eugenio IV, quan-
rio. Dodici giorni dopo la di lui do a lui rese conto della legazio-
morte, a' 12 maggio i443, Eugenio ne di Germania. Del conclave ave-
IV fece Tommaso suddiacono apo- vano fatto la guardia alla prima
stolico, priore di Montpellier e vi- porla quattro prelati, alla seconda
cecamerlengo; indi lo mandò nun- Enea Silvio Piccolomini ambascia-
zio ai fiorentini pel concilio, in cui tore cesareo, cogli altri ambascia-
si fece onore nelle dispule, e ad tori, lo che meglio si narrò con al-
Alfonso V d'Aragona re di Napoli; tre notizie, nei voi. XV, p. !x82,
poi a' 2 7 novembre i444 dichia- e XXI, 2 1 3 del Dizionario. Nel-
p.
rollo, benché assente, vescovo di Bo- l'uscir da esso il cardinal Chaves, do-
logna, per aver fatto risplendere il mandandogli romani chi avevano
i

suo valore, ed incontrata la piena eletto perPapa, rispose Noi Ni' :

sua soddisfazione. Inoltre l' inviò colOf ma Dìo elesse il Pontefice j


nunzio in Germania alla dieta di onde non hanno fede quelli che
Francforte per l'estinzione dello sci- scrissero, avervi avuto parte le ma-
sma, e al duca di Borgogna ; final- li arti, come ben dimostra il Gior-
mente a'i6 novembre i44^ ^o creò gi. A' 19 marzo fu solennemente
rnrdinale del Susanna,
titolo di s. coronato in s. Pietro, ed essendo
mentre era fuori di Roma, alla qua- la IV domenica di quaresima, nel
le ritornando di Germania lo di- recarsi Giovanni portò la ro-
a s.

stinse con mandargli il cappello car- sa d' oro in mani, preceduto dalla
dinalizio fino alla porta Flaminia. ss. Eucaristia. Quindi adottò per
Morto Eugenio IV, dieciolto car- insegna gentilizia le chiavi della ro-
dinali, de* ventiquattro che viveva- mana motto ne'diplo-
chiesa, e per
no, a'4 marzo i447 entrarono nel mi: Pai alimi cor meuni Deus.
conclave del convento di s. Maria Allorché prese le redini del ponti-
sopra Minerva ; il cardinal Caprani- ficato era la repubblica cristiana in

ca ebbe cito voli, il cardinal Co- sommo sconvolgimento lo scisma :

lonna dieci, e furono vicini al pa- di Basilea, ancor non estinto per-
pato i cardinali Le Jeun e Cha- ché sostenuto dall'antipapa Felice
"ves; ma per opera del cardinal Be- V, lacerava crudelmente la Chiesa;
i^ardi arcivescovo di Taranto, lutti la Germania e l' Ungheria erano
cospirarono nel cardinal di Bologna vessate dalla guerra intestina ; la \
o Parenlucelli. A* 6 marzo i447» Francia e T Inghilterra erano con
nella vigilia di s. Tommaso, festa mutuo odio in discordia; l'unione
del suo nome, benché renitente, lo de'greci e orientali colla santa Se-
elessero Papa, ed egli accettò quan- de, stabilita poco prima nel conci-

do il medesimo cardinal suo prò- lio di Firenze, andava ogni giorno


NIC NIC i5
a guastarsi ; l'Italia divìsa in fazio- ta Sedcj assolvendoli dalle ribellio-
ni, era tribolata dai comandanti ni , e rinnovando con nuovi censi
gli eserciti, da per tutto pre-
che le investiture e i vicariati, cose tut-
davano e portavano la desolazio- te che riportammo ai molti loro
ne ; nello stato ecclesiastico i baro- articoli; altrettanto dicasi di quan-
ni, che dalla Chiesa avevano i vi- to accenniamo in questa biografia.
cariati, n' erano diventati tiranni ; Confermò i privilegi de'fermani,
i veneziani, i genovesi, i fiorentini camerinesi, norcini, bolognesi, spo-
erano sulle armi ; e il tesoro pon- letini ed altri popoli, e quelli del
tificio era oppresso dai debiti. Al senato romano, cui concesse la pu-
rimedio di tutto questo applicò su- nizione de' ladri. Introdusse l'uso
bito Nicolò tutto il suo zelo,V di portarsi dal Sagra- Papa il ss.

grande animo ed ingegno, come mento Corpus


nella processione del
si può vedere a tutti i relativi ar- Domini. Nella Bretagna minore per-
ticoli. Spedi quindi legati in Ger- mise la prammatica sanzione, e con-
mania; scrisse al re di Francia per fermò privilegi accordali dai pre-
i

terminare le conseguenze del con- decessori ai duchi; regolò la pro-


ciliabolo di Basilea (Fedi); resti- cessione per la festa di s. Marco ;

Gnes-
tuì alle dignità l'arcivescovo di ed a mezzo del cardinal Carvajal,
na fautore dell'antipapa; raccoman- conchiuse il famoso concordato col-
dò agli ambasciatori la pace d'Ita- la Germania, riguardo ai benefizi
lia, piìx che mai turbata per la ecclesiastici, e ricevette splendida
morte del duca di Milano; inviò ambasceria del re di Francia che
nella Marca legato il cardinal Ca- gli rese obbedienza. Fece provve-
pranica ; impose tregua agii unghe- dimenti sui riti greci e latini, e
ri, che guerreggiavano coll'impera- sulle indulgenze; migliorò l'univer-
tore; confermò i privilegi degli ar- sità di Bologna, istituì quelle di Vai-
civescovi di Salisburgo; approvò la son, di Barcellona, diGlascowedi
concordia stabilita colla Borgogna, Treviri, ed ornò di privilegi quel-
e la pace tra questa e Carlo VII la di Cambridge, oltre d'avere rin-
re di Francia. In questo regno, in novata la costituzione di Bonifacio
Bosnia, in Cipro, nell'Albania, in Vili per l'università romana, e con-
Bulgaria, in Italia a diversi prin- fermata quella di Caen. Afferma
cipi, Boemia, in Por-
in Polonia, in l'Arteaga che in Bologna istituì la
togallo, in Aragona, in Valenza, prima scuola di musica. Ratificò
neir isole Baleari, in Borgogna, in le costituzioni della Marca d'An-
Inghilterra, in Svezia, Danimarca, cona, esentando dai vescovi l'ordi-
Norvegia^ Prussia, e in luoghi di- ne della Mercede, e confermando i
versi, spedì legati in differenti tem- privilegi de' domenicani e dell' or-
pi per accomodarne le vertenze, o dine militare di s. Giacomo della
per gli affari ecclesiastici. Condan- Spada. Ebbe la consolazione di ve-
nò r eresia del milanese Landi, e dersi riconosciuto dagli abitanti di
quella de'fraticelli ch'estirpò, e de- Basilea; ed accordò indulgenze e pre-
cretò pene contro gli usurai. Per mi ai crociati contro i turchi ed
amore della pace, in tempi diversi, i mori di Spagna. Si collegò coi
molti atti d'indulgenza usò coi po- fiorentini e con Alfonso V onde
poli e baroni feudatari della saa- conservar la quiete d'Italia per la
i6 NIC NIC
successione del Milanese, e fu rico- per sublimi doli. Portatasi al co-
nosciuto arbitro della pace. Nei spetto del Pontefice vestila pompo-
1449 assolvè i ribelli camcrinesi, samente, si narra che il figlio la
nepesinì, e conte d'Anguillaia, ed respingesse, dicendole rivederla in
altri ancora. Per le sue esortazioni più onesti panni; questi assunti, fu
i sacri oratori con gran fervore teneramente accolta, indi grande-
di prediche eccitarono i popoli al- mente onorata da tutta Roma. Pie-
la penitenza e all'emendazione dei na dì si raro contento, mentre rì-
peccati, massime in Dalmazia, Bo- palriava mori nel i45'i in Spole-
snia, Croazia, Servia, Albania ed to, ed il corpo per opera del fi-

Ungheria. Soppresse l'eresia de'wMO- glio cardinale fu trasferito nella


vi crisLiani in Benevento e nel re- cappella Calandrini da lui eretta in
gno di Napoli; e dichiarò idonei s. Maria di Sarzana. Afflitta Roma
ai benefizi e dignità i neofiti. Di- dalla peste nel i45o, Nicolò V ri-
chiarò inoltre nulle le alienazioni tornò nell'Umbria e nella Marca,
delle terre del Venaissìno, impose esercitandovi anco in questa volta
scomunica a chi molestasse gli abi- atti di magnanimità e beneficen-
tanti d'Avignone, e per veri cardi- za. Ordinò che le robe naufraga-
nali riconobbe tre de'creati da Fe- te si debbano restituire ai proprie-

lice V e uno deposto da Eugenio tari; stabili che i rei dello sta-

IV. Nell'istesso anno i449 i*estituì to pontificio e del regno di Napo-


per le sue energrche industrie la li fossero ne' due dominii arrestati ;
pace alla Chiesa, per la famosa e impose gravi pene tra i duellan-
desiderata rinunzia che fece in Lo- ti ; e quanto dispose per V ordine
sanna Felice (Vedi) del pseu- V Gerosolimitano a questo articolo
do pontificato, grave argomento lo dissi. Fissò a sette i chierici di
trattato anche in altri articoli. Si camera, e per l'interesse di questa
recò nella Marca e nell'Umbria, a dichiarò nulle le donazioni a suo
Spoleto, a Fabriano, a Tolentino, pregiudizio. Compose le differenze
in Asisi e in altri luoghi. Cele- tra i fiorentini e lucchesi, trasferì
brò nel 145*0 V Anno santo sesto il patriarcato di Grado a Venezia,
(Vedi)y in cui fece tenere in Ro- e divise le chiese di Porto e s.

ma i capitoli generali dai france- Ruffina. Coronò in Roma l'impe-


scani, e canonizzò s. Bernardino da ratore Federico III, il quale vi fe«

Siena, il quale tra le altre bene- ce solenne ingresso, e benedi il suo


merenze avea in gran parte estin- matrimonio con Lionora, cui die la
to le guerre tra* guelfi e ghibelli- rosa d'oro benedetta, che pur do-
ni peste d'Italia. Andreola madre nò al re di Polonia, al re di Por-
di Nicolò V ancor vivente, in età togallo, e ad Alfonso V. L'impe-
molto grave, per divozione e per ratore ottenne dal Papa le preci
rivedere i figli si recò in Roma: primarie o facoltà di conferire i
uno sedeva sulla cattedra apostoli- benefizi alla prima vacanza; così
ca, l'altro Filippo Calandrini fra- Lodovico duca di Savoia, figlio del-
tello uterino di Nicolò V, era uno l' antipapa Felice V, ricevette da
de'sette cardinali da lui creati, aven- Nicolò l'indulto di nominare i be-
dogli conferito lo stesso suo titolo, nefizi non esenti.
e il vescovato di Bologna, illustre Ordinò la visita delle chiese di
NIC NIC 17
Rotua^ la riforma elei capitolo va- me di libertà, unione civile, giu-
ticano, emanando pene gravi ai stizia pubblica : il Papa si era con-
falsificatori degli Jgniis Deìj ed ai tentato rilegarlo a Bologna col
falsi collettori. Rivolse il suo zelo precetto di presentarsi ogni giorno
per riunire la chiesa greca alla la- al legato, e ne deluse la vigilanza
tina,minacciando Costantino XII colla fuga. L'orrendo misfatto vo-
imperatore, che altrimenti Dio gli levasi consumare in s. Pietro alla,

avrebbe tolto V impero, ciò che fa- messa solenne dell' Epifania, con
talmente si verificò, quando Mao- uccidervi il Papa e i cardinali, al
metto II imperatore de' turchi nel grido di libertà. Stefano fu impic-
t^53 s'impadronì di Costantinopoli, cato, in un ad Angelo Massa col
al quale articolo e a Grecia raccon- figlioed un compagno, a Battista
tai i grandi sforzi fatti da Nicolò V Serra o Sciarra,, Francesco Gaba-
per aiutare i greci con denari ed dei e Pietro Monterotondo. Ne fe-
armati , restando trafitto di dolore ci parola altrove , come nel voi.
per l'avvenimento. In quest'occa- VII ,
pag. 139. Nicolòche V
sione con eterna lode accolse favo- fino allora avea colmato di favo-
revolmente gli eruditi e dotti i ri i romani, si mostrò più cauto, e
che fuggirono dalla Grecia ne : se prima più degli altri predecessori
acquistò con grande spesa le opere, si faceva vedere per Roma, rare vol-
le fece generosamente tradurre, e te lo fece di poi; più tardo si rese
con esse ed altre formò la nuo- con tutti e più difficile nell' am-
va biblioteca Vaticana, ove col- mettere all' udienza, per cui si ag-
locò i codici fatti cercare in mol- giunse la podagra che molto lo
te parti, onde presso tutti si de- travagliava. Nel i45»4 »! Pontefi-
stò lo studio de' classici greci ,
ce provò gran piacere per la pa-
per cui contribuì al risorgimento ce d' Italia, pel terrore sparso in
delle lettere greche e latine, di che Europa dai turchi colle loro vitto-
tenni proposito in vari luoghi, co- rie, conchiusa in Lodi per la sua
me all'articolo Erudizione, cioè nei destrezza ed interessamento, e la con-
voi. XXII, p. 66 e 67, XXXII, fermò con bolla, interponendosi con
p. i38 e 139, eXXXVlII, p. i25 Alfonso V e collo Sforza nuovo
del Dizionario. A Cosimo de Me- duca di Milano che volevano alte-
dici die il primo regolamento d'u- rarla, e fu stabilito il fiume Sesia

na biblioteca in tutte le facoltà di nel Novarese per confine tra lo sta-


scienze, per cui ne venne la fioren- to di Milano e quel di Piemonte,
tina libreria di s. Marco. Ad onta Indi difese Norcia dalle armi degli
di tante benemerenze, generosità e spoletìni e del conte d'Anguillaraj
clemenza, nello stesso anno fu sco- e pacificò i perugini. Dichiarò ap-
perta in Roma un' empia congiura partenere al re di Portogallo le

di scellerati romani contro la vita conquiste fatte sino al Capo di Buo-


del buon Pontefice, capo de' quali na Speranza; die la chiesa de' ss.
era Stelano Porcari, nobile fazioso Gio. e Paolo ai gesuati, e quella
e potente in eloquenza, già da Ni- di s. Stefano al Monte Celio ai
colò V beneficato; poiché in tem- frati di s. Paolo primo eremita; e
po di conclave aveva invitato il pubblicò una bolla contro Giaco-
popolo a tumultuare col lalso no- mo ceinino più masnadiere che
Piccini^,
VOL. XLVIH.

I
i8 NIC NIC
capitano, il quale dopo aver afflitto veri, maritando
co* suoi risparmi le
la Toscana avea occupato molti giovani senza dote, ed essendo ge-
luoghi della Chiesa, e vietò che gli neroso particolarmente coi nobili
fosse dato soccorso, passaggio o pas- decaduti ; per 1'
amore che dimo-
saporto. Le d'indulgenza
lettere strò sempre alla pace della Chiesa,
accordate da lui al regno di Cipro e ai letterati ch'egli ebbe in luo-
poco prima della sua morte, vuoi- go di parenti, la sua corte essendo
si che sieno i più autentici monu- aperta agli eruditi
che vi conven-
menti conosciuti deirarte tipogra- nero in gran numero e n'ebbero
fica, che nuova era al suo tempo. cariche, doni, onori e conforti d' o-
Afflitto Nicolò V per l'estinzione gni specie; per le sue magnanime
dell'impero greco e ingrandimento idee nell'accrescimento e ornamento
della potenza ottomana, non che di Roma per la sua rigorosa custo-
per la tentata congiura, consumato dia del culto divino e de' sacri riti,

dalla podagra, dopo aver governa- che vuoisi sia stato chierico delle ceri-
lo otto anni e diecinove giorni, e monie pontificie; pel suo universal
dopo aver fatto un lungo discorso sapere anche nella medicina, per
ai cardinali, detto testamento e ri- cui Marini e altri lo numeraro-
il

portato dal Vernino, SLoria delV e- no fra i medici divenuti Papi, e


resie t. IV, p. 168, in cui fece per le mirabili doti dell' animo, tut-
iu ristretto la storia del suo pon- te copiosamente descritte nel C0//2-
tificato, morì a' 24 marzo 145» 5, a ment. di Piccolomini, che lo rese-
ore sei, d'anni 5^ come dice il No- ro uno de' piti grandi Papi che oc-
vaes, ma se egli nacque nel iSSg cuparono la sedia di s. Pietro. Al-
dovrà dirsi 66. Fu sepolto nel Va- cuni lo dicono di natura bilioso e
ticano, in sepolcro la cui figura ri- però facile a montare in ira, come
porta r Oldoino t. Il, p. 968, i cui per lo più é proprio degli alti spi-
frammenti sono nelle sacre grotte riti, ma ancora a tornar be-
facile
ove fu trasportato , con epitaOìo nevolo; tuttavolta si narra che in
composto da Enea Silvio Piccolo- un impeto di collera, per sospetto
mini suo segretario, altri dicono da d' infedeltà, condannò a morte An-
Maffeo Vegio, e si legge nel p. Gia- gelo Rancone capitano delle mili-
cobbe, Bibl. Pont. p. 157. 11 Ma- zie, morte che gli cagionò dolore e
nelti descrive Nicolò V di piccola pentimento, siccome era facile al
statura, di colore bianchiccio, che perdono benché amante della giu-
nel pontificato si cambiò in neric- stizia; donde, aggiunge il Platina,
cio, di bocca larga, di voce grave presero ansa i malevoli a calunniare
e sonora, di occhi neri e di pro- questo Pontefice, di Dio e degli uo-
spera salute che a poco a poco an- mini benemerito. Altri col Vol-
dò perdendo colle cure del ponti- terrano lo accusano del dilettarsi

ficato. molto della passione de' vini, fa-


Sarà sempre in benedizione la cendo da per tutto ricerca de' più
sua memoria per aver governata squisiti ; ma tante virtù raccolte,
la Chiesa con prudenza, colla qua- per confessione di tutti, in questo
le ristabilì la pace d'Italia; per Papa per T intiera sua vita, abba-
essere stato lontano dal nepotismo; stanza dimostrano la calunnia dei
per la hberalità die usava co'po- suoi nemici. Merita Nicolò V par-
,

NIC NIC ,c)

ticolar lode per la munificenza sua ria di Vezzano al capitolo di Sar-


nella fabbrica di tante opere pub- zana, e così pure di belle prero-
bliche, a fronte de'tempi procellosi gative d' indulgenze privilegiò s.

in cui visse, il che servì al risoir- Giovanni di Fivizzano con bolla del
gimeiito delle arti, eccitando i begli 144^3 i'T cui fa conoscere essere
ingegni, con risarcire i raonumenli tale chiesa fondata dai suoi avi
dell' antica Roma e col farne dei materni. Nella zecca pontificia vi
nuovi. Abbellì e rinnovò dalle fon- sono tre conii di sue medaglie. Do-
damenta quaranta delle principali nò a molte chiese vasi d'oro e
chiese di Roma. Meditava di rie- di argento, croci gemmate, ricche
dificar la basilica di s. Pietro e di vesti, sacre e preziose tappezzerie. A-
alzarvi innanzi un obelisco, comin- mò i religiosi, che beneficò con
ciò tuttavia il musaico della tribu- provviste ecclesiastiche, perchè nella
na. Rifabbricò le chiese di s. Fran- santità del ministero potessero con
cesco in Fabriano ed Asisi ; in agio attendere ai buoni studi che
Gualdo rifece quella di s. Bene- vogliono animo sereno e cuore tran-
detto. Voleva fortificare e abbellire quillo. Nicolò V in una parola fece
la Città Leonina e ampliare il pa- se e il suo secolo immortale, e la-
lazzo Vaticano, ove fabbricòun ma- sciò begli esempi a' successori. Que-
gnifico appartamento, e le due cap- sto insigne Pontefice fece conoscere
pelle ivi edificate le descrivemmo al mondo quanto fosse dotto, per
nel voi. IX, p. 54 e, 55 del Di- 1 1 le molte cose eziandio che lasciò
zionario. Egli lo abitò, facendo pu- scritte sopra le decretali, e per la

re residenza presso s. Pudenziana. lettera che indirizzò all'ultimo impe-


Un palazzo eresse contiguo alla ba- ratore greco. Ne scrissero la vita Ve-
silica Liberiana, e rifece il ponte spasiana, Giannozzo Manetti, Fran-
Milvio e molle strade della città. cesco Filelfo, il cardinal Giovanni
Fabbricò due torri sul ponte s. An- le Jeune, e più ampiamente Bona-

gelo e fortificò il vicino Castello, ventura de'Rossi, e Domenico Giorgi


le torri e le porte di Campidoglio. per volere di Benedetto XIV di cui
Restaurò le mura di R^oma e per era cappellano e a cui la dedicò con
trasportarvi i materiali spurgò l' al- questo titolo : Vita Nicolai V Pont.
veo dell' Aniene ; restaurando V ac- Max. ad fideni vetenim monumen-'
quedotto deli' acqua Vergine. In toriim. Accedit ejusdem disqidsilìo
Fabriano costruì la piazza, in Ci- de Nicolai V erga litteras et lit-

vitavecchia molti edifizi in Narni , teralos viros patrocinio^ Romae


la fortezza, così in Orvieto, restau- 174^- Vacò la s.Chiesa i4 giorni.
rando quella di Spoleto, mentre in NICOLO' V, Antipapa. F. An-
Viterbo innalzò edifizi pei bagni. TiPAPA XXXIV, e gli altri articoli
In Roma impiegò pennelli di Me- i che lo riguardano.
lozzo da Forlì, Agostino di Braman NICOLO', Cardinale. V. s. Ni-
lino, del b. Angelico da Fiesole e colò I Papa.
altri. Non dimentico della patria NICOLO', Cardinale. Nicolò fu
volle anche ad essa grata ricordan- creato cardinale prete del titolo dei
za lasciare di lui per la bolla del ss. Giovanni e Paolo, da Pasquale
1453, con cui unì l'antica abbazia Il del 1099, ed intervenne nel i iS i

del Corvo e il priorato di s. Ma- all'elezione di Gelasio IL


20 NIC NIC
NICOLO', Cardinale. Nicolò di nei martirologi di s. Girolamo, di
nazione tedesco, fu da Lncio II Beda, ec.

nelle tempora dell'avvento ii44 NICOMEDIA. Città vescovile del-


creato cardinale diacono, o come la Turchia Asiatica nel!' Anatolia ,
altri vogliono prete di s. Lorenzo capoluogo del sangiacalo di Codjiih-
in Damaso; ma il Vitlorelli dice eì'li, in fondo al golfo del suo no-
ignorare chi lo elevò al cardinala- mCj Astacenus sinits, a 20 leghe da
to. Per reccellente sua erudizione Costantinopoli. Sta eretta in anfi-
lo slessoLucio II lo trascelse a hi- teatro sul declivio meridionale d'u-
bli(.lecario di s. Chiesa: fu infatti na collina, con case la maggior par-
dottissimo nelle lingue greca ed te fornite di molte mo-
giardini,
ebraica, e scrisse un erudito volume schee, chiese greca ed armena ed ,

sulla correzione della Bibbia, assai alcuni bagni. Col mezzo del suo
apprezzato dal cardinal Bessarione. porto poco importante, si fa qual-
Morì verso il 1 1^5. che commercio. Questa città è il
NICOLO, Cardinale. Nicolò ro- luogo in cui si portano gran caro-
mano fu da Clemente III suo con- vane al fine del loro viaggio, ed al-
cittadino nel settembre 1190 crea- lora vi è mollo movimento. I suoi
to cardinale diacono di s. Maria in dintorni assai deliziosi, offrono una
Cosmedin, e morì nel suo ponti- fila continua di giardini e vigneti;
ficato. all'ovest evvi una sorgente mine-
NICOLO, Cardinale. Nicolò ven- rale frequentatissima. Dopo che se
ne da Innocenzo IV nel dicembre ne impadronirono i turchi si chia-
12 52 o 1253 creato cardinale ve- ma Ismid o Isnik-Mìdy ma non oc-
scovo di Sabina, per le beneme- cupa tutto il luogo dell'antica Ni-
renze che avea colla santa Sede^ comedia; le mura che ne forma-
per la quale sino dal 1244 aveva vano il circuito sono meno danneg-
sostenuta la legazione della Prussia, giate che le torri dalle quali era-
ad efifetto di arruolare i crocesi- no fiancheggiate. Il solo monumento
gnati per la guerra di Terrasanta, antico ancora riconoscibile è una
nella a compagno il
quale ebbe vecchia chiesa de' primi tempi del
domenicano Enrico, insigne predi- cristianesimo: fu spesse volte vitti-
catore. Dopo dodici mesi di cardi- ma del terremoto. Fu chiamata O/-
nalato morì, verso il 1254. bia, e prese il nome di Nicomedia,

NICOMEDE (s.), martire. Sa- da Nicomede I il Grande re di Bi-


cerdote di Roma, che fu preso nel- tinia, che la fabbricò sulle rovine
la persecuzione di Domiziano per dell'anfica Astaco. Vi si rifugiò An-
la sua assiduità nell'assistere i con- nibale sotto Prusia re di Bitinia, si

fessori, e pel suo zelo verso dei rese celebre nell'impero romano, e
martiri, de* quali involava i corpi fu la patria del celebre filosofo ed
per seppellirli. Avendo rifiutato di istorico Arviano, e della gloriosa s.

sagrificare agl'idoli, venne ucciso a Barbara vergine e martire. Nel de-


colpi di bastone verso V anno 90. clinar del 11 secolo e principio del
Vedeasi altra volta la sua tomba IH divenne sede imperiale, dimo-
sulla via Nomentana. Esso è no- randovi gl'imperatori Diocleziano e
minato i5 settembre nel sacra-
a* Galerio. Siccome fu una delle pri-

mentano di s. Gregorio Magno, e me città dell'impero ad abbracciare


,

NIC NIC 21
la religione cristiana, da qui usci- XXXVII, i36 e i37 del Dizio-
p.
rono sotto Diocleziano e Galeno gli nario 3 morendo quell'imperatore in
editti contro i cristiani per quella vicinanza di questa città nel borgo
feroce persecuzione che produsse un di Acciron o Achyron, nel 337 ^'^^

macello di martiri, incominciando maggio. Il suo figlio Costanzo, fau-


dalla città stessa, uno de* quali fu tore degli ariani, si pose in cuore
s. Adriano, tuttonarrando il Ri- di celebrare nel 358 in Nicomedia
naldi all'anno 3oi, n. 4' e 4^> 6 un conciliabolo, ma per prodigio di
3o2, n. 27 e seg. ed il Bercastel, , Dio ne fu impedito, poiché un ter-
Storia del crisi. Questa persecuzio- remoto abbattè la città, della quale
ne che costò laute migliaia di mar- sotto Giuliano l' apostata, e da lui
tiri bruciamento di libri santi e
, tanto amala, perì il resto nel ter-
demolizione di chiese , fu eccitata remoto del 362. Secondo il Balu-
dalla fanatica superstizione della ma- zio t. I, prima di quel tempo e nel
dre di Calerlo, proponendosi l'an- 328 o 329 sarebbe stato tenuto in
nientamento del cristianesimo. La Nicomedia o Antiochia un concilio
carneficina s'incominciò in Nicome- dagli slessi ariani contro Eustazio
dia a' 2 3 febbraio 3o3, con mano- falsamente accusato d'adulterio. A-
mettere il tempio, bruciarne le scrit- vendo l' imperatore Giustiniano II
ture e derubarne i vasi sacri Ga- : invitato in oriente Papa Costanti-
leno volea che si bruciasse, ma Dio- no, questi si recò in Costantinopoli;
cleziano l'impedì temendo un incen- ma essendo l'imperatore in Bitinia,
dio generale , e preferì la demoli- scrisse al santo Padre una rispetto-
zione. Di ciò non contento Calerio sa lettera, pregandolo a trasferirsi
fece appiccare il fuoco al palazzo, in Nicomedia, siccome fece nel 71 1.
e ne accusò i cristiani, fìngendo a- Quivi incontratisi, l'imperatore colla
verne paura. L'imperatrice Prisca corona in testa si prostrò in terra,
moglie di Diocleziano e Valeria sua gli baciò i piedi e poi si abbrac-
figliamaritata a Calerio, furono sti- ciarono; indi accomodarono le con*
molate a sacrificare, e benché cri- troversie nate pel concilio in Trullo.
stiane ebbero la viltà di farlo ; al- Nicomedia fu metropoli della pri-
tri principali ulfiziali perirono nei ma Bitinia, nell'esarcato di Ponto,
tormenti, ed una moltitudine di fe- sede vescovile nel primo secolo, me-
deli soffri il martirio, e vi furono tropoli nel IV, ed esarcato di Biti-
più di mille campioni della fede. nia nel XIII, essendo stata la ca-
Quanto all'incendio del palazzo, il pitale di tutta la Bitinia. Il titolo
Binaldi lo dice arso dal fulmine , di metropoli et prima Dithyniae fu
che ferendo Diocleziano restò infe- causa di lunghe gare con Nicea, ma
lice finche visse. Questa fu l' ulti- Nicomedia fu fatta metropoli civile
ma persecuzione, poiché assunto al- verso i tempi di Domiziano, finche
l'impero nel 3o6 Costantino il Gran- Valente e Valentiniano divisero la
de, poco dopo rese la pace alla Bitinia in due provincie, dichiaran-
Chiesa e si fece cristiano: sulla que- done capi Nicomedia e Nicea. Le
stione del di lui battesimo , se lo sedi vescovili suffraganee di Nico-
ricevesse al Laterano da s. Silvestro media furono le seguenti Calcedo- ;

J, o vicino a morte in Nicomedia nia, Prusa, Apamia, Cium, Prane-


ne parlammo ne'vol, XU, p. 17,6 tu, Elenopoli, 13aroliuopoli Basi»
in NIC NIC
linopoli o Basilopoll, Apollonia, Neo- comedia vi risiedono un metropo-
cesarea, Adriana, Cesarea, Galli o Lo- litano greco ed un arcivescovo ar-
Petavium, Da-
pi, Dophijusia, Arista, meno.
blis e Dascilium. primo vescovo
Il NICONE (s.), soprannominalo
di Nicomedia fu Procoro, uno dei Mctanoita. Nato nel Ponto, di no-
sette diaconiche gli apostoli crea- bile famiglia, fuggi segretamente in

rono in Gerusalemme: venne ordi- sua gioventù, e andò a chiudersi


nato da s. Pietro e fu martirizzato nel monastero detto Pietra d! oro^
in Antiochia a' 9 aprile. Fra i suc- ove per dodici anni menò ausle-
cessori vi fu Eusebio che il conci- rissima vila. Le istruzioni eh' egli
lio di depose per aver ri-
Nicea I faceva portarono tanto buon frut-
cusato sottoscriverela formola di to, che i suoi superiori lo destina-

fede composta dai padri, quale ac- rono a predicare la parola di Dio,
cettata nel 329 fu restituito alla se- e spedironlo in qualità di missio-
de; ma la posteriore sua condotta nario nell'Armenia, da cui passò in
con s. Atanasio d* Alessandria e s. Creta, ch'era allora sotto il giogo
Paolo di Costantinopoli, mostrò non dei saraceni. La penitenza era l'ar-

sincera la sua adesione. Nel SSg gomento ordinario de' suoi discorsi,
fatto cacciare il pastore dalla sede che soleva cominciare con questa
.

di Costantinopoli, Eusebio l'occupò, parola Metanoite^ che vuol àwQ fa-


e in Nicomedia gli successe Amfìoiie te penitenza : donde gli venne poi

che ne avea diretto il governo nella tal soprannome. L' unzione colla
sua deposizione. Quanto ai succes- quale spiegava le massime più au-
sori fino ad Alberto francescano del stere del vangelo, rendevanle ama-
1348, morto nel i35i, vedasi i'O- bili sino ai maomettani. Predicò
riens chrìsl. t. Ili, p. io 18. Nico- più di vent'anni in Creta, e rimi-
media, Nicomediefi, divenne un ti- se r ordine in tutte le chiese di
tolo arcivescovile in partibus che quest* isola. Passò in appresso nel-
conferisce la santa Sede, avente suf- r Europa ed annunziò il vangelo
fraganei i titoli vescovili in partibus nel Peloponneso, nell'Acaia, nelTE-
di Basilopoli ed Elenopoli. Alessan- piro e nelle altre contrade della
dro Vili nel 1691 fece arcivescovo Grecia. un monastero del
Morì in
di Nicomedia Lorenzo Corsini , e Peloponneso nell' anno 998 e il ,

nunzio di Vienna, poi nel lySo suo nome si trova nei calendari
Clemente XII. Per morte dell'arci- greci e latini al giorno 26 no-
vescovo Salvatore Ventimiglia, Gie- vembre.
gorio XVI nel concistoro de' 22 gen- NICOPOLI (Nicopolitan). Città
naio 1844 nominò arcivescovo mon- vescovile di Bulgaria , nella Tur-
signor Gio. Francesco Cornetti ro- chia Europea, capoluogo del sangia-
mano, maestro delle cerimonie pon- cato di Rustchuk, a 3o leghe da
tificie, e da lui fatto canonico Li- Bucharest, e a 100 da Costantino-
beriano. Quanto alle missioni, Nico- poli, sulla destra del Danubio , un
media è sotto il vicarialo patriar- poco al disotto del confluente di
cale di Costantinopoli, e il prefetto questo fiume con l'Aiuta e l'Osma;
di quei domenicani, alla qual città sede d'un arcivescovo greco scismati-
si recano i pochi cattolici per sod- co, e di un vescovo cattolico il quale
disfare al precetto pasquale. In Ni- risiede in Bellini, dove per la sua si-
-

NTC NIC 23
tiiazione in mezzo agli altri villaggi ritrattare l'unione stabilita nel con-
tiene domicilio anche il vicario gene- cilio di Firenze; N. che il sultano
rale. Nicopoli o JSikopol o Nìkopolij turco mandò a Vienna col principe
in turco Tchi/ìgani'Kalc, ed in la- di Valachia, sul finir del secolo XV f,

tino Nicopolis ad Istrurn, è diversa per trattare la pace coH'imperatore.


da Nicopolis ad latrimi già città Oriens dir. t. I, p. 1224. La sede
della Mesia inferiore a piedi del vescovile latina di Nicopoli è suffra-
monte Hemus, verso la sorgente del ganea dell' arcivescovo di s. Sofia.
fiume latrus, benché la nostra Ni- Nelle annuali Notizie di Roma sono
copoli ancora appartenne alla Me- registrali i seguenti vescovi. 1724
sia seconda nell'esarcato di Dacia : fr. Nicolò Stanislavich minore os-
sia sopra un'altura, cinta da bastio- servante di Crajova nella Vallachia.
ni e difesa da un antico castello for- 1743 Antonio Becich di Buda. 1752
tificalo, circondata da molti sobbor- Nicola Pugliesi di Ragusa. 1767 Se-
ghi. Vi sono alcune case di bellis- bastiano Canepa de' battislini geno-
sima apparenza, molte moschee e vese. 1771 fr. Giacomo Antonio
tre bagni. La navigazione del Da- Riccardi ni conventuale della diocesi
nubio rende questa piazza assai com- di Fermo. 1776 Paolo Dovanlia di
merciante. I sobborghi sono princi- i8o5 Fran-
Filippopoli in Bulgaria.
palmente abitati da greci e bulga- cesco Maria Ferreri de' passionisti
ri: i dintorni vedonsi coperti di giar- di Piemonte. 181 5 Fortunato Ma-
dini, e sulla riva sinistra evvi un ria Ercolani passionista della dio-
piccolo forte. Nicopoli fu fondata da cesi di Tivoli, 1822 tras-
nell'anno
Traiano dopo la vittoria riportata lato a Civita Castellana Leone .

contro Decebalo, e vi si osservano XII a' 23 settembre 1825 fece ve-


tuttavia molte facciate delle sue an- scovo di Nicopoli e amministrato-
tiche mura. È celebre per la vit- re apostolico del vicariato di Fai-
toria guadagnata nel 896 da Baja- 1 lachia [Vedi), monsignor Giuseppe
zet I contro l'armata di Sigismon- Maria Molajoni passionista romano.
do re d' Ungheria ed elettore di La diocesi ha per confini a setten-
]jrandeburgo. Nel 1798 fu incen- trione il Danubio, ad occidente Vi-
diata da PasswanOglù, e presa dai dino, a mezzogiorno Ternoo e Pie-
russi nel 18 io. V. Bulgaria. "vigni, ossia il ad
vicariato di Sofia,
La sede vescovile fu istituita pri- oriente Varna, Sciumna , Oracho-
ma del V secolo, indi divenula me- no, Zimbre e Scalaron. La mede-
tropoli, questa dignità passò a Mar- sima diocesi contiene tre città, Ni-
cianopoli (Vedi), restando arcive- copoli, Sistof e Roskuk senza cat-
scovato. Si conoscono quattro ve- tolici. I villaggi della diocesi sono
scovi: Marcello che sottoscrisse la cinque, Orese, Bellini, Franci vizza,
lettera del concilio della Mesia in- Laxeni e Peticlenens con circa 2000
feriore aU'iDjperatore Leone; Aman- cattolici. Vi si parla il dialetto sla-
zio che firmò la relazione che il vo-illirico. Pel terribile incendio scop-
concilio di Costantinopoli fece al pa- piato inBukarest, capitale della Val*
triarca Giovanni, relativamente a Se- lachia, nel giorno di Pasqua 1847»
vero ed altri erelicij Niceforo che as- il lodato vescovo monsignor Mola-

sistette al concilio de' greci scisma joni vi perdette co' suoi effetti la

liei tenuto in s. Sofia nel i44<^> P<^^*


propria casa, in cui aveva istituita
1

à4 NIC NIC
a sue spese una scuola di fanciul- latini Luca; Pietro agostiniano de)
:

le; di ciò afllilto, portatosi in Ro- 1890; Martino del i394; Giovan-
ma sospirando l'antica vita religio- ni Cecchi del 1396, ec.
sa, rinunziò la sede. Riassunto l' a- NICOPOLl. Sede vescovile della
bito de' passionisti passò a dimora- Palestina prima, sotto la metropoli
re nel loro convento di Monte Ar- di Cesarea, nel patriarcato di Ge-
genlaro nell'abbazia nullius dioece- rusalemme, eretta nel V secolo. Si
sis de' ss. Vincenzo ed Anastasio chiamò prima Enimaus, fu abbru-
alle tre fontane, di cui fu fatto suf- ciata dopo la morte di Erode Ma-
fraganeo. In sua vece nell'agosto il gno, da Quintilio Varo^ per aver
regnante Pio IX nominò vescovo preso parte nella rivoluzione degli
diNicopoli monsignor Angelo Parsi ebrei. Dopo la rovina di Gerusa-
di detta congregazione, che fu con- lemme, Vespasiano la die a 8oq
sagrato nel successivo settembre in soldati veterani ; indi formossi la
ss. Gio. e Paolo degli stessi passio- città detta Nicopoli, in memoria
La cura della missione, dipen-
nisti. della vittoria de'romani contro gli

dente dalla congregazione di propa- ebrei, e fu celebre per le sue ac{[ue.


ganda fide^ è allidala ai religiosi Ebbe per vescovi, Longino che nel
passionisti. In Orese ed in Laxeni ZiS sottoscrisse concilio di Nicea;
il

vi sono due chiere; il vescovo ri- Rufo che fu al II di Costantinopo-


siede ancora in Bukarest, li; Zenobio intervenne a quello di
NICOPOLl. Sede vescovile, detta Gerusalemme nel 536; Giulio lo
anche Cassiopea, metropoli dell'an- era prima del secolo X. Qrieiis dir.
tico Epiro, nell'esarcato di Mace- t. Ili, p. 590.
donia, eretta nel V secolo, e nel NICOPOLl. Sede vescovile di
IX trasferita a Lepanto. La città fu Tracia nell'esarcato del suo nome,
capitale dell'antico Epiro, fabbricata presso la metropoli di Filippopoli,
sulgolfo di Ambracia da Augusto, eretta nel V secolo, e nel IX dir
dopo la vittoria di Azio, per cui si venne arcivescovato onorario. Corr
chiamò pure Aclia NicopoUs , ed risponde a Nica o Nicea, dove gli
ora Prevesa. L'apostolo s. Paolo vi ariani si riunirono per compilare
predicò il vangelo; ed il Papa s. E- una professione di fede, in vece di
leutero del 179 si dice greco di Ni- quella fatta nel concilio generale di
copoli o Prevesa, o della Magna Gre- Nicea di Bitinia gli si danno an-
:

cia secondo altri. Ne furono vescovi che nomi di Neurocopo e Usto-


i

Eliodoro che fu al concilio di Sar- dizo. Si conoscono per vescovi, Po-


dica; Donato che intervenne nel 43 licarpo; Giovanni che assistette al
a quello di Efeso; Attico ritrattò nel VII concilio; Nicola I che fu a quel-
concilio di Calcedonia ciò che aveva lo diFozio; Nicola li che sottoscrisse
approvato nel brigandaggio d'Efeso, la deposizione del patriarca Cosimo
e si recò da s. Leone I per chiedere Attico; Basilio che fu al concilio
giustizia contro Anastasio di Tessa- tenuto in Costantinopoli da Criso-
lonica. Allorché la metropoli si tras- bergo. Orlens dir. t. I, p. 1 1 69.
ferì a Lepanto, il vescovo Daniele NICOPOLl. Sede vescovile del-
venne traslato ad Ancii'a. Oriens l'Armenia maggiore nell'esarcato di
christ. t. II, p. 34. Nel t. Ili, p, Ponto, sotto la metropoli di Seba-
998 sono registrati questi vescovi ste, eretta nel lY secolo. Fabbri-
NIC NIC 25
cala la da Pompeo, si disse
città francese in Egitto, pure non po-
Nicopolis Pompeiì. La lodò s. Ba- trebbero sostenere assedio, essendo
silio, dichiarando die la sua chie- la città dominata dalle alture. Si
sa godeva alcuni diritti metropoli- entra in Nicosia per tre porte, quel»
tani. 11 primo vescovo conosciuto la di Famagosta o Lamica è bel-
è Teodoto del 872; indi Frontone lissima, come beile sono le strade
poi apostata; Eufronio trasferito a del quartiere de'greci. Alcune case so-
Colonia; Panostio; Giovanni che fu no ben fabbricate e circondale di giar-
al brigandaggio d'Efeso; N. del dini. L'antico palazzo de're di Ci-
499, anno in cui la città soffri pro è assai deterioralo; essendo va-?
moltissimo dal terremoto; Fozio che stissimo, serve di residenza al go-
sottoscrisse i canoni in Trullo; Gre- vernatore; molto spazioso è anche
gorio arcivescovo che si recò in il palazzo arcivescovile. Vi sono ot-
Francia ne' primi del secolo XI, e to moschee, una delle quali è l'an-
venerato per santo in alcune chie- tica cattedrale di s. Sofia, superbo
se d'Orleans, onde il suo corpo fu gotico edifìzio, che dicesi eretto da
portato a Pluviers. Oriens chr. t. Giustiniano. Nella chiesa di s. Do-
1, 428. Nel 372 vi
p. fu tenuto un menico, sonovi i sepolcri di molti
concilio. Mansi, Sappi, t. 1, p. 32 i. principi della casa di Lusignano.
NICOSIA o LEUCOSIA. Città Tra gli altri edifizi nomineremo
vescovile della Turchia Asiatica, ca- quatlro bagni pubblici. Vi sono
poluogo dell'isola di Cipro [Fedi) diverse manifatture. Le parti vici-

e del sangiacato del suo nome, a ne alla città sono paludose. Sotto
3 leghe dalla costa settentrionale il regno de' Lusignani, antichi re
dell'isola, a 70 da A leppo o Ber- latini di Cipro, era molto più con-
rea, e a 180 da Costantinopoli. E siderabile, perchè rinchiudeva 3oo
residenza d'un arcivescovo greco chiese, ed un gran numero di pa-
che vi ha chiese e conventi, e d'un lazzi e monasteri. Divenutine signo-
governatore turco. Sta sopra un ri i veneziani, fortificandola ne re-
terreno elevato, nel centro di vasta strinsero le dimensioni. A quesli
pianura cinta da montagne, delle ultimi nel settembre 1570 la pre-
quali le più alte sommità sono co- se Selim lì, dopo l'assedio di 4^
perte di neve, e i di cui fianchi giorni, e da quel tempo rimase iu
producono gran quantità quel
in potere de'turchi. Conta la città due-
vino di Cipro tanto rinomato. I mila famiglie turche, cento greche,
giardini che racchiude le numero- cinquanta armene, e dodici maro-
se torri che s'innalzano leggiermen- nite. I copti, i siri, i maroniti e
te al di sopra degli alberi, e la gli armeni vi ebbero de' vescovi, ed
estensione e la solidità delle sue alte Anastasio arcivescovo di rito arme-
mura presentano un aspetto il più no, abrogò lo scisma, e si sottopo-
bello, quantunque si possa dire molto se a Clemente XI. Questa celebre
decaduta dal suo antico splendore. città, già capitale dell'isola e del re-
11 clima è salubre. I baluardi furono gno di Cipro, si crede fondata da Leu-
costrutti in pietra dai veneziani, carpe compagno di Enea, onde i

con con fos-


tredici grandi bastioni, greci la chiamarono Leucolhela,
se oia ricolme, fortificazioni che ri- Leuchoieon, nome poi corrotto in
parate ali' epoca della spedizione Lcucosia, indi Nicosia, onde alcu-
1

a6 NIC NIC
Ili di Nicosia e Leucosia erronea* turchi. L'ultimo arcivescovo latino
niente ne fecero due città e due di Nicosia fu Filippo
Mocenigo no-
sedi vescovili. Si disse anche ^Leii- bile veneto, eletto nel i56o, che
etra, né va confusa con l'antica Tre- fu al concilio di Trento e ne sot-
mùOy come avverte il Terzi nella toscrisse gli atti, morto nel i5'jy,

Sìria sacra, nel descriverne gli an- Oriens christ. t. Ili, p. 1202. Ai
tichi pregi, ed i suoi celebri mo- tempo degli arcivescovi latini, due
nasteri basiliani. concilii si tennero in Nicosia, il pri-
La sede vescovile fu eretta nel mo i3i3, sulla disciplina; il
nel
IV secolo, e diventò metropoli sul secondo nel i34o, sulla fede e di-
finire del XII secolo, trasferendovi sciplina, piesieduto dall'arcivescovo
ne' primi del XIII Innocenzo III i Elia.Labbc t. XI; Reg. t. XXIX;
diritti metropolitici di Famagosta, Arduino t. Vili.
che ne divenne sufl'raganea con le Nicosia o Leucosia, Nicosien seit

seguenti sedi. Pafo Arsi noe, Ne- , Leucosieiiy è un titolo arcivescovile


mesi, Amato o Lemisso, Cerines, in parti bus che conferisce il Papa,
Carpasia, Chite, Curium o Pisco- avente suffraganee Famagosta e Ne-
pia, Solia, Lapilho, Thamaso, Chi- mesi. Benedetto XIV nel 1747 col-
tri, Trimituge, Canteriopoli o Cen- la costituzione Romani Pontificis,
tria, Ledra e Teodosiopoli. Tra ì con raro esempio, ad istanza del
vescovi greci merita menzione il re di Sardegna e di Cipro, lo die
glorioso s. Trifilii che fu presente al cardinal delle Zitz^se, che lo con-
ai concini di Nicea e Sardica. II servò fin che visse. Per morte di
primo degli arcivescovi latini di Giuseppe Rossi essendo vacante, Leo-
JXicosia N. morì nel 1206, ed il ne Xll nel concistoro de' 2 3 giu-
capitolo nominò successore nel 1 2 1 gno 1828 lo conferì a monsignor
Durando tesoriere della stessa chie- Albertino Bellenghi camaldolese, che
sa; ma Innocenzo III invece di con- deputò delegato e visitatore apo-
fermarlo elesse N. con lettera dei stolico in Sardegna, e lo celebram-
19 aprile 121 3. A questi succedet- mo nel voi. XXV, p. 3i5del Di.
tero Eustorgio consagrato nel conci- zionario. Gregorio XVI nel i832
lio di Laterano IV; Elia al cui tem- fece arcivescovo di Nicosia monsi-
po s. IX nel 1248 approdò
Luigi gnor Gio, Nicola Tanara, poi da
nell'isola; Ugo eletto nel I25r, con- lui trasferito ad Urbino e al pa-
temporaneo di Germano arcivesco- triarcato d'Antiochia, essendo stato
vo de' greci, il quale pure risiede- prima di lui arcivescovo di Leuco-
va nella stessa città ; ma siccome i sia monsignor Antonio Ferdinando
due prelati talvolta erano in dispu- d'Echanove-yZaldivar , nel 1826
ta tra loro, Alessandro IV ordinò traslato a Tarragona. Inoltre Gre-
che dopo la morte di Germano, non gorio XVI nel concistoro de' 1 3 lu-
sarebbero più nominati altri vesco- glio 1840 dichiarò arcivescovo di
vi pei greci, e che quella nazione Leucosia monsignor Pietro de'prin-
non avrebbe che quattro vescovi cipi Naselli d'Aragona palermitano,
nell'isola, dipendenti dall'arcivesco- già filippino e vescovo di Piazza.
vo latino; quindi i greci restarono Quanto alle missioni Nicosia è nella
senza metropolitano del loro rito giurisdizione di quella di Cipro o cu-
tino alia presa deli' isola fatta dai stodia di Terrasanta, con ospizio e
MG NIC 27
collegio tli minori osservanti spa- La cattedrale, ottimo edifizio, è sot-
gnuoli, ed ospizio di cappuccini. to l'invocazione di s. Nicola di Ba-
Sono i cattolici più di loo di di- ri arcivescovo di Mira, patrono del-
verso rito. La chiesa di Terrasan- la città, il cui braccio ivi si vene-
ta è pan-occhiale; vi è chiesa in raj coi corpi de'ss. Faustino e Fe-
Comarciti , e cappella del conso- lice martiri, e vi è il battisterio. Il

lalo sardo nel villaggio della Scala, capitolo si compone di cinque di-

vicino al mare. gnità, essendo la maggiore 1' arci-


NICOSIA (Nìcosien Herhilen). prete che funge l'uflìzio di parro-
Città con residenza vescovile nel co, di sedici canonici colle preben-
regno due Sicilie, nella pro-
delle de del teologo e penitenziere, di
vincia Valle minore di Catania, da quattordici mansionari, chiamati ca-
cui è distante i5 leghe, e 25 da nonici secondari, e di altri preti e
Palermo, capoluogo di distretto e chierici.Non vi è l'episcopio, ed il
di cantone, posta sopra due alte vescovo abita una casa decente. Nel-
colline alle falde dei monti Erèi, la città vi sono altre quattro chie-

presso la sorgente del Simeto. Ha se parrocchiali, una delle quali è


molte chiese e conventi, e fa traf- collegiata basilica sotto il titolo di

fico del suo fertilissimo territorio, s. Maria. Quattro sono i conventi


essendo ne'dintorni miniere e mol- di religiosi e tre i monasteri di mo-
te sorgenti zolforose. È patria del- nache; vi è l'orfanotrofio, la pia
l'arcivescovo e letterato Francesco casa delle donzelle^ diverse confra-
Testa, e di altri uomini illustri. ternite, l'ospedale, il monte di pie-
Nella città si venera s. Luca Casa- tà, ma il seminario a detta epoca
li, ma Benedetto XIV solo lo rico- si desiderava. Ogni nuovo vescovo
nobbe per beato col breve Jam è tassato in fiorini 533, ascenden-
pn'dem, deiS febbraio l'j^j. Cre- do le rendile a 3ooo ducali.

desi da molli corrispondere all'an- NlCOTERA(iV/co^ere4 Città ve-


tica Evhila di Tolomeo o Herhita scovile del regno delle due Sicilie,

di Cicerone, la cui origine risale nella provincia di Calabria Ulterio-


ad un'epoca remotissima; è celebre re seconda, distretto a 5 leghe da
nella storia della Sicilia per la va- Monteleone, e i5 da Catanzaro,
lorosa resistenza fatta a Dionigi ti- capoluogo di cantone. È posta in
ranno di Siracusa : altri dicono che riva al mare e sulla destra spon-
]\icosia ebbe origine dalle rovine di da del Mesi ma, presso la sua foce
Iltrhua. Pio VII nel i8 i6, colla bol- nel golfo di Gioia determinato dai
la Super addilo diei^ del i
7 marzo due capi Vaticano e Scilla. Nella
eresse la sede vescovile suffraganea parte piti alta ha una bella piaz-
dell'arcivescovo di Messina, ed a' 26 za, e diverse pur belle case, come
giugno 18 18 dichiarò primo vescovo un bel palazzo vescovile. Fu in gran
Gaetano Maria Avarna di Messina, parte distrutta dal terremoto del
già di Zama in parlibas. Per sua mor- 1783, ed i contorni offrono ancora
te, Gregorio XVI nel concistoro dei tracce di questo flagello. La cattedra-
23 luglio 844 f^ce l'odierno vescovo
1 le, buono edifizio, è dedicata alla
monsignor Rosario Benza di s. Ca- Beata Vergine Assunta, con fonte
terina diocesi di Caltanisetta, già battesimale, essendone parrochi l'ar-

visitatore della diocesi di Girgeuli, cidiacono e l'arciprete. Vi sono l'o»


a8 NIC NIC
spedale, il monte di pietà e il se* fu vescovo il fratello Giulio; nel
luinario. Neiritinerario d'Anlonino 1573 Leonardo Liparoli di Massa
Bru-
è inenzionatu questa città del Lubronse, nel 1578 Luca Antonio
Unni, ed è marcata sulla via Ap- Kesla de Montagnana d' Otranto,
pia, fra Vibo e Malias, venendo nel i582 Ottaviano Cf^pece napo-
anche chiamata Nicodro e Meda' letano, lodato da Clemente Vili ia
ina. Edificata dai locresi, fu cele- concistoro per avere offerto cospi-
bre emporio di commercio. Soffri cua somnja per la spedizione di
molto dai saraceni di Tunisi, che Ferrara; nel 16 16 Carlo Pinto sa-
ne fecero schiavi gli abitanti; come lernitano nobile, di singoiar pru-
pure dai normanni, e poi dai tur- denza, zelo e innocenza, che si di-
chi. Fa copiosa pescagione, ed ha stinse in beneficenza pel tristo av-
feraci campagne. venimento in cui a'20 giugno i638
La sede vescovile esisteva dopo il i turchi presa la città in gran par-
VII secolo suffraganea dell' arcive- te la distrussero, recando schiavi
scovo di Reggio, come io è anco- molti abitanti. Nel i645 Innocen-
ra, anzi la massa di Nicolera esi- zo X elesse vescovo Camillo Baldo
steva nel 600 a' tempi di s. Gre- a lui caro e celebre nella curia ro-
gorio I. Prima di questo tempo mana. Nel i65o Lodovico Cento-
iiorì nel SgS Proculo, vescovo di fiorini di Civitanova, fratello del
IVicolera, Sergio vescovo di Nicotera maestro di camera d' Innocenzo X,
intervenne al concilio di Nicea li in ogni erudizione eccellente e lo-
nel 787, ma di rito greco, come dato per altri pregi. Indi furono
abbiamo da Commanville. Bonifa- vescovi, i65i Francesco Cop-
nel
cio IX nel 1892 ripristinò la se-- pola di Gallipoli, nel i658 Fran-
de vescovile, ad istanza di Enrico cesco Cribari di Cosenza, nel 1667
Sanseverino signore di Nicotera, no- Gio. Francesco Biancolella d'Aver-
minando in pari tempo per vesco- sa, nel 1670 fr. Francesco Arri-^
vo fr. Giacomo di s. Angelo nel- ghi siciliano de'minimi, nel
1691
l'Abruzzo Ulteriore, agostiniano in- Bartolomeo de Ribero spagnuolo
signe oer
pe dottrina e pi e la Gli suo-
uielà. mercedario, nel 1703 Antonio Man-
cessero; Pietro, e nel \l^i5 fr. Cle- so di Tricarico, nel 17 17 fr. Gen^
mente carmelitano di Napoli, nel naro Mattei de'minimi della dioce-
1432 Floridazio, nel i/\57. Fran- si di Mileto, col quale nell' Italia

cesco, nel i46i Pietro Balbo o Bar- sacra dell' Ughelli t. IX, p. 4 '2,
bo veneto, nel i47 Francesco Bran-
i si termina la serie de' vescovi. I se-

da d'Amalfi cistcrciense, nel i474 guenti sono riportati nelle annuali


Nicola Guidiccioni arcidiacono e no- Notizie di Roma. 1726 fr. Paolo
bile di Lucca, nel 1487 Antonio Collia de'minimi di Zaccanopoli,

Lucidi napoletano poi di Nicaslro, della diocesi di Tropea, traslato da


nel 1490 Arduino Pantaleoni ca- Larino. 1735 Francesco de Novel-
nonico di Capua, ch'ebbe in coadiu- lis napoletano. 1738 fr. Eustachio
tore e nel \5\'j successore Giulio Enlreri de' minimi della diocesi di
Cesare Gennari napoletano de'conti Cosenza, traslato da Samaria. 174^
di Nicotera. Nel i53o successe il Francesco Franco della diocesi di
fratello Princivalle, nel i^^i mori Mileto, trasferito da Bitetto. 1777
Camillo Genaari uapoktauo, iudi Fraocesc Aatuuio Attalli della dÌQ»
NTD NID :>9

cesi di 1791 dopo lunga


Sqiiillace. si però dai grandi Spagna, e
di
sede Giuseppe Marra di
vacante molto piì^ da d. Giovanni d' Au-
Beggio. Quindi Pio VII nel 1818 stria, presa in assai sinistra parte
colla lettera De utiliori^ unì la se- la predilezione che godeva della re-
de di Nicotera a quella di Tropea gina, e la privativa direzione dei
(f^edi), dovendo il vescovo portare maggiori affini della monarchia, ad
i due titoli. 11 capitolo si compone esclusione de'naturali del regno, si

di cinque dignità, decano, arcidia- eccitarono querele e sedizioni tali,


cono, cantore, tesoriere e arciprete, che poco mancò non iscoppiasse in
ed altra; di dieciotto canonici com- aperto tumulto. Quindi si vide la
presi il penitenziere e il teologo, regina costretta a moderare i suoi
mansionari ed altri chierici. favori, e dividere con altri parte
NIDARDO Gio. Everardo, Car- delle molte incombenze che eser-
dinale. Gio. Everardo Nidardo te- citava jNidardo. Dopo poco tempo
desco, nato in Austria nel castello la regina gli restituì l'intera sua
di Falkestein, abbracciato l'istituto fiducia, e lo fece arbitro nel go-
della compagnia di Gesù , appli- verno del regno. Rinnovatesi le que-
cossi con tutto il fervore allo stu- rele, e temendosi una ribellione uni-
dio delle lettere, dove diede chiari versale, la regina' al fine dovette
argomenti di vasto ingegno, acuto, suo malgrado consentire che Wi-
solido e penetrante. L'imperatore dardo fosse mandato a Roma col
Ferdinando III lo chiamò alla sua carattere d'ambasciatore, dove con-
corte, e gli conferì l'uffizio di con- sacrato arcivescovo di Edessa, ad
fessore de' suoi figli Leopoldo, e istanza della stessa regina. Clemen-
Maria Anna che sposatasi poi nel te X a'22 febbraio 1672 lo creò
1649 a Filippo IV re di Spagna, cardinale prete del titolo di s. Barto-
lo volle seco con eguale ministero. lomeo all'Isola. Lo ascrisse alla
Introdottolo in corte, gli conciliò la congregazioni del s. offizio, del con-
grazia del monarca, il quale volle cilio, propaganda ed altre^ colla
di
ch'egli avesse luogo in tutti i con- proteltoria del regno di Portogal-
sigli riguardanti le materie eccle- lo. Finalmente dopo essere inter-
: siastiche, e quindi determinò di no- venuto al conclave d'Innocenzo XI,
minarlo al cardinalato, come avreb- morì in Roma nel 1681 d'anni 74.
be eseguito se Giovanni non lo aves- Rimase sepolto nella chiesa del Ge-
se con grandi istanze frastornato, a sù, al manco lato della sontuosa
cui si unì r essere il re occupato cappella di s. Ignazio, sotto lapide
in gravissimi altari, sopravvenuti elegantemente adorna, con breve
quando di ciò voleva pregare il elogio. AbbianSiO l'opuscolo stampa-
Papa. Morto il re, fu dalla regina to in Colonia nel 1687: Relation
goveraatrice promosso grado di al des dìfferents entre d. Jean d'Antri-
grande inquisitore, carica che non che, et le card. Nidard.
volle accettare senza un precetto NIDDA. Luogo d' Inghilterra
pontificio. Inoltre la regina lo di- presso il fiume Nid, nel Northum-
chiarò primo ministro e consiglie- berland. JN'el yoS vi fu celebrato
re di stato, per cui senza il di lui un concilio presieduto da Beroaldo
oracolo non risolvevasi alcuna cosa di Cantorbery, in cui i vescovi in-
importante dal gabinetto. Essendo- glesi si riconciliarono con s. Vilfii-
,

3o NID NID
do di York. Regia t. XVII; LablK- cascate del Leer-Fossen e dai laghi
t. Vii Arduino t. Ili; Augi. t. I. di Josvandet. Il nome di Dron-
KIDROSIA o DIIONTUEIM . theim o Trondhiem, JVìdrosìa, de-
Città già arcivescovile della Norve- riva dalla circonvicina contrada
gia, capoluogo di diocesi e del ba- così chiamata anticamente, di cui
liaggio di Drontheioi meridionale, gli abitanti ebbero il nome di Tròu-

air imboccatura del JNid-elv, laddo- der. Fu fondata questa città nel
ve mette foce in un lungo e stret- 997 dal re Olao 1, e fu la resi-
to braccio di mare, a 90 leghe da denza degli antichi regoli della
Cristiania. È sede di un vescovo Norvegia, e poscia degli arcivescovi
luterano e residenza d' un governa- cattolici, eh' estendevano la loro
tore. È cinta di mura ed era dife- giurisdizione ecclesiastica su tutta
sa da due forti ora in rovina, cioè la Norvegia [Vedi). Decaduta dal
Cbristiansbolm fabbricato nel 1680 suo antico splendore, quando in
sopra un'altura presso la città, e progresso di tempo i viceré di Nor-
Munkholm posto nell'isola di tal vegia fecero a Bergen il loro ordina-
nome. Gli editìzi più considerabili rio soggiorno, fu quindi molto dan-
sono il palazzo del governatore, neggiala dal fuoco nel i522, i65o e
1' edifìzio della società delle scienze 168 1. Presa dagli svedesi nel i658,
che contiene la scuola cattedratica, ripresa dai danesi l' anno stesso,
come pure una bella biblioteca ed ne fu loro confermato il possesso
un gabinetto di storia naturale ; la col trattatoCopenhagendi nel
chiesa cattedrale, che arse nel i53o, 1660. Nel 1719 un corpo di sve-
sotto r invocazione del re s. Olao desi che volevano attaccar la città
li martire, ove venerano le sue
si perì nelle nevi delle montagne
reliquie^ che prima attiravano un che separano la Svezia dalla Nor-
gran numero di pellegrini. È ri- vegia.
marcabile per la sua bella archi- La sede vescovile di Nidrosia fu
tettura gotica; quivi i re di Nor- eretta nel secolo X. Il vescovo
vegia erano incoronati, e nel 18 18 Grimkele nel io3i seppellì nella
anche il re Carlo Giovanni vi si cattedrale con culto di martire il
fece incoronare comere di Nor- re s. Olao II di Norvegia, e fu di-
vegia. Vi è un grande ospedale chiarato suo patrono ; essa fu ri-
con chiesa, il seminario, molte scuo- fabbricata con una magnificenza,
le elementari, orfanotrofio, casa di che divenne la gloria di tutto il
correzione con fabbriche, le quali Nord. Mentre Nidrosia era capitale
sono altresì nell' ospizio de' poveri. della Norvegia, il cardinal Brack-
Ha belle strade e piazze ; è ben speare legato pontificio di Euge-
fabbricata, ma in legno. 11 porto è nio III, poi fatto Papa col nome
sicuro e comodo, ma l' ingresso vi di Adriano IV, nel secolo XII e
è pericoloso. Questa città è il prin- nel II 48 l'eresse in sede arcive-
cipale mercato di tutta la Norve- scovile e cessando
metropolitana,
gia settentrionale, non che d' una così l'arcivescovo di Lundeii [Vedi)
parte della Svezia, perchè floridis- di aver soggetta alla sua giurisdi-
sima. I suoi dintorni sono pittore- zione metropolitica la Norvegia. A
schi e sparsi di belle case di cam- Nidrosia furono assegnati per suf-
pagna ; sono anche abbelliti dalle fraganei i seguenti vescovati. Ber-
,

NID NIG 3f
gen, Bergae, eretto nel secolo XT. non potendo che la santa Sede as-
Ansio, Ansloa^ eretto nel secolo XI, solvere i da lei anatematizzati.
poi trasferito a Cristiania. Ham- Nel i52 3 al detronizzamento di
niar, Hammaria^ instituilo nel se- Crìstierno II e assunzione al trono
colo XI ed unito ad Ansio. Slaffan- di Federico I, in Norvegia meglio si
ger, Staffangrìa^ fondato nel secolo consumò la così delta riforma re-
XI. Hola, Holamense, in Islanda, ligiosa, allo scopo di usurpare i

eretto nel secolo X. Groenlandia beni delle chiese, come altrove.


Groenlandensey nelT isola, fondato Lorenzo ed Olao Petri discepoli di
nel secolo XI, con residenza a Beat- Lutero vi propagarono con ener-
fort, soppresso nel XIII. Schalhot, gia i loro errori, che furono fataU
Scalcliota^ nell'Islanda, eretto nel se- mente seguiti, favoriti e predicati,
colo X. Così li registra Com man- anche dai giovani svedesi e danesi
ville, Hist. de tous les ardi, et éves. reduci in patria dagli studi fatti in
11 p. Mirco, Notitìa epis. vi aggiun- Germania, ove il luteranismo già
ge il vescovato di Sodre, Sodren- era slato abbracciato e insegnavasi
sis che altri vesco-
vel Iiisulaiius^ e con sommo ardore. In tal modo
vi suffraganei furono quelli delle caddero in aberrazione religiosa i
isole Orcadi, dalla Norvegia poi ce- popoli de' tre regni del Nord. Cri-
duto alla Scozia, e cita Alberto stierno II che pel primo avea se-
Crantzio, Sarmatiam. Enrico vesco- guito la riforma, con atroci cru-
vo di Stavanger o di Stregnes fu deltà la propagò, e voleva far bru-
eletto dal capitolo all' arcivescovato ciar vivo Erico Valchendorp arci-
di Dronlbeim o Nidrosia, a secon- vescovo di Nidrosia, primate di Nor-
da dei consigli del morienle arci- vegia, perchè lo avea ripreso delle
vescovo Enrico essendo
Eystein. oscene sue tresche, per cui Erico
della famiglia reale di Norvegia, per solo trovò scampo con pronta fu-
le sue pretensioni al trono mosse ga in Pioma. Allora il re s* impos-
guerra a Suero cheo Suerrero, sessò delle sue sostanze, confiscan-
l'avea occupato nel i i85. L'arci- do i beni patrimoniali e le pro-
vescovo si ricusò di coronare il re, prietà della sede arcivescovile, del
e quando questi l' invitò a scema- capitolo metropolitano e degli altri
re il numero de' suoi armati e di ecclesiastici, che in barbari modi
non tener più alcuna militare ma- straziò, restando soppressa 1 illustre
rineria, si rifugiò presso l'arcive- sede metropolitana di Nidrosia e
scovo di Lunden, ed ambedue por- quelle de' suffraganei, e bandito il

taronsi in Roma a far le loro do- cattolicismo.


onde fu Suero scomunicato.
glianze, NlGELLI Ridolfo, Cardinale. Ri-
Nel 1202 succedutogli il figlio A- dolfo pisano secondo Panvinio e Ciac-
quino IV, reintegrò i vescovi, se- conio, o veramente dell'illustre fa-
condo r ordine paterno, dei gra- miglia di Nesle, come vogliono Fri-
vami da lui esercitati, ed ottenne zonio ed Aubery, insignito col ti-
che Enrico, divenuto cieco, levasse la tolo di maestro, fu da Lucio HI nel
scomunica fulminata già contro il II 83 o ii84 creato cardinale dia-
re e i suoi consiglieri. Ciò saputosi cono di s. Giorgio in Velabro, e poi
da Innocenzo III, fece gravi rimpro- da Clemente III nel ii88 dichia-
veri air arcivescovo e sutfraganei, rato prete del titolo di s. Prassede.
Si NIG NTG
Ad eminente dottrina seppe congiiin* Ma, Guinea e Congo ; secondo it

gere singolare integrità di vita, siti- Balbi potrebbero essere ripartite in


cela e costante pietà verso Dio. Segui tre grandi contrade geografiche, da
Lucio III nel viaggio a Verona, e nominarsi Nigrizia occidentale, cor-
trovossi fra gli elettori di Urbano rispondente alla Senegambia, Nigri-
111, Gregorio Vili e Clemente III, zia centrale, che comprenderel)be
nel cui pontificato passò a Q<iglior il Soudan e la Guinea, e linaluien-
vita nel i 190. te Nigrizia meridionale, che com-
NIGRIZIA. Contrada interna bo- prenderebbe il Congo. Vi si tro-
reale dell' Africa , composta di un vano circa un migliaio di stati; gli
gran numero di regni o paesi, con abitanti in generale sono presso-
montagne e rainiere, i cui abitanti ché selvaggi e immersi nella super-
professano il maomettismo, il cui stizione.
colore nerissimo die il suo nome La religione cattolica non vi
fra gli europei alla regione. Diffe- conta molti seguaci , ed ecco le
rendo da quasi tutti gli altri negri missioni o stabilimenti cattolici che
che sono divisi in piccole tribù, vi si trovano, secondo le ultime
formarono alcuni stati considerabili notizie. Possessioni e stabilimenti
con governi assai regolari, il piti francesi del Senegal nella Sene-
possente è quello de' Feiani, popo- gambia. Queste sono divise in due
lo di color bronzino carico, che si distretti : i." distretto di s. Luigij
collega di rado coi Negri (J^edi). che comprende l' isola di s. Luigi,
Gli abitanti della Nigrizia sono più quella di Babaguè, Safar e Guim-
industriosi che i negri delle coste. bar formate dal Senegal, ed i va-
La corrisponde in parte
Nigrizia ri stabilimenti su questo fiume;
all'interiore Edopia [Fedi) degli 2." distretto di Gorea, che compren-

antichi, i quali ne avevano nozioni de, oltre quest'isola, tutta la costa


incerte. Nel XV secolo i portoghesi della baia d' lof fino alla Cambia. La
pei primi le somministrarono; nel missione a richiesta del re di Fran-
secolo seguente die preziosi schia- cia fu fondata nel 1765, e fu aflidata
rimenti Leone V africano ; alla fine ai religiosi francescani recoUetti, dai
del XVIII e principio del XIX due quali passò ai preti secolari. La pre-
coraggiosi ma sfortunati inglesi ,
fettura apostolica del Senegal ora è
Browne e Mungo-Park esplorarono amministrata dai sacerdoti del semi-
le parti orientali e il corso del nario delle missioni di s. Spirito di
Biali-ba. Nel 1824 tre viaggiatori Parigi. Eranvi due curati compreso
della stessa nazione, Oudney, Den- il prefetto, due chiese in s. Luigi e
ham e Clapperton gettarono una in Gorea, due ospedali, una scuola,
gran luce sulla geografìa del cen- due case e quattordici religiose di s.
tro ; ed il viaggiatore padovano Bel- Giuseppe. Guinea settentrionale e
zoiii ci lasciò importanti notizie di vicariato apostolico della Guinea
questi paesi. Finalmente il france- superiore e inferiore, eretto da Gre-
se Caillié ed altri fecero nuove sco- gorio XVI nel 1B42. Si estende a
perte. Le immense regioni de' ne- tutta la Guinea, alla Liberia, alla
gri comunemente dai geografi si colonia del Capo Pal-
JVlayriland,
dividono in quattro parti assai dis- mas ec. Lo stesso Papa nel i844
eguali, chiamate Soudan, Senegam- nominò vicario apostolico monsignor
NIL 33
Eduardo Barron vescovo Eacar- d* de nella bassa Guinea vi fu por-
pi a, cui fece succedere monsignor tata nel i5oo da un prete porto-
Benedetto Truffet. Vi sono più di ghese, che nella città di s. Salva-
dodici cappuccini e diversi preti ir- tore vi battezzò il re e la famiglia
landesi. Monrovia capitale" del capo reale. Ad Africa, a Portogallo, a
Mesurado detto Liberia, prese tal Congregazione di Propaganda, a
nome da Monroe presidente degli Sta- Missioni pontificie ed altri artico-
ti-Uniti, sotto i cui auspicii si e- li sono analoghe notizie. Nico-
vi

manciparono gli schiavi nell'America lò V, Paolo V, Urbano Vili, Cle-


meridionale, ivi trasportati nel 1882 mente XI ed altri Pontefici furono,
in circa 2000 compresi i cattolici, oltre Gregorio XVI, benemeriti di
essendovi nella Liberia libertà di queste missioni Paolo V ricevette
:

culto. Congo, Angola e Benguela. un ambasciatore del re di Congo (di


Congo è regno nella bassa Guinea, cui feci parola nel voi. XII, p. 122),
con s. Salvatore per capitale. An- ed a questi Clemente XI mandò
gola è regno del sud del Cóngo^ scettro e corona Sotto Urbano
.

con s. Paolo per capitale. Una se- VIII nel i6.à4 a nome del re pre-
de vescovile fu eretta da Clemen- stò obbedienza alla santa Sede
te Vili in s. Salvatore, e la imi a monsignor Vives segretario di pro-
quella ò* Angola (P^edi), i di cui paganda, quale ambasciatore depu-
vescovi fissarono poi la residenza tato dal re.
in s. Paolo di Loango, ossia la ca- NILAMMONE (s.), detto il Rin-
pitale del regno di Angola. Questa chiuso. Viveva nel V secolo, ritira-
diocesi comprendeva i regni di Con- to in una celletta vicina a Pelusio
go, Angola e Benguela con altri nell'Egitto. La città di Geres a-
stati. i832 vi era un vicario
Nel vendolo eletto a suo vescovo, egli
capitolare con quattro canonici e addusse tutte le ragioni che la sua
l'arcidiacono; questo capitolo do- umiltà suggerivagli, per esentarsene,
mandò r uso del rocchetto e la fa- e ricorse alle lagrime per muovere
coltà di celebrare in paramenti pon- in suo favore Teofilo patriarca di
tificali nelle maggiori solennità. Del- Alessandria che avealo giudicato
la cattedrale di s. Salvatore, appe- degno deirepiscopato. Ma tutto riu-
na si vedono gli avanzi ; è incerto scendo inutile, si volse con confi-
se sussista quella di s. Paolo ; in- denza a Dio, e Io pregò di levar-
vece evvi ancora la sede vescovile lo di vita, più presto che permet-
iV Angola, e Gregorio XVI nel 1 844 tere che gli fosse imposto un tale
la tolse dalla giurisdizione di s. formidabile carico. La sua preghie-
Salvatore del Brasile e dichiarò suf- ra fu esaudita, poiché morì prima
fraganea di Lisbona, indi a' 16 a- d'averla interamente finita. Il suo
prile 1846 fece vescovo monsignor nome è notato ai 6 di gennaio nel
Sebastiano de Lemos car-
Gomes martirologio romano.
melitano scalzo della diocesi di A- NILO (s.), anacoreta. Visse tal-
•veiro. Ne' tempi passati vi erano mente sconosciuto al mondo nel
molli missionari cappuccini, stabiliti suo ritiro, che non si sa quale ma-
sino dal 1674 lache prima volta, niera di vita menasse egli nel de-
vi avevano una prefettura aposto- serto; e tutto quello che sappiamo
lica, molti conventi ed ospizi. La fe- di questo padre della Chiesa, »i

VOL XLVIII 3
34 NIL NIL
riduce ad alcune circostanze gene- avea allora ciiiquanf'anni. Ritorna-
rali. È comune opinione che fosse to col (ìglio nel deserto, morì, in
originario di Ancira nella Galazia; età avanzata, sotto il
assai regno
e si può giudicare da' suoi scritti dell'imperatore Marciano. Non si

ch'egli avesse ricevuto un'ottima e- sa Tanno,


né le circostanze della
ducazioae. Sarebbe difficile stabilire sua morte, e neppure di quella di
il tempo in a maestro
cui scelse Teodulo. Le sue reliquie furono
s. Crisostomo: sembra
Giovanni trasportate dal monte Sinai a Co-
che ciò dovesse essere in Antiochia, stantinopoli, sotto il regno di Giu-
ove potè trarlo la riputazione del slino il Giovane, e deposte nella
santo dottore, quand'egli ebbe ri- chiesa degli Apostoli, a detta di Ni-
nunzialo al mondo. S. Nilo sposò ceforo La sua festa è
e de' menci.
una donna degna di lui, e n'ebbe segnata 12 novembre. Ecco i ti-
il

due figli. Ebbe la carica di prefet- Ioli delle opere di s. Nilo. i. Trat-
to o governatore di Costanlinopo- tato della vita monasticay ordinaria-
li ; ma i vizi che regnavano nella mente appellato V Ascetico. 1. Trat-
corte di Arcadio, lo disgustarono tato della pratica della virtù e dd-
del mondo, per cui risolse di ab- la fuga dei vizi^ altrimenti detto
bandonarlo. Sua moglie acconsentì Peristeria. 3. Trattato della pO'
al suo ritiro, ed egli lasciò a lei i'ertà volontaria^ una conti-
eh' è
nua figlia, e menò seco il figlio nuazione dell' Ascetico. 4* Della
Teodulo nel deserto di Sinai, ver- preferenza che si deve dare alla
so l'anno 890. Colà praticarono in- vita eremitica. 5. Trattato ad Eu-
sierae gli esercizi della più perfet- logio. 6. Trattalo sugli otto spìriti
ta vita monastica. S. Nilo impiegò della malizia. 7. Trattato dell'ora-
il tempo che sopravanzava nel-
gli zione, 8. Trattato dei cattivi pen-
lo scrivere diverse opere, che sono sieri. 9. Cinque raccolte di Sen-
im monumento dell'eminente sua tenze ; ma non è certo che siano
santità e della sua rara eloquenza, opera di s. Nilo. io. Un sermone
per cui gli antichi lo avevano in sulle parole di s. Luca: Quegli vile
grande stima. Egli veniva consuU ha una bisaccia o una borsa la
tato da ogni parte, per l'alto con- prenda^ ec. ii.\)^\\fi Sentenze, c\ìq

cetto che aveasi della sua santità, trovansi nel t. Il della Biblioleca
Avendo i saraceni trucidato un gran de'padri, e che il Suarez, il quale
numero di monaci nella solitudine fece stampare a Roma 1673
nel
di Sinai, rapirono Teodulo, e lo le opere di s. Nilo, non ha credu-
menarono seco con altri prigionie- to d'inserire nella sua edizione, co-
ri. S. Nilo, non trovando il figlio, me jiieppure il trattato seguente. 12.
andò a cercarlo per ogni dove, e Dell'uccisione dei solitari di Sinai
Tenne egli stesso a cadere nelle ma- e delia cattività di Teodulo. 1 3.

ni dei barbari, che gli resero su- Discorsi sulle feste di Pasqua e

bito dopo la libertà. Da ultimo dell' Ascensione. \^. Un gran nu-


trovò Teodulo ad Eleusi, ch'era mero di Lettere: il p. Pietro Pous-
stato riscattato dal vescovo di quel- pubblicò 335 a Parigi nel
sines ne.

]a città, il quale fu oltremodo lie- j(>57, e Leone Allacci ne fece


to di renderglielo; ma costrinse s. stampare un numero assai maggio-
Nilo a lasciarsi ordinar piete: esso re a Roma itfl 1668. Vi sono al-
NIL NTL S')

tri scrìtti attribuiti a s. Nilo, ma dimostrazioni di rispetto, e gli pro-


che non sono di lui. mise di aver riguardo alle sue rac-
NILO (s.), il Giovane. Di origi- comandazioni. Essendo dipoi l' im-
ne greca, nacque a Rossana in Ca- peratore andato a visitare s. Nilo
labria nel 910 : ebbe nel battesi- nel suo monastero, che non era se
mo, il nome di Nicolò,, ma prese non un' unione di povere capanne,
quello di Nilo nella sua professio- gli offerse un luogo per fabbricar-
ne religiosa. Mostrò fino dall' in- ne un altro, promettendogli di do-
fanzia molto fervore, e fece grandi tarlo, e lo invitò a domandargli
progressi nelle lettere divine ed u- ciò che più gli piacesse ; ma il

mane. Legatosi matrimo-


allo stato santo non approfìllò delle sue of-
niale, continuò tuttavia ad atten- ferte, come non volle accettare il

dere alle pratiche di pietà ; ma vescovato di R.ossana, né dar retta


raffreddatosi in lui il primiero fer- alle inchieste che gii vennero fatte di
vore, a poco a poco contrasse de- recarsi alla corte di Costantinopo-
gli abiti vrziosi. Rimasto vedovo, li. Dilatandosi l'invasione e i gua-
conobbe il pericolo di questo suo sti de' saraceni nella Calabria, s.

stato, laonde deliberò di ritirarsi in Nilo si monaci a


ritirò co' suoi
un monastero, e scelse quello di Monte Cassino. L'abbate Aligerno
Rossana, ove si votò solennemente lo accolse in modo onorevole, e
al Signore, essendo allora in età qualche tempo appresso gli donò
di trent' anni. Visitò in appresso il monastero di Val di Lucia; ma
vari monasteri, e poco dopo aver s. Nilo lo lasciò poco dopo, perchè
preso l'abito nella badia di s. Mer- questo luogo non gli pareva abba-
curio, ritirossi in quella di s. Na- stanza solingo. Passati dieci anni
zari© detta poi di s. Filarete. Qui- nel monastero di Serperi posto sul-
vi egli portò ad alto grado di per- la riva del mare, si trasferì co'suoi
fezione l'obbedienza, l' umiltà, la discepoli al Tusculo, e sì pose nel
mortificazione dei sensi e la con- romitaggio di s. Agata, ove mori
templazione; e in capo a qualche nel ioo5, in età di novantacinque
anno ottenne il permesso di andar anni, modello di perfezione ai suoi
a vivere in una foresta vicina, e religiosi, di cui non volle mai ar-
di porre dimora in un ro-
la sua rogarsi l'autorità di superiore. Le
mitaggio attinente ad una piccola sue reliquie furono portate a Grot-
cappella di s. Michele. Colà rice- ta ferrata, ove fu trasferita ezian-
vette in seguito dei discepoli, se- dio la sua comunità ; e la sua fe-

guendo la regola di s. Basilio, e sta ci 26 di settembre.


celebra il

divenne ben presto celebre per le NILO o EL-NIL. Sede vescovile


sue predizioni e miracoli. Avendo di Babilonia nella diocesi de' cal-
r imperatore Ottone III cacciato da dei,unita alle chiese di Naamania,
Roma Filagato vescovo di Piacenza, di Naphac e di Badraia. Ne furo-
già fatto antipapa dal senatore no vescovi N. che trovossi all'" ele-

Crescenzio, s. Nilo si recò a inter- zione del cattolico Elia I, Marès che
ceder grazia per lui, pregando l'im- fu a quella di Ebedjesu, Emmanue-
peratore di non obbliare nel casti- le consagrato dal cattolico Elia II,
garlo il carattere di cui era rive- e Giovanni del secolo XI H. Oriens
stito. Ottone IH lo ricevette con christ.tlì, p, 1328.
,

3G WIM NIM
NILOPOLI, NilopoUs, Sede ve- mondo, la corona mdiata è diven*
scovile d'Arcadia, nel patriarcato di tata il simbolo dell'eternità e della
Alessandria , eretta nel IV secolo. potenza protettrice e benefattrice
Nilopoli o città del Nilo è situata secondo alcuni scrittori. I romani
nell'interno dell'Egitto, e anticamen- ornarono del nimbo Apollo ed altri
te chiamavasi Pousìri o Bousirì^ e numi; indi si adoperò, come molte
venne dai nominata Nilopoli
greci altre cose, ch'erano proprie e riser-
per la venerazione particolare che i bate agli dei per adornar le teste
,

suoi abitanti avevano pel Nilo, cui di gran personaggi tenuti dai
certi
consagrarono un magnifico tempio. gentili per dei ancor viventi. Alcu-
Ne furono vescovi Cheremone, Teo- ni re dell'oriente furono i primi ad
ne, Adelfio, Eusebio, Pietro, Miche- appropriarsi la corona radiata, per-
le, ec. Oriens chrìst. t. I, p. 587. chè si paragonavano al sole per l'e-
Nilopoli, Nilopolìeriyè un titolo ve- ternità della potenza loro, come lo
scovile in partibus che conferiscono attestano i loro medaglioni. Cesare
i Papi, e Gregorio XVI a' i4 giu- fu il primo presso romani , che i

gno i833 vi nominò monsignor Ste- ottenne la corona radiata, la quale


fano Rouchouze, che pur fece ve- aveva d'ordinario dodici raggi, per-
scovo vicario apostolico dell'Oceania chè come simbolo del sole, e per-
orientale. chè questi raggi indicano il numero
NIMBO, Ninibas. Cerchio o or- de' segni del zodiaco e de' mesi.
namento del capo, rotondo, in for- Dipoi si usò dagl'imperatori e dalle
ma di splendore circolare , che si Né quest'uso venne me-
imperatrici.
inette alle sacre Immagini (P^edi) no mancare l'idolatria, perchè
col
di Gesù Cristo, della Beata Vergi- fu anche ritenuto da alcuni impe-
ne e de' santi ; è segno di santità ratori greci, come ne fan fede le
e culto ecclesiastico dato a' servi di monete dopo Costantino; quindi si
Dio. A Diadema, ne dicemmo il si- dà luogo a credere che fedeli o i

gnificato, e parlammo de' raggi po- apprendessero questo rito dai gen-
sti sui capi di dette immagini. Ne tili, oppure dalle sagre carte nelle ,

trattammo ancora ad Aureola, cir- quali non mancano esempi, che i


colo o corona di luce , simbolo di volti de' servi di Dio apparissero

perfezione. Corona. La corona


P^. alcune volle circondati di splendo-
radiata deve la sua origine al nim- re e di luce; e considerassero da
bo, col quale si rappresentavano gli prima il nimbo per un mero ador-
dei. Si ornavano le statue del Soie namento di maestà e di religione,

con simili corone, a cagione della poiché i pittori cristiani seguitaro-


eccellenza della sua luce; se ne ador- no a porlo nelle figure de' principi
navano pure le statue di Giove, e e di alcun'altre persone di singoiar
si rappresentavano le divinità e i qualità, nello stesso tempo che ne
discendenti del Sole col capo radia- fregiarono le immagini del Salva-
to. Il nimbo fu usato dapprima da^ tore, indi degli angeli, poi degli e-
gli egizi per rappresentare il sole vangelisti e de' loro animali , ap-
che tanta luce da sé tramanda, e presso degli apostoli, e finalmente
altre deità : dagli egizi passò questo di tutti i santi, come può vedersi
costume ad altri popoli. Il sole es- nella Roma sotterranea di Arringhi,
sendo eterno e il benefattore del nei Monumenti antichi del Ciam-
.

N l M NIM 37
pini, nel Menologio di Basilio, ed cazioni. Nel palazzo della città, bel-
in altri libii ; finalmente nel secolo lissimo edifizio, si vedono i ritratti
Xll divenne esclusivamente univer- degli ambasciatori delle potenze che
sale nelle sacre immagini, solo de- vi segnarono a* io agosto 1678 il
cerandosi Papi e altri personaggi
i celebre trattalo di pace, perciò detto
viventi, anche prima di tal tempo, di Nimega, e di cui fu benemerito
colla corona quadrata, di che te- Clemente X
per averla provocata
nemmo proposito ne' citati articoli, col suo zelo, tra la Spagna, l'Olan-
e si riserbò come un distintivo del da e la Francia, a cui ivi accedet-
loi'o capo. Il Macri, verbo Ninibus^ tero l'impero nel 1679 a' 5 feb-
dice che questa parola propriamente braio colla Svezia, leggendosene gli
significa una fascietta tessuta con articoli nel t. II del Teatro della
oro, con la quale le donne lega- pace. Fra le chiese si distingue quel-
vansi la fronte, come scrisse Arno- la di s. Stefano. È patria di di-
bio ; e meglio quel diadema o cer- versi uomipi illustri. Le sue anti-
chio che si pone in testa ai santi. chità romane provano la sua vetu-
Si osserva che il Giotto dipingendo stà. Nel IV secolo era già impor-
la Cena del Signore nel monastero tante, e fu compresa nel regno di
di Pomposa, si vede Giuda col nim- Austrasia. Nimega ottenne molti pri-
bo come gli altri apostoli, perchè vilegi dagl'imperatori tedeschi e fu
il nimbo non solo fu usato come nel numero delle città anseatiche.
segno per esprimere Iq santità, ma Vi dominarono gli spagnuoli ed i

a nelle la dignità della persona. An- francesi, finché si riunì agli olan-
che il re Erode e altri tiranni si desi. NeU'BSo vi fu tenuto un con-
vedono in alcuni monumenti ornati cilio, in cui Gesseo vescovo d' A-
col nimbo. Il Buonarroti ne' Fetri mieus vi fu deposto per essersi di-
antichi lo chiamò diadema, ma il chiarato uno de' capi della ribellio-
Borgia aggiunge inipropri amente, e ne contro Timperatore Lodovico 1.

ne dà le erudite ragioni nelle Me- Diz. de' conc.


morie t. I, p. 259, e nella Vaticana NIMES {Nemausen). Città con re-
Confessio p. 117. Altre illustrazio- sidenza vescovile in Francia, capo-
ni del nimbo e sua origine si posso- luogo del dipartimento del Gard a
no leggere nel Donati, Dittici sacri e 23 leghe da Marsiglia, presso la
profani p. 193 e seg.; nel p. Lupi, destra della Vistre. E sede di corte
Dissertazioni, t. I, p. 245 e 246; e reale, di tribunali di prima istanza
nel Marangoni, Delle cose gentile- e di commercio e d'altre autorità»
sche trasportate ad uso delle chiese Situata sotto un cielo- puro e sere-
p. i4o e seg., e p. 120 e seg., ove no, è in una pianura deliziosa al
parla delie diverse specie delle an- piede di molte coltivate colline. La
tiche corone e loro uso. città propriamente detta è cinta di
ìNIMEGA, Novioniagus. Cìii'd for- baluardi sostituiti agli antichi ba-
te della provincia di Gueldria nei stioni che dividono dai sobbor-
la
Paesi-Bassi, capoluogo di circonda- ghi, i quali sono grandi almeno
rio e di cantone sulla sinistra del quanto la città. I principali edifizi
\Vhaal, a 2(^ leghe da Amsterdam. sono il palazzo di giustizia, l'ospe-
E piantata su cinque colline, in un dale, il teatro, la chiesa del colle-
paese pittoresco, con buone fortifi- gio, la cattedrale dedicala alla Bea-
38 NIM NIM
ta Vergine con batlisteno di recen- cale una «opra l'altra, formate di
te ricostruzione, giù tempio sacro enormi massi di pietra mirabilmen-
ad Augusto, che rinchiude le tom- te a. secco, monumento imponente
be del suo vescovo Flechier e del con quattro porte. La fontana di
cai'dinal de Bernis, mentre il cuore Diana, le cui acque formano una
e le viscere di quest'ultimo sono nel piccola riviera rinchiusa in un bel ca-
deposito di s. Luigi de* francesi in nale in pietra, fiancheggiata d'alberi:
Koma ; vicino alla cattedrale vi è essa alimentava i magnifici bagni ri-

ampio Vi sono cinque chic


episcopio. parati nel 1774? che per le pianta-
se parrocchiali col fonie sacro, non gioni che li circondano, ne fanno
che monasteri di religiose e ospedali, un luogo delizioso. Il vicino tem-
confraternite, grande e piccolo semi- pio di Diana, estremamente danneg-
nario. Nimes possiede un'accademia giato. La torre Magna, bella rovina
universitaria, collegio reale, scuola fuori della città sopra una collina,
di disegno, accademia reale del Gard, che forse servì di Faro. In molti
gabinetto di storia naturale , corso luoghi si trovarono bellissimi mu-
di chimica applicata alle arti, pub- saici, antichità ed un gran numero
blica biblioteca con circa ii,ooò d'iscrizioni greche e latine. Vedasi
Tolumi ; società di agiicoltura di , r Hìstoire abrégé de la ville de Ni-
medicina e biblica j commissione di rnesy Amsterdam 1767. Nimes fu
monumenti antichi, casa di deten- pure patria Domizio Afer mae-
di
zione con officine di lavoro. Essen- stro di Quintiliano, di Giovanni Ni-
zialmente manifatturiera, considera- col medico che portò il tabacco in
bile è il commercio , ed il centro Francia nel 1^59, di Dorthez na-
di queHo di molte parti. Si osser- turalista, del teologo Cassaigne, del
vano pure i pubblici lavatoi e be- dotto Gio. Battista Cotelier, di Gio-
veratoi, ed i magnifici passeggi dei vanni Fabre calvinista che volle su-
baluardi e de' corsi , oltre la spia- bire sei anni di galera pel padre
nata. La fortezza eretta da Luigi condannato per aver clandestina-
XIV serve al deposito della men- mente abbracciato la riforma, di Sa-
dicità. Dopo Roma e qualche altra muel Petit, di Giacomo Sauiin, di
città, Nimes è d'Eu-
forse la città Court de Gebelin, di Rabaud s. E-
ropa che conserva in maggior nu- tienne deputato alla convenzione, e
mero de' monumenti della grandez- di altri.

za romana, che nella maggior parte Nimes o Nismes si presume che


si credono ordinati dai due Anto- debba la sua origine ai focesi della
nini, in segno d'affetto al luogo di Jonia, che fondarono Marsiglia, sem-
cui erano originari. Fra gli altri vi brando confermare una tale opinio-
si trova la cosi detta casa quadra- ne i greci epitaffi quivi ritrovati j
ta, antico tempio eretto da Adria- essi l'occuparono per circa quattro
no, della forma di un lungo qua- secoli. E certo, che al tempo in cui
drato isolato, decorato di 3o colon- Fabio Massimo la conquistò pei ro-
ne e restaurato da Luigi XIV, e di mani, essa chiama va si Neniausus ed
nuovo nei 1820, in cui vi si stabili il Urbs Volscoruni Arecomicorunif es-
museo detto di Maria Teresa. L'an- sendo allora capitale dei volsci are-
fiteatro chiamato le Arene circo , comici, ciò che fa credere che questi
maestoso, composta di due Illa d'ar- popoli l'avessero conquistata sui suoi
, u

NIM NIM 39
fondatori qualche tempo prima dei denza pontificia. Nel i/m7 ^^ presa
romani. Diversi antichi marnir e dal principe d'Orange, comandante
"varie iscrizioni attestano che i ro- di un'armata inglese, ed in tal in-
mani vi mandarono delle colonie contro fu rovinato il suo bel anfi-
ed anzi varie medaglie assicurano teatro. Il tempio innalzato dai cal-
che fosse una colonia di soldati, i vinisti sussistè fino al i685, in cui
quali Augusto aveva ricondotti dal- fu demolito per ordine di Luigi XIV
l'Egitto, dopo la conquista di quella appena riconquistata la città. Nel
provincia. Fu
governala dai consoli secolo XVIcalvinismo gettò pro-
il

e decemviri, che l'abbellirono d'una fonde radici, e fu Nimes per lun-


quantità di bei monumenti; eranvi go tempo il teatro delle guerre di
degli edili come a Roma, un se- religione le più sanguinose, e cru-
nato de' decurioni un collegio di
, deli reazioni vi acca dettero nel 1791
sacerdoti edun tempio dedicato ad e i8i5.
Augusto. Convien però dire che que- La sede vescovile fu eretta ver-
sta città seppe sottrarsi a questa so il 4? 3 néìa. prima Narbonese
nuova dominazione, se si osserva nella bassa Linguadoca, suffraganea
che fu nel numero delle SSy città di Narbona; indi nel 1694 fii dis-
che conquistò Pompeo nelle sue spe- membrata per formare la diocesi
dizioni dalle Alpi sino alle ultime di Alais, e fatta suffraganea d'Avi-
estremità della Spagna. Quando crol- gnone, di cui è ancora. Al tem-
lo
lò l'imperio sotto Onorio ed Arca- po di Costantino Nimes si trovava
dio, la città di Nimes cadde fra le ancora soggetta ai suoi falsi dei, lo
mani de' goti nel V secolo , dopo che deplorando Eu verte vescovo di
essere stata per circa 5oo anni sot- Orleans, Rodile discepolo di lui ne
to la potenza de' romani. Nel VI concepì dolore, e benché suddiaco-
secolo i visigoti se rie impadroniro- no si sentì disposto convertire i nis-
no, e neU'Vlil passò sotto il giogo mesi, pregò quindi ed ottenne di
de' saraceni, che con altre piazze, e- partire per Nimes colla benedizione
gualmente che Nimes da essi dan- del vescovo. Giunto che vi fu^ trovan-
neggiale, conservarono per circa ven- do che stava per celebrarsi gran fe-

l'auni, finché furono scacciati da Pi- sta anniversaria al genio della cit-

pino il Piccolo. Fu in seguito go- tà, nel suo zelo rimproverò agli a-
•vernata dai visconti sotto l'autorità bitanti le adorazioni sacrileghe, l
de' duchi di Seltimiana, e se ne re- suoi discorsi resero furiosi i sacri-
sero padroni nel X secolo. Raimon- ficatori ch'eccitarono la moltitudine,
do ne usurpò l'alto do-
di Tolosa quindi fu tormentato e decapitato,
niinio,ed i re d'Aragona sì attri- forse sotto Giuliano apostata, ond'è
buirono in progresso Io stesso di- venerato per apostolo di Nimes, ed il
ritto su questa città e sul territo- suo martirio nel i838 fu pubblicato
rio; ma Giacomo 1 d'Aragona vi ivi dall'ab. Mathon; altri lo chiama-
rinunciò a favore di s. IX per
Luigi no s. Bauddio. 11 primo vescovo
una transazione del i258. Nel iSoq fu s. Felice, massacrato dai vandali
il Papa Clemente V l'onorò di sua che devastavano le Gallie in prin-
presenza , accompagnato da nove cipio del V secolo : per gli altri

cardinali, recandosi da Montpellier vescovi sino a Gio. Cesare R ossea


ad Avignone per stabilirvi la resi- de la Parisiére del 1786, vedasi la
4o RIM NlN
Gallia chr. VI. Gli successero i
t. Reg. t. XXVI ; Labbé t. X; Ardui-
seguenti riportati nelle annuali No- no t. VI Mansi,
; Sappi, t. II, p. 147.
tizie di Roma. 1787, 3o settembre, quarto nel 1284, in cui si fe^
Il

Carlo Prudenzo de Beo de Lieure cero molti regolamenti suU' ammi-


di Nantes. 1784 Pietro Maria Mad- nistrazione de* sacramenti e sulla di-
dalena Cortois de Balore della dio- sciplina. Labbé t.XI; Arduino t. VII.
cesi di Dijon, traslato d'Alais : sotto Il quinto si tenne nel i3o2. Gal-

di lui Pio VII pel concordalo sop- lia Chris t. t. VI, p. 85.
presse la sede nel 1801, indi la NliNFA (s.), vergine e martire.
ristablFi, e nel 1821 nominò vesco- Nacque a Palermo in Sicilia. Nelle
vo Claudio Francesco Maria Petit scorrerie de'goti, nel quinto secolo, si

Benoit de ChalFoy di Besancon. Per riparò in Italia, ove servi il Signore


sua morte, Gregorio XVI nel con- con grande santità, e morì in pace a
cistoro de' 12 febbraio i838 pre- Soana in Toscana. Il martirologio
conizzò r odierno monsignor Gio. romano la nomina a' io novembre
Francesco Cart di Mouthe arcidio- coi santi martiri Trifone e Respi-
cesi di Besancon, di essa già par- cio, perchè i corpi di essi sono nel-
roco e vicario generale. Il capitolo la stessa chiesa eli s. Agostino e di

si compone di otto canonici titolari, s. Spirito in Sassia a Roma.


di più canonici onorari, e de* pueri NINFEA o NINFEO. Luogo di
de choro: il parroco della catte- Bitinia Ponto Eussino. Fuvvi
sul
drale siede tra' canonici. La diocesi nel 1234 un concilio non ricono-
è ampia e comprende il diparti- sciuto,tenuto dai greci per la riu-
mento. Ogni vescovo è tassato in nione coi latini, alla presenza del-
fiorini 370. Nel i838 in Nimes si l'imperatore Giovanni Ducas o Va-
pubblicò da M. G erma in, Hisloire tace.I greci vi dispularono coi quat-

de Veglise de Nimes. tro apocrisari di Papa Gregorio IX,


sopra la processione dello Spirilo
Concila di Nimes. Santo, e sopra il pane azimo, non
che sull'addizione Filioque. I greci
Il primo fu tenuto nel 386 in restarono nelle loro false opinioni.
favore della fede cattolica. Reg. t. Diz. dé'conc; Labbé t. XI ; Ardui-
Ili; Labbé Arduino t. I.
t. II; no t.VI; Mansi, Sappi, t. I, p. ggS.
U secondo neir886 contro Selva NINI Jacopo Filippo, Cardina-
ecclesiasticospagnuolo che insultava le. Jacopo Filippo Nini patrizio sa-
r arcivescovo di Narbona Reg. t. nese, per un avventuroso incontro,
XXIV; Labbé t. IX; Arduino t, VL fu condotto rapidamente alia subli-
Il terzo nel 1096 sulla discipli- mità degli ecclesiastici onori; poi-
na, in luglio, da Papa Urbano II, ché nel ritornare nel i652 Fabio
con quattro cardinali e molti ve- Chigi dalla nunziatura di Colonia,
scovi. I canoni nella maggior parte trattenutosi per alcun tempo in
sono quelli di Clermont conferma- Siena sua patria, e veduto a caso
ti; il più rimarchevole è quello che Jacopo ancor giovanetto, rimase
conferma ai monaci il diritto di e- colpito nell'animo dalle sue belle
sercitar le funzioni sacerdotali. Il re doti d'ingegno e di modestia, che
Filippo I fu assolto dalla scomuni- risolvè di condurlo seco in Roma
ca, perchè promise lasciar Bertrada. quasi a compagno di studio. Fece
NIN NIN 4i
il Nini tal profitto presso si illu- moria, a tenore della sua testamen-
utinato e dotto precettore , e gli taria disposizione. Amatore delle
prestò con tal. diligenza e fedeltà buone lettere, fu mecenate impe-
l'opera sua, singolarmente nella se* gnatissimo de'letterati, come sì di-
greteria di stato, quando Chigi la stinse qual difensore acerrimo della
dirigeva da prelato e da cardina- cattolica fede e dignità della sede
le, che divenuto Papa Alessandro apostolica.
VII lo dichiarò canonico di s. Ma- .NlNlANO (s.). Ebbe a padre un
ria Maggiore, nel i656 segretario principe dei bretoni-cumbri che a-
de'menioriali, e poi maestro di ca- bitavano la contea di Cumberland
mera, ed in seguito maggiordomo. e di Galloway. Sì recò a Roma per
A corona di tanti favori lo pub- applicarsi allo studio e alla pratica
blicò a' i5 febbraio 1666 cardi- della religione, in cui fece rapidi
nale prete del titolo di s. Maria progressi. Animato dallo zelo della
della Pace, e lo ascrisse alle con- gloria di Dio, tornò al suo paese,
gregazioni della consulta, del con- ove finì d'istruire quelli che aveva-
cilio, di propaganda ed altre, colla no già qualche cognizione delle ve-
protettoria dell'ordine cistcrciense. rità del vangelo, ritrasse dall'idola-
Lo ritenne il Papa in palazzo pres- tria quelli ch'erano ancora immersi
so di sé, e non avendo carica di nelle tenebre di essa, raddolcì la

considerazione da conferirgli, lo di- Tudovaldo


fierezza di re de'pitli, e
chiarò pro-maggiordomo, e si pre- fabbricò una chiesa di pietra nel
valse di lui e de'suoi consigli non paese conosciuto oggi sotto il no-
solo nel governo del dominio pon- me di Galloway , ivi ponendo la

tifìcio, ma in quello eziandio della sua sede episcopale. Sembra che il


Chiesa universale, quantunque dal- santo fosse slato consacrato vescovo
lo scrivere gentilmente in toscano a Roma, prima che ne partisse. E-
in fuori, non avesse gran dottrina gli recò la luce della fede ai cum-
e capacità. La sua applicazione pe- bri e a tutte le provincie abitate
rò lo rese lodevole, ancora per la dai pitti meridionali, de' quali vie-
connaturale gentilezza del tratto, ne qualificato l'apostolo. Morì a' 16
accoppiala a bella presenza; ma i di settembre del 4^2; ed in tal

fjequenti incomodi di salute cui giorno celebrasi la sua festa. Molti


andò soggetto, amareggiarono
gli miracoli si operarono per di lui in-
la dignità, e il godimento delle tercessione. Le sue reliquie furono
rendite ecclesiastiche, che in abbon- custodite a Whitehern sino alla pre-
danza gli furono assegnale. Tro- tesa riforma: avvi un di lui brac-
vossi ai conclavi di Clemente IX cio a Donai , nella chiesa che ap-
e Clemente X, ed a quello pure parteneva ai gesuiti.
d' Innocenzo XI, il primo de'quali NINIVE. Sede vescovile della
volle che per alcun tempo conti- quinta provincia della diocesi dei
nuasse nella carica di prò- maggior- caldei, sotto la metropoli di Mos-
domo. Morì nel 1680 d'anni 52, soul, sul Tigri, forse fabbricata sulle
e fu sepolto nella basilica Liberia- rovine dell' antica" Ninive capitale
na, alla quale in vita ed in morte dell' Assiria e tanto famosa. Ne fu-

compartì segnalati benefizi, nella rono vescovi, Basohebe massacralo


tomba de'cauonici senza alcuna me- con altri cattolici, perchè si oppo-
4» NIS NIS
DevaDO agli eirori de* nesloiiani; e l(»Iici ed ecclesiastici graduati, ecl

quei registrali ueWOrìeus christ. t. ai vescovi, come dicemmo nel voi.


II, p. i:i24- XLIV, p. 59 del PizionariOy par-
NIOo JOS. Sede vescovile nel- lando di quella del Nisciani Iflihar
Tisola dcir Arcipelago , oggi Eiiios conferita io brillanti. Nisciani Ifti-
delle Cicladi meridionali, nel regno har in italiano significa decorazio-
di Grecia. I Ialini vi ebbero i se- ne o segno onorifico; ha propria-
guenti vescovi. Ettore; Michele Pa- mente una sola denominazione, e
drolo domenicano del i443i Pietro si distingue solamente dalla mag-
de Xaca domenicano spaguuolo del giore o minore grandezza e valore
i56o; Girolamo Clavigo pur do- della decorazione stessa, che il grau
menicano del i56/{.. Oriens christ, signore conferisce col nome gene-
t. Ili, p. II 35. rale di JVisciani Iftihar. Volendo
NISA, Nysa. Sede vescovile del- Mahmud padre del regnante sul-
II

l'Asia proconsolare, sul Meandro, tano guiderdonare i servigi e me- i

sotto la metropoli d'Efeso, eretta riti di parecchi distinti personaggi


i»el V secolo, detta pure Nice. Eb- turchi ed europei, pensò di sostituire
be per vescovi, Teodoro die fu al alla vieta decorazione della Luna{Fe-
primo concilio d'Efeso; Meonio in- di)j della atìche 31ezza Luna
omai y

tervenne a quello di Calcedonia; Si- caduta in disuso, un nuovo e più


fciunio fu al VI concilio generale ; accettevole segno d'onore, e ira-
Teodosio si recò al VII ; NicoU scelse a tal uopo nell' inverno del
air Vili, e Michele a quello pel ri- 1808 il Tura (ossia la cifra, che
stabilimento di Fozio. Oriens chrisl. indica il nome del sultano e del
t. I, p. 708. suo genitore), il quale posto in
NISA o NISI, Nysa, Nyssa. Se- campo d'oro, e circondato di ric-

de vescovile della prima Cappado- chi diamanti, divenne cosi il primo


cia, sotto la metropoli di Cesarea ,
e più cospicuo ordine cavalleresco
eretta nel IV secolo. Il primo ve- dell'impero ottomano, ove tutt'ora
scovo fu Gregorio, di cui si lagna s.. conservasi in grandissimo lustro sot-
Basilio nella lettera 266 j poi s. Gre- to il titolo di Niscian- fflihar, cioè
gorio Nisseno fratello di tal santo, decorazione ed insegna dell'onore,
eletto nel 372, uno de' più illustri la quale però, come dicemmo, è
prelati del suo tempo quanto ai : maggiore a minore secondo la qua-
successori vedasi V Oriens christ. t. lità delle persone alle quali viene
J, p. 392. data. Abbiamo anche la decorazio-
NISA o NISSA o NESSA, Nesa, ne o Niscian istituita da Ahmed
JSfaissus. Sede vescovile di Licia celebre bey di Tunisi, salito al tro-
nell'esarcato d'Asia, sotto la metro- no nel 1837, amico sincero della
poli di Mira, eretta nel secolo V. Francia e civilizzatore del proprio
Giorgio suo vescovo fu al concilio stato, ove regna da sovrano assolu-
VII generale. Oriens christ. t. I , to; decorazione da lui fondata pel
p. 988. civile e pel militare, quale onorifico
r^lSCIAN o NrSCI ANI IFTIHAR. guiderdone per coloro che se ne
Decorazione equestre della Porta mostrano degni, sieno statisti o no.
ottomana di più specie, che con- La decorazione è di più classi, di
ferisce il gran sultano anche ai cat- forma ovale con cifra in mezzo ^
NIS NIS 43
appesa ad ima mezza luna e ad cipi d*orieute pel suo acquisto, so-
una stella, a quella incisa
simile no un testimonio di sua antica gran-
nel num. a Giornale militare
del dezza. Divenne colonia romana sot-

italiano del 1847, che si pubblica to Settimio Severo, ma dopo la


in Firenze dal eh. cav. Dragoman- spedizione dell'imperatore Giuliano
ni. Nella splendida accoglienza che l'apostata in Persia, Gioviano suo
r illuminato bey ricevette nel 1846 successore restituì ai persiani que-
in Francia, egli di sua mano con- sto baluardo dell'impero romano,
ferì ladecorazione tunisina del Ni- con grandissimo rammarico degli
scian a molti ragguardevoli perso- abitanti, i quali dovettero andare
naggi; e ritornato nel suo stalo a stabilirsi altrove, ed Ammianq
rimise l'insegne del Niscian di pri- rimproverò a Gioviano fortemente
ma classe al maresciallo Bugeaud la resa vergognosa di questa piaz-

governatore dell'Algeria, di secon- za al re Sapore IL In conseguenza


da classe ai generali Lamoricière e di questo cambiamento, la sede ve-
Bedeau, ed al contr'ammiraglio Ri- scovile di Nisibi eretta nel IV se-
godit di Algeri. Nella lettera accom- colo, passò dalla giurisdizione del
pagnatoria del bey al maresciallo, patriarca d'Antiochia, sotto quelU
chiama la decorazione » splendido del cattolico di Caldea. Questa chie-
fregio, che occupa un luogo distin- sa fino dai tempi della persecuzio-
to nell'opinione di tutti gli uomi- ne di Diocleziano, e da quelli di
ni d'onore. Sovr'esso è scritto il Costantino, era eretta dal vescovo
nostro nome, e lo stemma della e cittadino di Nisibi s. Giacomo
dignità dell'ordine : ti piaccia ac- (Fedi), detto perciò Nisibeno, il

cettarlo ". suo primo celebre confessore della


NISIBI. Città vescovile dell'Asia fede, chiaro per dottrina e mira-
nella Mesopotamia^ nel patriarcato coli, maestro del siro s. Efrem. Nel

d'Antiochia, sotto la metropoli d'A- concilio I di Nicea si distinse co-


mida ora , nella Turchia asiatica. Eu- me uno de* più intrepidi difensori
sebio di Cesarea, Edes-
s. Efrem di della consustanzialità del Verbo con-
sa, e s. Girolamo la mettono ira tro l'eresiarca Ario, e mori nel fi-

le ci.ltà più antiche, e credono che ne del IV secolo : Teodoreto ne


sia {'Acliady di cui è fatta menzio- scrisse la vita, e s. Atanasio anco-
ne nella Genesi cap. io, v. io, edi- ra fece menzione dell'illustre pre-
ficata da Nembrod, e che restò poi lato, Orat. I, contra Arian. Il Maz-
celebrata con molti nomi, di Naca' zuchelli nel t. I, par. II degli Scrit*
bin, Ntsihiy ed Antiochia Migdonia tori d'Italia, fece onorevole menzio-
perchè situata nel fianco australe ne di sue opere, che pubblicò in
del fiume Migdonio, come narra Roma nel 1^56, colla dissertazione
anche Plinio. La sua felice situa- De ascetiSf il cardinal Nicolò Anto-
zione accrebbe la sua magnificenza ;
nelli . Altro vescovo che governò
posta tra Charra e Seleucia, 35 la chiesa di Nisibi sotto i patriar-
nìiglia distante dal Tigri e 5o da chi d'Antiochia è Volageso, al qua-
Amida, le sovrastava il monte Ma* le fu attribuita una lettera, in cui
sio in lontananza, circondata da spa- si narra il modo come la città per
ziosa campagna terminante all'Eu- le preghiere di s. Giacomo suo pre-
frate. La gara de'romaui e de'priu- decessore fu liberata dall'assedio che
2

44 Nis NIS
Sapore II gli fece nel 35o, alTer- di lui
massime, ch'egli pure inse-
itiandolo il Oriens
p. Le Quieti, gnò nella scuola nestoriana, famosa
ifirìsUanus, 99^. In Nisi-
t. II, p. perchè Nisibi con Edessa furono le
Ijì fu eretto uu tempio al culto eli due principali cillà di Caldea. Quan-
s. Giacomo, al cui sepolcro si di- to agli altri vescovi nestoriani di
scendeva pei* una scala sotterranea, Nisibi, dipendenti dal cattolico di
ed all'epoca dell'imperatore Giulia- Caldea, fino al i33o ne riporta la
no questa chiesa fu bagnata dal serie menzionato p. Le Quien t.
il

sangue de'martiri s. Dionisio o De- II, p. 1589. Commanville, Hist.das

metrio monaco e compagni, per ave- arch., dice che in Nisibi vi ebbero
le rinfacciata al tiranno la sua apo- i vescovi gli armeni e i; nestoriani
>tasia in Nisibi stessa. Nel secolo VI de* quali divennero pastori nel se-
Nisibi diventò sede arcivescovile, e colo IX sotto Seleucia. Per gli an-
nel 645» vi fu celebralo un conci» tichi pregi della chiesa di Nisibi,
lio da Gussia, forse allora suo ar- la santa Sede ne conferì il titolo
civescovo, che vi fece alcuni cano- arcivescovile di Nisibi, Nisibeii in
ni a suo capriccio, come rilevasi partibus, a diversi personaggi: di
dall'Assemani, Bibl. orìent. t. IH, Gio. Battista Braschi ne parlammo
p. 142. Vedi Siria sacra
134, p. nel voi. VI, p. 97 del Dizionario.
e l'annalista Rinaldi agli anni 338, Dipoi fu fatto arcivescovo di Nisi-
II. 18 e 19, e 363, n, 38 e 121, bi Francesco de Bolanos della dio-
fr.

dal quale si apprende che il corpo cesi di Toledo. Pio VI fece arcive-

di s. Giacomo fu trasportato altro- scovo di Nisibi e superiore delle mis-


ve d'ordine di Giuliano, con pro- sioni di Olanda Cesare Brancadoro
fondo dolore de'suoi divoti nisibeni. poi cardinale, il quale ne. dichiarò la

Quando la chiesa di Nisibi pas- singoiar compiacenza pel lustro di


so sotto la giurisdizione del catto- questa chiesa, e per averne portato
lico Caldea^ ne fu nominato ve-
di il titolo il Braschi antenate del Papa,

scovo Barsuma, di cui parlammo a nella prefazione erudita del suo li-
quell'articolo, primo empio precet- bro: Pio VI in Sabiaco. Rileva il
tore della scuola nestoriana istitui- De Angelis, Coniment. di Montefia-
ta in Nisibi: gli autori contempo- scone p. 76, che avendone portato
ranei parlano di lui come d'un uo- il titolo il cardinal Caleppi, lo pre-
mo pessimo per le sue massime, e ferì qualunque altro monsignor
a
corrotto ne' suoi costumi. Barsuma Vincenzo Macchi oggi cardinal de-
introdusse la poligamia nella sua cano del sacro collegio, quando nel
jsetta, ed invitò sacerdoti ed ve- i i 18 8 Pio VII glielo conferì colla
i

scovi ad ammogliarsi pubblicamen- nunziatura Elvetica. Essendo va-


te, avendo egli medesimo sposato cante, Gregorio XVI nel concisto-
Mammea religiosa, su di che si po- ro de' 1 aprile i845>, vi nominò
trà consultare il citalo Assemani t. monsignor Carlo Luigi Morichini
Il, p. 4^3, il quale racconta altre- romano, prelato domestico e chie-
sì, che Barsuma essendo entrato rico della camera apostolica, che
nella chiesa del monastero di Tu* insieme promosse a nunzio di Mo-
Abdin, venne colà trucidato dalle naco o Baviera Questo dotto e .

religiose medesime del monastero. rispettabile lodato autore


prelato,
Gii successe Oaca anche uell'empie di utili opere (del cui celebre pu«
ISIT NIV 4*
tire parlammo con enoomi nel voi. quelli che registrati nelle annuali
XLIV, p, i4o dei Dizionario ed Notizie di Roma qui riportiamo.
altrove), il regnante Pio IX nel 1 847 1787 Gio. Ernesto de'conti di Har-
Io fece prò- tesoriere generale e mi- rac di Vienna. 174^ EmericoEsler-
nistro delie finanze. hazy de Galanta di Giavarino, tras-
NITRIA con resi-
{Nilìien). Citlà laloda Dor^. 1763 Giovanni Gusz-
denza vescovile in Ungheria, capo- liny della diocesi di Strigonia, suc-
luogo del comitato del suo nome, ceduto per coadiutoria. 1780 An-
marca di IVeulra, a 27 leghe da tonio de Revay della diocesi di Stri-
Buda, sulla destra della riviera del gonia trasferito da Bosnavia. 1788
suo nome, chiamala pure Neutra^ Francesco Saverio Fuchs della dio-
in ungherese Nyitra ed in islavo cesi di Giavarino. 1808 Giuseppe

Nilra. Sta sopra due alturCj una Kluck della diocesi di Neosolio. 1827
delle quali è occupata da un for- Giuseppe Vurum, traslato da Va-
te castello, e l'altra dalla città pro- radino, della diocesi di Grem. Per
priamente detta. La cattedrale, re- sua morte, Gregorio XVI nel con-
cente edifìzio di solida struttura sot- cistoro de' 18 febbraio i838 dichia-
to l'invocazione di s. Emeramo ve- rò r odierno vescovo, già di Casso-
scovo e martire, è posta sopra un via, monsignor Emerico Palugyayn,
monte, onde nelT inverno diflìcile nato in RisPalugya diocesi di Sce-
n* è r accesso vi si venerano insi-
j pusio. 11 capitolo si compone di
gni reliquie, tra le quali quelle dei quattro dignità, prima delle quali
ss. Andrea e Benedetto patroni è il preposto che gode la preben-
della diocesi. JNella città vi sono da del penitenziere, di dieci cano-
due chiese parrocchiali con Jjatti- nici, e di altri preti e chierici. La
sterio^ un convento di religiosi, ed diocesi è ampia, contiene due cit-

una gran casa di quelli delle scuo- tà, diversi luoghi, e i^5 chiese par-
le pie, il collegio, il seminario, l'o- rocchiali. Ogni nuovo vescovo è
spedale, il palazzo vescovile ampio tassato in 275 fiorini, corrisponden-
e magnifico adiacente alla cattedra- ti a 97,000 di rendite, però gra-
le; inoltre il vescovo ha nella dio- vati di 57,000 fiorini ungheresi.
cesi altre quattro residenze. La se- NIVELLE o NIVELLES, iV/V/-

de vescovile fu secondo alcuni eret- gella. Città de'Paesi Bassi nel Bra-
ta nel 1000 da s. Stefano I re bante meridionale, capoluogo di cir-

d'Ungheria, dicesi prima dell'arri- condario e di cantone, a 6 leghe


vo dei Magiari, sulfraganeo di Gran da Brusselles, sulla Thienne. È an-
o Strigonia di cui è tuttora. Sem- tica, ed ha la chiesa collegiata di
bra però che questa sede abbia più s. Geltrude, con bel collegio. Ivi
antica origine, poiché da quanto di- tal santa, figlia di Pipino figlio di

cemmo a MoEAviA era stata prov- Carlomanno, e sua madre Iduber-


veduta di vescovo nell'880 dal Pa- ga nel 645 fondarono il celebre
pa Giovanni Vili; anzi tra i vesco- monastero di benedettine poi cano-
vi suffraganei di Urolfo arcivescovo nichesse, che die origine alia città,
di Lorr.k dell'SaS, si novera Nitria, di cui si chiamò principessa la pri-

come riporta l'Ansizio in Germania ma. Divenne capoluogo di baronia,


sacra t. I, p. i46. Ne furono vesco- e celebre fu Giovanni di Nivelle
vi nel secolo passato e nei corrente suo signore i francesi nel combat-
:
-

46 NIZ NIZ
timento di SeneflT, nel 1674 vi ri- fale. Si divide in vecchia e nuova
portarono sugli olandesi strepitosa città; quest'ultima ha case di bello
vittoria. In Nivelle nel 1200 si aspetto, sopra tutto quelle del sob-
tenne un concilio, suU' interdetto borgo della Croce di marmo, e del
della Francia. Labbc t. XIj Ardui- quartiere Nuovo che lo segue, delle
no t. VII. quali la maggior parte delle mura-
NIZERIA. Sede rescovile dell'e- glie esterne sono dipinte a fresco; i

sarcato d'Asia, nella prima provin- giardini della maggior parte di esse,
cia delle Cicladi nell' Arcipelago, congiuntamente al bel cielo ed al-
sotto la metropoli di Rodi, eretta l'aria pura di Nizza, le fanno ri-
nel secolo IX. È pure chiamata cercar molto dai. forestieri che con-
Icaria i
Nicari a o NicoUri, così det- corrono in questa città. E osserva-
ta dagli antichi da Icaro figlio di bile la piazza di s. Agostino, qua-
Dedalo, la cui isola appartenne ai drato cinto da portici, ed una del-
Giustiniani di Genova signori di le più belle d'Italia, ed un'altra
Scio, donde passò ai turchi. Ne fu- vicina al mare, fiancheggiata da al-
rono vescovi Giovanni del i353j beri, e presso a cui evvi un largo
Guglielmo Alboni de* minori; Gu- terrazzo che serve di passeggio e
glielmo trasferito da Colosso nel di •
diga, donde si distinguono le

i365; Tommaso di Negroponte dei montagne della Corsica. I bastioni


minori; Guglielmo Capellaii agosti- offrono altri passeggi e vedute pit-
niano del 1426; Giovanni domeni- toresche. I principali pubblici edi-
cano del i5o8. Oriens chris. t. Ili, fìzi sono: il palazzo del governato-
p. 1054. re, l'antico convento de' domenica-
NIZZA (Tf/c/e/i).* Città con resi- ni, il collegio de'gesuiti, gli edifizi
denza vescovile negli stati sardi, ca- Lascaris, s. Andrea, e l' ospedale,
poluogo di divisione, di provincia vasto fabbricato di moderna costru-
e di due mandamenti, a 35 leghe zione. La cattedrale è sotto Ti n vo-
da Torino e da Genova, sul Me- cazione Reparata, con batti
di s*

diterraneo all'imboccatura del Pa- sterio, sono altre tre chiese


e vi
glion che si attraversa sopra un parrocchiali, pure col fonte sacro;
ponte, ond'è detta Nizza marittima. diversi conventi di religiosi, un mo-
E sede d'un senato reale o corte nastero di monache, due orfanotro-
di giustizia superiore, per la divi- fi, monte di pietà e seminario. Vi
sione. Deliziosamente situala^ sta al è la biblioteca pubblica, due stabi-
piede d'un anfiteatro di colline co- limenti di bagni ed il teatro. Il

perte di case di delizia, e di bo- porto che sta all'est della città è
schetti di aranci, cedri, ec. Le Al* piccolo, ma sicuro, ed assai profon-
pi vi compiscono la veramente lo- do, essendo difeso da un forte sul
ro pittoresca prospettiva da un la- capo di s. Albano. Vi sono diver-
to, ed il more dall'altro. Sorpren- se fabbriche; la pesca vi è attiva,
dente e incantevole è la strada e quella delle sardelle abbondante.
detta della Cornice, perchè prima in E patria del matematico Maraldi,
molti luoghi era strettissima, lungo del lessicografo Alberti di Villano-
il Mediterraneo da Nizza a Genova. va, del pittore Vanloo, dell'astro-
Cinta da mura bastionate, ha tre nomo Domenico Cassini, e di altri
porte, una delle quali di forma tiion- personaggi illustri. Il Papa regnau-
NIZ NF-Z 47
te nel 1847 creò cardinale Giaco- e municipio de'romani, ed ebbe i

mo Maria Antonio Celestino Du- tre soliti ordini di cavalieri, senato


pont di Villafranca diocesi di Niz- e plebe, e nel suo distretto com-
za, fatto da Gregorio XVI arcive- prendeva i popoli vedianzi^ capii*
scovo di Bourges: ne parlammo lati, alpini e salii, e sembra che i

nel voi. Ili, p. 291 del Diziona- marsigliesi ne sieno stali i fondatori
rio. Kizza fu capitale dell' antica come Nizza. Ambedue città libere,
contea d* Italia del suo nome, che indi suddite airomani, finche nella
per molli secoli fece parte della decadenza dell'imperò dai longo-
Gallia JVarbonese, e quindi della bardi conquistate, poscia da loro
contea di Provenza, da cui fu di- massime Cimella nel 787,
distrutte,
visa per essersi i suoi abitanti spon- onde Nizza non divenne più che
taneamente dedicati ad Amadeo VII un luogo di riposo: a questa ulti-
conte di Savoia nel i388; laonde ma epoca incominciò Nizza a ri-

si Nizza nella Francia Nar-


disse popolarsi, ed alla fine del secolo
bohese, o Nizza di Provenza. XII era la capitale della contea
I focesi fondatori della città di del suo nome. Nella sua origine
Marsiglia, vedendo le loro colonie costrutta sopra una roccia domi-
considerabilmente accresciute, si e- nante il mare, si estese poscia ha
slesero lungo la avendo
cosla^ ed il Paglion e la Limpia. La roccia
ritrovato sul Varo un luogo ame- a pino fu coronala in progresso
nissimo, vi fondarono la città di da una fortezza, che resister seppe
Nizza, a cui diedero il nome di iVi- spesso agli sforzi del pirata Barba-
caea che significa vittoriosa^ in me- rossa, il quale per non poter pren-
moria de* vantaggi da loro quivi derla saccheggiò la città. Soggetta

riportati sui liguri. Teneva un po- ai re di Borgogna ed ai conti di


sto distinto tra le città dei gaulesi, Provenza, i suoi abitanti, come di-

quando romani intrapresero


i la con- cemmo, si diedero ad Amadeo VII,
quista della Provenza^ circa i58 più tardi abbellendola Carlo Em-
anni avanti Gesù Cristo. Era della manuele II e Vittorio Amadeo IF.

più grande celebrità al tempo di Quando il Papa Adriano VI nel


Tolomeo. I romani, pnma di Cesa- i522 dalla Spagna si recò navi-
re, avevano ottenuto dai marsigliesi gando a Iloma, pernottò nel porlo
il porto di Nizza, di cui fecero un di Villafranca, complimentato dal-
arsenale marittimo appunto per le l' ambasciatore mandato da Fran-
loro guerre in Provenza sotto Au- : cesco I re di Francia, la cui ar-
gusto questo arsenale fu trasferito mata sotto il comando diFrance-
a Frejus, e Nizza, che ritornò in sco di Borbone se ne impadronì.
potere de* marsigliesi, fu loro alfine Nel i538 ebbe luogo in questa cit-

tolta dopo la morte di Tiberio; tà famoso congresso del Ponte-


il

ma il suo porto essendo in pessi- fice Paolo III, coir imperatore Car-
mo stato, i romani trasportarono lo V e con Francesco I, in conse-
la sede della provincia a Cimella, guenza di che per mediazione di
Cemeliiim, oggidì piccolo luogo ad Paolo IH fu conchiusa una tregua
una lega da Nizza, detto Cimiez. di dieci anni fra i due monarchi.
Fu Cimella capo delle Alpi marit- Il Giovio eh' era presente, narra
time, sede dei presidenti, colonia che nel giugno i due sovrani se-
48 NIZ NIZ
paratamente ossequiarono il Papa, piedi con tali principi. Entrò in
il quale non potè riuscire di finii Nizza tra una folla immensa di
abboccare insieme, ed inutilmente popolo giubilante di divozione, o
gl'invito a portarsi in Vicenza per prese alloggio nel palazzo della
la celebrazione del concilio . Ac- prefettura. Ne' tre giorni che vi di-
compagnalo da Carb V, colle ga- morò fu una continua festa e la
lere francesi verso il fine di giugno sera illuminazione . Il Papa vi
Paolo III approdò a Genova. Il Fer- celebrò ogni giorno la messa, ascol-
lone, De viaggi intrapresi dai Poh* tata dalle dame e da altre persone;
teficiy racconta che Paolo HI giun- accolse benignamente il vescovo, i

se a Nizza a' r8 maggio, incon- parrochi de' dintorni e chi volle


trato tìair imperatore a Mona- ossequiarlo, e sette od otto volte
co, e che non essendo il Papa al dì compartiva la benedizione
ammesso in città per le gelosie dei dal balcone, innanzi al quale una
savoiardi, alloggiò di fuori nel con- volta schieraronsi 72 barche di pe-
vento de' francescani, mentre Fran- scatori e più di 1 6,000 persone,
cesco I era in Villafranca, e mai per applaudire il Pontefice ed es-
potè riunire insieme i due sovrani, sere benedetti. Alla sua partenza
benché piti volte si portasse da un popolo immenso con dimostra-
loro, solo ottenne la detta tregua. zioni religiose concorse a veder par-
Sotto Luigi XIV, Catinai prese tire Pio VII per Savona, e gli a-
Nizza nel 169 1 e la restituì pel bilanti delle vicine comuni posero
trattato di pace col duca di Savoia le campane sugli alberi e mortari
nel 1696. Fu ripresa dal mare- in più luoghi per celebrarne il pas-
sciallo diBerwick nel lyoS, che saggio. La seconda volta che Nizza
s'impadronì anche della fortezza vide Pio VII fu nel i8i4, quando
Tannò seguente, e dopo essere sta- ritornava dalla sua prigionia a Ro-
ta r una e 1' altra quasi distrutte, ma, proveniente da Aix, a modo
ritornò colla contea in potere del di trionfo, a'2 febbraio: si mosse-
duca di Savoia pel trattalo d' U- ro ad incontrarlo le confraternite,

trecht del 171 3. Fu presa nuova- gli alunni del seminario, i5o sa-
mente dar francesi nel 1744 ^ cerdoti in cotta. Arrivato a Croix-
1792, e riunita alla Francia nel du-Marbre il popolo staccò i ca-
1793, in seguito divenne il capo- valli della vettura e la portarono
luogo del dipartimento delle Alpi sino alla chiesa e alla prefettura
marittime, formalo dalla contea di tra gli evviva.
Nizza, sino al i8i4, epoca in cui Prima del vangelo, tanto in Niz-
fu restituita colla contea al re di za che in Cimella, l'idolatria fu la
Sardegna, formando una divisione religione dominante, e da più iscri-
de' suoi stati. Due volte Nizza fu zioni «e ne hanno i sacrifizi, i mi-
onorata dalla presenza di Pio VII; nistri, i ed i sepolcri; se poi
riti

Ja prima fu nel 1809 deportato, e da s. Barnaba o da s. Nazario, o


•vi giunse da Aix a' 7 agosto, in- da altri siasi introdotta la religio-
contrato al ponte del Varo dal ve- ne cristiana, è cosa assai diffìcile a
scovo e dalla regina d' Etruria col potersi stabilire ,
potendosi leggere
principe suo figlio, in modo com- l'erudita Dissertazione III del p.
nìovenle, percorrendo il ponte a Pietro Paganelli nella Storia della
o1

NIZ NIZ 49
chiesa Ligure.Egualmente s'ignora vocazione, detta volgarmente dell'o-
precisamente quando e da chi fos- spedale, perchè unita all'antico ospe-
se eretta la sede vescovile, e nep- dale della città, e l'altare maggiore
pure se in principio le due città è pure a lui sacro. Gli successe s.

ebbero due vescovi^ o per ambedue Ponzio romano, che venera mar- si

uno solo ; in progresso il vescovo tire a' i4 maggio; nel 3o2 Vale-

l'ebbe ognuna delle due chiese con rio I, nel 337 Basso II, nel 38
sedi distinte, ridotte poi ad una sola s. Amanzio , nel 4^7 *• Amanzio
dai Papi ; e sia per questa unione, francese, che nel \5o d'ordine pon-
. sia perchè avessero un vescovo solo, tifìcio uni le due diocesi di Cimel-
or di Cimella, or di Nizza ed ora la e Nizza, ciò che il Barali attri-

di ambedue queste chiese s' intito- buisce al Papa s. Leone I, essendo


lava. In origine fu suffraganea d'Am- vescovo Valeriano. Nel 460 s. Va-
brun, indi d'Aix, e dal i8i4 lo è lerio monaco lerinense, nel 467 Au-
di Genova. Il primo vescovo che xiano, nel 490 s. Dolerlo cittadino di
rUghelli, neW Italia sacra t. IV, Nizza, ucciso in Toul a' 2 8 agosto
p. I io3, registra con altri, è s. Bas* nella cattedrale, mentre pregava con
so che governò circa vent'anni, na- s. Graziano vescovo; nel 52 o Ber-
tivo di Nizza, apprende come si nardo, nel 563 s. Magno, nel 58
dall' iscrizione Marano,
scoperta in Austadiojche seppellì il corpo di s.
Corpus s. Bassi episcopi et marty- Ospizio, che altri dicono tumulato
ris JViciensis. Eletto forse sotto A- da s. Magno. Nomineremo i vescovi
lessandro Severo, sembra martiriz- degni di particolar menzione. Nel 767
zato neir impero di Decio circa l'an- s. Siagrio parente di Carlo Magno,
no 25o o 253. Il suo corpo inte- ma la lacuna di 200 anni sino a
ro, flessibile e odoroso si conserva Frodonio del 998, lasciata dall'U-
in Marano di Fermo, nel governo ghelli, viene riempita dal ch.can. Bi-

di Grottamare, con collegiata chie- ma nella Serie cronologica de' vescovi


sa già di s. Maria di Castello, ora di Nizza, che la descrive sino ad
di s. Basso; la cui identità, tanto oggi. Nel 1004 Bernardo II che
contrastata, fu vittoriosamente soste- confermò la nomina di Giovanni
nula. Presso una famiglia del luo- abbate di s. Ponzio; nel io 18 Pon-
go si conserva un antico e impor- zio II arricchì de' suoi beni la cat-
tante mss. latino riferibile al mar- tedrale; nel io37 Nittardo di Niz-
tirio di s. Basso, del quale tratta- za chiamato il Buono; nel 1064
no Baronio, Spondano e Bzovio al- Raimondo che ricevette in donazio-
l'anno 253, ed altri: il p. Civalli ne il contado di Drappo; nel 1078
presso il Colucci t. XXV, p. 32, Archimbaldo che arricchì il mona-
parla del convento di s. Basso fuori stero di s. Ponzio, e consacrò la
di Mai-ano, in cui sotto l'altare mag- chiesa della Turbia; nel 1 100 s. An-
giore fu trovalo il corpo di s. Bas- selmo; nel 1 1 20 Pietro III, eletto
so poi trasportato in Marano, ove dal Papa Calisto 11^ che introdusse
se ne celebra la fesla a' 5 dicem- la vita regolare e il chiostro tra i

bre. Vedasi ancora Catalani, De eccl. suoi canonici; nel 1166 Raimondo
Firmana p. 44- Anche in altri luo- II, eletto dai canonici di s. Maria,
ghi è venerato s. Basso, ed in Ca- giusta il da Pietro
privilegio avuto
po d'Istria ha chiesa sotto la sua in- li; nel ii68 Stefano che si oppose
VOL. XLVIII. 4
So NIZ NIZ
all'unione cìi questa chiesa con (niel- feritoda Marsico Gio. Lodovico dei
la di Genova; nel i ^38 Manfredo che marchesi di Ceva. Nel 1600 fr.
ricevette in Nizza nel I25i il Pon> Francesco Risirio de'minori, egregio
tefìce Innocenzo IV reduce da Lione. predicatore, confessore di Carlo Em-
Nel iiS'j Pietro V Bono, isti- manuele 1 duca di vSavoiij, che pub-
tuì la compagnia del Gonfalone ;
blicò i decreti sinodali da lui liitli.

nel i3io Raimondo IH cittadino Nel 1G22 Pietro Francesco JMnletlo


di Nizza; fr. Guglielmo de'minori, di Vercelli, abbate generale de' ca-
insigne teologo, ài cui tempo nel nonici lateranensi , scrittore della
1822 passò in Nizza s. Rocco in- vita del b. Amadeo di Savoia. Ur-
cognito. Nel 1829 ^^' Giovanni IV bano Vili nel 1634 da Saluzzo vi
di Nizza; nel i342 Filippo Guastono trasferì Giacobino Marengo di Mon-
traslato da Sion; nel i36o Lorenzo dovi. Gli successe nel i658 Deside-
già prevostodella cattedrale; nel 1873 rio Paletta di Vercelli, abbate di s.

Rocca Salva, ricevette nel 1376 Andrea de' canonici regolari, zelan-
Gregorio XI, che da Avignone re- te del culto divino, riedificò la cat-
stituì la residenza papale a Roma. tedrale. Poi successero, nel 1659
Nel i4o6 Francesco ricevette, se- Giacinto Solaio traslato da Mon-
condo il Bicna, Gregorio XII nel dovi; nel i663 Diego della Chiesa
suo viaggio per Costanza, ma non vi piemontese, dotato di molte virtù ;

convengo pei che inverosimile, forse nel 1671 Enrico IV Provana car-
e meglio dovrà dirsi Giovanni XXI li. melitano, dotto, zelante e munifico,
Aimone benedettino del 1/I12 rinun- che in cattedrale eresse un bell'al-

ziò nel 1428, dopo che sotto di lui tare di marmo, istituì il seminario
"venne istituita la confralernila della cuilasciò beni quando mori a' 3o
Misericordia. Lodovico II Bardalo novembre 1706, anno in cui av-
del i4^8, fu ai concilii di Basilea venne la presa e demolizione del
e Firenze. Nel 1461 Grassi eletto castello di Nizza. Conquesti si ter-
dai canonici di s. Maria non fu ap- mina la serie wqW Italia sacra. Do-
provato dal Papa; nel 1462 Bar- po 2 1 anni di sede vacante nel ,

tolomeo Cuetti che ornò la catte- 1727 Raimondo 111 Recrosio bar-
drale, e donò molte suppellettili, nabita di Vercelli, col quale inco-
limosiniero co' poveri. Nel i5oi il mincia la serie de' vescovi di Nizza
cardinal Bonifacio Ferrerò vescovo nelle annuali Notizie di Roma. Do-
d'Ivrea, amministratore. Nel i5ii po altra sede vacante, nel 174^
Girolamo de Auzago milanese, in- Carlo Francesco Cantono della dio-
tervenne al concilio di Laterano V. cesi di Vercelli. 1764 fi". Giacomo
Nel 1542 Girolamo CnpodifcrrOj Tommaso Astesan di Chambery do-
poi cardinale, che nel i546 rasse- menicano , Iraslato ad Oristano.
gnò con regresso la sede a Gio. 1780 Carlo Eugenio Valperga di
Battista Provana. Morto il quale nel Maglione diocesi di Torino : per l'in-

settembre i547, '^ cardinale ripre- vasione francese rinunziò nel 1801
se il suo consenso
vescovato, e di a Pio VIL 1802 Gio. Battista Co-
l'ebbero nel i55o Filippo III, e nel lonna di Bachisano diocesi di A-
i552 Francesco Lambert di Cham- jaccio, rinunziò a Gregorio XVI
bery che fu al concilio di Trento. nell'agosto i833, e mori in Roma
Per sua moiie nel i583 vi fu Iras- nel i835. In sua vece il medesimo
,

NOA NO A 5i
Papa a* 3o settembre i833 preco- la regolarità nel clero, pubblicando
nizzò l'odierno vescovo ruonsignor eccellenti decreti e savie costituzio-
Domenico Galvano di Bibiana dio- ni. Dolce, affabile e benigno, acco-
cesi di Pineroloj già di tal catte- glieva del pari i ricchi come i po-
drale canonico arcidiacono, vicario veri, e verso di questi mostrossi as-
generale d'Annecy ed amministra- sai caritatevole e generoso, fino al
tole apostolico della diocesi di Pi- punto di dare quanto avea per
nerolo. 11 capitolo si compone della sovvenire alle loro miserie in tem-
dignità del decano , di quattordici po di fame. Ad istanza di detto re,
canonici colle prebende del teologo Innocenzo XII a' 1 4 novembre 1699
e del penitenziere, di altrettanti ca- lo creò cardinale prete, e per ti-

nonici onorari , oltre altri preti e tolo ebbe poi la chiesa di s. Ma-
chierici: un canonico fa da parroco ria sopra Minerva, che in seguito
nella cattedrale. La diocesi è am- cambiò con quella di s. Sisto. E-
pia; ogni nuovo vescovo è tassato letto provvisore della Sorbona e ,

per 3oo fiorini, ascendenti le ren- commendatore del regio ordine del-
dite a 10,000 librarum monetae lo Spirito Santo ,
presiedè diverse
pedemonlanae. volte all'assemblee del clero, ed am-
JXOAILLES Lodovico Antonio, ministrò la confermazione a Luigi
Cardinale. Lodovico Antonio Noail- XV. Nel 1709 afflitta la Francia
les, nato nel suo castello di Noail- da fiera carestia , convertì in de-
les nel Limosino^ della primaria naro tutti i suoi argenti lavorali
nobiltà di Parigi, ottenuta la lau- per soccorrere alle calamità de'mi-
rea dottorale nell'università di Sor- serabili, non lasciando nel tempo
bona, precedeva lutti gli altri come istesso d'intervenire a divote pro-
nel talento così ancora nella esem- cessioni di penitenza da lui intima-
plarità de'costumi per condotta pia te, a fine di placare l'ira del cielo.
e irreprensibile. Informato il re di Si oppose con zelo ai nascenti er-
sì egregie doti, lo nominò nel 1679 rori del quietismo , le cui conse-
al vescovato di Chaors, e gli fu guenze potevano riuscire fatali al-
conferito da Innocenzo XI che a la sua arcidiocesi. Disgraziatamente
quello di Chalons lo trasferì nel se- non si diportò così per quelli di
guente anno. In ambedue le diocesi Quesnello, come videsi con iscanda-
diede prove di vigilanza e di carità lo dalla ostinata e riprovevole resi-
veramente pastorale, onde fu sli- slenza da lui mostrata contro la
mato opportuno di destinarlo alla bolla Clemente XI,
Unigenitiis di
sede di Parigi , lo che da lui pe- emanata a danno del giansenismo,
netrato non mancò di adoperarsi in virtìi della quale furono proscrit-
con ardore per rimuovere Luigi te cent' una proposizioni
di Ques-
XIV dalla presa risoluzione. Gli fu nello, dannate ancora dall'università
forza cedere, ed Innocenzo XII nei di Sorbona e dalla massima parte
1695 l'elevò a quella metropoli, e de' vescovi del regno, e da tutta la
per la fanoa di sua pietà gli fece Chiesa cattolica. Però prima di
spedire gratis le bolle. Entrato al morire si ravvide del suo gravis-

k possesso della chiesa,


minario, convocò il
fondò il se-
sinodo, e slu-
simo errore e fu a tempo di ri-
,

trattare formalmente quanto di ma-


diossi di far rifiorire la scienza e le aveva fatto e detto contro la
è

52 NOB NOB
memorata bolla , riparando così lore alla nobiltà ottenuta col me-
allo scandalodato ed alla perdu- rito, che a quella fondata soltanto
ta fama, dandone avviso a Bene- sopra una serie di antenati. »» Lacu-
detto XIII, al cui giudizio come na non influisce all' ingegno. »• Me-
obbediente figlio della Chiesa si as- glio* è per certo, la nobiltà crear-

soggettò. Mon in Parigi nel 1729 sela, che ricevuta contaminarla. ** Per

d'anni seltant'otto, e fu sepolto in le azioni, la nobiltà in alcuni fini-

quella metropolitana , ed alla sua sce, in altri principia : sola virlits

tomba, giusta il costume francese in nobilitai, w La nobiltà ed i titoli sti-

fatto d'iscrizioni, fu posto lunghis* molar deggiono alla virtù. « L'uo-

Simo elogio. mo destinato dalla provvidenza ad


NOBILE e NOBILTÀ', Nohilis, innalzarsi per meriti non da mag-
Nohìliias. Onore che i principi, le giori ereditali, non abbisogna d'una
repubbliche ed i corpi municipali chiara origine, dono delia cieca e
danno alle persone o alle famiglie, mobil fortuna; dappoiché sarebbe
in premio di virtù o d'industria, o un oltraggio alla virtù il credere
di alcuna azione lodevole, e che spes- che solo dalla nascita riceva essa
so per legge trapassa ne' discendenti. ornamento e splendore. E come no,
Dante nel Convivio ricercò l'origine se molte volte da illustri famiglie
del vocabolo nobile^ che da alcuni sorgono taluni uomini , sentina di
derivare volevasi dal verbo nascere vizi e flagello dell'umanità? «Seb-
de* latini , che significa conoscere. bene N. nascesse di bassa condizio-
Falsissimo, dice Dante, che nobile ne, tuttavia quasi dai più teneri
Tenga da quel verbo, ma viene da anni si propose di acquistarsi una
non vilCf onde nobile è quasi nou riputazione, un nome, una gloria
vile. I nostri antichi scrittori però tutta sua propria, tanto più lodevo-
aveano idee piìi chiare più esatte le, onorata e nobile ; e sebbene al-
della nobiltà; parlarono sovente del- la gloria tenne dietro la maligna
la nobiltà dell'ingegno, della nobil- invidia, perchè agli occhi di questa
tà de' costumi, della nobiltà eh' la gloria è delitto, l'invidia è certa

nell'anima per natura, della nobil- prova del merito di chi venne invi-

Dante dice inoltre


tà delle cose, ec. diato; quantunque essa, come capace
nel Convivio, che ad alquanti, cioè di qualunque eccesso, è solita fare
a quelli che hanno intelletto, che uso della perfida e malvagia ca-

son pochi, è manifesto non altro es- lunnia, nella sicura lusinga che il

sere nobiltà umana, se non che se- male è creduto quasi sempre senza
me di felicità; e lo stesso autore esame. » Rade volte discende per li

nel Purgatorio compiange la povera rami la prudenza ed il valore, né


nobiltà di sangue. 11 Boccaccio nella si scambia un basso in un eminen-

vita del medesimo Dante dichiara, te stato da chi in sé stesso non ha

che non ostante il padre di lui fos- gli elementi di quella grandezza ,

se lutifigolo o vasaio (tuttavolta i cui per proprio impulso, più che


suoi biografi lo dicono di famiglia per casi fortuiti ordinariamente suol
nobile), essodi tutti era stato no- pervenire. « I re possono dare agli

bilitatore. Da tutto questo può rac- uomini senza merito onori e ric-
cogliersi che i nostri antichi scrit- chezze, ma non appartiene che alle
tori attribuivano un più grande va- loro qualità personali il riscuotere
,

NOB NOB 53
riputazione e ^\oi'm (Fedi voi. XXIII, grado distinto da quello di Cesare
p. 2o3 del Dizionario). Una nasci- (Fedi); Costantino fece nobilissimo
ta illustre tuttavia, e le altre even- Costanzo suo fratello, e Annibaliano
tualità della fortuna, molto contri- nipote di fratello ; e perchè per lo
buiscono a stabilire ed a sostenere più i princìpi erano fatti nobilissi-
una grande riputazione personale, mi appena nati, furono perciò detti
perchè pongono l'uomo in circostan- nobilissimi piieri; e veramente non
ze favorevoli di mettere in attività si poteva trovare un titolo più con-
il suo ingegno. In una fortuna me- forme air espettazione de' giovani
diocre ,
priva di questi vantaggi, i principi, avendo questi necessità di
pili grandi talenti sono continua- pigliare, piucchè ogni altra sorta di
mente ristretti e incatenati dall'au- persone, ed' imbeversi de' dettami
torità de' superiori, dalla gelosia e d'un animo veramente nobile; con-
dalla malizia degli uomini più fa- sistendo r utile della nobiltà in un
voriti, che s' immaginano aver di- eccitamento o accrescimento, cagio-
ritto a tutto, benché senza talenti, nato dalla buona educazione e dal-
e senza essersi occupati nell'acqui- l'esempio de' maggiori, dello stimolo
stare alcuna capacità al disimpegno verso le virtù ,
particolarmente di
degli impieghi, ai quali essi aspi- quelle che riguardano il bene pub-

rano. >» Dobbiamo conoscere e con- blico, e d'una premura d'aver più
vincerci che oramai nella società a cuore l' utile altrui che il pro-
umana ogni uomo è valutato sol- prio, e di posporre a questo fine
tanto per quello che personalmea* le comodità ed i piaceri alle fati-
te vale, e nulla più ". che , parli tutte necessarie ad un
Ragionando il Parisi nelle I- perfetto monarca. Nel principio del
striizioni per segreteria tom. Ili, secolo XI s'intitolavano nobiles i

pag. 4^ 6 seg., de' titoli onori- personaggi molto distinti , ed alle

fici e di quelli di Nobilis ^ Nobi- loro mogli si dava volentieri il ti-

litas e Nohìlissimus ^ dice che no- tolo di nobilissima foemina. Gl'im-


bilissimi erano i Cesari ed i loro peratori Io davano ai signori di fa-
figliuoli e Costantino il Grande ,
; miglie le più cospicue. Nelle lettere
perchè più fumassero i cammini di de' Papi si dà il titolo di Dilecte
Costantinopoh, creò la dignità del fili nobilis vir, ed in corpo nobili tas
nobilissimato : a quali si dasse que- tua. Paolo V a d. Francesco de Me-
sto titolo in appresso, può vedersi dici di Toscana scrisse : Z?//ecte ^/r,
nel Du Cange, Gloss. verbo Nobilis. nobilis vir ; in corpo vostra eccel-
Del titolo di nobilissimo AugustOj lenza. Altri Pontefici trattarono col
il p. Lupi parlò nel t. II, p. i5o Nobilis vir, i signori Caetani, Co-
delle Dissert.j ed Buonarroti nei il lonna, Conti, Doria, Frangipani, Or-
suoi Medaglioni di esso parla a p. sini, Savelli, e di altre famiglie co-
333. Dice egli che nobilissimi Ce- spicue, non meno d'Italia che di ab
sari fu attribuito agl'imperatori ro- trove. Non a tutti però dierono in
mani, e loro particolare divenne corpo della lettera, Nobilitas tua :

fra' quali prima volta fu dato


la Clemente Vili, scrivendo a Brada-
ne' marmi a Massimo, e nelle me- mante Estense Bevilacqua Dilecta :

daglie a Filippo. Ne' tempi più bassi in Chrisio filia nobilis mulier , in
del nobilissimo solo ne fu fatto un corpo Te; né l'aggiunto Nobilis vie-
54 NOB NOB
ne sempi-e apposto in luogo di li- mo adorna; in generale però tal
si

tolo, poiché talvolta trovasi dui Pa- predicato si ha per denolante no-
pi aggiunto per indicare la nobiltà biltà, mentre intorno ai titoli ono-
locale, o sia qualità naturale della rifici è legge la massinin, lene, quod
persona, come rilevasi in un breve tenet usus; ed in Germania il pre-
di Paolo IH: Dilecto fllio Scipioni dicato di cavaliere è speciale titolo
Caffarello nobili romano. Fin qui di nobiltà, superiore a cpiello di no-
il Parisi , che quanto al titolo di bile. Il predicato di nohil uomo,
Nohil uomo nella soprascritta delle nobiles viros, fu già distintissimo, e
lettere, ecco quanto dice nel t. Il, Sisto IV nel i474 ^^ <1'^ ai Vis-
p. 266. È cosa notissima che tale conti de* duchi di Milano, e nel se-
titolo , come proprio de' gentiluo- colo precedente valeva più di Mi-
mini di primo ordine, che sono par- lite (Vedi), li predicato di nobile
tecipi della sovranità in dominio a- patrizio ripete l'origine dal senato
ristocratico, è il distintivo di fami- di Roma, e patrizi erano i discendenti
glie cospicue nelle repubbliche; e dai senatori o padri del senato (Vedi
sebbene possa accomodarsi ad altri Padre); l'ordine de'patrizi costituiva
individui di case assai distinte per allora la nobiltà romana, e patrizi i

antica nobiltà, che non hanno o di nascita preferivansi per legge alle
non si sono curate d'avere alcun dignità senatorie, cui poscia era dato
titolo di marchesato, contea, ec, tut- anche l'aggiungere a qualunque in-
tavia non conviene in altri, acquali genuo o libero dalla sua natività,
mancano tali condizioni, sebbene fa quando non avesse mai esercitato
d'uopo accomodarsi all'uso, e ne' ti- arte abbietta alcuna. Onde nel se-
toli è meglio abbondare ch'esserne nato tanto si ammettevano i patri-
parco in un tempo in cui si faci- zi, quanto i plebei, mentre alla virtù
lita con eccesso. Quindi il Parisi ed alle lettere tribulavasi onore. E
conviene darsi il titolo di nobile uo- però plebei nobili dicevansi quelli
mo agli ascritti alla nobiltà patria, che alle senatorie onorificenze par-
o titolati senza signorie o giurisdi- tecipavano. A queste poi facevano
zione in esse; ai cittadini che per strada i pubblici uffici e i servigi
le loro ricchezze, nobile professione segnalati offerti in tempo di guerra;
e privilegi sono equiparati ai no- ma per venirvi ammesso bisogna-
bili, citando circa il valore del ti- va aver compiti trent' anni, e pos-
tolo Nohilis^ Tiraquello, Exco-
il sedere una ragguardevole facoltà.
bar, Mastrillo, Luca. De In Roma r occupare i seggi delle
Il eh. del Bue, Dell'origine del- somme magistrature era gran lu-
taraldica, nobiltà, titoli, predicati stro e venerazione alle famiglie.
d'onore, ec. § IV, discorrendo del Quelli che reggevano tra i romani,
predicato di nobile, che altri dico- o avevano tali maggiori uffi-
retti
no Gentiluomo (Vedi) o Cavaliere ci, chiamavansi nobili, quasi nosci-

(Vedi), dice che nell'antica Italia il bile.?, ed avevano diritto ad espor-

predicato di nobile, come abbiamo re nell'atrio della casa le proprie


detto in principio, non valse che a immagini ; le quali poi erano por-
distinguere coloro che un tal poco tate attorno ne' loro funerali. Il

levavansi fuori de' plebei per ec- primo della famiglia innalzato alle
,

cellenza di virtù arte di cui l'uo- più emiaenti dignità chiamavasi ho-
NOB NOB 55
mo novus. II patriziato adunque le prove di nobiltà procedenti da
presso i romani era nobiltà e di- matrimoni illustri, da cariche ed
gnità dal nascimento ingenerate . impieghi che d'ordinario s'appoggia-
Questo fu dipoi i) predicalo, secon- no a' soli nobili, da patronati, da
do il Muratori, nel cui titolo gl'im- ricchezza; delle prove di nobiltà
peratori greci conferirono la pode- tratte da palazzi magnifici antichi,
stà principesca , indi la dignità di stali incontinua possessione dei mag-
Patrìzio di Roma (Vedi)^£.\o che*in giori di quella famiglia che le pro-
appresso fecero i Papi con diversi duce, le loro torri antiche, gli edi-
sovrani. Al patriziato della repub- fizi pubblici e pie fondazioni, i ti-

blica veneta si ascrissero re ed al- toh, i diplomi, le medaglie, le mo-


tri principi . L'ordine patrizio fu nete, i sigilli antichi, i monumen-
in progresso di tempo accolto da ti sepolcrali, le onoranze pubbliche
tulle le altre città d' Italia, quando o principesche, gli ordini cavallere-
reggevansi a forma di repubbliche schi conferiti dai sovrani, ed altre;
aristocratiche, mentre gli statuti di delle prove di nobiltà
per via di
alcune prescrivevano le prove di tornei, o derivanti dal decurionato
nobiltà, ond' essere asciitti nel cor- o cariche civiche; di quelle proce-
po de' decurioni, che a tenore di denti da feudi cospicui, dall' identi-
quelli erano quanto di patrizi ed , tà de'cognomi o degli Stemmi genti-
in alcuni luoghi i patrizi si distin- lizì (Vedi). Gli scrittori di questo
sero dai nobili ,
godendo maggior argomento osservano, che la natu-
estimazione il patriziato , formante ra fece tutti gli uomini eguali; es-
in diverse città il così detto consi- sa non istabilì alcuna distinzione
glio di credenza, di che parlammo tra di loro, se non quella che ri-
in più articoli. sulta dal merito e dalla virili. Ma
AFamiglie nobili di Roma di- gli uomini corrotti e degenerali,
cemmo ancora dell'ammissione di gelosi d' innalzarsi al di sopra dei
esse alla nobiltà romana, per otte- loro simili, mostrarono usi ingegno-
nere la quale occorrono le prove si nel creare varie distinzioni arti-
volute da Benedetto XIV, colla bol- ficiali, delle quali una delle prin-
la Urhem Romani, de' 4 gennaio cipali è la nobiltà. Ciò che avvi
1746. Essa però nulla dispone sul- di più singolare e quasi sorpren-
le donne, ma vi sono degli esem- dente si è, che questa prerogativa
pi, che donne sole, superstiti di fa- che deprime gli uni in proporzio-
miglie nobili romane, hanno impe- ne che solleva gli altri, trovasi sta-
trato ed ottenuto dalla congregazio- bilita fino dalla più remota anti-
ne araldica Capitolina, di essere chità presso la maggior parte del-
riconosciute per nobili romane, e le nazioni Si vuole che
incivilite.
come tali sono slate iscritte perso- nel Deuteronomio si parli di no-
nalmente al libro d'oro. Quest'ono- biltà, come nobili ripulavansi pres-
re lo conseguirono anche donne let- so gli ebrei coloro che conosciuti
terate, senza relazione al lustro del- e distinti erano in mezzo alla co-
le loro famiglie, che in quanto a munità ed al popolo, e che slabi-
materia di nobiltà deve meritare litifurono principi e capi per go-
il primo riguardo. Fedi Lettera- Ternare il popolo medesimo; e l'an-
to. 11 de hi\e nel § V tratta del- tica legge attribuiva una specie di
-

se NOB NOB
nobiltà ai capi o ai piti vecchi del- re l'emulazione, risvegliare V amor
le e a coloro che desti-
famigllej proprio de' corpi subalterni, e in
nali erano al servizio degli altari, fine promovere il germoglio della
*
nobiltà che nasceva naturalmente virtù onde cresca e fruttifichi. Ilo-
dal merito. Dicesi che Teseo pres- ma ne sia l'esempio di tante eroi-
so i greci diede una prima idea che azioni, per le quali si giun-
della nobiltà, col separare il popo- geva all'acquisto di tanto pregio.
lo di Atene in due classi, distin- L'è magistrature curiali, così chia-
guendo i possessori di terre dagli mate perchè davano diritto di far-
artigiani. Così pure avanti Licurgo si portare in una sedia d' avorio,
distinguevansi a Sparta due classi fra le quali v'erano il consolato,
di cittadini, di persone facoltose la dittatura, la pretura e l'edilità,
dette grandi, e del popolo minuto tramandavano esse il titolo di no-
i cui individui appellavansi piccoli, bile ai discendenti di quelli che con
distinzioni che soppresse il legisla- generose ed eroiche azioni se ne
tore, indi il solo merito personale erano resi degni. La toga e la spa-
ed i servigi resi alla patria tenne- da furono riguardate fonti vere di
ro il luogo di nobiltà. Tra i ro- nobiltà, che venne riconosciuta pres-
mani la nobiltà trasse l'origine da so tutte le colte nazioni per il più
Bomolo, nella divisione che fece dei desiderabile e adattato premio al
suoi sudditi, tra' quali riparti gli merito della virtù. P^edi Giuris-
onori e le cariche, ond'ebbe prin- prudenza, Magistrato, Milizia. Il

cipio la nobiltà di merito presso il feudalismo introdotto nella maggior


senato . In Francia la nobiltà de- parte delle nazioni, come si disse
rivò dai galli, presso i quali si nar- a Feudo, palesa a qual grado era
ra esistesse un ordine di militi o elevato il nobile. In alcune parli
di soldati, separato dai druidi e d'Italia fu costume che quando mo-
dal basso popolo; più credibile si riva un nobile, il pretore e il ca-
fa derivare la nobiltà in Francia pitano si recavano ad onorarne il

dopo la conquista che ne fecero i funerale. A Modena si concesse l'ono-


romani, mentre in Germania già re del suono funebre delle campa-
esisteva, ed i loro re si sceglieva- ne del pubblico, che per un gior-
no dal corpo della nobiltà. no intero davano segno, e pubbli-
Ai loro articoli parliamo de'pri- cavano la morte delle persone no-
vilegi, prerogative, insegne e distin- bili: P^. Funerali; ed a Lutto si
zioni de' nobili. Il nobile ceto, che parlò di quello de'nobili, con altre
forma oggetto di particolare consi- notizie. In diversi luoghi i diritti

derazione, viene riguardato dal pub- di caccia e l'esenzioni di alcuni pa-


blico qual decoro della città, dote gamenti si concessero ai nobili, men-
la più bella delle famiglie. La no- tre in altri ad alcune classi l'esu-
biltà, salendo alle epoche più ri- berante lusso fu represso con leg-
mote, perchè primeggia sulle altre gi , ad esempio degli ateniesi e dei
classi, venne riguardata con occhio romani P^. Caccia; mentre a Lus-
:

di predilezione dai principi, ed am- so colle relative nozioni, si rilevò


messa alle distinzioni ed ai privi- come i nobili foderavano gli abiti
legi che la rendevano ancor più di vaio, in un a diversi usi delle
pregevole. Ciò appunto per eccita donne, riguardanti pure il loro ac-
.

NOB NOB 57
cesso ne* sacri templi. Anticamente nobiltà con rispettive norme. Nel-
fu riserbato a'nobili il privilegio di l'articolo Gerosolimitano ordine di

porre gii slemmi ne'sepolcri, ne'si- Malta, ed in altri cavallereschi, trat-

giili domestici, negli anelli, e colla tammo delle prove e gradi di no-
loro effigie, sulle gualdrappe de'ca- biltà che si esigono pel consegui-
valli, sui cocchi, sulle livree de'do- mento delle insegne e decorazioni
mestici screziate, delle quali si fece equestri. citato Buonarroti, a p.
Il

parola a Famigliare. Sotto Carlo V 281, discorre della nobiltà delle cit-
re di Francia i nobili d'ambo i tà, dimostrata ne' teatri e luoghi
sessi blasonavano i loro abiti e li pubblici; ed il Colucci nelle Anti-
coprivano dall'alto al basso di tutti chità Picene^ t. XXVIII, p. 60, ra-

gli stemmi del loro scudo; le don- giona della nobiltà delle terre e dei
ne portavano sulle loro vesti, a di- loro magistrati, proporzionata al
ritta l'arma de'Ioro mariti, ed a si- loro grado. Nel Suppl. del giorn.
nistra la propria. In vari luoghi fu eccl. di Roma 1795, si tratta dei
esclusivo alla nobiltà il privilegio disordini che dominano nella no-
d'instituire Fideconimessi [Vedi)y e biltà, specialmente circa l'educa-
primogeniture fino al quarto gra- zione della prole ; della giusta eco-
do, riprovati in altri. Ai nobili fu nomia di loro rendite, e del ve-
permessa mercatura, ciò che si
la stiario. Vedasi Piccolomini, Della
toccò a Mercante. Altrove facem- situazione della vita dell uomo no-
mo parola come i nobili antica- hile^ Venezia 1545. Osorii, De no-
mente in Roma, Firenze ed altre bilitate civdiet Christiana^ Florentiae
parti, si distinguevano anche con i552.Nolden, Z?e statu nohilium ci-

avere ne'Ioro palazzi loggie, porti- vili synoptica tractatio, Giessae 1 623
cali e torri. In Francia, Germania Andrea Tiraquello, De nobilitate,
ed altre regioni, furono segni di no- Lugduni 1673. Matlhaei, Tracia-
biltà insigne e di giurisdizione, le tus de nobilitate^ Lugduni 1686.
forche patibolari nelle terre de'feu- Benvenga, Eminenza della dignità
dì, e neir ingresso de'palazzi baro- cardinalizia con la definizione deh
nali si pose una grossa catena con la nobiltà, Roma 1716. Il Mura-
collana di ferro, colla quale mette- tori, Delle antichità Estensi, t. I, cap.
vansi in berlina i ladri, truffatori V, parla de' nobili, e con quali ti-

ed altri rei che cadevano in delitti toli distinti, punto che noi in pa-
nella giurisdizione di que' magnati. recchi articoli discorriamo.
La nobiltà di nome provasi col- NOBILI Roberto, Cardinale. Ro-
l'aggregazione di 200 anni addie- berto de Nobili di Montepulciano,
tro alla nobiltà di qualche città, nipote di Giulio III per parte di
od altrimenti; laddove la nobiltà sorella, in età di dieci anni appre-
delle armi si giustifica coll'uso del- se con tal possesso le lingue greca
la medesima arme per tal corso di e latina, che divenne l'oggetto del-
tempo ne'quattro quarti o famiglie l' altrui ammirazione. Recitò avan-
del padre, madre, ed avole de'ge- ti il Papa un' orazione con tal gra-
nilori : le dignità di corte, l'avere zia ed energia di spirito, che fino
appartenuto alla corte nobile, e l'am- d'allora lo degno del-
zio lo credè
missione agli onori di corte, sono la porpora, a cui conduceva il lo
altrettanti distintivi accordali alla sublime suo ingegno, ma molto più
58 NOB NOB
la rara pietà e illibatozza do' suoi Roma nella sua carrozza a bandi-
costumi. Essendo stato il di ini nelle calale, per islare colla men-
padre destinato al governo delia to più sollevata in Dio. Non permi-
città d'Ancona, seco recossi Rober- se giammai che il suo volto fosse
to, il quale mentre ivi applicatosi dipinto in tela, e se lo fece, fu per
stava agli studi, Giulio 111 a' 22 obbediie al proprio genitore, ch'e-
dicembre i553 lo cieò cardinale spressamente glielo comandò. Per
diacono in età dì quattordici anni, vieppiù avanzarsi nella cristiana per-
indi per diaconia gli assegnò la fezione, risolvè di rinunziare alla
chiesa di Maria in Domnica. Do-
s. porpora, e ritirarsi tra i cappucci-
po la morte di Giulio 111, per la ni o tra i gesuiti. Non potendo
consumata sua pietà fu in molto però eseguire il concepito disegno,
credito presso Marcello II e Paolo determinò di rinunziare tutti be- i

IV, quantunque non oltrepassasse nefìzi che possedeva a Paolo IV,


l'età di quindici anni, il primo dei il quale lodò ma non volle esegui-
quali nel i555 lo promosse a bi- re la risoluzione del giovane cardi-
bliotecario di s. Chiesa, ma preve- nale. II Torrigio nella vita di que-
nuto dalia morte non potè spedirgli sto insigne cardinale osserva che si

il breve, cbe poi ottenne dal secon- contentò della sola abbazia di Spi-
do, il quale usato era di chiamarlo, netta, e non volle mai altro bene-
non meno per l'eleganza e venu- fìcio,quantunque nella prima par-
stà dell'aspetto, che per la sua ra- te sbagli, avendone avuta un'altra,
ra modestia e verecondia, in pub- che insieme colla prima fu da Pao-
blico concistoro Angelo del Signo- lo IV dopo la morte del porpora-
re, col qual nome
fu costantemen- to conferita a' suoi fratelli. Com-
te chiamato eziandio dai cardinali. pensò egli però la perdita che fa-
1 suoi digiuni erano assidui e quo- ceva, con moltiplicare le austerità
tidiani, a' quali univa la frequenza e macerazioni del proprio corpo,
de'sacraraenti, e la visita delle ba- che riduceva in servitù, usando un
siliche consecrate dalle reliquie e aspro cilizio armato di acute punte
dal sangue de'martiri, e quelle fra di ferro, e prendendo i suoi disa-
le altre ch'erano fuori della città giati riposi per lo più sulla nuda
di Pioma, dove usato era di con- terra o sopra le tavole. Geloso so-
dursi sovente, singolarmente in tem- pra ogni credere della castità, la
po di carnevale, in compagnia di mantenne illibata morte,
fino alla
sua famiglia e di altre onestissime vicino alla quale riguardò con or-
e nobili pei*sone, in presenza delle rore il consiglio datogli da alcuni
quali salito sul pulpito recitava con medici di farne luttuosa perdita.
gran fervore il panegirico di quel La preghiera e la lettura dei pa-
santo, al cui nome era quella chie- dri erano il suo giornaliero pasco-
sa consacrata, o di cui ricorreva in lo. Acceso di zelo per la salute del-
quel giorno la festiva ricordanza. le anime, faceva a' suoi domestici
Non mancava di portarsi con fre- frequenti e fervorose esortazioni, e
quenza a udire la divina parola in studiavasi di ridurre gli eretici e i

quelle chiese nelle quali sapeva che traviati alla cognizione della verità
predicava qualche rinomato ed ec- e della giustizia. Divotissimo del
cellente oratore. Se ne andava per ss. Sagrameuto, non meno che della
NOB NOG 59
Peata Vergine, guardava con rigO' da ultimo venne restaurato dal
roso digiuno ogni sabbato, e fa- commend. Agricola: le sue interiora
cendo in tal giorno assidero a men- furono collocate nella chiesa di s.

sa tutti i suoi famigliari e dome- Bernardo alle Terme, nella cappella


sliei, dal primo al più infimo, ser- di s. Francesco, dove sotto il bu-
viva loro colle proprie mani. Con- sto del cardinale, espresso assai al
tralta con questo aspro e peniten- naturale in candido marmo, legge-
te tenore di vita una grave e pe- si elegante iscrizione. Il compendio
nosa infermità che lo afflisse per di sua vita fu corretto ed ampliato
sei mesi, spirò la purissima anima dal prelato Bernardino Naro, e
Ira gli amplessi del Crocefisso, nel stampato in Urbino nel 1628, e
principio del i SSg, in età di i8 dall'abbate Bartolucci in Roma nel
anni non compiti, e cinque di car- 1675, e da Francesco Maria Tor-
dinalato. Divulgatasi appena per rigio in Roma nel 1622. Il com-
Roma la morte dell'angelico giova- pendio del p. Francesco Sacchini
ne, fu universale il dolore ed il lut- gesuita, lo riprodussero Giacconio e
to. Paolo IV uditane la funesta no* Petramellara. Abbiamo pure di A.
tizia nell'atto di alzarsi da mensa, Parigi ; Notizie del cardinal Ro-
si gittò subito in ginocchione, e berto Nobili ed altri illustri poli-
dopo aver orato buono spazio di zìani,Montepulciano i836. Lasciò
tempo, fece un lungo elogio delle questo cardinale alcuni mss. che
virtù del cardinale, concludendo che religiosamente presero in custodia i

sarebbe stato felice il sacro collegio suoi eredi.


se avesse avuto molti soggetti a NOCERA (Niicerin). Città con
lui somiglianti. Più di tutto prova residenza vescovile dello stato pon-
la di lui santità, V opinione che tificio neir Umbria, delegazione a-
avea della virtù e pietà di Rober- postolica di Perugia, a sei leghe e
to, s. Carlo Borromeo, che per sua mezzo da Foligno, e nove miglia
umiltà diceva, che sarebbesi chia* da Gualdo Tadino. E situala in
niato contento se avesse potuto ar- colle alle falde dell'A pennino, po-
rivarlo nella santità. Il cardinal chi passi a destra della via Fla-
Polo lo disse ornamento e gloria minia, non lungi dalla sorgente del
del sacro collegio ; ed il cardinal fiume Tenna o Topino, in aria buo-
Ridolfo Pio, lume sfolgoreggiante na. Le sue strade sono scoscese, con
del senato apostolico, e degno del- alti fabbricati, e la piazza del boi-
la pontificia tiara. A questa lo vo- go fuori della sua porta principale
leva Paolo IV. Il vener. cardinal è la più agiata. La cattedrale con
Bellarmino tenne nella sua camera battisterio fu jiedificata dall' attua-
il ritratto del Nobili, protestando le vescovo, è sacra alla Beata Ver-
di venerarlo per santo. Il morda- gine Assunta ed al patrono e ve-
cissimo Garimberti dovette chia- scovo s. Rinaldo, e trovasi nel silo

marlo Angelo inviato dal cielo, de- il più elevato. Lo slesso beneme-
gno di essere ascritto nel numero lito pastore rifabbricò il seminario
de' santi. Ebbe sepoltura nella chie- e lo dotò, fiorendo per la sua di-
sa di s. Pietro Montorio con un sciplina. A tal prelato si deve pu-
magnifico elogio, ed il suo superbo re il ristorato episcopio vicino alla
ritratto che ne decora il deposilo, cattedrale. Vi sono altre chiese, due
6o NOC NOC
conventi di religiosi ed i filippini, seu de halnco Nucerino^ Perusiae
due monasteri di monache, confra- 1599. Cammilli, Del bagno di No-
ternite, monte di pietà e ospedale. cera neW Umbria^ Perugia 1627.
Nocera die molti uomini illustri, e Bagno di Nocera nelC Umbria po-
di Fossato sua diocesi fu il cardi- tentissimo per i morsi velenosi^ Fo-
nal Cesare Gherardi, e molti ve- ligno 1689, opera d' un medico nu-
scovi uscirono dalla città e diocesi: cerino. De Plumbis, Disserl. histor.
sono viventi monsignor Felicissimo medica de saluberrimo Nuceriae
Salviiii arcivescovo di Camerino; in Umbriae erumpenti latice, Ve-
monsignor Guglielmo Aretini Sil- netiis 174^. Massimi, Acque salu-
lani vescovo di Terracina, Piperno bri e bagni di Nocera, Roma 1 774.
e Sezze, di Sigillo: di Nocera fu il Per ultimo eruditamente ne scrisse
gesuita Francesco Acerbo. Tra le il dott. e cav. Lino Morichini, Sag-
famiglie ragguardevoli quella dei gio sopra Vacqua di Nocera, Roma
conti Olivieri die uomini che si 1807. Rinomata fu la rocca di
distinsero in lettere e dignità eccle- Nocera, se pure non fu Gualdo
siastiche. È sede di un
governa- Tadino, chiamata Arx Nucerina.
tore, e soggiace alsuo governo la Nocera, Noceria, detta da Cluve-
comune di Valtopina coi molti ca- rio e da altri Camellaria o Camela-
sali che la compongono, con l'ap- r/Vz, e chiamata nelle medaglie antiche

podiato Colle con otto rurali par- Nuceria Constantia o Costantiana


rocchie da esso dipendenti. Fra i perchè restaurata da Costantino il
molti villaggi annessi al comune è Grande. Altri vi aggiungono il co-
celebre quello de' Bagni di Nocera gnome Alphaterna o Alfatenìa, che
posto al sud-est nella distanza di altri invece attribuiscono a Nocera

due leghe, tanto per la salubrità de' Pagani. Fu detta Nuceria, se-
delle acque leggere e medicinali e condo Strabone, perchè ivi si fa-
blandamente purganti, che vi si vedo- cevano belli vasi di legno ; pari-
no sorgere ed influiscono poscia nel menti così è chiamata da Tolomeo
Tenna, quanto pel bel palazzo e co- e da Plinio, il quale à\sse favonesi
modi fabbricati destinati a ricevere ì nuceriui. il Volterrano vuole che
nell'estate i molti forestieri che con- Alfatenia sia stata un'altra città
corrono a giovarsene. Fu Clemen- dell' Umbria da questa distinta e
te XI che fabbricò ai bagni di No- totalmente rovinata. L' Alberti è
cera, per comodo del pubblico, la di parere che Alfatenia, di cui par-
chiesa e gli edifizi ; e tra i coiiii lò Plinio, sorgesse nelle vicinanze
pontificii abbiamo due medaglie di Nocera, e fosse assediata dal con-
che ciò celebrano^ una coli' epigra- sole Livio, indi costretta all' obbe-
fe Ecclesia novisq. aechhus ad
: dienza del popolo romano. Certo è
halnea Nucerina construclìs. L'al- che Nocera vanta antichissima ori-
tra con r iscrizione Ecclesia et : gine, fu colonia romana, fu fatta
domibus ad balnea Nucerina con- città nel l[Oi di Roma e soggiac-
struct. MDCCXIV, col prospet- que alle vicende dell'Umbria, sia

to della chiesa e fabbriche dei sotto i romani che nel disciogli-

bagni. Rinomata è pure la terra mento dell' impero, alle invasioni


di Nocera. Diversi scrissero su que- barbariche de* goti e de' longobar-
ste acque. Marianus , De alhida di che la rovinarono. Per la di-
NOC NOC 6[
versila che passa fra Nuceria Fa- tello Rartolomeo nel r4^i furono
voniese e la Camelaria^ e del sito uccisi nella rocca di Nocera. Di poi
occupato da questa, che il Lancel- Eugenio IV, a mezzo del celebre
lotli prelese abbia esistito vicino a Vitelleschi, tolse Nocera alla fami-
Pitulo e Roccacontrada (ossia Ar- glia Trinci, sul dominio della qua-
cevia, di cui parlai a Jesi) presso le può leggersi il Durante, Istoria

il monte Caniiliano, i5 miglia di- della famiglia Trinci, con memo-


stante dall'odierna Nocera, si può rie di Nocera. A Foligno dissi che
leggere le lettere erudite che ri- i governatori pontificii di tal cittàj
guardano Pitulo e r antica città di lo erano pure di Nocera.
Kuceria Camelaria, riportate dal Nel i45>8, per la sede vacante
Colucci, Antichità Picene XI, p. t. di Calisto III, Giacomo Piccinino
II 3. JNd secolo Vili Nocera fece che d'ordine del re di Napoli era
parte dei dominii della chiesa ro- andato ad aiutare Federico conte
mana, come abbiamo dall'Anasta- di Urbino, invece colle sue genti
sio nella vita di Stefano II detto occupò Asisi , Nocera e Gualdo,
III, il quale nel ySS avendo ri- lasciando il conte esposto nella guer-
corso a Pipino re di Francia con- ra coi Malatesta. Già nel pontificato
tro Astolfo re de' longobardi, che di Eugenio IV, Nicolò Piccinino a-
avea occupate varie terre della vea invase Nocera e Gualdo. Elet-
Chiesa, tra quelle che costrinse a I to Pio II, Ferdinando re di Na-
restituire novera Nocera. Verso
si poli comandò a Giacomo di trala-
questo tempo Nocera era un ca- sciar le molestie dello stato ponti-
staldato del ducato di Spoleto, e ficio e abbandonare Nocera e
di
nel placito del duca Gisolfo, tenuto gli altri luoghi, laonde obbedì an-
in Rieti nel 761, vi si legge tra co perchè non avrebbe pofuto col-
gli altri giudici assessori Eleuterio le sue forze conservarne l' acquisto.
castaido di Nocera, come riferisce In seguito Nocera seguì i destini
il Fai teschi, Mem.
del ducato di dell' Umbria e la dominazione fran-
Spoleto, p.Quindi ebbe i
169. cese nel declinare del secolo scor-
suoi conti, e nel 980 Lupo Vico so e ne' primi anni del corrente.
figlio del conte Monaldo, edificò Talvolta Nocera fu onorata dalla
Fossato ed ampliò Sigillo, de* quali presenza de' Papi, e 1* ultimo fu
luoghi parlai a Gualdo Tadino , Gregorio XVI reduce dal viaggio
tutti compresi nella diocesi di No- al santuario di Loreto nel 1841.
cera. Narra il Reposati, Della zec- Martedì 2 1 settembre partendo da
ca di Gubbio, che appartenendo Gualdo Tadino, il Pontefice, percor-
Nocera al ducato di Spoleto, quando rendo la via nazionale per Foli-
questo ricuperò Innocenzo III, No- gno, passò per i territorii di Re-
cera tornò in potere della Chiesa. Al gali e di Teopano, i cui abitanti
tempo delle fazioni de' guelfi e ghi- si erano raccolti presso alcune cap-
anche questa città ne pro-
bellini, pel lette rurali esistenti sulla strada
vò le conseguenze Bonifacio IX . e sotto archi di verzura eretti per
nel 1892 creò vicario di Nocera festeggiare il suo passaggio, echeg-
Ugolino Trinci di Foligno, ciò che gianti di giulive acclamazioni. I
confermò Giovanni XXIII; il suo nucerini per significare al santo
figlio e successore Nicolò col fra- Padre la venerazione e il fedele
62 NOC NOC
loro allaccamento, avevano eretto preteso sopprimerla Napoleone con
all'ingresso della gran piazza, posta decreto de' 5 agosto loro. L* U-
a piedi montuosa città, un
tlella ghelli che neW Italia sacra t. I,
grande arco trionfale, mentre sul- p. io63, e t. X, p. 3o2, ci dà la
r ingresso della città medesima, si- serie de* suoi vescovi, dice che vi
tuato nel fondo della piazza dirim- predicò la fede Crispoldo di Foli-
petto al detto arco, erasi innalzata gno discepolo di s. Pietro verso
la bandiera pontifìcia con analoga l'anno 58, su di che potrà vedersi
iscrizione, altre essendone all'arco. l'articolo Foligno. Nella persecu-
Qui la magistratura civica umiliò zione di Nerone furono martirizza-
le proteste di divozione e suddi- ti s. Felice prete e s. Costanza ma-
tanza, ed un drappello di giovani trona 17 settembre del 6g, i
a'
presa la carrozza del Papa la tras- cui corpi furono deposti nella chiesa
se fìno presso una loggia costruita di s. Maria Maddalena, donde nel
sulla piazza stessa,da dove Grego- 1590 furono trasportati in catte-
rio XVJ accompagnato da monsi- drale e le loro teste in Pesaro. Ne
gnor vescovo e da tutto il clero fu primo vescovo Felice, cui scris-
compartì all'affollato popolo la sua se s. Innocenzo I Papa, ed inter-
apostolica benedizione fra più , i venne al concilio con Decenzio. Se-
commoventi viva di giubilo e di condo vescovo fu Celio Lorenzo
riverenza. Quindi con lo stesso ac- cardinale e Antipapa IV (Fedi)
compagnamento e sotto baldacchi- nel 498 contro s. Simmaco, il qua-
no si portò alla casa del conte le benignamente lo fece vescovo di
Giuseppe Olivieri, ove ammise al Nocera, mosso a pietà del suo
bacio del piede il clero, il gover- competitore ; questi, passati quattro
natore, magistratura e molte al-
la anni, spalleggiato dalla sua fazione
tre persone, mentre il popolo con ritornò in Roma e rinnovò lo sci-

fervorosa divozione si portò in fol- sma, ma in un sinodo fu deposto,


la a baciare il luogo donde il Pon- cacciato in scomunicato,
esilio e
tefice l'avea benedetto. Ripreso il morendo cosi suo
ne' poderi del
"viaggio, dirigendosi per Foligno, sostenitore Festo; narrando tutto
Gregorio XVI incontrò altre dimo- distesamente Agnello Anastasio, cap.
strazioni di popolare esultanza a V, Storia degli Antipapi. Papa s.

Ponte Centesimo e quindi presso alla Simmaco nel S02 in sostituzione


Vescia, ove venne alzato sulla strada di Lorenzo consacrò Aprile; quar-
di passaggio un grandioso altare, sul to vescovo fu Primerio cui scrisse
fjuale fu esposto il ss. Sagramento, nel 598 s. Gregorio ì. Luitardo
laonde essendo il Papa disceso fìoii sotto Eugenio II nell* 826;
ne ricevette la benedizione, come Reperto o Ramperto intervenne
avea fatto in una delle suddette alla consecrazione dell' imperatore
rnppellette, indi egli slesso appagò Lodovico II in s. Pietro, ed al con-
il popolo colle sue benedizioni e cilio romano dell' 86 1. Indi succes-
parole benigne. sero Severino dell' 887, Benedetto
La sede vescovile fu eretta nei del 900 che restaurò la chiesa di
primi secoli della Chiesa, immedia- s. Martino,Giuliano si trovò al
tamente soggetta alla santa Sede, concilio celebrato da Giovanni XIII
come lo è tuttora, invano avendo nel 967, Gilberto Ala cremonese
NOC NOC 63
lììonaco benedettino
986. Al- tìel vescovi che promulgò l' indulgen-
berto o Adalberto monaco bene- za perpetua della Porziuncula, e vo-
dettino, figlio di Roderico conte di lò al cielo a'ig febbraio 1222, e
Noccra, creato nel 1007 da Giovan- fu sepolto nella cattedrale, di cui
ni XVill, il quale pei* essere sta- divenne titolare.
te rovinate dai longobardi e dai Pelagio lo consagrò nel i223
saraceni le città vescovili di Tadi- Onorio 111, indi successero Costan-
no, Rosella, Usenti e Plestea, alle zo del 1218, Bevegnato Cnppuzzi
quali l' Ughelli aggiunge Lucefòli di Foligno nel i2 3o, cui Innocen-
cioè Luccoli ( la cui diocesi fu di- zo commise T amministrazione
IV
visa tra Gubbio e Noce4'a), le unì della sede di Foligno Guido Ne- ;

a Nocera aumentandone colle loro gosanti di Fano, eletto nel 12 52


sedi la diocesi laonde non pare
; da detto Papa, che amico di s. Sil-
che Nocera divenisse allora vesco- vestro donò ai suoi monaci molti
vato, come si ha dalla storia del- beni; Bernardo del i252 ; beato
l' antica Tadino. Romano monaco Filippo de' conti d'Antignano foli-
di Sassoferrato del monastero di gnate del i254, monaco di Avel-
Silria, discepolo di s. Romualdo, gli lana, morto santamente a' 2 gen- 1

successe nel 1012, ma dicesi per naio 1285, nel calendario di Avel-
simonia, e visse due anni. Dodo lana si legge a' 17 settembre; le
fu al sinodo romano del 1029, per sue reliquie dalla chiesa de' ss. Fi-
la causa del patriarca di Grado ; lippo ed Agnese presso Gualdo, nel
Lodovico a quello celebrato in s. 1623 furono trasferite nella catte-
Pietro da Nicolò II nel 1059. Pa- drale di Nocera. Fidemondo cano-
squale li nel Ilio
elesse Agostino nico di essa, richiesto dal capitolo,
detto che concesse un
Arcoletti , fu confermato da Onorio IV nel
privilegio al monastero di s. Pie- 1285, 8 idus augusti. Giovanni dei
tro de Andolina, ciò che confer- conti di Antignano folignate, cano-
mò nel I ia5 il successore Lotario. nico della cattedrale, richiesto dal
Indi fìoriionoLorenzo del ii3r, capitolo, nel 1288 l'approvò Nicolò
Monaldo Monaldeschi orvietano del IV, che introdusse i francescani
I i44> Offredo de' conti di Nocera in s. Maria della Misericordia di
del 1164, Anselmo nobile di Fo- Gualdo. Beato Alessandro Vincioli
ligno arcidiacono della cattedrale perugino, de'minori e penitenziere,
e vescovo di sua patria, poi nel fatto da Giovanni XXII, di gran
1170 pe' suoi meriti da Alessandro santità di vita autenticata da mi-
Jll fatto anche vescovo di Nocera racoli, e per le sue preghiere Sas-
che sapientemente amministrò ; gli soferrato fu liberato da male con-
successe verso il 1 196 Ugo. Indi tagioso, ed ivi fu sepolto nel coro
s. Rinaldo figlio di Napoleone Trin- de' francescani nel 1 363, essendo
ci signore di Foligno, benedettino morto a' 3 maggio. Urbano V nel-
dell' Avellana, per le sue virtù ven- lo stesso anno gli surrogò Luca
ne creato vescovo dal clero con Ridolfuccio Gentili (Fedì) arcidia-
mirabile consenso, e confermato nel cono di Camerino, vicario genera-
12 18 da Onorio III: fu chiamato le dell' Umbria e cardinale. Gli
il padre de' poveri, menò vita au- successe Sentio che celebrò il si-

stera ed esemplare, fu uno de' sette nodo nel 1397; fr. Andrea di Moa-
64 NOG NOC
te Falco franoescano del i4o4; co verde al cappello, e ciò per de-
Oio. Tommaso de Margariti Ibli- creto concistoriale de* i3 dicem-
gnale, cistcrciense di Sassovivo, nel bre i5i7.
i4'9 traslato dal vescovato Ly- A lui nell'anno i52i Leone X
ciense, acclamato pastore sapiente, die per coadiutore con futura suc-
sepolto in s. Domenico di Foligno cessione, che si verificò nel i53.7.
nella cappella da lui eretta. An- Angelo Colocci di Jesi segretario pon-
tonio Bolognini di Foligno priore tificio, insigne nella filosofia, nel-
della cattedrale del i438; trasfe- la teologia e nelle matematiche,
rito in patria nel i444> g'' succes- buon poeta, tesoriere generale di
se Giovanni Marcolini france-
fr. Paolo III. Vigilante pastore, fece
scano di Fano, insigne teologo, che ottime leggi, ingrandì il palazzo ve-
nella riedificazione della cattedrale scovile e l'abbellì di vari ornamen-
pose la prima pietra. Nel i^65 ti, fabbricando il campanile della
divenne vescovo Antonio Viminali cattedrale : in Sassoferralo eresse un
di Terni, e nel 147' Sisto IV fece altare a s. Pietro, oltre altre ope-
Giacomo Minutoli di Lucca, per- re pie. Stanco di tante fatiche, nel
sonaggio illustre per le cariche sos- 1543 o i545> ottenne il vescovato
tenute sotto Pio II e Paolo U, pel nipote Girolamo Mannelli di
compagno del cardinal Giovanni Roccacontrada, e ritornato in Ro-
Balve legato in Francia, ove si ma, con dispiacere degli eruditi mo-
fece tanto amare che Luigi XI lo rìnel 1549, tiasferendosi il cada-
dichiarò suo consigliere, ministro vere nella patria cattedrale di cui
suo presso la santa Sede, lo fece era stato canonico. Lo celebrammo
trasferire al vescovato d' Agde, con anche nel voi. XXXVI, p. 263 del
altre beneficenze e distinzioni. Nel Dizionario. A
Girolamo nel 1592
1 481 Giovanni Cerretano, nel 1492 successe Roberto Pierbenedetti ca-
Giacomo de Breusquelh di Limo- merinese, già canonico di s. Ange-
ges, procuratore generale de' cistcr- lo in Pescheria, morto nel i6o5 in
ciensi in Roma; donò alla catte- Sassoferrato, mentre faceva la visi-
drale preziose suppellettili, e nel ta, e trasportato in cattedrale, alla
1498 fu sepolto in Vaticano. Mat- quale il fratello cardinale donò sa-
teo Baldeschi perugino uditore di cre vesti ed istituì un anniversario.
rota, nel i5o8 trasferito alla pa- Virgilio Florenzi Perugino eletto
tria da Giulio II, che nominò Lo- nel i6o5} per sua morte nel i645
dovico Clodio di Calderola e di Orazio Giustiniani (Fedi)y genove-
essa arciprete. Nel i5i4 Leone X se, trasferito da Montalto, indi car-

nominò vescovo il suo precettore dinale. Per sua dimissione nel 1646
Varino o Guarino Favorino di Ca- fu vescovo Muzio Montano di Ve-
merino silvestrino, dotto nelle let- tralla, e governò soavemente. Nel
tere greche e latine, autore di di- 1669 Gio. Battista Amati nobile
Terse opere che fece da diacono
: di Pistoia, già di essa canonico e
greco in cappella pontifìcia, lo dis- vicario generale, lodato per dottri-
si nel voi. Vili, p. 144 del Di- na. Nel 1 690 Marco Battaglini ri-

zionario ed altrove; mentre nel minese, ornato di molteplice erudi-


voi. IX, p. 194 notai che fu il pri- zione, autore di diverse opere, e
mo vescovo regolare ad usare fioc- della storia de'principali concilii; di
NOC NOC 65
somma prudenza, era slato impie- rico. Il capitolo si compone di due
galo dal Papa a governare varie dignità, la prima delle quali è il
città, poi visitatore apostolico di Por- priore, di dodici canonici, compre-
to e Sabina, e nel 1716 traslato a so il penitenziere e il teologo, di
Cesena. Alessandro Borgia nobile di altrettanti mansionari, e di altri
Velletri, protonotario apostolico, udi- preti e chierici : il priore è il par-
tore della nunziatura di Colonia^ roco della cattedrale, coadiuvato da
indi internunzio e governatore d'A- un sacerdote deputato dal capitolo.
sisi, fatto vescovo nel 17 16, che Pio VI col breve Dunt insignem,
pubblicò nel 1723 la storia patriaj de'29 luglio 1 794, Bull. Rom. Coni.
e nel 17^4 f^i trasferito a Fermo. t. IXj p. 394, concesse ai canoni-
Egli è l'ultimo registrato nell'ir^^- ci e dignità la cappa con fodera
Ua sacra j i seguenti lo sono nel- di pelli, ed il rocchetto. La dioce-
le annuali Notizie di Roma. Note- si si estende per circa trenta mi-
remo, che nel secolo decorso i ve- glia. Ogni nuovo vescovo è tassata
scovi tralasciarono d'intitolarsi, ve- in fiorini 4^0, ed all'epoca dell'ul-
scovo di Nocera e di Sentino, cioè tima proposizione concistoriale era
Sassoferralo (Vedi)^ ma solo di No- di scudi i5oo la rendita, però au-
cera. 1724 fr. Gio. Battista Chiap- mentata dall'encomiato vescovo.
pi de'girolamini del b. Pietro da NOCERA DE' PAGANI (Nuce^
Pisa, della diocesi d'Albenga. Gli rin Paganorum). Città con residen-
successe nel 1768 Francesco Lo- za vescovile nel regno delle due
renzo Massaioli della diocesi di Gub- Sicilie, nella provincia del Princi-

bio. In sua morte Pio VII nel con- pato Citeriore, distretto a 3 leghe
cistorode' 22 dicembre 1800 no- da Salerno e 7 da Napoli, capo-
minò Todierno degno vescovo, mon- luogo di cantone. È posta su di
signor Francesco Luigi Piervisani un colle, e vi si vedono gli avan-
d' Asisi ,
già canonico teologo di zi del suo grandioso castello, ove
quella cattedrale, e rettore del se- Carlo HI Durazzo assediò Urbano
minario. Questo insigne prelato, mo- VL Nel vecchio monastero basilia-
dello dei pastori j è divenuto ir.^de- no di Mater Domini vi è la tom-
cano de' vescovi dello stato pon- ba di Carlo d'Angiò e della re-
I

tificio, ed ha operato immensi be- gina Beatrice. Vi sono molti rag-


ni nella sua diocesi, donde usciro- guardevoli edifici, fra i quali la cat-
no dal suo dotto e ottimo clero tedrale con battislerio, sotto l'invo-
diversi vescovi a Gualbo Tadino
; cazione di s. Marco evangelista; la
ne riparlammo, e si disse come Pio chiesa ed monastero de'benedet-
il

VII lo dichiarò abbate di quella tini di Monte Vergine sotto il ti-

abbazia di s. Benedetto. Giacinto tolo di s. Giovanni, di maestosa


Vincioli ci diede il catalogo de' ve- apparenza, sopra un'altura delizio-
scovi di Nocera j nelle Notizie sto- sa^ donde si contempla un gran
riche de^ cardinali perugini ^ stam- tratto di mare e la Campania. Il
pate nel 1730; e prima di lui nel santuario della Madonna de'bagni^
i653 in Foligno si pubblicò di Lo- assai frequentato nel dì dell'Ascen-
dovico Jacobilli: Nocera nelf Um- sione, bevendosi con divozione l'ac-
bria e sua diocesi, e cronologia dei qua della vicina sorgente. Vi sono
vescovi di essa cittàt discorso istO' altre sei chiese parrocchiali col fon-
voi. XLVlIh
,

6$ NOC NOC
te sacro, conventi di religiosi e mo* me dì pagani o abitatori de'paghi.
iiasleri di monache, conservatorio,- Dopo la vittoria di Carlo I d'An-
confraternite, ospedale, éenakiai*io, « giò, vi fu fatto aspro macello dei
palazzo vescovile aderente alla cat- saraceni, che avevano parteggiato
tedrale, Borboni I vi eressero una per Corradino, l'ultimo rampollo de-
vasta caserma per la cavalleria. Fa gU svevi. Vi nacque s. Lodovico fi»
un rilevante commercio coi prodot- glio di Carlod'Angiò. Nello sci-
II

ti del suo fertile territorio, special- sma di Clemente VII antipapa, vi


mente in frumento, vino squisito, si ritirò nel castello il Pontefice
bestiame eccellente, e lane. Fu con- Urbano VI, come una delle tante
tea della famiglia Zurla, e ducato terre cedute al suo nipote Fran-
di quella dei Carafa. cesco Prignani da Carlo III che
Nocera, Nuceria Paganorum , fu avea investito del reame di Napo-
denominata de'Pagani sia per distin- li. Il Papa vi si recò nel 1882, in-
guerla da quella dell* Umbria, che di passò a Napoli, ma inimicatosi
come questa alcuni chiamarono Al- col re che non voleva più. dare le
plialenia^ sia per avervi lungamen- terre promesse, a' 26 maggio i384
te dimorato i saraceni dopo la rot- ritornò a Nocera colla corte e coi
ta del Garigliano nel 9 1 5, o per es- cardinali. Questi temendo qualche
servisi ritii-ati sotto Federico II quan- sorpresa, e standovi poco comodi,
do furono cacciati dalla Sicilia, sia l'abbandonarono, e fecero passag-
per averne abitato i dintorni i po- gio in Napoli, non cedendo alle pon-
poli paghif secondo l'Alberti, sia per tifìcie preghiere perchè restassero
essere stata divisa in molti paghi, in fortezza. Adombrato Carlo IH
dopo i vari disastri sofferti nella guer- della permanenza d' Urbayo VI in
ra punica e in quella sociale: al- Nocera, lo pregò ritornare in Na-
tri meno verosimilmente cosi la dis- poli, ma venendogli risposto essere
sero dai greci paghi. Alcuni auto- soliti i re portarsi a' piedi de'Papi
ri pretendono che sia stata fonda- si venne in aperta guerra, ed il re
ta dagli etruschi, sulle rovine del- con alcuni cardinali tramò congiu-
l' antica JVbceria. Sotto la repub- ra contro Urbano VI che voleva
blica romana divenne colonia mili- privarlo del regno. I cinque o sei
tare, e si distinse per la sua fedel- cardinali ch'erano col Papa furono
tà nella seconda guerra punica. Di- imprigionati e straziati colle tor-
strutta prima in parte da Anniba- ture, come creduti ribelli; alcuni
le, poscia dai normanni, o nei i i3i dicono che ivi li facesse morire, al-
dal re Ruggiero, lo fu interamen- tri in Genova, al quale articolo li

te da un orribile terremoto. Nelle nominammo, e dicemmo come il


sue vicinanze Narsete riportò vit- Papa assediato in Nocera, tre o
toria su Teia re de'goti, che vi re- quattro volte al giorno compariva
stò ucciso nel 553, terminando co- alla sua finestra, e al suono di cam-
s'i il domìnio goto in Italia. Verso pane, con torcia accesa in mano,
la metà del secolo XI essendo sta- scomunicava suoi nemici, e co-
i

ta conquistata dai normanni e di- me a' 7 luglio 1 385 potè fuggire


strutta, gli abitanti furono costretti da Nocera e s'imbarcò per Geno-
ad abitar divisi in molti villaggi o pa- va. Questa tragedia dettagliatamen-
ghi, eda ciò vuoisi derivato il cogao- te si legge in Lodovico Agnello Ana»
NOC N.OC 67
slasìo, Storia degli antipapi, t. IT, slinlanò, egregio teologo, versato in
p. 179 e seg. : ne feci parola anco altre scienze ed eloquente, autore
nel voi. XLVI,
178. Nel seco- p. di diverse opere, e martello degli
lo apprCvSso, avendo la regina Gio- eretici fraticelli. Gli successero, nel
vanna II adottato per figlio il re 1433 Giuliano Angrerani nucerino,
Alfonso V di Aragona, a pregiu- nel 1436 Giacomo Benedetti d'A-
dizio di Renato d'Angiò, Nocera fu dria traslato ad Orvieto^ nel i443
presa dagli aragonesi, e per la pri- Bartolomeo Micheli nobile sanese,
ma ne alzò il vessillo. di grande autorità presso Alfonso V
La sede vescovile fu eretta nei d'Aragona, famigliare di Calisto III.
primi secoli della Chiesa, e fatta Questi nel i^55 fece vescovo del-
sufìraganea dell' arcivescovo di Sa- la patria fr. Pietro domenicano, e
lerno, di cui lo è ancora. Ne fu dopo IV nel 1478 Gio-
di lui Sisto
primo vescovo s. Prisco che patì vanni Cerretano sanese, chiaro per
il martirio a'g maggio sotto Nero- nobiltà, virtù e scienza legale, in-
ne-, onde la cattedrale era prima di uditore di rota. Nel 1480 Pie-
colla sua invocazione. Il secondo tro Strambotti napoletano, nel i5o3
fu Numesio diacono di questa chie- Bernardino Orsini romano, nel i5i i
sa, cui scrisse nel 592 s. Gregorio Domenico Giacobazzi [Vedi), poi
3; indi Primerio, al quale tal Pa- cardinale, che con regresso nel i5i7
pa diresse un'epistola. Amato o cede la sede al nipote Andrea Gia-
Amanzio nel n^S intervenne al si- cobazzi canonico vaticano, dotto, pio
nodo romano di s. Zaccaria; N. e versato nelle lingue: per sua mor-
visse a' lempi
Gregorio IV, in- di te nel 15^4 ne riprese il governo
di non si conoscono i successori lo zio. Nel i528 Clemente VII no-
sino a Landò che governò dal io6f minò il dotto Paolo Giovio di Co-
al 1073, deposlo dalla santa Sede. mo, il più celebre storico del suo
Dopo lunga lacuna apparisce Fe- tempo, eloquente, eruditissimo, mor-
lice, cui diresse una lettera Inno- to in Firenze nel i552. Gli suc-
cenzo III; poscia V^alerio Orsini ro- cesse il nipote e coadiutore Giu-
n)ano del 12*28; N. assassinato em- lio Giovio che governò lodevolmen-
piamente dagli, abitanti nel [260, te, ed ottenne in coadiuto il nipote
onde la cit^à restò priva del seg- Paolo giuniore che gli successe, lo-
gio episcopale per decreto di Ales- dato per erudizione e poesia, sto-
sandro IV, che divise la diocesi Ira rico de'vescovi di Como. Nel i585
gli arcivescovi di Salerno e d'Amal- Sulpizio Costantini nobile fermano,
fi. Al dire di Novaes, Bonifacio Vili superiore de' minimi, che compì il

nel 1295 ripristinò la sede, ma palazzo vescovile incomincialo dal


non sembra avesse effetto, poiché predecessore, e fu lodato assai. Nel
tale dignità la ripristinò nel i386 1602 Simone Lunadoro nobile sa-
Urbano VI, che nominò per ve- nese, canonico della patria e pro-
scovo fr. Francesco de' minori, so- tonotario, zelante di sua chiesa, scris-
lo ordinato sotto Bonifacio IX, il se la serie de'vescovi. Nel 1621 fr.

quale nel 1402 gli die a successo- Serafino de Vicari piemontese, do-
re Angelo abbate benedettino di s. menicano insigne per dottrina, e
Maria di Castellaneta. Nel 14^9 commissario del s. offìzio. Indi fu-
Ir. Gabriele Gaiofali spolelino ago- roiK) vescovi, nel 1621 Francesco
68 NOD NOE
Trivulzi milanese, referendario e trimonio con Luigi principe di Tnf-
commissario (Iella camera; nel i63?, ranto, pel quale si restituì la pace
Ippolito Franconi delia diocesi di al regno, dopo la guerra sostenuta

Trivenlo; nel i654 Tr. Bonaventu- contro LuigiI re d' Ungheria l'ap- :

ra d'Avalos agostiniano, traslato da provò Clemente VI, sotto la prole-


Volturaria; nel 1659 per sua di- zione di s. Nicola e la regola di s.

missione fr. Felice Gabrielli gene- Basilio, ma cessò colla morte de'suoi
rale de' conventuali, della diocesi istitutori il re e la regina. Si com-
d'Ascoli; nel i685 Emidio Lenti pose di 60 cavalieri sì francesi che
di tal diocesi canonico, giù vicario napoletani, che portavano per in-
di Farfa; nel 1692 Sebastiano Pe- segna sul braccio un cordone di
rissi sanese, poi trasferito a
Gros- seta rossa e d'oro ornato di perle.
seto; nel 1700 Gio. Balista Ca- Si portava ancora sul petto con
rafa nobile napoletano; nel 17 18 medaglia pendente. Il p. Bonanni
Nicola de Dominicis napoletano, col che ne riporta la figura nel suo
quale si compie la cronologia dei Catalogo a p. 87, dice che il nodo
escovi neW'ICalìa sacra dell'Ughel- non si vede espresso, e che il nome
li, t. VII, p. 524. Nelle annuali No- di nodo fu dato acciò restasse il
tìziedi Roma sono registrati. 1744 cuore di ciascuno legato di una sta-
Geraldo Volpi della diocesi di Bo- bile e stretta amicizia, piti che il

vino. 1768 Benedetto Maria Mon- braccio.


tesanfelice olivetano di Napoli, che NOELLET Guglielmo, Cardi-
Tivea nel 1808. Pio VII colla let- nale. Guglielmo Noeilet o Noeileti,
tera De utìliori soppresse il vesco- nato nella diocesi d'AngouIéme, es-
vato e Tunì a Cava; ma Gregorio sendo professore nel diritto civile
XVI colla bolla In vinca Domini nell'università di Tolosa, dove nel
electa, a'3 dicembre i833 lo sepa- i365 ottenne da Guglielmo d' A-
rò da Cava e nuovamente lo ri- grifoglio giuniore, poi cardinale, le
pristinò, preconizzando per vescovo insegne di dottore, canonico di
nel concistoro de'23 giugno i834, Bayeux, arcidiacono di Chartres, re-
l'attuale monsignor Agnello Giu- ferendario apostolico, e domestico
seppe d'Auria di Napoli, già di quel- del cardinal Pietro lioger poi Gre-
la cattedrale penitenziere minore e gorio XI. Urbano V nel i366 Io
vicario curato. Il capitolo si com- spedì a Costantinopoli per la riu-
pone di quattro dignità, la prima nione della chiesa orientale coll'oc-
delle quali è l'arcidiacono, di do- cidentale. Promosso quindi a udi-
dici canonici comprese le prebende tore di , Gregorio XI nel
rota
del teologo e del penitenziere, e maggio o
giugno 1371 lo creò
di altri ecclesiastici. La diocesi si cardinale diacono di s. Angelo, in^
comprende in dieciotto miglia di di destinatolo alla legazione in al-
territorio, e contiene cinque luoghi. cune parti d'Italia, durante la qua-
Ogni nuovo vescovo è tassato in le male accolto e peggio trattato
166 fìorini, e le rendite ascendono dai bolognesi amanti di lil3ertà, fu
a circa 2000 ducati napoletani. nel 1375 posto in carcere, e spo-
NODO, ordine equestre. Fu isti- gliato di quanto avea, quantunque
tuito da Giovanna I regina di Na- il Rossi nella Storia di Ravenna
poli nel 1 352, iiel suo secondo ma« scriva che fu soltanto ed
cacciato
NOG NOG 69
esiliato da Bologna, avendo insie- di quelle di s. Melanio di Ptennes,
coe co'bolognesi cospirato contro di di Granselva , di san Vittore di
lui anche i fiorenlini : Io che inte- Marsiglia, di Saturnino di Tolo-
s.

so dal Papa fulminò sentenza di sa, e di s. Martino de' Campi, fino


scomunica contro i bolognesi ed i al numero di otto, e da Paolo V
fiorentini. Fu insieme con altri car- nel 16 14, in età di 21 anni, venne
dinali ad esaminare gli
deputato promosso all'arcivescovato di Tolo-
errori di Bonageta e di
Pietro sa, e poi agli II gennaio 162 1 lo
Raimondo ^'eofito, che furono da stesso Papa lo creò cardinale prete
lui prosciilti e dannati. Segui Gre- assente, avendo poi per titolo la
gorio XI nel viaggio di Roma, ed chiesa di s. Adriano. Ebbe gravi
in seguito abbandonato Urbano VI, controversie col suo capitolo, che
alla cui elezione trovossi presente, non voleva per arcivescovo uno che
si um all'antipapa Clemente VII, e non era sacerdote, protestando che
mori in Avignone nel i394' se non si ordinava avrebbe gover-
NOEZIANI. Eretici così chiamati nata la metropoli come in sede va-
da Noeto loro capo e maestro di cante. Le insorte differenze furono
Sabellio. Noeto era un filosofo d'E- quietate coU'interposizione del car-
feso, che visse nel 240, che diceva dinal de Richelieu, che nel i633
non esservi che una sola persona in lo fece dichiarare commendatore
Dio, cioè il Padre ; che il Verbo e dell'ordine dello Spirito Santo. Ri-
Io Spirito Santo non erano che de- nunziata la sua chiesa, come senza
nominazioni esteriori date a Dio, in ordini sacri, si diede al mestiere
conseguenza delle sue operazioni vi- delle armi, per cui aveva sino dal-
sibili; che come creatore chiama- la gioventù avuto del trasporto, e
vasi egli Padre ; che sotto la figura riportò in qualità di capitano di-
dell'umanità egli avea preso il no- verse vittorie, che lo fecero avere
me di Figlio, e eh' era stato chia- in conto di valoroso soldato, anzi-
mato Spirito Santo, dopo di essere ché di zelante ecclesiastico, corris-
disceso sugli apostoli. Sosteneva per pondendo perfettamente colla liber-
conseguenza che il Padre avea sof- tà di costume alla militare profes-
ferto. Questo eresiarca aveva altresì sione. Presiedè all'esercito di Fran-
la follia di spacciare ch'era egli un cia in Germania ed iq Italia, in-
secondo Mosè mandato da Dio, e sieme al duca di Candale suo fra-
che suo fratello era un nuovo A- tello, a cui in apparenza era stato

ronne. La chiesa d'Efeso lo scomu- conferito il comando dell' armata,


nicò, ed il Papa s. Felice I condannò mentre in effetto il cardinale avea
Sabellio. l'assoluto dominio sopra tutto. Tre
WOGARET Lodovico,Cardina- volte trovossi presente all'assemblea
le, Lodovico di Nogaret de la Val- del clero, dicendosi che il re di
lette, nato di generosa stirpe in An- Francia non ebbe ministro più
gouléme in Francia, più per secon- sviscerato, avendo profuso in ser-
dare la volontà del padre,^ che per vigio della corona le proprie ric-
vocazione, applicatosi allo stato ec- chezze, per cui in morte lasciò ri-

clesiastico, vestito appena 1' abito levanti debiti. Dalla Fiandra pas-
clericale , fu provveduto di mol- sò in Italia coli' esercito francese
ta e pingui abbazie, e tra le altre a difendere il duca di Savoia -, ma
70 NOL NOI.
sorpreso nel di lui stato da vio- Sicilie, nello Terra
provincia della
lenta malattia che fece sospetta- di Lavoro, capoluogo di distretto e
re di veleno, in Rivoli castello poco di cantone a 5 leghe da Napoli.
distante da Torino, mori nell'anno Taluni compresero (juesta anticfi e
1639 in età di 4^ anni, pieno di cospicua città nel Sannio, altri nella

disgusti ed accorato per gì' infelici Campania ed i suoi popoli


Felice,
ultimi successi del suo generalato. si dissero anche mamertini dal cul-
Traslèrito il cadavere per ordine to di Marte. La cattedrale è sacra
del padre a Cadiliaco, venne ivi alla Beata Vergine Assunta, con bat-
onorevolmente sepolto. Fu lodato tisterio e palazzo vescovile contiguo:
per grande spirito, vantaggiosa statu- vi si venera tra le reliquie il cor-
ra, prudenza, pratica negli affari di po di s. Felice vescovo e martire,
stato, per consiglio, amante della patrono della città. Presso al suo
Luona fama, e sulHcientemente i- tumulo visse in pia solitudine s.

struito nella teologia. Suoi difetti Paolino prima di divenirne vescovo.


furono il voler soddisfare tutti Vi sono altre chiese, due conventi
quelli che a lui ricorrevano ciò , di religiosi, due monasteri di mo-
che lo rendeva lento e irresoluto in nache, due conservatorii, l'ospedale,
tutte le azioni militari, ecclesiastico il monte di pietà, e il seminario
involontario, soldato licenzioso, ma costruito fuori le mura nel passato
nell'agonia pianse l'improprietà del- secolo dal vescovo. Il collegio dei
ia che avea
vita menato, mentre gesuiti venne ediHcato cogli avanzi
la terminava. del sontuoso tempio di Augusto, da
NOGARET o NOGARO, Nu^a^ Tiberio costruitovi, donde trasse il
riolum. Città di Francia , diparti- feudatario Carafa le pietre pel suo
mento del Gers, distante circa 4 le- magnifico palazzo di Napoli. Rimar-
ghe da Auch, capoluogo di cantone, chevole è pure il palazzo governa-
sulla sinistra del Midou già capi- ,
tivo, ed una caserma militare. L'an-
tale del paese e contea d'Armagnac. tica chiesa di s. Felice, ove restò iu
Vi si tennero due concilii. Il pri- prima tumulato, è circa mezza lega
mo nel 1290 a' 29 agosto, in cui lungi dalla città , ed ivi fu eretta
Amaneo arcivescovo d'Auch assisti- la riccaabbazia de' monaci di Mon-
lo da sei suffragane!, vi esaminò la te Vergine, detta di Casa Marcia-
querela di Sancio vescovo di Lescar, na, ove godesi la vista deliziosa di
il quale si lagnava delle usurpazio- tutta la Campania, e l'ameno spet-
ni di Ruggiero Bernardo conte di tacolo di vaghissimi giardini. Se qui-
Foix. II secondo nel i3i5 dallo vi si facessero le prime Campane^
stesso arcivescovo con sei vescovi e lo dissi a quell'articolo. Tra i suoi
i deputali degli altri suffraganei. Vi uomini illustri nomineremo il poe-
si fecei;o quattro articoli, il terzo ta Transillo, Giovanni di Nola e
de' quali condanna 1' abuso di ne- Giordano Bruno.
gare il sagramento
della penitenza Questa città , di cui gli storici
a quelli che sono condannati all'ul- ed i geografi parlano come di una
timo supplizio, e che lo domandano. piazza fòrte, secondo Giustino fu
Diz. de conciai. fondata dai greci calcidii, e secondo
NOLA (Nolan). Città con resi- Velleio Patercolo dai tusci o etru-
denza veiìcuvile nel regno delle due schi, 4^ 3uui priu^u di ZlQma, 1 io-
,

NOL NOt 71
mnni la presero, durante la guerra niore di Nola verso il a 54, zelante
de' sanniti, e divenne poscia colo- promulgatore della fede ; governo
nia romana, a cui, al dir di Fron- la sua chiesa cinque anni, e fu mar-
tino, fu dato da Vespasiano il no- tirizzato con trenta suoi compagni
me di Colonia Augusta. Annibale sotto il prefetto Marciano, durante
l'assediò invano nel 54o di Roma, la persecuzione di Valeriano, a' i5
e sotto le sue mura il console Mar- novembre. Gli successe s. Gallono
cello lo vinse per la prima volta ,
che sparse il sangue per la fede,
indi due altre rotte gli toccarono indi s. Aureliano di esimia santità
ne' dintorni. Come i suoi abitanti che governò 38 anni; s. Massimo
si erano valorosamente con-
difesi che ne emulò le virtù, e patì nelle
tro cartaginesi, i romani ricom-
i persecuzioni di Diocleziano e Mas-
pensarono tanto forte attaccamento, simiano ; Quinto
suo discepolo
s.

e la dichiararono municipio, deco- verso il 3 20, nel qual tempo fiorì


randola di magnifici edifici e di an- altro s. Felice di Nola, che avea
fiteatro. Marco Agrippa vi morì aiutato il predecessore nel governo
l'anno 12 avanti l'era cristiana, e pastorale. Sesto vescovo fu s. Patri-
l'imperatore Augusto l'anno i4 di zio, poi Paolo di Nola che consa-
detta era, compiacendosi del suo grò la chiesa à\ s. Felice; s. Pao-
soggiorno. Nola fu saccheggiata e lino ornamento e gloria della chie-
distruttada Alarico, e nel 4^6 nuo- sa dì Nola, nominato vescovo nel
vo eccidio ebbe dai vandali d'Afri- 409 da alcune lettere di s. Ago-
:

ca condotti da Genserico , i quali stino, e da quella che scrisse a s.


trassero in cattività lo stesso s. Pao- Paolino l'imperatore Onorio, per pre-
lino giuniore. Vi si scopersero di garlo ad assistere al concilio radu-
tempo in tempo de' vasi antichi nato contro lo scisma d'Eulalio,
osservabili per eleganza di forme, sembra che il santo fosse conside-
bellezza di vernice e correzione di rato come uno de' più dotti e santi
disegno. La tardanza della conver- vescovi de' suoi tempi. Gh autori
sione de' nolani alla vera credenza che hanno parlato di sua vita, no-
moltiplicò i martiri in que' dintorni, tano le tante sue virtù e di aveu
e specialmente sotto il prefetto Mar- offerto se stesso pel riscatto d' un
ciano ne fu fatta orrenda strage. prigioniero; volò al cielo nel ^"òi.
Celebre è il cimiterio o catacomba Gli successero Paolino II, che accu-
di Nola pei santi martiri e vescovi sato a Valentiniano II ne uscì in-
che vi furono deposti. Vedasi il nocente Adeodato suo discepolo,
; s.

Remondini, Storia ecclesiastica No- insigne in santità col dono della pro-
lana, Napoli 1747- Fu contea del- fezia, eletto dal clero e dal popo-
la nobile famiglia Orsini, e Carlo U lo; Giovanni Talaya nel 4^4 ^i ^^
nel 1293 ne fece primo conte Ro- trasferito dal patriarcato d' Ales-
manello. sandria ; s. Rufo , Teodosio che
La sede vescovile fu eretta nel fu al concilio romano dell' anno
secolo III, e da Alessandro HI di- 499, Sireno che intervenne ai se-
chiarata suffraganea di Napoli , co- guenti ; indi s. Lorenzo, s. Felice
me lo è ancora ; prima lo era stala giuniore, s. Paolino III, assai dot-
della santa Sede e poi di Salerno. to e santo , al cui tempo visse s.

Ne fu primo vescovo s. Felice se- Reparato diacono e martire. Leone i


,

ya NOL NOL
tu legato nel 535 in oriente di Pa- pò Raimondo Orsini conte di Noli^
pa s. Agapito I, e fu tumulato nel fabbricò convento pei minori. Mar-
il

celebre ciniiterio di Nola, presso al- co Fìgerio (Fedi) cardinale, già pre-
tri Lupeno, Basilio, Leone li,
santi. cettore di Sisto IV. Gio. Antonio
Teodosio, Gaudenzio del 595, Da- Buccarello nel 14^9 traslato da A-
uiaso del 670, Aurelio del 679, scoli di Puglia, sotto del quale Or-
Leone III che nella chiesa fece vari so Oisiui principe di Nola prosegui
ornamenti in onore de' santi mar- la cattedrale.
tiri
; Bernardo, Pietro, Giovanni, Nel i^jS Orlando Orsini roma-
Landò e Giacomo dell' 843. Sasso no, illustre per erudizione e scienza
celebre vescovo del 1093, Gugliel- legale, rettore dell'università roma-
mo del I io5, Bartolomeo del 1 143, na, assai lodato. Gio. Francesco Bru-
Bernardo intervenne nel 1
1 79 al ni protonotario, fatto nel i5o5, in-
concilio Laterano IH
di Rullino , tervenne al concilio Lateranense V,
trasferito a Rimini poi cardinale, e morì di 100 anni, succeduto nel
fr. Pietro» M. Perrone eletto da una i546 coadiuto Antonio Sca-
dal
parte del capitolo mentre l' altra
, rampo piemontese de* conti Can-
nominò Pietro Milone, onde si appel- nella, vescovo lodatissimo, che fu al
larono nel 1225 ad Onorio III. In- concilio di Trento, ed eresse il se-
di lo furono Eligio, e Giovanni tras- minario pel suo zelo Maria Sanse-
:

lato d'Anglona nel 1254- Per sua verino moglie di Enrico Orsini con-
morte Bouifacio Vili ne fece am- te di Nola edificò da' fondamenti il

iTìinistratore Francesco Fontana, già collegio de' gesuiti, e nel 1569 ven-
arcivescovo di Messina, e nel 1296 ne traslato a Lodi, succedendogli Fi-
gli sostituì Pietro Guerra arcivesco- lippo Spinola vescovo di BisignanOj
vo di Capua, trasferendovi nel 1298 poi cardinale. Per sua rassegna
da Soana Landò, cui successe nel neir anno i585 divenne vescovo
i3ii Giacomo. Nel i328 Pietro Fabrizio Gallo napoletano, che rav-
già vescovo di Venafro, nel i33i vivò lo spirito ecclesiastico nel cle-
Pietro, nel i34o Ligo d'Orvieto ro, fu profuso co' poveri, restituì \a^.

cappellano pontificio, nel 1 349 Ni- cattedrale al primiero splendore da


colò Oserio nobile di Ra vello, mor- quanto aveva sofferto, difese la li-

to prima della consacrazione, onde bertà della chiesa, ampliò il capi-


subito venne surrogato Francesco tolo, aumentò nella diocesi le chie-
Rufo napoletano , uditore di rota. se collegiate ed istituì gli eremiti
Francesco Scaccano di Nola cano- camaldolesi. Fu pure benefico del-
nico della cattedrale, egregio per- l'ospedale e del monte di pietà, ce-
sonaggio e perito nelle leggi, eletto lebrò il minimi presso
sinodo, pose i

nel 1370 : fu nunzio di Bonifacio il cimiterio de' martiri e di s. Fe-


IX in Sicilia e vicario di Roma; lice prete; a tutti caro e pianto mori

per l'antichità delia cattedrale la nel 16 14, fu sepolto in cattedrale


demolì, e ne incominciò la riedifi- nella cappella di s. Stefano da lui
cazione. Nel i4oo Flameugo o Fla- eretta, vivendo la sua memoria in
minio Minutolo nobile napoletano, benedizione anco presso i riformati
fu al concilio di Costanza; gli suc- cui die chiesa e convento in Pal-
cesse nel144^ i^ coadiutore Leone ma. Gli successe Gio. Battista Lan-
^e Simone amdlacuao, al cui tem- cellotti romano, che aumentò gli
,

NOL NOL 73
t)rnamenti della cattedrale, abbellì Gio. Vincenzo Monforte di Sorrento,
con pitture l'episcopio, ripristinò alla trasferito da Tropea. i8o4 Vincen-
venerazione de' fedeli il carcere di zo Maria Torrusio della diocesi di
s. Gennaro, ove cinque martiri fu- Capaccio, traslato da questa chiesa.
rono straziati nella fornace, il quale 1823 Nicola Coppola napoletano fi-

luogo dipoi nel 1700 restaurò la lippino, trasferito da Bari. Per sua
città di Nripoli. Nel 1657 quivi fu morte Leone XII nel concistoro dei
trasferito d'Acerenza e Cariati, Fran- 23 giugno 1828 dichiarò vescovo
cesco Gonzaga mantovano teatino l'attuale monsignor Gennaro Pasca
zelantissimo pastore , difensore dei napoletano, già di Bojano. Il capi-
poveri; tolse nella visita diversi abu- tolo si compone delle dignità del
si, donò alla cattedrale preziose sup- decano, arcidiacono, tesoriere e can-
pellettili, perfezionò l'episcopio, e tore, di sedici canonici colle preben-
celebrò il sinodo. Nel 1675 da Mon- de penitenziaria e canonicale, di do-
te Peloso venne traslato Filippo Ce- dici beneficiati, e di altri ecclesia-
sari ni patrizio nolano e romano, ge- stici. La cura della cattedrale è affi-
neroso colle chiese: gli successero data al cantore, all' arcidiacono e
Francesco Maria Moles napoletano ad un canonico, che l'esercitano pel
nobile spagnuolo , teatino dotto e sacrista curato a disposizione del ve-
celebratissimo predicatore, magnifi- scovo. Ampia è la diocesi ogni :

co ne' doni che fece alla cattedrale, vescovo è tassalo di 4of> fiorini, es-
lodato pastore; nel 1695 fr. Danie- sendo le rendite 3700 ducati.
le Scoppa francescano della stretta NOLI {Naulen). Città vescovile
osservanza e commissario generale, del Genovesato negli stati sardi, ca-
celebrò il sinodo, fiorì in dottrina poluogo di mandamento, sul golfo di
e nelle più belle virtù; nel 1704 Genova. In generale ben fabbricata,
Francesco Maria Carafa nobile na- sta fra due roccie scoscese, una delle

poletano e teatino, traslato da s. quali è coronata da un castello che


Marco, introdusse nella diocesi i ci- la domina, e difende il suo piccolo

stcrciensi, rinnovò il seminario ri- , porto di poca conseguenza. La cat-


dusse a miglior forma l'episcopio e tedrale è sotto l'invocazione del prin-
la via pubblica, accrescendo la men- cipe degli apostoli s. Pietro, con
sa. Con esso ntWItalia sacra del- battisterio, e tra le reliquie si ve-
rUghelli, t. compie la
VI, p. '2^1, si nera il corpo di s. Eugenio vesco-
serie de' vescovi, che continueremo vo patrono della città : l'episcopio,
colle annuali Notizie di Roma. i'j/\^ buon edifizio, è alquanto distante.
Gerardo Volpi della diocesi di Bo- Vi sono altre chiese, conventi, mo-
vino. 1764 Nicolò Sanchez de Lu- nasteri, conservatorio, confraternita,
na napoletano, traslato da Chieti da ospedale e monte di pietà. Sull'o-
Clemente Xlli che gli scrisse il bre- rigine e fondazione di questa città
ve Jucundus nobisy in cui lodò al- sono favolose le cronache che la ri-
tamente gesuiti per quegli enco-
i petono dai tempi di Mosè e San-
mi che gli aveva fatti lo stesso ve- sone ; più ragionevole è V opinione
scovo cheli avea esperimenlati. 1768 di quelli che credono edificata
la
Filippo Lopez-y-Royo teatino della dai genovesi. Un tempo fu molto
diocesi di Lecce. 1778 Benedetto più popolala , e si governò antica-
polari domenicano genovese. 1798 inenle a forma di repubblica. Non
74 NOL NOL
trovansi più le ricche case di com- air imperatore eransi assoggettate,
iiieicioche sostenevano il glielo di ne le esortazioni di lui valessero
sua ricchezza, e dalle guerre geno- punto smuovere la fede e la co-
a
vesi, nou che dal saccheggio cui l'ab- stanza che al Papa aveano promes-
baadonò Alfonso re d'Aragona e di so. Essendo pertanto così beneme-

Napoli, ebbe principio la sua deca- riti del governo di Genova e della

denza. Vi è tuttavia l'ordinaria giu- Chiesa i nolesi, Gregorio IX calda-


dicatura. Al tempo di Adriano VI mente pregato dalla repubblica con-
era molto guarnita e fortificata di sentì nel 1289 a decorare il bor-

torri, con rocca inespugnabile, come go col nome e privilegi di città, e


narra TOrtiz, perchè prima i citta- ad erigervi la sede vescovile affat-
dini nel fabbricare una nave edifi- to indipendente da Savona. L'ere-
cavano pure uria torre. Il dello rione si fece dal cardinal Giacomo
Papa Spagna recandosi a Ro-
dalla Pecoraria per commissione
special
lììa, approdò nel i522 all'isola di del Papa, nel recarsi suo legato ia
Ruenga in faccia a Noli, proseguen- Francia. Per la sua piccolezza, l'U-
do la navigazione per Savona. ghelli, Italia sacra t. IV, p. ioo4,

L'attuale diocesi di Noli forma- osserva che venne perciò detta :

va anticamente una parte di quella Urbs meruit dici, mutato nomine


di Savona. Reggendo questa dioce- vici. Per tal sua mediocrità il car-
si nel principio del secolo XIII il dinale l'unì alla sede di Briignato
vescovo Alberto, avvenne che gli (P^edi), con che aumentò un suffra-
abitanti di Noli per una propria ganeo a Genova. Guglielmo Con-
loro pretensione occuparono il ca- lardi vescovo di Brugnato, fu an-
stello di Spotorno, che nello spiri- che il primo vescovo di Noli; si-
tuale e dipendeva dai
teinporale mile unione per altio non ebbe du-
vescovi savonesi ; s' impadronirono rala, poiché quanto era forte il mo-
inoltre de'beni che alla mensa epi- tivo per la tenuità delle rendite di
scopale appartenevano. Di questa unire i due vescovati, altrettanto
usurpazione non volendo riconosce- più forte era di separarli, per la
re il proprio errore, né le altrui distanza de' luoghi ed impossibihtà
ragioni,il vescovo Alberto nel 1227 di ben reggerli ambedue, per cui
fulminò l'interdetto agli abitanti, Innocenzo IV colla bolla In sacra
pena terribile che vieppiù gl'irrito Petri sede, nel 12 45' la sciolse, e
oontro il pastore. Di tal cosa fu al- d'allora sino al 1820 ebbe Noli
tamente commossa la repubblica di sempre i suoi vescovi, cessando Gu-
Genova, giacché i nolesi aveano glielmo dall'amministrazione, e no-
prestato nelle intraprese delle cro- minando vescovo F. Filippo, con-
ciate molti segnalati servigi, e per sagrato dall'arcivescovo di Genova
gliarmamenti e pel valore si erano a' 5 aprile 1248. Inoltre il Papa
bravamente distinti. Non minor dis- soppresse in Noli l' antichissimo mo-
piacere ne provò il Papa Gregorio nastero di s. Eugenio, e ne assegnò
IX, il quale sapeva che Noli, allora le rendite alla mensa vescovile.
piccolo borgo, avea resistito intre- Successivamente furono vescovi,
pidamente al gran nemico della nel 1265 Antonio, nel 1298 Ugo-
Chiesa Federico IIj senza che gli lino, nel i3i7 Sinibaldo o Singue-
£:»£mpi delle terre conviciue che baldo, nel i328 Teodesco o Teo-
5 ,

NOL NOL 75
disio, contro il qual^ scrisse Bene- insigne letterato e professore di teo-
detto XI 1 per le sevizie die usava logia e njetafisica ; nel 16 16 An-
ai henedetlini del dello monastero gelo Mascardi Sarzana nobile ;
di
di s. Eugenio; nel i346 fr. Ama- nel 1647 Stefano
Martini nobile
deo de' minori; nel i366 Giovan- d' Alassio referendario, governò con
ni Fiesco genovese; nel i38i Lu- lode ; 1687 Giangiacomo Por-
nel
ca; nel i383 Marco, non però con- rata Genova
di arcidiacono di ,

secrato nel i385 Leonardo Fie-


; quella metropolitana; nel 1700
schi genovese; nel iSga fr. Luchi- Paolo Andrea Borello genovese bar-
no de'minori, traslato a Neopatra; nabita, maestro in filosofia e teo-
nel 1396 Corrado Chiavica, trasla- logia, consultore dell' indice; nel
to da Oristano; nel i4o7 Marco 1710 Giuseppe Sauli Bargali o
li Vigerio. Nel i447 ^" <^^«ta in Bargagli chierico regolare minore ;

commenda al cardinal Giorgio Fie- nel 1713 Marco Giacinto Gandol-


schij per sua cessione nel i44^ fo genovese, dotto e pio prelato,
Napoleone Fieschi, trasferito ad Al- che riedificò 1' episcopio, accrebbe
benga ; nel i4^9 I^'^olo Giustinia- le rendile della mensa, ebbe a sof-
ni, altro nobile genovese; nel i485 frire per ingiuste accuse , da cui
Domenico Vaccari genovese, traslato però fu fortunato uscirne vittorioso,
a Venlimiglia; nel looa Galeotto e morì da tutti pianto nel 1737.
FrancioUi della Rovere ammini- Con questi nell' Ughelli si termina
stratore, indi i5o3
cardinale; nel la serie de' vescovi, che continue-
per sua rinunzia il cardinal Lorenzo remo colie annuali Notizie di Ro-
Ciùo amministratore ; agli 8 gen- ma e colla Serie cronologica del
naio i5o4 Antonio Ferrerio Fer- can. Bima, p. 265.
reri maestro di casa di Giulio II 1737 Costantino Serra romano
che a' 2 3 agosto lo trasferì a Gub- genovese, nel 1746 trasferito ad
bio e creò cardinale, sostituendogli Albenga. 1746 li". Antonio Maria
Gio. Vincenzo Fodrati come il pre- Arduini conventuale di Albenga,
decessore di Savona. Di questa cit- eresse del proprio due canonicati e
tà lo fu pure Vincenzo Doveri del quattro mansionari nella cattedrale,
i5o6, dotto e caro ai principi. Leo- e ne dotò le prebende, lodato per
ne X nel 1 1 9 fece vescovo Ga- erudizione, vigilanza
e pietà. Per
spare Doria di Genova; nel i54o sua morte Pio VI nel primo giu-
divenne amministratore il cardinal gno 1778 fece vescovo, e fu l'ulti-
Girolamo Doria j nel i548 Massi- mo litolare di Noli, fr. Benedetto
miliano Doria genovese intervenne Solari genovese domenicano, d'infe-
al concilio Trento ; nel
di iSya lice rinomanza, benché di vasta
Leonardo Trucco o Turco d' Al- scienza, sollecito e zelante pastore,
benga, il quale coli' autorizzazione padre de' poveri, pio, sobrio, ver-
di Gregorio XIII, Superna dispo- satissimo nella storia ecclesiastica,
sitiorWj breve de' 22 ottobre, la cat- nelle questioni scolastiche e nelle
tedrale di s. Paragono che sussi- cose disciplinari antiche e moder-
steva fuori le mura, la trasferì in ne. Ma quando godeva tale ripu-
città nella chiesa di s. Pietro. Nel tazione, Pio VI nel 1794? colla ce-
1 588 Timoteo Berardi genovese pro- lebre bolla doni malica AuctorenL
cui-ai(^i'c ^eueialc; da' cunutiliiaui ^ fìdci^ couduuuò il conciliabolo di
76 NOL NOM
Pistoia (Fedi)j e per essere stata rici addetti all' ufiiziatura : l'arci-
allissa alle porte della cattedrale prete ha cura delle anime.
d'ordine dell' inquisitore di Geno- NOMADIA o NOMESA (s.), ver-
va, altamente se ne offese. La tolse gine. Consacratasi a Dio fino dalla
subito e non volle annunziarla al sua giovinezza, perfezionò il sagii-
suo clero, e pretese dimostrare al fizio della sua virginità col fervore
Saio governo essere ingiusta la pon- della carità, e colla pratica di tutte
tifìcia condanna e illegale per al- le virtù. Ella viveva nel quinto seco-
cune formalità. Questo procedere lo, nel Poitou, dalla parte di Tours.
di erigersi a censore della santa E onoratai4 gennaio, ed invo-
a*

Sede, cagionò gravissimo scandalo cata contro mal caduco.il

ovunque, errore che in certo mo- NOME, Nomea. Vocabolo col


do poi confessò ai comizi de' ve- quale propriamente s'appella cia-
scovi costituzionali radunati in Pa- scuna cosa. Si dubita nello stabi-
rigi. Accecato e sedotto dall' orgo- lire l'uso degli antichi circa l' im-
glio, cadde nelle perniciose dottri- posizione de'nomi, cioè se la madre
ne, quali pubÌ3licò in due volumi o il padre Io dassero ai figli. Nel-
con falsi raziocini!, trionfalmente la sacra Scrittura si legge che spes-
confutato dal sommo cardinal Ger- so le madri fecero questo uffizio ;

elli (Fedi): altra opera contro que- così Eva prima madre de' viventi
sto vescovo, la citai nel voi. XLI, con Caino ed Abele; le figlie di
pag. 1 1 7. Di errore in errore Lot a Moab ed Ammon; Lia a
precipitando, fece causa coi vescovi Ruben, Simeone e Levi ed anco- ;

costituzionali scismatici, soppresse ra a Gad, Aser, Issacar, Zàbulon;


l'uffizio e messa del gran s. Gre- Rachele a Dan, Neftali, e poi a
gorio VII, con circolare ingiuriosa Giuseppe e Beniamino: quest'ultimo
e calunniosa alla Sede apostolica. veramente fu così chiamato da Gia-
Tenace nelle sue illusioni il Solari cobbe, da Benoni ch'era il primo
non volle dar mai a conoscere di nome. Tuttavolta l'ufficio d'impor-
aver errato, e per questa ragione ere- re il nome fu più proprio del pa-
desi che non abbia fatto visita di dre che della madre ,
quale atto
rispetto a Pio VII relegato a Savo- di dominio competente al capo del-
na, onde così non si congetturasse di la famiglia. Adamo l'impose agli
sua ritrattazione, mentre ne deplo- animali. Set al figlio Enoc , La-
rava la prigionia. Morì in Genova mech a Noè; e quanto agli addotti
a' i3 aprile 1814, e fu sepolto nel- esempi delle donne che posero il

la cattedrale di Noli. Altre notizie nome probabilmente ciò


ai figli,

le riporta V ab. Semeria, Storia fecero con partecipazione e appro*


ucci, di Genova, p. 182. Pio VII vazione de'loro mariti. Vedasi il p.
fece allora amministratore apostor Menochio, Sluore t. II, cent.
6,
lieo di Noli il vescovo di Savona cap. 22, dell'imposizione de'nomi,
Maggioli, finche con bolla del 9 Da principio gl'individui non eb-
ottobre 1820 l'unì perpetuamente bero presso gli ebrei se non che
a Savona (Fedì) aeque principa- un sol nome proprio, nel quale i

liler. Il capitolo si compone della genitoriesprimevano ciò ch'essi de-


dignità dell'arciprete, con sette ca- sideravano o auguravano al loro
nonici, di beaefìciati ed alUi ghie- figliuola, se pure non pigliavasi \\
NOM NOM rjrj

nome eia qualche occasione parti- i nomi dell'agnazione e della co-


colare o da qualche avvenimento. gnazione. L'uso di portar due no-
Il nome di Adamo significo uomo mi tra greci risale alla più
i re-
di lena rossa j perchè era stato for- mota antichità, e se ne trovano va-
mato del fango della terra;
Abele ri esempi in Omero.

nominato per indicare ch'egli


fu così I soprannomi si divisero in so-
non avea alcuna successione, signi- prannomi propriamente detti, e in
ficando quel vocabolo niente o va- soprannomi caratteristici, o satirici
nità; il nome di Selh significò ri- o irrisoni : i primi traevansi d'or-
surrezionCj perchè scelto fu per ri- dinario da un'azione memorabile,
parare la perdita d'Abele; Esaìi dallo splendore delle vittorie, dal-
, fu soprannomato Edem, donde gli la superiorità del coraggio o de'lu-
edomiti, perchè quel nome signifi- mi, da qualche vantaggio corpo-
cava sanguigno o rosso ^ avendo rale, dalle fisiche o morali costi-
egli la chioma rubiconda. Nella sa- tuzioni una prosperità rico-
, da
cra Scrittura sì vede inoltre, che nosciuta, ec; quanto agli altri,
gli ebrei conoscevano l'uso dei so- è ben naturale che in un popo-
prannomi o d'un secondo nome; lo tanto spiritoso, faceto e mor-
generalmente non avevano essi, co- dace come greci, essi dovevano
me l'ebbero in tutte le età gli ara- essere prodigati a tutti gì individui,
bi, se non che un mezzo per di- ai quali potevano applicarsi. Al-
stinguere le famiglie^ e questo con- lorché due sposi credevano di aver
sisteva nel porre in seguito al no- ottenuto colle preghiere loro la na-
me la familiazione; dicevasi quin- scita d'un figlio, aggiungevano al
di SauUe figlio di CiSj David figlio nome della divinità protettrice l'ag-
di Isai. Gli ebrei usarono talvolta giunto dorali che significa donati-
sino a tre nomi, cioè dopo il loro vo. In questo modo si formarono
commercio colle nazioni straniere, i nomi copiosissimi colla termina-
dopo la dispersione delle tribù, e zione in doro, I soprannomi im-
massime allorché la Giudea diven- posti per significare qualche distin-
ne provincia romana. Ordinariamen- tiva qualifica, essendo poi passati
te quella moltiplicità di nomi avea nelle diverse classi de'cittadini, pre-
luogo in favore di coloro che si sentarono frequenti singolari con-
distinguevano grandemente per vir- trasti col carattere, stato e azioni
tù o talenti. Sovente in famiglia si di coloro che li avevano ricevuti
pigliava il nome de'congiunti o del nell'infanzia. 1 romani, come pur
padre stesso. Presso i greci il no- tutti gli altri popoli,non ebbero
me s'imponeva nel giorno settimo verosimilmente da principio se non
dopo la nascita del bambino, altri che un solo nome proprio; secon-
dicono nel decimo. In Atene la leg- do Eutropio cominciarono a pren-
ge dava al padre il diritto d'im- derne due dopo essersi mescolati
porre il nome, che spesso era quel- coi sabini, poiché il trattato di pa-
lo dell'avo, massime se illustre, cioè ce portò la prescrizione che onde
al primogenito quello dell'avo pa- formare un solo popolo^ pigliereb-
terno, al secondo quello dell'avo bero reciprocamente i nomi delle
materno, e quelli che nascevano in nazioni contraenti, il romano ag-
seguito portavano indistintamente giungerebbe al suo quel d'un sa?
7» NOM NOM
bino, ed un sabino quel d'un ro- me delle sottoscrizioni col solo no-
mano. In appresso i romani assiin- me de'principi, vescovi, cardinali e
sei*o Ire e talvolta quattro nomi. Papi, di che si tratta ancora a Cro-
"Vi avera dapprima il nome di fa- ce SEGNO, ed altrove. Il Sarnelli,
mìglia, e quello chiamossi propria- Lett. eccl. l. V, lett. 53 : Per qnal
mente nomen; questo era comune ragione i prelati sottoscrivano col-
a tutti discendenti da una me-
i la prima lettera del loro no-
sola
desima stirpe^ o gcjitìs, e a tutte me. Dopo aver detto che roma- i

com'era il no-
le loro diran»azioni, ni usavano pronomi, nomi e co-
me Julius de* Giuli che credevano gnomi, osserva che forse ne'prelati
discendere da Jnlo figlio d'Enea. cominciò l' uso di usare la prima
Venivano in appresso il pronome, lettera del nome per la stravagan-
praenomen, col quale distingucvausi za de' loro nomi, e siccome i pre-
le persone di una stessa famiglia; lati devono fare molte sottoscrizio-
il soprannome, Cognomen, ch'era ni, per brevità cominciarono a far-
per alcuni un titolo onorifico o un le colla iniziale del proprio nome,
vocabolo indicativo de'vizi o delle tanto più che vi aggiunsero il ti-

buone qualità di coloro che lo por- tolo dell' udìcio o della dignità di
tavanoj Vedi Cognome; finalmen- cui erano insigniti. Del cambiamen-
te il quarto nome che alcuni assu- to del Nome de'Papi, parliamo a
mevano,, chiamavasi agnomen, ed quell'articolo: anticamente anche ì

era un'altra specie di soprannome. vescovi si cambiavano il nome, mas-


Da principio al momento della na- sime se era barbaro quello che pri-
scila i romani imponevano a* loro ma avevano.
il nome della famiglia alla qua-
figli Dei nomi imposti ai primi Cri'
le appartenevanoj in appresso s'im- stiani {Vedi); di quelli che s'im-
poneva il nome a'bambini nel gior- pongono nel Battesimo f Vedi Com-
no della loro purificazione^ e que- paratico e Padrino: talora, massi-
sto era l'ottavo dopo la nascita per me anticamente, si variarono nella
le fanciulle, e ilnono per i ma- Confermazione [Vedi) , e neh' or-
schi; ma l'imperatore Antonino Pio dinazione in vescovo. Le leggi del-
ordinò che i bambini ricevessero il la chiesa prescrivono: chi avesse
nome nel terzo giorno della loro qualche nome profano o indecente
nascita, e che lo stesso giorno s'in- ad un cristiano ,
gli verrà mutato
scrivesse quel nome ne'regislri pub- dal vescovo cresimante nel nome
blici. 1 greci imponevano il nome di qualche santo o santa, per aver
nel settimo, secondo altri nel de- così motivo d'imitarne le virtù ed
cimo giorno dopo la nascita ; i ottenerne il patrocinio. Gli antichi
franchi nel nono: gli odierni gre- cristiani si conformarono in parte alle

ci danno il nome a' fanciulli otto superstizioni de' gentili quanto alla

giorni dopo la loro nascita. Altre imposizione de'nomi ai neonati. Sic-


nozioni si possono vedere in Char- come questi ne'primi cinque o sei

don, Storia de* sacramenti , t. 1, p. secoli non si battezzavano subito,


looeseg. Dell'origine de'nomi e co- tranne il pericolo di morte; quin-
gnomi de'romani e di altre nazioni di i fanciulli e gli adulti avendo
se ne parla in vari luoghi e a Co- già il nome quando ricevevano il

gnome, e delle loro derivazioni j co- battesimo, d'ordinario lo riteneva-


-

NOM NOM 79
no; anzi molti giorni prima di progresso di tempo fu statuito co-
battezzarsi, si prendeva da ciascuno me cosa ordinaria, avuto talvolta
il nome
per iscriverlo nella Matrico- riguardo ni desiderii dei genitori.
la [Vedi) della chiesa, il che facevasi Il nome battesimale s'impone dun-
nel giorno del grande scrutinio. que, per porre chi riceve il sagra
Al tempo di s. Siricio, Papa del mento sotto la protezione speciale
385, ciò facevasi quaranta giorni di chi gli si dà il nome, dal che
e più avanti il battesimo, avendo deriva che i cattolici devono pren-
egli prescritto che non si dasse il dere questo nome dal catalogo dei
1 battesimo a quelli che non dasse> santi della nuova legge. I prote-
^ ro il nome quaranta giorni prima. stanti affettano di dare a' loro fi-

Non mancano però esempi che fu gli il nome de'patriarchi dell' anti-
cambiato il nome a'fanciuUi e a- co Testamento; e ciò indusse mol-
dulti nel battesimo: Carlo Magno ti vescovi a vietare ai loro parro-
fece battezzare il figlio a Papa A.- chi di ammettere simili sorta di no-
driano I, il quale gli mutò il no- mi ne'loro battesimi. Non si de-
me il Carlomanno iu quello di Pi- vono parimenti ammettere nomi pro-
pino. L'uso di porre i nomi nel bat- fani, favolosi, poetici, ridicoli, empi,
tesimo ai figli subito nati, incominciò vergognosi, indecenti, ne quelli che
propriamente nel secolo XIl circa, la Scrittura attribuisce a Dio, né
cioè dopo che si obbligarono i quelli degl'idoli e delle false divini-
genitori a non differire di troppo tà de'pagani. Vedasi Domenico Pas-
il necessario benefizio del battesi- sini : De
veterum quorumdani cìiri'
mo ai figli. Costumandosi prima stianorum proprits, selectìsque nO'
imporre i nomi dai genitori in minibus disscrlatio, Veneliis 1772.
quelli degli ascendenti più accredi- Muratori nella Dissert. 4' tratta
tati o anche di quegli stranieri cui de'nomi e soprannomi degli anti-
erano affezionati, spesso nomi pro- chi, di quelli de* longobardi aspri
fani erano imposti. Solo alia fine di suono, di quelli obbrobriosi; co-
del secolo XII e principio del XIH me di un solo nome senza cogno-
si cominciò comunemente a dare me si servivano ne' tempi antichi,
il nome de' santi ai fanciulli nel per cui nacque gran confusione nel-
battesimo, e ne'primi tempi, ag- le persone d'allora; come veniva
giunto al nome della famiglia, del aggiunto il nome della patria o
luogo della nascita, o del suo paese : del padre per distinguere le perso-
così in Italia, Francia e Germania, ne, ed in qual maniera si distin-
ove in avanti un solo nome por- guessero allora le persone del me-
tavasi. Tuttavolta in alcune chiese desimo nome. Molle erudizieni an-
occidentali (poiché nell'oriente già che bibliografiche sui nomi d'ogni
nel IV secolo portavansi i nomi specie, le produsse il Cancellieri,
degli apostoli e de'martiri), è più nella Dissert. sulle ss. Sìniplicia ed
antico il pio costume di dare ai Orsa. 11 p. Lupij Dissert. t. I, p.
fanciulli nel battesimo i nomi dei i57 e iSijdiscorre de'nomi de'pri-
santi, onde invocarne la protezio- mitivi cristiani che non si mutava-
ne. Anticamente di rado padrini i no nel battesimo, né erano diversi
e le madrine imponevano il nome da quelli de'genlili. A. Dittici di-
ai figliocci o fi^lioccie, ciò che in cemmo quali vi si registravano, ciò

I
fio NOM NOM
che pure notammo ngll annloj^hl e fri. del Sarnelli. Vedi Nome ni?t

articoli; ed Donali ne* suoi Dit-


il Papi.
tici p. i54, ragionò de' nomi mol- NOME (ss.) DI GESÙ . Questo
tiplicati nella slessa persona, facen- nome adorabde significa Salvatore;
do altrettanto il Garampi nelle Me- esprime quanto egli ha fatto per
morie. W Buonarroti we Vetri anti- le anime nostre versando tutto il

chi parla de'nomi dati nel battesi- suo prezioso Sangue, e dando la

mo e imposti ai bambini^ di quel- vita sua sulla croce; ci ricorda


li mutati dai catecumeni nel loro quanto dobbiamo essergli grati e
battesimo, specialmente quando i corrispondenti, e nel tempo slesso
primi erano superstiziosi, ritenendo- quanta speranza e fiducia dobbia-
si talvolta ambedue; del nome de- mo porre in lui di conseguire l'eter-
gli apostoli ed altri santi posti ai na salvezza. Nec aliud no-
enini
nuovi cristiani ; mol-
di quelli in men est sub coelo, in quo oporteat
tissimo uso in occidente ne' tempi nos sah'os fieri^ nisi Nomen Jesu.
dell'impero di mezzo^ dall' ultimo Act. e. 4> v* i^- Nell'epistola ai Fi-
de'quali si denominavano le perso- lippensi, e. 2, V. 8, s. Paolo dice
ne, onde dicevasi nome e non più che Gesù Cristo, humiliavit semeti-
cognome, ec. Un tempo gli erudi- psiim faclus obediens usque ad mor-
ti si cambiarono il nome con quel- temi mortem aiitem crucis. Proptcr
lo degli antichi romani, e di quel- quod et Deus
exaltavit illi nomen^
li accademici se ne tiene proposito quod super omne nomen j ut
est
ai loro luoghi. Antichissimo è lo in nomine Jesu omne gemifléctalur,
stile degli artefici di porre i nomi coelestium, terrestrium et inferno-
nelle loro opere. A Natale facem- rum. Quindi i veri fedeli non pro-
mo parola della festa anniversaria nunziano il ss. Nome di Gesù sen-
del nome^ la quale ebbe origine za fare un segno di rispetto. V.
dal celebrare la memoria del più Dio, Cristo, Monogramma. Questo
grande benefizio della redenzione nome gli fu imposto nella CircoU'
e rigenerazione alla grazia, anni- cisione (P'^edi). È in nome di Gesù
versario d'un sagramento senza cui Cristo, che gli apostoli fecero mi- i

niun'altra grazia sagramentale, né racoli, ed a lui ne riferivano altre-


l'eterna salvezza si può conseguire. sì tutta la gloria ; Act. e. 3^ v. 4-'

Antico è il costume che i religiosi Seguendo il loro esempio fu sem-


e le religiose, per dimostrare nella pre dai cristiani venerato e invoca*
professione eh' essi hanno tutto ab- lo con particolar culto il nome di
bandonato e perfino il loro nome, Gesùj ed in varie occasioni ne rin-
non che per denotare che chi ab- novarono la festiva memoria. Nel
braccia lo stato regolare , deposto 1267 Clemente IV, ad istanza di
r uomo Tecchio, secondo la frase s. Luigi IX re di Francia, conces-
dell'Apostolo, si veste del nuovo se- se tre anni d' indulgenza a chiun-
condo Dio : di ciò meglio ai loro que pronunziasse nomi ss. di Ge-i

parziali articoli. A quelli delle Caivì- sù e Maria, col Nos cuni prole pia
PANE, CiTTA^ ed altre cose, si par- henedicat Virgo Maria. Vedasi, Wer-
la de' loro nomi. A Donna, dissi dei nero Rolen winck in Fasciculo tempor.
nomi diminutivi. Altre notizie sui ad an. 1 264, inter Script, rer. Gernt.
nomi si possono vedere nelle Lett, t. II, p. 558. Gregorio X nel con-
j

NOM NOM 8t
cìlio generale di Lione II oifìlnò suoi nemici presero sigle per
le

a tutti di chinare il capo al nome caratteri magici, e l'accusarono d'i-


ss. di Gesù, con epist. presso il Mar- dolatria, o di voler introdurre un
lene IV, p. 1776, AnecdoL, e si
t. nuovo culto nella Chiesa, a Marti-
rileva pure dai canoni del condì. no V ad Eugenio IV. Ne prese
e
Avenion. cap. 4> ^^ Biterens. can. le difeseil suo discepolo s. Giovan-

I, presso Labbé, Concil. t. XI, p. ni da Capistrano con famosa dispu-


1721 e 1923. Narra il Bonucci ta nel 14*^7 in s. Pietro, e con
neli'75/. del b. Gregorio X, p. 196, tanta forza ed energia, che non so-
ch'egli pel primo fece predicare dai lo il santo fu dichiarato immune
domenicani la riverenza che si de- da ogni taccia, ma inoltre il culto
ve portare a iì venerabilissimo no- del ss. Nome riportò l'approvazio-
me, per cui nelle loro chiese si eres- ne della santa Sede. Analoghe eru-
sero in di lui onore altari e cap- dite notizie sono nelle Dissert. epist.
pelle. Ciò fece il Pontefice per aver- del Cancellieri p. IlL
lo inleso bestemmiare dai saraceni Quindi l'altro francescano fr.

nella sua legazione in Soria. Aggiun- Bernardino de Bustis celebre pre-


ge il Bonucci^ che vi ha chi dice, dicatore, si adoperò perchè nella
aver Gregorio X
ordinato che ogni Chiesa fosse venerato con partico-
volta che fedeli sentissero pronun-
i lare uffizio che compose e presentò
ziare non solo il nome di Gesti a Sisto IV e Innocenzo Vili, i
ma anco quello di Maria, dovesse- quali nulla risolvettero, finché Cle-
ro piegar le ginocchia col cuore, mente VII con breve de' 26 feb-
dandone segno esterno coH'inchinar braio i53o istituì la festa solenne
il capo. Gran propagatore e pre- del Nome di Gesù, da celebrar-
ss.

dicatore della divozione al nome si a' i4 gennaio col predetto uffi-


di Gesù fu il francescano s. Ber- zio di rito doppio di seconda clas-
nardino da Siena [f^edi), con som- se dall' órdine francescano, che ne
mo frutto, e soleva metterlo in prin- avea fatto istanza. Nel i582 l'uf-
cipio di tutte le sue carte, come fizio fu esteso a Siena e sua dio»
ordinariamente praticano le perso- cesi, ov'era nato 1' aumento di eul-

ne religiose. Trovandosi la Chiesa to a questo ss. Nome, come patria


sul principio del secolo XV lacera- di s. Bernardino. Nel Pio i566 s.

ta dal lungo scisma, a ripararvi il V con Cimi primiim,


la costituzione

santo con l'ardente suo zelo intraprese del primo aprile, ordinò sotto gra-
delle missioni sotto il patrocinio del vi pene di chinar il, capo al ss.
ss. Nome, esortando i fedeli a pe- Nome di Gesù ; e Sisto V braman-
nitenza per ottener la pace alla do che frequentemente in
i fedeli
Chiesa^ e la tranquillità e la con- vita abbiano nel cuore e nella boc-
cordia ne' popoli. 11 santo fece di- ca il Nome di Gesù in un con
pingere su tabelle il ss. Nome in quello di Maria, per averlo poi
sigle con lettere d'oro: IHS nel anche in morte, colla bolla Reddi-
mezzo d' un sole con raggi, e lo turij degli 11 luglio 1587, conces-
mostrava in fine delle sue prediche se in perpetuo cento giorni d' in-
al popolo affinchè l'adorasse; quin- dulgenza per ogni volta che salu-
di con molte contraddizioni vi ag- tandosi r un con r altro si dirà in
giunse In croce con tre chiodi, I latino o italiano o in altro idioma;
VOL. XLVIII. 6
8a NO M NOM
Laudetur Jesu Chris tus ^ sia loda- iSai ed applicabili ai defunti, come
to Gesù Cristoj e si risponderà: In si legge nella Raccolta delle indul-
saeadnìy Ameny ovvei'o sempre sia genze. Vedi Christ. Remnilius, De
lodato. A chi poi invocherà di vota- Nomine Jesu, in tom. I , Thes^.
mente ss. iNomi di Gesù e di thcol. phil. P. M. Sagittali i , Je-
Maria concesse per ogni volta ven- su Nonien pronunciatuni genujle-
ticinque giorni d' indulgenza; ed ctionCf capitìsque denudatione hO'
avendo avuto in vita il divoto co- ttoranduni , Altenburgo 1677. ^*
stume di salutarsi e rispondere co- Ziegra , De Nomine suavissimo sa-
me sopra, o di spesso invocare i lulisque pienissimo^ quod est Je-
delti Nomi ss., concesse indulgenza siiyW^ittembergae 1697. M. Hoi-
plenaria in artìcido viortis^ invo- novius. De Nomine Jesii^ Regio-
cando allora i lodati ss. Nomi col monte 1702. B. Sanden, De ss. No-
cuore almeno contrito, non poten- me Jesu, Regiomonte 1702. Frid.
do colla bocca. Finalmente Sisto Spauheraium De inclinatìone corpo-,

V concesse le sopraddette indulgen- ris vel aperitione capilis ad appella-


ze ai predicatori ed a tutti coloro tuni nomen Jesu, in t. II Operuni
i quali esorteranno i fedeli a salu- p. 916. Sainelii , Lett. eccl. l. X,

tarsi nel modo accennato ed a spes- lett. 71, del ss. Nome di Gesù e
so invocare Nomi ss, di Gesù e
i suoi misteri. Quanto al suo uffizio

di Maria. In progresso 1* uffizio fu vedasi il Diclich , Diz. sacro-litur-


esteso ad altri ordini religiosi e cit- gico.
tà, come nel i643 ai certosini nel- NOME DI GESÙ*, ordine eque-
la seconda domenica dopo l'Epifa- stre. Fu istituito nel i334 in Svezia
nia, e nel 1684 a Firenze e suo da Magno II re di Svezia e Vili
stato. Per decreto della congrega- come re di Norvegia, detto anco dei
zione de' riti fu accordato ai regni Serafini, per difendere i suoi slati
di Spagna e molte altre prò-
in dalle scorrerìe e depredazioni dei
\incie e religiose comunità, ed In- barbari, onde i cavalieri resero poi
nocenzo XIII ad istanza dell* impe- grandi servigi alla religione, impe-
ratore Carlo VI, con decreto de'29 dendo agli eretici che vi propagas-

novembre 1721 comandò si cele- sero i loro ;


errori. Ma nel secolo
brasse dalla Chiesa universale nella XVI il luteranismo essendo stato
seconda domenica dopo l'Epifania abbraccialo dai tre regni del Nord,
con rito doppio. Benedetto XI li r ordine rimase estinto. La collana
per ottenere il divina aiuto nei de' cavalieri era composta di figure

flagelli del terremoto e delle piog- di serafini in ismalto rosso e di


gìe,con decreto della congregazio- croci patriarcali d' oro, in memo*
ne delle indulgenze de* 12 gennaio ria della sede episcopale d' Upsala.

1728, Clini justus, confermò in per- Dalla collana pendeva un ovato con
petuo tutte le indulgenze di Sisto entro il Nome di Gesù in sigle, in

V, ed altrettanto fece Pio VII ai campo azzurro, essendovi quattro


i3 giugno 181 5, anco di quelle chiodi bianco e neri.
concesse a chi divotamente reciterà NOME DI GESÙ' o CEBU'
i salmi, le cui lettere iniziali com- (Nominis Jesu). Città con residen-
pongono il Nome ss. di Gesù, con za vescovile nelle Indie orientali,

inni e orazione, indi estese nel capoluogo dell* isola del suo nome
3

NO IVI NOM 83
fielle Filippine soggette nlla Spagna, mez Marannon di Vallndolid. Per
che alcuni geografi pongono nel- sua morte, Gregorio XVI nel con-
J'Asia, altri nell' Oceania. L'isola cistoro de* rg gennaio 1846 vi tras-

di Cebù o Zebù nell'arcipelago lalòda Ruspa in parlihus l'attuale


delle Filippine {Vedi), fertile e po- monsignor Romualdo Ximeno do-
polosa, ha diversi fiumi con sabbie menicano della provincia del ss.
d'oro, la prima che nel i52i sco- Rosario, già coadiutore del vicario
prì Magellano, come fu la prima apostolico del Tonchino. La catte-
occupala dagli spagnuoli^ ma a sten- drale, ottimo edifizio, è sotto l'invo-
to, per la vigorosa resistenza degli cazione de' ss. Angeli custodi , con
abitanti e de' cinesi ivi stabiliti, i l'episcopio vicino. Il capitolo non
quali lasciarono poi sul campo di ha più ne dignità, ne canonici, solo
battaglia 27,000 uomini. Gli spa- due cappellani addetti ai divini uf-
gnuoli la chiamarono l' isola dei di- Ha il fonte battesimale, e la
fici.

pinti, perchè trovarono gli abitanti cura d'anime è affidata al parroco,


con il viso macchiato di vari colo- non essendovi nella città altre par-
ri, e vi edificarono un porto con rocchie. Vi è un convento di re-
Leila città che chiamarono Cebn, ligiosi e l'ospedale. La diocesi è am-

Zebù o Nome di Gesù; e introdu- pia, contenente più luoghi. Ogni


cendovi i francescanij i domenicani, nuovo vescovo è tassato in fiorini
i gesuiti ,
gli agostiniani calzali e 33, essendo le rendite 3ooo mo-
scalzi, essi convertirono nelle isole nete del paese, pagate dal pubblico
circa due milioni d'anime. La cit- erario.
tà trovasi situata sulla costa orien- NOME (ss.) DI MARIA. Nome
tale dell'isola, ed è composta di santissimo in somma venerazione
5ooo case. Ampio n*è il porto, va- presso tutta la Chiesa, siccome del-
lidamente munito con forte e for- la nostra madre pietosa, della me-
tificazioni di terra, risiedendovi il diatrice nostra amorosa, della teso-
governatore spagnuolo. In poca di- riera di tutte le grazie, della regi-
stanza trovasi la piccola isola vul- na dell'universo, della madre stessa
canica di Fuegos. La sede vescovi- di Dio; nome che in se racchiude
chiamata pure Nova Caures, fu
le, tanti mistici significati, di stella del
eretta da Paolo IV ne' primi anni mare, à* illuminatrice del mondo
dopo la metà del secolo XVI;, e fat- quali sono di gloria a lei e di con-
ta suffraganea di Manila, di cui lo forto per noi ; nome che dobbiamo
è ancora. Ecco i vescovi registrati aver sempre nel nostro cuore e sul-
nelle annuali Notizie di Roma. 1 740 le nostre labbra nel corso di nostra

Protasio Cavezas della diocesi di vita e molto più nella nostra mor-
Manila. 1757 Michele de Ezpeleta te. Per animare i fedeli a spesso
di Manila. 177.5 Matteo Gioacchi- invocare Nome di Maria [Fe-
il ss.

no Rubio de A rebaio di Quito. 1792 di), unitamente al Nome ss. di Ge-


Ignazio de Salamanca di Manila. sù (Fedi)y Sisto V concesse alcune
i8o4, dopo sede vacante, Gioacchi- indulgenze, confermate da Benedet-
no della Vergine di Sopetran ago- to XIII. Tra le pratiche divote per
stiniano, della diocesi di Placencia. onorare questo ss. Nome una delle
1825 Francesco Genoves domeni- più antiche è quella della recita dei
cano di Valenza. 182^ Santos Go. cinque salmi, le cui lettere iniziali

i
,

84 NOM NOM
locompongono; divozione fin dalla SII ; ma la loro inetta obbiezione
metà del secolo XII già conosciuta fu dileguata fra gli altri dal Bat-
in Italia, nelki Francia e in altri taglini, Annal eccL IV, an. 1684,
t.

regni, per la cui recita Innocenzo e dal Baillet, Fite desantiy agli 8
XI concesse alcune indulgenze, che settembre, ove tratta di questa fe-
altri Papi confermarono , fra' quali sta. Quanto al rito dell'uffizio e mes-
Pio VII nel 18 15, riportate nella sa, vedasi Diclich, Diz. sacro-llturg.
Raccolta delle indulgenze. Questo NOMEDEI PAPI. L'eletto Pon-
venerabile Nome è in tanta rive- tefice[Fedi) viene interpellato dal
renza presso i polacchi, che Casi- cardinal decano se accetta la subli-
miro I re di Polonia, nel prendere me dignità del pontificato, e dato-
in moglie Maria figlia del grandu- ne il consenso, il cardinale gli do-
ca di Russia, le fece cambiare il manda qual nome voglia prendersi,
nome, e dicesi che d'allora in poi col quale subito si annunzia al po-
non sMmpose più a veruna bam- polo dal cardinal primo diacono.
bina, come afferma Raynaud, Diptyc. Nel rendere quindi i cardinali la
Marian. t. Vili, pun. 2, n. 22. Quan- prima adorazione al novello supre-
to alla festa del ss. Nome di Maria, mo Gerarca (Fedi), il cardinal ca-
Giulio II nel i5r3 la concesse alla merlengo gli pone in dito V Anello
città e diocesi di Cuenca nella Spa- Pescatorio (Fedi), che il Pontefice
gna ove si propagò. La tolse s. Pio consegna al prefetto de' maestri di
V, ma Sisto V ad istanza del car- cerimonie per farvi incidere il no-
dinal Pietro Deza la ripristinò. Que- me assunto, e poi n' è custode il

sta festività dalla Spagna si propa- Maestro di camera (Fedi). Questo


gò in altre regioni, ed allora cele- è il Sigillo pontificio de Brevi (Fe-
bravasì a'22 settembre, cioè quin- di), per le Bolle (Fedi) adoperan-
dici giorni dopo la festa della Na- dosene altro. Dei nomi del Papa.
tività di Maria, seguendo così l'o- (Fedi), che si pongono nelle inte-
pinione di coloro che pensano non stazioni o sottoscrizioni delle Bolle,
essere i giudei stati soliti di mettere Brevi, Diplomi, Lettere apostoliche.
a* loro bambini il nome se non Moto-propri, Chirografi, e delle lo-
quindici giorni appresso il loro na- ro particolarità, sono a vedersi tali
scimento. Innocenzo XI attribuendo articoli, e quelli che vi hanno rap-
a Maria Vergine l' insigne vittoria porto, come Monogramma ed al-
riportata a* i4 luglio i683 dai cri- tri. Nei voi. VI, p. 117, e XIX, p.
stiani sui turchi colla liberazione di 119, 120 e 121 de\ Dizionario, si
Vienna, in memoria e ringraziamen- rende ragione perchè il Papa firmi
to di tanto patrocinio, nel 1684 le carte de' brevi e di dateria colla
con decreto stabilì per tutto il mon- lettera iniziale del nome battesimale
do cattolico la festa del ss. Nome o religioso. anco vedere
Si possono
di Maria, da celebrarsi nella dome- Medaglie Pontificie e Monete Pon-
nica fra la Natività sua, ed istituì tificie pel nome de' Papi in esse
inRoma V A rciconfraternila del ss, impresso, e molte ne furono coniate
Nome di Maria [Vedi). Alcuni dis- celebranti il santo del nome che
ai>provaiono il pontificio decreto aveano prima del pontificato, e di
ccuie per silFalto culto il Nome di quello da loro preso. Dei moltissi-
Maria si eguagliasse a quello di Gè- mi onorifici titoli di distinzione da-
NOM NOM 85
to ai Papi, olire quelli che andre- e Benedetto XII 1. In memoria della
mo accennando, si possono vedere chiesa titolare o diaconale, Adria-
ai loro articoli, avendo detto a Bea- no V e Nicolò III, e Martino IV
TiTuniNE e Macabiotato de' titoli della chiesa di cui era stato cano-
di Beatissimo e Beatitudine; ed a nico, oltre Gregorio XVI di quella
Maestà, che questo titolo talvolta già sua abbazia. Per seguire le vir-
fu dato ai Pontefici. Innumerabili tù e qualità esprimenti il nome,
poi e sommamente gloriosi e signi- Urbano V, Pio IV, Urbano VII e
ficanti fiu'ono titoli che
i ai som- Urbano Vili. Per compiacere il car-
mi Pontefici romani dierono con- i dinal promotore dell'elezione, s. Pio
cilii generali e particolari, i padri V, Sisto V, Alessandro YII, Inno-
della Chiesa, i vescovi, gl'impera- cenzo XI, Alessandro YIII. Per me-
tori, i re ed altri, come notammo moria de' concittadini , Innocenzo
a'ioro luoghi: quarant'otto ne ri- VIII Gregorio XV e Alessandro
,

porta il Piazza neir Enierologio di VI ; de' parenti. Pio III, Leone XI,
Romay t.I, p. 23, ed un gran nu- Innocenzo XIII.
mero il Tamagna, Origini de' car- Ne' tempi antichi non era sem-
dinali, par. II, cap. 2, del Romano pre libero al nuovo Papa, come Io
Pontefice. La parola Domniis nei è al presente, il prendere da sé il
primi secoli della Chiesa sembra es- nome. Nel cerimoniale del cardinal
sere stata consacrala a denotare il Cencio Savelli del secolo XII, si leg-
Pontefice romano, che nelle anti- ge che il cardinal primo diacono
chissime Litanie, nominate dal Se- all'eletto Pontefice imponeva il no-
rario,che in questo non sono state me, poiché allora non lo sceglieva
cambiate , seguitiamo a chiamare il Papa, ma ghelo imponevano i
Donimun Jpostolicuni, il Signore a- sacri elettori. L'abbiamo più ma-
postolico. Fu detto il Papa in di- nifesto da Leone Ostiense, Chron,
versi monumenti e dai concilii, Do- Cassia, lib. Ili, cap. 21, presso il
miiiiis o Domnus ^postolicus, e noi Muratori, Script, rer. Ital. 1. 1, p.
in italiano diciamo Nostro Signore. 43 I, il quale ci assicura, che aven-
V. DOM, DoMINUSj JUBE DOMNE BE- do i nel 1061 eletto 'n\
cardinali
NEDicEBE, e Apostolico. Alle bio- Pontefice Anselmo arcivescovo di
grafie de* Papi riportiamo le ragio- Lucca, essi medesimi eum Alexan-
ni dei nomi da loro assunti nell'ac- drum II vocari decernunt, come ap-
cettare la somma dignità papale. punto fecero nel oSy con Federico i

Quando incominciò il mutamento di Lorena, ch'essi Stephanuni X, quo-


del nome battesimale o religioso, i niam festum s. Stephani Papae eo
due esempi che in contrario ab- die celehrahatur, appellari decer-
biamo, andremo notando nelle se- nuutj con Ildebrando cui nel loyS
guenti erudizioni. Presero il nome dierono il nome di Gregorio YH,
del santo nel cui giorno fi-uono e- e con Desiderio al quale nel 1086
lelti, Stefano X, Martino V, Leo- imposero quello di Vittore III, come
ne X e Clemente XI oltre Cle- , riporta il citato Leone lib. II, cap.
mente IV che prese quello del santo 97 ; lib. Ili, cap. 36, 4^ e 66. Da
nel cui giorno nacque. Assunsero il Pietro Diacono, Chron. Cassia, lib,
nome de' fondatori o correligiosi dei IV, cap. 2, si apprende che dal ve-
loro ordini, Benedetto XII, Sisto V scovo cardinal d' Albano fu dclcr-

h
se NO M NOM
minato nel 1088 il nome di Ur- pientiani Ecclesiani regat, Aposlo-
bano II: vedasi Della Noce nelle licani sedem conservet, si;>eob aliani
note in Chron. lib. Il, cap. 8 in Leo- quanicunique causani ad hujusmodi
ne IX, lib. Ili, cap. 66 in Vitto- jormulani usurpandani inducentem.
re III, e lib. IV, cap. 1 in Urbano V. Sede vacante. Della formola
II. Il Platina parlando nella vita di Regnante Christo, flicemmo parola
Pasquale II di sua elezione nel 1
099 ,
nel voi. XXXVI, p. 53 del Dizio-
sanclus Petrus Raiiierhun vìruni opti- nario. Il Muratori, negli Annali d'I-
munì elegìe, cui poslea primi seri- talia, osserva che nel secolo XII
narii et scribae regionarii Pasclialis solevano i Papi ricercare nomi dei i

Il nomen inciidere. Il Berlendi, Del- celebri Pontefici che fiorirono nei


le oblazioni par. II, § V, parlando primi secoli della Chiesa, mentre
dell'infelice secolo X, in cui per tan- oggidì ordinariamente sogliono assu-
ti modi si vide deturpata la Chie- mere quello di chi lo ha creato car-
sa, confuso il sacro col profano, in- dinale, secondo l'antichissimo costu-
truse le sedi vescovili, invasa la cat- me, ovvero di quello ch'è stato il loro
tedra apostolica con violenze , tal- primo benefattore, ed ancora per
volta riuscendo oscuro il possesso- rinnovar la memoria d' alcuno cui
re legittimo di essa, per cui dice hanno particolar venerazione. Al no-
che ne' diplomi di que' tempi, par- me preso dal nuovo Pontefice suole
ticolarmente delTAquitania, nel vo- egli aggiungere il numero di quelli
lersi dai cancellieri unire l'anno dei che l'hanno avuto. Il primo ad in-
re franchi con quello de' Pontefici trodurre quest'uso fu, come vuole
romani, venne dato'a questi il nome Papebrochio, in t. II Respons. ad
di Salomone, come osservò Beslio exhib. error.f Urbano IV del 1261,
neir^/5^ p. i36 de' conti di Poi- il quale s'intitolava Urbanus Papa
tiers e de' duchi d'Aquitania Da- : quartus, avendolo preceduto tre altri
tu ni mense Junio regnante Lothario del suo nome. Vedasi ancora il p.
regCj D. N. Jesu Chris ti 974, Sa- Sebastiani a s. Paolo, presso il Ri-
lomone Papa. Datuni mense februa- ganti, Commentar, in Reg. 44 ^^'*-
rio regnante Hugone rege anno ab celiar, t. Ili, n. i65. Nel Bol-
26, p.
Incarnatione Domini Jesu Christi lario del Cherubini trovasi una bol-
996, Salomone Papa. Non perchè la di Pelagio II, eletto nel 578, col
alcun Pontefice d' allora il nome titolo Pelagius Papa secundus; ma
avesse di Salomone, attesoché negli oggi tutti i critici la stimano sup-
anni del primo diploma i conten- almeno pel titolo, che in quel
posta,
denti del papato erano Benedetto tempo non usavasi in tal maniera.
VII e Bonifacio VII antipapa, e quel- F. Cronologfa de' romani Ponte-
li del secondo Gregorio V e Gio- fici, ove si riportò anche quella de-
vanni XVII antipapa, ma perchè in gli antipapi,dicendosi de'nomi pon-
tali confusioni e dubbiezze del vero tificiida loro assunti, che dai Papi
Vicario di Cristo [Fedi), col nome legittimi non considerali, li presero
di Salomone significato restasse. 11 ancor essi. Quanto al titolo crono-
perchè Papebrochio, in Propylaeo logico de' Papi , in diversi luoghi
p. i63, e Antonio Pagi, in Critic, pubblicai monumenti ad
anteriori
an. 964^ n. 5, ecco come si espres- Urbano IV, circa il numerico loro
sero: Deuni esse, cujus suprema sa- ordine aggiunto al nome. Sulle
NOM NOM 87
compulazioni thìV Indizione e An- de fortasse factum, soggiunse l'Ol-
no del Pontifica tOy vedasi tali ar- doino, addii, in Ciacon. Vit. Pont.,
ticoli. ut Sigisbertus Marianus Scotus et
Il primo sommo Pontefice roma- quenidani Agapetum inter Marinuni
no fu s. Pif Ira, principe degli apo- et Hadrianum III interje cerini Av- .

stoli, era chiamato Simone prima verte Novaes, che l'opinione che
il

che Gesù Cristo fondasse in esso la Adriano HI fosse chiamato Agapito


sua Chiesa, e poi da lui cognomi- abbia avuto l'origine perchè Sigi-
nato Cefas , cioè Pietra: vedasi il berto nel suo Chron. e lo Scoto
Ferrari, Bibl. can. t. VI, verbo Pa- introdussero avanti Adriano III un
pa, n.° ^Q. Alcuni dicono che s. supposto Agapito. Sembrerebbe del
Sisto I del i32 si chiamò pel pri- sentimento di Sigonio il Mabilloo,
mo Vescovo de vescovi. A s. Siri- mentre in praef. ad par. II saec,
ci© I del 385 si attribuisce che pel VI Bened. §2, n. 39, scrive Has :

primo si chiamò Papa, mentre di observationes honoris caussa ordiri


s. Zosimo del 4^7 si dice che al par est a Pontificibus romanis, qui-
nome di Vescovo o di Papa ag- bus ab hoc saeculo XI no-
electis
giunse il nome di Roma, rsell'arco mina mutari consueverunt. Id qui-
maggiore della basilica Liberiana e- dem fani factum erat sub finem sae-
retloda s. Sisto III del 432, fece culi IXy in Adriano III^ qui antea
egli porre questa iscrizione, poi ri- diclus Agapilus. Ma parlando egli
petuta in altri luoghi da diversi slesso di Giovanni XII, praef ad
Pontefici : xystus EPiscorus plebi dei, saec. V, § r, n. 7, scrisse: primuni
e ne riporta gli esempi l'Alemanni, novali in romano Ponti/Ice nomi-
De Lateran. pariet. p. i 1 1 . Nel 44^ nis exemplum, tanto più conferma
divenne Papa s. Leone /, che pel l'opinione contraria al Sigonio. Il

primo Pontefice si meritò il nome citato Piazza, con l'autorità del Ma-
di Magno o Grande. Pelagio II del gri, asserisce che il mutarsi i Papi il

578 dichiarò solo proprio del ro- nome che sono creati, incomin-
tosto
mano Pontefice il titolo di Univer- ciò da Giovanni Xll del g^G, che
sale. Anche Gregorio I del 5go
s. prima chiamavasi Ottaviano Tiran-
fu gloriosamente denominato Ma* no ,
per togliere il cognome d'in-
gno; egli assunse la formola Servo fausto prognostico. Il Novaes, Dis"
de' servi di Dio, della quale in più sert, t. I, p. 23 j, seguendo il pa-
luoghi si parlò, e fu adottata dai rere del Baronio, Annal. an. 844i
successori, benché sul fine del se- num. I , an. gSG, num. 4, dice che
colo X
volevano pure usarne alcuni Giovanni Xll chiamato prima Ot-
vescovi. Per le sue grandi virtù fu taviano, fatto Pontefice prese il

dato il titolo di Magno anche a s. nome di Giovanni , non però on-


Nicolò I deir858. Vedasi il Sarnelli, de sentirsi dire nelle acclamazio-
Lume a' principianti^ par. I, quest. nid'adulazione, fuit homo missus a
33, p. 100: se il titolo di Magno Deo cui nomea erat Joannes, come
sìè dato in vita ad alcuni. Cre- scrisse Burlo , Notitia RR. PP. p.
dette il Sigonio, De
regno Ital. lib. i5o, ma piuttosto per rinnovar la
V, an. 884, p. 2 2 3, che Adriano III memoria di Giovanni XI suo zio,
avesse mutato il nome^ chiamandosi servendosi poi de'due nomi, cioè di
Agapito prima del poutiflcato; un- Otlaviauo nelle cose temporali, e di
88 NOM NOM
Giovanni nelle spirituali, al dire del tedeschi, i quali per non percuote-
Borgia, Apologia del pont. di Be- re le orecchie italiane, avvezze alla
nedeUo X, par. I, cap. i, annot. 7. dolcezza della propria lingua, col-
Il medesimo Novaes nella vita Tasprezza de'loro nomi battesimali,
di Giovanni XI P^ del 984, dice se ne presero altri più grati all'u-
che chiamandosi prima Pietro di dito(come fecero moltissimi che li
Canevanova, si mutò il nome in avevano quando furono elevati al-
riverenza a s. Pietro, di cui niuno l' episcopatoe ciò successe con
),

prese il nome, benché frequente nei Gregorio V


prima Brunone, con
cristiani fin dai tempi di Costanti- Clemente li prima Svidegero, con
no. In proposito si legge nel Pa- Damaso II prima Poppone, con s.
pebrochio, Propylaeo p. 168, n. 3. Leone IX prima Brunone, con Vit-
» Non fu certamente in questo Pon- tore 11 prima Gebeardo. Avanti pe-
tefice lo stesso motivo per mutar- rò Clemente II e successori nomi-
si il nome, che fu in Ottaviano nati, nel 1009 fu creato Sergio IF^y
(Giovanni XII), e in Francone (Bo- chiamato prima Pietro Bocca di
nifacio VII antipapa), passati poco porco, nel quale meglio fu stabili-
prima, ma bens\ un altro, pieno di to il costume che l'eletto Papa la-
riverenza verso il principe degli sci il nome ricevuto nel battesimo.
apostoli, pel quale ancora nessuno Errarono Platina e Martino Polono,
de' suoi successori ardi di prender- in dire che Sergio li deir844 fiot-
si il nome di Pietro, ne anche do- to Pontefice fosse il primo a mu-
po che cominciò l'uso costante nei tarsi il nome, chiamandosi prima
Pontefici di cambiarsi il nome nel- secondo essi Bocca di porco, nome
le loro elezioni. È questa una cosa indecente che solo Sergio IV ebbe,
•veramente meravigliosa e degna di e prova il Novaes, Disscrt. p.
Io
considerazione, eh' essendo il nome 2 33 , affermando il di lui cam-
di Pietro frequente in Roma fin biamento di nome, non perchè si
dal tempo di Costantino, come si chiamava per soprannome Bacca
scorge dalle soscrizioni de'concilii, porci seu Os porci, ma pel primo
nessuno fino a'dì nostri che prima nome Pietro. Fu il vescovo di Al-
avesse il nome Pietro (come Ser- bano che lo nominò Sergio IV. Se-
gio IV, Clemente VI, Gregorio XI, condo il Piazza, a Fittore li del
Paolo II, Alessandro Vili, e Paolo io55 gì' imposero il nome i capo-
JV che prima chiamavasi Giampie- seri nari o protonotari. 11 Borgia
tro, e Benedetto XI li che nel bat- nelle Memorie di Benevento t. IH,
tesimo fìj chiamato Pietro France- p. 233, scrive che Vittore II s'inti-
sco), volesse anche nel pontificato tolò dux et marchio, come duca
essere, col nome pure, successore di Spoleto e marchese della Mar-
di s. non saprei
Pietro, ciò che io ca. In memoria di Gregorio VI che

se si possa ascrivere puramente a r avea educato, nel 1073 cardi- i

caso ". Parlando il Novaes dell'ele- nali chiamarono Gregorio VII l'elet-
zione di Gregorio P^ del 996, detto to, che poi vietò ai vescovi l'inti-
Gregorio il Minore^ dice che da Gio- tolarsi Papa. Clemente fu eletto V
vanni XII Pontefici cominciarono
i nel i3o5 assente dal conclave^ e
a cambiar il nome che aveano pri- chiamavasi Bertrando; però ne'Co/^^
ma del papato, particolarmente i davi de Pontefici romani p. 8, di-.
,

NOM NOM 89
cesi che non \olle cambiarsi il no* voleva ritenere il nome di Giulio,,
me battesimale, onde fu da una fi- ma ne depose il pensiero quando
nestra pubblicato al popolo dal car- gli supposto che poco avrebbe
fu
dinal Giacomo Colonna ad alta vo- vissuto^ poiché Adriano VI avea
ce: Papani hahemus Clementem epi- regnato venti mesi. Giulio ///nel
scopimi Burdegalensem, nometi ejus i55o successe a Paolo IH che lo
est Clemens V. Forse avrà a vii li aveva creato cardinale ed amava,
j nomi di Clemente e Bertrando. prese il nome di Giulio II, princi-
Tanto egli che il successore Gio- pio della fortuna di sua famiglia,
K'anni XXII batterono moneta col per averlo fatto arcivescovo di Man-
titolo di Conte del Vetiaissia. Lo- fredonia, ed elevato lo zio al cardi-
dovico il Bavaro contro quest'ulti- nalato. Nel i555 ebbe in succes-
mo Pontefice nel i328 fece anti- sore Marcello II, che per venera-
papa Pietro da Corbara, e gì' im- zione a s. Marcello I protettore di
pose il nome di Nicolò V: anche sua famiglia, come per dimostrare
l'antipapa Benedetto XIII ebbe no- che nulla voleva cambiare nel pon-
me Pietro, come il VI Antipapa tificato, ritenne il nome battesima-
del 686. le, mori dopo 22 giorni. Opina-
e
Calisto III del i455 essendo va s. Pio V
ritenere il suo nome
cardinale, con tal nome sottoscris- religioso di Michele, ma s. Carlo
se il voto di guerra ai turchi : gli cardinal Borromeo lo persuase al-

successe Pio II, già Enea Silvio Pic- trimenti, pregò a prendere
e lo

colomini, che soleva dire. « Quan- quello del proprio zio Pio JV il :

do era Enea niiin mi conoscea Papa avrebbe preferito l'altro di


ora che son Pio tutti mi chiaman Paolo IV suo benefattore, se non
zio! Alessandro VI del '49^ 3 temeva che il popolo, che ne odia-
d'alti spiriti, prese tal nome onde va a torlo la memoria, credesse ri-

essere emulo d'Alessandro il Gran- vivere in che però glorificò rein-


lui,

de conquistatore. Si vuole che Giu- tegrando e beneficando parenti e i

lio II dei i5o3 abbia preso questo famigliari già perseguitati. Gregorio
nome o per similitudine di quello di XIII in memoria di s. Gregorio
Giuliano che avea prima, o per I, sì perchè suo protettore sino dal-
non cedere in celebrità a Giulio la fanciullezza, che per essere stato
Cesare. Nel i52 2 a'9 gennaio elet- crealo cardinale nel dì della sua
to il cardinal Adriano Florenzi men- festa da Pio IV, ne prese il nome
tre trovavasi nella Spagna, contro nel 1572, ed il francese Dorato ne
la consuetudine costante di cinque formò questo anagramma che il Bian-
secoli,non cambiò nome, onde fu chi illustrò con distico riportato dal
chiamato Adriano VI, con dispia- Novaes: Dei
Gregis Securi Tutor
cere di molti cardinali per la no- Sum. Gregorio XIV, come
Poscia
vità, che r aveano appresa dalle tanti altri, per onorare chi l'avea
lettele credenziali di Guglielmo En- esaltato alia porpora, cioè Gregorio
chem'oer agente del cardinal Flo- XIII, ne prese il nome nel iSgo, egli
renzi in Roma, che poi gli conferì fu composto questo anagramma Mu- :

tal dignità, e così fu pubblicato il rus Custodiacjue Gregis .Qm\\à\ Inno-


nome del nuovo Papa. Il successo- cenzo IX nel \^c)i assunse tal nor
le Cknicnic VII a di lui esempio me, o in memoria d'Innocenzo III
90 NOM NOM
celebre giureconsulto, come dice Ciac- 1590. Egidio Hochmuth predican-
conio, o per condiscendere alle pie- te di Mulbach: Schediasma histo-
ghiere del Maestro del sacro pa- vico litlerarium de nominum ini-
lazzOj come vuole TOldoino. Scri- positione et mutatione^ Vittember-
•ve il Bagalta, che Innocenzo X nel gae 1723. Gianfederico Krebs, De
1644 piese questo nome per rin- nominum mutatione, potissimum in
novare la memoria d'Innocenzo VII! religiosorum professione , atque Pon-
parente e benefattore di sua fami- tificum romanorum inauguratione,
glia Pamphilj. Pio FI nel 1770 dissertationes mine denuo editae,
prese tal nome in onore di s. Pio cum argumento, Norim-
inultiplice

V : essendo il nome numerico di bergae. Fedi inoltre Anno del pon-


Sesto in cattivo augurio dopo i pou- tificato. Data, Indizione.
lilìcati di Urbano FI e Alessan- NOMENCLATORE, NOMEN-
dro FI^ si pubblicò il seguente di- CALATOR, Nomenclator, Offizio
stico. antico della chiesa romana e della
corte o famiglia che avea l'incom-
Sextus Tarquinius^ Sextus Ne-
benza di chiamare o di nominare
ro, Sextus et iste^
quei che si doveano invitare alla
Semper sub Sextis perdita Roma
mensa del Papa, ed era uno dei
fuit.
sette ufìTuiali maggiori palatini del-
Gli fu quindi opposto questo al- la santa Sede, cliierici. Nelle caval-
tro distico. cate del Papa il nomenclatore lo
seguiva a cavallo col vicedomino,
Si fuitf ut jactantf sub Sextis
col vestarario ed il saccellario. Al-
perdita Roma,
lorché il Pontefice celebrava la mes-
Roma est sub Sexto reddita et
sa, dopo Y Agnus Dei il nomencla-
aucta, Pio.
tore, il saccellario col notaio del
Finalmente in molti articoli no- vicedomiuo ascendevano all'altare,
tammo che il nome de'sommi Pon- e si ponevano al cospetto del Pa-

tefici furono imposti alle città da pa per aspettare che accennasse lo-
loro fabbricate, o in loro onore ro i nomi di quei che si doveano
erette o denominate, come Alessan- invitare alla mensa. Quei che ave-
dria della Paglia, Pienza, Gregorio- vano luogo alla tavola del Ponte-
poli, Città Leonina, Urbania, ec. AU fice erano invitati dallo stesso no-
treltanto si dica di pubbliche stra* menclatore, e quei che dovevano
de, edifizi, porte, ponti, acquedotti, intervenire alla mensa del Ficedo-
canali, porti, chiese, basiliche, cap- mino [Fedi) erano invitati dal suo
pellcj palazzi, musei, istituzioni scien- notaio scritti ch'erano i nomi, di-
;

tifiche o artistiche o pie, monete, scendevano a far l'invito, poscia il


fortezze, canto^ ec. Sopra i nomi nomenclatore riceveva dal Papa la
ile'Papi si possono leggere. Rocca, comunione. Era altresì suo uffizio
Opera t. I, p. i, De romani Pon- il terminar le cause ch'erano por-

tificis nomenclatura variis muneri- tate al Pontefice, e ciò insieme col


bus referta co m me alarius. Nicolò Saccellario [Fedi). Abbiamo nel-
Angelini, Discorso curiosissimo in- r Ordine romano : Si quis auteni
torno alla mutazione de' nomi dei adire voluerit PontifLcem, si equi-
Papi nella loro creazione, Venezia tatj statim ut eum viderit descen-
^

NOM NOM 91
dlt de equo, et ex lalere viae ex- 11 gennaio 817, in cui confermò
pectat usqiieduni ah eo possìt aii- i beni del monastero di Farfa, co-
diri, et petita benediclione discuti' si un'altra dello stesso argomento
tur a nomenclatore vel sacce Ilario del seguente Papa. Eletto s. Pa-
causa ej'uSf et ipsi indicant Ponti- squale I l'inviò legato al detto im-
fici finiunt. Il nomenclatore intro- peratore con lettera di partecipa-
duceva ancora nel concilio quei zione di sua esaltazione, e l'incari-
che i pachi volevano ascoltare, e di cò di rinnovare la confederazione
ciò si ha r esempia xlel sinodo ro- e amicizia tra la santa Sede e l'irn-
mano del 745. Alcuna volta il no- pero ; l'ottenne col celebre diploma
menclatore è detto ancora Admi- di conferma ai pontificii dominii,
niculalor, e vuole il Panvinio che riportato dal Cenni.
sia cosi appellato ab ad/ìiiniculan- Leone nell'S^S con Teodoro pri-
do , cioè ab adiuvando Sembra . micero suo genero, dai loro emoli
ch'egli lo creda diverso dal nomen- furono accecati ed uccisi.
clatore, e lo somiglia a quello che Teofilatto fu legato di Eugenio
oggi avvocato de* poveri, di
dicesi II neir826 alla dieta d'Hildesheim.
cui parlammo a Avvocati conci- Benedetto neir843 si trovò pre-
storiali,Camera apostolica, Difen- sente alla donazione beni che
di
sori, Governatore di Roma, Man- Stefania fece al monastero di s.
tellone, ec. Il Galletti, Del Frinii- Paolo.
cero p. 162, trattando del Nomen- Gregorio dell' 87 5 era figlio di
clatore crede in vece questi una Teofilatto pur nomenclatore, fu sco-
cosa stessa àeW Adminiculator, si municato da Giovanni Vili come
perchè rarissime volte s' incontra fazionario di Formoso e reo di gra-
che sia chiamato Amminiculatore, vissimi delitti^ d* invadere lo stesso
e sì perchè se fossero stati due uf- papato, d'intelligenze coi saraceni,
fizi distinti, allora i primi uffiziali e di avere rubato i tesori della
palatini della chiesa romana non Chiesa.
sarebbero piti sette ma otto. Le Greg-ono deir885i apocrisario del-
notizie dei soggettiche ne occupa- la santa Sede, spedi una bolla di
rono il posto, si leggono nel Gal- Adriano III, di conferma al mona
letti, che noi solo accenneremo, stero di s. Sisto di Piacenza de'be-
dalle quali si rileverà quali impor- ni e privilegi.
tanti incumbenze disimpegnarono. Stefano nell' 897 spedi la bolla
Sisinnio accompagnò a Costan- di Romano Papa, con cui confer-
tinopoli il Papa Costantino che , mò i privilegi e beni della chiesa
s'imbarcò a'5 ottobre 710. di Rossilione.
Gregorio intervenne al concilio Stefano del 963 adminiculatore
romano del 74?, ed era pui^ no- intervenne al conciliabolo di Roma
laro regionario. contro Giovanni XII.
Teodoro fu nell'SiS legalo di Leone del 1099 nomenclatore
s. Leone III a Bernardo re d'Ita- e giudice del sacro palazzo.
lia, figlio dell'imperatore Lodovico Crescenzo fu al concilio romano
1, che recavasi in R.oma per difen- del io33, e nel io35 s'interpose
dere il Papa da nuova congiura. la sua ordinaria autorità, perchè
Spedi una bolla di Steflmo IV del Coufigliuolo da lui costituito cn-f
,

92 NOM NOM
ratore d'un fanciullo venisse a con- che affine di conseguire gli uffici e i

cordia coH'abbadessa di s. Ciriaco, gradi, onde ilnomenclatore faceva


avendo il nomenclatore la cura dei buoni guadagni, ledi il Biondo,
pupilli e degli orfani. Roma trionf. p. 210, ed il p. Ca-
Arrigo del i i Sg nomenclatore simiro, Memorie d'Araceli^ p. 3oo.
e giudice. NOMENTO, Nomenlnm. Antica
11 Macri, Hierolexicon, e Not. dei città e sede vescovile, ora Mentana^

vocaboli eccl. , dice che questo di terra della Comarca di Roma, nel
Nomenclatore o Nonicncalalor^ deri - disfretto di Tivoli, governo di Pa-
va da voce greco- latina, che signi- lombara, diocesi di Sabina e già una
fica chiamare o intimare, dal no- delle sue principali città, ora esisten-
uiiuare a voce alta gì' invitati alla te sopra
il ripiano d'un colle. Men-
mensa che risiedeva nel
pontificia; tana o Lamentana è succeduta a
palazzo apostolico, e corrispondere JVomentum, sovente celebrata dagli
il suo ofiicio a quello (XeW Uditore antichi scrittori, da' quali apparisce
della camera [Vedi), poiché rico- che fu colonia albana, o sia de* pri-
nosceva le cause di coloro che ri- schi latini, fondata nel territorio
<orrevano al Papa per ottenere giu- Sabino conquistato da Latino Sil-
stizia, ed a tal fine cavalcava vici- vio terzo re d'Albalonga. Nomento
no al Papa per ricevere i Memo- fu involta nella guerra di Tarqui-
riali (Vedi), i quali poi erano ben nio Prisco contro le colonie alba-
considerati da esso in compagnia ne ; ma siccome si arrese suppliche-
del saccellario o tesoriere, per in- vole, fu trattata con clemenza. I
formare il Pontefice del contenuto. nomentani presero parte alla famosa
Il nomenclatore presso gli antichi lega per ripristinare in Roma il go-
romani era ministro del censore verno monarchico e Tarqui nio il
consistendo il suo offizio nel nomi- Superbo. Sconfitta dal valore roma-
nare e chiamare le persone parti- no, nomentani restarono fedeli ai
i

colari per proprio nome, e ciò per romani sino all'ultimo general mo-
comando del censore, siccome co- vimento del Lazio, e furono am-
noscitore particolare di qualunque messi alla cittadinanza di Roma ed
condizione. Del suo ministero si ser- ai suoi sagrifizi come fossero un me-

vivano i senatori ne* comizi, man- desimo popolo. Quindi Nomento sin
dandosi a partito per l'elezione dei dall'anno 4' 7 di Roma fu munici-
maestrali delie cariche e delle di- pio, ma la vicinanza alla metropoli
gnità civili, i cittadini particolari. contribuì insensibilmente al suo spo-
Ciascuno per ordine era nominato polamento e decadenza, restando me-
dal nomenclatore prima che si fa- morie della bontà de* suoi fruiti ed
cesse lo scrutinio e la votazione eccellenti vini. L'essere attraversata
dei senatori.nomenclatore si Del dalla via IS'omentana, ed il riflusso
servivano pure i candidati o novi- continuo del popolo che dalla ca-
zi, e quei che aspiravano ai mae- pitale spandevasi nelle terre d' in-
strali ed alle dignità , ricercando torno, onde v'ebbero fondi e ville

il nome di ciascun cittadino che Ovidio, Seneca e Marziale, fece du-


interveniva al consiglio per dare il rante l'impero risalire Nomento , e
suffragio, e ciò serviva loro per pro- nel secolo III era sede vescovile, de^
cacciarsi il favore, e per far prati- scritta dall' Ughelli colla serie de'se-
,

NOM NOM 93
guenti suoi vescovi, Italia sacra t. nò; indi Nomento con altre chiese
X, p. 46. Orso del 4 ^ 5 ricorse al
1 formarono il vescovato suburbicario
Papa Innocenzo I contro il ve-
s. di Sabina [Fedi). Di alcuni vesco-
scovo Fiorenzo che ne usurpava i vi e notizie di Nomento, ne tratta
confini della jjropria giurisdizione. il Galletti nella sua Capena. Se-
Servus-Dei intervenne nel 4^^ al condo il Marini, Memorie di s. Bar-
sinodo romano. Cipriano sedè tra i bara p. 96 e seg., Nomento surse non
padri del concilio del 4^7- Sereno molto distante da Scandriglia, e Tu
fu a quelli del 49^ ^ 499* I^oma- chiamato anche Num anzia, e con tnl
no sottoscrisse concilii tenuti da i frase nel concilio del loSg di Ni-
Papa s. Simmaco nel 5oi, 5o2, colò 11, si sottoscrisse Hugo episco-
5o3 e 5o4- Risiedendo il vescovo pus NuTìiantinus , che crede propria-
nella via Nomentana presso il ci- mente l'ultimo vescovo di Nomento.
miterio di s. Restituta, di cui par- Però lo Sperandio, che nella Sabi-
lammo Roma, in un a
a CiMiTEEi DI na sagra p. 43 tratta di Nomento,
quelli Primo e Feliciano no-
de* ss. a p. 4? cagiona di Numanzia, quale
bili nomentanì con basilica, e di s. città o foro di Sabina, diverso da
Alessandro I Papa, oltre l'altro di Nomento e vicino a Scandriglia, a
s. Nicomede pure della via Nomen- fronte dell'autorità del Marini da
tana, di cui si disse a Catacombe, lui con lode rammentato. Delle ce-
e con magnifica chiesa , ne' quali lebri memorie della via Nomenta-
moltissimi martiri vi fi.irono depo- na, di quelle ecclesiastiche e civili
sti, verso questo tempo pare che di Nomento tratta eruditamente il

trasportasse la sua residenza in No- Piazza Gerarchia cardinalizia p.


,

mento, per cui divenne cattedrale la i59 e seg., 602 e seg., non che del
chiesa di s. Nicolò. Indi il vescovo ponte che sul Teverone distrutto da
Felice fu al concilio del 53 1, adu- Totila nella guerra gotica, riedifjc(>

nato da s. Bonifacio II. Redento nel Narsele, poi rifatto da Nicolò V, e


553 corroborò colla sua soscrizione delle salutifereacque Lebane. Di
il decreto del Pontefice Vigilio, per queste monsignor Nicolai, Meni, sulle
l'aflare de' tre capitoli. Essendo ve- camp, di Roma t. I, p. 279, rac-
scovo Grazioso , s. Gregorio I nel conta che inondando stagnanti par(e
593, con epistola prodotta dall' U- del territorio, Cesare meditava di
ghelli ,
gli affidò governo della
il prosciugarle, mentre il Piazza riferi-

chiesa di s. Antimo o di Curi (Fe- sce averle diseccate e che ne proven-


di), e la uiù alla sede Nomentana; ne fertilissimo agro. Avanzi delle
indi nel 595 Grazioso o Graziano celebre acque Lebane sono i bagni
sottoscrisse al concilio di Roma. Co- di Grotta Marozza.
stanzo del 6oor Generoso del 601, Le notizie che si hannodi No-
dopo il quale nel 649 si fa men- mento, anco ne'tempi posteriori, le
zione di Sapienzo, intervenuto al raccolse il Nibby , Analisi de' din-
celebre concilio di s. Martino I. Nel torni di Roma t. II, p. 4^9 ^ s*^g>
679 fiori Paolo, nel 743 Benedet- avvertendo che al primitivo suo no-
to, nel 753 Villano o Vulgario me, si sostituì quello di Civitas No-
nell'SsG Cosmo, nel 964 Giovanni mentana, poscia Castrimi Nomenta-
che nel sinodo riprovò lo scisma di nae^ donde derivò il moderno di
Leone Vili antipapa, e lo condari- MeiiUina. Il territorio nomenlano

i
94 NOM NON
essendo divenuto palrimonìo della fortissimo terremoto. Due anni do-
Chiesa l'omana, l'invase Luilpraiido po venne in parte spianata d'ordi-
re de' longobardi, il quale lo resti- ne d'Innocenzo Vili, come troppo
tuì nel 74' a Papa s. Zaccaria. partigiana degli Orsini. Gregorio
Nana il Piazza che recandosi nel- XI 11 dichiarò marchesato Mentana,
1*800 Carlo Magno in Roma, tenne e ne fu primo marchese Latino Or-
)a via di Sabina, onde s. Leone III sini.Nel 1594 la terra con tulle le
andò ad incontrarlo col senato ro- sue dipendenze fu venduta per scu-
mano, col clero e con tutte le cor- di 25o,ooo da Fabio e Virginio
porazioni di Roma fino a Nornen- Orsini a Michele Peretli principe di
to,dove pranzò insieme col princi- Venafro, indi pochi anni dopo pas-
pe e col quale entrò in Roma, di sò in potere dei Borghese (VediJ^
che facemmo parola a Ingressi e che ne sono i signori attuali. Con-
s. Leone III. Nel secolo seguente in tigua al palazzo baronale è la nuo-
Nomento ebbe famoso e i natali il va chiesa di s. Maria della Pietà,
potente Crescenzio Numentano o Nu- la cui immagine il capìtolo vatica-
manziano, che per qualche tempo no ornò d'oro, e poste-
di corona
regolò i destini di Roma col nome riormente vi il corpo
fu trasferito
di console e duca, impadronendosi di s. Felice I Papa. Dessa rimpiaz-
di CastelAngelo (Fedi) e facen-
s. za l'ospedale fondato nel i55o da
do eleggere V Antipapa Giovanni Camillo Orsini, e vi è pure un con-
XVII (Fedi)j Ottone III che lo fe- vento di francescani riformati con
ce morire fu poi avvelenato dalla chiesa di s. Maria degli Angeli. Per
moglie, al modo detto nel voi. XXIX, tutta la terra veggonsi sparsi fram-
p. i32 e i33 del Dizionario. Nel menti di marmo, residui dell'antica
IO 59 nomentani coi tusculani e
i Nomento e de' sepolcri eh' erano
prenestini ribellandosi a Nicolò II, lungo la via Nomenlana : di quelli
questi chiamò a reprimerli il nor- di maggior importanza e di alcune
manno Roberto Guiscardo, che per iscrizioni parla il Nibby.
le sue vittorie prese il nome di NOMESIA (s.). F. NoMAsiA.
NonienlanOj come meglio descrissi NONA, Aenona. Città vescovile
nel voi. XXVIT, p. 195 del Dizio- della Dalmazia, circolo a 4 leghe
nario. Rovinata cosi la città , si da Zara, in una piccola isola con-
estinse la sede episcopale, e ridotta giunta al continente da due ponti.
allo stalo di castello passò in pote- Decaduta da quel posto onorevole
re de' monaci di s. Paolo, ai quaU che possedeva fra le antiche citlà
fu confermala con bolle d'Innocen- Liburniche, più non si vedono che
zo III, d'Onorio III e di Gregorio ammassi di rovine, un centinaio
IX; che se sotto il primo divenne circa di case sparse qua e là, una
feudo de' Capocci , deve intendersi cattedrale e qualche altra chiesa.
dipendenti dal nominato monnstero. Il porto che riceveva de' grossi na-

Nel declinar del secolo XIII Nicolò vigli, ora non è piìi che una palude

III die Lamentana o Mentana ad infetta. Sotto romani ed re schia-


i i

Orso Orsini suo nipote, la qual fa- voni'Croati questa città era opulen-
mìglia continuò a signoreggiarla nei ta e magnifica, facendo di ciò te-
seguenti tre secoli, edificandovi un stimonianza, oltre la menzione di
castello, e nel 14^4 soggiacque a Plinio, le statue colossali e gli al-
^

jNON NON 95
tri pregiali perai di antichi edifizi Cbartres, o secondo altri in Pari-
scavati nel suo recinto. La chiesa gi, denominato perciò il parigino,
di Nona fu fondata da s. Anselmo, da s. Celestino V nel settembre
uno de' 72 discepoli di Gesù Cri- 1294 fu creato cardinale prete del
sto, che fu suo primo vescovo, on- titolo di s. Lorenzo in Dama so.
de sotto la sua invocazione è la Dopo essere intervenuto all'elezione
cattedrale. Dopo di lui furono ve- di Bonifacio Vili, e fatto il suo
scovi Teodosio dell'Svg, Alfredo del- testamento in Anagni, morì in Ro-
rSgo, e quegli altri registrati sino ma nel I
^99.
ad Antonio Tripcovic della diocesi NONANTÒLA, abbazia. V.^lo^
di Cattar© del 1754, da Daniele DENA.
Parlato, ///yr/cf sacri t. IV, p. 10^ NONNATO Raimondo (s.), Car-^
e seg., in episcopi Nonenses. Indi dinaie. Raimondo Nonnato da Por-
nel 1771 fu fatto vescovo Gio. Bat- tello nella diocesi di Urgel nella
tista Jurileo da
di Trati traslato Spagna, dove nacque nel 1204 da
Arbe, e nel 1789 Giuseppe Grego- nobili genitori di poche fortune,
rip Scolti della diocesi di Traìi, che ma denominato Nomiato per esse-
viveva ne* primi anni del corrente re stato estratto dal ventre delia
secolo, ma fu l'ultimo, benché nelle madre già morta, a mezzo dell' o-
annuali Notizie di Roma si legga perazione cesarea, così chiamata
registrata questa antica sede vesco- perchè salvò la vita a Scipione
vile fino al i83o. Essa fu sufTra- l'africano Cesare
soprannominato
ganea di Spalatro, e diversa da ed a Giulio Cesare, come afferma-
Aemonia o Città Nova. Fu la sola no diversi scrittori. Il padre per
sede vescovile di Croazia (Vcdi)^ trarlo dall'applicazione agli studi e
finche col suo smembramento si e- dalla risoluzione cK abbracciare la
ressero le sedi di Belgrado e Tinia, vita ecclesiastica, lo mandò in vil-

V. Dalmazia. la, dove lo destinò a guardare un


NONA. Quinta ora canonica . piccolo giegge e la campagna, in
S' instituì di recitarsi Torà nona una possessione che avea presa in
del giorno, ch'era la terza dopo il affitto. Nel territorio era vi ima
mezzodì, in memoria del Salvatore, chiesa dedicata a s. Nicolò di Mi-
che a quest'ora spirò l'anima in ra, nella quale si venerava una di-
croce per redimere il genere uma- vota immagine della Beata Vergi-
no. Mese Barcesa dice che in que- ne, avanti a cui il santo giovane,
st'ora furono scacciati dal paradiso che n'era divotissimo, sfoijava l'in-
terrestre Adamo ed Eva. Però da- terno affetto del suo cuore ; onde
gli Atti degli apostoli cap. 8, ab- è fama che Nostra Signora lo as-
biamo che i ss. apostoli Pietro e sicurasse,con voce sensibile uscita
Giovanni ascesero tempio a pre- al dall'immagine, di sua speciale Iti-
gare in ora nona, onde poi fu es- tela e protezione. Ogni volta che
sa stabilita nella Chiesa. V. Ore Raimondo si portava a venerare la

CANONICHE. medesima immagine, si narra che


NONANCOUR Nicolò, Cardi- un angelo in forma di leggiadro
nale. Nicolò della nobilissima fami- giovine vegliasse alla custodia del
glia di Nonancour, nato nel castel- suo gregge, e che fosse veduto an^
lo di questo nome nella diocesi di co una volta dal padre del santo.
96 NON NON
Ad insinuazione della Madonna vo- sistere qtiei miserabili che si ritro-
lò a Dio la sua virginità, die col- vavano in pericolo di rinegare la
la di lei valida prolezione manten- cattolica fede, quale egli pieno di
ne illibata fino all' ultimo respiro^ zelo predicava con apostolica liber-
e si condusse in Barcellona, dove tà, con gran fruito de* cristiani e
con esultazione di spirilo vestì l'a- de' saraceni. Perlo che que' barba-
bito delTordine della Mercede, ri- ri gli chiusero con inaudita crudel-
cevendolo dalle mani di s. Pietro No- tà le labbra con una spranga o
lasco fondatore dell'ordine, sempre lucchetto di ferro, dopo averglie-
avendo rigettato il consiglio di re- le forate con un ferro arroventa-
carsi alla corte d' Aragona come to; martirio che dovette sostene-
parente de'conli di Foix e di Car- re per lo spazio di otto mesi , a-
dona. Il b. Sera pione che ivi fu prendoglisi le labbra sol per dargli
suo maestro nel tempo del novi- da mangiare, oltre tormenti senza
ziato, e poi glorioso martire, gli numero di fame, sete, carcere e di
predisse i disagi e patimenti che battiture, che per tal nobile e san-
avrebbe dopo molti anni sofferti to motivo soffri con invitta pazien-
nell'Africa per amore di Gesù Cri- za e generosità di cuore. I mao-
sto : ed in falli divenuto il model- mettani temendo poi che morisse,
lo de* suoi fratelli, fu giudicato de- perdendo così la somma stipulata,
gno di esercitare in detta regione il governatore della città ordino
l'ufficio di redentore, e di sotten- che si lasciasse girar libero per Al-
trare in quel grado a s. Pietro No- geri, ed allora si recò a visitare e
lasco. Iniziato nel sacerdozio, si die consolare i cristiani, e convertì pa-
al ministero della predicazione, per re parecchi mussulmani alla reli-
mezzo della quale ridusse non po- gione cristiana. Allora il governa-
chi peccatori alla via della salute, tore voleva farlo impalare; ma pel
tanto più che oltre il fervore che timore di perdere le somme con-
avea nel!' esporre l'evangeliche ve- venute pei riscatti degli schiavi,
rità , quel tanto che proponeva al- quei che ne aveano interesse ot-
trui era usato di praticarlo prima tennero che tramutasse la condan-
seco medesimo, gastigando il pro- na in molle ed aspre bastona-
prio corpo con frequenti e lunghi te, e poi lo fece frustare per le
digiuni, con assidue vigilie, con diu- strade pubbliche. Dopo essere sta-
turne flagellazioni, e con l'esercizio to in carcere carico di catene ,

continuo di una non interrotta pre- i suoi correli giosi lo riscattarono,


ghiera. Avvertimmo a Mercede, che ad onta eh* egli preferiva resta-
non è vero eh' egli abbia eser- re fra gli schiavi. Mosso Gregorio
citalo in Pioma , il primo fra IX dalla fama della santità di Rai-
tutti, l'impiego di procuratore ge- mondo, affmchè questa scintillante
nerale del suo
i23o. ordine nel lumiera non si restasse più lunga-
liichiamalo in Ispagna, fu per la mente nascosta sotto il moggio, nel
terza volta spedito in Africa ed in 1237 o più tardi lo creò cardina-
Algeri, dove non avendo più che le diacono di s. Eustachio, e chia-
dare pel riscatto degli schiavi, die- mollo a Roma : in questa dignità
de sé stesso in pegno, per essere in conservò il suo abito e la sua ma-
tal maniera meglio a portata di as- niera di vivere. Mentre recavasi in
NON NOR
97
Roma, perchè il Papa voleva ser- i655 pel Lazzarini ed ia Mila- ,

virsene pel governo delia Chiesa, ar- no pel Monza nel i656. La ri-
rivalo a Gardena, città distante sei stampò il mercedario p. Sebastia-
miglia da Barcellona, fu assalilo da no della concessione nell* anno
febbre violenta, morendo a'3 ago- 1 16 65, come avea fatto un suo
sto, maturo già pel paradiso, nel correligioso nel i663. Vogliono al-
1240, nella vigorosa età di 87 anni. cuni che il culto a questo santo
Prima della morte è fama che ri- pel primo glielo concedesse lo stesso
cevesse per le mani degli angeli il Gregorio IX, altri che fosse cano-
ss. Viatico. Non ebbe campo di de- nizzato dall'antipapa Benedetto XHI,
corare più a lungo la dignità car- e che la sua canonizzazione fosse
dinalizia collo splendore di sue vir- approvata dal concilio di Costan-
tù e strepitosi miracoli: alcuni dei za ^ e non mai riprovata dai le-
più insigni furono riportati dagli Urbano Vili
gittimi Pontefici, anzi
scrittori di sua vita e dai boUan- a'9 novembre dell'anno iGaS avea
disli. Gregorio IX al funesto avvi- concesso all'ordine della Mercede
so di sua morte proruppe in que- di poterne celebrare l'uffizio e mes-
ste parole : l' ordine di s. Maria sa, lo che a' 5 dello stesso mese
della Mercede in una sola ora ha avea permesso ai religiosi scalzi
perduto il padre e il protettore, dell* ordine. F. il Lambertini, De
la provincia Catalogna il figlio,
di canon, ss. lib. I, cap. 4i> § V.
la cattolica Chiesa un uomo santo. NORBA. F. Norma.
Il suo sacro corpo rimase sepolto NORBERTO (s.), arcivescovo di
onorevolmente nella chiesa di s. Magdeburgo, fondatore dell' ordine
Nicolò di Portello, dove dalla pietà diPremonstrato o Premostrato. Nac-
e religione de' fedeli con gran fre- que a Santen nel ducato di Cleves,
quenza e divozione è venerato; a- l'anno 1080, da Eriberto conte di
vendovi fatto fabbricare un con- Gennep, parente dell' imperatore, e
vento s. Pietio Nolasco nel i255. da Adwiga, la quale discendeva dalla
Alessandro VII fece iscrivere il suo casa di Lorena. Applicò allo studio e
nome nel martirologio romano nel s'iniziò negli ordini sacri ; ma in-
1657, nel giorno 3i agosto, in clinatissimo ai piaceri, si abbando-
cui celebrasi la sua festa. Quindi nò ad una vita tutt'atfatto monda-
Clemente IX nel 1669 estese a na benché fosse stato ordinato
,

tutta la Chiesa lo stesso uffizio ad suddiacono, e gli fosse stato con-


libitum con rito semidoppio, con- ferito un canonicato a Santen. Vi-
cessioni equivalenti a beatificazione vendo brillantemente alla corte di
equipollente. Finalmente il Papa Enrico IV, di cui fu nominato li-
Innocenzo XI, riconoscendo il suo mosiniere, era inutilmente pressato
culto immemorabile, lo canonizzò a ricevere gli altri ordini sacri, i

senza solennità e per equipollenza, quali l'avrebbero obbligato ad una


col comandare a' io marzo 1681 maniera di vita eh' egli abborriva.
che la sua memoria si celebrasse Soprappreso un giorno da violenta
per tutta la Chiesa con messa ed procella, mentre recavasi ad un
uffizio di rito doppio. Il p. Ippoli- villaggio per oggetto di piacere, e
to Marracci pubblicò la Vita di stramazzato a terra dal suo caval-
san Raimondo Nonnato , Roma lo spaventato da una folgore che
VOL. xLvni. 7
98 NOR NOR
con oiTÌbil fracasso cadde a' suoi il suo ordine novello, il quale non
piedi, ne ricevette tanta impressio- era che una riforma di canonici
ne, che formò sai punto il divisa- regolari sotto s. Ago-
la regola di
inento di espiare i passati disordi- stino.Air articolo Premostratensi o
ni con una sincera penitenza. Quin- Premonstratesi diremo di quest'or-
di anziché ritornare alla corte, si dine e delle diverse fondazioni che ne
recò a Santen, ov'era il suo canoni- fece il santo, il quale fu poi con
cato, e si consacrò alla preghiera ed sua ripugnanza costretto ad accet-
alla meditazione, ritirandosi poscia tare Madgeburgo
l'arcivescovato di
nel monastero di s. Sigiberto presso nel II 26. Nella nuova dignità non
Colonia. Egli era allora nel tren- diminuì esso nulla delle austerità che
tesimo anno di età. Due anni do- da lungo tempo praticava ; e la
po la sua conversione, Federico ar- sua umiltà parve più mirabile che
civescovo di Colonia l'ordino dia- nel chiostro. I suoi discorsi ed i

cono e prete in uno stesso giorno. suoi esempli resero efficaci le fati-

Norberto rinunziò poi a tutti i che eh' egli intraprese per la ri-

suoi benefìzi, vendette i suoi beni, forma della diocesi ; ricuperò al-

e ne distribuì il prezzo a' poveri ;


la sua chiesa una pai te delle ter-
dopo di che si portò a' piedi del re di cui i laici eransi impadroni-
pontefice Gelasio II, ch'era allora ti ; si adoperò a lutto potere con
a s. Gilles nella Lìnguadoca, e gli s. Bernardo per rimediare ai dis-
fece una confessione generale della ordini dello scisma cagionato per
sua vita. Avendogli il Papa accor- l'elezione dell'antipapa Anacleto II
dato ampio potere di predicare il contro il legittimo Iiuiocenzo II,

vangelo ovunque lo credesse oppor- ed a questo fine intervenne nel


tuno, Norberto intraprese subito ii3i al concilio di Reims. Accom-
delle missioni nella Linguadoca, pagnò in Italia l' imperatore Lota-
nella Guienna, nel Poitou, nell'Or- rio II, che mise il Papa in pos-
leanese, nell'Hainaut, nel Brabante sesso del Laterano ; e ritornalo
e nel paese di Liegi, le quali pro- nella sua diocesi, uìorì pieno di
dussero per tutto frutti meraviglio- meriti il 6 giugno 11 34, dopo
si. Bartoloniraeo vescovo di Laon, quattro mesi di patimenti. Grego-
conoscendo assai bene il merito di rio XIII lonel canonizzò
i582,
Norberto, domandò a Calisto II, ed Urbano Vili stabilì la sua fe-
succeduto nel 11 19 a Gelasio II, sta a'6 di giugno. Il suo corpo fu
la permissione di ritenerlo nella custodito a Magdeburgo , finché
sua diocesi, acciocché mettesse la l'imperatore Ferdinando II fece
riforma fra i canonici regolari di trasportarne le reliquie a Praga nel
s. Martino. Il Papa gliel' accordò ; 1627, ove furono solennemente de-
ma i canonici non vollero sotto- poste nella chiesa del Monte Sion.
mettersi a quanto da loro si esi- NORCIA [Nursin). Città con re-
geva. Perciò il vescovo pregò Nor- sidenza vescovile dello stato ponti-
berto di scegliersi nella sua dioce- ficio, nella delegazione apostolica di
si un sito ove poter fabbricare un Spoleto, antica e posta in mezzo
monastero. Il santo scelse una val- gli Apennini, su d'un fertile ripia-
le deserta, delta Premonstrato, nel- no con molta diligenza coltivato,
la foresta di Coucy, ed ivi fondò che le dà un aspetto ameno, quan-
^

NOR 3S0R 99
tio le rìgide nevi non lo rallrista- io3. I suoi glandiferi boschi ali-

no air intorno. E cinta di buone mentano numerose mandre, special-


mura, ed ha regolari vie ed edi- mente di animali neri, de' quali si
fizi, con vaga piazza e conveniente fa un gran traffico. Norcia è patria

teatro. La galledrale con baltiste» di moltissimi illustri personaggi, pri-

rio è sotto l'invocazione della Bea- mieramente del patriarca de'mona-


ta Vergine della Plebe o della Mi- ci d'occidente s. Benedetto e di s.

sericordia ; poco dislaute vi è l'epi- Scolastica sua sorella, essendo la


scopio. Vi sono tre altre chiese par- loro madre Abbondanza, figlia di
rocchiali senza il fonte sacro, tre Milleo e Diana conti di Norcia. Non
conventi di religiosi, due monaste- solo Norcia vanta preclare glorie
ri di monache, l'orfanotrofio di re- per l'antica origine, anche pei* ma
cente istituzione, confraternite, o- le avite prodezze. Anteriormente a

spedale, monte di pietà, e semina- Boma per molli secoli, ebbe fama
rio con alunni. Vi risiede un go- ne'sommi poemi d'Omero e di Vir-
vernatore distrettuale, come capo- gilio, aver spedito guerrieri al-
di
luogo del distretto del suo nome, l'assedio di Troia, e nelle guerre
che comprende i governi di Cascia latine si nomina qual eroe il nur-
e di Visso. Dalla sua municipale sino UfentCj spedito a Turno re dei
amministrazione dipendono venti* rutuli per combattere Enea troia-
quattro casali sparsi ne' monti cir- no. Ne mancarono nursi ni nell'al-
costanti, oltre l'appodiato Castelluc- leanza sabina per vendicar i'onia
cio, e soggiace pure al suo gover- del rapimento delle donne ordina-
no la comune di Preci con altri to da Romolo, onde poi furono
quindici Casali. Appartenne già al- messi a parte de' romani privilegi,
la Sabina, che fu lungamente divi- e potè il suo municipio chiamarsi
sa nelle quattro prefetture di Nor- almo sino a'tempi di Leone X, che
cia, Rieti, Curi e Nomento. Sotto ne rese testimonianza nell'epistola
i Papi ancora appellossi prefettura, 33, lib^ 5, diretta al cardinal Bem-
governandosi da un prelato con ti- bo. La fecero eziandio chiara nel-
tolo di prefetto. Sisto V tolse dal- l'epoca delle romane grandezze mol-
la sua prefettura Monte Monaco ti vi si noverano
suoi cittadini, e
e Monte Fortino per unirli al pre- Lucio Plozio due volte console lo-
sidato di Montalto. Ad istanza de- dalo da Cicerone, Quinto Sertorio
gli abitanti, Gregorio XVI nel i83i emulo nelle Spagne della potenza
v'istituì il tribunale collegiale di di Roma, e Polla Vespasia madre
prmia istanza, coi relativi ammini- dell'imperatore Vespasiano.
strativi dicasteri; ma poi a deside- Elogio però ad ogni altro supe-
rio de'medesimi, nel iSSg, non pro- riore del valore de' nursi ni,
si ha
ducendo il tribunale que' vantaggi dal principe degli storici, quando par^
che si ebbero in vista nell'istituir- landò del celebre Scipione, afferma
lo, aboh tal tribunale civile e cri- che le truppe nursine decisero dei
minale e la sua giurisdizione, non suoi trionfi in Africa. Nella batta-
che la conservazione delle ipoteche, glia di Modena, combattendo sotto
con quelle altre disposizioni che si i vessilli d'Augusto, sette campioiii
leggono nella Raccolta delle leggi nursini rinfrancarono il vacillante
\ol. V, p. 3 16, e voi. XVn, p. romano esercito, e rimasti vittima

I
oo NOR NOR
del proprio coraggio, ottennero que- della medesima
il cardinal Ludovisi

sta sepolcrale epigrafe: Hi sani nipote di Gregorio XV, questi con


septeni Nursini, seu septem Nursi- breve de' 4 febbraio 162^ l'elevò
noruni facies^ qui strenue prò li- al grado di arciconfraternita. Le sue

beriate certantes accuhuere. Le fa- opere pie sono descritte dal Piazza,
miglie romane degli Orsini e dei vestendo i confrati sacco di tela ne-
Savelii ebbero pur da Norcia deri* ro con cappuccio, con mozzetta di
Tazioue, oltre i conti di Belvedere, saia nera, con le immagini a sini-
di Sasso, di Giove, di RofTiano, ed al« stra de'santi protettori. Essendo pre-
tri molti. Dopo l'infortunio de'Trin- sidente di questa chiesa il lodato
ci o Trincia signori di Foligno, i prelato o Alessi, nel 1841
Alesij
superstiti della nobilissima famiglia la fece restaurare ed abbellire con

si ritirarono parte in Norcia e par- pitture. Il riaprimento ebbe luogo


te in Roma. Giambattista Lalli ed previo un solenne triduo in onore
il Querenghi sono nursini. Così il di Maria Vergine Addolorata pro-
cardinal Teodino degli Atti, ed il tettrice di Norcia, ne' tre primi
cardinal Gio. Quarantot-
Battista giorni di novembre, con indulgenza
to di nobile famiglia oriunda di concessa da Gregorio XVI.
Norcia. Vi fiorirono molti prelati, Norcia, Nurcia/ Nursia, è una
e per ultimo monsignor Gio. Car- delle piti vetuste città d'Italia, e di
lo Alesij de' conti Castelli, fatto da. quelle in cui stanziarono i primi
Gregorio XVI segretario della con- abitatori della penisola ;
gli uni la
gregazione del concilio, discenden- dissero capitale de' sabini sotto il

te degno dai Liviani di Mevale, fa- re SongOj altri la chiamarono Pi-


miglia feconda d'illustri uomini, fra i cena; si crede edificata dagli etru-
quali un Gian Carlo generale de'bar- schi, i497 anni avanti la nascita di

nabiti. In Roma Eusta-


nel rione s. Gesù Cristo, e perciò da Enotrio re
chio all'Arco della Ciambella vi è arcade l'anno del mondo 25 3. 1 Il

la chiesa de'ss. Benedetto e Scola- Fatteschi nelle Mem. del ducalo di


stica di giurisdizione e patronato Spoleto p. iSg, ecco quanto ne scri-

della città di Norcia. Fu edificata ve. Norcia, oggi ultima città de'sa-
nel 1619 dall' arciconfraternita dei biui, decaduta ne' tempi di mezzo
ss. Benedetto e Scolastica , di cui dal suo splendore, avendo primeg-
trattano il Piazza nell' Eusevologio giato anche per la maestranza del
romano p. 4^6.» ^^ '^ Venuti in suo decurionalo, fu la città più ri-
Roma moderna p. 628, ma ora estin- marchevole, benché da' longobardi,
ta. Alcuni nursini eressero il na- dopo averla rovinata, fosse resa sog-
zionale sodalizio nella chiesa di s. getta al Castaldo di Ponte, che nei
Eustachio, approvato da Paolo V bassi tempi fu castello con am-
con 16 15. Fiorendo la
privilegi nel plissimo castaldato. Dagli antichi
confraternita, i cassinesi ed i cele- geografi fu Norcia computata nel-
stini l'aggregarono alla partecipa- la Sabina, benché poi fu attribuita
zione de^ loro beni spirituali, e per- all'Umbria, e dell'una e dell'altra
chè essi ne fondarono altre, la con- ne seguì le vicende. E ben vicina
fraternita ne ottenne i loro privile- a'monti della Sibilla, e ad altri
gi, indi si trasferì nel detto orato- più elevati, che dividono la Sabi-
rio e chiesa. Essendo protettore na dal Piceno, cioè i monti Fi-
NOR NOR IDI

r scello, Buibei'O, e Tetrico,


elevato ed alpestre tra essi; dal Fi-
ch'è il più nessi,
dagli Alviani.
terre ch'erano state acquistate

scello nasce Nera


la Di Norcia . 1 nursini in diversi tempi guer-
fa menzione Paolo Diacono, e che reggiarono con le comuni convicine,
avesse un ampio territorio si de- e talvolta si collegarono con esse a
duce dai Dialoghi lib. Il, di san danno di altre. Talvolta si ribellaro-
Gregorio I del Sgo^ parlando della no ai Papi, secondo le circostanze dei
patria di s. Benedetto nato ex pro- tempi, ed essendo stati condannati

vincia Nursiae. DaW Epistole di tal rei di lesa maestà per aver distrut-.
Pontefice si ha che già la santa Se- to la terra di Cerreto, essendo i
de vi possedeva un Patrimonio, che nursini ricorsi a Nicolò V per l'as-

faceva amministrare da unode'prin- benignamente


soluzione, l'ottennero
cipali chierici della chiesa romana, nel i447- Insorte guerre tra Spo-
con titolo di difensore o rettore. leto e Norcia, a' 26 aprile i45'0
A' tempi Carolini e propriamente Nicolò V approvò la tregua tra lo-
neir82 I fu in Norcia tenuto un gran ro stabilita, commettendone l'osser-
placito da Alessandro conte e da Ade- vanza a Nicolò vescovo di Tivoli.
lardo e Leone, messi spedili dall'im- Anche in Norcia gli odii civili la-
peratore Lodovico I, nel quale furono cerarono la città nelle fazioni, quali
restituite al monastero di Farfa le si rinnovarono nel medesimo seco-
sostanze che a danno del monaste- lo XVcon immensi danni, e siccome
ro medesimo il duca di Spoleto Everso conte potente d'Anguillara si
Guinighiso avea credute devolute fece condottiere de'faziosi di Norcia,
al regio fisco vi si trovarono pre-
: degli spoletini, casciani ed altri popoli
senti lo stesso duca, Gerardo duca umbri per assalir la città, questa nel
di Camerino , quattro vescovi del i4^3 di nuovo ricorse a Nicolò V, il
ducato e due abbati. Norcia si die- quale comandò al conte e compagni
de spontaneamente al dominio del- di desistere dall'impresa e deporre le
la Sede apostolica, con riserva di armi, pel qual fine vi spedX Giorgio
molli privilegi, conservati sino al- Cesarini protonotario apostolico. Ciò
l'invasione francese. Tu Ita voi la Tim- non pertanto Everso per non per-
peralore Ottone I, allorché fu nel dere lo stipendio pattuito assalì Nor-
962 coronato in Roma
da Giovan- cia, ma il prelato vi si oppose va-
ni Xll, nel confermare i dominii lorosamente, e costrinse il conte a
della Chiesa romana, gli donò sette levar l'assedio e ritirarsi. Ritornato
città situate parte nell' Abruzzo e alle sue terre reclutò nuove genti
parte nell'Umbria, di diritto allora per fare ritorno contro Norcia , e
del regno d'Italia, frale quali Nor- per un tempo proseguì le sue in-
cia. In progresso e nel io32 si e- festazioni, finché il cardinal Barbo,
resse in repubblica, e progredì in poi Paolo H, estinse questa guerra
questo stalo sino al ii5o, benché e ridusse Everso all'obbedienza del
poscia si governò con proprie par- Papa, edificando poi nel suo pon-
ticolari leggi. Bonifacio IX nel iSgS tificato la fortezza di Cascia. Norcia
con breve concesse alla municipale il giorno 12 maggio lySo fu quasi
magistratura, con piena giurisdizio- distrutta dal terremoto , che fece
ne, Mevale castello con titolo di perire molti suoi abitanti ; laonde
marchese; Riofreddo e luoghi an- il nuovo Pontefice Clemente XU
loa KOll NOR
-vi rivolse le sue prime cure con menti prodotti dal Fatteschi a p.
copiosi soccorsi. Di Norcia tratta- 23 1. De' conventi delia ss. Annun-
jouo il Blavio Tlieatrum civita', ziata, della Madonna di Montesanto,

tnm. Giacomo Lauro , Ilistoria e di s. Pellegrino di Norcia e del mo-


pianta di Norcia, Roma i635. E- nastero di Maria
della Pace di
s.

gidio Mocavino Lefradomaco , An^ Norcia, tratta Antonio da Or-


il p.
tisatira alle satire de* poco infor- vieto nella sua Cronologia dell' Uni-
mali della città di Norcia, Foligno ùria. Pio VII per venerazione a s.
i63i. Benedetto, la cui regola monastica
Quivi anticamente prestavasi cuU avea professalo, e pei pregi della
to alla dea Nortia ossia Fortu- città di Norcia, nel 1820 a'5 gen-
na cullo idolatrico ch'ebbe fine nel
, naio, colla bolla Ad tuendani tra-
a5o per opera di s. Feliciano ve- dilani sanclis fideni , vi ripristinò
scovo di Foro Flaminio, e quei tem- la sede vescovile, dichiarandola im-
pio uominossi basilica argentea. La mediatamente soggetta alla santa
sede vescovile fu eretta nel V se- Sede, e nel concistoro de'27 giugno
colo;, e rUghelli Italia sacra tom. 1821 nominò vescovo monsig. Gae-
X, p. i5o, registra i seguenti ve- tano Bonuani romano. Per sua spon-
scovi. che sottoscrisse ai
Stefano tanea rinunzia, Gregorio XVI nel
concilii romani del 49^ di s. Gela- concistoro de' 3 aprile i843 gli die
sio I, e del 499 di s. Simmaco. Pri- in successore l'odierno monsignor
mevo che fiorì sotto s. Gregorio I Letterio Turchi di Apiro arcidio-
Del 594. Giovanni che intervenne cesi di Camerino, già vicario apo-
al sinodo di Roma adunato da s. stolico di questa, canonico teologo
Agatone nel 680. Ma la ferocia dei della metropolitana, professore del-
barbari invasori, rovinando la cit- l'università, presidente del collegio
tà, Norcia restò priva dell'onore teologico, rettore del seminario e
del seggio vescovile per molti se- vicario generale de' due ultimi ar-
coli, venendo compresa nella dio- civescovi. II capitolo si compone di
cesi di Spoleto, li citato Fatteschi due dignità, la prima delle quali è
parla de' suoi tre antichi monaste- l'arciprete, di tredici canonici, com-
ri , uno dentro la città detto di s. prese le prebende del teologo e del
Benedetto, l'altro nel suo distretto penitenziere, e di altri chierici ad-
detto di s. Eutichio, ed il terzo di detti al servigio divino: l'arciprete
s. Tizio nella valle Castoriana. Che ha cura delle anime, coadiuvato da
in questi monasteri e ne' villaggi un sacerdote. La diocesi si estende
dell'agro nursino fiorissero negli an- per venticinque miglia di territorio,
tichi tempi molti santi anacoreti, Io e contiene diversi luoghi. Ogni ve-
riferisce s. Gregorio I, dove discor- scovo è tassato in fiorini 209, es-
re di s. Santolo e dei suoi miracoli, sendo le rendite scudi i5oo, gra-
Jib. in, e. 37 de' Dialoghi. L' U- vate di alcuni pesi, cioè d'una pen-
ghelli menzione de' ss.
fa. onorata sione di 5o scudi, e di alimentare
Florenzio abbate ed Eutichio mona- due alunni nel seminario.
co. E molto probabile che nel ter- NORI o NUORO (Noren). Città
ritorio di Norcia avesse il monaste- con residenza vescovile in Sardegna,
10 di Farfa la cella di s. Angelo divisione del Capo-Cagliari. Pio VI
in Sabelli , rammentata oe'monu- con la bolla Eani iriler caeteras, dei
NOR NOR io3
2 1 giugno 1779, ^"^^' Rom. coni. gli onori che da ogni parte si ren-
t. VI, p. 116, ripristinò la sede ve- devano al merito di un tanto uo«
scovile di Gallclly (Vcdi)^ e ne sta- mo, sentì accendersi l'animo di un
bilì la residenza à Nori o Nuoro, nobile ardore d'imitarlo, come quel-
di clima più salubre e di popola- lo che pel sodo giudizio, raro in-
zione più numerosa. All'ultimo ve- gegno , critica e profonda erudi-
scovo nel 1828 fu fatto ammini- zione, non ebbe pari in Italia ai
stratore apostolico Gio. Maria d' O- tempi suoi. Cominciò ad impiegare
schiri Bua arcivescovo d'Oristano, allo studio quattordici ore del gior-
che edificò il seminario, die ma- no, facendo sommi progressi nella
no alia edificazione della nuova cat- teologia, nella storia, nell' antiqua-
tedrale, e contribuì del suo 5oo scu- ria e nella numismatica. Dopo aver
di sardi per formare il locale delle insegnato con reputazione la teolo»
scuole di latinità nel luogo dell'an- già suo
nelle principali cattedre del
tica chiesa di s. Gio. Battista. Per ordine, a Pesaro, a Perugia ed a
sua morte, nel 1840 Gregorio XVI Padova, in quest'ultima città diede
nominò amministratore d. Ciriaco l'ultima mano alla Storia dell'ere'
Pala canonico della cattedrale, indi sia pelagiana^ colla difesa di s. Ago-
nel 1843 gli sostituì Todierno ar- stino. Quest'opera acquistò all'au-
civescovo di Sassari, monsignor A- tore dei grandi ammiratori, e nel
lessandro Domenico Varesino, om- tempo stesso dei gran contradditto-
niesso dalle annuali Notizie di Ro- ri, che Io imputarono come segua-
ma, come ha rimarcato il eh. can. ce degli errori di Baio e di Gian-
Bima nella Serie cron. de' vescovi senio, e però venne denunziato a

del regno di Sardegna. Roma, dove esaminate più volte le


NORIS Enrico, Cardinale. En- sue opere, non furono giammai
rico Noris nacque a Verona il 29 condannate, e l'autore vi fu in più
agosto i63r, da una famiglia origina- maniere distinto ed onorato; essen-
ria dell'Inghilterra, che ha prodotto do tra le altre cose, dopo la revi-
vari uomini di merito. Mostrò fi- sione della medesima, stato anno-
no dall'infanzia le più felici dispo- verato tra i qualificatori del s. of-
sizioni allo studio, e terminalo
che fìzio. Cosimogranduca di To-
III
ebbe quello dell' umanità recossi a scana, informato del suo straordi-
Rimini per apprendervi la filosofia nario merito, lo chiamò a Firenze
e la teologia. La lettura delle ope- ad insinuazione del celebre Anto-
re di s. Agostino gì' ispirò tanta nio Magliabecchi, nel 1674 lo di-
venerazione pel santo dottore, che chiarò suo teologo e pubblico pro-
risolvette entrare nel suo illustre fessore di storia ecclesiastica nell'u*
ordine. Vestito Tabito degli eremi- niversità di Pisa, collo stipendio di
tani di s. Agostino non tardò a di- 380 scudi l'anno, non che precet-
stinguersi, per cui fu dai superiori tore di Gio. Gastone
suo figlio ,
mandato in Roma, ove trovò nelle e gli offrì il vescovato di Pistoia,
biblioteche e nella società de'dotli i ch'egli costantemente ricusò. Lo
mezzi di cui abbisognava. Ivi ebbe stesso fecero i Pontefici Clemente
X
l la sorte di conoscervi
Cristiano
reduce dalle
Lupo, altro
Fiandre;
il celebre p.
agostiniano
e vedendo
eInnocenzo XI ,
contento di menare
rinunziò le offertegli
ma
vita
dignità.
il Noris
privala
Gli

I
io4 NOR NOR
pubblicò sopra diver-
scritti ch'egli leggesi l'epitaffio composto in versi,
si argomenti archeologici accrebbe- La vita di questo dotto cardinale
ro sempre più la sua fama, per Io fu scritta dal p. Girolamo Razze-
che dalla regina di Svezia Cristi- rio agostiniano che
la pubblicò col-

na gli fu diploma di
spedito il le sue opere teologiche in Padova
membro dell' accademia che aveva nel 1708; e dal celebre letterato
istituita nel suo palazzo, e che die* monsignor Francesco Bianchini, qua-
de origine a quella degli arcadi. le si legge nel t. I, p. 199 delle
IVel pontificato d' Innocenzo XII Vite degli arcadi illustri del Cre-
furono rinnovate le accuse contro scimbeni. Nel pontificato di Bene-
la memorata opera, per cui il Pa- detto XIV furono dall'inquisizione
pa commise ad alcuni teologi l'esa- di Spagna poste nel catalogo de'li-
me accurato di essa, ma ne risul- bri proibiti le sue opere, cioè la
tò il favorevole giudizio di non storia pelagiana, e la dissertazione
trovarvisi cosa che meritasse cen- sul V concilio ecumenico; ma il
sura, che anzi dovea somma
gli si giudizio di quel Papa giustificò ab-
lode. Il Pontefice chiamò allora in bastanza la dottrina del cardinale,
Roma ilNoris, gli offrì la palatina le cui opere furono completamente
carica di sacrista, da lui però ri- raccolte in Verona in cinque volu-
cusata, lo nominò consultore del s. mi in foglio nel 1729-41 dai fra-
oflìzio, e nel 1692 primo custode telli Ballerini, colla vita dell'auto-
della biblioteca Vaticana, e poi vo- re in latino. Nello stesso idioma la
lendolo preservare dai frequenti at- scrisse pure monsignor Angelo Fa-
tacchi de'suoi nemici, che per di- bioni, pubblicata nel 1780 nelle
fendersi facevano perdere un
gli Vite viror. VI, p. 8.
illust. ital. t.

tempo ch'egli avrebbe potuto im- I veronesi alzarono a questo gran


piegare assai utilmente, per la be- cardinale nella loro cattedrale un
nevolenza di dui l'onorava, a' 12 nobile monumento di marmo, co-
dicembre i6g5 lo creò cardinale me sogliono fare con lodevole in-
prete del titolo di s. Agostino, e tendimento con tutti concittadini i

Io ascrisse alle primarie congrega- che si segnalarono nelle lettere e


zioni di Roma, e nel 1700 lo fece nelle scienze. Chi volesse raccoglier
bibliotecario di s. Chiesa colla pensio- re le giuste lodi che da gravi scrit-
ne di 5585 scudi annui. Le nuove di- tori gli furono date, formerebbe un
gnità non lo distolsero dalle sue libro. Chiarissimo ed eruditissimo
occupazioni letterarie^ e stava ter- della dottrina di s. Agostina, vindice
minando la Storia dei donatisliyoA' ed interprete, lo chiamano i padri di
lorchè vide appressarsi il suo fine. s. Mauro nella prefazione della lo-
Mori nel pontificato di Clemente ro edizione di s. Agostino. II Cel-
XI, al cui conclave intervenne, d'i- lario gli die il titolo di Massima,
dropisia, in Roma, a' 23 febbraio nell'Ortografia latina; erudìtorwn
1704 d'anni 73, e fu sepolto [nella in Urbe aeternum dccus lo appellò
chiesa del suo titolo ed ordine, nel- Spanemio nell'Orbe romano; eMas-
la quale sotto il suo busto scolpito son nel suo Tempio di Giano aper'^
in marmo bianco, e collocato in to, lo disse eruditorum longe da-
una nicchia al destro lato della ctissiniuni. Il Maffèi nella sua Fé-,
po^'ta phe introduce ir^ sagrestia, rgna illusCra^ta^ dice che non hc^
3 ,

NOR NOR io5


genso chi non ammira le nuove 39, chiama una
la prime co-delle
scoperte falle da questo cardinale Ionie romane, fatta tale con Velle-
nella storia ecclesiastica e nell'eru- tri, che fu fortezza de' volsci, ed i

dizione più scelta.Ebbe molti ami- romani la stimarono come rocca in


ci,che meritava pel suo carattere, difesa della città di Pontia, venen-
e carteggiava coi primari dolti del- do saccheggiata dai pipernesi nel
l'Italia e della Francia. Le princi- consolato CXI. I norbani presero
pali sue opere sono: i. Hìstoria parte nella guerra contro Roma sta-
Pelagianaj et Dissertatio de syno- bilita a Ferentino [Fedi). Nei 262
do FaecumenicOy Padova 167 di Roma il senato dopo la peste
ed altrove: l'edizioni di Lovanio spedi colonie a Velletri e a Norba
1702 e di Padova 1708 sono au- la cui fortezza gli serviva anche per
mentate di cinque dissertazioni che reprimere le mosse e tentativi dei
i

erano comparse separatamente, e volsci e de' latini. Questa colonia


nelle quali l'autore risponde alle nella ribellione delle altre conservò
diverse critiche fatte alla sua ope- singoiar fedeltà a Roma, per cui
ra. 2. Hìstoria Donalistnrurn ex irritati i pipernesi di tanta costan-
JVorisìanis schedis excerpta in or- za, nel 4' 3 per la guerra sannitica
dinem dissesta et supplela, con ap- devastarono il territorio norbano, e
pendice. 3. Storia delle investiture quantunque fossero puniti , nondi-
delle dignità ecclesiastiche. La me- meno nel4^5 tornarono a commet-
daglia dall'accademia di
coniata tervi danni eccessivi. Dopo la bat-
Pisa onore del cardinal Noris,
in taglia diCanne, ridotta Roma quasi
è descritta nelle Ricreazioni numis- agli estremi
, i norbani furono di
matiche di Roehler, par. i3, pag. que' pochi che con aiuti la salva-
rono. Questa antichissima ed illustre
NORMA o NORBA, ISorham. An- città conservò florida fino agli
si

tica città e sede vescovile, ora co- ultimitempi della repubblica ro»
mune soggetto al governo di Sez- mana, ma avendo i norbani segui-
ze, nella legazione apostolica e dio- to il partito di Mario, furono asse-
cesi di Velletri , con piti di 2000 diati da Emilio Lepido generale di
abitanti. Narra il Nicolai, Delle ter- Siila, e accortisi ohe per un tradi-
re Pontine p. 47, che i corani con- mento la città era presa irrepara-
finando con Norba, e vantando Er- bilmente, appiccato il fuoco alle ca-

I cole per fondatore di Cori, raccon-


tano che fabbricò Norba per tenere
se, vollero disperati uccidersi tra lo-
ro e andar colla patria in fiamme,
in freno i ladroni che infestavano piuttosto che soggiacere alla crudel-
quelle contrade ; altri la dicono co- tà e orgoglio del vincitore. Si rieb-
lonia d'Alba, edificata o meglio ri- be Norba da tanta rovina, ma tar-
storata dagli albani. Certo è che di, peixihè a tempo di Plinio non
all'antica città situata sul monte che era ancora risorta. Altre notizie e
guarda campagne pontine, in mez-
le de' suoi importanti avanzi , come
zo ai fiumi Amaseno e Ninfeo che delle sue mura di massi quadran-
scorrono sotto il piano, poco lunge golari di buona scoltura , tratta il

gli successe l'odierna terra che ha Ricchi, Reggia de' volsci p. 8g. Dice
variato d'una sola lettera il primie- pure che fu chiamata Civita la Pen-
ro nome. Il Theuli, Teatro ist. p. na, ed essere ora piccolo castello

I
io6 NOR NOR
cinto di mura in forma di for- aggiunse un monastero di benedet-
tezfa. tini, poscia rovinato da Federico I.

Il Borgia, Storia di Velletri p. Eugenio HI del i r4') ricuperò Nor-

143, afierma che l'imperatore Co- ma ed luoghi vicini. Eletto nel


altri

stantino VI, grato ai Papa s. Zac I iSc) Alessandro IH, ed essendo in-

caria per quanto con Luitpranclo sorto l'antipapa Vittore V, fuggì ia


re de' longobardi erasi affaticato per Ninfa, ove a' 20 settembre fu con-
la conservazione dell* esarcato gli ,
sacralo e coronato. Federico I per
donò secondo la sua richiesta le due dispetto rovinò il come sos-
castello,

masse, o unione di vari predi e pos- tenitore del falso Pontefice. Nel 1216
sessioni, di Norma e Ninfa ch'erano il cardinal Ugolino, poi Gregorio IX,
di pubblica ragione, le quali poi i presso il suddetto monastero fondò
Papi dierono in feudo ad altri, ri- quello di s. Maria del Monte Mir-
manendo nella spirituale giurisdi- teto, pei benedettini di Firenze, cui
zione di Velletri. Ciò confermano, Federico lì donò l'abbazia della
l'altro Borgia nelle Meni, di Bene- Grangia di s. Maria di Castro: a
vento t. I, p. IO, che aggiunge aver quel monastero e chiesa era sog-
riportalo la concessione il pontificio getta l'abbazia di s. Erasmo di Co-
apociisario a Costantinopoli ; ed il ri. Nel I 3oo Ninfa fu data in feu-
Nicolai a p. 106, meglio assegnan- do da Bonifacio Vili alla sua fa-
do per epoca l'anno 743, e dicen- miglia Caelani si ha però dal Piaz-
:

do che quindi soggiacquero alle in- za, Gerarchla cardinalizia p. 52 8,

vasioni de' longobardi. Dipoi Nor- che Ninfa nel iSSy apparteneva
ma fu onorata della sede vescovile, alla chiesa e ospedale di s. Matteo

come si apprende dall'Ughelli, Ita- in Merulana. Dipoi Norma diven-


Ha sacra t. X, p. i48, ed uno dei ne proprietà del principe Borghe-
suoi vescovi chiamato Giovanni as- se. Della sua chiesa collegiata con
sistè al conciliabolo tenuto nel g6^3 arciprete e quattro canonici, parla
in Roma, per la deposizione di Gio- il citato Piazza a p. 49- Altre no-
vanni XII, ed elezione di Leone Vili tizie si possono leggere nel p.Kir-
antipapa. Avendo Norma sofferta al- cher, Latiiuìiy e nel Volpi, Vetns
tra distruzione, il vescovo trasferì a Latiuni t. HI, de Norbanis^ Pala vii
Ninfa la sede, città edificata alle ra- 1726. Così Compendio della
nel
dici del monte di Norba. Diroccata storia veliternaf del sacerdote Bau-
anche Ninfa in progresso di tempo, co voi. II: da esso si apprende che
i suoi cittadini passarono ad abi- il capitolo ha pure due beneficiati,
tare nel castello di Norma, fabbri- essendo la chiesa dedicata alla ss.
cato presso l'antica Norba. Il Nin- Annunziata, venerando la terra per
feo, antichissimo tempio dedicato protettrice s. Barbara vergine e mar-
alle ninfe , innalzavasi sulla costa tire.

della montagna di Norba, con ma- NORMANDIA, Normanìa, Neu-


gnifica architettura, presso la sor- stria. Antica provincia di Francia,
gente del fiume Ninfeo, vicino ad col titolo di ducato, confinante col-

un lago assai venerato dai norba- la Manica, Picardia, isola di Fran-


nì per due prodigiosi fenomeni. Ivi cia e Bretagna. Si divide piii co-
i cristiani eressero una chiesa in o- munemente, in alta Normandia con
nore di s. Michele arcangelo, cui si Rouen capitale di tutta la provin-
JSOR KOR 107
eia, e bassaNormandia di cui Caen dizione di ed omag-
prestar fede
era il capoluogo. La Normandia è gio alla corona per questa provia-
una delle contrade le più ricche e eia, mezzo di Francone arcive-
a
fertili della Francia, e la bassa ha scovo Roueu. Avendo Rollone
di

eccellenti pascoli. Vi sono molte sa- promesso di farsi cristiano, ebbe pei*
line e miniere. Anticamente con- moglie Gisella figlia del re. Questo
tava sei vescovati sulfraganei di fulmine di guerra, ammaestrato da
Rouen, con 80 abbazie e 4^'^9 P^''" Francone, in detto anno ricevette
rocchie, con più di ^1 città e i5o il battesimo, gli fuimposto il no-
grossi borghi. Oggi questa provin- me di Roberto, ed in brevissimo
eia forma i dipartimenti della Stw- tempo fece istruire e battezzare i

na inferióre^ dell' Eure, del Calva- suoi conti, i suoi cavalieri e lutto
dos, della Manica, e della maggior l'esercito, mostrandosi pio e gene-

parte di quello dell' Orne. Abitata roso colle chiese: quindi Hervé ar-
anlicamente dai veliocassi^ dai ca- ci vescovo di Rouen, avendo doman-
leli^ dagli aulerci eburovici, dai le- dato istruzioni Giovannia in- X
xoviij dai bajocassij dagli abrincaiui torno alla maniera di condurre que-
e dagli lineili^ questa contrada fu sti nuovi cristiani, il Papa dopo
compresa nella seconda Lionese del- aver mostrato il suo giubilo per
la Gallia Romana. Clodoveo I la la una rispo-
loro conversione, die
rium ai suoi stati, e sotto i suoi sta piena di senno. Egli ebbe dei
discendenti fece parte dei regno di duchi successori che andiamo a re-
Neustria. normanni, cioè a dire
1 gistrare, i quali videro la loro po-
iiomini appunto
del Nord, perchè tenza progressivamente aumentarsi,
esciti dal Nord, selvaggi abitatori Nel 927 gli successe Guglielmo I,

della Danimarca, della Norvegia e indi nel 94^ Riccardo I, nel 99G
de' vici ni paesi, mostri d'empietà e Riccardo 11, nel 1027 R.iccardo llf,

di barbarie,nemici dell'umanità e nel 1028 Roberto I, nel io35 Gu-


del cristianesimo, dopo aver saccheg- glielmo che conquistò l'Inghilterra
giato le coste del mare di Neustria, (Fedi), e per tal motivo si trovò
come formidabili in mare, si getta- annessa la Normandia alla Gran
rono sotto i deboli successori di Bretagna. Egli poi volle essere se-
Cario Magno nella Francia, ed al polto nella celebre abbazia di san
tempo di Carlo 1 il Calvo vi fece- Stefano di Caen, una delle due
ro guasti incalcolabili. Queste scor- magnifiche fondazioni religiose da
rerie durarono circa 80 anni, nei lui e da sua moglie fatte in tal
quali la resistenza fu spesso inuti- città, lasciandogli corona, scettro
le. Conveime venire a vergognosi e altre preziose insegue. Verso
tributi, che sempre più vi attirare* lo slesso tempo
normanni altri
no barbari in maggior copia, ed
i s'impadronirono di Napoli ( Ve-
assediarono Parigi tre volte. Il re di) e della Sicilia [Fedi) e ben ,

Carlo IH il Semplice non potendo presto portarono armi loro si- le


riparare a tante angustie, prese il no nell'Africa. Nel 1087 divenne
partito di trattare col terribile Rol- duca di Normandia Roberto II, nel
Ione capo di tali popoli avventu- 1096 Guglielmo IH, nel 1106 En-
rieri, e nel 912 gli cedette la Nor- rico I, nel 11 35 Stefano di Blois,
muadia col titolo di ducato, a cou- nel 11 44- Groffredo Plautageneto,
itìS NOR NOR
nel ii5t Enrico II, nel 1 184 Rie- le coste dell'Oceano. Rinnovandosi
cnrdo IV Cuor di leone^ nel 199 i le incursioni de'saraceni, aiutati dai
Giovanni 6V/iSti ^^/vv/, ed Arturo. Al greci, verso il 1000 una mano di
primo Filippo H Augusto nel i2o3 normanni avventurieri, reduci dal
tolse la Normandia e la riunì alla pellegrinaggio di Gerusalemme, per
corona di Francia [f'^edi). Da tale visitare il santuario di s. Michele
epoca alcuni re di Francia, sino al nel Monte Gargano approdò a Sa-
fine del XIV secolo, diedero al lo- lerno, mentre stretta la città dai
ro primogenito il titolo di duca di saraceni conveniva del suo riscatto
Noruàandia, al quale prevalse in a prezzo d'oro. I normanni in nu-
progiesso quello di Delfino. Odoar- mero circa di sessanta, rimproverati
do III re d'Inghilteira invase que* i salernitani di viltà, e fattisi loro
sta provincia nel i 346 sotto Filip- duci, piombarono con furore sui
po VI, ma Cario V il Saggio la nemici, che massacrarono o costrin-
riprese.Enrico V re d' Ingiù llerra sero alla fuga, e del ricco bottino
se ne rese padrone sotto lo sgra- generosamente nulla vollero, onde
ziato regno di Carlo VI, ed in fi- partirono fra le benedizioni; ma-
ne ripassò sotto il dominio france- gnanimità e valore che destò am-
se nel 14^0/ regnando Carlo VII mirazione negl'italiani. Il perchè
il Fitlorioso. A'nostri giorni un vi- quando Papa Benedetto Vili nel
sionario impostore prese il nome IO 16 volle porre un riparo alle
di duca di Normandia, spacciando- incursioni de'saraceni che facevano
si pel delfino Luigi XVII figlio di trepidare la stessa Roma, essetidovi
Luigi XVI, e come
padre infelice.
il giunto Piaolfo signore normanno,
La storia de'normanni per diver- eh' era incorso nella disgrazia di
si secoli, massime dal X al XIII, Riccardo II, gli aflldò il comando
essendo coliegata colla storia eccle- delie milizie^ che riportarono subito
siasticade' Papi, con quella de'do- de'vantaggi sul nemico, la fama dei
minii della santa Sede e dell' Ita- quali trasse in Italia molti norman-
lia, sono a vedersi gli analoghi ar- ni, alcuni dicono chiamativi da Guai-
ticoli e per le pionete Moneta ,
niario longobardo principe di Sa-
onde in questo appena per accen- lerno per combattere i greci. Ver-
narli, indicheremo le cose prin- so questotempo passò nella Puglia
cipali . Nel secolo VII i saraceni Tancredi normanno signore d'Alta-
cominciarono a dare il guasto alla villa o Hauteville co'suoi dodici fi-

Sicilia, e poco dopo se ne insigno- gli,insieme ad un'armata di pro-


rirono , come della Calabria e di di avventurieri, e riportò considera-

alile vicine contrade. Ottone I li bili vantaggi sui saraceni e sui gre-
cacciò dall'Italia, ma ritenne la Pu- ci, celebrandone le conquiste Gu-
glia e la Calabria a titolo di con- glielmo Pugliese nel suo poema:
quista, e sebbene i greci cedettero De Normannis. Divennero quindi
alle loro ragioni, dipoi uniti ai sa- i normanni tanto potenti, che l'im-
raceni procurarono di spogliarne i peratore Corrado li stimò opporr
tedeschi. I normanni impadroniti- tuno ceder loro Ascoli, Canosa ed
si della Normandia, questa divenne altri luoghi della Puglia^ per viep-
una barriera contro que* normanni piìi impegnarli a difendere i confi-^

indisciplinati ch'erranti infestavano ni de'pvincipati di Benevento e di


NOR NOR 109
Capua signoreggiati dai longobar- ce il supremo diritto, ofFrirono inu-

di , dalle usurpazioni de' greci. Nel tilmenle di prestargli per esse vas-
io38 tornato Corrado II in Italia sallaggio. Venuti a battaglia, i nor-
investì Rainolfo normanno del con- manni restarono vincitori nel io53,
tado d' Aversa, città edificata dai facendo prigione il Papa, essendo
normanni, e di più compose le con- di fresco venuti di Francia Rober-
tese insorte fra i vecchi e nuovi to Guiscardo e Ruggero, altri figli

normanni. Pioseguendo questi le di Tancredi. In nome di s. Pietro


conquiste nella Puglia contro i gre- il Pontefice concesse qual feudo del-
ci, rivolsero eziandio le loro armi la chiesa romana l'investitura ai
contro que'medesimi signori longo- normanni delle conquiste fatte, e
bardi che ve li aveano chiamati, che farebbero in avvenire nelle due
II principe di Benevento Pandolfo Sicilie, escluso Benevento, vendican-
III fu perciò spogliato di Siponto do cos\ gli antichi diritti della se-
e del Monte Gargano, onde dive- de ne ricevette giura-
apostolica, e
nuti padroni di tutta la Puglia, se mento di fedeltà dal conte Unfre-
ne divisero fra loro il governo, tran- do figlio di Tancredi. Quindi nor- i

ne Melfi, costituendovi molti con- manni prima ferocissimi, divenne-


ti o governatori, subordinali al 10 mansueti, dolci e benefici colle
capo della nazione come conte di chiese. Nicolò II nel loSg con an-
Puglia. nuo censo die l' investitura a Ro-
Braccio di ferro, pri-
Guglielrao I berte Guiscardo, col titolo di duca
mogenito di Tancredi, nel io43 di Puglia, Calabria e Sicilia, ec-
divenne primo conte di Puglia, i cettuato Benevento; ed investì del
cui successori riportammo a Napo- principato di Capua Riccardo cou-
Li, Drogone suo fratello, che gli sue- te d' A versa con censo annuale, ri-
cesse, l'imperatore Enrico 111 lo portandone da ambedue giuramen-
investì di quanto possedeva e del- to di fedeltà. Alessandro II nel io63
le terre tolte ai longobardi e gre- donò al conte Ruggero lo steudar-
ci nel 1046, probabilmente col con- do di s. Pietro per aver vinti i
senso di Papa Clemente II ch'era saraceni, ma nel 066 avendo Rie- 1

in sua compagnia, come luoghi del- cardo suddetto fratello di Robeito


la santa Sede. Ma il di lui succes- invaso le terre della Chiesa, il Pa-
sore Leone IX, vedendo che i
s. pa si fece difendere dal duca di
normanni nelle loro scorrerie non Toscana. Di quanto riguarda le di-
rispettavano cosa sacra e profana, verse vicende tra i normanni e s.

reputò punirne l'audacia e frenar- Gregorio VII , veggasi la bio-


li, pregato a ciò anche dai signori grafia di quel Papa, il quale con-
longobardi che ne temevano il for- tro Enrico IVda Rober-
fu difeso
midabile ingrandimento. Armate to Guiscardo che però grande-
,

le proprie milizie e unitele con mente danneggiò Roma col fuo-


quelle di Enrico III, le condusse co. Urbano II nell'anno 1097 in-
conlio i normanni e gl'invito a vestì R.uggiero de' ducati di Pu-
sgombrare l'Italia; e siccome avea glia e di Calabria, e dicesi ch'egli
loro imposto restituirgli le terre abbia concesso il privilegio chiama-
usuipate di ragione della Chiesa, i to monarchia di Sicilia. Pasquale
normanni riconoscendo nel Pontefi- II fu aiutato dai normanni suoi
1 3

irò VOR NOR


feudatari, e Gelasio II nel iiiS e delle sue conseguenze sino a' no'
ricevè il giuramento di fedeltà e stri giorni, Milano 1887. Depping,
-vassallaggio da Ruggiero 11 e da Histoire des expédìtions maritinies
Guglielmo I suo figlio. Calisto II des norniands^ et de leur étahlis-
dai secondo ricevette omaggio in senient en France à X siecle^ Pa-
Troia. Onorio II nel 1127 scomu- ris 1 844*
nicò Ruggiero II per aver occupa-
ta la Puglia senza il consenso del- Concila di Normandia.
la santa Sede, ma poi lo assolse
e costituì duca di essa, previo il 11 primo fu tenuto nel 588 sot-
giuramento di feudatario. Contro to Pretestato vescovo di Rouen.
Innocenzo II insorto l'antipapa Ana- Ressi n, in concil. Norman.
cleto II, questi nel i 1 3o die il ti- Il secondo neir878 contro Ugo
tolo di re di Sicilia a Ruggiero li, figlio naturale di Lotario 1. Lab-
e spalleggiato dai normanni succes- he t. IX.
se nell'antipapato Vittore IV. Dipoi Il terzo nel 900: il luogo è in-
Innocenzo li facendo guerra a Rug- certo, come il tempo, e riguarda
giero II, nel 1 39 fu fatto prigio- la disciplina. Bessin.
ne, e nella pace gli confermò l'in- Il quarto nel 1070, d'ordine di
\eslitura col titolo di re di Sicilia; Guglielmo il Conquistatore, alla pre-
indi Lucio II gli concesse diverse senza del legato Ermanfredo. Lan-
insegne vescovili. Nel 11 55 Adria- franco fu costretto passare alla se-
no JV scomunicò Guglielmo I, e de di Cantorbery, a cui il re l'a-
gli dichiarò guerra : assediato in vea nominato. Bessin.
lienevento dovè far concessioni che JNORMANDIS Stefano, Cardi-
poi annullò Innocenzo III. Alessan- nale. Stefano deNormandis roma-
dro IH perseguitato da Federico I no, che altri vogliono nato in Pe-
imperatore, ricevette aiuti di gale- rugia, e congiunto in matrimonio,
re dal re Guglielmo II normanno. da cui si dice ne riportasse un fi-
Estinto il sangue normanno, le loro glio chiamato Filippo, che preso
terre passarono negli svevi per Co- l'abito de'minori divenne familiare
stanza superstite negli Hohenstaufen di Alessandro IV. Pei suoi meriti,
pel suo maritaggio con Enrico VI, Innocenzo III nel 12 12 o 121
onde il Papa Innocenzo 111 ne die lo creò cardinale diacono di s.
l'investitura al loro figlio Federico II. Adriano, e poi da Onorio IH o
Molte notizie dei normanni si leg- forse da Gregorio IX trasferito al-
gono nelle opere del cardinal Ste- l'ordine de' preti, col titolo di s.

fano Borgia, nel Rodotà t. I, p. 271 Maria in Trastevere, venne pur


e seg., Del rito greco in Italia. Si fatto arciprete della basilica Vatica-
possono meglio apprenderle ne' se- na. Secondo alcuni fu vicario di
guenti autori. Hisloire de V origine Roma di Gregorio IX ed Innocen-
du royaume de Sicile et de Na- zo IV; certo è che sotto Onorio
•ples^ contenant les avvenlures et III fu deputato per uditore o giu-
les conquèles des princes normands^ dice in molte cause ardue e inte-
qui V ont établìe , Paris 1700. ressanti. Innocenzo IV gli diede la
Thierry, Storia della conquista del- commissione di restituire all'antico
l' Inghilterra fatta dai normanni ,
suo lustro e splendore la diaconia
NOR NOR III
di s. Lucia, dove essendovi prima de'diaconi. Quindi inviò a Lisbona
dodici monaci, in quel tempo eran- in qualità di corriere a portargli
vi rimasti appena due chierici. Lo la nuova di tal promozione col ber-
stesso Innocenzo IV gli ordinò di rettino cardinalizio, la guardia no-
riformare i canonici delle due prin- bile pontificia d. Leonardo de' du-
cipali basiliche Lateranense e Va- chi Bonelli. E con biglietto di se-
ticana, perchè eransi rilassati nel- greteria di stato destinò a recar-
l'ecclesiastica disciplina, e di ridur- gli la berretta cardinalizia monsi-
re quelli della seconda, dal nume- gnor Gio. Tiberio Pacca suo ca-
ro di trentasei a quello di venti- meriere segreto, poi governatore di
cinque. Dopo di avere colla sua R.oma. Però pochissimo godè della
prudenza quietate le sedizioni di sublime dignità, poiché mori in
Perugia e di Toscana, fu spedito Lisbona a' 6 settembre del medesi-
legato in Sicilia insieme al cardi- mo anno i8o3, d'anni 5g, ed ivi
nal Raniero Capocci, per pubbli- fu sepolto, compianto per le sue
care in quelle parti la sentenza di qualità.
scomunica fulminala contro T im- NORTFOLCH Filippo Tomma-
peratore Federico II, e per assolvere so, Cardinale. V^ Hovard, Cardi'
quei popoli dal giuramento di fe- naie.
deltà che a lui avevano prestato. NORTHAMPTONoNORTHAM-
Nelle lettere della legazione, il Pa- PTONSHIRE. Contea nel centro
pa chiamò i due cardinali , nobili d'Inghilterra, la di cui capitale
e principali sostegni della chiesa porta lo stesso nome, ed in latino
romana, chiari per sapienza e vir- Comudolannni NorlanLonia^ sulla
tù. Destinatogoverno delle pro-
al sinistra del Nen. Questo paese era
Tincie di Sabina, e di Marittima e anticamente abitalo dai coritani. I
Campagna, si diportò con tale pru- romani lo compresero nella provin-
denza e discrezione che guadagnos- cia Flavia Caesariensis , e duran-
si l'amore e stima di que' popoli. te la ettarchia faceva parte del re-
Diede il suo sufìfrasrio
o nelle elezioni gno di Mercia. Nella città di Nor-
di Onorio III, Gregorio IX, Cele- thampton vi sono quattro chiese
stino IV ed Innocenzo IV, nella parrocchiali; quella di Tutti i San-
cui sede vacante
morì in Napoli ti fu fabbricata nel 1680. Vi so-
nel 1254, dopo ^i anni di cardi- no altresì dei templi per i presbi-
nalato, e fu sepolto nella metro- lerani, anabattisti, quacqueri e me-
politana. todisti. La piazza del mercato è
NORMANNI, r. Normandia. una delle più belle d'Inghilterra.
NOROGNA e ABRANCHES Car- L'ospedale generale e la prigione
lo Lorenzo, Cardinale. Carlo Loren- moderna sono begli edifizi. Il suo
zo Norogna e Abranches de'tìonti di castello fu formidabile, onde il re
Valladares, nacque in Lisbona a'6 no- Giovanni malcontento degli abi-
vembre 1744- Essendo grande del tanti di Londra vi trasportò la se-
regno di Portogallo, e principale nel- de del governo per qualche tem-
la chiesa patriarcale di Lisbona, pei po, ed Edoardo I vi tenne lun-
suoi meriti con bello elogio Pio gamente una corte brillante. In
VII nel concistoro de' 16 maggio vicinanza nell'anno 14^0, dai parti-
i8o3 lo creò cardinale dell'ordine giani di casa di York fu vinto e

i
112 jyoR NOR
fatto prigione Enrico Per le
VI. dominio prussiano. Nel lió5 vi fu
notizie attuali ecclesiastiche, Vedi celebrato un concilio per la rifor-
voi. XXXV, pag. i56 dei Dizio- ma dc^costmni degli ecclesiastici,
Ilario. invitandosi quelli di Halberstadt a
ritornare al grembo della Chiesa:
Concila di Norlliampton. per ordine del Papa vi fu pubbli-

cato digiuno delle quattro tem-


il

Il primo fu tenuto nel ii33 pora nella prima settimana di qua-


per la consecrazione di molti ve- resima ed in quella di Pentecoste,
scovi e benedizione di molti abba- come a Roma. Mansi, Sappi, t. II,
ti. Reg. t. XXVil; Labbé t. X; pag. 217.
Arduino t. VI. NORTH UMBRIA o NORTH-
secondo nel iiS'j. Angl. t. I.
Il UMBERLAND. Contea che for-
Il terzo nel 1164 a' 12 ottobre, ma la parte più settentrionale del-
non riconosciuto, contro s. Tom- ringhilterra, ricchissima di miniere
maso di Cantorbery, che vi fu ac- di carbone, oltre altre miniere: ha
cusato e condannato dal re, signo- Newcastle per capoluogo. Antica-
ri e vescovi, come spergiuro e tra- mente abitata dagli ottadini, i ro-
ditore. Il santo appellò al Papa, mani la compresero nella provincia
che annullò questa sentenza. Angl. di Valentia. Neil' eltarchia si for-
tom. I. mò un regno di Northumbria, che
Il quarto nel 1 76 fu presiedu- perdendo poscia la sua esteusione,
1

to dal cardinal Giovanni Ugo le- ebbe dei conti sino alquanto dopo
gato: vi venne separata la chiesa la conquista. Nel 680 vi si celebrò
di da quella d'Inghilterra.
Scozia un concilio. Angl. t. I. Nel 11 36
Mansi, Sappi, t. II, p. 673. a' 29 marzo vi fu tenuto un altro
Il quinto nel 11 77 sulla disci- concilio, in cui si elesse 1' arcidia-
plina e sulla giurisdizione ecclesia- cono Roberto per occupare la se-
stica. Angl. t. I. de di Excester, vacante per la mor-
Il sesto nel I265, in cui il car- te di Guglieìmo Varelvast, e vi si
dinal Ottone Fiesco legato, scomu- nominarono inoltre due abbadesse.
nicò tutti vescovi e chierici che
i Diz. dei concila. Per le attuali
aveano aiutato o favorito Simone notizie ecclesiastiche, Vedi il voi.
di Monfort contro il re. Diz. dei XXX, p. i63 del Dizionario.
concila. NORVEGIA, Noriniannia. Con-
NORTHAUSEN o NORDHAU- trada d'Europa con titolo di re-
SEN, Northusìa. Città degli stati gno, formante ora la parte occi-
prussiani in Sassonia, capoluogo di dentale della monarchia svedese, o
circolo, sulla Zorge, cinta da mu- della penisola della Scandinava fra
ra fiancheggiate di torri. Vi sono 57° 38', e 71° io' di latitudine
molte chiese luterane, una cappel- nord, e fra 2" e 29" di longitudi-
la cattolica e diversi ospizi. Sog- ne est. I suoi limiti sono l'Oceano
giacque a sei incendi. Era sotto la Ghiacciale artico, l'Atlantico e il

protezione dell'elettore di Sassonia, mare del Nord, lo stretto Skager-


fu ceduta alla Prussia nel i8o3, rack che la divide dal Jutland, la
poi unita al regno di Westfalia, Svezia e la Russia. Le coste sono
e dì nuovo passò poscia sotto il generalmente scoscese e spezzate da
NOR NOI! n3
molti sibncUimenli profondissimi. In- poeti del paese si servono ancora
numerevoli isole cingono le coste. della danese. 1 laponi vivono da
La Norvegia è ovunque coperta di nomadi nelle contrade settentriona-
montagne con moltissimi laghi, e li, malgrado le cure per civilizzare

si repula il paese più montuoso del i fanciulli nel collegio di Nidrosia.


mondo. L'aspetto di questa contra- Sulla costa settentrionale vi sono
da è grande e maestoso, ma di ra- moltissimi coloni stranieri chiamati
do ameno, essendo le sue alte mon- fìnnesi, onde da loro la Laponia
tagne nelle sommità coperte di ne- norvegiana prese il nome di Fin-
vi perpetue e di ghiacciaie, li cli- mark ; per le abitudini somigliano
ma è in ragione della latitudine^ agli abitanti della Finlandia. La
e non vi due stagioni,
sono che pretesa religione riformata luterana
l'estate e l'inverno^ il primo cor- domina in Norvegia, ove ha cin-
tissimo e assai caldo. Ha immense que vescovati e quarantotto prevo-
foreste , fonti di ricchezze, buoni stati;un gran numero di laponi
pascoli, il selvoggiume vi abbonda, non professa il cristianesimo che
così pesce ; ed è feconda di mine-
il in apparenza. La Norvegia forma
rali, con miniere d'oro, d* argento un regno particolare, indivisibile ed
assai ricca, di ferro numerose, di ereditario, soggetto al re di Svezia
rame, di piombo, di sale e di pietre [Fedi). 11 governo è una monar-
diverse. Gli scavi e la fusione dei chia limitata; il re vi esercita il

metalli sono la principale industria potere esecutivo ; lo sforihing o


del paese, fabbriche di vetro, d'armi dieta fa le leggi, vota le imposte
ed altre. La navigazione e la pesca e fissa la iomma della lista civile.
sono le altre sue risorse, avendo Quest'assemblea apre d'ordinario
un gran numero di buoni porti. I le sue sessioni ogni tre anni a Cri-
norvegiani sono d'origine germano- stiania il primo giorno non feriato
celtica, vigorosi »? longevi. La loro di febbraio ; il re può convocarla
lìngua è un dialetto dell'antico lin- per circostanze straordinarie, e an-
guaggio scandinavo, partecipando che assegnar altro luogo per le sue
delle lingue svedese, danese e te- sessioni. che d'ordinario tie-
Il re,
desca, ma piti di esse sonora , e- ne in Isvezia sua corte, è rap-
la
nergica e maschia. Il loro vestire presentato in Norvegia' da un luo-
e la forma di loro abitazioni han- gotenente che risiede in Cristiania,
no molta somiglianza con qualche assistito da un consiglio di stato,
cantone della Svizzera. Amano assai due membri del quale restano sem-
i teatri, i quali trovano in tutte
si pre presso il re ; gii altri sono in-
le città. L'educazione e l'istruzione caricati dell'amministrazione del re-
si coltiva. Crisùaiiia [Fedi), capi- gno, divisa in sette dipartimenti, che
tale del regno, possiede un' univer- sono quelli della giustizia, della guer-
sità ed altri stabili nienti; Dron- ra, della marina, degli affari eccle-
theim o Nidrosìa [Vedi) ha l'acca- siastici e istruzione pubblica, della
demia reale delle scienze che pub- polizia, dell'interno, e delle finanze,
blica memorie sulle antichità e l' i- commercio e dogane. Evvi un tri-
storia naturale del Nord. Però la bunale supremo che giudica in ul-
lingua norvegiana può dirsi senza timo appello tutti gli affari civili
letteratura, mentj-e gli scrittori e i e criminali^ vi sono anche de' tri-
VOL XL\T

fc
'ii4 NOR NOR
bunali in ciascuna diocesi, i cui giu- scario monaco di Gorbia,
(Fedi),
dizi possono essere appellati all'alta che l'annunziò pure agli svedesi e
corte, e delle corti di giustizia in- danesi, per cui il Papa Gregorio
feriori in ciascun baliaggio. Ancor IV lo fece legalo della santa Sede
quando i norvegi erano retti dalla e arcivescovo d'Amburgo, che di-
Danimarca, fino dal regno di Cri- strutta dai normanni, s. Nicolò I
stierno V, goderono d' un separato l'uni a quella di Brema (Fedi), che
codice di leggi compilato da Grief- commise al santo: dipoi il vescovo
felfeld, ne mai i suoi contadini sog- di Brema esercitò la giurisdizione
giacquero al giogo servile, come lo sui vescovi del nord, finche Upsa-
sono presso i danesi ed i russi. La la, Lunden , e Nidrosia o Dron-
Norvegia è divisa attualmente in theira non furono esaltate al gra-
cinque Hist o diocesi, cioè Agger- do arcivescovile. In seguito nor- i

huus, Christiansand, Bergen^ Dron- vegi ricaddero nell'idolatria, a fron-


theii^ e Finmark. La sua popola- te dei missionari speditivi da s. An-
zione è di circa un milione e tre- scario, il quale pel suo zelo vi fece

centomila abitanti. ritorno, e potè fondarvi alcune chie-


La Norvegia sembra essere stala se. Il re Araldo
abdicò nel 98 r, I

disegnata dai romani sotto il nome e mori nel 934:


successe Eri- gli

di Nericos ; essi vi conoscevano va- co Blodoexo deposto nel 936, che


gamente la popolazione dei Sitoniy terminò i suoi giorni nel 954. Nel
che fece in progresso sì grandi stra- 936 divenne re Aquino I, nel 963
gi neir Europa meridionale, sotto il Araldo lì, nel 978 Aquino II. Nel
nome di Normanni [Vedi), o uomini 995 sali al trono Olao l, sotto il

del nord. Anche i Goti o Ostrogoti quale i norvegiani definitivamente


(^erf/) uscirono dalle regioni scandi- abbracciarono il cristianesimo, e veiì'
nave, ed è noto furto tremendo che ne istituita la sede vescovile di Ni-
ne provò lo stesso romano impero, drosia. Nell'anno 1000 gli successe
e l'estese conquiste che fecero. Que- Svenone re di Danimarca (Fedi);
sto paese fu per molto tempo diviso ma s. Olao II (Fedi), liberò il suo
fra molte piccole monarchie, che tut- paese dagli svedesi, e divenuto re nel
te riunite poi furono in un sol re- ioi4, con sommo zelo procurò l'e-

gno da Harald o Haarfager o A- stirpazione dell'idolatria e la pro-


raldo 1 del 900, chiamato pure Foe- pagazione della fede. Ribellatisi i

ger verso il 910; per tal ragione pagani, lo deposero nel 1028, e vo-
molti principi spogliati dei propri lendo ricuperare il regno patì il

slati emigrarono, e Ganga Hrolf o martirio nel io3o, come afferma il

RoUone, uno di essi, sbarcato sulle Butler , Fite de' santi.' Noteremo
coste di Francia conquistò ed ot- che il re regnante di Norvegia e
tenne poscia il possesso della Nor- di Svezia nell' istituire l'ordine ca-
mandia [Fedi), abbracciando co'suoi valleresco di s. Olao (Fedi), dichia-
il cristianesimo. Indi i normanni rò ciò aver fatto in memoria di s.
s'impadronirono de' regni di Napoli Olao I, nato nel 9^3, morto nel
e di Sicilia, e diverse volte i re di 1009, p6''ct*^ introdusse il cristia-

Norvegia tentarono d' impossessarsi nesimo e liberò la Norvegia dalla


dell'Inghilterra. In Norvegia il pri- dominazione straniera. Vi è dunque
mo che ^i predicò la fede fu s. An^ discrepanza di date e di numero
,

NOR NOR 115


cronologico.Canuto IT il Grande re gno VI, nel 11 85 Suerrero o Sue-
di Danimarca fece viceré di Nor- ro che pervenne alla corona nella
vegia il proprio figlio Svenone II. discordia e guerra civile che da più.
Magno I figlio del santo re, ch'era anni lacerava la Norvegia, e per
in Russia, fu richiamato nel io35, ben due secoli assicurò lo scettro
e messo sul trono. Nel io47 '"^o* alla sua dinastia. Alcuni lo dissero
raincib suo regno Araldo III, gio«
il figlio di Sigur Araldo, e perciò del-
vane e feroce guerriero, che agognò la famiglia reale, e ordinato contro
sempre conquisti ; nemico de'cristia- sua voglia sacerdote. Potente nella
ni, non risparmiò chiese, reliquie e spada e nella parola, per la morte
benefizi. Irritato dalle ammonizioni di Magno Vi avvenuta alla batta-
di Adalberto vescovo di Brema, glia di Forteita , ne occupò il so-
arcivescovo di Amburgo e vicario glio. Venuto a rottura cogli arci-
della santa Sede, ne cacciò via i vescovi di Nidrosia e di Lunden
legati, per cui il Papa Alessandro essi Papa Celestino III,
ricorsero al
II scrisse un breve al re acciò gli che inviò in Norvegia un cardinal
prestasse obbedienza ed omaggio, per legato. Questo trovando riprove-
la giurisdizione suprema ecclesiasti- vole la condotta del re, ricusò co-
ca che avea sulla Norvegia. Nel 1066 ronarlo e venne licenziato, mandan-
ascese al trono Magno II che sot- do Suero due ambasciatori a Roma^
tomise le Ebridi e le Orcadi, iso- ma fu scomunicato. Da allora in
perdute pò-
le dell'oceano Atlantico, poi il re conferì vescovati a piacer
scia dalla Norvegia nel secolo XIII. suo, cambiò certe parrocchie in cap-
Nel 1069 divenne re Olao III, sot- pelle reali, dispose de* beni eccle-
to del quale il Pontefice Urbano siastici e li dispensò a piacimento.
li sottrasse Land [Vedi) e la Da- Ad onta delle censure da cui era
nimarca dalla giurisdizione ecclesia- allacciato, alcuni vescovi si portaro-
stica d'Amburgo, e la fece metro- no alla sua corte, celebrarono i

poli della Svezia e Norvegia, non divini misteri e lo coronarono in


che primate della Scandinavia. In- Berghen, antica capitale del regno,
di furono re. Magno III del 1098, nel II 94' ^^^^ si mise a falsifica-

Olao IV iio3, Eysten I del


del re le bolle pontificie, a incendiar
II 16, Sigur del 1122, Magno IV le chiese, a perseguitare i sacerdoti,
del ii3o. Araldo IV del 11 35; onde ogni istituzione ecclesiastica aii- ,

quindi insorsero tre re, Ingo I dal dò perduta in Norvegia, e la disci-


li 36 al 1161, Sigur II dal 11 36 plina della Chiesa videsi distrutta
al II 55, Eysten II dal 114*2 al e senza vigore. Il vescovo Nicolò
1 1 57, oltre Magno V del i \^i. Ver- fratellodel re Ingo I suscitò con-
so questo tempo il Papa Eugenio tro Suero un giovane danese, che
III spedi il cardinal Nicolò Brack- spacciò per figlio di Magno VI e che
speare inglese, legato apostolico nel riportò alcune vittorie. Nel 1
1
9S
nord e in Norvegia per confermar eletto Innocenzo III, il re mandò a
nella fede i norvegi , ed elevare lui un'ambasceria, ma il Papa co-
ad arcivescovato Nidrosia , allora noscendo le sue infami azioni, impose
capitale del regno. all'arcivescovo espulso di esortare il

Nel ii6r fiorì il re Aquino III, popolo norvegio più obbe- a non
nel 1162 Sigur III, nel 11 63 Ma- dire all'usurpatore e a minacciarlo
ii<5 NOR NOR
d'interdetto, come pure a minacciar d'Ingo II rigettarono
tal proposi/io-
di scomunica il vescovo di Berglien ne, e venuto ciò in cognizione d'In-
suo sufìfraganeo, se non recavasi in nocenzo III nulla volle intrapren-
Roma a giustificarsi. Il re di Dani- dere prima delle positive informa-
marca e quello di Svezia cognato di zioni dell'arcivescovo di Nidrosia.
Suero, furono invitati a difendere la Ad Ingo n nel 12 [7 successe
Chiesa ed i suoi pastori , e abbat- Aquino V
o Accone o Hakon VI,
tere l'empio principe, prendendo sotto del quale più volte fu spedito
Innocenzo III anco provvidenze sul- legato in Norvegia il cardinal Gu-
le cose ecclesiastiche di Danimarca glielmo, che ridusse all' obbedienza
e d'Islanda. Nel 1202 mori Suero, d'Innocenzo IV e della santa Sede,
raccomandando al suo figlio e suc- e solennemente coronò il re, aven-
cessore Aquino IV o Accone o dogli il Papa tolto con un breve il

Hakon di pacificarsi coi vescovi esi- difetto di nascita illegittima: alcu-


liati, ciò ch'eseguì, ed Enrico arci- ni chiamarono Aquino V anche col
vescovo di Nidrosia levò la scomu- nome di Gioacchino.
Nel 1261 a luì
nica. Se ne offese Innocenzo HI, per- si diede volontariamente l'Islanda,

chè scomunica era stala pronun-


la che reggevasi in repubblica, grande
ziata dal Papa, rimproverò il pre- isola quasi interamente compresa
lato, obbligandolo ad assolvere dalle nell'Atlantico settentrionale, che al-
censure, sotto condizione che alcuni cuni geografi considerarono appar-
sarebbero andati in Roma a doman- tenere a\V America (redi): un tem-
dar perdono in nome di tutti. La po vi fiorirono le scienze, e nel
guerra civile per la morte di Sue- 1397 venne riunita alla Danimar-
ro si riaccese, nel 1 204 occupò per ca. Successivamente regnarono nel
un anno il trono Gottorm , ed i nel 1263 Magno VII, nel 1280 E-
suoi stessi aderenti nel i2o5 fecero rico, nel 1299 Aquino VI, nel i3i9

re il nipote Ingo II, mentre un'al- Magno Vili che abdicò nel i35o
tra fazione affezionata all'antica di- e morì nel i374. Aquino VH o
nastia elesse il giovane Filippo, di- Hakon Vili salì al trono nel i35o
scendente dagli antichi re cattolici e morì nel i38o; gli successe sino
Magno IV ed Ingo I, corona che al 1 387 Olao V, ma l' ambiziosa
meritava anco per le sue qualità Margherita vedova del precedente,
personali. Le due parti dierono di e figlia di Valdemaro IV re di Da-
piglio alle armi e guastarono il nimarca, avendo ottenuto che dopo
paese, finche l'arcivescovo di Nidro- la sua morte il principe cui la sua

sia o Drontheim ed il vescovo di nascita chiamava al trono dovesse


Abo si frapposero, salvo l'approva* abdicare in suo favore , nel 1 388
zione della santa Sede, ai due pre- divenne regina di Danimarca, Nor-
tendenti che conservarono entrambi vegia e Svezia, ed una tal riunio-
il titolo di re , regnando ognuno ne della Norvegia alla Danimarca
sopra una parte delia Norvegia. Si venne confermata nel 1397 dal trat-
eonchiuse poi fra essi un abbocca- tato di Colmar nel quale ebbero
,

mento, ma Filippo tradito si volle termine le ostilità tra tre regni del i

obbligare alla rinunzia, quando egli nord. D'allora in poi la Norvegia


piotestò rimettersi al Papa la de- seguì i Danimarca. Al-
destini della
cisione d» loro ragioni. Gli aderenti la regina nel 14^2 successe Enrico

I
NOR NOR 117
IX re di Danimarca e Svezia. Al chiese. Nel i658 cominciarono gU
tempo del grande scisma incomin- svedesi a rivolgere le loro mire sulla
ciato nel 1 378 e terminato nel 14*7» Norvegia per farne il conquisto, ma
la Norvegia segui contro il legitti- le truppe di Carlo X
piegarono sem-
mo Urbano VI e successori, l'an- pre sotto Fredericshall, ed il bravo
tipapa Clemente VII e gli altri Normann seppe nel 1660 liberar
pseudo pontefici. Noteremo che fra quella piazza e resistere a tre as-
gli stati che spontaneamente si fecero salti. Ben pili serie aggressioni ef-

in epoche diverse tributari della fettuò sulle contrade norvegie nel


santa Sede, il Gretsero, De munifl- 1716 il fulmine di guerra Carlo XII
centia principiimj vi annovera la re di Svezia, ma rinnovati si videro
Norvegia. Quantunque la indipen- i prodigi di valore de' norvegi, e
denza del regno pel trattalo di Col- Colbiornsen si ricopri di gloria, on-
mar lesse riconosciuta, però la Nor- de Carlo XII dolente rientrò nella
vegia venne governala come una Scania pei rovesci sofferti. Tutta-
provincia, ma i governatori della Da- volta vi ritornò nel 17 18, ma la-
nimarca, onde conciliarsi in qualche sciò la vita sotto le mura di Fre-
modo raffezione degli abitanti, por- dericshall, ritornando la Norvegia
tarono sempre come titolo distinti- in pace e tranquillità.
To quello di re di Norvegia, ed in Nel 1812, all'epoca della guerra
tutti i trattati diplomatici fecero con- tra la Francia e la Russia, l'Inghil-
siderare questo reame come indi- terra volendo assicurarsi la neutra-
pendente dalla Danimarca. La Nor- lità o l'alleanza della Svezia, e la
vegia godette cosi per quattro se- Russia non essendo determinata a
coli de' vantaggi commerciali che restituire la Finlandia, che avea tolta
ad essa assicurava la moderata e a quest'ultima potenza, fu conve-
pacifica politica de' suoi sovrani. Ni- nuto fra queste tre corti che la Sve-
colò V
nel i45i spedi Bartolomeo zia sarebbe indennizzata della Fin-
vescovo Coronense, in nunzio apo- landia colla Norvegia, ed in conse-
stolico ne' regni di Svezia, Danimar- guenza di ciò, dopo la ritirata di
ca e Norvegia, invitandoli a soccor- Napoleone e de' francesi dall'AIema-
rere i principi cristiani che facevano gna, il principe reale di Svezia, poi
guerra ai turchi dopo la presa di re Carlo XIV Giovanni Bernardotte,
Costantinopoli. Non meritano cre- diresse un corpo numeroso di sve-
denza quelli che scrissero aver In- desi contro l'Holslein, e forzò il re
nocenzo Vili concesso ai norvegi di Danimarca Cristiano Federico VI
consacrare il calice senza vino, nella a firmare il i4 gennaio i8i4 il
supposizione che questo non potesse trattato di Riel, pel quale cede la
conservarsi per l'estremo freddo. Re- Norvegia in cambio della Pomera-
gnando Federico I e Crislierno III nia svedese e dell'isola di Rugen.
re di Norvegia e Danimarca, fu abro- ) norvegi indignati di questo cam-

gata la cattolica religione e infeli- bio, che non volevano riconoscere^


cemente introdotta la prelesa rifor- proclamarono l'indipendenza del lo-
ma di Lutero, compiendo così l'o- ro paese, ed elessero a loro sovrano
pera incominciata dal crudele Cri- Cristiano Federico principe eredita-
slierno II, allo scopo principalmente, rio di Danimarca , allora governa-
come altrove, di usurpare i beni delle tore della Norvegia, ed armati, ri-

I
ii8 NOR NOR
solsero di sostenere colla forza i loro tribuilo ai sassoni, con bel ponte dì
sacri diritti; ma convenne cedere un solo arco, il più grande e per-
alle armi riunite della Svezia e del- fetto del regno. Meritano menzione
l' Inghillerra ed il giorno 20 ot-
, il palazzo comunale, la cattedrale
tobre 18 14 il nuovo re rimise la bella e vasta, rimarchevole per la
sua corona fra le mani della dieta, facciata, sua nave e torre; la sala
che decise che la Norvegia sarebbe delle assemblee della contea, il tea-
governala dallo stesso re di Svezia, tro, il grande ospedale e la sala di

ma sempre come uno stato separato s. Andrea. L'episcopio edificato nel


ed indipendente, li primo re di i3i8 soggiacque a molti cangia-
Svezia e Norvegia fu Carlo XIII, e menti. Rinchiude moltissime altre
la nazione degli antichi normanni chiese ; primeggiando quella di s.
seguì le sorti svedesi. Nella Norve- Pietro di Mancroft, ed fiammin- i

gia si trovano cattolici e special- ghi cattolici ve ne fondarono una


mente in Cristiania sua capitale. La cattolica. Numerosi sono i stabili-
congregazione di propaganda fide menti di beneficenza, d'istruzione
vi mandò de' missionari fino dalla e scientifici, non che di stoffe in-
sua prima istituzione, si trattò di trodottevi dai fiamminghi nel se-
fondarvi una missione e di spedir- colo XVI. È patria di diversi uo-
vi un vescovo. I rigori della pro- mini illustri, come di Samuele Clark,
scrizione della religione cattolica da di Wiston, di Bergames, di Vander-
questo regno l'impedirono. Nel voi. does, ec. Norwich è antichissima ,

II, p. i3f degli Annali delle scien» credendosi da alcuni fondata dai
ze religiose^ seconda serie, si leggo- sassoni sulle rovine di F'entu Ice-
no comprovanti la tendenza
notizie norunij e da altri a poca distanza
del governo allo stabilimento della da essa. Al tempo degli anglosas-
tolleranza religiosa in Norvegia ed soni era la capitale degl'inglesi o-
in Svezia. Per la storia di Norve- rientali. Un tempo il mare del Nord
gia si possono leggere Giona, Ramo, ivi essendo, più alto, vi approdavano
Sturico, Torfeo, Bleskenio, Torloc- le navi. Incendiata da Svenone re
ci, Arngrimo, Liscandro, Gebhard, de' danesi , indi restaurata , fu ob-
Storia di JSorvegia. Munster, Storia bligata per fame alla resa da Gu-
della chiesa di Danimarca e di Nor- glielmo il Conquistatore. La .
ribel-
vegia. Si può consultare: Deliciae lione suscitatavi Kett sotto E-
da
sive amoenitates regnoruni Dani- doardo VI cagionò la rovina della
ntarcae, JVorveglae, Slesiae, Halsa- città, che potè riaversi nel regno
tiae , omniumque ad ea pertinen- d'Elisabetta, avendo in altre epoche
liwn regionunij Lugd. Bat. 17 16. sofferto per peste, carestia e incendi.
NORWICH, Norvicuni, Nordo- Guglielmo Erberto Losinga d'Ox-
vìcum. Città vescovile d' Inghilterra, Feca mp
ford, priore dell'abbazia di
capoluogo della contea di Norfolk, in Normandia, chiamato in Inghil-
residenza d'un vescovo ora anglicano terra da Guglielmo II, avendo in
suffraganeo di Cantorbery, a 35 le- pensiero di fondare un vescovato a
ghe da Londra, sul Wensom na- Norwich, col consenso del Papa e
vigabile e sopra una collina. Fu già del re fabbricò a sue spese la cat-
cinta da muraglia con 4o torri, è tedrale in onore della ss. Trinità ^
difesa da un castello fortificato, at- ed egU medesimo nel 1087 ne (u
5 ,

KOS NOS 119


ilprimo vescovo, suffiaganeo di Can- passarono a Nancy sotto la prote-
torbery: egli edificò pure un rnona- zione del cardinal Carlo di Lorena,
slero per gli uomini, cinque chiese, che quale legato apostolico le con-
e morì nel li 19. Gli successe E- fermò nel i6o3. Paolo nel 161 V
verardo arcidiacono di Salisburgo, eresse in monasteri le loro case, e
morto nel ii5o circa. Quanto agli nel 161 6 le pose sotto la regola di
altri vescovi sino a Giovanni Stop- s. Agostino. Avendo il b. Pietro
ton nominato dalla regina Maria compilate le costituzioni con appro-
nel 1 554 vedasi il t. I óeWJnglia
, vazione del vescovo di Toul , nel
sacra. Egli fu l'ultimo pastore cat- 1617, nella festa della Presentazio-
tolico a cagione dello scisma. ne, Alice con dodici religiose vesti-
rono l'abito e poi professarono. Il
Concila di Norwich. loro principale oggetto è l'istruzio-
ne gratuita delle fanciulle, nella pie-
Il primo fu adunalo nel i 169 tà, ne' buoni costumi, nel leggere,
per separarsi di comunione dal ve- scrivere e nei lavori propri del ses-
scovo di Londra, che atlribuivasi i so. Il fondatore nel i636, prima di
diritti della chiesa di Cantorbery. morire, ebbe la consolazione di ve-
Mansi, Sappi, t. II, p. 575. der fiorire 82 case, che ne* primi
Il secondo nel i255 relativamen- del secolo passato giunsero a più di
te alle rendite delle chiese vacanti. cento. La congregazione delle reli-
Angl t. I. giose di Nótre Dame fondata nel
Il terzo nel 1272 sulla disciplina. 1610 in Bordeaux dalla ven. ma-
Ivi. dama vedova del mar-
di LestOnnac,
NOSTRA SIGNORA o Nòtre chese di Montférrand , a consiglio
Dame , Nuestra Senora , Nostra del pio cardinal de Sourdis, fiorisce
Donna, Domina Nostra. Nome col al modo detto ne* voi. XVII, p. 38,
quale gl'italiani, i francesi, gli spa- e XXX, p. I IO e 1 1 1 del Diziona-
glinoli ed altre nazioni chiamano rio. Gregorio XVI nel 184^ donò
per eccellenza la Beata Vergine Ma- a queste monache il corpo di s. Ur-
ria madre di Dio , sotto al quale sia vergine e martire, nel 1826 tro-
titolo e invocazione sono dedicate vato nelle catacombe di s. Calisto
chiese e congregazioni religiose. V. di Roma. Per la congregazione di
Dama, Donna, Madonna. Tra le con- religiose di Nostra Signora della
gregazioni, qui ne ricorderemo tre. Carità, V. Carità della Madonna.
Il b. Pietro Fourrier y come indi- NOSTRO SIGNORE, Dominus
cammo nel voi. VII, p. 279 del Noster. Nome e titolo che per ec-
Dizionario^ canonico regolare, nel- cellenza si dà a Gesù Cristo re dei
Tanno 1597 con Alice le Clerc di re e signore de* signori. Nelle lette-
Miremont, istituì la congregazio- re, ne' memoriali diretti al Papa
ne Nostra Signora, in Poussey
di o parlandosi di lui, da tutto il mon-
parrocchia di Mathaincourt nella do cattolico, dai sovrani, e princi-
Lorena, con regola approvata dal palmente dai sudditi de' suoi do-
vescovo di Toul. Nel iSgS la con- minii temporali ,
gli si dà questo
tessa d^Aspremont comprò una casa titolo di Nostro Signore. V. Nome
in Mathaincourt, e quivi nel 160 i dr' Papi , ed il Parisi, Istruzioni t,

le religiose furono trasferite, poscia III, p. 61, Diversi sudditi chiama-


.

170 NOT NOT


no Nòstro Signore il loro sovrano notari, che i greci chiamarono ta-^

f^.Signore e Dominus. 11 Sarnelli, chì^rafi , scrittori veloci , dicendoi


Leu. eccl. t. V, le». 4? Perchè le - Tdchigrafia la professione di scri-
peVsone costituite dicono Noi e par- vere con molta celerità. Da que-Jle
lano in plurale. Nostro, prooorae etimologie si allontana il Baronio,
possessivo, che vale di noi. Talora, e volendo che i notai ancora detti fos-
specialmente quando parlano o scri- sero dal notìficare che facevano al-
vono gran pei'sonaggi, si usa Noi^
i cuna cosa. Si chiamò note tironia-
per lo stesso che io, costumato pul- ne quella scrittura notarile, con cui
ciai latini. Il Parisi nel t. II, p. 187, la penna nello scrivere corre con
e t. IH, p. 4) 63 6 ii4) spiega il maggior rapidità, che non la lingua
Noi^ il nostro^ per io, mioy e con chi nel pronunziare il discorso. Forse
sì parlando di se solo. Osserva il
usi furono dette Tironiane da Tirone
Sarnelli che quel Noi e quel par- liberto di Cicerone peritissimo ii^

lare in plurale denoti che il prin- quest'arte, ed il Carpentier pubbli-


cipe o superiore ordini e comandi, cò Alphabetuni Tyronianwn. Altri
non senza però aver prima consul- attribuirono l'invenzione di queste
tata la cosa co' suoi consiglieri. Quan- note ad Aquila, liberto di Mecena-
to agli scrittori che usano il iVb/, te. Consistono le dette note in si-

aggiunge^ forse poter denotare tan- i gle, in cifre, in lettere legate o con-
ti autori che studiano, seguitano e giunte, o composte, o inclinate, o
adducono in testimonio, ovvero il rovesciate, o poste al contrario, a
loro opinamento risultato de* loro tronche, o dimezzate: vi si adoperano
particolari studi e cognizioni. pure monogrammi o altre abbre-
NOTARO o NOTAIO, Scriba, viature, alcune note sono in carat-
Tahellìoy Notarius. Quegli che scri- tere corsivo, altre in maiuscolo. Ri-
ve e nota le cose e gli atti pub- monta questa scrittura alla più alta
hlici. Ne' secoli antichi officio e antichità , essendo stata adoperata
dignità della Chiesa romana , il dagli ebrei, dai greci e dai roma-
collegio de' quali era chiamato Scho- ni ; ai greci però
vanto di si dà il

la noiariorum. Erano di due sor- averla perfezionata. Facevasi uso di


ta, ordinari e regionari, i quali queste note per iscrivere i discorsi
erano promossi a questi gradi in che recitavansi in pubblico, e le ar-
riguardo de* loro meriti e servi- ringhe pronunziate nel foro ; servi-
gi prestati alla Chiesa romana, dei vano anche pei testamenti e per
cui patrimoni avevano cura cosi : le interlocuzioni ne' giudizi e negli
il Macri, Notizia de' vocab. eccl. atti giudiziali, il quale ufficio ai no-
Anticamente chiama vansi note quel- tari spettava. Era poi loro incuni-
le abbreviature quei nessi d* una
,
henza il ridurre le medesime note
con 1* altra lettera e que' segni o , o minute, a scrittura comune. Dal-
cifre determinali a significare alcu- l'uso civile passarono queste note,
ne parole. Poiché servivano le note all'ecclesiastico, e s. Cipriano al prin-
per iscrivere con grandissima cele- cipio del IH secolo ne aggiunse al-
rità quanto alcuno dettava, o an- cune, che in particojar modo appar-
cora velocemente recitava. Dall'uso tenere potevano ai cristiani. Ne fu
di queste note venne a coloro che conjosciuto per maestro nel IV se-
le Msavano p^llo scrivere il nome d,i colo s. Cassiano martire, e tale arU
,

NOT NOT lai


esercitarono pure Genesìo d' Ar-
s. principe , come la salute e fidu-
les e s. Epifanio vescovo di Pavia, cia de' sudditi, coi più alti enco-
e tutti quegli altri santi e perso- mi raccolse tutti gli onorevoli epir
naggi riportati dal Piazza neh' Eu- teti cui furono chiamati , come di
scvologio romano, tratt. XI, cap. I, custodi delle pubbliche e private
del collegio ovvero università de'no- azioni degli uomini, ministri e de-
lari. Gli atti de'concilii ed i ser- positari della fede pubblica, mante-
luoni de' vescovi furono spesso rnc- nitori delle fjicoltà altrui, sì del ric-

colti con note tironiane, non sem- co come del povero e del pupillo,
pre però colle medesime si colpi sentinelle vigilanti dei pubblici alfari
nel segno, e nel secolo X essendo e testimoni irrefragabili del tempo.
state abbandonate, ne appena se Egli dice che furono appellali no-
trova vestigio nel secolo seguen- tari,perchè notano ne' registri fe-
te Ci studiarono Tritemio , Gru-
. delmente pubblici affari ; tabellio-
i

tero, Mabillon, Carpentier ed altri. ni o (ahellionari, perchè anticamen-


Dalla suddetta arte compendiosa di te costumava scrivere in tavole
si

scrivere deiivo la stenografia o scri- di legno;


scrinari ed archwiari
vere in ristretto e nel tempo che perchè conservavano le scritture ec-
uno parla, con caratteri convenzio- clesiastiche con gelosia, negli scrigni
nali o con segni abbreviatori, chia- o archivi, facendo pubblici istro-
mata ancora brachigrafia, crittogra- menti librari, perchè loro offizio è
;

fia e tachigrafia. Si pratica oggi in di bilanciare e scandagliare i negozi


Inghilterra, in Francia, in Italia e ed interessi che passano per le iorp
in altri luoghi. Probabilmente si mani ; di scribi, e forse questo fu il
crede nata la stenografìa in Italia più antico, per l'esercizio continua-
nel secolo XV, quando nella filoso- to di scrivere ; di cancellieri, per-
fìa e teologia scolastiche se ne scri- chè i luoghi di loro residenza, per
vevano le lezioni con una quantità maggior sicurezza e custodia degli
grandissima di abbreviature, costu- alti e scritture, erano circondati da

me che poi s'introdusse in Germa- cancelli ; di attuari ^ perchè registra-


uia. La stenografia pei dibattimenti no tutti gli atti delle cause; e di

dellecamere e tribunali di Parigi segretari, perchè custodiscono secre-


e Londra si perfezionò, dovendosi tamente le disposizioni non pubbli-
pubblicare i discorsi degli oratori, cate.Parlando il medesimo Piazza
appena pronunziati , ne' pubblici delle funzioni e facoltà proprie dei
giornali. Adottato questo metodo in notari, dice che ad essi apparten-
più luoghi d'Italia , l'arte fu ridot- gono le stipulazioni de' contralti di
ta a regolare insegnamento, anche vendite e coaiprite, di donazioni e
da vari professori italiani, le opere rinunzie, di patti, ratifiche, appel-
de'quali sono notate dal eh. Ptam- lazioni, denunzie, testamenti, legati,
belli, lett. XXX, Stenografia, uelle codicilli, fidecomissi, doti, sposalizi,
sue Lettere intorno all'invenzione e processi, citazioni, intimazioni, cau-
scoperte italiane. zioni ed ogni altro istromenlo dei
licitato Piazza, parlando dell'ori- pubblici e privati interessi , dove
gine de'notari e del loro grave mi- v'intervenga l'autorità del principe
nistero, in cui è appoggiata la mae- e il vigor delle leggi. Molte sono le
stà delle leggi, della giustizia e d.^ì ceriiupuie e solennità che si ricei;.-
latà NOT NOT
cnno nella slipulazior^e degli alli Tano e dichiaravano i notati col
legali, cioè l'invocazione del nome calamaio e colla penna, come gli

di Dio, l'anno, il mese, il giorno, antichi scrinari pontificii che ve-


l'indizione, il nome del Papa e an- nivano dal Papa investiti per peri'
no suo pontificato, o dell' im-
del nani et calamariunt.
|»eralore, re, principe o repubblica; E opinione di molti che la prima
il luogo dove si roga l'istromento; volta che in Roma siasi fatto uso
i te>timoni necessari e presenti; il di notari, fu a tempo di Cicerone,

nome e il segno o sigillo del no- e pare che in origine il notariato


tare, della patria e di chi è figlio; non né consta che
fosse urtìzio legale,

particolarità tutte indispensabili e dai notari fossero sottoscritti od au-


importanti per la validità delle scrit- tenticati gì* ìstromenti : coloro che
ture, che a un tempo fanno spic- anticamente mettevano in iscritto

care la dignità ed eccellenza dell'of- i testamenti, i contratti e gli altri

flzio e ministero di notaro, in ogni atti pubblici chiamavansi conimeli-


epoca distinto e decorato di privi- tarienses, scrmarif, tabelliones, ta^
legio prerogative; laonde, come re- hiilarii, scribae. Di quali doli do-
sponsabili della fede pubblica, tutte vessero i notari essere forniti, rile-
le leggi richiedono da loro speciali vasi da una novella dell' imperato-
requisiti e idoneità per l' esercizio re Leone, nella quale esige in essi
del notariato, essendo con esso in- una probità sperimentata, e ben fon-
compatibili vari pubblici ministeri, data istruzione neh' arte di scrive-
severe essendo le pene contro i fal- re e di ragionare, come anche nel-
sificatori degli atti, e contro quelli lo studio delle leggi. Si conferiva
che indebitamente percepiscono esu- il notariato con formola riferita da
beranti emolumenti. Contro quelli Cassiodoro, Variar, ep. lib. 6. \

che abusarono in sì nobile ed im- sovrani de* secoli di mezzo con nuo-
portante ministero, in tutti i tempi vi titoli accrebbero i privilegi, gli

procederono le veglianti leggi, e tra onori e gli emolumenti de* notari:


i Papi, in modo particolare, Gre- i referendari, i cancellieri, i tribuni
gorio X, Giovanni XXI, Nicolò III, o conti de' notari, i protonotari, i

Paolo II, Paolo V, Innocenzo XII, i primiceri ed altri simili uftiziali

Benedetto XIV, I Papi e gl'impe- nominati spesso ne* documenti di


ratori abilitarono ad esercitare il que* tempi, altro non sono che no-
notariato in Inghilterra, Francia ed tari di un grado maggiore, più di-
altrove, ma furono aboliti successi- stinto e privilegiato degli altri del
vamente da loro slessi e dai rispet- loro ceto. Portarono spesso il tito-

tivi sovrani. Inoltre i Pontefici, gli lo di notaro anche i giudici del


imperatori ed altri principi concesse- sacro palazzo ed i messi reali e
ro privilegi di creare notari, che per imperiali, indizio chiaro del singo-
gli abusi che ne provennero, tra- iar concetto e della estimazione
lasciarono di più dispensarli ne go- : grande, a cui era asceso il nota-
derono tra gli altri i cardinali le- riato,che nei successivi secoli per-
gali, i vescovi assistenti al soglio, i de molto degli antichi suoi pregi.
conti palatini, i feudatari, i cava- Come il foro laico, cosi l'ecclesia-
lieri di alcuni ordini, come dello stico ancora ebbe ed ha suoi no- i

fiperon d'oro ed altri, e s'investi' tari, anticamente cavali dal corpo


NOT NOT 123
del clero. Avendo s. Clemente I come scritti nelle pubbliche tavole,
Papa del gS diviso Roma in sette e siccome essi tornavano a gloria
regioni ecclesiastiche, le assegnò ad de' cristiani, molti ne fece bruciare
altrettanti perchè ciascuno
notari, Diocleziano. Devesi anco sapere, che
nella sua tenesse conto degli alti quelli che notavano le cose dei
de* Marlin (Fedi); quindi essi fu- martiri extra cancelloSy erano chia-
rono detti notari regionari , e cia- mati notari semplicemente; quelli
scuno può ben comprendere di poi che le notavano inter canccl-
qual fedeltà e diligenza dovessero los,ab aneto uclo coram judicihus^
essere dotali, onde tramandare ai erano chiamati exceplores^ ovvero
posteri documenti sì interessanti e notari pubblici.
preziosi, ond' ebbero principio i Cessate le persecuzioni e perciò
Martirologi (P^edi). Riconoscendosi tolta a' notai regionari V occasione
pertanto così gelosa la materia che di registrare i venerandi atti dei
i notari aveano a trattare, s. Fa- martiri, s. Giulio I Pontefice del
biano Papa del 2 38, non volle ri- 336, emanò un costituto, con cui
posare totalmente su di essi, ben- dette loro nuove Or-
incurabenze.
ché sceglievansi uomini d* indubitata dinò adunque che niun chierico
integrità e reputazione; ma per as- trattasse di qualunque sorte di cau-
sicurarsi che tutte le particolarità se innanzi a'magislrati secolari, ma
eh' essi notavano, quelle fossero che le agitasse solo nel tribunale della
erano degne di memoria, e che ciò Chiesa, che le notizie o sieno de-
si eseguisse colla dovuta esattezza, creti emanati nella risoluzione di
destinò sette suddiaconi, assegnan- così fatte cause da rimanere au-
do a ciascuno di essi una regione, tentici a' posteri, da essi soli notai
acciocché soprintendessero e invi- si dovessero raccoglierej che il ro-
gilassero sui sette notari, che forse gito degli ecclesiastici monumenti
li notavano troppo compendiosa- dal primo degli stessi notai, cioè
mente. Questi notari erano indu- dal Pritnicero (Fedi) ^ si celebras-
bitatamente chierici, ma di un gra- se, e che
i chierici o fossero cau- .

do inferiore a quello de' suddiaco- zioni,o istromenti, o donazioni, o


ni, però probabilmente il notariato permute, o consegne, o testamenti,
formò il primo grado del chieri- o allegazioni, o manumessioni, ed
cato. Papa s. Damaso I del 36^^ in somma qualunque atto, dovesse
essendo ancor fanciullo, fu annove- farlo stipulare dai ministri della
rato Ira i notai e lettori della chie- Chiesa col mezzo dello scrinio san-
sa romana. Il Sarnelli, Lett. eccl. io, cioè di que' che aveano la cu-
t. YII, lett. procon-
53, degli alti stodia del sacro archivio della ro-
solari de' santi martiri, avverte che mana chiesa. Fedi Archivi della
essi erano scritti da notai gentili SANTA Sede, e Archivisti della chie-
avanti il giudice eh' esaminava i sa ROMANA. Questi scrigni o archii-
santi martiri e li condannava; e per- vi della sede apostolica erano il
ché nelle provincie questo giudizio fonie della ragione canonica, dal
spettava ai proconsoli, gli alti che quale in tutte le occasioni che si
si stendevano dai loro notai avanti davano, trae vasi ciò che bisognava
il proconsole dicevansi
atti procon- pel retto uso della fede e dell' ec'
solari. Questi atti erano verissimi, clesiastica disciplina. Alla custodia
.

ìli NOT NOT


di tali scrigni furono destinati i se per l'eccellenza del loro grado
notai regionari, ed altri ministri e per dislinguerli poi ne* tempi po-
che scrinari semplicemente si dis- steriori dal restante del comune dei
sero, il quale utlizio sebbene di- notari, s' incominciarono a denomi-
>tinto da quello de* notai, tuttavia nare Proloiiotari apostolici (f^edi)
ni medesimi notai non poteva dis- quei eh' erano di così antico e iU
convenire, perchè spettava pure agli lustre collegio, che sino al secolo
scrinari leggere e pubblicare al XV sedevano sopra i vescovi, ciò
popolo gli atti e le definizioni dei che loro tolse Pio II. Dell' inter-
coucilii che in Roma si celebrava- vento de* notari regionari alle pon-r
no. Una delle incumbenze de' no- tificie funzioni, trattiamo ove descri^
lai e degli scnnari era lo stendere viamo queste, come a PriinicevQ
e lo scrivere l' epistole decretali dei della santa Sede apostolica, primo
Papi, secondosuggerimento che il de* notari regionari, secondo dei
il

questi loro davano, ontle richiede- quali era il Secomlicero [Vedi).


vasi in essi dottrina e facilità di Anche le altre chiese, tanto del-
òcrivere egregiamente in latino l'oriente,quanto dell'occidente, eb-
Spesso trovansi i notai regionari bero loro notai, ed anche in nu»
i

scrittori di decretali o di altro gè- mero di sette gli ebbero diverse cit-
nere di monumenti, intitolati anche tà. Gli atti de'concilii erano per lo

scrinari della santa romana chiesa, più stesi da loro, ed essi pure in
fàcilmente quando il notaio era in- note ridncevano le omelie de'vesco-
sieme addetto al sacro scrigno. Nel vi, ai quali spesso servivano come
secolo XI questi notai incomincia* segretari ; e s. Gregorio I allorché
rono a denominarsi qualche volta era impedito recitarle, le faceva leg-
lion regionari, ma notai del sacro gere da un notaio. Quando i ve-
palazzo. Gli scrinari per parecchi se- scovi e gliabbati cominciarono ad
coli furono soggetti al collegio dei aver le loro curie civili e crimina-
uotai, poiché il Protoscrinarlo (Ve- li, vi deputarono i propri notai, ma
di) loro capo comparisce nell'SSa, laici, per gli affari ad essi spettan-
quando pel numero cresciuto degli ti, essendo agli ecclesiastici vietato
sorinari, si formò di loro un col- l'esercitare tale uffizio negli affari

iegio a parte. Dipoi fu istituita la civili e secolareschi. Giustiniano I

Cancelleria apostolica [Vedi)y che proibì il notariato agli ecclesiastici


ripete l' origine dalla primiera of- in genere, Carlo Magno vi com-
flcina palatina de' notai regionari, prese specialmente i preti, ed la-
JVe' monumenti antichi si trovano nocenzo HI l'estese ai diaconi e
i notai regionari adoperati ne* ser- suddiaconi. Conluttociò anche do-
vigi più importanti della chiesa ro- pò queste non pochi strumen«r
leggi
mana, e occupati in que'gravissimi ti si hanno da preti, da dia-
rogati
alfariche oggi disimpegnano pre- i coni, e persino da monaci e da
lati romana, con lega-
della curia canonici regolari, come dal cano-
zioni e con titolo di maestri, come nico archivista àe\V Ospedale di s.

si un documento d' Inno-


legge in Spirito, fino ai nostri giorni; pare
cenzo III non è dunque meravi-
; quindi assai probabile che tal di-
glia, osserva il Galletti, Del pruni- vieto abbia avuto di mira soltanto
cero ed altri uffiziali maggiori p. 7, gli atti speltauli ai laici, e cosli la
NOT NOT 125
trasgressione della legge ridotta sa- dei notari detti maestri che per 18
rehbesi a più pochi, dalla quale anni esercitano l'ufBzio di cancel-
trasgressione vanno eccettuati gli liere, f^. Uditori di rota.
autorizzati da altri principi e dai Sisto V colla costituzione Utlitium
Papi. Veggasi il Zaccaria, dissert. diuturnitati, de'29 dicembre i586j
IX, sopra i notai ecclesiastici. Il riformò il gran numero de'notari
Martinetti nel Codice de* doveri di Campidoglio, essendovene inabili
pag. 386 e seg. , eruditamente e negligenti che perdevano le scrit-
anche con notizie bibliografiche ture, e li ridusse a trenta, asse-
tratta dell'origine de'notari e loro gnandone quindici al primo col-
condizione antica, pubblici, crimi- laterale, e altrettanti al secondo:
nali, apostolici. I notari degli im- ne dichiarò gli uffizi vacabili per
peratori romani erano loro segre- scudi 5oo r uno, conferendoli egli
tari e insieme senatori. Negli statu- stesso. La seconda collazione l'asse*
ti di Roma si ordinava che nella gnò al datario, e le altre ai con-
morte di qualsivoglia notaio, il qua- servatori di Roma e priore de'ca-
le non lasciasse eredi della sua pro- porioni. Innocenzo Xll soppresse i

fessione, fossero portate le di lui notariati vacabili capitolini. Clemen-


scritture nella sacrestia della chie- te XI nominò un cardinal visitato-
sa di Araceli presso il Campidoglio, re per esaminare lutti gli archivi
dentro il termine di otto giorni, de'tribunali che par-
e notari, di
da computarsi a die scientiae. Ab- lai ad Archivi. Benedetto XIII con
biamo il libro intitolato: Raccolta moto-proprio de' 23 ottobre 1728^
esattissima di tutti i notari della unì l'uffizio de'maestri di giustizia
città di Roma dal tSo'j a tutto al collegio de'notari della curia ca-
Vanno 1785, ossia dell'erezione del pitolina, dopo aver terminato la vi-
collegio de' scrittori istituito da Giu- sita apostolica decretata da Clemen-
lio Ily Boma 1785. Il nome di te XI. Dipoi Clemente XIII abolì
questo Papa lo prese l'antica via gli uffizi notarili vacabili della ro-
rectaj poi Florida^ indi via magi- ta, erigendo il loro collegio ; e me-
stralis a motivo che quivi i nota- diante la costituzione Licei, de' 28
ri anticamente tenevano i loro of- dicembre 1761, soppresse i notaria-

fici , quando coli' opera di Bra- ti venali o vacabili del tribunale


mante la raddrizzò. All' articolo dell'uditore del Papa, e stabilì nuo-
Curia romana parlai de'notari del- vi metodi per l'esercizio del loro
l'arciconfraternita di s. Maria salu- Pio VII e Gregorio XVI
uffizio.

te degl'infeimi, e de'ss. Egidio, Ivo- emanarono utili provvidenze sui


ne e Ginnesio de' curiali e notari, notari ed archivi riportate nella ,

non che degli uflìci de'notari del- Raccolta delle leggi, in parte cita-
l'uditore della camera, da Innocen- te all'articolo Archivi, ove pur di-
zo XII trasportati da Banchi alla cemmo della giurisdizione che ha
curia Innocenziana. Il Bovio, La sui notari il prelato presidente de-
pietà trionfanle, discorre dei nota- gli archivi Chierico di camera (P'e-
ri delia cancelleria apostolica, cioè di): va però avvertito che il re-
del notaro delle contraddette, del gnante Pio IX, col moto proprio
lìotaro de' consensi, del notaro de del i." ottobre 1847, affidò alla cu-
consuetis, dei notari della rota, e ra e sorveglianza della magistratu-

k
,

126 NOT NOT


ra di Roma l'archivio e deposito tutta la copiosissima e rarissima col-
degli atti notarili o sia uibano lezione, e fattone per la sua preziosa
abolendo la corrisposta che alla ma- 4mportanza e per mio particolare uso
gistratura pagava il collegio de'no- un voluminoso repertorio, cos'i nel
tari detti già capitolini. Lo stesso voi. XX, p. 26 e seg. del Dizionario^
Papa col moto- proprio del 29 di- all'articolo Diario di Roma (Vedi)^
cembre, sul consiglio de'ministri, potei dare del mio repertorio un
dichiarò dipendere da quello del- piccolo estratto, sull'origine delle
l' interno gli archivi e notari dello Notizie di Roma annuali, successi-
stato pontifìcio. Dei notari degli al- vo incremento e variazioni, ed at-
tri tribunali romani, se ne parla ai tuale contenuto, con analoghe os-
loro articoli. Vedasi il Plettemberg, servazioni. Dell'origine poi delle
Nolitia congr. Notaiius^ove discor- gazzette o giornali, diari, fogli pub-
re de'notari di camera, dell'inqui- blici, ne parliamo agli articoli Dia-
sizione e di altri. Pio Vili e Gre- rio DIRoma, Notizie del giorno
gorio XVI dichiararono notari di DI Roma, Erudizione.
titolo, del Papa e della Sede aposto- NOTIZIE DEL GIORNO DI
lica, a forma della costituzione, Cuni ROMA. Foglio o gazzetta, o gior-
innumeri del 1 8 1 8 di Pio VII, con-
y i nale periodico .quasi ufficiale, che
clavisti de' due conclavi in cui fu- sino al gennaio 1848 si stampava
rono esaltati al pontificnto. Nel 1824 e pubblicava in Roma in lingua
si pubblicò in Roma: // notavo priii- italiana, il giovedì, e se questo fe-
cipianle ìsiruitOy edizione rinnovata stivo nel dì precedente. Ebbe prin-
sullo stato attuale della romana cipio nel pontificato di Pio VII ai

giurisprudenza y ivi. Gio. Battista 27 aprile 18 15, al modo detto a


Falconi nel i832 stampò: Tratta- Diario Roma, il quale cominciò
di

lo teorico-pratico ad uso denotai. sotto Clemente XI. Ivi si parlò


NOTIZIE DI ROMA ANNUALI. ancora di diversi giornali romani
Libro o effemeridi o almanacco uf- periodici, letterari ed artistici, e del-
ficiale, detto volgarmente Cracas l' origine delle gazzette o giornali,
dal cognome del suo primo compi- diari, e di queste Notizie del gior-
latore Luca Antonio, che pel pri- no di Roma. Nel medesimo artico-
mo le pubblicò in Roma coi tipi lo si dice com'ebbero esse origine, le
del fratello Gio. Francesco, onde la loro variazioni, sistema e cosa ordina-
stamperia ove s^imprime ancora ne riamente contenevano, precisamen-
porta il cognome. Esse incomincia- te nel voi. XX, p. 2 5 e seg. del

rono nel 7 6 sotto Clemente XI,


I 1 Dizionario. Essendo stati pubblica-
e nel 1725 Benedetto XIII ne con- ti ne! numero i3 delle Notizie del
cesse la privativa ai Cracas, si « del giorno 1822 dei cenni suH' origine
libro delle Notizie, seu Ephemerides, delle gazzette^ cioè a* 28 marzo,
come de' Diari di Roma^ o Diari quindi a' i4 aprile l'avv. Giuseppe
di avvisi in lingua italiana « pri- Gaetano Martinetti eruditissimo in-
vativa che prorogata da altri Pon- viò una Lettera polemica sull'ori-
tefici, venne da Pio VII accordata gine de' fogli pubblicif al redattore
all'imolese Ajani e suoi discenden- delle stesse Notizie del giorno, con-
ti maschi. Di queste annuali Noti- tenente alcune importanti riflessio-

zie di Roma avendone letta nel i834 ni e nozioni critiche, colle quali
NOT NOT J27
il lustrò e corresse molli punti del portentoso, come se il fulmine avea
pubblicato articolo sull'origine del* tocco alcuna cosa, e le risse che
le gazzette. Di questa lettera si accadevano nelle osterie di Traste-
legge breve estratto nel numero 17 vere. I frammenti di tali diari o
delle citate Notizie del giornOy e diurni il Grevio gl'inseri nelle note
nel medesimo anno per intero fu che fece a Svetonio. Questi atti
resa di pubblica ragione dal tipo- venendo pubblicati, li ripeterono
grafo romano Giuseppe Salviucci Tito Livio, Giulio Ossequente, Cor-
con opuscolo, e di questo qui da- rado Licostene, ed altri storici rac-
remo un compendioso sunto. coglitori di cose straordinarie e pro-
II mondo sempre pieno
è stato digiose. Quanto alla materia e for-
dì politici e novellieri, onde l'ori- ma con cui erano scritti i diari, il

gine primitiva di comunicare e si- Martinetti, fatta distinzione delle ta-


stemare queste novelle, devesi ad volette scrittorie di legno, di bron-
ima necessità conseguita dal con- zo, di cera e di gesso, determina
tatto sociale. In Platone si ha me- la redazione de'diari nelle cosi no-
moria che le pubbliche notizie gi- mate tavolette gipsec dealbate, as-
ravano in tavolette di cipresso, on- segnando r officio di adattarle, se-
de rimanessero alla posterità. Af- condo i diversi sesti atti alla cir-
ferma Demostene che in Atene e colazione, ai cosi detti Dealbatores^
in altre città greche v'erano gior- i di cui privilègi si rammentano
nali in cui si ragguagliava il pub- nelle leggi romane, senza che Cu-
blico delle forze navali, delle vi- iacio abbiavi potuto rinvenirne le

cende delle città, de' denari pub- attribuzioni ; colle quali tavolette si
blici e de'trofei che si accordava- ebbero molli frammenti degli anti-
no : inoltre i greci promulgavano chi diari di Roma. Si osservi che
leggi, avvisi itfterni, ed elogi di sotto il nome di Albo si compren-
persone illustri , con iscrizioni di- devano i regolamenti de'pretori, giu-
segnate o scolpite sulle colonne dei dici, decurioni, e fino de' suona tori
templi. Tra i romani Giulio Ce- e commedianti che troppo regnava-
sare fu il primo che istituì gli at- no a tempo di Nerone. » Ne solo
ti diurni del senato e popolo ro- troviamo tra i romani l'origine e
mano, ne'quali per distrarre il po- la circolazione dell'antico Diario di
polo incostante e lacerato da fazio- Romay ma troviamo anco la men-
ni, vi amalgamava i suoi decreti zione nomenclature dei
delle varie
leggi, le narrazioni portentose che fogli pubblici. Abbiamo la menzio-
raccoglieva qua e là, onde alimen- ne de' fogli chiamati 3Ionilori o
tar la sua tendenza superstiziosa, MonitoreSy e presso Festo e piesso
con che la moltitudine si distrae- 33rissonio. Abbiamo la menzione
va e non faceva caso dei gran pas- delle Effemeridi, presso Gellio e
si che portavano Cesare alla supre- presso Properzio; del Cracas ( P^.

mazia dell'impero. In mancanza di Notizie di R.oma) o descrizione del-


portenti da notificare in questi fo- le cariche, impiegati ad ammini-
gli, forse talvolta si riferivano cose strazioni dello stato, delle altrimen-
triviali e indifferenti che anco suc- ti lalcrculum , presso Appiano; delle
cedevano nella città^ alle quali pe- Notizie del giorno^ delle Nolitiae,
rò si dava sempre un carattere di presso gl'imperatori giuniori (nei

I
ii8 NOT WOT
tempi d'Arcadio e Onorio si pub- lità ne' tre libri del codice Giusti-
blicavano e non diderivano dai dia- nianeo; si dissero pure maestri, ma'
ri, ed in fine dell'anno si pubbli- giuri rationarii, magistri tabidarii,
cavano le notizie dell'aniininistra- magistri kalendarii aia catalogi fo'
zione pubblica, sullo slato politico rensis; e non solo le dignità di con-
dell'impelo, con le attribuzioni di ti o senatori, ma il magistero an-
tutti gli impiegati, di che facemmo tico romano si conferiva, secondo
parola a Impero e Italia); dei gior- Festo, ai soli uomini stimati, dot-
nali di commercio detti Rationariaj tori di arti o capi d'ordine. Nel
delle notizie compendiate di culto medio evo e ne' tempi di barbarie
(redatte dai Pontefici), dette Iiidi- pochi giornali letterari si trovano,
gUamenta, e fino dei giornali del- mentre de'politici sempre se ne con-
l'asta, delti Auctionariae tabulae, e servò la specie dai tempi di Pla-
dei giornali del foro, detti Kalen- tone sino a noi, e s. Agostino si

daria forensia ovvero catalogì fo- dolse del numero delle effemeridi
renses ". politiche che circolavano a' tempi
Le nomenclature nominati de' suoi, e della loro cattiva qualità.
fogli pubblici combinano con 1* an- Né solo i fogli periodici, ma le cro-
tica età, non con quelle de* fo- nache, i diari, i commentarii e le
gli pubblici del medio evo roma- notìzie diurne formicolarono tanto
no, ossia de'tempi d'Alcuino fino a ne'secoli piti ignoranti, che sembra
noi, che dividonsi in politici, lette- non aver avuto gli uomini diversa
tari od ecclesiastici, e a'ebbero in applicazione, che di scrivere o tra-
numero esorbitante e rivalizzarono scrivere queste materie; Tutte le
tra di loro, assumendo le più stra- biblioteche ridondano di questi co-
ne e stravolte nomenclature per dici cron-istorici, di questi diari, che
distinguersi. Alcuni rigettando Teti- poi hanno proseguito e si sono me-
niologia della parola Gazzetta, dal- glio classificali dopo l' invenzione

la moneta veneziana di questo no- della stampa. Senza di questi aiiiti

me, deducano la sua origine dal- il Baronio, il Tiraboschi, il Mabil-


la parola ebraica zgao^ messaggiere, lon, il Dumont, il Cancellieri , il

e sono anche oggi alcuni gior-


vi cardinal Fea, e tanti altri
Mai, il

nali chiamati Messaggiere; né sem- uomini grandi ed eradili, non avreb-


bra strano di dedurre l'origine dal- bero fatto quelle vaste ed utili fa-
la parola persiana Gaza, cioè pre- tiche, che ci guidano ne'piìi oscuri
Uosa suppelleXy e Gazzetta, parva Testiboli dell'antichità. Dopo la slam-
Gaza, volendo indicare che le no- pa, cronache o le notizie politi-
le
tizie politiche, benché compendiate, che si trovano senza molte varian-
sono sempre una gradita suppellet- ti, e forse con maggior sincerità,
tile. L'ofìicio dei redattori è stato poiché l'era della slampa precorse
sempre onorato dagli antichi. Giu- l'era letteraria, e gli uomini trova-
lio Cesare destinò un senatore alla rono migliori occupazioni, che per-
redazione degli atti diurni, e gli al- dersi a scrivere, rescrivere e tra-
tri redattori si onoravano coi tito- scrivere le notizie del giorno. Pri«l
li di cónti, comiles acluarìi, comi- ma della stampa era non solo in-
tes scrìnariiy comites latevculenses, finito il numero de' redattori delle
parlandosi de'loro privilegi e quii- cronache e dei diari, ma infiniti^-
-, ,

NOT NOT 129


stfno era quello degli amanuensi mato e titolo, uscirà un solo gior-
die interpolavano e viziavano non nale officiale. Il nuovo foglio sarà
solo gli originali, ma li riproduce- pubblicato tutti i giorni, tranne le

vano con diverse nomenclature, ren- domeniche, gli altri giorni festivi, e
dendo con ciò confusione, inventan- il mercoledì d'ogni settimana fino ,

do cose portentose per sorprender che in questo ultimo giorno non


i curiosi a loro prò fìtto. Il peri odi venga fissato un corso postale. Che
srao ossia giornalismo ai nostri gior- la gazzetta di Roma avrà due par-
ni occupandosi de omnibus rebus, ti; offiziale l'una, e l'altra non of-
et de quibusdam aliis^ ha acquista- ficiale. Essa uscirà in sesto grande.
to un' estensione veramente mon- 1 prezzi di associazione vengono fis-

diale, ed una potenza maggiore de- sati a paoli 25 per trimestre in


gli eserciti, de' cannoni e del va- Roma, e a paoU 28 per le provin-
pore, come si esprime il eh. avv. cieed all' estero franca di posta.
Stefano Camilli nell'erudito artico- Uscendo ancora nel mercoledì, il
lo : / periodici^ i periodi'sti ed il prezzo di associazione verrà aumen-
periodisnio, pubblicato daW Album tato in proporzione di un sesto ".

giornale romano, num. 28 e 29 del- Tutto egregiamente venne effettua-


l'anno XIV. to, riuscendo la nuova Gazzetta di
11 Diario di Roma e le Notizie Roma pifi copios!i e importante,
del giorno, hanno cessato di pub- perciò gradita, anche per la miglio-
blicarsi nel gennaio 1848; cioè il re qualità di carta e caratteri. Pel
primo col n.° 4 ^^* i^ detto, le se- moto-proprio de' 29 dicembre 1847,
conde col n.° 2 de' 1 3 gennaio stes- il Pontefice stabilì, che al ministe-

so. In luogo di tali due giornali è ro dell'interno appartiene la supre-


stato sostituito altro foglio periodi- ma direzione del giornale officiale
co, col titolo di Gazzetta di Roma. di Pioma; e da lui altresì dipende
Rammentiamo che al citato artico- la censura degli altri giornali e della
lo Diario m Roma, parlammo an- stampa periodica, a forma delle leg-
cora di altra Gazzetta romana^ che gi emanate in proposito.
grimperiali francesi incominciarono NOTO (iVeten). Città con resi-
a pubblicare in Roma 5 aprile
a' denza vescovile nel regno delle due
»5 1808, benché si proseguissero i Dia- Sicilie, nella provincia della Valle
"^ ri, ì quali restarono sospesi a' 6 minore di Siracusa, da cui è lunge
luglio 1809. Quindi nel primo di 6 leghe^ capoluogo di distretto è
tal alla Gazzetta romana suc-
mese di cantone, deliziosamente situata
cesse il Giornale di Campidoglio, sopra un' altura che domina una
egualmente per ordine del governo ricca valle, presso la riva sinistra
francese. L'odierna nuova Gazzetta del Noto e della sua foce nel ma-
di Roma si è principiala a pubbli- re Ionio; altri geografi la pongo-
care col n.° I, lunedì i^ gennaio no sulla sinistra riva dell' Eloro al
1848, fregiata dello stemma del nord- ovest del promontorio Pachi-
Papa regnante. Preventivamente era- no. Dopo essere stala distrutta nel-
no stati autorizzati dal superiore l'orrendo terremoto del 1690 fu
governo i due nominati periodici vagamente ricostruita a qualche pic-
ad annunziare la loro cessazione, e cola distanza del suo primo luogo.
che « cambiando redazione, carta, for- Molti sono e ben architettnti i pa-
voL. xtvin. 9
i3o NOT NOT
lazzi, le ampie vie mettono capo di Casanuova arcidiocesi di C»pua,
ad una piazza ben ornata. Elegan- già canonico di quella metropolita-
ti sono le chiese : la cattedrale con na, indi teologo e priraicero delia
battisterio è sotto l'invocazione di medesima, rettore del seminario e
s. Nicola di Cari arcivescovo di Mi- promotore fiscale della curia arci-
ra, venerandosi in essa tra le reli- vescovile.
quie corpo di s. Corrado eremi-
-il NOTTURNO, Nocturmis. Terza
ta. Vi sono altre chiese, conventi, parte del Mattutino (Fedi)^ la qua-
monasteri, confraternite, un celebre le anticamente gii ecclesiastici divi-
ospizio de'poveri, un collegio ed il devano in tre parti, che avevano
seminario. La famiglia Astuto pos- correlazione colla notte de' soldati
siede un museo archeologico, numis- svegliatori, poiché gli antichi cri-
matico , e di iiaturaU meraviglie stiaui compartivano la notte a gui-
tratte dai tre vulcani del reame, sa de' soldati in tre vigilie, in o-
con rare medaglie greche, romane gnuna recitavano un solo notturno,
e moresche. A due leghe di distan- lodando il Signore per tempo e
za si vedono gli avanzi dell' anti- riserbando le laudi per la mattina,
chissiraa Nea^ Nectum^ Netum o Nee- La Chiesa poi, come pietosa e in-
tuni, onde venne alla parte sud- dulgeute madre, vedendo intiepidi-
est dell'isola di Sicilia il nome di to a poco a poco il fervore degli
Val ha Pa-
di Noto. Nel distretto ecclesiastici, concesse V unione dei
chino^ borgo con porto al sudest tre notturni, insieme colle Laudi
del promontorio celebrato da Ome- (Fedi). I tre notturni allegorica-
ro, ove esisteva la città e porto mente denotano i tre stati della
d'Odissea in cui approdò Ulisse. Vi- Chiesa, cioè naturale, legale ed e-
cini sono i templi di Apollo Libi- vangelico; perciò nel terzo si dice
stino e di Ecate. Il Papa Grego- il vangelo; oppure significano le

rio XVI colla lettera apostolica Gra- tre orazioni di Cristo nell'orto.
vissimuni sane munus^ data idibus Queste quattro parti del maltuti-
niaii i844> vi eresse la sede ve- no, cioè i tre notturni e le lau-
scovile, che dichiarò suffraganea di dij sono chiamate da Ugone di s.
Siracusa, stabilendone la diocesi con Vittore, Canticiniuni^ Inlcnipestum^
quindici luoghi, e che si dovesse Galliciniuni e Jntelucanum, giusta
stabilire l'episcopio. 11 capitolo lo la divisione della nòtte. Nei giorni
compose della dignità del preposi* ferialisi recita un solo notturno
to, di dieci canonici comprese le con dodici salmi, perchè una sola
prebende del teologo e penitenzie- volta apparve ai monaci l'angelo
re, di otto beneficiati e di altri cantando dodici salmi, e terminan-
chiericì. Al proposito fu assegnata doli ognuno coll'antifona Alleluja,
la cura della cattedrale. Ogni ve- come racconta Cassiano , Instit.

scovo fu tassato ne'libri della carne- coenoh. 1. ^^ questa vi-


2, e. 4*
ra apostolica in fiorini 253, essen- sione facendone menzione anche il
dosi assegnato per mensa vescovile sinodo Turonensc, ordinò poscia
2400 scudi romani. Gregorio XVI che si dovessero recitare ne* giorni
quindi nel concistoro de'22 luglio ferialidodici salmi; e s. Gregorio
1844 primo vescovo l'at-
dichiarò VII, con decreto, dichiarò doversi
tualc monsignor Giuseppe Mendilto osservare lo stesso rito. Tre dun-
,

NOV NOV i3i


quc sono i notturni distribuiti nel re Carlo Alberto dichiarò che al
corso della settimana, ciascuno di circondario e provincia Novara di
essi è composto di tre salmi ed si restituissero i mandamenti di
altrettante lezioni e responsorii, on- Biandrate e Borgovercelli, di Lo-
de meditiamo le tre divine perso- mellina , Pallanza, Ossola e Val-
ne, ed insieme tre tempi della i sesia. una muraglia ba-
Cinta da
Terginità sacratissima di Maria, a- stionata preceduta da una fossa
,

vanti il parto, nel parto e dopo il e difesa da un castello, è una del-


parto, e la medesima pia medita- le più cospicue e principali città

zione cade nel numero delle lezio- deU'Insubria . Sonovi alcuni bei
ni e de' salmi di prima, terza, se- palazzi, distinguendosi per ricchez-
sta, nona. Vedi Lezioni e Uffizio za e maestà quello de' Bellini. Ha
DIVINO . Gli antichi cristiani sole- bellissima piazza d'armi, caserme
vano nella notte precedente al gio- assai vaste e deliziosi passeggi. La
vedì santo e nelle due seguenti cattedrale basilica è sacra alla Bea-
recitare nelle chiese Tuffizio detto ta Vergine Assunta, con battisteiio
perciò Notturno o delle tenebre, e e bellissima torre, ed è buon edifi-

benché ora si dica di giorno glie- zio : tra le insigni reliquie vi si

ne sono rimaste le denominazioni, venerano i corpi de' ss. Lorenzo


argomento trattato nel voi. Vili, prete e martire, che vi predicò la
p. 2o4, 3o4 e 3i5 del Dizionario. fede, Bernardo e Agabio vescovi
NOVA AULA. SQi\e vescovile della città. Vi sono altre tre chie-
della provincia d'Asia, sotto la me- se parrocchiali, una delle quali è
tropoli d'Efeso, eretta nel V seco- sotto l'invocazione di s. Gaudenzio
lo, e vuoisi chiamata anche Teo- vescovo, collegiata, con la dignità
dosiopoli. Il vescovo Filippo fu al del preposito e dodici canonici, es-
concilio di Calcedonia. Oriens christ. sendo uno de'più magnifici templi
t. I, 709.
p. della Lombardia ; un convento di re-
NOVAE o NOBAE. Sede vesco- ligiosi, due monasteri di monache ,

vile della bassa Mesia, sotto la n)e- confraternite, due ospedali, uno ci-

tropoli di Marcianopoli, eretta nel vile, l'altro militare, monte di pie-


V secolo. Ne furono vescovi Petro- tà, e cospicuo seminario. Nel sob-
nio, Secondino e Pietro. Oriens borgo quattro chiese parrocchiali
christ. t. I, p. 1221. sono chiamate sussidiarie. Avvi pu-
NOVARA {Novarìen). Città con re due collegi, uno de'quali in cu-
residenza vescovile Piemonte,
nel ra de' gesuiti, una casa degli obla-
degli stati sardi, capoluogo della ti di s. Carlo, altra de' filippini;
divisione, della provincia e del man- gli stabilimenti delle orfànelle, del-
damento dei suo nome, a ^^o mi- l'orfanotrofio, l'istituto di arti e
glia da Torino, 10 da Vercelli e mestieri formato in due convitti
20 da Milano, posta in luogo e- maschile e femminile fondali dalla
minente, sulla sinistra della Mora, contessa Tornielli ; un bel teatro
che si riunisce in vicinanza all' A- e diverse fabbriche. Pvinchiude mol-
gogna, in mezzo ad ampia e uber- timonumenti d'antichità, special-
tosa pianura. È sede d'un tribu- mente presso la cattedrale. E pa-
nale dipendente dal senato reale tria del famoso oratore Caio Al-
di Torino. Nel novembre 1847 il buzio Silone, del secolo d'Augusto;
i32 NOV NOV
(ìi Dulcino d'infelice fama pe'suoi mi cittadini, onde per loro discor-
errori, onde fu condannato a mor- die L'oll'altra possentefamiglia dei
te nel i3o7 (al modo dello a Dul- Bruscali, la città patì gravi vicen-
cimsTi, ove per errore di slampa de. Fatta suddita dei Visconti signo-
si disse di Navorra); di Pietro ri di Milano, ne seguì le vicende :

Lombardo celebre teologo del se- la signoreggiarono pure i duchi


colo XIII, e vescovo di Parigi; dei di Parma. I francesi vi presero
cardinali Ardicino della Porta se- Lodovico Sforza nel i5oo: nel i5i2
niore, Ardici no della Porta giunìo- assediandola, vi furono sconfitti da-
re, e Giovanni Cacciapiatti ; di mol- gli svizzeri nelle sue vicinanze, pen-
li valorosi capitani, di diversi in- titi di avergli dato nelle mani det-
dividui delle famiglie Caccia, Bru- to duca, e nel i5i5 gli scacciarono
sciali e principalmente de'Torniel- da Novara. Allorché i francesi vi
li,come diremo a Ottoboni, par- furono assediati dai veneti e dagli
lando di Vittoria Tornielli madre Sforzeschi, sostituirono nella valu-
del Papa Alessandro Vili, per non ta monete di rame a quelle di
le

dire di altri uomini illustri. argento. Un tempo soggiacque an-


Questa città, l'antica Novaria, cora alla signoria de'Farnesi. Fu
Nova Aracy o Nova Ara, detta presa dal principe Eugenio nel-
così da quelli che ammettono qui l'anno 1 706, dal maresciallo di Coi-
il sacrifizio fatto a Venere da El- gny nel 17 12, e poscia ancora
tio suo figlio, che gli die tal no- dai francesi nel 1796 e nel 1800.
me. Fu compresa nella Gallia Tras- Riunita al regno d'Italia, Novara
padana al nord posta da Tacito
,
divenne il capoluogo del diparti-
nel rango delle sue città muni- mento dell'Agogna. Novara seguì i

cipali, quantunque altri autori la destini del Novarese, antico paese


diano agi' insubri , essendo di di- d'Italia nel Milanese-Sardo, diviso
versa opinione sull'antica fondazio- in alto e basso, formante il primo
ne, che pure concedono agli etruschi la provincia di Pallanza, ed il se-
e che Plinio dice fabbricata dai galli condo la provincia di Novara. Fu
vocontini, fu spesso il teatro della, ceduta alla Savoia pel trattato di
guerra. Fu popolosa e ricca fino dal Vienna del 1736, e riunita alla
tempo de' romani, e Giulio Cesare repubblica 1800, e
italiana nel
la innalzò al rango di colonia ro- quindi al regnoi8o5,
italico nel
mana. Le guerre la rovinarono e nel 181 4 ritornò sotto il dominio
desolarono in più occasioni. Sos- della casa di Savoia. Vedasi F. A.
tenne un forte assedio contro Ar- Bianchini, Compendio storico di
duino re d'Italia a favore dell' im- Novara^ 1828. Carlo Morbio,
ivi

peratore Enrico II. Nel 1 1 1 o, al Storia di Novara dalla prigionia


tempo Enrico V, fu tra le pri-
di di Lodovico Sforza i sino alla do-
me città lombarde a prendere le mìnazione de' Farnesi ^ Vigevano
armi contro quell'augusto, il qua- i83i.
le la punì con saccheggio e incen- La sede vescovile fu eretta nel

dio. In tempo della lega lombarda IV secolo, suffraganea dell'arcive-


concorse essa pure alla edificazione scovo di Milano, dal quale fu da
d'Alessandria. Un tempo la domi- Pio VII separata nel 18 17, e dichia-
narono i Tornielli, suoi potentissi- rata suffragauea di Vercelli. Il pri-

I
NOV NOV i33
mo vescovo Gaudenzio d'Ivrea^
ili 8. ce donazione di alcune terre alla
ei'udito da s. Eusebio nella fede, in* chiesa di s. Gaudioso. Nel 962
timo di s. Ambrogio, che gli pre- Pietro II, cui Ottone I restituì l'i-

disse questo vescovato, e ordinalo sola di s. Giulio (già sede del


nel 397 dal successore s, Simpli- principato de* vescovi di Novara ),

ciano ; edificò la sua chiesa collo tolta da Berengario li; nel 965
zelo e colla santità, e mori nel 4^7 Opoldo o Aupaldo Toruielli, a cui
nonagenario. Gli successe subito s. Ottone I confermò le concessioni
Agabio novarese, discepolo de' ss. de'precedenti, essendo intervenuto
Lorenzo Alpozzo e Gaudenzio, elet- alla sua coronazione in Roma; nel
to da questi, e mori nel 44? dopo 996 Pietro IH Tornielli che ot-
aver governato con egual zelo e tenne da Ottone III la conferma
santità del predecessore. Indi furo- de' privilegi, e da Enrico li la re-
no vescovi, nel 44? Diogene disce- stituzione di quanto aveva usurpa-
polo del precedente, nel 449 ^^^' to Arduino; nel 1026 Gualberto
scenzio, nel /^5i Simplicio o Sim- che donò beni ai canonici dell' i-
pliciano che intervenne al sinodo sola di S.Giulio; nelio34 Ripran-
di Milano, nel 4^^ s. Maromio do amministratore, vivente il pre-
morto martire in Colonia, nel 471 decessore; nel 1048 Oddone II che
Vittore al cui tempo Teodorico re intervenne al concilio di Nicolò II;
de' goti invase l' Insubria, nel 49^ nel 1075 Alberto ucciso dal conte
Onorato, nel 5oo Pacaziano, nel di Blandrata, per cui Enrico IV
529 Opilio, nel Ambrogio I,
548 nel 1078 v'intruse Anselmo, cui nel
nel 5^0 Ilario morto nel 553, nel 1090 successe l'altro intruso Eppo-
587 nel 610 Spettabile,
Agnello, ne, ambedue scomunicati dal Papa.
nel 6i5 Marcello, nel 627 Severo, Nel iii6 Riccardo, nel 1122 La-
nel 640 Lupicino, nel 65o Probino, tifredo che riunì nel claustro i

nel 657 Virginio, nel 660 Flavia- canonici dispersi per la città, fece
no, nel 670 Pampronio, nel 679 ottime leggi, ed ottenne privilegi
Graziano che fu al sinodo romano pei successori e pei canonici da
di s. Agatone^ nel 685 Probo, nel Innocenzo Nel 11 53 Guglielmo
II.

690 Laureolo, nel 700 Leone, nel Tornielli nobile di Novara, otten-
708 Ambrogio li, nel 717 Grazio- ne un privilegio da Federico I,
soj nel 731 Benedetto, nel 733 seguì lo scisma dell'antipapa Vit-
Pietro, nel 74 1 Sicardo, nel 751 tore V, scomunicato perciò e de-
Tito, nel 781 Attone, nell'Si i posto da Alessandro III, e Federi-
s. Adelgisio della stirpe degli anti- co I nel 1 168 gli sostituì Gugliel-
chi re longobardi. Neir849 Oddo- mo Faletli intruso. Nel 1172 Bo-
ne, neir 852 Dotterminio, neir879 nifacio che fu al concilio di Late-
Nottingo,neir889 Lamberto, nel- rano III; nel 1192 Ottone o Od-
r89o Ernulfo, neir89i Gandolfo, done III Casah; nel 1196 Pietro
neli'898 Leuterio, nell' 899 Gari- IV Verolla, già canonico della cat-
baldo, nel 918 Dagilberto Pio che tedrale, ch'ebbe vertenze col capi-
donò beni ai canonici col peso di tolo.
alimentare i poveri in diverse e» Nel 1 2 o Gerardo Sessìo^ eletto
1

poche. Nel 946 Rodolfo, in riguar- da Innocenzo III, che poi lo creò
do del quale Lotario re d'Italia fe- cardinale e vescovo d' Albano, col-
i34 NOV NOV
)a ritenzione dell' nmministrazionc fatto da Giovanni XXII per avere
di Novara ( i cardinali hanno le rinunziato la porpora
antipapa dell*
loro biografie). Gli successe nel 127.4 Nicolò V, traslato a Milano conti-
Odelberlo Tornielli nobile di No- nuò ad amministrar Novara sino
vara, già prevosto di s. Gauden^ al i34i. Gli successe fr. Gugliel-
zio , difese la chiesa contro gli mo Amidano di Cremona,, insigne
usurpatori, e ne fu benemerito. teologo e giureconsulto, priore ge-
Quindi nel i237 0Idone Tettone; nerale degli agostiniani ; costruì u-
nel 1240 Odelmario, naorto nel- na munitissima fortezza, rifece di-
l'isola di s. Giulio; nel i25o Si- versi edifizi , ampliò il convento
gebaldo che celebrò il sinodo nel- degli agostiniani, ingrandì ed ornò
r episcopio nel iiSj , lodato pa- r episcopio, altro fabbricandone nel-
store. 11 capitolo nel 1272 elesse r isola di s. Giulio ed altro in Ve-
Guido Pinzio, e confermalo da Gre- spolato. Zelante pastore, vegliò sul-
gorio X. Dopo otto anni di sede la condotta de' chierici, pubblicò gli

vacante, nel 1287 fr. Englesio Ca- statuti della cattedrale, e pacificò
A n gel ucci di Novara fran-
va Ila zio o i guelfi coi ghibellini, lasciando di-
cescano. Matteo Visconti eletto dal verse opere. Nel i357 Oldrado ;
capitolo in contesa con Enrico ar- nel i388 Pietro Filargo de' mino-
ciprete di Novara, benché non ap- ri, traslato da Vicenza, indi nel
provato dal Papa, volle esercitare i4o2 a Milano; ottenne dall'im-
l'autorità vescovile e mori intruso peratore Venceslao la conferma dei
nel 1296. Papiniano della Rovere privilegi della chiesa di Novara, in
nobile torinese, cappellano o udi- un al titolo di principe del sacro
tore di rota di Bonifacio Vili, impero, poi cardinale e Papa /iles-
questi lo nominò a succederlo, dili- Sandro V
(f^edi). Giovanni Capo-
genlissimo dell' ecclesiastica disci- gallo romano benedettino gli succes-
plinaj la restaurò nel clero, cele- se, trasferito da
Belluno e Feltre,
brò il sinodo nel 1298, e consacrò facondo oratore, come mostrò nel
la chiesa di s. Gaudenzio. Per sua concilio di Pisa, per 1' elezione del
traslazione a Parma, nel i3o2 da predecessore. Nel i4i3 Pietro De-
Venezia fu qui trasferito Bartolo- giorgi detto Petrosino di Pavia, già
meo Quirini veneto, poi vescovo di di Tortona nell' episcopio ricevet-
:

Trento. Nel i3o4 Uguccio Borro- te Martino V reduce da Costanza,


meo di Vercelli, che assistendo alla che lo trasferì a Genova. Nel 14*29
coronazione di Enrico VII, ebbe Bartolomeo Visconti Scaramuccia,
confermati da lui i privilegi in un fatto anticardinale dall' antipapa
al titolo di conte di Novara: pro- Felice V, contro Eugenio IV, a cui
mulgò gli statuti pei canonici di s. danno avea cospirato : le importan-
Giusto, fu zelante della disciplina ti sue notizie sono nel voi. IV,
ecclesiastica, istituì quattro cappel- p. i58, iSg e 160 del Dizionario.
lanie nella cattedrale, in s. Gauden- Nel 1458 Giacomo Filippo Cribollo
zio, in s. Giulio e in s. Giuliano ; milanese; nel 1466 Bernardo del-
donò molti vasi d'argento a diver- la Rovere di Parma; nel 1468
se chiese, e fu benefico coi poveri Giovanni Arcimholdo poi cardinale;
e coi monasteri. Nel i33o Giovan- nel 1484 Girolamo Pallavicino di
ni Visconti de' signori di Milano, Parma amministratore, al cui lem-
NOV NOV i3f)

no assai soffii la chiesa di Novara na, pubblicò nel sinodo sante leg-
dagli svizzeri e dal duca di Milano. gi, ornò e rese più comodo V epi-
Divennero amministratori nel i5o4 scopio, donò alla cattedrale preziosi
il cardinal Ascanio Maria Sfor- paramenti ed arredi, fu traslato in
za, nel i5o5 il cardinal Federico patria, e la morte di Gregorio XIV
Sanseverino, i5ii il cardinal
nel impedì che l' onorasse della porpo-
Matteo Schiner, iSiy il cardi- nel ra. Nel iSgi Pietro Martire Pon-
nal Antonio del Monte, che otten- zonio cremonese, poco visse. Nel
ne dal re Francesco I un diploma i5g3 Carlo Bescapè nobile mila-
confermativo de* privilegi. nese, generale de' barnabiti, insigne
iVel i525 per cessione del pre- giureconsulto, confessore e nunzio
cedente divenne vescovo Ermete di s. Carlo a Filippo II ; zelantis-
Stampa di Milano, che morendo simo pastore, celebrò più sinodi, fu
nell'istesso anno, gli successe Gio. autore della Novaria sacra, de e-
Angelo Arcimboldo milanese, che piscopalis officiì, de immunilate ec-
ricuperò molti diritti della chiesa clesiastica, de metropoli Mediola-
e fece confermarli da Carlo V, in- nensi : mori santamente, venne a-
di traslato a Milano. Nel i55o il scritto tra i venerabili, e sepolto in
cardinal Ippolito ù' Este ammini- s. Marco nella cappella di s. Fe-
stratore; i553 il cardinal Gio-
nel bronia da lui magnificamente edi-
vanni Moìoni che fece molli decreti ficata, indi trasferito nella catte-
pel culto divino e pei costumi dei drale. Nel 161 5 Ferdinando Ta-
chierici, benemerito di molti mo- Berna cardinale, lodato per somma
nasteri: per sua rinunzia, nel i56o diligenzae prudenza. Nel 1619
il cardinal Gio. Antonio Serbellonì, Volpiano Volpi di Novara erudito
che istituì il seminario, celebrò il e pieno di cognizioni, segretario dei
sinodo, confermò gli statuti di s. vescovi e regolari, che Paolo vo- V
Gaudenzio e fu zelante pastore. Gli leva creare cardinale, se non mo-
successe nel i5n^ Romolo Archin- riva, e Urbano Vili lo fece mag-
to nobile milanese, insigne per vir- giordomo, onde ne parlammo già
tù, illustrò la diocesi con esse, ten- nel voi. XLI del Dizionario. Nel
ne il sinodo e perfezionò il semi- 1629 Pietro Volpi coadiutore sino
nario. Nel iSyG Girolamo Ragaz- dal 1622 e nipote del precedente;
zoni veneto, già di Famagosta, vi- nel i636 Antonio Tornielli di No-
sitatore delle chiese d' Italia, poi vara, referendario di segnatura, se-
traslato a Bergamo. Nel 1577 Pom- gretario de' vescovi e regolari, vice-
ponio Cotta Milano, uditore di
di gerente di Roma, ove morì d'apo-
rotaj nel 1^79 Francesco Bosco, plessia nel i65o, e fu sepolto in s.
già di Perugia, protouotario apo- Maria d'Araceli. Gli successe Bene-
stolico, governatore di varie città detto Odescalchi, ottimo vescovo,
della Chiesa, che prescrìsse i rego- che fatto cardinale rinunziò al fra-
lamenti pel seminario, ed altro ne tello, poi divenne Innocenzo XI
istituì nell'isola di s. Giulio, eri- (Fedi). Nel i656 Giulio Maria O-
gendo la prebenda teologale; me- descalchi di Como benedettino, che
ritò di essere sepolto nella catte- governò con massima pietà e pru-
drale da Carlo Borromeo. Nel
s. denza. Nel 1667 Giuseppe Maria
i585 Cesare Spaciano di Cremo- Meraviglia milanese, generale dei
4

i36 NOV NOV


Ivarnobiti, piissimo, autore di dotte Giuseppe Morozzo^ colla ritenzione
opere. Wel 1688 Innocenzo XI fe- del titolo arcivescovile che avca, ni-
ce vescovo Gianrtbaltista Visconti pote di monsignor Bertone; nel
milanese, dotto barnabita; nel 1 7 1
1826 celebrò e stampò il suo si-
Giberto Borromeo^ già patriarca di nodo, e Gregorio XVI lo fece vi-
Antiochia, colla ritenzione del titolo, sitatore apostolico di tutto il clero
poi cardinale ; sepolto iu s. Marco regolare negli stati sardi di terrafer-
nella cappella di s. Carlo Borromeo, ma : delle sue grandi benemerenze
nel 1801 fu trasferito in cattedrale. e governo, trattammo alla sua bio-
Con questi nell' Italia sacra d' U- grafìa, ove riportammo notizie in-
ghelli, t. IV, p. 689, si termina la teressanti Novara e la diocesi. Ac-
serie de' vescovi , che compiremo crebbe il culto de' santi della chie-
colle Notizie di Roma, e col can. sa Novarese; ottenne la croce ar-
Cima, Serie cron. de* vescovi di civescovile per sé e per tutti i ve-
Novara^ p. lyS. scovi di Novara, e la regia decora-
1741 Bernardino Rovero di Cor- zione dell'Assunta a tutti i canonici
tanze d* Asti cappuccino, traslato della cattedrale, avendo a tutti i

da Sassari, morì nel 174? "^^ capitoli aumentate le rendite e cre-


palazzo proprio di Trecate. 1748 sciuto il lustro. Fu decorato del
Giambattista Baratta di Possano grado di cavaliere dell'ordine su-
filippino, morto in Macerata recan- premo della ss. Annunziata e di
dosi alla sua chiesa. 174^ Ignazio quello di s. Gennaro. Abbiamo :

Rovero Sanseverino di Torino, già Delle sacre cerimonie^ trattati pro-


governatore di Sabina, Città di posti dal cardinal Morozzo arcive-
Castello e Fano, istituì sua erede scovo vescovo di Novara^ principe
la cappella di s. Agabio. 17^7 di s. Orta e Vespolate^ al
Giulioy
Marc' Aurelio Balbis Bertone di ven. clero dellasua diocesi^ Nova-
Chieri, cancelliere dell' ordine della ra 1827. Per sua morte Gregorio
ss. Annunziata, celebrò nel 1778 XVI nel concistoro de' 27 gennaio
il sinodo. Sotto di lui nel 1789 1843 dichiarò vescovo l'attuale
a* 27 aprile segui la traslazione del monsignor Giacomo Filippo dei
corpo di s. Agabio, coli' intervento marchesi Gentile di Genova, già
dell' arcivescovo di Torino, de' ve- abbate dell'insigne collegiata di s.

scovi Acqui e Vigevano, del re


d' Maria del Rimedio, esaminatore si-

e regina di Sardegna, laonde d. nodale e regio elemosiniere di Geno-


Gaudenzio Locali pubblicò in Ver- va. Suo degno vicario generale è il

celli Istruttiva narrazione di aU


: dotto canonico preposto d. Pietro
cune memorie della vita di s. Aga- Scavioi, autore della Theologia mo-
bio e de vescovi successori. 1795 ralis universa ad usuni clericoruni
Carlo Luigi Buronzo del Signore di dioecesis Novariensis , che meritò
Vercelli, traslalo d'Acqui, indi a To- già la terza edizione, e gli encomi
rino. 1 797 Vittorio Filippo Melano degli Annali delle scienze religio-
di Portula di Cuneo, trasferito da se, serie seconda, voi. V, pag. 3,
Cagliari, e secondo 1' ultima volon- scritti dal celebre gesuita p. G.
tà nel 181 3 dovea essere sepolto Perrone sommo in detta scienza.
nel cimiterio comune a s. Nazzaro Il capitolo si compone delle di-
da lui benedetto. 1817 cardinal gnità dell' arcidiacono e dell' ar-
NOV NOV i37
ciprete, di quindici canonici com- stretto amicizia con lui, potè forlo
prese le prebende del teologo e ordinare primo antipapa , e ritor-
del penitenziere, di nove beneficiati nato nell'Africa vi fece rinascere gli
chiamati coristi, di quattro ostiari e errori de' 31ontanisii (Fedi), ed eb-
di altri preti e chierici. La cura della be l'ardire d'insegnare che il sagra-
cattedrale è afljdata al detto arci- menlo della penitenza era inutile
prete e a due coadiutori eletti per per la remissione de' peccati, e che
concorso e approvati dal vescovo. le seconde nozze erano criminose :
La diocesi è ampia e contiene mol- s. Cipriano lo combattè, e fu con-
tissime parrocchie. Ogni nuovo ve- dannato da tutte le chiese d'oriente
scoTO è tassato di 800 fiorini, con e d'occidente. Novaziano eccitò il
iy,ooo scudi di rendita. primo scisma che straziò la Chiesa,
NOVATORE. Così chiamasi co- ed allo scisma aggiunse l'eresia, in-
luiche insegna una nuova dottri- segnando:I." che non bisognava am-

na in materia di fede. La Chiesa mettere all'assoluzione quelli che


cristiana ha sempre fatto professione avevano peccato mortalmente dojK)
di non seguire altre dottrine che il battesimo, di qualunque natura
quelle che le furono insegnate da fosse il loro errore, e quelli che per
Gesù Cristo e dagli apostoli, e per timore de' tormenti erano caduti nel-
conseguenza ha condannati co-
es'sa la persecuzione; 2." che bisognava
me eretici coloro che vollero cor- jibattezzare quelli che aveanola stessa
reggerla e farvi dei cambiamenti. fede del Papa s. Cornelio, e rimet-
Fedi il Bergier, Diz, teoL ^ ed il tere la i4 della luna come
Pasqua a'

p. Cappellari poi Gregorio XVI, gli ebrei; 3." che le seconde nozze
// trionfo della santa Sede e della erano cattive ed illecite , rinnovan-
Chiesa contro gli assalti de'novaio- do altresì molti errori de' monta-
rijcombattuti e respinti colle stes- nisli, laoride fu costui, secondo al-

se loro anni. cuni, e non Novato, che diede il suo


NOVAZIANI, Novatiani. Eretici nome agli eretici novaziani : le sue
che presero anco il nome di Cata- opere nel 1728 furono pubblicate
ri o Pwn, discepoli e seguaci di No- in Londra, per cura di Jackson.
vato e Novaziano. Novato iniquis- Nel 254 s. Cornelio scomunicò in
simo sacerdote della chiesa di Car- un concilio romano Novaziano etl
tagine nel terzo secolo, per evitar i suoi seguaci; e s. Celestino I del
la punizione de'suoi delitti,, gettossi 4^3 non potendo tollerare che i
nel partito di Felicissimo diacono novaziani tenessero ancora molte
della stessa chiesa, e si fece oppo- chiese aperte in Roma, confinò Ru-
sitore di s. Cipriano (Fedi), sotto sticola, loro ultimo vescovo, in una
pretesto che non era abbastanza in- vile casa, e gli proibì di tener piti

dulgente verso quelli che doman- adiuianze co* suoi settari. Novazia-
davano la penitenza , dopo essere no condannato nel concilio
fu pure
caduti per la persecuzione nell'ido- di Cartagineed in molti altri, e
latria. F. Lassi. Portatosi in Roma combattuto da s. Cipriano, da s. Eu-
vi trovò Novaziano [Vedi), sacer- logio patriarca d' Alessandria, e da
dote ambizioso e malcontento per- quasi tutti i padri suoi contempo-
chè nel 254 gli avevano preferito ranei, e dopo di lui fino al VI se-

s. Cornelio al pontificalo,. Avendo colo. Gli eretici novaziani spinsero


-
,

i38 NOV NOV


rcrroi'c fino a togliere alla Cliiesa to nella sua antica abbazia vi fu
tutto il poleic di legare o eli assol- sepolto avanti Y altare maggiore
vere; esortavano i peccatori a pe- della chiesa.
nitenza,mentre toglievano loro ogni NOVENA , Sacrutn novendiale,
speranza di essere ricevuti nel grem- Supplicatio novendialis. Spazio di
bo della Chiesa. Il concilio di Nicea I nove giorni continui , ne' quali si

fece de' regolamenti per forma


la fanno delle divozioni e preghiere
del loro ricevimento alla comunione appositamente composte in onore
cattolica. In occidente sussistettero della ss. Trinità, di Gesù Cristo,
fino a s. Leone I , e neiroriente fino dello Spirito Santo, della Beata Ver-
al VII secolo. gine, dei ss. Angeli e dei santi in
NOVAZIANO, Antipapa. V. No- preparazione alle loro feste, o per
vAziANi e Antipapa I. implorare il loro soccorso ne' nostri
NOVELLI Arnaldo, Cardinale. bisogni. Sono accompagnate queste
Arnaldo Novelli guascone di nasci- novene, secondo che sono pubbli-
ta, o più probabilmente della con- che o private, da messe, prediche o
tea di Foix, monaco cistcrciense di sermoni, da oblazioni, da austerità,
professione, e poi abbate di ^ Fon te da limosine, da sacri pellegrinaggi
freddo, per la sua morigeratezza e e da altre pie pratiche. Le novene
specchiato costume, singoiar pietà, o supplicazioni Novendiali (Fedi),
prudenza ed eccellente dottrina cioè di nove giorni, furono usate dai
Clemente V l'ebbe in gran conto pagani nei Funerali (Fedi), e ne
e nel i3o5 lo fece vice-cancelliere parlai pure a Fepja, con che onora-
di s. Chiesa, e gli die con altri la vano l'esequie de' morti, ed giuo- i

commissione di riformare i mona- chi che in tale tempo facevansi si


ci di Grandemont, per cui stabih chiarhavano ludi novendiales ed i
alcune leggi ch'ebbero la sanzione sagrifizi novendialiaj e siccome ad
Indi a*i8 o 19 dicem-
apostolica. imitazione de' gentili i primi cri-
bre i3io lo creò cardinale prete stiani celebrarono talvolta esequie
di s. Prisca e legato in Inghilter- novendiali, per quanto solo riguar-
ra, dove si condusse con Arnaldo dava le cerimonie civili, riprovan-
vescovo di Poitiers poi cardinale, done il superstizioso , tuttavolta s.

per riconciliare i baroni del regno Agostino nelle sue questioni sopra
con Edoardo II. Nel tempo slesso la Genesi non sembra che le ap-
trattò di proposito con quel sovra- provasse. Si celebrarono novendiali
no, che i beni stabili de'cavalieri esequie pei cardinali, ed ora solo
templari d'Inghilterra fossero dati pel Pupa. Il Berlendi, Delle obla-
ai cavalieri gerosolimitani, al che zioniy p. 179, parlando degli anti-
si opposero i grandi della nazione, chi anniversari de'defunti, dice che
onde il legato se ne dovette toma- ne' primi secoli della Chiesa si

ie senza aver potuto far nulla. Fi- celebrava la messa nel terzo giorno
lippo IV re di Francia gli accor- della sepoltura de' morti, pure cos'i

dò la facoltà di concedere a qua- nel giorno settimo, nel giorno nono,


lunque persona gli fosse piaciuto nel trentesimo e nel quarantesimo,
una pensione di 5o lire turonesi da in suffragio de' medesimi. Il giorno
pagarsi dalla camera regia. Morì terzo si osservava per sollecitare il

in Avignone nel iSiy, e trasfcri- riposo a' defunti; il settimo, come


NOV INOV ,39
scrive s. Agostino, septenarìus mi' festa del Natale, e con essi ricevere
vicrus propler sabbaU sacramento- il Signore ; il che diede motivo ai
rum praccìpue qiiielis indicìum estj divoti di aggiungere un altro gior-
linde merito mortnis tamquam re- no e far nove, in memoria de' no-
quiescr.ntibus exhibctur. Del nono il ve mesi che il Verbo incarnalo stet-
Durando ne rilevò così il niistero: te ueir immacolato seno della Ver-
Officium novem dìerum, ut per hoc gine. Dice inoltre che i principii di
off/cium mortuorum aniniae a poe- questa novena, con parole non oscu-
nis liberatae novem Angelorum or- re si trovano nel concilio di Tole-
dinibus associenliir. 11 trentesimo, do, celebrato nel 694, e fu praticata
secondo l'Amalario si celebra , per- dalla chiesa Toletana, la cui celebre
chè Mosè ed Aronne per trenta gior- consuetudine fu confermala coll'au-
ni furono pianti. Il quarantesimo torità di s. Idelfonso suo arcivesco-
vuole Eustrazio che la Chiesa lo ap- vo, onde si propagò per tutta la
plichi in suffragio de' defunti , in Spagna il divoto uso della novena
memoria che il Redentore dopo 4o avanti il santo Natale. Quindi pas-
giorni di sua resurrezione ascese al sò in Italia ed altrove. Il Cancel-
cielo. lieri nell'erudite Notizie intorno alla
Giustiniano I imperatore avea novena di Natale, nulla riferisce
ordinato, che hacredes non tene- di sua origine, solo che in Roma
rentur credi toribns defaneti respon- l'introdusse nella chiesa di s. Maria
dere ante novem dies ah obitu de- sopra Minerva il domenicano e servo
fiincti; ne' quali giorni gli eredi e di Dio Giacomo Colta figlio di tal
p.
tutta la famiglia vestivano a Lutto convento, il quale ho potuto conosce-

(Vedi). Il p. Menochio nelle Stuorc^ re che ivi l'istituì nel 1618 solenne-
centuria V, cap. ^o Che nelle no-
: mente, e poi si propagò per tulio
vene che si fanno
onore de'santi in l'orbe cattolico. Il medesimo Can-
non ci è superstizione, sembra che cellieri a p. 89 e io5 delle Notizie
già a suo tempo piaticavansi, senza istoriche delle chiese^ tratta della re-
però dichiararlo egli mori nel i656.
: cita di 4^ Ave Maria e 4^ bene-
Solo riporta due esempi, la nove- dizioni, dal 29 novembre al 23 di-
na che in Francia si fa al sepolcro cembre, in preparazione alla festa
di s. Marcolfo, e quella che si ce- di Natale,ad imitazione di s. Cate-
lebra in Andaino per s. Uberto ve- rina da Bologna, morta nel ilfiZ.
scovo, con particolari osservanze. 11 Dal grande ed universale profitto
Sarnelli, che morì nel 1724, nelle che si ricavò dalla novena di Na-
Leu. eccl t. IV, lett. XI : Dell'ori- tale, s'introdussero le altre novene,
gine delle sacre novene, riproducen- essendo il numero nove, numero di
do diverse erudizioni del p. Meno- lustrazioni, di perfezione e di peni-
chio, aggiunge di potersi supporre, lenza, per cui si giunge all'allegrez-
che come la Chiesa prorogò le fe- za spirituale del decimo, eh' è il

stività più celebri coW Ottava (Ve- giorno della solennità. Osserva il
di)y così introdusse il prevenire tali Sarnelli, che chiamandosi le feste
solennità con altre ottave che ser- de' santi giorni natalizi, ne' nove pre-
vono di preparazione, come avea cedenti si rappresenta tutta la loro
istituito che con particolari uflìzi vita mortale impiegata ne' combat-
per otto giorni ci preparassimo alla timenti contro il mondo, il demo-
i4o NOV NOV
nio e la carim, essendo tutta la no* fatta colla esposizione del ss. Sagra-
stra vita milizia e tentazione, e nei mento, per cui poi furono con si-

decimo si celebra il trionfo e la fe- mile rito introdotte le altre in pre-


sta; e come noi in que* note giorni parazione alle feste della ss. Ver-
gì'imitiamo nelle orazioni e nelle gine. Nella Vita della serva, di Dio
opere buone, cosi siamo partecipi Lucia Filippini^ istitutrice delle Mae-
della loro allegrezza ricevendo nella stre pie {P'edi), i57 si legge, a p.
festività le desiderate spirituali con- che pel tenero amor suo v«rso la
solazioni. Clemente XI a' 4 febbraio Beota Vergine, adoperossi per ista-
1714, colla cosUtuzione Ad confo- bilire nella città di Montellascone
vendam^ ordinò la festa di s. Giu- le sette novene che precedono le di

seppe sposo di Maria Vergine, con lei principali feste, e vide prima del
indulgenza a quelli che nella chiesa 1782 esauditi suoi desiderii. I Papi
i

di s. Ignazio di Roma interverreb* col premio delle indulgenze furono


Ijero all'esposizione del ss. Sagra- assai benemeriti della propagazione
meoto, nei nove giorni precedenti del pio esercizio delle novene, e di-
alla festa del medesimo santo. Da verse concessioni si leggono nel li-

ciò il Novaes, nella Fiia dì Cle- bro Raccolta di orazioni e pie o-


:

mente A'/, crede originale e intro- pere con indulgenze. Sulle novene
dotte le novene ad onore de' santi, scrissero , Giuseppe M. Frola De :

delle •
quali Lambertini, poi Bene- novendialibus supplicalionibus in ho-
detto XIV, dichiara non aver tro- norem sanctorum i Romae 1714-
vato memorie di altre novene pri- Rondet Sur les prieres des heures,
,

ma di questa, De canon, ss. ììb. IV, et reniarques sur l'origine des neu-
par. 2, cap. XIII, n. 8. Narra il p. vaineSy t. 5'j del Journ. eccl. de Di-
Memmi, Notizie ìstor. dell' oratorio nouarty p. 75, e t. 60, p. 175. Gio-
del p. Caravita, p. 228, che il car- vanni Gerson e Guglielmo Marlot,
dinal Giuseppe Sacripanti avendo in Hist. Renten. ap. Dan. Papebro-
edificato in s. Ignazio una nobile chium t. I, Maii, Bolland. t. I. Sa-
cappella a s. Giuseppe, dispose che verio Vanalesti, Discorsi per le

ogni anno ivi se ne celebrasse la novene y Venezia. Liguori, Brevi


festa previa una divola novena, con meditazioni distribuite per novene ^
istruzioni morali, esposizione del ss. Monza 1824. Cav. Fabi Montani,
Sagramento, recita di alcune preci, Costumi sacri roniaid , fase. 20.
discorsoa lòggia di meditazione, in l\ Tridui e Festa.
cui s' innestava alcuna virtù del NOVENDIALI. P^. Funerali, No-
santo per muovere all'imitazione, il vena, Orazioni funebri.
canto delle litanie e benedizione col NOVIZIO, Novitius. Religioso o
Venerabile. Nella festa del santo fa- religiosa che non ha ancor fatto i

cevasi la comunione, e nelle ore po- suoi votij e ch'è nel suo anno di

meridiane il panegirico in lode del prova, che chiamasi noviziato, du-


santo stesso, con infinito concorso rante quale si prova la sua vo-
il

di popolo. Nel 1723 s'incominciò cazione. Decretò il concilio di Tren-


in Roma a praticarsi nella chiesa to, che non si devono ammettere
di s. Maria in Cosmedin, la nove- i novizi alla vestizione, se non pas-
na della Natività di Maria Verdine, sata l'età della pubertà. Le regole
e fu la prima che in Roma tosse generali stabilite per il noviziato e

I
Nov frov i4f
la professione religiosa, sono appli- Sonovi in Novogorocl alcune grandi
cabili tanto ai religiosi che alle piazze, circa 60 e più chiese, ti ne
religiose; ma per certe considera- conventi, nna casa d'orfani, un bel
zioni vennero stabilite alcune rego- bazar, una biblioteca non molti mss.
le particolari, concernenti ia reli- gieci, e due slavi de'secoli Xlll e
giosa professione delle donne. 1^. e XIV, contenenti i quattro evan-
Frate, Monaco, Monaca^ Odiata, geli; un seminario, e diverse istitu-
e gli articoli relativi. zioni elementari. Le sue chiese nu-
NOVGOROD, NOVOGOROD, merose coi loro campanili, nella mag-
o VELIRI NOVOGOUOD , No- gior parte dorati, e le antiche fortifìc
vogardia Magna. Città vescovile zioni •
danno ancora a questa città
della Russia europea, capoluogo del un aspetto imponente, e richiamano
governo e del distretto del suo no- alla memoria la grandezza di que-
me, distante 87 leghe da Pietro* sta antica metropoli degli slavi, che
borgo e i\i da Mosca,, sul Wol- prima del secolo XV si pretende
kov, attraversato da un bel ponte avesse quattrocento mila abitanti,
di legno, presso l' uscita del lago che oggi ascendono a più di venti
llmen. E la residenza del gover- mila. Fa un commercio assai atti-

natore militare di Novogorod e di vo con Pietroburgo, e presso la ri-


Tver, di un governatore civile, e va dell' llmen vi è il monastero di
sede di un arcivescovo greco. Si- s. Sergio.
tuata una bella pianura, è di-
in JVovogorod soprannominata Veliki
visa in due parli dalla riviera; quel- ossia la grande, onde distinguerla
la della riva destra si chiama Tor- dalle altre dello slesso nome, è una
govaia o del Mercato, e quella del- delle città più antiche e celebri del-
la sinistra Sophiiskaia o quartiere la Russia. Sembra probabile che
di s. Sofia. Quest'ultima vedesi cin- sia stata fondala dagli slavi nel V
fa da un bastione di terra altissi- secolo, presso poco all'epoca stes-
mo, e da una fossa profonda. Rin- sa di Kiovia (f^edì). Si governò
chiude il Kreml, antica fortezza eret- per lungo tempo in repubblica
la nel io44 ^^^ granduca Uladimi- e divenne possente, ma lacerata
ro laroslavitch e dove si trovano, da interne dissensioni ,
passò ad
il palazzo deir arcivescovo, il conci- essere tributaria de' varegui ;
qual-
storo, il tribunale, e la cattedrale che tempo dopo ne scosse il gio-
di s. Sofia, grande edifizio, uno dei go, ma ricominciati i torbidi civi-
più antichi dell'impero, in cui sono li chiamò, al suo governo nell' 862
le famose porte di bronzo, e si' ve- tre principi \areguo-russi. Ruric,
dono i sepolcri di molti sunti e uno di essi, rimase il solo sovrano
de' principi russi che regnarono in per la morte de' suoi fratelli, in-
quesla città; vi si conservano pure grandi questa città, e la fece capi-
parecchie curiose antichità, e fra le tale de' suoi slati^ ma il figlio Igor
altre de' quadri la cui esistenza si tosto l'abbandonò preferendo Rio-
erede anteriore al rinascimento del- via. Nondimeno continuò a gover-
le arti in Italia. La Torgovaia è narsi repubblicanamente, ed i gover-
irregolarmente fabbricata in legno, natorio viceré inviativi sino al
e contiene il vecchio palazzo dei 970, non vi esercitavano che una
czar, ora occupato dal governatore, autorità assai limitala; essa i\i al-
i4» NOV NOV
loi-a data in appannaggio ad un prin- tropolilano, che pretese a quella di
cipe (Iella famiglia dei sovrani di prototrono, secondo Commanville.
Kiovia. Gli immensi possedimenti Il p. Mirco, citando il p. Possevino,
che avea acquistato col mezzo
si dice che sotto Mosci\ furono eretti
delle armi, e che dicesi si estcnde- due arcivescovati, Rostow e Nov-
irano all' ovest sino in Livonia, ed gorod. che il vescovato
Altri dicono
all'est sino alla frontiera della Si* fu istituito dal metropolitano di Kio-
beria, la sua grandezza e magnifi- via, e divenne metropolitana quan-
cenza, e la estensione considerabile do fu istituito il patriarca di Mo-
del suo commercio, che possedeva i sca, con Ladoga e Korel per suf-
primi banchi delle città anseatiche, fraganei : venne pure stabilito che
impressero ne* suoi vicini una tale fra i prelati di Russia, quello di
idea della sua potenza, che si disse Novgoi-od occuperebbe il secondo
in proverbio : Chi può resistere a rango dopo il metropolitano di Kio-
Dio ed alla grande Novgorod? I via, ed il terzo dopo il patriarca.
granduchi Russia videro que-
di La chiesa di Velikiè-Louki o Ve-
sto stato prosperissimo con pena, e liki-Luki, città considerabile di Rus-
risolsero di farle sentire più diret- sia, anticamente sede d'un vesco-
tamente la forza del loro potere. vo, essendo in oggi unita a quella di
Nel 1471 i' granduca Ivan-Vasi- Novgorod la grande, i prelati prepo-
lievitch fece la guerra ai novgoro- stial governo di quelle chiese as-
di per forzarli a riconoscere la sua sumono il titolo di arcivescovi di
autorità, e gli sconfisse in due re- Novgorod e di Velikiè-Louki. Ne
golari battaglie ; questi però non furono Barlaam, onorato
vescovi:
tardarono a ribellarsi contro il go- come un santo, come anche il suc-
vernatore e le truppe che quel cessore Filoteo, celebrando mosco- i

principe avea loro inviate; la città viti la festa del primo a' 6 novem-
fu ripresa una seconda volta, la re- bre, e del secondo a*i5 settembre.
pubblica abolita, ed i cittadini più Nifone, occuparono
poscia Teofilo,
ricchi e distinti furono trasportati questa sede, quando
o suo Basilio,
a Mosca e in altre città dell'impe- figlio Giovanni Basilide duca di Mo-

ro. Una ultima rivoluzione nel 1^69 sco via, faceva la guerra nel princi-
si prolungò sino al 1578, in cui pato di Novgorod. N. intruso da
la città fu presa, abbruciata e qua- Giovanni Basilide ; Cipriano ne oc-
si interamente distrutta. Essa si ri- cupava la sede allorché Stefano re
stabilì a poco a poco pel suo com- di Polonia impadronivasi della cit-

mercio, ma nel 161 1 gli svedesi se tà di Polotsk. N= verso l'anno iSyo;


ne impadronirono, la saccheggiaro- Alessandro sotto Geremia II patriar-

no per intero, e da quell'epoca la ca di Costantinopoli; N. sotto il pon-

erezione di Pietroburgo dando al tificato di Gregorio XIII; Teodosio


commercio del Baltico una nuova nel 17 18, sotto Pietro I czar di
direzione, le portò un colpo da cui Moscovia, deposto nel 177.5 per de-
non si rialzerà mai più. F. Russia. litti di cui venne accusato e con-
La sede vescovile fu eretta in vinto; Teofane Procopowiz succe-
"vescovato, e nel XI secolo in me- dette a Teodosio, già arcivescovo
tropoli del patriarcato di Mosca di Pleskof o Pleskow. Oriens chrisi.
{f^edi), con dignità onoraria di me* t. I, p. i3o4.
NOV NOY 143
NOVGOROD, o NIJNI NOV- la Russia europea, a 1 06 leghe da
GOROD, o NIJL GOROD. Città Mosca, capoluogo di distretto sulla
vescovile della Russia europea, ca- riva destra del Desna. Ha molte
poluogo del governo, e distretto chiese ed un convento. Sino al i523
del suo nome, a 94 leghe da Mo- fu la capitale d'un principato dei
sca e 200 da Pietroburgo sulla , sovrani di Kiovia. Successivamente
destra del Volga che vi riceve l'Oka. presa dai tartari,, lituani e polac-
È residenza de'governatori civile e chi, fu definitivamente riunita alla
militare dei governi di Nijni-Nov^ Russia pel trattato di Deulina. Nel
gorod e di Penza, e dell'arcivesco- 1604 il principe Trubetzkoì', alla
vo di Nijni-Novgorod e di Alatyr. testa di un'armata moscovita, scon
E divisa in due parti: la città al- fìsse sotto le sue mura le truppe
ta, situata sopra un promontorio del celebre Dmitri, GrÌ!>ka Otre-
scosceso, ha la fortezza di Rreml, piev. Le chiese di Novgorod o No-
cinta da grosse mura e di torri, vogrodek e di Tcliernigow sono
costrutta nel i5o8, contenente il governate dal medesimo prelato.
palazzo del governatore e due cat- Oriens christ. t. I, p. i32o.
tedrali sul modello di quella di Mo- NOYON, Novìodunum. Città ve-
sca ; in quella della Trasfigurazio- scovile di Francia, nella Picardia,
ne si vedono le tombe del prepo- dipartimento dell' Oise, circondario
sto Cosmo Minimo, e del principe e capoluogo di cantone, sulla Vor-
Dmitri Pojarski, che sì sacrificaro- se^ che vi si divide in due rami e
no per la difesa della loro patria, va ad unirsi all'Oise, al pendio di
ed ai quali l'imperatore Alessandro una collina in situazione vantaggio-
fece innalzare un superbo monu- sa ed amena, a 25 leghe da Pari-
mento in bronzo. La città bassa gi. Ben fabbricata e distribuita, tro-
contiene diversi importanti edifizi. vasi decorata di belle fontane pub-
Questa città delta Novgorod la pic- bliche. Sono osservabili gli edifizi
cola, ha 26 chiese, due convcHtr, della cattedrale dedicata alla Beata
seminario, collegio, due case di ca- Vergine, eretta da Pipino e da
rità, scuola militare e fabbriche; è suo figlio Carlo Magno, dell'antico
commerciante, e nel 1817 vi si tras- palazzo episcopale, la chiesa di s.

portò la famosa fiera di Makariev. Eligio già abbazia de' benedettini


Fu questa città fondata nel 1222 o della congregazione di s. Mauro, e
nel 1227 da Jori o Giorgio Vsevo- gli ameni passeggi. Evvi un picco-
lodovitch III, e fu per molto tempo lo seminario ed un ospedale. È
la residenza de' principi di Suzdal patria di Antonio le Conte giure-
e Nijni Novgorod. Dal i3i7 fu sac- consulto, dell'avvocato Bonaventura
cheggiata e abbruciata molte vol- Fourcroi, di Francesco Maucroix,
te dai tartari. Molto soffrì nel se- dello scultore Giacomo Sarraziu,
colo XV per fame e frequenti in- di Calvino, del console Lebrun, del
cendi. Si pretende che Pietro I il ministro Pioland, del generale Du-
Grande avesse in pensiero farla ca- mouriezj e di altri personaggi, es-
pitale dell'impero. Oriens christ. t. sendo nati a poca distanza i due
I, p. l32l. fisici Nicola le Cat e Nollet. I din-
NOVGOROD oNOVOGRODEK. torni sono coperti di bei giardini.
SIEVERSKOI. Città vescovile dcl- Questa antichissima città, delta au-
i44 NOY NOY
die Noviomagiun Bel^ariim e No- mand fu trasferita a Noyon . Il

viornagu.i yaldicassìuin^ non era mol- primo vescovo di Noyon fu s. I^Ic-


lo considerabile duranle l' impero dardo vescovo di Vermand nel 53o,
romano, e fu rovinata dai haihai'i. che trasferì la sede nel 53 1 a- No-
Chilperico II fu quivi sepolto nel yon, cui nel 532 unì il vescovato
7215 e Carlo Magno, secondo al- di Tournay; morto nel 545, secon-
cuni, fattosi coronare in Noyon, per do il p. le
il p. Pagi
Cointe; ma
qualche tempo la fece capitale del fissa la morte nel 56 1, ed
di lui
suo vasto impero. Nell'859 fu sac- il Chenuj Series epìsc. Noviodu-
clieggiata dai normanni, ed abbru- neiisis^ nel 556. Faustino o Agosti-

ciala nel ii3i, i52 e 1228. Ugo I no gli successe, indi Gundulfo, Ebrul-
Capeto vi si fece proclamare nel 987, fo, IJertundo , nel 633 s. Asca-
e divenne la capitale dell'antico pae- ri o nel 645 s. Eligio prima o-
,

se delNoyonnais. Gli spagnuoli l'ab- refice onde n'è il patrono; con-


,

bruciarono totalmente dopo la fa- corse alla fondazione delle mona-


mosa battaglia di s. Quintino. Nel che di s. Eligio (Fedi), e die il

i5i6 Francesco I e Carlo V vi sacro velo a s. GodeberLa (Fedi).


conclusero un trattalo di pace. En- Ne fu successore nel 659 o 664
rico IV la tolse alla lega a'28 ago- s. Mumnoleno di Costanza, morto
sto iSgr il duca di Mayenne la
; nel 685 altro santo fu s. Enuzio
;

riprese ne' primi del 1598 col soc- del 74 ^ morto nel 744* Verso il
corso degli spagnuoli, comandati da II 46 la chiesa di Tournay ricupe*
Carlo conte di Mansfeld. Assediata rò il suo vescovato particolare, per
di nuovo da Enrico IV nel settem- decreto di Eugenio III, essendo ve-

bre i594> se ne impadronì a' 18 scovo di Noyon e Tournay, Simone


ottobre. figliodi tlgo il Grande conte del
La sede vescovile di questa chie- Vermandese, il quale condiscese im-
sa dapprima Vermand, capitale
era mediatamente a quella separazione;
del Vermaudese, detta Augusta P^i- morì Simone nel 1 148 in Seleucia,
romanduorunif eretta nel 3i4 suf- durante il suo viaggio per Terra-
fraganea di Reims; ma essendo sta- santa, intrapreso col re di Francia
ta quella città distrutta dai barba- Luigi VII. Nel I 148 succedette Bal-
ri nel 53o o 53 1, la sede vescovi- dovino di Boulogne, e morì nel
le fu trasferita a Noyon. I vescovi 1167. Stefano d'Albert o Aubert,
di Noyon avendo altresì governata fatto vescovo di Noyon nel i337
la chiesa di Tournay unitamente a da Benedetto XII, rifabbricò dai fon-
quella di Noyon, furono litolari del damenti la cattedrale; dopo tre an-
nome di ambedue le chiese fino al ni trasferito a Clermont, nel i342
I 14^. Il vescovo di Noyon era con- creato cardinale, e Papa nel i352
te di Noyon e pari di Francia, e col nome à' Innocenzo VI (Fe^i).
portava il cingolo della spada nel- Quanto agli altri vescovi, sino a
la consecrazione del re. Ilario fu il Giovanni Francesco de la Cropte
primo vescovo di Vermand , cui de Bourzac di Parigi del 1733, mor-
successero Martino, Germano, Mas- to nel 1765, vedasi la Gallia cìirist.

simo o Massimino, Fossonio o Co- t. IX, p. 978 e seg. Ne furono


Ionio, Alterno, ec. fino ad Ailome- ultioii vescovi : 1766 Carlo de Bro-
ro, dopo il quale la sede di Ver- glie della diocesi di Lisieux; 1778
NUB NUB 10
Lodovico AiKÌrea de Grimaldi del- gn'zia, ircll* Etiopia (Fedi). Questo
ì» diocesi di Vence, traslato da Le paese formava anticamente una pro-
Mans, che per esseie stato soppres- vincia ecclesiastica nel patriarcato
so nel 1801 il vescovato dal con- ò* Alessandria, e vuoisi che s. Mat-
cordalo, morì in Londra nel 1806. teo vi abbia predicato il cristianesimo,
I canonici regolari di s. Genoveffa che vi si mantenne sino circa al secolo
dirigevano il collegiOj e vi aveano XVL Altri dicono che il cristianesimo
l'abbazia di s. Bartolomeo. Il vesco- vi fu stabilito nel IV secolo, ma oggi
ve godeva 25,ooo lire di rendila. vi domina il maomettismo, e que-
sto alterato, essendo le cerimonie
Conciliì di Noyon, degli abitanti miste di cristianesimo,
giudaismo e maomettismo . Ecco
Il primo fu tenuto neir8i4 per alcuni metropolitani della Nubia, re-
regolare i confini de' vescovati di gistrati Le Quien, Oiiens
dal p.
IVoyon e di Soissons. Reg. t. XX; christ. t. 662. Ciriaco o Sì-
II, p.
Labbé t. VII; Arduino t. IV. riaco ne occupava la sede sotto
Il sev^ondo nell'SSi, vi fu depo- Chail I patriarca d'Alessandria:
sto Gessè vescovo d'Amiens, reo Abramo re di Nubia concepì tale
di delitto di lesa maestà. Labbé t. odio contro Ciriaco, che minacciò
VII; Arduino t. IV. il patriarca d'introdurre l'idolatria
Il terzo nel i23i 1233 in he' suoi stati, se non nominava ai-
favore di Milone vescovo di Beau- tro metropolitano. I vescovi della
vais, il quale pretese che s. Luigi provincia perciò essendosi riuniti,
IX avesse violati i diritti di sua fu deciso il ritiro di Ciriaco in mo-
chiesa, onde i vescovi scagliarono nasteroj e Giovanni fu eletto a sue-
l'interdetto, rivocato poi nel concilio cessore. N. era metropolitano di Nu-
di s. Quintino, perchè non intesi bia nel 1173, quando fu condotto
i capitoli della provincia. Labbé t. prigioniero in Egitto dal fratello
XI ; Arduino t. VIL del sultano. La Nubia è poco po-
li quarto nel 1271 o 1272 per polata riguardo alla sua estensione;
la libertà della chiesa. Labbé t. XI. il maggior numero degli abitanti
Il quinto nel i 280 in cui si prò- sono discendenti da arabi, di cui
clamarono regolamenti sui processi, parlano in generale la lingua, tran-
sulle usure, sui giudici e sugli av- ne quelli della parte settentrionale
vocati. Arduino t. Vili. del Nilo che parlano due particola-
li sesto nel i344 ^'26 luglio, ri dialetti, il scialleli e il nubah^
presieduto da Giovanni arcivescovo Nella Nubia sonovi alcune tribù pa-
di Reims : furonvi fatti diciassette gane, e fra i maomettani esistono
canoni relativi alla giurisdizione ec- alcune specie di santoni, che si ri-

clesiastica continuamente lesa, alla guardano come gente illuminata, e


celebrazione dell' uffizio divino, alla che s'impiegano come giudici nei,
superstizione di alcuni barcaiuoli, processi. La Nubia corrisponde alla
alle esazioni esorbitanti, ec. Labbé parte settentrionale dell'Etiopia al
t. XI; Arduino Vili. di sopra dell'Egitto, chiamata pae-
NOZZE, F. Matrimonio. se di Chus nella sacra Scrittura :

NUBIA. Contrada òeW /africa, che in questa contrada, Cambise re di


confina coW Egitto, V Albissima, la Ni- Persia, dicesi fondò Meroe capitale
voL. xivni. I o

I
,

i46 NUM NUM


dì possente stato. Nella l'egione si fezionò i suoi studi in Parigi con
trovano magnifici avanzi di antichi- riportare la laurea dottorale nell'u-
tà. Pare che nel secolo VII, poco Sorbona ; e come di
niversità della
iJopo l'era maomettana, gli arabi rara prudenza fornito, non meno che
Ti si stabilissero. I diversi suoi sta- di eccellente dottrina e santità di
ti o paesi sono in generale gover- vita, fu sollevato alle prime cari-
nati da un capo indipendente asso* che della religione, e finalmente
luto, che prende d* ordinario il ti- nel capitolo tenutosi in Roma nel
tolo di malek. L'attuale viceré d'E- i5i7 a quella di generale di tut-
gitto Mehemet Aly, nel 1820 confi- to l'ordine. A Francescano ordi-
dò al figlio Ismail una spedizione re dissi come fu l'ultimo generale
in Nubia, ma peri assassinato nel dell'intiera religione serafica, divi-
1822, e fu vendicato da una se- sa quindi in minori osservanti e
conda spedizione. conventuali. Essendo gran con- in
NUDI-PIEDI. Eretici albigesi, che cetto presso Francesco I re di Fran-
dicevano bisognar camminare a pie- cia, e alla regina Claudia sua mo-

di nudi per salvarsi, errore che fu glie, che lo scelse in direttore del-

sostenuto da vari fanatici, come da la propria coscienza, (altri preten-


molti anabattisti che comparvero in dono che lo fu della madre del
Moravia sul finire del secolo XVI. re ), ed essendo pure per le sue
Non portavano essi ne calze, ne sublimi virtù in favore di Leone
scarpe; vivevano poverissimi nelle X, questi, senza che neppure se lo

campagne, e facevano professione immaginasse, nel primo luglio i5i7


d'imitare la vita degli apostoli. Fu- lo creò cardinale prete di s. Bar*
rono chiamati anco spirituali o se- tolomeo all'Isola o di s. Matteo in
parati. Merulanaj essendo nera calunnia
NUHADRA o BETA NUHA- dell'empio Lutero, che temeraria-
DRA. Sede vescovile sotto il ma- mente asserì aver egli sborsato
friano de'giacobiti, situata ai confi- trenta mila fiorini per conseguire
ni di Babilonia; e trovasi anche il cardinalato; mentre l'Oldoino e
tra i vescovati della diocesi de' cal- il Wadingo affermano, che per in«

dei, prima sotto la metropoli d'A- durlo ad accettarlo vi fu biso-

diabena^ poi di Mosul. Di quella gno dell'espresso comando del Pa-


de'giacobiti furono vescovi, Daniele pa. Nell'istesso anno lo fece ve-
del 63o, Giovanni del 759, Atana- scovo d' Alatri, a cui nel i522
sio del 1265, e Giovanni del 1284. Adriano VI aggiunse la chiesa d'I-
Oriens t. Il, p. i233 e 1592.
christ. sernia. Il Marchesi nel suo libro dei
NUMAI Cristoforo, Cardinale, Protonotariy confondendolo con Ales-
Cristoforo Numai, nato di ricca e sandro Numai protonotario, dice
cospicua famiglia in Forlì, cioè da che fu pure vescovo di Forlì, e
Francesco, e da Cassandra Herco- senza badare alla notabile distanza
lani, dotato di uno spirito straor- delle epoche, che Paolo II gli die
dinario, ammaestrato nelle scienze la legazione dell' Umbria, e Sisto

in Bologna vi fece mirabili pro- IV quella all' imperatore Federico


gressi. Quindi disgustato del mon- III (ciò che realmente eseguì Ales-

do ivi vestì l'abito


, francescano sandro), che pacificò col duca di
donde trasferitosi in Francia per- Borgogna mentre stavano per guei'-
è

NUM NUM 147


regglare, ma giustamente il Cardel- ra di Samo. Il Vossio pretende che
la dubita assai di tali notizie, ed gli egizi sieno stati gl'inventori dei
il Fleury narra che dopo la pro- numeri, che Abramo gli abbia im-
mozione fece un viaggio in Fran- parati presso quel popolo, e che di
cia. Questo fu per la legazione a là sieno passati alle altre nazioni.
Francesco I, per esortarlo a pren- Le figure destinate a segnare o in-
dere le armi contro il turco. Altri dicare i numeri, furono differenti
eziandio lo dissero vescovo di Reg- presso i greci e presso romani,
i

gio di Calabria, ma ne di questo I greci inventarono da prima una


ne di quello di Modena si vede aritmetica molto semplice. Consi-
registrato nell'Ughelli. Leone X lo steva questa in sei lettere dell'al-
investì del dominio temporale di fabeto e colla loro combinazione
Bertinoro, che poi rinunziò con formavano valore di tutte le ci-
il

pontificia facoltà al fratello Nico- fre. In appresso si servirono delie


lò.Nel funesto sacco di Roma, non lettere secondo la serie e l'ordine

potendo ritirarsi in luogo sicuro es- dell' alfabeto; finalmente divisero


sendo impedito dalla podagra, soffri i greci le loro lettere in tre classi,
con invitta pazienza e fortezza d'ani- delle quali la prima è quella del-
mo obbrolDri e contumelie atro- l'unità, la seconda quella delle de-
cissime dagli eretici, é a grande cine e la terza quella delle centi-
sterno potè campare la vita con naia. I primi romani non ebbero
dar loro quanto avea. Tuttàvolta alcuna specie di aritmetica, il che
condotto in carcere, solo ne fu tol- viene provato dal chiodo che ogni
to quando di lui si rese malleva- anno attaccavano alla muraglia del
dore Cesare Hercolani suo affine e tempio di Giove sul Campidoglio,
concittadino. Il cardinale per non per indicare il corso e il numero
essere testimone di ulteiiori scelle- degli anni. Ma in appresso forma-
ratezze, e ristorare l'abbattuto ani- ronsi un modo di conteggiare, eh'
mo suo, passò in Ancona. Interven- una conseguenza dell' aritmetica di-
ne ai conclavi di Adriano VI e Cle- gitale, perchè non adoperarono in

mente VII, morendo in Ancona essa se non che cinque lettere, colla
nel i528 a' 21 marzo, non nel combinazione delle quali essi espri-
i52g, e trasferito in Roma fu tu- mevano tutti i numeri, cioè I . :

mulato nella chiesa di s. Maria di V. X.L.C. Per ciò che riguarda


Araceli, allora suo titolo, senza fu- le nostre cifre arabiche, esse non
nebre memoria. appartengono né ai greci né ai ro-
NUME, Numen. Deità. F. Idolo. mani: tutti sono ora d'accordo che
NUMERO, Numerus. Raccolta tali cifre sono state inventate o a noi

di più unità. L' aritmetica è l' ar- pervenute dagli orientali, primiei-a-
te o scienza che insegna a partire mente perchè quando due o un piti
i numeri. Numero pigliossi per le gran numero di queste cifre sono
figure aritmetiche o d' abbaco, e unite insieme si comincia a com-
numero si disse l' armonia del ver- putare dal Iato destro volgendo
so. Gli antichi che assai poco si verso il sinistro, il che era in uso
accordarono sulT origine de' nume- neir oriente ; poi perche si fece uso
ri, ne attribuirono V invenzione a anticamente di quei caratteri per
Minerva a Mercurio, o a Pilago- indicare i segni del zodiaco e dei

I
i48 NUM NUM
pianeti, che piimi a noi trasraisero e le cifre arabiclie; »hn ne asse-*
gli arabi. Gli antichi scrittori attri- gnano il merito al monaco greco Ph»-
buiscono anche a Pitagora l' aver nude ; altri nel secolo X a Gerbcrto
scoperte alcune virtù divine ne* nu- poi Silvestro II; gli spagnuoli l'aUri-
meri. Si crede che gli ebrei tras- buiscono al re Alfonso X; certo è che
mettessero ai primi cristiani d'A- le cifre arabiche erano in Europa
lessandria la dottrina della fatalità conosciute avanti la metà del se-
de* numeri. Da questo trasse ori- colo XIII, e l'uso adottossi a poco
gine in gran parte la cabala dei a poco, ma con altre forme. Per
rabbini sulle combinazioni numeri- riguardo de' numeri romani, le no-
che. Tuttora sussiste presso alcuni zioni sono troppo note, e diffusa-
il riferire ai numeri
avvenimen- gli mente ne trattòBonel, Tesoro del-
ti sgraziati e felici. J^edi Epoca. le ricerche. Il Buonarroti, De vetri
I segni co' quali si esprìmono amichi p. 89 e 90, parla de'nu-
ordinariamente i numeri chiamansi meri, loro mistiche allegorie usate
cifre. L* invenzione de' caratteri nu- dai padri nelle omelie al popolo;
merici è antichissima, e gli egizi li del numero centesimo dato antica-
aveano immaginati avanti l' epoca mente ai martiri e da s. Girola-
in cui conobbero i caratteri alfa- mo attribuito alle veigini; del ses-
betici Vedi Lettera. Tuttavolta
. santesimo riferito dal medesimo
r origine delle cifre numeriche, det- santo alle vedove; e il trigesimo
te comunemente cifre o numeri a- già delle vedove applicato dallo
rabici, si ravvolge nella più cupa stesso alle maritate, quanto al frut-
antichità. Il nome che si dà loro to e merito d'ognuno de' nominati
di arabici deriva dall' opinione ge- stati. Vedi il Cerlendi Cabalonia' :

neralmente accolta in occidente che chi a: hoc est artis cahaUstìcae op-
siano stati trasportati dall'oriente e piignatio ; e l'articolo Lotto. Tra
che l'Europa gli abbia ricevuti dagli quelli che riputarono le cifre ara-
arabi o dai saraceni. -Si volle inoltre biche romane, nomineremo il p.
attribuirne 1' origine ai greci^ ai ro- Calmet, Ricerche sult origine delle
mani, ai celti, ai cartaginesi, agli cifre d^ aritmetica j ed il conte Zi-
sciti, agli egizi. Tuttavia la mag- nannì, Dissert. de numeraliiiin no-
gior parte degli scrittori moderni tarum minuscularum origine^ affer-
attribuisce agl'indiani l'invenzione, mando che l'introdusse nell'arit-
che forse la riceverono dagli arabi metica Marco Aurelio, e dall' Italia
e a noi la trasmisero. 11 tempOj passarono per tutto il resto del
che tutto altera e sconvolge, portò mondo. Eruditissime notizie biblio-
qualche differenza anche tra no- i grafiche de' misteriosi attribuii dei
stri numeri e quelli degli arabi, numeri ternario e settenario, ripor-
che ciedonsi nostri maestri, o pure ta il Cancellieri § XIII: Le sette
tra le cifre degl' indiani e quelle cose fatali di Roma. Giuseppe de
degli arabi, cosicché in oggi la for- Mattheis SidV origine de' numerì
:

ma o la situazione pnmiliva di romani dissertazione, Roma. Vedasi


alcune cifre numeriche si trova in- Novena, OTTAVARro e Tridui.
teramente cangiata. Dicesi che Leo- NUMERO AUREO, o CICLO
nardo Fibonacci pisano introdu- LUNARE. Vedi Calendario e Ci-
cesse nei 1202 in Italia i numeri clo Pasquale.
-,
,,

NUM NUM i49


]VUM1DIA. Vasta contrada del- ta (Vedi), vi trovò Sofonisha, che
l' Africa , «lilla costa seUcnlrionale in vece di cederla ai romani le
che eslendevasi daW j^frica propria somministrò il veleno di cui morì.
air oriente , sino alla Alauritiana I romani gli diedero la Numidia
all'occidente,venendo separata dal- che così fu riunita sotto un solo
l'una e dall'altra dal monte Atlan- sovrano, e procurò civilizzarla. Do-
te, e confinando colla Libia dal- po di lui regnò il figlio Micipsa
ia parte del mezzodì e col Medi- che dichiarò eredi i suoi due figli
terraneo a settentrione. La iNumi- e il nipote Giugurta , il quale poi
dia corrisponde parte , secondo al- nelle guerre co' romani divenne lo-
cuni, a ciò che poscia chianiossi ro prigioniere, onde la Numidia
Biledulgerid; la maggiore e più oc- passò nel dominio di Roma , tran-
cidentale parte di essa corrisponde ne una porzione data al re Bocco
però allo slato di Algeri , in cui li-adilore del vinto e prode re, la
Gregorio XVI eresse la sede vesco- quale fu chiamata nuova Mauri
vile. Tutta la JN'umidia eia abitata tiana, e poscia tutta la Numidia fu
da molti piccoli popoli , de' quali riunita all' impero. Tuttavolta Au-
erano i principali i massili o inas- gusto restituì a Juba li il regno
syli e i massoesyli , che al tempo di parte della Mauritiana del suo
della guerra del Peloponneso cia- padre Juba 1, dopo la cui morte
scuno aveva il suo sovrano. Poscia non ebbe più re la Numidia e ri-
fu in parte sottomessa ai cartagi- mase ridotta a provincia romana.
nesi, e per un tempo ad Agatocle A* nostri giorni paragonato a
fu
tiranno di Siracusa. I principali so- Massinissa e Giugurta il famoso
vrani furono gli avi di Siface e di Abd-el-Kader, di cui fieci cenno nei
Giugurta; i primi tenevano la cor- voi. XLII, p. 289, e XLIII, p. 109.
te in Siga ,
gli altri in Zama. Al Egli nel dicembre 1847 si sotto-
tempo della seconda guerra punica mise alla Francia, ed in questa fu
regnavano Gala padre di Massinis- trasportato colla famiglia. Ora si

sa, e Siface col quale si coUegaro- pretende che l'ex emiro Abd-el-
no i due romani Scipione , onde Kader non sia nato maomettano
opporre a Cartagine un nemico sul- ma originario da famiglia spagnno-
le frontiere. I cartaginesi si col le- la di Valenza, i cui parenti colla-
garono con Gala, ad istigazione di terali ancora vi abitano, e fatto
Massinissa,il quale fugò Siface. Que- prigioniero essendo fanciullo dai pi-
divenne poi sì terribile ai carta-
sto rati , fu portato in Africa colla ta-

ginesi che per staccarlo dai romani miglia.


gli dierono in isposa la bella Sofonis- La religione cristiana vi fece mi-
ba già promessa a Massinissa. Allora rabili progressi ; nel IV secolo Gir-
il deluso principe ,
per vendetta si la era metropoli della provincia
gittò nel partito romano e sosten- ecclesiastica di Numidia , con cento
ne gloriosamente e con pochi mez- trentaquattro sedi vescovili suffra-
zi terribili guerre con Siface, e fu ganee, molte delle quali assai illu-
di gran vantaggio ai romani , che stri, registrate da Commanville a
videro per lui ritornare Annibale pag. i53 e seg. HisL des archév ,
in Africa. Massinissa cacciò tutti i e descritte dal Morce Ili, /^/nc« Chri-
piccoli re di Numidia, e piesa Cir- stiana, e da noi brevemente ai loro
,

i5o NUM NUN


articoli, in un ai concflii che vi fu- le«tluo r la lettera 209, per avver-
rono celebrati. Dipoi i vandali con tirlo delle imposture d' Antonio e
Genserico invasero Numidia e vi la per dimostrargli che il concilio avea
fecero strage, con immenso danno agito conformemente agli usi della
delle sedi vescovili e del cristiane- chiesa d'Africa. Mansi p. 3og.
simo. Ricuperala da Giustiniano F, Il terzo nel 592, rigettato da s. 1

nei VII secolo gli


primi anni del Gregorio I. Arduino t. 111.

arabi e mori maomettani la con- Il quarto nel 604, contro i si-

quistarono, vi distrussero la cri- moniaci. Reg. t. XVI; Labbé t. V.


stiana religione e introdussero il Il quinto nel 646 contro i mo-
maomettismo, e dilHcilmente talvol- noteliti. Ibidem.
ta vi penetrarono missionari, ben- NUMIDIA. Sede vescovile della
sì gli ebrei. Gregorio XVI istituì Mauritiana Cesariana, nell' Africa
il vicariato apostolico di Gallas , e occidentale , sotto la metropoli di
nel maggio 1846 quello dell'Afri- Cartagine. NumidJa, Nuniidien, e un
ca centrale, come dissi nel voi. XLV, titolo vescovile in partibiis , sutfra-
pag. 249» ove feci pur cenno del- ganeo di Cartagine che conferisce ,

la missione del celebre gesuita p. la santa Sede. Per ultimo ne furo-


nyllo, ora in Tarfur sede del secondo no decorati Severino Maria Castelli,
vicariato, dal medesimo Papa man- e per sua morte Leone XII nel
dato nei paesi dell'Africa centrale. concistoro de' 28 gennaio 1828 lo
die a monsignor Stefano de Blan-
Concila di Numidia. quet de Resuville di Mandes, già
vicario generale di Chartres e di
ti primo nel 348 dai capi dei Reims.
donatisti, per far cessare, come di- NUNILONA ed ALODIA (ss),
cevano essi, le violenze di Macario, sorelle, vergini e martiri. Vivevano
il quale era andato in Egitto per nel secolo IX, sotto il regno di Ab-
distribuir a* poveri l'elemosine del- derameno II re de' mori o sarace-
l'imperatore Costanzo I, trovando- ni , in Ispagna. Il loro padre era
si invece costretto farsi accompa- maomettano e la madre cristia-
gnar dai soldati, per difendersi dai na , la quale rimasta vedova , ri-
donatisti.Mansi, Suppl. t. I, p. 217. maritossi ad un altro maomet-
Il secondo nel 4^2 o 4^3. An- tano. Allevate nella religione cri-
tonio mandato vescovo a Fussala sliana , ebbero molto a soffrire a
dopo che gli abitanti ebbero abiu- cagione della brutalità del loro
rato lo scisma dei Donatisti (Fedi), padrigno , il quale avea un uffi-
fu privato d'ogni giurisdizione so- zio ragguardevole in Castiglia. Co-
pra i diocesani , venendo accusato stui cercò d' indurre le due sante
di molti delitti. Ma il vescovo a- a maritarsi; ma invano, percioc-
vendo impegnato il metropolitano ché avevano posto in cuore di
si

di Numidia perchè scrivesse al Pa- servire a Dio nella virginità. Fi-


pa s. Bonifacio I in suo favore, nalmente ottennero la permissione
quindi essendosi portato in Roma di ritirarsi in casa di una zia, cri-
per riformare la sentenza del
far stiana assai fervorosa ,
presso la

concilio, s. Agostino vescovo d' Ip- quale si dierono liberamente agli

pona (Vedi) scrisse al Papa s. Ce- esercizi della loro religione. La cit-
NUN NUN i5i
tà nella quale stanziavano chiama- governi di repubbliche, in un alle
vasi Barbila o Nerveta, che erede- loro prerogative, facoltà e giurisdi-
si essere Castro-Viejo presso Naja- zioni, con titolo di Delegato apo-
ra in Castiglia, sulle frontiere della stolico, InternunziOj Incaricato d! af-
Navarra. Questa città era sommes- fari. Inviato straordinario (Vedi) e
sa ai saraceni allorché Abderameno talvolta ancora Ambasciatore.
di
fece pubblicare i suoi editti contro Al presente esistono propriamente
i cristiani. Nunilona ed Alodia era- nunziature apostoliche con nunzi
no troppo conosciute per la loro pontifìcii, in Briisselles pel Belgio,
nascita, pel loro fervore e pel loro in Lisbona pel Portogallo, in Lu-
Belo, e non
poteano non venire cerna per la Svizzera, in Madrid
prese le prime. Condotte dinanzi per la Spagna, in Monaco per la
al giudice, mostrarono ferma co- Baviera, in Napoli pel regno delle
stanza, resistendo ad ogni lusinga due in Parigi per la Fran-
Sicilie,

e minaccia. Vennero consegnate ad eia, Torino per gli stati del re


in
alcune empie donne, nella speranza di Sardegna, in Vienna per quelli
che queste sarebbero venute a capo dell'imperatore à' Austria, ai quali
di pervertirle ; la qual cosa non articoli parzialmente ne trattiamo ;
essendo riuscita, le due sante ver- come ai precedenti di quei ministri
gini furono condannate ad essere e rappresentanti, che con tali de-
decapitate nella prigione in cui e- nominazioni rappresentano il som-
rano state rinchiuse. La sentenza mo Pontefice negli stati e regni in
fu eseguita 22 ottobre dell'SSi,
il essi enumerati. Non più esistono le
altri dicono nell' 840. 11 martiro- nunziature e nunzi di Venezia, i

logio romano segna la loro festa Polonia, Inghilterra, Colonia, per


nel detto giorno ; e la maggior que' motivi detti ai loro articoli ;

parte delle loro reliquie si custo- altre nunziature invece del nunzio
disce nell'abbazia di s. Salvatore di hanno quel rappresentante intitola-
Lejer in Navarra. to delegato, internunzio, incaricato
NUNZIO APOSTOLICO. Nun- e inviato, ma non tutti decorati del
ciiis apostolìcuSj ApocrisariuSy Le- carattere vescovile. Anticamente non
gatus. Prelato, vescovo , o arcive- sempre i nunzi erano insigniti della
scovo, o patriarca benché rara- dignità episcopale, per cui molte vol-
mente, ambasciatore del Papa, rap- te i nunzi, principalmente quelli in-
presentante la sua persona appresso viati in remote parti, furono sacer-
gli imperatori, i re, i grandi princi- doti o diaconi secolari, o religiosi,
pi o repubbliche, a cui è inviato per ed i minori francescani e i domeni-
ordinaria delegazione, e per affari cani contano molti nunzi apostolici
straordinari, comunemente con po- tra i loro alunni. Ordinariamente
destà di Legato (Fedi). A quell'ar- il Papa conferisce ai nunzi un ti-

ticolo dicemmo però della diversità tolo arcivescovile in partibus, ed


che passa tra esso e il nunzio , e anche patriarcale come l'ebbe il
riportammo moltissime cose che e- Macchiavelli nunzio di Colonia e poi
spressamente riguardano i nunzi del- cardinale; talora i nunzi sono ve-
la santa Sede, non che le altre spe- scovi di chiese residenziali. Innu-
cie di nunzi ordinari o straordinari, merabili poi sono nunzi straordi-
i

destinati presso le corti sovrane o nari, che la Sede apostolica in ogni


, ,

NUN
tempo e in tutte le parti del mondo ro bene e per conservazione della
lia spedito per gravi affari della giustizia fra' popoli stabiliti,
ed olire
Chiesa e della repubblica cristiana, i duchi , marchesi , conti ed altri
per comporre le discordie degli stati magistrati, si pensò a provvederle
e de* principi, per formare allean- di altro soccorso con destinare i
ze, per conchiudere leghe, massime messi o nunzi, i quali andavano gi-
qontro gl'infedeli e altri nemici del rando per le prò vi noie e pei con-
cattolicismo, per assistere alle ele- tadi, affine di ricever le querele e
zioni degl' imperatori romani, re di le istanze de' popoli , per ristoro
Polonia e altri sovrani, per presen- dell'oppressa giustizia, con ampie fa-
tare le Fascie benedette , la Rosa coltà di correggere gli stessi conti e
ctoro benedetta, lo Stocco e berret- giudici ; che perciò non avevano fer-
tone benedetti (Fedi), o altri sacri ma sede, detti perciò Missi discur-
donativi; per incontrare sovrani nei rentes. Che questi messi li aveva
loro Ingressi in Roma (P^edi), e per anche il Papa, che questi talvolta
altre circostanze, e di tutto se ne invitò i re e gl'imperatori a man-
tiene proposito ai citati ed altri re- dare i loro nelle terre delia Chiesa,
lativi articoli, biografìe, ec. Ivi pure e della loro autorità come regola-
sì parla degli affari trattati dai nun- ta, lo riferisce il Borgia, BrcK>e isto-
zi, quali rappresentanti del Papa ria del dominio temporale della se-,
coùie capo della Chiesa e sovrano de apostolica, p. 4^? mentre a p.
temporale, e le vertenze insorte in 3 16 discorre della promissione che
cui furono esposti e compromessi faceva il nuovo Papa, alla presenza
questi ministri pontificii. Che dai de' messi regi e imperiali, cioè di
primi tempi della Chiesa ebbero ori- amministrare rettamente la giusti-
gine legati o inviati dal romano
i zia, e di governare con placidezza i

Pontefice, lo dissi a Legato e ne popoh soggetti alla Chiesa romana.


produssi gU esempi ; ma il vocabolo De' legati missi, nunzi o internun-
propriamente di nunzio, equivalente zi, facemmo parola nel voi. XXXVII,
a quello di ambasciatore o messag- p. 268 e 277 del Dizionario. Tal-
giere, cominciò ad essere in uso ge- volta nunzi o o inlernunzio fu det-
neralmente verso la metà del secolo to anche l' ambasciatore di qualche
XIV, sussistendo però qualche an- sovrano secolare ( come quello del-
teriore monumento con tal nome. l' imperatore d' Austria presso la
La residenza del nunzio, il suo tri- Porta ottomana), ma piti partico-
bunate, la sua cancelleria, l'eserci- larmente si diede questo nome a
zio dell'officio di nunzio venne chia- quello del Papa alla corte d'un prin-t
mato nunziatiiray legatio, legazione, cipe o presso uno stato cattolico
ambasceria, carica o funzione di le- ovvero che assiste a nome del Pon-
gato. tefice ad una assemblea o congres-
Il Muratori , Rer. ital. tom. I, so di molti ambasciatori. Quanto ai
diss. 9, parlando de' messi o nunzi Consoli pontificii, veggasi tale ar-
della curia e del loro ofifìzio, li chia- ticolo.
ma : Missi discurrenteSf AIissi do- I nunzi pontifìcii prima del con-
minici, regii legati (alia nomina cilio di Trento giudicavano in pri-
praelermitto ) appellantur, e dice di ma istanza delle cause che sono
essere stati nelle repubbliche per lo- della giurisdizione ecclesiastica; miv
,,, ,

NUN NUN i53


dopo quel concilio non possono i apocrisari o nunzi, ed in esse si

nunzi essere che giudici d'appello prescriveva loro come si dovevano


per le sentenze date dagli ordinari portare nell'odicio della loro lega-
de* luoghi soggetti alla disciplina zione o nunziatura.
delle decretali e del concilio di Giovanni XXII nell'extra vagante,
Trento; giacché pei regni che non Super gentes, de constit. , ingiunge
sonovisi assoggettali, come quello lapena di scomunica a' principi che
di Francia, i nunzi non vi hanno non vogliono ricevere legati e nun- i

autorità, ne giurisdizione, e vengo- zi della santa Sede. Gregorio XI ai


no considerati come ambasciatori. patriarchi, arcivescovi e vescovi proi-
V. Cono. Trid. sess. 24, cap. 20, bì farsi precedere dalla croce in
dereform.; Van-Espen, Juris eccles. presenza de' nunzi apostolici, y. Cro-
t. I, p. 217. Che i nunzi aposto- ce PONTIFICIA. A Croce pettorale
lici fuori di provincia non hanno riportammo la lettera di Benedetto
alcuna giurisdizione, e che non pos- XIV, in cui dichiara doversi por-
sono conferire con diritto di lega- tar sempre scoperta, contro le pre-
zione in provincia alcun benefizio tensioni de' patriarchi di Lisbona,
lo si ha dalla Leg. ult. ff- de jn- che sostenevano dovessero i nunzi te-
risdict. cap. i in 6. 11 Lunadoro nerla occulta. Tutti i nunzi apostolici
commentato dal Zaccaria, Relaz. godono da tempo antichissimo in tut-
della corte di Roma, par. 2, cap. te le corti la preminenza sul corpo

38, de' nunzi apostolici, ecco quan- diplomatico, come confermò il ce-
to dice. M I nunzi o sieno que' le- lebre congresso di Vienna, a' io
gati che rimangono in
apostolici, giugno 18 i5, che li riconobbe quali
paese di straniero dominio per ivi ambasciatori di primo rango, e pri-
accudire ancor agl'interessi de'som- mi tra gli ambasciatori e ministri
tni Pontefici; quantunque abbiano K. Ambasciatori e
delle altre corti.
facoltà di esaminare le controversie Diplomazia. Questa preminenza pur
civili e miste, e d'ingerirsi in tut- godono anche gli altri rappresen-
tociò che riguarda lo spirituale go- tanti pontificii di grado inferiore
verno; nondimeno però esercitare bene inteso che questa preminenza
non possono una liberissima giuris- r hanno ciascuno sui colleghi dei
dizione, come i legati a lalere; do- gradi diplomatici. Nel lo-
rispettivi
vendo sono provve-
eglino, se non dalo congresso fu pure convenuto
duti de' necessari mezzi per punire che ciascun diplomatico prenda il
i trasgressori, servirsi dell'aiuto dei posto a seconda della data della pre-
vescovi locali, ed implorare ancora sentazione di sue credenziali, senza
d'uopo il braccio secolare per
se sia distinzione alcuna tra ministri cat-
mandare ad esecuzione propri de- i tolici e ministri protestanti, in tutte
creti. Dauielli, Ree. prav. Rom. cur. le corti compresa quella di Roma.
p. 186. Credesi da molti che agli Nelle corti acattoliche eziandio i nun-
antichi apocrisari e responsali sie- zi pontificii godono la precedenza
no successi i legati ovvero i nunzi sugli ambasciatori degli altri sovra-
apostolici, esecutori degli ordini e ni senza eccezione alcuna : in quella
delle risposte pontificie". Si chiama- di Pietroburgo il nunzio Archetti
rono conimonitorie e memoriali le ebbe sempre la precedenza sull'am-
lett^i-^ che si spedivano ai le^li basciatore di Giuseppe II, senza k
i54 NUN NUN
menoma difficoltà. Si è oonsideroto Parigi, Madrid
e Lisbona al termi-
questo speciale onore come un omag» ne della loro nunziatura sono creali
gio renduto al capo della religione cardinali: l'avviso e il berrettino glie-
«ialtolica nella persona de' suoi rap- li porta una guardia nobile; la Ber-
presentanti. Godono essi di questa retta cardinalizia (Fedi) un Alle-
prerogativa da un tempo imme- gato apostolico (Fedi): nelle par-
morabile, senza contestazione alcu- ti lontane si suole nominare dal
na per parte degli ambasciatori che Papa ablegato l'uditore della nun-
lianno risieduto simultaneamente eoa ziatura. 11 sovrano impone la ber-
essi nella medesima corte. Quindi retta al nunzio elevato al cardina-
i nunzi rimangono in possesso del lato, con
quel cerimoniale descrit-
primo posto in tutte le cerimonie to a Berretta cardinalizia e nel
ed occasioni solenni, nelle quali il voi. IX, p. 3io e 3ii del Diziona-

corpo diplomatico trovasi riunito. In rio. Gli ultimi nunzi che hanno ri-
Francia il nunzio del Papa, od in cevuto berretta cardinalizia dalle
la

mancanza di lui l'anziano degli am- mani de* sovrani presso di cui era-
basciatori, volge un complimento al no accreditati, sono i seguenti. 1826
re in nome del corpo diplomatico, ilcardinal Macchi in Parigi dal re
nel primo giorno dell' anno , e nel Carlo X, in cui fu ablegato mon-
suo giorno onomastico. Vedasi il cav. signor Nevi uditore della nunziatu-
Artaud, Storia di Leone XIIj t. Ili, ra, poi minutante di segreteria di
cap. 43. Nel gran convito che nel stato ed uno de'migliori compilatori
i838 si fece in Milano per l'inco- dei dispacci diplomatici della santa
ronazione dell'imperatore Ferdinan- Sede. 1882 il cardinal Tiberi in Ma-
do I, del corpo diplomatico il solo drid dal re Ferdinando VII. 1882
nunzio apostolico vi fu ammesso, al il cardinal Alessandro Giustiniani in

modo detto nel voi. XVII, p. 100 Lisbona dal re d. Michele I, in cui
del Dizionario. fu ablegato monsignor Minardi udi-
Ai nunzi si dà il titolo di Eccel- tore della nunziatura. i845» il car-
lenza; essi vestono come i prelati dinal Altieri in Vienna dall'impe-
domestici,hanno però l' uso della ratore Ferdinando I, in cui fu able-
mozzetla, perchè devono incedere gato monsignor Bedini uditore della
col rocchetto scoperto in segno di nunziatura la funzione si legge nel
:

giurisdizione. Al cappello usano la numero 89 del Diario di Roma.


fettuccia e il fiocco di seta verde, Talora i nunzi creati cardinali re-
se vescovi, del colore del loro gra- stano alcun tempo presso la rispet-
do prelatizio, con oro frammischiato. tiva coite, col titolo di pro-nunzio.
Nella biografia del cardinal Giraiid Nel t. XI, p. 240 del Bull. Roni,
(Vedi) dicemmo, che essendo nunzio coni, si legge un breve di Pio VII
di Parigi, venne autorizzato da Cle- diretto al cardinal Pacca in Porta-
mente XIV a ricevere in suo nome galliae et Algarbioriun regni ^nostro
la professione religiosa della figlia del et apostoUcae sedis pro-nuncio. Il

re, vestito di abiti cardinalizi, ben- cardinale de Luca, // cardinale pra-


ché non ancor fregiato della digni- tico cap. XVI, n. i4> su questo pun-
tà. La porpora si vuole usata anti- to scrive cosi. « Porta il caso, alle
camente dagli apocrisari o nunzi di volte, che i cardinali esercitano la
Costantinopoli. I nunzi di Vienna, carica di nunzio apostolico appresso
NUN NUN i55
qualdie re ; ma ciò segue per acci- Nothie sopra gli antichi apocrisa-
dente e provvisoriametite, in quel ri ed i nunzi apostoliciy loro a-

modo che in alcune cariche della rigine e principali avvenimeMi


corte segue, conforme si è accennato delle nunziature»
nel capitolo XIV (prò- tesoriere, prò*
governatore, ec. ) ; cioè che quello I vantaggi che agli
stati e regni

ii quale si trova già nunzio sia in derivarono dalle nunziatu-


cristiani

quello stato creato cardinale, perlo- re sono innumerabili, sia pel bene
chè continua nell'esercizio della ca- e incremento della religione, prin-
rica fino alla partenza, o veramen- cipale loro scopo , sia per quello
te fino all'arrivo del successore, ma della civile società, poiché sempre i

provvisoriamente, non dandosi il ca- Papi furono di ciò solleciti. Alle


so che quello il quale è già car- nunziature ordinarie e permanenti
dinale assuma la carica dì nunzio; in molle regioni sì deve la fede con-
COSI nell'uno come nell'altro, cioè servata, la disciplina ecclesiastica ri-

che il cardinale faccia da nunzio o storata e mantenuta, e la salute e


rispettivamente da ambasciatore , i prosperità delle repubbliche, de' go-
trattamenti sogliono essere diversi, vernanti e de' sudditi. I delegati mi-
conforme ne* cerimoniali delle corti nistri della santa Sede, sebbene e-
si dispone *'.
Il Parisi nelle Istruzio' guali nella rappresentanza con mag-
ni, tratta dei nunzi : a chi danno giore o minor grado e facoltà, se-
parte della loro destinazione, ed a condo tempi e la disciplina della
i

chi rispondono ; che si accompagna- Chiesa, variarono nel nome e nel-


no con diversi brevi o lettere cre- l'esercizio di giurisdizione , laonde
denziali; della loro entrata pubbli- ne' prinai secoli chiamarono apo-
si

ca, riportando il cerimoniale del- crisari e responsali, nell'età di mez-


l'ingresso fatto dal nunzio Amalteo zo legati, quindi nunzi apostolici.
nel 1592 nella capitale della Tran- All'articolo Apocrisario dicemmo che
silvania ; della precedenza sugli am- fino dai primi secoU della Chiesa
basciatori; se i nunzi sieno i primi deputarono responsali o legati, cosi
i

a fare o ricevere le visite ; come si detti dal portare agl'imperatori le


concepiscono le parlate che fanno risposte di quelli da cui ricevevano
Della prima udienza pubblica, e dei la missione, e con voce greca de-
titolario per la segreteria d'un nun- nominati apocrisariy vescovi e più
zio, rimettendo pel resto a quanto comunemente diaconi (il perchè lo
ampiamente insegna il Wicquefort ; dissi a Diaconi, parlando dei cardi-
V amhassadeur^ et ses fonctions, ed nali diaconi elevati all' apocrisariato),
alle istruzioni particolari che dà a i quali dimoravano nella corte impe-
ciascuno la segreteria distato. Ripor- riale di Costantinopoli per trattare i

ta il sentimento del Navagero sull'of- negozi della Chiesa universale, e molti


fizio di un buon ministro nelle corti furono assunti al pontificato quando
estere, diviso in tre parti: neirin« a questo influivano gli augusti gre-
tendere ed avvisare, nel che è neces- ci. Secondo il Macri, cominciò tale

saria la diligenza ; nel negoziare, al offizio residenziale nel trasferimento


che giova mirabilmente la destrez- della sede imperiale a Costantino-
za ; nel confeiire, ove il giudizio im- poli sotto Costantino il Grande, e-
porta grandemente. sercilato prima dai vescovi, poi dui
i56 NUN NUN
cardinali diaconi, perchè i cardinali corte occidentale; ma debelkili da
preti erano tenuti risiedere ne' loro Giustiniano I que' barbari verso il

titoli.Della loro autorità, tratta il 537 e liberala Italia dalla loro ser-
Zaccaria, Ariti- Fehbrotiìo par. Il, p. 4 vitù, ritornarono nuovamente gli a-
e seg., negli occorrenti negozi o dom- pocrisari a Costantinopoli. Infatti,
inatici o canonici come rappresen- prima di questo tempo, costretto
tanti la persona del Papa confu- , Papa s. Agapito I da Teodato re
tando Febbronio che parlò con dis- de' goti a portarsi in Costantinopoli,
prezzo de* nunzi apostolici, pei mo- onde Giustiniano I richiamasse il

livi che si dissero alla biografìa suo esercito dall'Italia, in partire da


HoNTUEiM. Abbiamo dal Galletti, Dt^L quella metropoli costituì suo apo-
primicero p. 98, che l'imperatrice crisario Pelagio suo diacono cardi-
Galla Plucidia, morta nel 4^o, per nale, poi Pontefice Pelagio I, come
la sua pietà fabbricò in Costanti- affermano. Liberalo in. Breviar, cap.
nopoli un palazzo per uso de' Papi 21 e 22, ed il citato de Marca, lib.

e de' loro nunzi quando vi si re- 3, cap. 16, dove tratta dell'origine
cavano. Il Pontefice s. Liberio del e dell' uffizio degli apocrisari. Che
35^ spedi due legazioni all' impe- Giustiniano 1 promulgò alcune leggi
ratore Costanzo per la convocazione intorno agli apocrisari, si ha dalla
del concilio, e s. Leone I nel 4^^ Novella VI, e. 2, 3.
costituì Giuliano vescovo di Coo Inoltre s. Agapito I lasciò in Co-
suo perpetuo o legatoapocrisario stantinopoli per apocrisario anche
alla corte dell'imperatore Marciano, Vigilio diacono cardinale, per cui
perchè con ordinaria potestà soste- alla morte di quel Papa, bramoso
nesse le sue veci e adoperasse la di salire al pontificato, per le sue
più squisita cura e diligenza, affin- brighe fu esiliato da Roma il nuo-
chè non ripullulasse l'eresia di Ne- vo eletto s. Silverio, cui successe
storio e di Eutiche , e mantenesse Vigilio.Questo delegò all'apocrisario
nelle chiese orientali la pace, alla Pelagio la cognizione di Paolo pa-
cui custodia le avea affidate. Da que- triarca d' Alessandria, convinto d' o-
sta pontificia legazione di s. Leone micidio, tenendo l'apocrisario in cor-
] , alcuni riconoscono la primaria te molta potenza e autorità, onde
origine dei nunzi apostolici appresso costrinse Giustiniano I a condan-
i principi. Vedasi De Marca, De nare le non sane dottrine di Ori-
concord. lib. 5, cap. i5; Quesnello, gene, e benché l'imperatore voleva
Disstrt. in oper. s. Leonìs p. 167, revocare la destituzione di Paolo, il

499 ; Orsi, Storia eccl. t. XIV, lib. Papa si rifiutò contraddire alla sen-
33, n. 1 19; Du Mesnil, Doct. et disc, tenza del suo apocrisario. Pelagio
eccl. t. Ili, lib. 25, n. 22. Il Du Gan- Il nominò apocrisario presso gl'impe-
ge crede che solamente sotto Giu- s. Grego-
ratori Tiberio 11 e Maurizio
stiniano 1 abbiano i Papi cominciato che del secon-
rio diacono cardinale,
a mandare agi' imperatori gli apo- do divenne compare, poi s. Gregorio
ma ciò devesi intendere piut-
crisari, I Magno. 11 zelante, dotto ed eloquen-
tosto il loro ripristinamento. Poiché te apocrisario, convinse l'eresia, ve-
invasa l'Italia nel 49^ tlai goti, fu- gliò al mantenimento della disciplina
rono costretti i Pontefici di maneg- ecclesiastica, che non si violasseio i
giare i più iiBportauti negozi alla canoni, né si recasse oltraggio alla se-
,

NUN NUN 1.-T7

<^e npostollca; come pure facendosi av- ordinariamente segno all'otlio degli
vocato coll'imperalore delle provin- eretici, i quali spesso procurarono
cie occidentali, noo impedì che
solo allontanarli anche con violenze, co-
tutta Italia divenisse preda de' lon- me avvenne per l'eresia de' mono-
gobardi , ma si fece a difendere i telitiprotetti da Costante II coll'e-
poveri dalla cupidigia de'prefetti e ditto tipo. Condannali nel concilio
dalle calunnie e oppressioni de' pò» VI generale, fatto celebrare da Pa-
tenti. Pei loro grandi servigi gli a- pa s. Agatone e dalKimperatore Co-
pocrisari divennero sommamente cari stantino III PogonatOj da questi fu-
agl'imperatori, per cui Foca reduce rono richiamati gli apocrisari che ,

dalla guerra in Costantinopoli, non s. Leone II eletto nel 682 rimandò,

avendo trovato nel suo palazzo l'a- e vi rimasero sino all' eresia degli
pocrisario, secondo l'antica consue- iconoclasti, ed allo scisma di Fozio
tudine, dolcemente se. ne lagnò con per ultimo. Ammaestrata la sede
s. Gregorio I, il quale rispose ciò apostolica da tanti esempi della fe-

avvenuto non per negligenza , ma de greca e del loro orgoglio, cessò


per l'acerlJttà de' tempi che aveva per sempre dal mandare i suoi a-
impedito ai ministri della romana pocrisari a Costantinopoli. Notere-
Chiesa di trasferirsi a Costantino- mo che gli apocrisari nella gerar-
poli, come riferisce il citato Galletti chia ecclesiastica prendevano luogo
a p. i53; e successivamente gli man- dopo i vescovi, ma se decorati col
dò per apocrisari Sabiniano e Bo- nome e autorità di legati, precede-
nifacio diaconi cardinali, che ambe- vano anche i patriarchi.
due occuparono la sua sede , e il Minacciando longobardi d'inva- i

secondo col nome di Bonifacio IH, dere dominii della Chiesa roma-
i

avendo questi ottenuto dall'impera- na, s. Gregorio III ricorse all'aiuto


tore Foca, che solo al Papa appar- di Carlo Martello re di Francia con
tenesse il titolo di vescovo wiiver' due ambascerie, dalle quaU ebbero
sale. Osserva il Baronio, an. 607, origine i nunzi apostolici presso quei
n. 1, che gli apocrisari alla corte di re, ai quali proseguirono a man-
Costantinopoli più facilmente veni- darsi dagli altri Papi. Le Cointe
vano in quel tempo assunti al pon- Annal. eccl. Frane, ad an. 740, n. 7,
tificato; perocché essendo invalso aggiunge che i Pontefici non rare
l'abuso che il clero romano aspet- volte elessero per nunzi in quella
tasse il consenso imperiale pel nuo- corte gli arcicappellani della cap-
vo eletto, esso procurava eleggere pella reale. Illustri apocrisari in
quello che sapevano conosciuto e Francia furono Fuirado apocrisario
grato all'imperatore d'oriente. Il di Stefano III, Agilrarao sotto Carlo
Galletti poi dice, che solevano man- Magno, e Drogone come il prece-
darsi i diaconi per apocrisari, per- dente vescovo di Metz, sotto Lodo-
chè essi dovendo trattare anco quan- vico I, quali resero eminenti servi-
to riguarda i beni e le cose tempo- gi alla religione e al regno. Ne' suc-
rali della santa Sede, erano repu- cessivi secoli di barbarie cessò il

tati poter meglio de'sacerdoti accu- ministero degli apocrisari, che passò
dire al ministero di nunzi. Dovendo nei legati a latere spediti dai Papi
gli apocrisari sostenere anche la reli- con amplissima giurisdizione in tutti
gione e la pace della Chiesa, erano i regni cristiani, per quel tempo
, ,

i58 NLN NUN


die richìwleva la loro missione, di sercitatc dai regolari, sono celebri
che trattiamo a' loro luoghi, come quella del b. Giovanni da Parma
degli affari e negozi da essi con- francescano, inviato da Innocenzo IV
cliiusi. Udo di essi e più celebri fu all'imperatore e patriarca di Costan-
Ildebrando, nel 1078 s. Gregorio tinopoli per l'unione della chiesa gre-
VII, il quale fu assai benemerito ca alla latina, in cui riuscì felice-
delle legazioni a' principi, come de- mente; e quella di quattro france-
scrivemmo alla sua biografìa, che in scani spediti da Gregorio X all'im-
processo tempo molti plicaronsi
di peratore Michele Paleologo per la
ciò che rilevammo pure nel volume medesima unione, per loro effettua-
XXXVII, p. 279, 280 del Diziona- ta nel concilio di Lione II. Quin-
rio. Dalle turbolenze nate in tempo di nel secolo XIV, trasmutatasi a
d'Enrico IV e s. Gregorio VII, per poco a poco la disciplina della Chie-
l'investiture ecclesiastiche, derivò nei sa, alle che fu-
missioni de* legati,
sovrani il costume di mandare a rono d'ordinario cardinali, incomin-
Roma ambasciatori d* obbedienza. ciarono a sottentrare i nunzi apo-
Verso il 1079 s. Gregorio VII man- stolici, e nel seguente secSlo ebbero

dò per legato nella Spagna il car- orijgine molle stabili nunziature, e


dinal Riccardo vescovo d'Albano, il meglio nel XVI. Guglielmo Gri-
quale fu il primo a stabilire il mi- moardi abbate cluniacense, da Inno-
nistero pontificio in quel regno, co- cenzo VI fu da Avignone inviato a
me si ricava dal Riccy, Storia di Al' Napoli a Giovanna I, non che nun-
hano p. 196. Gelasio II, eletto nel zio ai Visconti signori di Milano, e
II 18, per quarant'anni avea servi- mentre era assente dalla nunziatura
to egregiamente da nunzio i suoi napoletana, come scrive il Novaes
predecessori, ciò che rilevò Orderi- benché non fosse cardinale, nel i362
00 Vitale, Hist. eccl. p. 842. Nel fu eletto Papa Urbano V. Fer- Il

celebre pontificato di Alessandro III, rari, Bibl. verbo Nunciuf, rileva che
rinomata fu la legazione di s. Pie- nel secolo XIV eranvi in Napoli
tro vescovo di Tarantasia, che pa- nunzi apostolici, ma dipoi furono
cificò i re di Francia e d* Inghil- interrotti. Il medesimo Novaes at-
terra, con infinito vantaggio de'ioro testache Urbano V spedi due nunzi,
popoli. Alla biografia del glorioso domenicano uno, francescano l'altro,
Innocenzo III enumerammo le tante a Giovanni I Paleologo imperatore
legazioni da lui inviate in tutte le d'oriente, per la riunione della chie-
parti con eccellenti risultati ne imi- : sa greca alla latina, onde l'augusto
tò lo zelo il nipote Gregorio IX, si recò in Roma e abiurò lo scisma.
ed egli e i suoi successori impiega- Quindi molti nunzi inviarono nel
rono legazioni per pacificar le ter- grande scisma i Pontefici e gli an-
ribili fazioni de' guelfi e ghibellini, tipapi alle nazioni, per confermar-
anche nelle provincie pontificie: qui le o guadagnarle alla loro obbedien-
noteremo che prima i cardinali le- za, da Urbano VI a Martino V
gati, vice-legati e governatori de'do- in cui ebbe termine.
minii della Chiesa, batterono mone- Martino V creò cardinale Do-
ta, e di molte ne fa il novero lo menico Capranica, che sostenne do-
Scilla a p. 368 e seg. delle Monete dici gloriose legazioni per la santa
pontificie. Trn le tante legazioni e- Sede, ed Eugenio IV promosse a tal
NUN NUN i59
dignità Giovanni CarvajaI, illiishe Ioli, e questi impiegò i suoi rari
per le sue trentalre legazioni. Nel talenti in altre nunziature. Da tut-
pontificato di Eugenio IV il vesco- tociò rilevasi che le nunziature di
vo d'Urbino s. Vito Antonio di Germania, Napoli, Inghilterra, Fran-
diocesidi Concordia, con Ambro- cia e Spagna andavano meglio for-
gio priore generale de' camaldolesi, mandosi, oltre quelle di Polonia ,
furono mandati nunzi in Germa- di Portogallo ed altre, ed oltre
» nia per l'elezione dell'imperatore straordinarie.
le
Con questo stabili-
Alberto II ; indi il Pontefice l' in- mento ebbero pre-
delle nunziature,
viò nunzio nella Scozia e poi in cipuamente in mira i romani Pon-
Francia. Inoltre Eugenio IV inviò tefici, di collocare nelle diverse na-

fr, Alberto da Sartiano francescano zioni cattoliche un tribunale ec-


air imperatore d' oriente, che seco clesiastico ordinario con facoltà
guidò al concilio di Firenze, da pontificie, per togliere ai vescovi
dove fu rimandato ai giacobiti e ed ai fedeli l' incomodo di ricorre-
al re d'Abissinia, dei quali condus- re in molte cose a Roma, e me-
se gli ambasciatori al concilio. Mol- diante lo zelo e valore de' nunzi
te legazioni e nunzi spedì Nicolò vegliare al mantenimento della fe-
del i447 s"o ^^^ memorabile de e della pace, prevenire i mali

rV pontificato, anche per


stantinopoli dai turchi. Pio II de-
salvar Co- della Chiesa e degli stati, e frenare
gli sforzi dell' eresia, massime nel se-
putò nunzio a Napoli Nicolò For- colo XVI, in cui quasi per lutto
tiguerri, che ottenne dal re Ferdi- si propagarono lo spirito funestis-
nando d'Aragona la restituzione
I simo delle pretese riforme religiose,
di Benevento e Terracina, oltre la ed i più deplorabili errori pel pri-
conclusione del matrimonio del ni- mo seminati da Lutero. Infiniti
pote del Papa colla nipote del re, perciò furono travagli e le bene-
i

per cui in premio fu creato car- merenze de* nunzi, che i Pontefici
dinale: a questa dignità Pio II e- furono solleciti deputare in tanti
levò ancora Bartolomeo Roverella, luoghi, città, stati, diete, oltre quelli

benemerito nunzio in Inghilterra e spediti per la celebrazione, prose-


al detto re di Napoli, e Giovanni guimento e fine del concilio di
Geoffroy, il quale essendo ambascia- Trento. Marino Caracciolo nunzio
tore di Luigi XI re di Francia di Leone X a Carlo V^ a questi
presso la santa Sede , il Papa tanto piacque, che lo inviò suo am-
lo mandò col carattere di nunzio basciatore in diverse corti e poi lo
apostolico allo stesso re^ e n'ebbe riebbe per nunzio, poscia compen-
in premio il cardinalato, rimune- sato col cardinalato. Quando Adria-
razione che divenne ordinaria ia no VI nel i522 lasciò la Spagna,
questi ministri della Sede apostolica. di cui era governatore generale al-
Quanto i nunzi creati poi cardina- lorché fu eletto Papa, nominò suo
li fecero nelle loro nunziature, si vicario generale in quel regno con
può vedere alle rispettive biogra- titolo nunzio apostolico Bernar-
di
Sisto IV nel i473 creò cardi-
fie. dino Pimentel ammogliato, per la
nale Antonio Veniero nunzio di qual novità d' esempio se ne fece-
Pio II al Spagna, il quale
re di ro molte dicerie, essendo a difesa
lo mandò per ambasciatore a Pao- della determinazione 1* onestà e
iGo NUN
probilh del Piinculel. A iNGniiTEURA. con facoltà di legalo, Paolo ITI nel
narrammo lo scisma d'Enrico Vili crearlo cardinale, per singoiar di-
e il termioe di quella nunziatura, stinzione gli mandò il cappello e
come del collettore apostolico, al- l'anello cardinalizio, dichiarò e lo
tro ministro pontificio incaricato di con la bocca aperta, benché assen-
riscuotere il Denaro di s. PìeO'O te, per interloquire in qualunque
{f^edi),e\o ebbe pure il Portogal- affare, indi nel i555 divenne Mar-
lo pei tributo che anch' esso paga- cello II. Paolo HI fece pure cardi-
va alla romana chiesa. nale Ghinucci, già nunzio al suddet-
Commendone in tempi difficilissimi to Enrico Vili. Avendo i venezia-
si rese glorioso per le nunziature sos- ni accettato prontamente il conci-
tenute valorosamente sotto Giulio lio di Trento, Uiedo, Sto- riferisce
III, Paolo IV e Pio IV che lo creò ria della rep, di Fenezia, t. II,
cardinale, nunzio di sua patria Ve- lib. 5, p. 196, che Pio IV li col-

nezia, all'imperatore, ed in Polonia mò di lodi, e per dimostrargli quan-


ove si fece immenso onore, avendo to avrebbe stimato la continua as-
in Germania impedito il libero e- sistenza d' un loro ambasciatore in
sercizio della confessione Augusta- Roma, a* IO giugno i564 donò alla
na ; s. Pio V inoltre l'adoperò per repubblica il Palazzo di s. Marco
stabilire la confederazione tra i prin- (F^edi) (il quale appartiene all'am-
cipi cristiani contro i formidabili basciatore d'Austria, dopo che a
turchi, che fruttò la famosa vitto- questa passarono gli stati veneti), al
ria di Lepanto. AH' articolo Lega- qual donativo corrispose la slessa re-

to non solo producemmo gli av- pubblica con altro maestoso palazzo
vertimenti di s. Bernardo ai legati, ch'era della famiglia Gritti in Vene-
la risposta che fece il Cervini nun- zia, donato al Papa per residenza or-
cio di Paolo III a Carlo V, quan- dinaria de'suoi nunzi, ciocché con-
do a questi ricusò 1* offertagli pen- ferma Morosini, Stor. J^en. lib. 8,
sione, e la costituzione di Pio IV an. i564> p. Bog. In Germania la
che proibisce ai legati e nunzi di più antica nunziatura è quella di
procurar vantaggi e dignità per Vienna, come dissi nei voi. Ili,

loro o pei propri parenti anzi ab- ; pag. i36 , e XXIX, pag. 164
biamo dal Cardella, Mem. stor. del Dizionario , mentre a Colo-
t. V, 35, che volendo Pio IV
p. nia (Vedi) parlai di quella isti-

pubblicare una costituzione contro tuita da Gregorio XIII per le pro-


i nunzi della santa Sed€, eh' estor- vincie del Reno, qual propugnaco-
cevano lettere commendatizie dai lo validissimo della fede contro gli

principi a fine di essere promossi assalti de'suoi nemici. Di Vienna


al cardinalato, destinò per V esten- si vuole il primo nunzio stabile
sione di detta bolla Mo- i cardinali Stanislao Osio vescovo di Warinia,
roni, Capizucchi ed Amulio. Quan- spedito da Pio IV all' imperatore
to al Cervini, fu in pari tempo Ferdinando I per la continuazione
fatto vescovo di Nicastro, ma non del concilio di Trento, e per di-
volle consecrarsi, contentandosi d' e- mostrare al suo figlio Massimiliano

sercitare nella diocesi la giurisdizio- II re di Boemia la falsità delle


ne vescovile senza quella dell' ordi- nuove sette: neir esercizio della nun-
ne trovandosi nunzio in Germania
: ziatura Pio IV lo creò cardinale.
NUN NUN i6t
Di Colonia il primo nunzio ordi- mo risolvere. Non fu in effetto ri-
nario al trattato del Reno fu Gio. cevuto il prelato in Francia, e re-
Francesco Bonomo vescovo di Ver- candosi r ambasciatore dal Papa
celli, morto in Liegi dopo aver pre- per fare le scuse del re, gli venne
sentato ad Alessandro Farnese lo dalle guardie negato l' ingresso in
stocco e berrettone benedetti da palazzo, quindi poco dopo inlimato
Gregorio XIII. Questo Pontefice d' uscire nel medesimo giorno da
nel i58o l' avea deputato nunzio Roma e sollecitamente dallo stato
agli svizzeri, però la nunziatura el- ecclesiàstico. Queste gravi differen-
vetica è antichissima, perchè nun- il ze non furono aggiustate finche il

zio Scotti neir Eh'etia sacra, ne re di Francia non si piegò a rice-


comincia la serie da Ottone vesco- vere onorevolmente il nunzio Mirto,
vo del i23i residente in Basilea, ed allora Sisto V richiamò l' am-
indi maestro Filippo d' Asisi del basciatore. Clemente Vili spedì nel
1233, Girolamo Franco del i449» i6oi Maffeo Barberini, poi Urba-
Gentile da Spoleto deli479, ^^^ no Vili, nunzio straordinario in
durò sino a Giulio II e conchiuse Parigi colle fascie benedette pel
la prima confederazione tra i can- delfino, dipoi lo fece arcivescovo
toni svizzeri e la SQi\e apostolica. di Nazareth e nunzio ordinano
Sotto Gregorio XIII ebbero origi- alla stessa corte. Lo stesso Ponte-
ne gli inquisitori di Malta (Fedi), fice istituì nunziatura di Fian-
la
specie di nunzi rappresentanti del- dra con del nunzio
residenza in
la santa Sede, o megjio di Visita- Brusselles, togliendo dal nunzio di
tori apostolici. Del nunzio p. Pos- Colonia la giurisdizione sulle missio-
sevino gesuita,da lui spedito in ni del Belgio e di Olanda, e confe-
Svezia e Russia parleremo a que- rendogli quella delle missioni d'In-
gli articoli. ghilterra. A
Germania narrammo
Sisto V
malcontento del nun- le impero sotto Pao-
agitazioni dell'
zio di Parigi Ragazzoni, che non lo V per la morte dell' imperatore
avea promulgato la bolla contro Mattia, e le ribellioni della Boemia,
Enrico IVi lo richiamò, destinan- Moravia e Ungheria per le mene
do a sostituirlo Mirto arcivesco- de' protestanti ma il valore del
ì vo di Nazareth , già nunzio di
;

nunzio Ascanio Gesualdo arcivesco-


Francia sotto s. Pio V, e siccome vo di Bari sopì le gravi differenze,
r ambasciatore di Francia in Roma procurò la sollecita convocazione
lo ricusò supponendolo contrario della dieta e provocò con energica
ad Enrico IV, come suddito del re scrittura l' elezione di Ferdinando
di Spagna, adiralo Sisto V per tal li. Altro celebre nunzio di Paolo
risposta, così parlò all' ambasciato- V fu il Bentivoglio, da lui inviato
re: Sinché avremo fiato non sop- nelle Fiandre ove ardevano quelle
porteremo mai di mandare i no- ostinale guerre civili, eh' egli mira-
stri nunzi ad arbitrio degli altri. bilmente descrisse nelle sue famige-
Abbiamo Mirto e vo-
destinato il rate Memorie f e riparò i danni recali
gliamo ch'esso vada in Francia. Se alla religione e che desolato avevano
poi non sarà ricevuto, allora noi quel fiorentissimo paese, per le cui
e non altri lo faremo ritornare a cure potè conservare incontaminata
Koma, e poi sapremo cosa dovre- la fede, benché sotto dominazione di
VOL. XI.VHI. 1 I
,

i62 NLN NUN


principi acallolìci . Paolo V nel le sue cure, in segno di gratitudi-
1616 creò cardinale Ladislao d'A- ne, con lettera cortesissima gli offrì
quino, già suo nunzio agli svizzeri, una credenza di
argenti del valore
e al duca di Savoia, che però noi dì scudi diecimila, ch'egli sempre
ricevette per essere suddito spa- ricusò, finche Innocenzo X lo co-
gnuolo, onde nominò collettore
Io strinse ad accettarla. Cos'i pure vir-
in Portogallo, che non accettò per tuosamente ricusò sei cavalli del-
r avanzata età. Invece Paolo V l'elettore di Magonza, a cui avea

mandò nunzio in Savoia Alessan- già rifiutato alcune migliaia di scu-


dro Ludovisi, ch'essendo felicemen- di, per avergli flitto nella qualità
te riuscito nel pacificarla colla Spa- di nunzio il consueto processo nel-
gna, r elevò al cardinalato e gli r elezione. Il terzo nunzio di Ur-
successe col nome di Gregorio XF bano Vili fu Giulio Rospigliosi arci-
(Vedi). Adolfo I conte d' Althann vescovo di Tarso, nunzio in Spagna,
boemo, maresciallo dell* imperato- ' ricolmato di favori dal re; ma ri-
re Ferdinando II, per divozione chiamato in Roma da Innocenzo
alla Sede apostolica^ gli donò un X, per l'opinione che troppo defe-
suo palazzo in Vienna per uso dei risse per la corte, passò il di lui
nunzi pontificii. pontificato senza carica : indi Ales-
Urbano Vili nominò nel suo sandro VII lo fece segretario di
lungo pontificato moltissimi nunzi, stato, cardinale, e l'ebbe a succes-
tra' quali principalmente si distìn- sore col nome
di Clemente IX. Al-
sero tre seguenti. Pier Luigi Ca-
i tro nunzio da Innocenzo X richia-
rafa vescovo di Tricarico nunzio mato dalla Spagna fu Francesco
di Colonia, che infiniti beni recò Gaetani, per le querele avute nel-
alle Provincie renane , come rile- r esercizio del tribunale della nun-
vasi dalla sua bella relazione nel ziatura e per non secondar le sue
1634 pubblicata in Liegi : Legatio premure pel cardinal Barberini, sur-
apostolica. Libro utilissimo, come rogandogli Camillo Massimi (Vedi)
quello del Bentivoglio, a qualunque confidente di sua fognata d. Olim-
prelato che intraprende la gelosa pia, che però non fu riconosciuto
e onorevolissima carriera delle nun- dall' ambasciatore in Roma cardi-
ziature. Ad onta di sue beneme- nal Trivulzio, per essersi deputato
renze, Innocenzo
solo lo creò X senza il consenso del re. Tuttavia
cardinale. secondo nunzio
Il fu ilPapa negando che ciò fosse co-
Fabio Chigi, poi Alessandro VII, stume o obbligo, volle che il pre-
escovo di Nardo ed inquisitore di Giunto a Barcellona
Iato partisse.
Malta, indi nunzio ordinario di Co- trovò r ordine di non inoltrarsi
lonia econtemporaneamente stra- poiché gli fu detto che quantun-
ordinarioal famoso congresso di que sia in libertà de' principi la
Munster (Vedi), dove acquistò fa- destinazione degli ambasciatori, es-
ma di uomo eminente in politica sendo il nunzio di Spagna insieme
e nel maneggio degli affari i piìi ambasciatore e amplissimo magi-
spinosi. Avendo impiegato con pro- strato, non potevasi accettare per
fìtto la sua destrezza, per la con- le sue aderenze ai Barberini mal
cordia dì molte differenze, l'impe- veduti dagli spagnuoli. Sospettando
ratore Ferdinando III, obbligato al- Innocenzo X che ciò derivasse dal
NUN NUN iG3
Gaetani per prolungare il suo trat- svizzeri, e per dodici anni a Lisbona,
tenimento a Madrid, gli tolse ogni e quando Clemente XI, lo creò car-
giurisdizione e fece chiudere il tri- dinale non fece motto alcuno sulla
l3unale della nunziatura, ma non qualità sua di nunzio di Portogal-
ottenne che Massimi fosse almeno lo, acciò non sembrasse che 1* esal-

ricevuto per nunzio straordinario. tava porpora come nunzio a


alla

Dipoi ad Alessandro VII riuscì che quella corona, che ancora non go-
fosse ricevuto, ma non gli fu per- deva la prerogativa che i suoi nun-
messo riaprire il tribunale. Tanto zi fossero creati cardinali, come ri-

narra il Novaes, mentre alla bio- flette rOttieri, Storia d'Europa t.

grafia del Massimi procedemmo col- IV, 399. Antonio PignatteUi suc-
p.
r autorità del Cardella, che ad altri cessivamente fu vice-presidente d'Ur-
motivi attribuì il suo richiamo. In- bino, inquisitore di Malta, governa-
nocenzo X a difesa de' cattolici d'Ir- tore di Viterbo, nunzio di Firenze,
landa gì* inviò per nunzio Pùnuc- di Polonia e di Vienna, e pure eb-
cini arcivescovo di Fermo, mosso be solo nel ritorno a Roma il ve-
dalle querele del celebre annalista p. scovato di Lecce, indi segretario dei
Wadingo, perciò mandato a Roma. vescovi e regolari e maestro di ca-
Nd 1844^" Firenze si pubblicò dal- mera ; finalmente creato cardinale,
l'Aiazzi : Nunziatura in Irlanda di meritò divenire Innocenzo XII {Ve-
monsìg. Gio. Battista Rinuccini arci- di). Per sì lunga carriera, prima di

vescovo di Fermo negli anni 1 64^ e giungere al cardinalato, tra i mol-


1649. Rinuccini dimorò tre anni tissimi esempi, il cardinal Pacca sta-
in Dublino, ove sparse onorati su- to nunzio di Colonia, onde ci die-

dori a prò di quell' isola de' Santi. de le Memorie storiche della nun-
Nel voi. II, p. iS5 del Dizionario ziatura, poi di Portogallo di cui
parlai dell'archivio de' nunzi stabi- pubblicò le Notizie sul Portogallo
litoda Alessandro VII in Vatica- con una breve relazione della nun-
no; e nel voi. VI, p. 62, come il ziatura di Lisbona, nella prima ope-
nunzio di Spagna Federico Borro- ra a p. 254 rimarcò in proposito
meo restaurò a Madrid {Vedi) il di que'prelati che dopo pochi anni
palazzo della nunziatura e la chie- aspirano a cariche che portano al

sa contigua. A Lisbona, Napoli, ec. cardinalato, che Fabrizio Serbelloni


parlando di quelle nunziature, si fece un lunghissimo corso di mini-
fece cenno della chiesa della nun- steri diplomatici, come d'inquisitore
ziatura, e della giurisdizione che vi a Malta e nunzio di Firenze, Colo-
esercita il nunzio. A Vienna suole nia, Varsavia e di Vienna^ dove fu
il nunzio celebrare le prii^cipali fun- ' promosso alla porpora da Benedet-
zioni sacre nella cappella imperiale to XIV: era slato ancora vicelega-
alla presenza dell'imperatore, im- to di Ferrara e governatore di Lo-
peratrice, arciduchi e corte. reto.Clemente XI riprese gravemen-
Alessandro Vili per dimostrare te r elettore e arcivescovo di Ma-
il suo affetto alla repubblica di Ve- gonzajcon breve, Epist. t. II, p. gS,
nezia sua patria, mandò al doge lo per aver negato la precedenza ed
stocco e berrettone benedetti, a mez- i consueti atti di onore ad Anniba-

zo di Michelangelo Conti poi Innocen- le Albani "nunzio straordinario alla


zo XUIj indi fu destinato nunzio agli dieta di Francforl per l'elezione del-
i64 NUN NUN
!'imperatore [P^cfh), e gli ordinò Però Clemente XI dispiacente che
che subito ad esso li prestasse qua- Bichi non avea subito obbedito al
li dai suoi predecessori elettori era- richiamo, in vece di compiacere il

no stati resi agli altri nunzi aposto- re, gli spedì per nunzio Giuseppe
lici, principalmente a Sanfelice ar- Firrao ch'era stato suo nunzio stra-
civescovo di Cosenza, allorché Ales- ordinario alla stessa corte per le fa-
sandro VII lo mandò nunzio all'ele- sce benedette, e ordinario degli sviz-
zione di Leopoldo I. A p. i33 lo- zeri; egli non fu ricevuto, restò ai
co citato si legge il breve scritto confini del regno, ed il re anzi pre-
da Clemente XI all'arcivescovo di tese che non dovesse richia-
Bichi
Gnesna, in cui gli dichiarò stimar marsi, se non dopo creato cardina-
giusto e conveniente che pel pri- le, come si praticava coi nunzi di
mo rendesse l'onore della visita al Vienna, Parigi e Madrid.
nunzio di Polonia, esortandolo a ob- Frattanto nel 1721 fu eletto In-
bedir prontamente. In tempo di Ales* nocenzo XIII, già nunzio e poi pro-
Sandro Vili pretese l'imperatore tettore del Portogallo, per cui Gio-
Leopoldo I con altri sovrani, che vanni V tenne certa la rivocazione
prima di essere ad essi inviato il della chiamata del Bichi. In vece
nunzio, dovesse il Papa mandargli il nuovo Papa quando l'ambascia-
la lista di quelli che proponeva a tore Andrea de Mello gliene par-
tal ministero, acciò niuno fosse spe- lòj rispose sempre: il nunzio ob-
dito senza l'approvazione della cor- bedisca. Finalmente 1' ambascia-
te, affinchè riuscisse ben accetto tore gli minacciò di partire da Ro-
il prescelto e si evitassero le ripul- ma se non veniva esaudito ; ma
se ed il Ricusò Ales-
malcontento. Innocenzo XIII con rispondergli,
sandro Vili acconsentire a tal pre- farà benissimo, dovendo ministri i

tensione, ma il successore Innocen- obbedire alle istruzioni de'Ioro prin-

zo XII r accordò però era stato ; cipi, sventò lo stratagemma. La


vittima del primo Lo-
rifiuto del differenza continuò ancora sotto Be-
renzo Corsini poi Clemente XII, no- nedetto XI li, al quale il re rivol-
minato nunzio di Vienna senza pò- se le sue richieste di elevare alla
tervisi recare, onde Innocenzo XII porpora il nunzio^ ma avendo il

nel sostituirgli altro lo fece tesorie- Papa consultato una congregazione


re. Quindi Clemente XI inviò al di cardinali, fu deliberato che la

re di Portogallo Giovanni V nel santa Sede doveva a suo piacere


1709 la nota de'soggetti che pro- richiamare i nunzi, e non dare ad
poneva per nunzi e pel primo Vin- altre corti l'esempio di domandare
cenzo Bichi nunzio agli svizzeri, il che anco i loro nunzi fossero crea-
quale accettò per le premurose i- ti cardinali, e prendere rango le
stanze del Pontefice. Dopo un anno loro nunziature fra le prima-
tre

che il nunzio era in Lisbona vedu- rie, rigettandosi la promozione del


to di cattivo occhio, il re per di- Bichi. Il re andò nelle furie, richia-
verse accuse ne provocò il richia- mò da Roma l'ambasciatore, il car-
mo. Intanto il prelato potè far ri- dinal Pereira e gli altri nazionali,
trattare il re dalle deposte false in- fece partire dai confini il Firrao,
colpazioni, che inoltre pregò il Pa- ritenne il Bichi a fronte delle cen-
pa a lasciarglielo nella nunziatura. sure minacciate in caso di disobbe*
NUxN NUN i65
dienza al prelato, vietò ai sudditi re protestarono le quattro che n'era-
di recarsi nello stalo pontifìcio, e no in possesso, onde non si conce-
di rivolgersi a Roma per benefizi desse né al re di Sardegna, né ad
etl altro. Benedetto XIII invocò la altrisovrani tal privilegio. Non ve-
niediazione del re di Spagna, e po- dendosi questi appagato, fece chiu-
co dopo mon. Clemente XII che dere la nunziatura di Torino, l'udi-
nel lySo gli successe, considerando tore ne calò l'armi pontificie, e Mer-
che il re benché avesse preso il lini si ritirò a Forlì sua patria, e
lutto d' un mese per la morte del solo fu fatto cardinale da Clemen-
predecessore, avea respinte le lettere te XIII come presidente di Urbi-
di partecipazione del sacro collegio, no, ondeTorino ministri del-
in i

e vietato ai cardinali portoghesi di la santa Sede non ebbero più il


recarsi al conclave , risolvette di nome e carattere di nunzio sino
compiacere Giovanni V, con stabili- ai nostri giorni, anzi nelle annuali
re che i nunzi di Lisbona sarebbero Notizie di Roma non si legge al-
creali cardinali, e nel 1731 creò cun rappresentante pontifìcio pres-
cardinali il Bichi e Firrao, dopo so la corte sarda fino al pontifica-
che il primo, portatosi a Firenze, to Pio VI, come diremo. Gio.
di
giustificò la sua condotta. La con- Francesco Stoppani milanese inqui-
cordia in parte si ristabib, ma il sitore di Malta, e successivamente
nuovo nunzio Gaetano Cavalieri non nunzio di Firenze, Venezia e del-
ricuperò la sospesa giurisdizione del- l'iraperator Carlo VII di Baviera,
la nunziatura, che quando il Papa per la morte Benedetto XIV
cui
promise che patriarchi di Lisbo-
i lo nominò nunzio straordinario al-
na sarebbero anch'essi promossi alla la dieta di Francforte per l'elezio-
dignità cardinalizia. Inoltre Clemen- ne del successore. In essa promosse
te XII richiamato a Boma Delci le parti della casa di Baviera, per
nunzio di Parigi senza farlo cardi- cui l'eletto Francesco I di Lorena,
nale, più tardi tale lo dichiarò; marito di Maria Teresa d' Austria,
così con Passione! nunzio di
fece non lo volle nunzio a Vienna, on-
Vienna, che nominò segretario dei de il Papa lo fece presidente d'Ur-
brevi, indi cardinale, ed era sta- bino. Il cardinal Millini ministro
to nunzio segreto in Olanda per di Maria Teresa in Roma, in suo
difendere gli interessi della santa nome Benedetto XIV ener-
fece a
Sede, e ordinario agli svizzeri. Nel giche rappresentanze perchè l'esclu-
pontificato di Benedetto XIV il re desse dalla porpora. Considerando
di Sardegna fece replicate doman- il Papa non convenire mostrarsi
de perchè il nunzio di Torino Lo- condiscendente, altrimenti insorge-
dovico Merlini arcivescovo d'Atene rebbe nelle corti pretensione di da-
fòsse aggregato al sacro collegio, re V Esclusiva (Fedi) anche a chi
perchè come il Portogallo voleva doveva far parte del collegio car-
che i suoi nunzi avessero il mede- dinalizio, e che d'altronde le pro-
simo onore, al che vivamente si teste fatte nella dieta contro l'elet-
opposero le altre corti, massime quel- to erano state imposte da lui, nel
le di Polonia e di JVapoli che non 1753 lo creò cardinale. Nel seguen-
ne godevano la prerogativa, doman- te anno si riaprì la nunziatura «li
daudo egual Irallameulo» come pu« Firenze^ e Benedetto XIV vi muti-
i66 NUN NUN
dò nunzio Antonio Biglia milane- per nunciaturis apostollcis. Editio
se arcivescovo di Corinto: essa era allora: addilis hinis litleris ad ar'
restata priva del nunzio nel 1746, chiepiscopunij et ad capituluni Co-
pei trasferimento del nunzio Ar- loniacy Romae 1790. Quest'opera
di iuto in Polonia, e perchè non fu è piena di erudizione, argomenti e
riconosciuto il nunzio Bonaccorsi, prove incontrastabili dell'uso imme-
per le vertenze insorte tra la To- morabile de' Pontefici, di spedire i
scana e la santa Sede. loro apocrisari o nunzi, con rive-
Clemente XIII per le promozio- stirli di ampie facoltà, non solo nel-
ni al cardinalato de'nunzi dì Vien- lo spirituale, ma ancora nel tempo-
na, Francia, Madrid e Lisbona, da rale; e Pio VI l'accompagnò con
altre nunziature ne trasferì i suc- breve ai nominati elettori e arci-
cessori, ed i nuovi nunzi ordinò e vescovo, esortandoli a tralasciare di
consagrò nel 1759. Clemente XIV rendersi autori d' un sì scandaloso
con breve de*26 marzo 1 77 i, pri- attentato contro il vicario di Cri-
vò r uditore del nunzio apostolico sto, laonde poi i detti prelati so-
di Spagna della giudicatura sulle spesero le loro insistenze presso la
cause dei regolari, e la conferì alla dieta di Ratisbona, e la nuova nun-
rota della nunziatura di Madrid. ziatura di Baviera restò nel suo pie-
Pio VI istituì per la Baviera la no vigore. A Mohilow ed a Rus-
nunziatura di Monaco (Fedi), con- sia si dice del nunzio Archetti spe-
irò la quale e contro quella di Co- dito da Pio VI in Russia, e de'suoi
lonia insorsero gli Elettori (Fedi) successori, come di quanto opera-
ecclesiastici di Magonza, di Colonia, rono. Per le vicende politiche de-
di Treveri, ed altri prelati, pel qua- gli ultimi anni del secolo XVIII
le proponimento non dubitarono ebbero termine le nunziature di Po-
dare inaudito scandalo ai fedeli, lonia,Venezia e Brusselles: della pri-
portando in mezzo alle diete impe- ma fu ultimo nunzio Lorenzo Litta
riali le indegne loro querele, e di arcivescovo di Tebe della seconda ,

tenere il conciliabolo à'Enis (Fedi), Gio. Filippo Gallerati Scotti arci-


non che offendere la maestà di Pio vescovo di Si da, della terza Cesare
VI, nella pretensione di riconosce- Brancadoro arcivescovo di Nisibi.
re i nunzi pontificii quali semplici Neir epoca repubblicana, come di-
ministri della corte di Roma, egua- chiarai a Francia ed altrove. Pio VI
li a quelli de*sovrani secolari, ago- fu costretto inviare de' secolari per
gnando la soppressione delle nun- suoi ministri a Parigi, prima e nel
ziature di Germania. Ciò sollecitan- 1 796 il conte Pieracchi col
grado di
do l'arcivescovo di Salisburgo alla internunzio per l'eccidio di Basvillej
dieta di Ratisbona con una memo- poi il marchese Camillo Massimi colla
ria. Pio VI per sostenere le prero- qualifica di ambasciatore, dopo es-

gative della Sede apostolica, e in ri- sere stato suo al


plenipotenziario
sposta all'autore anonimo De lega- trattato di Tolentino (quindi posto
tis, fece compilare dal cardinal Fi- dai napoletani alla testa del gover-
lippo Campanelli: SS. D. N. Pii no di Roma nel dicembre 179B,
Papae Sexti responsio ad metropo- morto 1801), ed a Milano il
nel
litanos Moguntinwn, Trevirensenij cavalier Antonio Bussi, mentre in
Colonicnscnij et Salisburgensem, su- Torino deputò l'ab. Modestino Pe-
NUN •
NUN 167
licani. Quando Pio VI nel 1798 zìatura: nel Brasile Gio. Francesco
fu dai francesi imprigionato e por- Compagnoni Marefoschi di Macera-
talo in Siena, i re di Spagna, Por- ta, fatto arcivescovo di Damiata ai

togallo e Sardegna ordinarono ai 29 aprile 18 16, nunzio residente


loro ministri risiedere ove si ferma- a Rio Janeiro, ma dopo di lui va*

va , ma l'impedirono nemici. 11 i co per diversi anni: Torino, incari-


nunzio di Firenze Odescalchi si re- cato d'affari senza grado prelatizio.
cò presso il Papa , funse V officio Leone XII nel 1826 spedi a Pie-
di segretario di stato, e prese la troburgo per ambasciatore monsi-
corrispondenza coi nunzi pontificii, gnor Bernetti poi cardinale, per as-
con Albani che Pio VI avea spe- sistere all'incoronazione dell'impera-
dito ablegato a Vienna, e con Er- tore Nicolò I a Mosca. Nel 1829
skine suo ministro a Londra. si riaprì la nunziatura di Brussel-
L' ultimo nunzio di Colonia fu les con un internunzio, nella per-
Annibale dalla Genga arcivescovo sona di Francesco Capaccini poi car-
di Tiro, poi Leone XII (Vedi). Nel dinale in Rio Janeiro subentrò un
;

Tol. XXVIII, p. 252 e seg., nar- nunzio arcivescovo. Nel i83o Pio
rammo le importanti nunziature da Vili nominò nunzio di Firenze
lui sostenute, e quanto operò in un arcivescovo. Gregorio XVI nel
Colonia, che fece le veci anche del i83i destinò un incaricato d'af-
nunzio di Brusselles, e perciò eziandio fari in Rio Janeiro; ed in Brussel-
soprintendente interino delle mis- les un incaricato d'affari e vice-su-
sioni inglesi e superiore delle mis- periore delle missioni d'Olanda : nel
sioni d'Olanda ; che supplì a quel- i832 istituì la nunziatura per l'O-
lo di Monaco, amministrando le landa, con incaricato d'affari e vi-
nunziature di Germania, e nel 1807 ce-superiore delle missioni d'Olanda
Pio VII lo destinò nunzio alla die- residente in Aia, nominandovi pel
ta di Ratisbona, ove era stata primo monsignor Antonio Antonucci
trasferita la sede di Magonza (Ve- cameriere d'onore; in Firenze man-
di), e finalmente a Parigi. Ora no- dò un incaricato d'affari: nel i834
teremo le variazioni di titoli dei destinò per Brusselles un prelato
ministri della santa Sede in alcune internunzio apostolico ; nel i835
nunziature, nuo-
e l'erezione delle spedì a Vienna per complimentare
ve, nel corrente secolo sino ad og- l'imperatore Ferdinando I, pel suo
gi. Nel 1800 Pio VII nominò su- fausto avvenimento al trono, mon-
periore delle missioni d'Olanda Lui- signor della Genga Sermaltei arci-
gi Ciamberlani protonolario aposto- vescovo di Ferrara e nipote di Leo-
lico, carica che disimpegnò per mol- ne XII, che creò poi cardinale. In-
ti 1802 trasferì alla nun-
anni. Nel oltre Gregorio XVI nel i836 istituì
ziatura di Spagna Gravina [F€di\ la nunziatura della Nuova Granata
ove si disse quanto di memorabile nell'America meridionale^ nominan-
operò. Deportato Pio VII nel 1809, dovi primo internunzio e delegato
e restituito alla sede nel 18 14, solo apostolico monsignor Gaetano Ba-
nel 1818 s'incominciò a nuovamente luffivescovo di Bagnorea, ora car-
pubblicarsi le Notizie di Roma, donde dinale ; e consagrò arcivescovo d'E-
ricavo le seguenti nozioni. Nel i8i8 feso monsignor Altieri, che nominò
in Firenze eravi un uditore della nun- nunzio di Vienna e poi creò cardinale :
-

i68 NUN NUO


nel 1 837 mandh a Biusselles un iiicn- per ringraziare quel sovrano dell'alto
rìcato d'atraiì: nel iBSg ristabilì il gentile ed offrirgli alcuni donativi.
nunzio di Torino nella persona di 11 prelato ambasciatore col suo se-
monsignor Vincenzo Massi ^ di che guito e sul vapore da guerra il

parlammo XXXIII, p. 176


nel voi. Tripoli, posto a di lui disposizione
del Dizionario: nel 1840 nella dal re di Sardegna Carlo Alberto,
Nuova Granata spedi un incaricato giunse a Costantinopoli li 16 del
d'alTari prelato di mantellone; in 1848, e venne ricevuto con tulli
Rio Janeiro un iuternunzio aposto- gli onori e trattato come gli am-
lico inviato straordinario: nel i84( basciatori stranieri. Ma di questo
finalmente Gregorio XVI stabilì in memorabile avvenimento, che sarà
Brussellesun nunzio arcivescovo. ferace di utili conseguenze pel cat-
A Gregorio XVI, oltre gli ambascia- tolicismo in oriente, meglio se ne
tori ottomani ed altri, di cui par* parlerà a Turchia.
lai a Missioni pontificie, la Nuova Sopra questo argomento si possono
Granala, il Messico, le repubbliche leggere.Emanuelis Alvarez Pegas :

dell'Equatore e del Chili gli man- TracLalus de competeiUiis iiiter ar-


darono rappresentanti, favoreggian- chiepiscopoSj episcoposve, et nunliuni
do in ogni guisa l'universale ritor- apostoLicum cum potesUili legati a la-
no delle nazioni verso la papale au- tene, de eorum potestale de foro
et
torità, e influì singolarmente a ren- etiarn exemptoruniy et ubi coiiveniri
derla gradita, ammirata , ricercata debeantj Lugduni 1675. Opera lo-
e temuta, pel suo magnanimo e con- dala dal Parisi, poiché tratta della
ciliativo procedere, col quale non istituzione de* legati a lalere e dei
pretermise giammai di cattivarsi l'a- nunzi apostolici , dilucida molte
nimo de'dominatorij anco di lonta- questioni circa l'onoranza e prero-
nissimi popoli, a vantaggio della reli- gative dovute a' nunzi. Canonico d.
gione e gloria della santa Sede. Altre Celestino Masetli : Dei vantaggi ar-
sostanziali innovazioni fino ad oggi recati alle nazioni cristiane dai ro-
non sono avvenute tra i nunzi apo- mani Pontefici per mezzo delle nun-
stolici, internunzi ed incaricati della ziature apostoliche, dissertazione, Ro-
santa Sede; e le altre nunziature esi- ma 1842. Se ne parla nel voi. Xlll,
stenti sono quelle di Lisbona, Lu- p. 11 5 degli Annali delle scienze
cerna, Madrid, Monaco, Napoli, Pa- religiose. Il cardinal Pacca nelle
rigi e Vienna. Avendo l'attuale sulta- importanti Mem. storiche, oltre che
no Abdul-Medjid commesso al suo nella dedicatoria rimarca le dilli

ambasciatore alla corte di Vienna colta e travagli che debbono sos-


Chekib-Effeodi, recarsi a Roma per tenere i nunzi a confronto degli
felicitare il regnante Pio IX per altri prelati addetti al servizio del-
la sua elevazione al pontificato, la santa Sede in lloma, a p. 187 in
questi nel dicembre 1847 spedi in tredici dà utilissimi consigli
articoli
Costantinopoli per ambasciatore pon- e preziosi suggerimenti a quelli che
tificio alla Porta ottomana, mon- intraprendono l'onorevolissimo cor-
signor Innocenzo Ferrieri (già inca- so delle nunziature, in un ministero
ricato d'aiiari Gregorio XVI al
di quanto luminoso altrettanto scabioso.
re iì& Paesi Bassi), da lui consagra- NUOVA ORLEANS ( Noi'ae
to arcivescovo di Sida in parliùus, Aureliae). Città con residenza ve-
,

NUO INUO 169


scovile negli Stati Uniti irAmerica, la niti, ove si danno balli mascherati
più grande dello stalo di Luigiana, nel carnevale; de' tre mercati, quel-
capitale dello stato del suo nome, lo in città è coperto. Gii stabili-

a 340 leghe da Washington , sul- menti d' istruzione e di pubblica


la riva sinistra del Missisipi, e cir- utilità consistono in molte istitu-
ca 35 leghe dalla sua imboccatura zioni particolari e scuole elemen-
nel golfo del Messico. Si trova si- tari. Vi si pubblicano otto giorna-
tuata sulla costa dell' isola formata li in francese^ inglese e spaglinolo^
dal ramo principale del Missisipi e sonovi pure stabilimenti indu-
da un braccio di questo fiume chia- striali. La Nuova Orleans è essen-
malo Iberville e da diversi laghi. zialmente commerciale, ciò ch'essa
È fabbricata in una pianura ter- deve alla sua felice situazione in
minata da paludi malsane, garan- un paese fertilissiaio, e quasi alla

tita da una diga dalle inondazioni imboccatura d'uno de' più gran fiu-
del fiumCj e presenta un superbo mi del mondo; moltissimi sono i

colpo d'occhio, con diversi sobbor- navigli ch'escono dal suo porto, il
ghi. Le fortificazioni furono distrut- più sicuro di tutta l'unione. E la
te al tempo dell'unione della città residenza di molti consoli stranieri;
agli Stati Uniti. Le strade sono la vi esistono quattro banchi e cinque
notte illuminate, e la maggior par- compagnie di assicurazione. Com-
te attraversate da limpidi ruscelli. pongono la popolazione, oltre gì' in-
Uella è la piazza d'armi che serve digeni e i creoli discendenti dai fran-
di pubblico passeggio , circondata cesi, molti di questi, inglesi, scozzesi e
da magnifica grata di ferro; la irlandesi : la popolazione si aumen-
spianata è un altro passeggio prin- ta rapidamente, malgrado le stra-
cipale. In generale le case sono so- gi della febbre gialla, che però ha
lide, e molte con ameni giardini. perduto molto di sua malignità, pel
La cattedrale, sotto l'invocazione di progressivo diseccamento delle pa-
s. Luigi, è bella, spaziosa, imponen- ludi.
te, provveduta a dovizia d'ogni co- Questa città fu fondata nell'anno
sa, e riccamente dotata. Ad altra 1717 sotto la reggenza del duca
gran chiesa è congiunto convene- d'Orleans, e perciò venne a lui in-
vole fabbricato, ordinaria residenza titolata. Fu ceduta alla Spagna nel
del vescovo. Nel palazzo comunale 1763 col restante della Luigiana;
si osserva la facciata adorna di co- gli spagnuoli intrapresero di pren-
lonne; sono rimarchevoli, il pre- derne possesso soltanto nel 1768,
sbitero pel consiglio supremo del- ma il loro generale O'Reilly si per-
la Luigiana e la corte criminale mise atti di riprovevole violenza La
la chiesa presbiteriana, l'ospedale Nuova Oileans ritornò alla Fran-
grande e bello stabilimento ben te- cia nel i8or, ed in fine nel i8o3
nuto; evvi un tempio per gli epi- fu rimessa agli Stati Uniti. Gì' in-
scopali ed altro pei metodisti, e glesi i' attaccarono nel dicembre
presso il primo fu eretto un mo- 18 14? ma furono respinti dagli ame-
numento funebre al general Calay- ricani, sotto gli ordini del generale
borne. Vi sono pure due teatri ,
Jackson. La Nuova Orleans fu il ca-
uno francese, l'altro inglese una ; poluogo della Luigiana sino al 1829,
sala di ridotto^ la sola degli Stati U- cpocu in cui la sede del governo fu
lyo NUO NUO
trasferìla a Donaldson ville, da cui gè airarlìcolo Orleans nuova^ Ve-
è distante 2 5 leghe, indi vi ritor- di s. Cristoforo d' Avana ^ di cui
nò. La Luigiana conservò il nome era vescovo Gio. Giuseppe Diaz de
dell'estesissima contrada che i fran- Espada, fatto vescovo nel 1800. In
cesi possedettero nell'America Nord, dette Notizie non è riportato Carlo
e che ad onore di Luigi XIV fu Nerick amministratore a piacimento
cosi chiamata. Si vuole che pel dell'arcivescovodi Baltimore, con-

primo nel i54i vi approdasse Fer- sagrato nel 1808. 18 15 Lodovico


dinando de Solo spagnuolo, ma re- Guglielmo Dubourg fatto da Pio
stata senza effetto la scoperta, me- VII, il quale nel 1823 gli die per
glio conobbe nel iGyS dal ge-
si coadiutore con futura successione
suita Giuseppe Manpette e da Jo- Giuseppe Rosati; traslato il primo
lyet, indi si perfezionò per Fron- nel 1826 da Leone XII a Mon-
tenac e R-oberto de la Salle nel tauban , il Rosati fu fatto primo
1684, ^ cui disputa tale onore il vescovo di s. Louis (Fedi)^ ed am-
francescano belga Luigi Hennepin. ministratore apostolico della Nuova
Poscia aumentarono la conquista i Orleans. Pio
Vili nel 1829 no-
fratelli Lemoyne di Serigny, Cro- minò vescovo Leone de Nekere
zat ed altri. Nel 1800 la Spagna fiammingo, della congregazione del-
restituì alla Francia la Luigiana la missione, cui Gregorio XVI die
pel regno d'Etruria accordato al nel 1834 per successore monsignor
duca di Parma, e nel i8o3 ne fe- Augusto Jeanjean, che ricusò il ve-
ce acquisto l' unione, e fu allora scovato, ed a questi il
19 giugno
divisa in due territori!: il meridio- i835 l'odierno monsignor Antonio
nale si disse d'Orleans j il setten- Blanc, che sino dal i832 aveva
trionale Luigiana; quando il terri- fatto vescovo d'Apollonia in par-
torio del primo si eresse in islato iibiis e coadiulore di Nuova Or-
assunse l'antico nome di Luigiana, leans.
e l'altro territorio si suddivise nel Ecco lo stato di questa dio-
territorio di Missouri, che poi di- cesi, secondo recenti relazioni. In
venne slato, ov' è la sede vescovile città le chiese di s. Maria, di s.

di s. Louis,
ora dichiarata arcive- Patrizio, di s. Antonio, di s. Clau-
scovile dal Papa che regna , pure dio. Sacerdoti 53, stazioni 22, com-
nell'America settentriouaje, forma- prese le quali, in tutto si contano
ta con parte della diocesi di Nuova 42 chiese. Seminario diocesano, di-
Orleans. retto dai sacerdoti della missione,
La sede vescovile immediatamen- nel Bayou la Fourche. Collegio
te soggetta alla santa Sede, fu e- de'gesuiti in Opelleusas, i quali han
retta nel 1793 da Pio VI, e si pure due parrocchie, quattro delle
estende la diocesi a tutto lo stato quali amministrano detti sacer-
i

della Luigiana, con 160,000 cat- doti della missione. Sei monasteri
tolici, essendo il totale della popo- di religiose, cioè le orsoline con
lazione 353,000. I vescovi riporta- scuola, il piti antico monastero degli
li nelle Notizie di Roma
sono i Stati Uniti, perchè fondato da mo-
seguenti. 1794 Luigi Penalver y nache francesi, quasi contempora-
Cardenas di s. Cristoforo de Ava- neamente alla città, in terra vasta
na. Nelle Notizie del 1808 si leg- che occupava due isole e chiude-
NUO NUO 171
va una strada le : autorità civili NUOVA PAMPLONA ( Ne.o
le obbligarono ad aprir la strada, Pampilonen ). Città con residenza
e trovandosi così monache mol-
le vescovile nell'America meridionale,
to ristrette, comprarono un gran dipartimento di Boyaca nella Nuo-
terreno ne' sobborghi, vi fabbrica- va Granata, capoluogo della pro-
rono un monastero vastissimo ed vincia del suo nome, sul rio dì
una beila chiesa, e si trasportaro- Pamplona, affluente della Sulia, a
no ad abitarlo. Fecero donazione 80 leghe da Fede di Bogota, in
s.

al vescovo dell'antico monastero e una pianura, cinta da alte monta-


chiesa, e cosi resero un gran ser- gne che vi mantengono la tempe-
vigio alla diocesi : la religione nel- ratura, ma vi cagionano delle neb-
la Luigiana deve molto a questo bie che oscurano quasi sempre il
monastero, ove le donzelle han ri- cielo. E
assai regolarmente fabbri-
cevuto e ricevono educazione cri- cata,con molte piazze pubbliche
stiana, ed è mollo ricco. Gli altri ed un gran numero di chiese e
monasteri sono, delle religiose del conventi, essendo quella de'religiosi
sacro Cuore, con scuola, orfanelle di s. Francesco riccamente adorna
ed educande, in Còte d'Acudie; al- e decorata del quadro di tal santo
tro del sacro Cuore in Opelleusas; attribuito a Velasquez. Evvi un o-
delle religiose del Monte Carmelo spizio con officine, un collegio , o-
a s. Claudio in città, per le ragaz- spedale, confraternite : quasi tutti
ze nere e di colore ; orfanotrofio gli abitanti sono affetti dal gozzo.
di s. Patrizio in Nuova Orleans Il suolo del territorio è fertile e
tenuto dalle sorelle della Carità con ben coltivato, e nella parrocchia di
orfanelle; delle sorelle della Carità Rio Negro si scuopri uu' abbondan-
in Emmittisburgo ed all' ospedale te mina d'ambra gialla. Una delle
della carità in Nuova Orleans, o- principali ricchezze della provincia
spedale grande, mantenuto dal pub- sono le miniere d'oro, d'argento, di
blico. Inoltre in Nuova-Orleans vi rame e ferro. Il commercio vi è
sono, orfanotrofio pei ragazzi; asilo assai considerabile. La sede vesco-
per le vedove ; associazione pel man- vile fu eretta da Gregorio XVI,
tenimento del seminario; altra pel colla bolla Coelesleni ogricolam in
soccorso de' poveri infermi ; la pia cunclis ^ del 16 settenjbre i835,
opera della propagazione delia fe- dichiarandola suffraganea dell' arci-

de; la società di temperanza. La vescovo di Fede di Bogota (Fe-


s.

cattedrale e le chiese della diocesi di) . Per primo vescovo nominò


stanno sotto l'amministrazione dei l'attuale, nel concistoi'o de' 1 r di-
fabbricieri eletti dai parrocchiani, cembre i836, monsignor Giuseppe
e per insorti abusi Leone XII vi Giorgio de Torres y- Estans di Car-
provvide con un breve. Nel i825 tagena, prebendato di detta me-
la congregazione di propaganda tropolitana, rettore del seminario,
fide, dalla cui giurisdizione dipen- visitatore delle pie istituzioni e vi-

de il vescovato, gli accordò la di- cario capitolare. La cattedrale è


chiarazione di Benedetto XIV sui dedicata a s. Maria della Neve, e
jiialrimoni d'Olanda, e la estese a sotto l'invocazione di s. Pietro prin-
tutta la Luigiana, il cui stato com- cipe degli apostoli, edifizio ampio
prende quattro diocesi. e buono con battisteri© e parroco,
,72 3VUO NUO
Il capitolo si compone di quattro cano di Caraccas. 17^3 Giovanni
dignità, prima delle quali è il de- de la Fuenle Yepez della diocesi di
cano, e di altri preti e chierici in- Manila. 1763 fr. Bernardo Ustariz
servienti alla uilìzialura. Fu stabi- domenicano della diocesi di Tarra-
lita l'erezione dell'episcopio, del se- gona. 1768 fr. Michele Garcia do-
minario e del monte di pietà. In menicano della diocesi di Cuenca.
città Ti è altra chiesa parrocchiale, 1784 fr. Giovanni da s. Agostino,
essendo quelle della vasta diocesi agostiniano scalzo della diocesi di
(juarantasei. Tre sono i conventi Piacencia. 1806 Gaetano Pallas del-
tie'religiosi, ed uno il monastero di la diocesi di Lerida. 1817 fr. Fran-

monache. Ogni nuovo vescovo è cesco Alban domenicano della dio-


tassato ne'libri della camera apo- cesi di Tuy. Dopo lunga sede va-

stolica in fiorini 33, essendo le cante, Gregorio XVI nel concistoro


rendite del vescovo scudi quattro* de* ig gennaio 1846 nominò l'at-
mila di quelle parti. tuale vescovo monsignor Raffaele
NUOVA SEGOVIA (Nome Se- Masolivier domenicano spagnuolo,
f^ovìae). Città con residenza vesco» già provinciale e maestro di teolo-
vile nell'isola di Lusson, una delle gia nel suo ordine. Nella cattedrale
Filippine, nell'Indie orientali, a 90 non vi sono più dignità , canonici
leghe da Manila a settentrione, sulla e beneficiati, solo alcuni preti e chie-
sponda destra del fiume Tajo. E rici per l'uffiziatura, col parroco. La
capoluogo della più boreale provin- diocesi è ampia , contiene quattro
cia di Cagayan , i di cui abitanti isole ed altri luoghi, con duecento
cattolici filano canape e cotone , e parrocchie munite di battisterio. O-
fanno traffico di cera ; è riservato gni nuovo vescovo è tassato io fio-
all'alcade il commercio della polvere rini 33, e l'erario spagnuolo som-
d'oro. E protetta da un forte, e da ministra al vescovo tremila monete.
qui partono i missionari per con- NUOVA YORK ( Neo-Ebora^
vertire i bataui montanari. Si chia- censis). Città con residenza vesco-
ma pure Segobìa Segovia No\>a , vile degli Stati Uniti, nell'America
Nuevao Gagayan, e Ferdinandina. settentrionale, nello stato del suo no-
La cattedrale di recente struttura, me, capoluogo di contea, a 3o le-
con baltisterio, è sotto l'invocazione ghe da Filadelfia, all'estremità me-
de' ss. Pietro e Paolo, avente con- ridionale della piccola isola Manhat-
tiguo l'episcopio, moderno e solido tan o di New- York. Si divide in
edificio. Non avvi oltre la cattedrale i4 quartieri e dal mare presenta
,

altra chiesa parrocchiale, e per le un magnifico colpo d'occhio, essen-


vicende de' tempi non ha più i con- do la parte settentrionale di mag-
venti, i monasteri, il seminario e il gior gusto, come di più recente co-
monte di pietà : i domenicani vi struzione, con strade larghissime in
fondarono un bel convento. La sede linea retta. In generale ben fabbri-
vescovile fu eretta da
Clemente Vili cata e in qualche punto magnifica,
nel 160 T, e da Paolo V nel i6o5 ha il bel passeggio pubblico chia-
fitta suffraganea di Manila, di cui lo mato la Batteria, oltre quello del
è ancora. Le Notizie di Roma fa il Parco in faccia al palazzo comunale.
novero de'soguenti vescovi. ly.^o fr. Gli edifizi sono in generale molto
Giovauui de Arcchederra domeni- più belli che iu altra città dell' u*
e,

NUO NUO 173


iiione; il palazzo della città, il più gabinetto di storia naturale e pre-
iiìngnifico di tntli, è in parte fab- giata collezione di raccolte scientifi-
bricato in marmo ; st^ipendo è quel- che, oltre il museo americano con-
lo della direzione postale; si distin- tenente considerabile collezione di
guono poscia le chiese di s. Gio- oggetti rari e curiosi. Si contano
vanni, di s. Paolo, di s. Pietro, di molte altre società letterarie e dotte,
Cristo, comprata dai protestanti, di ed un gran numero di benefiche
s. Giacomo , della Trinità e della associazioni. La stampa vi è attivis-
Grazia, la cattedrale cattolica, gran- sima, e considerevole il commercio

de, solida e bella, fabbricata in pie- librario.Vi sono molte fabbriche,


tra, sotto l' invocazione di s. Patri- ed il porto eccellente è formato da
zio, con cimiterio annesso, e molte un'ampia baia dell'Atlantico che si
altre. L'ospedale, vastissimo stabili- estende al sud della città: tanto
mento, riccamente dotato e bene questa che il porto sono difesi da
amministrato, con luoghi pei pazzi varie fortificazioni. Il suo ancorag-
e per le partorienti. Vi è la biblio- gio sicuro vi riceve le navi di mag-
teca ; la prigione di stato, sulla riva gior portata, a cui il fiume Hudson
d'Hudson, edificata in pietra e cinta permette eziandio di risalire per \\w
d'alto muro; casa di beneficenza buon tratto nell'interno, e pone la
con vasto fabbricato in pietra. Nuo- città pei canali in comunicazione
va \ork possiede 79 chiese o tem- coi grandi laghi del settentrione,
pli pei diversi culti , cioè cattolici col s. Lorenzo. Nuova York tiene
episcopali, metodisti, presbiteriani, così le chiavi più importanti del-
riformati, anabattisti e luterani. Evvi l'immenso commercio interno del-
una casa penitenziale, l'ospizio pegli l'unione. Havre, il primo porto fran-
orfani, prigione, casa di correzione, cese dell'Oceano, e Li verpool il primo
arsenale, cinque teatri, due de'quali interposilo dell' Europa pei cotoni
bellissimi, un museo, undici banchi, e per le altre grandi materie prime
ventuna case di assicurazioni e otto dell'unione americana, vi hanno gran
mercati. L'università, chiamata col- commercio. La città è la più com-
Jegio di Columbia, ha edifizi vasti merciale degli Stati Uniti, situala in
e belli, con biblioteca, collegio di un paese ben popolato e fertilissi-

medicina, museo anatomico, elabo- mo è delle più vantaggiose. Circa


ratorio chimico ,
gabinetto minera- cento battelli a vapore fanno il ser-
logico, museo d'istoria naturale, ed vigio di questa città in direzioni di-
un giardino botanico. Il collegio verse. L'accrescimento della popo-
liutgers per la medicina, seminario lazione fu rapido, ed ora si fa ascen-
teologico fondato nel i8o5, islitu- dere a circa 36o,ooo ; nel 1750
zione de'sordo-mutij società biblica era appena composta di 10,000,
e ateneo fondato nel 1824. Un gran- e nel 1800 di 60,000.
de e bello stabilimento, chiamato Ad Enrico Hudson inglese è .

New- York in stitution , co m pr en d dovuto lo scoprimento della regio-


molti stabilimenti; ha società lette- ne nell'anno 1609, quando col-
raria e filosofica , non che isterica le navi olandesi della compagnia
con biblioteca ;
1' accademia ameri- dell'indie orientali discoprì la foce
cana di belle arti con preziosa col- del fiume da lui denominato, e ri-

lezione di quadri ; il liceo con ricco montandone la sorgente introdusse


174 NUO NUO
in quel suolo i primi coloni. Al suo brc generale Washington, che vi avea
ritorno inAmsterdam gli olandesi fatto il solenne ingresso, fu eletto
comprarono da Hudson la nuova presidente, dopo la proclamazione
provincia. Malgrado le proteste ed della nuova costituzione. Mollo sof-
i coulrastì di Giacomo I re d'In- frì per la febbre gialla nel 17900
ghilterra, la repubblica baiava si i8o3. Quivi gli sgraziati coloni ri-

appropriò il territorio e lo chiamò fuggiti dalle stragi di s. Domingo,


Nuova Berga o Nuova Olanda, edi- nel 1793 trovarono tutta l'ospita-
ficando gli olandesi per loro pro- lità e tutti i soccorsi. Nuova York
pugnacolo, nel i6io, il Fort- Am- è chiamata dai geografi l'opulento
sterdam, nel luogo ove sorge questa emporio del nuovo emisfero, la re-
gran città. Allorché gì' inglesi co- gina del litorale americano, il prin-
mandati dal duca di York e d'Alba- cipal focolare dell* industria anglo-
ny grande ammiraglio, ruppero guer- americana, la più popolosa e traf-
ra all'Olanda sotto Carlo II, e nel ficante città dell'unione americana,
i665 disfecero la flotta dell'ammi- il convegno commerciale della mer-
raglio olandese Opdam, il colonnello catura de' due mondi , nata quasi
Nicliois sbarcò tremila uomini sulla d'incantesimo su d'umile sasso che
Nuova Berga e l'occupò facilmente. varie isolette circondano. Il suo com-
La pace di Breda ne assicurò il mercio esterno ha triplicato dal 1 820
possesso nel 1667 pel cambio del in qua ; la sua suppellettile marit-
Surinam agli inglesi, ed il re Gia- tima che allora non contava che
como II die in proprietà il paese 75,000 tonnellate, ne conta oggi
al fratello duca d' York ; ma nel 25o,ooo; quella delle sue pesche e
1673 gli olandesi vi rientrarono, e della sua navigazione costiera è cre-
finalmente con nuovo trattato ce- sciuta in maggior proporzione an-
derono il paese all'Inghilterra , che cora, poiché Nuova York è stupen-
ritenne allora il nome di Nuova damente situata sì per le operazio-
York in un alla città, che già il ni marittime, che pel commercio
duca di poi Giacomo II gli
York interno. Essa è l'intermedio, il prin-
avea dato, e migliaia d'inglesi con- cipale interposito del commercio del-
corsero a popolare il paese e la l'Europa cogli altri porti americani,
città, oltre gli olandesi : più tardi o piuttosto colle due Americhe : tut-
vi si aggiunsero i tedeschi scacciati to deve alle numerose linee di fer-
dal Palatinato e da altre parti per ro e di canali, ed all'apertura prin-
contese religiose, come francesi ed cipalmente del canale Eriè vera- ,

altri,che concorsero al suo rapido mente sorprendente, perchè la pone


e mirabile -ingrandimento. La città in contatto con molti altri centri
fu bruciata in parte durante la guer- industriali dell' unione. Per questo
ra dell'indipendenza nel 1776, per canale l'occidente versa nel porto
la quale fu una delle prime a in- di Nuova York la massa de' suoi
sorgere, e rimase in potere delle prodotti agricoli e forestali.
truppe britanne da detto anno fino La sede vescovile fu eretta da Pio
al 1783. Quivi si tenne il congresso VII, col breve Ex debito pastoralis
ove si diede il giuramento per la offìcdy degli 8 aprile 1808, Bull,
sistemazione della costituzione fede- de prop.fidei, IV, p. 339, ^^^ (\^^^Q
rale^ il 3o aprile 1789, ed il cele- istituì pure i v^escovali di Filadelfia,
,

NUO NUO 175


Boston e Bardstown, dichiarandola Ecco lo sialo di questa dioce-
suffraganea di Baltimora, che nello si, secondo le ultime relazioni. Lo
stesso giorno elevò ad arcivescovato. stato di Nuova York e la parte
Il primo vescovo fu Riccardo Con- orientale di quello di Nuova Jersey
cannen domenicano, consagralo nel o Nuova Cesarea formano questa
1808. Le Notizie di Roma registra- diocesi , con 74 preti, compreso il
no i seguenti vescovi. i8i4 Giovan- vicario generale. I pii stabilimenti
niConnolly irlandese domenicano. sono seminario di s. Vincenzo de
:

1826 Giovanni du Bois francese Paoli in Lafasgevilìe, diretto dai sa-


sulpiziano, al quale, per la sua ca- cerdoti della missione. Scuola di s.

gionevole salute, Gregorio XVI agli Maria per le donzelle, con educan-
8 agosto 1887 die per coadiutore de, delle sorelle della Carità. Scuola
con futura successione monsignor dis.Giuseppe per le donzelle, di sole
Giovanni Hughes che fere vescovo di educande diretta da dette suore.
,

Basilopoli in parlibus. Essendo egli Orfanotrofio per le ragazze, delle


nel 1842 succeduto al predecessore, sorelle della Carità. Orfanotrofio per
ora governa la diocesi. Il medesimo le orfane d'un solo de' genitori, go-
Papa a' 2 1 novembre elesse l'attuale vernato dalle medesime religiose
coadiutore con futura successione, dalle quali sono dirette pure le
monsignor Giacomo MacCoskey e scuole gratuite di s. Patrizio e di
vescovo Axierense in partibus. Di- s.Pietro, e quella pur gratuita di s.
cemmo nel voi. XXXII, p. 3^5 del Giacomo. Altre scuole gratuite sono
Dizionario^ che Gregorio XVI con quella di s. Nicola pei ragazzi te-
lettera enciclica , che si legge nel deschi, quella della Trasfigurazione,
suppl. del n." ^1 del Diario di Ro- quella di s. Giuseppe. In s. Maria
ma, proscrisse la società òe\V Allean- in Brooklin l'orfanotrofio delle suore
za cristiana formala in Nuova York, della Carità e la scuola gratuita di
il cui fine, ad onta di un titolo così s. Giacomo. In Albany orfanotrofio
specioso, era disseminare il prote- e scuola gratuita di s. Giuseppe, delle
stantismo e la libertà religiosa non stesse suore. In Utica l'orfanotrofio
solo nelle vaste regioni dell'Ameri- e scuola di s. Giovanni, da loro di-

ca, ma nell'Italia e perfino nel cuore rette. Il lodato pastore occupandosi


stesso di R.oma. Nel voi. XVII, p. 4? allo stabilimento d'un seminario dio-
degli Annali delle scienze religiose cesano e d'un collegio pei giovanetti
si primo sinodo diocesano
parla del secolari in Rose-Hill, vi riuscì feli-

nel1842 tenuto in Nuova York dal cemente: pel seminario la congre-


degno e zelante monsignor Hughes, gazione di propaganda Jìde contri-
pubblicato ivi colle stampe coi 33 buì diecimila scudi. Tutte le chiese
decreti ordinati al decoro e al man- della diocesi sono state finora sollo
tenimento della fede e della discipli- l'amministrazione de' fabbricieri, che
na; e della sua lettera pastorale al come in altre parti dell' America
clero ed ai fedeli della diocesi, con cagionarono molti disturbi. Ad ov-
cui lo promulgò; come ancora della viarne gì' inconvenienti, i sinodi di
trionfante apologia con la quale il dot- Baltimora e Nuova York fecero uti-
to prelato confutò quattro individui lissimi decreti. I cattolici di tutta la
di altre religioni, che osarono combat- diocesi sifanno ascendere a 200,000.
tere le sante determinazioni del sinodo. Chiese e cappelle 90, mentre nel
,

176 NUO NUS


1783 non vi era in ci Ita nemmeno dal cjovernntore del Rn<?<?0 Canada
una chiesa; stazioni 5o, società di o sia di Qaebech, mentre i Iribu-
leniperanza 20, e casa delle reli- nali di ognuna delle otto provincie
giose del sacro Cuore in Nuova o contee sono dipendenti da un'al-
York con educande. Nella diocesi vi ta corte di giustizia, e vi è pure
sono diverse tribù selvaggie. il giuri per le cause criminali. Alla
NUOVO BRUNSWICK (ISovae popolazione di circa 60,000 indivi-
Brunopolis). Città con residenza ve- dui, si devono aggiungere più di
scovile dell' America settenlrionalej 2000 algonquini, che nell* interno
ne' possedimenti inglesi del Basso esercitano la caccia e la pesca, ne
Canada, nel Nuovo Brunswick, trat- ricusano la civilizzazione, e molti
to di paese tra il fiume s. Lorenzo abbracciarono il cristianesimo. La
e la gran baia di Fundy, per la regione fu scoperta nel i524 da
quale vien diviso dalla Nuova Sco- Giovanni Verazzani fiorentino, pel
zia. Aspro n* è il clima, incolte e re Francesco I. Il Nuovo Brunswick,
selvose le terre interne; le coste ha le seguenti quattro città. Fre-
meridionali e le rive de' fiumi si dericktown capitale e della pro-
coltivano: molto bestiame si alleva vincia o contea di York, con chie-
nelle fi-equenti ed estese praterie, e sa cattolica e templi pei dissidenti
t^gguardevole n'è la pesca ; il com- collegio e società d'agricoltura. San
mercio vi fa progressi. I francesi Giovanni, ragguardevole per essere
nel 16 16 dal Canada si estesero ad il centro del commercio, con am-
occupare le terre orientali sino al- pio e sicuro porto, scuole e lette-
r Atlantico, ed imposero alla regio- rari stabilimenti. S.Andrea, di flo-

iae il nome di Nuova Acadia. La ridissimo commercio, con buon por*


tolsero gl'inglesi quasi subito ai pri- to ed uffizi doganali. Newcastle, ito-
mi possessori^ e il conte di Sterling portante pei vicini cantieri per la
ne fu nominato feudatario. Ma tor- costruzione delle navi, donde deri-
narono poi i francesi a goderne Vi' va al paese prosperità ed opulenza.
no alla pace d' Utrecht , che nel Gregorio XVI, a me7,zo delia con-
1713 ne aggiudicò alla Gran Bre- gregazione di propaganda y^<^e, dis-
tagna lo slabile dominio, benché la membro il nuovo Brunswick dalla
sorte politica meglio fu fissata nel diocesi di Charlottetown (Fedì)^ me-
1784. Allora si divise in due go- diante l'assenso del vescovo, e Io
verni la contrada : Nuovo Brjunswick eresse nel settembre 1842 in ve-
si chiamò 1' occidentale onde at- scovato, nominandovi a'3o di detto
trarvi gli emigrati tedeschi, deno- mese per primo vescovo l'attuale
minandosi l'altra Nuova Scozia, con monsignor Guglielmo Dolleard. Ul-
Halifax [Vedi) per capitale, in timamenle si stava trattando, per
cui Gregorio XVI eresse la &QàQ far divenire il vescovato di Nuovo
vescovile. Il governatore venne in- Brunswick suffiaganeo della metro-
vestito del potere esecutivo in no- politana di Quebech.
me del re, e la costituzione e le NUSGO (Nuscan)> Città con re-
leggi inglesi vi si adottarono. Il re- sidenza vescovile nel regno delle
gio consiglio formasi di nove mem- due Sicilie, nella provincia del Prin-
bri, e di dodici la camera de'deputati. cipato Ulteriore, a due leghe da s.
L* organizzazione militare dipende Angelo de' Lombardi , distretto. E
,, ,

NUS NUS 177


posta nella diramazione occidentale Pietro Paolo del 1 296, Roggero Ge-
del monte Irpino, e bagnata da una sualdo napoletano, morto nel i35o;
sorgente, che rapida corre a ingros- Francesco canonico di Sorrento, nel
sare il Lombardo, circondano nel i365 traslato a Sorra in Sardegna,
di Bagnoli, ed è antica, con titolo il vescovo della quale Arnoldo fu
di contea. La cattedrale, buon edi- in vece trasferito a Nusco. Nel 1894
fìzio con battisterio, è sotto l'invo- da Ceneda vi fu traslato Marco,
cazione dì s. Stefano protomartire, nel iSgG Bernardo, nel 1399 An-
di cui si venera un braccio, insie- gelo Bersilli di Lavellino, Gugliel-
me al corpo di s. Amato, vescovo, mo morto nel i4i9> Antonio arci-
cittadino e compatrono della città: prete della cattedrale morto nel
incontro esiste l'episcopio. Vi sono 1435, Paoluccio morto nel i436,
due altre chiese parrocchiali senza fr. Jannuccio Pascasi© francescano
il battisterio, alcune confraternite, sotto il quale Pio II nel 1461 uni

monasteri, ospedale, monte di pietà alla mensa del vescovo l'abbazia di


e seminario. La sede vescovile fu Fontignano, a di lui istanza e di
eretta verso l'anno io4B suffra- Giovanni Cola conte di Nusco. Nel
ganea dell'arcivescovo di Salerno 1471 divenne vescovo della patria
di cui lo è ancora. Pio VII nel Stefano Muscatelli; nel i485 Anto-
1818 con la lettera apostolica De nio Maramaldi napoletano, nobile e
utiliorij vi unì la diocesi di Monte chiaro per virtù, cui Leone X die
31arano (Fedi), in coadiutore Marino de Acciabianca
Il primo vescovo fu s. Amato o Dazio che nel i523 rinunziò, e
nobile di Nusco, ornato di dottrina, gli successe Girolamo de Acciabianca.

e arciprete della chiesa maggiore Nel i538 Pietro Paolo Parisio (Fe-
consacrato nel io58 dall'arcivesco- di) ^ poi cardinale; nel 1 545, per sua
vo di Salerno si occupò partico-
: morte. Luigi Cavalcanti nobile di
larmente della riparazione delle chie- origine toscano, lodato per virtù, e
se antiche, facendone altresì costrui- nel i563 trasferito a Bisignano. In-
re delle nuove, cioè quella di s. Lo- di Alessandro Gadaleta di Molfetta,
Prenzo e quella della Madonna di di egregie qualità; Pietro o Persio
Fontignano, che cedette ai bene- de Filiis di Terni nel 1578, vir-
dettini col monastero fondato nel tuoso e difensore de' diritti eccle-
medesimo luogo. Dai fondamenti ri- siastici. Nel 1578 Patrizio Lunati
fabbricò la chiesa principale e la o Laosio di Cassiano, imitatore del
dedicò in onore di Dio e di s. Ste- 1602 fr. Lazzaro
predecessore; nel
fano, e dotò coi suoi beni. La pu- domenicano trasferito a
Pellizario ,

rità de' costumi e lo splendore dei Modena; nel 1607 Gio. Battista
miracoli resero celebre s. Amato, il Zuccati modenese, abdicò nel 161 5;
quale morì santamente logS. nel Michele Resta traslalo da Stagno,
Indi gli successero, nel i io4 Guido, poi ad Ascoli di Puglia nel lóSg,
Roggero del 11 43, Guglielmo del lodato ; Francesco Arcudio greco ,
1164, Roggero II che viàse sotto il erudito nelle lettere anche latine ;
Papa Celestino III, ornò la catte- nel 1642 fr. Gio. Mauro di Fratta
I
drale ed in luogo più decoroso col- conventuale, sempre infermo; nel
locò il Amato. Luca del
corpo di s. 1645 Anello Campagna napoletano;
I

1 200, Giacomo francescano del 1 285, nel 1649 Pietro Paolo Rossi della
I

I
VCL. XLVIII, 12
,

178 NUZ NUZ


diocesi diGonza; nel i658 fr. Be- Ferdinando Nuzzi, o Nuzzìo o Nu-
nedetto de Roocì carmelitano mila' ptio da Orle, recatosi in Roma in
nese; nel 1662 Angelo Picchetti di tenera età di nove anni, diedesi di
Monticelli ; nel 1 669 fr. Fulgenzio proposilo allo studio della giuris-
Aiminio Monforle nobile d* Avelli- prudenza e vi fece tali avanzamen-
no predicatore agostiniano ; nel
,
ti che seppe distinguersi tra gli
1680 Benedetto Giacinto Sanger- avvocali della curia romana. In-
mano di Bisiguano; nel lyo'i Gia- nocenzo XI, conosciuta la di lui
cinto Dragonetti nobile aquilano ,
abilità, lo dichiarò commissario del-
predicatore filippino. Con questi nel- la camera, e poco dopo gli conferì
r Italia sacra dell'Ughelli t. VII, p. un canonicato di s. Pietro. Ales-
532, si termina la serie de' vescovi, sandro VIII, informalo appieno del
che compiremo colle Notizie di Ro- suo distinto merito, lo avrebbe pro-
ma. 1724 Nicolò Tupputi di Bar- mosso se la morte non l'impediva.
letta,1741 Gaetano de Arco napo- In sede vacante il sacro collegio lo
da Strougoli. 1753
letano, traslato dichiarò prò- tesoriere in luogo del
Francesco Antonio Bonaventura di defunto Raggi. Innocenzo XII lo
Barletta. Dopo sede vacante , 1 792 nominò segretario del concilio, e
Francesco Saverio de Vivo di Sa- nei primi del 1700 assessore del
lerno, trasferito da Lanciano. Dopo s. offizio. Clemente XI lo anno-
altra sede vacante, 1820 Pasquale verò tra i chierici di camera colla
de Nicolais della diocesi di Bene- presidenza dell' annona, e gli die
vento. A questi Gregorio XVI die- luogo tra i consultori del s. ofli-

de per amministratore della chiesa zio e tra i votanti di segnatura


monsignor Marino Paglia arcive- colla segreteria della congregazio-
scovo di Salerno. Per morte del ne delle acque. Con tanti titoli e
vescovo, il medesimo Papa nel con- prerogative pure si vedeva lontano
cistoro de' 2 ottobre 1887 dichiarò dalla porpora , che ad altri per
successore l'odierno monsignor Fran- conseguirla era bastato 1' esercizio
cesco Paolo Mastropasqua di Mol- d' una sue cariche. Ciò non
delle
fetta, ove fu canonico e rettore del pertanto con edificante rassegna-
seminario, vicario generale di Gonza zione, portando in pace l' avverso
e Campagna, di Nusco e di Gastel- destino, soddisfece pienamente alle
lamare. il capitolo si compone di indossategli incombenze, non solo
quattro dignità, l'arcidiacono, l'ar- colla sua condotta lodevole, ma co-
ciprete, il primicero maggiore e il gli ancora, avendo dato alla
scritti
primicero minore, otto canonici, sei luce, quando era presidente dell'an-
ebdomadari soprannumerari, ed al- nona, un libro intitolato : Della
tri preti e chierici. L'arciprete, con coltura dell'agro romano. Dopo es-
tre parrochi canonici onorari , ha sere stato di nuovo per breve in-
cura della parrocchia della catte- tervallo di tempo surrogato nella
drale. La diocesi si estende per die- carica pro-tesoriere, fu consa-
di
ci miglia di territorio e contiene tre grato arcivescovo di Nicea, e fallo
luoghi. Ogni nuovo vescovo è tas- segretario de' vescovi e regolari e
sato in fiorini 5o, essendo le rendite correttore della penitenzieria. Fi-
2000 ducali. nalmente con applauso di tutta
JN'UZZi Ferdinando, Cardinale, Roma, avendo con raro esempio
NUZ NUZ 179
esercitato le più consiclerahili ma* la laboriosa carriera dì sua vita in
romana, Cle-
gislratiire della curia Orvieto nel 17 17, e rimase sepol-
mente XI a'i6 dicembre lyiS lo to in quella cattedrale, con elegan-
creò cardinale prete di s. Puden- te e ben intesa iscrizione, postavi
fiana e vescovo d' Orvieto. Ma da Innocenzo Nuptio suo nipote.
dopo 2 3 mesi di cardinalato compi

I
i8o OBE OBE

O
a ASI,
scovile della
Oasis Magna, Sede ve-
prima Tebaide ia E-
gio del sole, entro
pra al quale
il

scolpirono
quale
i
o so-
loro ge-
gilto, nel patriarcato di Alessandria, roglifici, o scrittura simbolica for-
sotto la metropoli d' Antinoe, eret- mata di figure, di cui trattò War-
ta nel V secolo, detta anche Casus. burthon nel Saggio sopra i gerogli-
Neil* Egitto le Oasi sono fertili can- fici degli egiziani. È da vedersi la
toni circondati di sabbie e somi- lettera del marchese Maffei del
glianti alle isole collocate in mezzo ai 174B, riportata nel t. XIV della
deserti. La grande Oasi Ero-
fu da Raccolta Calogerana, sul fine per
dato situata nella Libia, 7 leghe da cui furono inventati ed eretti gli o-
Tebe, e chiamala dai greci isola belischi in Egitto. Il nome di o-
de beali j ma
Slrabone meglio la de- belisco deriva dalgreco e significa
scrisse rimpetto ad Abido. Orìens propriamente raggio solare, aguglia
dirisi. t. II, p. 60 3. o cosa che termina in punta^ co-
OAXACA. Cina con residenza me pure dardo, saetta, fulmine, tol-
vescovile nel Messico, chiamata an- ta r idea di un corpo fino relati-
che Antequera {Vedi). L'attuale vamente all'altezza, ed aguzzo in
vescovo monsignor Antonio Mante- cima. Questi massi monoliti, fatti

con d' Antequera, fu nominato da di una sola pietra con quattro fac-
Gregorio XVI nel i844« cie, d' ordinario i quattro lati sono
OBBEDIENZA. P^edi Ubbidien- ornati de' suddetti geroglifici, di cui
ZA. si fece pur parola a Egitto ed al-
OBBEDIENZIARIO, Obedientia- trove, e si collocano per lo piti so-

rius. Nome della prima dignità del- pra un semplice piedistallo quadra-
l' antico capitolo di s. Giusto di to, piti largo deir obelisco medesi-

Lione ; mandato dal suo


e religioso mo. La maggior parte sono di gra-
superiore per amministrare un be- nito tratto dalle cave dell'alto E-
nefìzio, che ivi viveva come in mo- gitto. Diodoro Siculo, Erodoto e
nastero, in compagnia di due o tre più di tutti Plinio e Ammiano
altri religiosi. Obbendienziale . si Marcellino presentano descrizioni e
chiamò V ufiiziale incaricato alle di- notizie de' monumenti di questa spe-
stribuzioni ai canonici presenti in cie. 11 primo tra i monarchi egi-
coro. ziani che pensò a far tagliare si
OBELISCHI DI ROMA. L* obe- maestose pietre, secondo Plinio, fu
lisco, obeliscits, dìcesi anche agu- Mestres, in venerazione e pel cullo
glia, guglia o piramide. È una mo- del Sole e per tenere impiegati i

le di pietra fatta tutta d' un pezzo, popoli in tali opere^ sviscerando le

quadrata nella, base, ma di forma montagne di Tebe e di altri luo-


bislunga molto, con una punta o ghi dell'Egitto e specialmente di
piramide smussata. Gli antichi di- Syene, onde tal sorla di pietra gra-
cono che l'obelisco fu inventato da- nila con macchie rosse fu appella-
gli egizii per simboleggiare il rag- ta synéithe^ detto in latino lapis
OBE OBE i8i
aegyptiiis.Quindi i di lui successori antica t.122, parlando degli
I, p.
De seguirono l' esempio fino a Psam- obelischi, che chiama piramidi lun-
melico, sotto il quale assalito V E- ghe e strette, riferisce che 20,000
gitlo da Cambise, perirono allora uomini furono impiegati a tagliar
in esso quasi tutte le arti e le scien- quello della piazza Lateranense; di
ze. Dopo tale invasione niun mo- più osserva, che tal genere di de-
narca d'Egitto, tranne Nettabis, corazione è meravigliosa, ma n' è
fece più fabbricare sì fatti obeli- migliore l'effetto se collocati sulla
schi. I re d'Egitto li consacrarono verdura e fra gli alberi. Dodici se
ad onore degli dei, e solevano eri- ne vedono ancora in piedi sulle
gerli dinanzi al pilone de' templi, sue piazze principali ed in alcuni
finche i costumi non vennero altera- de' suoi giardini, fra' quali primeg-
ti per la dominazione degli stranie- mole quel-
gia per antichità e per
ri. Sono coperti di geroglifici da lo di Giovanni in Laterano ; se-
s.

tutte le parti, contenenti la inter- guono gradatamente diminuendo per


pretazione della natura delle cose mole, quello del Vaticano, quello
secondo la filosofia degli egizii, ma di piazza del Popolo, quello di Mon-
che mostravano i votij o fatti o te Citorio, quello di piazza Navo-
adempiti dai re, non che leggende na, quello della tribuna di s. Ma-
ampollose contenenti i benefizi ac- ria Maggiore, quello del Quirinale,
cordati dal sole sotto varie deno- quello della Trinità de'Monti, quel-
minazioni ai re, ed i titoli di que- lo del Monte Pincio, quello del
sticon tutt^Ei la pompa orientale. Pantheon, quello della Minerva e
Strabone ci avvisa, che negli obe- finalmente quello di villa Mattei.
lischi collocali ai sepolcri de' sovra- Ninno di essi conserva la integrità
ni di Tebe, era descritto l'imperio, primitiva, ninno il posto come ven-
la potenza, le loro ricchezze^ i tri- ne trasportato in Roma, ad eccezio-
buti eh' esigevano e gli eserciti che ne del Vaticano e di quello della
comandavano. I romani divenuti Minerva rinvenuti vicini al luogo
padroni deli' Egitto e gelosi di or- ove sono.
nare magnificamente le loro piazze Non tutti gli obelischi di Roma
pubbliche o circhi, i sepolcri, gli hanno geroglifici, ne sono
poiché
orti ed ali ri luoghi con questa privi quelli del Vaticano, del Qui-
sorta di monumenti, non rispar- irinale e di s. Maria Maggiore; e
miarono ne fatica ne spesa per far- siccome V oggetto della loro istitu-
ne passare buon numero nella ca- zione ed il ancora
fatto di quelli
pitale del loro impero, o rimoven- esistenti in Egitto dimostrano che
doli dai luoghi ove li trovarono, o tutti dovrebbero averne, perciò sem-
facendoli tagliare durante la loro bra che quelli che non hanno iscri-
dominazione. Perciò Roma, dopo zione sieno stati tagliati dai romani,
l'Egitto, è la città che presenta il che non li riguardarono se non co-
maggior numero di obelischi, di me meri ornamenti, e fatti ad imita-
tutte l' epoche e di tutte le gran- zione de' più antichi, come il Vati-
dezze. Il Novaes nella Vita di Sisto cano che fu fatto ad imitazione di

I F, dice che gl'imperatori n'eresse-


ro in Roma quarantadue tra gran-
di e piccoli ; ed il Guattani, Roma
quello eretto da Nuncoreo
Sesostri. Gli
roglifici, ma
altri

neppure
tutti
essi
figlio

hanno ge-
sono
di

tutti
iSa OBE OBE
dell'epoca antica dell' Egitto, alla ciroo. Altri tre posteriormente por-
quale tre soli de' grandi ed uno tati in Roma furono collocali nei
de' piccoli appartengono, cioè quello giardini e circo di Sallustio, e i due
del Latcrano, quello di piazza del del Mausoleo di Augusto. A que-
Popolo e quello di Monte Citorio sti debbonsi aggiungae quelli del-
fra* primi, quello della Minerva fra l' Iseo Carapense, quello dell* Iseo
ì secondi j gli altri cinque sono sta- Capitolino e quelli del circo Va-
ti tagliati durante la dominazione riano o Eliogabalo, del circo di Ro-
romana in Egitto, dopo la conqui> mulo, ed il secondo del circo Mas-
sta fatta di quel regno da Augusto. simo eretto da Costanzo nel 357
Nella piazza avanti alla basilica o di nostra era, che fu i* ultimo ad
Chiesa di s. Bartolomeo all' isola essere trasportato, e che die moti-
{P^edi)y vicino al portico, sta eretto vo ad Ammiano di parlar di que-
un frammento d' obelisco scolpito ste moli e particolarmente come
co' geroglifici egiziani, ivi ritrovato venissero trasportate . Plinio poi
nel 1676, ed avanzo di quello in- narrò le difficoltà per rimovere e
nalzato in queir isola del Tevere trasportare questi monoliti, e come
formata a guisa di nave, affmchè fu d' uopo costruire mirabili basti-
gli servisse come di antenna nel menti di sorprendente grandezza,
mezzo, come riferisce il Marangoni, rimontando il Tevere fino a Roma.
p. 364, I^^ll^ cose gentilesche e pro- Ne'saccheggi e rovine della città,

fane trasportate ad uso e adorna- fatti dai barbari, essendo caduti gli

mento delle chiese. Egli tratta nel obelischi e la maggior parte rotti

cap. 67 degli obelischi o guglie in più parti, giacquero sepolti tra


consagrati all'idolatria, poscia dedì» le rovine, finché il gran Sisto V
cati alla Croce e convertiti in ador- pel primo pensò di toglierli dal-
namento de' prospetti delle chiese, l' oblivione e dalla superstizione lo-

dicendo che gli egizii gli eressero nei ro antica, e co* sacri riti dedicarli
templi e fuori di essi e nei pubbli- al trionfante vessillo della Croce,
ci luoghi in onore delle loro deità, disponendo che servissero di nubi-
e perciò vi scolpirono con caratteri lissimo ornamento delle pi li insigni
simbolici le cose sacre e misteri reli« basiliche, ed il p. Bonanni, Numis.
giosi; e gì* innalzavano sopra molti Pont.y riporta sette medaglie di Si-
gradini tutti ripieni d'idoli, per cui sto V , cogli obelischi e il dise-
gli appellavano are ed altari. Fu gno de* quattro da lui eretti .

Augusto il primo a trasportare que- In ciò quel Papa fu imitalo dai


ste moli in Roma, innalzandone u- successoriInnocenzo X, Alessan-
na in mezzo della spina del circo dro VII, Clemente XI, Pio VI e
Massimo, in luogo della trave o an- Pio VII. Diversi dotti illustraro-
tenna di legno che prima vi era, no gli obelischi, quali preziosi raris-
e r altra nel campo Marzio, perchè simi monumenti, de'quali più antichi
servisse di gnomone: ambedue li non si trovano sulla terra, e ne ram-
rimosse dal tempio del Sole in Elio- menteremo principali, oltre gli a-
i

poli, città del Basso Egitto, perchè naloghi autori riportati ad Egitto^
meno aveano sofferto dalla mania e quelli di cui parleremo ai seguen-
di Carabise ; Caligola trasportò ti articoli. Michele Mercati , Degli
U Vaticano a ornamento del suo obelischi di Roma, ivi 1589. Con-
OBE OBE i83
siderazioni sopra gli avverùmeuti slanllno imperatole, il quale lo fe-

di Latino Latini intorno agli ohe- ce pel Nilo trasportare in Alessan-


iìschi di Romay ivi iSgo. Pehus dria, destinandolo ad ornamento non
G a lesi ni US, Ordo dcdicationis obe- di Roma ma Sul
di Costantinopoli.
lisci, quem D. N. Sixti V. P. M. punto che dovea imbarcarsi, egli
iliforo Faticano ad limina Jpo- morì, e n'esegui in parte il volere
stolornm erexit, et hencdictìonis i- Costanzo I suo figlio, che lo fece con-
teni crucis y qiiam in ejus Jastigio durre a Roma. La nave su cui era
collocavitj Romae iSS'j. Giorgio caricato pel Tevere lo pose a terra
Zoega De origine et iisu obelisco-
, nella via Ostiense, vicino al confluen-
rum, Romae 1787. Malepeines, nel te delle Acque Salvie col Tevere.
t. II del Saggio intorno ai gero- Ivi messo sopra lo strascino, per
glifici egiziani di M. IVarburthon^ mezzo di curoli fu portato in Ro-
riporta parere di monsignor Bian*
il ma, e innalzalo nel circo Massimo.
chini intorno agli obelischi Sui . Sulla sommità fu posta ad orna-
dodici obelischi egizii che adornano mento una sfera di bronzo dorato,
la città di Roma, ragionamento di che colpita dal fulmine le fu sosti-
Ciò. Battista Cipriani corredalo tuita una face di bronzo dorato. Ca-
di quattordici tavole dal medesimo duto al suolo per un incendio, nel
disegnate ed incise in rame, Roma 1587 Sisto V lo fece disolterrare e
1823. A. de Goulianof: Archeo-
J. rialzare da Domenico Fontana, ma
logie égyptienne, ou recherches sur bisognò tagliarne circa quattro palmi
r espression des signes hìéroglyphi- ueir estremità inferiore. Venne re-
ques, sur les élémens de la lan-
et stauralo col granito del piedistallo,
guc sacrée des égfptiens, Lipsia e sul quale era l'iscrizione divisa in
Parigi 1839. Interpretatio obelisco- quattro faccie, che si legge nel Gru-
rum Urbis ad Gregorium XVI. P. terop. i86, e nel Marangoni p. 36 r,
M.y digesta per Aloysium M. Un- ed in tali pezzi vennero grossola-
garelium sodalem bamabitam, Ro- namente incisi i geroglifici. L'obe-
mae 1842, con tavole. Di que- lisco è allo ora i44 palmi ossia
sta dotta opera, che ragiona pu- 108 piedi, altezza cui non giunge
re de* due obelischi di Benevento, alcun altro obelisco si di Roma che
si fa r elogio al n.° 36 del Diario di tutto il mondo. Fontana lo innal-
di Roma iS/^-i, e neh* Album an- zò sopra un gran piedistallo, lo ador-
no XIII, p. 126 e 375. nò in cima cogli emblemi di Sisto V,
Obelisco Laleranense. Nella piaz- cioè quattro leoni ed i monti sor-
za del Laterano (Fedi), di faccia al montati dalla croce, e così l'altezza
prospetto minore della basilica, si am- tutto compreso ascende a circa i5o
mira questa mole che sorpassa le al- piedi. Del bronzo impiegatovi da
tre in antichità, e le supera in gran- Lodovico Torrigiani e Gio. Batti-
dezza e perfezione di lavoro, ed è l'ul- sta Laurenziani tratta il Fea, Mi-
tima che fu trasportata in Roma, scellanea t. n, p. 4j quanto alle
Secondo il Rossellini, non Rami- spese dello scavo, trasporto ed ere-
ses, ma Thoutmes IV l'innalzò zione, ascesero a circa 25,ooo scudi.
verso l'anno 1740 avanti l'era Il Novaes dice che il Papa lo fe-
volgare, dinanzi ol tempio grande ce consacrare alla ss. Croce a' io
di Tebe, ed ivi rimase sino a Co- agosto i588. Lo stesso Sisto V di-
i84 OBE OBE
nanzi airobelisco edificò pel Fonta- Pantheon, ambedue di granito ros-
na il fonte con parecchi mistici or- so, ma diversi per tuono di colo-
namenti, e la statua marmorea di re, per stile, per epoca e per di-
s. Gio. Evangelista scolpila da Tad- mensione. L'olDelisco fu disollerra-
deoLandini, di cui pure sono l'aqui- to nel giardino de'domenicani con-
la ed i delfìni sgorganti Tacqua Fe- tiguo alla chiesa, nel i665 nel pon-
lice, cose tutte guaste assai dal tem> tificato Alessandro VII, e fornì
di
pò. Il fonte si descrive dal Cassio, nuovo argomento al p. Kircher di
Corso delle acque, t.I, p. SSy, § 1 1. pubblicare l'opera criticata: Inter-
Liberiano o di s. Ma-
Obelisco preta tio hieroglyphica ohelisci aegy^
ria Maggiore. Sorge sull'Esquilino ptiacij Romae 1666. Questo obe-
dietro la tribuna della basilica e lisco è tutto di un pezzo, ed il più
Chiesa di s. Maria Maggiore (Fé- piccolo in dimensione tra gli obeli-
di), ed è e rollo in più pez-
liscio schi di Roma, poiché senza gli or-
zi, come suo compagno del Qui-
il nati é alto 17 piedi. Lo fece Ho-
rinale, poiché ambedue furono tro- phre re d'Egitto, l'Apries de' greci,
vati caduti e spezzati , dietro la contemporaneo di Tarquinio Prisco
chiesa di s. Rocco, presso T antico quinto re di Roma, e probabilmen-
ingresso del Mausoleo d'Augusto. Si te in questa città fu trasportalo da
fa Claudio autore de'due obelischi, Sais, allora metropoli dell'Egitto
ma vi ripugna il Nibby, Roma nel celebre pel tempio di Neith, la Mi-
i838, par. 11, antica, p. 261, che li nerva egizia, particolarmente nobi-
attribuisce a Domiziano; laonde non litaloda Hophre. Avendo Alessan-
pare che fosse fatto per ordine di dro VII nel 1667 data la commis-
Smarre ed Efre re d'Egitto. Sisto sione al Remino di erigerlo in que-
V 1587 ^o fece trasportare e
nel sto luogo, l'architetto scultore im-
collocare da Domenico Fontana, il maginò di farlo sostenere dal mas-
quale lo mise sopra piedistallo, e so colossale d' un elefante di mar-
Tornò di monti, d'una stella e di mo, sopra un alto piedistallo che
una croce di metallo, colla spesa di uniti insieme, e compresa l'altezza
scudi 2988. Come oggi si trova ha della croce che lo sovrasta e l'obe-
circa 85 piedi di altezza, ma soli lisco, il tulio è allo 4^ piedi. Die
49 ne ha l'obelisco. Il Papa l'eres- il Bernini un elefante per sostegno
se e dedicò ad onore della Croce, air obelisco, poiché recandosi egli
trofeo di nostra religione, con quel- da Luigi XIV, nel viaggio avea
le quattro iscrizioni che leggonsi preso il soprannome di elefante, e
nel Marangoni p. 862. Nel piedi- per la sua rinomanza molti accor-
stallo è una fontanella pubblica, e revano a vederlo nel passaggio. Il
nel 1847 f^* selciala la strada che Marangoni a p. 363 ne riporta le
dal clivo conduce all'obelisco e lo due iscrizioni in onore della divina
circonda. Sapienza e della Beata Vergine. Il
Obelisco della Minerva. Si vede p. Bonanni, Numismata Pont. t. II,
sulla piazza della Chiesa di s. Ma» p. 701, riporta la medaglia che ne
ria sopra Minerva (Fedi), dietro fu coniala, e la descrizione dell'obe-
la quale fu il tempio d'Iside, di lisco, insieme a quelle pegli obeli-
culto egizio, fra i cui ornamenti schi eretti da Sisto V ed Innocen-
eranvi questo obelisco e quello del zo X.
OBE OBE i8i

Obelisco di 31 onte Cilorio. Sulla detto XIV Io fece scavare, ed al-


piazza di nome, di cui parlai
tal lora fu scoperto il piedistallo colla
nel voi. XIX, p. ^i e seg. del Di- iscrizione, ed Angelo Maria Bandi-
zionarìoj sì eleva questo obelisco,, ni vi scrisse un'opera: De obelisco
uno de' due trasportati in Roma Cesaris '
Augusti ^ campi Marlii
da Augusto, preso da Eliopoli, ove riideribus niiper erupLo, commenta-
era stato eretto ad onore del Sole, riusy Romae lySo. La pubblicò pu-
ivi principalmente adorato e da , re io italiano, ed il Zaccaria ce ne
lui collocato nel campo Marzio per die l'estratto. Storia leti. t. II, p.
servirvi di gnomone, ed a tal uopo 33o, narrando di altre opere per-
fu fatta una linea meridiana di mar- ciò pubblicate, come della disserta-
mo con striscio di bronzo indican- zione stampata nel 1706 di Gior-
ti i mesi ed i giorni, coi venti ne- gio Cristoforo Muller De obelisco :

gli angoli espressi in mosaico, e sul- gnomone Augusti Caesaris. Un'iscri-


r apice pose una palla di rame o zione posta nella contrada dell'Im-
bronzo dorata per raccogliere le presa de Lotti, ricorda il sito preci-
ombre, e fu detto perciò obelisco so ove fu rinvenuto al posto il pie-
orario e solare; ma questo orolo- distallo, che determina il punto del-
gio, insieme solare e lunare, come l' obelisco. Il celebre Nicolò Zaba-
Io chiamano alcuni, ben presto sof- glia fu quello che Io estrasse. Noa
frì. Plinio lo attribuì a Sesoslri o fu però innalzato e quasi dispera-
Ramses III, ma nei cartelli dell'obe- vasi di poterlo fare, pei gravi dan-
lisco si prenome e il no-
legge il ni ricevuti dal fuoco; finché Pio
me di Psametik o Psammetico 1 : VI nel 1792, servendosi delf archi-
i lavori di questo obelisco sono giu- tetto Giovanni Antinori, dopo aver-
dicati superiori agli altri, essendo i lo fatto restaurare col granito del-
geroglifici eccellentemente scolpiti. la colonna di Antonino, di che feci
L'obelisco andò soggetto ad un in- parola nel voi. XIV, p. 3r4 del
cendio, cadde, e ne perì una gran Dizionario ed altrove, ^rimosso il
parte, forse sotto s, Gregorio VII, piedistallo di essa ( che Gregorio
quando nel 1084 Roberto Guiscar- XVI ha collocato nel giardino del
do pose a ferro e fuoco tutta la Palazzo yalleano j Fedi^ Io fece
contrada del campo Marzio, indi innalzare sulla piazza di Monte Ci-
restò coperto dalle grandi rovine torio, ornandone la sommità col
delle fabbriche adiacenti. R^imase di- globo e col radio o raggio di bron-
menticato sino al i463, in cui fu zo, per allusione all' uso originale
trovata presso la Lo-
chiesa di s. di gnomone, ed alla palla che Io
renzo in Lucina parte della meri- sormontava. Si può vedere il Do-
diana, nello scavare i fondamenti nati, De' dittici p. 3.
per l'erezione della cappella del car- Obelisco di Piazza Navona. Si
dinal Calandrini, facendosi altre sco- vede sopra la magnifica fontana in-
perte nel i5o2; quindi Sisto V con torno la Chiesa di s. Agnese (^e-
tali indizi nel iSBy incaricò il Fon- di), in mezzo alla piazza del Mer-
tana d'esaminare se poteva eslrarsi, cato (^Fedi). L'obelisco fu tagliato
ma avendolo trovalo sfaldato e mal- e coperto di geroglifici sotto Do-
trattato dal fuoco, decise lasciarlo miziano, forse per ornamento della
stare. Finalmente nel 174^ Bene- sua villa Albana, donde Massenzio
i86 GB E OBE
r ;mno 3 1 1 dell'era nostra lo fece della piazza con erigervi la maesto-
trasporta l'o nel circo da lui dedi- sa fonte coU'obelisco. Nella cona)r-
ciilo ad onore del suo figlio Ro* renza de'uiigliori artefici, pel patro-
mulo presso la via Appia, forse an- cinio dei principe Nicolò Ludovisi, e
negato nel Tevere fu detto im- : al modo detto nel voi. XL, p. i io,
propriamente circo di Adriano, di venne preferito il Bernini, il cui mo-
Caracalla e di Gallieno. Rimase dello colpì il Papa. La fontana si
abballulo nella rovina di quella compone d'uno scaglione, o gran ton*
\illa imperiale, probabilmente dopo do di circa io6 palmi di diametro,
la caduta di Massenzio l'anno 3i3. cinto di colonnette di granito co«
11 Mercati propose a Sisto di V isbarre di ferro. Questo scaglione
erigerlo innanzi la chiesa di s. Se- contiene una gran vasca, nel cui
bastiano, ma il progetto non ebbe mezzo s'innalza uno scoglio compo-
elfetto, e restò rotto in cinque pez- sto di travertino, che dai lati è tra-
zi e sfaldato, giacente fino ad In- forato, onde da quattro bande la-

nocenzo X
Pamphilj. Questi nel scia libero per entro quelle aper-
i65i con architettura del Bernini ture il luogo
per cui la piazza
lo fece trasportare e restaurare nel- si Mediante tali aperture
vede.
l'antico circo d'Alessandro, oggi piaz- >iene lo scoglio ad aprirsi in quat-
za Navona, e drizzare sulla fonta- tro parti, che nella sommità re-
na maggiore, ornandone la sommi- stano unite, e sono fatte per rap-
tà con giglio e colla colomba por- presentare le quattro parti del mon-
tante l'olivo di metallo, stemma dei do. Negli angoli siedono quattro
Pamphilj. Il fusto è alto 54 piedi, grandissimi giganti di marmo bian-
ed insieme alla fontana quasi loo. co, rappresentanti i quattro princi-
Dipoi trovaronsi tre frammenti del- pali fiumi, cioè il Danubio per l'Eu-
la cuspide, che illustrò Zoega, ed ropa, scolpito d'Andrea detto il Lom-
acquistati dal cardinal Borgia, nel bardo; il Gange per l'Asia, opera
i8i4 passarono nel museo di Na- di M. Adamo; il Nilo per l'Africa,
poli. frammenti di questa mo-
Altri di Jacopo Antonio Fancelli; ed il

le, ed una gran scheggia, il duca Rio della Piata per l'America,, scul-
d. Giovanni Torlonia li donò al re tura di Francesco Baratta, coi loro
di Baviera che li collocò nel musco attributi, reggendo il Nilo l' arme
di Monaco. Il Marangoni a p. 363 d' Innocenzo X. La figura del Rio
riporta le quattro iscrizioni del pie- della Piata guarda la cupola, fac-
distallo. Il p. Rircher nel i65o pub- ciata e campanili della chiesa, e
blicò in Roma: Obelìscus Pampiù- come spaventata si arretra e alza
lins,opera criticata. In questa piaz- una mano, per censurare Borromi-
za sono tre fontane bellissime, e no, emulo di Bernini, autore della
nel centro la sontuosa coU'obelisco. facciata slessa coi campanili e della
Nel medesimo luogo Gregorio XI li cupola, che sembra minacci rovi-
avea collocato una vastissima conca nare. Al piano dell'acqua della va-
rotonda di marmo mischio orienta- sca vedonsi alcuni grossi pesci guiz-
le con acqua di Trevi. Innocenzo zanti, uno de'quali ne ingoia il su-
X dopo aver rompilo la nominala perfluo. Cadono le acque in abbon-
chiesa e contigui palazzo e colle- danza e con fragoroso mormorio,
gio, volle accrescere lo splendore ammirandosi questo nobilissimo fon-
OBE OBE 187
te ({\m\e copolavoro tlell'arto. Aven- etiope o moro su d'una gran chioc-
do Bernini ommesso fare nell'acqui- ciola marina, e colle mani tiene per
tlotto i necessari sfiatatoi, Borrorai- la coda un grosso delfino, che pas-
no andava dicendo clie l'acqua non sandogli il capo fia le gambe, dal-
comparirebbe, ciò che [ponendo in la bocca spande l' acqua a foggia
apprensione Bernini, gli riuscì per d'un ventaglio. Questa statua, ope-
una fantesca conoscere lo sbaglio, e ra lodata del Bernini, è molto en-
si corresse, ciò che produsse la mor- comiata SI per la sua fiera moven-

te dell'emulo ;
poiché mentre que- za, che per l'intendimento con che
sti credeva che l'acqua non venisse, sono lavorate le parti muscolose e
l'acqua sgorgò prontamente fra i gagliarde, molto ritraenti dal natu-
plausi del Papa, della corte e del- rale.Questa fontana de' Tritoni fu
la moltitudine. Caduto Borromino mollo restaurata nel 1708 da Cle-
in malinconia, si tolse poi la vita mente XI, ed altri restauri vi si

colla propria spada. Il Cancellieri operarono a' nostri giorni. Simi-


eruditamente tutto descrive nell'ope- le in tutto e per tutto nel di-
ra // Mercato j il lago de Inacqua
: segno e nella qualità delle pie-
Fergine, ed il Palazzo Pamphiliano, tre è la terza fontana di piazza
La seconda fontana che si vede sul- Navona, posta nella sua estremila
la piazza è quella de' Tritoni, che settentrionale, e fatta erigere da
resta nell'angolo meridionale, fatta Gregorio XIII nel tempo stesso che
erigere da Gregorio XIII Boncom- la precedente. In essa però non vi

pagno, cui aggiunse Innocenzo X sono le decorazioni di statue, e l'ac-


la bella statua di mezzo scolpita qua vi sgorga per quattro gitti dop-
da Bernini. Si forma d' una vasca pi, situati ai lati della conca di por-
di marmo
bianco di figura ottago- la santa, e sgorganti da una parte
na: in mezzo è una gran conca di in questa e dall'altra nella vasca
forma simile di porla santa. Sul sottoposta.Vi sgorga ancora dalla
labbro eshemo di esso sono poste cima d'una mezza colonna di mar-
ili giro quattro teste di mostri ver- mo bianco terminata da una palla,
santi acqua nella vasca, ai lati dei collocata nel centro della conca stes-
quah sono due per di die-
delfini, e sa. Inoltre Gregorio XIII, fra que-
tro aquile e draghi alternativamen- sta fontana e la grande fece un abbe-
te, stemmi de'Boncompagno, che del veratoio pubblico, che si compone
pari sgorgano acqua nella conca. Le d'ampia urna antica di marmo pen-
dette quattro faccie, che sono di telico, trovata nella casa de' Galli,
marmo bianco, si vedono intramez- esistente già nel vicolo Leutari, del-
zate da quattro Tritoni o Glauchi la qual casa parla il Cancellieri,
accosciati su d'una conchiglia, qua- i nelle Dissert. epist. p. 269. Il Cas-
li accostansi alla bocca due buc- sio, Del corso delle acque t. I, p.
cine per ciascuno, da dove esce un 290 e seg. e p. 297 e seg. descri-
zampillo d'acqua; essi furono scol- ve le fonti che abbelliscono la va-
piti da Leone da Sarzana, Flami- stissima Piazza Navona (Fedi).
nio Vacca, Siila Longo da Vigili e Obelisco della Rotonda o piazza
da Taddeo Landini che si stima il del Pantheon. Si eleva il famoso
migliore. Nel centro della conca s'in- Pantheon ora Chiesa di s. Maria
nalza la stàtua semi -colossale d'uu ad Martyres (Fedi), detta la Ho-
i88 OBE OBE
tonda, nella piazza che Eugenio IV monte dimal connesse pietre per ,

lece sgombrare dalle rovine. Ivi Gre- cui si chiamò guglia di s. Maculo.
gorio XIH con disegno di Giacomo Si pretende che Paolo IV lo eri-
della Porta o di Onorio Longlii vi gesse nella piazzetta tra il convento
eresse un fonte, e Clemente XI nel de* domenicani e la chiesa di s. I-

1711 lo rifece colTopera dell'arclii- gnazio; ma altri dicono che il Mer-


tetto Filippo Barigioni. Esso è for- cati insinuò a Sisto V d'innalzarlo
mato d'una gradinala di travertino, ove l'abbiamo descritto, ovvero in-
composta di sei scaglioni e circon- nanzi la chiesa della Minerva ; fi-
dala da basse colonne con isbarre nalmente altri col Trotti vogliono
di ferro. Su di essa sì eleva una che Paolo V l'erigesse in detta piaz-
vasca molto ampia di marmo bigio, zetta per queste dilferenti opinioni
:

ad otto faccie, ma cogli angoli acuti. si può leggere il Cassio, Corso del-

Ai quattro punti principali sono le acque, t. I, p. 298, 3oi e seg.,


altrettanti bizzarri gruppi, consistenti ed il Nibby, Roma nel i838, par.
in una maschera con ai lati due II, antica, p. 272. Certo è che Cle-
delfini e dietro un drago alalo, dai mente XI qui lo fece trasportare
quali gruppi escono più bocche di ed elevare, ed alcuno riferisce col-
acqua di Trevi. Nel centro della l'opera di Carlo Fontana. Decorata
\asca è posta una scogliera di Fran- così la piazza, appianata e regola-
cesco Pincellotti , la quale serve di rizzata, il Papa per memoria ordi-
sostegno ad un imbasamento pira- nò la coniazione d' una medaglia.
midale di marmo bianco con sue Dipoi Pio VII nel i8o4 fece restau-
cornici centinate ; agli angoli di essi rare il fonte, e più tardi fece to-
sono quattro grossi delfini scolpiti gliere le baracche ad uso di
che
da Vincenzo Felici, i quali tengono mercato di pesce occupavano la par-
il capo volto in basso, e dalla bocca te più alta della piazza e la fece
,

versano acqua in copia. Il basamen- di nuovo lastricare; edificandosi in


to ha in due faccie l'arma di Cle- vece la pescheria presso la chiesa
mente XI, e nelle altre due iscri- di s. Salvatore delle coppelle.
zioni. Su tal basamento s'erge la Obelisco del Pincio. /^. Monte
guglia, terminata in cima da un PlNCIO.
ornamento di fogliami, e sormon- Obelisco del Popolo. Nobilita e
tata da una stella, parte dello stem- rende magnifico il principale ingres-
ma di detto Papa, in cui è posta so di Roma, della Porla Flaminia
la croce, il tutto gittato in metallo. {^Fedi)y e fu uno de' due primi con-
Questo obelisco di granito rosso egi- dotti dalla città di Eliopoli, Tanno
ziano, intagliato a geroglifici, è alto di Roma 744 pei' le cuVe d'Augu-
circa 20 piedi nel fusto, ed insie- sto, che destinò questo ad ornamen-
me alla fontana e croce 49 • orna- to della spina del circo Massimo.
va il tempio d'Iside con quello della Ne fu autore Ramses III o Sesostri
Minerva, e credesi eretto per voto re d'Egitto, fiorito verso l'anno i565
da Pompeo. Da molto tempo gia- avanti la nostra era, le cui leggende
ceva negletto accanto la chiesa di egizie riporta il Nibby a p. 277 di
s. Maculo, di cui si parlò ne' voi. Roma nel i838j par. II, antica, con
XIV, p. 181 e 182, e XIX, p. Sg titoli ampollosi riguardanti il re ed
del Dizionario j sostenuto da un il Sole a cui era stato eretto. Tali
1,

OBE OBE 189


iscrizioni servono di guida a cono- scolpilo sullo stile egiziano e collo-
scere quelle degli altri obelischi, calo su d' un imbasamenlo pirami-
massime del Pantheon e della Tri- dale formato di selle gradini qua-
nità de* Monti. Le vicende di que- drilunghi . medesimo Valadier
Il

sto obelisco sono comuni col Late- diede i disegni delle altre due gran-
ranense : esso fu trovato come l'al- di fontane che adornano la piazza
tro da Matteo da Castello, dieci pal- stessa, esono collocate nel centro
mi sotterra, e come l'altro per or- de'due vasti semicerchi che la chiu-
dine di Sisto V risarcito, traspor- dono da oriente e da occidente.
tato ed eretto da Domenico Fon- Quella della parte orientale, \erso
tana nel 1587, mediante la spesa il Monte Pincio
[Vedi), ha nel pia-
di scudi 10,229. Era rotto in due no una vasca semicircolare assai
pezzi, ed insieme con questi fu tro- ampia di travertino appoggiata ,

vato il piedistallo antico, sul quale dentro una parete murata a bugne
venne innalzato di nuovo sulla piaz- grosse. Entro la vasca s' alza una
za del Popolo. È alto circa 79 pie- grandissima conchiglia di marmo
di, e compresa la base e la croce tiburtino, una piccola
conlenente
di bronzo 1 18. 11 Marangoni p. 36 tazza in cui sgorga 1' acqua per una
nel descriverlo dice che Sisto V apertura praticala nella parete, e da
l'innalzò ad onore della Croce e essa si versa nella conchiglia, da dove
per decorare il prospetto della Chie- piove poscia nella vasca. La parete
sa di Maria del Popolo [Vedi);
s. a bugne è terminata da una ringhie-
ne riporta le due iscrizioni e quel- ra o balaustrato di marmo, nei cui
la d'Augusto. Oltre a ciò Sisto V Iati veggonsi entro una conchiglia
fece dal Fontana erigere sulla piaz- due delfini aggruppali e colle code
za una bella fonte, secondo alcuni; in su rivolte. Nel mezzo poi, in
ma il Cassio, Corso delle acque corrispondenza della fontana, sono
t. I, p. 286, riferisce che Gregorio alquanti scogli, sopra i quali pose
XllI nel mezzo della piazza fece la statua colossale di Roma, aven-
alzare un fonte saliente con acqua te a lato la lupa coi gemelli Ro-
Vergine, disegnato da Jacopo della molo e Remo sono le
; laterali
Porta nel i574 con tazza o conca statue gigantesche del Tevere e del-
d'antico marmo salino, formata da l' Aniene co' loro attributi, tutte
una base di colonne che sostene- sculture eseguite in marmo da Gio-
vano il frontespizio della casa Au- vanni Ceccarini. L'altra fontana
rea di Nerone. Siccome però la fon- nel semicerchio occidentale è in lut-
lana rimaneva presso Y obelisco to e per tutto simile alla descritta,
quando questo d'ordine di Leone se non che le statue che l' adorna-
XII fu circondato da una gradi- no, scolpile dallo stesso artista, sono
nata quadra, venne tolta via, ed differenti. In essa si osserva la fi-

in sua vece si sostituirono ai quat- gura colossale di Nettuno col tri-


tro angoli quelle che vediamo, con dente sopra una scogliera. Ai Iati
disegno del cav. Giuseppe Valadier. sono due grandi delfini condotti da
Esse si compongono d' una \asca due tritoni ; il delfino a sinistra di
rotonda di travertino in cui cadde chi guarda imbizzarrisce, per cui
l'acqua che viene versata dalla hoc- il tritone che lo guida lo tiene af-
c^ di un leone di marmo bianco, ferrato nella bocca e minaccia per-
190 OBE OBE
cuoterlo ;
1* altro proce<le tranquìl- rare, nel 17B7 lo oollooh tra i due
lamentej per cui la sua guida lo famosi e
sorprendenti colossi dei
cinge col braccio destro e col sini- Cavalli che dierono nome alla piaz-
stro accosta alla bocca la buccina za e al monte. Il fusto deU'olxy-
a cui par che dia flato gagliarda- lisco è alto 49 piedi e nell' insie-
mente. Le due ale poi di muro me circa 85, però dal piano del-
che in semicerchio circondano la la strada fino alla sommità della
sorprendente piazza, sono pure ab- croce di bronzo piedi 96. In me-
bellile di varie sfingi di marmo moria di questa erezione fu co-
bianco, cioè otto per semicerchio, niata una medaglia monumentale.
e contengono le due fontane; alle Nell'anno precedente il medesimo
quattro estremità sonovi altrettante architetto, con ardita e felice ese-
statue eseguite in marmo bianco, cuzione, per dar luogo al colloca-
che rappresentano le stagioni. Il mento della guglia, d' ordine di Pio
semicerchio che dà adito alla pas- VI rivolse sulla propria base verso
seggiata del Pincio, ha la Prima- i lati opposti delti due colossi.
i

vera del Gnaccherini e l' Estate del Questi si formano di due bellissi-
Laboureur; in quello incontro ha mi cavalli, con due giovani nudi
l' Inverno del Baini e l' Autunno di gigantesca figura in atto di reg-
dello Stocchi, vedendosi nella parte gerli, di marmo, rappresentanti Ca-
posteriore de' folti cipressi che cuo- store e Polluce, già creduti rappre-
prono la deforme veduta di alcuni sentare Alessandro il Grande in at-
fienili, e i due ingressi chiusi con to di domare il suo famoso Buce-
cancelli di ferro forse serviranno falo, e che fosse opera dei sommi
per l'adito ad un ameno passeggio scultori Fidia e Prassitele, come
sul fiume Tevere, formato nel pon- leggesi nell'epigrafi dei piedistalli :

tificato di Gregorio XVI. Le deco- su questo punto si può leggere


razioni della piazza devono a Pio
si quanto osserva il Novaes nella vi-
VII, ed il compimento a Leone XII. ta di Sisto V, 5 io3. I due co-

Obelisco del Quirinale. È uno lossi si trovarono nelle terme Co-


de'due innalzati avanti V ingresso stantiniane, poste nella regione me-
del mausoleo d' Augusto, probabil- desima del Monte Quirinale (Ve-
mente da Domiziano meglio che di)j e fabbricate dall' imperatore
Claudio, con quello ora di s. Ma- Costantino presso il giardino dei
ria Maggiore; ambedue caduti nel Colonna [Vedi): alcuni dicono che
VI secolo per un terremoto e rotti, quell'imperatore fece ivi tras[X)rta-
furono discoperti verso il i527, re dalla Grecia i due cavalli colle
cavandosene uno che fu lasciato gia- due figure, altri che li tolse dalla
cente avanti la chiesa di s. Rocco, casa Aurea s\x\ Monte Palatino. Si-
finche Sisto V lo innalzò sull'E- sto V li fece ristorare colla dire-
squilino. L* altro rimasto sotterra zione di Domenico Fontana, e col-
fino al 1781, quando Pio VI lo locare dove si ammirano avanti il

fece estrarre nel 1782, cioè uno palazzo pontificio, dopo aver diroc-
de' suoi tre pezzi, poiché gli altri cato un masso enorme di antica
due furono tolti nell'ottobre i78f>, fabbrica ch'era nel mezzo delia
coir opera dell'architetto Giovanni piazza. Su di che può leggersi il
Antinori, che avendolo fatto restau- Fea, Storia delle acque antiche p.
,

OBE OBE 191


i3i e seg., il quale non solo ri- te un liei fiocco.La tazza inoltre
porta le iscrizioni dei colossi e del- è collocata entio un bacino roton-
l' obelisco, ma parla dell'antica e do, assai più ampio, di pietra ti-
della altuale fontana, e vuole che burtina, che riceve le acque che
i due gruppi stassero prima alla rigurgitano dalla tassa, essendo cir-
porta non delle terme di Costanti- condato da dodici colonnine di gra-
no, ma del famigerato tempio del nito bigio, con ispranghe di ferro.
Sole, opera di Traiano o Adriano, Obelisco della Trinità de* Monti
e lavorati per esso, forse tratti da o Sallustiano. Si vede sull'alto del-
qualche classico originale in bronzo, la vaga scalinata che conduce alla
rappresentante probabilmente Ales- Chiesa della ss. Trinità al Monte
sandro Magno. Noteremo, che al- Pincio (Vedi)y e avanti ad essa.
cuni riferiscono che nella falda del Questo obelisco fu uno di quelli
Quirinale presso il vico de' Corne- portati in Roma dopo Augusto, e
lia esistette un tempio del Sole- venne drizzato negli orti Salluslia-
Serapide ; il Panciroli poi scrisse ni, cioè tra essi e il circo. E una
che i colossi li donò Mitridate re informe imitazione di quello del
d'Armenia a Nerone, e che Co- Popolo, poiché r inetto intagliatore
stantino li collocò nelle sue ter- ha perfino capovolti i geroglifici
me. Narra il Cassio, Corso del- probabilmente lavorati sotto gli

le acque tom. 1, pag. 34o, che Si- Antonini o Comraodo. Incendiali


sto V tra i due colossi innalzò quei giardini imperiali al primo
vaga fonte per la sua acqua Felice, furore de' goti nel 4^9» allora pel
con tazza e conca ornata ai quat- fuoco crollò pur V obelisco, e rotto
tro lati col suo stemma. Però la in due parti restò abbandonato e
fontana fu rimossa da Pio VI nel- seminterrato nella convalle del cir-

r erezione dell* obelisco, per darvi co. Sisto V avea divisato erigerlo
luogo innanzi ad altra più magni* avanti la chiesa di
s. Maria degli
fica, destinandovi la vasta conca di Angeli, dove al tempo stesso avreb-
bel granito rosso, posta nel fine be fatto ornamento alla piazza che
del secolo XVI per beveratoio nel aprì dinanzi la sua magnifica villa
Foro boario sulle rovine del tem- Peretti oggi Massimo : la morte dei
pio di Castore e Polluce, resa ivi Papa andare a vuoto il pro-
fece
quasi invisibile dalle terre accumu- getto. Essendo l'obelisco coli' an-

late intorno. Nel 1817 Pio VII dar del tempo racchiuso nella vi-
mandò ad effetto il disegno del gna Vettori, comprata questa dai
predecessore, per l'architetto Raf- Ludovisi, fu compreso nella loro
faele Stern ; fece restaurare la taz- villa, così nel lySS lo richiese Cle- '

za rotta in due pezzi con 76 pie- mente XII alla principessa Ludovisi
di di circonferenza, le aggiunse il per innalzarlo avanti la facciata prin-
suo piede antico e scanalato, tro- cipale della basilica La teranense da lui
vato ad essa vicino, e nel 1818 la magnificamente eretta, ed essendo-
collocò avanti all'obelisco. La taz- gli stato donato, lo fece trasporta-
za poggia sul piede di marmo ba- re a tal uopo presso la scala santa.
celiato, con suo dado sotto di tra- Riconosciuto di troppo piccola mole,
vertino, e dal centro sgorga in al- vi restò abbandonato sino ni r7tS8,
to un grosso capo d' acqua formaa- quando Pio VI ne affidò il irasppr-
iga OBE OBE
to, il restauro e il collocamenlo so- con altri dice Nibby, ed è privo di
piti gran piedislallo di marmo biaii* geroglifici. La nave che lo portò
co, airarchilello Giovanni Antinori. fu di tale grandezza che per zavor-
E sormontato con una croce di me- ra vi andarono 120,000 moggia di
tallo, contenente le reliquie della ss. lenticchia, cioè due milioni 880
Croce, di s. Giuseppe, de* ss. Pietro mila libbre; era lunghezza
tale la
ePaolo, di s. Pio V, di s. Agostino e eh' essendo stata da Claudio affon-
di s. Francesco di Paola, come narra data per servire di fondamento al
il Cancellieri che tratta erudita- molo del suo porto d' Ostia, sosten-
mente di questo obelisco nel suo ne una gran parte del lato sinistro,
Mercato. Il fusto dell' obelisco è al- dove furono innalzate come tre tor-
to piedi 43 e mezzo, e 100 com- ri ed una a somiglianza del Faro
preso il piedistallo e la croce. Nel Alessandrino; l* albero maestro di
1789 in Roma si pubblicò: Anno- abete, era di tal grossezza che ap-
tazioni storico-critiche siili* obelisco pena quattro uomini potevano ab-
Sallustiano, del p. Tommaso Ga- bracciarlo. Questa è una prova che
brini, delle quali se ne legge un i romani si servivano di navi per
sunto neW Effem. lett. di Roma trasportare tali moli e non di zat-
n. 23; rimarcandosi che l'obelisco tere. Nel voi. XLI, p. 182 del Di-
ritornò sul colle Pincio, benché in zionario dicemmo che \st casa del
altra parte e dove terminavano i maestro del sacro ospizio trovan-
famosi orti Lucullani. dosi presso r obelisco, si disse Do-
Obelisco Faticano. 11 piti gran- musagidiacy e vicina alla chiesuo-
de che sono in Roma^ do-
di quelli la di s. Andrea, poi compresa nel
po Lateranense, si erge nel cen-
il nuovo tempio Vaticano nel suolo :

tro della magnifica piazza della ba- della sua sagrestia, una pietra ri-
silica o Chiesa di s. Pietro in Fa- corda il sito primitivo dov'era l'o-
ticano (Fedi). È il solo che siasi belisco. Nicolò V divisava di porre
conservato di un sol pezzo, poiché questo obelisco sugli omeri di quat-
fino al suo trasporto ebbe la ven- tro statue colossali rappresentanti
tura di rimaner sempre in piedi gli evangelisti, e di collocare sul ver-
sulla spina del circo di Caio Cali- lice una statua di bronzo del Sal-
gola detto pur di Nerone. Il Guai- vatore colla croce in mano. Dipoi
talli, Roma antica t. II, p. yS, di- Paolo II trattò coli' architetto Ari-
ce che l'obelisco si ruppe in Egit- stotile di farlo trasportare nella
to in due pezzi, e che manca il più piazza Vaticana; Paolo III ebbe
grosso lungo 100 .cubiti, citando l' istessa idea e ne consultò Buo-
Plinio anche il Novaes afferma che
: narroti che non volle accettarne
si dimezzò, ed ambedue fanno au- l'assunto, per l'eccessiva spesa a
tore dell* obelisco Nuncoreo figlio ciò necessaria e pel pericolo di
di Sesostri. Fu trasportato in Roma romperlo. Indi nel pontificato di
da Caligola e consacrato ad Augu- Gregorio XIII e nel i583 Ca-
sto e Tiberio, come si rileva dal- millo Agrippa milanese fece un mo-
r iscrizione nella parte inferiore di dello, e stampò in Roma un trat-
esso. Non è di lavoro egizio, ma tato sul trasporto dell' obelisco sen-
imitazione romana di quello del ra piegarlo a terra, poiché trova-
figlio di Sesostri Nuncoreo, come vasi nella parte inferiore in parte
.

OBE OBE J93


sepolta; ma la difllcoltà dell' impre- matematici del suo tempo, ed aver
sa spaventò, riferendo il Novaes che esaminato i modelli e progetti, ab-
i romani per quest' obelisco impie- bracciò quello di Domenico Fon-
garono 20,000 uomini con macchi- tana di Como, al quale eziandio
ne di sommo dispendio. Fino al- commise la direzione del lavoro.
l' epoca del traslocamento, sull'o- Si calcolò il peso dell'obelisco, com-
belisco nella cuspide eravi un globo presa r imbracatura per calarlo ed
di bronzo dorato, e siccome nell'i- alzarlo, ad un milione e mezzo di
scrizione della parte inferiore si libbre. L'operazione cominciò a' 3o
legge il titolo di Cesare dato ad aprile i586, e nel rimoverlo si vide
Augusto ed a Tiberio, non che che poggiava sopra quattro dadi di
quello di Dù'o Caesari Divi Juliì, bronzo, due impernati che pesava-
il volgo credette che la palla di no 800 libbre ciascuno, due sciolti
bronzo contenesse le ceneri di Giu- del peso di 600. Vi operarono 44
lio Cesare; ma il globo fu trovato argani, 75 cavalli e circa 900 ope-
massiccio e colpito da palle di ar- rai, che nella mattina di buon' ora

chibugio nel i527, quando fu pre- avevano ricevuto la ss. Eucaristia


sa Roma, allorché fu spogliato dei nella basilica Vaticana l' architet- :

leoni di bronzo. Era riserbata la to situato in posto eminente con


gloria della sua remozione e innal- una tromba die i segni pel movi-
zamento nel luogo ove si ammira, mento degli argani , mentre eoa
al genio intraprendente di Sisto V, quello dei timballi regolava le po-
che quando era frate nel portarsi sate, o della campana come ditono
a s. Pietro sempre lo visitava, di- altri. Con dodici sole mosse si al-

cendo che se diventava Papa subi- zò l'obelisco con giubilo del foltis-
to r avrebbe trasportato in mezzo simo popolo spettatore e degli ope-
della piazza Vaticana. Sparsa la rai, che pigliando di peso il Fon-

fama di questa risoluzione, compa- tana in alto lo portarono in giro


rirono in Pioma circa cinquecento fra il suono de' tamburi e di tutte
architetti e altre persone con pro- le campane di Roma e lo sparo
getti e modelli, alla presenza di Si- delle artiglierie di Castel s. Angelo.
sto V quindi ognuno facendo le Dopo sei giorni di riposo, l' obeli-
sue osservazioni, fra' quali Bartolo- sco eh' era stato sbarbicalo da ter-
meo Ammannati mandato dal gran- ra e sollevato diritto, fu piegato
duca di Toscana. Interrogato dal verso terra ; a* 7 maggio venne po-
Papa quanto tempo pensasse im- sto sullo strascino e dovè percor-
piegarvi, rispose che per ideare e rere una distanza di 863 piedi e
disporre le macchine e i ferramenti mezzo, e questo spazio percorse ai
non ci voleva meno d' un anno i3 giugno. Nell'estate fu collocato
Un anno ! replicò Sisto V, un anno I il piedistallo e furono fatti tutti i
andate, andate, che non fate per preparativi necessari, ed ai io di
noi COSI narra il Novaes, ma di-
: settembre per mezzo di i4o caval-
versamente il Cancellieri nella De- li e 800 uomini venne in presenza
scriz. della basilica^ in cui erudita- del Papa, della corte e di popolo
mente parla dell' obelisco e del suo immenso venuto pure di fuori, in-
meccanico trasporto. Dopo aver Si- nalzato dove oggi trovasi compre- :

sto V consultalo gli architetti e i so il piedistallo e gli altri orna-


voL. xiviir. i3
194 OBE OBE
menti moderni, questo monumefnlo ro cagionato dal peso, ed il can.ip«
ha i35 piedi di altezza, ed il solo bagnato restringendosi ed accorcian-
monolito antico 85. Per questa dosi, questo raccorciamento veni-
grandiosa operazione, i lavoranti fe- va a compensare l'allungamento, e
cero prima come nell'altra la san- le corde così ridotte alla conve-
ta comunione, e ad ore 17 co- niente lunghezza portarono a fe-
minciò al segno di tromba del lice compimento la grand'opera. Il

Fontana^ ed ebbe compimento con Fontana trepidando pel successo,


52 mosse degli argani, a ciascuno per le minacce di Sisto V, e per la
de* quali erano quattro cavalli e forca piantata sulla piazza per chi
venti uomini, piombando egregia- avesse sturbato l'operazione, teneva
mente r obelisco sui quattro leoni pronti ì cavalli a porta Angelica
di bronzo dorato, parte dello stem- per fuggire; ma per la felice riu-
ma di Sisto V. scita ebbe dal Papa 5ooo scudi
Nei voi. I, pag. 194, e XXXV, d'oro, una pensione di 2000 scudi
pag. 189 del Dizionario narram- trasferibili ai suoi eredi, dieci ca-
mo come Bresca per aver grida- valierati lauretani vacabili, tutto il

to opportunamente acqua alle cor- materiale servito nelle operazioni,


de ^ che s'incendiavano per l'at- che si valutò più di ao,ooo scudi;
trito ( il Cancellieri dice che le lo creò cavaliere dello speron d'oro
corde furono sostituite ai cerchi di e nobile romano, ed in suo onore
ferro che nella prima operazione coniaronsi due medaglie. Secondo i
restarono o storti o spezzati), non conti riprodotti dal Fea, Misceli.
curando la pena di morte decre- t. II, p. 5, il trasporto e l'innalza-
tata a chi rompeva il silenzio ne- mento di questo obelisco costò al
cessario e voluto dall'architetto, in tesoro pontificio 87,000 scudi, ol-
vece di castigo n'ebbe in premio da tre 10,812 libbre per di metallo
Sisto V la privativa, estesa ai di- gli utensili opere di
e ornamenti,
scendenti, di provvedere le Palme Orazio Censore e Domenico Fer-
(Fedi) al palazzo apostolico, il ti- rari, tranne i leoni di Prospero Bre-
tolo di capitano onorario al capo sciano. Alcuni col Bonanni, De tem-
della famiglia, ed il diritto d'innal- pio Faticano^ hanno creduto che
zar bandiera pontificia al bordo del Sisto V avesse collocato nella croce
suo bastimento. Il Bresca come ca- una particella del santo Legno ai
pitano di un bastimento genovese, 26 settembre i586, perchè conces-
non ignorava che le gomene poste se r indulgenza perpetua di dieci
verticalmente si restringono quando anni ed altrettante quarantene a
vengono bagnate, e naturalmente chiunque, passando avanti l'obelisco,

alzano peso ch'è loro raccoman-


il la venerasse recitandovi un Pater
dato, con che impedì la rottura ed Ave; ma in occasione di restau-
dell* obelisco e lo schiacciamento rare la croce, si trovò che non vi
degli opera'h Sembrò a qualcuno era la reliquia. Certo è che a* 12
che il suggerimento di bagnar le aprile 1740 ^i ^^ posta e presa da
corde fosse dato non perchè le fu- un reliquiario della basilica di s.

ni per l'attrito negli sforzi si accen- Pietro, già di quella di s. Croce in


dessero, ma perchè non essendo sta- Gerusalemme. Vedasi Domenico Fon-
to ben calcolato l'allungameato lo- tana, Della trasportatioiie deWobc'
OBE OBL 19I:

lisco Vaticano^ Roma 1590 e Na- vi erano. Monsignor Lodovico Sei'-

poli i6o4- Pompeus Ugonius, De gardi economo della fabbrica, che


truce ss. Obelisci Vaticani poema- diresse tali lavori, nel ly-zS pub-
ta, Romae iSSy. Diversi scrittori blicò in Roma con rami: Discorso
contemporanei riportati da! Cancel- sopra il nuovo ornato della guglia
lieri citalo, a p. 20 e 21, descrisse- dì s. Pietro. Finalmente nel 18 17,
ro tutti i particolari di questa gran- come meglio dissi nel voi. XII, pag.
de opera, ed una pittura nella bi- 272, per cura e direzione di mon-
blioteca Vaticana ce ne ha conser- signor Gilii astronomo vaticano, ven-
vato il modo come segui, dandoci ne disegnata una meridiana pei mo-
pure la forma della piazza e della vimenti mensili e giornalieri del
basilica d'allora. Il Fontana eresse sole all'ora del meriggio, nell'area
pure d'ordine di Sisto V gli altri della piazza verso il palazzo pontifi-
tre summentovati obelischi Latera- cio, quale questo obelisco ser-
alla
nense, Liberiano, e Flaminio o del ve di gnomone. A poca distanza e
Popolo, e le sue principali opere marcato con due' pietre bianche, è
noverò il cav. Belli, parlando della il punto donde guardandosi uno
casa da lui abitata in Roma, nel n. de' lati del portico, non si vede che
loi del Diario di Roma 1846. Il una sola delle quattro linee di co-
Marangoni, Delle cose gentilesche p. lonne di cui è composto.
35g, riporta le iscrizioni fatte scol- Obelisco Mattel. V, Villa Mat-
pire da Sisto V nella base dell'obe- tel
lisco^ in un al nome dell'architetto Obelischi Torlonia. V. Villa
encomiato, e siccome il Papa lo TORLONIA.
dedicò al trionfante vessillo della OBIZI Ugobaldo, Cardinale. VqO'
Croce, narra che nella vicina basi- baldo degli Obizi da Lucca, fu da
lica, drizzato che fu l'obelisco, si Stefano X del io57 creato cardi-
celebrò pontificalmente da un ve- nale prete, crede che abban-
e si

scovo la messa della Croce^ e dopo donato s. Gregorio VII, si gittasse


di essa uscì tutto il clero verso al partito dell' antipapa Clemente
l'obelisco, a pie di cui stava eretto HI, morendo nel pontificato di Ur-
un altare, e sopra di esso la gran bano II.

croce di bronzo, quale essendo sta- OBLATA. r. Oblazione, Gela-


ta benedetta, fu indi portata e col- te, Oblato.
locata sulla punta dell'obelisco stes- OBLATE od OBLAZIONI. Pani
so, adorandola tutti genuflessi, e al che nell'antica liturgia servi vansi
canto de' cantori, suono di trombe nel sagrifizio della Messa (Fedi).
e sparo d'artiglierie di Castello. Di- Eranvi due sorta di oblate, le une
poi Innocenzo XIII nel 1723 ag- per consacrare, e le altre per l'uso
giunse intorno, nel basso dell'obeli- comune, e che si distribuivano al
sco, gli ornati in bronzo dorato di popolo, come in oggi il Pane bc'
ed aquile scacchiate suo stem-
festoni nedetto (Vedi). Quelle che si con-
ma, e con sedici colonnette di gra- sagravano si chiamarono pure cor-
nito, avanzi di quelle della vecchia rottamente Oblie ed Ostie (Vedi),
basilica, con sbarre di ferro, cinse ed anche Eulogie (Vedi). Sì chiamò
l'area intorno all'obelisco, rimoven- ohlatorio il ferro col quale antica-
do le dodici di piccolo diametro che mente si cuocevano le oblate o 0^
ìg6 OBL OBL
stie,impiimendo su di esse qual- destinato per la consagrazione era
che figura. Tra (empi i destinati a offerto dal popolo.
làr le oblato, si distinguevano la OBLATE RELIGIOSE. Donzcl-
vigilia di Natale e quella di Pa- le di diversi istituti, viventi in mo-
squa. grano per grano
Sceglievasi nasteri o pie case coU'abito religicv
il frumento di cui volevano servir- so, che ordinariamente non hanno
si, quindi si macinava con tutto voti solenni, né clausura ; alcune
il riguardo, si passava la farina con possono ritornare al secolo, ed an-
un vaglio, s'impastava con acqua che maritarsi. Si chiamano oblate
fredda acciò le oblale diventassero le religiose di questi istituti, perchè
più bianche, poi cuocevano sul-
si invece di professione fanno una sem-
l'oblalorio. Non solo si chiamò obla- plice oblazione ed offerta di loro
ta il pane adattato per uso del sa- stesse a Dio, ed anco perchè la for-

grifizìo, ma ancora il pane già con- mola di loro professione è concepi-


sacrato nello slesso sagrifizio; quin- ta in forma e con parole di obla-
di s. Sergio I Papa presso Grazia- zione. Altre oblate sono le mona-
no, De cons. dist. a, cap. 22, osser- che Oblate di s. Francesca Roma'
vò che pars ohlatae in calìcem niis- na dette dì Ter da' Specchi (Fedi) j
sa Corpus Christi, quocl jani resiir- le monache Oblate de' sette dolori
rexit monstrat. Chiamasi oblazione, (Fedi), le monache del Banibin Ge-
oblaih, oliata^ ohlalum^ l'offerta che sù , le Filippine , ec. ed altre di
il sacerdote fa a Dio del pane e cui si parla ai loro articoli secon-
del vino, prima che siano consacra- do le denominazioni, cos\ in quelli
ti, coll'orazione che chiamasi secre- delle oblate ospedaliere, come di
ta, o super oliata, per prepararsi quelle della Carità o Misericordia.
quasi per gradi ad essere cangiali Dal Torrigio, p. 182, Hist. nar., si
nel corpo e nel sangue di Gesù rileva che anticamente la basili-
Cristo. In che differiscano le obla- ca Vaticana avea delle oblate che
zioni dalle oblate, lo dice il Sarnel- spontaneamente servivano la basi-
ii nelle Lett. eccl.18; t. VI, lett. lica in tutte le cose (forse una spe-
imperocché oblazioni diconsi tutte cie di Diaconesse j Fedi), di più
le cose offerte a Dio oblale quel- ; il capitolo teneva un' ospitaliera in
le solamente che si offiono pel sa- servigio degl'infermi. La diff*erenza

grifizio, come il pane ed il vino, che passa tra le oblale e l* Oblato


henchè anco queste dicevansi antica- si dice a quell'articolo, ed a Monaca.
mente oblazioni. 11 pane ed il vino OBLATE DI S. FRANCESCA
sì offiiva dal popolo pel sagrifizio, ROMANA dette di Tor de' Specchi,
e ponevasi sull'altare quanto potes- Congregazione di oblate terziarie be-
se bastare al sacerdote e al popolo nedettine olivetane, fondata in Roma
che comunicava, il rimanente re- da s. Francesca Romana (Fedi), che
stava in beneficio dello stesso sacer- col consenso del marito abbracciò,
dote e del ministro. F'. Oblaziona- second'alcuni, il terz' ordine di s.

»io. Le oblate sono propriamente Francesco, ed ebbe anche a confes-


le ostie di cui si fa uso per consa- sore e direttore fr. Bartolomeo Bon-

grare V Eucaristìa [Fedi), e dare la dii minore osservante, uno de' coa-
comunione ai fedeli; venne questo diutori all'opera, essendo gli altri

nome perchè antiGamcute il pane d. Giovanni Mattiotti altro suo con*


-

OBL OCL u^j


fossore, e d. Ippolito olivetano. Per casa dopo la morte del marito e
l'esercizio delle sue virtìl, il consor- dopo aver dato sesto agli affari do-
te concepì per questa nobilissima mestici, s. Francesca nel i436 o
matrona tanta stima e venerazione, 1437 a'ar marzo vi si portò sta-
che volendola considerare come so- bilmente per tutta consagrarsi a
rella, gli accordò piena libertà di Dio in compagnia delle sue religio-
attendere alle opere spirituali, come se, tra le quali, benché fondatrice,

splendido ornamento delle dame ro- genuflessa ai loro piedi supplicò eoa
mane, ed emula delle Silvie, delle indicibile umiltà di essere ammes-
Paole, delle Galle, delle Placidie, sa. Ricevuta pertanto con somma
delle Lucine, per tacere di tante allegrezza e contento di tutta la
altre. Prevalendosi la santa della comunità in quel santo luogo, non
vita continente accordatagli dal ma- e a dire quanti alti umilianti e
rito, nel 14^5 si fece oblata oli ve quante virtù in pubblico e privato
lana, e si assoggettò alla direzione ella praticasse, divenuta di queste
de'monaci di quella benedettina con- specchio ed esempio luminosissimo,
gregazione, con semplice oblazione non solo alle sue figlie e compa-
di Dio Ma poiché s. Fran-
se a . gne, ma
ancora a tutta Roma, che
cesca non solo cercava la salute del- attonita l'ammirò ed encomiò con
ronìma propria, ma ancora quel- alte lodi. Fu da Dio favorita di
la del suo prossimo, volle istituire speciali doni e virtù, come della
in Roma una congregazione di fan- profezia, de'miracoli, e singolarmen-
ciulle e di vedove nobili, le quali te della familiare e visibile conver-
vivessero in comune sotto l'obbe- sazione del suo angelo custode^ on-
dienza d' una superiora, e soggette de suole rappresentarsi con un an-
alla giurisdizione de' monaci Olive- gelo a fianco. L' arcangelo manda-
tani (Fedi), con semplice oblazione tole da Dio per suo conforto, dife-
a Dio. Quindi avendo radunato sa e compagnia, stette al suo fian-
molte di esse, e superate alcune dif- co finché visse, involto in una lu-
ficoltà, nel giorno della ss. Annun- ce, e ne ricevette di continuo aiu-
ziata del 1433 r introdusse in una ti e benefizi segnalati. il suo Dopo
casa detta di Tor de' Specchi a pie ingresso in Tor Dio le
de' Specchi,
del Campidoglio e alla rupe Tar- cambiò l'arcangelo dopo 24 anni
pea, nel rione di Campitelli, e loro che l'assisteva, in un altro di gra-
diede da osservare la regola di s. do superiore, con ordine di pren-
Benedetto con particolari costituzio- derne speciale cura, indi nel i439
ni. Questa fondazione fu approvata glielomutò in altro più mirabile. La
da Eugenio IV, che permise alle sua cugina Agnese de Lelli superiora
religiose di abitare detta casa fin- e prima presidente della casa, vole-
ciiè ne trovasse una più como-
se va cederle tal grado, ma la santa aman-
da; ma siccome ivi ebbe principio do più obbedire che comandare, non
la congregazione, venendo poi am- volle accettarlo, finché a'25 di det-
pliata con l'aggiunta di nuove fab- to mese fu costretta cedere alle co-
briche , le oblate vi si stabilirono muni e preghiere delle re-
istanze
e seguitano ad abitare, avendo for- ligiose, che per poco tempo ebbero
mato la piazza colla demolizione di la consolazione di essere governate
case da loro acquistate. A questa da essa, poiché consumata dalle fa-
19B OBL OCL
lidie e penitenze, volò al cielo ai re; suor Maria Maddalena AnguiU
9 marzo i44^ nella stessa casa di lara presidente di Tor de' Specchi,
Ter de'Specchi. alla quale fu data dal gesuita Fu-
Noteremo che il cav. Belli nel ligatti, ch'erasi forse giovato di (jueU
u. 4 delle Notizie del giorno 184 3,
1 la dell'altro gesuita Cepari ; Flami-
parlando del palazzo Ponziani in nio Figliucci; Filippo Landi colla
Trastevere, oggi pia casa d'esercizi storia della congregazione, novero
e Scuola di s. Pasquale {f^edi)^ co- delle presidenti e delle monache
me già abitazione di santa France- che vi fiorirono in concetto di gran
sca, dice ch'è tradizione che ivi la perfezione, e de' Papi che arricchi-
santa morisse: il medesimo eh, ca- rono l'istituto con indulgenze e pri-
valiere nel n. 3o delle Notizie del vilegi singolari, Lucca 1771. Nel
giorno 1846, aggiunge altre noti- 1829 la pubblicò in Roma d. Lo-f
zie della santa, e che abitò presso dovico Ponzileoni, ora canonico va-
il Ponte rotto nella detta casa, do- ticano f^ita di s. Francesca ro-
:

ve oggi si danno alla classe infe- mana fondatrice delle signore oblate
riore gli esercizi spirituali, avendo- di Maria vergine in Torre de'S/jcc'
vi abitato anco il principe degli a- chi. Degli scrittori della vita della
postoli s. suo corpo si
Pietro. Il santa, dell' invenzione, collocazione
venera nella Chiesa di s. Francesca del suo corpo, reliquie, miracoH ed
Romana (Vedi)j le memorie poi e altre erudite notizie, tratta il Cancel-
reliquie della santa matrona esisto- lieri nelle Campane, Nel voi. XIX,
no nella chiesa interna delle oblate ',
p. i36 del Dizionario descrivemmo
venerandosi pure altre reliquie in che ogni an->
la cappella cardinalizia
diverse chiese di Roma, come in s. no s. Fran-
celebrasi per la festa di
Maria d'Araceli dov'è la cappella cesca Romana nella chiesa ove ri-
della santa : altra chiesa sotto l'in- posa il suo corpo, dell' antico suo
vocazione della santa è quella del culto, e della parte che vi hanno
Conservatorio di s. Francesca ro^ le monache; poiché la presidente a
mana Dicemmo alla sua bio-
(Fedi). mezzo de' deputati del monastero
grafia, che Paolo V la canonizzò, domanda licenza al Papa per la
indi Urbano Vili nel 1622 con^ celebrazione della cappella cardina»
cesse il suo uffizio per Roma ad lizia, indi ne dà avviso al senato
libitum con rito doppio, e semidop- romano, e per esso al priore de'ca-
pio fuori di Roma a' i o marzo ; porioni finché esìstette, ed ora ad al-
essendo impedito il giorno di sua tro del senato, il quale combina l'ora
morte per la festa de'ss. Quaranta. col cardinale protettore degli Oliveta-
Poscia Innocenzo ad istanza di X ni, indi la partecipa al cardinal deca-
sua sorella Agata Pamphilj oblata no per l'approvazione, ec. Inoltre
di Tor de' Specchi, ordinò lo stesso la presidente invita il vescovo che
uffizio doppio di precetto in tutta deve pontificarvi la messa, o la com-
la Chiesa ai 9 marzo, dal quale pieta se la mattina è impedita da
trasferì al seguente giorno la festa cappella pontificia, o dalla predica
de' detti santi. La vita di s. Fran- che si fa nel palazzo apostolico, otl
cesca romana la scrissero Giovan- : anche dalla congregazione del s. of^
ni Matteotti suo confessore, canoni- fizio avanti al Papa, come talvoUc\

co curalo di s. Maria in Trasteve- è accaduto.


OBL OBL 199
Cinque mesi dopo la morte di città di Cambray: questo abito ha
s. Francesca, le sue oblate restaro- la forma di quello che usavano
no esenti dalla giurisdizione de'nao- anticamente le nobili vedove ma-
naci Olivetani, ri nu oziandola il loro trone romane. Ne riporta la fìguiti
generale con atto de 16 luglio i44o> il p. Bonanni, Catalogo degli ordi-
onde ricorsero ad Eugenio IV per ni par. 2, p. 79. Fanno le oblate
provvedersi di confessori, e l'otten- un anno di prova, e terminato que-
nei'o, in un ad essere dichiarate sto si offrono a Dio nella chiesa di

sotto r immediata protezione della s. Maria Nuova detta di s. Fran-


santa Sede, ed esenti da qualunque cesca Romana degli Olivetani, avan-
giurisdizione. Benché queste oblate ti il sepolcro dell'istitutrice. La su-
non si leghino con voti solenni, periora che ha titolo di presidente,
essendo considerate come dame ri* è non dipende, in un
perpetua, e
tirate, al dir del p. da Latera, Sto- alla congregazione e alla casa, da
ria degli ordini t. I^ p. i6i che, tribunale o superiore alcuno^ onde
possono uscire dalla congregazione graziosamente Pio VII e Gregorio
anche per maritarsi, come sortono XVI solevano chiamarla la madre
hberamente quando occorre dalla pia indipendente. La presidente si eleg-
casa ove vivono, per andare alla vi- ge per maggioranza di voti da tut-
sita delle chiese o a modesto di* te le oblate, coH'intervento del car-
porto, ed alla visita dei parenti dinal vicario che presiede all'ele-
massime infermi, per non essere nep- zione come delegato del Papa. La
pure obbligate alla clausura, nondi- piesidente elegge tre consiglieri co-
meno si debbono annoverare tra le me coadiutori e procuratori della
congregazioni benedettine, si per se- congregazione, per gli affari di mag-
guir la regola di s. Benedetto, che gior riUevo circa il governo della
per essere state soggette alla giuris- casa. Il concilio di Trento dai de-
dizione degli Olivetani. La congre- creti di riforma fatti sopra i corpi
gazione è sotto dell'Annun- il titolo regolari dell'uno e dell'altro sesso,
ziazione e la protezione di s. Pao- solo eccettuò i gesuiti e le oblate
lo apostolo che dettò le l'egole alla di Tor Tre volte la set-
de'Specchi.
santa per le sue oblate, di s. Be- timana a pranzo mangiano la car-
nedetto e di s. Maria Maddalena: ne, digiunano nell'avvento, più dal
ba la sola memorata casa, in cui terzo giorno dell'ottava dell'Ascen-
non si ricevono in qualità di obla- sione fino alla Pentecoste, dal pri-
te, se non donne della primaria no* mo di agosto fino alla festa dell'As-
biltà, le quali hanno delle conver- sunta, ed in tutti i venerdì e sabba-
se per loro particolare servizio e ti dell'anno ; dai quali digiuni però
della casa. Prendono il titolo di la madre presidente può dispensar-
suore, e quando vestono l'abito pro- le quando lo giudica necessario o
mettono obbedienza alla superiora opportuno. Quando muoiono le obla-
secondo la consuetudine: per abito te, i loro cadaveri accompagnati per
le costituzioni prescrivono veste bian- antica consuetudine dai francescani
ca, e sopra di essa altra nera di minori osservanti d' Araceli, sono
panno grosso ; il velo del capo di portati alla detta chiesa di s. Ma-
cambraia pura e bianca, sorte di ria Nuova, dove hanno una cappel-
tela che forse prese il nome dalla la e la sepoltura. Nella festa di s.
tn^ OliL OBL
Fiaocesca e per tutta l'ottava fan- masi il luogo Tor do^ Specchi , Tur»
no entrare nella lor casa di Tor ris specidorwn, colla qual denomi-
de'Specchì sacerdoti secolari e rego- nazione si chiamarono le chiese, non

lari le messe in una


per celebrare più esistenti, di s. Maria de Corte
delle due cappelle interiori, o nella e di 6. Maria del Sole, poste pres-
più moderna ricca e magnifica, gran- so questo luogo, come attesta Mar-
de quanto una chiesa, o nell'altra tinelli, Roma ex ethnica sacra p.
antica molto divota in cui si con- 371 e 375. Il Cancellieri nella men-
servano diverse reliquie e memo- tovata opera delle Campane, ripor-
rie di s. Francesca la prima viene: ta il favoloso racconto che nel vi-
chiamata chiesa superiore dell' An- cino Campidoglio eravi altissima tou-
nunziata ; la seconda chiesa di sot- re, ove di notte splendeva una lu-
to, e con magnificenza vi si fa la cerna ardente, il cui lume vedeva-
funzione del sepolcro, con famosi no da lungi i naviganti, e dov'ei*a
parati di paglia. In queste chiese congegnalo uno specchio, da cui
vi entrano pure in detti giorni no- scuoprivasi ciò che si faceva pel mon-
bili, dame e altre persone distinte do. Il Bernardini, Rioni di Roma
per la loro divozione, e per visita- p. i6'jy dice che la contrada prese
re le signore oblate, che si distin- il nome di Tor de Specchi^ da quel-
guono eziandio nella educazione del- la appartenente ad una famiglia di
le fanciulle nobili, commesse alla tal cognome , nell* abitazione dei
loro cura. Fanno copiose limosi ne marchesi Cavalieri, incontro il mo-
a diversi poveri, e particolarmente nastero delle oblate. Apprendiamo
ai carcerati, ai quali somministrano dal Nardi ni, Roma antica p. 32 5,
da mangiare nelle feste solenni e che nel sito del monastero o poco
in altri giorni dell'anno. Nella sera lungi gli antichi romani vi ebbero

precedente alla festa di s. France- il tempio di Bellona, ove si radu-


sca, non avendo campane pubbliche, nava il senato per la guerra, avan-
se ne dà il segno con quelle della ti al quale eravi la colonna Belli-
vicina chiesa d'Araceli, e perciò nel ca, cioè verso la via della Tribuna
dì seguente mandano il pranzo a di Tor de'Specchi. Nella Roma sa-
chi le ha suonate, come ancora al cra e moderna del Panciroli ac- ,

predicatore quaresimale della stessa cresciuta da Posteria nel 1707, si


chiesa, pel panegirico che ivi reci- chiama questo monastero princìpa-
ta della loro santa, e delle paste lissimo tra quei di Roma, con in-
dolci e del vino per tutti i religio- terna chiesa della ss. Annunziata,
si del convento. Altre paste per la ricchissima di sacre suppellettili, e
festa stessa in copia decorosamente che le benché obla-
nobili religiose,
umiliano al Papa, che suole nell'ot- te, sono osservanti della vita rego-
tavario visitare la loro chiesa e mo- lare. Il Venuti, Roma moderna^ p.
nastero, ammettendo le oblate e le 825, scrive che questo sacro ritiro
altre al bacio del piede. s. Francesca lo fondò in principio per

Il Panciroli, Tesori nascosti p. le nobili vedove, e che la piccola

5/^2j riferisce che s. Francesca donò chiesa interna dedicata all'Annun-


a questo istituto la casa ove abita- ziazione, è fornita di preziosi arre-
rono le prime oblate, poscia aumen- di, per uso privato delle religiose
tata Dobiloieute e resa vasta. Ghia- vedove e vergini oblate non obbii-
OBL OBL 2ot
gate da voti, e viventi sotto la re- la decorosa esposizione del santo Se-
dola dell' istitutrice. Magnifico n'è polcro.
i altare, nobili gli stalli di noce, ric- Tutti narrano che Giulio III nel
clii gli stucchi e le dorature, bel- i55o a'25 agosto alle oblate di Tor
lo Torgano, e buoni
il pavimento di dei Specchi concesse il monastero e
marmi. L'immagine della ss. An- chiesa di s. Maria Liberatrice, posti

nunziata con r angelo dipinta in nel medesimo loro rione di Campi-


tela, vuoisi collocata in essa nel prin- telli, nel foro romano, alle radici
cipio della congregazione, e traspor- del monte Palatino, che tuttora ne
tata poi nell'altare dall'ingresso del- hanno il governo, e vi mantengo-
la casa ove era stata dipinta, in me- no il rettore e molti cappellani. Ma
moria del giorno in cui fecero l'in- Giulio in non fece che conferma-
gresso le oblate in questa casa. Dive- re quanto avevano donato i capo-
nuta la sacra immagine in gran vene- rioni e uomini de' rioni Pigna e
razione pei miracoli operati, a*3o di- Campi telli radunati in pubblico con-
cembre i635 coronò il capitolo
la siglio nella chiesa di s. Maria sopra
vaticano con corona d'oro, al modo Minerva, insieme a tutte le prero-
che .descrive il Bombelli Raccolta , gative e beni della chiesa e mona-
delle immagini ornale di corona d'oro jilero 8*29 aprile 1^4^- Pi'ima la

t IV, p. 5, riportandone le imma- chiesa apparteneva alle benedettine,


gini, li medesimo a p. 9 riproduce il monastero nel sacco di Roma
cui
l'altra esistente nella cappella o chie- del fu spogliato da certo Pie-
1527
sa minore e più antica del mona- tro Giovanni corso, il quale fu per-
stero, rappresentante la Beata Ver- donalo dalla superiora Camilla dei
gine sedente in trono col divin Fi- Trinci. Le benedettine abbandonan-
glio in seno, dipinta in muro. Si do il monastero per l'insalubrità del-
crede l'esistenza sua contemporanea l' aria, si riunirono a quelle di s.

alla fondatrice, la cui divozione si Anna. La chiesa fu intitolata a s.

aumentò quando Carlo Leonini fan- Maria Liberatrice, poiché è tradi-


ciullo di cinque anni e nipote di zione, che ne'primi secoli della Chie-
suor Plautilla, credulo morto per sa, vicino alle tre colonne scanala-
la caduta nel cortile del monastero te che le stanno quasi rimpetto,
da 4o palmi d'altezza nel 1627, eravi una profonda caverna, entro
fu riposto sull'altare della B.
Ver- la quale si vuole che il Papa s. Sil-
gine, ove rinvenne e tornò a casa vestro I colle sue preghiere confi-
sano* Molte perciò furono le offer- nasse un feroce dragone, il quale
te fatte alla sua prodigiosa imma- col pestilente suo fiato infettando
gine, che quindi il capitolo vatica- l'aria dava morte a molte persone.
no coronò 17 giugno 1687 eoa
a' Il summentovato Posteria parlando
corona d'oro, essendo presente alla di Maria Liberatrice, e narrando
s.

funzione i canonici Mattei e Ricci. il dice che alcuni la chiama-


tatto,
La chiesa dell'Annunziata e la no- rono libera nos a pesle^ e che alla
minata cappella sono aperte al chiesa i Papi concessero molle in-
pubblico culto a* 9 marzo festa dulgenze. Vogliono alcuni autori
di santa Francesca , a' 25 detto che qui esistesse giù l'antica chiesa
per q«ella dell* Annunziazione , e detta s. Salvatore in Lacu, per Ih
nella sera del giovedì santo per vicinanza del luogo chiamato il la»
aoi OBL OBL
go di Giuturna; ma il Marangoni ciò che die motrvo alla chiesa e
neW Ist. de'ss. Sancloriwiy nel ri- all'immagine di chiamarsi al modo
portare il catalogo delle cliiese de- detto; poiché per testimonianze del
dicale in Roma al ss. Salvatore, non Baronio e del Bosio, una memoria
ne fa parola, solo ricorda quelle vi- della quale la trasse dall'archivio
cine di s. Salvatore de'Massiini sul di Maria ad Martyres, ivi nella
s.

Campidoglio presso il tempio di Gio- caverna gl'idolatri romani prestava-


ve, e di s. Salvatore in Tcllude o no culto ad un serpente o dragone,
Tellure non lungi dal palazzo dei ch'estinse il Pontefice in nome del-
conservatori in Campidoglio. Il Can- la ss. Trinità: la pittura però lo
cellieri r\e Possessi p. Syo, racconta rappresenta in atto di legare la boc-
che nel 1702, dietro la tribuna di ca al dragone, alla presenza di Co-
s. Maria Liberatrice, si scuopri al- stantino. Poscia edificò la chiesa, e
ti'a antichissima tribuna d'una chie- vi collocò reffigie di Maria coll'epi-
sa, con pitture del Salvatore Cro- grafe: s. Maria libera nos a poenis
cefisso, e di molti santi, fra' quali inferni, che poi compendiosamente
di Papa Paolo I col diadema qua-
s. 8Ìdisse Liberatrice: l'immagine con-
dro, segno che viveva quando
in sunta dall'età fu ristorata, e per la
fuvvi dipinto, e ne'muri laterali si gran venerazione che riscuoteva per
vedevano effigiati i fatti della vita grazie concesse, il capitolo vaticano
di Gesù Cristo. Si crede essere sta- la coronò a'4 agosto i653 con co-
ta o l'antica chiesa di s. Maria de rona d'oro, ad istanza delle oblato
inferno, o quella di s. Maria de Ca- di s. Francesca, avendo già Grego-
neparia. Il Zacagni, presso lo Spi- rio XV con breve de'aS settembre
cilegìiim romanuin del cardinal Mai, 1621 dichiarato privilegiato quoti-
nel catalogo delle chiese di Roma, diano perpetuo il suo altare di Ma-
prova che s. Maria de inferno, o ria Vergine. Tanta è la singolare
de poenis inferni, o liheratricis è divozione del popolo verso questa
una stessa chiesa, contro il Fabri- sacra immagine e la chiesa, che non
cio e il Boissard. Di s. Maria Li- essendo sufficiente il detto altare a
beratrice, o libera nos a poenis in' dare sfogo alla celebrazione delle
fcrni, feci parola ali* articolo Infer- messe, fu accordato lo stesso privi-
mo, come della tradizione che cele- legio all'altare maggiore del ss. Cro-
brandovisi messa si liberi un'anima cefisso. Alla biografia del cardinal
dal purgatorio, onde i fedeli vi han- Marcello Lante dissi ch'egli restau-
no molta divozione. Il succitato Bom- rò la chiesa nel
161 7 coi disegui
belli nel t. I, p. i33, riportando di Onorio Longhi, perchè dai fon-
l'immagine di s. Maria Liberatrice damenti nel i583 l'aveva rifabbri-
col santo Bambino in braccio dipin- cata il fratello Michele non l'avo,
ta muro, ci dà queste notizie.
in come scrissero alcuni. La cappella
Egli dice che la chiesa si chiamò di s. Francesca Romana fu in se-
ancora di s. Silvestro in Lago, per guito ornata con pitture e stucchi,
]a palude vicina, creduta da alcuni e con architetture di Francesco Fer-
il lago o voragine ove si gittò Cur- rari; le pitture sono di Stefano Par-
zio. In un aliare laterale dedicato rocel pure autore del quadro del-
a quel Papa, si esprime con bellis- l'altare, e gli stucchi sono lavori di
sima pittura di scuoia veuemaa Giaciuto Ferrari, Dequadri laterali
OBL OBL ao3
air altare maggiore, quello a sini- verse fanciulle nobili, altri dicono
stra è del Gramiccia, e V altro a che vi trasferisse quelle di La-
dritta di Sebastiano Ceccarini, di cui tera, dimorando essa nella vicina
sono pure tutti i quadri^ della cappel- Farnesina proprietà de Farnese (Fé-
la di s.Michele arcangelo. Le pitta- di). Riuscendo tal casa angusta, ne'
l'è della sagrestia sono del Parrocel. i655 Camilla passò colle donzelle
OBLATE DE'SETTE DOLORL ad abitare il propinquo luogo alle
Congregazione di monache ossei- falde del monte Gianicolo, dove fin

vanti la regola di s. Agostino, fon- dal i643 avea dato principio alla
date in Roma da d. Camilla Vir- fabbrica del monastero, che chia-
ginia Savelli Farnese duchessa di mò di Latera sotto s. Pietro Mon-
Latera, verso il 1659, sotto l'in- ioWo, in adempimento al voto. Com-
vocazione de' sette dolori di Maria pilo le costituzioni e le rimise alla
Vergine, acciò fossero onorati con revisione e riforma del p. Frauce-
parlicolar divozione. Nata nel 1601 sco Guinigi generale de' chierici re-
in Palombara dal marchese della golari della Madre di Dio, i quali
terra Giovanni Savelli e da Li- pregò della direzione e cura spiri-
via Orsiiii, di venti anni si spo- tuale di sue oblate. Ricusata tal

so a Pietro Farnese ultimo duca direzione, perchè vietata dal loro


di Latera, discendente dal zio pa- fondatore, si contentò Camilla che
terno di Paolo III, ed ebbe a co- detti chierici ne' d'i festivi si por-
gnata la fondatrice delle france- tasserò nel monastero de' sette do-
scane farnesiane, come dicesi nel lori, cosi nomato dal titolo della
Tol.XXVI, p. 1 85 del Dizionario, chiesa annessa, a predicare e udir
Essendo Camilla molto inclinata le confessioni delle suore, ciò che
alla pietà, animò la parente alle durò per qualche anno. Intanto A-
fondazioni che fece, quindi per i- lessandro VII approvò le costituzio-
iiiitarla si propose di fondare an- ni a' 16 giugno 1 663, essendo Camil-

ch' essa in Latera nello stato di la restata vedova nel precedente an-

Caslro e diocesi di Montefìascone no senza figli e perciò erede di alcu-


im monastero di vergini, onde ra- ne fortune il marito fu V ultimo
:

dunate ivi molte fanciulle le man- duca di Latera e la linea si estin-


tcneva in una casa. Mentre dispo- se col fratello cardinal Girolamo
neva l' erezione d' un monastero il Farnese. Avendo la fondatrice per-
inarito le impedì proseguir nell'im- duto la madre, ne ereditò beni, e i

presa, ciò che le recò grave ram- questi assegnò al monastero, dispo-
inarico per le promesse fatte a Dio. sizione che approvò il cardinal Gi-
A suo conforto passò in Viterbo netti a' 6 ottobre 1667, dopo che
da s. Giacinta Marescotti sua pa- Clemente IX avea confermato le

rente per consiglio, ed essa la sol- costituzioni. Essa non vesti l' abito
levò col persuaderla che bastava religioso, e ricca di meriti, morì in
per adempimento del promesso il una casa contigua a* i5 novembre
fondare un monastero ove avesse i668 di circa anni 68, lasciando
potuto. Quindi si determinò etfet- il monastero erede universale del
tuare il divisameiito in Roma, ove suo patrimonio. Fu sepolta, come
portatasi cominciò a radunare in il duca consorte, nella chiesa del
una casa a Porta Settimiana di- monastero.
,

ao4 OBL OBL


Quando la fondatrice dotò il tno- quelli delle liferite vigilie, quelle
uastero, eranvi 63 oblate, cioè /\3 de' ss. Teresa, Domenico e France-
da coro, IO coadiulrici e io con- sco, come protettori del monastero,
verse, mentre altre dieci elavano digiuni che può dispensar la supe-
per entrare. Clemente X a* i5 mar- riora. Non hanno clausura e per-
zo 1671 ne confermò le costituzio- do possono uscire ([uando vogliono
ni. Queste oblate, che sono tutte con licenza della superiora^ ma non
nobili^ tranne le converse, non han- è loro permesso andar fuori di Ro-
no che il monastero di Roma ; ma neir anno santo, dispensate ne-
professano la regola di s. Agostino, gli altri dai superiori e visitatori
ed il fine principale dell' Istituto è apostolici. Quando escono non pos-
di ricevere quelle che per una qual- sono andare in casa de' secolari
che infermità non possono entrare meno i parenti più stretti e in ca-
in altri monasteri, purché non sieno so d' infermità. Alle dame è per-
infètte di mali contagiosi o che lo- messo r ingresso in monastero, agli
ro impedir possano le osservanze altri nelle stanze destinate per par-
della comunità. Chi entra in mona- latorio. L* abito è di scotto nero,
stero per vestir V abito, dopo alcu- cioè tonaca di lana con cingolo si-

ni mesi è ammessa al noviziato mile, velo e soggolo di tela che si

che dura un anno, finito il quale accosta al color giallo, senz* amido
fa la sua oblazione con promettere e poco arricciato. Quando escono
obbedienza secondo le costituzioni, di casa portano manto che le un
e consuetudini del monastero, e per- cuopre da capo a piedi, e ripiega-
manenza perpetua nella congrega- no alla cintura le due estremità
zione, sebbene può uscirne, non ob- delle parli anteriori del medesimo.
bligando gli statuti a peccato alcuno Ne riporta la figura il p. Bonnani
neppur veniale, non facendo le re- nella par. 2, p. 98 del Catalogo
ligiose voti ne solenni ne semplici. degli ord. reg.^ che le dice fondate
Praticano tutte le osservanze re- ad imitazione di quelle istituite da
golari, come fossero vere religiose, s. Filippo Benizi, di che non fa pa-
poiché recitano T uffizio divino, fan- rola il p. Annibale da Latera, Sto-
no ogni giorno un* ora e mezza di ria degli ordini regolari par. 3,
orazione mentale, la disciplina in p. 260, delle oblate de' sette dolori.

alcuni giorni, da cui sono dispen- La chiesa si trova col monastero


sate per indisposizione dalla supe- a dritta ascendendo ilGianicolo, e
riora, ed una volta all'anno gli e- fu edificata con disegno del Borro-
sercizi spirituali ognuna da se. Os- mino, con facciata non finita, e di
servano il silenzio, con parlare del- lui è pure il contiguo monastero.
le sole cose necessarie, nelle vigilie L'interno ha tre altari; il maggiore
delle sette principali feste della Ma- con quadro di Gesù Cristo morto,
donna, del ss. Sagramento, di s. riputato del veneto Cicognini ; il s.

Agostino, ne' tre giorni primi di Agostino in uno de' laterali, opera
quaresima e ne' tre dì che prece- del Maratta e 1' Annunziata nel-
;

dono la Pentecoste e*Natale. Vivo- r altro è copia d* un originale di

no vita comune, onde la comunità Firenze. Il quadro colla Vergine


fa loro le vesti. Ai digiuni prescrit- Addolorata sopra la porta è lavoro
ti dalla Chiesa aggiungono, oltre del cav. Benefial.
^

OBL OBL 2o5


OBLATI. Fedi Oblato. la professione religiosa fatta prima
OBLATO, Oblatus. Religioso che di sedici anni compiuti e senza a-
senza professare i voli osserva la ver fatto un anno di noviziato, sa-
regola monastica o regolare nel rebbe assolutamente nulla, ha sop-
convento o monastero in cui è sla- presso per sempre tali oblati. L' e-
to ammesso, vestendone 1* abito ed same che fanno i superiori de' gio-
essendo in libertà di deporlo per vani che si destinano alla profes-
uscire dalla congregazione in cui sione religiosa, previene il pericolo
bramò entrare. Oblato e condona- di una falsa vocazione che loro po-
to furono due sorta di monaci, ì trebbe ispirare l'educazione avuta
primi amministravano le cure di- in convento. Appella vasi pure obla-
pendenti dalle abbazie in cui ave- to ovvero dato e oblato o oliata^
vano fatto professione; i secondi quegli o quella che dedicava la sua
erano quelli che dimoravano vicino persona e i suoi beni a qualche
ai monasteri di religiose, da cui convento, colla condizione di esser-
ricevevano le cose necessarie alla vi alimentato e mantenuto dai mo-
vita, e amministravano i
alle quali naci. Tullavolta davano intieramen-
sagramenti. Oblato si chiamò anti- te se stessi in servitù, coi loro be-
camente quel figlio che i genitori ni, coi loro figli e coi loro discen-
offrivano a Dio per essere religioso denti. Ricevevansi questi mettendo
in un Monastero (Fedi)^ benché loro al collo le corde delle campa-
in tenera età. La stima singolare ne della chiesa, e per contrassegno
che ne' bassi tempi aveasi concepi- di servitù si mettevano sulla loro
ta per lo stato religioso, la difficol- testa alcune monete, altri pren-
tà di gustare altrove la quiete e devano quelle monete e le pone-
di allevare cristianamente i fanciulli vano suU' altare. Questi oblati era-
nel mondo, obbligarono i genitori no considerati servi di divozione,
a mettere nei monasteri i loro fi- ma diversi dai Conversi o Donati
gliuoli, affinchè per tempo ivi fos- (Fedi)y essendo questi religiosi e
sero istruiti e diretti nella pietà e vestendone V abito, mentre siffatti
nelle lettere : molti credettero dar oblatinon erano religiosi e non ne
loro il maggior segno di tenerezza vestivano l'abito, od almeno non ne
consecrandoveli per sempra Un o- portavano uno simile a quello de-
blato si credeva obbligato per sua gli altri religiosi. Alcuni poi dava-
propria volontà, egualmente che no i loro beni ai monasteri, colla
per la divozione de' suoi genitori, e condizione di godere dell'usufrutto
si considerava come apostata se in tutta la loro vita, mediante un
l'abbandonava. Ciò si fondava sul- piccolo livello ; e i beni così dati
r esempio di Samuele ed altri de- si chiamavano oliata. Il Crescim-
dicati a Dio dalla madre sin dal beni, Istor. di s. Gio. a porta Latina
suo nascere, e sull'esempio de' nali- a p. 3o2 e 3o3 riporta due for-
nei incaricati del servigio del ta- mole delle oblazioni fatte da oblati,
bernacolo e poscia del tempio pres- in cui si esprimono i beni da loro
so gli ebrei ; ma questi non erano donati. In Francia un oblato era
obbligati per voto né al celibato, anche un monaco laico che il re
ne alle altre osservanze monastiche. collocava nelle ricche abbazie o
I 11 concilio di Trento decidendo che priorati di sua nomina, perchè vi
206 OBL or.L
(osse alimentato, all^ergato, cstlto de* pnrrochi e trasferirli in altre
ed anche pensionato ; questo era cure, precipuamente in quelle ab-
un modo di fare Io stipendio ad bandonate, dopo aver nel rSyS ce*
un soldato vecchio, impedito o fe- lebralo il quinto sinodo, risolvette
rito; suonava le campane, spazzava di fondar una congregazione di pre-
la chiesa e faceva gli altri minuti ti quali essendo uniti a
secolari,
i

servigi. Tutti questi oblati sotto lui come a loro capo, fossero ob-
Luigi XIV furono trasferiti nella bligati ai suoi ordinamenti pel go-
casa degli invalidi colle loro pen- verno della stessa diocesi. A tale
sioni. Questi oblati si dice che co- effetto elesse ecclesiastici forniti del-
minciarono dai re Capeti, quando le qualità necessarie, cui si aggiun-
i sovrani rinunziando al diritto di sero molti altri che si offrirono
assistere all' elezione degli abbati, si spontaneamente, e pose la congre-
riservarono il privilegio di destinare gazione sotto la protezione di Ma-
un posto di religioso per un pove- ria Vergine e di s. Ambrogio, di cui
ro soldato invalido, o per una po- diede loro il nome, al quale ag-
"veradonna ne'monasteri di religio- giunse quello di oblati, per essersi
se. Ogni laico che otteneva dal re eglino stessi offerti. Principiata la ,

la pensione sopra un benefizio era pia società 6 agosto iSyB, ven-


a'
pure chiamato oblato. Quanto agli ne approvala da Gregorio XIH,
oblati costituiti in congregazioni se- che le concesse molte grazie spi-
colari e regolari, de' frati, mona- rituali , ed alcune rendite apparte-
ci e chierici regolari, se ne parlai nenti già al soppresso ordine degli
ai loro articoli,
secondo le rispet- umiliati. Indi s. Carlo assegnò agli
tive denominazione ; qui appresso oblati la chiesa del s. Sepolcro
diremo solo degli oblati di s. Am- (fondata nel io3ij restaurala nel
brogio e di quelli di Maria Ver- 1608, e abbellita nel 184^) in
gine di Pinerolo. grandissima venerazione in Milano,
Oblati di s. Ambrogio. Congre- ed acquistò delle case vicine per
gazione di preti secolari fondata loro abitazione. Dipoi il santo pre-
dal cardinal s. Carlo Borromeo ar- scrisse loro opportune regole, di
civescovo di Milano (Vedi). Aven- cui erano le principali il voto sem-
do egli riconosciuto essere molto plice d' obbedienza nelle mani del-
difficile mantenere nella sua dioce- l'arcivescovo, riconoscendolo per su-
si la disciplina ecclesiastica, e il periore, assistendolo nella direzione
farvi eseguire le sante provvidenze e governo della diocesi milanese, e
da lui statuite, il governar i col- sostenendo con zelo lutti gl'impie-
legi, i seminari e gli altri luoghi ghi ne' quali li applicherebbe; co-
pii da lui fondati, senza l'aiuto di me visitar la città e la diocesi, an-
buoni operai, che liberi dagli im- dar in missione ad esempio degli
barazzi del mondo si applicassero apostoli ne* luoghi più bisognosi
unicamente al governo delle chiese d' istruzione, servir le cure vacanti,
che loro si affiderebbero; sapendo dirigere i collegi, i seminari, le

ancora quanto fosse grande il bi- scuole della dottrina cristiana e le


sogno di buoni pastori nelle par- confraternite. Gli oblati furono di-
rocchie vicine ai paesi infetti d' e- visi due ordini; gli «mi risiede-
in
resia, e come giovasse il cambiar vano sempre nella detta casa del
,

OBL OBL 9.07

s, vSepolcro, senia cssei'e obbligali pietà, ben presto ebl^e vocazione


ad alcun lienefizio per esser più li- per lo stato religioso, onde entrò
beri ad impiegarsi ne* propri eser- ne' certosini, ma per la gracile com-
cizi; gli erano dispersi per la
altri plessione dovette uscirne e si deter-
città e diocesi ne' luoghi ove veni- minò pel sacerdozio, e giuntovi ri-

vano mandati. Divise altresì s. Car- cusò i benefizi ecclesiastici che gli

lo la congregazione in sei adunan- si offrivano, per essere libero in tut-


ze o comunità, deIJe quali due nel- to a quello che Dio volesse da lui.
la città di Milano e quattro sparse Per l'esempio, istruzione e direzio-
per la diocesi, a ciascuna delle qua- ne del celebre gesuita p. Diessbach
li die un superiore e un direttore si formò Lanieri alla scienza, alla
per lo spirituale, ordinando ad es- virtù e allo zelo che lo resero vera-
se si radunassero ogni mese. Volle mente ministro fedele di Gesù Cri-
ancora che in tali adunanze si leg- sto, affezionandolo a quello delle
gesse la regola degli oblati, onde confessioni. Venuto in cognizione
potessero sempre praticarla fedel- dell' immenso male che produce-
mente. Così gli oblati, benché in vano i libri cattivi, travagliò per
diversi luoghi della città e diocesi tutta la vita a raccoglierli, ed in
dispersi^ non lasciavano d' essere vece a far ristampare i migliori e
sempre strettamente uniti dai vin- dilatarli. In compagnia del p. Dies-
coli d^ un medesimo spirito e carità sbach, indefesso operò per la salu-
fraterna, pronti a ricevere dall' ar- te delle anime con molto successo,
civescovo loro capo i lumi neces- servendosi principalmente dell' au-
sari per dirigere se stessi e i popoli reo mezzo degli esercizi di s. Igna-
loro affidati. In seguito pegli eser- zio, ed in questi egli mirabilmente
cizi spirituali fu ad essi destinata si approfondì ; e cercando del loro
la casa di Ro, tenendosi al s. Se- studio invogliarne gli altri ecclesia-

polcro ogni anno il capitolo gene- stici, a tal fine ne raccolse in pia
rale ebbero poi anche la chiesa
; adunanza in sua casa, che prese il

della Rosa, e a s. Dalmazio tene- nome di pia unione di s. Paolo.


vano una specie di direzione delle Non solo gl'individui che la com-
scuole della dottrina cristiana. Sop- posero si esercitavano in essi, ma
pressa la congregazione, nel iB44 ove era maggiore il bisogno si re-
sopravvivevano sedici degli antichi cavano a predicare e confessare
oblati. come pure recavansi agli spedali
Oblati di Maria Vergine di Pi- alle prigioni e ai quartieri de' mi-
nerolo. Congregazione di preti se- litari, ed ancora nelle altre città e
colari fondata dal p. Pio Brunoue ville, con immenso frutto. Allorché

Lanieri di Pinerolo nel Piemonte, la Germania aspirò a pretese rifor-


nella qual cittànacque nel 1759. me che mossero Pio VI a recarsi
Educato nel santo timor di Dio , a Vienna, il Lanieri col p. Dies-
nell'amore allo studio e nella di- sbach da Torino lo precedettero in
vozione alla ss. Vergine dal dotto quella capitale per risvegliare il fer-
suo genitore, dotato di felice e
fisico vore ne' buoni, la fede ne' deboli
penetrante ingegno fece negli studi e la venerazione del popolo verso
rapidi progressi, vivendo ritirato. il Papa, temendo che i nemici del-
D'illibati costumi e d'una fervida la Chiesa ne impedissero il frutto,
2o8 OBL OBL
siooome in fatti fecero anche coi Ignazio, e che rivolgesse i suoi stu-
noti pestiferi libri. Ritornato il di contro i funestissimi errori del
Lanieri a Torino, si divise dal suo giansenismo e contro tutti gli altri
diletto p, Diessbach che passò al- rinascenti, e perciò dilatasse ezian-
trove; indi nella carità di assistere dio libri buoni e scelli, secondo la
i militari francesi e tedeschi che le necessità de* tempi. A tale effetto
vicende politiche vi avevano porta- scelse alcuni idonei compagni per
ti,si diede a rianimar la pia unio- r impresa, tra' quali nomineremo
ne per gli spirituali esercizi, ed a Giovanni Regnaudi e Giuseppe Log-
moltipliccirne l'edizioni: nella pro- gero piemontesi, come più bene-
pria casa ne aprì un corso, raccoglien- meriti ; indi a fronte di sua avan-
dovi il flore de' giovani e degli ec- zata età e logora sanità si recò a
con immensi
clesiastici, spirituali Roma col valido patrocinio del re
vantaggi. Imperversando i fatali er- di Sardegna Carlo Felice e del ve-
rori contro la religione, egli rad* scovo di Pinerolo, che a profitto
doppiò gli sforzi del suo apostolico del gregge ivi desiderava la con-
ministero^ massime coi militari, aiu- gregazione per gli spirituali vantaggi
tato dai suoi allievi, procurando che ne sarebbero derivati. Leone
pieno di zelo d' illuminare i prela- XII, cui èrano note la dottrina, pie-
ti delle inique trame ordite contro tà , zelo e sante operazioni del
la Chiesa, e difendere il venerabile Lanieri, 1' accolse benignamente, e
capo di essa ; facendo circolare canonicamente approvò l' istituto
molli libretti in difesa del pontifi- colla lettera apostolica Elsi Dei
cato, quando Pio VII era prigione Fi li US suam ecclesiam^ del primo
Questo lodevole conte-
de' francesi. seltembi'e 1826, avendone filiti esa-
gno però provocò la rigorosa at- minare gli statuti dal cardinal Pac-
tenzione del governo straniero, dal- ca. tìtolo si fu congregazione
Il

la quale Dio lo salvò, onde solo degli oblad della Beata ergine F
fu esiliato da Torino, allora prin- Maria, formata di preti secolari,
ci pai campo delle sue operazioni della quale ragiona anco il cav.
apostoliche. Ritornato Pio VII al- Artaud, Storia di Leone XII, t.
la sua sede ,
pei corrotti costumi IH, cap. 4^' Ottenuta la pontifìcia
e per le guaste opinioni ed errori sanzione, il Lanieri in Pinerolo si

lasciati ed accresciuti ne' passati di- die a stabilire e propagare la sua


sordini, intorno al domma e alla congregazione^ resistendo alle con-
morale di Gesù Cristo, il Lanieri traddizioni e allecalunnie che su-
vegliò sui sistemi teologici che dal- scitò demonio, e santamente come
il

la Fiandra e Francia usciti, cor- era vissuto, morì a'5 agosto j83o,
rompevano non pochi ecclesiastici essendone stato il primo rettore
d'Italia col giansenismo; ad og- maggiore. Lo splendido novero di
getto di rimediar ad ogni seduzio- sue virtù furono degnamente loda-
ne fece di tutto per propagar le te in Pinerolo nel giorno trigesi-
opere di s. Alfonso Liguori. Frat- mo del suo decesso, con bella ora-
tanto Dio ispirò al Lanieri 1* isti- zione funebre, da d. Gio. Battista
tuzione d' una congregazione che Rubino istitutore delle Luigine del-
si occupassepromuovere e pre-
a la Morra.
dicare dovunque gli esercizi di s. La congregazione degli oblati è
OBL OBL 209
una pia unione di ecclesiastici con- gazìone. Vivono perfettamente in
secrati a Dio per mezzo di Maria comune ed in ogni cosa uniformi.
Vergine, per attendere alla salute Professano in tutto la povertà, né
e perfezione propria e del prossi- accettano alcuna dignità, beneficio
mo. N' è scopo il consecrarsi par- ed ufficio di qualunque sorta fuori
ticolarmente a dare i santi eserci- della congregazione. Professano e-
ti metodo proposto da s. I-
col ziandio obbedienza agli ordinari
gnazio, quando sono chiamati, col neir operare, per quanto é compa-
consenso degli ordinari, sia in pub- tibile colle loro regole e costituzio-
blico, che in privato, sempre gratis ni. Sono promossi agli ordini sacri
e senza retribuzione. Concorrere a a titolo di patrimonio proprio, se-
formare buoni parrochi ed operai condo la tassa di ciascuna diocesi.
nella vigna del Signore, pertanto si Non essendo in sostanza gli oblati
accettano convittori ecclesiastici per di Maria Vergine, che una pia u-
fare ,i o per com por-
loro esercizi nione di ecclesiastici secolari, che
sene una muta, o per attendere vivono sotto regole adattate al loro
allo studio della morale ed abili- istituto e spirito che professano,
tarsi alle parrocchie ed altri impie- così essi ritengono sempre la pro-
ghi ecclesiastici. La congregazione prietà de* loro beni e tutte le ca-
combatte altresì gli errori correnti, pacità che secondo le leggi dello
per cui si fa uno studio serio per stato hanno e godono gli ecclesia-
conoscerli e confutarli, e per non stici secolari. Quegli che presiède
errare si pregia professare inviola- a tutta la congregazione è perpe-
bile obbedienza intiera all' autorità tuo, cioè il rettore maggiore, men-
della santa Sede, ed un attacca- tre il superiore di ciascuna casa
mento senza eccezioni al di lei in- chiamasi rettore locale. Si fa un an-
segnamento ,
professando eziandio no di noviziato, ed i fratelli ne
tutta 1' uniformità al sentimento flìnno due. Secondo le regole, gli
della medesima negli articoli sui oblati si esercitano in varie opere
quali essa tollera diverse opinioni, di pietà per loro santificazione. At-
essendosi perciò eletto per suo par- tendono allo studio della domma-
ticolar protettore s. Pietro. Si pro- ticae morale ; il loro maestro è
pone finalmente la congregazione s. Tommaso; la loro dottrina quel-
di far conoscere e spargere libri la della chiesa romana, abborren-
buoni, poiché osservò che fin dal do ogni spirito di partito e di no-
1825 si contavano già tre milioni vità ;
più volte alla settimana ten-
di volumi, libri i più infami spar- gono conferenze morali. Ciascuno
si nella sola Francia, ed in Parigi compone una muta d'esercizi, se-

solo eranvi trecento gabinetti di condo il metodo di s, Ignazio, e


lettura aperti , ove con cinque ninno ricusa darli se viene a ciò
centesimi la gioventti d' ambi i sessi destinato dal superiore ; è questo
andava ad avvelenarsi. Gli oblati il solo genere di predicazione che
di Maria ss. fanno voli semplici di i abbracciano, salvo nella loro chiesa.
povertà, castità, obbedienza e quel- Attendono indefessamente al con-
lo di permanenza, dispensabili dal fessionale, promovono la frequenza
Papa e dal rettore maggiore eh' è de*sagramenti e la lettura di libri

il titolo del superiore della congre- buoni. Questa congregazione fiori-

VOL. XLVIII. 4
3IO OBL OBL
sce, e da Pinerolo, ove fu fondala, Gregorio III del 78 1. Kella basilica
si vane cìUà degli stali
dirami) in di s. Paolo si offrivano ogni giorno
sardi. Nel numero 6t del Diario quattro oblate per altrellante inces-
di Roma 1842 si legge » che la con- se, e due per quella che celcbra-

gregazione non paga del bene che vasi nell' altare maggiore. I diaco-
tiittogiorno va facendo alle anime ni oblazionari ricevevano dal po-
coir ecclesiastico ministero, col dare polo offerente il vino, ed i suddia-
gli esercizi spirituali, coli' istruire coni oblazionari il pane. Vedi O-
ilgiovane clero, apresi ora un nuo- BLATE e Oblazioni. Gli oblazionari
vo e largo campo al suo zelo nel- della chiesa romana avevano il

le straniere nazioni. Offertasele dal- priore e il sottopriore, ed erano uf-


la sacra congregazione di propa- fìzi distinti : parla dei loro uffizi

ganda fide la missione di Ava e e di alcuni oblazionari il Galletti,


Pegìi nelle Indie orientali (Vedi) ,
Del prìniicero p. 16 e 119. Allor-
e nello impero Birmano, non ha ché Clenìente II coronò in Roma
esitato ad accettarla. Ad onta del l'imperatore Enrico III e l'impe-
numero di poco più di cento in- ratrice Agnese, il priore e sotlo-
dividui, di cui al presente essa è priore degli oblazionari presero la
composta e non compresi i tre
,
corona dell' eletto imperatore e del-
soggetti che già in altra occasione la regina, e la riposero sull' altare
avea spediti , altri dodici in og- di s. Maurizio martire. Dalle bio-
gi ne manda. Monsignor Giovanni grafie de' cardinali si rileva che an-
Ceretti da Alice diocesi d' Ivrea ,
ticamente diversi portavano il tito-
della medesima congregazione degli lo di cardinali oblazionari, massi-
oblati, è stato dal Papa Gregorio me i diaconi, ^f?^// Oblazione. Quan-
XVI fatto vescovo d'Autinopoli in tunque la disciplina che la primitiva
parlibus a'5 luglio, e destinato su- Chiesa osservava, di offerirsi dal po-
periore della missione in qualità polo il pane ed da essere il vino
di vicario apostolico, consecrato in consacrato nel sacrifizio, abbia ovun-
Roma dal cardinal Fransoni ". que cessato, venne però ritenuta
OBLAZIONARIO, Oblationarius. nella nielropolilana di Milano (Ve-
Diacono o suddiacono che riceveva di), e fu ciò che diede motivo alla
le oblazioni de' fedeli del pane nel- istituzione degli Oblazionari della
la messa ; di questo ministro se ne scuola di s. Ambrogio. Consiste que-
fa spessa menzione nell' Ordine ro- sta scuola in due comunità, una
mano. L* oblazionario porgeva al- di uomini avanzati in età, chiama-
l'arcidiacono le oblate, cioè pane e ti vecchioni, e l'altra di donne at-

vino, ch'erano preparate pel sacri- tempate, dette vecchione, di cui si

fizio che doveva celebrare il Papa. parlò a Diaconesse: ciascuna co-


Giovanni III del 56o, avendo re- munità é composta di dieci perso-
staurato! cimiteri, determinò che nei ne. Il più vecchio degli uomini ha
cimiteri di Roma, ne'giorni delle fe- il titolo di priore, e la più vecchia
ste de' santi, 1' oblazionario recasse delle donne quello di priora: nero
dal patriarchio luminari per farvi le è loro abito, ed il p. Bonanni
il

vigilie, e le oblate per celebrarsi la nel Catalogo degli ordini rei. non
messa dal sacerdote destinalo dal solo parla delle due comunità, ma
Pontefice. Tale uso lo rinnovò s. riporta quattro figure di vecchioni
OBL OBL 211
esercitanti ì diversi minìslcrij e quat- namento nelle credenze dell'altare
tro di vecchione. qunnto
Gli uni e ad pompavi, oltre i necessari.
le altre nelle processioni vanno die- OBLAZIONE. Fedi Oblate e
tro la loro particolare croce. Quan- Oblazioni.
do presentano l' offerta ciascuno dei OBLAZIONE, OFFERTA, ohla^
due vecchi destinati ha sulle spalle tìOyohlatum^ donariuni. Vocabolo
una tovaglia bianca, con cui uno che prendesi in generale per qua-
di essi tiene tre ostie e l'altro un lunque dono volontario fatto a Dio
vaso pieno di vino bianco, e sopra nella persona de' suoi ministri e
questa tovaglia pongono un ampio per uso della sua Chiesa ; in que-
cappuccio che finisce in punta e sto significato si possono chiamare
dalle cui estremità pende un gros- oblazioni le Decime (Fedi)^ le pri-
so fiocco, che scende per di dietro mizie, ed in generale tutto ciò che
fino all'estremità della colta. Due i fedeli offrono volontariamente al-
donne con una somigliante tovaglia la Chiesa ed a' suoi ministri. In
ed un piccolo velo nero presenta- significato più particolare intendesi
no altrettanto pane e vino; ma per oblazione quella fatta all'altare,
agli solamente è permesso
uomini uso antichissimo di cui s. Cipriano
entrare in coro ed accostarsi, come ne parla nel suo trattato dell'ele-
fanno, fino ai gradini dell'altare, mosina. Quindi le oblazioni si di-
giunti al quale, offì'endo al cele- stinsero in quelle che si facevano
brante ciò che portano, a lui di- ai sacri altari, in quelle che riguar-
cono: Benedicite Pater reverende j davano direttamente la materia del
ed egli risponde Benedicat te Deus
: sacrifizio ed in quelle che riguar-
et hoc tiiiim munus. In nomine Pa- davano il mantenimento del Clero
tris ec, e dà loro a baciare il ma- (Vedi). Imperciocché, non avendo
nipolo; Io che fatto va a ricevere le la Chiesa ne* suoi principii né fon-
offerte delle donne alla porta del dì, né rendite, era a lei impossi-
coro. Sono questi oblazionari man- bile di far le necessarie spese del
tenuti con rendite ecclesiastiche. E pane e del vino per la celebrazio-
incerto se questa scuola sia stala ne della messa, tanto piìi che in
istituita da s. Ambrogio, poiché a essa si comunicavano tutti i fedeli,
suo tempo il popolo stesso faceva e che ciò che non era stato con-
r oblazione alla messa. Probabil- sagrato veniva portato a queUi che
mente neirVIII o IX secolo qual- non aveano potuto assistere al sa-
che arcivescovo di Milano, vedendo crifizio ; conveniva quindi che i par-
che tal disciplina andava ad alte- ticolari si addossassero una tal spe-

rarsi ,
per mantenerla istituì la sa, principalmente quelli che dove-
scuola di s. Ambrogio. Si chiamò vano comunicarsi. Dalla sacra Scrit-
ohlazionario dall'Ordine romano, e tura rilevasi l' antichità delle sacre
Protesis dai luogo o
greci, quel offèrte, obbligazione imposta all'uo-
mensa vicino ove si col-
all' altare, mo dalla legge naturale, non meno
locavano le offerte. Osserva il Can- che dalla legge scritta, perché aves-
cellieri ne* Pontificali che le obla- ^ se cosi a riconoscere nel suo Dio,
zioni intermesse sono ricordate dai il suo creatore e il suo conservatore
vasi e piatti d' argento^ che soglio- provvidentissimo. Quantunque con
no mettersi adesso per puro or- la venula di Gesù Cristo cessarono

I
112 OBL OBL
le vittime e i sagrifizi, pure aven- seconda edizione piìt corretta e ac-
do voluto Dio che col sacrifizio cresciuta con nuove ricerche, osser-
della Messa (f^edi) restasse ne'cri- vazioni e figure, opera di cui prin-
stiani perpetua memoria di sua cipalmente ci gioveremo in questo

tnorte, così in essi non cessò l' obbli- breve articolo, ed eccone il titolo:
gazione di apprestare tuttociò che Delle oblazioni ali* altare antiche
si rendeva necessario per la cele- e moderne^ sia la storia intera
brazione della messa, onde i fedeli dello stipendio della messa, disser-
riputarono religioso dovere V adem- tazione storico 'teologica, Venezia
pirla, finché la loro pietà non eb- 1736.
be a ciò stabilmente provveduto La pratica delle oblazioni che
con elargizioni e vistosi donativi, gì' israeliti portavano al tempio
di che si parla anche a Beneficio ed offrivano ai sacerdoti, non fu
e Bewi di Chiesa; ed è ragionevo- un semplice rito dell'antica sinago-
le che chi serve l' altare viva del- ga, ma un'ombra e una figura di
l' altare, mentre altrove parlammo ciò che con la venuta del promes-
contro i declamatori delle ricchez- so Messia doveasi praticare nella
ze del clero, mostrando V utilità che Chiesa. In quelle oblazioni restaro-
alla società ridonda dalle ricchezze no simboleggiate le nostre, muta-
del sacerdozio. Le oblazioni comu- te solamente nella specie in ordi-
ni, che dai fedeli anticamente si pre- ne agli offerenti, perchè le une pre-
sentavano all'altare, si cambiarono sentate dai servi, ch'erano gli e-
nell'offerta particolare dello stipen- brei, e le altre dai liberi, che sia-
dio, chiamata anche onorario, che mo noi cristiani: ma
genere nel
ancora si dà ai sacerdoti per la erano le medesime, avendo la Chie-
celebrazione particolare della messa, sa e la sinagoga nell'offrire lo stes-
a tenore della concepita intenzione so fine di religione, ch'è ad onore
dell'offerente, e che fu una conti- dello stesso Dio. Perciò nella ma-
nuazione dello stesso antico rito, niera che le une in segno di re-
benché sotto foggia diversa. Il Ma- ligioso omaggio a Dio furono con
billon, in Praefat. ad saec. III Be- precetto agi' israeliti incaricale, nel-
ned. n. 62, perciò scrisse : Oblatio- la stessa le altre a noi cristiani lo
nìs panìs et vini a laicis anliquilua sono. A questo presente fatto al-
fieri solitaey successiù eleemosyna l'altare fu con proprietà dato il

pecuniaria^ presbytero facta^ quam nome non solo perchè


di oblazione,
stipendium vocant. Le oblazioni co- ciò che presentasi a Dio dicesi of-
muni riguardavano non meno la ferta, ma anche perchè non po-
materia del sacrifizio, che il man- tendosi dare a Dio, ch'è il padro-
tenimento del clero sino dal comin- ne di tutto, cosa che non sia sua,
ciamento del cristianesimo, con che non abbiamo di nostro se non l'a-
si provvidero le chiese e gli eccle- zione di offrirla. Il concilio di Ma-
siastici con r istituzione de' benefi- gonza dell' 8 13 dichiarò che l'o-
zi ; ad esse, il ripetiamo, successe- blazione è pei cristiani un gran ri-

ro le oblazioni particolari o sia lo medio alle anime loro e a quelle


stipendio della messa, argomento de'loi*o prossimi. Questo nome ge-
dottamente trattato dal teatino p. nerico di oblazione può considerar-
Francesco Berlendi, e meglio colla si come diviso in tre specie; la
OBL OBL 2i3
priiiìa e piti ampia compieiHÌe lut- Le oblazioni offerte nella chiesa
to ciò cìie si oifre al divin culto, all'altare, quantunque si dovessero
e racchiude anche le decime e le presentare da ciascuno de' fedeli
primizie, la quale è chiamata obla •
per uno slesso fine religioso, do-
(IO rei inltr vivos facta Deo vel vuto e indispensabile ossequio a
Ecclesia; la seconda denota qual- Dio, doppio tuttavìa rìcercavasì e
sivoglia donazione o legato testa- dovea essere il loro uso; l'uno ser-
mentario in favore delle chiese o viva di materia al. sacrifizio, l'al-
luoghi pii, e viene delta donatio tro di mantenimento al clero, co-
causa mortisj aut alia ultimae vo- me deduce dal canone g3 del
si

luntatis disposi tio j la terza specie concilio IV o V di Cartagine del


di ohlazione secondo il è presa 398. Tali oblazioni ne' tempi più
suo stretto significato, ed importa antichi si offrivano da'fedeli all'al-
quanto da' fedeli si offre all'aliare tare tulle due unite, ma poscia re-
iu ordine al sacrifizio, e sì deno- stò determinato che quelle desti-
mina ohlatio usualis, quae ad al- nale a beneficio degli ecclesiastici
tarCy vel ad manus sacerdotis fu. si offerissero innanzi la messa o
A questa oblazione fu pur dato an- almeno all'evangelo, e sì mettesse-
ticamente il nome di firlo^ secon- ro anche in luogo distinto, che
do che leggesi in s. Isidoro di Si- chiamavasi Gazofilacio (Fedi)^ e
viglia nel VI secolo, al che cor- quelle in ordine al sacrifizio si pre-
risponde quanto si legge nella li- sentassero tra la messa al luogo det-
turgia de'maroniti , ferie ohlalio- to perciò Offertorio (Fedi) e si

nes, essendo il verbo cangiato in collocassero nel sacrario. Alcuni per


nome, e di due parole fatta una vanagloria e per attirarsi gli ap-
vsola, ferUuii. Da Cipriano è
s. plausi del popolo, presentavano do
chiamato Sacrifizio, giacche da tale ni straordinari all'altare per senti-
oblazione prendeva la materia
si re pronunciare i loro nomi da' sa-
pel medesimo. Alcuni pensano che cri ministri e le cose offerte. Sì
queste oblazioni al sacrifizio sieno ordinò pertanto che le oblazioni a
slate sostituite a certe decime del- prò de'chierici, de'poveri e delle
la vecchia legge, che ciascuna se- vedove, si facessero a parte avanti
parava e custodiva per consumar- la messa, o almeno prima della
le nel vestibolo del tempio di Ge- lettura dell'evangelo, e quelle che
rusalemme, convocali a mensa i sa- dovevano servir di materia al sacri-
cerdoti ed i leviti. Dalle tre dette fizio si offrissero al tempo dell'ofier-
specie di oblazione si ravvisa quanto torio o oblazione. Le oblazioni clie
leggesi ne'capitolari di Carlo Magno, servir doveano di materia al sacri-
che non soliun sacrificia quae a fizio, consistevano nella sola offer-
sacerdotibus super altare Domino ta del Pane e del Fino (Fedi), e
consecrantur , ohlaliones fideliwn ciò per due ragioni: una affinchè
dicuntur, sed quaecumque
a fi- et la nostra gratitudine facesse all'al-
delibus offeruntm\ Veggasi il Ma- tare un presente di que'doni che
machi, De'costuini de' primitivi cri' la divina beneficenza ci avea pel
stiani t. II, par. II, sulle loro antiche nostro mantenimento donati; l'al-

oblazioni. Delle altre specie di o- tra per uniformarsi alla qualità


blazioni parleremo in fine. sjessa delle oblazioni di Cristo, chtj
214 OBL OBL
cangiò pane e vino nel di lui
il nìmenlo degli ecclesiastici, e per
tlivin corpo e sangue. V. Odlate conseguenza star presenti al sacri-
e Ostia. Sebbene fossero tutti fe- i fizio e comunicare nelle orazioni,
deli chiamati alle oblazioni pel ma non potevano far quelle pel
sacrifizio, però ne'primi secoli del- sacrifizio. Non potevano in verun
la Chiesa non era ciascuno ludif- modo essere ammessi ad offrire,
ferentemente ammesso, poiché si avea quelli ch'erano nel primo, secondo
riguardo alla qiKilità degli offerenti, e terzo grado de' penitenti, cioè i

ne' quali ricercava la Chiesa una lacrimanti che si trattenevano sot-


carità chenon avesse offeso alcu- to l'atrio e non entravano in chie-
no, onde nella chiesa d'oriente al sa ;
gli ascoltanti che assistevano
cominciamento delle oblazioni si solamente alla lettura e ai discor-
praticava il bacìo di pace recipro- si ; ed i prostesi o prostrati, sopra

co tra' fedeli, al quale erano invi- i quali si facevano le preghiere


iati una coscienza in-
dal diacono; dopo le lezioni; quali tutti era- i

conlaminata ed una vita esempla- no congedati dal diacono prima di


re, poiché anco presso i gentili si cominciarsi la messa de' fedeli, che
avea somma gelosia di non volersi principiava solo all'offertoiio. Que-
presenti al sacrifizio i contumaci e sta disciplina di tener lontani dai
gl'indegni. La Chiesa fu sempre ge- divini misteri i penitenti, si prati-
losa nel ricusare le offerte di quel- cava benché fossero slati moribon-
le persone che ad essa non appar* di, nel qual tempo alcune chiese
tenevano, non avendo riguardo né nel ricevere le loro oblazioni ed
alle persone che le offrivano, né ammetterli con ciò alla comunione,
alla preziosità degli oggetti offerti; erano piìi miti, ed altre più severe.
quindi erano esclusi dalle oblazio- La detta messa de'fedeli comin-
ni gli scomunicati, energumeni, ca- ciava dalla presentazione delle obla-
tecumeni, penitenti e tutti quelli zioni, dopo il canto del simbolo, e
che ancora non erano ammessi al- facevasi col nome di ciascun offe-
la comunione; i poveri erano dis- rente r oblazione del pane sopra
pensati dalle oblazioni, stante la candide tovaglie dette fanoni^ di
loro povertà. Il concilio di Carta- lino e anche di seta, e piìi tardi
gine del 398 decretò : non si rice- in vasi concavi d'argento o d'oro,
veranno le oblazioni di quelli che detti pure scodelle e catini. All'o-
sono in discordia, né di quelli che blazione del pane seguiva quella
opprimono i poveri. Essendo nella del quale dal popolo sì
vino, il

Chiesa due k
oblazioni, una pel presentava nelle ampolle chiamate
sacrifizio, l'altra per gli ecclesiasti- amule, vasi che per lo più erano
ci due anche erano le Comunioni
; d'argento, specialmente nella chiesa
(Fedi)y una nelle orazioni, l'altra romana; eranvi pure le ame^ am-
nel sacrifizio^ e i fedeli talvolta polle di struttura più piccole, per
potevano partecipare dell* una e mettervi il vino offerto che si ri-

non dell'altra. Quelli che stavano fondeva poi nel calice, e nelle sta-
al quarto grado de'peni tenti , e zioni, pel maggior concorso del po-
chiamavansi consistenti, benché pri- polo essendo più abbondante l'of-
vati dell'Eucaristia, potevano far le ferta del vino, si portavano molle
ablazioni che servivano al mante- aniey che in alcune chiese erano
OBL OBL txi5
pure d'oro. V, Ampolle, ove si dis- cab. Appartenendo alla disciplina
se del colatoio o cucchiaio foralo, dell' arcano le formole con cui i

con cui si passava il vino, benché primi cristiani presentavano le obla-


purissimo, prima di apprcslarlo al- zioni all'altare, veramente s'ignora-
Se queste oblazioni del pa-
l'aliare. no, e forse senza espressioni della
ne e del vino presenlavansi da prin- lingua, ma colla sola divozione del
cipi, questi talvolta le offrivano egli- cuore si offrivano, almeno ne' primi
no slessi all'altare. Allorché le fe- quattro secoli della Chiesa. Dopo
cero gl'imperatori, il Papa riceve- tale epoca si conoscono registrate ne-
va l'oblazione del pane, e l'arci- gli antichi messali, tanto quella pro-
diacono quella del vino, che Io ri- nunziata dall'offerente o dal popo-
fondeva nel calice maggiore tenuto lo, che dal ricevente. Fatte le obla-
dal suddiacono regionario. Come il zioni del pane e del vino, si face-
popolo presentava le oblazioni so- va poscia quella dell'acqua da in-
pra candidi lini, cosi i principi in fondersi col vino nel calice median-
vasi preziosi. Le oblazioni poi de- te il Cucchiaro (Vedi), che serv\
gli altri fedeli, primasecondo la ancora per raccogliere i frammenti
disciplina, erano da essi medesimi delle oblazioni. Questa si faceva dai
portate ed offerte al vescovo, o in chierici cantori, che la offrivano al
sua assenza al sacerdote celebrante, suddiacono, essendo stati dal canto
e ne'primi tempi era anco permes- dell'offertorio impeditiad offrire co-
so alle donne, ma presto si andò gli con l'acqua presa dalla vi-
altri,

a riceverle al loro luogo: in alcu- cina Fontana (Vedi). Si vuole che


ni luoghi le donne offrivano pei V Oi ale fratres (Vedi) abbia avuto
loro mariti e per tutta la famiglia. origine dal richiamare il popolo dopo
Quando in appresso il popolo non le oblazioni al raccoglimento e al-
più fu ammesso all'altare per of- l' orazione. Presentate le oblazioni
frire, essendosi stimato non conve- dai fedeli, e poste sopra T altare,
nire avvicinarsi al Laico (Vedi), per custodirle con rispetto, special-
s'introdusse nelle chiese una prati- mente dopo la consagrazione, co-
ca diversa, ricevendole i diaconi e perte con un velo, il quale era o
suddiaconi chiamati Oblazìonari (Ve- di seta o d'oro distinto di gemme,
di); per l'imperatore il concilio in nella comunione erano distribui-
Trullo accordò il privilegio di far te a chi le avea offerte, converti-
l'oblazione all'altare. Mentre si pre- te nel divin corpo e sangue, rice-
sentavano e ricevevano le oblazio- vendo ciascuno ne'primi tempi quel-
ni, dal clero congregato nel coro si le medesime oblazioni in parte o
cantava 1' antifona detta offertorio, intere, secondo la loro quantità, che
composta di alcuni versetti tratti egli avea presentate, onde furono
dalla sacra Scrittura; varie poi fu- rimproverati quelli che si presenta-
rono le liturgie delle chiese nel rono a ricevere comunione, sen-
la
presentare e ricevere le oblazioni. za aver fatta prima la necessaria
Come le riceveva il Papa dai prin- oblazione. A' loro luoghi dicemmo
cipi, dalle matrone e dal popolo, fino a quando i fedeli coWEiicari-
dai preti ebdomadari, dai diaconi stia (Vedi) riceverono anco il di-
e dai primiceri, lo descrive il Ma- vino sangue.
cii verbo Oblatio, nella Not, de'vo- Dal promiscuo uso della chiesa
!2i6 OBL OBL
latina, di presentare non all' altare no più prnticato per presentarle era
meno il Pane (Vedi) azimo che il la domenica, secondo l'uso della
fermentato, ne nacquero poscia due Chiesa primitiva, facendosi ancora
gran disordini, l'uno da parte dei nelle feste Le antiche
de' martiri.
fedeli di non sempre offrire il pa* oblazioni pel clero consistevano in
ne con diligenza manipolato, o avan* pane, vino, cera, denaro ed altra
zato ai domestici; l'altro da quella cose manuali concernenti il vitto e
de' celebranti, che senza verun ri- il vestito degli ecclesiastici, le quali
guardo e con irreligiosa disatten- erano offerte all'altare. Similmente
zione era da loro anche consecra- quando le dette oblazioni comincia-
to, benché non fosse intero, ne aves- rono a farsi dai fedeli con possessio-
se quella mondezza che ricerca la ni e utili diritti in favore della
Chie-
sublimità del sacrifizio, contro il sa, presentavano pure con carte di
si

prescritto dai concilii che tanti ca- donazioni sugli altari, specialmente
noni statuirono sulle oblazioni. Ad se i benefìittori erano lontani: a Li-
eliminare tanta inconvenienza «'in* mi» a Apostolorum dicemmo di quel-
trodusse in qualche chiesa in vece le fatte sulla tomba di s. Pietro,
del pane ad offrire la farina, che alla quale talora si portarono prò-
manipolata in pane dai sacerdoti, cessionalmente dal clero le olila-
questi poscia pel popolo all'altare zioni da principi e personaggi
fatte
offrivano, e ciò molto innanzi il se- ragguardevoli. Gli scrittori ne ri-
colo XII. In alcuni luoghi dell'o- portano le formole, che noi produ-
riente, dice il Berlendi, che i par- cemmo altrove, solendosi involgere
rocchiani offrono la farina per for- colla tovaglia dell'altare, per dar
mare le ostie da consagrarsi, per loro tutta la validità e per mostrar
mano delle sacre vergini e di di- neir offerente perduto
ogni diritto
vote matrone, e con gran venera- per potere Queste let-
piti ripeterle.

zione dai monaci. Le provvide or- tere o carte di oblazioni si accom-


dinazioni della Chiesa sul pane of- pagnavano con guanti riccamente
ferto, furono provocate anco dall'em- guerniti, perché rappresentassero al-
pietà degli eretici, che sacrilegamen- l'altare le mani degli assenti che le
te vi mescolavano estranee materie, offrivano. Benché non considerate
onde convalidare i loro errori. Quan- per vere oblazioni, se ne accettaro-
to alle oblazioni pel mantenimento no da persone che non conveniva-
degli ecclesiastici, alcune erano il no nella cattolica credenza, rice-
residuo di quelle che si erano con- vendosi quai semplici presenti det-
sagrate all'altare, giacche non tutto ti munera, poiché le oblazioni la
il pane e il vino ofièrto da' fedeli Chiesa talvolta le restituì a chi era
era necessario al sacrifizio, per la divenuto eretico. Le legittime obla-
loro copiosa quantità. Le oblazioni zioni s' incorporavano nella massa
che restavano dalle separate dal comune, costume praticato da Cri-
diacono, per consacrarsi dal sacer- sto e dagli apostoli, ch'era il fon-
dote, e dal benedirsi per V Eidogie do destinato al mantenimento dei
(V.edi)f si raccoglievano e dispen- sacri ministri. Gol crescer poi dei
savano tra il clero ebdomadali era- : fedeli, aumentate le oblazioni, n'eb-
no chiamale le offerte dal popolo be la custodia il Saccellario (Vedi),
per ciascuna settimana, ed il gior- chiamandosi gazoUlacio la cassa che
OBL OBL 317.
le conteneva, al qual articolo e a stenza, senza speciale applicazione
Diacono parlammo della corbona, ne partecipavano, facendosi prima
altra arca in cui meltevausi le obla- solo memoria de'defunti P^. Dit- .

zioni, le quali perciò furono chia- tici Memento. Si può leggere il


e
male corban, dono, nome con cui Martinetti, Eionomia t. I, p. lya,
gli ebrei appeJlavano le oblazioni. delle oblazioni e sagrifizi espiato-
JVei primi tempi i diaconi furono Le donazioni posteriori quasi fi-
rii.

costituiti ricevitori, custodi e ri par- no al secolo XI 1 non ebbero ob-


lilori delle oblazioni, economato che bligazioni di messe, solo generali
poi fu promiscuo ai preti, segnata- formole per essere raccomandati nei
mente in oriente, e presieduto da- sagrifizi e orazioni degli ecclesiasti-
gli arcidiaconi. Le oblazioni che si ci, e secondo la pia costumanza di
facevano all'altare, e pel manteni- que' tempi, prò retìwdh animae meae^
mento degli ecclesiastici, verso il V cioè in remissione de'peccati, ovve-
secolo s'incominciarono a tralascia- ro prò redemptione animae meae.
re, e secondo alcuni per le posses- Con queste e simili formole si ac-
sioni e beni cui erano state ar- compagnarono dagli offerenti le do-
ricchite le chiese dalla pietà del po- nazioni ne' bassi tempi. Divenute,
polo e dalla munificenza de* prin- neglette le i Pa-
antiche oblazioni,
cipi. A Elemosina e in altri arti- pi ed i concilii co' loro decreti sti-
coli si disse come si dividevano le molarono i fedeli a presentarle, per
oblazioni, cioè al vescovo, al clero, espiare i loro peccati e meritare le
alla chiesa per la fabbrica e manteni* ricompense riportate da Abele e
mento, pei pellegrini e pei poveri. dagli altri giusti per le loro offer-
Quanto alla durata di tale disci- te fatte a Dio ma con poco o
;

plina, feci cenno a Palazzo. niun successo, il che diede cagione


In progresso di tempo le obla- che chi bramava di essere parteci-
zioni comuni de'fedeli all'aliare per pe del sacrifizio, giacché non era-
materia del sacrifizio e manteni- no raccomandati che i soli offeren-
mento del clero, che a prò degli ti, dasse denaro o altra oblazione
offerenti applicava le messe, si cam- particolare, onde ne fosse fatta al-
biarono in particolari, che dipoi l' altare l'applicazione distinta per
cominciaronsi dare a* sacerdoti per lui. In tal maniera la trascuranza
r applicazione particolare de* loro di presentare le oblazioni comuni
saci ifici , alle quali fu indi dato il die impulso a questa nuova disci-
nome di onorario e di stipendio, e plina delle oblazioni particolari, per
più tardi quelli di limosine e mer- la particolare applicazione del sa-
cedi, ora considerati questi stipen- crifizio, la quale dipoi con essersi
di spontanei, ora obbligati. Per qual- introdotta l'ordinazione di piìi pre-
che secolo i fedeli aveano presen- ti ad uno stesso titolo, e la consa-
tale le oblazioni senza previa ob- crazione di più altari in una stes-
bligatoria condizione, ciascuno con- sa chiesa nel V e YI secolo, die-
tento d'essere unito cogli altri nel- de a'fedeli tutta la facihtà, col po-
la raccomandazione comune, senza ter avere molte messe, per viep-
ricercare dal sacerdote per se solo più costumarla, quali offerenti di-
l'applicazione particolare del sacri- stinti e specialmente raccomandati.
fizio, mentre colle oblazioni e assi- Altro motivo può. essere stato la
ai8 OBL ODL
iiioncanza cVi divozione, nel ricerca- dotto ai loro luoghi. Le oblazioni
le come più brevi le messe priva- in denaro si fecero airolTerlorio, men-
le, come accadde veiso il fine del tre i ministri offrivano al sacerdo-
secolo IV e nel principio del V te le ostie; talvolta fuori de 11 'offer-
nelle chiese greca e Ialina, ed a torio e nell'alto medesimo di comu-
ijuesle si olTrirono le oblazioni, ac- nicarsi, ciò eh' ebbe sembianza di

ciò fossero celebrate a norma di sacrilega venalità, onde fu riprovato


particolari intenzioni, essendo vene dai concilii, quasi che quel denaro
esempi del VII secolo. Al maggior offerto fosse il prezzo dell'ostia sa-
comodo de* fedeli successe il mag- cra. Queste oblazioni si presentaro-
gior vantaggio de'sacerdoti per con- no ora avanti, ora
la messa, dopo
tinuare tal pratica, per i'emolumen* come ancora costumiamo. Vi
noi
to particolare de' celebranti, essen- furono ancora ne'prirai tempi della
dosi oQerto denaro in vece del pa- Chiesa oblazioni superstiziose, che al-
ne, del vino e della farina, tras- cune donne facevano a Maria Ver-
curate le miserie de'poveri che ne gine, con culto che partecipava del-
erano partecipi ; costume che si di- l'idolatria, per cui presto restarono

slese e dilatò per tutta la Chiesa, condannate. Ne'primi secoli si offri-


Alcuni con Tomassini e Mabil- vano varie cose, delle quali alcune
lon non riconoscono la pratica del- erano destinate all'uso del sacrifizio,

lo stipendio per la messa più anti- ed altre a quello de* ministri della
ca dell' VI 11 secolo, cioè del suo sta- Chiesa, le quali si ponevano tutte
bilimento, poiché non mancano an- sull'altare. Ma i canoni apostolici
teriori esempi riportati dal Berlen- proibiscono di offrire le altre cose
di. Queste limosine o oblazioni par- che non possono servir di materia
ticolari, potendo essere fomento al- al sacrifizio, tranne le spighe no-
l' altrui avidità^ convertendo ezian- velle, i novelli grappoli che si be-
dio in abuso la pratica d'un rito nedicevano, l'olio per le lampade,
che nella Chiesa talvolta la necessi- l'incenso. Si fecero altresì offerte di
tà legittimava nelle messe secche, latte e di miele, che fino dai tem-
con che ingordi sacerdoti a loro ar^ pi apostolici era distribuito ai no-
Litrio moltiplicavano la celebrazio- velli battezzati, perchè dalla dolcez-
ne di messe per soddisfare i moU za di quello venissero a conoscere
tiplici obblighi contratti per amor la soavità della religione, cui avea-
di guadagno, restando così deluse no la sorte di essere ascritti : nel
le volontà de'defunti dai quali l'avea- sabbato santo nella basilica Latera-
no procurate con importunità nel- nense si offriva latte e miele. In
l'agonia; questied altri abusi ri- alcune circostanze si offrirono al sa-
gorosamente provocarono le prov- cro altare le nuove frutta, e Papa
videnze de' Papi e de'concilii. Ma s. Eutichiano del 275 ordinò la
delle limosine o stipendio della mes- benedizione de' rami d'alberi e dei
sa ne trattammo ancora nel voi. frutti. Assurde poi sono le accuse
XLIV, p. 279 e 280 del Diziona- de' greci, e specialmente di Fozio,
rio. Le oblazioni pecuniarie dal se- contro la chiesa romana, quasi che
colo IX in poi ricevettero il mag- con rito giudaico, col pane e col
gior accrescimento, onde la Chiesa vino nella Pasqua avesse sull'altare
ne regolò la disciplina, al modo coqsagrato anche l'agnello pasqua»
OBL OBL 219
le. Diede un'aperta mentila a tali agnelli sì benedicono, che si legge
bugiarde invenzioni il Papa s. Ni- nel Berlendi.
colò I; poiché la chiesa romana Il p. Chardon, Storia de* sagra-
benediceva in tal giorno l'agnello mentiy I, lib. 3
l. cap. 2 e 3, par- ,

non airolFertorio, ma dopo la messa, lando delle antiche oblazioni, ripor-


o almeno dopo la comunione, e non ta qualche vestigio di esse in alcu-
si poneva sull'altare, solo presen- ne chiese e in tempi determinati.
tandosi al sacerdote, che dall'altare Di quelle che hanno luogo nella
lo benediceva, e ciò per riassume- metropolitana di Milano, lo dicem-
re con la benedizione della Chiesa mo a Oblazionario. Di quelle che
il mangiar d^^lle carni sospeso in fa il Papa nella funzione del suo
quaresima; e perciò nell'Ordine ro- possesso, e il venerdì santo con al-
mano, dopo la benedizione dell'agnel- tri all'adorazione della croce, si pos-
lo pasquale, viene descritta quella sono vedere i voi. Vili, p. 173,
delle altre carni : benedictìo alia- i85, 3o8 e seg., e XVIH, p. 239,
rum carnìiim. costumanza
Questa 240 e 2^2 del Dizionario. Delle
col correre degli anni si mutò, e diverse oblazioni sussistenti nel bat-
non più in chiesa, né alla messa, tesimo, neir ordinazione de'sacerdo-
ma fuori di chiesa e della messa, ti, nella consacrazione de' vescovi,
in una sala della basilica Leoniana nelle canonizzazioni, sene tratta ai
al Laterano, si benediceva nel gior- loro articoli, e se ne fa menzione
no Pasqua un agnello arrostito,
di nel voi. VII, p. 3o5 e 3o6, parlan-
e dal Pontefice una piccola parte, dosi delle ultime, in un all'origine
panini de agno, mette vasene in boc- delle oblazioni e loro diverse spe-
ca de' cinque cardinali^ de' cinque cie. Oltre quanto dicemmo a Ca«
diaconi e del primicero, ed altri NONizzAzioNE, sullc divcrsc oblazioni
assistenti ivi seduti per rappresen- e loro mistici significati, si possono

tare la cena del Signore, come si consultare il Chiapponi, Jcta can.


ha dall'Ordine romano di Benedet- sanct. p. 2 33 e seg. e 2 56 e seg.,
to canonico di s. PieU'o, scritto ver- riportando pure erudizioni sulle al-
so 143, e in quello del cardi-
il 1 tre oblazioni; dell'opera del Chiap-
nal Cencio del 1 1 92 circa. Questa poni parlò il Cancellieri nelle No-
cerimonia restò poi abolita, non tro- tizie della chiesa de bolognesi, p.
vandosene menzione nei posteriori 69 e seg., facendo menzione degli
Ordini romani. Nella Chiesa di s. autori che scrissero sulle oblazioni
yégnese fuori le mura (Vedi), per delle canonizzazioni. Costanzi, VOs-
la sua festa si fa l'oblazione di due serbatore di Roma, suppl, al t. II,

agnelli, della cui lana si formano i


g 8, delle offerte che riceve il Pa-
palili, benedicendosi nella messa so- pa terminala la canonizzazione. Del-
lenne al canto dell' Agnus Dei j le oblazioni fatte dagl* imperatori
questa oblazione e benedizione ben- nelle loro coronazioni, se ne parla
ché fatta all'altare, non può cade- in diversi luoghi, come ne' voi. XVII,
re sotto alcuna censura, perché non p. 220, 222, 224, ^36; XIX, p.
tiene riguardo alcuno al sacrifizio, 3o5; XXXIV, p. 146; e XXXVI 11,
essendo solamente una semplice, di- p. 18 del Dizionario. Delle obla-
vota e religiosa cerimonia j come zioni che fa il senato romano con
rilevasi dall' orazione eoa cui delti calici e patene d'argento e torcie

I
aao OBL OCA
iìi cera alle Chiese di Roma ( f^e- me, e die offrono all'aliare in
si

di),parlando di quello che le go- occasione di celebrare la messa, be-


dono non mancai rimarcarlo, e ciò nedizione, predica e altre funzioni
in conformità del breve di Bene- ecclesiastiche, e tali oblazioni sono
detto XIII, dei chirografi di Cle- volontaria e regolate dalla pietà
mente XI 11 e Clemente XIV, e e divozione de' fedeli.
de* rescritti di Pio VII, Leone XII OB RINO, or^/me
equestre^. A con-

e Gregorio XVI. Il senato romano sigliod'un vescovo e de' principali


allorché si porta a fare dette obla- di sua corte, lo fondò Corrado du-

zioni od assistere a messe votive, ca di Masovìa e di Cuiavia, o se-


viene ricevuto dagli ecclesiastici condo altri duca di Polonia, per
delle rispettive chiese, e da uno in difendere i suoi stati dalle scorre-
cotta riceve l'acqua benedetta col- rie de' prussiani idolatri, che com-
l'aspersorio,mentre suonano le cam- mettevano orribili crudeltà. Gli die
pane e l'organo. Se assiste alla mes- il nome di Gesù Cristo ^ e ai cava-
ta, siede in un banco con gradini lieri per divisa mantello bianco,
paralo a cortili evangcliìyed ascende con croce rossa ed una stella a so-
la predella dell'altare per consegnare miglianza de* cavalieri di Livonia
ul celebrante il calice e le lorcie prima [Vedi\ de* quali assegnò la regola.
dell'olfertorio. messe solenni
Nelle 11 vescovo vesti con tale abito il
riceve l'incensazione d^I diacono e gran maestro Bruno e tredici ca-
la pace dal suddiacono. Il senato valieri; ed il duca per la loro re-
fa suonare le proprie trombe nel- sidenza edificò la fortezza d'Obrino
Tatto che smonta dalla carrozza e nella terra di Cedeliz in Cuiavia,
vi rimonta, non che in quello del- onde cavalieri ne presero il no-
i

l'offerta. Come questa ricevasi nel- me, avendogli il duca consegnato


la basilica Vaticana, lo dissi nel il forte e la terra. Avendo saputo
voi. XLII, pag. i5o. Finalmente, i prussiani che i cavalieri volevano
abbiamo dal diritto canonico, che conquistar le loro terre, cinsero d'as-
l'oblazione specialmente considerata sedio Obrino; e il duca vedendo
è tutto quello che dai fedeli spon- che non poteva trarre profitto da
taneamente si dà de' propri beni, questi cavalieri, chiamò quelli teu-
lecitamente e giustamente acquista- tonici per esser difeso dai prussia-
li, pel divin culto, ad onore di Dio, ni,concedendo perciò al loro gran
della Beata Vergine, de'suoi santi, maestro Herman de Salza le pro-
della Chiesa, ed in sollievo de' fra- vince di Culma e Lubonia, e quan-
telli defunti nella pace del Signo- to conquistassero sui nemici, con
re. Queste oblazioni in più aspetti approvazione di Papa Gregorio IX
si considerano ; quando spontanea* del 1227. I cavalieri d'Obrino es-
mente si dona a Dio e alla Chiesa sendo passati tra i teutonici, il lo-
tra vivi; allo stesso Dio e alla Chiesa ro ordine terminò.
per causa di morte, che al presente OCA o OCCA. Sede vescovile
sarebbero i pii legati che si lascia- dell'Ellesponto nell'esarcato d'Asia,
no per r anima propria o dei sotto la metropoli di Cizico, eretta
morti; e quelle quotidiane oblazio* nel V secolo. Ne furono vescovi
ni che dai fedeli si fanno al pro- Alessandro che intervenne al con-
pria paiToco per la cura delle aiil- cilio di Calcedoaia, Simeone che fu
,

occ OCC 221


ai VII generale, e Slrategio die occhili di lenti con resse per di-
si trovò a quello di Fozio. Orìens stintamente vedere le coso vicine, ed
ckr. t. l, p. i6g, ognuno lo sa, e non sarebbe ne-
OCBAHA o bCBAS. Sede ve- cessario il che la concavità è
dirlo,
scovile di Babilonia, nella diocesi contrario e opposto di convesso. Es-
de'caldei, sul Tigri presso Mossuh sendo le cose in origine sempre vot-
ebbe cinque vescovi, ed Elia-Ebn- re, i primi occhiali erano assai ben
Cherit del 1224 fu l'ultimo. Orìens diversi degli odierni, tanto nella co-
christ. t. II, p. 1175. modità che neir eleganza. Coloro
OCCHIALE, Conspìcillum. Stru- che cominciarono a pori...
portare ^.
gli oc- ..

mento di cristallo o di vetro che chiali non li ponevano sul naso, ma


si tiene davanti agli occhi per aiu- li assicuravano dinanzi agli occhi col
tare la vista. L'arte di fare occhiali mezzo di un berrettino, al quale
è una delle migliori e più utili, una era attaccata una pelle od un na-
delle più necessarie, e vantaggiose stro scendente dalla fronte, e lungo
del mondo, di cui a ragione vanta sarebbe ilrammentarne le altre di-
ritalia la sua invenzione, poiché verse forme. Secondo alcuni, fu
tale strumento meravigliosamente va- verso il i45to, che profittandosi del
le a rinforzare e confortare la po- comodo della natura, s'incominciò a
tenza visiva dell'uomo, onde non è metterli sopra il naso. Col succe-
facile a calcolarne le infinite felici dere degli anni andarono perfe-
si

conseguenze che ha prodotto que- zionando gli occhiali, e non aman-


sto ritrovamento, ed il merito som- dosi più averli inforcati sul naso ^

mo di chi ne fu il fortunato in- incominciossi a trovare mezzo di te*


ventore sarà in eterna benedizione. tierli sospesi in modo più sicuro, e
E noto che i miopi sono coloro i così ne vennero tutti quegli ordi-
quali hanno la cornea (una delle gni che usiamo comunemente, gii
tuniche componenti l'occhio) con- occhialini con una odue lenti. Quin-
versa o al contrario, sia per con- di anche il lusso e la moda saltò
formazione viziosa dell'occhio, sia nella forma degli occhiali; comin-
per abitudine contratta; e in tal ciarono ad essere legali in oro, in
maniera i raggi della iucej conver- argento, in altri metalli, in avorio^
gono prima di toccare la relina in osso e in altre materie. Così gli
eh' è quel pannicolo nervoso che occhiali divennero una galanteria, e
quasi a foggia di rete circonda l'u- i portatori degli occhiali crebbero
mor ed
vitreo dell'occhio; miopi i ogni giorno, desiderando o volendo
perciò vedono distintamente soltanto comparire d'essere miope e di eat-
gli oggetti vicini e confusamente i tiva vista. Quindi occhiali con lenti
lontani ; mentre all'opposto i pres- azzurre, verdi, semplici, doppi, pel
biti, che hanno il difetto contra- sole, per la polvere, pel giorno e per
rio, veggono soltanto distintamen- la notte.
te gli oggetti lontani e confusa- Gli antichi ch'ebbero conoscenza
mente i vicini. Per queste due im- del vetro, che l'usarono e lavora-
perfezioni dell' occhio, o per la rono in varie maniere, e di sfere ri-
vista affaticata, si dovettero tro- piene d'acqua giova vansi ad ingros-
vare occhiali con lenti concave, on- sare e rendere leggibili le lettere
de vedere gli oggetti lontani , e più minute, sembra quasi cosa im-
222 OCC OCC
possil)ile, che non pervenissero ad nito lo Spina, si dice,che avendo
inventare gli occhiali, strumenti tan- udito essere stati da un tale inven-
to necessari, senza l'aiuto dei quali tati gli occhiali, e non potendo da
dal luglio 184» avrei con pena e lui ottenere che gliene scoprisse l'ar-
stento letto e scritto, per l'indebo- lifìcio, da se medesimo il trovò e
lita Vista cagionata dal molto che fece pubblico. Dal che non ricavasi,
sempre, e dalla piìi tenera età, lessi come fece falsamente alcuno , che
e scrissi. Cosi la benefica natura e lo Spina inventasse gli occhiali, ma
Dio autore di essa, ci tratta da figli piuttosto che senza maestro e mo-
dandoci da una parte quello che ci dello ne lavorò, dopo ch'ebbe udito
leva dall'altra. Se ne fece da al- avere altri trovato il modo di farli.
cuni ritrovatore degli occhiali l'in- Che poi questo intervenisse sulla fi-

glese Ruggero Bacone frate minore ne del XIII secolo e sull'entrare del
di acutissimo ingegno; ma Montu- XIV, viene eziandio provato dal
cla, Hist. des mathem. t. I, p. 42, e Redi che reca l'autorità d'un Trat-
Smith, Traile (Vopt. traci, par le talo del governo della famiglia scrit- ,

P. Pezenaa, t. I, p. 57, gli negano to nel 1299 da Sandro di Pipozzo


simile vanto; anzi dal secondo si di Sandro fiorentino, nel proemio
adduce un luogo di Bacone mede- del quale si dice. « Mi trovo cosi
simo, in cui volendo insegnare come gravoso di anni che non avrei va-
si possono ingrandire le lettere per lenza di leggere e scrivere senza
leggere più facilmente, propone un vetri appellati okiali trovati novel-
segmento (parte di un cerchio com- lamente per commoditate delli po-
posto tra qualsivoglia arco e la sua veri vecchi quando afFieboIano del
corda) di sfera, di vetro o di cri- vedere'*. Meglio ancora il tempo di
stallo posto sulle lettere stesse, eh 'è questa invenzione viene determina-
ad un dipresso quanto in ciò dagli to nella predica del b. Giordano da
antichi si praticava. Per lo che di- Rivalta domenicano, da lui detta in
rettamente confessa il Montucla, che Firenze 23 febbraio i3o5, dinan-
a*

la prima menzione degli occhiali tro- zi alla chiesa di s. Maria Novella,


vasi soltanto in Italia verso la fine poiché si hanno in quella le se-
del secolo XIII. Primo a discoprir- guenti parole. « Non è ancora ven-
ne r antichità fu il Redi , che ne t'anni che si trovò l'arte di far gli

parlò non brevemente in due let- occhiali, che fanno veder bene, eh 'è
tere scritte la prima a Carlo Dati, una delle migliori arti e delle più
e la seconda a Paolo Falconieri. In necessarie che il mondo abbia ".
una cronaca di fr. Domenico Pec- Di più, in un coelica di questa pre-
cioli e di fr. Bartolomeo di s. Con- dica citato dal Manni , si aggiunge
cordio, del convento domenicano di la seguente notizia. » E disse il let-

s. Caterina in Pisa, scritta successi- tore, io vidi colui che prima la tro-

vamente da vari autori contempo- vò e la fece, e favellaigli ". Donde


ranei, egli lesse l'elogio di fr. Ales- ricavasi che l'invenzione degli oc-
sandro Spina di quell'ordine, morto chiali avvenne quindici anni prima
nel i3i3 secondo lo stile pisano, del compiersi il secolo XIII.
che corrisponde al i3i2 di stile Il fortunato trovatore degli oc-
romano, nel quale elogio a dimo- chiali fu il fiorentino Salvino figlio
strare di quanto ingegno fosse for- d'Armato degli Armati, morto nei
,
,

occ OCC 11^


iSiy. DI questo insigne suo TYierifo ralorì altri analoghi sentimenti, che
dobbiamo la prima conlezza a Leo- non provano l' uso degli occhiali
poldo del Migliore, antiquario fio- presso gli antichi, e conviene col
rentino, che in un antico sepolcro Manni che a Salvino si deve l'in-

attesta di aver letta di ciò iscrizio- venzione degli occhiali. Quanto allo
ne, che prima era nella chiesa di Spina egli altro non fece che per-
s. Maria Maggiore di Firenze , e fezionare il ritrovato di Salvino.
riportala ancora dal p. Richa, Not. Dello Spina ne abbiamo l'elogio nel
delle chiese fiorentine t. Ili, p. 284, t. Ili delle Prose del p. Canovai
e dal Cancellieri nella Lelt. al cìott. Firenze 1817, il quale ha prodotto
Korejf p. 292, il quale parla di al- su questa scoperta nuove e interes-
cune erudizioni bibliografiche sugli santi notizie. L'elogio del Salvini si

occhiali. Laonde il Tiraboschi, Storia legge nei trattatisti degli occhiali.


della lelt. ital. voi. VII, lib. 2, p. 11 Petrarca, che visse nel XIV se-
293 e conchiude saviamente.
seg. colo, nel libro li De remediis iitriuS'
« Testimonio migliore di questa que forlunae, dialog. 93, parlò del-
iscrizione sembra che non possa re- l'invenzione come cosa moderna, ed e-
carsi a render certissimo che Salvi- gli stessone fece uso, dicendo la crona-
no degli Armati fu l'inventore degli ca, che fu il primo a portarli a Milano.
occhiali. L'iscrizione non può esse- Il Sarnelli Lettere eccles. tom.
,

re più conforme alle parole del b. IV, lett. 69 Dell'uso degli occhiali
:

Giordano. Un uomo morto nel 3 17 i nella celebrazione della messa , e


poteva facilmente avere trovato gli dell'invenzione de' medesimi oltre ,

occhiali verso l'anno I285. Poteva diverse notizie sull'argomento, ri-


perciò il b. Giordano dir giusta- sponde alla domanda sull' uso degli
mente che questa invenzione era mo- occhiali nella celebrazione del sacri-
derna di soli venl'anni in circa; chi fizio. i.° Che chi ha la necessità di
raccolse dalla bocca dello stesso adoperarli , non li metta sopra il

beato la predica, e la distese in calice che si porta all'altare. 2.° Che


iscritto, potea facilmente aver co- dovendo dire il saluto Dominus vo-
nosciuto l'inventore, e con lui ave- deponga prima gli occhiali,
bisciinij

re favellato ". Muratori nel fine


Il e così faccia ogni volta che si ri-
disserL^^VW
della riferisce che non volge al popolo. 3." Che gli occhiali
mancarono eruditi a' quali sembrò si depongano sull'altare, ma non sul
trovare presso gli antichi romani uno corporale. 4-" Chi può non gli ado-
strumento tale da aiutare la vista, peri dalla consagrazione fino alla
ma dubbi sono fondamenti di tali
i comunione, e se non può farne di
opinioni. L'iscrizione del Grutero meno, quando li prende li tenga
d'un faber ocidariarius o ocula- ha l'indice e il dito di mezzo. Vedi
riiis, non fabbrica tor d'occhiali si- il Gavanto, par.
2, tit. 5, de oratio-
gnifica, ma
formatore d'occhi d'ap- ne ch'egli chiama Perspicilln ; ed i
pendere ne' templi per la ricupe- Commentari dello stesso Sarnelli
rata sanità degli occhi, o pure da intorno al rito della messa par. 2,
mettere nelle statue degli dei. Gli § I e 25, n.** ultimo. Quanto all'im-
egiziani collocavano ne' templi occhi proprietà de' pittori che li attribui-
d'oro e d'argento per significare, scono ai santi che fiorirono prima
Ìeum omnia videre. Riporta il Mu- dell'invenzione degli occhiali, il Ghir-
224 OGC OCG
landaio fu il primo a dipiiig^ere im* é Ainerica meridionale. La moltitu-
propriauienle il dottore g. Girola- dine d'isole situale nel lato piti

mo cogli occhiali. Gaspare Van-Vitel ampio dell'Oceano, una delle quali


valente pittore, per aver la vista as- aspira ad ottenere il nome di ter-
sai delicata, fece uso degli occhiali, zo continente, costituisce una nuovis-
onde per soprannome fu detto: Ga- sima e men nota parte del globo,
spare degli occhiaii. Per aver pèr- che prima fu chiamata Polinesia,
duto un occhio, continuò a dipin- Australasia, Notasia, ed ora più u-
gere, però di sua invenzione e in niversalmente si ravvisa sotto il no-
grande. Abbiamo, Domenico Maria me di Oceania. A Indie occide:»-
JManni Trattalo degli occhiali da
; TAii e Indie orientali facemmo la
naso. Ragionamento degli occhi ali distinzione che passa tra loro, le

da naso inventati da Salvino Ar- regioni che contengono, in un alle


mati, Firenze 1788. Francesco Re- sedi vescovili ; e néll' altro articolo
di : Lettere intorno aU invenzione Indie occidentali del titolo pura-
degli ocdiiàli^ nel t. II delle sue mente onorifico di patriarca di
Opere j Venezia 1742- Carlo Dati: tale denominazione. Le Indie occi-
Veglia in cui ragionasi sopra l'in- dentali è il vasto arcipelago del-
venzione degli occhiali da naso, nel l'America settentrionale , e l' Indie
t. I delle Notizie degli aggradimenti orientali è il vasto paese dell'A-
delle scienze fisiche. Gianfrancesco merica meridionale. A Impero, oltre
Rambelli: Lettere intorno invenzio- la sua origine, sono riportate le

ni e scoperte italiane. Lett. 27. In- distinzioni suU' impero greco d' o-
venzione degli occhiali. Lett. 35. Il riente e romano d' occidente, dopo
telescopio. Lett. 36. Microscopio. la loro divisione dall' antico roma-
Lett. 86. Ottica. no impero nel IV secolo ; le pro-
OCCIDENTE, Occidens, Occa- vi nei e che costituirono gì' imperi
sns. Punto in cui il sole tramonta. occidentale ed orientale; l'estinzione
La terra propriamente detta, ossia di quello d' occidente operata dai
la porzione solida ed asciutta, com- barbari nel 476, ed il ristabilimen-
presi però in essa gli spazi occupati to fattone dal Papa s. Leone III

dai laghi e dai fiumi, non eccede neirSoo, durato siùo al 1806, in
la quarta parte dell'intera super- cui ebbe termine la dignità d'im-
ficie del globo. I due continenti o peratore del sacro romano impero.
gran tratti di terraferma sono il Inoltre a Impero si dice dei limiti
vecchio ed nuovo, ed hanno pu-
il de'due imperi d' oriente e d' occi-
fé il nome di Orientale ed Occi- dente dopo il rinnovamento del se-
dentale^ desunto dalla posizione. Il condo. La serie degli antichi im-
continente orientale, ch'è il più va- peratori romani si può leggere a
sto, compi endesi nell'emisfero an- RoMAj quella degl'imperatori gre-
tico e suddividesi in tre parti, cioè ci d'oriente a Costantinopoli, ove
Asia, Europa, Africa. 11 continen- sono notizie de'due imperi, le qua-
te occidentale è posto nell* emisfero li pur si riportano a Italia (ove an-

che dicesi nuovo, perchè fu ignoto cora si dice delle dignità dell'im-
agli abitatori dell'altro fino al
149^» pero d' occidente e d' Italia), Fran-
ed è distinto in due parli, cioè A- cia, Germania ed altri; l'impero
merica settentiionalc o Colombia, greco orientale si estinse nel i4^3
2

occ OCC 225


per 1' occupazione di Costantinopoli i sommi Pontefici in principio non
iiilta dai turchi. Ecco quella degli s' ingerivano nelle elezioni e ordi-
imperatori romani d'occidente : 3c)5 nazioni de' vescovi orientali, lascian-
Onorio, 4^4 Valentiniano 111,455 done ai metropolitani la cura, non-
Petronio Massimo, ^55 Avito, 45? dimeno esigendolo il bene della
Majoriano, 4^ i Severo IH, ^65 a Chiesa mandarono in oriente lega-
467 interregno; 4^7 Antemio, 4? ti apostolici, con piena potestà di
Olibrio, 4?^ Glicerio, 474 Giulio costituir vescovi ,
preti e diaconi
Nipote, 47^ Pvomolo Momillo Au- nelle città dei patriarcati orientali.
gustolo, deposto da Odacre re de- L' occidente comprendeva l' lUirio
gli eruii nel 476. La serie degli (che Papi conservarono nella lo-
i

esarca vicari o prefetti dell' impe- ro giurisdizione quando fu compre-


ratore d' oriente in Italia, si legge so neir impero d' oriente, finché
a Esj\bca; quella de' re d' Italia, an- l'empio imperatore Leone l' Isau-
che imperatori, a Italia ; cosi a rico tolse le chiese dell' lllirio a s.

Longobardi quella de're longobardi. Gregorio II per unirle al patriarca


Da Carlo Magno a Francesco II, pri- di Costantinopoli), le Gailie, la Bre-
mo e ultimo imperatori romani d'oc- tagna, le Spagne, 1' Africa e l' Ita-
cidente, franco e germanico, la lo- lia. Avverte 1' annalista Rinaldi che
ro serie con analoghe notizie si ri- la distinzione delle chiese dell'orien-
portano a Francia, Germania ed te e dell' occidente non si prese
altri lelativi articoli. De' brevi im- talvolta secondo la descrizione dei
peri Latino degl' imperatori fran- cosmografi, ma conforme alla divi-
chi a Costantinopoli, e di Nicea sione dell' impero, onde
avvenne
degl' imperatori greci^ a quegli ar- che talora le chiese le quali si do-
ticoli se ne tratta. vevano piuttosto collocare a mezzo-
Quanto alla religione cristiana, dì, si trovano annoverate fra le o-

le chiese d' occidente furono fon- rieutali, come quelle di Libia, di


date da s. Pietro e dai Pontefi- Cirene, di Penlapoli e di tutto l'E-
ci suoi successori. Antichissimo e gitto, non per altra ragione che
del tempo degli apostoli è il di- per essere parte dell' impero orien-
ritto chePapi godono su tutto
i tale, il che é manifesto pel modo
l' occidente di cui sono patriarchi, comune di parlare delle cose eccle-
ed in principio anche con dirit- siastiche e civili, e per' l'autorità
to metropolitico , poiché per qua- di s. Agostino, De pastoribus, in fine.
si quattro secoli il solo romano Il Papa vicario di Gesù Cristo non
Pontefice fu eziandio il metropoli- solo è patriarca d' occidente, ma
tano d'occidente, tranne l'Africa, metropolitano della provincia ro-
ove però ninno poteva ordinarsi mana, primate d'Italia e padre co-
vescovo senza sapula della sede a- mune de' fedeli : la serie de' roma-

poslolica, come niuno senza la sua ni Pontefici é a Cronologia de' ro-


intesa potevasi deporre. Dopo l'i- mani Pontefici, non molti essendo
stituzione de'metropolitani, la santa gli orientali. Nell'occidente vi sono

^ Sede sempre su di loro esercitò ancora i patriarchi di Venezia e


autorità, comprensivamente alla de- quello di Lisbona, oltre quelli tito-
posizione, avendo essa stabiliti ve- i lari d' oriente e quello pur titola-
scovati e gli arcivescovati. Sebbene re delle Indie occidentali summen*
i5

I
,

1^6 OCE OCE


tovato. A Gerarchia ecclesiastica o di Notasia, detta Oceania octì-
feci [>arola di quelle d' oriente ed dentale o meridionale ossia Male-
occidente ; e a Diocesi riportai quel- sia j V Australia o Austrasia o Au-
le di tutto il mondo, occidentali stralasia al sud, delta Oceania cen-
ed orientali; mentre a Chiesa si dis- trale ossia Melanesia j e la Poli-
se della chiesa orientale o greca, nesia all' est, delta Oceania orien-
della quale è a vedersi anche Gre- tale. La prima, Notasia o Oceania
cia e Costantinopoli, e della chiesa occidentale o meridionale, o Male-
occidentale oanco per le
latina, sia, arcipelago Asiatico diviso dal-
unioni e disunioni delle due chiese. l'Indo-Cina e dall'impero cinese
1 diversi cleri secolari e regolari per lo stretto di Malacca ed il mare
di oriente come pure
e occidente, della Cina ; vi si rimarcano le iso-
le loro monache e religiose, hanno le della Sonda, cioè Sumatra, Java,
articoli in questo mio Dizionario; Borneo, Celebe^ Timor, le Mol ac-
dovendosi all'oriente l'origine de- che e le Filippine. La seconda, l'Au-
gli ordini religiosi anche militari, stralia Oceania
o centrale, o Me-
ospitalieri ed equestri ; ed a Litur- lanesia, comprende la Nuova Olan-
gia si dice delle liturgie delle chie- da, isola immensa, la Nuova Galles
se orientali e delle liturgie delle meridionale, la terra di Van-Die-
chiese occidentali o latine ; de' prin» men, la Nuova Guinea, gli arcipe-
cipali santuari se ne parla a* loro laghi della Luisiade, della Nuova
luoghi. Fedi Oriente. Bretagna, le isole di Salomone, del-
OCEANIA, OCEANICA, Ocea» laRegina Carlotta, gli arcipelaghi di
niae o Mondo marittimo. La quin- Santa Cruz e delle Nuove Ebridi
ta parte del mondo, composta d' i- dello Spirito Santo la Nuova ,

sole quasi innumerevoli, dette ocea- Caledonia e la Nuova Zelanda. La


niche, situate nel grande Oceano, terza, Polinesia o Oceania orienta-
o Oceano o mare del Sud,
Pacifico, le, prende il nome dalla grande
pressoché senza limiti, che divide quantità d' isole sparse pel grande
l'America dall' Asia e che abbrac- Oceano, che si presentano tanto in
cia un' estensione di 3,ooo leghe arcipelaghi come isolate, fra le qua-
fra esso e 1' Oceano Indiano, al sud- li distinguonsi gli arcipelaghi di
est dell'Asia, ed all'ovest dell'A- Mendana, Pericoloso, del Mar-Cat-
merica. La più considerabile di que- tivo, della Società, di Harvey, dei
ste isole è laNuova Olanda ossia Navigatori, degli Amici, Fidji o me-
Australia, che può meritare per la glio Mulgrave, delle Caroline,
Viti,
sua estensione la denominazione Pelevr, dei Ladroni o Marianne, di
di nuovo continente. Sì considera Magellano, di Anson e Sandwich.
queste terre come una quinta par- Altri geografi dividono la Polinesia
te del mondo, compresa fra 91" in Micronesia o parte settentrionale
di longitudine orientale e loS" di dell' Oceania, che il suo nome de-
longitudine occidentale, latitudine nota la picciolezza delle sue isole,
tra 35'' boreale e 36° australe; la ed in Polinesia, spazio della Ocea-
loro superfìcie è di 5, 100,000 mi- nia che comprende il lato orienta-
glia. Si divide comunemente l' O- le, cui da lungo tempo le molle i-
ceania in tre parti ; la piti piccola sole ha dato il generico nome. Nel-
al nord -est è l'arcipelago Asiatico la prima pongono gli arcipelaghi

I
OCE OCE a27
di Magellano, Marianne, di
delle men. Questa catena non sospinge
Pelew, delle Caroline, d'Anson, del- al suo versatolo sud- ovest alcun
le Mulgrave ed altri. Nella seconda ramo osservabile, se ciò non sìa for-
pongono gli arcipelaghi di Sand- se nella Nuova Olanda, il cui in-
wich, o meglio e più giustamente terno è ancora sconosciuto : spinge
di Hawaii, Tonga, Hamoa, Tahiti al nord rami principali per Su-
tre
o Taiti, Paumotou, Mendana, isole matra, per Flores e per le Moluc-
Marchesi, Tasmania due isole gran- che. Una grande ramificazione è
di dell' Oceano australe, le Spora- sospinta air est per la Nuova Gui-
di e l'arcipelago Gallapagos. Final- neai Nuova Bretagna, Salomone, s.
mente altri geografi in tre parti Ciuz, Nuove Ebridi, Nuova Cale-
dividono V Oceania, cioè in Notasia donia, avviluppando colla costa del-
suddivisa in Malesia e Micronesia, la Nuova Olanda un mare semina-
in Australia ed in Polinesia. Ma la to di scogli, detto qualche volta del
esatta descrizione dell' Oceania in- Corallo. La Polinesia tutta intera,
tera attende dalla perfezione della astrazione fatta delle isole Hawaii
scienza notabili miglioramenti e si- o Sandwich, isolate al nord -est,
cure rettificazioni. Questa parte di non forma che una sola catena,
mondo si presenta come gli avan* diretta in generale dal nord-ovest
zi di un'immensa porzione di e- al sudest, e. le cui punte estreme
misfero abitabile sommerso dalle sono le isole Moninsima nell'arci-
onde dell' Oceano. Nel nostro secolo pelago di Magellano e V isola di
particolarmente 1' Oceania è il sog- Pasqua. Non evvi nell' Oceania al-
getto de' viaggi, esplorazioni e vi- cun corso d' acque considerabile j
ite europei ed i!
d< ipo i più osservabili sono nella Nuova
proficuamente il cristianesimo spar- Olanda il Macquarie ed il Lachlan,
ge suoi benefici fruttiferi semi di
i la Brisbane, il Paterson, l' Haw-
religione, di morale e d' incivili- kesbury; nel Sumatra 1' Andragiri
mento. ed il Palembang e nel Borneo il ;

Si possono prendere diverse gran- Pontianak ed il Bandermassin. L'a-


di direzioni orografiche attraverso spetto generale ed il suolo di que-
queste catene d' isole, questi grup- sta parte di mondo offrono una
pi, queste terre isolale, che forse grande varietà. Dice Malthe-Brun:
furono un tempo riunite ; la più Qui il zoofito crea un circuito di
importante è quella, che dividendo roccie calcari intorno al banco che
il bacino del grande Oceano da Io vide nascere ; più lunge evvi un.
quello dell' Oceano Indiano, sembra tetro vulcano, ed a lato brilla una
formare proseguimento alle monta- rapida e superba vegetazione. Le
gne di Malacca, e non essete che terre più estese presentano scene an-
un prolungamento del grand' an- cor più vaste : ora l' inesplicabile
golo sud-est dell'Asia, percorre le iso- basalto maestosamente s' innalza in
le di Sonda, la Nuova Guinea, la colonne prismatiche, o copre la ri-

Nuova Galles meridionale o parte o- va solitaria de' suoi pittoreschi ri-


rientale della Nuova Olanda, e sotto il masugli; ora gli enormi picchi gra-
nome di montagne Azzurre attraver- nitici si lanciano con audacia verso
sa lo stretto di Bass, e va a termina- le nubi, mentre sospesa sui loro
re all'estremità meridionale di Die- fianchi la cupa foresta di pini con-
,,

228 OCE OCE


trasta tristamente con l'immenso una tale latitudine; l'aria è quasi
vuoto di questi deserti. Più lunge di continuo rinfrescala dalle mon-
una costa bassa, coperta di salici tagne dell'interno e dai regolari
si estende in malfidi bassi fondi^ venticelli marini, tranne molti pun-
in mezzo a cui le onde coprono le ti insalubri. La vegetazione del-
nere roccie colla loro spuma cri- l' arcipelago di Notasia riproduce
stallina. Altrove s'innalza un anfi- tutte le ricchezze del sud-est del-
teatro di verzura ; vari folti bo- l' Asia, a lato di altre produzio-
schetti mescolano le loro foglie o- ni che gli sono particolari. Il le-

scure al chiaro smalto delle prate- gno vegetale della Nuova Olanda
rie Una continua primavera ed
. offre vari caratteri tutti affatto spe-
un autunno perpetuo vi fanno co- ciosi. 11 regno animale presenta pur
gliere i fiori e maturare le frut- anco in questo continente un aspetto
ta. Un dolce e squisito profumo più speciale e bizzarro, che quello
imbalsama V atmosfera eh' è di con- della botanica. Si vedono nell' isole
tinuo rinfrescala dai venti salutari della Notasia presso a poco tutti
del mare. i principali quadrupedi dell' Asia
Però in nessun' altra parte del meridionale. I vezzosi uccelli di pa-
globo si trova un si gran nume- radiso non si vedono quasi che
ro d' isole basse o di approdo pe- nella Nuova Guinea e in qualche
ricoloso, quanto nella Polinesia e isola vicina. L' arcipelago Asiatico
neir Australia ; queste isole hanno nodrisce de' rettili enormi. Le tar-
d'ordinario per base una scogliera tarughe abbondano nella maggior
di corallo disposta in forma circo- parte dell' Oceania ; gli insetti sono
lare, e lo spazio di mezzo è spesso numerosi e curiosi, massime le gros-
occupato da una laguna. Special- se formiche. Su quasi tutte le coste
mente nelle isole della Notasia ed si fanno buone pesche. Nessuna
in quelle del nord-est della Poli- parte del globo conta una sì gran-
nesia si riscontrano i vulcani ; le de quantitèi di conchiglie e di zoo-
piccole isole che li rinchiudono so- fili o fossili avvicinantisi per la
no verso il mezzo, alte e sterili forma loro ad alcuni vegetabili.
ora regolarmente coniche, ora scre- L' arcipelago Asiatico sembra so-
polate e stiacciate. La Nuova O- lo avere delle preziose ricchezze
landa ha una temperatura meno minerali ; Borneo possiede i dia-
elevata
; l' inverno non vi è mai manti, e r isola stess» e Sumatra
rigoroso, ma osservabile pei venti hanno miniere d'oro, rame e ferro;
frequenti e tempestosi ; i freddi non lo stagno soprattutto abbonda a
sono mai di lunga durata, e l'e- Banca. L' Australia meridionale of-
poche delle stagioni vi si trovano fre immense incalcolabili ricchezze
opposte a quelle d'Europa. La Nuo- per le sue meravigliose miniere.
va Zelanda ha un clima assai tem- Se al presente noi diamo un col-
perato, ma umido ed esposto a vio- po d' occhio uomini
sulla razza di
lenti uragani. Le parti attraversate che popolano la Oceania, vediamo
dalla linea equinoziale, come Suma- sparsi nella maggior parte dell'ar-
tra,Borneo, Celebe, le Molucche, cipelago e della Polinesia, e nella
non sono soggette ai grandi calori parte orientale dell' Australia, gli

che si dovrebbero aspettare sotto uomini di tinta oscura, chiamati


OCE OCE 229
malesi j sembrano oriundi di
che ne loro rimproverata l'abitudine del-
Sumatra; hanno i capelli neri, mol- l'antropofagia, che si rimarca in al-
li, folli e crespi, la testa leggermen- cune parti dell'Australia orientale e
sommità, la fronte
te ristretta alla della Polinesia; in quest'ultima par-
un poco convessa, le pomelle delle ticolarmente si cominciò a sparger-

gotte rotonde, ma poco sporgenti, si r orribile costume di sacrificare


la mascella superiore un poco spor- vittime umane. Secondo le relazio-
ta in fuori, ed il naso grosso e ni de' missionari cattolici, che me-
schiacciato; per la maggior parte ritano pieno credito, i costumi de-
sono vivaci, audaci, bravi, ma fe- gli isolani dell'Oceania non sono i

roci e vendicativi. La loro lingua più depravati, se si eccettuino i con-


si distingue per la sua eguaglianza dannati nominati. sono facili
Essi
e dolcezza. La seconda razza com- alla conversione e desiderano esser-
prende i negri oceanici, che abita- ne informati. Non sono che i re e
no specialmente la Nuova Guinea, qualche capo di tribù, cui si per-
ove sono chiamati papus ; il loro mette la poligamia; per cui resta
aspetto è orrido; hanno la pelle tolto un grande ostacolo per abbrac-
di un nero lucido, e spesso sfigu- ciare la religione cattolica ; l'impe-
rata da cicatrici, o da marche si- dimento più grande proviene dai
mili a quelle della lebbra, il naso metodisti che da più anni vi si

piatto, la bocca grandissima, il lab- trovano stabiliti, più numerosi dei


bro superiore assai grosso, i capel- missionari cattolici, e che per riu-
li lanuti nerissimi, o di un rosso scire nel loro intento non arrossi-
vivo, che rannodano sulle loro te* scono d' inventare le più nere ca-
ste in grosse ciocche ; le donne han- lunnie contro i cattolici.

no mammelle enormi e pendenti. Gli inglesi, olandesi e spagnuoli so-


Gli indigeni della Nuova Olanda no gli europei che principalmente pos-
sono di un colore meno nero; la seggono colonie e stabilimen^ti in
maggior parte hanno membra gra- questa parte di mondo. I primi han-
cili poco complesse, e in apparen- no nella Nuova Galles meridionale
za di lunghezza sproporzionata ; la un'importante colonia, ove si depor-
loro capigliatura è dura, nerissima tano i condannati ; la terra di Die-
ed abbondantemente folta ; il loro men trovasi in gran parte coltiva-
volto schiacciato, il naso larghissi- ta da essi, e vengono a stabilirsi
mo, le narici quasi trasversali, le sulle rive del Swan-river, nella par-
labbra una bocca estrema-
grosse, te occidentale della Nuova Olanda ;

mente spaccata, denti un poco pro- Sydney sulla costa orientale di que-
clivi, orecchi concavi assai distesi, sto continente è la loro città prin-
daimo alla loro fìsonomia un aspet- cipale nel Marittimo. I Pae-
Mondo
to selvaggio e ributtante. Il loro si Bassi l'Olanda possedono
ossia
linguaggio differisce da tribù in neir arcipelago Asiatico la maggior
tribù, e non vi si può riconoscere parte di Java, ov'è Batavia capitale
qualche analogia in veruna parte. de'ioro possessi di Oceania ; hanno
La loro stupidezza morale è estre- pur Banca e Billiton, alcune por-
ma, e sono nello stato della barbarie zioni di Sumatra, di Borneo e di
la più profonda in cui possa mostrar- Celebe, e parecchie delle isole Mo-
si la specie umana ; tuttavia non vie- lucche, da dove ritirano una im-
»3o OCE OCE
mensQ quantllh di speoierie o aro- lo strolto che da ebbe nome, vi- lui
Diati. La Spagna ò padrona d'una de e in parte percorse
il quadro
parte delle Filippine, ove Manila ammirevole della Polinesia, ed ap-
nell'isola di Lusson è la capitale prodò nel i52o o i5:ji alle Fi-
Sand*
de'suoi stabilimenti. Nelle isole lippine. Mendana toccò e denomi*
wich cioè Hawaii, e della So-
di nò nel i595 1* arcipelago da lui
cietà, gli americani e gì' inglesi ac« scoperto, il quale perciò porta il

quistarono una grande influenza suo nome. GU olandesi «copersero


morale, pel zelo de'loro missionari, il continente della Nuova Olanda
che convertirono al cristianesimo nel i6o5, e cosi l'appellarono: di
molti indigeni, e sparsero fra loro essa, come di altre parti, ne ripar-
i benefizi della civiltà e della istru- leremo nel descrivere i vicariati
zione elementare, come pur fecero apostolici dell'Oceania. Verso l'epo-
i missionari nelle altre parti. La ca stessa Quiros visitò la Polinesia
totale popolazione dell'Oceania, che e l'Australia orientale. Un poco piìi

sin qui fu incerta e su poche si- tardi gli olandesi Direk-lìartighs,


cure basi calcolata, secondo le ul- Nuyts, Schouten, Le Maire e Tas-
time osservazioni e le progressive man fecero varie scoperte interes-
investigazioni, può approssimativa- santi. Dampier viaggiò nella parte
mente stabilirsi a venti milioni di sud-ovest verso la fine del secolo
abitanti, se deve credersi ai geogra- XVIIi e nel XVIII illustri e nu-
fi: ma per le relazioni dei missio- merosi navigatori percorsero l'Ocea-
nari molto maggiore ne sarebbe il nia in tutti i lati: conviene citare
numero, poiché stando alla loro te- principalmente Bering, Anson, che
stimonianza, ascendono a quasi ven- attraversò 1' Oceano Pacifico nel
ti milioni i soli abitatori delle isole 1743, Byron, Bougainville, Cook
che anni addietro costituivano il celebratissimo che morì in Kara-
vicariato apostolico occidentale, sen- kau, Furneaux, Carteret, Marchand,
za comprendervi i vicariati orien- Vancouver, La Perouse, che trovò
tale e meridionale . Può dunque la morte nell' arcipelago di Santa
dirsi che la popolazione dell'Ocea- Croce, ed Eutrecasteaux che andò
nia è assai numerosa, e fissar non si alla ricerca di tal uomo celebre.
può sino a pih certe notizie. Nel secolo presente i viaggiatori
I limitati confini mondo an- del più segnalati sono i capitani Flin-
tico non potevano nemmeno in em- ders, Baudin, Luigi di Freycinet,
brione dar contezza dell'Oceania, Krusenstern , Duperrey , Dumont-
ed i greci e romani non ne conob- d'Urville, Dillon e King, tutti be-
bero alcuna parte, se forse non fos- nemeriti. Nel 184^ la Francia
se Sumatra, che Tolomeo sembra per mezzo di Du Petit -Thouars
disegnare, almeno in parte, sotto prese possesso dell' arcipelago che
il nome di Jaha-Diu. Le prime po- comprende le isole Marchesi, e quel-
sitive notizie sull'arcipelago Asiati- le di O-Taiti. Però ora si è sco-
co furono somministrate dai por- perto da un monumento dell' isola
toghesi, che vi penetrarono nel 1 5 1 o, di Nuka-Hiva, una delle) Marchesi,
e nel seguente anno discoprirono che nel marzo 1792 il capitano
la Nuova Guinea. 11 portoghese Fer- Marchand, comandante la nave fran-
dinando Magellano, con attraversare cese il Solide, visitò l'isola, e ne
OCE OCE 23£
prese possesso in nome della Fran- queste tribù si sono perdute, ed
cia. Questo immenso trailo di ma- in luogo di esse presero sede l'a-

re pel primo MallheBrun lo chia- stuzia, la slealtà, l'ignoranza e la


mò Oceania o Mondo Marillimo, in tardità d' ingegno. Questi sedicenti
che fu seguilo da altri geografi, missionari lautamente stipendiati,
specialmente dal Balbi. carichi di famiglia e di donne, avea-
Sì innumerabile popolazione di no utilizzato l'ozio del loro como-
infedeli abbandonala alT idolatria do apostolato per ottenere poderi
più o meno rozza, altri quasi de- e autorità, sognando di trasmette-
da ogni sentimento dell'Es-
stiluili re alla loro posterità una specie
sere supremo, nspeUavano il ri- di feudale signoria, tanto nello spi-
scatto dalia più deplorabile mi- rituale che nel temporale. Per l'op-
seria in cui possa precipitare l'u- posto i missionari della fede catto-
manità . I proprietari di queste lica introdottisi nell'Oceania, prova-
lene, essendo nella maggior par- rono col fatto, che quella chiesa
te divisi pel loro scisma dalla romana che gli avea spediti, avea
Chiesa cattolica, se ne occupavano sola, perchè una, il diritto di man-
in proporzione degli interessi di dare gli apostoli, smentendo ancora
commercio, nulla curando l'illumi- la superba previdenza de'seltari prò-
nazione dell'anima. Così giacque feteggianti che non avrebbero tro-
questa nuova parte del mondo im- vato proseliti. Siccome il culto del-
mobile nel pacifico possesso delle la chiesa cattolica, qui più che al-
potenze tenebrose sino olla metà trove, ben presto comandò le sim-
del secolo passato, quantunque non patie degli abitanti, cosa che non
furono di ciò propriamente cagio- accadeva degli oratorii protestanti,
ne gli stali apostati dominatori, ma dove i miseri oceanici giacevano
una setta particolare che. s'imma- nell'inerzia della mente, del cuore
ginò di poter bealificaie queste im- e de'sensi; quale elemento, accop-
il

mense lince di terra col vangelo piato colla luminosa virtù de' mis-
di sua fattura. I Melodisti (Fedi) sionari cattolici produsse che que-
,

inglesi e americani si procurarono sti veri apostoli ottennero grandi e

l'adito in alcune isole australi, spe- rapidi progressi, ed eccitarono quin-


cialmente nelle isole d'Hawaii det- di l'invidia de'seltari. Gli isolani
te impropriamente Sandwich, ed seppero benissimo istituire il para-
approfittarono della interessala spon- gone fra i missionari metodisti e i

taneità di alcuni capi per estorce- cattolici,onde in breve tutti cre-


re una colai ombra di conversio- dettero ai modi amorevoli e digni-
ne. Tutti consentono che tali mis- tosi de' tanto calunniati papisti, af-
sionari hanno effettuato questa pre- fermando che i metodisti erano po-
tesa conversione di un popolo be- tenti mentitori. La rabbia de' me-
nevolo, non tanto con istruirlo, todisti crebbe al segno dì cacciare
quanto coU'assoggettarlo alla schia- tutti i missionari cattolici, e di sor-
vitù, cioè a dire gli hanno impo- vegliare che ninno vi rimettesse il

sto una religione tenebrosa, la qua- piede. Per tal modo la vera fede
le ben lungi dal sublimarlo, lo ha sarebbe stata impedita di meglio
peggiorato. La antica serenità, la compenetrare e stabilirsi ancora
schietteeta e persino 1* attività di nella vasta Oceania, se il capitano
93a OCE OCE
di un vascello francese di linea giun- quindicimila popolazioni (forse per-
to in questi paesi, non avesse do- sone), e tra queste il loro principe
mandato e ottenuto giustizia pei Daman con tutta la sua famiglia,
missionari cattolici. Da quell'epoca e vi eresse una chiesa. In tal con-
ebbero la libertà di predicare la versione accaddero grandissimi mi-
fede, e questo solo fatto bastò per racoli, per cui avutane relazione la

assicurare ad essa il trionfo, e van- congregazione di propaganda fìdc.^

taggi immensi agli abitanti. Questo a'i4 gennaio 1692 dichiarò l'isola
trionfo fu comune alle isole Hawaii di Borneo missione de'teatini. Ma
e nelle altre australi, come nella venuto a morte il p. Ventimiglia
Nuova Olanda, nella Nuova Zelan- nel 1693, incominciò a patire mol-
da , Wallis ed altrove.
neir isola to la missione, e indi a poco a po-
Ora passiamo ad accennare l'intro- co rimase senza operai ; per il che
duzione della fede cattolica nell'O- nel 1706 vi furono mandati altri
ceania. religiosi teatini con isperanza che
Stabiliti gli spagnuoli nel secolo coltivassero l' amore alla cattolica
XVI nelle Filippine, cristianesi- il religione. La medesima congrega-
mo vi fu subito bandito da zelan- zio)ie nel 1704 e 1706 eccitò il
ti Gregorio XIII v'isti-
missionari. re di Spagna a promovere la reli-
tuì la sede vescovile di Manila, in- gione nelle Caroline, ad istanza del
di si fondarono ancora i vescovati p. Andrea Serrano gesuita spagnuo-
di Caceres, Nome di Gesù o Ze- lo. Nel 17 IO vi furono spedili due
hhj e Nuova Segovia che Paolo V missionari, un interprete e pochi
dichiarò suffraganea di Manila, quan- spagnuoli. Distrutta la nave da una
do elevò questa ad arcivescovato. tempesta, e nella seconda spedizio-
Tutte e quattro queste sedi sussi- ne essendo perito per un naufra-
stono e fioriscono, e per ultimo gio ristesso p. Serrano, non si eb-
provvedute di vescovi da Gregorio be altre notizie della religione in
XVI 19 gennaio 1846, come di-
a' dette isole. Quindi sino al princi-
cesi loro articoli: quello di Ca-
ai pio del corrente secolo, tranne le

ceres è monsignor Vincenzo Barrei- Filippine, dell'Oceania non si han-


ro agostiniano spagnuolo. Nella No- no notizie ecclesiastiche. Per buo-
tasia in remotissimi tempi, c^oè do- na ventura verso tale epoca il fran-
po il i5ii, in alcuni punti delle cese Rives di Bordeaux entrò nel-
sue isole, specialmente in quelle che la corte del re delle isole Hawaii
erano soggette alla corona di Por- dette Sandwich, in qualità di se-
togallo, vi si conobbe la religione gretario particolare del principe. Su-
cattolica, quindi bandita dagli olan- scitatesi turbolenze nell'isole, il re
desi dopo 596. Nell'isola di Bor-
il 1 fu deposto dalla corona, e si ritirò
neo il re di Benjarmassen, avendo in Inghilterra verso il 1820, dove
più volte fatto premurosissime istan- non molto dopo morì. Rives, che
ze ai portoghesi di Macao, perchè l'avea seguito , si restituì in pa-
gli dassero un sacerdote, solo nel tria. Fermo nel pensiero di fa-

1689 e dal p. Paolo prefetto delle re ritorno nell'Oceania, pieno di


missioni de'teatini, ebbe il p. Ven- probità e di fede, propose la spe-
timiglia con gran profitto, poiché in dizione ad Hawaii nella Polinesia
meno di due mesi battezzò più di boreale di missionari per portarvi
OCE OCE 233
]a luce dell'evangelo ai popoli che seguente, prima loro cura fu
e la
adorovano idoli, e appena avevano di apprendere la lingua benché dif-
cessato dal sacrificare vittime uma- ficile. Indi fondarono una cappella
ne. Sparsosi facilmente per Parigi dentro la loro abitazione, e inco-
questo felice progetto, presto giun- minciarono con le istruzioni a far
se all'orecchio del sacerdote Pietro proseliti. Aveano però essi a com-
Maria Giuseppe Coudrin della dio- battere l'idolatria e l'eresia. Quan-
cesi di Poiliers, superiore della con- do approdarono in dette isole, già
gregazione de' ss. Cuori di Gesìi e fatalmente da molli anni vi si era-
IMaria, detta dePicpus (poi vicario no, come dicemmo, portati meto- i

generale del cardinale de Croy ar- disti inglesi e americani, ed anche


civescovo di Rouen, e suo concla- calvinisti pur d'America, ed aperti
vista nel conclave 1829, nel qua- tre templi per predicarvi le dome-
le potè ben istruire il cardinal niche, ma con sterili successi, essen-
Cappellari dello stato della regione do molto ignoranti e occupati nel
e con mirabile successo per 1' impe- traffico. Questi mal solfrirono che

gno che secondo ne prese). Siccome


il fosse alle loro fàuci tolta la preda,
ecclesiastico pieno di zelo, e avido e spalleggiati dai consoli, special-
di mettere alla nuova cultura di mente americano e britannico, pre-
que' campi i suoi alunni, cominciò valendosi dell'acquistata influenza
a trattarne colla congregazione di presso il governo, questo ad istiga-
propagandante. Preso da questa in zione della vecchia regina decretò
considerazione il progetto, e proce- l'espulsione de' missionari cattolici,

dendo con cautela , sentili i pa- che imbarcare fece condurre


fatti

reri altrui ed esaminate le circo- nelle coste della California. Piacque


stanze, affidò nel 1826 al detto in fine dopo molti anni alla divi-
Coudrin la novella missione eretta na provvidenza porre un termine
in prefettura apostolica, essendo pre- alla persecuzione di Sandwich. La-
fetto di propaganda il cardinal d. place capitano francese del vascello
Mauro Cappellari, il quale nell'eser- l'Artemisia, portandosi in quelle ac-
cizio di tal carica e divenuto Pa- que, volle vendicare il torto fatto
pa Gregorio XVI si rese eminen- ai missionari cattolici, obbligando
temente benemerito della religione colle sue armi il governo sandAvi-
cattolica nell'Oceania, per le copio- chiano a richiamare gli esuli, ed a
se e ubertose missioni che vi de- permettere a questi la libertà di
stinò e per i sette vicariati aposto- predicare il vangelo, come abbiamo
lici che vi eresse, oltre un arcive- accennato disopra. Ritornati essi in
scovato e due vescovati. Sandwich dalle coste della Califor-
Capo della missione de'picpus fu nia, e riaperta la missione, vi si

il p. Alessio Gio. Agostino Bache- mantengono con brillanti religiosi


lot, e missionari a lui subordinati successi. Circa il fine del 1828 il

i pp. Abramo Antonio Armod, e sacerdote Pastre rinunziò la prefet-

Patrizio Pietro Sohort, seguiti da tura dell'isola di Bourbon, onde il

tre fratelli laici, uno de'quali esper- sacerdote Solages vicario generale
tissimo meccanico. Partili da Ila- di Pamiers, commendabile per na-
vrea'i6 novembre 1826, giunsero scita, virtù e sapere, gli era stato
in Sandwich o liaw'^ii nell'anno designato successore dalla congrega-

I
a34 OCE OCE
tione di propaganda. Egli propone- me ^\h evangelizzavano quelle del-
va»! di portare la religione nell'iso- la boreale. Per plausibili ragioni
le dell'Oceania meridionale, ed era allora non fu esaudita l'istanza, ma
animato a questa grande impresa questa rinnovata dopo cinque unni,
dall'irlandese Dillon, che per tanti si prese in considerazione da pro-
anni avea navigato que'mari e co* paganda.
nosceva quelle isole. Voleva egli es- Erano slati, come si è detto, e-
sere dichiarato prefetto di tutte le spulsi da Sandwich missionari cat-
i

terre contenute tra l'Equatore e il tolici, e non vi appariva speranza


Polo Antartico, tra l'isola di Pa- che vi potessero ritornare, chiese dun-
squa ad oriente, e la Nuova Ze- que Coudrin che quelli
potessero
landa ad occidente complessivamen- usare nella Polonia australe le fa-
te. Nella congregazione di propa- coltà che aveano ricevuto per la
ganda, tenuta in dicembre 1829, boreale. Aggiunse egli che avea
furono appagati i voti del Solages; ollri cinque sacerdoti in pronto, e

gli fu conservata la prefettura di che molti chierici erano disposti ad


Bourbon, ed aggiunta quella dell'O- abbracciare il partito di portarsi
ceania meridionale nel pontificato colà. Nasceva quindi la necessità di

di Pio Vili. Propone vasi egli di avervi un vicario apostolico vesco-


toccare il Brasile e il GhiPi, di vi- vo in pardbus per promuovere agli
sitare le isole poste sotto la sua giu- ordini sacri, al quale si sottopone»
risdizione, fermarsi alla Nuova Ze- va il prefetto delle isole di Sand-
landa e di là condursi alla Borbo- wich e qualunque altro superiore
nica. Ma imponenti circostanze ri- si venisse a stabilire negli arcipe-
tardarono o a meglio dire impedi* laghi della Polinesia. Conveniva in-
lono il suo piano, onde a lui non terpellare il Solage, il quale avea
resta di quest'opera che il merito ancora le facoltà sopra le isole che
dell'invenzione. Il ministro delia ma- chiedeva Coudrin. Essendo il pri-
rina di Francia volea aflidata la mo infermo e considerandosi che
direzionemarittima della spedizio- mai avrebbe potuto reggere tanti
ne ad un capitano francese, però il popoli remoti e cos'i lontani, per
Solages preferiva Dillon pei rap* ciò fu divisa in due la giurisdizio-
porti d'amicizia che avea cogl' iso- ne ecclesiastica dell'Oceania. Tirata
lani : l'irremovibile carattere di So- una linea perpendicolare dall'isola
Jages, qualche impedimento del se- più occidentale di Sandwich al Tro-
minario delle colonie, le vicende pico Antartico, vicino al meridiano
politiche di Francia del i83o po- 159 orientale di Parigi, tutte le iso-
sero termine ad ogni trattativa, ed le dell'Oceano Pacifico tanto setten-
il Solages sollecitato dalla congre- trionale che meridionale, dall'isola
gazione di propaganda andò al suo di Pasqua all'arcipelago di Rogge-
destino nell'isola di Bourbon, Nel wein inclusive, e dall'isola di Sand-
tempo in cui successero le narrate wich al Tropico del Capricorno,
cose, Coudrin vicario generale di furono date dalla congregazione di
Bouen e superiore de' picpus fece propaganda ai picpus, e costituiro-
istanza perchè ai suoi alunni fos- no il vicariato orientale, ed al So-
se affidata la cura di evangelizzare lage per interim fu conservata la
le isole della Puliuesia australe, co- giurisdizione nelle isole tra l'arci-
OCE OCE a35
pelago di Mangea e la Nuova Ze- Battista Pompellier di Lione della
landa inclusive, e tra l'Equatore e congregazione àa' Maristi. Dipoi il
il Tropico Antartico. Questa divi- Papa aggiunse a questi tre vicaria-
sione con autorità apostolica, fu ti apostolici le prefetture di Bata-
approvata da Gregorio XVI, e fu via e di Mindanao nelle Filippine;
diviso il vicariato orientale a* 3o della prima sino dal i83i ne avea
maggio i833 in due prefetture bo- fatto prefetto d. Gio.Enrico Scholten,
reale e australe o meridionale, cioè della seconda fr. Bernardo Raba-
nel vicariato apostolico dai Papa i- scall de' serviti. Gregorio XVI a'i5

stituito deìV Oceania orientale cel- febbraio 1842 divise il vicariato del-
la Polinesia, col breve In sublimi la Nuova Olanda o Australia, ele-
Principis Jpostoloruni Cathedra^ dei vandolo a provincia ecclesiastica,

14 giugno, Bull, de prop. fide^ t, nell'arcivescovato di Sydney e nei


V, 97. Ai i4 giugno stesso Gre-
p. vescovati di Adelaide e d' Hobar-
gorio XVI ne dichiarò vicario apo- town da lui istituiti con facoltà di
stolico e vescovo di Nilopoli in par- vicari apostolici primo vi tra-
: al
tihus monsignor Stefano Rouchou- sferì monsignor Polding, a'22 apri-
ze della congregazione de'picpus, il le fece vescovo del secondo monsi-
quale partito di Francia, toccò il gnor Francesco Murphy, e del ter-
Brasile, giunse nel febbraio i835 zo monsignor Roberto Wilson del-
a Valparaiso, e nel maggio i835 la congregazione anglo benedettina.
nel vicariato con tre sacerdoti e Poscia a' 2 3 agosto 1842 Gregorio
tre catechisti. Lo avevano precedu- XVI istituì il vicariato apostolico
to i missionari p. Francesco d'Asi- Oceania Centrale, ed in egual
ì\g\V
si Carel, Lavai, ed il catechista Co- tempo nominò vicario apostolico
lomban, sbarcati alle isole Gam- e vescovo d'Enio in parlibus mon-
bieres, in Akena e Ramarci, e già signor Pietro Baltaillon, facendo suo
alternavano con frutto le loro apo- coadiutore e vescovo d'Amala in
stoliche fatiche, istruendo i fanciulli partibus monsig. Guglielmo Dovarrc:
e battezzando i bambini in perico- di che dammo un cenno nel voi.
lo. Inoltre Gregorio XVI a' 3 giu- XVI, p. 25o del Dizionario, con
gno 1834 istituì il vicariato apo- analoghe notizie , secondo la ripar-
stolico della Nuova Olanda o Au- tizione allora vigente de' vicariati
stralia, col breve Pastoralis officili apostolici dell'Oceania. A'20 settem-
presso il citato Bull. p. 109, no- bre dello stesso anno Gregorio XVI
minandone vicario apostolico e ve- elevò la prefettura di Batavia iti
scovo dì Gerocesarea in parlibus vicariato apostolico, ed elesse vica-
monsignor Giovanni Beda Polding rio apostolico e vescovo di Canea
della congregazione anglobenedetti- in partibus monsignor Giacomo
na, della quale parlammo a Inghil- Groff. Nel i844 '^ Papa eresse i

terra. Quindi Gregorio XVI eres- due vicariati apostolici della Mela-
se il vicariato apostolico àéV Ocea- nesia e Micronesia li 16 luglio, e
nia occidentale, col breve Pastora- di Sandwich li i3 agosto: del pri-
le offìcium nohiSj de' 1 3 maggio 1 836, mo creò vicario apostolico e ve-
Bull, citato p. 139, dichiarando vi- scovo di Sionne in partibus mon-
cario apostolico e vescovo di Mar- signor Gio. Battista Epalle; del se-
roocfi in pariibus monsignor Gio. condo vicario apostolico e vescovo

I
!i36 OCE OCE
d'Arata in partibns monsignor Sin- Notizie sul vicariato apostolico
fonano Duboise. AI vicario aposto- di Balavia,
lico i\e\\* Oceania orientale. Grego-
rio XVI a'i3 agosto 1844 die in Questo vicariato apostolico fu
coadiutore monsignor Giuseppe Bou- eretto da Gregorio XVI nel 184^,
dichoii che fece ancora vescovo in elevandolo da prefettura apostolica,
pariibus di Basilila; e nel seguen- cui già l'avea costituito, nella No-
te anno a'7 febbraio dicliiarò coa- tasia o Oceania occidentale o me-
diutore del vicario apostolico del- ridionale, chiamata pure Malesia,
l' Oceania occidentale e vescovo nome preso dalla razza malese on-
d'Orlhosia in pariibus monsignor de è popolata. Le isole principali
Filippo Giacomo Viard. Finalmen- sono Java, Sumatra, Borneo, Cele-
te Gregorio XVI a' 19 febbraio 1846 bes, Timor, le Molucche; tulle in
nominò monsignor Giorgio Collomb grandissimo numero, per la massi-
vescovo d' Antifelle in pariibus e ma parte sotto il dominio olande-
coadiutore del vicario apostolico se. La popolazione supera i quindi-
della Melanesia e Micronesia cui ci si compone di
milioni, e selvag-
già successe; ed agli 1 1 agosto 184G gi, maomettani, idolatri, antropofa-
il regnante Pio IX elesse vicario gi specialmente in alcuni punti del-
apostolico di Sandwich e vescovo l'isola di Sumatra, e di cattolici. La
d'Arata in pariibus monsignor Lui- religione cristiana vi si sparse nei
gi Maigret. Laonde Gregorio XVI primordi del secolo XVI, principal-
uel suo pontificato eresse nell'Ocea- mente ne'luoghi soggetti ai porto-
nia sette vicariati apostolici che ghesi, come nelle Molucche; fiori
fioriscono ubertosamente, cioè Ba- nell'isola di Borneo e in quella di
tavia , Melanesia- Micronesia y Nuo- Sumatra. Gli olandesi avendo co-
va Olanda o Australia^ Oceania mincialo a conquistare la regione
occidentale, Oceania orientale^ Ocea- nel 1596, come caldi eretici^ dis-
nia centrale^ e di Sandwich^ i quali cacciati coi portoghesi anco i mis-
collo slesso ordine alfabetico andia- sionari, profanarono e distrussero
mo a brevemente descrivere; e per le chiese; si perde il frullo de'tan-
l'ardente religioso zelo di Gregorio ti sudori sparsi felicemente e per
XV'I, in tutte le parti della vastis- lungo tempo dagli operai evangeli-
sima Oceania passeggia glorioso e ci, e di cattolicismo non ne rimase

inviolato lo spirito vittorioso della vestigio. Non fu che nel principio


Cattolica chiesa, e tutti i popoli so- del presente secolo, che dalie cene-
no unicamente benedetti nello spi- ri dell'estinta fede ne tornò in vita
rito di essa, nella di lei fede e nel- una scintilla nell'isola di Java. Se
la di lei carità. Cosi il pontificato ne deve la gloria a due missionari
di Gregorio XVI riuscì anche per olandesi, Giacomo Nelissen e Lam-
questa quinta parte del mondo il- berto Prenfen, che nel 1808 si por-
lustre e benefico, e gli oceanici ter- tarono in Batavia, e ne furono poi
ranno il suo venerato nome in eter- superiori o prefetti della missione:
na benedizione, per le incessanti essi cominciarono ad esercitare i di-
sue cure a vantaggio della loro spi- vini uffizi nella casa di un pio cat-
rituale salute ed incivilimento. tolico. Ebbero quindi in dono una
cadente chiesa di calvinisti dal gover-
OCE OCÈ 237
tiatore degli stabilimenti olandesi, il tavia è città metropoli dell'isola di
quale in seguito donò pure spazio- JfiVa, capitale di tutti i possedimen-
si terreni e mezzi, co'quali si fab- ti olandesi nelle Indie orientali e
bricò la grande e bella chiesa della residenza del governatore di essi,

Beata Vergine Assunta, che fu be- come del vicario apostolico. Bella
nedetta a'6 novembre 1829. Parle- e ricca città molto popolata, nella
remo solo dell'isola di Java, poiché quale è assai diffuso il maomelta-
sono ancora poco conosciute le no- nismo. Occupa l'area dej l'antica cit-
tizie de' cattolici delle altre, tranne tà di Jacatra, in fondo di una va-
l'isola di Timor in quella parte che sta baia, divisa dal fiume Tjiliwong.
spetta al Portogallo, dove si trova- E il centro del commercio olande-
vano non pochi ministri evangelici, se colla Cina, il Giappone, l'India
prima delle politiche vicende cui e con tutta la Malesia, nella quale
andò soggetta la contrada il pro- : alcuni geografi comprendono le Fi'
gresso del cattolicismo poteva esse- lippine [Fedi). Non manca di con-
re maggiore, se meno contrariato venienti edifizi, sontuoso è il pa-
dagli olandesi. L'isola di Java, co- lazzo del governatore generale. Fra
me si disse superiormente, fu cono- i migliori fabbricati si novera la

sciuta dagli antichi sotto il nome chiesa della Croce, tutta in pietra,
di JabaDiu, che significa V Isola eretta dagli olandesi nel 1640, due
delV orzo , che quivi alligna assai altre chiese minori cristiane, alcune
bene, sebbene i naturali del paese moschee e templi cinesi, uno spa-
in preferenza vi coltivano il riso. I zioso ospedale, altro per gli orfani,
primi a scuoprirla furono gli abi- e il grande arsenale costruito nel
tanti Borneo, ma se-
dell' isola di i636. L'edificio dell'Armonia è ri-
condo l'opinione più comune que- marchevole per le sale ove si dan-
sto vanto devesi ai portoghesi, che no feste pubbliche; dappresso vi è
nel i5io al loro arrivo la trova- la celebre società d'arti e scienze,
rono divisa fra molli sovrani indi- e non lunge il teatro con sala di
pendenti, sempre in guerra tra lo- squisito gusto. La rada di Batavia
ro, e de'quali i più possenti erano è sicura, vasta e assai bella, semi-
i re di Jacatra. Èssi vi fondarono nata d'isolette, avendo la principale
qualche stabilimento che nel decli- magnifici cantieri. Il porto franco
nar del secolo XVI venne loro tol- di IJatavia è quasi sempre ricoper-
to dagli olandesi. Questi dopo aver to di navi, procedenti da tutte le

vinto i principi indigeni, lasciando- parti del globo. Il generale Koen,


ne sussistere due con tributo, s'im- distrutta Jacatra , fondò Batavia e
padronirono di Java e ne fecero nel la munì di validi propugnacoli do-
16 19 il centro del loro commercio po il 16 19; la sua. floridezza gli
e del loro dominio in questa parte meritò il titolo di regina dell'Orien-
del globo oceanico. Batavia è la te sino al 181 1 in cui l'occuparo-
principale provincia dell'isola di Ja- no gl'inglesi, che nel 18 16 la re-
va, che risponde in parte all'antico stituirono agli olandesi.
reame indigeno di Jacatia o Jaxa- I cattolici hanno in Batavia la

tra, ma a cagione dell'aria malsa- memorata chiesa dell'Assunta. Il vi-

na acquistò il paese la trista rino- cariato apostolico si divideva in quat-


manza di tomba degli europei. Ba- tro Provincie ecclesiastiche, secondo
938 OCE OCE
leultime notizie, r." Batovia, a." Sa- stìziosi, pi'estano fede ai presagì,
ninrang, 3.° Soerabaya, 4.** Borneo, studiano la magia, credono che i

Cebeles ed altre parti. Alla parroc- monti, le piante e le selve siano


chia di Batavia spettano Serang abitate da uno spirito. Nell'isola ò
con residenza d'un parroco, che ha in uso la poligamia. Si calcolano
pure cura delle missioni d'Anjer, esistere in questo vicariato più di
più otto hioghi. L'isola di Noussa- 10,000 cattolici. Oltre il vicario
combangan,'^, e Parlang neir isola apostolico da ultimo eranvi circa
di Sumatra : i missionaii residenti dieci preti.
in Batavia devono aver cura anco- Quanto agli altri memorali luo-
ra de'catlolici di Tangerang e Bui- ghi principali della missione e vi-
tenzorg. La seconda divisione com- cariato, ci limiteremo ai seguenti
prende Saaiarang, Pekalongang re- brevi cenni. Sumatra è la maggio-
sidenza del missionario con altri re e più occidentale fra le isole
quattro luoghi, Soreakarla resi- che si dissero già della Sonda, pren-
denza del missionario da cui di- dendo il nome
dal mare nel quale
pendono otto luoghi. Sarebbero da sono che si chiama Mare
sparse,
ibrmarsi otto parrocchie, una in So- della Sonda e che fa parte del gran-
reakarta, ed al parroco spettereb- de Oceano equinoziale. E attraver-
bero oltre sei luoghi con Bagaleen sata da una catena di montagne,
residenza. Altra parrocchia vi è in ed alcune sono vulcaniche. Nell'in-
Rembang con cinque luoghi e Ja- terno trovansi grandi e bei laghi
])ara residenza. In Samarang, secon- e clima temperato, nel resto è va-
da dell'isola di Java, grande
città ria come la sua superfìcie. I terre-
e fondo d'ampia baia, vi sono
in moti sono violenti, cos\ le alterazio-
begli edifizi, e molto assomiglia alla ni dell'atmosfera. Vigorosa è la ve-
vecchia Batavia. Vi è una casa li- getazione, ma alcune coste sono co-
servata alle orfane cattoliche, e una perte di paludi. Cospicua è la di-
cappella. Rembang è grosso borgo versità di frutti squisiti; Toro e lo
con cliiesa però comune ai prote- stagno formano le principali ric-
.«ilanti. Nella piccola città di Soera- chezze minerali; in diversi luoghi
bnya vi è una bella chiesa. In Ti- vi sono manifatture, e nel regno
mor vi sono diversi missionari nel- d' Achen fonderie di cannoni, nel
la parte portoghese. La terza parte paese di Battas stoffe e diversi or-
della missione abbraccia, Soerabay namenti e strumenti, nel regno di
residenza del missionario, Grisse, il Manangkabò fabbricansi fucili e pu-
forte d* Grange, l'isola di Madura, gnali ricercati, e superbe opere di
Passarocang residenza del missiona- iilagrana d'oro e d'argento. I na-
rio, ed altri due luoghi. La quarta tivi sono appassionati per la musi-
parte comprende Boineo, in cui ed ca, ed hanno più sorta di strumen-
in Sumatra fu già la missione dei ti. Popoli d'origine differente abi-
teatini con prefetto, Celebes, Am- tano quest'isola, in parecchi piccoli
boina : le piccole isole circostanti Stati indipendenti e governati dai
Magassar e Amboitìa hanno la re- loro particolari capi, su de' quali
.«iidenza del missionario; in Padang gli olandesi esercitano la massima
nell'isola di Sumatra vi è una chie- influenza, anzi la maggior parte com-
sa. Sono i javani ó giovani super- ponesi di loro vassalli. Vi sono i
OCE OCE 239
ivgni d'Achem, di Siak, di Palem- popoli d'origine e costume diversi.
bang, di Menangkabò, ec. I ballas Bornèo si divide in un gran nume-
sono anlropofagi, essendo la religio- ro di stati, portanoi cui sovrani
ne un misto di paganesimo e d'i- il nome o sultani quan-
di radiah,
slamismo. Gli olandesi cominciaro- do sono mussulmani. Credono al-
no a dominar la contrada nel i5g9. cuni che Bornèo sia la gran Java
Samarang è una considerevole pro- di Marco Polo. Gli olandesi nel
vincia di Batavia, con grande città 1643 vi eressero il primo stabili-
del suo nome in fondo d'ampia ba- mento, e nel 181 3 s'impadronirono
ia; vi è l'osservatorio fatto di bam- dellametà sud-ovest dell'isola; in pari
bìi, e presso alcuni villaggi veggon- tempo riuscì agi' inglesi di slabi-
si tombe de'principi giavanesi con lirvisi. Bornèo
pure si chiama la
recinto di pietre; fertili sono le capitale, con ottimo e frequentato
terre, salubre l'aria. Soerabaya o porto : la casa del sultano si di-
Surabaja è una vasta provincia di slingue per ampiezza e pe'suoi giar-
Batavia con clima sanissimo e fe- dini ; è la pili commerciante del-
race suolo. Tra le sue impenetra- l'isola. L'arcipelago e grande isola
bili foreste trovansi i ruderi di Ma- di Timor fa parte dell'arcipelago
japahit, antica capitale dell' impero della Sonda. L'isola è attraversata
giavanese o di Java , con tombe da una catena montagne, con di
di diversi duci custodite da sacer- clima vario. Avvi gran copia d'al-
doti: la città di Surabaja é bella, beri fruttiferi e di le^ni da costru-
con porto, e tra gli edifìzi si di- zioni navali, prodigiosa quantità di
stingue il palazzo della zecca. Bor- api; ne' fiumi e laghi sonovi pesci
nèo è la più vasta isola del grande squisiti. La sovranità si divide tra
Oceano, se l'Australia si eccettui, gli olandesi e i portoghesi; la sede
cui si dà il titolo di continente i : del governo de* primi è al porto
compagni di Magellano la cbiama- Concordia Cupang, ed a Dielly
di
rono isola Bunnè nel i52i, ed i quella de'secondi. 11 paganesimo è
portoghesi nel i53o Bornèo, seb» la religione di Timor, benché la
bene gl'indigeni l'appellano Vara- maggior parte de' principi preten-
ni e Rlematan. È in gran parte dano di essere cristiani. Si compo-
montuosa, con vulcani estinti, aven- ne di cinque nazioni e di sessanta-
te nelle coste porti eccellenti; il tre principati, quasi tutti con vas-
clima è temperato, ma la terra è sallaggio fra l'Olanda e il Porto-
soggetta a frequenti scosse. Questo gallo. Celebes o Macassar è un'iso-
paese sorpassa ogni altro per la la dell'arcipelago della Sonda, con
prodigiosa quantità de' suoi uccelli. diversi gruppi di circostanti isole
Abbonda di pepe e d'oro; minie- minori, ossia nel grande Oceano
re di diamanti sono ne' regni di equinoziale. Le vaste baie la divi-
Pontiana e di Bandermassin. Il ra- dono in quattro penisole; il suo
diah di Mastan possiede uno de'piÙL interno è montagnoso, con vulcani
grossi diamanti che si conoscano, attivi e numerosi corsi d'acqua.
mentre pesa grezzo 56y carati, e L'aria è generalmente sana, i calo-
ne peserebbe i83 ridotto a bril- ri sono ardenti ; con suolo fertile e
lante. A tre milioni si fanno ascen- ben coltivato, foreste che danno le-

dere gli abitanti, composti di molti gno prezioso, e quasi tutti gli ani-

I
i4o OCE OCE
mail domestici d'Europa vi si Irò- trodusscro quei di Java, i malesi, i

vano. E l'isola ricca di miniere persiani e gli arabi che vi porta-


d'oro, divisa in gran numero di rono fra le pratiche dell' idolatria
piccoli stali, de' quali i principali le superstizioni del maomettismo. I
sono BonyMacassar, e il primo portoghesi le visitarono nel i5io:
governalo da un sultano, il sccon- sotto il comando di Francesco vSera-
do appartiene agli olandesi. I po- no, il che motivo la spedizione di
poli hanno tinta di color di rame, Magellano, il quale se ne impadro-
sono forti e molto agili, assai intelli- nì, e questo possesso fu il soggetto di
genti nella coltivazione e nelle arti grandi dispute cogli spagnuoli; ma
meccaniclie ; erano idolatri, ma il dipoi gl'isolani appoggiati dagli olan-
maomettismo introdotto dopo il se- desi scacciarono del tutto i porto-
colo XVI è la religione del mag- ghesi nel 1607. Avendone gl'ingle-
giornumero, esercitandovi muftì i si reclamata una porzione, nel 1629
un impero possente. Le leggi sono venne stabilito che le Molucche ap-
severe contro i colpevoli. I portoghesi parterrebbero loro per un terzo, e
si stabilirono in Celebes nel iSiSy per due terzi agli olandesi, ai fjuali
poscia gli finalmente le
olandesi, riuscì presto di restar soli padroni
Molucche è un arcipelago bagnato delle immense ricchezze di questo
ni nord dal grande Oceano equi- snolo. Essi attualmente sono pieni
noziale. Le piccole isole Molucche padroni delle isole di Amboine e
sono Ternate, Makian, Motir, Bat- di Banda, essendo le altre gover-
chian e Tidore; le grandi sono nate da sultani, più o meno però
più numerose, contandosi fra le prin- dipendenti dagli olandesi.
cipali Gilolo, Gerani, Bouro, Am-
boina, e le isole di Banda che so- Notizie sul vicariato apostolico
no le pili meridionali. E coperto di Melanesia-Micronesia.
da montagne boschive o di nude
rocce, con vulcani quasi tutti estin- Questo vicariato apostolico fu e-
ti. La maggior parte di queste iso- retto da Gregorio XVI nel i844>
le è assai pittoresca; l'aria è sì bol- nella Notasia e Micronesia o parte
lente che non si potrebbe soffrirla settentrionale dell' Oceania. Per la
senza le pioggie; provano fre- si recente sua istituzione poco cognite
quenti terremoti che rendono la sono le sue parti; per quanto ri-

navigazione pericolosa ; per l'abbon- guarda la Melanesia, siccome il se-


danza delle spezie che producono guente vicariato di Nuova Olanda
le isole, le Molucche si dissero Iso- anch'esso trovasi nella Melanesia,
le delle spezie. Gli uccelli vi sono alcune sue provincie probabilmente
numerosi e molti di rara bellezza, debbono fare partedi questo vicariato,
come quelli del paradiso. I natura- laonde parleremo di quella porzione
li rassomigliano a quelli di Java e che è compresa nella Micronesia.
di Sumatra, ne'costumi, usi e mo- L'immenso tratto di mare che ad o-
di di vivere; sono di colore neric- riente ha per confine ad la Polinesia e
cio carico, di carattere dolci e de- occidente la Cina, viene oggi chiama-
stri, ed insieme sospettosi, infingar- to Micronesia. Sono quasi infinite
di e fieri. I cinesi furono i primi di numero le isole che vi si vedo-
a scoprir le Molucche, indi vi s'in- no sparse. Comprende le Filippine,
,

OCE OCE 24t


le Caroline eMarianne. Delle Fi-
le gna, quando a suo nome ne prese
lippine se ne tratta al suo articolo, possesso. Un tal nome però fu poi
COSI di Manila i Cacerts, Nome di cambiato in quello di Marianne da
Gesù e Nuova Segovia. La religio- Filippo IV", in onore di Maria An-
ne cattolica vi è diffusa : vi è una na d' Austria madre di Carlo II,
provincia di minori osservanti, da che vi mandò de' missionari : in es-
cui escono molti missionari; degna se e nelle altre isole della Microne-
è pure di particolar menzione la sia prosperarono le missioni de' fran-
provincia de' domenicani che ha cescani, domenicani, gesuiti, e ago-
cura della religione non solo nelle stiniani eremitani e scalzi. Le più
Filippine, ma nella Cina e nel Ton- grandi tra le isole Marianne sono
kino, e nell'arcivescovato di Manila Rota, Tinian, Saypan, Anatajan
la missione di Vinan detta di s. Sariguan, Alamaguan, Pagu, Gri-
Rosa Lima. Il vescovo della Nuo-
di gan , Mangs ,
1' Assunzione e Ura-
va Segovia ha tre provincie, Pan- cas. Eccettuata Guam, sono tutte
gasian, Cagayan e sue missioni, e di un aspetto triste e sterile. Gli
Je Batames. Le Caroline o
isole abitanti numerosi prima della sco-
nuove Filippine sono in molto nu- perta, furono quasi tutti sterminati
mero, ma di poca popolazione e o obbligati a fuggire. Furono visi-
di piccola estensione. Ruy Lopez tate dall' ammiraglio Anson, che
di Villalobos le scuoprì nel i543. giunse a Tinian nel 174^ e ne
Furono obliate per più d' un secolo fece una descrizione bellissima ; qual-
e non fu che nel i636 che ne pre- che tempo dopo vi si sbarcò By-
sero possesso gli spagnuoli, chiaman- ron e le trovò deserte per la fer-
dole Caroline in onore del loro re rea amministrazione spagnuola, ma
Carlo IL La congregazione di pro- dopo il 1772 essendo essa divenu-
paganda nel 1704 o 1706 si pre- la più mite, gì' isolani a poco a
se cura della religione, al modo in- poco si accostumarono a coltivare
dicato di sopra. 1 gruppi principali le terre.
di queste isole si ^^chiamano Yap,
Lamursek, Hogo-leu, ed Punipet Notizie del vicariato apostolico della
Oualan. Gli abitanti hanno fìsono- Nuova Olanda o Australia.
mie dolci e piacevoli, sono destri
e agili al nuoto, ed abbruciano i Questo vicariato apostolico fu e-
loro morti. Ciascuna isola ha un retto da Gregorio XVI nel i834,
capo particolare, ma tutti obbedi- nella Melanesia, cioè nell'Australia
scono ad un capo supremo. Le Ca- o Oceania centrale, e comprende la
roline hanno un clima delizioso, ma metà orientale dell* Australia, ossia
sono soggette a uragani terribili. del continente australe, la Nuova
Le Marianne o Ladroni isole de' Olanda, la Diemenia ed il gruppo
furono scoperte da Magellano nel di Norfolk. L' Inghilterra cominciò
i5io. Gli abitanti con destrezza la sua prima colonia della Nuova
singolare avendo rubato molti og- Galles australe in questa parte del
getti di ferro ne' vascelli dello scuo- mondo nel 1788, inviandovi dei
prì tore, questi le chiamò Isole dei condannati al bando, tra* quali v'e-
Ladroni. In appresso ebbero nome rano de' cattolici : di questi non po-
da Filippo II re di Spa-
di Filippine chi, specialmente irlandesi, non e*»
VOL. XLVIII. 16

24^ oc E OCE
rano rei di altro delitto che di pro- arcivescovato nella città di Sidney
fessare la religione de' loro padri (Vedi) e due vescovati suffraganei
e di fermamente attaccati
essere in Hobartown {Vedi) ed in Adelai'
alla Chiesa cattolica. Fino al i8o5 de che descriveremo. Quindi la giu-
non fu permesso ad alcun prete cat- risdizione ecclesiastica della Nuova
tolico di loro amministrare le con- Olanda e della terra ed isola di
solazioni della religione : allora si Van-Diemen venne ripartila in tre
concesse a due sacerdoti di eserci- vicariati : uno è costituito nella
tare a loro prò le funzioni del sa- Nuova Galles meridionale, al quale
cro ministero, ma con certe restri fu riunita interim anche 1' Austra-
zioni. Nel 1808 sotto alcuni pre- lia occidentale ; il secondo nelT Au-
testi i due preti furono costretti a stralia meridionale j il terzo nel-
partire, ed i cattolici restarono sen- l'isola di Diemen. Il vicario aposto-
za pastore per lo spazio di dieci lico della Nuova Galles è anche ar-
anni. Nel 8 1 7 un sacerdote irlan-
1 civescovo di Sidney; il vicario a-
dese, l'abbate Flinn, che si era por- postolico di Norfolk è vescovo d'A-
tato alla Nuova Galles, dopo breve delaide; il terzo è ordinario di
dimora fu obbligato a partire. Nel Hobartown. L' Australia o Nuova
1820 alla fine il governo Vi man- Olanda, isola forse la più grande di
dò due preti, quali avendo col
i quante ne esistono, o piuttosto con-
loro zelo apostolico ottenuto un tinente, si può dire che ancora in-
cambiamento meraviglioso ne* co- teramente non si conosce, perchè
stumi del loro gregge, il governo gli europei ne visitarono princi-
non solo assegnò loro vistoso an- palmente le coste e le dune lito-
nuo sussidio, ma si continuò a per- rali. La popolazione quindi non si

mettere l'esercizio libero della re- conosce bene, ed è divisa in tribù


ligione cattolica, ed il numero dei senza legami fra loro: nel i836 vi
missionari fu progressivamente ac- si stabilirono 10,000 europei. Qui
cresciuto con molto frutto di quel- somma è la barbarie, completa la
le anime e vantaggio della colonia. ignoranza, estrema la miseria; sen-
Ciò segui nel 1829, insieme ad un za modestia e pudore si fanno i

domenicano, e le autorità civili do- matrimoni col ratto; si serve alla


narono loro terreno e sussidi pe- superstizione e si sente orrore ad
cuniari per fabbricarvi una chiesa. ogni idea d' incivilimento e di a-
Dopo che Gregorio XV 1 vi nomi- bitudini sociali. Quanto al vesco-
nò primo vicario apostolico monsi- vato d'Adelaide, Addaiden^ nell'Au-
gnor Polding, mercè le copiose be- stralia meridionale e sua capita-
nedizioni date dal Signore alle fa- le, esso comprende Norfolk e la
tiche veramente apostoliche di que- terra di Diemen, mentre Hobar-
sto zelantissimo prelato e de' suoi town occupa r isola di Van Die-
degni collaboratori in quelle fati- men o Tasmania nella parte me-
cose missioni, la nostra santa reli- ridionale. Norfolk è un'isola del
gione avendo fatto notabili progres- grande Oceano australe fra la Nuo-
si in quelle regioni, il medesimo va Caledonia e la Tasmania, sco-
Papa giudicò espediente di formare perta da Cook nel 1774» ^^^ »''co»
del vicariato apostolico una provin- nosciula da La Perouse nel 1788,
cia ecclesiastica. Quindi eresse un e visitala nel 1801 da Turubull.
OCE OCE 243
Kelazioni soddisfacenti determinaro- merosi vulcani estinti. La Nuova
no 1' Inghilterra a prenderne pos- Olanda non fu scoperta che succes-
sesso nel 1788, trasportandovi vari sivamente, e le sue coste occidenta-
coloni da Porto Jakson, indi nel li furono le prime che gli olandesi
j8o5 la trascurarono per meglio riconobbero e nominarono tutta :

stabilirsi nella Diemenia. Dipoi vi la costa orientale porta il nome di


lislabilirono l'antica colonia, la qua- Nuova Galles del sud. Gli inglesi
)e dipende dal governo di Sydney. siarrogarono il diritto d'impadro-
11 piccolo gruppo di Norfolk ha le maggior parte della Nuo-
nirsi della

ìsole di Nepean e Philip. La baia va Olanda, perchè Cook avea sco-


eli Norfolk sulla costa sud-est della perto tutta la costa orientale : la
terra di Diemen, fu chiamata cos'i chiamarono Nuova Galles del sud,
nel 1799 da Flinders e Bass; Bau- abbandonando l'altra metà della
din però nel 1802 cangiò questo regione, e la più inferiore io pregi,
nome in quello di porto di Buache. ai primi scuopritori, lasciandogli il

Il vescovo e il clero di Adelaide non nome di Nuova Olanda. Gli olan-


lianno alcun sussidio dal governo, vi desi scoprirono i primi nel i6o5
è libero l'esercizio del culto, ma le coste di questo vasto paese, ma
essendovi stabilite tutte le sette, in modo imperfetto per mancanza
esse covano odio implacabile con- di provvisioni ; nel 16 16 il coman-
tro i cattolici, i quali in tutto il dante di un vascello olandese Direk-
•vicarialo della Nuova Olanda su- Hartighs scuopri le coste occiden-
perano 5o,ooo.
i tali, e nel 1627 Pietro Nuyts sco-
La Melanesia o parte meridiona- perse la costa sud, quindi nel 1628
le dell' Oceania, comprende la grana- molti vascelli olandesi visitarono la
rie isola o continente dell' Australia costa occidentale. Nel 1642 la com-
o Nuova Olanda, che ne costituisce pagnia olandese delle Indie orien-
il perno principale. Queste terre tali inviò Abel Tasman che visitò
ri mote sono ricche di memorie glo- le nord della Nuova Olanda,
coste
riose per la Francia, per le ricer- e che chiamò terra di Anthony
che felicissime operale dai francesi. Wan- Diemen, per distinguerla da
Poche contrade offrono un più gran quella di PVan Diemen al sud.
numero di porti spaziosi e sicuri Nel 1644 Tasman visitò la costa
quanto la Nuova Olanda. Dalla ca- occidentale, e l'isola nel 1688 e
tena delle montagne Azzurre han- nel 1699 vide il capitano Dampier.
no sorgente i principali corsi d' ac- La 1770 ri-
costa orientale fu nel
qua conosciuli, cioè r Havp-Kjesbury, conosciuta da Cook;
1773 Fur- nel
il Paterson, il Lachlan e il Mac- neaux riconobbe la D emenia dal
quaria. Singolari e senzanumero punto sud. Nel 1791 Vancouver
sono le naturali produzioni. Le sta- visitò la costa sud, che più accura-
gioni sono opposte a quelle di Eu- tamente vide Bruny d' Entreca-
lopa e io ordine inverso. L' aspet- steaux e fece molte scoperte cui die
to generale della Nuova Olanda ha il suo nome. Gli inglesi poscia com-
una fisonomia propria, la natura pletarono r esame delle coste del-
creando questa contrada le impres- l' isola, ed il governo francese vi
se un carattere speciale, di cui nien- mandò il capitano Baudin. Que-
te può dare un' idea, avendo nu- ste spedizioni fecero conoscere tut-
i44 OCE OCE
ta h costa delia Nuova Olanda legio e ospedale. La stazione di
e delia Diemenia; ma di tutti i Wangaroa è sotto 1' invocazione
viaggi il più importante é quello dell'Epifania e de* ss. Re Magi, e
del capitano King che ne pubbli- comprende Wangaroa e Mongonui
cò risultati in Londra, chiaman-
i con cappella. La stazione di Kai-
do tali coste, Coste di ferro. para sotto T invocazione del ss. Ro-
sario, ha Kaipara , Wanquari e
Notizie del vicariato apostolico Wangarum, ognuno con due cap-
dell* Oceania occidentale. pelle. La stazione di Auckland ha
per patroni i ss. Patrizio e Giu-
Questo vicariato apostolico fu seppe, con Waitemata e Auckland
eretto da Gregorio XVI nel i836 capitale, residenza del governatore,
neir Australia o Oceania o Poli- e tre altri luoghi : si fabbricarono
nesia centrale, e comprende le due chiese, scuole^ residenza pel missio-
isole della Nuova Zelanda, capaci nario e cimiterio. La stazione di
a dividersi in due grandi diocesi Tauranga venera in protettore s.

per essere lunghe looo miglia. La Tommaso d'Aquino, con sei luoghi:
giurisdizione per altro del vicario hanno cappella Naungatapu e Mn-
apostolico si estende molto di più. tuhoa, con casa pel missionario. La
Salisce sino all'Equatore, e sue so- stazione di Waihalo
Melomata e di
do la Nuova Irlanda, la Nuova Bre- unite, sotto V invocazione di s. An-
tagna , r arcipelago di Salomone gelo, con dieciotto luoghi. La sta-
fino ai confini assegnati al vicaria- zione di Meketuche ha in protettore
to centrale dell' Oceania. La popo- s. Gioacchino, con otto luoghi un :

lazione cattolica della Nuova Zelan- capo principale degli indigeni ha


da consisteva già nel i838 in i5o dato il terreno per la residenza del
europei e 6000 indigeni ; nel 1841 missionario. La stazione di Opotiki,
erano i cattolici 1765, cioè stra- sotto la denominazione della ss.

nieri cattolici 6^5 e neofiti indi- Annunziata, contiene Opotiki con


geni 1000, ed i catecumeni 451,000, una gran cappella, e tre luoghi : vi
e già vi sorgevano mirabilmente fu assegnato qualche terreno pel
ovunque chiese e cappelle; le chie- culto ecclesiastico. La stazione di
se ascendevano a 26 e le cappelle Terakako, dedicata alla Presenta-
a 80, essendo straordinari i progressi zione di N. S., neir interno vi sono
del cattolicismo in queste contrade. tribù, ma non vi risiede stabilmen-
11 vicariato è diviso in stazioni. La te il missionario. Porlo di Nicklson,
stazione di Kokianga ha per patro- stazione denominata la Natività di
ni Giuseppe e s. Francesco di
s. N. S. : vi si trovano 4^0 cattolici
Sales, con diecinove luoghi o tri- europei, vi fu benedetto il cimite-
bù, de'quali Waima ha una cap- rio e venne promesso il terreno
pella e Ahipara tre. La stazione per fabbricar chiesa, scuola e resi-
della Baia dell' Isole ha per patro- denza pel Finalmente la sta-
clero.
ni i ss. Pietro e Paolo, con dodici zione di Akoroa, sotto la prote-
luoghi, de'quali Manawape con due zione de' ss. Filippo e Giacomo, ha
cappelle e Waimate con tre vi è : quattro luoghi, una cappella e casa.
la casa pel vicario apostolico, la Sono pii stabilimenti la missione
casa pei missionari, le scuole, col- di s. Maria della Pace, e quelle scuo-
OCE OGE a45
le, ospedali, chiese e cappelle che cipelago deir Oceano Pacifico : i

doveansi aggiungere alle preesisten- gruppi principali delle isole sono


ti. Questo vicariato, come quello la Nuova Bretagna, il Nuovo An-

dell'Oceania centrale, è attldalo alla nover, l' isole dell' Ammiragliato ,


congregazione de' maristi. Non sono di Portland, ec. Nel 1700 Dam-
meno di 60 i missionari ed i ca- pier scuoprì nel Capo- William deU
techisti che in cinque anni fecero la Paupasia lo stretto che ne ha
tela dalla Francia per l' Oceania ereditaloil nome, e cosi vide la
occidentale. Il merito di aver pro- Nuova Bretagna Birara, isola la
posto questa missione è del france- più meridionale di detto arcipela-
se Solages e dell' irlandese Dillon. go. Il terreno è ferace, abbonda a-
Nel 1841 eranvi i3 preti, io mis- te la pesca, gli indigeni sono negri
sionari e 16 catechisti. Nella Nuo- e numerosi. La nuova Irlanda o
va Zelanda non \ì sitrovano ido- Tombara, isola di poco inferiore
li materiali, ma vi sono in vene- alla precedente in grandezza. Gli
razione gli spiriti. abitanti sono i meno incolti del-
La Nuova Zelanda sono due gran- l' arcipelago, ed hanno templi con
di isole del grande Oceano australe, idoli di figura umana : suonano le
nel sud-est dell'Australia, attra- siringhe o flauti di Pane. E mon-
versatada una lunga catena di tuosa e coperta di foreste popolate
montagne elevatissime e coperte di d' una moltitudine d' uccelli di spe-
nevi perpetue, parecchie delle qua- cie diversa. Fu scoperta da Carte-
li sono vulcaniche. Vi sì trovano ret nel 1767, che rese il popolo
fontiahbondanti e fiumi con ma- subito mansueto e amico; Entreca-
gnifiche cascate. Il clima è tempe- steaux ne compì la conquista. Salo-
rato, la vegetazione superba, i pesci mone è il nome
un arcipelago d'
abbondano sulle coste, ed il regno del grande Oceano equinoziale. Si
minerale non lascia d' essere impor- chiamò prima il gruppo delle isole
tante. I nativi appartengono alla Arsacidi, poi Nuova Giorgia, indi
razza polinesiaca, hanno colore bru- prevalse quello di Salomone come
no, sono ahi e parlano come gli più antico. L' interno ha monta-
otaitani ; sono indifferenti per la gne boschive e alcune vulcaniche.
vita e sfidano la morte, e trattano Gli abitanti sono in continua guer-
le donne da schiave. Il loro sacer- ra coi loro vicini, ed i capi vi e-
dote si chiama arikì; si professa sercilano un potere dispotico. Le
ai defunti il rispetto il più religio- isole furono scoperte nel 1567 da
so e s' imbalsamano ron miglior Mendana, e le principali che sepa-
metodo degli egiziani. Ogni tribù rano la Melanesia dalla Micronesia
forma una repubblica e ogni indi- e dalla Polinesia sono s. Isabella, :

viduo è indipendente. Niun popolo la più grande e la principale, posta

come i nuovo-zelandesi esercitano quasi nel centro dei gruppo, Choi-


l'antropofagia, onde molti naviga- seul, Bougainville, Georgia, Maiayta
tori furono da essi divorati. La o Carteret, Arsacidi e s. Christo-
Nuova Zelanda' fu scoperta nel vai.

1642 dall'olandese Abele Tasman.


Sotto il nome di Nuova Bretagna
$ì comprende un ragguardevole ar<

I
246 OCE OCE
Notizie del vicariato apostolico missionario o non dipendessero da
dell' Oceania orientale. altro prelato. Il re e le principesse
scrissero nel i83c) una lettera al
Questo vicariato apostolico fu e- Papa Gregorio XVI, il quale, come
i-ello da Gregorio XVI nel i833, diremo, rispose e donò di meda-
nella Polinesia orientale, già pre- glie benedette da lui. In Mangare-
fettura apostolica pure da lui isti- va fu innalzata la statua della Ma-
tuita. Comprende gli arcipelaghi donna del Rosario donata dal Pon-
della Società, delle Marchesi, del iVlar tefìce stesso. In queste isole è in-
Cattivo, del Mare Pericoloso, delle valso l'abuso che i coniugi scam-
ìsole Gambieres che sono sei e due bievolmente annoiatisi, gli uomini
senza abitanti, altri dicono che le si cercano altre mogli e le mogli
abitabili sono quattro. Mangareva altri mariti; e questo presenta un
residenza reale, Tara vai, Akamani, grave ostacolo alle conversioni. Nel-
Akena, Takanta o s. Cristina. In le isole Gambieres eranvi 4oo<*
Akena nel iSSg il vicario apo- neofiti e 5oo nelle isole Marchesi.
stolico aprì e benedl una bella chie- Mentre i sacerdoti cattolici della so-
sa in pietra ; in Mangareva si sla- cietà de' picpus aspettavano in Val-
va fabbricando. I missionari picpus paraiso, città e principal porto del
erano i6, i catechisti 8, ed il p. Chili sul grande Oceano australe,
Francesco d' Asisi Caret vice- pre- il vicario apostolico per tragittare
fetto. In Jaravai vi è la casa della neir Australia, sentendo che nelle
missione della Pace; in Vakitaku isole Gambieres il propagamento del
vi è la casa pei missionari. Le po- cristianesimo non poteva essere tra-
polazioni di queste isole mostrano versato dall'odio eretico, pensarono
molta disposizione per la coltura d'impossessarsi di questo campo
e migliore per la pietà. I fedeli prima che fossero prevenuti dai set-
assistono ai divini o^ici con quella tari. Con molto stento e denaro
modestia che talvolta si desidera indussero il capitano d'una nave
nelle chiese delia cristianità. Il pri- a trasportarli in quelle isole non
mo prefetto di questa missione, il visitateda commercianti. Appena
p. Cristoforo Liausu, rimasto in giunti non dubitarono di por pie-
Valparaiso nello stabilimento avuto de in Mangareva la più grande di
in dono dalia missione, dopo molto esse, che domina le altre tre, Ake-
tempo vi morì ; ivi è la procura na, Akamani e Taravaì'. La pri-
della missione di questo vicariato, ma che incontrarono si fu
difficoltà

affidato alla congregazione dei pie- quella dell' idioma, ma ben presto
pus. Il vicario apostolico ebbe am- lo superarono col mezzo d' un in-
plissime facoltà : fra queste avea terprete datogli da un capitano
quella di poter autorizzare i pre- francese, onde si misero subito al-
fetti e i missionari ad esercitare l'evangelizzaraento delle isole, co-
le ricevute facoltà non solo nella minciando da Akena, per avere a-
missione loro assegnata, ma qua-
in vuta sterile accoglienza da Mapu-
lunque terra o isola li avesse o de- teo principe di Mangareva, nella
portati la violenza, u condotti la quale un'altra volta corsero peri-
necessità, per il tempo che vi si colo di essere bruciati per avere ri-
fermassero ; se ivi non fosse alena cusato le donne che gli erano state
OCE OCE 247
mandate da Maputeo. Da Àkena to, oltre la slessa propria effigie in
la religione propagossi nell' isola di pittura ; un abito reale alla forma
Akamani ed appresso nelT Ta-
isola degli romani, altro simile
antichi
ravai, nelle quali ben presto da per la regina Maria Eudosia sua
per lutto si cantarono le lodi di moglie, ed altro pel zio del re Ma-
Dio, ed i suoi aiisten compendiati ria Stefano, tutti di belle stoffe e-
fecero eerbeggiare sì fortunale isole. legantemente lavorate; molte coro-
Finalmente la ostinata Mangareva ne e medaglie con indulgenze pel
cedette allo zelo de' missionari cat- popolo. Questi donativi furono im-
lr»lici nel i836. L arci-sacerdote mensamente graditi, ed il re dichia-
Matua, colpito dalla divina grazia, rò nel 1840 la sua viva ricono-
si sottomise ai missionari, e lo stes- scenza al Pontefice, con lettera che
so Maputeo da eguale favo-
scosso tradotta fu riportata nel n.^Si del
re e vinto dalla voce suprema che Diario di Roma, del seguente te-
Io chiamava al cristianesimo, imitò àiore. « Nostro Padre ! Io sono pas-
l'esemplo de' suoi isolani, e si pie- sionato per voi, come voi lo siete
gò alla Croce. Caddero così in que- moltissimo per noi. Permettetici dì
ste isole gì* idoli atterrati, distrutti indirizzarvii nostri omaggi ; per-
con sommo giubilo e fra gli atti chè noi amiamo Dio ed amiamo
di dileggio, e furono surrogati dal ancora voi. E per verità voi avete
vessillo vittorioso della croce di Ge- inviato un vescovo ed i sacerdoti
sù Cristo : perciò in breve tempo per insegnare a Mangareva la santa
nelle isole non si videro più pagani. parola di Gesù Cristo . Voi siete
11 Maputeo nel ricevere il
re il sommo Pontefice della Chiesa e
battesimo nel 1887 s'impose il no- voi beneditene noi,che ora amia-
me del Papa Gregorio XVl, per mo veramente Iddio. Poco fa somi-
venerazione a questi, ed aumentan- gliavamo all' uccello abbandonati
dosi il suo zelo per T abbracciata a noi slessi eravamo un popolo
;

religione, a mezzo de* missionari gli malvagio; in somma non uomini,


umiliò il suo filiale ossequio, e gli eravamo simili ai bruti. Egli è po-
mandò l' idolo deforme di legno co tempo che siamo addivenuti
chiamato Tu o Mainaiage, con al- buoni sotto il regno di Dio. Ora
cuni donativi di rozzo lavoro : il siamo vostri figli e figli della Chie-
tutto con altri oggetti oceanici por- sa. Qual felicità che abbiate a gra-

tati in Roma dal vicario apostolico do di volgere a noi il vostro pen-


monsignor Rouchouze, il Papa po- siero Noi siamo esultanti nella be-
!

se nel museo di propaganda, onde nedetta Maria Possediamo a Man-


!

li descrivemmo nel voi. XIV, p. gareva la nostra Madre, ed è il


i?t'j del Dizionario. Ad istanza del missionario Caret che ce ne ha re-
p. Gregorio XVI mandò
Caret, cato la statua. Amiamo molto Ma-
neir Oceania in regalo al re Gre- ria, ed a lei è slato questo paese
gorio Maputeo, una statuetta di Maria dunque è il nostro
dedicato.
bronzo dorato della Beata Vergine amore e noi siamo i suoi figli,
del Rosario col s. Bambino, le re- Mangareva ha celebrato una festa
liquie del velo della prima e della in onore di lei ; la qual cerimonia
culla del secondo; diverse medaglie è stata assai bella. Ella è la no-
benedette ed altre col suo ritrai- stra più cara predilezione. Amia-
243 OCE OCE
mo poi moltìssioio Gesh Cristo e ri hanno eccitato alla virtù. So^*
ci

V amiamo sopra ogni cosa. Ora pei' toscritto Per Gregorio Slanislao,
:

lui stiamo eilincaiiclo una chiesa in Mattia a Kao de G. S.". In mez-


pietra. Come similmente sostenem- zo alle gravi e luttuose vicende
mo un lungo cammino ( nella prò* della Chiesa, l'instancabile zelo di
cessione del Corpus Domini) per Gregorio XVI per la propagazione
tenerezza di Gesù. Abbiamo por- e mantenimento della fede, ricevet-
talo in processione Gesù Cristo e te queste religiose confortanti con-
l'abbiamo solennemente esaltato. solazioni. Con l'effusione del paterna
Questi sono giorni di grazia. Noi suo animo rispose al re Gregorio
amiamo sinceramente Iddio : il ve- Stanislao, col breve Quo cor no-
ro nostro studio è di aspirare al strum gaudio, de'4 novembre 1 840,
cielo; onde siamo fatti degni di Bull, de prop. fide- l. V, p. 2 9.
1

accostarci alla comunione. Voi in« Si congratulò della conversione sua


tanto ne avete fatto un presente e di quella del popolo alla catto-
di beili abiti, i quali saranno da lica fede, di quanto
esem- faceva
me conservati con gran cura e de* plarmente in essa, gli donò tre
stinati per le grandi solennità. 11 re medaglie d'argento coli' effigie dei
di Francia mi ha similmente in- cinque santi da lui canonizzati, e
viata una spada bellissima, ed io tre d' oro coli* immagine del Sal-
con gran cura la serberò per le vatore che lava i piedi a s. Pie-
grandi cerimonie. Tengo in gran tro; due per lui ed una per la
pregio 1' abito che mi avete rimes- consorte ; ad essi ed al popolo af-
so : io trovo assai bello. Egli è fettuosamente comparti 1' apostolica
qualche tempo che i missionari so- benedizione.
no a Mangareva. Pensavamo che Le isole Gambier o Gambieres
Charet e Karal non fossero che sono un gruppo di piccole isole,
stranieri Sono però questi due
. quattro delle quali soltanto sono
che hanno insegnato la buona pa- abitabili, che il geografo Balbi ha
rola al popolo di Mangareva. Pre- separato dall' arcipelago di Gaumo-
gate per ottenerci delle grazie; altra tou o Paumotou ossia dalle isole
volta noi eravamo presso che pri- Basse: vi si elevano i due picchi
vi di nutrimento; non avevamo che del monte Duff, cosi denominato
il mais (formentone grano d'In-
ossia dal naviglio del capitano W^ilson,
dia); ora questo è di molto accresciu- che discopri il gruppo nel 1797.
to e ne possediamo di più specie. Era- Abbonda di acqua potabile, ed of-
vamo infingardi, ed ora siamo la- freun sicuro porto e forse il mi--
boriosi. Furono i missionari che ci Tutto il grup-
gliore della Polinesia.
confortarono alla fatica. Voi siete po è circondato da una catena di
assai clemente; e tale vi addimo- scogli di corallo, e per tre canali
strate verso un popolo circoscritto i bastimenti possono entrare a get-
da questi mari. Il mio cuore è pos- tar l'ancora. Queste isole sono go-
seduto da Gesù Cristo; ed io so- vernate da un solo re, il quale ri-
no uno di quelli che fanno la co- siede nella più grande chiamata
munione, Cipriano è il mio con- Mangareva. Dopo l'introduzione dei
fessore. Noi siamo tenaci della pa- missionari, la rjudità comune nel-
rola di Gesù Cristo^ e i missiona- l'Oceania è quivi sparita; sono di*»
OCE OCE 249
venuti gli abitanti ospitalieri, agri* cirf:a, ora
però infinitamente dimi-
coltori e industriosi; il re de'fran* nuitl per le tante guerre e politiche
cesi Luigi Filippo donò al re Gre- vicende. Sebbene le forme degli
gorio Stanislao, anche un canno- abitanti non diftèriscano dagli altri
ne. Nei 1842 la Francia, al modo polinesiaci de'vicini arcipelaghi, pure
che andiamo a dire, prese possesso hanno questi tuttora un carattere di
dell* arcipelago dell'Oceano Pacifico docilità e pieghevolezza^ che li ha
a mezzo della spedizione del con- resi alti ad apprendere la civiltà
trammiraglio Du Pelit-Thouars ,
e progredire in tutte le arti e me-
che ricevè la più distinta acco- stieri, ed entrare nello spirito del-
glienza dagli isolani e dal re. Ap- la cristiana leligione,, che con più
partiene pure a questo vicariato di fervore abbracciarono sino dal
l'arcipelago di O- Tahiti o Tahi- 1797. 11 re Pomarè II comanda-
ti, Paurao-
all'est dell'arcipelago di va per lo innanzi a tutto 1'
arci-
tou coir altro di Nukahiva. Cook pelago, ma ora l'impero è suddi-
più volte visitò Tahiti, recando a- viso in vari capi. Anticamente i
gl' isolani gli animali ed i vegeta- placidi ta'i'tani erano organizzati in
bili delle altre antiche parti del glandi tribù, i capi de' quali so-
globo, quando l'America in con- migliavano ai patriarchi, ed inte-
fronto di queste isole poteva dir- ressanti sono di Cook e
i racconti
si antica. Fu Cook che nel 1769 Bougainville, che
studiarono eoa
inaugurò alla Società reale di Lon- passione loro costumi. La principa-
i

tli'a questo gruppo, chiamandolo le isola è Tahiti e le altre notevoli

Isole della Socielàj ma hanno buon sono Eimeo, Huaheine, Bajatea,


diritto i bravi e intelligenti isola- Otaha, Bolabola,, e vengono poi le
ni di rivendicare l'antico nome di minori, oltre l'arcipelago di Cook,
Tahiti ovvero O- Tahiti . Ancor ove la più gran parte degli ahi-
quest'isole hanno siepe insuperabi- tanti abbracciò il cristianesimo. Man-
le di corallo all'incontro, con ta- gia o Maìtia essendo la primaria sua
luni passaggi che accrescono la si- isola. la maggiore isola del-
Tahiti
curezza delle navi, quando si sono l'arcipelagoTahitano si compone di
superati : la svariata vegetazione dà due isole che un istmo congiunse:
o o
a queste terre il più florido aspet- la maggiore è detta Opureonou, la

to. Nell'isola di Tahiti la religione minore Tiarrabau. La baia di Ma-


era il politeismo, onorandosi per tavai offre nella buona stagione ot-
divinità Horo; si credeva all'im- timo ancoraggio, ed il porto di
mortalità dell'anima , mentre il Langara porge sicura stazione al
culto era pieno di grossolane su- navile in ogni tempo. Numerosi
perstizioni, ammettendosi i sagri- corsi d'acqua discendono dai colli,
fki umani ,
giacché un tempo i e nel centro de'monti stagna uq
taitaui Furono antropofagi ; tutta- lago di acqua dolce. La modera-
via riconoscevano un Dio superio- zione della temperatura e la indi-
re a tutti Questa de-
gli altri dei. cibile feracità del suolo accrescono
liziosa isola in mezzo ai flutti il pregio di quest'isola, ove quasi
dell'Oceano Pacifico, sembra un tutte le vegetabili produzioni del-
paradiso terrestre, facendosi ascen- l'Oceania sono abbondanti. La ci-
liere un tenofo gli abitanti a i5o,ooo viltà vi ha introdotto anche la col-
25o OCE OCE
tura germe straniero con
d'ogni presente secolo fatalmente le socie-
molto successo. Le piante de'bo- tà bibliche e metodiste d'Inghilter-
scili (fanno legname prezioso. Sono ra vi mandarono alcuni loro mis-
i tiiìlani di colore olivastro^ con sionari, che come buoni meccanici
naso schiacciato, capelli lunghi e ed esperti artigiani, prese sotto la
«eri. Le dette isole sono di forma- sua protezione il re Pomarè 1. Alla
EÌone vulcanica, e nelle denomina- sua morie nel i8o3, Potnarè li o

rioni sono dii>crepanli i geografi, Otow di lui figlio fu cacciato da una


finché non si stabiliranno con più possente fazione ad Eimeo, uno dei
precise cognizioni. punti più in)portanti xlella Poli-
L'isola di Tahiti, con altra picco- nesia; vi si inaugurò la prima ti-

la isola a borea, che dicesi Tetu- pografìa di quella regione, ed il

loa, formano il regno di Tahiti, suo collegio ha il titolo di accade-


ove comanda attualmente la regi* mia del mare del Sud, fondato dai
na Pomarè Aimata, sorella di Po- ministri anglicani. I missionari an-
ma rè III, che morì nel 1827. La glicani resero più micidiale la guerra
scoperta di Tahiti si deve a Fer- civile; uno di essi, Nolt, però con-
dinando Quiros che la visitò nel vertì al cristianesimo il re, che
1606 e chiamoila Sagittaria; indi traendo forza e coraggio dalla sua
Wallis nel 1767 la denominò Iso- nuova credenza, sconfisse i nemici,
la di Giorgio III; nel seguente ritornò a Tahiti, e si fece sovrano
anno Cougainville la disse Nuova- assoluto di tutto l'arcipelago; e in
Citerà^ e gli spagnuoli chiamaron- poco tempo i sudditi abbandona-
la Amai. Tahiti può essere l'At- rono Horo e l'idolatria e abbrac-
lantide d'Eldorado, e venne chia- ciarono la sua religione, laonde le
mata Regina deif Oceano Paci-
la isole della Società si trovarono sot-
fico, poiché ia natuva sembra aver to la piena influenza de' metodisti,
fatto tutto per quest'isola felice. Ma ed il re nell'isola di Belvedere tra-
il nome nativo di Tahiti fu sco- dusse la Bibbia dall'idioma inglese
perto da Cook, e su tutti gli altri nel taitano. Morto nel 1821, gli
giustamente prevalse ed a tutto successe Pomarè IH, già dominato
l'arcipelago si estese: dopo Cook sino dalla fanciullezza dai metodi-
quest'isola fortunata divenne il luo- sti, i quali governavano soli da
go di riposo per tutti i vascelli padroni l'isola, ma con impolitica
che veleggiavano nel mare del Sud. severità, abolendo i loro costumi
L'idolatria, i sagrifizi umani, e al- e introducendo un governo rap-
tri depravati costumi disparvero si- presentativo. Governando i meto-
no dal 1797 colla inlroduzione del distida padroni l'isola, senza ri-
cristianesimo. La loro lingua è dol- guardo ui più antichi usi degli a*
cis>iraa, e l'alfabeto sicompone di bitanti, affatto fecero sparire il go-
dodici lettere. Il governo è mo- verno patriarcale e paterno: ma
narchico ereditario; la schiavitù e chi vuol troppo tirar spezza la ,

la poligamia sono bandite; una corda. Nel 1828 Tahiti procla-


nobiltà ereditaria è proposta al go- mò la sua indipendenza, ed al-
verno dei singoli distretti, ed il la bandiera inglese fu surrogato
parlamento tahitano gode del po- lo stendardo nazionale rosso con
tere legislativo. Nel principio del una stella bianca. Nel 1827 a
OCE OCE a5i
Pomarè TU successe la regina Po- a pregare l'ammiraglio a ricevere
marè divenuta famosa per le
, lo slato di Tahiti o Tai'Li sotto la
sue vicende e disavventure, men- protezione della Francia che accet-
tre regna sotto la piena domina- tò il protettorato. Cosi la Francia
zione francese , essendosi da ulti- colla recente conquista delle isole
mo sedate le gravi vertenze tra Marchesi e col possedimento delle
la medesima e la Francia. Intan- isole della Società , regna adesso
to nell'anno i836 la società delle sulla più bella porzione della Po-
missioni cattoliche inviò a Tahiti linesia.

due missionari francesi, mentre la Finalmente appartengono a que-


chiesa protestante Tahitana era di- sto vicariato le isole Marchesi,
qua-
visa dallo scisma, che però si riu- si Paumotou, nel
nell'arcipelago
m per scagliarsi contro di loro quale comprendono tutte le iso-
si

protetti dalla regina. Sarebbero sta- le un tempo contenute nell'arcipe-

ti uccisi se Morenhoet incaricato lago o Mare Pericoloso, e nel Ma-


d'allàri degli Slati Uniti non li a- re Cattivo, che complessivamente
vesse difesi coi francesi stabiliti poi si dissero isole Basse, che per-
neir isola^ onde perchè venne de- corsero pei primi nel 1606 e 1616
stituito dal suo governo, la Fran- Quiros. Le Maire e Schoulen, e
cia lo dichiarò suo rappresentan- tra gli ultimi Cook, che gli abitan-
te, e inviò alcuni legni da guer- ti tengono per un Dio; essi sono
ra a chiedere riparazione degli ol- di colore più o meno bruno. In
traggi fatti ai suoi sudditi. Una vicinanza di tali isole si trovano i
multa fu imposta e pagata, ma Morai, necropoli con tombe in
appena partita la spedizione fran- pietra quadrate molto simili ai se-
cese, ricominciarono più violenti le polcri europei, ciò che prova che
vessazioni. La Francia non tardò sebbene vario nome diano gì' isola-
a spedire una seconda squadra a ni alle loro divinità, non differisco-
Tahiti, e tra le altre cose che ot- no sul modo del culto, di cui sem-
tenne fu l'accesso libero a qualsia- brano avere attinto le idee da
si francese sacerdote o secolare^ ed universale tradizione. In tutta la

il locale per edificarvi una chiesa Polinesia vi sono i Morai, ed ogni


cattolica, e che i sacerdoti potes- famiglia ha il suo particolare, per
sero esercitare il loro ministero. Io più situati ne' monli^ che con-
Tuttavolta queste concessioni ven- siderano gli abitanti come ultimo
nero quasi subito violate. Per cui soggiorno de' morti. I templi delle
nel novembre 1842 il suddetto isole Marchesi sono chiamati Mini,
ammiraglio Du Petit, ricomparve che significa consecrati. Nella Nu-
nella baia di Pepiti per dowianda- kahiva sono in uso i sàgrifizi u-
re per la terza volta in nome del- mani, e l'antropofagia sussiste in
la Francia riparazione ai torti fat- alcuni luoghi, I progressi del cat-
ti ai suoi nazionali. L'isola era di- tolicismo e dell' incivilimento fran-
visa due partiti, inglese e fran*
in cese elimineranno s\ barbare co-
cese, pelprimo pendeva la regina stumanze. I missionari senza suc-
Pomarè, come dominata dai missio- cesso, almeno sino agli ultimi tem^
nari protestanti; ma il partito lian- pi , tentarono convertire gì' iso»

prevalse e obbligò la regina lani al cristianesimo. Nel gruppo


a5a OCE OCE
boreale che lungamente ar-
si disse li sui punti più rimarchevoli dei
ci pelago di MeDdana e poi di Nu- due gruppi dell'arcipelago. La co-
kahiva, suddiviso fra le isole Mar- gnizione del gruppo di tali isole è
chesi e quelle di Washington, for- interessantissima pei naviganti, so-
mano l'appendice di quello di Pau- pra tutto per quei che dai porti
motou. Tatui va o Magdalena è la d'Europa, passato il capo Ilorn, si
più meridionale, che vide Alvaro recano alla spiaggia nord- ovest del-
Mendana allorché le scoprì nel l'America, ed offrono più vantaggio
1606, da lui chiamate Marchesi dell'isole della Società o di Tahiti,
dal marchese di Mendoza, allora per maggior sicurezza e brevità
la

viceré del Perù: il miglior porto della navigazione; riflessioni che di-
è formato da una comoda baia vengono più importanti nella sup-
sulla spiaggia australe. Tauwatte posizione del taglio dell'istmo di
o s. Cristina è l'isola più frequen- Panama.
tata dai navigatori, con bel por-
to che denominò Madre de
si Notìzie del vicariato apostolico
Dios. Hiliahoa o Dominica è la dell' Oceania centrale.
più grande isola delle Marchesi ,

interamente boschiva con colline. Questo vicarialo apostolico fu


Gli abitanti dal più moderno no- eretto da Gregorio XVI nel 184^,
me dell' arcipelago sono chiamati nell'Auijtralia o Oceania o Poline-
nukahiviani, sono bellissima gente sia centrale, e come giacente nel
sia moraltneute che fisicamente ;
centro dell' Oceania^ si estende a
sono molto amanti del patriotti- tutte le isole comprese tra l'Equa-
smo e del suolo che racchiude le tore al nord, ed il tropico del Ca-
ceneri de' loro avi e congiunti. Vi pricorno al Meridiano
sud. Ira il

è un re, ed suoi sudditi sono


i che passa per Mangea
ed all'est,
sottomessi egualmente all' autorità il Meridiano che passa per la pun-
tutta patriarcale d'un cèrto nume- ta orientale di s. Christoval nell'ar-
ro di capi, l'influenza de' quali è cipelago di Salomone all'ovest. Le
dolce e benevola; la popolazione isole che meritano particolare men-
è divisa in tribù, e molte sono po- zione sono Wallis, Morella o Ou-
co note, come si apprende dalle rea: la popolazione di Wallis è di
narrazioni di d'Urville, di Du Pe* 3ooo quasi tutti cattolici, tranne il

tit-Thouars, non che dell' ammi- re; Futuna Horn, gli arci-
nell'isola di
raglio russp Krusenslern. I figli ed pelaghi di Jonga o Tonga, Hamoa,
i nipoti del re sono trattati come Fidgi, Viti, laNuova Caledonia, le
divinità. Hanno diverse eleganti Nuove Ebridi, Nukutea, piccola iso-
manifatture. Il clima delle isole la dov'è stata fabbricata una chie-

Marchesi è caldissimo, e ciò non sa e residenza de'raissionari. Que-


ostante molto salubie. L'aspetto del sto vicariato è affidato ai maristi,
paese è estremamente pittoresco; la e nel corso di pochi anni non me-
fertilità del suolo è grandissima; no di 60 alunni di quella congre-
la vegetazione è vigorosa e varia- gazione sono portati nell'Ocea-
si

ta. I forti che hanno stabihta la nia per procurare la conversione


presa di possesso delle isole Mar- degli isolani. Pietro Chanci di Bel-
chesi per la Francia, sodo slati eret* ley, uno de'primi missionari che si
OCE OCE 253
recarono in queste remotissime iso- gli infelici. Dopo qualche mese la

le, è primo a versare il


stato ii dolcezza del suo carattere gli gua-
sangue per la fede di Gesù Cristo dagnarono l'amicizia di otto o die-
a' 26 maggio 1841. Ultimamente ci naturali delTisoletta, ove risiede
era n vi circa dieci missionari, oltre il capo Laugahalaj il quale si di-
i prelati vicario apostolico e suo chiarò di lui protettore, ed esorlò
coadiutore. La stazione di Wallis è la sua tribù ad ascoltarlo, onde fe-
s. Gio. Battista, e la residenza dei ce molte conversioni. Erano decor-
missionari è nel recinto dell'abita- si due anni, ed il piccolo gregge
zione del re. In Futuna evvi altra divenuto più numeroso, mostrava
stazione; in meno di dieci mesi i avanti i suoi fratelli persecutori pa-
missionari vi battezzarono molli in- gani, costanza e rassegnazione ve-
dividui e fecero mille catecumeni. ramente cristiana. Le tribù pagane
Nell'isola Wallis l'esercizio del cul- posero a sacco i loro campi, e quan-
to cattolico è libero^ e non si de- do i nuovi cattolici si disponevano
siderava che la conversione del prin- trarne vendetta, il missionario ten-
cipe. Nel 1846 tutti missionari ì tò con una pacifica crociata la si-
della Nuova Caledonia furono bar- multanea conversione di quegl'ido-
baramente uccisi dai nativi selvag- latri. Presa una bandiera coli' im-

gi, per con eroico zelo


piantarvi magine di Maria Vergine, si recò
l'evangelo. L'isola Wallis o Urea nell'isola principale ove risiedeva
deve la conversione degli isolani al il re Lavelòa, cantando le divine
p. Balaillon ora vicario apostolico, lodi coi cattolici, onde a poco a po-
il quale però non giunse a conse- co si riunirono tutti sotto il reli-

guire sublime scopo prefissosi, se


il gioso vessillo ; il trionfo fu com-
non dopo molte fatiche pazienza ,
pleto, seguì la pace, e moltissimi si

e prudenza nel iBSy. Allorché po- fecero cristiani, e in progresso se ne


se piede nell'isola Nukutea fu con- aumentò il numero che rese florida
siderato dagli abitanti come uno la missione da meritare l'erezione
di quegli avventurieri vomitali sul- in vicariato apostolico.
le spiaggie dalle navi baleniere, ed Wallis o Urea gruppo d'isole nel
avidi di far fortuna in incogniti grande Oceano equinoziale non ,

paesi. Senza usare alti di violenza, lunge dalle isole de' Navigatori, nel-
si contentarono chiamarlo coi nomi la Polinesia centrale, fu scoperto
i più villani, allontanandosi da lui. dal capitano Wallis nel 1767. Cin-
11 buon missionario rassegnalo alla to da una zona di scogliere, vi si
sua sorte, sopportò con calma eroi- trovano alberi di cocco: i nativi
ca tali patimenti, celebrando la mes- robusti ed operosi, andavano qua-
sa ora in mezzo a boscaglie impe- si interamente nudi, ed erano pa-
netrabili, ora cit :ondato da oziosi gani. L'isola di Horn, che contiene
e curiosi. In breve apprese le prin- Futuna nel detto Oceano, fu sco-
cipali espressioni della lingua, e po- perta con altra dello stesso nome
tè facilmente intendere le impreca- da Le Maire e Schoulen nel 1616,
zioni delle quali era il soggetto, ma allora comandate da un capo. Gli
non vi rispondeva che con conte- abitanti abili nuotatori sono color
gno esprimente la serenità dell'am- di rame, con capelli lunghissimi,
ino e la pietà che gl'ispiravano que- che intrecciano minutamente con
a54 OCE OCE
moltissima cura ; maggiore è quel- li, i cui abitanti hanno tinta nera,
la che vi hanno capi, la cui ac- i sono antropoHigi e feroci: dipendo-
conciatura forma una zazzera rag- no da più capi indipendenti, e so-
giante, e chi la fa occupa una ca- no sovente in guerra tra loro. Abe-
rica assai onoriHca. Uomini e don le Tasraan scoprì questo arcipelago

iie vanno nudi sino alla cintura. nel 1643, e le chiamò Isole del
L'arcipelago di Jonga o Tenga è principe Gugl'elmOj mentre altri le
presso al tropico di Capricorno, ed nominarono o TViù ^ ma il
Fitì
è composto da una moltitudine d'i- nome di Fidgi ha generalmente pre-
solotti o atolloni. Gli abitanti, del valso. La Nuova Caledonia è una
color di rame carico, sono osserva- grande isola dell' Oceano Pacifico,
bili pei loro lineamenti, regolare e con molla pena si giunge a pe-
struttura e bellezza ; la simulata netrarvi ; è attraversata da una ca-
loro dolcezza, con cui viene inor- tena di montagne, con alcuni tor-
pellata la proclività al furto, illuse renti. 11 terreno è generalmente po-
nel 1773 Cook che chiamò la re- co fecondo, tranne le pianure. Gli
gione, Isole degli amici, dicendosi abitanti hanno nero il colore, sono
pure Isole de* navigatori. Il loro di- tristi e taciturni le donne s'immer-:

scopritore fu il capitano olandese gono nell'acqua per la pesca delle


Tasmaii nel i643. Amano gl'isola- conchiglie, che forma parte del lo-
ni molto la musica, la danza e i ro alimento. 11 celebre Cook scuo-
sollazzi ; il popolo vi è quasi schia- pri la Caledonia nel 1774 e diede
•vo, prevalendo i nobili ed i mini- fondo nel porto di Balade ; Enlre-
stri del culto superstizioso, per una casteaux la visitò nel 1793 e 1794
specie di feudalismo. Molte divinità attentamente, e chiama gì' isolani

sono in venerazione, e persino le barbari e antropofagi. Gli inglesi


famiglie vantano un genio tutelare: e i seminarono dei gra-
francesi vi

la dea de'venti Filatonga ha pub- ni, e dipendono geograficamente


blico culto; è pure in gran ripu- dall'isola quelle chiamate lOsser-
tazione il Dio degli inglesi, per vatorio, Beauprè, Loyally, Botani-
aver essi insegnato loro a lavorare ca, Huhohua e de'Pini. L'arcipela-
armi, navi e tele. Queste isole tut- go Quiros, così detto nel 1 5o6 dal
te unite furono dominate da Fi- suo discopritore spagnuolo, egli lo
iiow I, ma oggi vi comandano pa- chiamò Spirilo Santo, benché con
recchi capi indipendenti. Nell'arci- maggiore proprietà si dissero le iso-
pelago d' Hamoa, tra le numerose le Nuove Ebridi. E montuoso con
sue isole, sette si possono conside- vulcani, e lìertile. Diverse razze abi-
rare importanti e rette da capi in- tano queste isole, ed alcune souo
dipendenti. Gli abitanti non sono delle più sozze e di color nero,
estranei alla civiltà, alle arti e al- attive ed agili ne. maneggio delle
l'agricoltura, vantano lodati
e si armi donne sono trattale come
: le
lavori prodotti dalle loro mani. La bestie da soma, mentre gli uomini
Perouse nel 1781 visitò le mag- restano oziosi. Cook nel 1773 sco-
giori isole, e il capitano Edward vi prì molte isole dipendenti da que-
approdò dieci anni dopo. Fidgi ar- sto gruppo, e le disegnò sotto il

cipelago del grande Oceano equi- nome di Nuove Ebridi


sono le prin- :

noziale ha isole geueralmente ferti- cipali, Espiritu Sancto la più gran-


OCE OCE -^5^

de di tutte, Malicollo, Snndwich, meno che ai forestieri : ì missiona-


EiTomango al cui conquisto nel ri pure suo risoluto contegno
pel
1829 mosse con spedizione navale vi ritornarono. Però i melodisti in

il re d'Hawaii, e Tanna nella quale queste isole stanno in confronto ai


arde un permanente vulcano. cattolici come uno a dieci. Non è co-
sa singolare che solo i ministri angli-
Notizie del vicariato apostolico cani abbiano grandi poteri spiiitua-
di Sandwich. li, ma è incomprensibile che li abbia-
no eziandio le loro mogli. Dell'inef-
Questo TJcanalo apostolico fu eret- ficacia tuttavolta delle Missioni dei
to da Gregorio XYI nel i844> "c^- Missionari protestanti parlammo a
]a Polinesia o Oceania orientale, tali articoli, fini più che
e pei loro
già prefettura apostolica sino dal mondani, è a vedersi V Oceania del
i8a6, indi nel i833 entrò a far Rienzi. Questi assicura che il prin-
parte del vicariato orientale dell'O- cipale scopo de' missionari inglesi
ceania.Sono quattordici le isole di nell'Oceania, sia d'indurre que' po-
Sandwich nell'arcipelago Hawaii, e poli a vestirsi di slolìe inglesi. {.

formano un regno. Honolulu o Woa- missionari protestanti sono stati poi


hou è la capitale: in Oaliu vi è anche qui acerrimi persecutori del-
una cappella, ed altra nella prece- la religione cattolica e de'suoi mi-
dente, ov'erano 36oo cattolici. A. nistri ; furono essi che ottennero
questa missione fu donato in Val- dal re di Sandwich la proibizione
paraiso uno stabilimento attissimo ai sudditi d'intervenire alle funzio-
a mantenere le comunicazioni colla ni del culto nelle cappelle cattoli-
Francia, e vi risiedono sempre due che, e di ciò non pughi lo indus-
padri della congregazione de'picpus, sero a cacciar da'suoi stati tutti i

alla quale fu affidato il vicariato sacerdoti cattolici.


della Polinesia boreale ed australe. L'arcipelago Hawaii è nella estre-
In tempi che i missionari furono mità boreale della Polinesia, attra-
rilegatinella California, restarono versato dal tropico del Cancro, e si
per conforto de'converliti in Sand- estende sull'Oceano per lo spazio di

wich, ch'erano 100, i catechisti. I 200 leghe. Questo importante ra-


ministri evangelici nelTessere espul- dunamento d'isole si chiamò sin qui
si dall' isola lasciarono ai fedeli ia di Sandwich, in onta del suo pri-
ss. Eucaristia, le dì cui specie fu- mitivo nome, come avvertì i! Balbi.
rono ritrovate intatte dopo un lun- Furono denominate di Sandwich ,
go lasso di tempo. Vi si gode per- in onore del conte di Sandwich,
(ètta pace fin dal tempo in cui il primo lord dell'ammiragliato d'In-
capitano francese dell'Artemisia, La ghilterra, quando il capitano Jaco-
Place, nel luglio 1889 approdò qui- po Cook le scopri nel 1778 nell'ul-
vi, e domandò al governo risarci- timo suo infelice viaggio. Le isole
mento dell'ingiuria e del danno re- Hawaii sono destinate a rappreseti*
cato con quell'espulsione, e minac- tare nella Polinesia, e forse nell* in-
ciò di dar principio alle ostilità fra tera Oceania, tutto il trionfo della
due giorni, se il re non calava ad La loro posizione lun-
civilizzazione.
un accordo che guarentisse la liber- go il gran cammino marittimo che
tà del culto cattolico ai nativi non unisce tre parti di mondo, l' eccel-
5% oc E OCE
lenza clc'Ioro porti ed il cnratlcre in- landò che gli americani ed i russi
traprendente degl'isolani fanno pre- volessero stabilirsi in rpialche isola,
sagire a questa regione alti destini. pose la sua indipendenza sotto il

In fatti sebbene fossero vedute da- patrocinio della Gran Bretagna. Alla
gli anticbi navigatori spagnuoli, non sua morte il potere passò nelle mani
vennero esse indicate all' Europa di Riho-Riho o Rikoviko suo fi-

ctie da Cook e da King nel 177^^, gliuolo, ossia Tamehamea li, e fu


ed io meno di mezzo secolo posse- questi che distrusse la grossolana
devano già una flottiglia ben mon- idolatria , inchinandosi al vangelo
tata ed una marina mercantile, col e distruggendo il terribile tahou o
quale navile fanno viaggi alla co- sistema superstizioso predominante
sta nordovest d'America, a Canlon, da tempo immemorabile nelfOceano
e ne' vari porti dell'Oceania. Quan- Pacifico, di che forse non si ha e-
do le colonie spagnuole si levarono sempio fuori della Polinesia. Consi-
a indipendenza, le isole Sandwich steva il taboH in una legge arbi-
acquistarono importanza assai mag- traria di divieti, privazioni e pati-
giore, come posizione marittima e menti opprimeva ogni classe
che
commerciale. Gli europei stabiliti d'individui e precipuamente le classi
nelle isole principali v' introdussero minori, e le donne cui era vietato
i più indispensabili mestieri, la reg- la promiscuità de' cibi e di man-
gia del monarca ed i palazzi dei giare in presenza degli uomini. Que-
grandi sono mobiliati con qualche sta felice rivoluzione però e l'atter-
lusso. Un munito di
forte regolare, ramento dell'antico culto non furo-
trenta cannoni, difende il gran porto no senza sangue; fortunamente Rri-
di Hanaruru nell'isola Woahou, ch'è maku primo ministro del re aven-
la stazione dei legni da guerra, ed do appreso dagl'inglesi l'arte mili-
altro forte di ottantaquatlro canno- tare, giunse a togliere ai russi
ni è propugnacolo della reggia. Nel ausiliari del tributario Ti muri re
1820 i missionari anglo-americani dell' isola Atui il forte da qiielli
convertirono gran parte degli abi- edificato, colla prigionia ed eccidio
tanti al cristianesimo, deturpato però dello stesso Ti muri, cui fu tomba
dagli errori della pretesa riforma ; l'Oceano. L'infelice spedizione di
per altro lo zelo de' missionari fran- Erromanga oscurò i trionfi degl'i-
cesi, con successo in parte separa- solani, e menomò il traffico del san-
rono il buon frumento dal loglio, dalo, che in Cina si arde come in-
loUiim tumulentum di Linneo. Le censo. Memore del vassallaggio giu-
scuole elementari ed i collegi in- rato a Vancouver nel 1792 in fa-
trodottivi dai primi contano più vore del re della Gran Bretagna,
migliaia di allievi, ed una tipogra- e desideroso di acquistare maggiori
fia stampa libri ascetici e morali cognizioni in Europa, Tamehamea li

nella lingua nativa. Dal 1787 al insieme colla regina sua sposa si

8 9 tutto l'arcipelago fu assogget-


1 1 recarono a Londra, ove morirono
tato al celebre Tamehamea I, che nel 1821 di rosalia. La corona ven-
assunse anche l'offizio di sommo sa- ne ereditata dal fratello Kauikeouii,
cerdote, il quale gì* inglesi onora- e funebri onori furono resi ai reali
rono coi titoli di Alfredo é di Pie- sposi, quando il corteggio ne riportò
tro il Grande dell'Oceania : paven- le spoglie in patria. 11 clima di que-
OCÉ OCR iSj
Ib^o arcipelago è dolce, e la collurd Onihau ben popolata. Nel 1846 il
s\ipplisceove non è ferace il suolo. re delle isole Sandwich, dopo aver
Le hanno aspetto montuoso e
isole dato a' suoi stati il sistema rap-
vulcanico. La stalurjl degli indige- presentativo, emanò un decreto per
ni è vantaggiosa, le forme regolari, costituire il suo gabinetto all' eu-
il colore bruno, la fisonomia gra- ropea, nominando i ministri della
ziosa ; parlano \'à lingua propria de- guerra, deirinterrio, degli affari este-
rivata dalla malese, ed hanno in- ri , della giustizia , delle finanze é
dole franca ed allégra; voglionsi d'o- del commercio . Il ministro del-
rigine asiatica. Oia vestono ed os- la guerra è presidente del coiisi-
sei'vanò varie costumanze europee. glio. Il ré ha pure mandato uri
L'isola Woahou gode il primato suo agente diplomatico a risièdere
politico e atnminiStrativò sulle al- in Parigi.
tre ; essendovi copia di tutte le più OCRA. Tommaso, Cardinale. Toni-
squisite frutta tropicali, si meritò il ihaso della nobilissima famiglia di
titolo di giardino dell'Hawaii. Ho- Ocra, così detta da un feudo che
iloluu o Hatiarurii, vaga città con possedeva nel Samnio, provincia del- .

il miglior porto dell'arcipelago di- r Abruzzo, altri scrivono in Tera-


feso dà due forti, è la capitale del mo, fino dai verdi suoi anni si de-
regno. La reggia fu edificata in piè- dicò a Dio neir ordine de' celestini.
tra nel 1824J ^* sono case di com- Ove divenne chiaro per santità di
mercio, alberghi, atnpio mercato; vita, ed abbate di s. Giovanni in
vi si pubblica una gazzetta inglese Piano. Il fondatore del sUo ordine
e pariBcchi giornali letterari^ ed uno S, Celestino V
nel settembre 1294,
in lingua hawiana. L'isola Hawaii, contro di lui vogliaj lo creò cardi-
tianne la Tasmania, è là maggiore nale prete del titolo di s. Cecilia
dell'arcipelago: quivi la fertilità del e camerlengo di s. Chiesa. Inter-
suolo è lussureggiante, e sussiste una venne al conclave di Bonifacio VIII,
mitologia tutta speciale. Rarakau cori e passò agli eterni riposi in Napo-
tósa regia e forte, è celebre per la li nel i3oo, e nella metropolitana
ihfelice morte di Cook nel 1779; restò onorevolmente sepolto. Boni-
gli uccisori si disputarono a brani facio VIII die al cardinale in com-
il cadavere, divido fra i. più rino- mehda il monastero di s. Giovan-
mali guerrieri dell' isola , tìella su- ni in Venere nella diocesi di Chieti,
perstiziosa credenza di ereditarne le ed alla sua industria e sollecitu-
c|ualità ; cagione dell'assassinio fu la dine appoggiò r incarico di fare i
ricupera che Cook voleva fare degli convenienti funerali a s. Celestino
oggetti rubati dagli abitanti, i quali V, benché avesse riùunziato il pon-
l'avevano ricolmato di distinzioni. I tificato.

pochi avanzi furono onorati di mi- OCRIDA o ACRIDA. Sede arci-


litare sepoltura è mouumerito. Di- vescovile di Macedonia, esarcato di
poi gì* isolani lo piansero ariiarametì- Dacia, nella Bulgaria, cori Gastòriaì

ttj credendo in lui il re Crono le- ed altri vescovati suffragànei. Ocrì-


W^. di vivo, e gli porsero voti sino al- da, Acridan^ è ora un titolo arci-

l'epoca della religiosa riforma. Le vescovile in parlibus cori Càstorìai


ài tre principali isole Sono Mowi po- pure in parlibus per suffiaganéli;
jyolosa, Atowai o Atui fertile, e titoli che conferisce là sanità S'irfè'/

voi. XLvin.
258 OCZ ODD
Fedi A GRIDA, Bulgaria, Dacia, Tl- re Adolfo, e i^ccolli i cadaveri dei
iiRiA, Mesi A. vescovi defunti, li face collocare in
OCZRO Tommaso Giovanni, Cnr- vasto sepolcro di marmo bianco.
dinnle. Tommaso Giovanni Oc7ko E fama che la Beata
Vergine gli
o Ocsko, nato dalla nobile ed an- apparve nella fortezza di Radwile ;
tica famìglia Ularsinia o Ulassinia, e finì santamente i suoi giorni in
meglio Wlassim, nella Boemia, es- Praga nel i38o, restando sepolto
sendo proposto della collegiata di nellachiesa dei ss. Ottola ed E-
tulli i Santi della rocca di Praga, tardo in un magnifico avello.
segretario e consigliere dell' impe- OD ALDO, Cardinale. Odaldo
ratore Carlo IV, fu nominato alla cardinale prete del titolo di s. Bai-
chiesa d'Olmiitz, quindi ad istanza bina, intervenne ad una concessione
di lai principe e contro sua volon- che nel 11 ^3 fece Calisto li, a fa-
tà, venne trasferito all'arcivescovato vore del monastero di s. Remigio
di Praga. Urbano VF a'9 febbraio di Provenza, e ne sottoscrisse la

1879 Io creò cardinale prete de'ss. bolla.


XII apostoli, e legato rt la/ere d\ tut- ODDI Jacopo, Cardinale. Jacopo
ta la Boemia, a cui il Papa contro Oddi, nato a* 12 novembre 1679
il costume gli trasmise per distin- da illustre e antica stirpe in Pe-
zione le insegne cardinalizie e la rugia, nipote del cardinal Antonio
croce della legazione. Il pio cardi- Banchieri per canto di madre, lau-
nale dopo avere provveduto alle reatosi in patria in ambedue le leg-

necessità de* poveri e al decoro del- gi cominciare del 1702, ed an-


sul
le chiese, rivolse le sue mire a sol- noverato nel 1709 tra i dottori
levare le persone cadute in bassa del collegio dell'università, si tras-
fortuna, ed i pellegrini che si por- ferì in Roma e meritò di essere
tavano in Terrasanta, a beneficio ammesso in prelatura, indi fu a-
de* quali fondò in Vesgrado un scritto tra' referendari di segnatura
ampio e comodo ospedale, e dotollo e nel collegio de' protonotari par-
di pingui e copiose rendile, ed un tecipanti. Venne occupato
quindi
altro ne fabbricò in Praga per man- da Clemente XI
reggimentonel
tenimento delle persone cadute in de* popoli soggetti al dominio della
povertà. Dopo aver accresciuto il Chiesa, tra' quali si contano quei
palazzo arcivescovile e ornato ma- di Sabina, di Rimini, di Fabriano,
gnificamente la sua chiesa di Pra- d' Ancona, di Civitavecchia e di
ga, vi fece costruire due sontuose Viterbo. Avendo in questi gelosi
cappelle, una in onore della Beata impieghi dato prove de' suoi talen-
Vergine, 1* altra alla memoria della ti, e col carattere di commissario
passione del Redentore. Ebbe un apostolico composte con piena sua
grande ascendente sullo spirito del lode le differenze insorte tra la
re Venceslao, il quale a di lui in- santa Sede e la Parma,
corte di
sinuazione moderava talvolta alcun fu nel 1733 da Clemente XII fat-
poco il furore delle brutali sue pas- to arcivescovo di Laodicea in par-
sioni, dalle quali si lasciava tras- tihus e destinalo alla carriera del-
portare, essendone pur vittima s. le nunziature apostoliche. Compite
Giovanni JVepomuceno. Consagrò con somma riputazione quelle di
io arcivescovo di Magonza l' eletto- Colonia e di Venezia, passò nel

1
2

ODD ODD 2%
1739 a risiedere qual nunzio di ne de* preti. Avendo contribuito col
Lisbona piesso Pietro li re di Por- suo suffragio all'elezione di detto
togalloj dove merilossi lulla la sti- Papa, questi a di lui istanza asse-
ma di quel sovrano e di Benedetto gnò alla sagrestia della sua catte-
XIV. Questo Papa a' 9 settembre drale annua pensione di scudi
1'

1743 lo creo cardinale prete e per cinquanta, da pagarsi in perpetuo


titolo gli conferì la cbiesa di s. dalla mensa vescovile. Attesa la sua
Girolamo degli Scbiavoni; indi suc- estrema vecchiezza non potè inter-
cessivamente lo fece legato di Urbi- venire al conclave in cui uscì elet-
no e Pesaro, e poi di Ravenna, qua- to Clemente XIV. Dopo avere san-
liProvincie governò come amorosis- tamente per quattro lustri gover-
simo padre e giustissimo principe. nata la chiesa viterbese, portatosi
D' una iscrizione pubblicata come a persuasione de' suoi congiunti in
legato di Ravenna, si può vedere patria,dopo breve tempo morì a'
Zaccaria, Storia lett. d'Italia voi. maggio 1770 d'anni 91 non com-
Il, pag. 294. Nell'anno 1749 o nel piti e 27 di cardinalato, e fu se-

1750 fu fatto vescovo di Viter- polto nella chiesa del GesCi de'ge-
bo, dove tra le altre cose compar- suiti, non onorevole iscrizione, al de-

ii segnalati benefìzi allo spedale de- stro lato della cappella del Cro-
ss.

gli orfani e fondò poco distante cefisso, conforme egli avea disposto.
dalla città una pia casa pel ritiro Questo cardinale oltre la dottrina
degli ordinandi, onde occuparsi ne- ed una singolare pietà di cui era
gli esercizi spirituali di s. Ignazio, fornito, ebbe un cuore grande e
e gli altri sacerdoti a loro arbitrio, generoso, perdonando sinceramente
e la fornì di tutto il bisognevole. ai suoi nemici e calunniatori. In-
Edificò parimenti ad uso de* vesco- verso ai poveri si mostrò così li-
vi un palazzo fuori della città in berale e profuso, che per sollevare
luogo delizioso ed ameno, detto la le loro miserie giunse più d' una
Palenzana. Impiegò somme immen* volta a vendere le proprie argente-
se di denaro negli arredi sacri del- rie. Appartenne alle congregazioni
le chiese, nelT atto singolarmente de' vescovi e regolari, di consulta,
di visitare la sua diocesi, in cui si della disciplina regolare, e della ce-
occupava sovente, mostrandosi im- remoniale. Fa protettore della cit-
pegnatissimo pel decoro della casa tà di Perugia, di Bertinoro e di
del Signore e per l' esatta osser- Bolsena ; del collegio dell' Umbria
vanza de' sacri riti e delle ecclesia- e Nrceta Lassi in Roma ; delle con-
stiche cerimonie. Nel 1762 convo- vittrici del Bambin Gesù d* Ascoli ;

cò il sinodo diocesano, pel quale della collegiata di Modigliana ; dei


incontrò in Roma diverse contrad- monasteri di Monte Luce e delle
dizioni, ma dopo maturo e diligen- cappuccine di Perugia^ come di
te esame tenuto da una congrega- quello di s. Daniele di Fano del- ;

zione a tale effetto deputata da le confraternite di s. Gio. Battista


Clemente XIII, ne uscì glorioso e di Loano e di quella colf ospedale
trionfante. Dimesso il primo titolo, della disciplina di Ronciglione.
ottenne successivamente quello di ODDI Nicolò, Cardinale. Nicolò
s.Lorenzo in Lucina, quando di- Oddi nobile di Perugia, ivi nacque
venne il primo cardinale dell' ordi- a' 27 settembre 1715. Sotto la di-
a6o ODD ODE
rezione del cardinal Jacopo suo zìo, titolo la chiesa dì s. Maria in A*
ricevette un' educazione civile, nio- raceli. Lo ascrisse alle congrega*
vQÌe e letteraria conveniente al suo zioni della concistoriale, di propa-
grado. Ne fece lodevole profìtto e gandaj immunità e della ceri-
dell*
si distinse per le sue amabili qua- moniale, e lo nominò legato apo-
lità.Conoscendone il merito Bene- stolico di Romagna, onde si videro
detto XIV, a' i4 gennaio 1754 lo riunite in lui le dignità eminenti
fece arcivescovo di Traianopoli m di legato ed arcivescovo della me*
parùbus e nunzio apostolico di Co- desima cospicua provincia. Ma po-
lonia. Giunse al suo destino a' co potè godere di sì grandi onori,
9
agosto, ed ebbe in suo uditore sorpreso da immatura morte eoa
Giambattista Donati, poi vescovo di dolore de'buoni, a* 25 maggio 1767,
Cervia, ed in segretario Filippo nel collegio de* gesuiti d' Arezzo,
Evangelisti, in seguito capo cifra ove trova vasi di passaggio, quando
della segreteria di stato. Clemente Roma e la Chiesa avevano sopra
XIII Io trasferì alla nunziatura di di lui fondate le più giuste spe-
Lucerna nella Svizzera, per la qua- ranze pe'suoi talenti, dottrina, pru-
le partì a' 16 agosto 1760. Il me- denza e probità. I funerali si ce-
desimo Pontefice nel 1764 lo no- lebrarono nella chiesa de' gesuiti ^
minò nunzio straordinario alla die- ed ivi restò sepolto.
ta elettorale in Francfort per re- ODENSEE o ODENZEE, OihU
iezione deir arciduca Giuseppe II nia^ Ottonia . Città vescovile di
in re de' romani, con amplissime Danimarca, capoluogo della diocesi
facoltà. Come zelante del decoro e dall'isola di Fionia,a 3o leghe
della santa Sede e peritissimo neU da Copenhagen^ sulla riviera del
la diplomazia, in questa circostan- suo nome^ residenza di un vescovo
za abilmente rivendicò diversi di- protestante. Amenamente situata e
ritti e privilegi alla romana Chiesa, regolarmente fabbricata, ha tre
fra' quali quello di godere i nun- piazze pubbliche, il vecchio episco-
zi apostolici la precedenza e il pri- pio, la biblioteca. La cattedrale
mo posto corpo diplomatico.
nel rinchiude le tombe di molti re da-
Nella stessa dieta T illustre prelato nesi e specialmente di s. Canuto
oppose petto forte e sacerdotale ai IV, quivi ucciso nel 1086, e che
maneggi de* nemici della Sede apo- conservasi in una ricca cassa. Vi
stolica, che cominciavano a trama- sono altre sette chiese, ed una so-
re quelle innovazioni tendenti allo cietà patriottica; commercia di pel-
scisma, che si manifestarono poi nel li e birra. La città comunica col
conciliabolo d'Ems e negli ultimi mare mediante il canale di Oden-
anni del troppo famoso secolo pas- se. Vi si parla con purezza la lin-
sato. Per dare degna ricompensa gua danese, e tra' suoi uomini il-
alle sue grandi benemerenze, giù lustri citeremo Giacomo Benigno
Clemente XIII a' 20 febbraio del Winslow medico e Tommaso Ban-
mentovato anno lo avea traslocato gias teologo. Questa città si tiene
alla sede arcivescovile di Ravenna, per la più antica della Danimarca, fa^
quindi nel concistoro de' 26 set- cendosene risalire la fondazione a O-
tembre 1766 lo creò cardinale del- dino; secondo altri le fu dato il nome
l' ordine de' preti, conferendogli per in memoria dell'imperatore Otto-

I
ODE ODE 261
pe I, dal re Aroldo che la fece ticano, fra la Livenza ed il Piave,
(iibbi icare. li ci'istianesimo vi fu i quali facilitano il trasporto, sin-
stabilito verso il gSS, e circa tal golarmente per Venezia, de' pro-
tempo venne eretta la sede vesco- dotti del suo territorio, assai uber-
vile sulFraganea di Lunden [Fedi). toso di vini e grano. Regolar-
I vescovi del regno vi si raduna- mente fabbricata, vedonsì de' rag-
rono nel 1257 onde difendere la guardevoli palazzi, spaziose strade
dignità ecclesiastica, e vi fecero dei e buone piazze, meritando fra i

regolamenti confermati dal Papa pubblici edifizi essere ricordato quel-


Alessapdro IV in Viterbo. Nel lo del comune con annesso teatro;
i528 vi si tenne una dieta, nella la chiesa già collegiata di s. Gio.
quale si stabili la disciplina della Battista con magnifico altare mag-
chiesa danese, secondo la introdot- giore j diversi benefici e scientifici
ta pretesa riforma e soppressione stabilimenti ; alcuni buoni ponti.
del cattolicismo. Fra i privati edifizi nomineremo
ODERICQ (beato). Nacque a quello de'Saccomani con delizioso
Porto-Naone nel Friuli, ed entrato giardino e quello de' Tomitani e
assai giovine nell'ordine di s. Fran- Amai tei, ricchi di biblioteche scelte
cesco, diedesi a sorprendenti auste- e mss. rari, non che di pregiate
rità. Poscia ch'ebbp fatto professio- raccolte numismatiche. Di non po-
ne passò qualche tempo in un ro- chi valenti uomini Oderzo fu pa-
mitorio, qijindicol permesso dei tria, e fra i tanti rammenteremo
superiori si recò nella parte delle i fratelli Gio. Battista, Girolamo
Indie orientali allor conosciuta, per e Cornelio Amaltei, celebri per di-
adoperarvisì nella conversione de- gnità e per dottrina, Attilio figlio di
gl' infedeli. Nello spazio di dicias- Girolamo, fatto arcivescovo d'Atene
sett' anni che vi dimorò, converti da Paolo V, ed il chiarissimo To-
^ battezzò piìi di ventimila perso- mitano, da non molto rapito alle
ne. Ritornò in Italia per procurar- lettere. Oltre il sobborgo, il suo
si degli opprai evangelici, i quali distretto è composto di dieci co-
potessero aiutarlo nella sua missio- piuni il :suo traffico è importante,
ne ; ma logoro dalle fatiche e dal- anche di sete, e principalmente di
la penitenza, cadde malato a Pisa, legname, proveniente dal Bellunese
donde si fece trasportare ad Udi- e dal Cadore.
pe; ed ivi mori li i4 gennaio del Di Oderzo, una delle più anti-
i33i. U spo corpo visitato qualche che celebrate città d' Italia, s* igno-
tempo dopo la sua morte dal pa- ra r epoca della precisa sua origi-
triarca d' A quileia, fu trovato cosi ne. Ebbe il nome di Opitergio for-
fresco e flessibile, come se fosse se per la feracità del suolo, allusi-
stato viyo. Questo sqnto religioso vo all' Opi simbolo allora dell' ab-
è onorato il 3 di febbraio. bondanza ; e pare che già esistesse
ODERZO, Opitergium. Città ve- alla venuta nella contrada degli
scovile del regno
lombardo- vene- heneti e dei veneti. Fu compresa
to, nella Treviso da
provincia di nei dominii romani o per dedizio-
9ui è distante 11 miglia, non mol- ne o per la forza delle armi. Di-
lo lunge dal mare, iu un' amena venne in seguito colonia romana q
pianura di oltimQ china, sul JVfou< niunicipioj con propri magistrati ^
nGi ODE ODE
usi, feste, leggi, ed i costumi di seguaci s. Marco e
dell'evangelista
Koma stessaj di che esistono mol- da Prosdocimo discepolo di s.
s.

te memorie nelle superstiti iscrizio> Pietro^ che convertì il tempio di


ni e antichità, e se ne scavano nel Marte nella chiesa di s. Giovanni
suo antico Pomerio. Il tribuno Vul- Battista. Non si conoscono i primi
teio persuase mille opitergini a se- vescovi, onde V Ughelli, Italia sacra
guirlo sopra una nave armata a t. X, p. i5i, incomincia la serie
favore di Cesare, e di uccidersi vi- da Epodioi, che nel ^21 assistette
cendevolmente anziché arrendersi alla consagrazione della chiesa di
ai Pompeiani nelle acque di Cur- s. Giacomo di Rivoalto. Marziano
Zola. Tranquilla Opitergio sotto il intervenne al concilio di Grado nel
dominio imperiale, ebbe il collegio 579 sotto il patriarca Elia. S. Flo-
degli augustali, i seviri, i quatuor- riano o Fiorano, che rinunziò al
"viri, ec. Verso il 87 3 venne per vescovato per andar a predicare la
la prima volta manomessa dal fu- fede di Gesù Cristo agi' infedeli ;

rore de*quadi marcomani ed altre e credesi che sia stato martirizzato


nordiche genti, che estesero le loro in Polonia Tanno 620. S. Tiziano
scorrerie fino alla Piave. Fu suc- nobile di Eraclea, economo della
cessivamente distrutta dagli unni chiesa d'Oderzo, il clero e il po-
nel 4512, e quindi rifabbricata sotto polo io acclamò successore; morì
Teodorico re degli ostrogoti. Ro- santamente verso la metà del se-
tari re de' longobardi l'abbruciò colo VII, e la sua festa si celebra
nel 64I) e Grimoaldo la prese nel a' 16 gennaio. Gli successe s. Ma-
667, che pur fece Pietro Can-
ciò gno, clie per essere stata distrutta
diano IV doge di Venezia nel 971. Opitergio dai mentovati re longo-
Da tanti disastri gli opitergini ram- bardi, trasportò la sede in Eraclea,
minghi edificarono Eraclea. In se- poi Ciltà Nuova (P^edi), fabbricata
guito Oderzo divenne proprietà dei dagli opitergini, e vi fissò la sua
•vescovi di Belluno, investiti da Fede- dimora tra la nuova veneta società,
rico I. Il vescovo Everardouel 1 193 donde poi ebbe vita quella fami-
ne dispose a favore della famiglia gerata repubblica e la sede diven-
Camino, dal dominio della quale pas- ne eziandio del primo doge Pao-
sò agli Eccellini, e da loro, dopo kiccio Anafesto, elettosi nel 697
il miserando fine degli stessi, la ra- dopo il governo de' tribuni. Il san-
gione del più forte la fece attacca- to vescovo eresse nella nuova città
ta ai trevigiani; indi per le guerre dei di Venezia otto chiese, e poi il suo
Carraresi e degli Scaligeri col comu- corpo fu traslato nella cliiesa di s.

ne di Treviso, passò in potere ora di Geremia in Venezia, eleggendolo il

quelli, ora di questi, finche nel i335 senato a patrono; il martirologio


i veneziani, scacciando gli uni e gli romano ne fa menzione ai 6 ot-
altri, ne rimasero soli padroni, si- tobre. Il vescovo Benenato sotto-
no air estinzione della loro repub- scrisse la lettera del Papa s. Aga-
blica, di cui ne seguì i destini. tone nel 680. Trevisano occu-
La sede vescovile alcuni la fau- pava la sede d' Oderzo nel 789.
no originata dai tempi apostolici, Dopo di lui non si fa menzione di

suffiaganea di Aquileia, poiché la altri, e la diocesi fu divisa tra i ve-


fede vuoisi predicata in Oderzo dai scovi di Geneda, Treviso e di Foro
,

ODE ODE 263


Giulio, ed i beni tra i due primi cardinale da Innocenzo X, legato
e il patriarca d' Aquileia, reslundo di Fenara e vescovo di Novara
l' insegna della mitra, dell' anello (Fedi), sede che cede al fratello d.
e del bacolo alla principale digni- Giulio. Nel 1676 meritò d'essere
tà della chiesa maggiore di dello elelto Papa, e subito inculcò mo-
santo Precursore. Quando Paolo V derazione a d. Livio Odescalchi uni-
la dichiarò collegiata, il capitolo si co figlio del fratello d. Carlo, e che
compose del decano, di sei cano- non si frammischiasse nel governo,
nici e di quattro mansionari. JNel- cedendogli i suoi beni patrimoniali,
r Ughelli si legge la serie de' de- i quali con quelli che possedeva
cani, da Cristoforo Piegini nobile rendevano annui scudi quarantami-
di Feltre e protonotario apostolico la. Narrammo ancora quanto In-
del i6i5, a Giulio Marcellotto di nocenzo XI contribuì alla famosa
Oderzo, eletto nel iji^. liberazione di Vienna assediata dai
ODESCALCHI, Famiglia. La no- turchi, e quanto somministrarono d.
bilissima famiglia Odescalchi roma- Giulio e d. Livio; che il suo parente
na, oriunda di Como in cui ebbe e conclavista sacerdote d. Marcanto-
origine da un capitano francese, il nio Odescalchi istituì l'ospizio o ospe-
quale, come riferisce il Campana, dale di s. Galla, poi ingrandito e
Delle famiglie illustri d'Italia^ ven- mantenuto dalla famiglia, che ne
ne in Italia con Carlo Magno nel* ha il patronato, concorrendovi il Pon-
J'8oi, quindi fiorì per uomini illu- tefice e l'altro suo parente, che fe-
stri. Sono degni di memoria per la ce elemosiniere guardaroba, e cano-
loro pietà, Bernardo Odescalchi, per nico vaticano, d. Carlo Tommaso
l'industria del quale entrarono i ge- Odescalchi, con d. Livio; che lo stes-
suiti in Como.
Bernardo Odescal- so d. Carlo Tommaso incominciò il

chi gesuita, spedilo da Gregorio XllI celebre ospizio apostolico,e meglio di-
in Polonia e Transilvania, per in- remo parlando di quegli stabilimenti;
segnare le \erilà cattoliche a' prin- che elevò al cardinalato il parente
cipi di quelle nazioni. Pietro Gior- Ciceri, fatto pur vescovo di Como
gio Odescalchi, vescovo prima d'A- comune patria; finalmente come dis-
lessandria, poi di Vigevano, del qua- pose in morte centomila scudi in
le i gesuiti Francesco Baertio e Cor- opere pie, e quanto fu moderato
rado Gianni ngo scrissero molte me- con d. Livio, pel quale solo eresse
morie nel Propylaeo ad Ada ss. in ducato il feudo di Ceri (Vedi),
Mail, per la sua futura canonizza- che il nipote avea acquistato e :

zione. Giulio Maria Odescalchi, u- questo fu il tutto che Innocenzo


ditore della camera, spedito da s. Pio XI operò in favore de' suoi, come
Y a benedire la battaglia di Lepan- rilevò il Guarnacci, Vitae et res
to. Il maggior lustro che ricevette gestae Pontif. 1. 1, in Inn. XI. L'im-
questa cospicua famiglia , lo deve peratore Leopoldo I, grato a quanto
al venerabile e gran Pontefice In- Innocenzo XI avea fatto per la sal-
nocenzo XI (Vedi). A quell'artico- vezza de' suoi dominii, prese sotto
lo narrammo quanto qui accenne- la sua protezione la famiglia Ode-
remo. Benedetto fu il suo nome scalchi, e pochi giorni dopo la di
battesimale , e dopo varie cariche lui morte, a' 29 agosto 1689, spe-
prelatizie, nel i645 venne creato di a d. Livio il diploma di principe
^H ODE ODE
^leirimpero, titolo esteso anco ai di agli aborigeni abitata, e cos'i forsd;
lui discendenti, come riporta il No- da Aleso argivo. Nel 5o6 di
detta
vaes nella Fila d'Innocenzo XI, Roma vi fu dedotta una colonia
mentre altri danno a tal diploma romana marittima, la quale eresse
la data de' 2$ maggio. Nella sede una statua per beneficii ricevuti, ad
vacante, il sacro collegio edificato Antonino Caracalla. Per la traslazio-
dall'estrema riservatezza e modera- ne dell'impero, questa spiaggia sog-
zione esercitata da d. Livio nel pon- giacque alla prima scorreria de' go-
tificato dello zio, lo nominò gene- ti;nondimeno Alsio si sostenne si-
rale della Chie$a. Veggasi Les gè- no alla metà del secolo VI, ma beo
ntalogies hìstoricfjies avec lesfaniil- presto incontrò nuove sciagure dai
les PapaleSy t. II, dans Innqc. XI. longobardi e poi dai saraceni dal
D. Livio comprò ancora il du- canto del mare, e per le loro de-
cato di Bracciano (Vedi) eh* era vastazioni scomparve Pervenuto
.

degli Orsini (Vedi), uno de' super- il luogo in potere de' monaci di
stili feudi dello stalo pontificio, del- s. Sabba, vi edificarono un ca-
le cui acque parlammo a Fontani? strum ed una rocca, ed allora pev
DI Roma, e sotto gli Odescalchi fu la prima volta comparisce col no-
arricchito ci» nuovi fabbricati e ali- me odierno di Palp. Da essi nei
mentata la popolazione, favorendo il primi del secolo XIV l'acquistò pei*

commercio della carta, ^ molto pi^ due porzioni Bertoldo Orsino, e nel
del ferro che vi si lavora : Roncor seguente secolo per le guerre il ca-
freddo marchesato, comune sogget- stello fu diroccato. Nel i52i la par-
to al governo di Sogliano nella dio- te res(at^ ai monaci fu data in en-
cesi e distrettp di Cesena, nella le- fiteusi €^gli Oji'sini, i quali vendero-
gazione di ForPi, ora con piì; di no nel iSyS Palo per 2 5,ooo scu-
2000 abitanti ; l'etimologia provie- di, Guido Ascanio Sfor-
al cardinal
ne da un'altissima torre, che quivi za con patto di redimerlo, come in
esisteva ne'primi tempi, che dice- fatti fecero nel 1662. Gli Orsini
vasi la E,occa fredda per la sua quindi lo ampliarono e restauraro-
altezza; ivi fu assassinato a mensa no, e da es?i nel i GgS l'acquistò d-
il conte di Chiazzolo dallo zio Pan- Livio per 120,000 scindi. In seguito
dolfo Malatesta nel \Zi^'. Montia- gli Odescalchi lo venderono ai Gril-
no, contea, comune soggetto alla lo, e questi nel 1763 ai Loffredo, dai
diocesi e distretto di Cesena, nella quali gli Odescalchi lo ricuperaro-
legazione di Forlì, ora con circa 900 no nel 1780. Questo borgo è lun-
abitanti; ha molti e antichi fabbri- ge da Roma 22 miglia, con b^l
cati cinti di mura con piacevole bosco e castello formato da un forte
borgo; nella chiesa de'minori osser- di costruzione del secolo XV; il

vanti vi è un Crocefisso di antica scul- recinto esterno è difeso da torri qua-


tura in molta venerazione; e Palo drate, essendo bastionato il muro
signoria sul Mediterraneo annessa verso il mare. Dentro questo rq-
a Civitavecchia, soggetta a quella cinto è il palazzo ampio, difeso agli
Relegazione e distretto, diocesi di angoli da quattro torri rotonde, dgi
Porto e s. Ruffina con pochi abi- tempi di Pio II. Dinanzi al castelj-
tanti. Palo vuoisi l'antico Alsio^ cit- liosul mare sono i moli del piccolo
\di fondata dai pelasgi ed insieAie porto interrato, e verso oriente um^
, ,

ODE ODE 265?


piccola darsena. Neil' agro Alsìense dormì la notte, e nel seguente gior-
vi ebbero ville Pompeo e Marco no s'incamminò per Civitavecchia.
Emilio Porcma, e se ne vedono i Da ^questa ritornò a Palo sabba to
ruderi. Tratta di Pqlo il IS'ibby 7 maggio, vi pranzò, e poscia pas;-
j4nnlisì de' dintorni di fioma, t. JJ, sò a Gregorio XVI onorò
Roma.
p. 523; ed il Piazza, Gerarchia car- di sua presenza Palo ed il palazzo
dinalizia p. 75, il quale parlq della pel settembre 1842 di ritorno d^
cbiesa dell?» ss. Annunziata, e che Civitavecchia. Che d. Livio acquistò
f3. Livio nel 1698 vi ricevette coii eziandio la Montalto o c^i Brac-
villa

regia magnificenza Innocenzo XII. ciano in Frascati, che nel i838 la


Dipoi Benedetto XIV a' 26 aprile comprò dagli Qdescalchi la congre-
1747 recandosi a Civitavecchia (Fé- gazione di propaganda, con patto re-
(li), pernottò nel palazzo ducale, dirnendij lo dicemmo nel voi. XXVIIj
ricevuto pel duca Grillo dql vicer p. i56 del Z?/zfprtar/p^ descrivendq
duca Calsqmiglia e dal sergente |a villa.

generale Manfroni, fya gli spari del y imperatore Leopoldo I a di-


forte. Vi ascoltò la messa e pranzò mostrare sua particolare ricono-
la

alla presenza di due cardinali e: scenza al defunto Innocenzo XI e


della camera segreta ; nelle ore po- la sua singolare benevolenza al de-
ineridiaqe visitò la suddetta cbiesq, gno nipote d. Livio , con sovrana
e nella sera vi fqrono illuminazio- munificenza con diploma de' 21 a-
ni e fuochi d'artifizio, con lauta ce- gosto 1697 (altri dicono nel 1694)
na. Nel seguente giovedì il Papa l'investì del ducato del Sirmio ne|-
partì per Civitavecchia , dopo uq l'^Jugheriq meridionale con titolo di
montuoso rinfresco, e fra le salve altezza, come niaggiorasco in favo-
dell' artiglieria. mercoledì 4 Indi re della famiglia Qdescalchi. Indi
piaggio, reduce da tql città. Bene- eon altro diploma imperiale degU
detto XIV giMnse ad ore sedici q 1 1 dicembre 698, Leopoldo I con-
1

palo, salutato dal forte e dalle quat- fermò questa investitura, ed aggiun-
tro galere pontificie che cpsteggia- se al titolo di duca del Sirmio
vano la spiaggia, dirette dal coman- quelli di conte supremo ereditario
dante Bussi. Vi pranzò e poi visitò e di palatino, con altri privilegi.
Ja chiesa dpUa ss. Annunziata , fa- Fra questi evvi il singolarissimo, col
cendo un giro per V antico porto, quale dichiarò principi dell'impero,
JNella sera vi fu vin fresco, fuoco ar- lutti gì' individui della famiglia O-
tifiziale,illuminazione al palazzo e descqlchicompresi i cadetti. Tali
?ulle galere ; e nel dì seguente dopo diplomi furono pubblicati da Giu-
la messa e la colazione , il Papq seppe Avanci d» Fermo: Geografia
proseguì il viaggio per Roma , di- istorica del ducato e provincia del
chiarandp il suo gradimento a^ vice- Sirmio, conferito da Leopoldo I im-
duca. Nel 1762 Clemente XIII re- peratore a d. Livio Odescalchi, Ro-
candosi a Civitavecchia , lunedì 26 ma 1700 per l'Ercole. V. Sirmio,
aprile si fermò in Palo, visitò il ss. ove parleremo della sede vescovile
Sagramento nella chiesa parrocchia- unita a quella di Bosnia (Vedi),
le, accolse un dono di comme^libih La regina Maria Casimira vedova
fla Battisti ministro dell'eredità Gril- di Giovanni III re di Polonia, vo-
lo, e passato al palazzo ducale vi lendo stabilirsi ini Roma, vi giunse
,,

a66 ODE ODE


n'a4 marzo 1699, e fu con mflgiii- peralorc Carlo VI, e la relativa in-
ficenza ricevuta nel palazzo del prin- vestitura per lui e discendenti coi
cipe il. Livio duca di Sirmio e di privilegi concessi
al suo padre adot-
l3raccìano, limpelto alla chiesa di tivo Livio
A* 7 gennaio 17 17
I.

S. Maria in via Lala ed a quella prese per moglie d. Flaminia Bor-


de* ss. XII Apostoli, da lui adorna- ghese, dama celebre per le sue poe-
to con mobili preziosi, e del museo sie, che dal Recanati furono pub-
della regina di Svezia Cristina. Ma- blicate nella Raccolta delle poetes-
ria Casimira verso il 1702 passò ad se italiane t. III. Essendo morta
ohitare alla Trinità de* Monti nel d'anni ventisei, nel parto di due ge-
casino de* Torres da lei comprato melli, a'6 novembre 1718 d. Bal-
colle case contigue, e in quello dei dassarre I prese in seconde nozze
Zuccari dalla medesima abbellito e Maria Maddalena Borghese sorella
imito con un ponte. Per alcune dif- prima, da cui nacque a* 16
tlella

ferenze tra menibri della celebre


i febbraio 1725 d. Livio II: nel 1728
accademia d'Arcadia, una parte si comprò il palazzo degli Orsini a
pose sotto la protezione di d. Livio Pas(piino, vendutogli dalla duches-
amatore delle arti e delle scienze sa di Carbognano in concorrenza ,

il quale die loro ricetto nella sua del principe Santobuono Caracciolo,
\illa fuori di porta del Popolo,, ove ma questi movendogli lite l'ebbe
si recarono a celebrare le accade- per sé, e poi nel 1790 passò ai
mie, in memoria di che nel 17 13 Braschi. Nel 1788 d. Paola Ode-
vi fu collocata onorevole iscrizione scalchi figlia di d. Baldassarre I,

pel mecenate, che il Cancellieri ri- sposò il principe d. Domenico Or-


porta a p. 128 del suo Mercato, sinij che restatone vedovo. Benedet-
Il principe d. Livio I morì senza to XIV nel 1743 creò cardinale.
moglie e prole a* 7 venendo T 8 Nel 174^ d. Baldassarre I com-
settembre 171 3, istituendo suo ere- prò dalla casa Chigi il bellissimo
de universale d. Baldassarre marche- palazzo sum mentovato, sulla piazza
se Erba, figlio di Lucrezia Odescal- de* ss. Apostoli, che tuttora appar-
chi sua sorella maggiore, e di Be- tiene alla nobilissima famigliaOde-
nedetto Erba senatore di Milano scalchi,una signora della quale, d.
famiglia che ivi tuttora fiorisce; con Flaminia, avendo sposato il principe
espressa condizione di assumere l'ar- d. Sigismondo Chigi, fu madre del
ma, il cognome e i titoli degli O- vivente principe, e in morte le fu
descalchi : il corpo di d. Livio fu eretto un magnifico monumento nel-
portato in ss. Apostoli, e dopo so- la Chiesa di s. Maria del Popolo
lenne funerale, vi fu sepolto. Nello (Fedi). Quanto al palazzo, di cui
stesso anno Clemente XI creò car- Maderno, anti-
fece la pianta Carlo
dinale Benedetto Odescalcìd Erba camente appartenne ai Colonna si-
(Vedi). Baldassarre I Erba Odescal- gnori di Gallicano, dai quali Io acqui-
chi a* 3o marzo 17 14 ottenne la stò il cardinal Fabio Chigi, nel pon-
dignità di principe delTimpero per tificato dello zio Alessandro VII, e
lui e per la sua discendenza masco- lo riedificò coi disegni del Bernini,
lina per diritto di primogenitura ; che trovatolo mancante di corrispon-
ed ottenne conferma del
pure la dente facciata, in quella che vi fece
titolo e ducato di Sirmio dairim- cercò d'imitare i palazzi laterali di
ODE ODE 267
Campidoglio. Il cardinale rarnccli\ seiim Odescìialcum, sive thesaurus
di statue e di quadri, che la fami. antiquarum gemmaruni,quae a Chri-
glia Chigi nell'alienarlo trasferì al- stina svecoruni regina collectae in
l'altrosuo palazzo a piazza Colonna , museo Odeschalco asservanlur, Ro-
tranne alcune statue. D. Baldassarre I inae lySi. Ora però tutte queste
Io rese più sontuoso, con ampliarlo rarità sono passate a, far parte di
più del doppio, coll'opera di Nicolò altri musei e gallerie. A d. Baldas-
Salvi e Luigi Vauvitelli seguendo , sarre I successe d. Livio II, signore
il primitivo disegno del Bernino. Se fornito di tutte le belle qualità, cui
ne legge la descrizione, con quanto r imperatrice regina Maria Teresa
di splendido conteneva, nel Venuti, rinnovò l'investitura nel iJ^S, di-
Roma moderna p. 2^4 e seg. La minuendo dal ducato di Sirmio un
facciata di questo stupendo edilìzio che aggiun-
distretto considerabile ,

è ornata di altissimi pilastri, che si se ad un governo adiacente. A* io

alzano per disopra a un basamento aprile 174? sposò a d. Maria *>i

assai elevato, in cui ricorre il pian Vittoria Corsini di spirili elevati,


terreno. Tramezzo ai pilastri apron- morta poi nel 1797 in Firenze, e
si tre ordini di finestre di bella tumulata in Roma nella sepoltura
forma. Il portone ha sopra una gentilizia in ss. Apostoli, nella quale
loggia,ed un vestibolo mette nel d. Baldassarre I avea eretta la ma-
portico che circonda la corte, il gnifica cappella di s. Antonio di
quale ha soli tre lati, poiché la fab- Padova, ornata di pietre fine e di
brica non è compita dalla parte dì otto grandi colonne, quattro di brec-
occidente. Il portico è assai spazioso, cia paonazza e quattro di breccia
con arcate rette da colonne doriche, rossa con strisce di metallo dorato,
avendo per disopra una loggia chiusa oltre i dipinti. Clemente XIII nel
e adorna di pilastri ionici. Sotto al 1759 creò cardinale Antonio Maria
portico sono le statue degl' impe- Erba Odescalchi (Fedi).
ratori Claudio e Massimi no ; nel D. Livio II nel 17^4 cede alla
primo ripiano della scala nobile tro- casa Erba metà delle sue pos-
la

vansi due basi con figure in rilievo, sessioni, morì in Roma a' io luglio
esprimenti due provincie romane, si- i8o5, e fu sepolto nella detta cap-
mili a quelle di Campidoglio, tro- pella di s. Antonio. Gli successe il

vate già presso la dogana a Piazza figlio d. Baldassarre II, che sino dal
di pietra. Negli appartamenti am- 1777 erasi congiunto in matrimo-
miravansi già alcune famose colle- nio con d. Caterina Giustiniani dei
zioni diquadri delle principali scuo- principi di Bassano. Ornato delle
le, molte antiche sculture, superbe più belle virtù, coltivò le lettere e
tappezzerie fatte sui cartoni di Raf- la poesia, fu protettore degli artisti
faello, di Giulio Piomano e di Ru- e de' letterati, esempio di paterna
bens, ed anco il ricco medagliere sollecitudine, e die alle stampe di-

antico e moderno della nominata verse sue opere, tra le quali : Me'
regina di Svezia, famoso soprattutto morie istorico- critiche deW acca*
per la raccolta de* medaglioni anti- dcniia de Linceif e del principe Fe-
chi e gemme; raccolta che pubbli- derico Cesi duca d'Acquasparta,
cò Nicola Galeotti con rami incisi fondatore e principe della medesi'
dal BartoU e note del Bussi: Mu- ma^ Roma 1806. Morì compianto
a68 ODE ODE
fi*3o agosto 1810, e ne fece l'elo- remo / frammenti de sei libri deh
:

gio il cognato cardi nai Giacomo la Repubblica di Cicerone i>olgariZf


Giustiniani f die si legge nel t. 72 zali ; Istoria del ritrovamento del
del Giornale arcadico: da ultimo ne le spoglie mortali di Raffaello San
pubblicò neW/Jlhuni n." 12 del i838, zioj Elogio del cardinal Zurla j
Vina bella biqgra(]a il cl^ cay. F. Elogio del principe d. FrancescQ
Fabi Montani, col ritratto. Del di Borghese Aldobrandini j Elogio del-
lui fii^tello Antonio Mariq Odescal- la principessa Guendalina Borghe-
chi vescovo di Jesi, parlai nel voi. se ; Descrizione de^ nuovi lavori ese-
XLIj p. 187 del Dizionario ed al- guiti nella diaconia de* ss. Vito e
trove, poiché servì con moltissimo Modesto; Elogio del p. Petrucci
^e\o Pio VI quando era nunzio di gesuita; Orazione per la distribu-
Firenze, e quanc^o il Papa fu portato zione de'premi Balestra; Elogio
prigione in Toscana gli fece da ,
di monsignor Nicolai. 7." D. Ce-
segretario di stato. Pio VII lo vole- qilia maritata al marchese Lon-
va creare cardinale, ma egli aven- ghi. 8.° D. Flaminia rparitata al

do perduto la pingue abbazia di marchese Capranic^. 9.° D. Vitto-


X^ombardia, toltagli dallq repubbli- Via maritata al corate Connestabi-
ca Cisalpina, per non aggravare la li dellq Staffq, Il principe d. In-
casa pregò U Papa a dilazionare, e nocenzo duca del SiirmiQ, grande
perseguitato dai nemici della roma- di Spagna di primj^ classe, consi-
na chiesa, fu deportato in
Milano, gliere gran n^ag-
dell'imperatore,
ov*è sepolto nella metropolitana trg^ giordomo della regima d' Ungheria,
} canonici. \\ principe d- Baldassar- gran croce de'ss. Maurizio e Lazza-
re li lasciò i seguenti figli, i." D,. ro, mori ia Meidling d^iZ setten^-
Innocenzo, che gli successe nelle si- bre i833 il suo elogio e la de-
:

gnorie. D. Maddalena n^aritala


2.° scrizione deTunerali celebrati in ss.
ai principe Bpncon\pagno-Ludovisi. Apostoli di Roma, qv'era nato, sì
3.° D. Maria Tevesa maritata al leggono nel n. 8,i del Diario di
marchese Theodoli. 4° ^' Carlo, Roma e nel suppleniento. del n.**

Odescalcid (^P^edi), creato cardinale 87. Dall^ sua prima consorte d. An-
da Pio yil, che con universale am- na Luisa Barbe contessa Keglevics.
mirazione rinunziò poi la porpora. Buzin, gli nacquero: j." d- Livio
5." Principe d. Girolamo, fatto da ni Ladislao; 2.° d. Augusto; 3.**

Gregorio ^VI presidente del rione d. Cecilia; 4-" J- Paolina; 5.'^ d.


Monti. 6.° Principe d. Pietro, fat- Vittoria. Dx^lla moglie d.
seconda
to da Gregovio XVI vice-presic|en- Jinrichetta contessa de Zichy Fer-
Xe cjella comuiissione de'lavori pub- raris, Vittorio Innocenzo. Il prin-
t)lici di beneficenza, gran- croce del- cipe d. Livio IH Ladislao che gli

Y ordine Gregorio Magno, e


di s. sviccesse nelle signorie, fu decorato
presidente de'rioni Trevi e Pigna: da Gregorio XVI della grancroce
dal 1819 presiede al Giornale ar- 4i s. Grregorio Magno, ed è duca
cadico, al modo lodato nel voi. XX, ^el Sirmioj del feudo di Bracciano
p. 9 del Dizionario ; fu presiden- (ricomprato nel maggio 1847, rient
te dell'accademia di archeologia; ed trandone in possesso nell' ottobre),
ammirato per dottrina, die alla lu- di Ceri (benché alienato senza patn
99 vari opere, fra le quah nomine- io redimendi)^ signor^ eli Palo^ m£^v%
ODE ODE i&ij

(illese di Roncofreddo, conte di Mon- nache salesiane, con assegnar loro


tiano, gratide di Spagna di pri- il monastero di s. Sofia, ed chie- i

ma classe,ciamberlano dell'im-
e rici regolari della Madre di Dio,
peratore d'Austria. Risiede in Vien- con gran vantaggio delle auime ei
na e in Roma, e nel 1841 si ma- avanzamento negli sludi^ ed a que-
ritò alla principessa d. Sofia Cate- sti die la chiesa di s. Pietro nel
rina Rosa contessa Branicka di Rus- campo di Lodi. Non vi fu condi-
sia, che nel i844 lo fece padre di zione di persone che sfuggisse agli
d. Baldassarre III Ladislao, e nel occhi perspicaci della sua carità, e
1846 di d. Stanislao. fece in modo che i poverelli fosse-
ODESCALCHI Benedetto, Car- ro istruiti ne'divini precetti e nei
dinale. V. Innocenzo XI Papa. misteri della fede. Rivolse la sua
ODESCALCHI ERBA Benedet- cura pastorale ai servi, agli amma-
to, Cardinale. Benedetto Odescal- lati negli ospedali, ai fornari e fino
chi della nobile famiglia Erba mi- ai birri, che faceva radunare in un
lanese, pronipote per canto di fem- determinato giorno della settimana
mina del ven. Innocenzo XI, intro- in una chiesa a tal uopo destinata^
dotto appena nella prelatura^ ven- dove dava loro agio di ascoltare la
ne destinato da Clemente XI alla divina parola. Dopo essersi trovato
vice-legazione di Ferrara e di Bo- presente ai conclavi d'Innocenzo Xlllj
logna, da cui fece passaggio alla di Benedetto XIII Clemente e di
nunziatura di Polonia, dove diede XI Ij e di da
essere stato assente
illustri riprove di sua liberalità e quello di Benedetto XIV, morì in
religione, col contribuire generosa- Milano nel 1740 d'anni 71, e ri-
mente una somma considerabile di mase sepolto nella chiesa di s. Gio-
denaro per supplire ai bisogni del- vanni in Conca, innanzi l'altare mag-
la guerra contro il turco ; dal cui giore, con breve iscrizione. I mise-
preclaro esempio stimolali gli altri, rabili, le vedove, i pupilli, e quan-
contribuirono coi loro aiuti a te- ti furono o poveri o luoghi pii in
ner lontano da quelle provincie il Milano, ebbero nel cardinale un
comune nemico. Vacata frattanto amorosissimo padre, essendo la viriti
la chiesa di Milano per morte del predominante in lui la misericordia
cardinale Archinto, gli fu conferita verso i poverelli, calcolandosi che
nel 17 12 da Clemente XI, che po- distribuisse loro un milione e cen-
co dopo a'3o gennaio 1718 lo creò tomila lire imperiali in elemosina,
cardinale prete del titolo de'ss. XII senza le altre che s' ignorano. Lo
Apostoli, e lo ascrisse alle congre- zelo parimenti di cui ardeva per
gazioni de' vescovi e regolari, del la disciplina del clero fu mirabile,
buon governo, propaganda ed
di non perdonando ne a spese né a
altre. Generoso in sommo grado fatiche per formarsi operai e mini-
coi poveri e colle chiese, ne arric- stri del santuario. Ne descri^sse Iti

chì alcune di preziose suppellettili^ gesta il Sassi, nella serie degli ar-
altre ne ad altre accrebbe
risarcì, civescovi di Milano.
le rendite, due ne fondò, una
e ODESCALCHI ERBA Antonio
assai magnifica delta s. Maria Ful- Maria, Cardinale. Antonio Maria
corina, e l'altra nel castello di Cli- Erba Odescalchi, nacque da nobi-
tato. Introdusse in Milano le mo- lissima famiglia in Milano a' 1 2 geii-
270 ODE ODE
naio 1712, e fu educato nella pie- onori, e morì in Roma d'anni ^i
tà e nelle scienze, nelle quali Hi- non compiti, a'28 marzo 1762. I
cendo profillo, dichiarò fallo adul- funerali fmono celebrnli nella sua
to di voler abbracciare lo stalo ec- chiesa titolare, indi sepolto nella sua
clesiastico e di servire alla santa parrocchiale de' ss. Apostoli, nel-
Sede. Recatosi in Roma, fu ammes' la tomba gentilizia de' suoi illustri

so nel collegio de'protonotari apo- parenti. Il Ponzetti, Elencus vìca-


stolici partecipanti e ne divenne il rionun 55, lo chiama principe
p.
decano. Benedetto XIV lo fece se- magnanimo, probo, modesto, uma-
gretario della congregazione delle no, celebre per la sua liberalità
indulgenze e sacre reliquie. Clemen- verso i poveri, e per altre qualità
te XUI promosse a
nel 1758 lo lodatissimo.
suo maestro di camera, e nel con- ODESCALCHl Cario, Cardina-
cistoro de* 24 settembre 17^9 lo le. Carlo Odescalchi nacque in Ro-
creò cardinale dell'ordine de'preti, ma a'5 marzo 1786 da d. Baldas-
e poi per titolo gli conferì la chie- sarre duca del Sirmio e dalla prin-
sa di s. Marcello, e lo annoverò cipessa Caterina Giustiniani. Fin da
alle congregazioni del s. offizio^ del giovinetto fu la gioia de'suoi illu-

concilio, dell'esame de'vescovi, del- stri parenti, e dello zio poi cardi-
la disciplina regolare, delle indul- nal Giustiniani, sì pel profitto che
genze e sacre reliquie. Per morte faceva negli studi, come per la sua
del cardinal Guadagni, lo stesso Cle- indole soavissima. Fu sempre incli-
mente XIII a'28 settembre fjSg nato a servire la Chiesa, massime
lo fece vicario di Roma, a tale ef- alla predicazione, alla missione ed
fetto lo consacrò arcivescovo in par* agli esercizi spirituali, e siccome
tìhiia di Nicea, a Castel Gandolfo, predicava con vivo fervore ed un-
a' 1 4 ottobre, nella chiesa principa- zione, concorreva ad ascoltarlo im-
le, ed eVjbe in dono dal Papa una mensa moltitudine, e la sola sua pre-
pianeta assai ricca di lama d'argen- senza sempre mosse a divozione,
to ricamata d' oro, lenendolo poi essendo bello e soave nella perso-
seco a mensa cogli altri cardinali ; na Pio VII lo fece prelato do-
.

quindi gli conferì la prefettura del- mestico, a'24 novembre 181 5 udi-
la residenza de'vescovi e le seguen- tore di rota, e come dissi nel voi. IX,
ti proteltorie. Accademia teologica, p. 3 1 3, lo inviò ablegato apostolico
benefratelli, scolopi, eremiti a por- a Vienna, a portare la berretta, il

ta Angelica, seminario romano, col- cappello e le altre insegne cardina-


legio nazareno, a rcicon fraterni la del- lizie al fratello dell'imperatore, car-
la dottrina cristiana, monastero del- dinal Rodolfo d'Austria nel 18 19;
le Scalette; conservatorii di s. Pa- indi Io dichiarò uditore santissimo, e
squale, dell'Assunta, mendicanti, s. canonico di s. Pietro nel 1820, e nel
Maria del R.efugio a s. Onofrio; ar- 1823 lo fece con biglietto avvisare
ciconfraternile delle Stimmate, di s. perchè si preparasse pel cardinalato.
Lorenzo in Lucina, del Cuore ss. Siccome egli avea una gran vocazio-
di Gesìi, del ss. Sagramento in s. ne di entrare nella benemerita com-
Nicola in Arcione, di Gesìi e Ma- pagnia di Gesù, ne consultava spes-
ria, e dell'università de'cappellnri. so il ven. Strambi, il quale lo assi-
Ma fatalmente poco godè di tanti curava sempre che si sarebbe fatto
ODE ODE 271
gesuita. Quando ricevette tal bi- e Civitavecchia, onde sollevarne lo
glietto ne restò perciò sorpreso, e spirito che vedeva concentralo. Pri-
stette titubante di accettare, perchè mieramente Gregorio XVI nel i83'2
teneva le parole di quel servo di lo dichiarò arciprete della basilica
Dio per profetiche e quale oraco- Liberiana, indi nell'aprile i833 lo
lo. Subito n'ebbe
lo interpellò, e preconizzò vescovo suburbicario di
in risposta, che accettasse pure la Sabina, e lo elevò alla cospicua
dignità, che questa non gli avrebbe dignità di vice-cancelliere di s.

impedito di essere a suo tempo ge- Chiesa, la quale rinunziò colla pre-
suita e tale morire. Chinò il capo fettura de' vescovi e regolari nel
per obbedienza, non senza violenza seguente anno ,
quando il Papa
del suo animo, nel quale la religiosa lo elesse vicario di Roma. Succes-
Tocazione avea messo profonde ra- sivamente divenne presidente del-
dici sino dal i8i4, in cui avea ot- la visita apostolica prefetto del-
,

tenuto dalla compagnia lettera di la residenza de' vescovi, visitatore


accettazione per entrare in novizia- apostolico delle confraternite della
to, ciò che venuto in cognizione ad ss. Annunziata e di s. Piocco, dei
una sua stretta parente (dicesi la pii stabilimenti de* catecumeni e
sorella d. Vittoria che svisceratamen- della chiesa degli illirici; membro
te lo amava adoprò coi
), tanto si delle congregazioni del s. offizio,
prelati, cardinali e col Papa, che vescovi e regolari, disciplina, riti,

ne frastornò il pio divisamenlo. A- indulgenze e sacre reliquie, esame


dunque nel concistoro de' io mar- de'vescovi in teologia e in canoni,
zo 1828 lo creò cardinale dell'or- acque, economica, affari ecclesiastici
dine de'preti, assegnandogli per ti- straordinari e degli studi. Quasi lut-
tolo la chiesa de'ss. XII Apostoli, ti bramandolo per protcttorCj lo
non che arcivescovo di Ferrara, fu de' scolopi e collegio nazareno,
dondolo richiamò Leone XII, aman- de'carmelilani, serviti, minimi, gi-
do di averlo in Roma, nel luglio rolamini del b. Pietro da Pisa ;

1826, e nel 1827 lo nominò pre- delle chiese de'ss. Ambrogio e Car-
fetto della congregazione de' vesco- lo de* lombardi, e di s. Bartolomeo
vi e regolari. Intanto per gl'il- de'bergamaschi ; delle arciconfrater-
libati suoi costumi,sua per la nite del ss. Nome di Maria, della
edificante pietà, singolare carità, on- dottrina cristiana, del ss. Crocefis-
de talvolta per mancanza di dena- so, degli agonizzanti presso s. Isidoro,
ro die per limosina le proprie ve- e di s. Girolamo della Carità; delle
sti, fatto tutto a tutti, a ninno confraternite di Campo Santo, de'coc-
ricusando il suo patrocinio, diven- chieri, de' bresciani, de'cuochi, e di
ne uno de* principali ornamenti del altre dieci dello stato pontificio; del
sacro collegio, che con reputazione seminario di Visso, delle congre-
ne valutò i consigli ne' conclavi per gazioni di s. Cecilia e di s. Ivo, e
le elezioni diLeone Xll, Pio Vili del collegio de' barbieri ; de* mona-
e Gregorio XVI. Ad ognuno di es- steri di s. Giacomo, delle carme-
si fu assai caro, e massimamente litane di Fano, della s. Famiglia di
all'ultimo che lo amò con tenerez- Sezze, di s. Caterina di Monte Leo-
za, e spesso lo volle compagno nel- ne, dì s. Margherita di Narni, e
le villeggialuFe dì Castel Gandolfo de'cinque farnesiani; de'conservatorii
^7^ ODE ODE
della Provvidenza, del RcFugio, del- che il santo Padre al solo Icggei'-
le Scalette, del p. Bussi, e di s. lo, e più nel ponderarlo fUor di
Maria Lametana, e delle orfatie di ogni dubbio e sospensione, si con-
Terni; delle città di Segni, Mon- fermò di assolutamente aderire al-
tefiascone, Sassofeirato, Ischia, Je- l'inchiesta, pei- non aggravare sua
si, e delle terre di Ceri e di Cai» coscienza, essendo Ormai manifestò
vi, e dèlie orsoline di tal luogo. il volere del cielo. Frattanto fatto
Tante preminenze di onori non ba- consapevole il cardinale del buon
starono a fargli lafFreddafe la sua esito della Supplica, pieno d* inde-
vocazione religiosa, che sostenne inve- scrivibile giubilo ritornò in Roma,
ce continui interni contrasti, quali più che per condurre a felice tèrmine
l'univano di alFetto alla ben ama- negozio sì delicato dovè dissimula-
ta compagnia. Nel iSSy non po- re. Con scrupolosa segretézza fu-
tendo ulteriormente sostetìere là rono plepai'ati i necessari atti per
fiera lotta, apri il suo cuore al la regolare accettazione di sua ri-

Pontefice Gregorio XVF, supplican- nunzia al cardinalato ed a tutte


dolo accettar la rinunzia di sue le dignità. Il cardinale per torsi
dignità e concedergli etìtrat'e in da ogni imbarazzo, nomitiato il
queir che sospirava da ven-
istituto suo procui'atore per rappresentarlo
titre antìi. permise per di
Iddio in concistoro, si umiliò pieno di
lui maggior merito, e per speri- i'iconoScenza al Papa, e fra le la-
mento d' invitta eroica costanza, grime ricevuta la sua apostolica
che non fosse esaudito. Il Papa die benedizione, ai 20 di novembre
a esaminare le di lui istanze a nascostamente parti da Roma, è
quattro cardinali, e la risposta fu per Firenze giunse in Modena a'i
che il bene pubblico prevalesse al dicembre nel collegio di s. Barto-
bene privato, e però non potersi lomeo de'gesuiti, per attendere la
permettere la rinunzia agi* impot'- notizia officiale del concistoro dei
tantissimi servigi che prestava alla 3o novembre, nel quale fu accet-
Chiesa universale, è che si rasse- tata Gregorio XVI con spleri-
da
gnasse al volere di Dio col sacri- dido la Sua rinunzia, con
elogio
fizio di sue brame. Tuttavolta il car- quelle formalità che riporteremo a
dinale non si quietò e più forti pro- Porpora cardinalizia, parlando di
vò le angustie di spirito, quando nel- quelli che la rinunziarono. In Ro-
r ottobre 1 838, dopo lunghe ora- ma tutti restarono sbalorditi del
doni e consulti de'màestri di spi- grande atto, e commossi di tenera
rito, si convinse della verità della venerazione pei* tanto sublime e-
divina chiaimata, mentre venne con- roismo, che ben presto la fama
sigliaito a passare qualche giornof sparse tra lo stupore per tutto il

a Perugia presso d. Vittoria sua mondo, propagandosi ovunque il


Sorella ivi maritata. Allora fu che buon odore delle eminenti virtù
prese la risoluzione di scrivere uni del servo di Dio; ed il Pontefice
Iimgo foglio al Pontefice, in cui con provvide benignamente alla sussi-
tal convincimento di fatti e dì stenza della sua domestica famiglia
argomenti si espresse, mostrando con pensioni sì agli ecclesiastici che
ad evidenza come il Signore lo a' laici, essendo stato benefico an-
doleva nella compagnia di Gesù, co con quella di parentela, caaSé
,

ODE ODE 273


ho detto a Odescalchi Famiglia. mulo delle religiose sensazioni che
Giunta la sospiratissima lettera provai, e per la pena che a ca-
pontifìcia in forma di breve del- gione delia natura di questo mio
l'accolta rinunzia, Carlo Odescalchi Dizionario sono obbligato al più
in leggerla ne provò un' allegrez- stretto laconismo. La notte seguen-
za, una commozione, una ricono- te alla professione, il p. Odescalchi
scenza verso il Papa, che si può im- dormi cinque ore di seguito, e dis-
maginare, non abbastanza esprime- se che da moltissimi anni non avea
re, esclamando Dimpistiy Domine,
: mai fatto un sonno cosi tranquillo
rincula mea: ubi sacriflcabo ho- e cosi lungo. Fece la professione
stinm laudis. Depose in un subito solenne il giorno 2 febbraio 1840,
lietamente le insegne episcopali e fuori del costume della compagnia,
cardinalizie, e compari innanzi ai ove come dissia Gesuiti si fa do-
gesuiti in atto di semplice sacerdote, po i dieci o dodici anni di religio-
traendo da tutti lagrime d'una ne. Quanto dovrei dire sulla di lui
non mai provata tenerezza. Prima vita esemplare e sue opere di mi-
di spogliarsi degli abiti cardinalizi, nistero religioso, esercitate con sin-
daivdo l'ultima vescovile benedizio- goiar zelo nella compagnia di Gesù ;

ne ai suoi nuovi fratelli, con san della grande stima in cui fu appres-
Luigi Gonzaga ripetè più volte: E so tutti; della umiltà e dispregio di
che farà la compagnia di me ? se medesimo ; di sua mortificazio-
Anelando il punto di vedersi una ne continua e mansuetudine; della
volta vestito dell'abito religioso, perfetta osservanza de* tre voti re-
ben presto si rimise in viaggio ac- ligiosi, come modello e regola d'in-
compagnato dal p. rettore ai 5 di- terissima perfezione; del suo amor
cembre, e sul farsi notte del 6, a verso Dio e dell'affetto e divozio-
tutti inaspettato, entrò nella casa ne alla Beata Vergine ; ma vi sup-
di probazione Verona, benché di pliscano i molti libri che tuttociò
il suo ingresso nella compagnia riferiscono, e in fine citerò quel-
devesi contare dal 3o novembre. li che posseggo. Solo dirò, che il
Entrato nel noviziato agli 8, festa meraviglioso complesso di sue vir-
dell'Immacolata Concezione di cui tù in grado eminente e sopra tut-
sempre avea promosso il culto, il to la sua umiltà formò la conso-
p. Odescalchi vestì il tanto deside- lazione de'gesuiti. Novizio ancora
rato abito della compagnia, e di- di pochi mesi già sembrava un re-
stribuì la comunione a tutti i suoi ligioso veterano accomodatosi in
confratelli novizi : in quel giorno tutto e per tutto alle regole non
scrisse a Roma: Io sono felicissi- solo, ma alle consuetudini più mi-
mo, gaudio che oggi prova
e il nute, provando dispiacere grandis-
il mio spirito non può descriversi. simo d' ogni più menoma distinzio-
Ammiratore per molti anni da vi- ne che gli si facesse. Offrivasi poi
cino delle angeliche sue qualità a tutto ben volentieri, e solca dire
nel scrivere questo breve cenno che il Sacrifizio della volontà gli
biografico, più volte lagrimai di era la cosa più cara. Quanto alle
tenera edificazione e spesso dovetti opere esercitate nella compagnia,
fermarmi per riprendere il respiro non furono troppe, sì pel riguardo
che mi mancava, per il dolce cu- che doveasi alla sua delicéita com-
VOL. XLVIII. 18
274 ODE ODE
plessione, che pel brevissimo tem- sopravvenne il peggioramento da
po che visse Ira i gesuiti. Infinite cui più non si riebbe. Comparve
furono le richieste da ogni par- della gonfiezza alle gambe, comu-
te del p. Odescalchi per dare eser- nicatasi alla mano destra e labbro
cizi al popolo, ai cittadini , alla superiore; crebbe la tosse e l'af-
nobiltà, al clero segnalaniente; e il fanno, si diminuirono l' appetito e
doverlo negare moltissimi disgu- le forze. Più medici chiamati a
stò, benché personaggi ragguarde- consulta, definirono la malattia per
voli e della compagnia benemeren- ingorgo o inzuppamento al polmo-
ti. Le città a cui non si potè dai ne, e ne dierono quasi impossibile
superiori far a meno di concederlo la guarigione. A'i3 agosto gli fu
per qualche muta d'esercizi, sempre amministrato il ss. Viatico, che ri-

incompagnia di altri, furono Imola, cevè nuovamente nella festa del-


Ravenna, Modena, Piacenza, Geno* l' Assunta, nel qual giorno gli fu
va e Verona. In questa città si a- pure amministrata l'estrema unzio-
doperò anche in privalo, assistendo ne. Prima di ricevere la s. Euca-
più vescovi e più persone distinte ristia, volle domandar perdono al-

del clero di quella e d'altre cir- la comunità di tutti i mali esem-

convicine città, che successivamente pi o della poca edificazione data ,


sì posero in esercizi sotto la sua segnatamente nella troppa cura del
direzione. L' avea egualmente ri- suo corpo, e appresso ringraziò tut-
chiesto il zelante vescovo di Faen- ti delle tante cure ed attenzioni
za, pel beneficio degli esercizi spi- a lui usate. Al gran ciamberlano
rituali, ma
ne impedì V esecuzione di Francesco IV duca di Modena,
stabilita, l* infermità che andiamo il quale assai l' amava ( chiaman-
a raccontare. Il vescovo di Ragu- dolo uomo singolare, vero miracolo
sa, passando per Verona, il volle di virtù del secolo nostro, e san-
più volte vedere, ed avere con lui to), pregò do-
allorché lo visitò il

lunghi ragionamenti, e talmente ne mandar perdono a quell' ottimo


restò ammirato, che con tutta serie- principe di tutti i mali esempi o
tà disse al p. rettore : la compa- poca edificazione da lui data nei
gnia si prepari a far le spese del- suoi dominii. E non potendo dis-
la Nella primavera
beatificazione. simulare la gran pace di sua co-
del 1841 die indizio di deteriora- scienza, si sforzava di coprirla di-
mento sua salute, e sui primi di
la cendo, che per non disturbarlo in
luglio trovandosi in visita a Vero- quegli estremi il Signore gli usa-
na, al p. provinciale dichiararono va la misericordia di nascondergli
i medici la necessità di fargU spe- e non lasciargli più venire in men-
rimentare Modena, come
il cielo di te i suoi peccati. Finalmente ve-
più confacente al suo.temperamen- nuto il giorno 17 agosto i84i ,
to. Quindi senza indugio fu accom- chiamato il p. rettore che stava
pagnato a Modena, ove giunse ai vicino al suo letto, disse oggi è :

6 dello stesso mese, e incomincian- il giorno della consumazione del


do subito a migliorare in salute, mio olocausto. Appresso continuò
diede grandi speranze di guarigio- ora ad accompagnare con gran se-
ne fino all'avvicinarsi della festa renità i buoni sentimenti e le pie
del santo fondatore. Allora fu che ispirazioni dhe gU venivano sugge-
ODE ODE 275
lite, om a tener gli occhi sul Cro- suonassero a morto. Il concorso
cefisso, e col molto delle labbra cla- del popolo a tali funerali fu im-
va a conoscere di pregare. Sugge- menso, come ne' tanti luoghi in
ritogli rinnovare i voti, lo fece su- cui pur si vollero celebrare con o-
bito con gran sentimento e con i- razioni funebri bellissime. Fu se-
speciale soddisfazione. In ultimo polto in cassa di piombo con tubo
appressatogli il Crocefisso, ne dan- simile, contenente necrologica iscri-

do egli più i segni di prima, 'gli zione, guarentita da altre due cas-
fu domandalo se conosceva chi a- se di legno, dopo essere stati estratti
vesse sotlo gli occhi ; e sorridendo i percordi del cadavere, e fu così
e con serenità di volto rispose qua- posto nella sepoltura comune dei
si maraviglialo: oh questo sì lo co- gesuiti. Celebrato da tutti per san-
nosco ! E furono queste le ultime to, il popolo anziosamente toccò il

sue parole, confortato nel punto suo corpo con divozionali, per con-
estremo dalla visione di s. Luigi servarli quali reliquie ; le unghie,
e della Madonna, come piamente i capelli, le quanto eragli
vesti e
credesi. Morì in odore di santità appartenuto, divennero ovunque og-
e. soavemente alle ore io e mezza getti di viva divozione. Il conte
della mattina, come erasi predetto, Boschelti ottenne di poterlo far
di soli anni 56 e mesi cinque, di ritrattare e cavare dal suo angeli-
cardinalato anni quindici e mesi co volto la maschera. Nel 1841
nove meno dieci giorni, e quasi stesso in Roma si pubblicò questo
Irentatre mesi di religione. Cosi il p. opuscolo : Alla memoria immorta-
Odescalchi rese la sua anima bene- le dell'esimio p. Carlo Odescalchi
delta a Gesù, per cui amore posposti principe romano^ gesuita^ già car-
tutti gli onori, gli agi e le grandez- dinale della S. /?. C, terzine di G*

ze transitorie della terra, aveva scel- Marocco, con una interessante no-
to di vivere e moriva suo poverel- tizia storica del medesimo scritta
lo esemplare. Gli fu trovato il pol- nello stesso agosto da un gesuita.
mone destro quasi consumato e nel- In Faenza si stampò Elogio fu- :

la vescica della bile 5g calcoli. Il nebre del p. Carlo de' prìncipi O-


giorno dopo la morte gli furono descalchi della compagnia di Gesii,
celebrate dai suoi confratelli le con- già cardinale della S. R. C, scrit-
suete esequie, e nel dì seguente mon- to e appresso recitato da monsi-
signor vescovo di Modena, che per gnor Gio. Benedetto de' conti Fo-
le mani del defunto avea ricevuto llcaldi vescovo Faenza^ nella
di
r episcopale consecrazione in Roma, chiesa di s. Maria dell' Angelo dei
gli volle celebrare presente cadavere pp. gesuiti all'occasione del so-
il pontificale, assistilo dai canonici lenne funerale j ricorrendo il dìi o

della cattedrale e dai padri del col- novembre i84i- In Roma nel i843
legio, innalzando maestoso catafalco, coi tipi del Salviucci si die alla
ponendogli gli abiti pontificali, la luce ; Memorie edificanti della vita
mitra in vece della berretta, la cro- religiosa del servo di Dio p^ Car-
ce pettorale ec, ed ai lati le armi lo Odescalchi della compagnia di
gentilizie sormontale dal cappello Gesìi, raccolte da un padre della
cardinalizio, ordinando che in pari stessa compagnia. L'illustre com-
tempo tutte le campane della città pilatore, avendo praticato 25 mesi
,

l'jS ODE ODE


contìnui col servo di Dio, alla di- scuola militare
istituita nel 1824
mestica, dal suo primo ingi'csso in dall'imperator Alessandro I; le scuo-
noviziato, scrisse per ordine de* su- le di navigazione
e di commercio,
periori r aureo libro, che verannen- oltre molte elementari, ed un mu-
mente edifica e commove l' animo seo eretto nel i8o5 per le antichi-
e fu ristampato in Benevento. tà della Russia meridionale ; un
ODESSA o ODESSUS. Città comitato di sanità, e la banca di
vescovile e porto della Russia eu- socrcorso sul piede di quella di Mo-
ropea, a 1 4o leghe da Costantino- sca. L'industria vi conta moltissi-
poli e 33o da Pietroburgo, sul mar mi stabilimenti, ed il commercio,
Nero, fra le imboccature del Dnie- dopo che nel 180 3 il duca di Ri-
per e del Dniesler. Costrutta in chelieu fu nominato governatore
anfiteatro e cinta di belle pianu- generale, prese un'importanza stra-
re, è di forma oblunga, e fabbri- ordinaria, e le sue relazioni si esten-
cata sopra un terreno inclinato, a dono alle più rimote distanze, rice-
basso del quale evvi il porto, che vendo da tutti punti prodotti ter-
i

formato da due gran moli è como- ritoriali o manifatturieri, che tras-


do e sicuro, potendo ricevere 3oo mette alla Russia, Germania e al-
navigli : ad una delle estremità ev- tre contrade un terzo del com-
:

vi la citladellaj e dall'altra il ma- mercio si fa dagli inglesi, e quasi


gnifico lazzaretto, e fra la città e la metà dai russi. Il clima è dolce
il porto si trova una linea dì ca- e pura l'aria, ma la peste più vol-
serme, col faro sopra una punta. te vi s'introdusse. Il soggiorno di
La rada è vastissima e l'ancorag- Odessa è talmente delizioso, che
gio sicuro, perchè vi si sta alla difesa molti ricchi polacchi vi passano
di tutti i venti, tranne quello di l'estate. La vicina campagna è ben
sud-est. Odessa è ben fortificata, coltivata e somministra in abbon-
ha strade larghe, case fabbricate danza erbaggi eccellenti , frutti e
in pietra, e piazze grandi con via- buone uve. Le antichità scoperte
li alborati. La chiesa principale è sul terreno che occupa Odessa, di-
di stile nobile con bella cupola; le mostrano che occupi il silo ove fu
altre sono eleganti. Tra i pubblici una colonia greca, che vi avea il

edifici si distinguono l'ammiraglia- porto chiamato dagli antichi Istria-


to, r ospedale civile, la dogana, la noruni porUis. Strabone pose Odes-
borsa, il teatro : sulla spianata che 80, OdessuSf vicino al Mar Nero,
domina il porto avvi il monumen- di qua all'imboccatura del Danu-
to eretto al duca di Richelieu. Vi bio; altri dicono che si chiamò an-
è pure una sinagoga, l'ospedale mi- che Bares e che forse corrisponde
litare, r ospizio d' orfani, il bazar, al luogo chiamato Lemano. Òdesso
il giardino pubblico, numerosi e va- fu città vescovile della Mesia se-
sti magazzini di commercio, e gran conda, neir esarcato di Dacia, sotto
bacini d'acqua per la quale fu co- la metropoli di Marcianopoli, eretta
strutto. un acquedotto. Gli stabilimen- nel V secolo, detta Tiberiopoli o Var-
ti d'istruzione e di pubblica utili- na da Commanville; ma Baudrand
tà sono: il liceo Richelieu fondato avverte, che Varna e Lemano so-
nel 1818 e considerato come una no luoghi diversi da Odesso, di cui
delle migliori scuole d'Europa ; la furono vescovi: Amplia mentovato
ODE ODI 277
daPaolo nell'epistola ai romani,
s. sa acquistò una grande importanza,
che dicesi ordinato vescovo di Odes- che prodigiosamente si accrebbe per
sa da s. Andrea; Ditta sottoscrisse le cure in vero paterne del duca
la lettera all'imperatore Leone; Gio- di Richelieu, al quale era stato af-
vanni firmò la relazione del conci- fidato il suo governo, e nel 1817
lio di Costantinopoli, contro Severo fu dichiarata porto franco. A Mo-
e altri eretici ; Leone si trovò al HIL0V7 dicemmo che Pio VII vole-
VII generale; Basilio a quello di va erigervi un vescovato di rito
Fozio; Metrofane nel 1612 sotto- latino. apparteneva alla
Il luogo
scrisse la risposta che diede ai cal- Bessarabia, provincia turca che nel
vinisti Dionigi patriarca di Costan- 181 2 pel trattato di Bukarest fu
tinopoli : così il p. Le Quien, Oriens riunita alla Russia, i cui abitanti,
christ. t. I, p. 1224. Altri geogra- di religione maggior
greca nella
fi chiamano Odessus, città situata parte, dipendono dal vescovo catto-
sulla parte occidentale e sulla riva lico di Kichenau capoluogo. Ecco
del Ponto Bussino, verso la princi- le notizie riguardanti le missioni
pale base del monte Haemus, ul- cattoliche di Bessarabia e Odessa :

tima colonia de*milesii. la prima conta 80,000 abitanti cir-


Quivi prima del 1792 eravi un ca, la seconda più di 4<>>ooo> ed
villaggio tartaro, chiamato Hadji- i latini cattolici sono in numero
Ley; ma dopo la cessione della Bes- ragguardevole, per esservi stabiliti
sarabia, alia pace di Jassi, Caterina gli spagnuoli, i francesi, i tedeschi, i

II conoscendo gl'inconvenienti del polacchi, gl'italiani ec. È una vicaria


porto di Rerson o Cherson, uno apostolica dipendente dalla congre-
de' quattro principali che la Russia gazione propaganda, e da ulti-
di
ha sul mar Nero, e desiderando mo n'era vicario il p. Vincenzo da
procurare alle sue nuove provincie Urbania cappuccino. I cattolici apri-
di Polonia uno sbocco più vantag- rono una bella chiesa in Odessa,
gioso pei loro prodotti, scelse la ed i cappuccini, cui è affidata la
baia di Hadjibey,
che fu ricono- missione, godono ampie facoltà. Nel
sciuta idonea ad adempiere alle sue 1846 la scuola parrocchiale fu com-
viste. Confidò all'ammiraglio Ribas pletamente riorganizzata, e stabilito
la cura di questo stabilimento, al un consiglio di sorveglianza, nomi-
quale diede nel 1796 il nome di nato dai parrocchiaai cattolici e
Odessa^ in memoria della memora- presieduto dal sacerdote Giorgio
ta antica colonia milesia di OdeS' Rasutovicz superiore della chiesa
suSy sulla riva sinistra del Dniester. parrocchiale. Evvi pure un consi-
I diversi privilegi che Caterina li glio di dame patronesse pel ripar-
gli accordò, prontamen-
vi attrassero timento delle fanciulle. Ne'primi di
te una popolazione assai numerosa; luglio 1847 ebbero luogo gli esa-
dalla quale epoca all'assunzione al mi scolastici con soddisfazione ge-
trono di Alessandro I, Odessa non nerale, e la distribuzione de'premi,
fece grandi progressi. iVel 1802 i con commovente funzione solenne.
francesi, e dopo di essi gl'inglesi, Nella provincia si trovano molti
olandesi, prussiani, spagnuoli, na- armeni, f^. Russia.
poletani ed avendo ottenuto
altri, ODIAMPER o ODEYPOUR.
libero passaggio nel mar Nero, Odes- Città deirindostan, capoluogo dello
27» ODI ODO
stato del suo nome : vi fu tenuto dal successore immediato Giovanni
un concilio sui cristiani del Maia- XVI detto XVll e meglio XVIII,
lar di rito siro-caldeo, riforuìato il quale ad istanza di s. Odiloiie con-
da esso. Ne parlammo a Diaviper. fermò la commemorazione. Si adope-
ODILONE o OLONE (s), ab- rò pure per far accettare nella N eu-
bate di Clugin. Trasse i natali dal- slria la Tregua dì Dio ; ma in mez-
la famiglia dei signori di Mercoeur, zo a tutte le faccende esteriori in
una delle più notabili d'Alvergna. cui occupava pel bene del pros-
si

Inclinato sin dalla fanciullezza alla simo, non perdette mai lo spirito
pietà, tosto che gli parve poter dis« di raccoglimento, perocché di buon*
porre di se, ritirossi nel monaste- ora erasi avvezzato all'esercizio del-
ro di Giugni, e vi prese l'abito da la contemplazione. Diede prova di
s. Maruolo, che Io fece suo coadiu- sua umiltà col rifiutare nel io3i
tore nel 991, sebbene non avesse l'arcivescovato di Lione, e di sua
che ventinove anni. Morto tre an- pazienza nel soffrire le dolorosissi-
ni appresso s. Maiuolo, s'incaricò me infermità con cui fu travaglia-
Odilone del governo della badia. to negli ultimi cinque anni di sua
Egli castigò la sua carne coi più vita. Finalmente dopo essere stato
rigorosi digiuni ed aspri cilizi. A- abbate per ben cinquantasei anni,
vendo accompagnato a Roma l'im- mori nel 1049, nel priorato di Sou-
peratore Enrico II per la sua in- vigny nel Borbonese, in età di ot-
coronazione, si recò a visitare Mon- tantasette anni. Durante le sue ago-
ove chiese in luogo di
tecassino, nie si fece portare nella chiesa, ed
grazia di baciare i piedi a tutta la esalò lo spirito sopra un cilicio co-
comunità. Intraprese frequenti viag- perto di cenere. La sua festa è se-
gi per la riforma di parecchie case gnata il giorno primo di gennaio.
del suo ordine che aveano degene- In Bollando e nella Bìblioleca di
rato dalia prisca santità del loro Clugnì trovansi due vite di s. Odi-
istituto. Pieno di carità, distribuì Ione: l'una Lotsaud, l'altra
è di
immense limosine a'poveri durante del b. Pietro Damiani. Abbiamo di
la gran carestia del io 16; ed esau- s. Odilone parecchi sermoni sopra
riti i suoi capitali, per continuare le feste di Nostro Signore e della
ad assistere i bisognosi, fece fonde* Beata Vergine, delle lettere e delle
re i vasi sacri, e vendette la coro- poesie. Egli scrisse inoltre la vita
na d'oro che s. Enrico imperatore di s. Adelaide e quella di s. Ma-
avea donato alla chiesa di Giugni. iuolo.
La sua carità estende vasi anche ai ODOARDO o EDOARDO lì, il

morti, per le anime de'quah faceva martire (s.), re d' Inghilterra. Suc-
frequenti preghiere, e raccomanda- cedette nel 975 a suo padre Edgaro,
va agli altri tale pia pratica. Isti- non avendo ancora tredici aimi.
tuì in tutte le chiese del suo ordi- Egli si lasciò in tutto guidare dai
ne la Commemorazione de^edeli de- consigli di s. Dunstano, e il suo re-
funti (Fedi), che poi fu adottata gno fu quello di tutte le virtù. Si
dalla Ghiesa universale. Altri rife- rese soprattutto commendevole per
rj^ono che questo pio uso erasi l'illibatezza de'suoi costumi, per la
già introdotto nella Ghiesa, e rico- pietà, modestia, clemenza, e per 1

Tiosciuto da Silvestro li del 999 e l'amore ai poveri. La sua matrigna


ODO ODO 279
Elfrida, che avea cercato luUi ì ad Utrecht, ov* era canonico ; né
mezzi per far eleggere invece di mai volle scemare i suoi ordinari
Ini il proprio figlio Etelredo II, che esercizi, anzi raddoppiava il fervore

avea avuto da Edgaro e che era a misura che si avvicinava al suo


solo ne* seti' anni, concepì un odio fine. Mori nel secolo IX, ai la di
implacabile contro Odoardo e risol- giugno, giorno in cui è onorato ad
vette di perderlo. Sebbene il giova- Utrecht ed in Staveren.
ne re conoscesse i sentimenti della ODONE (s.), abbate di Giugni.
matrigna, non tralasciava per que- Nato a Tours neir879, da Abbo-
sto di prove più sincere
darle le ne signore di alto grado, passò i
del suo rispetto e della sua bene- suoi primi anni presso Falcone con-
volenza ; ma ella non ne fu com- te di Angiò, e presso Guglielmo
mossa. L' ambizione e la vendetta conte di Alvergna e duca di Aqui-
le fece mettere sotto a'piedi le sa- tania, che fondò poscia la badia di
cre leggi della natura e della reli- Giugni. All'età di diciannove anni
gione; ed un giorno che Odoardo ricevettela tonsura, e fu nomina-
si recò a visitarla a Corfecastle, Io to ad un canonicato della chiesa
fece inumanamente pugnalare nelgyS di Tours. Da quel tempo egli più
o 979 da uno de'suoi servitori. Il cor- non si occupò che dei doveri del
po dell'infelice principe, ch'era stato suo stato e dello studio. Passati
gettato in uno stagno, fu scoperto, quatti* anni a Parigi- per farvi il

e Dio Io onorò di molte miracolose corso della teologia, tornò a Tours,


guarigioni. Fu sepolto nella chiesa e sì rinchiuse in una celletta per
di Nostra Donna di Wareham, e darsi unicamente all'orazione ed al-
Ire anni dopo traslocato nel mona- la meditazione de'lihri santi. Rinun-
stero di Shaftsbury. Molte chiese ziò poi il canonicato, e prese l'abi-
domandarono ed ottennero qualche to benedettino nel monastero di
porzione delle sue reliquie. S. Odoar- Baume, nella diocesi di Besanzone,
do avea regnato soli tre anni, e la Tanno 909. Dopo la morte del san-
sua morte avvenne a* 18 di marzo, to abbate Bernone, avvenuta nel
giorno in cui è nominato nel mar* 927, i vescovi del paese strinsero
tirologio romano. Odone a prendere la direzione dei
ODOARDO III, il confessore (s.), monasteri di Giugni, Massay e Deols.
re d* Inghilterra. F. Eduardo (s.). Egli fece la sua residenza nel pri-
ODOLFO Nacque da geni-
(s.). mo, e vi stabili l'osservanza della
tori francesi, ed avanzatosi molto regola di s. Benedetto in tutta la
bene nella virtù e nelle lettere, ven- sua purezza. Parecchi monasteri di
ne ordinato prete. Fatto curato di vari paesi abbracciarono la sua ri-
Oresscoth nel Brabante, si unì po- forma, e si assoggettarono alla sua
scia a s. Federico per travagliare giurisdizione, permodo che la con-
con lui alla riforma dei costumi dei gregazione di Giugni divenne in po-
frisoni, in cui si adoprò con mera- co tempo assai numerosa e fioren-
vigliosa pazienza, dolcezza e carità. tissima. I Papi e i principi aveano

La contemplazione e la preghiera posto una grande confidenza nel


lo sorreggevano in mezzo alle fati- santo abbate, e lo incaricarono di
che e alle tribolazioni. Nella sua molti affari importanti, che la sua
vecchiezza fermò il suo soggiorno prudenza e pietà seppe condurre a
28o ODO ODO
buon fine. Morì a Tours a*i8 no- Odone, che nel 942 fu trasferito
vembre 942, e fu seppellito nella alla sede di Cantorbery, ma dopo
chiesa di s. Giuliano gli ugonotti : molta sua resistenza , e dopo aver
bruciarono la maggior parte delle preso l'abito Assunto
benedettino.
sue reliquie. La sua vita, scritta da quindi il governo della sua chiesa,
Giovanni suo discepolo, fu pubbli- vegliò incessantemente sul suo greg-
cata nella Biblioteca di Clugiàj e ge, non che su tutti gli altri pastori
il p. Mabillon la fece ristampa- del regno. Avendo alcuni del suo
re nel Secolo V Benedettino ,
clero promosso dei dubbi sulla pre-
con altre cose relative alla storia del senza reale di Gesù Cristo nell'Eu-
santo. caristia, il santo impiegò tutto il suo
ODONE (s), arcivescovo di Can- zelo per guarentire il suo popolo
torbery. Nacque nella provincia di dal veleno di questa nuova eresia.
Est-Anglia, da ricchi genitori pa- Tenendo il re Edwy o Edvino, pri-
gani, danesi di origine. Fino dalla mo de' figli di Edmondo I, una tre-
sua fanciullezza si dimostrò inclina- sca disonesta con Etelgiva sua pa-
to al cristianesimo, e ne frequenta- rente, s. Odone ordinò a s. Dun-
va le chiese, laonde venne cacciato stano abbate di Glastenbury di am-
di casa e diseredato. Odone si re- monirlo ; il santo abbate fu per ciò
putò felice di essere spogliato di esiliato, e i suoi religiosi vennero
tutto ciò che avrebbe potuto legarlo cacciati daf monastero. S. Odone
nel mondo, e colla protezione del scaricò il suo zelo contro Etelgiva,
duca Atelmo, che lo fece battezza- la quale si ritirò a Glocester , ove
re, s'iniziò nello stato ecclesiastico. il re non ebbe vergogna di seguir-
JVeirSSy fece un pellegrinaggio a la; ma esso finalmente fu detro-
Roma, e vi portò le elemosine del nizzato per le sue infamie , e ven-
re Alfredo e de' sassoni occidentali. ne proclamato re suo fratello Ed-
Poscia questo re lo prese per suo gardo, il quale richiamò s. Dunsta-
confessore, e tanto esso, quanto il no ed ebbe in sommo onore s. O-
suo figlio e successore Odoardo il done, che sempre instancabile nel
Vecchio lo adoperarono in affari suo ministero mori nel 961, in età
importanti. 11 re Atelstano volle an- assai decrepita. 11 suo nome è ce-
ch'egli averlo al suo fianco, lo fece lebre in "tutti i martirologi d'Inghil-
suo cappellano, e Io destinò poi a terra, e trovasi menzionato a* 4 ^'
riempire la sede di Wilton; ma tut- luglio. Per la sua virtù fu appel-
tavia Odone non potè abbandonare lato, mentre era vivo. Odo Segodj
la corte, ed era sovente astretto a cioè il Buono. Le sue reliquie era-
seguire il re ; anzi trovossi egli pre- no anticamente in una cassa, e pare
sente alla battaglia di Brunambur- che al tempo della pretesa riforma
go, nella quale il re incalzato dai fossero poste sotto una piccola tom-
nemici corse pericolo della vita, e ba nel luogo ov'era la cassa me-
si assicura che siane andato salvo desima. Abbiamo di lui alcune co-
per un miracolo del santo vescovo. stituzioni, che vuoisi fossero le istru-
Essendo morto Atelstano nel 941, zioni ch'egli dava al suo clero. Si
Edmondo I suo fratello montò sul risguarda per principale autore del-
trono d'Inghilterra, ed esso pure le leggi di Atelstano, di Edmondo F

ebbe gran fidanza nei consigli di e di Edgardo, pubblicale nelle as-


OEN OFF 281
semblee generali , e concernenti lo Nicola a quello di Fozio. Orìens
slato e la Chiesa. christ. t. I, p. 989.
ODONE, Cardinale. Odone o U- OFFERTA. F. Oblazione.
tlone primicerio di Tulle, cancel- OFFERTORIO, Ofertorium. Spe-
liere e bibliotecario di s. romana cie di antifona composta di alcuni
Chiesa, si trova sottoscritto nella versetti de' salmi, tratti dalle sacre
bolla di Leone IX del 1049, ri- scritture dai Papi s. Eutichiano o
guardante la consagrazione della chie- s. Celestino o s. Gregorio l ; nel
1

sa Hochemburgense fatta da quel tempo di s. Agostino certamente era


Papa, onde il Cardella dice che in pratica nella chiesa di Cartagine:
probabilmente fosse ancora cardi- fu chiamata anche qfferenda. Prese
nale. tal nome dal cantarsi nel tempo
ODONE, Cardinale. Odone car- óeW Oblazione (Fedi), mentre il po-
dinale vescovo di Albano , succes- polo offriva il pane e il vino ad
sore di s. Pietro Igneo , visse nel imitazione degli israeliti. Offertorio
pontificato di Urbano II, e nel 1092 si disse ancora la tovaglia e il vaso
sottoscrisse una di lui bolla in fa- nei quali i diaconi ricevevano le

vore del monastero della ss. Trinità oblazioni o offerte de' fedeli. Da
della Cava. questo costume trasse il nome quella
ODONISTI. y. EuDisTi. parte della Messa [Vedi) che sie-
ODUALDO (s.), abbate nella Sco- gue dopo il simbolo della fede, o,
zia. da una famiglia assai
Uscito se non si dice^ dopo l'evangelo e il
ragguardevole della Scozia, divenne Doniinus vohìscuni e V Oremus. Si
governatore della provincia di Lau- recita l'offertorio dal celebrante, e
don ; ma rinunziò a tutti vantaggi i nelle messe cantale si canta pure
del mondoper ritirarsi nella badia dal coro anco con accompagnamen-
di Meiros. Egli si consacrò con som- to dell' organo , nel tempo che si
ma allegrezza al servigio di Dio, il prepara il pane e vino per offrirli

suo fervore andò sempre crescendo, a Dio ; e come dicemmo a Obla-


e possedette nel più sublime grado zione, mentre questa si fìiceva do-
lo spirito di orazione. La sua beata veano uscire dalla chiesa coloro che
morte avvenne nell'anno 698, ed è non erano ammessi alla comunione,
onorato a' 26 di maggio. così nel 1494 P^i' '^ coronazione
OENOANDA o ENEANDA. Se- di Alfonso II re di Napoli, essendovi
de vescovile della provincia di Li- presenti molti ambasciatori, quello
cia, sotto la metropoli di Mira, esar- de' turchi fu avvisato di uscir dalla
cato d'Asia. Ne furono vescovi: Pa- chiesa all'oflertorio. Il Berlendi, Delle
trizio che intervenne al primo con- oblazioni p. 74) dice che mentre si
cilio generale di Costantinopoli; Ciu- presentavano e ricevevano le obla-
no che sottoscrisse la lettera del con- zioni, dal clero congregato nel coro
cilio di Licia all'imperatore Leone; si cantava l'antifona detta offerto-

Palmato che sottoscrisse la relazio- rio, canto che eziandio era una lo-
ne del concilio di Costantinopoli a devole costumanza della legge an-
Papa s. Ormisda; Paolo che fu al tica, a fine di dar tempo agli ofl'e-

concilio di Costantinopoli sotto il renli ; ch'era perciò assai più lunga


patriarca Menna; Giorgio I si recò della nostra, perchè talvolta si canta-
al VI generale; Giorgio II al VII; va uu intero salmo, ed a ciascun ver-
a8a OFF OFI
setto si ripeteva V offertorio , o di tìtvoc. eccl.^ dice che con la tova-
altri libri delia Scrittura; ripetizio- glia o velo con cui si ricevevano
ne di versi che sebbene in alcune le oblazioni, l'arcidiacono sollevava
messe ancora pratichi la chiesa di il calice prima che si recitasse il

Lione la romana tolse al cessar


, Pater nostttr^ come fa ora il cele-
delie oblazioni. Nella messa del sab- brante colle proprie mani alzando
Lato santo, la quale ne' secoli anti- l'ostia e il calice. Cercano i litur-
chi si celebrava di notte venendo gici, se finito l'offertorio e portan-
la domenica, non si cantava l'offer- dosi una particola per la comunio-
torio,come non si canta al presente, ne di qualche laico, si possa con-
benché si celebri nel mattino, o per- secrare lecitamente il Diana affer-
:

chè al dire del Macri non si face- ma potersi fare, purché non sia co-
vano le oblazioni per non essere minciato il prefazio, nel qual caso
ancora risuscitato il Salvatore, o per il sacerdote potrà con la mente of-

denotare il silenzio delle Marie o frire la particola. Quando il cele-


donne quando andarono cogli aro- brante offre l'ostia, nel pronunziare
mi al sepolcro per offrirli al Re- le prime parole alza gli occhi e su-
dentore; laonde le oblazioni in quel- bito li abbassa; l'occhio essendo sim-
la notte si presentavano senza can- bolo della retta intenzione, si deve
to e con silenzio, secondo il Ber- drizzare verso Dio per essere il sa-
lendi. 11 Sarnelli, Leti. eccl. t. IH, grifìzio atto di latria , dovuto sola-
lett. 4^ : Spiegazione dell'offertorio mente alla divinità, come insegna
della messa de' fedeli defunti , ren- Suarez, che aggiunge doverli abbas-
de ragione delle notissime parole sare, perché nomina sé stesso pec-
che in esso si dicono, e di tal mo- catore, imitando il penitente pub-
do di pregare. Nel t. X, lett. 5i : blicano. Il celebrante nel!' offrire il

Dell'offertorio della santa messa se- calice tiene gli occhi fissi verso il

condo il rito romano suoi diversi , Crocefisso, perché fa menzione del


modi e signifìcati ; nella lett. 80 poi soavissimo odore del prezioso san-
parla dell'offertorio secondo il rito gue di Cristo; anzi nelle messe so-
greco. A Dittici dicemmo che con- lenni il diacono sostiene colla ma-
tenevano i nomi degli offerenti e no il calice, proferendo in compa-
benefattori, facendosene commemo- gnia del celebrante la medesima o-
razione nella messa benché defunti, razione, ciò significando come Cri-
o con generale menzione o con spe- sto permezzo del proprio sangue
ciale de' pili benemeriti o qualifi- promulgò l'evangelo. J^. Ostia e Ca-
cati per grado eminente, accresciu- lice.
to il numero degli offerenti in mo- OFFIZl DIVINI, r. Divini uf-
do che la lettura sarebbe riuscita fizi.

lunghissima, s'introdusse il costume OFFIZIO DIVINO. F, Uffizio


di porre i dittici sull'altare colle re- DIVINO e Breviario.
liquie, in tempo che facevansi le OFFIZIO SANTO, r. Congre-
oblazioni. Tuttora nella basilica La- gazione DELLA S. R. ED UNIVERSALE
teranense, negli anniversari, dopo l'of INQUISIZIONE DEL S. OFFIZIO, ed INQUI-
fertorio si legge il nome del testa- SIZIONE.
tore, al modo detto nel voi. XII, OFITI, OFIOMORFITI. Eretici
p. 4 1 del Dizionario, 11 Macri, NoU ramo de* gnosti-
del secondo secolo,
,

OGL OGL a83


ci, COSI delti dalla parola greca ophis, Sardegna Carlo Emmanuele IV era
serpente, perchè adoravano con cul- intenzionato di erigere questa dio-
lo superstizioso un serpente, che cesi, e già Pio VI ne avea stabili-
tenevano nascosto in una caverna to il territorio; ma le disastrose
dietro il loro altare, credendo che politiche vicende che vi succedet-
Gesù Cristo fosse il serpente che tero ritardarono l'esecuzione di que-
avea ingannato Eva e sedotto Ada- sto progetto sino agli8 novembre
mo colla cognizione del bene e del 1824, epoca ad istanza del
in cui
male, e non offrendo a Dio altra re Carlo Felice 1 venne con bolla
materia, fuorché quella, intorno alla speciale da Leone Xll canonica-
quale erasi attortigliato il serpente, mente eretta, con smembrare il ter-
mentre celebravano i loro misteii, ritorio dell' arcidiocesi di Cagliari
come la sola grata al Signore. Eb- al cui arcivescovo fu dichiarata suf-
bero per capo Eufrate egiziano che fraga nea la sede di Ogliastra. Leo-
insegnò si euoruii errori verso l'an- ne Xll nel concistoro de' 20 di-
no 180 , riproducendo quelli di cembre dichiarò primo vescovo mon-
Valentino' capo de' Faltntìniani signor fr. Serafino Carchero cap-
(Vedi). puccino, nato. in Cuglieri diocesi di
OGLIASTRA (Oleastren). Città Bosa, consagrato in Cagliari, e nel
con residenza vescovile in Sardegna, 1834 da Gregorio XVI a
traslato
o contrada montuosa lungo la costa Cisarchio in Sardegna stessa. Quin-
est, con piccola isola dello stesso di questo Papa a' 19 maggio 1887
nome, abbondante di legname buo- gli die in successore monsignor Vin-
no per marina: il vescovo propria- cenzo Fois della diocesi di Bisar-
mente ha sede nella piccola città chio, canonico e parroco della me-
di Tortoli, divisione del Capo Ca- tropolitana di Cagliari, il quale ri-

gliari, distretto presso il golfo del nunziò senza neppure essere conse-
suo nome, formato dal mare Tir- crato, e mori nel dicembre i838.
reno, sul quale tiene un porto, ed Lo stesso Gregorio XVI a' i3 set-
a poca distanza dalia sinistra spon- tembre i838 preconizzò vescovo
da del Tortoli. E residenza ancora monsignor Giorgio Manurita di Tem-
d'un subdelegato, e vi s'imbarcano pio, già curato, esaminatore pro-
molli vini e formaggi ,
particolar- sinodale e convisitatore nell'arcidio-
mente per Genova, mentre gli abi- cesi d'Oristano, consagrato in Ca-
tanti sommano a circa i4oo. La gliari e morto nel 1844 j onde al
cattedrale un buonè edifizio con presente la sede è vacante. Il ca-
battisterio, sacra a Dio sotto l' in- pitolo si compone della dignità del-
vocazione di s. Andrea apostolo : l' arciprete, di sei canonici colle
non avvi in città altra chiesa par- prebende del teologo e penitenzie-
rocchiale; vi è il convento degli a- re, di quattro beneficiati, e di altri
gostiniani, alcune confraternite, il ecclesiastici per l' uflìziatura. L' ar-
monte di pietà ; il seminario tro- ciprete aiutato da* canonici ha cura
vasi a Lanusei, capoluogo di pro- delle anime della cattedrale. La dio-
vincia e di distretto, sede d' una cesi è suflìcientemente vasta, con-
prefettura di giustizia. Il vescovo tenendo trenta luoghi e vent'olto
non ha episcopio, ma decente abi- parrocchie. Ogni vescovo è tassato
tazione. Sino dal 1797 il re di ÌQ fiorini 4^0? ascendendo le rea-
284 OGN OGN
dite a io,4oo libras pedemontanas^ i santi, nella quale già nel primo
senza oneri. di maggio si celebrava la festa di
OGNISSANXr. Festa di lutti i lutti gli apostoli. Nelle litanie in-
santi che si celebra il primo no- vochiamo la Beata Vergine Regi- :

vembre. Il Papa s. Bonifacio IV na martyruin. Regina sancloruni


die origine a questa festa coi con* omnium. Narra il Rinaldi all' an-
sagrare alla Beata Vergine e a tutti no 835, n." 4^5 che Gregorio IV
i santi il celebre tempio
martiri avvisò l'imperatore Lodovico I, che

di Roma Pantheon nel 608


detto il si dovesse celebrare in Francia e
o 610 circa, dopo averlo fatto pu- Germania la festa d' Ognissanti il
rifìcare , che perciò chiamò Chiesa primo di novembre, il quale or-
di s. Maria ad Martyres (Fedi), dine dall' imperatore e da tutti i

istituendo tal festa per Roma da vescovi di tali regioni fu ricevuto,


celebrarsi a' i3 maggio, giorno in e con mirabil consenso e allegrezza
cui solennemente dedicò la chiesa. mandato in esecuzione . Aggiun-
Dicesi che s. Bonifacio IV in far ge essersi determinato il Pontefi-
ciò, esegui le intenzioni del prede- ce di far celebrare per tutto del-
cessore s. Gregorio J. Dipoi s. Gre- la solennità, onde supplire a quello
gorio III del 73 1 nella basilica Va- che per ignorani^a o per negligenza
ticana consagrò una cappella in o- nelle feste particolari si fosse man-
nore di lutti santi, o per dir me-
i cato. Pretese il p. Menardo di ri-

glio per opporsi agli iconoclasti che ferire che prima Gregorio IV di
disprezzavano il culto delle sacre la festa, oltre in R.oma, era stata
immagini e reliquie de* santi, pose introdotta in molte chiese, ma non
in detta basilica nell'oratorio da lo prova certo è che dopo tal
:

lui edificato le immagini del Sal- epoca la festa di lutti santi e i

vatore, di Maria, e le reliquie de- sante venne adottata generalmente


gli apostoli e di molti altri santi pel primo novembre. Nell'anno santo
e sante, eh' erasi procurato da di- i^']^ Sisto IV ordinò che la festa
verse parti del mondo, esponendole d'Ognissanti si celebrasse in tutta
verso il fjSj
con solenne culto alla la Chiesa per otto giorni. Questa
venerazione del popolo, onde si au- determinazione la prese per implo-
mentò la divozione in Roma di ce- rare il loro possente patrocinio, onde
brare la festa di lutti i santi. In liberare la cristianità minacciata dai
seguito Gregorio IV nell' 834 fece turchi , dopo la presa d' Otranto.
promulgare per lutto l'occidente la I greci celebrano questa festa nella
festa di lutti i santi e sante, da ce- domenica dopo la Pentecoste. Dice
lebrarsi nel primo novembre e con il Boiler, che questa festa fu isti-

ottava. Dilatò lai celebrazione, per- tuita per tutti i santi che regnano
chè avendo per essa s. Bonifacio in cielo, e che la Chiesa in essa
IV concesso l'indulgenza plenaria, si propone: 1.° Di render grazie a
per la rarità del beneficio spiritua- Dio pei benefizi, di cui gli è pia-
le , era sì grande il concorso in ciuto colmare i suoi eletti. 1." Di
lioma per lucrarla , che talvolta eccitar noi all'imitazione delle loro
vi mancarono i necessari viveri. Inol- virtù , mettendoci innanzi agli occhi
.ire Gregorio IV dedicò la chiesa di quella moltitudine di santi d'ogni
s. Maria ad Martyres anche a lutti età, d'ogni sesso, d' ogni condì-
,

OLA OLA 285


Eione, e facendosi insiememente con- stella. cordone dell' ordine è di
Il

templare l'indicibile felicità di cui colore ondalo con un orlo


rosso
essi godono, e alla quale noi pure bianco e l'altro giallo. L'ordine ha
siamo chiamati. 3.° Di sollecitare il cancelliere, il tesoriere ed il se-
la divina bontà in prò de' suoi fi- gretario eh' è pure maestro di ce-
gli ,
pei meriti di questi possenti rimonie, ed è diviso in tre gradi ^
intercessori. 4-° Finalmente di met- cioè gran croci , commendatori e
terci in istato di riparare le man- cavalieri. primo capitolo tenuto
Il

canze che noi possiamo aver fatto dal re fu in Cristiania a' 28 ago-
nella celebrazione in ciascuna festa sto, in cui nominò undici gran croci,
particolare, e di render gloria al ventidue commendatori e quaran-
Signore ne' santi che non ci stessi tasei cavalieri.
sono noti o che non hanno giorno OLAO I (s.), martire, re di Nor-
stabilito tra i fedeli. Vedasi To- vegia. Figlio di Araldo Grenscio
massin, Trattato delle feste j Be- principe di Westfold in Norvegia
nedetto XIV, De feslis in dioeces, liberò suo paese dal giogo degli
il

Bon.j e Smith, De hod. stalu ec- svedesi, ioi3 s'imbarcò per


e nel
cles. graecae. l'Inghilterra, ove rese importanti
OLANDA. F. Paesi Bassi. servigi al re Etelredo contro i da-
OLAO (s.), ordine equestre. È sta- nesi. Inseguito feccia guerra a Olao
to istituito dal regnante Oscarre I re III Skoet-Konung re di Svezia; ma
di Norvegia e di Svezia a'2 1 agosto avendo fatto con lui una pace van-
1 847, giorno della festa della regina taggiosa, ne sposò la figlia : questi
Giuseppina Beauhainais, in comme- due principi introdussero circa lo
morazione dell'avere il re s. Olao I stesso tempo il roniescot o annuo
liberata la Norvegia dalla domina- tributo che si pagava alla santa
zione straniera, e introdotto nel Sede. S. Olao I fece venire d'Inghil-
paese il cristianesimo, dichiarandosi terra degli ecclesiastici e dei mo-
il re signore e gran maestro di questo naci commendevoli per la loro scien-
real ordine cavalleresco. La deco- za e pietà, fece ottime leggi , ras-
razione dell'ordine consiste in una sodò la pace in tutti i paesi di sua
stella d'oro con otto raggi, sormon- obbedienza, e si adoperò ad estir-

tata dalla corona reale.Al centro pare le superstizioni dell' idolatria ,

della stella vi è uno scudo rosso non solo nella Norvegia, ma ezian-
diviso in due campi, uno de' quali dio nelle isole di Orkeny, di civi

porta il leone coronato degli stem- erasi impadronito, e nell' Islanda ,

mi di Norvegia, e stringerne in una facendo demolire in molti luoghi i


delle sue zampe l'ascia di s. Olao. templi eretti agli idoli. I pagani
Neil* altro campo vi è una croce sostenuti dai soccorsi che il re Ca-
di smalto bianco, su ciascun brac- nuto mandò loro dall'Inghilterra,
cio della quale è scritto l'iniziale attaccarono il santo re, lo vinsero
del nome del fondatore dell'ordine, e scacciarono dai suoi stati. Olao I

cioè un O di forma anglo-sassone. riparò in Russia, donde tornò qual-


Quando la decorazione è conferita che tempo dopo, e levò un eserci-
ad un militare vi si aggiungono to per ricuperare il suo regno; ma
due spade incrociate immediatamen- fu ucciso nella battaglia che succes-
te sotto la corona che sormonta la se ai 29 di luglio io3o a Sticli*
,

i86 OLB OLD


stadt, tlojK) un regno di sedici nn- Puì)lio che assistette al concilio ge-
ni.L'nnno seguente il vescovo <li nerale d'Efeso L Oriens chr. t. If,

Di'ontheim o Nìdrosia, ove il san- p. 63o.


to re era stato sepolto, lo fece o- OLDOINl Agostino. Nacque nel
Tìorare nella sua chiesa con pub- 16 12 in Spezia nel Genovesato, e
blico cullo e col titolo mar- di professò in Napoli nella compagnia
tire. Dio illustrò la sua tomba con di Gesù, 'ed ivi insegnò belle let-
vari miracoli, e la cattedrale di tere. Fu rettore in vari collegi , e
Nidrosia o Drontheim , magnifica- fu erudito e laborioso istoriografo
mente rifabbricata, lo scelse per suo ed autore di molte opere , di cui
patrono titolare. Nel T098 il di lui citeremo le principali, i.** Athc-
corpo fu trovato senza alcun segno naeuni Angustunt in quo Periisino-
di corruzione, ed era ancora nello rum scripta puhlice exponunlur
sfesso stato quando nel i54i i lu- Perusiae 1678. 2.° Necrologinm Pon-
terani saccheggiarono la cassa pre- iìficum ac pseudopontificuni Ronia-
ziosa che lo conteneva. S. Olao I minij cuni notis ^^orad^e 167 i. 3.° A-
fu protettore di un gran numero di thenaeuni Ronianum in quo Summ.
chiese in Inghilterra e in Iscozia ,
Ponlif. ac pseudopont.nec non S.
ov'era onorato sotto il nome di s. R. E. cardinalium ac pseudocar-
Olao e di La sua festa
s. Toley. dinalium scripta puhUce exponun-
fu stabilita 29 di luglioil ed è , tur, Perusiae 1676. È una storia
menzionato come martire nel mar- de' Papi e de* cardinali che ci la-
tirologio romano. sciarono qiialche opera , con una
OLB A , Olhaaa. Sede vescovile notizia intorno ad esse. 4-" Clemen-
d'Isauria, diocesi d'Antiochia, sotto tis tìtulo sanctitalis vel morum san-
In metropoli di Seleucia, eretta nel ctimonia illustres cum animadver-
V secolo. Ebbe per vescovi Euse- sionibus, Perusiae 1675. 5° Alhe-
bio che assistette al primo concilio naeum Ligusticuni seu syllabus scri^
di Costantinopoli ; Differenzio che ptoruni ligurunt, nec non sarzanen-
nel 44^ sottoscrisse la condanna di siuni ac cyrnensiuni reipublicae Gè-
Eutiche; Paolo che sottoscrisse la nuensis subdilorum, ivi 1680.6.° Le
lettera de' vescovi d' Isauria, e Teo- vite de'Papi e cardinali fino a Cle-
doro che trovossi al VI concilio ge- mente IX di Ciacconio, la terza
nerale. Oriens christ. t. II, p. io3o. edizione con sue note, Roma 1677
Nella Siria sacra p. I23 si parla tomi 4 con figiu'p. Questa è la mi-
d'Olba e del tempio ivi eretto a glior storia de' Pontefici e de' car-
Giove, abbattuto da Costanzo im- dinali, ma non senza errori^ come
peratore, sode vescovile di Cilicia, suole avvenire in ogni opera di este-
Olba, Olbanen, al presente è un so argomento: le note marginali il

yescoyWe in partibusy solto trar-


titolo Placci le crede di Cesare Becilli ur-
ci vescovato pure in partibiis di Se- binate. 7." Catnlogus eoruni qui
leucia, che conferisce la santa Sede. de roninnis Pontificibus scripserunt.
OLBIA. Sede vescovile della Li- Francofurti 1732. Oldoini lasciò mss.
bia Pentapoli, nel patriarcato d'A- V Alhenanun Pisloriense^ migliorato
lessandria, sotto la metropoli di Ci- e pubblicato dal p. Zaccaria; Atlie-
rene, eretta nel secolo V. Ne fu- naeuni italicumj De titulis cardi"
rono vescovi Atanasio, Antonio, e naliuniy ed altre opere di biografìa.
,

OLE OLE 187


Si critica per la poca esaltezza le d'Acaia Peloponneso
nel forse ,

lullavolta si può consultare con fruì- Camimtza (^f^edi), che vuoisi occupi
te, come fecero molti, massime bio- il luogo della città di Oleno sul
grafi. fiume Piro. Ne furono vescovi Gu-
OLEARIO Bartolomeo, Cardi- glielmo di Pontoise cluniacense del
nale, Bartolomeo Oleario o Uliario, i25o, morto nel 1268, e successo
nato di civile ma povera condizio- da que' registrati neWOriens chtist.
ne nella città di Padova , professò t. HI, p. 1042, sino a Raimondo
neir ordine de* minori conventuali, Lizoli milanese domenicano, vicario
dove fiorendo per singoiar santità apostolico della Cina nel 1696. Nel
di vita, e profonda scienza nelle i564 fioriva un vescovo greco di
teologiche e divine scritture, di cui Oleno, che sottosciisse la deposi-
nelle cattedre divenne
dell' ordine zione del patriarca Joasaph. Al pre-
professore, suoi superiori fecero a
i sente Caminitza, Olenen^ è un titolo

gara per sollevarlo ai primi posti vescovile in partihus, soUo Tarcive-


della religione. Acceso dallo zelo scovato pure in parlihus di Patras-
della divina gloria e della salute so, che conferisce la santa Sede, e
delleanime, non ebbe difficoltà d'in- Gregorio XVI a* 3o luglio i833
traprendere lunghi e disastrosi viag- nominò vescovo Olenense e vicario
gi a fine di predicare il vangelo ai apostolico del distretto di Londra,
popoli e sostenere i donimi della monsignor Tommaso Griffiths.

cattolica religione. Urbano VI nel OLEKON, Elorona. Città vesco-


i38i lo promosse a vescovo d'An- vile Francia in Guascogna, di-
di
cona, e Bonifacio IX dopo averlo partimento de' Bassi Pirenei, capo-
nel i386 o iSSy trasferito alla luogo di circondario e di cantone,
chiesa di Firenze, a' i8 dicembre a 5 leghe da Pau e 216 da Pa-
1389 Io creò cardinale prete del rigi, al confluente dei Gave d'Aspe
titolo di s. Pudenziana, per cui ri- e d'Ossau, con tribunale di prima
nunziò la detla sede vescovile. Il istanza ed altre magistrature. Divisa
Papa si prevalse utilmente di sua la prima sopra alta
in alta e bassa ;

opera nella legazione di Napoli e di montagna ha una chiesa vecchia e


Sicilia , per quietare le turbolenze il mercato la seconda è divisa in
;

insorte in quel regno, eh' e rasi ri- due dal Gave d' Ossau, ha diverse
bellato alla Chiesa romana, col git- fabbriche e fa un comniercio atti-
tarsi nel partito dell' antipapa Cle- vo di lane del paese. E il deposilo
mente VII, non che a Ladislao suo generale de* legnami per uso della
legittimo re; e colla sua prudenza marina reale. Nel borgo di s. Ma-
e dolcezza tutto felicemente otten- ria è la cattedrale, il cui capitolo
ne. Oltre a ciò fu incaricato dal componevasi dell'arcidiacono, di do-

governo di Sicilia, ove fece spicca- dici canonici e di otto cappellani.


re la sua integrità e valore. Dopo Questa città dal territorio degli an-
tante egregie aziorii morì in Gaeta tichi popoli tarbelii fu diversamen-
nel 1396, e fu sepolto nella chiesa te chiamata coi nomi d' Iluro, di

de* frati minori in un mar-


avello di Illuronaj Laronensium^ Ellorensiiun
mo col suo stemma cardinalìzio ed e Giare: da Iluro si disse Eloro^
elegante iscrizione in versi. poi corrotto in Oloro o Oloron.
OLENO, Oleniim. Sede vcscovi- Saccheggiata prima dai saraceni
288 OLI OLI
liei 782, fu interamente rovinala dai restituire la libera amministrazione
normanni nel IX secolo. Verso il nel 891, e non le recò più mole-
1080 Centuilo visconte del lìearn stia alcuna circa la sua maniera di
la fece rifabbricare. La sede vesco- vivere. Olimpia ne fece un santo
vile fu eiella ne' primi del VI se- uso, e si applicò con ardore alle o-
colo, nel Bearn in Guascogna, e fat- pere di carità, come agli esercizi
ta sulfraganea d' Auch. Ne fu pri- dell* orazione e della penitenza. S.
mo vescovo Grato che assistette nel Gio. Grisoslomo paragona le sue
5o6 al concilio di Agde: quanto limosine ad un fiume aperto a tut-
ai successori sino a Giuseppe Ré- ti, il quale scorreva infino all' estre-
vol, fatto nel 170.5, vedasi la Cwall. mità della terra e la cui abbon-
Clirìst. t. I, p. i!264. Ultimi ve- danza arricchiva anche l' Oceano.
scovi furono: 1729 Gio. Francesco Ella fu successivamente in preda a
de Calbeiart de Montillet. 1742 malattie dolorose, a nere calunnie,
Francesco de Resol della diocesi di ad ingiuste persecuzioni ; ma la sua
Vienna. 1788 Gio. Battista Augusto virtù destava l'ammirazione di tut-
de Villoutreys de Faye, delia dio- ta la Chiesa, e più gran vescovi
i

cesi di Clermont. Pio VII soppres- di quel secolo non parlavano di


se la sede pel concordato del 1801. lei senza grande rispetto. Nettario
JI vescovo era il primo barone del arcivescovo di Costantinopoli la fe-
Bearn e godeva i3,ooo lire di ren- ce diaconessa delia sua chiesa, e s.

dite. Nella diocesi eranvi due con- Gio. Crisostomo, che a quegli suc-
venti, due monasteri e 209 par- cesse, non ebbe minore stima per
rocchie. lei, sempre il suo direttore spi-
e fu
OLGA (s.). Fedi Elen.i (s.). rituale. Olimpia fu una delle per-
OLIMPIA o OLIMPIADE (s). sone che furono le ultime a sepa-
Nacque circa l'anno 368, di ricchi rarsi dal santo dottore, quand' egli
e nobili genitori, di cui rimase pri- andò in esilio nel ^o^;e venendo
va in età ancor tenera. Teodosia, poscia i suoi amici perseguitati, fu
sorella di s. Anfiloco, si prese cura essa pure condotta dinanzi ad Ot-
di sua educazione. Procopio gover- tato prefetto della città, pagano,
natore di Costantinopoli, suo zio e presso il quale si giustificò di ciò
tutore, la marita a Nebridio, am- ehe le era stato apposto, ma di-
ministratore dei beni particolari di chiarò francamente che nulla avrel>
Teodosio I il Grande, il quale fu per be mai potuto indurla a comuni-
alcun tempo prefetto di Costanti- care con Arsacio, che avea usur-
nopoli ; ma dopo venti mesi di ma- pato la sede di s. Gio. Grisostomo.
trimonio restò vedova. Parecchie Essendole stato ordinato di uscire
persone d'alto rango la richiesero della città, andò vagando in diver-
in isposa, e Teodosio medesimo la se parti. Ritornata in Costantino-
eccitò a maritarsi con Elpidio, suo poli, fu condannata a gravosa e-
prossimo parente ; ma essa non menda e furono venduti pubblica-
volle giammai acconsentire alle se- mente i suoi beni. Venne più volte
conde nozze, e solfri anche, per condotta davanti ai tribunali, soffri
qualche tempo, la privazione dei degl' insulti, i suoi poderi furono
propri beni ; finché Teodosio, con- messi a sacco dal popolaccio, ed
vinto della sua virtù, gliene fece Attico successore d' Arsacio disperse
OLI OLI .
289
e bandì la comunità delle vergini di tal provincia, componesi di tre
di* erano sotto la di lei guida. S. con chiese, conventi, bellissi-
parti,
Gio. Crisostomo scriveva sovente a mo episcopio ed altri edifìzi: ha
s. Olimpia per consolarla, e rice- due porli, Mosqueiro e Poco, ed è
veva da lei ciò eh' eragli necessa- difesa dal piccolo forte di Bom-
rio per provvedere a' suoi bisogni, Jesu e dal gran forte CineoPontas.
per riscattare i prigioni e per sol- Il commercio rese Recife ricca e
levare i poveri delle deserte con- fiorente, con più di 2^,000 abi-
trade eh' egli abitava. Questa santa tanti. I dintorni sono ameni, i ven-
vedova morì verso l'-anno 4'^*^- ^ ticelli temperano il focoso calore.
greci l'onorano 25 luglio, ma a' Fu presa nel i63o dagli olandesi
nel martirologio romano è nomi- che la conservarono 24 anni. O-
nata a' 17 dicembre. linda è amenamente situata in un
OLIMPO, Olympus. Sede vesco- delizioso paese, sopra una collina,
vile di Licia neir esarcato d' Asia, da dove si gode la vista estesa del
sotto la metropoli di Mira, eretta mare e dintorni. Le case hanno
nel V secolo, e fu già gran città, fra belli giardini ; vi è il palazzo ve-
Phaselis e promontorio Hieron. Ne
il scovile non molto distante dalla cat-
furono Metodio che lo fu
vescovi, tedrale, e quello in cui risiedeva
pure contemporaneamente di Patara, per sei mesi il governatore. La cat-
poi trasferito a Tiro, e soffrì il mar- tedrale dedicata al ss. Salvatore è
tirio nella Calcide, nella persecuzio- di antica ed elegante struttura, con
ne di Diocleziano : s. Girolamo nel cura d' anime aflidata al parroco.
suo Catalogo cita molte opere, di Vi sono ancora altre cinque chie-
tal santo. Arislocrito assistette al se parrocchiali con battisterio, ed
concilio d'Efeso I; Anatolio sotto- altre belle chiese ; sei conventi di
scrisse nel 4^7 la lettera del con- religiosi, diverse confraternite, T o-
cilio di Mira; Giovanni firmò la re- spedale, il seminario e il giardino
lazione del concilio di Costantino- botanico. Ora conta più 4>ooo di
poli su Severo d'Antiochia. Oriens abitanti, ma fu già molto più con-
'Chrisf. t. I, p. 975. Olimpo, Olym- siderabile la città. Dopo che gli o-
pen, è un titolo vescovile in parti' landesi la presero nel i63o inco-
bus, e Leone XII a* 23 dicembre minciò a decadere, ed il suo com-
1828 lo conferì a Daniele Mac mercio e industria passarono à
Donnell, da lui fatto vicario apo- Recife.
stolico dell'Isola della Trinità nelle La sede vescovile Fu eretta ad
Antille inglesi. istanza di Pietro II re di Porto-
OLINDA (de Olìnda). Città con gallo, da Innocenzo XI, colla costi-
residenza vescovile nel Brasile iti tuzione Adsacram, 22 novem-de'
America, nella provincia di Fernam- bre 1676: la chiamò Olìnda di
buco capoluogo di comarca, di-
, Fernambuco dell'Indie occidentali,
stante una lega da Recife, presso la dichiarò suffraganea di s. Sai-;
l'Atlantico. D'ordinario si nota sot- valore da lui elevata a metropoli, e
to il nome di Fernambuco le due dispose che i re di Portogallo pa-
città Olinda e di Recife , ed il
di gassero al vescovo mille scudi an-
vescovato chiamasi di Olinda e Fer- nui. Nelle Notizie di Roma si re-
nambuco Recife altro capoluogo
. gistrano i seguenti vescovi; 1738
VOL. XLVIir.
, ,

290 OLI OLI


fr. Lodovico di s. Teresa carmeli- s'insinua facilmente nell'anima no-
tano ecalzo, a cui Benedello XIV stra,, la rallegra e consola, ne gua-
nel 1754 die per coadiutore con risce le infermila, la fortifica, l' il-

futura successione Francesco Save- lumina e fa risplcndere la sua vir-


rio Aranha della diocesi di Miran- tù: l'olivo donde sì trae è simbo-

da, vescovo di Termopoli in parti- lo di pace, onde con ragione Dio


hus. 1774 ft'' Tommaso dell' incar- e la Chiesa lo destinarono ad uso
nazione, del ss. Salvatore. 1785 fr. sacro, ed appellandosi Cristo luce
Diego da Jardim girolamino
Jesìi del mondo, convenevolmenle ado-
della diocesi di Mariana. 1794 Giu- perasi l'olio sì per denotare chi
seppe Gioacchino de Cunlia de A- arrecò la pace al mondo, che per
zeredo Coutliino, di s. Sebastiano ricordare gli effetti prodotti dal-
di Rio. 1806 Giuseppe Maria A- la predicazione evangelica sulla fac-
raujo, di Porto. 181 5 Antonio da cia della terra. Nella sacra Scrit-
s. Giuseppe Bastoz monaco bene- tura pure r olio prese un sen-
dettino, di Rio Janeiro. 1821 Gre» so figurato, onde significò altre-
gorio Giuseppe Viegas del terzo sì la fertilità, 1' abbondanza, la co-
ordine di s. Francesco, di Lisbona. pia de' doni e benefizi di Dio e
1828 Tommaso de Noronha do- quella delle grazie soprannaturali.
menicano, traslato da Goccino. Per Gli orientali hanno fatto sempre
sua dimissione Gregorio XVI nel grandissimo uso delle essenze e de-
concistoro de* 28 febbraio i83i gli olii odorosi, profumandosene
nominò l'odierno monsignor Gio- principalmente ne' giorni di festa e
Tanni Marquez Perdigalo di Por- d'allegria, dal capo fino a' piedi
togallo, prelato della cappella del- astenendosene in quelli di lutto e
l'imperatore del Brasile. II capito- di tristezza. Siccome
spandere lo
lo si compone di quattro dignità^ profumi su d'alcuno, fino cfalla più
la prima delle quali è il decano, di remola antichità fu distinzione di
sedici canonici colle prebende del onore e di rispello, cosi l'unzione
teologo e penitenziere, di altri pre- d' olio profumato rese come sacra
ti e chierici. La diocesi è ampia la persona che la riceveva, il quale
e contiene molti luoghi. Ogni ve- allo naturalmente divenne un sitn-
scovo è lassato in fiorini ii6, a- bolo di Consacrazione (Fedi), an-
scendendo la mensa a 12,000 cro- che per le cose inanimate, onde fu
ciati lisbunesi. praticalo dagli ebrei e dai pagani.
OLIO, Oleum. Liquore che si Nella Scrittura sacra, una persona
cava dall'oliva, frutto e coccola unta è sacra, e ciò si legge de' sa-
della pianta olivo. Siccome l' olio cerdoti, de* profeti e de' re. L'olio
serve di nutrimento, e mescolato d' unzione,profumo che Mosè avea
coi profumi è usato come rimedio, composto per consecrare sacei'do- i

si spande faciloienle, penetra i cor- ti e i re, vasi e gV istru menti


i

pi solidi, si accende ed illumina del culto divino, di cui gli ebrei


cosi queste ed altre proprietà die- si servirono nel tabernacolo, poscia
l'ono luogo a diverse metafore, gra- nel tempio, era composto di diversi
vi misteri, simboli e significazioni. aromi, cioè di mirra, di cinnamo-
Quindi l'olio fu consideralo còme mo, di carma odorosa, di cassia e
un sim]x)b della grazia divina che d' olio d' olivo, il tultó mescolato
,

OLI OLI 2gi


con arte dal profumiere. Dio disse i eccl. t. ITT, lelt. 36. Come sì pos-
tutte le cose che verranno unte col sano intendere quelle parole nel
detto olio saranno consacrate, e Pontificale per la benedizione degli
chiunque le toccherà sarà santifi- olei per gì' infermi e del crisma
cato. I re non ricevevano tutti que* unde unxisti sacerdotes, reges, prò-
st' unzione, ma soltanto il capo di phetas et martyres.
una famiglia che saliva al trono; L' olio come il più antico ali-
ed era egli consecrato tanto per sé, mento de' Lumi (Fedi), si usò nel
quanto per tutti successori di sua i tempio degli ebrei e passò poscia
stirpe. Questi però chiamavansi e- in quello de' cristiani, argomento
gualmente unti del Signore, perchè che trattammo pure a Lampada, a
J' unzione e la dignità reale consi- Lucerna dicendo ancora dell' olio
deravansi come si noni me. Ma cia- preso da esse per divozione de' fe-
scun sommo sacerdote riceveva la deli ; poiché Dio talvolta e pel pa-
unzione prima d'incominciar l'e- trocinio de' santi cui si ricorre, pre-
sercizio di sue funzioni ; cosi era mia la fede, e se i discepoli di Ge-
del sacerdote che ne faceva le veci sù Cristo ungevano d' olio i malati
al campo in tempo di guerra. I e li guarivano, non era la virtù
vasi e gli strumenti consecrati con naturale dell' olio che produceva
l'olio d' unzione tra gli ebrei furo- r effetto, ma il potere divino dato
no r arca dell' alleanza, l' altare dei loro dallo stesso Gesù. In più luo-
profumi, la mensa de' pani di pro- ghi dicemmo degli oliveti donati
posizione, il candelabro d' oro, l' al- alle chiese pel mantenimento de' lu-
tare degli olocausti, la conca di mi, dell'olio che faceva parte delle
bronzo per lavanda de'sacerdoti,
la oblazioni de' fedeli, come dell' olio

i vasi e gli che servivano


utensili miracoloso scaturito anche dalle os-
per loro uso. Vedi Coronazione dei sa de' santi. Il Sarnelli, Lett. eccl.
UE. Nel tempio si custodiva in due t. IV, lett. i5: Perché nell'antico
corni V olio per 1' unzione de' re e tempio si adoperasse l'olio, non la
per quella de' sacerdoti. È disputa cera, ragiona altresì delle otto pro-
fra i sacri interpreti se vi sia sta- prietà dell' olio e qual é il miglio»
ta sempre differenza fra l' olio con re. Candela. L' olio fu sem-
P'^edi

cui si ungevano re, e quello di i pre una sostanza tenuta saviamente


cui si servivano per ungere i sa- in ispecial considerazione dalla Chie-
cerdoti; sembra che i più asserisca- sa, perché sembra che Gesù Cristo
no che* servisse il medesimo olio medesimo l'abbia voluta nobilitare,
per tutti e due. Dice il Macri , determinandola come materia re-
ISot. de' V oc ah. eccl., che con l'olio mota di quattro sagramenti, cioè
de' catecumeni si consagrano i re Battesimo, Confermazione, Estrema
nel capo per santificarne i pensieri, unzione e Ordine sacro (Fedi), ed
poi nel petto con conferirgli un ar- in molte altre consecrazioni di co-
dimento costante, quindi nelle spal- se secondo i riti degli
inanimate,
le per renderli pazienti, finalmente ebrei, che trovò conveniente segui-
nel braccio destro per imprimervi re. Il perché essa ha sempre ado-
la fortezza cristiana. Le regine però perato, sull' esempio degli apostoli,
si ungono solamente nelle spalle e anche l* olio usuale benedetto dal
nel braccio. Vedasi il Sarnelli, Lete. semplice sacerdote, all' oggetto di
,

99^ OLI OLI


ottenere da Dio guarigione o con' suggestioni maligne, le quali snnfi
folto agi' infermi, e alcune volte d'impedimento alla via che C(jndii-
impiegò a questo fine quello anco- ce al cielo e come ne usa per cou-
;

ra che ardeva dinanzi al sepolcro secrare i re, cosi nella sacra ordi-
óe Martìri (l^cdi), come afferma nazione e nelle consecrazioni de' ve-
anco Fleury, Moeurs de.s direi. scovi, in quella per dimostrare che
chap. 22 ; cosicché in seguito si è perpetuamente consacrasi al Signo-
tenuto come benedetto l'olio che re r ordinalo, ed in queste per la
arde dinanzi al ss. Sagramento, alle pienezza della grazia sacerdotale; e
immagini e reliquie della Beata finalmente nelT estrema unzione eoa
Vergine e de' santi. Dalle opere di cui si dà forza all' infermo di re-
Tertulliano si rileva che s. Proco- sistere alle tentazioni, che più forti
lo segnò e curò con olio benedetto e più gagliarde sono in quei mo-
Severo imperatore, ad scapala s. : menti estremi. Nella benedizione de-
Gerolamo nella vita di s. llarione gli olii santi il vescovo ed sacer- i

assicura, che questo eremita con doti assistenti salutano con rive-
olio stesso guariva coloro eh' erano renza il sacro crisma e l'olio dei
slati morsi dai serpi e da altri a- catecumeni, dicendo Ave sanctum :

nimali velenosi. Tutti i padri dei Oleum y ave snncLwn Clirisuia, ri-
più remoli tempi riferiscono fatti conoscendo che quella creatura con-
di questa specie. Dalla pratica di segrata a Dio è divenula un istru-
accendere i lumi avanti le sante mento atto a santificare le anime.
immagini e sacre reliquie de* santi Se queste cerimonie sembrano ai
si vuol significare^ non eh' essi ab- protestanti troppo minute o ridi-
biano bisogno di tali lumi, ma che cole, si ricordino quanto dice s.
si serbarono illesi dalla corruzione Agostino. « Se esse si risguardano
del secolo, risplendendo qual face coir occhio della pietà, si vedrà die
ardente tra i popoli che vivevano nulla hanno che non edifichi e non
nelle tenebre. La Chiesa riconobbe innalzi le nostre menti, nulla che
sempre questo purissimo e sempli- non renda mirabili le meraviglie
cissimo liquore adatto ai suoi riti della sua grazia ". Da tultociò ap-
ed alle sue significazioni, poiché lo pariscono i sublimi significati ed i

benedice e lo consacra, e ne usa simboli santissimi che la Chiesa ha


nelle benedizioni, nelle consecrazio- attribuito e riconosciuto nell'olio,

ni e nell'amministrazione de' ricor- conservandone inviolabilmente l'uso


dali sagramenli pel cui mezzo o
; dal suo principio. L' olio con ali-
si destina un qualche oggetto per- mentar la fiamma del lucignolo
petuamente al culto di Dio, o si concilia, mantiene e conserva col
vuol significare la grazia santifican- suo lento e misterioso splendore
te che si diffonde sull' anima e si quel di voto sentimento religioso, il
spande a guisa dell'olio; ovvero quale forma l'anima della preghie-
voglionsi esprimere gli effetti de'sa- ra, che accompagnata da una sin-
gramenti stessi^ come nel battesimo cera umiltà, s' innalza sino al trono
per denotare la mondezza che ne di Dio. P'edi Olio Santo.
deriva all'anima di chi lo ha ri- OLIO SANTO, Oleum sanctum.
cevuto ; nella confermazione per in- Olio consacrato dal vescovo nel gio-
dicare la vigoria in resistere alle vedì sauto, in tre separate am-
è

OLI OLI 293


polle o vasetti ordinariamente d ar- sto ed ai citati e altri analoghi
i^ei)to,ed è di tre specie, le quali ser- articoli ne ragionammo. Venne scel-

vono all'amministrazione di quat- to il giovedì santo per la consacra-


tro sacra n)en ti, Battesimo^ Cresima zione degli olii santi, non solamen-

o Confermazione^ Estrema Unzio- te perchè questo tempo è più adat-


ne e Ordine (Vedi); di maniera to alla circostanza dell'amministra»
che dalla sostanza dell'olio, eh' zione solenne del battesimo, che si

una, ne risultano diversi sagramen- faceva e si fa nel sabbato santo,


ti ; mentre adombrandosi nell'olio ma sì ancora perchè in questo gior-
lo Spirito Santo, egli è uno nella no Gesù Cristo agnello immacolato
essenza, ma differente, diviso e mol- andò a spargere il suo sangue per
tiplicato ne' doni suoi. La prima la nostra salute, ed istituì il più
specie è l'olio pel Crisma (Fedi), grande mistero collo stabilire per
oleum ad sanctum crisma, chiama» tutta la durata de* secoli il sagra-
to con diversi nomi, mescolato con menlo adorabile dell'Eucaristia. E
balsamo naturale, e benedetto so- dubbio, secondo alcuni, che il Papa
lennemente dal vescovo, che serve s. Fabiano del 2 38 ordinasse che nel
pei sagramenti della confermazione giovedì santo si bruciasse l'olio santo
e dell'ordine, per ungere battea- i vecchio, e si benedicesse il nuovo : il

7ati, gli adulti, sacerdoti ed i ve-


i concilio di Toledo del 4^^ decretò
scovi, le chiese, gli altari, i calici essere lecito al vescovo farne in ogni
ec. ; la quale mescolanza deriva dai tempo la benedizione, la quale sem-
tempi apostolici , e vuoisi che la bra che propriamente incomincias-
Chiesa ne apprese il modo, da se a farsi nel giovedì santo alla
quello prescritto da Dio nell'Eso- metà del V secolo. Ab antico i

do: la voce greca Crisma, suona santi olii erano consagrati nel sab-
unzione di balsamo, e die origine bato santo, immediatamente prima
all'italiana di Cresima. La seconda dell'amministrazione del solenne bat-
è l'olio ìXq Catecumeni (Vedi) j oleum tesimo. In progresso la cerimonia
catechumenorum, di cui si usa nel- fu trasferita al giovedì precedente,
l'amministruzione del battesimo, af- perchè gli olii consagrati potessero
linchè prima di ricevere l'acqua essere spediti a ciascuna parrocchia,
battesimale sieno i ballezzandi ben e tutti i parrochi se ne potessero
purgati, e rinvigoriti ne' loro spiri- servire per benedire il Baltisteria
tuali cimenti; di più serve per con- o Fonte sacro (P'edi), nella qual
bacrare le chiese e gli altari, cioè funzione si frammischiano alle acque
prima che sieno consagrati col cri- alcune goccie del crisma e dell'olio
sma, sono unti con questo santo de' catecumeni, e si amministra poi
olio, e con questo medesimo olio solennemente il battesimo. La con-
si consagrano i re e le regine. La sagrazione degli olii santi si fa dal
terza specie è l'olio degli infermi, vescovo nella messa, con esorcismi,
oleum infirniorum, col quale si un- con diverse orazioni, con molti se-
gono gli ammalati adulti, che so- gni di croce, col fiatarvi sopra mol-
no per morire, nel sagramenlo del- te volte e con molte benedizioni,
l' estrema unzione. Quanto ai di- vestito cogli abiti pontificali bian-
versi misteri e simboliche signifìca- chi, e assistito da dodici sacerdoti,
zioui e proprietà deli' Olio, a que- da sette diaconi, da setlt; òuddiaco^
,

394 OLI OLI


ni e da altri mioistri, non gih oo* gl'infermi, la cui istituzione è prove-
me coDSacratori, ma testimoai del' nuta immediatamente dagli apostoli
la cerimonia. 11 numero degli assi- e da Gesìi Cristo, dandone poi le nor-
stenti fu da prima indeterminato : me i Papi ed i concili!, dopo cioè che
quello de'dodici sacerdoti è in me- il vescovo ha fatto la consagrazio-
moria de' dodici apostoli stabilito, ne del Corpo e Sangue di Gesù
mentre quello de' sette diaconi è Cristo. Poi si fa la benedizione del-
in memoria dei sette diaconi ordi- l'olio crismale, in cui il vescovo e
nati dagli apostoli, e quello dei set- i dodici sacerdoti tre volte vi fia-
te suddiaconi aggiunti per eguagliar- tano, ad imitazione di ciò che fa-

li. Celebrandosi anticamente nel gio- ceva ilBedentore sugli apostoli


vedì santo tre messe, una era per con dirgli occipite Spiritum San^
la benedizione del crisma, e sicco- cium, adombrandosi in esso un sa-
me ora una sola se ne celebra, in gramento e la persona di Cristo.
essa si fa la benedizione degli olii Si fa quindi la terza benedizione
santi. dell'olio de' catecumeni, unendovisi
Questemolte sacre e misterio- gli esorcismi ond'è detto, oleum
se cerimonie, le une sono auto- exorcizatum, la cui efficacia forte^
rizzate dall'esempio del Redentore mente teme il demonio, dandosi ai
quando soffiò sopra gli apostoli nel fedeli in virtù di questo santo olio
dir loro, ricevete lo Spìrito Sanloj tutta la certezza e speranza del-
le altre dalla pratica della Chiesa l'eterna Beroldo nel»
beatitudine.
sino dai tempi apostolici^ come il VOrdo cerimoniae ecclesiae Ani'
et

segno della croce, senza il quale brosianae Medìolanensis, descrive la


nessun rito sacro si fa legittima- consagrazioue degli olii giusta il ri-

mente dalla Chiesa. Vedasi il Pon- to praticato nella chiesa Ambrosia-


tificale romanum par. 3, de offi- na in principio del secolo Xll. la
cio in feria quinta Coena Domini essa risulta da vari sagramentari
cimi benedicilur oleum catechume- ambrosiani, che i semplici parrochi
noruni et infirnioruniy et conficiuir potevano in caso di necessità avan-
chrismaj ed il Cecconi, Il sacro ri' ti di conferire il battesimo, conse-
tQ di consacrare le chiese^ capo XX, crare l'olio pei come an-
catecumeni,
che ne fa un'esatta descrizione, no- che r acqua del fonte colle stesse
tando che gli olii santi avanzati dal cerimonie praticate dall'arcivescovo.
precedente anno, si pongono nelle lam- Vedasi il Fumagalli, Saggio inlor-
pade della chiesa^ che ardono avan- no la messa Ambrosiana. Nel voi.
ti il Sagramento, acciò resti con-
ss. I degli Annali delle scienze relig.
sumato, purgandosi i vasetti o pis- p. 3o4, è riportata la risposta del-
sidi che li contenevano con bamba- la pia unione di s. Paolo a un dub-
gia, la quale gettasi nel fuoco; inol- bio circa la validità del sagramen-
tre il vescovo dopo la messa ser- to dell'estrema unzione, i.' Che il

moneggia sulla sacra funzione, in- sagramento dell'estrema unzione am-


culcando specialmente a' sacerdoti, ministralo con olio non benedetto
affinchè secondo le prescrizioni dei dal vescovo è praticamente dubbio j
sacri canoni custodiscano diligente- 2.° che nel caso di estrema neces-

mente dette sacre ampolle. Prima sita spirituale del moribondo potrà

§i fa la benedizione dell' olio per amministrarsi lo stesso sagramento


-

OLI OLI 291:

nel motlo indicalo sub conililìoiìe j olio la da lui eretta in al-


pietra
etl alcuni aggiunsero che dovrebbe tare. Mentre Pio VII era deportato
benedirsi l'olio dallo slesso sacerdo- fuori di Roma, in questa città nel
te prima d'amministrare il sagra- gran salone annesso alla privata cap-
mento. Ma questa risoluzione essen- pella del palazzo de'marchesi Pen-
do in opposizione ad un decreto lini (ne dammo un cenno nel voi.
del s. oflizio del i6i5, fallo avan- XI, p. i36), nel giovedì santo 11
ti Paolo V, la slessa congregazione aprile 18 i da monsignor Bonaven-
f

del s. oflizio lo confermò nel 1842, tura Carenzi vescovo di Moldavia,


e Gregorio XVI l'approvò, al modo con l'assistenza de'ministri occorren-

riportato nel voi. XV, p. 4^^ tli ti, e i cerimonieri Zucche e Carto-
delti Annali, Si può consultare il ni, il primo pontificio, il secondo la-
Sarnelli, Lett. eccL t. VI, lelt. XX: teranense, cui intervenne la sola fa-
Se nelle sacre unzioni si adoperas- miglia Pentini, fu fatta la solenne
se per errore un olio benedetto per consagrazione degli olii santi, che
l'altro, che si deve fare ;
poiché gli dovea farsi nella basilica Lateranen-
olii santi alle volte si adoperano co- se per la città di Roma, e separa-
me sagramentali solamente, il che tamente per antichissimo privilegio
accade nel battesimo, nell'unzione in quella Vaticana (di che si trat-
delle mani de'sacerdoti, e simili ;
ta a quelle Chiese). Le due basili-

altre volte si adoperano come ma- che somministrarono i nobili vasi


teria de'sagramenti, come nella cre- che servono alla consagrazione degli
sima e nella estrema unzione. Ri- olii e quelli destinati a conservarli,
sponde il Sarnelli con vari argo- e vi furono inoltre consagrali gli
menti, e conchiude, che usando la olii per le diocesi di Tivoli e Sa-
chiesa romana in ungendo i novel- tri : tutto l'occorrente per l'appara-
li sacerdoti V olio de'catecumeni, se to e celebrazione della funzione, fu
per errore si fosse adoperato il cri- somministrato dai Pentini, meno il

sma, se si può, si debbono di nuo- piccolo calice e spatole pel balsa-


vo ungere le loro mani coll'olio dei mo, che si mandò dalla chiesa La-
catecumeni; se non si può, tanto teranense. Ivi nel successivo sabba
nell'ordinazione che nel battesimo, lo santo si fece ancora la solenne
stima doversi deporre lo scrupolo ordinazione di tutti quei d^l clero,
per le ragioni da lui addotte. che doveano ordinarsi nelle delle due
A Crisma si disse de' riti riguar- basiliche. Del motivo perchè ivi si fece
danti l'olio santo, mistici signilìcati la consagrazione degli olii, e Voi dina'
e nozioni relative, ed ancora di che zione^ a questo articolo lo diciamo,
si compone e di sua consagrazione, così di quelle fatte nella casa della
g) e di quanto praticano i greci ed Missione. Nel 1792 il vescovo di
orientali, e nel voi. Vili, p. 287 Derry nell'Irlanda, ottenne da Pio
del Dizionario parlai della beuedi- VI la facoltà di consagrare gli olii
EÌone degli olii santi fatta da Be- santi nell'ottava dell'Ascensione, a
nedetto XIII, e siccome questo Pa- forma di quella concessa già dal
pa consagrò moltissime chiese, alta- medesimo Papa al vicario aposto-
ri e vasi sacri, per allusione nel 1726 lico del distretto settentrionale d'In-
fu coniata una medaglia ove si ve- ghilterra a'20 agosto 1775. A Cri-
de espresso Giacobbe che unge con sma dicemmo pure come il dare
29^ OLI OLI
gli olii santi importi giurisdizione, sagrifizio del corpo adorabile di Ge^
e come il Papa prima dello scisma sii Cristo, com'anche dopo gli altri
de' greci mandava il crisma a Co- sagramenti considerati nell'atto del-
stantinopoli. Dice il Macri, che in la loro amministrazione, nessuna
caso di necessità si può adoperare cosa è risguardata come più sacra
l'olio santo vecchio dell'anno pre- del sauto crisma e degli olii santi,
cedente, non trovandosi del nuovo, per cui si custodisce nelle chiese par-
e ciò secondo il decreto della con- rocchiali inarmadio o apposito luo-
gregazione de' vescovi, de'20 maggio go, ordinariamente presso il batli-
1590. li crisma si forma d'olio d'olivo sterio. Degli altri usi dell' olio san-
e di balsanio arabo giudaico d'En- to se ne discorre ai loro articoli,
gaddi, o del Toletano o Tolutano come Jgnus Dei benedetti, quali i

come più somigliantie ad esso, ed si pongono ne'bagni d'acqua bene-

anche con balsamo d'altri luo- detta, ove s'infonde il balsamo e


ghi. Al citato articolo dichiaram- il crisma; e Campane, che si segna-
mo le diffeienze tra la chiesa lati- no di croce coH'olio degl'infermi.
na e la greca nel formare il cri- OLIVA Alessandro , Cardinale.
sma, notando che la seconda, oltre Alessandro Oliva nato di poveri e
l'unione del balsamo all'olio, vi ag- miserabili genitori in Sassoferrato,
giunge pure degli aromi e del vi- preservato da bambino di tre anni
no, la quale composizione si va pre- con evidente miracolo della Beata
parando nel tempo quaresimale, per Vergine dalla morte, per essere sta-
usarne nella suddetta feria quinta to sommerso in un fonte per nove
della settimana santa, nel qual gior- ore, nell'alto che andava raccoglien-
no il vescovo consagra ancora l'olio do i fiori nel villaggio di Bucellino
degli infermi, e con esso unge pri- presso Sassoferrato; estratto dalle
ma sé, quindi tutti i fedeli che si acque da sua madre, questa fece
accostano alla sacra mensa. Quan- voto alla Beata Vergine di farlo
tunque però l'olio degli infermi sia frate se glielo rendeva vivo ; ma il
stato nel giovedì santo consagrato Panfilio nella sua cronaca racconta
dal vescovo, nondimeno il parroco che Alessandro appena caduto nel-
prima amministrare il sagraraen-
di l'acqua, fu veduto da una sua pic-
to dell'estrema unzione ai moribon- cola sorella, alle cui grida accorse
di, benedice l'olio, siccome benedice una donna a liberarlo. In seguito
ancora quello de'catecumeni, per cui cresciuto coll'età abbracciò l'istituto
presso i greci il ministro della be- dei romitani di s. Agostino, dove i

nedizione di questi due sem- olii è il suoi meriti lo innalzarono prima al


plice sacerdote; consuetudine che governo della provincia dell' Um-
venne confermata da Clemente Vili bria, e poi a procuratore generale del-
nella istruzione fatta ai vescovi la- da Eugenio IV, e che
l'ordine, fatto
tini che nelle loro diocesi aveano eglisantamente ne funse l'offizio.
de'preti greci. Il ministro della me- Quanto più fuggiva le preminenze
tropolitana di Costantinopoli che e le dignità, tanto più eravi pro-
avea in custodia gli olii santi, che mosso. Prima fu fatto vicario ge-
doveva dispensare a richiesta del nerale, e nel i4^9 »^el capitolo te-
patriarca, chiamavasi Mirodoto, My- nutosi in Tolentino, contro sua vo-
Fodotes. Dopo il sagramento e il lontà fu eletto a pieni voti ge^nerai
OLI OLI 297
le di lutto l'ordine, nel quale di- e con quelli di altre nazioni con-
venne insigne e zelante oratore. Col- vertiti alla fede. Ammetteva chiun-
le fervorose sue prediche percorse que si fosse con estrema facilità al-
la naaggior parte d'Italia, e singo- l'udienza, e sentiva tutti con incre-
larmente Napoli, Siena, Firenze, Bo- dibile benignità; era per lo con-
logna, Mantova, Ferrara e Vene- trario rigido e severo con se me-
zia,operando prodigiose conversioni. desimo, scarso il suo ristoro, e sem-
Mentre cogli esempi di una vita in- pre accompagnato con lettura dei
signemente umile e penitente, stu- libri sacri; breve
suo e disagialo il

diavasi d'infiammare i cuori altrui notturno riposo, mai usando panni


al desiderio deirevangelica perfezio- di lino, che anzi domava il suo
ne, e di riconciliare insieme i po- corpo colle vigilie e col cilicio. In
poli fra' quali ardevano intestine di- tutti i sabbati avea per invariabile
scordie, e tra gli altri i sanesi che costume di visitare la basilica Li-
erano fra loro in aperta dissensio- beriana e la chiesa di s. Maria
ne, ed i fiorentini che sovente acre- del Popolo. Lo stesso Pio II gli
mente contrastavano, Pio II a' 5 diede la commissione di portarsi in
marzo 1460 lo creò cardinale prete Perugia per sedare le civili discor-
del titolo di s. Susanna, senza che die, e togliere gli odii privati che
ne egli, ne avessero prima
ne altri affliggevano la città, come eseguì, e
indizio, per cui non è a dire quan- poi gì' ingiunse di trasferirsi nella
ta gioia e ammiiazione destasse tal Marca, e tutto mettere in opera
promozione per l'Italia, laonde mol- per richiamare all'obbedienza della
te persone a cui era nota la po- santa Sede la città d'Ancona, dove

vertà religiosa del cardinale, gli si condusse col carattere di legato


mandarono magnifici presenti, e a latcre per ricevere dal despota
molte città lo ascrissero alla loro del Peloponneso la testa di s. An-
cittadinanza. Dallo stesso Papa ot- drea apostolo, che prima ricono-
tenne in amministrazione la chiesa sciuta diligentemente, colla dovuta
di Camerino nel declinar del i/[6i. venerazione la recò a Narni don- ,

Asceso sublime dignità cardi-


alla de fu trasferita a Roma nel 1462
nalizia, accrebbe lo splendore di sue ed ivi accolta con solenne pompa
virtù. Ati'abile , mansueto , muni- JNelTesercizio di sua le-
ecclesiastica.
fico verso le chiese, profuso e jì po- gazione non solo ricusò regali ma-
veri, amico affettuoso, se non pote- gnifici e considerabili che da ogni
va giovare col danaro, suppliva col- pnrte gli venivano offerti, ma an-
le promesse e con far sicurtà, lo cora i più minuti e di minor con-
stesso facendo cogli uomini eruditi e to, e consistenti in cose spettanti
letterati, de'quali era mecenate; gli al vitto. Dopo di aver predetto
aiutava, e conosciuti i loro bisogni, chiaramente la sua morte, la incon-
senza neppure esserne richiesto li trò in Tivoli, quale si conveniva ad
sovveniva; liberale coi famigliari, un'anima giusta che sempre l'aspet-
nelle feste ragionava loro delle co- ta, nel 1463 d'anni 55, come si

se divine, e gli somministrava più legge scolpito nella sua tomba nel-
di quello che domandavano. Man- la chiesa del suo ordine in Roma,
teneva in R.oma quattro povere fa- ove il cadavere fu trasferito. Ivi
miglie, e lo slesso faceva co' greci alla sua memoria fu eretto un avel-
-

sqB oli OLI


Jo di marmo presso la sngresllnj i5 per apprendere le leggi, di()OÌ a
colla statua del cardinale vestilo in preferenza di molti dotti uomini e
abili pontificali, giacente sull'urna dì provetta età, fu sostituito nella
sepolcrale, con onorevole elogio. Pio cattedra vacata nell'università, a ca-
li ne'suoi Commentari l'esaltò con gione del suo sapere e vasta eru-
sommi elogi, chiamandolo insigne dizione. Appena assunto al pontifi-
per santità e dottrina, ed alcuni sto- cato Pio IV, che lo avea conosciu-
rici contemporanei gli attribuirono to in Bologna, si recò a Roma, ove
il titolo di beato. Scrisse alcune col consenso di Carlo I X. re di Fran-
opere delle quali (esse il catalogo cia fu ammesso nel tribunale della
l'Ossinger nella sua Biblioteca agO' rota, in cui perseverando per qua-
stininna p. 64». Da un passo del rant'anni, ne divenne decano, cou
Wadingo si rileva che intervenne tal credito e reputazione, che la sua
al concilio di Basilea. Il Campano casa era sempre piena di avvocati,
ne recitò 1* orazione funebre, che di curiali, e di altri dotti e lette-
Igiene riportata dal Ciacconio, e nel rati, che a lui ricorrevano come ad
Dattichy, Fiori della storia del sa- oracolo, per sentire i suoi consigli
ero collegio de' cardinali. Il Torri e giovarsi de'suoi lumi nelle con-
gio registra delle opere di questo troversie più difficili. Ne minore
cardinale : Sermones centum de estimazione ebbe dalla repubblica
Chrisii ortu. De coena cwn apo' letteraria, come quello che in un
stolis facta. De peccato iti Spiri- alla giurisprudenza tutte le altra
turn Sanctum. Orationum. Ubruni scienze profondamente possedeva e
unum, et alia. professava; come pure si dilettò del-
OLIVARIO RAZALIO Serafino, le arti liberali, e le protesse e sem-
Cardinale. Serafino Olivaiio Raza- pre beneficò, amandone e favoren-
lio o Rezali, sorti i suoi natali iri done professori di esse. A sollie-
i

Lione di Francia da nobili genito- vo di sue occupazioni, si dilettava


ri che traevano la loro origine dal- pure della musica, onde cantanti i

l'Italia. Innanzi però che venisse al- ne sperimentarono ancor essi il pa-
la luce perde il padre, onde restò trocinio. Gregorio XIII lo man-
sotto il governo e tutela della ma- dò nunzio ad Enrico III re di
dre, che ne prese molla cura per Francia, a congratularsi per l'as-

bene allevarlo ed .istruirlo nelle sunzione al trono di Polonia, e Si-


lettere, ed egli ebbe per essa som- sto V lo deputò in Francia a quie-
mo rispello, protestandosi poi che tare le turbolenze del regno cagiona-
perciò il Signore lo avea esaltato, te dalla morte di detto re ; ma suc-
ripetendo sovente colle lagrime, qui ceduta quella del Papa, i successo-
matreni honorat thesaurus congrc ri presero altri spedienti. Clemente \
gat. Fornito dalla natura di straor- Vili, già suo compagno in rota, che
dinaria perspicacia d'intendimento, ne conosceva il vero talento, e mol-
applicatosi buon'ora allo studio
di to godeva di trattenersi per più ore
in Tournon, in essi fece rapidi avan- in discorso con lui, dopo averlo fat-
zamenti, che quantun([ue giovinetto to patriarca d'Alessandria in parti»
aveasi acquistata una perfètta co- bus nel 1602 o i6o4, lo promosse
gnizione della lingua greca e lati- al vescovato di Rennes, vacato per
na. Trasferitosi iu Bologna d'agni la traslazioue del cardinal d'Ossat
OLI OLI 299
aJla diiesa di Bajeux, al dire dei monache vestono la tonaca e lo
Sammartani; mentre invece i con- scapolare bianco, con velo bianco
tinuatori del Ciacconìo affermano e nero in capo, ed in coro assu-
che prima di prenderne possesso ne mono la cocolla.
fece spontanea rinunzia a France- OLIVETANE. F. Oblatb di s.
sco Lachiver, ma non è vero. Inol- Fbancesca Romana dette di Tor
tre Clemente VII! gli conferì l'uf- de* Specchi, benedettine olivetane.
fizio di dateria detto del Conces- OLIVETANI. Congregazione mo-
suin, e poi ad istanza d'Enrico IV nastica dell'ordine di s. Renedetlo
a*9 giugno i6o4 Io creò cardinale della di lìlonte Uliveto, istituita
prete del titolo di s. Salvatore in dal b. Bernardo Tolomei (Fedi)
Lauro. Per l'esimia sua pietà, dot- gentiluomo sanese, il quale nel bat-
trina, prudenza e gratitudine ver- tesimo fu chiamato Giovanni. Essen-
so suoi benefattori, fu largamen-
i do molto dotto e professore di fi-
te commendato e sono ; celebri le losofia in patria, un giorno alla
sue i5oo decisioni, che col nome presenza degli scolari all'improvviso
di decisioni del Serafino furono da- divenne cieco in iscuola. Avendo
da Vitale Amico, oltre
te alla luce qualche tempo dopo per intercessione
un volume mss. di risposte da lui della Beata Vergine riacquistata la
compilato. Dopo essere intervenuto vista, fece voto di abbandonare il

ai comizi di Paolo V, terminò i mondo, e di dedicarsi tutto al di-


suoi giorni in Roma nel 1609 d'an- vin servigio. Quindi salito sulla
ni 76, ed ebbe sepoltura nella chie- cattedra, alle molte persone da lui
sa della ss. Trinità al Monte Pincio. invitate per cose scientìfiche, fece
OLIVETANE monache. Religio- loro un discorso sulle vanità del
se dell'ordine de'monaci Olivetani mondo e sulle cose celesti con tan-
^P^edi), dì cui se ne ignora preci- ta efficacia, che molti degli uditori

samente l'origine. Il p. Secondo determinarono di mutar vita, e di


Lancillotto neir HisLoria olivetana, darsi alla penitenza e all'acquisto
lib. 25, riferisce che il b.
2, cap. del cielo. Fu egli primo a dar-
il

Giordano abbate generale della con- ne l'esempio, abbandonando nel


gregazione olivelana, verso il i4^9 i3i3 i parenti e gli amici, e riti-

fondò in Padova due monasteri o- randosi in un luogo solitario, al-


livetani, uno di monaci, l'altro di lora chiamato Acona nella valle
monache. Altri dicono che ne fos- dell' Ombrone, quindici miglia circa
se prima monaca Francesca Lefan- distante da Siena, in. compagnia dei
la di Palermo, la quale essendo bb. Ambrogio Piccolomini e Pa-
religiosa delle orsoline di s. Chiara, trizio Patrizi senatori di quella cit-

ed avendo fatto edificare un mona- tà. Quivi Tolomei divenne esem-


stero, nel 5 15 abbracciò con alcune
1 plare di tutte le virtù, onde collo
compagne l' istituto olivelano con splendore di queste allettò altri

licenza di Leone X, che la dichia- molti a seguirlo, ed a mettersi sot-


rò abbadessa perpetua dello stesso to la sua direzione. Benché questi
monastero, in cui mori con fama santi eremiti ad altro non atten-
di santità. II p. Bonanni nel Ctìt- dessero che alla loro eterna salu-
talogo degli ordini par. 2, pag. 80, te, orando continuamente e mor-
uè riporta la figura, e dice che le tificando il proprio corpo eoo di'
7,

3oo OH OLI
giiini, vigilie, cilizi, e con ogni sor- te nel i3?.2 allo stesso b. Bernar-
ta di asprezze, vi furono de' mali- do, che fu costretto ad accettarla
gni che li accusarono per novato- ed a ritenerla per 27 anni.
ri a Papa Giovanni XXII. Questi Le mortificazioni e penitenze di
nel ,i3i9 li chiamò a se in Avi- questi religiosi in que' tempi erano
gnone, ed essendosi purgati della grandissime ,
poiché ai digiuni co-
calunnia, il Fonlefìce avendoli tro- mandati dalla Chiesa e dalla regola
vali non solo innocenti, ma ottimi di s. Benedetto ne aggiungevano al-
religiosi, permise loro di perseve- tri, e molti in pane ed acqua; si
rare nella solitudine, e comandò astenevano dal vino e dalle carni
che si portassero da Guido vesco- dormivano pochissimo sopra sacco-
vo d'Arezzo, scrivendogli che dasse ni di paglia sul pavimento e senza
loro da osservare una delle regole coperte, e dopo aver detto di notte
approvate dalla Chiesa. Ubbidiro- il mattutino impiegavano nell^ ora-
no essi e presentarono le lettere zione il tempo che restava fino al-
pontifìcie al vescovo, il quale avea l'ora prima. Il loro abito era di
in una visione veduto la ss. Ver- panno grosso e portavano i zoccoli,
gine, che porgendogli una veste e avendoli di poi lasciati i professi,
bianca e la regola di s. Benedet- al Monte Oliveto capo dell'ordine,
to, ordinava di darla ad alcu-
gli si fecero portare ai novizi. La vita
ne persone che stavano alla sua straordinaria del b. Bernardo e dei
presenza. Appena il vescovo vide suoi compagni, fece con- sì che la

i]uesti eremiti, li accolse con amo- gregazione si poco e


dilatasse non
re, intendendo allora la visione, e meritasse di essere approvata a' 1

dopo il digiuno di tre giorni, si maggio l'òo^i da Giovanni XXH, e


portò nello stesso iSig alla valle confermata da Clemente VI nel i344'
d'Acona, la quale era in quel tem- Intanto una fiera peste venuta dal-
po in sua diocesi, poi di Pienza, l'Asia facendo strage in Italia, il b.
e vesti dell'abito bianco tutti quei Bernardo animato e mosso dalla
solitari che vi dimoravano, pre- carità, esortò i suoi religiosi ad usci-
scrivendo loro la regola di s. Be- re dalla solitudine per assistere gli
nedetto. Volle inoltre che il nuo- appestati, predicendo che molti di
vo ordine fosse sotto la protezione essi sarebbero morti come avven- ,

di Maria Vergine, in memoria del- ne, ed egli stesso per muoverli col-
Tultima partenza da lei fatta dal Tesempio, si portò a Siena ove il
Monte Oliveto, dal suo divin Fi- contagio più crudelmente infieriva,
gliuolo, e per la vicina montagna seguito da ottanta di loro. Quivi si
coperta di olivi, e che si chiamas- abbandonò al servigio degi' infermi,

se di Monte Olivclo, altri dicono somministrando sì di giorno che di


secondo il comando delta Madon- notte tutti i soccorsi temporali e spi-
na. In questa medesima occasione il rituali, e seppellendone i cadaveri.
fondatore mutò il nome in quello di Fu attaccato perciò dafla peste, onde
Bernardo, ed eletto generale, rinun- munito de'sagramenti, ricco di meri-
ziò, e gli fu sostituito il b. Patrizi, che ti e martire della carità, onde è ve-
tenne la un anno, indi
carica per nerato protettore degli appestati, di
fu conferita al b. Ambrogio, quin- anni settantasei volò al cielo, a' 20
di a Simone de Thuie, e iìuulmeu- agosto i34^> beochè la sua tèsta si
OLT OLT 3oi
cplebrJ a' 1 8 detto, ed a' !X T è re- no rm'dinc. Nel i433 vi si sotto-
t;istrato nel martirologio. Dipoi In- misero le Oblale di s. Francesca
nocenzo X a' 4 dicembre i6/\.5 con- Romana (Fedi), al quale articolo
fermò due decreti della congre-
i parlammo della cappella cardinali-
gazione de' riti, co' quali fu appro- zia che si celebra nella suddetta
vato il culto immemorabile del b. chiesa, poi nel 1 44<^ '^ generale de-
Bernardo Tolomei. Indi Clemente gli Olivetani rinunziò la giurisdizio-
X col breve Apostolici^ de'3o ago- ne su tali olivetane. Altre monache
sto 1675, concesse all'ordine olive- Olivetane (P'edi) furono istituite ver-
tano e all'oblate di Tor de' Specchi so il i4^9' Gregorio XIII ad istan-
di poter fare io agosto l'uHizio
a' za del p. Gio. Battista Vallati da
e messa con rito doppio del beato. Foligno generale degli Olivetani , a
Clemente XIII a' 29 gennaio 1766 questi unì l' ordine dei monaci del
permise che si potesse procedere alla Corpo di Gesìi Cristo (Vedi) , ed il
sua canonizzazione, ed a' 3 1 agosto successore p. Pio Nuli sanese nel
1768 ne approvò le virtù in grado 1 583 prese possesso de'Ioro monasteri
eroico, per quindi anco procedere superstiti, altri avendone ricevuti al-
all'esame di quattro miracoli. La di tri ordini. Tra quelli che si unirono
lui vita del Gregoiio Lombar-
p. agli Olivetani, ve ne fu uno anco
delli domenicano, fu stampata nel di monache, eretto in Foligno nel
i584; quella di Paolo Carpentieri 1879 sotto il titolo della Madonna
in latino venne pubblicata in Na- di Betlemme.Propagandosi l' or-
poli nel 1642; altra mss. del ven. dine furono fondati altri monasteri
p. Mariano Sozzini filippino, si con- in Italia, fino ad ottanta, fra' quali
serva in Siena presso la nobile fa- quelli magnifici di Napoli e di Bo-
miglia Tolomei. logna. Il principale però è quello
Dopo la morte del fondatore l'or- di Monte Oliveto, residenza dell'ab-
dine fu molto favorito dai Papi, e bate generale. Questo arcicenobio
gli fu data in Roma la ^Chiesa di incominciò a sorgere nel i320, e
s. Maria Nuova (Vedi), detta di divenne celebre per la vita peni-
s. Francesca Romana, che i monaci tente che vi menò il b. Bernardo
ristorarono interamente, dopo aver- che l'edificò e suoi compagni, non
i

vi edificalo il contiguo monastero, che per la magnificenza e bellezza


residenza del procuratore generale cui furono in progresso ridotte le
della congregazione,
che ora è il numerose sue fabbriche, per lo zelo
p.abbate d. Giuseppe Lynch es- , che gli Olivetani ebbero per le arti
sendo vicario generale il p. abbate liberali, per le scienze e per l'agri-
d. Ignazio di Negro. Urbano V nel coltura, ivi accogliendo molti ad
1870 confermò questa congregazio- ospizio ed asilo. Ai roveti sterili

ne e le concesse privilegi, ciò che sostituirono coltivazioni dispendiose,


pur fece Gregorio XI nel 3^ i e 1 ; in tempo che nel monastero e sua
Pio II nel 1462 le accordò quelli magnifica chiesa vi andavano riu-
de' cassinesi ; indi Paolo III permise nendo le opere de' migliori pennelli
a questi monaci di prendere il ti- sanesi e di altri eccellenti pittori.
tolo di don, chiamandosi fino allora Ne restò sorpreso Io stesso Pio II

frali ere initi di Monte Oli veto. An- quando nel i4^9 ^» «» trattenne
che molti principi secolari favoriro- con seguito numeroso tre giorni, e
3o2 OLI OLI
ne' suoi Commentari ne descrisse le mo del genovese Bocciardi. Ti ce-
località; e siccome Ta^tinenza vi si lebre naturalista Baldassani medico
osservava con rigore, il Papa violò del monastero, vi riunì copiosa col-
a' suoi faaiigliari mangiarvi carne. lezione di naturali prodotti del ter-
All'incremento di questa abba/ia e ritorio sanese, indi accresciuta e in
monasleio concorse la famiglia Pic- qualche modo classificata, fu dispo-
colomini, con cedere vicini pos- i sta intorno la sala del palazzo al-
sessi di Avena e di Clatina. Il tem- l'ingresso della clausura dal p. Ro-
pio attuale, che può contarsi fra i sini veneziano. Ad esempio di Be-
più belli per eleganza, proporzioni nedetto XIV non solo Clemente XI li
delle parti e pregi di ornati, venne accordò privilegi agli Olivetani, ma
innalzalo nel principio del secolo con la costituzione Credila divini-
XV, ed accresciuto nel 1777 ^^"^ tus Romano Pontifici , de' 1 6 feb-
parte della tribuna, con disegno del braio 1766, Bull. Reni. Continiialio
"Valente architetto Giovanni Anlino- t. Ili, p. 167, esentò questo arci-
ri. 11 quadro dell' altare maggiore cenobio dalla giurisdizione ordina-
e la tela circolare posta nella volta ria del vescovo di Pienza, lo sta-
della crociala, sono opere del vero- bih capo dell'ordine, lo pose sotto
nese Ligozzi: lo sfondo è dipinto a l'immedinta protezione della santa
fresco da Costantino romano. Le Sede, e lo dichiarò abbazia nulJius
altre pitture quasi tutte sono di dioecesis. L' ab. Giulio Perini ne
Francesco e Raffaele Vanni e dei fece la descrizione, come del Mon-
fratelli Nasini. Il vago coro ha qua- te Oliveto e del vicino castello di
rant'otto seggi mirabilmente lavo- Buon Convento, e pubblicò in Fi-
rati di tarsia verso il i5o3, dal renze nel1788 con questo titolo:
converso olivetano fr. Giovanni da Lettera sopra V archicenobio di Mon-
Verona. Sotto l'altare maggiore ev- te Oliveto Maggiore a Giovanni Ru-
tì la confessione, che il Vasari chia* cellai.
mòParadisOf con diversi piccoli al- I monaci Olivetani , secondo le
tari. Il Sodoma e il Signorelli vi costituzioni, devono levarsi di notte
operarono begli affreschi; il refet- per dire il mattutino , e dopo le
torio fu tutto dipinto nel 1620 da laudi andare al capitolo, e starsene
fr. Paolo Novello converso oliveta- quivi prostrati avanti al superiore,
no, mentre in pari tempo l'altro finche non abbia loro imposta qual-
converso danese Antonio Muller, che penitenza e dato il permesso
lavorò alla volta del vestibolo della di alzarsi. In tutto l'anno non pos-
libreria. I libri, i codici, come i su- sono mangiar carne, se notr tre volte
perbi libri corali, andarono dispersi alla settimana e se ne astengono
,

sotto regime francese. Nella selva


il pure in tulio il tempo del ci piloto
intorno al monastero sono sparse generale, che celebrano ogni cinque
diverse. cappelle, essendo la più rag- anni nel monastero di Monte Oli-
guardevole quella costruita nel de- veto, detto maggiore per essere ca-
clinar del passato secolo, óv' è la po della congregazione, e per di-
grotta del b. Bernardo, colorita a stinguerlo dagli altri di tal nome.
fresco dal cav. Apollonio Nasini , Sono tenuti a digiunare in tutti i

ornata di statue di stucco del bo- sabbati dell'anno, e nelT autunno


lognese Sculellari, oon una à\ mar- anco ne' giorni di lunedì, mercole-
35

OLI OLM So3


d\ e venercTi. Il loro abito è una basilica Vaticana, della fabbrica del-
tonaca bianca, cinta con fascia dello la quale l'Albani era giudice e vi-
stesso colore, scapolare sciolto con cario della chiesa : indi divenuto
cappuccio lutto increspato , ed in segretario de'brevi, lo prese per suo
coro e talvolta per la città porta- aiutante di studio, e divenuto Pon-
no la cocolla pure bianca , della tefice, gli conferì la detta carica, col-
forma di quella degli altri benedet- la ritenzione del beneficio, che poi
tini, il tutto di scolto. I conversi permutò con un canonicato di s.

vestono tonaca alquanto corta le- Giovanni. Lo fece ancora prò- mag-
gala con fascia , senza scapolare e giordomo, ed a' 3o gennaio 171
cappuccio, e per la città usano il lo creò cardinale diacono de' ss. Vi-
mantello increspato tutto bianco. Ne to e Modesto, ascrivendolo alle con-
riporta la figura il p. Bonanni, Ca- gregazioni de' riti, del buon gover-
talogo degli ordini par. I, p. 126, no, delle indulgenze, di propagan-
il quale narra che Bernardo il b. da ed altre, colla proteltoria dei
e compagni ebbero in principio una silvestrini e de' trinitari. La madre
visione, in cui videro una scala che seppe promozione del figlio in
la
dalla terra giungeva al cielo , per Pesaro, mentre avea novantasei an-
la quale gli angeli conducevano mo- ni. Fu ai conclavi d'Innocenzo XIII,
naci vestiti di bianco, appiedi di di Benedetto XllI e di Clemente
Gesù Cristo e della Beata Vergine. XII, nel pontificalo del quale per-
In quest'ordine hanno fiorito al- severò nell'antica carica di segreta-
cuni beati e vari personaggi il- rio de' brevi fino alla morte, che
lustri per pietà e virtù. Ha in- lo sopraggiunse in Roma lySS nel
oltre dato alla Chiesa i cardina- d'anni ottanta, ed ebbe tomba nel-
li Pietro de Tartari e Giorgio la sua diaconia, con magnifico elo-
Martinusìo (Vedi), molti vescovi e gio che vi pose il nipote.
prelati, ed altri uomini insigni per OLMUTZ (Olonuicen). Città con
le scienze e per la nobiltà de* na- residenza arcivescovile nella Mora-
tali. Abbiamo : Regula d. patris Be- via, capoluogo di circondano, a 1

nedicti et constitidiones congregai. leghe circa da Briinn, 4o da Vienna,


Montis Oliveti, Romae. Scrissero di e 47 da Praga, in un terreno piutto-
quesf'ordine, il Terrario, nel Cata- sto paludoso alla destra della March
logo de"santi ; l'Azorio, Jnstit. nior. o Morava, un braccio della quale la
lib. 12, oltre il Chronicon Montis circonda al nord, all'est e al sud.
Oliveti. 11 p. da Lalera Compen- , Le che cingono questa
fortificazioni
dio della storia degli ordini , ne piazza sono assai estese; ha cinque
traila nella par. I, cap. 3o. sobborghi, e vi si entra per quat-
OLIVIER o OLIVIERO, Car- tro porle. Si divide in città pro-
dinaie.V. Longijeil Riccardo. priamente detta, ed in quartiere del
OLIVIERI Fadio, Cardinale. Fa- duomo, detto Dom. Assai ben fabbri-
bio Olivieri nacque da nobile fa- cata, le suestradesono larghe e dirit-
miglia in Pesaro, ed ebbe o com- te, ma le case essendo assai alte e
pagno de' suoi sludi e nella vita sostenute da gran portici, le d^in-
j)rivata
il suo cugino Gianfrancesco no un aspetto grave. Tia i suoi
Albani poi cardinale e Papa. Per édifizi, alcuni de* qwnlj sono decorati
suo mezzo ebbe un beneficialo nella al cliKiori di pitture, nomineremo
3o4 OLM OLM
il palazzo civico, il teatro e Tnrse* OlmUtz fu patria di molti uomini
naie: la piazza ^ ornata da cine illustri ; ha fabbriche diverse, e fa
zampillanti fontane. È rimarchevole un attivo commercio di bestiami
Ja cattedrale, per essere in parte importati dalla Russia e dalla Mol-
gotica e in parte di recente struttu- davia. La popolazione è di circa
ra, bella assai, con battisterio ; è sot- 12,000 individui.
to 1* invocazione di s. Wenceslao Credono alcuni che Olmiiti, Ol-
duca di Boemia martire , e tra le mitzo Holomauc, Olomuciiini, cor-
insigni reliquie che ivi si venerano risponda ad Bburunij antica città
nomineremo il corpo di s. Cordula de' quadi, di cui parla Tolomeo. Era
vergine : poco distante.
l'episcopio è un tempo la capitale della Moravia,
II sacro fonte è pure nelle altre e divenne celebre anche pei diversi
due chiese parrocchiali. Vi sono due avvenimenti di guerra a cui andò
conventi di religiosi, un monastero soggetta seguendo, destini del i

di monache, il seminario con alun- margraviato di Moravia (J^edi)^


ni e l'ospedale per le puerpere e essendo stata la residenza de' raar-^
gli orfani. Il suo
ed universitàliceo gravi di Moravia^ della qual digni-
fu elevato nel 1828, ed abbraccia tà pnrtai aMargravio. Prima della
Io studio della teologia medicina ^ , metà XIII
del secolo taitari o i

filosofia e del diritto. Ha pure un mongoli devastarono la Slesia e la


ginnasio, un'accademia di equitazio- Moravia e posero l'assedio a Olmiitz.
ne ed una ricca biblioteca. Vi si Gli svedesi l'occuparono nel 1 64^ e
stabih la direzione dell'istituto ge- restò in loro potere sino alla pa-
nerale delle vedove e degli orfani ce di Munster conchiusa nell'ottobre
per la monarchia austriaca, lo spe- 1648. I prussiani la presero nel
dale per gl'invalidi, lia scuola de' ca- 1741 , ma furono obbligati ab-
detti, oltre sjltri stabilimenti d'istru- bandonarla l'anno seguente. Co-
zione e beneficenza. Ebbe già un'al* mandati da Federico II, l'assedia-
tra rinomata università che nel 1778 rono nel 1758; ma gli sforzi de-
si trasferì a Briinn, capitale della gli abitanti e la vicinanza d'una
Moravia, e fu quindi soppressa. Fra armata austriacaj sotto il marescial*
i collegi che Gregorio XIII istituì lo Daun, li obbligarono a ritirarsi.
in diverse parti per la propagazio- Nel 179,3 il general La Fayette ed
ne e mantenimento della fede, vi fu i suoi compagni furono rinchiusi
quello d' Olmiitz eretto colla bolla nella sua cittadella, ove rimasero
Clini spiritnaliiim fructuiim copia, per qualche tempo. Nel i8o5 di-
idibus martii i58o, Bull, de prop. morò il) Olmiitx l'imperatore Fran-
fide, Append. t. I, p. 7-2. Lo fon- cesco I con tutta la famiglia im-
dò il Papa per le missioni di Prus- periale,durante V occupazione del-
sia , Svezia e Danimarca , affidan- la Vienna, Il vescovo
sua capitale
dolo alla direzione de' gesuiti; gli fu già signore e principe temporale
alunni erano venti , tre de' quali della città; e l'arcivescovo è uno
monaci di s. Paolo primo eremita, de' più distinti prelati della monar-
e due ruteni. Riceveva annualmen- chia austriaca, e la cui arcidiocc^i
te dalla santa Sede scudi i38o, vastissima comprende tutta la Mo-
ma Benedetto XIV a questo ed al- ravia e parte delia bella e fertile

tri collegi sospese gli assegnamenti. provincia di Slesia, con molli luo-
OH OLI 3o5
glii, cioè quella porzione di Slesia grad, sede vescovile iu Moravia, ces-
spettante all' irapero austriaco, seb- sò di esserla quando nel 907 fu
bene un tratto continui a dipen- trasferita nella chiesa de' ss. Pietro
dere dal vescovo di Breslavia. La e Paolo di Palescowitz ( o Poles-
congregazione di propaganda fide, sowicz o Kuuovicz), altra città mo-
piì^i volte concesse a questo arcive- rava, la quale nel 1091 fu riunita
scovo facoltà e dispense. Creinsier a Olmiitz; e che Specolojuliuua, cit-
oKiemsieì\ Crernsirium, città forte e tà di Moravia e antica residenza
ben costruita sulle sponde della Mo- nel IX secolo degli arcivescovi di
rava nel circolo di Weisskirchen j Moravia, nel X terminò di avere
appartiene all'arcivescovo d'Oliniltz tale onore, per essere stata traslo-
che vi fa l'ordinaria sua residenza: cata a Olmiitz, che registra nella
il suo castello contiene una biblio- provincia ecclesiastica Praga ca-
di
teca ricca di piti di So^ooo volu- pitale di Boemia. Dice inoltre che
mi, ed una preziosa galleria di qua- il vescovato di Olmiitz eretto dal-
dri. Vi è un' insigne chiesa colle- l' apostolo de'moravi s. Cirillo, que-
giata, il ginnasio, altri stabilimenti sto ne stabili la sede a Bialogrod,
e circa 4,ooo abitanti. donde fu trasportata a Palescowitz
La fede fu predicata in Olmiilz nel 907 ; quindi fu unita al vesco-
ed in Moravia^ come si disse a vato di Piatisbona, poi a quello di
quell'articolo, nel 396, indi per Praga, nel io63 ristabilita a Pa-
primo apostolo tutlavia si ritiene lescowitz, finalmente trasferita a
Urolfo arcivescovo di Lordi (Fedi) Olmiitz nel 1091. Dobbiamo pri-
che verso 1' 824 di nuovo promul- ma di proseguire colla serie degli

gò l'evangelo, per essere i popoli arcivescovi di Moravia e vescovi dì


unni e moravi ricaduti nel culto Olmiitz, dichiarare come avvenne
degl' idoli ; tra i quattro suoi ve- r unione di Olmiitz a Praga, es-
scovi suffraganei alcuni pongono sendo incerta quella di Ratisbona,
Specolo Juliura od Olmiitz. Dopo di e come si separò, con altre noti-
lui per apostoli degli slavoni e pa- zie, benché gli scrittori sono di di-

troni principali d' Olmiitz si vene- versi sentimenti, che lungo sarebbe
rano i fratelli ss. Cirillo e Metodio il riportare.
introduttori della liturgia slava, e Nel voi. XXXI l, pag. 2o5 del
come i primi della serie de' vesco- Dizionario facemmo parola come
vi d' Olmiitz tra gli anni 863 e san Gregorio VII verso il 1074
894 ; il primo deputato da s. Ni- compose le turbolenze suscitate fra
colò I Papa vescovo di Velogra- Gebardo vescovo di Praga, fratel-
dum in Moravia, sede che da lui lo di Wratislao re di Boemia, e
rinunziala passati cinque anni circa, Giovanni l vescovo d' Olmiitz, ram-
il Pontefice Adriano II conferì poi pognando Sigefredo di Magonza
a s. Metodio, il quale fu da Gio- eh' erasi voluto costituire loro giu-
vanni Vili dichiarato arcivescovo dice, quale metropolitano e conse-
di Moravia, assegnandogli per suf- gratore di Giovanni I. Queste tur-
fraganeo Wichino che fece vescovo bolenze ebbero motivo dalle pre-
di Nitria. Noteremo con Comman- tensioni del vescovo di Praga su
ville, Hist. des ardi, et éves.^ che quello di Olmiitz, perchè il vesco-
Velogradum o Welchard o Welle- vato d' Ohniitz, già da moltissimi
VOL. XLVIIl. 20
3o6 OLI OLI
anni incorporato a quello di Pra- averla assoluta dal jure metropoli-
ga, n'era stato disgiunto per le pre- tico di Magotjza. Pio VI ad istanza
mure del re Wratislao, col consen- dell'imperatrice regina Maria Teresa
so di Severo predecessore di Ge- marchesa di Moravia, colla bolla
bardo morto nel 1067. Quindi Ge- Suprema disposilione^ de'3 novem-
bardo nelle sue viste d'ingrandi- bre 1777, Bull. Roni. Conti nuatio
mento, pretese che Severo non a- t. V, pag. 426, elevò Olmutz (che
Tesse diritto di pregiudicare ai do- chiama sede vescovile immediata-
minii de' suoi successori ; e Wra- mente soggetta alla santa Sede)
tislao avendo preso a sostenere Gio- al grado di arcivescovato e metro-

vanni I contro il fratello, questi politana immediatamente dipenden-


mosse le armi a danno del vesco- te dalla Sede apostolica, assegnan-
vo d' Olmùtz, il quale trovandosi dogli per sufìfraganee le chiese di
oltraggiato ricorse al Papa per tali Brunn (f^edi) eh' evesse in vescovato,
violenze e n'ebbe ragione, dopo di Troppau che divisava erigere
cbe i due vescovi trattarono la loro in sede vescovile; ma non avendo
causa in persona avanti i tribuna- avuto effetto, Olmutz ha solo Briinn
li di Roma. In seguito, al dire di in sulfraganea. Troppau o Troppa-
Novaes, Olmiitz divenne sulfraganea via, città forte e primaria della Sle-
diMagdeburgo, ma non è vero, per sia austriaca, nel 1820 si rese ce-
quanto diremoj essendolo di Magon- lebre per avervi tenuto le potenze
za fino al i343. Nel i i3i ebbe luo- alleale le conferenze preliminari al
go la celebre traslazione della chie- congresso di Lubiana.
sa madre e cattedrale di Olmiitz A
s. Melodio primo arcivescovo

e sua provincia, dalla chiesa subur- di Moravia nel 900 successe Gio-
bana di s. Pietro, o ss. Pietro e vanni I, in tempo del quale sem-
Paolo, in quella eretta in città da bra che r arcivescovato di Moravia
Wratislao duca di Boemia padre di avesse sette suffraganei: s. Wence-
s. Wenceslao, sotto la cui invoca- slao duca di Boemia fu ucciso dal
zione fu poi dedicata : nel luogo fratello empio Boleslaoj terzo arci-
dell'antica cattedrale suburbana e- vescovo fu Silvestro del 94^, dopo
siste un ospitale. Ciò fece per mag- la cui morte circa il 961, la sede
gior dignità il vescovo d' Olmiilz episcopale fu unita a quella di B.atis-
Enrico I, col consenso di Adalber- bona, pure nel 976 si nomina
to arcivescovo di Magonza metro- Wracen Moravia.
arcivescovo di
politano, del re di Boemia Sobie- Poscia a tempo di Benedetto VII,
slao I, e conferma del Papa Inno- Papa del 975^6 di s. Alberto ve-
cenzo II quindi nella nuova cat-
: scovo di Praga, a questa chiesa fu
tedrale fu costituito il capitolo del- unita la sede di Moravia, unione
la dignità del decano e di dodici che durò 92 anni sotto i vescovi
canonici, in onore di Gesù Cristo di Praga s. Adalberto, Deodato,
e de' dodici apostoli. Nel privilegio Ecchardo, Izo e Severo ; venne re-
del vescovo su tale traslazione so- stituito ai moravi r arcivescovo con
no registrati ì luoghi della diocesi approvazione del Papa Alessandro
Olomucense. Nel Clemente i343 II, e r assenso del vescovo Severo
VI elevò Praga in metropoli e ne suddetto. Laonde nel io63 fu e-
dichiarò suiFraganea Olmiitz, dopo letto vescovo Giovanni I come ve-
,

OLI OLI 307


scov® d'Olmiitz, e II come succes- propriarsì 1* elezione del pastore
sore degli arcivescovi di Moravia, della chiesa d' Olmiitz. Indi diven-
che fu segno alle ricordate perse- ne vescovo nel 11 04, Giovanni II
cuzioni di Gebardo di Praga che Ventrosus premostratense di Stra-
invase il castello di Podiwin o Co- how, che acquistò da Ottone mar-
stai: egli era monaco benedettino, chese di Moravia Kremsier colle
ed a questi presso Olmiitz edificò sue giurisdizioni per 3oo marche
il monastero Gradicense, ristabilen- d' argento, e lo unì ai beni della
do la sede di Olmiitz nella chiesa chiesa Olomucense, e fu beneme-
di s. Pietro, per cui gli si dà il rito pastore. Nel 11 26 Enrico I
numero di I, benché secondo di tal Zdik fratello del duca di Boemia,
nome, e con questo ordine prose- forse premostratense, di santa vita,
guiremo a nominare i successori al quale ampliò l'episcopio W^ence-
dovendosi intendere sempre un nu- slao marchese di Moravia, che co-
mero di più come vescovi moravi, me dicemmo trasferì in città la cat-
onde l'ultimo de'Giovanni mori nel tedrale, essendo angusta la subur-
1687 e si chiamò Giovanni XVI bana, con grande solennità, e per le
vescovo di Olmiitz, di Moravia sue gloriose azioni fu chiamato dai
XVII. L' imperatore Enrico IV Papi e dagl' imperatori, colonna e
dichiarò Giovanni I principe del- lucerna di Moravia e di Boemia :

l' impero. Dopo


sua morte nel la Corrado III imperatore gli confer-
1086 vacò la sede, che fu occu- mò i privilegi e la giurisdizione
pata da Gebardo di Praga, sino anche temporale sul castello di
al 1 09 1 per prepotenza ; indi fu Podwin e sue pertinenze, contro le
vescovo Andrea consagrato da quel- pretensioni del vescovo di Praga, e
lo di Magonza e sotto di lui Wra- che nel medesimo egli e successori
tislao re di Boemia trasferì la sede potessero coniar moneta, concedi-
episcopale dalla cattedrale di Po- mus et confirmaniusj il quale ca-
lessowicz o Kunow^itz presso Wele- stello con diploma era stato resti-
grad, in Olmiitz e nella suburba- tuito al vescovo Enrico da Wladi-
na cattedrale de' ss. Pietro e Paolo slao II re di Boemia, il quale con
col consenso di Papa Urbano II iti altro gli confermò la giurisdizione
detto anno 1091. Nel 1097 fu fat- Sul circolo di Lubach. Nel ii5i
to vescovo moravo d' Olmiitz Pie- Giovanni III premostratense degnis-
tro I canonico regolare premostra- simo, al cui tempo gli errori dei
tense del monastero di Syon o valdesi propagarono fatalmente
si

Strahow, dal quale per io5 anni tra i boemi e moravi. Gli successe
uscirono i vescovi d'Olmiitz e di- nel 1157 Giovanni IV Calvo pre-
versi vi furono sepolti ; poiché es- mostratense, di singoiar prudenza
sendo stato tal vescovo eletto con e generosità, eletto nel coro della
approvazione di Bretislao II figlio cattedrale di Praga per volere di
di Wratislao, quel principe stabilì Ottone duca di Moravia e della
che sempre per vescovo si dovesse chiesa Olomucense. Allora spettava
eleggere un canonico di detto ce- al vescovo di Praga condurre l'e-
nobio, e ciò lo fece in disprezzo del letto alla curia imperiale per T in-
vescovo e canonici di Praga, i quali vestitura delle regalie: a Giovanni
per violenza si sforzavano di ap- IV e successori X imperatore Fede-
3o8 OLI OLI
rico I conoesse il privilegio di co- di Welegrad, la cui chiesa solenne-
ronare col vescovo (li Praga i re mente consacrò in onore di Dio,
Boemia. Nel 1172 divenne ve-
di di Maria Vergine e de' ss. Cirillo
scovo Oìetlebo premoslratense, che e Metodio, aiutato dal vescovo di
bene amministrò e ricevette diversi Nitria.
beni per la sua chiesa, e dopo un Nel 1236 il capitolo elesse Fe-
anno di sede vacante, perchè il ve- derico, prudente e dotto; dopo la
scovo di Praga e il capitolo suo sua morte il capitolo gli sostituì
pretendendo di eleggere il vescovo Guglielmo degno, cui però si o[>-
non volevano premostratensi, il du- pose Wenceslao IH re di Boemia, e
ca Federico di Boemia designò ve- s'intruse Corrado de Friedebergh.
scovo e detto capitolo dovè eleggere Si recò quindi a Roma il decano,
in coro nel 1182 Pellegrino pre- alcuni canonici e Guglielmo per
moslratense, integerrimo e pio; in- difendere l'elezione: Guglielmo esem-
di per le solite pretensioni del ca- plarmente rinunziò a Innocenzo IV,
pitolo di Praga, vacata la sede, fu il quale confermò Bruno conte di
eletto solo nel 11 83, ad onta delle Schoemberg o Schaumburg sasso-
opposizioni del vescovo e canonici ne nel 1241, con unanime consen-
di Praga, Cayn o Raim premostra- so in vece eletto, come dotato di
tense a premura di Corrado mar- molte virtù e sapere, refugio de*po-
chese di Moravia, modesto, religio- veri, e consolatore delle vedove e
so e liberale. Nel 1
194 Engelberto de'pupilli, magnifico in tutte le sue
del Brabante premostratense, vene* azioni. Sì rese assai benemerito del-
rando e di gran consiglio, cuopri la diocesi per quanto splendidamen-
la cattedrale di piombo; nel 1199 te operò; in Rremsier eresse torri,
Bavaro nobile boemX) e premostra- fortificazioni e circondò di muro,
tense, r ultimo del monastero di erigendovi la collegiata di s. Mau-
Slrahow, d'infelice memoria; nel rizio dai fondamenti, con preposito,
1201 Roberto inglese, cisterciense, decano e canonici, e poi vi fu se-
dotto e di gravi costumi, che ri- polto; aggiunse alle possessioni di
storò la cattedrale danneggiata dal sua chiesa altre terre e castella feu-
fuoco e r arricchì di reliquie e pre- dali. Ottenne molte prerogative e
ziose suppellettili; vi fondò la di- giurisdizioni concesse da Wenceslao
gnità del prevosto, alla quale con* IV re di Boemia, e la conferma dei
cesse il di supremo cancel-
titolo privilegi della chiesa Olomucense
liere di Moravia Premislao re di da Premislao marchese di Moravia.
Boemia, il quale ad istanza deiril- Sotto di lui fu assunto all'impero
lustre vescovo confermò e aumen- Rodolfo d'Habsburg, che vinse Ot-
tò i privilegi e la esenzione della tocaro II re di Boemia e duca d'Au-
chiesa Olomuceuse, quali poi ampia* stria, il qual re in solenne testi-
mente confermò e corroborò il Pa- monianza di amore, nell' edificare
pa Urbano IV, insieme alla prero- una città, dal suo nome la chiamò
gativa del capitolo e canonici di Brunsperg. Il testamento di Bruno

eleggere il vescovo di Olmiitz. In- è un monumento importante per


oltre Roberto col marchese Wla- le giurisdizioni e beni della chiesa
dislao fratello del re, trasferì in Olomucense. Dopo lamorte di que-
altro luogo magnifico il monastero sto glorioso vescovo Bruno^nel 1281
OLI OLI 3o9
successe Teodorico, dal defunlo rac- io OczJio della chiara famiglia "Wlas-
comandato ai canonici, chiaro per sim, segretario e consigliere di Car-
innocenza di vita e religione, che lo IV, dal quale ottenne nuova con-
istituì nella cattedrale la messa can- ferma ai privilegi di sua chiesa: Er-
tata avanti l'aurora, in onore della nesto arcivescovo di Praga lo con-
Beala Vergine, ed aumentò i red- sagrò, il quale per l'esercizio del jus
diti Nel i3o2 Giovan-
ecclesiastici. metropolitico già avea visitato que-
ni V Waldestein, prudentissimo e sta diocesi. Nel i364 fu traslato al-

benemerito; indi nel i3ii Pietro l'arcivescovato a postulazione del


Il Brada vicze lodato, celebrò nel capitolo, e nel 1379 fu creato car-
i3i2 il sinodo in Riemsier, in cui dinale. Le notizie de' vescovi d'Ol-
statuì ottime leggi pei chierici e niiitz cardinali sono riportate alle

contro i concubinari; in sede va- biografie.


cante col gius metropolitico visitò Ja Giovanni VIII de Novo Foro in
cattedrale e la diocesi l'arcivesco- Slesia, già vescovo Lythomysliense o
vo di Magonza. Nel i3i6 Corrado di Leitmeritz, di oscuri parenti, ma
I, benché di bassa condizione e pic- degno per virtù e dottrina, fu tra-
colo di corpo, fu crealo vescovo, es- sferito a quesla chiesa, dopo aver
sendo magnanimo per le qualità, eretto e dotato nell'altra il conven-
onde aumentò beni di chiesa, cìn-
i to degli agostiniani, ove in morte fu
se di mura e fortilizi castelli, for- i sepolto. Era cancelliere di Carlo IV,
mò salutari costituzioni pel clero, il quale nel i365 dichiarò lui ed i

ed aggiunse ornamenti alla catte- successori vescovi d'OImlitz .conti e


drale, difendendo le immunità e principi della regia cappella di Boe-
privilegi, dotto e zelante della di- mia. Con praeceptatii) il vescovo
sciplina, nel i3i8. Dopo la festa nel 1376 ordinò al clero l'osservan-
di s. Maurizio celebrò il sinodo dio- za delia rubrica diocesana. Nel i38o
cesano in Rremsier, ove confermò avendo incendiato la cattedrale e
gli statuti del precedente, ed altri ne l'episcopio un famigliare di Jodoco
decretò utilissimi. Ad istanza di Gio- marchese di Moravia, il vescovo li

vanni re di Boemia, il Papa Gio- restaurò ; indi nella feria terza dopo
vanni XXII nel i327 f^^ce vescovo la festa della ss. Trinità celebrò il

d'OImlitz Enrico II Berka dell' in- sinodo diocesano in Rremsier, in


signe famiglia Duba, il quale vendicò cui statuì eccellenti leggi, segnata-
le ragioni di sua chiesa, che santa- mente contro i concubinari, e per
mente resse. Gli successe nel i334 la celebrazione delle feste nella dio-
il figlio di Wenceslao VI re di Boe- cesi, e con particolarità per quella
mia, Giovanni VI Wolko, che pel de' ss. Cirillo e Melodie, lasciando
suo zelo fondò e dotò il monaste- diverse opere. Nel i38o Pietro IH
ro di Pustimir per le monache, e Gclyto boemo, insigne per sapere
vi restò sepolto, lo arricchì di do- ed egregie doti, fu traslato da Coi-
ni, e gli ottenne privilegi dal suo rà e da Magdeburgo; edificò con
parente marchese di Moravia poi magnificenza il monastero de' cano-
imperatore Carlo IV, il quale fu nici regolari di Landskrona^ ove fu
largo di conferme ed esenzioni col- tumulato, e lo dotò. Eresse nella
la chiesa Olomucense. * Nel i35i cattedrale l'altare di s. Briccio, e
diventò vescovo Giovanni VII det- Wejiceslao VI re di Boemia e im-
3io OLI OLI
peratore gli concesse Drzewiczlz e da Martino V contro Also favorito
Popowicz per sé e successori. Nico- dagli eretici, e poi nel 14^6 lo
la© di Brisgovia nel iSSy y\ fu creò cardinale; era stato premostra-
trasferito da Costanza, dissipatore tense di Strahow^; alacremente im-
de'beni ecclesiastici, raa gravemente pugnò gli ussiti, ed al suo tempo
ammom il capitolo ad essere dili- fu il clero sommamente perseguita-
gente nell'uffìziatura, sotto pena del- to dal popolo in Boemia e Mora-
le censure. Gli successe nel iSgS via. Ebbe in commenda la chiesa
Giovanni IX Mraz, traslato dalla di Praga, tolta a Corrado, ed an-
chiesa Labucense ; curò la riforma cora il vescovato di Vaccia. Bene-
del clero, ma prodigo eccessivamente merito della chiesa che sempre di*
delle cose ecclesiastiche in un al vica- fese dall'eretica pravità, degno d'ogni
rio generale ed
Assunto nel i4o3
altri. lode anche per le opere da lui com-
al vescovato Ladislao di Krawarz o poste.
Laczko, ricuperò i castelli dal pre- Per sua morte del i43o fu ve-
decessore alienati, e fu sepolto in scovo d'Olmiitz Corrado III Kenzo
s. Maurizio di Kremsier, morto di de Zwola moravo, uditore di rota ;
veleno. Corrado II de'conti di Ve- nel i43r celebrò in Briiim il sino-
nominato vescovo di
cìiia westpalio, do per la riforma del clero e del
Verdun, nel i4i8 lo fu d'Olmiitz, popolo, massime sulla simonia e
uomo vano, prodigo, dedito alia ne- sulla continenza: fu pure ammini-
gromanzia, secondo alcuni dilapida- stratore di Praga, si recò al conci-
tore di sua chiesa : tutlavolta col lio di Basilea, e cessò di vivere in
favore di Wenceslao VI fu trasferi- Ulma i434. Nel seguente anno
nel
to a Praga nel i4i2, ed apostatò il decano e capitolo elessero Paolo
seguendo i perniciosissimi errori de- di Miliczin nobile^ per la sua pro-
gli ussiti e che tanto stra-
vriclefisti bità confermalo da Eugenio IV, e
zio recarono alla Moravia. Gli fu consacrato in Briinn nella collegiata
surrogato Wenceslao Kralik nobile di s. Pietro, ove poscia fu seppelli-
boemo, patriarca d'Antiochia, come to, alla presenza di Sigismondo im-
commendatario, vanaglorioso: subi- peratore e marchese di Moravia,
to tenne un sinodo in Wischowiae indi fu secondo il consueto installa-
j>er correggere i costumi del clero to dal decano d'Olmiitz nella cat-
^ per opporsi alle nominate eresie, tedrale. Erudito nelle sacre lettere,
con salutevoli regolamenti : donò di singolare prudenza, rivendicò i
alla cattedrale la reliquia di s. Lon- beni di sua chiesa, e fu segno alle
gino, ricuperò due castelli oppigno- gravissime persecuzioni degli ereti-
rali, e ristorò ed abbellì il vecchio ci, che anco colle armi vessavano i
episcopio, riformando gli statuti della cattolici iniquamente coronò Alber- :

collegiata di Briinn. Venne calun- to duca d' Austria e marchese di


niato di aver impiegato il denaro Moravia in re di Boemia, e n'ebbe
in vanità, e si portò al celebre conferma a'suoi privilegi. Nel i45io
concilio di Costanza, ov'ebbe termi- Giovanni XI Haz patrizio di Briinn
ne il lungo scisma. Nel i4i7 il ve- eccellente e virtuoso, coronò re di
scovo di Leitmeritz Giovanni Bac- X Boemia Wladislao IV, al cui tempo
ca da Praga, postulato per Olmiilz, s. Giovanni da Capistrano predicò
nelle due chiese venne confermato in Briinn, in Olraiitz e Moravia
OLI OLI 3ii
con successo e contro lacomuiMO- Sandro VI approvalo il canonico
ne sotto le due specie, commissario Bohuslao Lubhowizio da esso no-
generale e inquisitore di Nicolò V minato, sostituì Stanislao I Thurzo
in Germania, con facoltà di fondar nobile ungaro, probo e prudente,
conventi del suo ordine francescano che fu confermato. Nel 1498 cele-
in Boemia, Moravia ed Austria, e brò il sinodo in Wiscovia per la
di combattere gli eretici che immen- riforma e riordinamento del clero,
si danni recavano alla Chiesa, onde e pieno di zelo si oppose agli ere-
il vescovo gli permise fondarne due tici valdesi e picardi, che tanto de-

iu Briinn ed Olmiitz. Divenne ve- solarono la Moravia. Impose la co-


scovo nel i4^4 Bohussio de Zwo- rona a Luigi re di Boemia, che
la nobilemoravo, decano d'Olmiilz; poi alloggiò magnificamente in Rrem-
ricuperò Rremsier con 8000 mone- sier, e pili tardi coronò la regina
te d'oro ch'erasi oppignorato, e per sua moglie, e nel 1527 il re Fer-
odio degli eretici mori di veleno. dinando I dipoi imperatore, col qua-
Gli successe nel 14^7 Protasio de le la corona boema restò unita al-
Czernahora de'nobili Boskowic, do- l'imperiale casa d'Austria. Le lagri-
tato di belle qualità e di eloquen- mevoli novità di Lutero rapidamen-
za. Coronò Giorgio suo cognato in te essendosi sparse nella Boemia e
re di Boemia, il quale fu dichiara- Moravia, prontamente questo vesco-
to eretico da Paolo li in concisto- vo ne proscrisse la setta, e dovette
ro, per cui il Papa scrisse, che per virilmente opporsi eziandio all'altra
tale io denunziasse il vescovo. Mor- pestifera degli anabattisti, ed alle
to questi di peste nel 1482, restò tante altre insorte colle più strane
vacante la sede i5 anni, e fu am- denominazioni e abberramenti. Ot-
ministrata nello spirituale e nel tem- tenne la conferma de'privilegi alla
porale dai membri eletti dal capi- sua chiesa, ebbe a cancelliere Gio-
tolo,oltre il vescovo di Varadino vanni Dubravio boemo, lodato sto-
Giovanni XII Wilicz moravo, de- rico della Boemia, poi vescovo, ed
stinato dai re Mattia nel 1482 stes- a lui dedicò il catalogo de' vescovi
so, e a lui carissimo, come segreta- d' Olmiitz il dotto Agostino Olomu-
rio e cancelliere, ornato di singola- cense.
ri meriti e di splendide qualità. La Al lunghissimo vescovato di Sta-
sua amministrazione episcopale fu nislao I successe nel i54o il bre-
corrispondente, e tra le altre sue vissimo di Bernardo Zubeck de'no-
magnificenze eresse il monastero bili Zdetin, illustre scienziato e fa-»

d' Ognissanti presso Olmiitz, e lo condo, vicario del predecessore; in-


dotò pei canonici regolari; tuttavia di nel i54i Giovanni XIII Skala
la calunnia degli eretici lo accusò Dubrawsky o Dubravio de Pilsna
a Innocenzo Vili Papa, il quale fe- o Pilsen arcidiacono d' Olmiitz, di
ce amministratore il cardinal Ardi- gran dottrina, esperienza ed erudi-
cino della Porta, ed Alessandro VI zione,confermandone l'elezione ca-
die la chiesa in commenda al suo pitolarePaolo III; fu caro a Fer-
nipote cardinal Giovanni Borgia. dinando I, che aiutò contro i tur-
Nel 1497 per rinunzia del Borgia, chi che assediarono Vienna sotto
il capitolo avendo riacquistato il di- Stanislao I, le cui truppe condusse,
ritto di eiezione, non avendo Ales- ed altresì contro gli eretici che te-
,

3ra ÒLI OLI


nevano a soqquadro la Moravia ; ze e di altre doti ornato, ma poco
migliorò l'episcopio e la cittadella dopo morì di veleno nel 1578. Al-
e lasciò diverse opere, essendo la piii tro alunno di detto collegio nel i579
imporlante: Hisloria regni Bohe- occujX) la sede, Stanislao li Paw-
miae ab inilio hoheniorum. Nel 1 553 lowsky de Pawlowitz polacco, pie-
gli successe Marco Ruenius d* Ol- vosto di Brown, di somma estima-
miitz, canonico d'integra vita e dot- zione per le sue rare virtù: l'im-
to, la cui conferma impetrarono in peratore Rodolfo II dichiarò il ve-
Koma due colleghi, vigile pastore, scovo e isuccessori duchi e principi
propugnatore dell'eresia e degli ere- del sacro romano impero, con due
tici picardi e fratelli boemi. Indi aquile per istemma, rinnovando la
fiorìnel i565 Guglielmo Prossi- prerogativa di conti della cappella
nowski Wiczkow nobile moravo, pre- regia di Boemia, e confermando le
vosto di Briinn eLeitmeritz; e per giurisdizioni feudali, esentando suoi i

avere un valido aiuto contro gli e* vassalli dai tribunali provinciali. Nel
retici , fondò un collegio ai gesuiti, 1591 tenne il sinodo in Rremsier
e nella loro chiesa volle essere se- per la ristorazione della disciplina
polto, invocandone V approvazione ecclesiastica, a norma del concilio
dalla santa Seàe e da Massimilia- di Trento, e riuscì decoroso e di
no 11 coi privilegi di università, con molta utilità, con numeroso inter-
vantaggiosissimi risultali. Morì non vento di prelati diocesani, massime
senza sospetto di veleno propinato per le provvidenze riguardanti gli

dagli eretici, e nel 1572 gli succes- acattolici : benché erigesse la ma-
se Giovanni XIV Grodecky nobile gnifica cappella di s. Stanislao in
di Slesia, eruditissimo e perito nelle cattedrale, fuori di essa volle esser
lingue, canonico d'Olmiilz e pre- tumulato. Nel 1599 venne eletto
vosto di Briinn ; nata discrepanza Francesco di Dietrichstein, giài alun-
di pareri nell'elezione perchè l'ar- no del collegio germanico, canoni-
civescovo di Praga postulava la se- co d'Olmiitz e di altre chiese, e
de pel canonico Antonio, il capitolo cai'dinale; fu eletto vescovo, ma non
si rimise all'arbitrio di Massimilia- lo era stato di Marck come dicem-
no imperatore e re di Boemia, che mo nella sua biografia seguendo
si dichiarò per Grodecky confer- Cardella , il migliore biografo dei
mato da Gregorio XIII ; col fra- cardinali. Eresse il magnifico coro
telloWenceslao decano fondò in della cattedrale che arricchì di sup-
Briinn la casa di probazione ai ge- pellettili, e otto case religiose; con-
suiti. Più breve fu V episcopato di giunse in matrimonio tre impera-
Tommaso Albino Helfenberg, cano- tori, e Mattia coronò come re di
nico di Praga e d'Olmiitz, che suc- Boemia ; nella ribellione della Mo-
cedendolo Jiel i574, morì nel i575, ravia s'interpose pel perdono con
onde nel 1576 venne surrogato Gio- Ferdinando II, il quale Io fece di
vanni XV
Mezon de Telz decano essa governatore generale , e ricu-
d'Olmiitz, già alunno del collegio però il gius di battere moneta che
germanico di Roma, dall'imperato- l'imperatore Corrado III avea con-
re e dal nunzio apostolico di Vien- cesso ai vescovi d'Olmiitz. Alla col-
na in luogo de' due eletti dal ca- legiata di s. Wenceslao aggiunse il

pitolo discrepante, perito nelle scien- seminario, ampliò i feudi, restaurò


,

OLI OLI 3i3


diversi edifizi, fabbricò chiese, con- elettore di 1711 fu
Treveri. Nel
vertì molti eretici , e benemerito nominato Wolfango Annibale conte
della Chiesa e della patria, da lutti de Scìirattenhach di Sliria, cano-
fu teneramente compianto per le nico di Salisbm'go e d'Olmiitz, crear
sue sante e magnanime azioni, la- to cardinale da Clemente XI, gl'ira-

sciando alcune opere che attestano pose la berretta cardinalizia Carlo


la sua dottrina. VI, fu benemerito e zelante pastore.
Nel 1637 occupò la sede Gio- Nel 1738 Giacomo Ernesto conte
vanni XVI Ernesto Platisius de Plat- di Lichlenslein, canonico d'Olnjìitz
teslein d'illustre famiglia , canonico e Salisburgo,traslato da Secovia, fu
d'Olmùtz e di altre chiese, prela- confermato da Clemente XI F, e ri-
to domestico, vicario generale d'Ol- cevette l'investitura feudale del prin-
mùtz e consigliere aulico, propugna- cipato da Carlo VI, la cui figlia
tore degli eretici e della comunio- Maria Teresa coronò regina di Boe-
ne del calice che rimosse intera- mia ; si meritò la stima di Fede-
mente, ottimo pastore , morì pri- rico II quando invase la Moravia,
ma che arrivasse la pontifìcia con- abbellì l' episcopio e la cattedrale,
ferma. Nello stesso anno gli fu so- ove costruì due organi, fondò una
stituito Guglielmo arci-
Leopoldo casa agli scolopi, la spezieria del se-
duca d'Austria figlio di Ferdinando minario, e da Kremsier trasferì la
II, lodatissimo per molte virtù, al biblioteca per uso del pubblico.
cui tempo gli svedesi desolarono la Traslato a Salisburgo nel 1 74^
diocesi; fu governatore del Belgio, venne eletto Ferdinando
vescovo
e coronò il nipote in re di Boe- Giulio conte de Troyer; ricevette
mia. Nel i663 Carlo I Giuseppe l'investitura da Maria Teresa, e Be-
arciduca d'Austria, nipote del pre- nedetto XIV lo creò cardinale, ri-

cedente gli successe anche nelle mettendogli la berretta cardinalizia


altre dignità ecclesiastiche, angelo per Benedetto Passionei , e gliela
di costumi, morì nel 1664 d'anni impose Francesco I,che poi ospitò
i5. Gli fu sostituito Carlo li con- coir imperatrice in Kremsier e in
te di Lichtenslein del Tirolo, già Olmlitz ; incendiatosi il castello di
alunno del collegio germanico e Kremsier lo restaurò , ma vi perì
canonico d'Olmiitz ; lodato pel zelo la biblioteca e molte suppellettili
che pose in estirpare gli eretici, in preziose. Gli successe nel 1758 Leo-
restaurare la disciplina ecclesiastica, poldo Federico conte d'Egkh e Hun-
nel promuovere il culto divino, nel gersbach d'Amburgo, arcidiacono di
riparare e riedificare edifizi , ospe- Olmiitz e preposto di Kremsier, di-
dali e l'episcopio nobilmenfe , nel gnità che ritenne con facoltà pon-
dotare il seminario e la biblioteca tificia, zelante predicatore; rifece la
con la spesa d'immense somme, che cappella della Beata Vergine, au-
pure impiegò a sollievo de' poveri. mentò le rendite del seminario , e
Nel 1695 gli successe Carlo IH fra le pie fondazioni nomineremo
de'duchi di Lorena e Bar, coadiu- due cerimonieri nella cattedrale, e
tore del predecessore, degnissimo, pa- fu sepolto nella cappella della Bea-
dre de' poveri , curò l' incremento ta Vergine Addolorata di Kremsier.
della religione e de' suoi edifizi , e Nel 1761 Massimiliano conte d'Ha-
meritò nel 17 io d'essere elevato a mikou oriunda di Scozia, nativo di
3i4 OLI OLI
Monaco, canonico d' Olmrttz, limo- Bcllomo, Coni, ddla stor. del crisi.
siniere, e d'integra vita; visitò la voi. II, p. igT. Questo amplissimo

diocesi, in Kremsier restaurò l'au- pastore zelante del decoro del di-
la episcopale ed altri edifìzi nella vin culto, rifuse e solennemente be-
diocesi, aumentò la biblioteca. nedì la campana della cattedrale,
1777 <^^i^cnne vescovo
Indi nel e lasciò la sua memoria in bene-
Antonio Teodoro de' conti di Col- dizione, anche per aver ottenuto dal-
loredo e Waldsee, già convittore l'imperatore fratello nel 1828 l'e-
del collegio nazareno di Roma e lau- rezione in università del liceo d'Ol-
realo in Padova, e fu il primo ar- miitz. Il capitolo e canonici elesse-
civescovo d'Oiiniitz, ricevendone il ro a successore Ferii iuando Maria
sacro pallio. Visitò l'arcidiocesi, ri- conte di Clotek, traslato da Tarno-
cevette l'investitura da Maria Te- via da Gregorio XVI a' 24 febbraio
resa, restaurò la torre di Kremsier 18 32, mentre nel precedente anno
ed ornò l'anlicamera della bibliote- r avea da Tolemaide in
trasferito
ca ; aprì l' istituto de* poveri , Fece parùibus a Tarnovia, titolo vesco-
ima provvida divisione della diocesi, vile che avea ricevuto nel 1817 da

ricuperò alcuni feudi da Leopoldo li, Pio VII, allorché Io destinò sulFra-
e nel i8o3 fu creato cardinale: ganeo d'Olmiltz, e lo fu dei due
ebbe in suffraganei Carlo de Ro- suoi immediati predecessori. Per sua
sental boemo e Luigi Krakowiskz morte il capitolo e canonici elesse-
a Collowart di Praga , vescovi di ro l'odierno arcivescovo monsignor
Cafarnao e di Sarepta in parlibus. Massimiliano Giuseppe Goffredo li-

Morto 181 i il
l'arcivescovo nel bero barone de Semeran-Beekh di
coadiutore di esso Rodolfo Giovan- Vienna, canonico e prevosto d' 01-
ni Giuseppe Ranieri arciduca d'Au- miitz, e Gregorio XVI lo confermò
stria, cbe tale era sino dal i8o5, e preconizzò nel concistoro de' 19
benché deputato con futura succes- maggio 1837; quindi in quello dei
sione, cede il suo diritto al vesco- 23 maggio 1842 dichiarò in di lui
vo di Ronigsgratz Maria Taddeo suffraganeo l'attuale monsignor Ro-
conte Trautmannsdorf' FFeinsberg ,
dolfo libero barone di Thysebaert
confermato e creato cardinale da di Salisburgo e vescovo di Tiberia-
Pio Vn. Morendo a' 20 gennaio de in parlibus, decano e parroco
i8ig, fu postulato il degnissimo ar- della chiesa collegiata di Kremsier
ciduca, gran croce di s. Stefano, di e canonico della prelatura scolasti-
s. Uberto di Baviera e della Coro- ca nella cattedrale. Il capitolo si

na di Sassonia, e Pio VII mentre compone di quattro dignità, cioè il

nel suo palazzo Quirinale avea a decano, il prevosto, l'arcidiacono, lo


graditissimo ospite l'imperatore Fran- scolastico; di otto canonici residen-
cesco 1 di lui fratello, nel concistoro ziali, di undici canonici domicellari,
tenuto nello stesso palazzo a'4 giu- di dodici vicari capitolari, e di altri
gno 18 19 lo preconizzò arcivesco- preti e chierici addetti al servigio
vo d'Olmiltz e creò cardinale con divino, ed il vicario del capitolo
le particolari distinzioni narrate al- funge l'uffizio di parroco nella me-
la sua biografia nel voi. IX, p. 3i3, tropohtana. Questo nobilissimo ca-
ed altrove, e con apposita allocu- pitolo è assai ricco, gode molti pri-

zione che si legge nel eh. d. Giovanni vilegi e l'onorevole titolo dì fedele.
, 3,

OLY OLY 3i5


Ogni nuovo arcivescovo è tassato lato valore, e in una famosa balta-
ne' libri della camera apostolica in glia salvò la vita a Uladislao Ja-
fiorini 22 1 5, ascendendo le rendite gellone re di Polonia, che lo spedi
della mensa a fiorini 33,ooo mo- suo oratore di obbedienza a Gio-
neta convenzionale. Vedasi l'impor- vanni XXIII e poi air imperatore
tante libro Aiigustini Olomucensisy
: Sigismondo. Il medesimo Ladislao
Epìscoporiim Olomucensium series, lo trascelse a suo segretario, o se-
quam recensiate conlinuavit, nolisque condo alcuni a vice-cancelliere del
hìslorico - chronologìcis illustravii regno e dopo avergli
, conferito
Franciscus Xa\f. Richterj ss. theo- un canonicato nella cattedrale di
logtae bacalaureus, hìstorìae iiniver- Cracovia , lo nominò al vescovato
salis professor emeriuis^ nunc cae- di detta chiesa. Alla fine in ricom-
sareo regiae wiiversilalis Oloniucen- pensa delle sue esimie virtù ed e-
sis hibliothecarius et architpisc. cori' minente letteratura, Eugenio IV ai
sist. Olomucii characteribus
consil. i8 dicembre 14^9 lo creò cardi-
Aloysii Skarnitzl, i83i. nale prele del titolo di s. Prisca.
OLOCAUSTO, Holocaustum. Sa- Siccome difensore acerrimo dei di-
grifizio a Dioj nel quale tutta la ritti e libertà della Chiesa, riprese
vittima o osila che s' immolava acremente Ladislao re di Polonia
era consumata dal fuoco sull'altare; che donava agli ottimati del suo
era perciò distinto da tutti gli altri dominio i beni delle chiese, e pre-
sagrifizi, ne' quali la carne era man- sto gli fece cambiare sentimenti e
giata dagli astanti. L'oggetto del- condotta. Essendo stati gli amba-
l'olocausto era di riconoscere ed at- sciatori degli eretici boemi ammes-
testare il supremo dominio di Dio si all'udienza del re di Polonia, nel
sopra tutti gli esseri viventi. Non partire che fecero vollero passare
ne consegue da ciò, che coloro i per Cracovia; che saputosi dal
lo
quali roffrivano si persuadessero che cardinale, ordinò che in tutto il
la divinità era alimentata o lusin- tempo di loro permanenza in quel-
gata dal fumo e dall'odore delle la città si sospendessero tutte Tec-
carni bruciate. Questo grossolano clesiastiche funzioni e divini uffizi

errore de' pagani non entrò mai in del che forte sdegnati fecero gran
capo degli adoratori del vero Dio, minacele contro di lui, il quale però
che anzi è formalmente condanna- non ne mostrò alcun timore, pio-
to ne' libri santi, in cui si ripete testandosi apparecchiato a perdere
che Dio non tiene conto che dei la vita per motivo e causa di re-
sentimenti del cuore. Il vocabolo hgione. Che anzi essendo di nuovo
olocausto talvolta è preso in signi- avvenuto lo stesso , ordinò altret-
ficato di qualunque specie di offerta tanto, ed intrepido non curò le mi»
e di culto. J^. Altare e Sacrifizio. naccie del re irritato contro di lui;
OLYNITZ o OLENISTl Sbigneo, gli rispose con apostolica franchez-
Cardinale. Sbigneo Olynitz o Ole- za, ed affrontò il suo sdegno e fu-
nisti nobile polacco, applicossi fino rore ; e quantunque fosse avvisalo
dalla gioventù allo studio delle let- a guardarsi la vita che correva ri-
tere, senza però tralasciare di ad- schio di perdere, non volle usare
destrarsi neir arte militare , nella alcuna cautela. Né minor zelo mo*
quale diede ohiaie prove di segna- sti^ quando radunati i vescovi e
3.6 OLY 0MB
palatini del regno in pubblica dieta, beni. Edificò in tal citta ad insi-
volle riprendere i vizi del re, rin- nuay.ione del nominato santo un con-
fjicciandogli con sacerdotale inlre- vento a* frati minori con chiesa
,

j)idezza le sue oscenità e concussio- sotto l'invocazione di s. Bernardino,


ni,con grave ed eloquente orazio- e lasciò per testamento somme per
ne; per cui rientrato in se stesso compirlo, inlroducendosi cos\ l'or-
il sovrano, cambiò costumi e ri- dine francescano in Polonia. Stabi-
guardò d'allora in poi con maggior fi in Saudocia un insigne collegio
venerazione il vescovo di Cracovia, di sacerdoti secolari con una pre-
ni quale in morendo lasciò lanello positura, e assegnò loro larghe ren-
nuziale, e gli raccomandò i propri dite. Tuttavolta questo degno car-
ligli. Quale amico di s. Giovanni dinale ebbe la disgrazia di precipi-
(la Capistrano, l'invitò più volte in tare nello scisma dell'antipapa Fe-
l*oionia, dove finalmente condottosi lice V, che lo annoverò tra i suoi
il santo a fine di comporre la con- anticardinali , e per suoi messi in
troversia nata tra l'arcivescovo di Basilea fece ringraziarlo nel i44^>
Gnesna primate della Polonia, e il sebbene il Dattichy dice che si ten-
cardinal vescovo di Cracovia, in- ne neutrale Eugenio IV e Fe-
tra
torno a chi di loro dovea assistere lice V. Ravvedutosi però del suo
ni matrimonio del re Casimiro con grave errore nel i44^> ^^ ^^ ^'*
Elisabetta figlia dell'imperatore Al- colò V all'antica dignità restituito.
])erto, fu deputato di comun con- Dopo aver santamente governata la
senso delle parti per tal funzione il propria chiesa per lo spazio di tren-
nominato s. Giovanni, con che ri- tadue anni, estenuato dal rigoroso
inase sopita ogni controversia. Il digiuno da lui guardato nella qua-
Dattichy però scrive, che non sa- resima, e dalle immense fatiche sos-
pendo il santo ne la lingua polac- tenute in prò del suo gregge, pie-
ca, ne la tedesca, fa per di lui sen- no di meriti fu chiamato a miglior
timento destinato il cardinale alla vita in Sandomira nel i4^5 d'an-
funzione delle nozze e il primate , ni sessantasei, e rimase sepolto nella
venne deputato per ungere e co- sua chiesa con epitaffio in versi.
ronare la nuova regina. Intento al OMBI. Sede vescovile della se-
sollievo delle vedove e de* pupilli, conda Tebaide, nel patriarcato d'A-
diede loro più volte in un giorno lessandria , chiamata pure Oniboc,
fino a duemila scudi per volta , e sotto la metropoli di Tolemaide,
compassionando i giovanetti mise- eretta nel V secolo. Ebbe per ve-
rabili applicati allo studio , fondò scovi Silvano e Ver re. Oriens christ.
per essi un celebratissimo collegio t. II, p. 614.
in Cracovia, a cui lasciò tutti i suoi

FINE DEL VOLUfl^E QUADRIGESIM OTTAVO,


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