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Il Tar del Lazio sconfessa la Prestigiacomo "Quelle nuove nomine sono illegittime"

Danni provocati dalle onde elettromagnetiche

Effetti termici o a breve termine per densit di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 10 milliwatt/cm2: * variazioni della permeabilit cellulare * variazione del metabolismo * variazioni delle funzioni ghiandolari, del sistema immunitario, del sistema nervoso centrale e del comportamento. per densit di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 50 milliwatt/cm2: * possibili lesioni cerebrali * influenza sulla crescita cellulare * malformazioni fetali * ustioni interne * cataratta * morte per infarto.
Effetti non termici o cronici per intensit inferiore a quella che determina gli effetti termici * variazione del numero dei linfociti e granulociti (esperimenti su cellule) * variazioni del livello di anticorpi e delle attivit dei macrofagi (esperimenti su animali) * tachicardia * dolore agli occhi * vertigini * depressione * limitazione della capacit di apprendimento * perdita di memoria * caduta di capelli nei paesi dellEst europeo studi hanno evidenziato anche: * sterilit * aumento aborti * abbassamento della fertilit Secondo lAgenzia per lAmbiente degli USA (EPA), su otto studi epidemiologici cinque hanno evidenziato rischi statisticamente significativi associati a: * neoplasie linfatiche ed emopoietiche * cancri totali in abitanti (Hawai) in stretta prossimit a torri a radiofrequenze (RF) * cancro del sistema emopoietico (leucemia, linfoma e linfosarcoma, melanoma e esposizione a radiazione RF) in ufficiali e militari polacchi Le leggi ed i controlli Linadeguata normativa in vigore per gli elettrodotti (D.P.C.M. del 23.4. e D.P.C.M. 28.9.95) indica dei limiti massimi di esposizione in 100 microTesla e distanze da rispettare per i campi elettromagnetici a bassa frequenza di 28, 18 e 10 metri dal filo rispettivamente per elettrodotti da 380, 220 e 132 KV. Questi limiti fanno riferimento a esposizioni di breve durata (effetti a breve termine) e non ad esposizioni prolungate (effetti a lungo termine). Per i campi elettromagnetici generati da alte frequenze (cellulari) il decreto del Ministero dellAmbiente n. 381/98 indica i limiti per le radiofrequenze da 100 kHz a 300 GHz.

1 Effetti sulla salute Effetto radiazioni entro 2 Km

"Chi vive entro due chilometri rischia tumori del sangue" Parla Livio Giuliani, il responsabile dell'Unit Radiazioni dell'Ispesl Livio Giuliani il responsabile dell'Unit radiazioni dell'Ispesl, l'Istituto superiore per la prevenzione e per la sicurezza del lavoro, incaricato di rilasciare il nulla osta per l'installazione di nuovi impianti. Dottor Giuliani, le antenne sono pericolose? Bisogna distinguere tra basse frequenze, che sono quelle degli elettrodotti, e le alte frequenze, per la radiotelevisione e i cellulari. Nel primo caso, la ricerca arrivata a risultati conclusivi: quando le emissioni sono superiori a 0,4 microtesla, raddoppia il rischio di leucemia infantile. Teniamo presente che il limite della nostra legge ormai superata di 100 microtesla. Cosa succede con le antenne per le televisioni e i telefonini? Studi compiuti in Australia e in Inghilterra hanno provato che per le persone che vivono entro 2 chilometri dalle torri di emissione elettromagnetica aumenta il rischio di tumori del sangue e del sistema linfatico. La situazione delle torri australiane o inglesi assimilabile a quella dei siti romani? Le torri hanno una potenza da 10.000 kilowatt. Le antenne Rai e Mediaset a Monte Mario sono di quell'ordine di grandezza, anche gli impianti a Monte Cavo e a Santa Palomba. Oltre a studi epidemiologici, cio basati sull'evidenza delle malattie, ci sono anche studi sperimentali, cio di laboratorio? In Australia hanno lavorato con topi geneticamente modificati per ammalarsi spontaneamente di linfoma. La manipolazione stata fatta per accelerare i tempi dell'esperimento. Met di questi topi sono stati sottoposti per 18 mesi ad una radiazione identica a quella emessa da un antenna per gsm, mezz'ora la mattina e mezz'ora il pomeriggio. Ebbene, alla fine dei 18 mesi si visto che nei topi esposti la probabilit di ammalarsi di tumori era aumentata del 240 per cento. Ora io mi appresto a coordinare un esperimento analogo finanziato dal ministro della Sanit su 4500 topi stavolta non manipolati. Per questo motivo lo studio richieder un tempo maggiore, cinque anni. Tratto da La Repubblica 11-9-2000

Il fantasma della sindrome di Quirra Dopo troppi studi rassicuranti un'indagine indipendente rilancia l'allarme marted 24 luglio 2007 Elvira Colonna Agnelli contaminati da nanoparticelle di piombo e altri metalli pesanti, api impazzite che aggrediscono gli apicoltori, persone che sentono insistenti ronzii nelle orecchie. Ma soprattutto 32 decessi negli ultimi 20 anni per patologie tumorali, su una popolazione che varia tra le 150 e le 200 persone. Non l'Armageddon, Quirra. Quello che succede in questa zona della Sardegna sud-orientale, in un territorio dal paesaggio quasi lunare, sacrificato alla difesa dello Stato, non dato a sapere. Di sicuro si sa che vengono fatte esercitazioni di guerra e si sperimentano armi e prodotti dell'industria bellica, fabbricati da aziende private.

2 Effetti sulla salute Solo la determinazione e la volont delle persone che l vivono e lavorano, aiutate da associazioni sensibili ai problemi del territorio, assieme ad esperti, fisici e ingegneri, hanno permesso di fare luce su alcune delle ombre del poligono sperimentale di Salto di Quirra. Luce non ancora abbastanza forte, ma che lascia pochi dubbi. Come stato ribadito ieri in una conferenza stampa presso la sede del Cagliari Social Forum, per presentare i risultati della prima indagine ambientale volta a verificare l'inquinamento da campi elettromagnetici. Nella zona analizzata sono presenti stazioni radar che emettono onde elettromagnetiche a frequenze superiori a 3 Ghz in prossimit di abitazioni, ovili e campi coltivati. I 150 abitanti che vivono nella frazione Quirra del comune di Villaputzu, e altri 50 che nella zona si recano tutti i giorni per lavoro, allarmati dall'elevata percentuale di malattie soprattutto di natura emolinfatica contratte negli ultimi 20 anni si sono costituti in un comitato e hanno commissionato un'indagine per verificare l'effettiva presenza di campi elettromagnetici. Non si accontentano pi delle ricerche istituzionali, fatte a partire dal 2001, dopo le numerose segnalazioni da parte dei medici di base della zona, in primis Antonio Pili, all'epoca anche primo cittadino di Villaputzu. Nel 2001 aveva chiesto alla Asl, alle istituzioni ed all'Istituto Superiore di Sanit uno studio per verificare le cause dell'incidenza cos alta di queste patologie. Tutte le analisi per (effettuate nell'ordine per conto del Ministero della Difesa nel 2002, dall'Istituto Superiore di Sanit nel 2004, dalla commissione sanit del Consiglio regionale nel 2005, e dalla Commissione del Senato sull'uranio impoverito nella scorsa legislatura) hanno prodotto solo rapporti che cercavano di tranquillizzare la popolazione. Nessuna sindrome di Quirra, avevano detto i rapporti: forse malattie attribuibili all'arsenico presente nelle cave della zona, o addirittura a fattori genetici. Ipotesi smentite da altri esperti per la tipologia di effetti che provocherebbe l'arsenico, che tende a colpire l'apparato gastrointestinale e polmonare, non il sistema immunitario. Risulati opinabili anche per il campione preso in considerazione: la ricerca della Regione Sardegna - ad esempio - ha studiato 26mila persone distribuite in 8 comuni della zona allargata, e alla fine ha trovato un numero di casi tumorali in linea con la media nazionale. Un censimento porta a porta stato fatto invece dal Comitato popolare di difesa ambientale del Sarrabus-Gerrei, coinvolgendo solo la popolazione che vive vicinissima alle zone dove vengono fatte le esercitazioni e sperimentazioni. Questa la gente davvero colpita: se si allarga il campione, ovvio che l'incidenza viene diluita, sottolinea Massimo Coraddu, uno dei professionisti coinvolti nelle nuove indagini. E 32 casi mortali negli ultimi 20 anni, su una popolazione di 150/200 persone, non sono certo pochi. Per questo il Comitato, l'associazione La Ruspa, il Cagliari Social Forum, A Foras e la Carovana della Pace, hanno ritenuto indispensabile un nuovo studio, completamente autofinanziato. Se ne sono occupati l'ingegnere Basilio Littarru ed il fisico Massimo Coraddu. Due settimane di rilevamenti, tra Capo San Lorenzo e Torre Murtas, per un raggio di circa 5 chilometri, hanno potuto dimostrare che i campi elettromagnetici ci sono, e avvengono nella banda delle microonde a frequenze superiori ai 3 GHz, per questo attribuibili alle stazioni radar del poligono militare. L'esposizione della popolazione a questo tipo di onde elettromagnetiche potrebbe spiegare linfomi e leucemie.

3 Effetti sulla salute Ma per poter stabilire una relazione certa necessario avere altre informazioni: ad esempio la frequenza esatta (per ora si sa con certezza solo che superiore ai 3 GHz, ma non di quanto) e l'intensit di questi campi. La mancata collaborazione da parte dei militari, le esigue risorse a disposizione (che non hanno permesso strumentazioni pi precise anche se quelle utilizzate erano di ottima qualit), ma anche qualche giornata di pioggia, e il fatto che durante il periodo di osservazione non ci sono state esercitazioni al poligono (nonostante il calendario militare reso pubblico ne avesse almeno due in programma), non hanno permesso ai ricercatori di avere dati pi dettagliati. un inizio insomma: per poter proseguire necessario conoscere le caratteristiche essenziali delle sorgenti dei campi osservati (ubicazione, potenza, frequenza di funzionamento, guadagno d'antenna). Sarebbero necessarie poi delle misurazioni continue non estemporanee: per questo il senatore Mauro Bulgarelli, vicepresidente della Commissione del Senato sull'uranio impoverito, ha detto che i dati di questa indagine sono gi stati acquisiti dagli esperti della commissione, che hanno anche effettuato dei sopralluoghi. Bulgarelli si impegnato a portare all'attenzione del Parlamento le questioni riguardanti la nuova base di atterraggio nel Poligono e la richiesta di installare delle centraline di rilevamento adatte a questo tipo di emissioni. chiaro che non sono solo i campi elettromagnetici i responsabili dello stillicidio umano che sta colpendo la popolazione del Salto di Quirra: perlomeno sospetta anche la presenza di nanoparticelle di metalli pesanti, rilevate negli animali e nella vegetazione dallo studio della dottoressa Antonietta Gatti, consulente della Commissione parlamentare e prima esperta a parlare di nanoparticelle come responsabili di malattie tumorali nei militari di ritorno dai Balcani), e probabilmente l'utilizzo - anche qui - di uranio impoverito. Questi tre elementi, se combinati insieme creerebbero, secondo alcuni studiosi tra i quali la Gatti, un cocktail davvero micidiale. Nonostante la grande preoccupazione, confermata da quest'ultima ricerca, le intenzioni politiche sono quelle di ampliare la base militare, attiva dal 1954, che gi il pi grande poligono sperimentale d'Europa. Il comitato e le associazioni che hanno portato avanti le ricerche, anche alla luce di questi ultimi dati, chiedono con forza la sospensione delle esercitazioni e delle sperimentazioni, ma anche la revoca dei progetti sulla realizzazione della pista d'atterraggio. necessario piuttosto attivare interventi di monitoraggio ambientale e sanitario, effettuare una bonifica della zona e risarcire tutte le famiglie colpite dai lutti e dalle malattie.

4 Effetti sulla salute

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