Numero 43 anno II
30 novembre 2010
edizione stampabile
L.B.G.- MILANO, IL GIOCATTOLO DI LETIZIA MORATTI Pierfrancesco Majorino - LE ISOLE SI FACCIANO SCIALUPPE Fiorello Cortiana - SE NON CE GIUNTA CE REFERENDUM Sergio Pennacchietti - CALCHI TAEGGI SOAP OPERA MILANESE Emilio Battisti - CATTELAN: IL DITO NELLOCCHIO DEL SINDACO MORATTI Giuseppe Ucciero - MARTINOTTI E IL SONNO DI OMERO Marco Ponti - ANCHE LAUTO E UN PO DI SINISTRA Marco De Allegri - Il PD E LO SCALO LEOPOLDA Maurizio Mottini - COME SOSTENERE PISAPIA Michele Sacerdoti - VENGO ANCHIO VIDEO Philippe Daverio: LE LUMINARIE DI NATALE Musica Carla Kook canta SCARBOROUGH FAIR Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit in ARTE & SPETTACOLI MUSICA a cura di Paolo Viola ARTE a cura di Virginia Colombo CINEMA Paolo Schipani e Marco Santarpia
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Quello che accaduto col sequestro dellarea di Calchi Taeggi non tanto una vittoria del Comitato di cittadini, quanto una vittoria della legalit e dei principi di civilt: non si possono costruire 1300 appartamenti su un'exdiscarica non completamente bonificata. Da quasi tre anni, insieme con Italia Nostra e al circolo di Legambiente di zona, noi del Comitato abbiamo fatto presente in ogni modo e in ogni sede i rischi di questo progetto. Abbiamo scritto a tutti: alla Regione, al Sindaco,
allAssessore alla Salute del Comune di Milano; abbiamo avuto incontri con gli Enti di controllo responsabili delliter di approvazione del progetto di bonifica, con la commissione comunale Sviluppo del Territorio. Non si mosso nulla. Oggi la magistratura che interviene con le sue indagini. E comunque una sconfitta che sia dovuta intervenire la magistratura. E una sconfitta della credibilit del sistema delle regole che dovrebbero garantire il vivere civile. Questo vuol dire che la citt non ha in s gli
anticorpi per reagire autonomamente ai guasti che si producono al suo interno, che i controlli non hanno funzionato. Poi ci si stupisce che a Milano fioriscano i comitati dei cittadini a segnalare gli abusi e gli scandali. A questo proposito, diciamolo subito: non possiamo pi accettare le solite critiche generiche con cui si demonizzano i comitati (tipo not in my back yard), stereotipi che servono solo a screditare molte battaglie sacrosante. Anzich prendersela con i comitati dicendo che
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frenano il grande sviluppo della citt, lassessore Masseroli dovrebbe ringraziarli (a quando un attestato di civica benemerenza a un comitato che ha denunciato un abuso?), se ha davvero a cuore il rispetto della legalit. A meno che si preferisca che le irregolarit o gli abusi non vengano alla luce. Sarebbe ora di capire che i comitati nascono molto spesso quando la legge non viene fatta rispettare, quando ci sono irregolarit che i politici e gli amministratori non sanno o non vogliono bloccare. I costruttori hanno le loro responsabilit nel loro avido mettere le mani sulla citt; ma i politici, gli amministratori hanno oggettivamente molta pi colpa, visto che nel loro mandato comportarsi da avveduti amministratori del pubblico. Spesso poi si realizza un preoccupante sodalizio tra costruttori e amministratori, che per convincerci della bont delle loro iniziative progettano insieme pillole avvelenate, confezionando progetti pieni di specchietti per le allodole (interventi a favore di associazioni no profit, soldi per questo e quello),
che spesso servono solo a nascondere come nel caso dell'ex-discarica di Calchi Taeggi - quello che non si deve vedere. Insomma troppi intrecci tra politica e affari. La vicenda di Calchi Taeggi apre inquietanti scenari di atti sbagliati, di comportamenti arroganti di certi uffici dellamministrazione pubblica, che trattano i cittadini come sudditi, che guardano con fastidio a chi solleva obiezioni, uffici e funzionari che si comportano come i peggiori amministratori del privato. Lo diciamo in anticipo al futuro sindaco della citt: i cittadini vogliono contare di pi nelle decisioni che li riguardano. Certamente la democrazia partecipata richiede maggiore investimento di tempo e di energie rispetto al decisionismo dallalto, ma lesperienza conferma che negare voce e ascolto alle istanze dei cittadini comporta solo rimozione dei problemi e danni per il bene comune. In questa citt vogliamo il rispetto della legge, non vogliamo pi che accada quello che successo a Santa Giulia e
quello che sarebbe successo in Calchi Taeggi, se la magistratura non fosse intervenuta. E per sottolineare la gravit della situazione non c bisogno di ricordare tutti gli altri interventi della magistratura in questi anni sul tema degli abusi edilizi, sui quali peraltro anche il PD ha (finalmente!) denunciato le pagine nere; n dovrebbe servire ricordare larresto per tangenti otto mesi fa del presidente della commissione consigliare milanese Sviluppo del Territorio. Allora ci era stato promesso un cambio di rotta. Cinque mesi dopo invece venuto il sequestro di Santa Giulia e quattro mesi dopo quello di Calchi Taeggi. Ora speriamo che le forze politiche, almeno quelle dellopposizione, sappiano dare alla citt una risposta forte e chiara (e soprattutto unitaria) su questi fatti di malgoverno, anche a sostegno della lodevole opera della magistratura.
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culturale che ha potuto proporre di spostare il monumento dedicato a Sandro Pertini di via Crocerossa, progettato da Aldo Rossi, per far posto a un edificio al servizio di una galleria darte privata di propriet dei rampolli di Berlusconi e di Mondadori, salvo ricredersi di fronte alle proteste dei cittadini. Una politica culturale che acconsente che piazza del Duomo, il luogo pi rappresentativo dellidentit civile e religiosa della citt, sia perennemente ingombra da installazioni commerciali e che anche in occasione delle prossime festivit, oltre a svariate altre installazioni commerciali, Tiffany vi possa realizzare un padiglione di gioielleria a
forma di un enorme e grottesco pacco dono, in spregio allintegrit architettonica della piazza e al significato culturale del luogo. Milano, che in un passato non lontano stata esempio del ruolo importante che la cultura pu assumere per lo sviluppo e per lidentit di unarea metropolitana, svolge ormai soltanto una funzione di citt-vetrina, di citt della promozione e del mercato, soprattutto nel campo del lusso e della moda. Vi stato un tempo in cui Milano era perfettamente integrata nel dibattito culturale internazionale, un punto di riferimento fondamentale per il mondo della cultura capace di irradiare idee e ri-
sultati; Milano fino a pochi decenni fa era un riconosciuto luogo di ricerca, di sperimentazione artistica, un laboratorio aperto agli stimoli provenienti da altri paesi, alle cui ricerche daltra parte contribuiva con apporti significativi. Nella attuale deprimente situazione della nostra cultura pubblica il dito che drammaticamente si erge sulla gigantesca mano mutilata di Cattelan pi che un insulto alle istituzioni della finanza, che ledificio della borsa di fronte al quale si erge rappresenta, invece sicuramente un dito nellocchio dellattuale sindaco di Milano e della sua giunta.
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serma. E se Martinotti ha dubbi, chiedesse al Cardinale Tettamanzi la sua posizione sullaborto e ribattesse alla sua contrariet che la pensa cos solo perch obbedisce al Papa: se ne guarderebbe bene, ovviamente, riconoscendo lui per primo alle parole del caro Cardinale una loro autentica autonomia. Ma vogliamo dare tutto il vantaggio a Martinotti: anche concedendo per assurdo che i cattolici obbediscono e non pensano, resta accertato da lui stesso che laici e cattolici, si trovano oggi su versanti opposti in certe importanti materie etiche. Ecco allora riapparire il tema ed ecco perch Martinotti andato fuori tema. Rimane infatti del tutto intatto il problema politico posto da Antoniazzi, ossia la presenza anche nel popolo di centrosinistra di divisioni eti-
che verticali che hanno come centro la famiglia, la sessualit, la vita, divisioni che sia pur rozzamente possono essere riportate alla primaria divisione tra laici e cattolici, incrociando storicamente e culturalmente quella tra destra e sinistra. Divisioni con valenza politica, che concorrono cio assieme ad altre a formare lorientamento politico generale, dei singoli e delle aggregazioni. Per superare queste divisioni non basta dire Pisapia stato scelto, votiamo tutti Pisapia: sar semmai eventuale merito di Pisapia riconoscere, affrontare e ridurre al minimo la forza di questi nodi con appropriate iniziative politiche. Qui non questione di veleni, ma di lucidit dellanalisi. Questo era il tema posto, a mio modesto avviso, da PierVito Antoniazzi. Un tema oggettivo e comprensi-
bile, delicato e importante, di non agevole maneggio. E del resto, se da tempo ormai lo stesso PD attraversato da un crescente disagio della sua componente cattolica, non si pu far finta di niente e relegare la questione di cui sintomo parziale a un problema di scarso coraggio o di ottusa obbedienza alle gerarchie cattoliche. Lasciamo quindi stare la paroletta laicisti, scuotiamoci dal poco benefico sonnellino, se serve prendiamoci un caff, ed entriamo in tema, che per vincere non bastano gli amorosi sensi ma una lucidit politica affilata come una lama. *laico agnostico
Il primo fine settimana di novembre si sentito leco profondo del fischio di un treno venire da Firenze, un treno che in qualche modo era partito da Milano. Giuseppe (detto Pippo) Civati 35 anni al secondo mandato in regione Lombardia - il consigliere regionale pi votato con oltre 10.000 preferenze dopo Formigoni - e Matteo Renzi 35 anni, eletto da poco pi di un anno sindaco di Firenze - vincente alle primarie nonostante lostilit delle gerarchie locali del PD - hanno organizzato insieme a tanti altri il convegno Prossima fermata: Italia. E stata una alchimia felice tra due citt cos differenti: Milano, seria operosa forse un po introversa, ma attenta e dinamica nonostante una pessima amministrazione pubblica locale che la trattiene e la appesantisce da molti anni; Firenze centro di arte e bellezza, culla del Rinascimento, citt dove le migliori menti di quel tempo hanno creato la cultura sulla quale ancora oggi loccidente fonda le proprie basi. Due caratteri luno serio, preparato che approfondisce le questioni e un po timido, laltro pi pratico, diretto che, forse
ragiona pi distinto ma entrambi in sintonia con i bisogni e le necessit urgenti di questo paese, consapevoli della necessit di una nuova politica e di un nuovo gruppo dirigente. Cos nata liniziativa con lidea di far partire un treno carico di idee, di proposte e di persone che su quelle idee hanno lavorato, da portare in giro per lItalia, un treno sempre aperto a ogni stazione: chiunque pu salire per raccontare la propria proposta. Alla stazione Leopolda di Firenze, questo il nome dello spazio (ex - scalo ferroviario) dove si tenuto per tre giornate il convegno, hanno partecipato 6800 persone tra la sera di venerd, lintera giornata di sabato e la mattinata di domenica; sono arrivati pi di 1200 contributi, ciascuno aveva 5 minuti per esporre il proprio tema senza distinzione di razza, religione o credo (dal diciottenne simpatizzante, al noto parlamentare). Unica regola era quella di non parlare del PD ma solo del Paese: Una parola, uno slogan e una proposta. Questa modalit ha liberato la creativit delle tantissime persone che hanno par-
tecipato con il risultato di avere avuto una enorme variet di proposte e quindi una ricchezza culturale con pochi precedenti. La suggestiva ex-stazione era sempre piena di persone, sempre attente e coinvolte, forse perch alla Leopolda si anche scherzato, si mangiato, e alla sera si poteva pure andare a vistare Palazzo Vecchio, invitati direttamente dal sindaco. Il convegno stato anche un successo sul piano della comunicazione multimediale: tantissimi accessi alla pagina Facebook (con Renzi che leggeva in diretta i commenti), almeno quattro dirette in streaming dellevento (perfino dal sito del Corriere della Sera) oltre alle migliaia di contatti sul sito www.prossimaitalia.it (a proposito qui potete farvi una idea pi precisa). Ora si cercher di far lavorare le persone in rete e di immaginare una tabella oraria e dei percorsi di questo treno, che spero presto possa arrivare a Milano, magari per dare una mano al candidato sindaco del centrosinistra appena uscito dalle primarie.
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attrezzato culturalmente per la Milano del futuro e per battere il centrodestra. Lantipolitica per si fatta sentire pesantemente e usando lerrore tattico del PD ha messo in campo una continua, puntigliosa, insistente delegittimazione del maggior partito del centro sinistra. Un vero peccato che il professor Onida abbia cavalcato questa linea, arrivando a dire in TV che i partiti non devono immischiarsi nella scelta dei candidati. (Il paragone con lAmerica non pertinente perch in quel paese esiste un sistema bipartitico per cui le primarie si fanno allinterno di un partito o dellaltro, peraltro assai diversi da quelli europei, e non esistono coalizioni). Questa scelta di Onida stata premiata nelle zone del centro citt e dove si affermata in modo consistente stato a danno di Boeri e mai di Pisapia. E ORA, CHE FARE? La scelta di sostenere Pisapia irrinunciabile. Il problema come sostenerlo. E soprattutto come comportarsi se ci dovesse essere coincidenza con elezioni parlamentari anticipate. Occorre fare ipotesi di comportamento diverse anche se non troppo perch non infrequente un voto amministrativo che ha risultati diversi da quello politico dello stesso giorno. Fenomeno pi vero nei piccoli centri che in quelli maggiori, ma non da sottovalutare. Partiamo dal caso pi semplice. Non si fanno elezioni anticipate. E c una regolare campagna amministrativa a Milano (come a Torino e alcune altre grandi citt). I temi amministrativi prevarranno. Sulla critica al malgoverno di Letizia non credo che ci siano problemi a concordare con Pisapia argomenti e toni da assumere. Cos pure per riprendere la tradizione milanese del Comune che si consulta, che negozia le scelte con le grandi strutture milanesi dellassociazionismo imprenditoriale come delle grandi organizzazioni sindacali. Nel rispetto della laicit dellIstituzione comunale pone grande attenzione alle problematiche
poste dalla presenza della Chiesa Ambrosiana come delle comunit religiose degli immigrati (ortodossi e islamici). Anche nei confronti della Lega non sar difficile avere lo stesso linguaggio ( culturalmente inadeguata al governo di una citt europea alimenta la paura anzich combatterla). Pi problematico laccordo per avere una linea corretta su sicurezza e integrazione. Occorre chiarire con Pisapia latteggiamento da assumere verso la pulsione antilegalit presente nei movimenti radicali con cui Pisapia ha spesso avuto rapporti di vicinanza. Pi facile in vece il rapporto con Pisapia per quanto concerne l amministrazione della Giustizia: il suo garantismo pi che sufficiente. Nessuna difficolt sul welfare cittadino, vanto della storia del riformismo milanese, che va tuttavia aggiornato alla realt multietnica di oggi nonch alla presenza sconosciuta nel passato di cos tanti anziani e diversamente abili. Mentre problema difficile ma nel merito non nei rapporti col candidato, la questione della finanza municipale, che peraltro va affrontata urgentemente e deve essere un asse portante della campagna elettorale. Dove invece ci sar molto da aiutare Pisapia sulle questioni di collocazione geopolitica di Milano poich il rapporto Europa/Oriente (Cina India) tender ad aumentare e lItalia potrebbe essere tagliata fuori se la nuova via della seta (connessione ICT e ferroviaria dalla Cina allOlanda), in corso di realizzazione e finanziata dallUE, dovesse attestarsi solo sullasse Germania/Olanda. La TAV per Milano e lItalia quindi essenziale e pi per il corridoio ovest/est che nord/sud. Non ancora risolto inoltre il tema della o delle stazioni della TAV. Anche la semplificazione/specializzazione del sistema aeroportuale lombardo nonch la sua accessibilit essenziale per Milano. Altro argomento indispensabile per governare Milano il tema dell adegua-
mento alle convenzioni internazionali delle politiche urbane per le risorse: umane, naturali, fisiche e immateriali. La gestione /riduzione dei rifiuti strategico e va svolto su scala metropolitano o meglio regionale. Cos pure sul sistema della mobilit delle persone (integrazione ferrovie/metropolitane parcheggi nelle stazioni del sistema ferroviario). Per la mobilit delle merci altro discorso che interessa grandemente Milano e che richiede un rapporto pubblico/privato inedito. Le questioni della ricerca devono vedere un ruolo attivo del Comune nel prospettare /organizzare la collaborazione del sistema universitario col sistema delle imprese, nonch di facilitatore delle iniziative per lo sviluppo della creativit. Insomma il riformismo milanese deve trovare le forme del suo aggiornamento alla economia della conoscenza e alla societ multietnica, un nuovo welfare urbano per la coesione sociale di cui Milano ha bisogno deve partire da programmi pubblici che sappiano poi utilizzare la grande risorsa del volontariato. Se le elezioni amministrative si svolgeranno contestualmente con quelle politiche il quadro sar pi complicato. Poich gli schieramenti potrebbero essere diversi tra i due livelli. E per farsi capire dai milanesi si dovr operare uno sforzo si esplicitazione dei temi amministrativi con precisi riferimenti ai temi nazionali. Si dovr parlare molto di fatti e poco delle tematiche di schieramento. Per occorre che il PD milanese da subito avvii un intenso lavoro di messa a punto di temi politico amministrativi su cui chiamare a una collaborazione le organizzazioni del partito verticali (Gruppi Idee Progetto) e orizzontali (circoli e zone). Questa la condizione per essere presenti e dare un contributo di qualit nella campagna elettorale per Pisapia Sindaco.
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Nel mio programma sono presenti molte proposte per lambiente e la vivibilit della citt che spero possano far parte del programma del futuro Sindaco, con la previsione dincassi per finanziarle (vedi sito .sacerdotiamamilano.it) che ho esposto anche in interviste a questo giornale. La Rete dei Comitati Milanesi, cui appartengo, pronta a dare il suo contributo sulle questioni affrontate dai comitati in varie zone della citt, dalla ex-Fiera al progetto GaribaldiRepubblica-Isola-Varesine, al PGT, Parco Sud, piano del rumore, piste ci-
clabili, traffico e parcheggi sotterranei. Sono questioni trasversali per le quali anche persone che hanno votato per il centrodestra alle ultime elezioni sono contrarie a dare un nuovo mandato al Sindaco Moratti, che ha fatto solo finta di ascoltare i comitati. I prossimi mesi saranno quindi cruciali per il futuro di Milano e, come sempre, sar in prima linea dove sar necessario, sapendo bene che certe battaglie vanno fatte anche se non si sa se si potranno vincere. Chi mi conosce sa che non sono capace di stare in un angolo
senza avere un ruolo attivo negli avvenimenti. C una preghiera cui mispiro (preghiera della serenit, Karl Niebuhr, 1942): Signore dammi il coraggio di cambiare le cose che si possono cambiare, la serenit di accettare le cose che non si possono cambiare, la saggezza di distinguere le une dalle altre.
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stazione delle stesse. Come sai era anche la mia speranza ma non era solo mia, era quella di molte persone che hanno seguito con partecipazione queste primarie. Una politica trasversale necessaria per attrarre allimpegno per il rinnovo della citt le moltissime persone che non votano pi, i giovani plate-
almente assenti a queste primarie, e quelli che votano turandosi il naso e per disperazione a favore delle congreghe che soffocano la citt. Questa operazione indispensabile. Ma per riuscire richiede un rinnovamento profondo delle persone e delle politiche tradizionali e quindi un importante convergere su
comuni temi di interesse cittadino e civile proprio fuggendo dalle gabbie delle famiglie partitiche. Ci detto restano pi importanti le cose che ci uniscono da quelle che ci dividono ed su questo che spero lavoreremo ancora insieme nel prossimo futuro. Ti ringrazio per limpegno con cari saluti.
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sone della dirigenza del PD stimate e ascoltate quanto coloro che hanno indicato Boeri. Quindi vorrei e ci tengo a precisare che in questo voto non ha perso il PD perch gli elettori non hanno seguito le indicazioni, ma ha perso perch si diviso al suo interno e ha sostenuto candidati diversi. La maggioranza dei votanti alle primarie ha seguito le indicazioni
del PD, peccato che erano indicazioni diversificate. Per questo sono state necessarie le dimissioni, non per far cadere le teste in un momento in cui sarebbe assurdo ripartire con un percorso congressuale, ma per far nascere un forte momento di confronto interno e possibilmente raddrizzare la rotta persa. Adesso speriamo che, con la collaborazione di Pisapia che il nostro unico
candidato, si possa costruire un forte progetto per Milano che tenga conto anche delle tante idee valide portate avanti da Boeri e Onida.Il sogno per me sarebbe vederli collaborare tutti e 3 per riportare finalmente il centro sinistra a Palazzo Marino.
RUBRICHE MUSICA
Questa rubrica curata da Palo Viola @arcipelagomilano.org
Die Winterreise
Non cerano pi di quaranta persone, la sera di luned 22 al Circolo Filologico Milanese, per uno dei pi rari e preziosi concerti della stagione - per di pi offerto gratuitamente dalla storica e benemerita istituzione culturale di via Clerici - in cui stato eseguito quel capolavoro assoluto che Die Winterreise di Schubert. Solo pochi hanno dunque provato la strana sensazione di lasciarsi alle spalle la congestione del traffico e la frenesia prenatalizia per infilarsi nellaustero palazzo di via Clerici, sedere in quella bella sala liberty squisitamente asburgica che ha visto scorrere tanta parte della storia milanese, e ascoltare un concerto alternativo e tuttavia pieno di riferimenti culturali e storici cari a chiunque ami la musica classica. Un concerto di soli Lieder, unora e mezza di musica intensa e appassionata, con due magnifici interpreti: il giovanissimo e gi celebre tenore Marcello Nardis e il meno giovane pianista, ma sempre pi amato maestro, Bruno Canino. Claudio Magris, nella prefazione al bel volume Lieder curato da Vanna Massarotti Piazza (Garzanti 1982), ricorda come Hans Castorp indimenticabile protagonista della Montagna incantata di Thomas Mann - ricevesse una particolare impronta spirituale da un pezzo prettamente tedesco, non un pezzo dopera ma una canzone, patrimonio popolare e capolavoro insieme; era il quinto dei ventiquattro Lieder di cui composta la serie del Viaggio dInverno (Die Winterreise, appunto) che, insieme alla Bella molinara (oggi diremmo la bella mugnaia, Die schne Mllerin), rappresenta il punto pi elevato di questo genere musicale intraducibile il Lied tanto meraviglioso quanto da noi, purtroppo, ancora negletto. Queste canzoni ( lunica parola italiana utilizzabile), inanellate in serie che formano dei poemi e creano fantastiche atmosfere intorno a un tema centrale, sono la quintessenza del romanticismo tedesco, e mettono insieme non solo musica e poesia ma anche importanti elementi pittorici (come ci segnalano i titoli dei singoli pezzi e come mezzo secolo dopo metter in evidenza Musorgskij con i suoi arcinoti Quadri di unesposizione); labilit degli esecutori, che devono essere dei veri specialisti con una severa disciplina della voce e una delicatissima relazione con lo strumento, consiste non solo nel restituire quelle atmosfere ma anche nel sottolineare il significato e la peculiarit di ciascun Lied senza mai tradire o frammentare lunit della composizione. C da restare veramente sorpresi nello scoprire come gli autori - il poeta, tedesco di Dessau, e il musicista, austriaco di Vienna - che apparentemente insieme hanno costruito due capolavori cos straordinari, non solo non si siano mai conosciuti, ma avessero allora entrambi meno di trentanni (Wilhelm Mller, ne aveva tre pi di Franz Schubert) e siano morti entrambi poco dopo, giovanissimi (33 anni luno e 31 laltro). Ancor pi sorprendente stato ascoltare un altro trentenne, questa volta italiano, il bravissimo Marcello Nardis che duecento anni dopo, con una voce potente e avvolgente capace di esprimere durezza e dolcezza, disperazione e speranza, si fatto perfetto interprete della tradizione liederistica mitteleuropea ma - senza nulla toglierle quanto a rigore, fedelt e prassi esecutiva - lha arricchita dellele ganza del belcanto italiano apportandovi la grande esperienza e la straordinaria qualit della nostra cultura lirica. Insomma non ci si poteva aspettare di meglio, anche perch - come si detto al pianoforte sedeva Bruno Canino, figura mitica del pianismo internazionale per la duttilit e versatilit del suo repertorio (dalle Variazioni Goldberg alla sperimentazione contemporanea, sempre con indiscussa professionalit), uno dei pi famosi milanesi di Napoli, capace di sorprenderci sempre, anche ora che alla vigilia del suo settantacinquesimo compleanno (auguri, maestro, da un suo affezionatissimo coetaneo!) debutta il Winterreise con una interpretazione scrupolosa, attenta a ogni inflessione del canto e a ogni sentimento nascosto nelle note; una interpretazione tanto autenticamente viennese quanto intrisa di quella melodicit che - da Bach in poi ci sempre stata invidiata. Due ore dopo, a dimostrazione del teorema che anche la musica un prodotto di consumo, e dunque soggetta alle leggi del marketing, la sala del Conservatorio era invece letteralmente gremita per il concerto di Andras Shiff e di sua moglie Yuuko Shiokawa. Due grandi musicisti, lui pianista e lei violinista, che vivono in Toscana e danno applauditissimi concerti in tutto il mondo; ma misteriosamente, quando suonano insieme, si appannano e si spengono lun laltro, forse per un eccesso di reciproco rispetto, chiss ... o per lamorevole timore di sovrastarsi. Laltra sera hanno avuto un grande merito: quello di avere infilato - fra due fin troppo note sonate di Bach (la BMW 1016) e di Beethoven (la numero 10 opera 96) - unassai poco nota eppur fantastica opera tardoromantica di Ferruccio Busoni, la So-
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nata numero 2 in mi minore del 1898, piena di poesia, che ha sorpreso tutti per la modernit e lintensit delle idee mu-
sicali, e che stata giustamente premiata dal grande entusiasmo del pubblico.
ARTE
Questa rubrica a cura di Virginia Colombo @arcipelagomilano.org
Per lottavo anno il Museo Diocesano di Milano porta in citt liniziativa Un Capolavoro per Milano. Una sola opera, significativa e importante, esposta in uno spazio riservato del museo, per permettere di osservare al meglio il ca-
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con i personaggi fermi nelle loro pose eterne, immersa in un silenzio denso di preghiera e novit. Due per sono i personaggi che Lippi aggiunge a questa scena sacra, inediti nel tema della Nativit. Il primo San Vincenzo Ferrer, sulla destra, abbigliato con labito tipico dei domenicani, un libro aperto in mano e lo sguardo rivolto verso un Cristo clipeato. E lelemento inquietante che rompe con questa armonia silenziosa proprio il versetto scritto su quel libro, Temete Dio perch verr lora del Suo giudizio. Un monito apocalittico, spiegabile forse con le angosce vissute da Lippi stesso. Monaco, pittore, dopo aver lavorato negli stessi cantieri toscani di Masaccio e aver conosciuto la lezione di Paolo Uccello e Donatello, nel 1456 incontra la monaca Lucrezia Buti, bellissima dicono le fonti, di cui si innamora. Da questo amore illegittimo nascono Filip-
pino, pittore anche lui, e una figlia. Ecco il perch di un monito cos duro, che nasceva da un profondo senso di colpa, dovuto al fatto che i due amanti avevano tradito e abbandonato i loro voti monastici. E proprio Lucrezia e Filippino furono i modelli per la Vergine e il Bambino, in un continuo scambio tra amore sacro e profano, commovente omaggio alla sua famiglia. Inoltre la presenza di San Vincenzo spiegabile anche con la canonizzazione del santo avvenuta solo un anno prima e per questo motivo la sua figura fu richiesta formalmente dai committenti dell opera, i domenicani di San Domenico a Prato. Laltra figura uno strano San Giorgio, con armatura e vessillo ma senza drago ai piedi. E proprio questo santo pu essere letto anche come un san Michele arcangelo, ma senza ali, che nellApocalisse vince il drago, simbolo
del male, proprio come san Giorgio. Insomma unopera che rompe con liconografia tradizionale, densa di significati. Addirittura ci sono delle corrispondenze con le Rivelazioni trecentesche di Santa Brigida di Svezia. Una bella opera, adatta pi che mai al prossimo periodo natalizio e a una visita con la famiglia. Con un occhio di riguardo anche ai pi piccoli, per i quali vengono realizzati ad hoc laboratori e attivit didattiche la domenica pomeriggio.
La Nativit di Filippo Lippi 16 novembre 2010-30 gennaio 2011 Museo Diocesano di Milano corso di Porta Ticinese, 95 Orari: marted - domenica ore 10-18 Costi: intero 8, ridotto 5, marted 4
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mente deluso. E sconcertato. A partire dai materiali. Chewing gum, copertoni, led, coriandoli, animali impagliati, piante, unghie finte, perfino le ombre sono incluse tra i materiali presenti nelle didascalie a descrizione delle opere. La scultura del XXI secolo pu essere fatta da qualsiasi cosa. E se il visitatore ostinato volesse mettersi a cercare qualcosa fatto con i materiali canonici della scultura (e ci sono), lo troverebbe anche, ma rimarrebbe lo stesso sconvolto dalla scelta molto poco classica dei soggetti. A cinque anni di distanza dalla mostra La scultura italiana del XX secolo ecco la sua ideale continuazione con unesposizione ospitante ottanta tra gli artisti italiani pi famosi e quelli emergenti. Una bella sfida per gli organizzatori e per chi si vuole imbarcare nellimpresa (a volte disperata) di capire in che direzione sta andando la scultura di oggi. Una mostra che vuole volutamente aprire e lasciare aperte domande e interrogativi, a partire proprio dal soggetto. Scultura il termine pi esatto per definire quello che il curatore Marco Meneguzzo ci propone? O forse non sarebbe
meglio usare altri termini, da intersecare tra loro, come installazioni, architetture ed esperienze visive? Insomma una disciplina da definire di nuovo, tenendo conto dei suoi strumenti e dellibridazione dei linguaggi. Non c pi nulla di certo, non i soggetti, non di sicuro i materiali. Ci si pu cos trovare ad ammirare il cavallo tassidermico appeso al muro (senza testa) del solito Cattelan, per poi passare al bellissimo Il grande volante VIII di Corneli, creato con stampi in acciaio, lampade e ombre (quelle sul muro, che creano limmagine finale, di nessuna consistenza fisica), per giungere alluomo fatto di chewing-gum rosa shocking di Maurizio Savini (esperienza anche olfattiva). Una variet di materiali reperibili nella vita quotidiana ma soprattutto deperibili, come gli intrecci di carta di Stefano Arienti o il cubo di coriandoli di Lara Favaretto. Basterebbe un nulla per distruggerli, niente a che vedere con la solidit delle statue del passato che hanno attraversato i secoli per giungere fino a noi. Ma dopo tutto il solito problema dellarte contemporanea, in ogni sua
forma. Come si fa a definire cosa arte e cosa non lo ? Ci sono ancora materiali nobili da preferire per creare unopera darte? Sicuramente no. Bisogna solo mettersi nellottica giusta, avere una mente aperta e dimenticarsi di cosa ci hanno insegnato a scuola. E finita lera del marmo, delle veneri e degli eroi mitologici. O meglio, se ci sono ancora non hanno sicuramente pi quel significato. E lora di accettare larte dei nostri tempi, non solo quella passata per una lunga e forzata storicizzazione. E non detto che si debbano per forza perdere tutti i nostri punti di riferimento. Un esempio? Il famosissimo David di Donatello presente anche qui. Solo che rosa, ha un seno abbondante e si chiama Donatella.
La scultura italiana del XXI secolo fino al 20 gennaio 2011 Fondazione A.Pomodoro via Solari, 35 Orari: mercoled - domenica dalle 11 alle 19. Gioved dalle 11 alle 22. Costi: intero 8,00 . Ridotto 5,00 Ingresso libero la seconda domenica del mese
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(la prima versione a Figueres), la stanza col volto di Mae West, la diva americana degli anni Trenta. Dopo aver visto la sua foto su una copertina Dal crea un vero salotto, in cui il visitatore invitato a sedere sul Dalilips, divano a forma di rosse labbra carnose, vero oggetto di design prodotto in serie. Intorno un camino a forma di naso e boccoli biondi come tende, mentre un proiettore permette allo spettatore di vedersi in contemporanea sulla parete di fronte. Secondo esplicita volont di Dal. Lultima stanza mostra un Dal che non ti aspetti, cattolico ma agnostico al tempo stesso, su sua ammissione. Un crocifisso sospeso, angeli in una terra apocalittica, il volto di Gala, ormai morente, a indicare la spiritualit di un uomo che
anelava a toccare il cielo, a trovare una strada per comunicare con Dio. Conclude il percorso il cortometraggio animato e inedito Destino, con i disegni creati nello studio Disney nel 1946 e realizzato per la prima volta nel 2003. Un mondo surreale, popolato dalle sue fantasie e ossessioni. Una chicca per la prima volta in Italia. Le opere provengono soprattutto dal Teatro-museo di Dal a Figueres, monumento e trionfo del kitch che progett e costru lui stesso e dove volle farsi seppellire, nel 1989. Non una retrospettiva n una mostra antologica. Unoccasione per conoscere meglio un artista troppo spesso banalizzato.
Dal. Il sogno si avvicina. Dal 22 settembre al 30 gennaio 2011. Palazzo Reale. Orari: marted- domenica 9.30/19.30 luned 14.30/19.30 gioved e sabato 9.30/22.30 Biglietti. Intero: 9 . Ridotto 7,5
In sala a Milano: Anteo SpazioCinema, UCI Cinemas Bicocca, Skyline Multiplex, UCI Cinemas Pioltello, The Space Cinema Le Torri Bianche, Area Metropolis 2.0
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Il mio nome Khan una lunga ma mai noiosa odissea che segue le gesta di questo bambino diventato uomo alla disperata ricerca del Presidente degli Stati Uniti, sua nazione adottiva, nella speranza di poter confessare la propria estraneit a un luogo comune che lo perseguita. Vuole urlarlo a tutto un paese che ha scelto, a seguito degli attentati dell'undici settembre, la strada manichea. L'America il bene, i musulmani il male. Il regista opta per una scelta assoluta molto simile a quella fatta da Roberto Benigni ne La vita bella. Il film ha chiaramente due anime distinte, la prima intrisa dell'amore di cui beneficia il protagonista, la seconda, dopo la
chiave di volta dell'attentato alle torri gemelle, pregna di odio e ostilit. impossibile non pensare a Forrest Gump, non solo per la similitudine nel lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti ma anche per queste improvvise eruzioni delle doti del protagonista. Il film tuttavia si districa bene nel confronto grazie a una scelta di tematiche forti e una narrativa che riesce molto bene ad alternare l'attenzione tra le gesta del protagonista e i suoi pensieri. L'attore che interpreta Rizvan Khan Shahrukh Khan, una leggenda di Bollywood. Egli non sfigura nel confronto con i giganti che hanno recitato nei panni di persone autistiche come Sean
Penn o Dustin Hoffman. La sua prova intensa, il suo grado di immedesimazione nei disagi e nelle sofferenze di quest'uomo perennemente estraneo alle dinamiche della societ stupefacente. Il mio nome Khan un film coinvolgente, in alcuni punti forse eccessivamente retorico ma sicuramente autentico. Michele Santarpia
In sala a Milano: Multisala 15:00 17:30 20:00 22:30 - Cinemas Bicocca 11:05 14:00 16:50 19:40 22:30
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