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marzo/giugno 2012

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB (Bologna) - Bimestrale n. 2/2012 - anno XXI/BO - 2,00

Han-Na Chang, Yuri Bashmet, Lang Lang: tre concerti imperdibili Tetraktis incontra Alessio Allegrini per un viaggio nel Novecento

Joshua Bell sceglie Bologna per la sua unica data italiana

SOMMARIO n. 2 marzo - giugno 2012


Musica a Bologna - I programmi di Musica Insieme
Il nuovo che avanza?
di Fabrizio Festa

Editoriale

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Imprenditoria e cultura
Camera di Commercio - Bruno Filetti

MICO - Musica Insieme COntemporanea


Dediche e ritratti
di Fabrizio Festa

Interviste
Alessio Allegrini - Tetraktis Percussioni Han-Na Chang di Elisabetta Collina Lang Lang di Cristina Fossati
di Alessandro Di Marco

Il profilo
John Cage
di Giordano Montecchi

I luoghi della musica


Palazzo Pepoli Vecchio
di Maria Pace Marzocchi

MI ricordo
Brunello - Accardo - Sinopoli - Brendel
di Bruno Borsari

I viaggi di Musica Insieme


Copenhagen e Oslo, 3 - 6 maggio 2012

Il calendario
I concerti marzo / giugno 2012

Per leggere
Vite poliedriche
di Chiara Sirk

In copertina Joshua Bell (foto Marc Holm)


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MUSICA INSIEME

EDITORIALE

IL NUOVO CHE AVANZA?


Laria cambiata. Si respira unatmosfera diversa. Si guarda al futuro forse con minor angoscia. Certo che il governo attualmente in carica almeno alcuni segnali di operativit li ha dati, dimostrando una rapidit dazione che raramente rammentiamo nella storia recente della politica italiana. Difcile dire ora se si tratti di un decisionismo solo di facciata, dettato da una palese emergenza, oppure se stiamo assistendo alla nascita di una nuova era della gestione della cosa pubblica in questo nostro Paese. Certo che proprio il mondo della cultura cui tutta la politica si appella ogniqualvolta c bisogno di far cassa elettorale ancora in attesa di vedere atti e provvedimenti, che segnino quella marcata discontinuit col passato da pi parti auspicata. proprio da un governo di tecnici che ci si aspetterebbe, infatti, il prendere atto, e trarne le dovute conseguenze, di due semplici considerazioni: in primo luogo, che senza un adeguato livello di istruzione e di accesso allistruzione ed alla formazione il nostro Paese non sar in grado di sostenere le trasformazioni, che ancora segneranno i prossimi anni (se non addirittura mesi). Istruzione e formazione, che poi si declinano in ricerca e idee, sono i veri strumenti operativi di una concreta, duratura ripresa economica. In secondo luogo, portare al centro dellazione politica la cultura, facendo emergere le sue potenzialit nel sistema italiano. E qui le cose da fare sono poche, ma essenziali. In primo luogo, decidere il ruolo della cultura nel sistema-Paese e quindi sostenerlo di conseguenza. Poi, riformare la gestione, con un intervento legislativo che stabilisca con chiarezza da un lato le nalit delle istituzioni culturali pubbliche, dallaltro il ruolo degli operatori privati. Un passaggio questo essenziale, da cui discende la necessit di determinare con estremo rigore sia le regole della gestione stessa, sia quelle inerenti la distribuzione delle risorse, inserendo senza tentennamenti una valutazione sistematica di come quelle risorse (se pubbliche) vengano investite e spese. Insomma, passare da un sistema di sussistenza fuori controllo (in attesa che il sistema medesimo collassi) ad un sistema di intervento mirato, vericato e capace di raggiungere gli obiettivi che la politica stessa dovrebbe indicare (a cominciare dalla divulgazione e dallaccesso al patrimonio culturale). Si tratterebbe, cio, di prendere una semplice decisione: se dal nostro patrimonio culturale vogliamo trarne un benecio e farne uno degli assi portanti della nostra economia, allora bisogna abbandonare il metodo utilizzato no ad oggi ed introdurne uno totalmente nuovo, che armonizzi gestione, bilanci e nalit. Questo quanto sarebbe pi che lecito attendersi da un governo di tecnici, che ha fatto delloperativit una delle sue bandiere. Del resto, tra le riforme, proprio quella che dovrebbe aver per centro cultura e istruzione non pu pi attendere. Da essa dipende, infatti, il modo in cui vedremo e quindi immagineremo e costruiremo il nostro futuro.

Fabrizio Festa

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MUSICA INSIEME

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IMPRENDITORIA E CULTURA

Benvenuti a Bologna

Bruno Filetti, Presidente della Camera di Commercio e da sempre attivo nel campo dellimprenditoria bolognese, pone laccento sui grandi valori che rendono unico il nostro territorio, a partire dalla musica. Alla citt stessa il compito di promuoverli di pi e meglio
noto a tutti limpegno della Camera di Commercio di Bologna a favore di una valorizzazione del territorio che lo renda sempre di pi una potenziale meta di importanti ussi turistici. Nella nostra citt, daltro canto, lattivit musicale si pu senza dubbio denire ai vertici per qualit, densit degli eventi e partecipazione del pubblico, tanto che Bologna si guadagnata gi dal 2006 il titolo di Citt creativa Unesco della musica. Ora Bologna sta attraversando un momento certo non facile, e questo non pu certo stupire, a fronte della pi generale crisi, che coinvolge lintera Europa. Ne abbiamo parlato con il Presidente Bruno Filetti, che da sempre le crisi le affronta con iniziative lungimiranti e progetti innovativi, e che vede la nostra citt con occhi positivi, lo sguardo rivolto al futuro. rola di un appassionato di musica), abbiamo avuto in certo senso una fase di oscurantismo medievale; ma grazie proprio alliniziativa privata, alla ne la pubblica amministrazione si trovata a beneciare di questattivit musicale, ma non a parteciparvi. Non vedo al momento grandi risorse destinate alla cultura.
Quindi non soltanto si fa poco per il sostegno, ma anche per la promozione di queste eccellenze.

Arte e cultura potrebbero a suo avviso essere una delle leve per risollevare le sorti della nostra citt?

una convinzione che ho da tempo. Ma sebbene Bologna sia una citt che produce tanto, come attivit, come incontri, come occasioni, con un lo di ironia io dico sempre che noi siamo riservatissimi, e questo valore ce lo teniamo tutto per noi: al massimo arriviamo a farlo sapere in periferia E questo il nostro grande limite, considerando anche che siamo una citt con un potenziale unico, che quello geograco: noi siamo il centro dellItalia, lo snodo italiano per lEuropa come per il Mediterraneo. Quanto alle potenzialit della nostra citt: sono immense, ancorch tutte sconosciute per quello che riguarda il nostro patrimonio culturale, artistico e architettonico. Abbiamo luniversit pi antica del mondo, ma con la promozione ci fermiamo l.
poco noto il riconoscimento di Citt Unesco della musica. Non crede che il

Bruno Filetti
ruolo della musica per limmagine di Bologna potrebbe incrementare anche lafusso turistico, se adeguatamente comunicato con uniniziativa mediatica pi forte?

Noi veniamo identicati come citt proprio per la musica e la gastronomia. E mentre la gastronomia non identica in realt soltanto Bologna, ben poche citt italiane possono vantare unattivit musicale pari alla nostra. Teniamo anche conto che, e Musica Insieme ne una dimostrazione largamente consolidata, sono le associazioni e le realt private ad aver rilanciato la musica a Bologna. E voi siete stati i primi. Noi eravamo spenti (pa-

Innanzitutto noi manchiamo di uno strumento, che spero di essere riuscito a creare, e che per deve ovviamente svilupparsi, essendo in certo senso appena nato. E guarda caso questo strumento nato in un momento di vuoto amministrativo. Noi mancavamo infatti di unentit che fosse un punto di riferimento turistico, e non lavevamo per una ragione (posso affermarlo, essendo stato presidente di unassociazione imprenditoriale): fa parte probabilmente della natura umana il fatto che ciascuno voglia apporre la propria etichetta in ci che si fa, mentre invece quando si tratta della citt bisognerebbe ragionare in termini pi generalizzati, pi universali. Per questo motivo mi sono adoperato con il Commissario Cancellieri perch facessimo quel protocollo sul turismo, che stato rmato il 9 dicembre 2010, per arrivare poi ad inaugurare il 15 aprile il punto Bologna Welcome, prima ancora delle elezioni. Non volevo che si aspettasse oltre, il progetto andava realizzato in tempi rapidi, sostituendo quello che era un negozio di gadgets con un punto di riferimento. Perch Bologna non come Roma, che ha tantissime piazze, a Bologna quando uno dice che va in piazza va in Piazza Maggiore, e quando hai visto la piazza e sei arrivato alle due Torri hai visto la citt, in un certo senso. Avevamo bisogno quindi un punto di riferimento, e vole-

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vo che fosse un punto di riferimento pubblico. Ci lavoravo da tempo, ad una cosa di questo genere: a cominciare dal resuscitare Bologna Congressi per farla diventare, come attualmente , una realt congressuale importante a livello nazionale. Poi c il fatto di aver voluto portare a Bologna RyanAir (che comunque da Forl sarebbe venuta via). Ho sempre sostenuto che per poterci proporre a livello europeo avevamo bisogno di una grande compagnia, e non di connetterci con tante localit tramite altrettante compagnie, soprattutto perch nel mondo della aviation le situazioni critiche sono allordine del giorno. La connessione con un gran numero di localit non signica, come si era inteso inizialmente, far andare via la gente; al contrario, la gente in tal modo viene di pi. In secondo luogo, diamo cos un impulso al nostro mondo studentesco e a quello imprenditoriale, e naturalmente contribuiamo a far conoscere Bologna. Abbiamo poi una serie di progetti in corso per far conoscere Bologna l dove i voli partono, non solo dove arrivano, ad esempio tramite lalta velocit. E poi i collegamenti: abbiamo creato di recente una nuova navetta che collega Bologna con Ferrara, e stiamo ragionando su collegamenti con altre citt dellEmilia-Romagna. Un tempo si giusticavano le nostre difcolt con il fatto di trovarci schiacciati tra Firenze e Venezia; io la vedevo in un altro modo: noi abbiamo la fortuna di trovarci tra Firenze e Venezia, cosicch uno viene a Bologna e da Bologna pu andare a Firenze, a Venezia, a Verona, Ravenna, ecc abbiamo una grande fortuna, ma dobbiamo metterci nella condizione di farlo sapere. Ed anche da l che viene fuori la mia idea ostinata e tenace di portare RyanAir a Bologna, o lapertura di un collegamento diretto con Berlino (che partir a breve con Lufthansa), oggi una delle principali citt per motivi non soltanto culturali ma anche imprenditoriali, oltre che con Dsseldorf e Londra (oltre a Gatwick, con la British raggiungeremo anche Heathrow, che una porta sul mondo); poi stiamo lavorando sui collegamenti con Estremo Oriente e Stati Uniti. La situazione economica non accelera certamente queste realizzazioni, ma con la determinazione,

e un pezzo per volta, ci arriveremo.


Lo sviluppo dei trasporti insomma pu aiutare a sua volta la promozione turistica.

CARTA DIDENTIT
Presidente

Come presidente di Bologna Congressi, la mia esperienza che quando andiamo a combattere per una era, quando si parla dItalia se i concorrenti sono Venezia, Firenze, Roma o Milano tutti sanno ovviamente dove sono, Bologna no. E tuttavia chi viene a Bologna riparte molto meravigliato dalla sua bellezza. Anche se dovremmo imbellettarci un po: altro aspetto su cui bisogna fortemente impegnarci, mentre per contro c stata una crescita qualitativa e quantitativa del sistema alberghiero, per cui oggi abbiamo anche una potenzialit di accoglienza maggiore e migliore. Tornando per al tema dello sviluppo di Bologna connesso con cultura, arte e musica, noi siamo colpevoli, perch questo immenso potenziale non lo stiamo sfruttando. Di certo il turismo una delle possibilit sulle quali abbiamo tutta la materia prima, e soltanto la necessit di promuoverla.
Nellambito della cultura e dello spettacolo, quali sono a suo avviso gli aspetti che necessitano di un maggiore intervento?

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLOGNA Bruno Filetti

attivit promozionali e di qualificazione del sistema economico (contributi e servizi di orientamento); servizi di regolazione del mercato; analisi e studi economici; servizi di certificazione e di pubblicit delle informazioni relative al sistema delle imprese italiane e europee; attivit di sviluppo delle infrastrutture (, fra laltro, lazionista di maggioranza dellAeroporto Marconi e della Fiera di Bologna)

La Camera di Commercio di Bologna consente alle imprese di sviluppare la loro attivit in Italia e nel mondo. Lobiettivo dei servizi offerti la crescita delleconomia provinciale. Come pubblica amministrazione delle imprese bolognesi, svolge con criteri manageriali ed avvalendosi di strumenti tecnologici davanguardia:

Posso dire che nei capitoli della Camera di Commercio ho aumentato le possibilit nei confronti di quello che lo sviluppo del turismo e dellattrazione in genere; lo dimostra il punto Bologna Welcome in Piazza Maggiore, la ristrutturazione dellaeroporto e, a breve, la nuova stazione che presenteremo in era. Questi sono i punti cruciali, nel frattempo stiamo lavorando sulla promozione, quindi questo il nostro impegno primario. Non mi sarei mai immaginato di avere la ventura di creare Bologna Welcome, del quale ho escogitato anche il nome: buono o non buono che sia, cercavo qualcosa di semplice e comprensibile, sempre identicabile e con una medesima connotazione anche estetica in qualsiasi luogo (dallaeroporto alla futura stazione). Daltronde lo sviluppo di questo grande potenziale ha anche unimplicazione trasversale, andando ad incidere su tantissime attivit economiche, e non solo su ristoranti e alberghi, ma anche su spettacolo, cultura e consumi. Far un esempio:

La Camera di Commercio il punto di riferimento delle imprese bolognesi e listituzione dedicata a garantire in ambito provinciale la tutela del mercato e della fede pubblica, e cio il corretto e trasparente svolgersi delle transazioni commerciali a tutela delle imprese, dei consumatori e dei lavoratori. La sede istituzionale il trecentesco palazzo della Mercanzia. La maggior parte dei servizi a Palazzo degli Affari, in piazza Costituzione. Ha uffici anche a Imola e allInterporto. Tutte le informazioni sui servizi sono disponibili su: www.bo.camcom.it

con Bologna Congressi, allo stato attuale (siamo al 50% del percorso), per poter gestire i punti turistici abbiamo assunto 7 persone; e poi nellindotto, quante ne faremo lavorare? Oggi viviamo con apprensione labbattimento dei consumi allinterno del nostro Paese: e visto che non possiamo mangiare o comprare di pi, dobbiamo accrescere le presenze in citt.
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MICO - Musica Insieme COntemporanea 2012

Da John Cage a Ivan Fedele, passando per le opere di Arnold Schoenberg, cui il 29 marzo sar dedicata una giornata di studi, MICO continua con la promozione e lapprofondimento del repertorio novecentesco e contemporaneo di Fabrizio Festa

Dediche e ritratti
edizione 2012 di Musica Insieme COntemporanea, nel ribadire le scelte programmatiche che ne stanno alla base n dal suo esordio, aggiunge un tassello sia al suo stesso percorso, sia al progetto The Schoenberg Experience, cui del resto uniniziativa dedicata alle relazioni tra la musica dei nostri giorni e il repertorio della modernit non poteva sottrarsi. Non mancheranno neppure, come vedremo tra breve, le occasioni di confronto e di approfondimento, altro elemento che da sempre ha contraddistinto la programmazione di MICO. Tre gli appuntamenti in cartellone nel mese di marzo. Si comincia l1, quando alle 20.30 nel Foyer Rossini del Teatro Comunale (sede unica della manifestazione) si esibiranno due celebrati artisti bolognesi: il violinista Giulio Rovighi e il pianista Andrea Rebaudengo. I due successivi concerti avranno per protagonista il FontanaMIX Ensemble, compagine che con la nostra rassegna vanta ormai un rapporto artistico non solo consolidato, ma anche particolarmente procuo. Troveremo il FontanaMIX Ensemble sotto i riettori l8 e il 29 marzo. Andiamo dunque per ordine. Un secolo per il violino, questo il titolo esplicito che Rovighi e Rebaudengo hanno scelto per il loro concerto. Gi scorrendo i nomi dei compositori in programma comprendiamo il senso di questa loro proposta: dar conto pur nei limiti di un concerto di quella pluralit di atteggiamenti musicali, che ha caratterizzato il Novecento, e che proprio nel violino ha trovato un suo mezzo espressivo particolarmente efcace. Sotto questo prolo, non possiamo non notare come la produzione violinistica dal Seicento in poi sia stata, per cos dire, la cartina al tornasole delle istanze estetiche dei compositori, determinando peraltro una straordinaria continuit, pur nel variare tanto dellestetica, quanto delle modalit compositive e performative. Nel Novecento tutto questo emerge con particolare evidenza. In particolare il brano di apertura di questo concerto, la Tartiniana seconda di Luigi Dallapiccola, testimonia della continuit, cui accennavamo, introducendola appieno nella modernit del secondo dopoguerra. Un secolo dove si diventer rivoluzionari anche al di l delle proprie intenzioni e delle proprie convinzioni, come dimostrano le vicende, per alcuni versi parallele, di Debussy e Schoenberg. Un secolo soprattutto dove il neoclassicismo, di cui Stravinskij resta uno degli aleri pi convinti e convincenti, andr a generare molte e diverse icone della modernit musicale, nendo persino per tracimare nella pop art. I due appuntamenti con il FontanaMIX Ensemble, poi, seguendo peraltro un disegno che da tempo caratterizza il lavoro di questa compagine, si focalizzano su un ritratto. Protagonista questanno sar il compositore Ivan Fedele. Alla sua musica sono dedicati entrambi i concerti, i brani di Fedele ovviamente inseriti in una pi ampia cornice. Nato a Lecce, classe 1953, laureato in losoa, Ivan Fedele si forma al Conservatorio di Milano. Eccolo studente di pianoforte con Bruno Canino e Vincenzo Vitale, eccolo studente di composizione con Renato Dionisi e Azio Corghi. Poi, a Santa Cecilia, in quel di Roma, lincontro con Franco Donatoni. Difcile riassumere il suo percorso artistico. Certo che oggi Fedele appare tra i protagonisti della scena compositiva mondiale, le sue opere eseguite ormai con regolarit dalle maggiori istituzioni musicali del mondo. Nel primo concerto, suo il quartetto darchi intitolato Palimpsest, pagina composta tra il 2006 e il 2007. Il brano di Fedele sinserisce in un programma nel quale prendono corpo altri omaggi, a cominciare da quello a John Cage, attraverso il suo String Quartet in Four Parts. In chiusura, invece, ascolteremo Ode to Napoleon Bonaparte op. 41, pezzo

Foto Daniele Savi

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che Arnold Schoenberg compose nel 1942. LOde a Napoleone Bonaparte nasce negli anni americani di Schoenberg. Dunque, il compositore in esilio che decide di mettere in musica un testo di Byron tra i pi singolari: quello che il poeta inglese scrisse nel 1814, dopo aver appreso dellabdicazione di Napoleone Bonaparte a favore dei Borboni. Come

ci rammenta Sergio Sablich, Schoenberg adott questo testo per una ragione chiaramente legata alla sua vicenda personale. Il compositore, in una lettera del 1948, sottolineava proprio il disappunto e poi il conseguente scherno, con il quale Byron bollava un Napoleone ormai umiliato. Una critica alla tirannide che dalla Francia ottocentesca poteva senza dubbio essere trasportata alla Germania in guerra, da Napoleone, cio, a Hitler. Nel mezzo Fremde Szene III di Wolfgang Rihm. Il 29 il concerto si aprir con Imaginary Islands di Fedele, secondo tassello di questo ritratto, al quale se ne aggiunger un terzo a met programma: Immagini da Escher. Si tratta di due pagine composte negli anni Novanta per formazioni cameristiche non consuete. Imaginary Islands prevede infatti un organico costituito da auto, clarinetto basso e pianoforte, mentre Immagini da Escher per auto, clarinetto, vibrafono,
Nella pagina a fianco: il pianista Andrea Rebaudengo. Sopra: i musicisti del FontanaMIX Ensemble. Di fianco: il violinista Giulio Rovighi

pianoforte, violino e violoncello. Laltro l rouge, quello schoenberghiano, qui trova due tappe importanti. Prima lesecuzione dei suoi Sei Piccoli pezzi per pianoforte op. 19, in una trascrizione per ensemble realizzata a pi mani, poi quella di Begleitmusik zu einer Lichtspielszene op. 34, opera del 1930 di rara esecuzione. Il programma sar completato da pagine di Pierre Boulez e Aldo Clementi. Sempre il 29, a partire dalle ore 15, organizzata dal Concorso Internazionale di Composizione 2 Agosto in collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna, il FontanaMIX Ensemble e Musica Insieme, avr luogo una giornata di studi dedicati ad uno dei temi centrali della riessione estetica schoenberghiana: il rapporto tra insegnamento e professione. Il titolo del resto esplicativo: Il Manuale darmonia: didattica della composizione e creativit. Molte le presenze importanti tra i relatori, inclusa quella dello stesso Ivan Fedele. Lincontro sar condotto e moderato dal compositore Francesco Antonioni, voce notissima ormai di RAI Radio 3.
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INTERVISTA DOPPIA

ALESSIO ALLEGRINI TETRAKTIS PERCUSSIONI

La ricerca di formazioni e sonorit inedite e originali accomuna gli straordinari artisti che sincontreranno il 5 marzo per Musica Insieme, proponendo la cantabilit e il ritmo delle pi interessanti esperienze novecentesche e contemporanee di Alessandro Di Marco
ascoltando musica rumena gitana. Un pezzetto tutto quanto impostato su un accompagnamento ostinato afdato alla sarmonica, mentre il violino suonava il tema usando il grattato sul ponticello. Roba che nessuno anche tra i pi celebrati compositori ancora riuscito a mettere in una partitura. Quindi, se giusto affermare, com giusto, che Picasso sia stato un grande genio, altrettanto lecito chiedersi: E quelli da cui ha copiato erano forse marziani?. Leonardo Ramadori: Non facile rispondere, troppa bella musica nella storia. Comunque, oltre allassoluto Bach, direi Stravinskij per il valore assoluto che ha dato al ritmo e John Cage per la totale apertura di prospettive del fatto musicale.
Le musiche che vi portereste su unisola deserta

Rispetto ed emozione

lessio Allegrini, cornista popolare alla scoperta delle proprie radici culturali (siamo gli della Grecia antica) e Leonardo Ramadori, tra i fondatori e tra le anime di Tetraktis Percussioni, umbro con forti radici nella sua terra, ma animato da quel cosmopolitismo eclettico che ha fatto del suo ensemble una delle realt planetarie nel mondo della percussione, rispondono assieme ad alcune semplici domande. Che i loro destini fossero destinati ad incrociarsi apparir chiaro proprio dalle risposte, che qui sotto leggerete.

1971 suonato da Astor Piazzolla con il suo quintetto, Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, qualcosa dei Beatles Ma quanti ne posso portare?.
Un interprete o un ensemble di riferimento?

Alessio Allegrini: Ce ne sono tanti che amo, e ciascuno per una sua specica ragione. Ad esempio mi piace tanto il suono di Radu Lupu. Oppure, mi piace la dolcezza della Pires. Leonardo Ramadori: Il Kronos Quartet: il modo di fare musica da camera che pi mi interessa.
Quale o quali ritenete siano stati i vostri maestri pi signicativi (e non solo nella musica)?

Compositore/i preferito/i?

Alessio Allegrini: Mozart, prima di tutto. Ma debbo chiarire. La mia preferenza va alla musica popolare, e a tutti quei compositori che hanno attinto dalla musica popolare. Il miglior compositore della storia il popolo, poi viene Mozart. Daltro canto, per caso giorni fa stavo

Alessio Allegrini: Mi porterei un musicista di quelli seri direbbe: le Goldberg. Io mi porterei lo zingaro che suona con me, o che suona per me. Preferirei comunque portarmi qualcosa che simprovvisa, altrimenti mannoio. Il concerto che facciamo con Tetraktis mi piace molto proprio perch esco fuori dalle righe: un corno cos non si mai visto. Entrare in scena in modo diverso il sogno tutti di quelli come me. Entrarci col corno senza per forza suonare Mozart o Strauss. Leonardo Ramadori: Oltre ad un brano a testa per i compositori che ho indicato, porterei My Song di Keith Jarrett, Live in Lugano del
Alessio Allegrini

Alessio Allegrini: Maestri ne ho due: Dennis Brain [leggendario virtuoso britannico di corno, ndr]. Lui morto nel 1957, io sono nato nel 1972, quindi non lho mai conosciuto. Eppure, il mio riferimento come cornista, ed lui che ho voluto rievocare anche nel disco che ho fatto con Abbado dedicato ai Concerti di Mozart [dei quali Brain realizz una notissima incisione con la Philharmonia Orchestra diretta da Herbert von Karajan, ndr]. Da Brain per il corno, mentre da Claudio Abbado ho imparato qualcosa di veramente importante per me. Mi ha fatto capire perch noi possiamo dirci gli epigoni dellantica cultura greca, coloro che, per cos dire, conoscono il concetto delle misure del tempio. Minteressa sapere chi sono e da dove vengo, e attraverso la musica sono riuscito ad avere un canale per capire chi sono e da dove vengo. Claudio Abbado, del resto, ci invita sempre durante le prove ad ascoltare gli altri in orchestra, a non prevaricare nessuno.

Ascoltare e rispettare sono le condizioni per far bene il nostro lavoro. Ecco, da lui ho imparato che la musica pu essere un buono strumento per educare. Leonardo Ramadori: Difcile dirlo. Sotto il prolo musicale, mi viene in mente Frank Zappa per la sua determinazione nel creare un linguaggio proprio mettendo insieme tante cose diverse, e per il grande, quotidiano lavoro che svolgeva intorno alla sua musica. Per il resto non ho gure di riferimento assolute.
Fra i riconoscimenti ricevuti (apprezzamenti verbali inclusi) quale o quali sono stati i pi importanti?

Alessio Allegrini: Mi stato riportato, ma da persona data e credibile. Hans Werner Henze, presente al concerto a Santa Cecilia, mentre eseguivamo la Quinta Sinfonia di Cajkovskij, avrebbe commentato a proposito della mia prestazione: non uomo, un marziano!. Dunque, almeno lui ha capito da dove vengo, mentre io no lo so ancora. Leonardo Ramadori: Il pi graticante riconoscimento quello che ci capita spesso di ricevere alla ne dei concerti: in molti casi vengono persone che dichiarano di essere arrivate al concerto di umore buio o con un vero e proprio malessere e che alla ne del concerto si sono sentite meglio essere musico-terapeutici molto graticante, in unepoca come questa.
Il pi bel concerto della vita (ascoltato o eseguito)?

Tetraktis Percussioni

Alessio Allegrini: Ce ne sarebbero tanti. In generale, per, il pi bel concerto quello nel quale non riesco pi a suonare, nel quale sono costretto a lasciare qualche nota perch mi sono a tal punto commosso, che mi trema il labbro. Ecco, quello il momento in cui un musicista capisce cos il climax, e cosa intendevano i Greci con catarsi. Leonardo Ramadori: Credo sia stato uno spettacolo teatrale di Mimmo Cuticchio in cui la sola voce dellattore, scandita con la sapienza della tradizione orale, assumeva una forza ed una valenza musicale incredibili.
Come nasce la vostra collaborazione?

Alessio Allegrini: nata perch loro hanno deciso di esplorare sempre nuove possibilit. Laggiunta di uno strumento

melodico ovviamente d un colore diverso e particolare alle loro percussioni. Del resto, sono dei veri e propri Argonauti, musicisti che sanno far convivere le loro tradizioni locali, quelle della loro Umbria, con una capacit davvero unica di andare sempre oltre, avanti. Leonardo Ramadori: Da parte nostra lapproccio ancora quello del gi citato Kronos Quartet. Avendo a disposizione questa enorme gamma di suoni e vivendone quotidianamente la potenzialit, ci piace molto metterle a disposizione di altri artisti. Poi quando lincontro con musicisti del livello di Alessio tutto diventa facile e stimolante. Trovare formazioni inedite ed originali fa parte del nostro approccio alla musica. Insomma, la nostra una collaborazione antica, originale e sorprendente. Del resto, non esistendo un repertorio originale interessante per questorganico abbiamo pensato alla musica, in senso generale. La straordinaria cantabilit di Alessio e

del suo strumento (insieme a quella di Vinicio) e limportanza del ritmo che caratterizza la nostra formazione ci hanno spinto a cercare brani che conciliassero questi due aspetti. Poi ci siamo rivolti ad amici-compositori come Ramberto Ciammarughi e Riccardo Panli che hanno pensato musica originale per questo organico.
Quali sono le caratteristiche pi importanti per far bene musica insieme?

Alessio Allegrini: il problema di chi lavora in unorchestra stabile. In primo luogo, ci devessere rispetto delle regole. Poi, bisogna essere dello stesso livello morale, essere brave persone. Tecnicamente si pu diventare bravi, ma non basta: il virtuosismo tecnico di per s ci apparenta pi alle scimmie, che non agli artisti. Quindi, lo ripeto: bisogna essere brave persone, capaci di rispetto e ascolto. Leonardo Ramadori: Cura, rispetto (reciproco e del pubblico), disciplina, creativit.
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LINTERVISTA

HAN-NA CHANG

La violoncellista coreana ci parla del potere universale della musica, partendo dagli insegnamenti sempre attuali dei suoi tre grandi Maestri darte e di vita: Rostropovi, Maisky e Sinopoli di Elisabetta Collina
nizzatori del ventesimo secolo, e anche Vocalise prende forma dalle magiche armonie nelle quali egli sa racchiudere la melodia. E non dimentichiamo la sua Sonata per violoncello, che una delle pi grandi sonate scritte per quellorganico nel ventesimo secolo. La Sonata, scritta allincirca nello stesso periodo della Seconda Sinfonia, le rassomiglia in effetti sotto molti aspetti: non solo perch Rachmaninov ha adottato una struttura analoga, ma anche perch ha usato il violoncello e il pianoforte come unorchestra. Sapeva davvero come usare il pianoforte al massimo delle sue possibilit, e questo conferisce alla Sonata un peso specico davvero rilevante. Le canzoni di de Falla invece contengono parole molto intense e poetiche: mi sono interessata in particolare al modo in cui le interpretavano grandi cantanti come Victoria de Los Angeles. Dal momento che de Falla ha sostanzialmente messo in musica le parole ossia, capovolgendo il dettato verdiano, prima le parole, poi la musica! era davvero importante per me conoscere esattamente le parole che hanno ispirato a de Falla una tale melodia, piuttosto che una certa armonia. Ma una volta approfondito questo background, al primo posto per importanza ce sicuramente la musica, perch la musica pu comunicare e trasmettere innitamente di pi delle parole, che invece sono limitate dalla necessit di essere comprensibili, a livello sia linguistico che personale. In denitiva quindi la musica di per s unopera darte completa, perch trasmette i pensieri non detti, i sentimenti nascosti, e perci le reali intenzioni. E naturalmente il grande vantaggio di suonare canzoni al violoncello che, in un certo senso, il violoncello ha un respiro senza ne.
Con Le Grand Tango, Piazzolla ha saputo trasformare il ballo argentino in musica da concerto: come si accosta un interprete classico a questo genere di musica?

Un respiro senza fine

a vittoria a soli 11 anni del Concorso Internazionale Mstislav Rostropovic le ha aperto le porte di una straordinaria carriera. La sua tecnica impeccabile e lelegante virtuosismo lhanno portata a suonare con direttori quali Maazel, Pappano, Muti, Mehta, e con orchestre come la New York Philharmonic e la London Symphony. Convinta com che la musica commuove e unisce le persone, e non soffocata dalle tante barriere sociali che abbiamo oggi, a distanza di anni HanNa Chang continua a seguire i preziosissimi insegnamenti e consigli di tre artisti come Maisky, Rostropovic e Sinopoli: per lei, prima che insegnanti di musica, veri e propri Maestri di vita.
Nel programma che presenter a Bologna le doti vocali del violoncello sembrano prevalere: da Vocalise di Rachmaninov alle Siete Canciones populares espaolas di de Falla. Come descriverebbe questi due brani che eseguir per Musica Insieme?

Per me la bella musica bella musica e basta. Alluomo per natura piace classicare, etichettare e racchiudere tutto dentro categorie, ma la caratteristica fondamentale della musica che permette di condividere emozioni che non sono esprimibili a parole e il brano di Piazzolla fa proprio questo. un pezzo che commuove enormemente, pieno di passione, dolore, amore, speranza, sofferenza, infelicit e profondit e cos devessere, dal momento che il tango non riguarda altro che la vita!
Ci presenta il suo partner al pianoforte Finghin Collins? Come avete iniziato ad esibirvi insieme?

Sono innanzitutto due bellissime opere vocali, perci la mia priorit nel momento in cui ho cominciato a studiare questi pezzi stata di partire dalla versione originale. Naturalmente Vocalise di Rachmaninov non prevede alcun testo, quindi la sua vocalit riguarda pi che altro il timbro e la essibilit della linea melodica cantabile, in molti aspetti analoga al belcanto, che ovviamente cambia molto a seconda dellinterprete. Rachmaninov uno dei pi abili armo-

Finghin e io lavoriamo insieme da quasi 5 anni. Ci siamo conosciuti in occasione di un mio concerto con la National Symphony a Dublino, lui venne a sentirmi e provammo a suonare insieme durante lintervallo, cosa che si rivel molto divertente! un musicista con una sensibilit particolare, e una persona molto intelligente. Mi piace davvero molto lavorare con lui.
Nel 2007 ha debuttato come direttore

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Una frase di Sinopoli che mi ha sempre guidato: Per un musicista la musica la cosa pi importante della vita, ma non deve essere lunica
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dorchestra. Che differenze riscontra fra lattivit di solista e quella di direttore?

questi due artisti, non solo in senso professionale?

In entrambi i casi si tratta sostanzialmente di musica, quello che cambia il processo! Con il violoncello produco il mio personale suono, e dato che come se il violoncello fosse una parte di me, il suono che io sento e ascolto nella mia mente promana dal violoncello istantaneamente. Con lorchestra invece io produco il suono attraverso i musicisti che la compongono quindi attraverso altre persone e questo un processo che d una soddisfazione grandissima, dal momento che non dipende solo dal tuo cuore, ma dai 100 musicisti che ti sono di fronte, che uniscono i loro cuori a te; questo penso renda lorchestra lo strumento pi miracoloso ed emozionante per ogni genere di musica.
Lei ha studiato con grandissimi Maestri come Mischa Maisky e Mstislav Rostropovic. Quanto le hanno insegnato
Foto Sheila Rock and Emi

Mischa come un pap del violoncello per me! Lho incontrato la prima volta quando avevo 10 anni. Penso che sia linsegnante pi importante che abbia mai avuto, ed stato il primo a parlarmi dellimportanza del compositore (il creatore), la partitura (il creato) e il suono (la ri-creazione). Anche Rostropovic ha avuto una grandissima inuenza su di me; lo conobbi quando avevo 11 anni al Concorso internazionale di Parigi, nel 1994. stato lui a dirigere il mio primo cd nel 1995 (in effetti mi disse che ero lunica violoncellista che lui avesse acconsentito ad accompagnare per unincisione!), e la sua passione per la musica e per la vita hanno rappresentato uninuenza fantastica per unet cos giovane comera la mia.
A soli 11 anni si imposta allattenzione internazionale vincendo il Concorso Rostropovic, e oggi a neanche

trentanni ha suonato nelle pi prestigiose sale del mondo e collaborato con Sinopoli, Maazel, Muti, Pappano, Mehta. Con un presente cos brillante, quali sono i suoi desideri per il futuro professionale?

Sono davvero tanti! Per me importante che un musicista possa ricoprire un ruolo nella societ. Un musicista occupa un posto speciale e molto importante, dal momento che la potenza della musica cos grande. La musica commuove e unisce le persone, e non soffocata dalle tante barriere sociali che abbiamo oggi. Sono assolutamente convinta che la musica classica sia cos importante proprio per il modo speciale in cui ci emoziona, e trascende il modo di pensare quotidiano, le nostre normali vite ripetitive la musica semplicemente trasporta le nostre menti e i nostri cuori in un nuovo mondo. Quindi io credo che i musicisti possano e debbano creare un processo di risanamento nel nostro mondo, dove ci sono cos tante divisioni, dolori e tensioni.
Di un altro suo grande mentore, Giuseppe Sinopoli, si dice abbia avuto uninuenza sulla sua decisione di intraprendere la facolt di losoa ad Harvard. Ritiene che lo studio di questa disciplina possa aiutarla in qualche modo nel suo lavoro?

Il Maestro Sinopoli stato davvero una gura paterna per me. Mi ha aperto gli occhi a cos tanti aspetti della musica e del fare musica e mi ha mostrato che tutte le arti sono correlate alla musica. Per esempio, quando suonammo il Concerto per violoncello di Schumann insieme per la prima volta, mi port una grande enciclopedia di dipinti del Romanticismo tedesco: era il suo modo di insegnarmi cosa fossero il colore, le sensazioni personali, le insicurezze, la tensione, ecc. Unaltra volta invece mi diede un libro di antiche poesie cinesi; mi diceva sempre che conservare il ricordo delle mie origini orientali era la cosa pi importante per trovare un equilibrio nella mia vita musicale occidentale. E disse una cosa che mi ha sempre guidato: Per un musicista la musica la cosa pi importante della vita, ma non deve essere lunica. cos vero! .

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LINTERVISTA

LANG LANG

Attesissimo il ritorno a Bologna del pi grande ed entusiasmante talento pianistico degli ultimi anni, che nonostante il successo planetario si dimostra sempre molto attento ai temi del sociale di Cristina Fossati
tutto per eliminare le distanze e portare la musica classica vicina alla vita delle persone. Ma Lang Lang appare soprattutto come un musicista, che nonostante il rapido e travolgente successo, mediatico e non solo, non ha perso di vista i veri valori. Nel 2004 stato nominato ambasciatore dellUnicef, e recentemente ha contribuito alla raccolta di fondi per gli aiuti in seguito ai terremoti in Cina e Haiti. Con il supporto di Grammy e Unicef ha creato la Lang Lang International Music Foundation, nata allo scopo di diffondere la musica classica in tutto il mondo, con unenfasi particolare sulleducazione dei bambini e dei giovani musicisti, giovani che sembrano prenderlo come esempio soprattutto in Cina, dove viene letteralmente idolatrato: la sua gura ha infatti ispirato pi di quaranta milioni di bambini allo studio del pianoforte classico, un fenomeno che stato denito da The Today Show: The Lang Lang effect.
Caro Maestro, bentornato a Bologna! Il pubblico della nostra citt e non solo attende il suo recital con grande interesse e trepidazione. Riesce a percepire, sul palco, questo particolare affetto che il pubblico nutre per lei? tal ci offrir tre grandissimi autori e tre diverse tipologie di pianismo. Potrebbe spiegarci le ragioni per cui ha fatto questo tipo di scelta?

Musica come luce

inese, classe 1982: prima di arrivare a compiere trentanni Lang Lang, sul palco da quando di anni ne aveva cinque, ha gi collaborato con le orchestre pi prestigiose del mondo, sotto la direzione di Maestri come Muti, Barenboim, Mehta, Boulez, si esibito in occasioni come la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino per una platea televisiva di 5 miliardi di persone, e ha suonato alla corte di Barack Obama per ben due volte: la prima in occasione della consegna del Nobel per la pace, la seconda direttamente alla Casa Bianca. A testimonianza del suo successo, nel 2009 stato inserito nel Time 100 la lista annuale del Time comprendente le cento personalit pi inuenti nel mondo. Denito dal New York Times il pi richiesto sulla scena internazionale della musica classica, Lang Lang appare oggi come un artista che non ha paura di mettersi in gioco e di dare limmagine di un musicista che esce dagli schemi della classica, portando sui palcoscenici usi e costumi della musica pop (e attirandosi per questo non poche critiche da parte dei pi conservatori); un artista che non ha paura di mettersi a nudo e raccontare se stesso e la propria infanzia da enfant prodige in un libro autobiograco, e che non ha paura di osare nellassociare la musica a mezzi e strumenti di comunicazione di nuova generazione, come dimostra la sua investitura a Primo Ambasciatore della Youtube Symphony Orchestra. Il

Nei miei concerti mi piace presentare diversi stili di musica, in modo che il pubblico possa apprezzare le varie caratteristiche e le singole particolarit dei differenti stili, cui queste opere fanno riferimento, e godere della loro unicit.
Lei ha suonato in occasioni come lExpo di Shanghai, lInaugurazione dei Giochi Olimpici di Pechino, e alla presenza del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Quale stato per lei il momento pi emozionante di una carriera cos ricca di occasioni emozionanti?

Certo, e sono contentissimo allidea di suonare a Bologna. Il pubblico in Italia cos appassionato ed entusiasta. Non vedo lora di suonare per voi i capolavori di Bach, Schubert e Chopin.
Nei suoi concerti solito presentare programmi profondamente meditati, ma anche molto vari: per questo reci-

Ci sono stati moltissimi momenti che mi hanno emozionato nel corso della mia carriera, e lo hanno fatto in modi differenti. I Giochi Olimpici in particolare, sono uno dei pi importanti eventi dellintera umanit. Sono stato davvero onorato di suonare sul palco della cerimonia di apertura. Inoltre, sono sempre particolarmente emozionato quando mi trovo a dover lavorare con grandi orchestre e direttori. Lo scorso anno mi sono esibito con la Philadelphia Orchestra per il duecentesimo anniversario della nascita di Liszt, evento trasmesso dal vivo nei cinema di tutti gli Stati americani, oltre che in alcune citt europee. Questo stato il primo evento dal vivo di musica classica che sia mai stato diffuso nei cinema e afdato ad un solo artista. stata davvero unesperienza indimenticabile.

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Linsegnamento della musica la base delleducazione nella vita di ogni individuo. un modo per illuminare lintelligenza delle persone
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Lei stato nominato Ambasciatore Culturale della Cina; quali sono gli aspetti di questo Paese ancora sconosciuti a noi occidentali?

Sono moltissimi: larte, la musica, la letteratura tutti elementi che rappresentano poi il modo di pensare, la mentalit estremorientale, che ovviamente assai diversa da quella dellOccidente, ma altrettanto meravigliosa. Vi sono anche alcuni aspetti differenti nel sistema losoco, ma ci accomunano per contro tanti valori universali. Quando le persone hanno una migliore comprensione le une delle altre, sono in grado di collaborare meglio, e di imparare di pi dal confronto reciproco.
Nel 2009 uscito il suo libro autobiograco Journey of a thousand miles (uscito in Italia con il titolo La mia storia, Feltrinelli, 2009). Ha trovato difcile raccontarsi a parole, rispetto al raccontarsi in musica?

Lei detiene il titolo di primo Ambasciatore della YouTube Symphony Orchestra. Quale ritiene possa essere il

Penso che per un musicista, la musica che suona sia il modo migliore per parlare delle proprie emozioni; ma con le parole ci avviene in maniera sicuramente pi diretta, ed certo un altro modo di descrivere.
La Lang Lang International Music Foundation nasce con lo scopo di diffondere la musica classica in tutto il mondo, soprattutto tra i giovani. Quanto ritiene sia importante al giorno doggi, partendo anche dal suo caso, lo studio di una disciplina come la musica classica in un bambino?

Linsegnamento della musica la base delleducazione nella vita di ogni indivi-

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Foto Philip Glaser

duo. La musica un modo per illuminare lintelligenza e limmaginazione delle persone. Come molti tipi di arte, la musica classica dovrebbe aiutare le persone ad arricchire la loro vita e la reciproca comprensione culturale.

ruolo delle nuove tecnologie a favore della diffusione della musica classica?

Le nuove tecnologie rappresentano il futuro del nostro mondo e il modo migliore per avvicinarsi alle nuove generazioni. La YouTube Symphony Orchestra unidea molto interessante, e porta la musica classica pi vicina alla vita delle persone.

IL PROFILO

Larte della sorpresa

Sfida creativa e libert dellascolto si danno la mano nel ricordo di John Cage, del quale Musica Insieme riproporr nei prossimi mesi Third Construction e String Quartet. Liniziativa sinserisce in centocage - Bologna rende omaggio a John Cage (1912-1992), rassegna che Bologna Citt della Musica Unesco, con il coordinamento dellAssessorato alla Cultura e Giovani del Comune, dedicher al compositore americano durante tutto il 2012 di Giordano Montecchi
o un ricordo di John Cage rimasto indimenticabile e al quale negli anni sono pi volte tornato, ripensando a questo inesauribile fantasista nellarte di giocare con la materia udibile. Ricordo bene la data e il luogo: sera del 1 luglio 1991, a Ferrara, nellincantevole cortile rinascimentale di Casa Romei. Jnos Ngyesy eseguiva in prima italiana il terzo e quarto libro delle Freeman Etudes per violino solo. La musica era quasi impossibile, da suonare come da ascoltare. E tuttavia quella volta fui testimone di una performance nella performance che mi parve un capolavoro darte concettuale. Cage era seduto in prima la e poco dopo linizio del concerto rovesci la testa allindietro addormentandosi beato, mentre la sua musica esalava le sue rigorosissime strutture sonore. Da dovero seduto riuscivo a vederlo bene e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Volevo capire se dormiva davvero, se era vittima di unet 79 anni in cui lappisolarsi viene piuttosto facile. O se invece era la sua ennesima provocazione, se cio, con quellatteggiamento cos vistoso, con quella apparente sfrontata mancanza di rispetto verso se stesso, stava offrendoci la pi rafnata lettura di quella sua musica cos sibillina e impossibile. Perch per uno come lui, che aveva gi esplorato tutti i modi possibili e immaginabili coi quali dissacrare i nostri luoghi comuni sulla musica, quegli studi per violino riuscivano ancora una volta sconcertanti, come fossero scaturiti dalla penna del pi accigliato strutturalista o dal pi fanatico teorico della nuova complessit, anzich da John Cage, forse lunico compositore del secolo scorso che amava mostrarsi pi che sorridente, addirittura sghignazzante davanti allobiettivo della macchina fotograca, trasmettendo questa ilarit al suo pubblico e con essa una dichiarazione di poetica, se cos vogliamo chiamarla, piuttosto esplicita. In realt le Freeman Etudes, redatte con procedure certosine e con una notazione dettagliata no allinverosimile, obbedivano a un proposito preciso: sdare limpossibile. E questo come confess il compositore in unintervista per trasferire in musica quellesperienza che la vita, la societ spesso ci impongono, ponendoci di fronte a situazioni senza speranza, apparentemente impossibili da risolvere. Cos come sono scritte, quelle note sono in effetti impossibili da suonare, tanto che sulla partitura compare questa avvertenza: suonate pi note che potete. Ma cos, s dir, tutto quel lavoro pazzesco per determinare i particolari pi microscopici andava a farsi benedire. Chiaro che s, ma poco male. Ci che conta in Cage infatti non il risultato, ma la sda, il gusto o il bisogno di esplorare e di tentare tutto ci che la consuetudine, il buon senso, la logica quotidiana dichiarano impossibile. Progettare limpossibile per Cage signica eliminare linconcepibile. Per questo Cage poteva addormentarsi beato. Quel suo dormire era la migliore guida allascolto della sua musica: un ascolto libero no in fondo, non schiavo dei precetti, della pseudoreligione dellarte ineffabile (altra veste dellimpossibile), bens sovrano assoluto di un fare gratuito, di una libert immaginativa che n dallinizio suonata offensiva a coloro per i quali il rigore intellettuale e la disciplina maniacale sono feticci intoccabili, la condizione stessa di unarte dogmatica: dogmi che invece Cage ha polverizzato, lasciando a noi il piacere e la responsabilit di trasformare in arte lesperienza di un ascolto emancipato da qualsiasi dettame. Se da quellineffabile sera ferrarese torniamo indietro di cinquantanni, il ritratto del Cage da giovane un puledro scalpitante, altrettanto libero nellinventare e nel trasgredire, ma molto spesso dolce e accattivante ad ascoltarsi: un Cage nel suo periodo rosa, per cos dire. In quegli anni le sue Constructions (la Third Construction del 1941) regalavano alla musica per sole percussioni un patrimonio di invenzioni nuove e fragranti. E una decina danni dopo, nel 1950 (un passo prima di varcare la soglia fatale della musica aleatoria), lo String Quartet in Four Parts tutto sembra meno che una composizione di Cage: un lungo regolare respiro ritmico che alterna consonanze perfette e adamantine, a rugosit dissonanti; e alla ne, addirittura, un Quodlibet, una paginetta scolpita con navet spavalda e orecchiabile, i cui umori barocchi o medievali sbocciano da una scrittura che un rafnatissimo intarsio dei quattro strumenti. Sempre lui: Cage, ovvero larte della sorpresa.

John Cage (1912-1992) in una foto di Betty Freeman


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MUSICA INSIEME

I LUOGHI DELLA MUSICA

Bologna in mostra
di Maria Pace Marzocchi

Due sale celebrano la musica in Palazzo Pepoli Vecchio, dove a fine gennaio la Fondazione Cassa di Risparmio ha inaugurato il nuovo Museo della Storia di Bologna, completando il percorso di Genus Bononiae con un allestimento di grande suggestione

ne gennaio, dopo un lungo restauro curato dallarchitetto Mario Bellini, negli spazi del medievale Palazzo Pepoli Vecchio stato inaugurato il Museo della Storia di Bologna, che costituisce il completamento di Genus Bononiae, il sistema museale gestito direttamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna nalizzato a descrivere e comprendere il genus, la stirpe dei bolognesi di ieri e di oggi. Allinterno del percorso che dallepoca villanoviana arriva no alloggi attraversando situazioni e soluzioni spettacolari (dalla riproduzione a misura reale della grande Mappa di Bologna affrescata nel 1575 nella Sala Bologna in Vaticano alla torre del tempo in acciaio e vetro, ai percorsi porticati, alla simulazione delle vie dacqua, allincoronazione di Carlo V no allAemilia Ars e oltre), le sale 21 e 22 sono dedicate alla musica. E non poteva essere altrimenti per Bologna, citt dalla precoce vocazione musicale: nel 1029 il primo codice, nel Duecento le scholae cantorum dei monasteri, Museo della Storia nel 1436 la cappella musicale di San Petronio, di Bologna a Palazzo nel 1450 la cattedra universitaria ad lecturam Pepoli Vecchio, Sala della musica con il musicae. LAccademia Filarmonica (1666), Patripla incordatura completa, e il pi antico che infortepiano di A. Walter dre Martini e la sua biblioteca, Mozart, il Liceo corpora il pedale una corda. Musicale una citt di costruttori (organari e Ora ci si pu sedere per lo spettacolo. in scena liutai), di editori musicali, di cantanti dopera e non solo, di Mozart a Bologna. Giorgio Albertazzi voce narrante (quella festival e di associazioni, nominata nel 2006 dallUnesco Citt della lettura Padre Giovanni Battista Martini, tenuta nel 2010 Creativa della Musica. in Santa Cristina), intercalata dalle note del fortepiano, note La sala 21, uno degli ambienti dellappartamento decorato nei di Mozart naturalmente. E intanto sulla parete di fondo si susprimi decenni del Settecento da una quipe di pittori bolognesi seguono le immagini: di Albertazzi che racconta, delle persone della scuola di Carlo Antonio Rambaldi, conserva ancora la incontrate e dei luoghi toccati da Mozart e dal padre Leopold struttura originaria di camera dellalcova, cui rinvia anche dopo larrivo a Bologna il 24 marzo 1770, visualizzati da anlaffresco della volta con Venere, un puttino e una coppia di tiche stampe, disegni, dipinti. Il ritratto di Padre Martini e tortore simbolo dellamore coniugale, circondato da quadra- quello del Farinelli, lalbergo del Pellegrino, Palazzo Pallaviture dipinte, stucchi, festoni dorati di ori e frutti. Il com- cini di Strada San Felice dove la sera del 26 marzo il quatmittente, probabilmente Gero Pepoli, era forse un amante della tordicenne Amadeus tenne concerto suonando allAccademia musica, per via di quel trombettiere che da un angolo del sof- musicale del maresciallo Pallavicini tra lentusiasmo dei pretto del vano antistante spiega le sue note e rivolge la tromba senti, fra cui il celebre P. Martino, Villa Pallavicini nel se(da cui sventola un vessillo con le insegne dei Pepoli a quadri condo soggiorno bolognese, e lesame di aggregazione allAcbianchi e neri) verso la coppia affacciata allillusionistico bal- cademia Filarmonica, testimoniato nella saletta attigua (dove cone che fa da cornice a Flora al centro della volta, ma anche un piccolo schermo digitale mette in comunicazione il visiper le partiture in stucco dorato alle pareti, con rafgurazioni tatore con i luoghi della musica in citt: lAccademia Filardi strumenti musicali, trombe, tamburi e tamburelli monica, il Museo della Musica, San Colombano) dalla Nel vano dellalcova campeggia un fortepiano a coda di An- teca trasparente con gli strumenti ed i protagonisti dellesame: ton Walter, costruttore amatissimo da Mozart, che fu tra i lurna settecentesca per il conteggio delle votazioni e il maprimi a richiedere per il proprio strumento meccanismi co- noscritto autografo di Mozart, lantifona a quattro voci Quaemandati con i pedali. Il fortepiano in mostra, realizzato a rite primum regnum Dei. E intanto arriva la musica del forteVienna intorno al 1810, il pi antico strumento Walter con piano, musica di Mozart, naturalmente
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Foto Francesco Radino

MI ricordo

di Bruno Borsari

6 APRILE 1992, TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA


Musicisti sportivi per natura. A Mario Brunello ci lega ormai un sodalizio artistico solido e duraturo. Insieme abbiamo realizzato molti progetti affascinanti, tra i pi intriganti nei 25 anni di attivit della nostra Fondazione, progetti che hanno attraversato ambiti diversi, permettendo anche a Brunello di dar prova di tutto il suo talento. Proprio per questo torna alla memoria il primo incontro. Ecco allora un Mario Brunello non molto diverso da quello che ora vediamo sotto i riettori. Sincero, schietto, chiaramente glio della sua terra. Un Brunello per il quale la musica sinserisce in un mosaico coerente fatto di amore per la natura, di passioni forti, di semplicit. Eccolo a Bologna nostro ospite per la prima volta. Al momento di andare in albergo, la sorpresa. Con naturalezza ci disse: No, grazie. Sono venuto in camper.

MARIO BRUNELLO

3 MAGGIO 1995, TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA


Musicisti sportivi per passione. Che Salvatore Accardo coltivi due passioni su tutte fatto noto agli amici. La prima, non c alcun dubbio, il violino, ovvero la musica. Raramente abbiamo conosciuto un musicista con un talento naturale cos travolgente ed al tempo stesso tanto spontaneo. Travolgente s, spontaneo pure, ma arginato da un sentimento altrettanto potente: quello che lo lega ad una squadra di calcio, alla sua squadra del cuore, la Juventus. Gli amici sanno che se la Juventus gioca una partita importante, il cuore di Accardo batte per le sorti dellamata compagine sportiva. Certo, prima il dovere. Prima il concerto. Ci mancherebbe! Per, se si pu rimediare con noi Accardo , come Brunello e alcuni altri, tra gli artisti che ormai ci accompagnano da lungo tempo in questo nostro cammino e bisogna andare in scena. La Juventus a sua volta, quella medesima sera, in campo. Cos non resta che chiedere allalbergo di registrare lincontro. Dopo il bis, via, di corsa, in camera a vedere la partita: la Juventus ha atteso anche troppo.

SALVATORE ACCARDO

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Foto Roberto Serra

Foto Roberto Serra

18 APRILE 1998, 29 APRILE 1999, TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA


Giuseppe Sinopoli: stato davvero un grande onore averlo al nostro anco. Come non ricordare, oltre al talento eccezionale, la straordinaria umanit di questo artista. Un artista per il quale la musica era tassello essenziale, ma non unico, di una visione del mondo al contempo profonda e altissima, di una concezione della vita nella quale la professione dartista sinseriva coerentemente. Per Giuseppe Sinopoli, infatti, il gesto del direttore nasceva dalla consapevolezza che proprio da quel gesto emanava una comunione emotiva, un intersecarsi di sentimenti, e naturalmente il maturare di una pi alta coscienza. Questo era, del resto, il suo modo di attribuire allarte una nalit e di sentire il suo essere artista. Senza superbia, senza che mai la forza del suo pensiero (un pensiero formato su solidi studi) nisse per intimidire in qualche modo tanto i suoi collaboratori, quanto linterlocutore che casomai in quel momento aveva davanti a s. Di tutto questo il riesso si mostrava anche nelle piccole cose, nella gestione della quotidianit musicale. Quando decidemmo di fondare i SolistInsieme trovammo proprio in Giuseppe Sinopoli un entusiasta sostenitore del progetto. Certo dovemmo parlare anche di bilanci, non potendo nascondergli la realt: quella di una struttura che simpegnava insieme ad altre in un progetto produttivo, ma con pochi mezzi a nostra disposizione. La sua risposta fu lapidaria: Il mio compenso? Non un problema. Sono un musicista come gli altri e tra gli altri. Quindi, datemi quanto date a loro.

GIUSEPPE SINOPOLI

1 OTTOBRE 1998, 23 OTTOBRE 2002, TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA 15 NOVEMBRE 2004, 19 NOVEMBRE 2007, TEATRO MANZONI DI BOLOGNA
Altro straordinario compagno di strada stato Alfred Brendel. Ancora un grande intellettuale, non solo un musicista, un interprete, per quanto sommo. Esperto di storia dellarte, ogni suo concerto a Bologna era seguito dal medesimo rito. Restava in citt anche la mattina dopo. Due le ragioni, e sempre le stesse. La prima, far visita al Museo Morandi. Brendel un conoscitore dellarte morandiana, e soprattutto ne un instancabile ammiratore. Del resto, non possiamo non osservare una certa quale contiguit tra la sobriet dellopera del pittore bolognese e la sobriet del grande interprete di Haydn, Beethoven o Schubert. La seconda, ancora una visita a carattere artistico: quella al complesso delle Chiese di Santo Stefano. Un paio dore al Museo Morandi, altrettanto il tempo dedicato alle Chiese. Passando dalluna allaltra, Brendel non si mai stancato di scoprire e riscoprire la bellezza delle Chiese di Santo Stefano. Fino alla sua ultima apparizione in recital a Bologna, nel 2007, nella quale ha salutato il pubblico prima di congedarsi denitivamente dalla scena concertistica.

ALFRED BRENDEL

Foto Philips e Benjamin Ealovega

Foto Roberto Serra

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I VIAGGI DI MUSICA INSIEME

Capitali del Nord


COPENHAGEN

Dal 3 al 6 maggio 2012, destinazione Copenhagen e Oslo per due straordinari eventi musicali. Due esempi di architettura contemporanea come lAuditorium di Copenhagen, progettato da Jean Nouvel, e lOpera House di Oslo di Snhetta, diventati elementi di orgoglio delle due capitali nordiche, ci accoglieranno in occasione di due straordinari eventi musicali:

3 MAGGIO 2012 CONCERT HALL, ORE 19.30

Orchestra Sinfonica della Radio Danese Direttore: Joshua Weilerstein Solista: Jens Elvekjaer (pianoforte) Ludwig van Beethoven: Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 Antonn Dvork: Sinfonia n. 9 op. 95 - Dal nuovo mondo

OSLO
5 MAGGIO 2012 OPERA HOUSE, ORE 18.00

CENERENTOLA Musica: Sergej Prokof ev Compagnia del Balletto Nazionale Norvegese Orchestra dellOpera Nazionale Norvegese

DUE ESCLUSIVI HOTEL 5* CI OSPITERANNO NEL CORSO DELLA NOSTRA PERMANENZA A COPENHAGEN (FIRST SKT PETRI 5*) E OSLO (GRAND HOTEL OSLO 5*) PER INFORMAZIONI DETTAGLIATE SU PREZZI E PROGRAMMA COMPLETO DEL VIAGGIO: MUSICA INSIEME 051 271932 - POMODORO VIAGGI 051 581701
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MUSICA INSIEME

I CONCERTI marzo // giugno 2012 I CONCERTI marzo giugno 2012

Luned 5 marzo 2012 TEATRO MANZONI ore 20.30

TETRAKTIS PERCUSSIONI ALESSIO ALLEGRINI.............................corno VINICIO ALLEGRINI................................tromba, flicorno


Musiche di Cage, Ciammarughi, Martino, Panfili, Festa, Gershwin/Bernstein, Monk/Ellington, Sollima, Piazzolla
Il concerto fa parte degli abbonamenti: I Concerti di Musica Insieme e Musica per le Scuole

Luned 19 marzo 2012 TEATRO MANZONI ore 20.30

I SOLISTI DI MOSCA YURI BASHMET............................................ viola solista e direttore


Musiche di Stravinskij, Schnittke, Schubert
Il concerto fa parte degli abbonamenti: I Concerti di Musica Insieme e Invito alla Musica per i Comuni della provincia di Bologna

Luned 23 aprile 2012 TEATRO MANZONI ore 20.30

HAN-NA CHANG......................................... violoncello FINGHIN COLLINS.......................................pianoforte


Musiche di Rachmaninov, de Falla, Piazzolla
Il concerto fa parte degli abbonamenti: I Concerti di Musica Insieme e Invito alla Musica per i Comuni della provincia di Bologna

ATTENZIONE
IL CONCERTO DE I MUSICI E SERGEJ NAKARIAKOV PREVISTO PER IL 6 FEBBRAIO 2012 E RINVIATO A CAUSA DEL PROTRARSI DEL MALTEMPO, VERR RECUPERATO IL GIORNO:

Mercoled 2 maggio 2012 TEATRO MANZONI ore 20.30

I MUSICI SERGEJ NAKARIAKOV.......................... tromba


Musiche di Bossi, Respighi, Mendelssohn, Arban, Rota, Bacalov
Il concerto fa parte degli abbonamenti: I Concerti di Musica Insieme e Musica per le Scuole

Luned 7 maggio 2012 TEATRO MANZONI ore 20.30

JOSHUA BELL.................................................violino JEREMY DENK...............................................pianoforte


Musiche di Schubert, Grieg, Franck
Il concerto fa parte degli abbonamenti: I Concerti di Musica Insieme e Invito alla Musica per i Comuni della provincia di Bologna

ATTENZIONE - CAMBIO DATA


Luned 25 giugno 2012 TEATRO MANZONI ore 20.30

LANG LANG........................................................ pianoforte


Musiche di Bach, Schubert, Chopin
Il concerto fa parte degli abbonamenti: I Concerti di Musica Insieme e Invito alla Musica per i Comuni della provincia di Bologna

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla Segreteria di Musica Insieme: Galleria Cavour, 3 - 40124 Bologna tel. 051.271932 - Fax 051.279946 E-mail: info@musicainsiemebologna.it - Sito web: www.musicainsiemebologna.it

Luned 5 marzo 2012


Con due prime esecuzioni assolute, debutta per Musica Insieme un inedito ensemble, che unisce il fascino delle percussioni al timbro degli ottoni di Salvatore de Blasi

Oltre la modernit
e durante il XIX secolo istanze estetiche diverse quali levoluzione del macchinismo rinascimentale, il positivismo e il romanticismo avevano trovato nel pianoforte e nella gura del pianista virtuoso una sintesi mirabile, nel Novecento assistiamo ad un curioso fenomeno, una sorta di risposta postbellica (la Prima) alla ne dei tempi, cui tutto quellagitarsi di leve e pulegge aveva portato (e purtroppo non era nita l). Ancora una volta si tratta del sovrapporsi di istanze estetiche diverse. Da un lato musicisti come Edgard Varse scoprono che il pulsare della vita urbana non pu essere pi tenuto fuori dalle partiture. un passo avanti rispetto allItalia di Russolo. Non si tratta pi solo dintonare rumori con amplicatori di cartone per esaltare una modernit, che era poi affondata nel fango delle trincee. Prende forma quello che poi sar chiamato il paesaggio sonoro. Non che prima nella storia della musica non si fossero utilizzate strategie evocative. La storia della musica ricchissima di zoomorsmi, di rumoreggiamenti, e persino, ahinoi!, di cannoni tonanti. Si trattava, per, di richiami, di allusioni, di esplicitazioni descrittive, il cui valore narrativo attingeva a fonti extra-musicali. NellAmerica alle prese con frontiere ancora da sondare e dentro e fuori Manhattan, il rumore e il silenzio divengono parte integrante del materiale musicale, sganciati da qualsiasi connessione ideologica (per esempio, quella simbolista) e da qualsivoglia esigenza descrittiva. Protagonisti di questa fondamentale fase della storia della musica moderna sono due famiglie di strumenti, i cui destini in quel secolo e nel nostro attuale sincroceranno spesso. Da un lato, le percussioni; dallaltro, gli elettrofoni e tutto ci che dallelettricit deriver in ambito musicale, in particolare a partire dagli anni Cinquanta. Non certo un caso se i primi efcaci ed efcienti sequencer saranno proprio batterie elettroniche, ovvero macchine atte a riprodurre e sviluppare sequenze tipiche della batteria, lo strumento che, nella famiglia vastissima delle percussioni, dominer il Novecento (anche dal punto di vista iconograco). Le percussioni rappresentano la risposta artigianale al macchinismo industriale del pianoforte. Sono manufatti, la cui storia affonda nelle radici pi remote dellumanit. Prendiamo ad esempio il teponatzli. Lo strumento antichissimo. Lo troviamo presso gli Aztechi. In lingua nahuatl (come cinforma lindispensabile Guida alle percussioni di Guido Facchin, pubblicata da EdT) teponatzli vuol

LUNED 5 MARZO 2012 TEATRO MANZONI ORE 20.30

TETRAKTIS PERCUSSIONI ALESSIO ALLEGRINI corno VINICIO ALLEGRINI tromba e flicorno


John Cage Third Construction Ramberto Ciammarughi Trilogia Bruno Martino Estate Riccardo Panfili Out - PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA Fabrizio Festa Twentyfive hits Twentyfive beats PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA G. Gershwin/L. Bernstein T. Monk/D. Ellington American Rhythm Giovanni Sollima Millennium Bug Suite Astor Piazzolla Suite

Introduzione del concerto a cura di Alessio Allegrini e Tetraktis Percussioni

dire semplicemente tamburo di legno. Da questo strumento discende la lunga serie dei log-drum, tamburi di legno appunto a lamelle. Loriginale azteco uno strumento molto lavorato. decorato spesso con gure simboliche che evocano gli animali sacri o elementi dei loro riti. Non ne esiste uno uguale ad un altro. Come in tutta la storia della liuteria, anche nel caso degli strumenti musicali etnici assistiamo ad un orire di varia-

zioni tanto nel decoro, quanto ovviamente nelle pi tipiche caratteristiche organologiche. Ecco, le percussioni, anche nel loro adeguarsi (necessario e inevitabile) alla modernit, hanno mantenuto una certa quale indipendenza rispetto al predominio dellindustria. Non solo i percussionisti hanno cercato di estendere il potenziale dei loro strumenti, ma hanno allargato la famiglia stessa, no a giungere gi a partire dagli

anni Sessanta in maniera sistematica ad includere oggetti di uso comune, materiali di provenienza la pi diversa (dallacciaio al cemento al vetro alla ceramica), e persino le pietre (litofoni). In questo il rapporto coi compositori e coi costruttori stato fondamentale. Di tutto questo si trova ampia traccia nel lavoro del Tetraktis Percussioni. Il programma che presentano a Bologna possiamo dire si divida sostanzialmente

Dalla prima esibizione nel 1993 ad oggi, Tetraktis Percussioni (Athos Bovi, Gianni Maestrucci, Leonardo Ramadori, Gianluca Saveri) una delle poche formazioni di musica cameristica per percussioni ad avere unattivit costante ed in continua crescita, ha collaborato con alcune delle pi importanti orchestre come Giovanile Italiana, Sinfonica Nazionale della RAI, Filarmonica della Scala di Milano, Mahler Chamber Orchestra, Lucerne Festival Orchestra; vanta inoltre collaborazioni con solisti di diverse estrazioni musicali, compagnie di danza e teatrali e nel 2000 tiene una serie di masterclass nelle Universit americane. Primo corno solista dellOrchestra Nazionale di Santa Cecilia, Alessio Allegrini, gi primo corno presso il Teatro alla Scala, dove stato scelto giovanissimo da Riccardo Muti, stato primo corno ospite dei Berliner Philharmoniker, della Lucerne Festival Orchestra, dellOrchestra Mozart e della Mahler Chamber Orchestra. Vincitore di riconoscimenti e premi internazionali come la Prague Spring Competition e il concorso A.R.D. di Monaco di Baviera, nel 2006 ha inaugurato a Osaka unorchestra di 91 ragazzi giapponesi e 88 cornisti, nellambito di un progetto costruito per divulgare in Giappone la nostra tradizione. Diplomatosi al Conservatorio romano di Santa Cecilia, Vinicio Allegrini si perfeziona con Pierre Tibhaud. Ha collaborato come prima tromba con compagini quali lOrchestra del Teatro alla Scala di Milano, lOrchestra del Teatro la Fenice di Venezia, lOrchestra Nazionale della RAI di Torino, il Teatro dellOpera di Roma. Dal 1998 prima tromba stabile della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari.

I protagonisti

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in due parti. La prima rappresenta una delle tendenze caratteristiche degli ensemble di percussioni: quella di presentare brani arrangiati o trascritti apposta per tali ensemble, o per estensioni di essi (come appunto nel caso in cui in scena si trovino virtuosi quali i fratelli Allegrini). A questo primo gruppo fanno capo: la suggestiva Estate di Bruno Martino, lomaggio americano e quello ad Astor Piazzolla, pagine proposte tutte ad organico pieno, cio tromba/icorno, corno, quattro percussionisti. Alla penna di Gianni Maestrucci si debbono gli arrangiamenti di Estate e di American Rhythm, mentre le rielaborazioni piazzolliane sono di Gianluca Saveri. Al secondo gruppo fanno capo, invece, le opere scritte appositamente per lensemble: quelle di Ciammarughi, Sollima, Festa e Panli. Le introduce lomaggio ad un capostipite nel genere, John Cage, del quale verr proposto uno dei brani pi famosi: Third Construction per quattro percussionisti. Portato a termine nel 1941, terzo di una serie di brani dedicati alle sole percussioni, ha rappresentato, e rappresenta, una delle partiture di riferimento per la composizione per sole percussioni, sia per la specicit delluso dei timbri (la ricchezza timbrica uno degli elementi di maggior fascino), sia per il modello compositivo. Cage utilizz, infatti, una sequenza ssa di 24 strutture distribuite in 24 battute, strutture e battute che, per, ciascun esecutore propone in un suo specico ordine, diverso da quello degli altri. Anche le Construction di Cage nascono per determinati esecutori, legati professionalmente e artisticamente al compositore. questo pure il caso di Millennium Bug di Giovanni Sollima, composto per Tetraktis nel contesto di una collaborazione stretta tra il musicista siciliano e la compagine umbra. Qui il gioco la pagina ha una forte connotazione ludica attorno alla marimba e mette in evidenza tanto le qualit tecniche dei musicisti, quanto quel piacere del far mu-

DA ASCOLTARE

Il disco desordio di Tetraktis Percussioni risale al 1999, con un cd contenente esclusivamente musiche ad esso dedicate, dal titolo Millennium Bug e prodotto da Pinkhouse Studios di Ancona. Nel dicembre 2007 esce il cd Liaisons Dangereuses, con musiche composte ed interpretate dal pianista umbro Ramberto Ciammarughi in collaborazione con il Quartetto (e del quale ascolteremo a Bologna il brano Trilogia); del 2008 poi Drama, cd con musiche originali di Curcio, Cangemi, Zannoni, Mencarelli, Laneri, Meyer/Maestrucci, Annunziata, oltre a un dvd del Concerto della Demenza di Vieri Tosatti interpretato dal duo pianistico Brusco/Scolastra, da Tetraktis Percussioni e dallattore Elio Pandolfi. Tra le incisioni di Alessio Allegrini ricordiamo lintegrale live dei quattro Concerti per corno e orchestra di Mozart, eseguiti durante i festeggiamenti per il duecentesimo anniversario del compositore, con lOrchestra Mozart diretta da Claudio Abbado (Deutsche Grammophon).

sica cos tipico dellarte di Sollima. Out di Riccardo Panli nasce proprio in forza della collaborazione tra Alessio Allegrini e Tetraktis. Panli (da Terni, classe 1979) sispira a un documentario realizzato nel 1972 da Vittorio De Seta: il Diario di un Maestro. Un capolavoro dindagine sociologica e dintervento politico nelle parole dello stesso Panli che ci mostra la realt quotidiana dei gli del sottoproletariato, che vivono ai margini (o negli interstizi) della societ opulenta. Durante una lezione il Maestro invita a riettere sul termine benestante. Con la naturale prontezza di chi non ancora adulterato, un bambino trova immediatamente unespressione folgorante per denire la propria classe sociale: i Malestanti. Il pezzo un omaggio ai Malestanti, a quelli che la storia ha relegato ai margini. Agli esclusi, a quelli che il potere lo subiscono come un destino ridicolo e insensato. Trilogia di Ramberto Ciammarughi, per corno, tromba e percussioni ha una genesi del tutto diversa, sebbene prenda corpo nel medesimo contesto. Racconta come afferma il compositore di una consolidata collaborazione con Tetraktis e denisce un rapporto artistico molto pi recente, quello con Vinicio e Alessio Allegrini. Tre le parti: Source, Movimento, Elegia n. 2. Precisa Ciammarughi: Elegia un adattamento da un brano

per sole percussioni presente nel disco Liaisons dangereuses [realizzato da Ciammarughi e da Tetraktis nel 2007, ndr], mentre gli altri due brani sono stati concepiti recentemente con lintento di compiere una ricerca nella relazione pericolosa e anche assai poco frequentata tra il corno (gli ottoni) e le percussioni. Inne, Twentyve hits, twentyve beats di Fabrizio Festa n dal titolo tradisce la ricorrenza, che ne origine: i venticinque anni di Musica Insieme, fondazione con la quale del resto Festa collabora da oltre ventanni. Ma il titolo come ci ha detto lo stesso compositore non ha implicazioni strutturali, se non nel ricorrere benaugurale del numero 5, combinato con il 3. Tre sono i percussionisti chiamati ad eseguirlo, con Tetraktis avendo, inoltre, accuratamente stabilito lo strumentario. Abbiamo di comune accordo deciso di non utilizzare strumenti percussivi a suono determinato (ad esempio, marimba o vibrafono), focalizzando invece il nostro interesse su specici idiofoni, tra cui il bombo argentino o i gong pechinesi o una serie di log-drum o il cajon cubano. Lopera si dipana in cinque brevi movimenti, ciascuno dei quali rappresenta un piccolo rito a s, cio ha una caratteristica ritualit sonora, che spero emerga anche nel suo contenuto simbolico.

Lo sapevate che... Limpegno sociale di Alessio Allegrini lo vede attivo fra laltro con lassociazione Al Kamandjati allo scopo di creare scuole di musica nei territori occupati e campi profughi palestinesi
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La parola agli archi


Con una scelta di capolavori dedicati allorchestra darchi (e nel caso di Schnittke, allo stesso Bashmet), i Solisti di Mosca e il loro leader celebrano i 20 anni di attivit di Maddalena Pellegrini
sistono formazioni strumentali che hanno saputo assumere nel corso dei secoli una funzione da protagonisti, adattandosi mirabilmente ad ogni tipo di esigenza estetica: tra queste lorchestra darchi, che per la sua storia pu considerarsi il prototipo di ogni formazione strumentale. Per lassoluta omogeneit dellimpasto timbrico in ciascuno dei registri del gruppo, per la variet degli effetti possibili con larco e la duttilit della scrittura e dellestensione, per la possibilit di staccare solisti, questa formazione ha pienamente soddisfatto gli autori di ogni epoca, dal Seicento ad oggi, ora adattandosi alla funzione di accompagnamento nei concerti, ora presentandosi come assoluta protagonista per esprimere tutti i possibili effetti di una poetica. Come accade nel concerto che ci accingiamo a presentare, che comprende oltre un secolo di musica per archi tra civilt e forme differenti, dalla trasposizione per solo e orchestra di
LUNED 19 MARZO 2012 TEATRO MANZONI ORE 20.30

I SOLISTI DI MOSCA YURI BASHMET viola solista e direttore


Igor Stravinskij Apollon Musagte Alfred Schnittke Concerto a tre per violino, viola e violoncello Franz Schubert Sonata in la minore D 821 per arpeggione e pianoforte (trascrizione per viola e archi di R. Balashov) Ptr Ilic Cajkovskij Serenata in do maggiore op. 48

Introduce il concerto Nicola Sani. Compositore e musicologo, consulente artistico e direttore artistico designato delTeatro Comunale di Bologna

una pagina di puro camerismo (lArpeggione di Schubert) a un brano dal sapore di un concerto grosso (il Concerto a tre di Schnittke) e che vede in apertura e chiusura due capolavori di straordinaria suggestione, entrambi gli dellamore stilizzato per il passato (Apollon Musagte di Stravinskij e la Serenata di Cajkovskij) in cui lorchestra nalmente compatta pu mostrare tutta la sua duttilit espressiva. Se esiste un compositore onnivoro, nel Novecento, questo sicuramente Stravinskij, confortato anche dal periodo ricco di fermenti e di ricerca nel quale si trov ad operare. Gi questo ci aiuta a comprendere come, complice la lunga et anagraca e artistica, egli sia stato lartece di alcuni dei cambiamenti di rotta pi signicativi dello scorso secolo. Tra questi, il periodo iniziato dalla ne della prima guerra mondiale e denito neoclassico, che annovera capolavori quali Pulcinella, la Sonata per pianoforte, e appunto Apollon Musagte (1927), rappresentando una delle virate estetiche pi inquietanti e pi discusse del cammino stravinskiano, dove il compositore approda a un denitivo astrattismo appoggiandosi e rileggendo al quadrato musiche e atteggiamenti dei secoli a lui precedenti. Apollon in particolare, frutto di una commissione della Library of Congress di Washington, che aveva chiesto un balletto per un Festival di musica contemporanea con precisi vincoli: la breve durata e la destinazione ad un numero ridotto di esecutori. Stravinskij pot cos realizzare anche nella danza la sua idea di neoclassicismo: un balletto bianco (senza coreograe o scene colorate), che usasse in maniera astratta ed isolatamente le gure del balletto ottocentesco, senza raccontare una vicenda che potesse coinvolgere emotivamente o psicologicamente lo spettatore. Armonie asciutte e statiche, rarissime dissonanze senza alcun intento

dinamico ed echi dal passato (da Lully a Cajkovskij, assolutamente decontestualizzati e quindi privati di qualsiasi intento sentimentale), il tutto per ingenerare allascolto un senso di calma assoluta. Anche se alla ne, come afferma Vlad, si intuisce che la serenit non gli si concede spontaneamente, ma voluta, conquistata merc un violento sforzo di repressione di quelle prorompenti forze dellistinto che serano manifestate con s folgorante potenza nella Sagra della primavera, rispetto alla quale Apollon Musagte occupa una posizione diametralmente opposta: luna caratterizzata dalla natura istintiva del suo genio, laltro dalla volont di dominio razionale sulla materia sonora. Due pagine particolarissime costituiscono poi il cuore del programma, due pagine che godono, insieme, dello spirito da camera e di quello da concerto. Il primo dei due pezzi, il Concerto a tre di Schnittke, ancora una volta il lavoro di un russo del Novecento che guarda al passato. Ma se Stravinskij guarda indietro per recuperare lastrattezza del neoclassicismo senza implicazioni sentimentali,

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Costituita esclusivamente da solisti laureati nei principali concorsi internazionali, lOrchestra de I Solisti di Mosca festeggia nel 2012 i ventanni di attivit sotto la direzione di Yuri Bashmet. La compagine si esibita in oltre 1300 concerti, nei principali festival e nelle pi prestigiose sale di oltre quaranta paesi dei cinque continenti, dal Musikverein di Vienna alla Suntory Hall di Tokyo, con un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo. stata ospite delle celebrazioni per i centenari del Concertgebouw di Amsterdam e della Carnegie Hall di New York, e nel 2008 ha vinto il Grammy Award per la migliore esecuzione di Prokofev e Stravinskij. Yuri Bashmet simpone allattenzione della critica nel 1976 con il primo premio al Concorso internazionale di Monaco, da cui prende lavvio una strepitosa carriera. Definito da The Times senza alcun dubbio, uno dei massimi musicisti viventi, ha ispirato moltissimi compositori: fra tutti, molto stretta stata la collaborazione con Alfred Schnittke, di cui ha suonato con Mstislav Rostropovi e Gidon Kremer il Concerto a tre, scritto appositamente dal compositore russo. Ha collaborato con artisti del calibro di Sviatoslav Richter, Natalia Gutman, Viktor Tretiakov, il Quartetto Borodin. Dal 1986 docente presso lAccademia Chigiana di Siena, e per due volte (nel 1992 e 94) ha ottenuto il riconoscimento quale Migliore strumentista dellanno in occasione dei Classical Musical Awards, mentre nel 1995 ha ricevuto il prestigioso Premio internazionale della Fondazione Sonings per la musica a Copenhagen. Dal 2000 direttore artistico della Stagione Musicale a Villa Abamelek, residenza dellAmbasciatore Russo in Italia a Roma, e dal 2003 direttore principale ed artistico dellOrchestra Sinfonica Nuova Russia.

I Solisti di Mosca

Yuri Bashmet

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Schnittke invece approda allo spirito del barocco allinterno del suo pi recente percorso polistilistico. Strana mescolanza di momenti di pathos e di umorismo, il Concerto per violino, viola e violoncello una particolare e personale rivisitazione dellideale del concerto grosso barocco, dove non esiste una vera concezione virtuosistico-esibizionistica ma nel quale i solisti sono lesemplicazione di come possano coesistere nello stesso brano lo spirito della musica da camera e quello del concerto. Composto nel 1994 (5 anni prima della sua morte), e dedicato dal compositore a tre amici che erano anche i pi grandi esecutori russi del XX secolo (Mstislav Rostropovic , Yuri Bashmet e Gidon Kremer), risponde alle nuove esigenze espressive del musicista che scriveva, pochissimo tempo prima: vedo un mondo incessantemente mutevole, con forme instabili, pieno di illusioni, senza limiti e senza ne, che corrisponde solo ad un regno di ombre. Ombre, timore, ricerca (il compositore morir pochi anni dopo) sono perfettamente realizzate nellatmosfera musicale e nella forma in tre movimenti, dove i tre solisti si alternano da protagonisti, ora in una tta trama polifonica ed espressiva ora in momenti di limpida chiarezza e linearit. Laltro brano , invece, unincursione nella musica da camera di Schubert, quella pi estroversa, accattivante e doccasione, qui non a caso allargata ad una dimensione concertistica. Il camerismo schubertiano presenta infatti due volti contrastanti nello stile, due aspetti che spiegano il diverso esito ottenuto da queste composizioni presso i contemporanei dellautore. Da un lato c quello straordinario gruppo di lavori incompresi, come gli ultimi quartetti, ai quali il musicista affida il suo pensiero artistico pi profondo. Dallaltro stanno invece i lavori pi mondani (come il Quintetto La trota) dove invece egli fa buon viso a cattiva sorte e strizza locchio ai destinatari viennesi. Tra questi lavori accattivanti, non a caso divenuti celebri ed eseguiti da sempre, sta proprio la Sonata D 821 per arpeggione (da cui il sot-

DA ASCOLTARE
Dalla sovietica Melodija alla Deutsche Grammophon, nella folta discografia di Yuri Bashmet spiccano praticamente tutti i brani in programma per Musica Insieme, non a caso prescelti per celebrare i ventanni dei Solisti di Mosca con veri e propri cavalli di battaglia dove labilit virtuosistica di quello che forse il pi strabiliante violista vivente si coniuga alla proverbiale passionalit ed al lirico trasporto della scuola russa. Apollon Musagte, ad esempio, apre il cd Onyx del 2007 dedicato appunto a Stravinskij e Prokofev, e vincitore di un Grammy Award, mentre il Concerto a tre di Schnittke veniva inciso gi nel 1996 per EMI Classics dai suoi diretti dedicatari (Bashmet, Kremer e Rostropovi), sempre accompagnati dai Solisti di Mosca. La pi recente testimonianza della curiosit artistica della Bashmet-connection sempre per Onyx: lincisione, nel 2008, di unantologia di autori estremorientali ed estremamente cinematografici, come il Tan Dun della Tigre e il Dragone e Toru Takemitsu, in uno struggente omaggio (non a caso intitolato Nostalghia) al regista russo Tarkovskij.

totitolo) e pianoforte. Larpeggione era uno strano strumento derivato dalla viola da gamba, inventato dal viennese Stauffer e utilizzato dal violoncellista Schuster, il quale chiese una composizione da camera a Schubert che, nel 1824, prepar una sonata in tre movimenti (il primo piacevolmente malinconico, il secondo cantabile e il terzo dallaspetto di Divertimento) dove le caratteristiche peculiari di questo strumento, in particolare la sua ampia estensione, vengono splendidamente sfruttate a ni espressivi. Scrive Cajkovskij il 10 ottobre 1880 in una lettera a Nadeda von Meck, ricchissima nobildonna che, affascinata dalla personalit artistica del compositore, gli aveva assegnato una rendita annua grazie alla quale egli poteva dedicarsi alla composizione senza problemi: Ho composto una Serenata spinto da necessit interiori; vi ho versato fervidi sentimenti, e credo che abbia validit artistica. Come sempre, nei punti che mi riuscivano meglio, ho pensato a Lei. Si dice che i grandi attori non recitino mai per il grosso pubblico, ma abbiano un determinato ascoltatore, unanima partecipe... Io faccio altrettanto: negli episodi che sgorgano immediatamente dal mio cuore, l dove lispirazione mi travolge, penso unicamente a Lei, nellintima persuasione che non esista nessuno capace di comprendermi meglio.... Ed infatti, la Serenata op. 48, specchio dellequilibrio interiore, seppure preca-

rio, presente in quel momento nellanimo dellartista, per qualche tempo risparmiato dalle continue bufere del suo spirito; glia di una serenit che si rif al modello di tutti i compositori ottocenteschi di Serenate: quel Mozart cui Cajkovskij era legato da profonda ammirazione. Ma ecco ancora il compositore, nella lettera gi citata: Il primo tempo deve essere considerato come un contributo della mia venerazione per Mozart: ho imitato intenzionalmente il suo stile e mi reputerei felice se si trovasse che mi sono, anche solo un poco, accostato al modello. E il primo movimento infatti, al di l del tenue pathos lirico che coinvolge anche le opere pi serene di Cajkovskij, pieno di riferimenti classicheggianti, a cominciare proprio dalla struttura formale. II secondo movimento un Valzer: uno dei tanti celebri valzer che la vena melodica del compositore russo ha saputo regalarci, una danza di cui egli riuscito ad esprimere il signicato brillante e melanconico insieme. Un patetismo composto caratterizza lElegia, mentre lironia benevola del Tema russo che conclude la Serenata appena contrastata dallo spunto melodico del tema proposto dai violoncelli. Tutta la composizione insomma, al di l dellindiscutibilmente riuscito esercizio di stile, , nella discrezione emotiva e nella strumentazione lineare, omaggio e rievocazione velata e nostalgica di un tempo ormai irrimediabilmente perduto.

Lo sapevate che... Nel 2000 Yuri Bashmet stato insignito del titolo di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana, e due anni dopo ha ricevuto il Premio Statale della Federazione Russa
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Luned 23 aprile 2012

Foto Sheila Rock and Emi

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Il tango e il canto
La musica dovrebbe essere lespressione della personalit di un compositore ripeteva Sergej Rachmaninov e la sua musica dovrebbe esprimere il suo paese dorigine, i suoi amori, la sua religione, i libri che hanno esercitato un inusso su di lui, i quadri che ha amato. La musica dovrebbe essere la somma di tutte le sue esperienze. Tutto accade negli anni in cui Gustav Mahler compone le proprie sinfonie come il tracollo e laffermazione di una coscienza che non sar capace di mettere ordine al paesaggio che si dispiega davanti a s, come in un panorama dove i trucchi illusionistici sono svelati dalla luce grigia del lucernario sfondato in alto. Per Rachmaninov una sinfonia o un concerto rappresentano la strada per rimettere ordine nei propri pensieri lungamente disturbati. La musica di Rachmaninov non dispensa dubbi ma farmaci. Certo, linferno esiste e la Sinfonia in mi minore non fa nta di credere che alle spalle dellautore non si possa aprire nuovamente il baratro. Chi non ha avuto timore di contemplare Lisola dei morti di Bcklin e di trasportarne in orchestra le ombre cupe dei cipressi e del mare infero rappreso sulla tela, non ha neppure paura di contemplare la Sinfonia, per riportarne la forma ad un perduto benessere, per metterla al riparo, come direbbe Conrad, da all conagrations for the future. Cos, anche per i pi sporadici numeri di musica da camera, come la Sonata in sol minore ultimata nel 1901, si potrebbe avanzare lipotesi di un conquistato benessere. Anche se pu sembrare incredibile, il trattamento del dottore stato di grande aiuto raccont Rachmaninov, che con lipnosi era uscito da una grave depressione e dallinizio dellestate del 1900 sono stato in grado di scrivere di nuovo. La salute di Rachmaninov sta nel pianoforte. Che sia in parte responsabilit dello strumento in s, che in quegli anni ha raggiunto la massima efcienza tecnica? Il pianoforte forse lo strumento pi generoso che mai sia stato inventato; dichiar Rachmaninov la sua estensione, dal basso allacuto, ampia come quella di unorchestra. La folgorante carriera di pianista ha adombrato per lungo tempo varie opere da camera dellautore. Trii, quartetti e una sonata dove il violoncello e il pianoforte prendono alternativamente il sopravvento, senza che ci si possa risolvere a fa-

Vibra come voce umana il violoncello di Han-Na Chang nel programma presentato per il suo atteso ritorno nel cartellone di Musica Insieme, con la quale debutt a Bologna nel 2003, agli albori di una carriera stellare di Alessandro Taverna

LUNEDI 23 APRILE 2012 TEATRO MANZONI ORE 20.30

HAN-NA CHANG FINGHIN COLLINS

violoncello pianoforte

Introduce il concerto Giuseppe Fausto Modugno, concertista e docente di pianoforte principale presso lIstituto OrazioVecchi di Modena

Sergej Rachmaninov Vocalise op. 34 n. 14 Sonata in sol minore op. 19 Manuel de Falla Siete canciones populares espaolas Astor Piazzolla Le Grand Tango

vore delluno o dellaltro. Deliberata ricerca di equilibrio, lavvio nel primo movimento sembra assegnato al violoncello, con la voce che si impone via via nellampio recitativo e in una cadenza dal ritmo serrato. LAllegro scherzando lascia landamento umorale al pianoforte, libero di improvvisare e percorrere la tastiera memore di Chopin o di Schumann, ipotecando idee per i Preludi di l a venire. Un clima di sospensione attraversa lAndante, dove la voce del violoncello si impossessa delle melodie enunciate dal pianoforte, con una vibrante

Impostasi allattenzione del mondo a soli 11 anni con la vittoria al Concorso Internazionale Mstislav Rostropovi, a cui seguito il premio come Giovane artista dellanno 1997 da parte di ECHO Klassik, Han-Na Chang ha oggi gi al suo attivo una straordinaria carriera internazionale che lha portata ad esibirsi nelle principali sale e con direttori come Sinopoli, Maazel, Muti, Pappano, Mehta, collaborando con le maggiori orchestre: Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, London Symphony, Filarmonica della Scala, Philadelphia Orchestra, San Francisco Symphony, Los Angeles Philharmonic, Orchestre National de France. inoltre fondatrice e direttore artistico dellAbsolute Classic Festival, che si tiene ogni anno in Corea del Sud, oltre che Ambasciatrice per la Croce Rossa del suo Paese. Da alcuni anni si dedica con successo alla direzione dorchestra, e dal 2011 nominata direttore artistico della Bayerisches Landesjungorchester.

Han-Na Chang

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emotivit. E il nale un traguardo di virtuosismo raggiunto dopo aver percorso una coda monumentale. Come sar per le sue prove sinfoniche, la Sonata resta il riesso di una personalit in trasformazione. O un autoritratto, dove il volto dellautore per un singolare principio di accecamento assente. Il canto dietro la scena ha scritto Mario Praz non manca mai defcacia, perch gli uomini confusamente sentono che c un canto dietro la scena della loro vita stessa.... Il canto c e sta dietro il violoncello nella trascrizione di una pagina originariamente destinata alla voce umana. Vocalise di Rachmaninov suona come unallegoria del canto. Sar cos perch, come ci rammenta con eleganza ed efcacia Jean Starobinski, sedurre cantare. E di canti, di canti popolari composto quel teatro di voci in cammino rappresentato dalle Siete canciones populares espaolas dove si spazia dalla Seguidilla murciana alla Cancin andalusa collocata sul nire del ciclo che de Falla aveva afdato allaccompagnamento del pianoforte. La musica del meridione il lamento del camminatore. scrive Savinio a proposito di Manuel de Falla Tutto intorno al Mediterraneo uno solo laccento della musica, e il suo volto limmagine sonora di un camminare senza ne. Diamo

Irlandese, si formato alla Royal Irish Academy of Music e successivamente al Conservatorio di Ginevra per poi mettersi in evidenza con la vittoria in numerose competizioni internazionali, e aggiudicandosi fra laltro nel 1999 il Primo premio al Concorso Clara Haskil. Da allora si esibito nei principali teatri e festival, collaborando con compagini come la Chicago Symphony Orchestra, la Rotterdam Philharmonic Orchestra e la Hong Kong Sinfonietta, sotto la guida di direttori di fama internazionale. Associate Artist della RT National Symphony Orchestra (la compagine ufficiale irlandese), nel 2010 si esibito alla Royal Albert Hall di Londra con la BBC Philharmonic, sotto la direzione di G. Noseda. inoltre direttore artistico del New Ross Piano Festival e artista in residenza presso il Waterford Institute of Technology.

Finghin Collins

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Foto Colm Hogan

orecchio alle musiche degli Spagnoli, dei Sardi, degli Abruzzesi, dei Greci, dei Microasiatici, degli Egiziani, dei Libici, degli Algerini: sono strisce di suoni che camminano, strisce non isolate in s e prove di principio e di ne proprio, e che possono essere unite le une alle altre, in un nastro sonoro e innito. La musica del meridione orizzontale, stesa nel sole che la brucia e la fa sbandare. Destino dei popoli meridionali di camminare. Camminare dallalba al tramonto. Camminare sempre. Camminare anche di notte, se la notte illunata. E il tango? Anche il tango una voce dietro la scena della musica a suggerirne le movenze. Le danze sono sempre state quella voce dietro la scena sopraggiunta da paesi lontani, esotici. La Folia ballata dai contadini portoghesi sullaia e migrata fra i pentagrammi di Corelli. Gavotte e passacaglie che i maestri di ballo alle corti di Celle, Kthen, Dresda mostrarono a Bach, il quale si familiarizz con quei disegni percorsi nellaria e tante volte evocati nei suoi esercizi per tastiera e nelle arie delle sue cantate sacre. Tracciate a forza di pli, lev, pirouette, glissade, le linee erano perci avvertite tanto allascolto quanto alla vista. Alla sorte delle linee e dei movimenti saggiunge la memoria dei tempi. Tempi pi veloci e rapidi per il Rigaudon e il Passepied, pi lenti e marcati, via via scorrendo la variet di gigue, loure, forlane, menuet, chaconne, passacaille, sarabande, courante. A paragone di tutte queste danze, il tango fa la parte dellultimo arrivato e non si sublimato sulla tastiera, ma rimasto a stretto contatto del pavimento. Non si mai sognato di allontanarlo da l Astor Piazzolla, che con questa danza di dubbia fama ha sostanziato la propria musica. Nelle sale da ballo dei sobborghi di Buenos Aires, il tango si ballava inizialmente senza fare troppe distinzioni con polka, valzer, habanera o corrido e senza troppi complimenti gli organetti avevano trascinato il tango

DA ASCOLTARE
Due nominations ai Grammy Awards e record dincassi nel mondo della classica: per Han-Na Chang il moltiplicarsi dei riconoscimenti va al tempo con quello delle incisioni, tutte per EMI Classics, dal debutto discografico nel 1995 con il padrino Rostropovi alla guida della London Symphony Orchestra (musiche di Saint-Sans, ajkovskij, Faur e Bruch), che le fece guadagnare il premio come Giovane artista dellanno della ECHO Klassik, ai Concerti di Vivaldi (2009) con Christopher Warren-Green e la London Chamber Orchestra. Nel mezzo, i due Concerti di Haydn con la Staatskapelle di Dresda diretta da un altro suo mentore, Giuseppe Sinopoli, e due titoli accattivanti quanto le rispettive track list per gli album The Swan e Romance, con gli evergreen tardo-romantici di Lalo, Dvok, Rachmaninov, Faur Ma con la London Symphony diretta da Antonio Pappano che Miss Chang fa faville nella Concertante di Prokofev, che insieme alla Sonata per violoncello e pianoforte (alla tastiera lo stesso Pappano) le porta nel 2003 il premio come Migliore incisione dellanno dellECHO Deutscher Schallplattenpreis, oltre al Cannes Classical Award, il Caecilia Prize e il Premio di Gramophone Magazine. Un gradimento riconfermato nel 2006 con lincisione del Primo Concerto e della Sonata di ostakovi con la stessa squadra.

per le strade e sui marciapiedi. Danza ibrida, prima senza e poi con la voce. A cavallo del secolo il Tango cancin una storia che si balla in due. Il mio tango, la mia musica, un po masochista perch una forma di autotortura, perch mi piace la tristezza. Amo la tristezza. Non sono per una persona triste, tutto il contrario, ma mi piace sentire la tristezza in Schumann o in Mahler. Mi sento felice quando sento Mahler, questo mi fa molto felice. triste la musica, ma sono felice perch sono felice con la tristezza. E non c pagina di Piazzolla dove non ltri, sia pure remotissima, la memoria di Ravel o Stravinskij, maestri del Novecento che sono stati suoi involontari compagni di strada nel suo lungo viaggio in compagnia del bandonen. Come se Corelli o Bach compissero un percorso inverso, come se folia e passacaille richiamassero a s la musica colta. Qualsiasi legge pare allentarsi davanti al dinamismo di Piazzolla, davanti a quel sentimento che prende possesso della musica. Sar forse il fantasma del tango? Il tango stato denito un pensiero triste che si balla, e triste Piazzolla lo sempre stato: Nella mia testa ci sono la musica colta e il jazz. Nelle mie vene il

tango dichiar un giorno Astor Piazzolla. E il tango e le milonghe non lo hanno mai abbandonato, nemmeno quando ha imbastito quella curiosa creazione sospesa tra teatro, musica e sogno e che ha nome Maria de Buenos Aires unoperita come lha chiamata il suo autore , nemmeno quando ha riscritto le Quattro Stagioni di Vivaldi e nemmeno quando diede forma alla Sinfonietta, un anno prima dellincontro a Parigi con la Boulanger, e quando aveva creato, sul nire degli anni Quaranta, la sua Orquesta Tipica. Nel 1954 Piazzolla aveva lasciato lArgentina per raggiungere Parigi. Avevo vinto una borsa di studio per seguire le lezioni di Nadia Boulanger. Lei era gi una signora molto anziana e mi presentai molto impettito con le mie partiture sotto braccio, ne avevo scritte tante sul modello di Hindemith, Stravinskij e Ravel. Pensavo di essere un genio, ma lei disse che non trovava Piazzolla in quelle pagine. Io mi vergognavo di dirle che suonavo il tango e il bandonen con le orchestre di Anibal Troilo e Francisco Fiorentino. Quando mi decisi, lei mi costrinse a suonare il mio tango sul pianoforte. Allora mi prese le mani e disse: Questo Piazzolla.

Lo sapevate che... Han-Na Chang ha studiato con maestri quali Mstislav Rostropovi e Mischa Maisky, Giuseppe Sinopoli e Lorin Maazel, col quale si perfeziona oggi in direzione dorchestra
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Luned 7 maggio 2012

Le due anime del Romanticismo


l 1814 fu un anno particolarmente importante nella vita di Franz Schubert. Ebbe luogo a Vienna un avvenimento di rilievo, la rappresentazione del Fidelio di Beethoven per assistere alla quale, si racconta, egli vendette i suoi libri di scuola ma fu anche costretto, nel medesimo anno, ad iniziare lattivit di maestro nella scuola diretta dal padre, dove rimase no al 1818. In questi anni di ingrato lavoro pedagogico, per il quale Schubert non nutriva alcun interesse, egli si dedic con fervore alla composizione, periodo tra i pi fecondi della sua vita di compositore: prima della ne del 1816 aveva gi composto cinque sinfonie, quattro messe e quattro opere teatrali, ma soprattutto aveva trovato la sua strada nella forma a lui pi congeniale, il Lied, tanto cara al mondo musicale tedesco. La Sonatina in la minore D 385 risale proprio al 1816, anno in cui Schubert, aspirando a diventare direttore della locale Scuola di Musica, lasci denitivamente linsegnamento. Opera per violino e pianoforte che presenta tutte le caratteristiche di un pezzo doccasione, sembra appartenere per stile e forma al secolo precedente, quasi fosse una pagina mozartiana. Il primo tempo, Allegro moderato, in forma tripartita e si apre con il tema enunciato dal pianoforte solo, al quale fa eco prontamente il violino con un inciso di analoga gurazione ritmica ma diverso nellandamento melodico. I due strumenti dialogano amabilmente, attraversando sonorit a volte delicate a volte forti ed energiche, no a quando il pianoforte, con un motivo in modo maggiore, ristabilisce di nuovo la pace. La melodia semplice e lineare, caratterizzata dalla simultaneit del ritmo binario nella parte cantabile e del ritmo
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A Bologna per lunica data italiana del suo tour europeo il violinista oggi fra i pi acclamati e annoverato da People fra i 50 uomini pi affascinanti al mondo di Sara Bacchini
ternario nellaccompagnamento, stratagemma musicale che crea un gradevole effetto di slittamento continuo. Un passaggio concitato conduce allinizio della seconda parte, che si apre con un disegno cromatico eseguito simultaneamente dai due strumenti ma in direzioni opposte: qualche battuta di collegamento introduce alla ripresa del primo motivo, cui fanno seguito, in una nuova tonalit, gli stessi incisi che hanno caratterizzato la prima parte. Il successivo Andante un gradevole esempio di secondo tempo di sonata classica: il clima sereno e contemplativo e la melodia, cantabile e dolcemente intima, viene eseguita ora dalluno ora dallaltro strumento, in unarmonia priva di qualsiasi antagonismo. Un breve Minuetto, elegante e grazioso, conduce al clima pi brioso in cui si inserisce lAllegro nale, il cui tema viene esposto dal violino, mentre il pianoforte accompagna con brevi arpeggi. Il secondo tema viene invece presentato dal pianoforte solo: il violino tace per riprendere la parola nella ripetizione dellinciso, in cui i due strumenti procedono allunisono. Una breve coda, costruita parafrasando il primo motivo, chiude la sonatina e il dialogo tra i due strumenti. A partire dalla seconda met dellOttocento il genere cameristico della sonata per violino e pianoforte assume un ruolo sempre pi marcato e specico grazie alla presenza sempre pi radicata, nellEuropa centrale e settentrionale, della cosiddetta Hausmusik, ossia labitudine di far musica quasi sempre a livello amatoriale allinterno dei nuclei familiari. Erano tempi in cui, in molte abitazioni, si potevano trovare almeno un pianoforte o un violino, per cui non c da stupirsi se la letteratura di questo genere

LUNED 7 MAGGIO 2012 TEATRO MANZONI ORE 20.30

JOSHUA BELL JEREMY DENK

violino pianoforte

Introduce il concerto Maria Chiara Mazzi, docente al Conservatorio di Pesaro e autrice di libri di educazione e storia musicale

Franz Schubert Sonatina in la minore D 385 Edvard Grieg Sonata n. 2 in sol maggiore op. 13 Csar Franck Sonata in la maggiore

musicale fu molto feconda nei decenni che precedono laffacciarsi del Novecento. A tale letteratura appartiene anche la Sonata n. 2 in sol maggiore op. 13 di Grieg, che risale al 1867 ed espressione dellarte nave, fresca, ingenua e variegata, caratteristica dello stile del maestro norvegese (e delle scuole nazionali di ne Ottocento in genere): lo studente insofferente alle regole, che di malavoglia si applicava negli studi musicali tradizionali e sentiva la tecnica come una limitazione alla propria immaginazione, si trasform poi in un compositore che rifuggiva le grandi forme, dedicandosi con gli anni sempre pi esclusivamente al bozzetto lirico. Ad indicare a Grieg la via verso la formazione del proprio stile fu senzaltro la lingua musicale materna del folklore norvegese, prima quasi dimenticato negli anni di studio a Lipsia, e in seguito riconquistato grazie allamico Nordraak, compositore norvegese suo coetaneo e acceso nazionalista, che ebbe il grande merito di risvegliare in Edvard lentusiasmo per la musica popolare della sua terra. Superata la passiva

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Foto Timothy_White

imitazione dei modelli romantici tedeschi della Prima (op. 8), la Seconda Sonata per violino e pianoforte mostra unispirazione assai personale grazie a un linguaggio nel quale i materiali sonori alternano momenti di accumulazione ad altri di giustapposizione. Non un caso che il grande violinista Joseph Joachim si fosse interessato a questa pagina, sedotto dallabbondante uso di motivi caratteristici evocanti le culture tradizionali e le atmosfere campestri (carattere tipico daltronde della scrittura del Grieg pi maturo e ispirato). Con affascinante maestria di scrittura, a tratti virtuosistica, esordisce un Lento doloroso dal quale nasce lampio Allegro vivace; segue un Allegretto tranquillo, e inne lAllegro animato che, pervaso da uneuforica vitalit, conclude il brano. Uno degli esiti pi riusciti della musica da camera ottocentesca costituito dalla Sonata in la maggiore per violino e pianoforte di Csar Franck, dedicata al grande violinista belga Eugne Ysae e composta nellestate del 1886, quando il maestro

Dal suo debutto a soli 14 anni diretto da Muti con la Philadelphia Orchestra a oggi, la carriera di Joshua Bell stata costellata di premi e riconoscimenti importanti, dal Grammy Award per lesecuzione di una Fantasia su musiche di George Gershwin e per la colonna sonora del film Iris, al Fisher Price e al Mercury Music Price; in trentanni di carriera ha suonato con le orchestre pi famose al mondo e si esibito come solista nei teatri pi prestigiosi. Nominato nel 2010 Musicista dellanno da Musical America, nel 2005 si esibito alla Hall of Fame per la serata di apertura dellHollywood Bowl, e nel 2009 alla Casa Bianca su invito del Presidente Obama. Recentemente stato nominato Direttore Artistico dellAcademy of St. Martinin-the-Fields. Suona uno Stradivari Gibson ex Huberman del 1713.

Joshua Bell

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trocaico lunga-breve di grande effetto e fascino), deriva lidea ciclica ricorrente dellintera sonata. LAllegro successivo il movimento pi complesso ed emotivamente pi intenso di tutto il brano, pervaso da uninquietudine palpitante e da unaura di tragicit, contenute dagli argini sicuri del classico disegno della forma-sonata. Il Recitativo-Fantasia la pagina di maggiore originalit per concezione e struttura, nella quale Franck fonde in mirabile sintesi arte dellimprovvisazione, controllo della forma e afato lirico. Lindipendenza dalle soluzioni formali codicate si risolve in un movimento tracciato con libert inventiva, ma dallarchitettura comunque limpidissima, le cui parti corrispondono a precise funzioni musicali ed espressive. Allinizio dellintroduzione-recitativo, andamento e scrittura sono di carattere improvvisativo, sottolineati dal motivo del pianoforte che manifesta, con assoluta evidenza, la derivazione tematica dallidea ciclica: le frasi del pianoforte si avvicendano con quelle altrettanto rapsodiche del violino, no a quando i due strumenti cantano nuovamente insieme nel breve episodio intermedio (Molto lento). Il nale Allegretto poco mosso liberamente strutturato come un rondeau alla francese in cui il refrain, ovvero il ritornello che si alterna agli episodi, viene via via riproposto in tonalit differenti, recando con s il segno del contrappunto: il tema principale, un dolce cantabile in la maggiore, infatti un canone allottava tra violino e pianoforte, la cui linea melodica deriva ancora una volta dallidea ciclica. Chiudono il movimento, e la sonata, la ripresa del tema principale nel tono dimpianto (il la maggiore) e la coda, sempre fortissimo, che ne ripropone la brillante sezione conclusiva.

Lincontro fra Joshua Bell e Jeremy Denk ha dato luogo a tour mondiali da tutto esaurito, ma anche ad una nuova partnership discografica: insieme hanno inciso la Sonata di John Corigliano per Sony Classical; insieme, per la medesima etichetta, hanno pubblicato la loro ultimissima fatica, French Impressions, che riunisce, con le parole dello stesso Bell, tre gioielli del repertorio per violino e pianoforte come le sonate di Franck, Ravel e Saint-Sans (la Prima). La scelta di Franck, in particolare, un personalissimo omaggio di Bell al suo pi importante mentore, Josef Gingold dellUniversit dellIndiana, a sua volta allievo di Ysae, e che ha saputo trasmettere a Bell le sfumature, la sensualit e la trascendente bellezza di queste opere, tanto che conoscerle a fondo il viaggio di una vita. French Impressions rappresenta il coronamento di un decennio di esplorazioni ed esecuzioni con il pianista Jeremy Denk, nella speranza che la nostra incisione sia in grado di contagiare lascoltatore con la stessa gioia e larricchimento spirituale che questi capolavori ci hanno regalato nel corso degli anni.

DA ASCOLTARE

di Liegi aveva 64 anni e si trovava nel periodo pi felice della propria attivit creativa. Capolavoro emblematico non soltanto dello stile del suo autore, ma anche di unintera epoca della musica francese, nella Sonata convivono e si intrecciano intensit lirica, elegante nitore della scrittura, culto e rigore della forma, gusto neoclassico e linguaggio armonico rafnatissimo, ispirato sia dal cromatismo wagneriano sia da ripensamenti modali. Caratteristica di questopera la struttura formale ciclica, unita a continui scatti e accensioni di appassionato vigore, ampie pagine riessive, pianissimi impalpabili e fortissimi di uniforme e compatta forza: unalternanza tra livelli sonori opposti che probabilmente deriva dallattivit di organista di Franck, cos come il trattamento preludiante a carattere improvvisativo, per il quale da una semifrase scaturisce uno sviluppo via via sempre pi esteso e capace di scardinare con forza le resistenze della forma-sonata, e di rendere violino e pianoforte due strumenti dialoganti tra di loro. A denotare limpegno costruttivo e lambizione della Sonata, che nella sua

Lo sapevate che...
Nel 2007 Joshua Bell ha partecipato ad un esperimento sociologico, suonando per 43 minuti in una stazione della metropolitana di Washington: solo una persona lo ha riconosciuto. Due giorni prima, un suo concerto al Teatro di Boston aveva registrato il tutto esaurito
imponenza aspira a una dignit estetica paragonabile alla grande forma sinfonica, intervengono la ricercata variet delle soluzioni formali e degli atteggiamenti espressivi dei quattro movimenti, ciascuno dei quali offre una propria denita individualit allinterno dellinsieme complessivo. LAllegretto ben moderato una morbida berceuse, scelta sorprendente per un movimento dapertura: dal suo primo tema, o piuttosto dagli elementi strutturali che lo compongono (lintervallo di terza e un ritmo

Esibitosi come solista con le principali orchestre americane ed europee, dalla San Francisco Symphony alla Philadelphia Orchestra e alla London Philharmonic, si aggiudicato nel 1997 la vittoria alle Young Concert Artists Auditions. apparso in manifestazioni internazionali quali i Festival di Santa Fe e di Verbier, o il Mostly Mozart Festival, oltre a partecipare al tour mondiale Musicians from Marlboro. Ha stretto vivaci collaborazioni con molti colleghi, come il violoncellista Stephen Isserlis e il compositore Leon Kirchner, di cui ha eseguito alcune opere in prima assoluta. Nel 2004 al Festival di Spoleto incontra Joshua Bell, che lo invita a prendere parte al suo tour; nasce cos una collaborazione artistica che dura fino ad oggi.

Jeremy Denk

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Luned 25 giugno 2012

Capolavori di stile
ue raccolte di esercizi e, in mezzo, un altro esercizio (di stile, questa volta) costituiscono litinerario poetico di questo programma che raduna alcune delle intuizioni musicali pi straordinarie di un secolo di letteratura musicale. Esercizio per la tastiera (Klavier-bung) il titolo che accomuna quattro raccolte che Bach prepar a Lipsia tra il 1731 e il 1742. Klavier, ovvero tastiera: e se escludiamo il terzo fascicolo (per organo), il titolo cancella le polemiche tra luso lologico del clavicembalo e quello della presente esecuzione al pianoforte. Se lesecuzione al clavicembalo, infatti, storicizza questi brani utilizzando il suono dello strumento di Bach, quella al pianoforte ribadisce lintento primario che guid lautore che puntava allessenza delle strutture (suite, concerto, variazione) prescindendo dalla destinazione strumentale specica. Il primo fascicolo della Klavier-bung presenta sei Partite, composizioni dove Bach aggiorna e arricchisce con una tta trama polifonica la dilettevole e disimpegnata suite (forma musicale che afanca una serie di danze stilizzate, provenienti dalla tradizione di differenti paesi, compattate dalla stessa tonalit e dalluniformit formale) che, utilizzata in tutta lEuropa da met Seicento, stava per essere soppiantata dalla pi duttile sonata. Tutte e sei le Partite sono accomunate da una stessa struttura di fondo: ciascuna inizia con un brano introduttivo ogni volta di carattere, forma, stile e denominazione differente e prosegue proponendo lordine tradizionale delle danze della suite (Allemanda, Corrente, Sarabanda, Giga), allargandolo per con brani che con le danze, stilizzate o no, non hanno nulla a che fare (come Rondeau, Capricci o Burlesche) che corrodono dallinterno lantica struttura standardizzata. La ricerca di una strada nuova rispetto alla tradizione evidente nella Partita n. 1, che, prima di essere inserita nel grandioso progetto della Klavier-bung, aveva visto la luce nel 1726 a Lipsia, quando per la prima volta Bach si era accostato in proprio alleditoria musicale. lo spirito della musica per cembalo di Kthen, che aleggia fortemente in questa prima Partita, dove ad un Praeludium contrappuntistico giocato sullalternanza delle due mani fanno seguito le consuete danze, che arieggiano la forma senza per aderire completamente agli schemi barocchi. Come accade nella Sarabanda, quasi un lungo recitativo ornamentale, o nella coppia dei Minuetti, che ha carattere di secca stilizzazione. Forse ci che maggiormente dimostra il distacco dal passato la Gigue conclusiva, che utilizza un ritmo binario al posto di quello solito ternario ed giocata sul virtuosismo e sullincrocio delle mani, articio che gi aveva caratterizzato il brano iniziale. Contemporaneo di Beethoven, come lui abitante a Vienna ma di una generazione pi giovane, Schubert non crebbe allombra del mito illuministico, ma nemmeno pot abbeverarsi ai grandi ideali romantici che avrebbero formato lestetica dei compositori della generazione dopo la sua. Visse cos lepoca di transizione tra epopea napoleonica e primi moti rivoluzionari comunemente denita Biedermeier (nella quale tuttavia non si riconobbe): e se per tutta la vita fu costretto a comporre, per sopravvivere, pagine accettate

Torna a Musica Insieme il pianista pi popolare del mondo della classica, Ambasciatore culturale della Cina, ma anche portavoce dellUNICEF e artista impegnato per la diffusione delleducazione musicale sin dallinfanzia di Maria Chiara Mazzi

LUNED 25 GIUGNO 2012 TEATRO MANZONI ORE 20.30

LANG LANG

pianoforte

Introduce il concerto Uberto Martinelli, giornalista e critico musicale de Il Resto del Carlino

Johann Sebastian Bach Partita n. 1 in si bemolle maggiore Franz Schubert Sonata in si bemolle maggiore D 960 Fryderyk Chopin Dodici Studi op. 25

nei salotti borghesi e contemporaneamente a vedersi riutare i grandi capolavori da un mondo che non voleva riconoscersi nella sua angoscia esistenziale, va ricordato come le composizioni pi elevate e originali, destinate a una piccolissima cerchia di intenditori, abbiano subito invece la comune sorte della pubblicazione postuma. Questa dicotomia col presente evidente nel trittico dei capolavori pianistici del 1828 che, se sembrano recuperare i modi dello Schubert pi intimo e leggiadro, mostrano invece lesperienza di un compositore che aveva raggiunto unabilit e una poesia profondissime e uniche per risultati nella ricomposizione nale tra interiorit e mondo esterno. Come spesso accade nei confronti di Schubert, il primo a scoprire la grandezza di questi brani fu lo Schumann critico, che accomunava i tre monumenti musicali con le seguenti parole: Se volessimo dimostrare nei particolari perch queste opere debbano essere dichiarate composizioni di altissimo valore occorrerebbero dei volumi... Queste composizioni sono notevoli, ma in un senso diverso dalle altre: mentre in genere egli

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Lang Lang
Definito dal New York Times lartista pi richiesto sulla scena internazionale della musica classica ed inserito nel 2009 dal Time fra le 100 personalit pi influenti al mondo, Lang Lang stato il primo pianista cinese invitato dalle pi importanti orchestre americane ed europee. Ha suonato per ben due volte durante la cerimonia di assegnazione dei Premi Nobel, nel 2008 per lapertura dei Giochi Olimpici di Pechino e nel 2010 per lExpo di Shanghai. Si esibito per personalit che vanno dal Presidente degli Stati Uniti alla Regina Elisabetta, dal Primo Ministro russo Putin al Presidente francese Sarkozy. Riconoscendo la sua grande influenza pubblica, la Recording Academy lo ha nominato Ambasciatore Culturale della Cina. Con il supporto di Grammy e UNICEF, ha creato la Lang Lang International Music Foundation di New York, con la missione di diffondere la musica classica in tutto il mondo, impegnandosi in particolare in favore delleducazione musicale dei bambini. Lang Lang tiene masterclass su invito delle istituzioni pi prestigiose, come il Curtis Institute of Music, la Juilliard School, il Conservatorio di Hannover, e detiene il titolo di primo Ambasciatore della YouTube Symphony Orchestra.

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non chiede tanto allo strumento, qui egli rinuncia ad ogni volont brillante e arriva ad una semplicit di invenzione ben pi grande. Altrove egli intreccia nuovi legami di episodio in episodio, qui invece distende e dipana alcune idee musicali generali. Cos la composizione scorre mormorando di pagina in pagina, sempre lirica, senza mai pensiero per ci che verr, come se non dovesse mai arrivare alla ne, interrotta solo qua e l da fremiti pi violenti che tuttavia si spengono rapidamente. La Sonata D 960, lultima del compositore viennese, caratterizzata da un tematismo concepito in modo assai simile a quello liederistico. Il gioco tonale e la magia delle modulazioni contraddistinguono il primo tempo, mentre il cuore della Sonata il secondo tempo, una semplice struttura dove una dolce melodia si alterna a un tema di straordinaria suggestione. Visione fuggitiva, il terzo tempo ritrova poi il contatto con la realt nel Trio, rude e quasi popolaresco. Lultimo tempo combina la impegnativa forma-sonata col pi disimpegnato rond, concludendo lintera composizione in modo allegro e brillante. Una concezione musicale quindi che nellapparente semplicit pone Schubert oltre Beethoven, come esempio di un mondo ideale che vivr per tutto lOttocento e che far sentire la propria eco in tanto pianismo di Schumann e di Brahms. Sono ancora degli esercizi a chiudere il concerto: se la raccolta che aveva aperto il programma rappresenta la summa conclusiva di un intero percorso artistico, gli Studi op. 25 (assieme ai precedenti dellop. 10) costituiscono invece una vera e propria dichiarazione dintenti, con la quale Chopin si annuncia al mondo musicale a lui contemporaneo. Ancora giovanissimo, allinizio della carriera di pianista e compositore si era accorto dei limiti della tecnica pianistica tradizionale e dellimpossibilit di giungere, attraverso di essa, a delineare i caratteri del proprio stile. Cos, a 23 anni, pubblica

DA ASCOLTARE
Oltre a comparire come solista nella colonna sonora del Velo dipinto (2006), firmata da Alexandre Desplat e premiata col Golden Globe, Lang Lang suona anche le musiche per Il banchetto, soundtrack del compatriota Tan Dun, del quale esegue spesso i lavori anche in concerto (e ve ne letteralmente una traccia nel suo celebre Live at Carnegie Hall del 2004, per Deutsche Grammophon). Fra omaggi alle origini e grandi classici, nel 2006 Dragon Songs raccoglie brani ispirati alla musica tradizionale cinese, e nel 2007 la sua incisione del Primo e del Quarto Concerto di Beethoven, eseguiti con lOrchestre de Paris e Christoph Eschenbach, ottiene il primo posto nella classifica di Billboard. Lultima registrazione per DG del 2009, e comprende i Trii per pianoforte di Rachmaninov e ajkovskij con Vadim Repin e Mischa Maisky. Nel febbraio 2010, Lang Lang firma un contratto in esclusiva con Sony Music Entertainment: la prima incisione con la nuova etichetta, il doppio cd Live in Vienna, immortala il suo recital al Musikverein, in cui ancora una volta, fra sonate beethoveniane e Iberia di Albniz (I Libro), la Settima di Prokofev e tre bis chopiniani, balza allorecchio la tecnica fuoriclasse del pianista cinese, definito da Barenboim un gatto con undici dita.

una prima raccolta di Studi (op. 10, dedicati signicativamente a Liszt che, come lui, stava rivoluzionando il mondo della tastiera), replicata quattro anni dopo con una seconda raccolta (op. 25, questa volta dedicata alla compagna di Liszt, Marie dAgoult) coi quali spazza via gli ultimi dieci anni di metodi per pianoforte e nei quali prende vita un vero e proprio compendio del suo stile, gi ampiamente formato. Certamente qui egli non prescinde dai precedenti illustri (Clementi, ad esempio) ma, complice uno strumento ancora sempre pi perfetto, va ben oltre, presentandoci le caratteristiche della sua estetica in una serie di composizioni che mettono in luce ciascuna un particolare differente della scrittura per pianoforte, risolto nella sua astrazione e comunque sempre nellambito dellarte. Ecco allora esaltati il valore del suono, la concezione dellarmonia allo stato puro considerata a volte come unico parametro musicale, la ricerca della qualit timbrica e del virtuosismo particolare e spesso non appariscente. Il tutto in una quasi costante e personalissima rielaborazione della semplice forma tripartita, che si adatta ogni volta alle esigenze speciche di ciascun brano. Se questo sguardo dinsieme accomuna le due

raccolte, i dodici Studi op. 25 non sono affatto un doppione rispetto allop. 10, ma presentano alcune differenze sia dal punto di vista della struttura interna, sia nella trattazione dei diversi tecnicismi, sia inne dal punto di vista della successione tonale e armonica. Assai pi vasti nelle proporzioni, spesso monotematici, propongono approfondimenti specici di questioni pianistiche assolutamente originali (molte delle quali non erano state ancora affrontate n da Chopin nella prima serie di Studi, n da altri), utilizzando spesso, forse per la prima volta nella storia, il dato timbrico come elemento fondamentale per la scrittura pianistica e specico dello strumento a tastiera. Nonostante ciascuno di questi brani proponga una singola problematica, gli Studi op. 25 si congurano anche come composizione unitaria, come un polittico fatto di tasselli strettamente collegati tra di loro in un crescendo di tensione e di emozioni che parte dalla quasi impalpabile bruma sonora del primo Studio in la bemolle maggiore e culmina nella grandiosit gigantesca e quasi sinfonica del la minore e del do minore dei due ultimi Studi, che per concezione ed intensit di espressione chiudono il sipario con due veri e propri affreschi pianistici.

Lo sapevate che... Anche la Steinway ha reso omaggio alla popolarit di Lang Lang, dedicandogli cinque versioni del pianoforte Lang Lang, destinato alleducazione musicale dei pi piccoli
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PER LEGGERE
Sandro Chierici e Silvia Giampaolo (a cura di),
Spirto gentil. Un invito allascolto della grande musica guidati da Luigi Giussani (Rizzoli, 2011)

di Chiara Sirk

VITE

POLIEDRICHE
La prima traduzione italiana della monumentale biografia di Mahler, firmata da de La Grange, un romanzo dedicato a Pollini, e le guide allascolto di don Giussani: tre personaggi chiave della musica di ieri e di oggi

Uno dei punti salienti dellimpegno di don Luigi Giussani stato il campo educativo. Che allinterno di questorizzonte ci fosse anche la musica, il grande pubblico lo ha capito quando nata la collana discograca Spirto gentil. I cd erano accompagnati da libretti che offrivano unintroduzione di don Giussani, un testo storico-biograco sul compositore e una guida allascolto. In tredici anni la collana ha ospitato 52 dischi, di cui sono state vendute oltre 300.000 copie, con punte di quasi 15.000 per i primi titoli. La collana chiusa, ma molti hanno espresso il desiderio che questa esperienza non andasse perduta. Desiderio esaudito: i testi che accompagnavano i cd sono stati ora raccolti in un libro pubblicato da Rizzoli nella collana BUR saggi. Sintitola Spirto gentil. Un invito allascolto della grande musica guidati da Luigi Giussani (656 pagine). Nel volume, a cura di Sandro Chierici e Silvia Giampaolo, si trovano i testi di don Giussani, che pur non essendo n musicista n musicologo ha lasciato riessioni di grande interesse, e contributi di Pier Paolo Bellini, Enrico Raggi, Pippo Molino, Vera Drufuca e tanti altri.
Claudio Maioli,
Intorno a Pollini. Come un grande pianista pu cambiarvi la vita (Coniglio Editore, 2011)

Quello di Claudio Maioli (Coniglio Editore) un libro rapsodico, che mescola invenzione e realt in una sequenza di ricordi, considerazioni personali e cronache. Il lo rosso la passione per il pianoforte e, in particolare, per Maurizio Pollini, di cui lautore segue passo passo la carriera: dalla vittoria del Concorso Chopin a Varsavia no ad oggi. Libro dichiaratamente di parte, espone unammirazione sconnata raccontando al pubblico un artista che pi di tanti altri ha dato lidea di aborrire qualunque culto della personalit. Ma tant, al cuor non si comanda e il volume dimostra che oltre ai melomani esiste unaltra categoria di fans, quelli del pianoforte e di alcuni suoi interpreti. Il romanzo attinge a piene mani (citandoli tutti) da altri testi apparsi, e solleva, grazie alla tecnica della citazione, quella coltre di riserbo alla quale il Maestro Pollini sembra tenere molto. Sottraendosi, lui, alla curiosit, al suo ammiratore non resta che fare di necessit virt, tra invenzioni (di vari personaggi) e citazioni (di fatti davvero accaduti).
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Henry-Louis de La Grange stato denito il decano della musicologia mahleriana. In effetti, la sua vita stata interamente consacrata al compositore austriaco con esiti molto interessanti e, per certi versi, unici. Infatti, gli scritti di de La Grange, oltre che su materiale documentario, si basano sulle notizie ricavate in anni di frequentazione e damicizia con Alma Mahler, con la sua famiglia e con diverse personalit entrate direttamente in contatto con Gustav Mahler. Questa situazione, singolare e privilegiata, ha permesso a de La Grange di avere testimonianze dirette, spesso inedite, e di accedere ad innumerevoli fonti documentarie: lettere, partiture autografe, libri, registrazioni e oggetti successivamente conuiti nella Mdiathque Musicale Mahler di Parigi. Lultima sua fatica il recente Gustav Mahler. La vita, le opere, pubblicato dalla casa editrice EDT, con una postfazione di Gastn Fournier-Facio. Il volume, riuscita sintesi di biograe monumentali (quella francese in tre volumi pubblicata da Fayard e quella inglese in quattro volumi, pubblicata da Oxford University Press), risale al 2007 ed la prima opera tradotta in italiano dello studioso. Queste 477 pagine sono frutto di decenni di riessione e di una ricerca che, iniziata nel 1945, proseguita no ad oggi con una costanza e una passione che forse non trovano eguali. Nato nel 1924 in unagiata famiglia franco-americana,

Henry-Louis de La Grange coltiva n da giovanissimo un forte interesse per la musica, una passione che lo convince ad intraprendere gli studi di teoria e pianoforte, condotti parallelamente alla carriera di manager dellazienda familiare. Dal 1945, quando incontra musicalmente Mahler per la prima volta alla Carnegie Hall di New York (diretto da Bruno Walter), si impegnato in unimpresa che sarebbe diventata opera monumentale su di un compositore altrettanto monumentale e no allora poco frequentato e amato. Riuscire a sintetizzare la vita di una personalit poliedrica come quella di Mahler, compositore, direttore dorchestra, riformatore del teatro musicale, ebreo e austriaco, rappresenta una sda per ogni studioso: de La Grange riesce a fornire un quadro dinsieme documentato e appassionante. Nel 2011 era il centenario della morte del compositore e lanno precedente si ricordava il centocinquantesimo della sua nascita: questo volume, con un taglio biograco, pi che analitico, con una prosa avvincente, un bellissimo omaggio ad una delle pi grandi gure della musica moderna. Lopera riesce proprio nellobiettivo che de La Grange si era dato: contribuire alla conoscenza di Mahler, correggendo le imprecisioni che si trovano in altri testi.
Henry-Louis de La Grange,
Gustav Mahler. La vita, le opere, EDT, 2012

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Editore
Fondazione Musica Insieme Galleria Cavour, 3 40124 Bologna Tel. 051 271932

Direttore responsabile
Fabrizio Festa

In redazione
Bruno Borsari, Fulvia de Colle, Marco Fier, Cristina Fossati, Roberto Massacesi

Hanno collaborato
Sara Bacchini, Elisabetta Collina, Salvatore de Blasi, Alessandro di Marco, Maria Pace Marzocchi, Maria Chiara Mazzi, Giordano Montecchi, Maddalena Pellegrini, Chiara Sirk, Alessandro Taverna

Grafica e impaginazione
Kore Edizioni - Bologna

Stampa
Grafiche Zanini - Anzola Emilia (Bologna) Registrazione al Tribunale di Bologna n 6975 del 31-01-2000

Musica Insieme ringrazia:


AEROPORTO G. MARCONI DI BOLOGNA, ASCOM BOLOGNA, BANCA DI BOLOGNA, BANCA ETRURIA, BANCA POPOLARE DELLEMILIA ROMAGNA, BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA, CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLOGNA, CASSA DI RISPARMIO DI BOLOGNA, CASSA DI RISPARMIO DI CENTO, COCCHI TECHNOLOGY, COOP ADRIATICA, COOPERATIVA EDIFICATRICE ANSALONI, COSWELL, COTABO, CSR CONGRESSI, EMILBANCA, FATRO, FONDAZIONE CAMST, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO IN BOLOGNA, FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA, GRAFICHE ZANINI, GRUPPO GRANAROLO, GRUPPO HERA, GUERMANDI.IT, MAX INFORMATION, M. CASALE BAUER, PELLICONI, PILOT, UNICREDIT BANCA, UNINDUSTRIA, UNIPOL BANCA, UNIPOL GRUPPO FINANZIARIO MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVIT CULTURALI, REGIONE EMILIA-ROMAGNA PROVINCIA DI BOLOGNA, COMUNE DI BOLOGNA

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