L.B.G. NULLA PI COME PRIMA Mario De Gaspari MILANO MINISTERIALE: LOSSIMORO Antonio Gelormini SARFATTI, IL SORRISO MATURO DI MILANO Guido Martinotti LA MORATTI E IL BARILE DI GRASSO DI MAIALE Emilio Vimercati PROGETTO PER 12 ASSESSORATI E UN COMUNE AMICO Salvatore Crapanzano COMITATI DI QUARTIERE LAST MINUTE: COSA VOGLIAMO Folco De Polzer IL PGT NON HA ORECCHIE PER LINQUINAMENTO ACUSTICO Mauro Ceruti MILANO: FARE RETE DENTRO PER FARE RETE FUORI Giacomo Properzj SINDACI PRIMA E DOPO L'ELEZIONE DIRETTA Massimo Cingolani PISAPIA, SINISTRA E SICUREZZA A MILANO Giuseppe Ucciero SINISTRA MILANESE: HABEMUS PAPAM? Fabio Arrigoni MILANOSPORT: CHE NE DICE PISAPIA?
Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo TEATRO a cura di Guendalina Murroni CINEMA a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia www.arcipelagomilano.org
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terza o quarta volta, dopo labbandono dellagri-coltura, il fallimento dei poli di sviluppo, e la movimentazione dei containers. Forse
si dovranno accontentare dellindotto del ponte o inventeranno qualcosa su misura, pi locale. Per lo pi lasceranno fare alla ndran-
gheta. LItalia ha davvero bisogno che Milano torni a fare la capitale. Morale e reale, in fretta e senza ministeri.
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rabbia dei fedeli veri, e, suppongo, anche quella del Padre che sta nei cieli, sono arrivati a chiamare Pisapia lAnticristo. Bum! Su Pisapia hanno detto tutto e il contrario di tutto, la qualit delle bugie tale che d una idea del cretinismo che queste destre attribuiscono ai loro elettori. Ci manca solo che dicano che ebreo. E allora io mi sono immaginato questo discorso di Bossi: E se el Pisapia fudesse anche un ebreo? Pisapia un matto, vel disi mi, parola di Umberto Bossi, glielo si legge in faccia; guardate me, invece, come sono sempre posato, riguardoso, mai scalmanato, sempre bel pettinaa su cunt el gesto distensivo. Inveci lu l matt, guardatelo. Vardl! L propri matt. Anzi, savii che ve disi, a vederlo di profilo mah!. Mi viene un sospetto. Comunque un matto scalmanato, come tutti i terroni. Secondo me si buca e va anche a guardare i bambini nei cessi della stazione, me lha detto (ustia, non posso dire il nome perch in questo momento l vun ch el vota per noalter) che si sono trovati tutti e due in guardina dopo una retata. E poe, l un negher, la soa ma lera eritrea, me lhan dit el Maroni e anche lIgnazio che veden i archivi del Viminale e de lEsercito. Dovremmo chiedergli il certificato di nascita perch mi a ghu el suspett che non sia neppure cittadino italiano. La mamma entrata clandestina con i sodati, ma lui non lhanno neppure registrato allana-grafe, poi si risposata. Solo quando al comune cera quel comunistasc dellAniasi hanno fatto il truschino, me lha dit quellim-piegada esperta de anagrafi che an mandaa in Africa per sbass la data de nascita della Ruby. Domaa che sin sbaja e invece de ndaa a Marrakesh in Marocco l andada a Kafr-El Meselha in Egitto dove nato Moubarak . Ma adess ve disi unaltra roba, vera verissima, parola di Umberto, demm a traa, datemi retta cujuni, me lha detto mio figlio Trota, che ha accesso alle carte della Regione. Pisapia el s gi mis dacordi cunt quel comunistone del Tettamansi, che el ghe vend un bel poo de cubatura del Duomo (su suggerimento di Masseroli) per mett su una tendopoli modernissima per i tossici sul tetto del Duomo, con tucc i servissi e anche le docce, per bucarsi quando vogliono, anche nei giorni di pioggia, cos la smetteranno di lasciare le siringhe alla stazione o nei giardinetti davanti alle scuole. Il progetto si chiama la tenda del bun.20 III 25 maggio 2011
co . Ma mi a quel matt ghe disi scarliga merlss che l' minga el t ss, cacciamolo via, mandemel a ca. Poi quei brigatisti rossi della procura hanno messo tutto a tacere, ma noi abbiamo le registrazioni video e le prove che Pisapia assatanato come tutti i comunisti. E poeu varda, stamm atent, lui ha fatto la scuola comunista a Mosca, poche balle, lo so di sicuro perch me lha raccontato il Giuliano Ferrara che era suo compagno di banco. Poi quando rientrato a Milano si infiltrato nei sanbabilini per picchiare i ragassi con leskimo e far ricadere la colpa sui missini. Lo so di sicuro perch me lha raccontato lIgnazio La Russa che lha conosciuto in quella occasione. Massun? De la prima ora. Questo lo so per certissimo perch Silvio Berlusconi e quel scanagatt del Fabrizio Cicchitto mi hanno giurato che hanno fatto assieme la cerimonia di inziazione cunt el scossarin verd: solo che il P. ha dato un nome falso al poer Gelli, che lera un poo un bilot, e non risulta negli elenchi della P2. Insomma un matt balengh che pusse matt se po no. Basta vardal in facia. E peou, busiard, busiard, cunt quella facia de santarellina, sembra che in dei temp indree lan anca arrestaa per falsa testimoniansa. Mi ricordo benissimo il titolo de La Notte diretta dal Nutrisio: El Casciaball arrestato in aula per falsa testimonianza; roba daltri tempi vel disi mi. Oggi quei lavativi non arrestano pi nessuno e la citt piena di bugiardi come il Sindaco, lo dice il Salvini che se ne intende. E poi guarda, se fate sindaco uno come Pisapia la prima cosa che far sar di fare eleggere suo figlio in consiglio comunale, tel disi mi, che me ne intendo. Ma noi della Lega teniamo duro, ce labbiamo duro e ce lo teniamo, se fanno la moschea tiriamo fuori il Borghezio con lelmetto con le corna, lo spadone e la cotta. Abbiamo trecentomila elmetti in Val Brembana. Certamente Pisapia un po matto lo perch ha detto di non cedere alle provocazioni e invita a porgere laltra guancia, ma forse ha ragione. Anche oggi dobbiamo dimostrare che gli scatenati non ci fanno paura. Non come fa tutta la stampa indipendente che cerca di far passare per rissa un attacco lugubre e davvero rattristante come la storia di Zingaropoli e le altre balle messe in giro da Moratti & Co, ma dimostrando con i fatti che gli argo-
menti usati sono indecenti fanfaluche indegne di persone civili. Oggi persino il professore Della Loggia si svegliato (ventanni dopo, come Rip Van Winkle) per affermare con sussiego la scoperta del secolo Non si governa solo con la TV e le promesse. Ma capito che era difficile far passare Pisapia per ladro o picchiatore, il nuovo mantra stato subito messo a punto dalle officine di Arcore e ridistribuito sulla cosiddetta stampa indipendente: Pisapia un estremista circondato da estremisti. Fassino sarebbe un estremista? Fa ridere. Il Pd di Bologna sarebbe composto di estremisti? C da sganasciarsi. Chi lestremista? Bersani? Non riu-sciamo pi a fermarci, ragazzi! Il pi estremo della compagnia Vendola che per di l dalle alate parole sulla bont delluniverso mondo, non s mai sentito dire nulla di lontanamente comparabile alle volgarit estreme dette da Berlu-sconi, con le sue barzellette sulle cameriere, chiss forse imparate da DSK, dalla Moratti, con la bugia sparata dallanca, dalla Santanch (con-quella-boccapu-dire-quello-che-vuole e, modestamente, lo disse) di La Russa che non sa neppure chi il dittatore della Bielorussia, che lui probabilmente crede sia una squadra di calcio, eccetera. Sarebbe estremista Pisapia? Lelettorato milanese ha gi risposto con un NOOO! da 81 mm e 300mila e passa voti. Avendo fatto pfuit anche questo petardo, gli gnomi di Arcore hanno tirato fuori unaltra genialit. Pisapia gentile e mite, ma circondato da estremisti: una nuova edizione del vecchio utile idiota o compagno di viaggio. Ma oggi non ci sono pi n il vecchio PCI, n lUnione Sovietica, quindi un po difficile capire chi potrebbe essere lutile idiota della sinistra (a destra hai voglia; compreso uno sedicente di sinistra che ha fatto pi danni di Emilio Fede e Vespa messi assieme). Ma qui, fortunatamente, abbiamo un documento ufficiale che parla in modo incontrovertibile a chiunque voglia ancora ragionare (gli altri basta dirgli meno male che Silvio c, e si mettono a cantare) i nomi degli eletti al consiglio comunale che affiancheranno Pisa-pia, in ogni caso, sono gi noti: hanno nomi, cognomi, facce e se c qualche talebano a sostenere Pisapia lo dobbiamo trovare l, non si scappa. Andiamo a vedere i nomi dei consiglieri comunali gi eletti con Pisapia. Dei famosi centri sociali o del Leon4
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ka non ce n uno. Estremisti Stefano Boeri che ha preso il massimo delle preferenze o Pierfrancesco Majorino che stato cinque anni in consiglio comunale per il PD? Estremista la Daniela Benelli, per anni competente asses-sore alla cultura presso la provincia e militante del PD di lunghissima data? Il pi estremista di tutti po-trebbe essere Basilio Rizzo, in consiglio comunale da tempo immemorabile, che di estremo ha solo il rigore con cui ha sempre contestato le porcherie del potere, anche prima della Moratti.
Forse lestremista il giovane 5 stelle Calise? Staremo a vedere, ma a me sembra uno che assomiglia al Trota, con la differenza che lui il posto se lo guadagnato. Ma, dicono gli astuti strateghi alla Belpietro, non mica in Consiglio che troviamo quelli che contano, quelli l si trovano nei salotti, e difatti tra le personalit che hanno dato il loro appoggio a Pisapia troviamo estremisti come Piero Bassetti, Valerio Onida i fratelli Ranci di Ortigosa, lavvocato Ludovico Isola-bella, che ha una tradizione di sostegno
alla monarchia, e tanti altri pazzi furiosi imprenditori, profes-sionisti, docenti e tutti vogliono una cosa sola: che Milano diventi la Stalingrado dItalia (ma dove le prendono questi le parole dor-dine?). Devono essere pi vecchi di me, questa roba frusta, Stalin-grado non esiste neppure pi) semplicemente non vogliono essere pi obbligati a sentire dei poveri cristi come Berlusconi che si ridotto a usare argomenti di questo genere.
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AllEconomato sono affidati la gestione economale, contratti, contabilit, assicurazioni, mense, acquisti, magazzini, depositerie, laboratori, arredo, vestiario, mezzi di comunicazione, albi fornitori. 3) Settore Cultura Si occupa della programmazione delle attivit culturali, ricorrenze, mostre, biblioteche civiche, musei e raccolte darte, centri studi, spettacoli, cinema, teatro, musica, libri, audiovisivi. Utile aggiungere itinerari storici, spazi alternativi, giovani creativi. Organizza le grandi manifestazioni cittadine, Carnevale, Notti bianche, Milano estate, Capodanno, attivit ricreative in genere. Il Settore deve inoltre meglio sviluppare le proprie potenzialit con le altre realt distruzione culturale in una citt che vanta dieci Universit. 4) Settore Educazione Il Settore merita una sua unicit e specificit dedicata allistruzione distinta dai servizi sociali. Occupa in particolare la maggior parte del personale: ben oltre 6.000 dipendenti su 18.000 con pi di 500 complessi scolastici e conseguente manutenzione. Le principali attivit consistono nelledilizia scolastica, diritto allo studio, asili nido, scuole materne, elementari e medie, scuole serali, civiche diurne e scuole speciali. 5) Settore Servizi Sociali Igiene e Sanit I due settori hanno subito per vari motivi continui accorpamenti e divisioni ma non hanno motivo di distinguersi in quanto entrambi dedicati al tema della cura alle persone. I Servizi svolti si integrano fra loro: assistenza sanitaria, minori, anziani, inabili, spedalit, geriatria domiciliare, fondo sociale, vacanza per anziani, consultori, handicappati, mini comunit, case di riposo, libretti sanitari, profilassi e vaccinazioni, disinfezioni, malattie infettive, igiene mentale, igiene del lavoro, veterinaria. 6) Settore Stato Civile e Servizi civici Il settore conosciuto come una fabbrica di certificati, nascita, residenza, stato di famiglia, carta didentit, matrimoni, decessi. Provvede al servizio mortuario, gestisce cimiteri e obitorio. Oltre ai servizi di anagrafe segue in particolare gli stranieri, lelettorale, il cartografico. E necessario potenziare le sedi decentrate affinch diventino vere case civiche che avvicinino il Comune ai cittadini. Il Settore deve adeguarsi ai temi attuali e occuparsi inoltre di convivenza civile e integrazione,
questione femminile e pari opportunit, problemi etici legati alla famiglia e alla vita. 7) Settore Attivit Produttive Da sempre identificato come il Settore Commercio in modo del tutto riduttivo anche se la maggior parte degli impegni riguardano le autorizzazioni commerciali, i pubblici e esercizi, gli orari dei negozi, i mestieri ambulanti, i mercati settimanali oltre alla grande e media distribuzione. Ha competenze sullOrtomercato e Sogemi, provvede alle rilevazione dei prezzi, gestisce la polizia annonaria. Il Settore deve per meglio potenziarsi per le altre attivit produttive, artigianato, industria, agricoltura (ben presenti nel sud della citt), costituendo un vero e proprio assessorato alleconomia e al lavoro, alloccupazione dei giovani, alla ricerca e innovazione tecnologica, programmare la Logistica e gli orari della citt. Si occupa delle regole per le manifestazioni speciali, Fiera degli Oh Bej Oh bej, Fiera di Senigallia, Movide a Brera e ai Navigli, ecc. Si propone di accorpare il Settore Turismo che ben si coniuga con la promozione delleconomia milanese. 8) Settore Demanio e Patrimonio Interventi di Edilizia sociale Anche questi Settori hanno conosciuto varie collocazioni ma la loro unificazione pi che funzionale. Il Settore Demanio e Patrimonio provvede allamministrazione, gestione e manutenzione delle aree e degli stabili di propriet comunale, contratti di affitto attivi e passivi, vendite. Il settore dedicato alla Casa programma e attua gli interventi di edilizia residenziale sociale, provvede allassegnazione degli alloggi, alla custodia e vigilanza degli stabili: compiti che richiedono un particolare impegno di rinnovamento e di risorse per meglio affrontare il tema casa. 9) Settore Ecologia, Igiene Ambientale, Verde, Parchi e Giardini, Sport Ciascuna di queste tematiche stata sballottata pi volte da un Settore allaltro ma occorre definitivamente provvedere a un loro efficace coordinamento e accorpamento. I Settori si occupano di inconvenienti igienici dovuti agli scarichi abusivi, allinquinamento acustico, dellaria e delle acque, smaltimento rifiuti, rete di fognatura, depuratori, residui tossici, bonifica delle acque e dei terreni. Segue la manutenzione e realizzazione di parchi e
giardini, il controllo e la sicurezza degli spazi a verde e le valutazioni di impatto ambientale. Sovrintende inoltre allArredo e al Decoro Urbano, temi che andrebbero potenziati. In questo contesto di spazi aperti funzionale inserire il tema dello sport e del tempo libero. Il Settore gi provvede alla Gestione degli impianti sportivi (San Siro, Piscine, Centri sportivi) e autorizza le manifestazioni sportive pubbliche (Stramilano) e private. 10) Settore Lavori Pubblici Il Settore gestisce sotto laspetto tecnico tutti gli appalti e i relativi contratti di tutti i Settori comunali: edilizia comunale e monumentale, cimiteriale, scolastica, strade, fognature, illuminazione, acquedotti, nonch le case residenziali pubbliche. Provvede allalbo appaltatori, allaggiudicazione degli appalti, ai collaudi, stipula contratti, verifica stime e revisione prezzi, sovrintende agli interventi della protezione civile. 11) Settore Trasporti, Traffico e Viabilit, Polizia Locale Lattivit del Settore tra le pi conosciute, trasporti pubblici, regolazione del traffico, codice della strada, contravvenzioni, occupazione spazi pubblici, licenze taxi. Tipico il ruolo del Comando dei Vigili, oggi Polizia Urbana, con le proprie competenze amministrative, tecniche, investigative, nuclei mobili, polizia giudiziaria, comandi di zona, presidi di quartiere. Occupa circa 4.000 addetti. 12) Settore Urbanistica e Sportello Unico per lEdilizia Anche questi due Settori hanno conosciuto nel tempo divisioni e accorpamenti e un loro coordinamento appare consono per governare e normare luso del territorio. Il Settore Urbanistica, titolo migliore dellattuale Sviluppo del territorio, ha come compiti la gestione del Piano di Governo del Territorio e la preparazione dei conseguenti Piani Attuativi. Coordina la pianificazione generale e provvede alla redazione degli strumenti urbanistici conseguenti. Lo Sportello Unico per lEdilizia sovrintende ai permessi di costruire, esamina la corrispondenza dei progetti esecutivi alle norme del Regolamento Edilizio e del Piano di Governo del Territorio. Verifica la corretta esecuzione delle costruzioni e delle opere di urbanizzazione.
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prossimo casermone. O torre a uffici? O supermercato con parcheggio per 500 auto? O casa di riposo? Saperlo! Quanto sar alta la torre? Quale prospettiva nasconder al nostro? Quanta ombra far? Il PGT fa unoperazione apparentemente virtuosa: 1,5 mq/mc invece di 3. Ma se vado a prendere la volumetria di aree agricole e la porto dove mi serve, il risultato ovviamente un altro. Il nodo sta nella totale libert di destinazione duso, lasciata alla proposta della propriet delle aree, al mercato. Lidea interessante per la duttilit ma si sdraia sulle pi bieche semplificazioni delle idee di Adam Smith, trecento anni fa. La semplificazione eccessiva produce complessit. Il Piano di Zonizzazione Acustica, invece, si basa su regole, vale a dire legge quadro 447/95 e decreti esecutivi, scritti tra il 1995 e il 1998, quando la pianificazione usava i Piani regolatori, nei quali gli amministratori esponevano le loro scelte per lassetto del territorio nel futuro, qui le case, l le fabbriche, l le scuole e cos via. Coerentemente le classi acustiche, da disegnare nel territorio hanno un legame con le destinazioni duso prevalenti delle aree sulle quali si sta ragionando. (vd.Tabella 1) I valori in decibel rappresentano il massimo che tutte le sorgenti sonore insieme possono immettere in corrispondenza di un qualunque ricettore. La misura viene eseguita al ricettore, quindi conta dove si trovano le persone colpite e non dove si trova la sorgente. I valori sono crescenti in funzione della destinazione duso prevalente delle aree classificate. Nella tabella qui sotto (vd Tabella 2) la descrizione che guida il redattore del Piano Acustico. Le definizioni, pur ampie, differiscono fra loro e permettono di utilizzare la classificazione per iniziare il processo di protezione degli abitanti dallinquinamento acustico ambientale. E evidente che insediare attivit potenzialmente rumorose accanto a luoghi che richiedono quiete, creer problemi a tutti. Com trattato lo spazio dai due strumenti pianificatori (si fa per dire). I piani regolatori, come il PGT, prendono in considerazione le aree catastali, indipendentemente dalle loro dimensioni, singole o aggregate: il criterio base la propriet fondiaria. I Piani acustici (PZA) devono anche tenere conto di un fenomeno
fisico: il suono si propaga nellaria, si riflette sulle facciate degli edifici, sul fondo stradale, viene assorbito dal terreno molle o erboso, decade con le riflessioni e la distanza. Non il catasto che ci pu dire quando il rumore diminuito di 5 decibel, equivalente energetico del passaggio da una classe acustica allaltra. Risulta che le dimensioni delle zone classificate acusticamente, dovranno essere maggiori, comprendere perci anche aree a destinazione duso diversa. Le scelte devono essere guidate dal concetto di prevalenza . Se vi sono condomini di 5 piani, ad esempio 30 appartamenti, con 6 negozi al piano terra, qual la destinazione prevalente? Un sempliciotto direbbe che la residenza. Lamministrazione Moratti dice invece che sono i negozi. Da una possibile II classe, prevalentemente residenziale, assegna invece la IV classe, definita dintensa attivit umana. Il limite maggiore di ben dieci decibel. Le conseguenze: poich il rumore causato quasi interamente dalle auto e dai camion, vi sar una scarsissima spinta a risanare acusticamente larea. Ma vediamo cosa pu succedere con lapplicazione del PGT. Si prende unarea, si ottiene una autorizzazione, si costruisce e si vendono appartamenti, loft, laboratori, capannoni di trasportatori, una carrozzeria auto, una pescheria. Il PGT lo ammette. Il diligente redattore del Piano acustico potr fare una scelta tra una classe con limiti alti, ancora la IV classe, permettendo alle attivit economiche di fare pi rumore. O potr favorire le residenze con la II classe prevalentemente residenziale: pi protezione ai cittadini pi costi per le attivit. Lo spostamento delle attivit economiche in aree dedicate serve anche a tenere le emissioni sonore lontane dalle case. Difficilmente accadr con lapplicazione del PGT di Milano. Se metto 30 abitanti in un grande complesso con uffici per 200 persone, e li lascio arrivare in auto perch non ho migliorato i servizi dellATM, porter rumore e gas di scarico sotto le finestre degli abitanti. Lasciamo arrivare solo veicoli elettrici? Si scherza s ma fino ad un certo punto. Il sottoscritto aveva redatto una osservazione al PGT in questo senso, per le aree ex ferroviarie fra Corso Lodi e via Ripamonti. Lhanno cassata con le altre ma credo che abbiano riso di gusto leggendo una
simile mostruosit. Il Consiglio comunale ha adottato il Piano di Zonizzazione Acustica nel 2010, il 5 maggio 2011 ha accolto una parte delle osservazioni presentate dai cittadini e ha provveduto a una seconda adozione. Le linee di fondo dimostrano lassunto: sono state fatte delle scelte: la maggior parte del territorio in IV classe, la II classe, prevalentemente residenziale occupa meno del 10% del territorio, per lo pi su parchi e giardini, non sui quartieri residenziali. Una citt senza industrie, non ha quindi quartieri residenziali: cos rimasto? I confini fra le aree sono ad angolo retto, seguendo le strade e le particelle catastali. La scelta politica stata di tenere la classe pi alta possibile per favorire linsediamento di attivit, per non dover risanare dal rumore da traffico, fa niente se i cittadini subiranno pi rumore. La coerenza trovata dal gruppo di Letizia Moratti consiste nelladattare il Piano acustico al PGT, tenendo i limiti pi alti possibile e senza curarsi della corrispondenza alle definizioni di legge. Illegale ma che importa, c il voto popolare, quindi la legge non conta pi. La versione del duemila del potere assoluto ma con scadenza, come gli yogurt.
Tabella 1
Classe Valori limite immissione diurno Leq in dB(A) I II III IV V VI 50 55 60 65 70 70 40 45 50 55 60 70 notturno
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Classe
Descrizione
rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici ecc.
II Aree destinate a uso rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con basprevalentemente residensa densit di popolazione, con limitata presenza di attivit commerciali e assenza di attivit artigianali. ziale rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densit di popolazione, con presenza di attivit commerciali, uffici, con limitata presenza di attivit artigianali e assenza di attivit industriali; aree rurali interessate da attivit che impiegano macchine operatrici.
rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densit di popoIV Aree di intensa attivit lazione, con elevata presenza di attivit commerciali e uffici, con presenza di attivit artigianali; le aree in umana prossimit di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. V Aree prevalentemente rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsit di abitazioni. industriali VI Aree prevalentemente rientrano in questa classe le aree interessate esclusivamente da attivit industriali e prive di insediamenti industriali abitativi.
Tabella 2
MILANO: FARE RETE DENTRO PER FARE RETE FUORI Mauro Ceruti
Milano una citt di mezzo. Lo , in primo luogo, per la sua collocazione geografica: a mezzo fra le colline e la pianura, fra il Ticino e lAdda, fra Europa occidentale (Barcellona Lione - Torino) ed Europa centroorientale (Trieste Budapest Vienna), fra il mondo germanico (Stoccarda Zurigo - Monaco) e il mondo mediterraneo (Genova Roma - Napoli). Lo , in secondo luogo, rispetto alle tante culture e alle tante citt di cui l'Italia fatta, oggi come ieri. Milano non ha guidato il processo politico dellunificazione del nostro paese, non ha governato lItalia, non ha avuto nemmeno una classe politica abbastanza rappresentata a Roma. Ma ha avuto un ruolo decisivo nel fare lItalia, se per Italia intendiamo un felice equilibrio fra unit e diversit, da mantenere e rafforzare. A Milano, nellet industriale, sono affluiti cittadini da tutte le parti d'Italia, cittadini dalle identit professionali molto diversificate. E questi cittadini cos diversi hanno imparato a conoscersi, a convivere, a lavorare insieme, a condividere idee, prospettive e innovazioni. Ci sta alle radici di quella creativit che Milano ha avuto un tempo e che oggi deve san.20 III 25 maggio 2011 pere ritrovare e rilanciare. Milano sapeva mediare, tradurre, intercedere, facilitare, fare regia. E tutto ci stato decisivo per creare e innovare. Da vent'anni non pi stato cos. Ma oggi Milano pu diventare di nuovo un laboratorio della citt globale. In Milano hanno preso corpo in forma esemplare, quasi sperimentale, tensioni, limiti, utopie della citt moderna. Ed proprio per il suo profondo radicamento nelle contraddizioni della modernit che Milano pu diventare un laboratorio per rispondere alle nuove sfide dellet globale. Con la svolta politica che speriamo inizi con l'elezione di Giuliano Pisapia a sindaco, Milano ha unoccasione unica per rompere con la sua tradizione di capitale subordinata, capitale a met, o capitale mancata. Oggi esiste davvero la possibilit di infrangere la falsa alternativa fra il tessuto urbano tradizionale della citt moderna, che esprime unidea di autorit e di progetto centralistica, unilateralmente volta dallalto verso il basso, e il tessuto urbano che si sviluppato negli ultimi decenni, che quasi ha rinunciato a ogni valore simbolico per privilegiare in maniera miope una presunta efficienza funzionale, un pragmatismo fine a se stesso, i valori del breve e del brevissimo termine. Milano oggi si trasforma da centro in nodo di reti: anzich esercitare un controllo monodirezionale su un territorio unico e continuo, sede di relazioni multi direzionali entro territori molteplici e discontinui, prossimi e globali. Tuttavia, impossibile che Milano faccia rete all'esterno se non fa rete al suo interno. Milano oggi troppo segnata da dinamiche monocentriche, da confini rigidi, da ostacoli allaccessibilit reciproca fra individui, fra gruppi, fra spazi. La storia della Milano moderna segnata dalla rapida ascesa e dallaltrettanto rapido fallimento della citt modernista, retta dallauto, con i suoi flussi veloci che comprimono gli spazi fra i luoghi di partenza e i luoghi darrivo. Ci ha peggiorato la qualit di vita delle persone, impoverendone lesperienza, lesposizione alla diversit dei modi di vita e delle culture, la possibilit degli incontri. In breve, si ridotta la creativit complessiva della citt. Il problema della qualit e della quantit delle interazioni fra le persone nella Milano di oggi si pone 9
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con particolare importanza, perch Milano storicamente stata, e oggi ancora pi vuole porsi, come citt della conoscenza e citt delle professioni. La progettualit urbana deve quindi prendere consapevolezza del fatto che oggi operare nellambito della conoscenza (non importa se nellambito della ricerca, dellinnovazione, della formazione,
dellorganizzazione) e nellambito delle professioni significa tessere una ricca rete di relazioni fra individui e fra gruppi dotati di differenti linguaggi e di differenti punti di vista. A Milano, i gruppi di esperti e specialisti sono stati lasciati soli e isolati dalla mancanza di una visione progettuale da parte della politica, che ha mancato nel suo ruolo oggi ine-
ludibile: facilitare le relazioni, le collaborazioni, la costruzione di un tessuto sociale connettivo. proprio qui che, con il sindaco Giuliano Pisapia, pu e deve partire una forte inversione di tendenza: la costruzione di nuovi legami sociali interni come precondizione per una citt della conoscenza, per una citt nodo della rete globale. Per una citt.
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governa inutile. C un tema, legato alla sicurezza o almeno alla sua percezione da parte dei milanesi: quello dei lavavetri ai semafori. La sicurezza percepita, anche se non reale, condiziona in modo negativo nello stesso modo e sposta voti. Sembra un problema banale, ma ci sono addirittura casi di incidenti stradali causati dal passaggio col semaforo rosso, infrazione largamente diffusa nel nostro paese a prescindere, per evitarli. Poi c la sottile violenza verso le donne e gli anziani che sono visti come persone deboli alle quali si pu imporre la prestazione, e poi generalmente sono evitate le auto di grossa cilindrata, magari con autista, quasi incutessero un generale rispetto.
Le persone che praticano questa attivit sono non solo sfruttate, ma generalmente sono minori o affetti da gravi handicap. Credo sarebbe molto di sinistra mandare i minori a scuola e gli svantaggiati in una struttura, magari una cooperativa sociale, per poter imparare unattivit compatibile con il proprio deficit. Tra laltro la stragrande maggioranza sono cittadini comunitari per cui non sarebbe difficile trovare la soluzione burocratica relativa a eventuali permessi di soggiorno o di residenza. Questo solo un problema tecnico Invece di mandare i Vigili Urbani ai semafori a fare retate, come piace molto ai leghisti, si potrebbero mandare degli assistenti sociali per spiegare che ci sono altre opportu-
nit in questa citt che amiamo, senza infastidire chi in giro per lavoro o per diporto. Dovremmo anche sollecitare i Carabinieri ad arrestare chi queste persone le sfrutta. Credo che questo sarebbe anche il segnale di un modo di sinistra di declinare un problema che riguarda la sicurezza e la legalit, che infastidisce i milanesi, e che solo gli ipocriti pensano non ci sia. Qualcuno potr dire che questo vuol dire parlare alla pancia e anche in questo caso non ci vedo niente di particolare, rimanendo sul piano dietetico una pancia va riempita con 2000 calorie, limportante rifocillarla con una dieta equilibrata e non con cibo spazzatura, finora su molte questioni lunica dieta stata quella proposta da Salvini.
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certo la millenaria storia vaticana fitta di non nobis, domine. Se la sente allora Boeri? E a quale compito pensa: entrare in giunta, se verr, se gli verr proposto e come, condividendo con Pisapia lonere di un ticket al tempo stesso necessario e delicatissimo? Oppure, prendere su
di s il compito di un ampio rinnovamento di un Partito Democratico milanese che lo ha incoronato Papa Nero? Sono grandi responsabilit, compiti possibili solo a patto di un grande sforzo prolungato, esercitabile da una persona a cui non dovranno
mancare n amplissimo sostegno n visione n coraggio n soprattutto grande tenacia. Questa persona Stefano Boeri? Noi lo speriamo, la risposta dipende in gran parte da lui, ma non solo. Habemus Papam?
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prima linea, fin dagli anni 70, nel dibattito sullistituzione della Citt Metropolitana, da quando si sono realizzate le condizioni giuridiche (nel 1990) e costituzionali (nel 2001) per realizzarla il Comune non ha fatto assolutamente nulla. Ma questa inerzia dovuta a una precisa scelta politica della maggioranza che governa Milano. Una scelta che privilegia interessi consolidati allinterno della cinta daziaria di Milano, a scapito delle fasce pi deboli della popolazione milanese e di quanti vivono al di fuori di essa, compresi quanti cittadini milanesi lhanno dovuta abbandonare. Per questo il Comune ha rinunciato al dialogo con i comuni dellarea metropolitana e ha fatto le proprie scelte in perfetta solitudine, com evidente nellimpostazione che ha voluto dare al Piano di Governo del Territorio. Un Piano che non sapr cucire la citt, il suo hinterland e i comuni della provincia per la riqualificazione delle periferie, il recupero delle aree
industriali dismesse e la valorizzazione dei centri urbani, vanificando in tal modo le potenzialit strategiche di questo strumento urbanistico per la crescita dellintera area metropolitana e il miglioramento della qualit della vita di tutti i suoi abitanti. E poi perch Letizia Moratti e i suoi sostenitori sono incapaci di gestire i cambiamenti di Milano. Lattuale maggioranza, per un calcolo miope e ormai controproducente, ha fatto finta di non accorgersi che nel 1990, a fronte di una popolazione residente di 1.432.184 persone, Milano contava soltanto 39.729 stranieri, pari al 2,8% degli abitanti della citt, mentre nel 2010, 20 anni dopo, i residenti ufficiali in citt erano scesi a 1.310.384 mentre quelli stranieri erano saliti a 217.902, pari al 16,6% degli abitanti ufficiali della citt: cio 1 su 6. Ancora pi grave che lattuale maggioranza non abbia prestato alcuna attenzione alle previsioni del Settore Statistica del Comune di Mi-
lano che indicano che nel 2020, cio al termine del decennio, i residenti ufficiali a Milano sono destinati (sulla base di unipotesi media) a scendere a 1.292.220 e di questi ben 314.539, cio 1 su 4 residenti ufficiali, saranno stranieri (per poi salire a quasi 1 su 3 nel 2028). Letizia Moratti, e tanto meno le forze che la sostengono, non hanno fornito alcuna indicazione su come gestire queste trasformazioni, bench da esse dipendano il benessere e la sicurezza dei milanesi residenti, presenti e futuri, nonch dei suoi abitanti stranieri che diventeranno in gran parte cittadini a tutti gli effetti. Giuliano Pisapia, invece, ha dimostrato in questi mesi, a differenza di Letizia Moratti in tutti questi 5 anni, non soltanto una grande capacit di ascolto e di dialogo con i cittadini di Milano, con gli immigrati, con le comunit dellarea metropolitana, ma anche un forte impegno per risolvere i problemi degli abitanti di Milano, a partire, come spero, da quelli che ho qui indicato.
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ni. I Grillini hanno maggiore successo dove il candidato appare un apparatciniki del PCI-PDS-DS-PD: Bologna, Rimini, Cesenatico, Torino sono nella media dl 5%, ma Fassino ha uno spessore (non vuole essere una battuta!) ben pi consistente di
Merola; le percentuali pi basse dei Grillini si sono registrate a Milano, Napoli e Cagliari: dove si sono fatte primarie vere o dove il candidato non era stato il frutto di primarie avvelenate. La sinistra deve comunque fare i conti con i Grillini, ma tra
un'elezione e l'altra. Tra l'altro non sono un fenomeno solo italiano. In Spagna in vista delle elezioni autonomiche e amministrative PSOE e IU hanno grosse preoccupazioni per il movimento 15-M di rifiuto e rinnovamento della politica
RUBRICHE MUSICA questa rubrica curata da Palo Viola rubriche@arcipelagomilano.org Armonia per Pisapia
Sabato sera, 21 maggio, a met strada fra il primo e il secondo turno elettorale, a Milano accaduta una cosa straordinaria. Grazie al tam tam di Internet, molte centinaia di persone - non vorrei dire quante! hanno riempito la piazza Gramsci quel bello slargo che si apre in via Procaccini, laddove inizia via Canonica, devastato anni fa dalla pessima sistemazione a copertura di uno sciagurato parcheggio interrato - per ascoltare un concerto a dir poco sorprendente cos annunciato: Concerto spontaneo dei musicisti di Milano: Armonia per Pisapia Scrive Sergio Casesi, prima tromba dellorchestra dei Pomeriggi Musicali, uno dei protagonisti del concerto: La piazza colma di gente. Settanta musicisti a darsi il cambio. Trii, quartetti, pianisti, e poi un'orchestra intera. Mozart, Liszt, Chopin. E le note angolari di Marco Detto al pianoforte, e le parole stremate e vibranti di Andrea Faciocchi. E i bambini seduti a bocca aperta, o di corsa a spiare da vicino strani strumenti di ferro o di legno. E le parole di Giuliano Pisapia, commosso da un concerto nato dal basso, nato fra le parole dei musicisti milanesi che vogliono sperare in un futuro e in un'Italia migliore. Ecco cosa stato il concerto spontaneo di piazza Gramsci. Un intenso rollio del cuore, una profonda e condivisa gioia. Eppure, per dire il successo e il significato di questa iniziativa, dobbiamo andare oltre. Abbiamo visto pi che un buon concerto di grande musica. C'era qualcosa di pi, qualcosa di profondo, di tellurico e fondamentale. A unire musicisti e pubblico stato un forte sentimento di fraternit, di uguaglianza, di amore e di speranza. Una speranza fatta di musica, di poesia, una speranza n.20 III 25 maggio 2011 14 spiegata dalle melodie che hanno voluto affollare la piazza per sventolare con le bandiere, su fino ai balconi che sporgono severi su piazza Gramsci. Ed era la speranza di tutti, viva come un forte profumo. In ogni angolo era possibile sentirla, forte, ma gentile. E proprio questa speranza, sulle guance addolcite dagli accordi di Mozart, si rifletteva luminosa e potente: per una citt diversa, fatta di valori veri, di diritti, di amore e rispetto per la cultura, di rispetto per le diversit, d'amore disinteressato per il bene comune. In un concerto si concretizzata la visione di un futuro possibile, di l dalle differenze, di l dalla bestemmia continua di un governo contro i cittadini, specie se pi deboli. In piazza Gramsci accaduto un concerto che rester nella memoria per molto tempo. Dopo la volgarit di questi anni, dopo la bassezza delle orge presidenziali, dopo i furti ai danni dei pi deboli, dopo il silenzio per una guerra nemmeno dichiarata, dopo lo strapotere dell'interesse e del denaro, ecco che ci si ritrova per una festa, fatta di armonia e gioia, di musica e parole, di cuore e ragione. Qualcosa cambiato. Giuliano Pisapia apparso sinceramente commosso. Ha parlato dopo aver ascoltato la Sinfonia in La maggiore di Mozart, una delle pi dolci del compositore. Il suo sguardo era luminoso e pieno dei volti dei tanti che gli chiedono di portare Milano fuori della volgarit di un'epoca triste, di un'epoca cupa e maleodorante.E con le parole ha abbracciato tutti, e tutti lo hanno stretto. E Gioia Francisci, accorsa ad ascoltare, commenta: stata una bella esperienza collettiva di musica, speranza e gioia. Nemmeno la presenza estemporanea di un ubriaco che farfugliava ad alta voce riuscita ad alterare il piacere di ascoltare della bella musica, suonata magistralmente, e di stare in mezzo a gente che vuole cambiare le sorti di questo paese. Limpressione, arrivando nel piazzale, era quella di persone contente di trovarsi e di riconoscersi nel comune desiderio di un futuro migliore, di cui sentirsi protagonisti. Qualche bandiera della pace e macchie di colore arancione . fermacapelli, magliette, fiori di carta... un colore per dare voce alla gente dopo il tempo del silenzio e della confusione. A un certo punto arrivato anche Giuliano Pisapia, accolto con grande entusiasmo, ha ringraziato le persone presenti e constatato che il cambiamento a Milano si avverte gi ed pronto a manifestarsi. Ha invitato i presenti a sentirsi partecipi alla campagna elettorale, per far vincere prima di tutto lidea della democrazia. E cosa centra la musica in tutto questo? E il trait-dunion perch nella orchestra gli strumenti dialogano tra loro e larmonia che ne scaturisce la metafora del migliore dei confronti politici, il fine quello di ottenere unesecuzione soddisfacente per tutti. Abbiamo ascoltato musica classica che, fuori dai suoi luoghi canonici, sorprende e arriva ancor di pi al cuore. Il cielo, le case intorno, la gente assiepata a semicerchio, i balli dei bambini, la musica, hanno emozionato e coinvolto anche i pi piccoli. E stato un po come essere immersi con la vita di tutti i giorni nelle sinfonie che ascoltavamo, larmonia ha dato corpo alla speranza di poter cambiare le cose. I musicisti sono stati generosi e ci hanno regalato tre ore di buona musica e la possibilit di riconoscerci come cittadini con un pensiero co-
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mune da affidare a un uomo cui interessa il bene comune e che vorremmo diventasse il nostro Sindaco. Valeria Perretti flautista dellorchestra Verdi ed Elsa Righetti violino dei Pomeriggi musicali sono state le due grandi animatrici del concerto e sono riuscite a mettere insieme trii, quartetti e unintera orchestra sinfonica, composta da elementi di ogni provenienza. Cerano i pianisti Alice Baccalini e Luca Schieppati (con le arie del Rigoletto, perch se vince la sinistra bene che i milanesi si abituino fin da subito a vivere in mezzo a mostri deformi ), larpista Donata Mattei, un violista dellorchestra della Scala accompagnato dalla sua bimba neonata, docenti e allievi del Conservatorio, ma anche il jazzista Marco Detto e lattore Andrea Facciocchi. Cera la soprano giapponese, Akiko, che vive a Milano da 17 anni con il marito italiano ma che, non avendo la cittadinanza, non pu votare, e dice ... per, con la mia Bela Madunina, spero di aver portato tanti voti al futuro sindaco e le scrive Paola Bonora: Grazie Akiko e brava! Ieri stato davvero molto bello. Sapere che possibile stare bene tutti e che pure facile. Non una montagna da scalare... a portata di mano. Dobbiamo ricominciare a credere. Milano una miniera di potenzialit e di energie nuove, sempre stata la citt dell'avanguardia. Riappropriamoci di ci che nostro. Gran finale con tutti i musicisti che, diretti dal giovanissimo Stefano Ligoratti (non ha ancora compiuto i 25 anni!), si uniscono in unimprovvisata orchestra sinfonica ed eseguono - molto pi che decorosamente - la Sinfonia in la mag-
giore K. 201 e, con la Baccalini, il meraviglioso Concerto in re minore per pianoforte e orchestra K. 466 di Mozart. Un pubblico eterogeneo ma compatto, attento, colto, visibilmente felice, con un Pisapia alle lacrime che riuscito a trascinare nella commozione anche il suo popolo.
Musica per una settimana Siamo ai concerti di chiusura della stagione, in giugno avremo le ultime occasioni di sentir musica poi dovremo andarci a cercare i festival estivi o attendere la ripresa autunnale; vediamo dunque come possiamo goderci questi ultimi giorni. * gioved 26, venerd 27 e domenica 29, allAuditorium, penultimo concerto della stagione della orchestra Verdi che, diretta da Oleg Caetani, eseguir un programma tutto russo con opere di ostakovi (Due pezzi di Scarlatti, pastorale e capriccio, e la suite da Il naso), Musorgskij (Canti e danze della morte) e ajkowskij (la seconda Sinfonia detta la Piccola Russia in do minore opera 17) *gioved 26 al teatro Dal Verme, lorchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Tadaaki Otaka eseguir How slow the wind di Toru Takemitsu, il Concerto per violino e orchestra n.1 in sol minore opera 26 di Max Bruch, e la Sinfonia n. 6 Patetica di aikowskij *venerd 27 ancora al Dal Verme, la stessa orchestra ma diretta da Andrea Pestalozza in un programma di musiche contemporanee: Niccol Castiglioni (Inverno In-Ver), Unsuk Chin (Doppio Concerto per pianoforte, percussioni e orchestra prima esecuzione italiana) e Beat
Furrer (Concerto per pianoforte e orchestra) *domenica 29, ore 10.30 alla Palazzina Liberty, lorchestra Milano Classica diretta da Marcello Scandelli in un programma tutto settecentesco: Mozart, Sinfonia in re minore n. 13 K. 173; Stamitz, Sinfonia n.1 in sol maggiore; Haydn, Concerto per violino, archi e basso continuo (violinista Enrico Casazza); e infine C. Ph. E. Bach, Concerto in la minore per violoncello, archi e basso continuo (solista lo stesso Scandelli) *luned 30, al Conservatorio per le Serate Musicali, concerto con ben quattro pianisti (Francesco e Vincenzo De Stefano, Olga e Natalia Tatievskaya) e un programma assolutamente inusuale: Brahms, Sonata in fa minore opera 34 bis; Liszt, Les Preludes per due pianoforti a otto mani; Smetana, Sonata in mi minore per due pianoforti a otto mani; aikowskij, Ouverture-Fantasia da Romeo e Giulietta; Rubinstein, Tarantella *luned 30, alla Scala, concerto di Lieder della mezzosoprano Angelika Kirchschlager accompagnata al pianoforte da Helmut Deutsch: gli autori sono, ovviamente, Schubert, Mahler, Brahms e Liszt *marted 1, al Dal Verme, un interessante Incontro Musicale: Emanuele Ferrari, pianista, relatore e direttore, insieme allorchestra dei Pomeriggi Musicali, prima illustra e poi esegue il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra opera 37 di Beethoven; sar una lezione-concerto con il commento dei passi pi significativi del pezzo, in modo da ricostruire la rete di relazioni e significati che danno senso e ricchezza allopera.
ARTE questa rubrica a cura di Virginia Colombo rubriche@arcipelagomilano.org Ritorna Brera mai vista
Dopo tre anni di assenza riprende liniziativa Brera mai vista, unoccasione unica per vedere dal vivo, nelle sale della sempre affascinante Pinacoteca di Brera, dipinti poco noti, generalmente conservati nei depositi della Pinacoteca per problemi di spazio, ma che prendono vita attraverso speciali esposizioni incentrate su di essi. Importante anche la presentazione che di n.20 III 25 maggio 2011 questi dipinti viene fatta: studiosi e storici dellarte si mettono in prima linea per studiarli, analizzarli e presentarli al grande pubblico. Ma questanno c una novit. Lopera in questione non da sempre un bene di Brera, bens un nuovo acquisto. E la piccola ma preziosa tavola della Madonna con il Bambino, datata 1445 circa, attribuita al Maestro di Pratovecchio. Una tavola presumibilmente creata per la devozione privata, visto il piccolo formato, e che mostra una giovane Madonna dallo sguardo rassegnato, intenta a scrutare lavvenire, che sa essere gi carico di dolore. La madre e il Bambino, nellatto di benedire, sono racchiusi in una sorta di nicchia coperta da quello che sembra essere un motivo damascato. La tavola 15
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un dipinto poco noto, non solo per il pubblico ma anche per gli esperti, e che fu studiato e fotografato gi da Roberto Longhi, che dedic anche un saggio per ricostruire le vicende del misterioso pittore. Un artista fino a poco tempo fa anonimo, conosciuto appunto come Maestro di Pratovecchio, ma a cui recentemente si potuto dare un nome: Giovanni di Francesco del Cervelliera. Non un illustre sconosciuto per, ma un collaboratore artistico di Filippo Lippi, tra gli anni 1440-1442. E che sia proprio di quegli anni evidente guardando il suo disegno, attento al rigore prospettico tipico fiorentino, ma anche interessato ai colori luminosi e cangianti che compaiono nelle vesti della Madonna. Riprendendo in questo sia il pi noto Filippo Lippi, con i suoi personaggi inquieti, che i colori di Domenico Veneziano. La somiglianza con lo sfondo damascato della sua Madonna Berenson davvero notevole. Gli stessi espedienti e artifici formali che hanno ispirato anche altri artisti, presenti
nella raccolta della Pinacoteca: Giovanni Boccati, Giovanni Angelo di Antonio, Fra Carnevale e naturalmente Piero della Francesca, allievo di Domenico Veneziano.
tivo, ma che non ha alterato i tratti e la storia del dipinto, fattore importante per ricostruirne le vicende e non cancellare quelli che sono i segni del tempo della storia dellarte. Ecco dunque che la piccola tavola potr essere unutile scusa per rivedere la Pinacoteca, integrando anche questo dipinto nel percorso storico e cronologico che la Pinacoteca propone.
Brera mai vista. La Madonna con il Bambino del Maestro di Pratovecchio - Pinacoteca di Brera, sala XXXI, fino all11 settembre - Orari: 8.30 -19.15 da marted a domenica - Costo: intero euro 9, ridotto euro 6.50.
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allo smantellamento di fine settembre 2010, interpretando cos, in linea anche con la sua poetica, uno dei temi portanti di Terre Vulnerabili. Lultimo artista presente litaliano Alberto Tadiello, con il suo Senza titolo (Adunchi), una installazione di tubi di ferro, lamiere, dadi e bulloni su una colonna aggettante e spigolosa. Il significato pi che mai legato al tema della vulnerabilit e della precariet. Cos lartista stes-
so, spiega la sua opera: Un grumo di forze. Di aggettanza, di torsione, di urto, di trazione, di spinta. Di isolamento, di deformazione, di dissipazione, di accoppiamento, di riunione, di separazione. solo metallo, ferro. Tagliato, smussato, graffiato, bucato, piegato, imbullonato. Si affaccia. Pesa, pende, gravita. E il momento di tirare le somme e vedere queste quattro fasi al completo, per comprendere a pieno co-
sa sia oggi la vulnerabilit secondo questi artisti ma soprattutto per vedere quanto questi progetti siano davvero definitivi. Lo sono? Terre Vulnerabili 4/4 L'anello pi debole della catena anche il pi forte perch pu romperla Hangar Bicocca Fino al 17 luglio. Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00, gioved dalle 14.30 fino alle 22.00, luned chiuso Ingresso: intero 8 euro, ridotto 6 euro
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sono i designer presenti, con nomi internazionali quali Frank O. Gehry e una moltitudine di italiani giovani ed emergenti come Marco Giunta, Giorgio Caporaso e Nicoletta Savioini. La carta esce dallottica di semplice materiale comune, quotidiano, per diventare mezzo e veicolo di nuove costruzioni e idee funzionali, decorative e innovative. Si spazia dalle costruzioni in cartone e cartapesta, pi tradizionali, a opere realizzate con il taglio al laser, in un panorama che comprende tecniche antiche e moderne. Si potranno cos ammirare O, opera darte traforata e creata con ritagli fotografici, Aria, di Marco Corsero, una sagoma rannicchiata scavata tra decine di libri, Lultima cena con pistola di James Hopkins tra le opere darte, ma anche tantissimi oggetti di design, come i tavolini per bambini di A4Adesign, sedie di cartone, le sedute allungate di Molo design, librerie, gli anelli e i bracciali di Sandra
Di Giacinto, manichini, vasi e coprivasi di Ulian e Mari, lampade, le cornici di Andrea Gianni e la poltrona di Ghizzoni. Tutti rigorosamente di carta riciclata. Un percorso di ricerca che dura da pi di dieci anni, curato da Comieco e che oggi conduce a questi nuovi prodotti. Ma solo linizio. La mostra, curata dal direttore del Museo Diocesano Paolo Biscottini con il sostegno della Galleria Rubin, si inserisce in un ideale percorso nellambito di Milano di carta, a cura sempre di Comieco, che vede la carta protagonista di tante iniziative originali, in una commistione tra arte, design, musica e iniziative culturali, iniziato con il Salone del Mobile ma che durer fino a fine maggio. Perino&Vele esporranno fino al 17 luglio presso la Fondazione Pomodoro le loro opere fatte di cartapesta nella mostra Luoghi comuni, 25 opere per ripercorrere diciassette anni di carriera; si continua con
CArte, dal 3 al 30 maggio presso lAcquario Civico, dove la carta diventer ispiratrice per la realizzazione di oggetti in ceramica. Il quarto appuntamento sar il 21 maggio, con la manifestazione Abi-tanti, una performance collettiva in cui i protagonisti saranno tanti piccoli oggetti-robot di legno rivestiti con materiali di scarto e recupero, nellambito di Milano Green Festival. Il 30 maggio, allinterno del progetto Sans Papier ci sar un concerto con strumenti di carta e cartone, con sette ballerine e performer. Gran finale con la mostra Fashionin paper 2011, mostra itinerante di abiti, gioielli e accessori di moda e design realizzati in carta da studenti delle scuole italiane di design, accademie e universit.
Arte e design. Vivere e pensare in carta e cartone, Museo Diocesano, fino al 29 Maggio 2011, Intero 12 , ridotto 10 , mar-dom.
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Ma non finisce qui. Nel cortile interno di Palazzo Reale sono posizionati quattro scudi di cinque metri di diametro ciascuno in terracotta, incisi con i segni e i simboli tipici di Paladino ma in versione tridimensionale. Il percorso si conclude ide-
almente nellOttagono della Galleria Vittorio Emanuele, in cui esposto un aeroplano a grandezza naturale della Piaggio Aero, la cui livrea stata dipinta dallartista campano ma milanese di adozione.
Mimmo Paladino Palazzo Reale 7 aprile 10 luglio 2011; orari: marted, mercoled, venerd, domenica h 9.30 19.30. luned h 14.30 19.30. Gioved e sabato h 9.30 22.30; costi: 9,00 intero, 7,50 ridotto
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ricrea i possibili viaggi fatti dal Merisi, come disse gi nel 1929 Roberto Longhi: non si pretende di segnare itinerari precisi ai suoi viaggi (o siano pure vagabondaggi) di apprendista; ma non si potrebbe porli mai in altra zona da quella che da Caravaggio porta a Bergamo, vicinissima; a Brescia e a Cremona, non distanti; e di l a Lodi e a Milano. Gi ai tempi dei suoi Quesiti caravaggeschi, il Longhi, pur credendolo ancora nativo del borgo di Caravaggio, tracci quellideale itinerario di citt e pittori che rappresentarono davvero gli albori della pittura del giovane Michelangelo Merisi. Ecco allora che proprio su queste citt si concentrano le cinque sezioni della mostra: Venezia, Cremona, Brescia, Bergamo e Milano. Al loro interno possibile ammirare capolavori preziosi di Tiziano, Giorgione, Tintoretto, Lorenzo Lotto e Jacopo da Bassano, maestri veneti dalle incredibili abilit coloristiche e tonali; nella sezione di Cremona sono rac-
colti i diretti precedenti per i notturni e le pose caravaggesche, ovvero le enormi pale di Antonio e Vincenzo Campi; nella sezione di Brescia non possono mancare Savoldo e il Moretto, cos come nella rivale Bergamo spadroneggiano i ritratti di Giovan Battista Moroni. E a Milano poi che troviamo i maestri pi diretti del Merisi, come Simone Peterzano e altri artisti che probabilmente conobbe e da cui prese lattenzione per la natura e la realt: il Figino, Fede Galizia, Lomazzo, Giovanni Agostino da Lodi. Questi i nomi importanti che conducono il visitatore a capire come sono nate, tra le altre, anche due opere di Caravaggio presenti in mostra: la Flagellazione di Cristo (1607-08), del Museo di Capodimonte, opera matura, posta accanto alle monumentali tele dei fratelli Campi (non si potr non riconoscere gli stessi artifici); e la giovanile Medusa Murtola, seconda versione di quella pi famosa Medusa esposta agli Uffizi. Anche una terza opera era prevista
e indicata (dai giornali) come punto centrale della mostra: Il riposo dalla fuga in Egitto della galleria Doria Pamphilj di Roma, eseguita nei primi anni romani. Al momento, per motivi tecnici, il quadro non ancora per esposto in mostra. Lo si attende con impazienza ma da sottolineare come la presenza o meno di quellopera non alteri il senso di unesposizione che per la prima volta mette in luce le origini davvero lombarde del Caravaggio, mettendo fianco a fianco opere di pittori lombardi e veneti che il Merisi vide e di cui serb memoria per tutta la sua breve, ma assolutamente rivoluzionaria, esistenza.
Gli occhi di Caravaggio. Gli anni della formazione tra Venezia e Milano. Museo Diocesano. Dal 10 marzo al 3 luglio. Orari: 10-18. Chiuso luned. Intero: euro 12. Ridotto: euro 10.
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luci della ribalta, Sterling inizi la sua attivit di collezionista quasi nellombra, scegliendo opere s di grandi autori, ma che soprattutto colpivano e affascinavano lui e la moglie. Una scelta istintuale, lontana dalle logiche di mercato o dalle mode. E fu cos che nel 1913 arriv a comprare il suo primo Renoir, primo appunto, di oltre 30 quadri del maestro francese, che divenne il suo preferito in assoluto e di cui am circondarsi esponendo queste opere nelle sue varie case. Se gi dal 1913 aveva pensato ad organizzare un suo museo privato, solo a 70 anni Sterling arriv a decidere di crearne uno suo per davvero. Dopo una vita trascorsa tra New York, Parigi e la casa di famiglia dei
Clark a Cooperstown, la coppia decise di creare un nuovo edificio in stile classico a Williamstown, Massachusset. Unala di questo palazzo, inaugurato nel 1955, divenne la loro casa, finch la morte non colse Sterling a poco pi di un anno dalla creazione di questo museo. Un lascito importante, quello di Robert e Francine, fatto da unincredibile collezione di dipinti ma anche di oggetti dargento, porcellane, libri antichi, stampe e disegni. Listituto fu corredato anche da una generosa donazione e da unintelligente e liberale statuto che ha permesso allistituzione di non essere solo un museo, ma anche un centro di ricerche di fama mondiale, promotore di attivit e stanziamenti a favore
dellarte e delle persone che di arte si occupano. Quello stesso statuto permette che, anche oggi, la collezione venga accresciuta e integrata da nuovi acquisti, fatti sempre pensando a quei criteri di scelta che usavano Sterling e Francine e che hanno permesso lacquisto di nove nuove opere presenti in questa mostra. Gli impressionisti. I capolavori della Clark Collection. Palazzo Reale 2 marzo 19 giugno 2011 Orari: lun. 14.30 - 19.30. Mar, mer, ven e dom 9.30 -19.30. Giov e sab 9.30 - 22.30 Biglietti: Intero 9,00. Ridotto 7,50
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Un perfetto gentiluomo
di Shari Sprinter Barman e Robert Pulcini [USA, Francia, 2010, 105'] con Kevin Kline, Katie Holmes, John C. Reilly, Paul Dano, Alicia Goranson
Louis Ives (Paul Dano) un professore di letteratura licenziato in tronco dalla preside a causa di un inopportuno quanto inaspettato travestimento femminile in aula professori. Non c scelta pi insolita e bizzarra che trasferirsi a New York per ritrovare se stessi e per sciogliere ogni dubbio sui propri orientamenti sessuali. Il ragazzo segue involontariamente il consiglio di Melvin Udall, personaggio interpretato da Jack Nicholson in Qualcosa cambiato, che, buttando il proprio cane nel canale dellimmondizia, lo incoraggiava dicendogli Siamo a New York: se ce la fai qui, ce la puoi fare ovunque. La Grande Mela non certamente lIndia, di conseguenza il percorso di autoanalisi di Louis Ives supportato da uneccentrica guida spirituale, Harry Harrison (Kevin Kline). Luomo uno stravagante commediografo mancato che, dietro una parvenza da intellettuale conservatore, nasconde lespediente che gli permette di frequentare e sfruttare un mondo altrimenti inaccessibile, lextra man. Lespressione, titolo originale dellopera, rappresenta la forma edulcorata e poetica della sua attivit di accompagnatore raffinato di vedove attempate e facoltose. Tutti i singolari e bizzarri particolari che caratterizzano la sua vita perennemente improvvisata conquistano irrimediabilmente Louis cos profondamente affascinato dallidea di diventare un perfetto gentiluomo. La coppia di registi, non solo dietro la macchina da presa, ci immerge nel microcosmo newyorkese sempre attraverso gli occhi e le parole del protagonista. Se nella loro ultima pellicola, Il diario di una tata, si erano serviti di unimprovvisata babysitter per prendere di mira le mamme dei quartieri benestanti della citt, in Un perfetto gentiluomo la loro satira sugli squattrinati intellettuali aggrappati a un mondo lussuoso e benestante frutto delle esperienze e della sensazione del timido e insicuro ammiratore di Francis Scott Fitzgerald. Paul Dano cos bravo nellimpersonare il suo tormentato personaggio da cucirgli perfettamente addosso le caratteristiche di un tipico personaggio dello scrittore amato. Marco Santarpia In sala a Milano: Cinema Apollo
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