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LUNEDÌ 27 FEBBRAIO 2012 ANNO 51 - N. 9 in Italia EURO 1,20

italia: 515249535254

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Una città, un Paese Oggi Risparmio

su Investire nei fondi
Napoli metropoli ribelle
Napoli La classifica dei migliori
cerca l’orgoglio perduto di G. Marvelli, F. Monti
di Aldo Cazzullo alle pagine 14 e 15 CorrierEconomia e M. Sabella nell’inserto

LA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA Le cifre Eurostat sui salari. Draghi: alcuni Paesi Ue tutelano il posto e non i dipendenti L’Osservatorio
UN CLUB ESCLUSIVO
DI UNA CERTA ETÀ Stipendi tra i più bassi d’Europa SOLO L’8%
DEGLI ELETTORI
STIMA ANCORA
di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA
Agli italiani la metà dei tedeschi. Fornero: sistema da scardinare I PARTITI

C
iò che più colpisce
nell’elenco dei
grandi manager
pubblici percettori
di alti redditi, reso noto
nei giorni scorsi, è sì l’am-
montare di denaro che
ognuno di essi intasca ma
insieme, e forse soprattut-
to, è il loro sesso e la loro
età. Non ce n’è uno che ab-
bia meno di cinquant’anni
(a dir poco: la media è sen-
z’altro assai più alta) e,
tranne un paio di eccezio-
ni che confermano la rego-
la, sono tutti invariabil-
mente maschi.
che una società com’è per
l’appunto quella italiana at-
tuale, ai cui posti di coman-
do non c’è neppure un qua-
rantenne, sia inevitabil-
mente una società poco di-
namica, incapace di ri-
schiare, di misurarsi con il
futuro. Cioè una società de-
stinata alla decadenza ol-
tre a essere una società
profondamente ingiusta.
Infatti — poiché è difficile
pensare che l’eccellenza,
guarda caso, corrisponda
sempre e comunque all’età
— nulla come un così dif-
fuso dominio dei vecchi in-
In Italia gli stipendi medi
Sconfitta e Ranieri in bilico sono tra i più bassi dell’Eu-
rozona: inferiori a quelli
della Grecia e più alti di Pae-
si come Slovenia e Portogal-
lo. La classifica di Eurostat
riguarda aziende con alme-
no 10 dipendenti nel 2009.
In media, un lavoratore ita-
liano ha guadagnato 23.406
euro lordi: meno della me-
tà che in Lussemburgo e
ben sotto la Germania.
Il ministro del Lavoro,
Fornero: «Bisogna scardina-
re questa situazione». Il pre-
sidente della Bce, Draghi:
in alcuni Paesi dell’Unione
ANSA / CIRO FUSCO
di RENATO MANNHEIMER
In primo piano
I troppi passaggi I l governo Monti ha
superato il traguardo dei
cento giorni. Grazie anche
alla larga maggioranza che
tra busta paga lo sostiene, l’esecutivo ha
attuato una serie di
e costo del lavoro provvedimenti che pochi
governi in precedenza
di MAURIZIO FERRERA avevano potuto o voluto
A PAGINA 2 realizzare. Sul piano
dell’opinione pubblica, il
giudizio è abbastanza
positivo: alcune misure
Banche-imprese: sono state più criticate, altre
meno, ma la valutazione
moratoria dei debiti complessiva dell’operato di

È una situazione che
non riguarda solo il setto-
re pubblico. In generale, in-
fatti, è tutta la classe diri-
gente italiana che corri-
sponde a questa caratteri-
stica: un gruppo di maschi
maturi, o più che maturi,
con retribuzioni enorme-
mente superiori alla me-
dia, ognuno titolare di una
quantità straordinaria di
incarichi. Non si tratta dun-
que solo dei politici che an-
zi, secondo me, possono
essere annoverati da molti
punti di vista tra i meno
privilegiati. In misura as-
sai più pronunciata presen-
tano i caratteri di un’oligar-
chia di anziani colmi di be-
nefici vari (non sempre
monetari) pure i vertici del-
le aziende e delle ammini-
strazioni pubbliche, del-
l’università, della magistra-
tura e al tempo stesso an-
che quelli del settore priva-
to: dalla finanza (dove
dica fino a che punto in Ita- europea il modello sociale Monti e dei suoi colleghi
lia il merito non sia tenuto
quasi in alcun conto come
va rivisto, protegge il posto
di lavoro e non i lavoratori.
per i piccoli rimane sufficiente per poco
più di metà (52%) della
di DARIO DI VICO
criterio decisivo per l’asse- ALLE PAGINE 2 E 3 popolazione.
gnazione di un qualunque Gaggi, Offeddu, Trocino A PAGINA 6 CONTINUA A PAGINA 12
incarico. Dappertutto sem-
pre uomini di una certa
età, accumulatori spesso a
dismisura di cariche e inca-
Adesso l’Inter non c’è più
richi sottratti ai più giova- di FABIO MONTI La linea del governo: esenzione per la stragrande maggioranza degli istituti
ni: anche in questo modo
il nostro Paese si è venuto
privando di quella grande
risorsa che in mille occa-
sioni passate ha rappresen-
L’ imbattibilità del Napoli è a quota 470 minuti.
L’Inter non c’è più, Julio Cesar disperato (foto).
ALLE PAGINE 42 E 43 Bocci, Ravelli Così l’Ici sulle scuole cattoliche
tato il suo capitale umano.
Quanto detto riguarda I veleni di Milan e Juve Non pagheranno se aperte a tutti e senza profitti
anche i partiti. Stretti nella
tenaglia del discredito pub- di LORENZO SALVIA
blico che li colpisce dal Giannelli Lega in affanno
basso e del commissaria-
mento del governo Monti
che li insidia dall’alto, non
T re condizioni per ga-
rantire l’esenzione dal-
l’Ici alle scuole cattoliche. La politica
riusciranno a sopravvivere
se non cambieranno pro- Niente guadagni. La (smarrita)
fondamente. Innanzi tutto scuola «non deve chiude-
evitando di presentarsi re con un risultato superio- del Carroccio
con le stesse voci e gli stes- re al pareggio economi-
si volti di sempre. In nes- co». Gli eventuali «avanzi di MARCO CREMONESI
TM NEWS-INFOPHOTO / MATTEINI

sun Paese sono oggi al po- di gestione» devono esse-

qualche tempo fa, non a ca-
so, un novantenne si sentì
vittima di una colossale in-
giustizia perché invitato a
lasciare il suo posto) all’in-
dustria, fino al giornali-
smo, dove spesso i diretto-
ri, i commentatori e i titola-
ri di rubriche costituisco-
no un vero e proprio club
esclusivo dei soliti noti.
Intendiamoci: parole
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
tere persone che già negli
anni 70-80 occupavano po-
sti di rilievo sulla scena
re «reinvestiti totalmente
nell’attività didattica». L’ eclissi. Ancora un
mese fa, in casa Pdl
era tutto un torcersi le
pubblica. E di conseguen- Contratti. Gli istituti «pa- mani: «Il Carroccio
za in nessun Paese capita ritari» devono rispettare le incasserà il dividendo
di sentire oggi sulla bocca regole del settore pubbli- dell’opposizione e ci
dei politici affermazioni, co: accogliere studenti di- mangerà mezzo
proposte, enunciazioni sabili, contratto collettivo elettorato».
programmatiche, che so- per gli insegnanti, pubbli- O ancora, per variare:
no l’esatto contrario, o co- cazione del bilancio. «Quelli ne spareranno
munque diversissime, da
quelle che i medesimi, con
Il gesto mancato di Buffon Limiti d’accesso. Si do- Dirigenti pubblici e intreccio di regole
ogni giorno una più
grossa della precedente.
vrà garantire «la non di-

d’ordine come «largo ai
giovani» o «rottamiamo i
vecchi» di per sé non han-
no mai portato da nessuna
parte, ma ciò non toglie
la medesima sicurezza, di-
cevano ieri. Uno ieri che in
più di un caso era soltanto
pochi mesi fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di DANIELE DALLERA E noi qui, a dover tener
scriminazione in fase di ac- per mano Mario Monti
S arebbe stato bello se Buffon (foto) avesse detto
alzando la sua mano (d’oro): «Quello era gol...».
cettazione degli alunni».
ALLE PAGINE 8 E 9 Iossa
Maxi compensi, tetto in bilico mentre fa a fette la nostra
gente».
ALLE PAGINE 40 E 41 M. Colombo, Costa, Perrone, Sconcerti, Tomaselli di SERGIO RIZZO A PAGINA 8
A PAGINA 36 commento di P. Conti CONTINUA A PAGINA 13

Il caso Conti in rosso, sprechi e ritardi. Emergenza per Lazio, Puglia e Campania

Sanità, rischio bancarotta in 7 Regioni

di MARGHERITA DE BAC
Il processo Lea Garofalo L’ipotesi corruzione
D agli incontri tra Re-
gioni e ministro del-
la Salute emerge un qua- Sciolta nell’acido: «Spesa eccessiva»
dro drammatico della Sa-
20 2 2 7>

nità italiana, caratterizza-

ta da sprechi e cattiva or-
ma per la legge Inchiesta in India
ganizzazione. Esistono
21 sistemi, alcuni virtuo- non è vittima su dodici elicotteri
9 771120 498008

si e altri che, invece, sper-

perano e che cercano di
rientrare dai bilanci in
della ’ndrangheta dell’Agusta
rosso, con tagli che colpi-
scono i cittadini. di GIOVANNI BIANCONI di FLAVIO HAVER
A PAGINA 11 A PAGINA 23 A PAGINA 24
 Codice cliente:

2 Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Le buste paga La recessione Le retribuzioni in Europa

0 10 20 30 40 50

«Stipendi italiani troppo bassi LUSSEMBURGO

PAESI BASSI 44.412

48.914

Guadagnate la metà dei tedeschi» GERMANIA 41.100

Il rapporto dell’Europa: in media 23.406 euro, dietro Grecia e Cipro BELGIO 40.698

Internet DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES — I lavoratori
italiani sono fra i meno pagati
in Europa. Un salariato italia-
no, a parità di condizioni, gua-
dagna circa la metà di quanto
guadagnano i suoi colleghi in
Germania, o in Lussemburgo,
o in Olanda. Addirittura, vie-
ne pagato quasi un terzo del
salariato danese. E un po' me-
Deputati no di spagnoli e ciprioti. Ma fi-
no a ieri — prima del piano di
reticenti austerità imposto ad Atene
dall'Europa — l'italiano ha
sui redditi avuto degli stipendi perfino
più magri di quelli greci.
MILANO — Sulla Questo dicono — nella ver-
nerale l'Italia si colloca con i
suoi salari al dodicesimo po-
sto dell'Eurozona, a stento su-
pera il Portogallo, Malta, la
Slovenia e la Slovacchia. Lo sti-
pendio annuo, lordo, che l'Ita-
lia offre ai suoi lavoratori è in
media di 23.406 euro, mentre
la Germania arriva a 41.100 eu-
ro; il Lussemburgo a 48.174,
l'Olanda a 44.412, la Francia
(nel 2010) a 34.132 euro. La
Grecia, prima dell'allarme ban-
carotta e della grande stanga-
ta che ne è seguita, stava a
quota 29.160 e ora è «precipi-
tata» drammaticamente a
traverso la diminuzione imme-
diata della pressione fiscale su
quelli più bassi». E una parola
ha voluto spenderla anche Pa-
squale Cafagna, del sindaco di
polizia Siulp: «I nostri stipen-
di medi non superano i 1.500
euro. Noi siamo in braghe di
tela, speriamo che la traspa-
renza del governo Monti vo-
glia dire anche riduzione di sti-
pendi spropositati come quel-
li di manager pubblici e politi-
ci». Non solo i salari in Italia
sono bassi ma sono anche im-
piegati più o meno all'80% per
le spese giornaliere, dice Car-
più bassa, quando non per- IRLANDA 39.858
dendosi per strada. Infatti, in
4 anni fino al 2009, avrebbe in-
crementato i suoi stipendi me-
di del 3,3%, mentre Spagna e
FINLANDIA 39.197
Portogallo (con Grecia e Irlan-
da i cosiddetti «Pigs», i Paesi
tre o quattro anni fa considera- FRANCIA 33.574
ti più a mal partito) hanno fat-
to balzi in avanti rispettiva-
mente del 29,4% e del 22%. E il
Lussemburgo, che comunque
AUSTRIA 33.384
partiva da retribuzioni già
buone, ha irrobustito ancora
le sue buste paga del 16,1%; il
Belgio dell'11%, la Francia del
GRECIA 29.160
10%, la Germania del 6,2%,
l'Olanda del 14,7%.
Qualche consolazione può
SPAGNA 26.316

trasparenza dei redditi
la maggior parte dei
parlamentari predica
bene ma razzola male. E
il paradosso è che tra i
deputati che mercoledì
prossimo saranno
chiamati a esprimere un
parere sui tetti agli
stipendi dei manager
della pubblica
amministrazione, solo
un terzo ha pubblicato
online il proprio
reddito, come prescrive
la legge 441 del 1982.
Dei 92 membri delle
due commissioni Affari
costituzionali e Lavoro,
ai quali nei giorni scorsi
il ministro per la
Funzione pubblica,
Filippo Patroni Griffi,
ha consegnato l'elenco
dei dirigenti statali più
pagati, solo 28 hanno
adempiuto all’obbligo
di legge mettendo su
Internet la
documentazione
patrimoniale relativa al
periodo in cui sono stati
eletti in Parlamento.
sione riportata dalle agenzie
di stampa — le tabelle dell'Eu-
rostat, l'agenzia europea di sta-
tistica, sugli stipendi medi lor-
di annuali riferiti ad aziende
con più di 10 dipendenti nel
campo dell'industria, delle co-
struzioni, dei servizi e del
commercio. E disegnano un
continente salariale dove l'Ita-
lia sta, appunto, nella fascia
delle posizioni più basse. For-
se non sono tutti dati univoci,
perché certe statistiche riguar-
danti l'Italia sembrano fermar-
si al 2006, mentre altri Paesi
vengono "fotografati" anche
nel 2009 e più oltre, rendendo
obiettivamente difficile un raf-
fronto omogeneo.
Ma in ogni caso, qualche
manciata di decimali e un an-
no in più o in meno non cam-
biano la realtà di fondo: in ge-
L’analisi
Molti passaggi dal lordo al netto
48.914
11.064 euro (922 euro al me-
se). In testa a tutti veleggiano
la Danimarca (56.044), e la
Norvegia che ancora non fa
parte della Ue (51.343). «In Ita-
lia abbiamo salari bassi e un
costo del lavoro comparativa-
mente elevato — ha commen-
tato il ministro del lavoro Elsa
Fornero —. Bisogna scardina-
re questa situazione, soprat-
tutto aumentando la produtti-
vità». «Le diamo ragione —
ha ribattuto Francesco Boccia
del Pd — ma l'obiettivo da lei
indicato sarà un vero e pro-
prio miraggio se non aumenta-
no a loro volta i salari netti, at-
Euro la
retribuzione in
Lussemburgo,
la più alta
d’Europa
lo Pileri dell’Adoc (Associazio-
ne per la difesa e l'orientamen-
to del consumatore): «Gli ita-
liani spendono in media ogni
giorno circa 37 euro e cioè il
79,5% del proprio reddito quo-
tidiano al netto delle tasse».
E c'è un altro fatto, secondo
la lettura di queste statistiche,
che colpisce: questo è un pa-
norama in continuo movimen-
to, per considerazioni econo-
miche o anche sociali i Paesi
che qualche anno fa stavano
più indietro hanno recupera-
to il terreno perduto, e anche
l'Italia ovviamente lo ha fatto;
ma ricorrendo a una marcia
arrivare — forse — da altri da-
ti, quelli sulla differenza di re-
tribuzione tra uomini e don- CIPRO 24.775
ne. Non da oggi, la media eu-
ropea mostra un desolante
17% (forbice fra la media del
salario orario di lavoratori e la- ITALIA 23.406
voratrici), mentre l'Italia si at-
testa sotto il 5%. Anzi: subito
dopo la Slovenia, è il Paese PORTOGALLO 17.129
che può vantare il divario più
limitato. Però da noi le donne
lavorano di meno, e di meno
si ricorre al part-time: anche SLOVENIA 16.282
la Bulgaria o la Romania han-
no una forbice ben ristretta,
ma anche lì l'occupazione fem-
minile è più bassa. Dunque
MALTA 16.158
non vi sono ragioni per brin-
dar troppo, neppure in que-
sto. SLOVACCHIA 10.387
Luigi Offeddu
loffeddu@corriere.it
Fonte: Eurostat, redditi medi lordi rilevati nel 2009, Banca d’Italia su dati Eurostat
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Immaginiamo ora un secondo caso: la-

Ma è meno peggio della mappa Ue

voratore con retribuzione media, due figli
In particolare, sui 47 a carico e moglie che lavora part time, con
componenti la un salario pari a un terzo di quello del ma-
commissione Affari rito. Il netto di questa famiglia è stato nel
costituzionali solo 12 2010 pari a quasi 30 mila euro, circa un ter-

(11 del Pd e 1 dell'Idv)
hanno pubblicato i
redditi, mentre gli altri
35 onorevoli non lo
hanno fatto. Tra
questi ci sono il
presidente della
commissione, Donato
Bruno, e l'ex ministro
della Difesa, Ignazio La
Russa.
Non va meglio con i 45
deputati della XI
commissione Lavoro:
solo 16 si sono adeguati
ai criteri di trasparenza
di MAURIZIO FERRERA
A prima vista, i dati Eurostat sulle retri-
buzioni del 2009 suscitano sorpresa ed al-
larme. I nostri stipendi lordi sembrerebbe-
ro agli ultimi posti nell'area euro, più bas-
si che in Spagna o addirittura in Grecia. In
termini di Pil pro capite non siamo messi
così male: come è possibile che i lavorato-
ri dipendenti italiani siano i peggio pagati
d'Europa?
La retribuzione media lorda è un valore
statisticamente rilevante, ma conta relati-
vamente poco sia per le imprese che per le
famiglie. Alle prime ciò che interessa è il
costo del lavoro, al lordo delle imposte e
40
na, visto che su di esse le nostre imprese
devono versare contributi più elevati che
altrove.
Ma veniamo alle retribuzioni nette, quel-
le che interessano direttamente le fami-
glie. Qui i confronti si fanno più difficili,
perché l'effettiva consistenza delle buste
paga dipende da vari fattori: la quota parte
di contributi sociali, l'Irpef (che a sua volta
è commisurata ai livelli retributivi), i cari-
chi familiari e così via. Proviamo allora a
soffermarci su due casi tipo. Il primo è
quello di un lavoratore dipendente con
una retribuzione pari alla media naziona-
le, con moglie e due figli a carico. Nel 2010
il netto percepito da una famiglia come
per cento: il peso della
previdenza (incluso il Tfr)
sulla retribuzione
per le imprese italiane.
Si tratta di un’aliquota
contributiva
fra le più alte in Europa
zo in più rispetto alla famiglia del primo
tipo. L'indicazione interessante che emer-
ge dai dati Eurostat è che in molti altri Pae-
si l'incremento sarebbe stato ben maggio-
re in termini percentuali: il fisco e i trasfe-
rimenti previsti per figli e madri lavoratri-
ci avrebbero consentito a questa seconda
famiglia di disporre di un reddito più ele-
vato, premiando il lavoro del coniuge.
Da questi dati emergono i paradossi già
noti del nostro modello di welfare e delle
sue modalità di finanziamento. Il costo del-
la protezione sociale grava in misura eleva-
ta sulle imprese, mantenendo alto il costo
del lavoro. La pressione fiscale sui lavora-
tori dipendenti resta comparativamente

23
dei contributi sociali. Le famiglie guarda- questa è stato pari a circa 23 mila euro: elevata, sicuramente per compensare
rendendo nota la
no invece alle buste paga, al "netto" che en- una cifra decisamente superiore a quella l'estesa evasione ed elusione di altre cate-
propria situazione
tra in casa dopo che l'impresa ha fatto tutti di Spagna (21 mila), Portogallo (16 mila) e gorie occupazionali. Il sistema delle detra-
patrimoniale e di Grecia (17 mila), ma inferiore a quella di zioni e dei trasferimenti alle famiglie è me-
reddito (10 del Pd, 3 del i conteggi; sia quelli col segno meno (le
tutti gli altri Paesi Ue con cui ci confrontia- no generoso che in altri Paesi e, per giun-
Pdl, 2 dell'Idv trattenute) sia quelle col segno più (ad
mo, inclusa la Gran Bretagna. A fare la dif- mila euro: il netto medio ta, tende a disincentivare l'occupazione
e 1 del gruppo esempio, gli assegni familiari). In che con-
ferenza sono essenzialmente l'Irpef e gli as- percepito da un lavoratore femminile. Le famiglie di ceto medio-bas-
Misto-Api). Anche in dizioni ci troviamo su questi due versanti? segni familiari. Se il capofamiglia italiano so si trovano così in difficoltà anche quan-
dipendente italiano con
questo caso il Facciamo parlare, di nuovo, Eurostat, at- in questione avesse pagato le imposte sul moglie e due figli a carico, do c'è un adulto con un lavoro regolare:
presidente della tingendo direttamente alle sue banche da- reddito in Francia, il suo netto sarebbe sali- nel 2010. Cifra che salirebbe una busta paga da sola infatti non basta
commissione, ti. I costi medi per ora lavorata nelle azien- to da 23 a 24 mila euro. Se avesse ricevuto a 24 mila in Francia, a più di più (come peraltro avviene da tempo in
Silvano Moffa, è de con più di dieci addetti sono relativa- le detrazioni e le prestazioni familiari dell' 27 mila in Austria tutto il mondo sviluppato).
risultato inadempiente mente alti in Italia: inferiori di circa il 20% Austria, sarebbe salito a più di 27 mila. Per risolvere il problema dei bassi reddi-
e con lui, tra gli altri, a quelli tedeschi, ma significativamente su- ti occorre una strategia ad ampio spettro,
l'ex ministro della periori a quelli degli altri Paesi sud-euro- che metta al centro il tema della produttivi-

Gioventù, Giorgia pei e persino della Gran Bretagna (dati
Meloni. 2008). Le imprese italiane sono infatti za-
vorrate da aliquote contributive fra le più
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alte in Europa, soprattutto per quel che ri-
guarda la previdenza (che, incluso il Tfr,
incide per il 40% circa sulla retribuzione:
un'enormità senza pari nella Ue). Le basse
retribuzioni lorde evidenziate ieri da Euro-
stat non si tramutano dunque in un van-
taggio competitivo per l'economia italia-
❜❜ ❜❜
tà ma che sappia anche fare ordine nella
lunga catena di passaggi fra costo del lavo-
ro e busta paga. La riforma a cui sta lavo-
I costi medi per ora lavorata Il sistema delle detrazioni rando Elsa Fornero è il primo importante
nelle aziende con più di dieci e dei trasferimenti alle passo. Ma subito dopo occorrerà occupar-
addetti in Italia sono inferiori del famiglie è meno generoso si di fisco, di famiglia e di assistenza. Stia-
mo meglio di come ci ha dipinti ieri Euro-
20% rispetto a quelli tedeschi, e tende a disincentivare stat, ma il cammino del cambiamento è an-
ma superiori alla Gran Bretagna l'occupazione femminile cora lungo e difficoltoso.
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 Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Primo Piano 3

I salari in Italia La trasferta americana Il ministro: riforma del lavoro per aumentare la produttività
Non credo si possa parlare di uno Stato che non
fa la sua parte quando, se guardiamo ad esempio
Retribuzioni contrattuali orarie i dati del 2010, vediamo che solo il 41% della spe-
sa per l'assistenza sociale è stato coperto dai con-

1,6
Fornero: salari leggeri? tributi di datori di lavoro e lavoratori. Questo si-
gnifica che quasi il 60% lo hanno pagato i contri-
buenti. Poi, certo, la protezione contro la disoccu-
pazione ha anche una componente assicurativa.

0,8
+1,4% Va scardinato il sistema
Nov. Dic. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Sett. Ott. Nov. Dic.
2010 2011 Intesa senza levate di scudi
DAL NOSTRO INVIATO
Retribuzioni medie orarie NEW YORK — Ma insomma, ministro, è vero,
Industria e nei servizi privati (euro a parità di potere d’acquisto) come scrive Aldo Grasso sul Corriere, che al tavo-
Legenda lo del negoziato lei tratta i leader di Cisl e Uil, Bo-
nanni e Angeletti, come «incalliti studenti fuori-
Germania ITALIA corso»?
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ci pensa
Francia Regno Unito un attimo. Poi, complice l'atmosfera rilassata di
una colazione a base di caffè e minicroissant of-
TOTALE ferta di buon mattino nella sua residenza dall'am-
20 basciatore italiano all'Onu Cesare Ragaglini, si la-
scia andare: «Cosa vuole, ognuno si porta dietro
quello che è, la sua storia. L'altro giorno mi è
scappato perfino un "ma oggi siete veramente in-
15 disciplinati!" e mi sono presa subito l'accusa di
fare la maestrina. E va bene, ci sta anche questo.
Io, comunque, ho il massimo rispetto per tutti.
10 Nelle trattative mi dicono che spiazzo i miei inter-
locutori — non solo i sindacati ma anche gli in-
dustriali e le altre parti sociali — perché non se-
guo la prassi, i rituali del confronto. Ma io quei
5 riti non li conosco. Siamo stati chiamati al gover-
Menodi 30 anni 30-39 anni
Con realismo e buona volontà troveremo le solu-
zioni. Ma bisogna essere pronti a cambiare. Dra-
ghi ha scelto una frase a effetto, ma dietro quelle
parole c'è il grande sogno del welfare che ci ha
accompagnato per gran parte del Novecento: il
sogno di uno Stato capace di accompagnare i cit-
tadini in tutte le situazioni di debolezza che si è
rivelato insostenibile perché ha creato troppo de-
bito. Un gigantismo del welfare, come quello del-
la cassa integrazioni concessa per anni e anni fi-
no a diventare assistenza permanente, che non ci
possiamo più permettere. Comunque la riforma
la facciamo oggi, ma non verrà attuata in questo
periodo di recessione: ci sarà una fase transitoria
di 4-5 anni».
E allora avanti a oltranza con la trattativa. Ma
fino a che punto è disposta a concertare? «Credo
al metodo del confronto. Su alcuni temi ho rivi-
sto le mie idee iniziali proprio sulla base degli ele-
menti emersi nelle discussioni. È successo per
l'apprendistato e anche per le formule di lavoro
basato sull'associazione in partecipazione, un ti-
po di contratto che potremmo cancellare. Men-
tre, invece, introdurremo una nuova tutela per le
donne costrette a lasciare un'azienda quando so-
no in gravidanza perché all'atto dell'assunzione
avevano dovuto firmare dimissioni in bianco».
Sui temi centrali dei contratti, della Cig e dell'
articolo 18 le posizioni sono però ancora lonta-
ne. E Fornero qui non esita a ribadire che, se le
scita». parti sociali non accetteranno cambiamenti pro-

OCCUPAZIONI MANUALI
40-49 anni 50-59 anni 60 anni e oltre no da un giorno all'altro, abbiamo cominciato a
lavorare subito, nessuno ci ha fatto un corso di
aggiornamento professionale. Ma alla fine un lin-
guaggio comune lo stiamo trovando e spero che
15 arriveremo anche a un accordo ampio su una ri-
forma del lavoro che deve cambiare un mercato
oggi diviso in due e recuperare l'esercito degli
10 esclusi».
Dall'Eurostat sono appena arrivati dati che col-
locano l'Italia agli ultimi posti in Europa per il
livello dei salari, mentre il costo del lavoro è tra i
5 più elevati. «Sono numeri che mi rattristano pro-
fondamente» commenta a caldo il ministro del
governo Monti. «Dobbiamo scardinare con le no-
0 stre riforme questa situazione. Ma ci vuole il co-
Meno di 30 anni 30-39 anni 40-49 anni 50-59 anni 60 anni e oltre raggio di fare cambiamenti profondi. Un sistema
più efficiente, più produttività per alzare gli sti-
pendi. Chi accetta formule di lavoro più flessibili
CORRIERE DELLA SERA
deve essere pagato di più, non di meno come av-
viene oggi. E' difficile che bassi salari creino cre-
A New York per partecipare alle riunioni dell'
Onu sulla condizione della donna e soprattutto
ad un'iniziativa promossa dall'Italia contro la mu-
tilazione dei genitali femminili, una pratica anco-
ra molto diffusa in Africa, Fornero spiega ad alcu-
ni giornalisti l'importanza di questa iniziativa,
ma poi accetta volentieri di parlare anche dei te-
mi caldi del momento in Italia: contratti, ammor-
tizzatori sociali, articolo 18 sulla libertà di licen-
ziamento.
Chiedo al ministro se si aspetta giovedì, alla
ripresa del negoziato, una ricucitura dopo la qua-
si rottura della settimana scorsa quando la Forne-
ro è stata accusata di voler riformare gli ammor-
tizzatori senza contributi pubblici. E anche cosa
pensa dell'affermazione di Mario Draghi che in
quelle stesse ora ha dato per morto e sepolto il
sistema sociale europeo così come lo abbiamo
fin qui conosciuto.
«Le risorse — risponde — le stiamo cercando.
❜❜
Abbiamo a
fondi, il governo andrà avanti da solo: «Il siste-
ma attuale è profondamente iniquo, oltre che
inefficiente. Eppure nei primi incontri non pote-
vo credere alle mie orecchie quando le parti so-
cuore che ciali dicevano di apprezzare il quadro esistente.
l’industria Da allora molte cose sono cambiate, è stata accet-
tata la logica dei cambiamenti radicali. Ma se
dell’auto resti qualcuno tornerà indietro, il governo si prende-
nel Paese rà la responsabilità di decidere nell'interesse di
tutti i cittadini: anche degli esclusi, quello non
rappresentati al tavolo del negoziato. Poi tocche-
rà al Parlamento decidere».
È vero che un suo incontro con Sergio Mar-
chionne è saltato? «Abbiamo avuto un incontro
informale. Non c'è stato, invece, quello formale,
ma spero di reinserirlo in calendario a breve:
non per discutere di contratti ma per informarmi
alla fonte sugli investimenti Fiat».
Massimo Gaggi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Welfare

ROMA — Si partirà dai contratti a termine, al
La trattativa ricomincia: tavolo tecnico sulla riforma del mercato del
lavoro che si riunirà domani presso il ministero
caso di trasformazione in contratto a tempo
indeterminato. Posizioni diverse tra governo,
sindacati, Confindustria e Rete Impresa (artigiani
dei contratti a tempo determinato e a chiamata».
Tra i sindacati, la Cisl apprezza la proposta del
governo: vorrebbe l’abolizione dell’associazione

contratti a termine del Lavoro. Su questo tipo di strumento

convergono le proposte di modifica delle imprese
(Confindustria, Abi, Ania e Cooperative) e dei
e commercianti), ma non inconciliabili. Nelle
tabelle ci saranno — oltre all’apprendistato, il
contratto «prevalente», quindi canale privilegiato
in partecipazione e maggiore determinazione
sulle false Partite Iva. Si dice d’accordo con il
governo sulla valorizzazione del lavoro in

più costosi per le imprese sindacati, d’accordo sulla necessità di

semplificare la materia dei contratti di lavoro,
riducendo la precarietà. Le parti sociali hanno già
inviato le proposte al ministero che verranno
messe a confronto con delle «tabelle sinottiche»
per verificare affinità e divergenze. Il primo
round è sulla «flessibilità in entrata», sul tavolo
la proposta del ministro Elsa Fornero di rendere
più caro il contratto a tempo determinato, con
restituzione di una parte della maggiorazione in
per l’accesso al lavoro dei giovani — almeno otto
tipologie contrattuali (attualmente ce ne sono 46,
secondo Cgil): contratti a tempo indeterminato,
associazione in partecipazione, partite Iva, lavoro
a chiamata, part-time, buoni lavoro o vouchers,
lavoro in somministrazione e collaborazione
coordinata a progetto. Rete Impresa non
vorrebbe rendere più cari i contratti a tempo
determinato, come spiega il vicedirettore Mauro
Bussoni: «Siamo contrari a una penalizzazione
somministrazione, in modo che possa riassorbire
tutte le forme di flessibilità brevi. Infine chiede la
parificazione retributiva e contributiva dei
co.co.pro. Per Bussoni (Rete Impresa), «in questa
fase tutti resteranno molto abbottonati. Perché
quello che conta è l’equilibrio generale e
bisognerà aspettare le partite su ammortizzatori e
articolo 18 per trovare una sintesi».
Alessandro Trocino
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:
 Codice cliente:

4 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera


Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Fisco Il decreto semplificazioni
Risparmio, mini patrimoniale più pesante
Il bollo dello 0,1% anche su certificati di deposito e depositi vincolati
ROMA — Arriva il bollo
proporzionale dell’uno per
mille anche sui depositi ban-
cari e postali e i certificati di
deposito ma non sui conti
correnti.
Lo prevede l’ultima versio-
ne disponibile del decreto sul-
la semplificazione fiscale, che
oggi dovrebbe approdare per
la promulgazione al Quirina-
le nella sua versione definiti-
va, messa a punto dai tecnici
dopo l’approvazione del Con-
siglio dei ministri di venerdì
scorso.
Il salva Italia. Come è noto,
i conti di deposito finora non
sono stati gravati da maxibol-
lo sugli estratti conto ma ne-
anche da quello sulle comuni-
cazioni relative al deposito
dei titoli.
La normativa attuale, così
come innovata dal decreto
salva Italia a dicembre scor-
so, stabilisce che l’onere del-
l’imposta di bollo di 34,20 eu-
ro annuali venga pagato dagli
intestatari persone fisiche so-
lo se il conto è attivo e con un
saldo medio nell’anno oltre i
5 mila. Per chi non supera ta-
le soglia l’imposta di bollo
non è dovuta. Una particolari-
tà che determina un rispar-
mio per ben 8 milioni di con-
tribuenti, un terzo dei corren-
tisti italiani.
Anche sui titoli si è cercato
di introdurre un principio
equo per cui l’imposta è di-
ventata proporzionale e si cal-
cola applicando una percen-
tuale sul valore totale posse-
duto pari allo 0,1% nel 2012 e
allo 0,15% dal 2013, compren-
dendo però tutti i tipi di pro-
dotti finanziari, anche quelli
detenuti all’estero. Con un li-
mite minimo di 34,20 euro e,
Il summit Il presidente Bce parla di «recessione tenue» ed elogia le riforme tedesche
Draghi: euro più sicuro, torna la fiducia
C’è chi tutela il posto e non i lavoratori
DAL NOSTRO INVIATO
CITTA' DEL MESSICO —
L'economia nel mondo continua
ad andare a ritmo «moderato» e
in modo non omogeneo tra i pae-
si avanzati dove la crescita è de-
bole e quelli emergenti dove in-
vece è forte seppure in frenata.
C'è qualche segno positivo in
più rispetto ai mesi scorsi ma ci
sono anche «alti» rischi di ribas-
so, primo fra tutti la dinamica
del prezzo del greggio che nelle
ultime settimane è schizzato a
125 dollari a barile per le tensio-
ni geopolitiche sull'Iran e che do-
vrà essere sottoposta a stretta
«vigilanza». E' la diagnosi dei mi-
nistri delle Finanze e dell'Econo-
mia e dei governatori delle ban-
che centrali dei 20 Paesi più ric-
chi del mondo, riuniti nella capi-
tale messicana.
A soffrire di più con la reces-
sione in casa è l'Europa. Anche
se l'euro è «ora più sicuro, per-
ché sembra essere tornata la fidu-
cia sui mercati», come ha detto il
presidente della Bce, Mario Dra-
ghi, nella conferenza stampa al
termine del vertice. Secondo Dra-
ghi l'Europa «ha stabilizzato» la
situazione economica nel suo
complesso rispetto all'ultima par-
te del 2011 anche «se ci sono dif-
ferenze fra alcuni Paesi dove c'è
una recessione mild», tenue. Il
34,2
0,1%
100
8
numero uno di Eurotower, se-
condo il quale l'Europa per le ri-
forme strutturali dovrebbe «se-
guire l'esempio della Germania»,
è tornato poi a soffermarsi sul
modello sociale europeo per chia-
rire meglio la sua analisi. Un'ana-
lisi diretta ad affrontare più diret-
tamente il problema dell'occupa-
zione. Il modello sociale, ha affer-
mato, andrebbe rivisto in alcuni
paesi dell'Europa perché «proteg-
ge il posto di lavoro e non il lavo-
ratori». Con la conseguenza di
provocare una massa di disoccu-
pati soprattutto quando l'econo-
mia va male.
Richiama per l'Italia la «reces-
sione mild» anche il vicemini-
stro per l'Economia, Vittorio Gril-
li: «Faremo del nostro meglio
per sconfessare le stime più pes-
I Grandi
e la crisi
dell’euro
Euro l’imposta di bollo
introdotta dal governo sui conti
correnti. La tassa è dovuta
dalle persone fisiche solo sui
conti correnti con giacenza
media annua superiore ai 5
mila euro. Al di sotto di questa
soglia non si paga nulla
Aliquota di tassazione degli
investimenti detenuti sul
conto titoli per l’anno 2012.
Nel 2013 l’imposta passa allo
0,15% del valore degli
investimenti. Si applica a tutti
i tipi di prodotti finanziari,
anche se detenuti all’estero.
Euro l’imposta di bollo sui
conti correnti a carico delle
imprese. La tassa, a
differenza di quanto è stato
previsto per le persone
fisiche, è dovuta a
prescindere dall’importo
medio della giacenza.
Milioni i contribuenti italiani
esentati dal pagamento
dell’imposta di bollo sul conto
corrente. Si tratta di circa un
terzo del totale dei correntisti
bancari, il cui saldo medio
annuo è inferiore ai 5 mila
euro.
simistiche» di caduta del Pil, ha
aggiunto segnalando anche il si-
gnificativo cambio di atteggia-
mento dei mercati e degli altri
paesi del G20. Rispetto alla riu-
nione di Cannes, in cui l'Italia
era stata messa sul banco degli
imputati, «il clima è nettamente
cambiato» tanto da non rendere
così urgente la sorveglianza del
Fmi decisa in quell'occasione. La
visita degli ispettori di Washin-
gton ci sarà ma «il contesto è
cambiato: per tutti è più impor-
tante vedere che facciamo le co-
se piuttosto che verificare che le
facciamo» ha detto. I paesi del
G20, ha aggiunto, hanno espres-
so «apprezzamento» per le misu-
re di risanamento dei conti vara-
te dall'Italia e per «il ritmo incal-
zante» con cui si è mosso il go-
Decisione ad aprile sull’aumento
delle risorse che stanzierà il Fmi
E’ stata rinviata ad aprile la
decisione sull’aumento delle risorse
che il Fmi dovrà mettere a
disposizione per eventuali
interventi anticrisi in Europa. Usa,
Regno Unito e Paesi emergenti
chiedono che prima siano rafforzati
e resi operativi l’Efsf e l’Esm
italia: 515249535254
solo per il 2012, un massimo
di 1.200 euro di imposta.
Il decreto salva Italia infine
esclude dalla tassazione i fon-
di pensioni ed i fondi sanita-
ri.
La nuova versione. Una
volta che la norma del salva
Italia è stata approvata, non
tutti sono rimasti convinti
della sua chiarezza e equità.
Alcuni operatori del settore
ne avevano azzardato un’in-
terpretazione estensiva, ri-
comprendendo tra gli stru-
menti finanziari, cui si sareb-
be dovuta applicare l’imposta
proporzionale, anche i conti
di deposito e i certificati, con-
siderandoli nel novero degli
strumenti di investimento.
La novità introdotta con il
decreto sulla semplificazione
fiscale sana proprio questa in-
certezza rendendo esplicito
ciò che era ancora «in nuce».
La norma stabilisce che ven-
gano tassate le comunicazio-
ni periodiche alla clientela re-
lative a prodotti finanziari, an-
che non soggetti a obbligo di
deposito, «ivi compresi i de-
verno. Anche se nel comunicato
finale del vertice spicca il ricono-
scimento per «l'importante pro-
gresso» fatto dall'Europa nel suo
complesso.
A far discutere ministri e go-
vernatori a Città del Messico è
stata però non l'analisi macro-
economica, ma la costruzione
della rete di sicurezza, il cosid-
detto firewall, una difesa da non
meno di 2 mila miliardi di dolla-
ri, per l'Europa a cui viene anco-
ra chiesto di fare di più per usci-
re dalla crisi in cui è caduta. In
particolare è stata rinviata al
summit di aprile in concomitan-
za con le riunioni primaverili del
Fmi di Washington, la decisione
sul rafforzamento delle risorse
che dovrà mettere a disposizio-
ne il Fondo per gli eventuali in-
Il confronto al G20 sui piani
di salvataggio per l’Europa
Codice cliente:
Primo Piano 5 #
positi bancari e postali anche calcola sul valore del deposi- ri a mille, questo importo
se non rappresentati da certi- to o, nei casi dei certificati, può essere prelevato una vol-
ficati». L’imposta resta non sul valore nominale o di rim- ta sola se la comunicazione è
dovuta per le comunicazioni borso. una, o suddiviso per il nume-
ricevute e emesse dai fondi La norma dice che l’impo- ro delle comunicazioni effet-
pensione e dai fondi sanitari. sta si applica sulle comunica- tuate, se sono più di una.
zioni nel senso che, se appli-
La base imponibile. cando l’un per mille sul con- L’applicazione. La nuova
L’imposta proporzionale si to, l’importo dovuto fosse pa- imposizione verrà applicata
dalle banche ai conti vincola-
ti già in corso o solo a quelli
Blitz della Finanza che verranno stipulati dall’en-
trata in vigore della norma in
Fisco, maxi operazione in Campania poi? La decisione starà alle
banche che potrebbero pro-
Nel mirino discoteche, locali e pub pendere per la seconda solu-
zione.
Dal Nord al Sud passando per il Centro. All’indomani Ma potrebbero anche fare
dell’«operazione Rugantino» nei locali di Trastevere e nella di più per accaparrarsi il clien-
notte in quelli della movida toscana tra Firenze, Scandicci e te: accollarsi l’onere del bollo
Bagno a Ripoli, l’amministrazione fiscale è tornata in forze almeno per i conti che non si-
in Campania. Con una maxi operazione, uno degli ano troppo bassi, quelli che
interventi più imponenti tra quelli condotti negli ultimi vengono tenuti in vita con po-
mesi dagli 007 del Fisco. Non solo perché ha riguardato chi euro. Resta inteso che le
tutte le province della Regione, ma anche per il numero di banche che oggi espongono
uomini messi in campo: più di 400 che hanno «visitato» clausole del tipo «bollo vigen-
110 locali tra discoteche, ristoranti, pizzerie, bar e pub. La te a carico della banca» do-
guardia di Finanza non si limita più a una sola città. Anche vranno farvi fronte oppure
se la maggior parte delle verifiche (50) sono state cambiare le condizioni dando
concentrate nella provincia di Napoli, 25 sono stati i blitz al cliente il necessario preav-
in quella di Salerno, 15 in quella di Caserta e 10 ciascuno in viso di almeno due mesi.
quelle di Benevento e Avellino. Antonella Baccaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Welfare
Per il presidente
della Bce, Mario
Draghi, «in alcuni
Paesi dell'Ue» il
modello sociale va
rivisto «perché
protegge il posto
di lavoro e non i
lavoratori» e
questo fa
aumentare la
disoccupazione
terventi anticrisi nel Vecchio ribadito che la decisione sul po- Angela Merkel vuole temporeg-
Continente perché il G20, su tenziamento del Fondo salva Sta- giare tenendo anche conto che
spinta di Stati Uniti, Regno Unito ti è prevista per marzo, ma non deve — e l'appuntamento è per
e anche i paesi emergenti, i co- necessariamente per la riunione oggi — far prima accettare al par-
siddetti Brics (Brasile, Russia, In- del Consiglio del prossimo fine lamento tedesco il secondo pac-
dia, Cina e Sudafrica), chiede settimana a Bruxelles come era chetto di aiuti per la Grecia e
che prima siano rafforzati e resi stato detto, visto che il mese, ha quindi anche il nuovo fiscal com-
operativi gli strumenti di inter- chiarito il ministro tedesco Wolf- pact europeo.
vento europei (Efsf e Esm). A gang Schaeuble, «ha trentun Stefania Tamburello
questo proposito la Germania ha giorni». Insomma il governo di © RIPRODUZIONE RISERVATA
La frenata dell’economia
e la ripresa del prezzo del petrolio
A Città del Messico si è discusso Preoccupazione dei Grandi
a lungo delle risorse necessarie per gli effetti sull’economia
per mettere in sicurezza l’Europa mondiale della crescita delle
e in particolare del cosiddetto quotazioni del petrolio.
«firewall», il sistema di difesa Nelle ultime settimane il greggio
della moneta unica, che ha raggiunto i 125 dollari
potrebbe avere una consistenza al barile a causa delle tensioni
di 2-3 miliardi di dollari in Iran.
6 Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

La recessione Le aziende

Nuova moratoria sui debiti Il miliardario Usa

Intesa tra banche e imprese
Domani la firma. Garanzie sui prestiti e crediti con lo Stato
L’appuntamento è fissato
per domani pomeriggio all’Abi
con l’obiettivo, ormai quasi
raggiunto, di firmare un nuo-
vo avviso comune di morato-
ria dei debiti delle piccole e
medie imprese. Il governo
guarda con interesse e favore
all’intesa tanto che dovrebbe-
ro essere presenti alla firma i
ministri Corrado Passera e Vit-
torio Grilli, vuoi come garanti
vuoi per sottolineare il caratte-
re pro crescita dell’operazione.
Il precedente avviso comune ri-
sale all’agosto del 2009, si di-
mostrò una scelta azzeccata e
successivamente fu prorogato.
Ci si arrivò per spinta dell’allo-
ra ministro Giulio Tremonti
— come riconobbero i prota-
gonisti — e fu siglato a Milano
sempre nella sede dell’Associa-
zione bancaria allora presiedu-
ta da Corrado Faissola. Come
tre anni fa, i punti qualificanti
dell’intesa saranno sostanzial-
mente due: una sospensione
del pagamento delle rate dei
mutui in scadenza e una ri-
strutturazione del debito con
allungamento del timing. Non
è possibile stimare il valore
complessivo dell’accordo e
quindi i maggiori costi che ne
deriveranno per il sistema ban-
cario che proprio in queste ore
sta monitorando — con qual-
che apprensione e malumore
— i riflessi sui propri bilanci
delle misure governative di li-
beralizzazione su depositi e
commissioni.
Sicuramente l’avviso comu-
ne si rivelerà una misura di ri-
storo per le piccole aziende ed
è stato perseguito con forza
dalle organizzazioni di rappre-
sentanza (Confindustria, Rete
Imprese Italia, Alleanza delle
Cooperative) ma è anche vero
che molte cose sono cambiate
dal 2009 ad oggi. La Grande
Crisi partita dai subprime ame-
ricani allora prese alla sprovvi-
sta molte imprese che aveva-
no investito denari nell’attivi-
tà produttiva e che si trovaro-
no quindi nella condizione
pressoché obbligata di rinego-
L’accordo ottenere quello che lo stesso
Tremonti definì «il sabbatico
dei debiti». Oggi il problema
numero uno è rappresentato
dal credit crunch più che dal
peso dei debiti contratti. In pa-
role povere in una stagione di
L’accordo di recessione sono molte meno
moratoria sui le aziende che hanno fatto il
debiti tra passo più lungo della gamba
banche e in materia di investimenti.
imprese Purtroppo, siccome i rubinetti
prevede del credito sono chiusi a mon-
sostanzialmen- te, non c’è quasi nessuno che
te la stia investendo. Ma proprio
sospensione perché l’accordo di domani è
del pagamento oggettivamente più limitato,
delle rate dei le organizzazioni dei Piccoli
mutui in hanno spinto in fase prepara-
scadenza e toria per allargarne perimetro
l’allungamento ed orizzonte. È stato così con-
della scadenza cepito come mediazione tra le
dei debiti parti l’articolo 7 che, pur accet-
sostenuta dall’Abi, detta in
qualche maniera le successive
mosse del tavolo negoziale.
Impegna cioè i contraenti —
in primis le banche — a rag-
giungere nel giro di 2 mesi
un’ulteriore intesa che riguar-
di stavolta: a) le facilitazioni
di accesso alla liquidità; b) la
possibilità di scontare in ban-
ca eventuali strumenti finan-
ziari utilizzati dal governo per
pagare, almeno in parte, i debi-
ti contratti dalla pubblica am-
ministrazione. La presenza di
Il governo
Alla firma dell’accordo
tra banche e imprese
sono attesi i ministri
Passera e Grilli
Passera e Grilli domani do-
vrebbe in qualche modo raffor-
zare il valore degli impegni
sanciti dall’articolo 7 e rassicu-
rare sulla possibilità di accele-
rare le decisioni (a monte) in
materia di rimborsi alle Pmi
dei crediti che vantano nei
confronti dello Stato e degli
enti locali. Gli ormai famosi
70 miliardi di euro (almeno).
Riepilogate luci ed ombre
dell’avviso comune targato
2012 è chiaro che sugli orienta-
menti dell’Abi pesano le diffe-
Credito
Oggi il problema
numero uno è il credit
crunch più che il peso
dei debiti contratti
renti condizioni di salute in cui
versano le banche. Ora sono le
grandi, Intesa e Unicredit, ad
essere più aperturiste in virtù
di un allentamento dei vincoli
finanziari macro e di un costo
del denaro diventato meno
oneroso. Le piccole banche, in-
vece, hanno qualche preoccu-
pazione in più e sono portate,
in questa fase, a tirare il freno a
mano. La novità, però, è che ri-
spetto a tre anni fa con l’avven-
to al vertice dell’Abi dell’avvo-
cato Giuseppe Mussari la colla-
borazione banche-imprese si è
infittita, ha dato vita a un coor-
dinamento stabile e il raggiun-
gimento di intese anche parzia-
li dovrebbe comunque risulta-
re meno faticoso.
Dario Di Vico
twitter@dariodivico
Buffett, il guru
di Wall Street
ha il successore
(nel cassetto)
Il suo è diventato ormai un vezzo. A chi
gli chiedeva il nome del successore era
arrivato a dire che anche dall’Oltretomba
avrebbe guidato lui la sua Berkshire
Hathaway, con una seduta spiritica.
Invece nella lettera annuale inviata agli
azionisti il plurimiliardario Warren
Buffett (foto) per la prima volta ha
annunciato che ha in mente qualcuno da
mettere alla guida del suo impero, una
conglomerata da oltre 130 miliardi di
dollari di fatturato che spazia dalle
assicurazioni alle ferrovie, dal retail alle
utility. Ma l’Oracolo di Omaha ancora
una volta ha lasciato tutti con il fiato
sospeso. Nella sua lettera di 22 pagine,
l’ottantunenne guru della finanza Usa
non ha svelato il nome del suo «erede».
Anzi. Ha sottolineato che l’annuncio non
va interpretato come segnale di un suo
imminente ritiro. Lui è in «ottima
salute» e non ha nessuna intenzione di
dimettersi dai suoi ruoli multipli come
presidente, amministratore delegato e
Chief investment officer di Berkshire. E
forse per rassicurare investitori e stampa
che spesso hanno citato il silenzio sulla
successione come una preoccupazione,
Buffett ha voluto far sapere che il board
di Berkshire è entusiasta
dell’amministratore individuato, e che ci
sono anche due buoni candidati
alternativi. L’annuncio ha scatenato le
speculazioni, voci che in realtà non si
sono mai fermate da quanto il
«preferito», David Sokol, lo scorso anno
diede le dimissioni per aver comprato
titoli in Lubrizol prima che la compagnia
fosse acquisita da Berkshire. Tra i vari
«cavalli di razza» il più quotato (sulla
stampa anglosassone) è Ajit Jain, che
guida il business riassicurativo di
Berkshire e che Buffett ha ripetutamente
elogiato come un «genio stacanovista».
Chissà se gli investitori hanno ottenuto
ciò che chiedevano.
Antonia Jacchia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ziare i termini di pagamento e tando la logica dei due tempi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Liberalizzazioni Il presidente dell’Ania, Minucci: serve un intervento sulla valutazione dei danni gravi
La «scatola nera» può significare

«Con un taglio ai costi, Rc Auto giù fino al 20%»
MILANO — «Noi auspichiamo che
le liberalizzazioni portino a una ridu-
zione di costi per le assicurazioni, e in
particolare per la Rc auto, che come
tutti sanno è obbligatoria». Aldo Mi-
nucci, da qualche mese presidente del-
l’Ania, la Confindustria delle compa-
gnie, monitora anche con qualche pre-
occupazione il complesso viaggio dei
provvedimenti del governo che, fra
emendamenti e proteste, andranno in
Aula mercoledì prossimo.
Riduzioni che si trasferiranno an-
che sui consumatori o saranno solo
a beneficio dei bilanci delle compa-
gnie?
«Certo che ci sarebbero riduzioni
nei prezzi...»
Non è sempre stato così.
«La riduzione dei prezzi dipende
dalla dimensione degli interventi che
verranno attuati. Se, insieme alla esclu-
sione delle lesioni lievissime non ri-
lato che in Italia le tariffe Rc auto so-
no più care rispetto agli altri Paesi.
«I rilievi Antitrust partono da un
confronto non corretto. Non si può
mettere sullo stesso piano l’Italia con
altri Paesi che non hanno le stessi com-
ponenti dei costi. Da noi i sinistri con
danno alla persona sono il 23%, con
punte locali del 40%, in Europa il 10%,
in Francia i feriti risarciti dalle compa-
gnie sono 200 mila, da noi un milione.
La frequenza dei sinistri in Italia è di
oltre l’8%, in Francia è la metà. E sono
solo pochi, ma significativi, esempi».
Per i microinfortuni il vostro riferi-
mento diventa il governo inglese Ca-
meron che in pratica vuole abolire
l’indennizzo al «colpo di frusta»?
«In Gran Bretagna il problema del
colpo di frusta fuori controllo è relati-
vamente recente. E lì non vanno per il
sottile. Per noi è almeno ventennale e
particolarmente concentrato in alcu-
ne aree del Paese. Detto questo mi
sembra sia sulla buona strada l’emen-
damento che stabilisce l’indennizzo in
caso di presunte invalidità fino al 2%
solo dopo riscontri ottenuti con accer-
tamento medico. Oggi per le compa-
gnie questo tipo di microinvalidità si-
gnificano circa 2 miliardi di indenniz-
zi l’anno. Basterebbe una riduzione
del 30-50% per una significativa ridu-
zione dei costi».
E che fine hanno fatto le famose ta-
belle per gli indennizzi delle invalidi-
tà sopra il 9%?
«Sono pronte ma sono ferme al mi-
nistero della Sanità. Il problema, lo
ammetto, è delicato, perché il tema
coinvolge chi subisce invalidità per-
manenti anche piuttosto gravi e c’è
chi ritiene, secondo noi ingiustamen-
te, che le tabelle predisposte colpisca-
davvero riduzione delle tariffe rc au-
to?
«La previsione dello sconto per chi
accetta l’installazione secondo noi an-
morbiditi», se si pensa all’ipotesi del drebbe forse leggermente corretta. Sa-
plurimandato obbligatorio per gli rebbe meglio adottare un meccani-
agenti. smo di bonus che scatta dopo che per
«Direi che su questo punto centrale un anno si è monitorato con la scatola
ha prevalso la logica più razionale ed nera lo stile di guida. Bonus che po-
equilibrata, almeno finora: l’agente trebbe aumentare anno dopo anno,
che vende la polizza rc auto dovrà in- con benefici non solo per le tasche dei
formare il cliente sull’esistenza di al- clienti, ma anche nei comportamenti
meno altre due proposte concorrenti. collettivi in auto».
Non deve offrirle, cosa che avrebbe re- Altro vostro cavallo di battaglia è
so necessari legami con più compa- la dematerializzazione del bollo au-
gnie. Ancora meglio, secondo noi, sa- to. Che vantaggio ne avrebbero gli as-
rebbe prevedere semplicemente la sicurati?
possibilità di consultare il preventiva- «E’ un provvedimento che colpisce
tore dell’Isvap, che certo andrebbe im- il fenomeno del falso bollo auto e quin-
plementato a questo scopo: in teoria di delle auto che viaggiano senza assi-
si possono consultare tutte le propo- curazione. Che rappresentano un co-
ste sul mercato». sto sociale imponente e che si riflette
Ma avere a disposizione più offer- anche sui costi della polizza, e a rimet-
te non sarebbe conveniente per il terci oggi è chi invece è in regola».
cliente? Che fine ha fatto la famosa Agen-
«Dipende: se l’agente privilegia il zia antifrode?
cliente o gli interessi di chi lo paga me- «Le liberalizzazioni del governo col-

scontrabili strumentalmente si appro-
vassero anche le tabelle per le valuta-
zioni dei danni gravi, come previsto
dal codice delle assicurazioni da oltre
sei anni, si potrebbe scendere anche
del 15-20 per cento».
Però l’Antitrust ha più volte segna-
❜❜
Lo sconto con la scatola
nera? Meglio un bonus
dopo un periodo di prova
no queste categorie. Però bisogna su-
perare le "tabelle dei tribunali" perché
creano difformità di trattamento da
zona a zona che non sono giustificabi-
li».
Alcuni provvedimenti che vi ri-
guardano sono comunque stati «am-
Chi è
glio. E comunque c’è anche un altro piscono le frodi in più modi. Ma
problema: le aziende investono sulle Aldo Minucci, 65 l’agenzia ancora non c’è. Né noi la vor-
proprie reti, che a loro volta concorro- anni, è presidente remmo come semplice authority di
no a determinare il valore delle compa- dell’Ania e della monitoraggio. No, deve avere anche
gnie. Plurimandato obbligatorio può si- Fondazione Ania poteri ispettivi».
gnificare meno investimenti e meno va- per la sicurezza Sergio Bocconi
lore delle società. Un danno doppio». stradale © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
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Primo Piano italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Il governo Le scelte L’imposta e i casi

Passera e l’Ici alla Chiesa:

giusta, con tutele al non profit
«In politica? Per ora metto l’Italia in binario. Monti: è super»
ROMA — Ha fatto bene il
governo a far pagare l’Imu an-
che alla Chiesa cattolica, dice
il ministro per lo Sviluppo eco-
nomico Corrado Passera. Così
come farà bene adesso a defini-
re il vero non profit e, quello,
lasciarlo esente. «Era ovvio
che si andasse in una direzio-
ne come quella che è stata pre-
sa — argomenta il ministro
—. È stato fatto in maniera sag-
gia, ragionevole, ma molto de-
terminata. Adesso deve essere
definita in tutte le sue compo-
Eni-Snam
Il ministro difende la
scelta di separare Eni e
Snam: può favorire
l’abbassamento dei prezzi
nenti, è molto importante che
non si penalizzi il vero non
profit, religioso e non religio-
so, che è uno dei pilastri della
coesione sociale del nostro Pa-
ese». L’Imu va applicata anche
alla Chiesa, insomma, ma «nel
rendere operativa questa deci-
sione dobbiamo fare molta at-
tenzione» al non profit, con-
clude il ministro, come a voler
smorzare le polemiche di que-
sti giorni, «e la faremo».
Sono tanti gli argomenti
che tocca Corrado Passera, in-
tervistato da Maria Latella su
SkyTg24. Dice che in questi
primi 100 giorni di governo la
preoccupazione più grande è
stata «che fosse troppo tardi.
Che non ci fosse più la possibi-
lità e che l’Italia stesse scivo-
lando»; dice che Mario Monti
ha fatto «un miracolo di credi-
bilità all’esterno: insieme al
Parlamento abbiamo fatto pas-
sare una serie di cose che da
tanto tempo si aspettavano e
che tanti, soprattutto all’este-
ro, pensavano che non avrem-
mo mai potuto fare». Si scher-
misce quando scrivono di lui
come di un «Superman»: «so-
lo Monti è super», dice, e sul
suo futuro politico, sulla pro-
posta di Formigoni che lo vor-
rebbe candidato premier per il
Pdl, per ora stoppa ogni chiac-
chiera. «Non una parola su
questo tema, stiamo lavoran-
do per rimettere in binario
l’Italia, un compito già diffici-
le che diventerebbe impossibi-
le se prendesse connotazioni
politiche».
Adesso, le questioni centra-
li, secondo il ministro, sono
crescita economica e occupa-
zione: «L’occupazione si crea
con la crescita reale. L’obietti-
vo del governo è quello di rea-
lizzare le condizioni per creare
crescita e posti di lavoro». Pro-
prio sul tema del lavoro e delle
riforme, Passera assicura che
«tutto il governo vuole un
grande accordo sulla riforma
del mercato del lavoro». Conci-
liante, dopo le dichiarazioni
più dure della Fornero («Fare-
mo la riforma con o senza l’ac-
cordo»), Passera ammette che
«è una frase detta troppe vol-
te. Noi vogliamo modificare in
meglio tante cose che riguar-
dano il lavoro, ma c’è un tavo-
lo serio». Anche se è chiaro
che poi spetta al governo «la
responsabilità di fare sintesi e
Ministro Corrado Passera
superare le impasse».
Il tesoretto per la riduzione
delle tasse? Meglio «non fare
annunci prima del tempo».
Certo, «dobbiamo creare un te-
soretto con la riduzione del-
l’evasione fiscale, con la revi-
sione delle spese dello Stato,
con le cessioni, dobbiamo cre-
are risorse per favorire la ricre-
scita dell’Italia». Ecco perché
si è rinunciato a fare annunci
per il tesoretto, «che qualcuno
si aspettava perché non è anco-
ra chiaro il quanto e il quando
queste cifre saranno disponibi-
li. Credibilità è anche non fare
annunci non definiti». Le libe-
ralizzazioni aiuteranno il Pae-
se, dice ancora il ministro:
«Avere un’azienda totalmente
dedicata al trasporto — sottoli-
nea riferendosi alla separazio-
ne tra Snam rete gas e la con-
trollante Eni — può favorire
un abbassamento dei prezzi». Conventi, enti non profit e onlus Cliniche, ospedali
Benefici si potranno avere an-
che con la concorrenza nell’Al- tra esenzione e pagamento e case di cura
ta velocità, anche se è impor- I conventi e le chiese, come luoghi di culto, In Italia sono circa 4 mila 712 i centri
tante guardare pure al «tra- in base alla normativa prevista sanitari e di assistenza che vengono
sporto pubblico locale». Infi- dall’esecutivo saranno esenti dal attualmente gestiti da enti ecclesiastici. Di
ne, un messaggio alle piccole pagamento dell’Ici perché «edifici a uso non questi, 1669 sono i centri di difesa della
e medie imprese: «Vogliamo commerciale». Ieri inoltre il ministro Passera vita e della famiglia. Mentre 1853 gli
trovare soluzioni», promette il ha ribadito che si dovrà puntare a tutelare ospedali e le case di cura. La circolare del
ministro, per risolvere il pro- anche «il vero non profit, religioso e non ministero delle Finanze fissa i paletti anche
blema dei pagamenti pubblici. religioso». Nel caso delle strutture per case di cura e ospedali: l’esenzione può
Mariolina Iossa con attività «miste» — in parte non profit valere solo per le strutture accreditate. E
© RIPRODUZIONE RISERVATA e in parte commerciali — l’imposta cioè private ma riconosciute dal Servizio
infatti sarà pagata solo per la frazione sanitario nazionale, che le rimborsa con
Il commento
di Paolo Conti
a uso commerciale una cifra fissa per singola prestazione
nelle Idee&opinioni

Tagli complicati La manovra di Tremonti prevedeva per i dirigenti un parametro basato sulla media Ue. Il rischio di cifre diverse

Maxi stipendi, così può saltare il tetto massimo
A rischio il limite di 295 mila euro deciso dal governo
E negli enti locali in tanti cumulano i compensi
ROMA — Per avere un’idea del pa-
sticcio combinato con il tetto alle retri-
buzioni dei dirigenti pubblici, biso-
gna riavvolgere il nastro degli ultimi
otto mesi. Luglio 2011: il Parlamento
approva la manovra targata Giulio Tre-
monti, con la quale si stabilisce che
non soltanto il costo dei nostri deputa-
ti e senatori sarà allineato alla media
europea, ma che dovranno essere ade-
guate a quel parametro pure le buste
paga degli alti dirigenti pubblici. «Mal
comune, mezzo gaudio», devono aver
pensato i parlamentari sottoscriven-
do quella ritorsione ai danni delle opu-
lente tecnocrazie statali. E
scommettiamo che molti si
staranno fregando le mani
in attesa dei verdetti della
commissione coordinata
dal presidente dell’Istat En-
rico Giovannini, che ha l’in-
carico di calcolare quelle be-
nedette medie.
Soltanto il pressapochi-
smo con cui vengono fatte
le leggi italiane, però, può
spiegare come mai nessuno
si sia ricordato dell’esisten-
za di questa norma mentre
si votava il tetto ai dirigenti statali. Si
sarebbe altrimenti evitato l’ennesimo
sconcertante inguacchio. Facciamo un
esempio. Che cosa accadrebbe allo sti-
pendio del capo della polizia Antonio
Manganelli, attualmente pari a 650 mi-
la euro, se la commissione Giovannini
appurasse che la media europea per la
carica fosse, poniamo, tre volte inferio-
re? In base alla manovra di luglio do-
vrebbe essere ridotta a quel livello,
mentre secondo il decreto «salva Ita-
lia» potrebbe scendere «soltanto» a
La scheda
La commissione
La commissione guidata dal
presidente dell’Istat Enrico
Giovannini (foto) è stata
istituita dal governo Berlusconi
nell’agosto del 2011. Ha il
compito di «fornire le
informazioni per livellare —
rispetto alla media europea —
le retribuzioni dei titolari di
cariche elettive e di figure
apicali nella Pa»
I risultati
La Commissione ha poi
pubblicato uno studio in cui
risulta che il Parlamento ha un
costo più alto tra quelli
europei. Ora dovrà calcolare se
il costo di deputati e senatori è
allineato alla media europea
295 mila euro: lo stipendio del primo
presidente della Cassazione. E se inve-
ce la media europea fosse più alta?
Un bel dilemma, non c’è che dire.
Ma assolutamente da sciogliere, se si
vuole applicare il tetto alle retribuzio-
ni pubbliche senza infognarsi in con-
tenziosi allucinanti. Sarà necessaria
probabilmente l’ennesima «interpre-
tazione autentica», se non una nuova
legge. E magari anche una norma per
porre fine all’opacità scandalosa nel-
la quale sono avvolte le retribuzioni
dei papaveri statali, prevedendo la
centralizzazione di tutti i dati relativi
alla giungla degli incarichi esterni.
Oggi non è affatto facile nemmeno
per lo Stato sapere quanto davvero
guadagna un alto burocrate, tante so-
no le amministrazioni pubbliche,
una diversa dall’altra, che lo pagano.
A meno che non sia il diretto interes-
sato a comunicare le cifre, anche se
talvolta non è in grado di saperlo
nemmeno lui, considerando che nel-
la retribuzione dei dirigenti dell’Eco-
nomia confluiscono anche le quote
del fondo nel quale si raccolgono i
compensi degli incarichi nelle azien-
de pubbliche e i «dividendi» della lot-
ta all’evasione fiscale.
Sono elementi che già basterebbe-
ro a far dubitare che l’applicazione
concreta del tetto sia un gioco da ra-
gazzi come forse qualcuno pensava.
Senza poi parlare del problema più
grosso, che tira in ballo l’equità. Sì,
perché il limite dei 295 mila euro
non si applica agli organi costituzio-
nali ma neppure alle Regioni e agli
enti locali, come ha ricordato ieri il
ministro Filippo Patroni Griffi su que-
sto giornale rispondendo alle doman-
de di Antonella Baccaro. E pure i ma-
nager delle aziende regionali e muni-
cipalizzate saranno esclusi da quel li-
mite previsto per i loro colleghi delle
imprese statali da un altro articolo
del “salva Italia” che dovrà essere tra-
dotto in pratica entro il prossimo 31
maggio con un decreto del Tesoro.
Le conseguenze sono evidenti.
Non saranno messi in discussione
emolumenti come quello dell’ammi-
nistratore delegato della Sea, la socie-
tà che gestisce gli aeroporti milanesi,
Giuseppe Bonomi (650 mila euro),
soltanto per fare uno degli esempi
Lo studio
La commissione guidata dal
presidente dell’Istat fornirà il
dato dei principali Paesi
europei, come stabilito a luglio
Vincino
forse più eclatanti. Retribuzioni stel-
lari, che superano di gran lunga quel-
le dei responsabili politici dell’ammi-
nistrazione nonostante disposizioni
presenti in pressoché tutti i Comuni
italiani più grandi stabiliscano che in
nessun caso la paga del manager del-
la municipalizzata può superare quel-
la del sindaco. E questo grazie a un
uovo di Colombo: basta assumere
l’amministratore delegato come diri-
gente interno per cumulare due pa-
ghe. Quando le buste paga non sono
addirittura tre o quattro, grazie agli
incarichi in altre municipalizzate o
nelle aziende controllate. Esemplare
la situazione di Franco Panzironi, l’ex
amministratore delegato della capito-
lina Ama, che di cumulo in cumulo
portava a casa 545 mila euro, quattro
volte lo stipendio del sindaco.
E non basta. Avremo dirigenti re-
gionali e comunali più pagati dei capi
dipartimento statali. Sappiamo che ci
sono city manager con stipendi asso-
lutamente paragonabili a quelli, desti-
nati a finire sotto la ghigliottina, dei
massimi gradi dell’amministrazione
centrale. Mentre i loro verranno gra-
ziati. Ma conosciamo pure la crescen-
te generosità con cui Comuni, Provin-
ce e Regioni gratificano direttori e
consulenti. Athos de Luca ha solleva-
to il caso del comitato per la sicurezza
capitolino istituito dal sindaco Gian-
ni Alemanno nel 2010 sotto il coman-
do del generale del carabinieri Mario
Mori. Una struttura di quattro perso-
ne costata di soli compensi, denuncia
il consigliere comunale del Pd, oltre
un milione di euro. Così come il con-
sigliere del Tar Nicola Durante è stato
ingaggiato come capo dell’ufficio legi-
Lo stop dell’autonomia
Al capo dell’ufficio legislativo in
Calabria 176 mila euro oltre
alla paga da giudice. Nessuno
può intervenire, c’è l’autonomia
slativo dal governatore della Calabria
Giuseppe Scopelliti con un compen-
so di 176.426 euro. Oltre, naturalmen-
te, alla paga da giudice. Tanto per fare
un paragone è il triplo, e senza consi-
derare la «retribuzione annua di risul-
tato», i rimborsi spese «a piè di lista»
e il «trattamento di missione nella mi-
sura massima prevista per la dirigen-
za regionale» previsti nel contratto di
Durante, rispetto ai 60 mila euro spet-
tanti al capo dell’ufficio legislativo
del ministero dei Beni culturali Paolo
Carpentieri, altro magistrato del Tar.
O se preferite, il doppio degli 89 mila
euro assicurati al capo dell’ufficio legi-
slativo del ministero delle Infrastrut-
ture Gerardo Mastrandrea, consiglie-
re di Stato.
E nessuno, da Roma, in quello sti-
pendio potrà mai mettere bocca. Me-
raviglie dell’autonomia…
Sergio Rizzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Gli obblighi sul pagamento
per le strutture ricettive
Le strutture ricettive-alberghiere gestite da
religiosi saranno soggette all’imposta.
Secondo fonti vaticane, è stato effettuato
un censimento tra tutte le strutture religiose
e gran parte degli «hotel» sarebbe in regola.
Insomma, pagherebbe già l’imposta dovuta.
Inoltre, secondo la circolare del ministero
delle Finanze del 2009, per ostelli e bed and
breakfast la tassa non si deve pagare se
«l’attività non viene svolta per l’intero
anno» e se «l’accessibilità è rivolta ai soli
destinatari propri delle attività istituzionali»
I carabinieri: solo un ritardo nell’invio da Roma
Sull’auto della scorta del cardinale Bagnasco
il giallo del tagliando di assicurazione scaduto
Sul «Secolo XIX» Un fotogramma
del video in onda ieri sul sito del
Secolo XIX nel quale si vede
l’assicurazione scaduta dell’auto
della scorta del cardinale Bagnasco
L’ex segretario democratico
Veltroni: non si deve consegnare
il Paese a un grande centro
con elementi di tecnocrazia
ROMA — «Tirare Monti da una
parte o dall’altra vuol dire
indebolire lui e il governo».
Walter Veltroni, a «In mezz’ora», il
programma di Raitre di Lucia
Annunziata, lancia un monito
diretto soprattutto al Pd e a quella
parte del partito critica con
l’operato dell’esecutivo in tema di
riforma del mercato del lavoro.
«Lasciamo che lui e il suo governo
facciano il loro lavoro» dice l’ex
segretario del Pd, che invita i suoi
compagni di partito a rimanere
«coerenti» nell’appoggio
all’esecutivo. Veltroni accenna alla
italia: 515249535254
❜❜ Il governo chiarisca in Parlamento, prima della fiducia, che
le strutture riconosciute dallo Stato sono esenti Maurizio Lupi, Pdl
Il documento Le condizioni riprenderanno una circolare delle Finanze del 2009
Paritarie, per tutti
e senza fini di lucro
Ecco le scuole esenti
Gli istituti dovranno rispettare tre criteri
ROMA — Il punto più importante
del documento è il numero tre: «Ai Le caratteristiche
fini dell’applicazione dell’esenzione
è necessario che l’attività non debba
1
chiudere con un risultato superiore
al pareggio economico. O che even-
tuali avanzi di gestione siano reinve-
stiti totalmente nell’attività didatti-
ca». Pagano le scuole che ci guada-
gnano, insomma. Non pagano quel-
DISEGNI DI ROBERTO PIROLA
le che con le rette coprono le spese o
che usano il di più solo per migliora-
re il loro istituto. E basta già questo
per garantire ancora l’esenzione dal-
l’Imu, la nuova Ici, alla grandissima
parte delle scuole cattoliche.
Il documento in questione circola
già tra ministeri e Palazzo Chigi. Non
L’esercito delle «paritarie» è un nuovo decreto perché in fondo
non c’è bisogno di inventare nulla. I
e le regole per l’esenzione dettagli di quello che accadrà quan-
In Italia la scuole «paritarie» sono 14 mila, più do diventeranno legge le norme sul-
2
di 9 mila cattoliche (oltre 6200 scuole l’Imu, la nuova Ici, per i beni della
materne, 1300 scuole primarie, 1200 Chiesa sono già scritti in una circola-
secondarie, più le strutture universitarie e re del ministero delle Finanze di tre
parauniversitarie). Per non pagare l’imposta le anni fa. Non è solo una base di par-
scuole devono rispettare le regole del settore tenza ma molto di più, al punto che
pubblico: dall’accoglienza degli studenti quelle cinque paginette erano nel
disabili all’applicazione del contratto collettivo dossier degli incontri anche ad alto
per gli insegnanti, fino alla pubblicazione del livello che hanno preceduto l’annun-
loro bilancio e all’assenza di discriminazioni cio ufficiale del governo. Ci vuole an-
per l’ammissione. Niente esenzione per le cora tempo, però. Prima deve essere
scuole private in senso stretto approvato il decreto legge sulle libe-
ralizzazioni, con l’emendamento che
stabilisce il principio generale. Poi ar-
riverà una norma di dettaglio, che
dovrebbe ricalcare proprio quelle
cinque paginette: la circolare 26 gen-
naio 2009 numero 2, ministero delle
Finanze, direzione federalismo fisca-
3
le. Quel documento che si era reso
necessario per spiegare meglio la si-
tuazione dopo la definitiva abolizio-
ne dell’Ici sulla prima casa decisa nel
2008. Al ministero erano arrivate nu-
GENOVA — (e. d.) Nessun dubbio, la Lancia Thesis su merose richieste di chiarimento da
cui viaggia l’arcivescovo di Genova e presidente della associazioni ed enti, quasi tutti non
Cei Angelo Bagnasco, ieri mostrava un tagliando cattolici, che chiedevano se cambia-
dell’assicurazione scaduto il 31 dicembre 2011. È nato va qualcosa anche per loro. Quel te-
un caso. Bagnasco, sotto scorta da quando ricevette sto restava ambiguo sul nodo vero
minacce all’indomani della sua nomina, si muove del problema adesso sciolto dal go-
sempre con un’auto blindata. Chi aveva dunque la verno Monti e cioè sul caso dell’al-
responsabilità di trasportare il cardinale su un’auto bergo con una cappella, che non pa-
non assicurata? La Curia ha informalmente fatto gherà solo sulla cappella ma su tutto
sapere che l’auto non è di sua proprietà ma è messa a il resto sì. Nei requisiti per le singole
disposizione dal ministero degli Interni. Il Comando categorie, il documento era chiarissi-
provinciale dei carabinieri in serata ha precisato che mo.
la Lancia Thesis è dell’Arma ed è regolarmente Partiamo dalle scuole, il capitolo
assicurata con Assitalia, il rinnovo della polizza infatti più importante della partita. Oltre a
è automatico. La mancata esposizione del tagliando, non guadagnarci sopra, per non pa-
spiega il Comando, sarebbe da imputare a un ritardo gare la tassa comunale le scuole de-
nell’invio dei nuovi documenti da Roma. Certo, un vono rispettare altri due requisiti. Il
grande ritardo. primo è essere riconosciute come
«paritarie», in Italia sono 14 mila,
Prove di dialogo
corrispondere a una coerenza»
sottolinea Veltroni. Ma la sinistra
E adesso Casini e Di Pietro
interna avrebbe già deciso di
sfilare con la Fiom e il «cinguettano» su Twitter
responsabile economico del Pd
Stefano Fassina aspetta il via
libera di Bersani. L’ex segretario
Il leader udc: tvb, ti voglio bene
querelle in corso sulla del Pd teme che dopo la parentesi MILANO — Uno scambio di
partecipazione alla manifestazione montiana il suo partito venga tweet. Protagonisti: Antonio Di
indetta dalla Fiom il 9 marzo. messo all’angolo dalle grandi Pietro e Pier Ferdinando Casini.
«Abbiamo già conosciuto una manovre centriste. «Dopo le Ma, cosa ancora più singolare,
stagione in cui i ministri amministrative, il Pdl può questo scambio si è chiuso con
manifestavano contro il governo esplodere e si può creare un un insolito «tvb» rivolto dal
di cui facevano parte. Poi deciderà nuovo grande soggetto che unisce leader dell’Udc al presidente
il segretario, ma ogni gesto deve il centro con l'idea di spingere dell’Idv. È cominciato tutto con
verso sinistra il Pd e i suoi un commento di Di Pietro ieri
alleati». Insomma, occorre evitare sul decreto liberalizzazioni:
A sinistra di ripetere il ’94, che preparò la «Neanche sotto il governo
Il timore: potrebbe nascere discesa in campo di Berlusconi. Berlusconi si era verificata una
«La mia preoccupazione è di non tale invasione di lobbisti
un soggetto con l’idea di consegnare il Paese di nuovo a un all’interno del Parlamento», ha
spingere verso sinistra il Pd centro, magari con degli elementi scritto l’ex pm di Mani pulite.
di tecnocrazia». Poco dopo gli ha risposto,
Le scuole devono essere
riconosciute come paritarie
e quindi accettare alunni
disabili, applicare il
contratto collettivo di lavoro
agli insegnanti,
pubblicare i propri bilanci
Il regolamento interno deve
garantire la non discriminazione
degli alunni nella fase di
ammissione: va bene premiare
la media più alta ma non
richiedere una media minima
L’attività non deve chiudere
con un risultato superiore al
pareggio economico
Eventuali avanzi di gestione
devono essere reinvestiti
totalmente nella didattica
sempre su Twitter, Pier
Ferdinando Casini: «Antonio,
non mi dire che sei nostalgico
di Silvio Berlusconi?». Replica
immediata di Di Pietro:
«Nemmeno per sogno e
neanche della Prima
Repubblica... Voi?». E subito ha
Scambio di idee
I messaggi sui lobbisti e la
«nostalgia» di Berlusconi
Sulla rete si scatena l’ironia
Primo Piano 9
più di 9 mila cattoliche. Cosa vuol di-
re? Che non sono statali ma si impe-
gnano a rispettare le regole del setto-
re pubblico: dall’accoglienza degli
studenti disabili all’applicazione del
contratto collettivo per gli insegnan-
ti, fino alla pubblicazione del loro bi-
lancio. Niente esenzione per le scuo-
le private in senso stretto, dunque, a
partire dai cosiddetti «diplomifici»
che fanno recuperare due anni in
uno. L’altro requisito taglierebbe fuo-
ri invece gli istituti d’élite, quelli con
la retta da salasso che potrebbero es-
sere già esclusi con la regola del pa-
reggio di bilancio. Dice la circolare
che la scuola «deve adottare un rego-
lamento che garantisca la non discri-
minazione in fase di accettazione de-
gli alunni». Questo non vuol dire au-
tomaticamente far pagare tutte le
scuole a numero chiuso. Se il regola-
mento prevede «criteri di selezione
nel caso in cui le domande di iscrizio-
ne siano superiori alle disponibilità
dei posti», ma senza stabilire limiti
nell’accesso, l’esenzione ci sarà: va
bene premiare chi ha la media mi-
gliore. Niente esenzione, invece, per
chi chiede fin dall’inizio una media
minima al di sotto della quale non è
possibile entrare.
La stessa circolare fissa i paletti an-
che per case di cura e ospedali.
Il precedente
Con l’addio all’imposta sulla
prima casa molti istituti, in quel
caso laici, chiesero informazioni
e fu necessario chiarire
L’esenzione può valere solo per le
strutture accreditate. E cioè private
ma riconosciute dal Servizio sanita-
rio nazionale che le rimborsa con
una cifra fissa per singola prestazio-
ne. Fin qui le regole della vecchia cir-
colare, che dovrebbero valere ancora
dopo l’approvazione dell’emenda-
mento Monti. In realtà quel docu-
mento fissa i requisiti anche per altri
settori ma qui le cose potrebbero
cambiare se si aggiungesse in modo
esplicito proprio quel principio del
pareggio di bilancio che nella vec-
chia formulazione non c’era. Diceva
ad esempio la circolare di tre anni fa
per ostelli e bed and breakfast: la tas-
sa non si deve pagare se «l’attività
non viene svolta per l’intero anno» e
se «l’accessibilità non è rivolta a un
pubblico indifferenziato ma ai soli
destinatari propri delle attività istitu-
zionali». Maglie larghe dunque: ba-
sta chiudere un mese e si è salvi? Già
più chiare le regole per le attività di
assistenza: niente tassa solo per quel-
le con «prestazioni gratuite o con
compenso simbolico come ad esem-
pio le mense dei poveri». E su que-
sto davvero nessuno avrà niente da
dire.
Lorenzo Salvia
lsalvia@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ribattuto al leader dell’Idv un
Pier Ferdinando Casini
particolarmente ironico e
scherzoso, che infatti gli ha
risposto con l’acronimo di «Ti
voglio bene»: «tvb!!». Una sigla,
però, più nota ad adolescenti e
ragazzini che la usano
abitualmente nei loro sms, su
Facebook o anche su Twitter.
Ecco perché il dialogo tra i due
leader, quello dell’Idv e quello
dell’Udc, non è certo passato
inosservato. Infatti subito, ieri,
il popolo della rete si è
incuriosito e in molti casi gli
utenti del social network
Twitter si sono lanciati in
commenti anche molto ironici
su questo scambio di tweet
così affettuosi tra i due politici
italiani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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10 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Primo Piano 11

» Approfondimenti Le relazioni sui piani di rientro

LA SANITÀ TAGLIATA NELLE REGIONI IN ROSSO

Meno assunzioni e posti letto, il pareggio spesso è a scapito dell’assistenza
ROMA — È scritta nelle relazioni periodi-
che sui piani di rientro dal deficit delle Re-
gioni la verità sui molti disastri sanitari. Ba-
sta scorrere le conclusioni dei vari tavoli
tecnici tra Regioni ed esperti del Ministro
della Salute per scoprire un quadro spesso
drammatico, caratterizzato da sprechi e cat-
tiva organizzazione. I documenti che atte-
stano lo sfacelo sono nelle mani delle sani-
tà locali.
Analizzando l’andamento dei disavanzi
delle Regioni, obbligate a risanare i conti,
si comprendono le cause di una sofferenza
molto più profonda di quella culminata ne-
gli episodi drammatici delle ultime settima-
ne a Roma. L’impressione è che il peggio
debba ancora arrivare. E che quanti elogia-
no il sistema sanitario italiano come il mi-
gliore del mondo dovrebbero ricredersi.
Non si dovrebbe più parlare di equità. Esi-
stono 21 sistemi. Alcuni virtuosi e affidabi-
li come Lombardia, Veneto, Toscana, Emi-
lia Romagna e Marche che tendono al pa-
reggio. Altri che invece sperperano.
La sintesi del 25 gennaio sui primi tre tri-
mestri del 2011 contiene giudizi che tendo-
no al brutto. Le strategie di contenimento
delle 8 indisciplinate in rosso hanno porta-
to qualche risultato. Per i cittadini però so-
lo dolori, a tagli e chiusure non sono segui-
te azioni di riqualificazione. C’è ancora mol-
to da fare. Lo sblocco dei fondi trattenuti
dal governo (il 10% del budget complessi-
vo) è stato riconosciuto solo a Calabria e
Puglia, niente soldi a Lazio, Campania,
Abruzzo, Molise, Piemonte, Sicilia che però
ha attuato un piano molto efficace. Le azio-
ni economicamente più efficaci sono state
ovunque il blocco del turnover con conse-
guente stop alle assunzioni incontrollate,
centralizzazione dei bandi per l’acquisto di
beni e servizi, taglio dei posti letto non
compensati però da altre forme di assisten-
za. I cittadini la stanno pagando cara. «Stia-
mo lavorando con le Regioni per migliora-
re la rete di ambulatori e strutture alternati-
ve all’ospedale ed entro aprile sarà pronto
un piano per i pronto soccorso», dice il mi-
nistro della Salute, Renato Balduzzi.
Respinge il voto negativo Renata Polveri-
ni, governatore del Lazio: «Il tavolo di di-
cembre non si è concluso e le conclusioni
ci sorprendono. Stiamo lavorando bene
specie nel settore degli acquisti. Su 10 gare
abbiamo risparmiato 350 milioni in 3 anni
e da questi interventi ci aspettiamo mol-
to». L’obiettivo è ridurre il disavanzo a 840
milioni nel 2011 e 650 quest’anno: «Ce la
faremo. La qualità dei servizi? Il processo
di rientro dal debito è più lento della riorga-
nizzazione delle cure». Luciano Bresciani,
assessore della «virtuosa» Sanità Lombar-
da contesta il meccanismo dei piani: «Non
funziona, sono una scusa. Per noi mantene-
re il pareggio sarà sempre più dura. L’unica
via è agire sulle cure inappropriate, dove
abbiamo già fatto moltissimo».
Margherita De Bac
mdebac@corriere.it
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Abruzzo Piemonte

Stop a viaggi e consulenze Asl, dai bandi singoli

Ma restano buchi neri alla centralizzazione
Per il 2011 l’Abruzzo si è impegnato a una Nessuna spettanza sulla base della sintesi relati-
manovra da circa 43 milioni. Interventi sul va ai primi 9 mesi del 2011 e all’analisi
personale, accordi con i medici di famiglia, tetti dell’andamento dei piani di rientro viene
per le prestazioni ospedaliere per la riduzione riconosciuta al Piemonte perché la verifica degli
della spesa farmaceutica e una serie di tagli ai adempimenti per il 2010 presenta ancora molte
compensi per gli organi collegiali, alle consulenze criticità mentre per il 2011 i provvedimenti sono
sanitarie (meno 30%), a quelle per le relazioni insufficienti per provare l’attuazione di quanto
pubbliche, convegni, aumento previsto dal Piano. Secondo gli
Irpef e Irap e missioni all’estero esperti degli organismi di verifica
sono alcune delle azioni che la «emerge un disavanzo non
Regione ha previsto di attuare. coperto di 60 milioni». L’accordo
Ma l’ultima verifica di dicembre col Piemonte, unica Regione del
è finita con il pollice verso: Nord che ha pattuito i suoi
mancano «le condizioni per impegni col governo, è stato
ulteriori erogazioni di risorse». siglato nel 2010. La manovra è
Molti i buchi neri: non ancora approvato il Piano impostata principalmente sul personale (blocco
sanitario regionale e «si attendono chiarimenti parziale del turnover, mancata attivazione di
sulla rete territoriale, sulle procedure per nuovi servizi) e sulla gestione degli acquisti di
l’accreditamento definitivo e per l’acquisto di beni e servizi. Si intende passare da bandi per le
prestazioni da privati». Per il 2012 l’Abruzzo ha singole Asl a procedure centralizzate che in Sicilia
programmato una manovra da 75 milioni di euro. e Lazio hanno prodotto buoni risultati.
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Calabria Puglia

Continuano i concorsi Blocco del turnover

nonostante il divieto anche per i medici
Cè ancora molto da fare in Calabria, ma gli Non completato ancora, in Puglia, il processo
esperti hanno evidenziato sforzi di buona volontà di riorganizzazione della rete territoriale
tanto che dopo aver «valutato positivamente i residenziale e domiciliare. Poco efficaci i
progressi nell’attività di certificazione del debito provvedimenti. Troppe deroghe nel blocco del
pregresso e nella certificazione dei fatti contabili» turnover. Ritardi nell’adozione del regolamento
è stata autorizzata l’erogazione di una quota delle per la gestione centralizzata degli acquisti.
spettanze residue del 2009 (220 milioni). Restano Risultato: sulla base dell’istruttoria vengono
però alcuni «vizi». «Le aziende erogate «risorse nella misura del
malgrado l’assoluto divieto di 60% del maggior finanziamento
nuove assunzioni di personale per il 2006 e 2008 e della quota
hanno continuato tale attività» e del 60% per il 2009». Per il 2011
restano «gravi criticità e ritardi». la Regione ha calcolato un
Per il 2011 la Regione affidata da disavanzo tendenziale strutturale
maggio al commissario Luigi di 420 milioni che prevedeva di
D’Elia si era impegnata a una riequilibrare con una manovra
manovra da oltre 260 milioni. Si partiva da una da 295 milioni circa. È stato necessario ricordare
situazione disastrosa anche dal punto di vista ai tecnici pugliesi che in questa situazione di
contabile (assenza di documentazione scritta), difficoltà non sono possibili deroghe al blocco di
come aveva denunciato a suo tempo l’ex ministro nuove assunzioni. In pratica chi va in pensione
del Welfare Maurizio Sacconi. I problemi per i non può essere sostituito, medici compresi. Il
pazienti però restano. rischio è che gli ospedali vadano sotto organico.
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Campania Lazio Molise Sicilia

Le residenze per anziani
pianificate a metà
«La proiezione del risultato di gestione per il
2011 evidenzia sulla base delle informazioni per
il terzo trimestre una perdita massima di 27
milioni». Secondo i tecnici la Campania avrebbe
fallito molti degli obiettivi. Tra i rilievi più
gravi, quelli sulla rete territoriale: «Solo il 50%
delle residenze per anziani risulta pianificato» e
non c’è chiarezza su come
avverrà il raccordo fra questa e
il sistema dell’emergenza. Il
presidente Stefano Caldoro
respinge il verdetto parziale: «A
noi hanno formalizzato un
giudizio positivo. È vero, siamo
sprovvisti di una rete
territoriale ma siamo partiti da zero e non è un
mistero che il nostro sistema si basava sulla
centralità degli ospedali. In quanto al recupero
del deficit possiamo considerarci tra i migliori.
Partivamo da meno 768, ora siamo a meno 250
milioni. La criticità irrisolta? Il Cardarelli».
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Accetta su ospedali
e nuovo personale
Gravissimi i ritardi. Nella relazione si parla
di «mancato rafforzamento della governance
regionale». È evidente «uno scostamento
rispetto a quanto programmato e si profila un
disavanzo non coperto di 75 milioni».
Dunque, niente fondi fino a quando non
verranno rispettate alcune richieste. Manca
una relazione sulla rete
ospedaliera e «in ordine al
costo del personale non
risultano atti di contestazione
formale verso i direttori
generali inadempienti». Gli
interventi più pesanti
riguardano la rete ospedaliera
(125 milioni nel 2011) e il personale (91
milioni di risparmi) anche attraverso il blocco
del turnover (62 milioni) che però sarebbe
stato solo parziale. Non ancora pervenuto
l’accordo con il Policlinico Gemelli e con la
Fondazione Santa Lucia.
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Venti milioni di stipendi
da risparmiare
Il disavanzo non coperto nel Molise per il
2011 è di 22,5 milioni, quello complessivo,
incluse le perdite precedenti, sfiora i 50. Gli
esperti chiedono di intervenire con tutte le
forme possibili «compresa l’introduzione di
ticket». Il Piano operativo del biennio «manca
di azioni relative all’assistenza territoriale per
anziani e disabili e presenta
lacune». C’è insufficiente
chiarezza su come il Molise
intende raggiungere l’obiettivo
del bilancio di gestione
pertanto «niente spettanze
residue». Non esistono i
presupposti per l’accesso ai
fondi Fas (fondi per le aree sottoutilizzate,
quelli previsti per il Sud) per la copertura del
disavanzo fino al 2009. Per il biennio 2011-2012
il Molise punta su una manovra incentrata sulla
gestione del personale che dovrebbe portare
risparmi rispettivamente di 12 e 20 milioni.
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Resta da incrementare
il servizio sul territorio
In questo panorama si salva la Sicilia dove la
sanità è affidata a un magistrato, Massimo Russo.
Le azioni intraprese sono valutate positivamente.
«La stima a chiudere per il 2011 pari a 94,6 milioni
prima delle coperture fiscali è coerente con quanto
programmato di 91,7. Tale stima trova copertura
nelle risorse programmate derivanti dalla leva
fiscale». Ancora in corso la
verifica degli adempimenti dal
2008 al 2010, superata quella sul
2007. I tecnici segnalano la
necessità di incrementare
l’assistenza territoriale. «Siamo
partiti da meno 700 milioni nel
2008 — dice Russo —. Due anni
dopo eravamo a meno 97. Abbiamo riformato un
sistema feudale, ora ci sono ambulatori e punti di
riferimento non ospedalieri per i cittadini.
Arriveremo al pareggio nel 2013. Tutto questo è
stato possibile grazie alla volontà del presidente
Raffaele Lombardo». Tagliate 12 Asl su 29.
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12 Primo Piano
» Approfondimenti
LA CRISI DEI PARTITI
SOLO 8 ITALIANI SU 100
LI APPREZZANO
Il 69% non saprebbe per chi votare
SEGUE DALLA PRIMA
È un dato ovviamente inferiore al 61%
rilevato all’inizio di dicembre (accade co-
sì per la gran parte degli esecutivi, quan-
do scema l’entusiasmo iniziale e si valu-
tano criticamente i provvedimenti con-
creti presi), ma soddisfacente per Monti,
anche se, naturalmente, il presidente del
Consiglio deve considerare l’esistenza di
quella metà degli italiani che dichiara di
disapprovare quanto ha fatto sin qui. Ap-
paiono più favorevoli a Monti e al suo go-
verno i possessori di titoli di studio più
L’Osservatorio
di Renato Mannheimer
elevati e, specialmente, gli elettori del
Pd, tra i quali le valutazioni positive sul-
l’operato del governo raggiungono il
59% (mentre tra i votanti per il Pdl si as-
sestano al 56%).
Uno dei primi effetti del governo Mon-
ti è stato quello di togliere ulteriormente
visibilità, centralità e prestigio ai partiti
politici e ai loro leader. Sia perché si è
evidenziata la loro inabilità, per diversi
motivi, a realizzare in passato le riforme
che Monti ha invece attuato. Sia, special-
mente, per la palese difficoltà di produr-
Politica e governo tecnico
re ancora oggi iniziative autonome, co-
me, ad esempio, la riforma elettorale. I
partiti appaiono divisi al loro interno e
spesso incapaci di capire che, in molti ca-
si, si possono ottenere più consensi pro-
ponendo ed attuando misure impopolari
— ma percepite come utili allo sviluppo
del Paese — piuttosto che limitandosi a
difendere gli interessi consolidati di que-
sta o quella categoria (si veda al riguardo
Bosetti su Repubblica del 23/2).
Tutto ciò ha fortemente diminuito la
stima degli elettori nei partiti, scesa al-
l’8%, il valore più basso da molto tem-
po a questa parte, ciò che, di conse-
guenza, ha notevolmente accentua-
to l’indecisione sulla forza politica
da scegliere in caso di elezioni.
Tanto che, alla richiesta di indica-
re il partito che si voterà, ben il
45% si rifiuta oggi di rispondere:
molti intervistati ci dicono «non me ne
piace nessuno».
È evidente come tutto ciò limiti forte-
mente il valore dei dati che emergono
nel domandare le mere intenzioni di vo-
to. Si può allora tentare di aggirare l’osta-
colo, chiedendo ai cittadini di esprimersi
anche sul voto «potenziale», vale a dire
sui partiti «presi in considerazione», al
di là della scelta definitiva che si prende-
rà nelle urne.
Come si vede dalla tabella, anche tra il
pubblico potenziale, il Pd resta il mag-
italia: 515249535254
gior partito, con un mercato complessi-
vo (formato dall’insieme di «voti certi» e
«prese in considerazione») di quasi il
40% (con — come rileva P. Natale su Eu-
ropa di venerdì — una attrattività più in-
tensa verso elettori più disponibili alle ri-
forme, anche a quella del mercato del la-
voro). Il Pdl si conferma come il secondo
partito, con una quota però di «potenzia-
li» (vale a dire di coloro che lo prendono
Fiducia nel governo al 52%
La fiducia nel governo di Monti
scende al 52% dal 61% dell’inizio
di dicembre: dato sopra la media
tra gli elettori di Pd e Pdl
in considerazione, pur senza avere deci-
so di votarlo) assai più esigua. Esercita-
no invece una capacità di attrazione po-
tenziale molto maggiore (ma non sarà
sempre facile tradurre i voti potenziali in
voti «veri») l’Udc e, specialmente, due
delle principali forze di opposizione —
l’Idv e Sel — che vedono addirittura qua-
si il 20% dell’elettorato disponibile a con-
siderarle, pur non avendole scelte per il
voto.
Nell’insieme, solo circa un terzo (31%)
degli italiani risulta già oggi orientato su
uno specifico partito da votare. Ciò costi-
tuisce il mercato forse impropriamente
denominato «sicuro». Una percentuale
di poco maggiore (34%) sta invece valu-
tando la scelta tra più partiti e rappresen-
ta dunque un segmento da conquistare.
Codice cliente:
Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Infine, un altro 35% non può o non vuole
esprimere una preferenza politica, nem-
meno potenziale, non indicando dunque
nessun partito in assoluto. Si tratta del-
l’ampio segmento degli «alieni», total-
mente distaccati dalla politica, che vede
una accentuazione tra donne e anziani.
Proprio costoro rappresentano uno
dei problemi maggiori per il consenso
delle forze politiche. Uno dei compiti
principali nei prossimi mesi dei partiti at-
tuali — o di quelli che, probabilmente,
sorgeranno di qui a breve — sarà dun-
que anche quello di riconquistare l’am-
pia fetta di italiani che non ha più fiducia
in loro e di persuadere quel terzo di inde-
cisi sulla scelta elettorale.
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 Codice cliente:

Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Primo Piano 13

» Approfondimenti Il Carroccio sul territorio

LA LEGA E QUELLA POLITICA SMARRITA

L’incubo del flop alle urne per i lumbard affetti dal «male oscuro» delle divisioni
SEGUE DALLA PRIMA
Nel giro di qualche settimana, è un altro
mondo. Con una Lega che stenta a trovare
iniziativa politica — ieri per tutto il giorno
non è stata battuta una sola agenzia dedica-
ta al Carroccio prima del comizio di Bossi
—, se non affidandosi alle trovate dei singo-
li amministratori locali. Che ha ripreso a di-
vidersi nelle sue tante guerriglie intestine,
che solo per ragioni di comodità si posso-
no riassumere con il vecchio «cerchio magi-
co» contro i maroniani. Peraltro, il gruppo
dei bossiani sembra conciato maluccio: so-
stituito Marco Reguzzoni come capogrup-
po, revocato a Rosi Mauro l’incarico di «le-
gato» in Emilia e Liguria, persino il «trota»,
Renzo Bossi, è ben attento a non uscire dal
cono d’ombra: solo la presenza paterna po-
trebbe metterlo al riparo dalle annunciate
contestazioni qualora decidesse di parteci-
pare a iniziative pubbliche.
E poi, la rotta di collisione con gli alleati
dell’ultimo decennio: «L’idea — racconta
un deputato lombardo — era quella di
rafforzarci alle Amministrati-
ve per poi trattare di nuovo
con Berlusconi. Ma qui è cam-
biato il mondo». Ma la crisi
d’identità potrebbe innescare
anche quella dei consensi. Sol-
tanto un anno fa, prima delle
Amministrative 2011, alcuni isti-
tuti demoscopici non esitavano
ad assegnare alle camicie verdi
persino degli strabilianti 16 per
cento. E poi, ad accrescere le pre-
occupazioni, il rafforzarsi dei tan-
ti movimenti autonomisti che ve-
dono il Carroccio come il Golia da
abbattere: dalla lombarda Unione
padana a Veneto Stato, dall’emilia-
na Lega moderna ai fuoriusciti to-
scani che, insieme ai sostenitori di
Magdi Allam, daranno vita alla lista
«Identità toscana».
Ma il male oscuro si legge anche
nelle tante disavventure che continua-
no a offuscare l’immagine del movimento
che fu duro e puro. Dai rimborsi elettorali
investiti in Tanzania dal tesoriere France-
sco Belsito, alle numerose iniziative giudi-
ziarie nei confronti di parecchi amministra-
tori locali, e non solo: mercoledì approderà
all’aula di Palazzo Madama la richiesta di
autorizzazione a procedere nei confronti di
Roberto Calderoli, indagato per l’utilizzo di
voli di Stato per finalità non istituzionali.
Soltanto poche settimane fa la giunta per le
autorizzazioni del Senato aveva respinto la
richiesta dei giudici rispolverando il vec-
chio asse Lega-Pdl: per mercoledì prossi-
mo, almeno a sentire quel che si dice tra i
berlusconiani, le cose potrebbero andare di-
versamente. Di certo non sarà così, ma gli
umori che circolano la raccontano lunga
sui rapporti tra i vecchi alleati.
Soprattutto, tolta la sollevazione contro
l’abolizione delle tesorerie comunali, argo-
mento che non pare in grado di mobilitare
masse sterminate, il Carroccio si sente po-
co anche nel suo essere, per dirla con Rober-
to Maroni, «unica forza d’opposizione e ga-
rante dela democrazia». Anzi, perlopiù la
Gli auguri L’uovo di Pasqua
che contiene il federalismo
Lega in queste settimane fa notizia per cer-
te trovate stravaganti. Il deputato marchi-
giano Luca Paolini, noto alle cronache per
essere stato il grande difensore in Aula del-
l’ex sottosegretario pdl Nicola Cosentino in-
dagato per camorra, ora ha proposto di isti-
tuire presso il ministero dela Giustizia un
«casellario degli innocenti» in modo da
«avere un luogo ufficiale certificato dove
pubblicare la propria innocenza» per quan-
ti fossero indagati e poi prosciolti. Ma ad
impensierire i militanti più riflessivi, resta
una crisi di leadership che al momento non
è stata risolta dalla contesa tra i «barbari so-
gnanti» di Roberto Maroni e i «bossiani» di
ferro. E così, per dirla con un maroniano di
ferro, «per il momento siamo qui a scrutare
l’orizzonte».
Il primo appuntamento importante so-
no le prossime Amministrative. In realtà, è
forse quello che impensierisce di meno.
Anche la corsa solitaria, senza alleanze con
il Pdl, trova tutti abbastanza d’accordo. Cer-
to, c’è il big match di Verona, con Flavio
Tosi che appare determinato a sfidare il
partito presentando una lista a proprio no-
me. Una scelta che molti leggono come un
assalto diretto alla leadership non tanto
del Veneto, quanto dell’intero movimento:
«Dovevamo cacciarlo — brontola un diri-
gente trevisano —. Un Tosi che sfidasse
Crisi di leadership
Al momento la contesa tra i
«barbari sognanti» di Maroni e i
«bossiani» non accenna a risolversi
apertamente Bossi ne incrinerebbe seria-
mente la leadership».
Per il resto, secondo i leghisti, la sfida si
può sostenere: al voto andranno solo due
dei dodici presidenti di Provincia e soltan-
to 37 sindaci dei 390 eletti in tutta la Pada-
nia. «Non bisogna stupirsi — osserva il go-
vernatore veneto Luca Zaia —. Il nostro si-
Il raduno
Un’immagine
del raduno
della Lega Nord
a Pontida lo
scorso giugno.
Umberto Bossi,
all’epoca
ministro, parla
dal palco, al suo
fianco gli altri
esponenti
leghisti del
governo
Berlusconi,
Roberto
Calderoli e
Roberto Maroni
(foto Tam Tam)
stema per guardare l’elettorato nelle palle
degli occhi è sempre stato la corsa solitaria.
Un bagno d’identità che la Lega compie ci-
clicamente e che ogni volta ha dato il via a
grandi stagioni». Il problema, semmai, so-
no i toni incendiari tra ex alleati: «La corsa
solitaria non può significare lo sparare tutti
i giorni sugli alleati con cui abbiamo attra-
versato una lunga stagione e con cui tutto-
ra condividiamo molte amministrazioni».
Dietro alla boa delle elezioni, si staglia
l’appuntamento di gran lunga più atteso: i
congressi «nazionali», ossia regionali. Il se-
gretario veneto Gian Paolo Gobbo è in sella
dal 1998, il piemontese Roberto Cota dal
2001, il lombardo Giancarlo Giorgetti dal-
l’anno successivo. Normale che le assise sia-
no viste da un gran numero di militanti co-
me occasione fondamentale per rinfrescare
il partito. La pensa così anche Leonardo Mu-
raro, il presidente della Provincia di Trevi-
so: «La stagione dei congressi ora è indi-
spensabile. Non è più pensabile che nel
2012 si guidi un partito attraverso le no-
menclature, altrimenti la crescita finisce.
Abbiamo tanti giovani, il livello di consape-
volezza e di istruzione è molto aumentato,
non possiamo più dire "si fa così, e basta".
Si dice che si vogliono eliminare le corren-
ti? E allora il partito abbia il coraggio di con-
frontarsi di più al suo interno, di ascoltare i
suoi militanti».
Chi non nasconde la sua delusione è Leo-
nardo Boriani, fino all’inizio dell’anno diret-
tore della Padania: «Vedo un movimento
in grossa difficoltà, con un serio problema
di iniziativa politica: non si vede una propo-
sta che sia una, la Lega appare avviluppata
su se stessa, ferma al "Roma ladrona"».
Quanto alla corsa solitaria Boriani non ha
dubbi: «Bossi mi ha sempre detto che Berlu-
sconi era il suo moltiplicatore di voti, colui
che portava il 10% del Carroccio al 51%. Ma
ora, i voti chi glieli moltiplicherà?». Rober-
to Maroni scuote la testa: «La Lega, dopo il
2013, sarà l’unico partito che resta di quelli
attualmente in Parlamento».
Marco Cremonesi
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Il leader Dopo le polemiche sui fondi in Tanzania

spiega "il Capo" — presen- stimenti che ha fatto che la

E Bossi difende le sue scelte: tammo in un congresso il

progetto di partito egemo-
nico in Padania. Ora ci ten-
Lega è cresciuta». Insom-
ma, se peccato c’è stato, è
stato veniale: «La prossi-

Belsito è un buon tesoriere tiamo, perché gli altri ne

DAL NOSTRO INVIATO
SASSUOLO (Modena) —
«Meglio perdere da qual-
che parte che ingannare le
persone». Umberto Bossi,
instancabile, torna a ripete-
re le ragioni del suo no al-
l’alleanza con Silvio Berlu-
sconi per le prossime am-
ministrative. Non lo fa tan-
to per i militanti, che quel-
lo che pensano del rappor-
to con l’ex premier lo han-
no scritto anche su uno
striscione: «Basta gnocca,
ora sto con Passera. Vergo-
gnati, Silvio». No, le titu-
banze sono semmai degli
amministratori in corsa,
che vedono in alcuni casi
assai ridimensionata la
possibilità di vittoria. Di
questi giorni, non sono po-
chi i candidati che, con l’ac-
cordo del Pdl, stanno alma-
naccando su come far rien-
trare, almeno nel loro ca-
so, il no all’alleanza. Ma
Bossi, di speranze, ne la-
scia poche: «Magari ci sarà
qualche eccezione. Però —
ha continuato — sistemati-
camente cerchiamo di an-
dare da soli». Poi, il leader
padano ribadisce il concet-
to: «Questa volta è una sfi-
da che sarà molto difficile
da vincere. Ma è meglio
perdere che vincere, se vin-
cere poi significa essere co-
stretti a imbrogliare la gen-
te».
Il leader leghista ieri, pri-
ma di arrivare in Emilia,
ha trascorso un paio d’ore
con Roberto Maroni, che è
andato a trovarlo a Gemo-
hanno combinati abbastan-
za di danni ai lavoratori»
su tasse e pensioni: «Se la
gente sbaglia a votare sta-
volta, vuol dire che non
c’è niente da fare».
Poi, il capo padano tro-
va il tempo di ribadire la fi-
ducia in Francesco Belsito,
il tesoriere del Carroccio
balzato alla ribalta per i
sorprendenti investimenti
Il comizio nio. «Un bell’incontro» lo dei rimborsi elettorali pa-
Il leader ha definito Bossi, che difat- dani in Tanzania: «Belsito
del Carroccio, ti reintroduce nel discorso è un buon amministrato-
Umberto Bossi, un tema caro all’ex mini- re, ha scelto bene come in-
70 anni, ieri stro dell’Interno, quello di vestire soldi, non in Afri-
a Sassuolo «partito egemonico al ca, ma in Norvegia». Anzi:
(foto Cavicchi) Nord». «Tanti anni fa — «È anche grazie agli inve-
ma volta magari chieda a
me prima di fare investi-
menti all’estero. Anche se
io sono meno pratico di
economia, sono pratico di
politica. E la Lega è una for-
za politica e non una fab-
brica».
Se ieri Bossi era in Emi-
lia, il giorno prima ha sor-
preso i militanti della se-
zione milanese di via Vi-
sconti d’Aragona, a Città
studi: verso le sette di se-
ra, ha deposto nell’urna la
sua scheda per l’elezione
dei delegati al congresso
provinciale di Milano.
M. Cre.
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14 Primo Piano
» Approfondimenti
Una città
un Paese
di Aldo Cazzullo
Napoli
La città
Napoli è un comune di
957.614 abitanti, capoluogo
della Provincia omonima e
della Regione Campania. È il
terzo comune italiano per
popolazione ed è il cuore di
un’area metropolitana ad
elevata densità abitativa, tra
le più popolose d’Italia e
d’Europa
I numeri
Napoli è anche il comune
campano con l’estensione
maggiore del territorio
comunale (117,27 kmq). Le
famiglie residenti, invece,
secondo le ultime stime,
sono 337.887
MILANO ROMA
Viaggio nel capoluogo campano
Napoli
Megalopoli tra orgoglio e rancore
da Goethe a oggi dà identità all’Italia
Rifiuti spariti (li mandano in Olanda)
E il welfare? Appaltato alla malavita
Napoli si è ribellata e si è inorgoglita. Si è ribellata al Pd e al Pdl,
a Bassolino e a Berlusconi, affidandosi a un magistrato fascinoso e
controverso. E ha ritrovato un orgoglio che può prendere accenti
rancorosi, come il risentimento verso il Nord «invasore e colonizza-
tore», embrione di una Lega Sud prossima ventura; ma può prende-
re anche direzioni costruttive. Se la colpa dei mali di Napoli è altro-
ve, Napoli non può farci nulla. Ma a un numero crescente di napole-
tani la loro città, cosi com’era diventata, non va più bene. La ama-
no molto, ma proprio per questo cominciano a cambiarla, parten-
do dai rifiuti, che non sono più per strada: non si potranno manda-
re per sempre in Olanda, ma intanto lo scandalo più nero è servito
a scuotere la coscienza della città. Inorgoglita per due altri motivi:
l’uomo che sta salvando l’Italia, profondamente napoletano, fin dal
nome; e una squadra di calcio passata dalla serie C alla Champions,
dove batte squadre di sceicchi e oligarchi.
Allo stadio San Paolo
L’estate in cui Aurelio De Laurentiis comprò il Napoli, manca-
vano pure i palloni e le maglie per gli allenamenti: il capitano
CAP R I FORTE DEI MARMI TO R I N O M O N T E C A R LO SAINT TROPEZ
italia: 515249535254
Francesco Montervino andò a comprarli in un negozio di articoli
sportivi a Paestum. Era il 2004, e il Napoli giocava con il Sora e la
Vis Pesaro. Martedì scorso, eliminato il Manchester City, toccava
al Chelsea.
I primi tifosi a entrare al San Paolo vi trovano trecento persone
infreddolite avvolte nel sacco a pelo. Sono lì dalla notte prima. Lo
stadio è presidiato per ordine del presidente, da quando si scoprì
che un impiegato del Comune vi nascondeva una santabarbara. Lo
spettacolo della curva B è impressionante, gli striscioni dei Napoli
Club ricordano che questa non è una città ma, con Milano, l’unica
megalopoli italiana, che va da Pozzuoli a Castellammare passando
per Casoria, Pomigliano, Giugliano, Torre del Greco, Afragola, e
spinge la sua influenza nel Lazio a Terracina, in Molise a Isernia, in
8 mila
le rapine
registrate nel
2011. Nel
2006 erano
invece 14 mila
Codice cliente:
Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Puglia a Foggia, in Basilicata a Potenza, in Calabria a Cosenza, in
Abruzzo ad Avezzano: insomma, il vecchio Regno, Sicilia esclusa.
Ai cancelli non si sente una parola in italiano, parlano tutti dialetto.
Per il resto pare di essere a Wembley: erba verde, pioggia sottile,
atmosfera solenne; chi si alza in piedi sui sedili viene ripreso dagli
steward, «prego assettatevi», e proprio non si vedono i boss che
entrerebbero mostrando non il biglietto ma la pistola. In realtà la
pressione della violenza, forse anche della camorra sul calcio esi-
ste, l’ha testimoniato l’inchiesta del pm Melillo che ha incriminato
gli undici picchiatori dei «Bronx», drappello avanzato di una tifose-
ria in guerra con gli ultras del Nord: odiatissimi i veronesi, detesta-
ti i milanesi e ora anche i romani, amici solo genoani e catanesi.
Allo stadio si vede male, la pista d’atletica allontana il campo e
infatti si parla di spostarlo, per il sollievo degli abitanti di Fuorigrot-
ta e per la preoccupazione dei tifosi della tribuna: «Se lo fanno a
Ponticelli, a inizio partita nel parcheggio ci stanno ventimila mac-
chine, alla fine ne restano diecimila». La tribuna autorità non è me-
no colorata della curva B. Avvocati e primari elegantissimi con vesti-
ti di sartoria – «domani la porto dal mio sarto, ai Quartieri Spagnoli:
una giacca 150 euro» - e il foulard nel taschino, ed energumeni con

Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
berrettino biancazzurro e sciarpa «Napoli-Chelsea io c’ero». Accolte
da invocazioni le stelle locali: Gigi D’Alessio – «Giggi aviv’a vincere
tu Sanremo!» -, Biagio Izzo l’attore che fa il napoletano nei cinepa-
nettoni, il sindaco de Magistris che scatta foto coi tifosi; ma il più
acclamato è Lapo Elkann, la cui popolarità a Napoli è impressionan-
te. Al fischio d’inizio, per ultimo come le spose, arriva direttamente
dagli spogliatoi De Laurentiis, «’o presidente», napoletano di ritor-
no, nato a Roma ma sudista d’elezione.
La partita riesce spettacolare, nell’intervallo si ascolta «Tu vuo’
fa’ l’americano» in versione rock, alla fine curve e tribuna cantano
insieme ’O surdato ‘nnammurato - Oje vita, oje vita mia… -, l’alle-
natore sconfitto Villas Boas dichiara: «Avevamo contro lo spirito di
una città, e contro una città non si può vincere». All’uscita tutti si
protendono a toccare De Laurentiis ed Elkann: «Lapo vuje purtat
bbuono, Lapo vuje avit’a turna’ per i quarti ’e finale!».
Notte sulla volante
Puoi spegnere la sirena, i lampeggianti, anche i fari. Ma appe-
na l’auto della polizia si affaccia, si sentono le grida: «Mariaaa!
Mariaaa!». Non sono richiami d’amore. È la vedetta che avverte
gli spacciatori. L’assistente Giuseppe Esposito, alla guida della
volante Alfa05, e il commissario capo Lorenzo Gentile indicano
il muro di lamiera tra le case, dietro cui la vedetta è appostata. In
un attimo non c’è più nessuno. Tranne sei ragazzi. Sanno che la
polizia non può far loro nulla. E sono talmente persi nel loro
viaggio verso il nulla che non si muovono neppure. Uno si guar-
da il collo nello specchietto di un furgone, alla ricerca della vena
giusta.
A guardare la situazione economica e quella criminale, non è
che i motivi di orgoglio siano tanti. Racconta il questore Luigi Me-
rolla che, quand’era ragazzo, nella sua Bagnoli la criminalità non
esisteva: lavoravano tutti all’Italsider. Ora della fabbrica sono rima-
ste mura sinistre e una spiaggia di detriti; e ci si deve arrangiare.
Con un impiego pubblico: Napoli - tra Comune, Provincia, Regione
- ha più dipendenti dell’Unione Europea. Con una bottega artigia-
na: l’antica economia dei bassi si è riprodotta a Secondigliano,
ovunque laboratori che fanno abiti da sposa, cioccolato, borse, scar-
pe, ovunque insegne sgargianti di centri massaggi, «compro oro»,
Giannelli
negozi di uccelli esotici e centri per l’abbronzatura che si chiamano
«Tropicana» e «Inferno giallo». Non mancano certo le storie di im-
prenditori di successo, anche se molti se ne vanno altrove: Luciano
Cimmino della Yamamay a Gallarate, l’armatore Gianluigi Aponte
della Msc in Svizzera. Ma, dopo la burocrazia, la prima fonte di ma-
nodopera e di welfare è la malavita. Spiega l’ex procuratore capo
Giandomenico Lepore - incontrato nelle scuderie di Palazzo Sanse-
vero mentre compra un Pulcinella dell’artista Lello Esposito - che i
capi storici della camorra sono tutti morti o in galera, anche se qual-
cuno continua a comandare da Poggioreale. Contro il racket e l’usu-
ra si è fatto molto. «Il vero carburante delle mafie è la droga». La
situazione, aggiunge il questore, in teoria è pessima; in realtà quel
che c’era da perdere è già stato perso, quel che c’era da rubare, ruba-
to. Scippi e rapine in periferia sono rari; i delinquenti colpiscono al
Vomero o in centro: metà Napoli rapina l’altra metà.
Merolla guida una macchina da 4.300 poliziotti. La questura di
Napoli è da sempre una punta d’eccellenza, questori di Napoli sono
stati l’attuale capo della polizia Manganelli e un personaggio leg-
gendario come Arnaldo La Barbera. Anche Merolla è un personag-
gio: molto amato dai suoi uomini, melomane - habitué del San Car-
lo, il teatro con la migliore acustica al mondo -, gastronomo — il
maître di Ciro a Santa Brigida gli propone a colpo sicuro il sartù
appena sfornato —, spiega che i dati della criminalità sono in mi-
glioramento. Il 1982, l’anno dei 200 omicidi, è lontano. Ancora nel
2006 ci furono 14 mila rapine. Ora sono 8 mila. Le altre si fanno
altrove: «Napoli è una Tortuga che esporta rapinatori». La
italia: 515249535254
La città
A sinistra, dall’alto, alcune
immagini della città di Napoli.
La stazione della metropolitana
in Piazza Dante, disegnata da
Gae Aulenti. Il cantiere della
Linea 1 davanti al Maschio
Angioino, in Piazza del
Plebiscito, dove sono stati
trovati numerosi reperti
archeologici. Infine, due interni
del tunnel borbonico
(Pressphoto/Salvatore La Porta)
microcriminalità è più diffusa che a Palermo: la mafia stabilizza, la
camorra destabilizza. Moltissimi i reati non denunciati, in particola-
re furti d’auto, che il derubato spera di riavere pagando al ladro il
10% del valore.
Non è una notte di sparatorie, sono anni che i camorristi non
sparano ai poliziotti, «sanno che sarebbero spazzati via» dicono lo-
ro con orgoglio. È una notte in cui però si sente il respiro e il dolore
di una grande città. È morta una bambina cingalese di 4 mesi, biso-
gna verificare che non sia stata uccisa dai genitori, ma il loro stra-
zio dice tutto, non ci sono segni di strangolamento, è stato un ri-
gurgito. A una ragazza hanno strappato l’I-phone di mano, in corso
Umberto. In piazza Mercato tre marocchini sono sorpresi mentre
caricano su un furgone nove ruote rubate, vengono interrogati e
portati via. Si va sui luoghi dello spaccio. In via Tertulliano a Socca-
vo, dove si allenava il Napoli di Maradona. Poi alle Vele, ormai se-
mideserte, abitate abusivamente dalle ultime famiglie. Le loro ge-
melle di Nizza sono condomini di lusso; queste saranno abbattute,
due sono già sparite, ne resterà soltanto una, in memoria di un
esperimento fallito. L’assistente Esposito è in servizio da 14 anni,
Gentile è appena arrivato da Roma per amore ed è contento, dice
che i napoletani sono più gentili, la moglie incinta non riesce a fare
un passo senza che i vicini la riempiano di premure. I commissari
sono tutti laureati, parlano come giuristi, dicono «porre in essere»
e «fattispecie di reato». «La gente sostiene che non facciamo nulla
contro lo spaccio, ma non è vero. Meglio di noi possono lavorare
quelli della Mobile, che non portano la divisa. Ma per filmare gli
spacciatori ci vuole tempo. Poi devi rivolgerti al pm, che deve ave-
re l’autorizzazione del gip. Capita di aspettare un anno per un man-
dato d’arresto». Dal carcere lo spacciatore uscirà molto prima.
Ci avviciniamo al ragazzo che si droga davanti allo specchietto
del furgone. Avrà trent’anni, ma ha un volto da vecchina. Indossa i
pantaloni della tuta e un giubbotto con il cappuccio, attorno alla
gamba destra ha un ferro che sostiene una frattura mai guarita. È
buio, tira vento, la prima sensazione è di paura e impotenza, poi in
un attimo pensi che potrebbe essere tuo figlio o tuo fratello e ti
prende una pena infinita, vorresti abbracciarlo e portarlo via; ma
lui ha uno scatto, in mano ha una siringa piena di sangue, i poliziot-
ti devono aver avuto l’ordine di evitare rischi inutili, ci portano a
prendere un caffè in uno dei bar di Scampia aperti la notte; ma
anche il commissario capo Gentile e l’assistente Esposito hanno
cambiato umore, non sono ancora diventati cinici, si sentono impo-
tenti, non rassegnati.
Negli ospedali e tra i vicoli
Lo scandalo dei malati in barella a Napoli non ha indignato più
❜❜
La città dell’impiego pubblico
ha più dipendenti dell’Unione
Europea. E al Cardarelli
c’è il «reparto barelle»
L’amministrazione
L’elezione
Nel febbraio 2011 l’esponente idv Luigi de
Magistris si è candidato a sindaco di Napoli
per le elezioni comunali di maggio.
Sostenuto da Idv, Federazione della Sinistra,
Partito del Sud e dalla lista civica «Napoli è
Tua», dopo avere anche rifiutato
l’apparentamento formale con il Pd, ha
vinto al ballottaggio contro l’esponente del
Pdl Gianni Lettieri, con il 65,37% dei voti
L’emergenza
Una delle prime emergenze che il nuovo
sindaco si è trovato ad affrontare è stata
quella dei rifiuti, tuttora non completamente
risolta. Per affrontarla, si è deciso di
mandare gran parte dei rifiuti all’estero
Codice cliente:
Primo Piano 15
di tanto. Al Cardarelli il «reparto barelle» esiste da tempo e resterà
almeno per tre mesi. Secondo piano del padiglione C, ex reparto di
oncologia. Decine di barelle, sia pure su ruote e con un materasso
più spesso di quelle delle ambulanze. Altre sono nei corridoi del-
l’Osservazione breve intensiva e del Dea, Dipartimento emergenza
accettazione. Scene consuete in molti ospedali italiani. Colpisce pe-
rò l’incredibile numero di parenti, distesi sui materassini, accampa-
ti con biscotti e bottiglioni di aranciata: le guardie provano a man-
dare via qualcuno, ma dopo un po’ tornano, accolti con sollievo dai
ricoverati. A Napoli nessuno o quasi muore da solo. Chi dispone di
un comodino ha portato i libri da casa. Grisham e Faletti, natural-
mente. Ma anche testi di storia e filosofia. Si riflette, ci si prepara a
tornare alla vita o ad affrontare l’ignoto. Vista anche una copia di
Borges: «Altre inquisizioni».
Pure nei Quartieri Spagnoli c’è un ospedale, la Confraternita dei
Pellegrini. «Ti mando ai Pellegrini», detto nei vicoli, è una minac-
cia grave. «Ti faccio scolare» è una minaccia di morte, i cadaveri
attendevano a lungo prima di essere inumati nella terra santa di
Gerusalemme. La compenetrazione tra vita e morte è continua,
mai viste tante mummie e tanti teschi come nelle chiese di Napoli.
Quando c’erano i confratelli, fino a trent’anni fa, i posti letto erano
400. Ora comanda la Regione e sono 99, più qualche decina di barel-
le: cinque nel corridoio di cardiologia, tre in quello di chirurgia
generale; è l’ora di pranzo, i malati mangiano dentro scatole di allu-
minio, distesi sul fianco come su un triclinio.
Qualche metro più in giù, Spaccanapoli, con la casa di Benedet-
to Croce. Quando il filosofo morì, il 20 novembre 1952, Orio Verga-
ni annotò in un memorabile articolo che le prime firme sul registro
erano quelle incerte degli abitanti dei bassi. Quando fu sepolto Ma-
rio Merola, il 14 novembre 2006, Giuseppe D’Avanzo denunciò
l’omaggio reso da Bassolino e Russo Iervolino alla «napoletane-
❜❜
La voglia di riscossa passa dai
successi del Napoli Calcio ai
giovani che riaprono il tunnel
borbonico e piantano fiori
ria»: «La Napoli plebea e ormai culturalmente egemone si è come
aggrappata alle spoglie di Merola per trovare ragione di se stessa, e
la volontà di ripetere ancora in faccia a tutto il mondo e a tutti i
napoletani spaventati: questa è Napoli e Napoli siamo noi». Oggi la
città vive una fase paragonabile al ’93, quando era crollato il siste-
ma Dc dei Cirino Pomicino – tutt’ora presidente della Tangenziale
– e le illusioni del bassolinismo erano intere. Anche adesso c’è un
nuovo sindaco, ma i denari pubblici sono finiti, anzi il Comune
fatica a trovare i soldi per gli stipendi, anche se spende per ospitare
l’America’s Cup. Però c’è un fervore di giovani, di volontari, di asso-
ciazioni dai nomi immaginifici – Friarielli Ribelli, Fuorigrotta Mo-
ving, La Paranza – che riaprono il tunnel borbonico, gestiscono le
catacombe, piantano fiori e piante. Ci sono soprattutto sempre più
napoletani che non si rassegnano alla crisi, alla camorra, al degra-
do. Ci sono persino più motociclisti con il casco. I cantieri della
metro sembrano eterni, ma ogni tanto partoriscono una stazione
capolavoro dell’arte contemporanea, ieri piazza Dante, oggi piazza
Borsa.
Croce amava citare un’antica definizione di Napoli: «Un paradi-
so abitato da diavoli». Di questa città oggi si potrebbe ripetere quel
che disse Umberto Eco di Torino: «Senza l’Italia Napoli sarebbe più
o meno la stessa; ma senza Napoli l’Italia non ci sarebbe». Se Tori-
no ha fatto l’Italia a San Martino e a Mirafiori, con il Risorgimento e
con l’industria, Napoli all’Italia ha dato un’identità. All’estero pen-
sano il nostro Paese come un’immensa Napoli, il sole il mare la
pizza gli spaghetti. Noi possiamo pensare a Totò, a Eduardo, a Di
Giacomo, a Mimmo Paladino. Il principe di San Severo, quello del
Cristo velato e degli esperimenti alchemici, ha lasciato scritto che
«non è data all’umana debolezza l’esistenza di grandi virtù senza
grandi vizi». A Napoli le virtù e i vizi d’Italia sono elevati a potenza.
Come aveva intuito Goethe, «dov’è più forte la luce, l’ombra è più
nera».
http://blog.aldocazzullo.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GUARDA
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www.corriere.it
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16 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera


Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Politica e giustizia Il caso
«Cambiare la prescrizione», no del Pdl
Passera: fallimento di tutti. La Lega: è stata una sentenza politica
ROMA — Il giorno dopo, Sil-
vio Berlusconi si gode ancora la
sensazione di scampato perico-
lo: «Ieri non ho chiuso la serata
come volevo, ma insomma, nel
complesso...», ha scherzato allu-
dendo alla rabbia per niente
sbollita del gol negato al Milan.
Il Cavaliere sa bene che —
con la sentenza di prescrizione
del processo Mills — le sue gra-
ne giudiziarie non sono affatto
finite, ma la sensazione è che il
cammino sia in discesa: «Quel-
la di corruzione sarebbe stata
un’accusa falsa e infamante,
ma su Ruby non potranno dav-
vero inventarsi nulla». E dun-
que, sempre più convinto che
«la scelta fatta con il governo
Monti sia stata giusta» anche
perché «tutti i rapporti si fanno
più facili», ha rassicurato i
suoi: ora si dedicherà ai «tanti
progetti che ho per il partito».
L’aria dunque «è cambia-
ta», come spera e crede Berlu-
sconi? Umberto Bossi ne sem-
bra convinto: «Berlusconi è
stato più abile di me, io pen-
savo che fosse condannato,
invece i suoi voti sono deter-
minanti per il governo... I
giudici non sono ciechi, né
sordi, vivono anche loro il mo-
mento politico... Magari è in-
nocente, ma vista da fuori è
una brutta impressione». Paolo
Bonaiuti è cautissimo: «Se la
sentenza Mills rafforza la tre-
gua? Speriamo...». In verità dal
COMANDO GENERALE
DELLA GUARDIA DI FINANZA
VII REPARTO
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO
Si rende noto che in data 20.12.2011, è
stata aggiudicata la fornitura di due pattu-
gliatori multiruolo con relativo pacchetto
logistico. Per notizie più dettagliate e com-
plete si rinvia all’apposito avviso relativo
agli appalti aggiudicati, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
- V Serie Speciale “Contratti Pubblici” n. 16
del 08.02.2012 e disponibile anche sul sito
Internet www.gdf.it, nonché a quello in-
viato all’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali
dell’Unione Europea in data 24.01.2012.
IL CAPO DEL VII REPARTO
(Gen. D. Sebastiano Galdino)
COMANDO GENERALE
DELLA GUARDIA DI FINANZA
VII REPARTO
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO
Si rende noto che in data 21.12.2011, è stato
stipulato il contratto n. 453 di rep. per la forni-
tura di: a) n. 5 (cinque) battelli pneumatici cabi-
nati in configurazione multiruolo della lunghezza
di 11 metri; b) n. 15 (quindici) battelli pneuma-
tici cabinati della lunghezza di 9,50 metri. Per
notizie più dettagliate e complete si rinvia all’ap-
posito avviso relativo agli appalti aggiudicati,
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repub-
blica Italiana - V Serie Speciale “Contratti Pub-
blici” n. 16 del 08.02.2012 e disponibile anche
sul sito Internet www.gdf.it, nonché a quello in-
viato all’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali del-
l’Unione Europea in data 24.01.2012.
IL CAPO DEL VII REPARTO
(Gen. D. Sebastiano Galdino)
ISMETT
ISTITUTO MEDITERRANEO
PER I TRAPIANTI E TERAPIE
AD ALTA SPECIALIZZAZIONE
PALERMO
DIALOGO COMPETITIVO RCT/O
E’ indetto Dialogo Competitivo, ai sensi
dell’art. 58 del D. Leg.Vo n. 163/06 e suc-
cessive modificazioni ed integrazioni, per
l’affidamento del servizio di copertura as-
sicurativa dei rischi di responsabilità ci-
vile verso terzi e verso prestatori d’opera
(RCT/O) derivanti dall’attività istituzionale
di ISMETT e di UPMC Italy - per quest’ul-
tima limitatamente alle attività svolte
nell’ambito del progetto ISMETT - per il
periodo di tre anni dalla decorrenza even-
tualmente rinnovabili per un ulteriore
triennio. CPV 66516000-0. Importo sti-
mato massimo non superabile del pre-
mio annuale euro 1.900.000,00. Valore
complessivo presunto massimo dell’ap-
palto, al lordo delle opzioni di proroga e
rinnovo, euro 11.400.000,00; Codice CIG
3928057F2A. Le domande di partecipa-
zione dovranno pervenire entro le ore
12,00 del giorno 16 marzo 2012. Il bando
integrale di gara, inviato alla G.U.U.E. il
10 febbraio 2012, verrà pubblicato sulla
G.U.R.S. Gli interessati possono scari-
care gratuitamente il bando integrale, il
documento descrittivo e i relativi allegati
dal sito internet www.ismett.edu ovvero
ottenerne copia rivolgendosi al Dip. Ac-
quisti di ISMETT (tel. 091.21.92.577).
ISMETT
Direttore dell’Istituto
Prof. Bruno Gridelli
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Primo Piano 17
❜❜ C’è la necessità di intervenire su meccanismi che troppo spesso
non portano a ottenere giustizia Corrado Passera ministro dello Sviluppo
Le sei prescrizioni
Processo
All Iberian
In primo grado
canismi che troppo spesso non l’ex premier Silvio
portano a ottenere giustizia». Berlusconi viene
Quasi le stesse parole del vice condannato a due
presidente del Csm Michele anni e nove mesi
Vietti, che fanno insorgere Fa- con l’accusa di
brizio Cicchitto: «A Vietti ri- finanziamento illecito
spondiamo che i tre gradi di al Psi di Craxi.
giudizio non sono un lusso, ma Un anno dopo,
sono una esigenza di garanzia nel 1999, scatta
per tutti che vale moltissimo. E in appello
quanto alla prescrizione, è con- la prescrizione
sigliabile per tutti non rimetter-
ci mano». Altrimenti «noi ripro- Lodo
poniamo la separazione delle
carriere, e vediamo se andare al- Mondadori
la sfida su questi temi aiuta o Berlusconi viene
no il governo...». accusato di
corruzione del
giudice Vittorio
90
Metta. Nel 2001, nel
penale, è prosciolto
I giorni grazie alla
a disposizione dei giudici concessione
per depositare le motivazioni di attenuanti che
determinano
Insomma, se non è un aut la prescrizione.
In Tribunale Silvio Berlusconi il 28 marzo 2011 per il processo Mediatrade aut poco ci manca. Per questo, Condannato
nel Pdl prevedono che, nono- nel 2007 il suo
Pd infatti si continua a chiedere Ma a creare malumori nel stante gli auspici di Casini, di avvocato Previti
a Berlusconi di «rinunciare alla Pdl ieri è stato soprattutto Cor- grandi riforme sul tema se ne
prescrizione», nel Pdl replicano rado Passera, autore di un com- faranno pochine: «Qualcosa su Compravendita
indignati che contro di lui c’è mento considerato «altamente responsabilità civile per i magi-
stata solo «persecuzione». imprudente»: «Quando si arri- strati — dicono —, forse sulle di Lentini
Le tre donne del collegio va alla prescrizione è un falli-
mento sia per la giustizia che
intercettazioni. Di più si potrà
ottenere solo sulla riforma del-
Berlusconi, come
presidente del
Tre giudici donna nel collegio: Il leader della Lega per l’imputato, è una chiusura la giustizia civile». Terreno mol- Milan, è accusato di
da sinistra Antonella Lai, «Magari Berlusconi è innocente, senza risultato — l’opinione to meno esplosivo di quello del- falso in bilancio
la presidente Francesca Vitale del ministro dello Sviluppo —. la giustizia penale, a un anno nell’acquisto del
ma vista da fuori è una brutta I casi di prescrizione in Italia so- dal voto. giocatore del Torino
e Caterina Interlandi
impressione» no un indicatore grave, e c’è la Paola Di Caro Gianluigi Lentini.
necessità di intervenire su mec- © RIPRODUZIONE RISERVATA Il reato è prescritto
nel 2002,
durante il
dibattimento, per
COMANDO GENERALE
DELLA GUARDIA DI FINANZA
Il «padre» della legge «Volevo più rigore. Poi arrivò un emendamento di Forza Italia» effetto della
depenalizzazione
VII REPARTO
del falso in bilancio
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO
Si rende noto che in data 22.12.2011, è stato sti-
pulato il contratto n. 460 di rep. per l’esecuzione
di attività concernenti la manutenzione e la revi-
Cirielli: riforma provvidenziale Previti. Ora, premesso che io non
Bilanci
Fininvest
Ma io la pensai all’opposto
sione dei motori MTU (mano d’opera e fornitura
di parti di ricambio), nonché la fornitura di motori avevo nulla contro Previti, di pas-
ricondizionati e la tenuta di corsi di aggiorna-
mento professionale. Per notizie più dettagliate e
sare alla storia come uno che fa Il Cavaliere è
complete si rinvia all’apposito avviso relativo agli leggi per salvare questo o quello, accusato di falso
appalti aggiudicati, pubblicato sulla Gazzetta Uf-
ficiale della Repubblica Italiana - V Serie Speciale
francamente, non mi andava pro- nei bilanci
“Contratti Pubblici” n. 16 del 08.02.2012 e dispo- «Eccomi, sono Edmondo Ciriel- «Già. Io segnalai prontamente prio. Così, mi dimisi da relatore». consolidati del
nibile anche sul sito Internet www.gdf.it, nonché
a quello inviato all’Ufficio delle Pubblicazioni Uf-
li... sì, quello della cosidetta legge che era davvero un’idea bizzarra. La norma Un gesto importante. gruppo Fininvest
ficiali dell’Unione Europea in data 24.01.2012. "ex Cirielli"». La mia legge aveva un’ispirazio- «Che non bastò. Quelli...». (per un totale
IL CAPO DEL VII REPARTO (Avevano ragione: l’onorevole ne, mi passi il termine, "rigori- Quelli chi? di 1.500 miliardi
(Gen. D. Sebastiano Galdino) La legge
Cirielli — 48 anni, da Nocera In- sta", e davvero sbatteva con una «Quelli, i miei colleghi di Forza di vecchie lire).
COMANDO GENERALE feriore, ex An, ora Pdl, presidente riforma di tipo, mi passi pure que- La numero 251, Italia, andavano infatti diritti co- Nel 2003, in fase
DELLA GUARDIA DI FINANZA sia della Provincia di Salerno, sia st’altro concetto, "garantista"». la ex Cirielli me treni con il loro progetto. De- di udienza
UFFICIO APPROVVIGIONAMENTI della Commissione Difesa della Cosa risposero a tale obiezio- (così chiamata vo confessarle che furono giorni preliminare,
AVVISO RELATIVO AGLI
Camera — non risponde al cellu- ne i suoi colleghi di Forza Italia, perché piuttosto spiacevoli. Anche sul scatta anche
APPALTI AGGIUDICATI
Si rende noto che in data 23.12.2011 questo lare se vede numeri che non cono- all’epoca alleati di An? sconfessata piano umano». in questo
Comando Generale ha aggiudicato l’appalto sce; allora bisogna spedirgli un «Scoppiò un putiferio. Di fatto, dal suo primo Sul piano umano, scusi, in la prescrizione
di servizi, codice CIG 3622239E2B. Per no-
sms, presentarsi, e lui — di solito ma questo non lo scriva, avevo firmatario), che senso?
tizie più dettagliate e complete si rinvia al-
è stata
l’apposito avviso relativo agli appalti
aggiudicati, pubblicato sulla Gazzetta Uffi-
— chiama dopo poco). smascherato la loro manovra».
introdotta il 5
«Sa, io nella politica metto una Diritti tv
«Dobbiamo parlare del proces- Ridurre la prescrizione da 15 forte tensione morale ed etica: so-
ciale della Repubblica Italiana - V Serie
Speciale “Contratti Pubblici” n. 13 del so Mills, suppongo». anni a 10, avrebbe fatto comodo dicembre 2005 no un ufficiale dei carabinieri, te- Mediaset
01.02.2012 e disponibile anche sul sito In- Suppone bene. a più di qualche imputato. nente colonnello, in aspettativa; L’ex premier viene
ternet www.gdf.it, nonché a quello inviato
«Mah... Vedere il mio cognome «Beh, più o meno la faccenda Cosa prevede ho studiato presso la scuola mili- accusato di
all’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali delle
Comunità Europee in data 18.01.2012. associato a questa legge che è de- fu letta così. Ma, sul momento, La legge tare Nunziatella di Napoli, sono appropriazioni
IL CAPO DEL VII REPARTO finita... come dire?...». non si pensò a Berlusconi. Quan- ha previsto stato all’Accademia di Modena, indebite nel processo
(Gen. D. Sebastiano Galdino)
Ad personam... to, piuttosto, a Previti. Molti gior- l’inasprimento insomma ho un’educazione e una sulle irregolarità di
AUTORITA’ PORTUALE «Diciamo così, diciamo ad per- nali scrissero: ecco la legge salva delle pene cultura di un certo tipo...». Mediaset nella
DI PALERMO sonam, mi infastidisce un bel po’. per i recidivi A quel punto, cosa accadde? compravendita dei
AVVISO ESITO DI GARA Perché questa legge non è mia, ac- ma anche la «Mi dimisi anche da proponen- diritti tv. Per questo
Si rende noto che l’appalto dei “La- cidenti!». riduzione dei te, ritirai la firma dalla proposta reato la prescrizione
vori di riorganizzazione dei flussi e Prosegua. tempi di di legge. Purtroppo, il regolamen- arriva all’inizio del
riqualificazione del Varco Amari del
«Non è mia. Punto». prescrizione dei to parlamentare prevede che il co- dibattimento, nel
porto di Palermo, necessari per mi-
gliorare i controlli di sicurezza previ- Coraggio, racconti. reati, oltre a gnome del proponente resti co- 2007. È ancora in
sti dalla vigente normativa. Interventi «Mhmm...». una serie di munque sui documenti: viene ag- corso il processo per
finalizzati ad elevare la sicurezza Coraggio. Deputato misure definite giunto solo un asterisco piccolo frode fiscale
nel porti. Legge 413/98” - CIG «pacchetto
«Vede, nel 2005 io ero vice ca- Edmondo piccolo, accanto a cui si spiega
1374513BFF è stato aggiudicato, Napoli»
con Decreto del Presidente n. 310 pogruppo di An alla Camera e Cirielli ciò che è accaduto». L’ultimo:
del 09-11-2011, alla “CO.MA.CA. membro della commissione Giu- Brutta storia.
Srl”, con sede a Valderice (TP). stizia: in tale veste, proposi una «Bruttissima. Detto questo, il il caso Mills
IL SEGRETARIO GENERALE legge che prevedeva un grande processo Mills era oggettivamen- Sabato scorso Silvio
(Ing. Riccardo D’Amico) inasprimento per i recidivi. Au- te durato troppo». Berlusconi è stato
mento delle pene, un minor nu- Detto questo, la legge che por- prosciolto
mero di benefici carcerari... Una ta il suo cognome si è rivelata per prescrizione
legge seria, importante, di assolu- provvidenziale per Berlusconi. dall’accusa di aver
GARA DI APPALTO PER LA FORNITURA DI CARTUCCE E TONER ORI- to rigore, se posso dire. Solo che, «Provvidenziale, sì. Anche se corrotto con 600 mila
GINALI E CERTIFICATE RIGENERATE PER LE ESIGENZE DELLE DI-
VERSE UU.OO. DELL’AZIENDA OSPEDALIERA SANT’ANDREA PER all’improvviso, comparve un nei confronti di Berlusconi un cer- dollari David Mills
UN PERIODO DI 12 MESI RINNOVABILE PER ULTERIORI 12 MESI.
emendamento». to accanimento c’è stato. O no?». per ringraziarlo di
COMUNICATO PROROGA DEI TERMINI
A tutti gli operatori economici interessati si comunica che, visti i chia-
rimenti pervenuti, si è ritenuto necessario ed opportuno prorogare il Che emendamento? (Qui finisce la prima telefona- averlo protetto dalle
termine ultimo e perentorio per la presentazione delle offerte, fissando
tale termine per il giorno 07/03/2012 alle ore 12.00, ciò al fine di for- «Una roba strana, infilata lì, ta. Ne è seguita poi una seconda, indagini della procura
nire a tutti i partecipanti il tempo utile nella predisposizione della pro-
senza apparente motivo, da quel- più breve, in cui l’onorevole Ciriel- di Milano deponendo
pria offerta. In considerazione di ciò viene posticipata la data della
seduta pubblica al giorno 12/03/2012 alle ore 10.30.
IL DIRIGENTE U.O.S. PROGRAMMAZIONE ACQUISITI li di Forza Italia». li ha tenuto a definire Silvio Berlu- come testimone
E GESTIONE SPESE IN ECONOMIA
(dott. Filippo Zanutti) Contenuto dell’emendamen- sconi «il miglior uomo politico nel ’97 e nel ’98
to? che gli italiani abbiano ancora a
«Riforma della "prescrizio- disposizione»).
ne"». Fabrizio Roncone
Curioso. © RIPRODUZIONE RISERVATA
18 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Esteri
Consultazione Ieri si è votato per approvare la nuova Costituzione

La Siria va al referendum
Ma la repressione continua
Controsenso beffardo della
«democrazia» promessa dal dit-
tatore. Con il referendum vota-
to ieri in nome del plu-
ralismo e del dialogo
con le opposizioni,
Bashar Assad si garan-
tisce di essere presi-
dente sino al termine
del suo secondo man-
dato nel 2014 e addirit-
tura si posiziona per
poter restare sino al
2028. In tutto per even-
tuali 28 anni. Solo due
in meno di suo padre Hafez,
che fu presidente dal colpo di
Stato nel 1970 alla morte nel
Duemila.
E’ sufficiente considerare
questo aspetto della proposta
di riforma costituzionale avan-
zata dal regime per comprende-
Le vittime
Sono oltre 7.000 le vittime in
Siria dal marzo 2011: lo dice
un recente rapporto della
Commissione d’inchiesta Onu.
Sopra, una famiglia piange i
cari uccisi a Homs (immagine
tratta da video su YouTube)
re il motivo per cui il fronte
composito dei ribelli lo abbia ri-
fiutato in toto e dalle capitali oc-
cidentali sia stato definito plate-
almente «una farsa». L’idea di
referendum costituzionale era
stata avanzata nell’estate scorsa
dal regime in risposta al cresce-
re delle critiche internazionali e
dell’incremento esponenziale
delle violenze in Siria. Si incen-
tra sul principio di apertura alla
possibilità del multipartitismo,
compresa l’abolizione dei privi-
legi goduti dal partito Baath (al
potere dal golpe militare del
1963), che sino ad ora era consi-
derato il fondamentale «garan-
te dello Stato». Secondo punto
è il limite imposto ai mandati
presidenziali, che non possono
essere più di due (7 anni ciascu-
no). Ma è nei dettagli che la dit-
tatura non sembra affatto aper-
ta al cambiamento. A Damasco
specificano infatti che la rifor-
ma entrerà in vigore solo dopo
la fine del secondo mandato
del presidente. Non vengono
inoltre chiarite le procedure
per garantire la trasparenza del
voto. Nel Duemila Assad venne
scelto con un ridicolo 97,29%
delle preferenze. E riconferma-
to nel 2007 con un ancora più
improbabile 97,62. La tv di Sta-
to lo ha mandato ieri in onda a
lungo, mentre votava nella capi-
tale a fianco della moglie Asma,
mentre per le vie del centro de-
cine di migliaia di sostenitori
del regime inneggiavano alla ri-
forma. Non c’è dubbio infatti
che esistano ampie minoranze
di siriani (per lo più sciiti-alaui-
ti, cristiani e anche una parte
Damasco Il presidente Bashar Assad con la moglie Asma alle urne per il referendum costituzionale (Epa)
dei sunniti) decise a combatte-
re in ogni modo la rivolta delle
forze rivoluzionarie a maggio-
ranza sunnita.
Ma in larga parte del Paese il
fuoco delle sommosse ha impe-
dito qualsiasi operazione di vo-
to. Si è sparato a Hama, Idlib,
nella zona di Deraa e persino
nei centri urbani attorno a Deir
al Zour, nel deserto lungo il con-
fine con l’Iraq. Cuore delle vio-
lenze resta comunque Homs,
dove i bombardamenti delle
truppe lealiste continuano pe-
santissimi dai primi di febbra-
io. I gruppi dell’opposizione se-
gnalano soltanto ieri tra i 31 e
50 morti, per lo più civili vitti-
me della rappresaglia indiscri-
minata dei lealisti. La dittatura
non ha fornito alcuna risposta
alle richieste della Croce rossa
internazionale che vorrebbe
evacuare i feriti (tra cui due
giornalisti occidentali) intrap-
polati a Baba Amr, il quartiere
più devastato di Homs. Da qui i
residenti fanno sapere via satel-
litare e internet che non «vote-
ranno mai per legittimare un
presidente Killer». «Non si va
alle urne sotto la minaccia dei
cannoni», ha detto al telefono
un civile da Hama alla stampa
straniera. Dura anche la reazio-
ne del ministro degli Esteri te-
desco, Guido Westerwelle, che
ha accusato Assad di mettere in
scena «una farsa di cattivo gu-
sto». E ha aggiunto: «Questo vo-
to è una vergogna. Non può cer-
to contribuire a risolvere la cri-
si. Assad deve prima porre fine
alle violenze, quindi aprire se-
riamente la strada per la transi-
zione politica». Il segretario di
Scontri
L’opposizione segnala tra
i 31 e 50 morti ieri, per lo
più civili vittime della
rappresaglia dei lealisti
Stato Usa, Hillary Clinton, ha pe-
rò rinnovato una nota di caute-
la (emersa venerdì anche al ver-
tice di Tunisi sulla Siria) riba-
dendo «la necessità di evitare
un intervento internazionale ar-
mato», che a suo parere «ri-
schierebbe di accelerare la guer-
ra civile».
Lorenzo Cremonesi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso In arrivo anche il ministro Terzi

Marò fermati in India

Domani la perizia
DAL NOSTRO INVIATO no. Particolare di per sé non de-
cisivo, ma che aprirebbe un’al-
KOCHI (India) — Balistica e tra contraddizione nell’impian-
diplomazia. Ieri mattina gli to accusatorio, dopo la doppia
esperti dei carabinieri arrivati versione (una a Kochi, l’altra a
da Roma, Luca Flebus e Paolo Kollam) sul calibro delle pallot-
Fratini, hanno passato qualche tole recuperate con l’autopsia.
ora sulla spiaggia di Neendaka- Ora comincia la settimana
ra (un centinaio di chilometri che potrebbe essere decisiva.
da Kochi, India meridionale) a Domani l’Alta corte di Kerala
esaminare e fotografare lo sca- (sede a Kochi) giudicherà sul
fo del Sant’Antony, l’imbarca- conflitto di attribuzione giuri-
zione su cui sono stati uc-
cisi il 15 febbraio i due pe-
scatori Valentine Jalesti-
ne e Ajeesh Binki. Un’ispe-
zione collaterale rispetto
alla prova su calibro e fu-
cili che dovrebbe comin-
ciare domani (sciopero
generale permettendo)
per stabilire se a sparare
siano stati i due marò
Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone, ancora
in stato di fermo a Kochi.
Il team italiano che segue
Nave italiana Poliziotti indiani
la vicenda sta limitando
con una cassa di armi sequestrate
al minimo le informazio-
ni. Occorre, dunque, fare
il giro largo, attingendo anche sdizionale. Ma sarebbe vera-
da fonti indiane. Si viene a sa- mente una sorpresa se i magi-
pere allora che le tracce indivi- strati decidessero di consegna-
duate, nonostante il legno sia re dossier e marò alla giustizia
veramente deteriorato, potreb- italiana. Sempre domani la di-
bero portare a rivedere la pri- plomazia produrrà il massimo
ma versione della Guardia co- sforzo con la visita del mini-
stiera di Neendakara. Il pesche- stro degli Esteri Giulio Terzi di
reccio non sarebbe stato crivel- Sant’Agata.
lato da 60 colpi, come è scritto Giuseppe Sarcina
nel rapporto, bensì molti di me- © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Internet Cade la censura sul social network: «Vogliamo democrazia»
Pagina web di Obama
«occupata» dai cinesi
Un fiume di messaggi su Google+ del presidente
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PECHINO — L’utente
Young Yang l’ha proclamato
con chiarezza spudorata: «Oc-
cupare la pagina Google+ di
Obama è glorioso come occu-
pare Wall Street». Non è il solo
a pensarlo e non è stato il solo
a farlo. Sono centinaia gli inter-
nauti cinesi che per alcuni
giorni hanno approfittato di
un varco nella censura della
Rete e hanno riempito la pagi-
na del presidente americano
aperta sul social network.
Google+, lanciato lo scorso an-
no, è normalmente bloccato
dal Great Firewall cinese, co-
me il più frequentato Face-
book, eppure l’improvviso ac-
cesso ha consentito un inusua-
le contatto fra la variegata ga-
lassia del web cinese e uno de-
gli strumenti ai quali lo staff
di Barack Obama si affida per
sostenere la sua rielezione.
È stata un’invasione in gran
parte ludica ma qua e là affio-
rano riferimenti alle forme di
controllo politico. Così, Lin
Yangzhang esorta ironicamen-
te «l’imperialismo americano
a liberarci», mentre Ga Mei
(sorellina) chiede: «Siete stati
voi a occupare la pagina di
Obama o è stato Obama a occu-
pare il vostro cuore? Cittadini
della grande Cina, conservate
la vostra verginità!». Molti i ri-
ferimenti al movimento «Oc-
cupy», declinato in modo di-
vertito: «Occupy Obama».
Non sono mancati rimandi al-
la sorte dell’avvocato dissiden-
te Chen Guangcheng, di fatto
segregato in casa, uno dei po-
Un anello di 15 chilometri
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italia: 515249535254
Esteri 19
Con l’iPad
A destra, il
presidente
americano
Barack Obama
segue un briefing
sull’iPad. A
sinistra, la sua
pagina su
Google+: ieri è
stata presa di
mira da centinaia
di utenti cinesi
chissimi casi di cui in Cina sia- Un clima che ricorda la curiosi- gennaio, poi vinte dal naziona- a Hong Kong, e questo partico- di reclamizzare le loro offerte
no circolate notizie fuori dalla tà sollecitata in Cina (anche lista Ma Ying-jeou. lare — insieme con lo stile che sul social network ufficialmen-
cerchia ristretta degli attivisti. tra i media ufficialissimi) dai Gli interventi risultano scrit- richiama il linguaggio dei mi- te bloccato sono circa 3 mila e
E ancora, esplicito Macrov vivaci dibattiti televisivi che ti nei caratteri semplificati in croblog cinesi — ha suggerito il loro numero è triplicato in
Gao: «Basta casino, l’importan- avevano preceduto le elezioni uso in Cina, e non in quelli tra- che i testi siano in grandissi- un anno. «Si tratta di aziende
te è il sistema democratico». presidenziali di Taiwan del 14 dizionali impiegati a Taiwan o ma parte autentici. L’euforia di giochi, scuole di lingua,
sottesa ai testi non oscura il agenzie turistiche». Dal canto
fatto che in Cina sia diffuso suo, Facebook ha aperto nel
l’uso delle vpn, programmi 2011 una sede a Hong Kong
concepiti per scavalcare la cen- (dov’è accessibile) in aggiunta
sura e accedere a siti e a temati- a Singapore, e l’interesse per
Catena umana a Mosca che altrimenti bloccati, da Fa- un mercato monstre è stato
cebook a YouTube, da Twitter esplicitato in più occasioni.
contro Vladimir Putin ad Anobii. Le vpn sono anzi di- Nel frattempo, avanti con l’as-
ventate talmente familiari ai saggio via web della democra-
MOSCA — In 30 mila hanno ieri sfidato il netizen della Repubblica Popo- zia all’americana. A Zhon-
gelo creando a Mosca una catena umana di lare, che ormai esistono azien- gnanhai, il ben sigillato quar-
oltre 15 chilometri per chiedere «libere de che investono in pubblicità tiere dei leader accanto alla Cit-
elezioni» e in segno di protesta contro il proprio su Facebook. L’obietti- tà Proibita, potrebbero non es-
premier Vladimir Putin. «Vogliamo una vo è commerciale, non politi- sere troppo preoccupati. In
Russia senza Putin», era uno degli slogan co. Una società di Pechino, ad- fondo è Occupy Obama: non
intonati dai manifestanti che, tenendosi per Sage, ha avviato due anni fa Occupy Zhongnanhai.
mano lungo l’anello dei giardini attorno al una partnership con Face- Marco Del Corona
centro della capitale russa, hanno così inteso book. Come spiegava il titola- leviedellasia.corriere.it
dare un segno, anche visivo, di re al Sunday Morning Post, gli Twitter @marcodelcorona
un’opposizione senza divisioni al suo interno. operatori cinesi che chiedono © RIPRODUZIONE RISERVATA
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20 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Esteri 21

Il caso Il neo capo dello Stato tedesco non ha mai divorziato. E ora si apre un problema: chi è la first lady?

Berlino, le due donne del presidente

Gauck ha una moglie e una «fidanzata». Che potrebbe lasciare il lavoro
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO – Il primo a comin-
ciare, ma non l’hanno seguito
in molti, è stato il deputato cri-
stiano-sociale Norbert Geis,
che ha posto il problema delle
«due mogli» del futuro presi-
dente tedesco Joachim Gauck.
Gerhild, 72 anni, come l’uomo
che aveva sposato dicianno-
venne e da cui non ha mai di-
vorziato, e la giornalista Danie-
la Schadt, 52 anni, con cui il
successore designato del di-
missionario Christian Wulff
convive dal 2000. Un interven-
to un po’ inatteso, quello di
Geis (a cui si è accodato il so-
cialdemocratico Wolfgang
Thierse), in un Paese dove il
ministro degli Esteri Guido
Westerwelle viaggia all’estero
con il suo partner. Ma è basta-
to per creare un caso. Intanto
la Schadt sta pensando di ab-
bandonare il suo lavoro di ca-
poredattore politico alla
Nürnberger Zeitung perché sa-
rebbe in evidente conflitto
con l’incarico del suo compa-
gno. Certo, è una scelta che
avrebbe preferito non fare, e
che forse qualcuno nella galas-
sia del femminismo avrebbe
preferito che non facesse, ma
che è nella logica delle cose.
Soprattutto dopo i poco chiari
intrecci tra doveri pubblici e
interessi privati di chi ha pre-
ceduto Gauck allo Schloss Bel-
levue.
«È nello stesso interesse per-
sonale del futu-
ro presidente
mettere ordine
nella sua vita pri-
vata il più pre-
sto possibile per
evitare di forni-
re spazio alle cri-
tiche», ha dichia-
rato nei giorni
scorsi Geis. I col-
laboratori di
Gauck hanno re-
plicato che la
questione non è
per il momento
all’ordine del
giorno e che al-
l’indomani del-
l’elezione dell’Assemblea fede-
rale (i membri del Bundestag
e i rappresentanti dei Länder),
fissata per il 18 marzo, si deci-
derà il da farsi. Sulla vicenda è
intervenuta anche la signora
Gerhild, che ha fatto sapere,
stupita, di non essere mai sta-
ta interessata a ottenere il di-
vorzio dal marito dopo la sepa-
razione. «La società di oggi —
ha aggiunto — accetta forme
diverse di relazione».
È probabile che Joachim
Gauck e Daniela Schadt fini-
ranno per sposarsi (anche per
Relazioni
Joachim Gauck, 72 anni, con
la compagna Daniela Schadt,
52 anni (a destra, foto Ap).
Gauck è sposato con Gerhild,
sua coetanea (in alto), da
oltre 50 anni: hanno 4 figli
facilitare il protocollo nei più
formali appuntamenti interna-
zionali) come del resto fece
due anni fa l’attuale ministro
della Famiglia, Kristina
Schröder, annunciando dopo
essere entrata al governo il ma-
trimonio con il compagno di
L’appello
«È nello stesso interesse
del futuro presidente
mettere ordine nella sua
vita privata»
partito con il quale conviveva.
Ma anche alla stessa Merkel
qualcuno fece sapere all’orec-
chio, nel 1998, che sarebbe sta-
to meglio regolarizzare la sua
unione con l’uomo conosciuto
molti anni prima e che è diven-
tato il suo secondo marito, Joa-
chim Sauer. Certo, Gauck è un
ex pastore luterano noto per fa-
re sempre di testa sua, ma an-
che una certa dose di realismo
fa parte delle sue qualità.
L’impressione, comunque,
è che il futuro presidente pos-
sa diventare un personaggio
scomodo non tanto per la sua
vita privata quanto per il suo
essere estraneo dalle logiche
tradizionali degli schieramen-
ti politici. Esponente di punta
del dissenso nell’ex Germania
orientale, tanto da essere defi-
nito l’«Havel tedesco», ha gui-
dato senza nessun compro-
messo l’autorità che si è occu-
pata, dopo la caduta del Muro,
degli archivi della Stasi. Non è
certo un uomo che penderà
dalle labbra dell’opposizione
socialdemocratica e Verde che
lo aveva candidato nel 2010,
né di quelle della Merkel che è
stata costretta ad accettarlo ri-
conoscendo così implicita-
mente l’errore di aver imposto
Wulff.
In questo scenario complica-
to, l’unico veramente conten-
to è Vadim Belon, emigrato
russo, divenuto il «tassista più
famoso della Germania», inter-
vistato dai giornali, invitato ai
talk-show. Gauck era sulla
sua macchina, a Berlino, quan-
do lo ha chiamato improvvisa-
mente la Merkel: «Cambiamo
strada, andiamo in cancelleria.
Lei ha davanti il nuovo presi-
dente tedesco». E Vadim ha fat-
to una rapida conversione.
Paolo Lepri
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Coppie I conflitti che nascono tra pubblico e privato

Alchimie

Da Carla a Ludmila Potere e

sovraesposizione
complicano

Quando tocca a lei lievemente la non

facile ricerca
dell’alchimia di coppia

fare un passo indietro

Ogni grande uomo avrà alle spal-
le una grande donna, ma molte
grandi donne al ruolo di body-
guard avrebbero anche rinunciato.
Non è sempre questione di pari op-
portunità visto che qualche ma-
schio disposto a rivedere la pro-
pria agenda per sostenere la com-
pagna in carriera ha già fatto noti-
zia. Che sia per scongiurare conflit-
ti d’interesse come nel caso delle
giornaliste tedesche Doris
Kopf-Schröder prima e Daniela
Schadt poi, o perché potere e sovra-
esposizione complicano lievemen-
te la non facile ricerca dell’alchi-
mia di coppia, il passo indietro per
uno dei due di solito è d’obbligo
— e la coreografia va sempre più
stretta a donne che faticano a non
rubare la scena ai mariti.
«Bill, sappiamo entrambi cosa si-
gnifica essere sposati con qualcu-
no più intelligente di te» disse con
spirito cameratesco Barack Obama
presentando al pubblico l’adrenali-
nica moglie durante un evento del-
la Clinton Initiative nel 2010. Un in-
crocio di equilibrismi familiari in
quella sala: sul palco la lanciatissi-
ma Michelle, afroamericana pove-
ra di Chicago diventata super avvo-
cato e manager dopo gli studi a
Princeton e Harvard, ormai first la-
dy a tempo pieno tra orti biologici
e campagne contro l’obesità infan-
tile; in platea Hillary Clinton, signo-
ra della politica Usa mai davvero
oscurata dal marito fedifrago e pre-
In seconda fila
Ex modella Carla Bruni Sarkozy ha messo
da parte la nuova vocazione cantautorale
quando è diventata première dame
sidente ma infine entrata nel suo
personale cono di luce con la corsa
per la nomination democratica e la
nomina a segretario di Stato.
Contemporaneamente, sulla
sponda opposta dell’Atlantico,
un’altra «top» (model) arretrava
dalla ribalta per un ruolo più defila-
to. L’ex modella Carla Bruni la scelta di Letizia Ortíz, brillante corda le solitudini della principes-
Sarkozy metteva da parte la voca- giornalista della tv pubblica spa- sa Masako, ex stella della diploma-
zione cantautorale scoperta dopo gnola fino all’incontro con Felipe zia giapponese con studi di Econo-
la prima vita in passerella per in- di Borbone, principe delle Asturie mia e Relazioni internazionali oggi
dossare gli abiti della première da- ed erede al trono: da allora Doña moglie del principe Naruhito, stret-
me con retroterra intéllo e abbrac- Letizia è il volto giovane e affasci- ta tra le rigide regole del protocol-
ciare anima e corpo la missione del- nante, a tratti triste, della monar- lo e le pressioni della vita alla corte
l’amato Nicolas. Forse più sofferta chia spagnola. Una tristezza che ri- del crisantemo.
Cercasi Ludmila Putina. La mo-
glie dell’ex presidente e attuale pre-
mier russo Vladimir l’aveva spiega-
to in un’intervista alla Rossiskaya
Gazeta del 2006: la donna sarebbe
Ex reporter naturalmente portata alla cura fa-
Letizia Ortíz, miliare più che alla carriera. Assi-
brillante stente di volo laureata in Filologia,
giornalista per quasi trent’anni Ludmila è sta-
della tv ta la compagna discreta dell’ex
pubblica agente del Kgb asceso al Cremlino
spagnola, ha in un’aura di forza e machismo esi-
rinunciato alla bito. Da mesi lui compare in pub-
carriera per blico da solo, di lei nessuna notizia
sposare ufficiale, al punto da far nascere ne-
Felipe di gli ambienti dell’opposizione una
Borbone, campagna semi seria che chiede
principe delle «Libertà per Ludmila». Forse, sen-
Asturie ed Filologa Ludmila Putina, 54 anni, za il suo Vladimir, lei l’ha già trova-
erede al trono moglie del premier russo Vladimir: da ta.
di Spagna mesi non si hanno sue notizie ufficiali Maria Serena Natale
msnatale@corriere.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Guerre di carta Il nuovo giornale prende il posto di «News of the World», chiuso dopo gli scandali

Murdoch rilancia con il «Sun» della domenica

LONDRA — Lo «Squalo» ci
riprova con la carta stampata:
Rupert Murdoch, 80 anni, è
volato a Londra per tenere a
battesimo nella tipografia di
Broxbourne la sua ultima crea-
tura editoriale. Il Sun on Sun-
day sarà il domenicale del più
letto tabloid inglese che lo
stesso magnate australiano
comprò nel lontano 1969.
Murdoch punta così a ricon-
quistare il pubblico britanni-
co dopo gli scandali delle in-
tercettazioni telefoniche che
l’estate scorsa portarono alla
chiusura del News of the Wor-
ld (dopo 168 anni di attività).
A dirigere la nuova testata,
che a regime punta a vendere
due milioni di copie, è il diret-
tore del Sun, Dominic Mohan.
Il formato tabloid è lo stesso
del quotidiano. L'uscita del do-
menicale arriva in un momen-
to particolarmente delicato
per la redazione. Una decina Boss
tra giornalisti e dipendenti Rupert
del Sun sono infatti stati arre- Murdo-
stati nelle ultime settimane ch al
con l’accusa di aver corrotto «Sun»
pubblici ufficiali. Tra i collabo- nel ’69.
ratori della nuova testata figu- E oggi
rano lo chef Heston Blumen- con il
thal, l'arcivescovo di New nuovo
York John Sentamu, l'italiana giornale
Nancy Dell'Olio (ex dell’allena-
tore Goran Eriksson) che scri-
verà di moda.

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22 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Cronache Il fuggitivo

Dal Kosovo
Fatmir Gashi (nella foto
Brescia Ieri la sorveglianza era affidata alle telecamere e ad appena 12 persone in divisa in tutto il penitenziario sotto), 24 anni,
originario del Kosovo, è
evaso dal carcere

Evaso dal carcere con le torrette vuote

Canton Mombello
di Brescia

La condanna
L’evaso era in carcere
da circa due anni con
Personale ridotto per i tagli, un detenuto scavalca il muro e sparisce una condanna per

MILANO — Quanti agenti

erano in servizio ieri mattina
lungo il muro di cinta del car-
cere di Brescia quando un dete-
nuto è scappato? «A noi risulta
nessuno» dichiara Roberto

ILLUSTRAZIONE DI FRANCO PORTINARI

Santini, del sindacato autono-
mo degli agenti. Possibile? «Sì,
anche a noi risulta così: zero
agenti» conferma Luigi Paga-
no, responsabile degli istituti
di pena dell’intera Lombardia.
L’evasione di Fatmir Gashi,
rapinatore kosovaro che ieri
mattina se n’è andato insaluta-
to ospite dal carcere di Canton
Mombello, non passerà alla
storia come la più spettacola-
re. Sono bastati tempismo, agi-
lità e l’incredibile circostanza
verificatasi nel vecchio fortino
al centro della città: causa pe-
nuria di personale, conseguen-
za di tagli e blocco del turn
over, nessuno stava facendo la
guardia lungo il perimetro del
carcere. E Gashi non ci ha pen-
sato due volte prima di saltare
il muro mentre due suoi com-
pagni sono stati ripresi poco
prima che tagliassero pure lo-
ro la corda.
I numeri prima di tutto spie-
gano come è potuto accadere
che un detenuto sia scappato
con tanta facilità. «Canton
Mombello potrebbe ospitare
250 persone — dice Santini, di-
rigente del Sinappi — e invece
là dentro ce ne sono 520; la
pianta organica prevede 300
agenti, se ne contano appena
180 e ieri mattina al momento
dell’evasione l’intera struttura
era affidata ad appena 12 uomi-
ni in divisa».
Ieri anche una concatenarsi
di circostanze ha spianato la
strada a Fatmir Gashi. Il koso-
Il sindacalista varo era considerato uno tran-
«Il carcere ha 250 posti quillo; era dentro per delle rapi-
ma ospita 520 detenuti ne compiute in provincia di
Brescia, il suo «fine pena» era
Sono previsti 300 fissato nel 2016. Era stato asse-
agenti, ce ne sono 180» gnato alla pattuglia dei «lavo-
ranti» ed era in servizio alle cu-
cine di Canton Mombello. Alle
10 in punto il detenuto è usci-
to in cortile spingendo un car-
rello con i bidoni dell’immon-
dizia. Li doveva svuotare e, re-
golamento alla mano, questa
operazione richiedeva la pre-
senza di un agente, invece
Gashi era solo; o meglio: era in
compagnia di due compagni
di cella che poco più tardi so-
no stati trovati nascosti pro-
prio dentro i bidoni.
Il kosovaro ha approfittato
di un mucchio di mattoni e cal-
rapina. Sarebbe tornato
in libertà nel 2016. Alto
circa 1,75 metri, capelli
castani corti, al
momento dell’evasione
era vestito di blu
cinacci appoggiati contro il
muro, ha iniziato la scalata aiu-
tato anche da un lampione e
addio. Nessun agente era nelle
torrette anche perché ieri c’era-
no da piantonare tre detenuti
in ospedale e 7 uomini sono
stati «sacrificati» a quel servi-
zio. Tanto il sistema di video-
sorveglianza avrebbe provve-
duto a vigiliare. «Macché, an-
che quello risulta solo parzial-
mente in uso: ormai non ci so-
no più soldi né qui nè nel re-
sto d’Italia» denuncia Santini.
A Brescia si precipita Pagano,
prende atto della situazione av-
via un’inchiesta interna men-
tre iniziano le ricerche in tutta
Brescia. Ma di Gashi nessuna
traccia.
Claudio Del Frate
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Costa Concordia La Cemortan al Daily Mail

«Baciai Schettino
prima dell’impatto»
GROSSETO — Se non ci fos- lo una sistemazione tempora-
se quella lunga lista di morti e nea», ha risposto la donna.
di dispersi, 32 persone e tra que- Domnica ha anche racconta-
ste la piccola Dayana, cinque an- to di aver conosciuto il coman-
ni appena, ci sarebbe quasi da date quando in passato aveva la-
sorridere a leggere l’intervista vorato per la Costa ma lui l’ave-
che la moldava Domnica Ce- va sempre rispettata perché
mortan, ha concesso al britanni- membro dell’equipaggio.
co Daily Mail, tabloid a caccia «Quando poi mi sono imbarca-
di scoop infarciti da particolari ta come passeggera le cose so-
piccanti. E magari interrogarci no cambiate».
su quanto sia stato galeotto La moldava si è detta poi
quel bacio che Domnica ha con- estremamente dispiaciuta: «È
fessato di aver dato al coman- stato un tragico incidente e la
dante Francesco Schettino la se- gente ha bisogno di qualcuno
ra dell’incidente, rivelando su- da biasimare. Forse c’è stato un
bito dopo che, se non
ci fosse stata la collisio-
ne con gli scogli delle
Scole e il naufragio,
«prima o poi saremmo
finiti a letto».
Parole che a poco
servono anche all’in-
chiesta della procura
di Grosseto. Il bacio ap-
passionato, infatti, sa-
rebbe avvenuto non
nella plancia di coman-
do ma nella cabina di
Schettino prima anco-
ra della sciagura, dun- Moldava Domnica Cemortan
que nessuna distrazio-
ne nell’immediatezza dell’im- errore umano. Forse il capitano
patto, a quanto pare. è responsabile. Io ero nel mo-
«Ero molto attratta dal capi- mento sbagliato nel posto sba-
tano — ha raccontato la Cemor- gliato».
tan al giornale inglese — e an- Intanto all’isola del Giglio è
che lui mostrava un chiaro inte- stato completato lo svuotamen-
resse per me. Ho avuto una cot- to dei primi tre serbatoi di pop-
ta per lui perché era bello e affa- pa della Concordia (167 metri
scinante e poi mi diceva che cubi di carburante). Buone noti-
ero bella e intelligente». Solo zie dalla stabilità della nave: i ri-
un bacio? «Assolutamente sì — cercatori dell’Università di Fi-
ha ribadito — non abbiamo fat- renze non hanno rilevato ano-
to sesso. Anche se adesso mi malie. Oggi le operazioni do-
trattano come una "femme fata- vrebbero proseguire per tutta
le". Io non vado a letto con tut- la giornata.
ti». E il suo bagaglio trovato nel- Marco Gasperetti
la cabina del comandante? «So- © RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:

Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Il processo Il caso di Lea Garofalo, uccisa dopo aver collaborato con gli inquirenti
Se la pentita sciolta nell’acido
non è vittima di ’ndrangheta
Per il pm non c’è l’aggravante, la protesta dei familiari
ROMA — Fu un delitto di ’ndranghe-
ta, ma non secondo la legge. L’omicidio
di Lea Garofalo, la «pentita» di origini
calabresi sequestrata e uccisa a Milano e
poi sciolta nell’acido nel 2009, viene giu-
dicato come un delitto comune. La ’n-
drangheta è rimasta sullo sfondo: nella
morte della pentita, sul piano giuridico,
non c’entra. Con la conseguenza che ieri
Lea e oggi sua figlia Denise — parte civi-
le contro il padre e gli zii imputati, che è
andata ad accusare in aula — non rien-
trano nella categoria delle vittime di ma-
fia. Anche se tutti le considerano tali.
È la curiosa contraddizione di un pro-
cesso giunto alle battute finali. Nel dibat-
timento milanese a carico di Carlo Co-
sco (convivente di Lea Garofalo e padre
di Denise), due suoi fratelli e altri tre im-
putati, presto toccherà al pubblico mini-
stero Marcello Tatangelo chiedere le con-
danne per un delitto che al momento ha
la sola aggravante della premeditazione.
Non quella di aver agevolato il clan di
’ndrangheta delle cui attività aveva par-
lato coi magistrati Lea Garofalo, che per
questo sarebbe stata rapita e assassina-
ta. E ora, sul filo di lana, è il legale di al-
tre due parti civili costituite contro i Co-
sco, la madre e la sorella di Lea Garofa-
lo, a chiedere al pm e alla corte d’assise
di inserire l’aggravante della finalità ma-
fiosa.
Secondo l’avvocato Roberto D’Ippoli-
to, che rappresenta Santina e Marisa Ga-
rofalo, fin dalle indagini preliminari è
emerso che «tutti i reati addebitati agli
odierni imputati sono stati commessi
con modalità d’azione di stampo mafio-
Codice cliente:
italia: 515249535254
Cronache 23
blema è che questo "sfondo" è tratteggia-
to in modo troppo generico e coloristico
per potere individuare una cosiddetta
cosca di Petilia Policastro... Oggi l’unico
dato certo è che i Cosco ammazzano per
favorire se stessi». Dunque la contesta-
zione cadde in attesa di ulteriori svilup-
pi dalle indagini, e il pm ha finora rinun-
ciato a riproporla.
Ora l’avvocato D’Ippolito ci prova da-
vanti ai giudici della corte d’assise, insi-
La scheda stendo sul fatto che dopo il sequestro
Lea Garofalo fu interrogata per sapere
quel che aveva rivelato agli inquirenti;
un obiettivo che Carlo Cosco perseguiva
da tempo, anche attraverso la figlia Deni-
se. La quale ha raccontato che suo padre
Parenti L’omicidio le domandava se conoscesse le dichiara-
Lea Garofalo (foto zioni rese dalla madre ai magistrati, e co-
Sopra, l’ultima sotto), la me poteva fare per entrarne in possesso:
passeggiata di «pentita» di «Mi chiese se c’erano delle carte, se pote-
Lea Garofalo con origini calabresi va leggere ciò che aveva detto».
la figlia (vestita venne Secondo la testimonianza di un altro
di bianco) in sequestrata e pentito, l’intenzione di uccidere e far
Corso Sempione uccisa a Milano sparire il cadavere di Lea era stata mani-
A sinistra, la nel 2009 festata da Cosco davanti «ad altri due
sorella di Lea, "reggenti" della ’n-
Marisa, mentre drangheta calabre-
depone in se». L’idea, ha di-
tribunale chiarato il collabora-
tore di giustizia, era
far passare l’esecu-
zione come un delit-
to passionale, e
so e con il preciso scopo di agevolare l’at- un altro cadavere: quello di Floriano Ga- gli attuali imputati la pubblica accusa adesso il rischio
tività di un’associazione di tipo mafio- rofalo, fratello di Lea ucciso nel 2005, aveva contestato l’aggravante mafiosa. adombrato dal lega-
so, segnatamente della cosca di ’ndran- considerato un capoclan locale che «ave- Ma il giudice la respinse con questa mo- le di parte civile è
gheta di Petilia Policastro», in provincia va dato spazio ai fratelli Cosco proprio tivazione: «Non vi è alcun dubbio che i proprio questo: ri-
di Crotone. Di quel clan avrebbero fatto in virtù della relazione che intercorreva Cosco e la stessa famiglia Garofalo ap- durre tutto a «una
parte i Cosco, in un contesto criminale tra Carlo e la sorella». partengano, storicamente, a contesti de- logica meramente
che il legale ricostruisce anche tramite In realtà, al momento degli arresti de- littuosi di stampo ’ndranghetista. Il pro- Non di mafia d’onore, che rappresenta un’abile e sug-
Per il tribunale di gestiva copertura di una matrice più
Milano, la complessa». Con un ulteriore parados-
Roma ’ndrangheta nella so. Un giudice di Campobasso ha già
morte della condannato uno degli imputati per il
L’uomo del business della Banda della Rebibbia. All’arrivo dei carabinieri nella tentato sequestro della stessa Lea Garo-
Torna in cella Magliana torna dietro le sbarre. Enrico sua casa, dove era già ai domiciliari, l’ex
pentita non
c’entra. Così né falo avvenuto sei mesi prima di quello
Nicoletti, 75 anni, considerato il cassiere boss si è accasciato davanti ai figli dicendo riuscito, con l’aggravante della finalità
l’ex cassiere della sanguinosa organizzazione criminale di avere un malore: «Sono vecchio, non
Lea né sua figlia
Denise (parte mafiosa. Lì la pentita uccisa è stata rico-
al centro di trame e conflitti nella storia voglio morire in carcere». Portato al nosciuta vittima di ’ndrangheta anche
della Magliana recente del Paese, deve ora scontare altri Policlinico di Tor Vergata per accertamenti,
civile contro padre
e zii) rientrano tra secondo la legge, a Milano ancora no.
sei anni e sei mesi nel carcere romano di è stato dimesso e trasferito in carcere. le vittime di mafia Giovanni Bianconi
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24 Cronache
Il caso L’ipotesi di reato è la corruzione. Contatti con i pm napoletani
L’India apre un’inchiesta
su 12 elicotteri italiani
«Costi più su quando Orsi guidava la Agusta»
ROMA — Da Napoli a New
Delhi. Ad accendere i fari sul-
l’operazione che consente al-
l’Agusta di vendere all’India
dodici elicotteri sono stati per
primi i magistrati partenopei
che indagano su affari e appal-
ti di Finmeccanica. Ma adesso
anche le autorità del Paese
asiatico dove sono agli arresti
i due marò per gli spari che,
partiti dalla petroliera italiana
«Enrica Lexie» in navigazione
nel Mar Arabico, avrebbero uc-
ciso due pescatori, hanno deci-
so di andare a fondo della que-
stione. Di questa commessa
che, aggiudicata nel 2010,
avrebbe visto impennare il va-
lore (e i costi) di parecchio ri-
spetto alla base iniziale. Il mi-
nistro della Difesa indiano Ak
Antony — secondo fonti loca-
li — ha ordinato l’apertura di
un’inchiesta per corruzione
per verificare se le procedure
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CO2 (g/km) da 139 a 200. La foto è inserita a titolo di riferimento.
che hanno portato alla stipula
del contratto per la fornitura
dei velivoli ci sia stato il paga-
mento di qualche tangente.
A mettere in moto gli ac-
certamenti del titolare del
dicastero indiano sarebbe-
ro state le notizie riporta-
te da alcuni giornali italia-
ni e, sembra, uno scam-
bio di informazioni (e di
documenti) con i pubblici
ministeri del capoluogo
campano. È stato a questi ul-
timi che della commessa ha
parlato — in uno dei tanti in-
terrogatori — l’ex responsabi-
le delle relazioni esterne di
Finmeccanica, Lorenzo Borgo-
gni, quando ha cominciato a
collaborare e a raccontare una
serie di fatti legati alle attività
di Marco Milanese, l’ex ufficia-
le della Guardia di Finanza di-
ventato consigliere politico
dell’allora ministro dell’Econo-
L’ex amministratore
Giuseppe Orsi, oggi presidente
e amministratore delegato di
Finmeccanica, alla guida di Agusta
all’epoca del contratto
delegato di Finmeccanica,
società che controlla l’azienda
mia Giulio Tremonti. Tra gli di Vergiate, leader mondiale
argomenti trattati in maniera nella produzione di elicotteri.
approfondita e finiti nei detta-
gliati verbali firmati da Borgo- letani abbiano avviato accerta-
gni c’è stata appunto la gara menti su questo affare Ita-
per la fornitura all’India dei ve- lia-India è ancora un fatto co-
www.kia.it
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livoli super acces- perto dal segreto istruttorio.
soriati targati Agu- Ma un dato è già emerso con
sta quando alla sua chiarezza nei mesi scorsi: nel
guida c’era Giusep- Palazzo di giustizia all’ombra
pe Orsi, adesso presi- del Vesuvio si sta lavorando a
dente e amministratore rapporti e forniture su cui si è
soffermato a lungo Borgogni,
il top manager di Finmeccani-
ca che si è autosospeso dall’in-
carico il 20 novembre scorso,
Se e come i magistrati napo- quando sono trapelate le pri-
me notizie sull’inchiesta.
Flavio Haver
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera
La vicenda
L’inchiesta
L’indagine, partita dai
magistrati napoletani che
indagavano su affari e
appalti di Finmeccanica, è
finita su una commessa
aggiudicata nel 2010 per
la vendita di 12 elicotteri
Agusta all’India
I prezzi gonfiati
La commessa avrebbe
visto impennare il valore (e
i costi) di parecchio
rispetto alla base iniziale
L’India
Il ministro della Difesa
indiano Ak Antony avrebbe
ordinato l’apertura di
un’inchiesta per verificare
se nelle procedure che
hanno portato alla stipula
del contratto per la
fornitura dei velivoli ci sia
stato il pagamento di
tangenti
Parigi Conferenza dell’arcivescovo di Milano
Scola a Notre Dame
«No alla solidarietà
di pura facciata»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI — Contro la rasse-
gnazione, la pigrizia, intellet-
tuale e spirituale, e il narcisi-
smo dei buoni sentimenti. La
cattedrale di Notre Dame ieri
era affollata di fedeli e non
credenti per ascoltare la rela-
zione del cardinale Angelo
Scola, arcivescovo di Milano,
invitato a aprire la serie di
«Conferenze di Quaresima»
che si tengono a Parigi dal
1835. Il ciclo di interventi que-
st’anno si intitola «La solida-
rietà, esigenza etica e speran-
za spirituale?» e, dopo l’intro-
duzione dell’arcivescovo di
Parigi monsignor André Vin-
gt-Trois, il cardinale Scola ha
parlato di «Etica cristiana e vi-
ta in società».
Nella Francia della laicità
continuamente evocata, l’in-
tervento di Scola è sembrato
rivolto a combattere i luoghi
comuni della nostra epoca, a
partire da quella «solidarie-
tà» che sembrerebbe ormai
un valore universale.
Scola ha esordito metten-
do in guardia dalla «solidarie-
tà come appello retorico, pu-
ramente sentimentale, a "fare
del bene"». E attaccando pure
la solidarietà nelle sue vesti
di maquillage del capitali-
smo, cioè una specie di «eti-
chetta per sdoganare con l’in-
ganno un modello economi-
co non raramente predatorio,
magari sotto forma di "aiuti
umanitari" in cambio di ric-
chezza». In entrambi i casi,
ha spiegato Scola, non è in
Brevi
SALERNO
Agguato del vicino
Lei uccisa, lui grave
Maldicenze, calunnie, screzi
tra vicinato. Sarebbero questi
i motivi alla base dell’agguato
dell’altra notte ad Eboli
(Salerno) dove è stata uccisa
a coltellate Maria Ricci, 50
anni, e gravemente ferito il
marito Giovanni Caifa, 54. I
carabinieri hanno arrestato
due persone, un 35enne ed
un 27enne, che avrebbero
agito per antichi dissapori.
BARI
Un giudice autorizza
la cura Di Bella
Un giudice del Tribunale di
Bari, Maria Procoli, ha
ordinato alla Asl l’erogazione
gratuita del metodo Di Bella ad
un malato di cancro che aveva
chiesto questo trattamento,
«bocciato» da sperimentazioni
ufficiali. La decisione del
giudice è stata contestata dalla
comunità degli oncologi che
invita a non riaprire la strada a
«false speranze».
A SANREMO E A FIRENZE
Altri due suicidi
da crisi economica
La crisi economica continua a
fare vittime. Un elettricista di
Sanremo di 47 anni si è
suicidato sparandosi con una
pistola. Era stato licenziato
due settimane fa. In un
comune vicino a Firenze un
imprenditore di 64 anni si è
impiccato all’interno del
capannone della sua azienda.
All’origine del gesto ci
sarebbero motivi economici.
gioco nessuna «esigenza eti-
ca», né tantomeno una «spe-
ranza spirituale». Citando
Lévinas, l’arcivescovo di Mila-
no ha chiarito che la «manie-
ra di dare» (Lévinas) fa davve-
ro la differenza: l’unica, vera
solidarietà possibile è quella
che rifugge dal paternalismo
e dal narcisismo di chi ha a
cuore solo sé stesso, per rico-
noscere la «corresponsabilità
quanto a un bene comune da
condividere». Si è davvero so-
lidali quando si comprende
che i destini sono incrociati,
che non c’è una parte che dà
A Parigi Il cardinale Angelo
Scola, arcivescovo di Milano
e un’altra che riceve. Scola ha
poi citato, tra gli altri, il filoso-
fo Gianni Vattimo per parlare
della tendenza recente alla ri-
valutazione della religione cri-
stiana come «un’etica final-
mente libera da ogni pretesa
di verità, dunque come un’eti-
ca senza fede e soprattutto
senza Chiesa». Al contrario,
in modo non assolutista ma
aperto al dialogo, i cristiani
per Scola non devono rinun-
ciare a testimoniare la loro ve-
rità nella vita sociale.
Stefano Montefiori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Cronache 25 #

Il caso Il giovane con la pistola negli scontri a Milano del ’77, ora nominato capo di gabinetto a Palazzo Marino, e la moglie del poliziotto che morì

«Ho pagato il debito «Nessun perdono

e non sono mai fuggito»
Azzollini: porterei un fiore sulla tomba dell’agente
MILANO — «Ancora una volta ven-
go descritto attraverso un’immagine,
come se la mia vita si fosse cristallizza-
ta in un fotogramma di quasi 35 anni
fa». In quella foto, 14 maggio 1977,
Maurizio Azzollini ha 16 anni, impu-
gna un pistola, spara. Non colpì nessu-
no. Il vice brigadiere Antonio Custra
venne ucciso da un’altra arma. Oggi Az-
zollini lavora al fianco del vice sindaco
di Milano, Maria Grazia Guida. Il suo
cognome corretto è con due elle, Azzol-
lini. Ma è stato sempre scritto sbaglia-
to. Come quello della vittima, per de-
cenni scritto Custrà, con l’accento.
Cosa pensa quando rivede quell’im-
magine?
«Ho provato altre volte cosa signifi-
ca aprire un giornale e ritrovarsi lì. Rimedio
Queste "notizie" di oggi a me sembra-
nato dall’esterno, è stata "valorizzata"
una risorsa interna. Lo stesso aveva fat-
to il vicesindaco precedente, De Cora-
to».
Un consigliere comunale, poliziot-
to in servizio quel giorno del ’77, ha
detto che se doveste incontrarvi usci-
rà dall’aula.
«Ho grande rispetto. Comprendo la
sua difficoltà. Non voglio imporre la
mia presenza. Ma credo che possa esse-
re solo un gesto di rispetto nei confron-
ti della famiglia Custra, non un gesto
politico che potrebbe suggerire un vo-
lontà di strumentalizzazione».
Ha mai cercato di contattare la fa-
miglia Custra?
«Le vittime, oltre alla giustizia, chie-
dono il riconoscimento del loro dolo-
re. Un riconoscimento che, come ho
Non riavrò mio marito»
La vedova Custra: un errore l’incarico in Comune
Maurizio Azzollini
è capo di gabinetto
del vicesindaco
di Milano Maria
Grazia Guida (nella
foto sopra Palazzo
Marino). Così ha
scoperto il Corriere.
Ma Azzollini
è anche il giovane
immortalato in una
foto simbolo della
violenza degli anni
’70. Aveva 16 anni,
era in via De
Amicis, a Milano, il
MILANO — «Oddìo, se ripenso a
Milano...». Le onde ruggenti dei ri-
cordi arrivano da lontano. Anna Si-
to, vedova Custra, riavvolge il na-
stro di una vita.
«Ero a Milano, 35 anni fa di questi
tempi. Sapesse com’ero felice. Poi è
arrivato maggio...».
Non c’è più tornata?
«Soltanto per le questioni legali,
all’inizio, poi mai più. Non ce la fac-
cio. Abitavamo in viale Tibaldi...
quanti ricordi magnifici. Milano per
me vuol dire matrimonio, luna di
miele, vuol dire che la memoria mi
riporta ai giorni più belli che ho pas-
sato con Antonio. Ma è una città con
due facce: da una parte tutto il bene,
dall’altra tutto il male».
«Io mi ricordo perfettamente di
tutto e di tutti. So benissimo chi è
Azzollini e so altrettanto bene che è
uno dei nomi che non scorderò mai
perché è legato alla morte di Anto-
nio e a quello che successe quel gior-
no disgraziato di maggio. Potrebbe
passare anche tutto il tempo del
mondo, io lo ricorderei per quello
che è: uno che ha fatto del male, an-
che se non è stato lui ad ammazzare
mio marito».
Lui quel giorno sparò ma non
colpì nessuno.
«E che vuol dire? C’era, aveva in
mano una pistola e sparava. Mio ma-
rito non c’è più, portava una pistola
per dovere, non ha sparato a nessu-
Ricordi no ed è stato ammazzato. Questo è

no una strumentalizzazione finalizzata
a un modo di fare politica che mi sento
di avvicinare a quello, sbagliato, che
ho utilizzato a 16 anni. Lo dico per le
persone che leggendo questi articoli
staranno male, prima di tutte Antonia
Custra e sua madre, che soffriranno an-
cora, che vedranno il nome del loro ca-
ro utilizzato in modo strumentale, non
per riconoscere, ma per attaccare qual-
cuno».
Chi era lei nel 1977?
«Non avevo ancora 17 anni e come
tantissimi giovani credevo di poter
cambiare il mondo; l’ho fatto, impe-
gnando tutto me stesso, in un modo
tragicamente sbagliato. Le conseguen-
ze sono state tragiche e l’ho compreso
sin dal primo momento. La morte di
un uomo non può mai essere il punto
di partenza per un mondo migliore».
Cosa è successo dopo?
«Da quella tragedia si è aperta per
me una nuova vita. Quell’esperienza, il
carcere, l’incontro con chi "ultimo" lo
era davvero, mi hanno dato la possibili-
tà di capire che se il mondo è ingiusto
si può e si deve cambiare, ogni giorno,
a partire dalle piccole cose, con le pic-
cole conquiste per aiutare davvero le
persone».
Non è stato lei a uccidere.
«Ho però sempre avuto la consape-
volezza della mia responsabilità, al di
là delle verità processuali (è stato rico-
nosciuto che ho sparato in aria), nei
confronti della vita di un uomo e della
sua famiglia e del mio debito nei con-
fronti della società».
Alcuni «autonomi» di allora sono
fuggiti. Perché non l’ha fatto?
«Ho pagato tutto il mio debito con
la giustizia, scontando totalmente la
condanna, parte in carcere (quasi 5 an-
ni) e parte in libertà condizionale. Do-
po una prima scarcerazione per l’asso-
luzione nel processo di appello, ho de-
ciso di non fuggire, ma di presentarmi
al nuovo processo ordinato dalla Cassa-
zione. Lavoravo già come educatore
con i ragazzi del carcere minorile e non
potevo non fare quello che chiedevo a
loro: avere fiducia nella giustizia e cre-
dere nella possibilità di rieducazione».
Come è arrivato in Comune?
«Se per la morte di un uomo e il do-
lore della sua famiglia non avevo stru-
menti per rimediare, alla società pote-
vo invece restituire qualcosa attraver-
so il mio impegno. È quel che ho cerca-
to di fare scegliendo di lavorare nella
pubblica amministrazione occupando-
mi di sociale. Assunto al Comune di Mi-
lano attraverso un concorso, mi sono
sempre occupato di interventi sociali
ed educativi, progetti per i detenuti del
carcere minorile, per i ragazzi in diffi-
coltà, per l’integrazione scolastica dei
bambini stranieri».
La sua ultima nomina ha sollevato
polemiche.
«Ho fatto il mio percorso con le nor-
mali procedure, fino alla posizione di
funzionario, che mantengo anche co-
me capo di gabinetto del vice sindaco.
Un incarico che, come si sa, non è poli-
tico, ma attribuito sulla base di compe-
tenze acquisite. Non sono stato nomi-
❜❜
imparato occupandomi di mediazione
penale, può arrivare forse dall’incon-
Per la morte e tro diretto con chi è stato causa del lo-
ro dolore. Dopo queste esperienze, e
il dolore non
dopo aver letto il libro di Mario Cala-
c’è rimedio, bresi, ho cercato contattare Antonia
Custra e sua mamma. Aspetto che ciò
alla società
sia possibile, senza voler forzare la lo-
potevo
ro volontà. Vorrei testimoniare loro il
restituire riconoscimento del dolore che ho cau-
qualcosa col
sato e la possibilità di quel gesto ripa-
ratore che, ricordo, fu una delle richie-
mio impegno
ste della signora Custra alla fine dell’ul-
timo processo: portare insieme un
mazzo di fiori sulla tomba del marito».
Gianni Santucci
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Lo sparo Maurizio Azzollini (di spalle) mentre spara, il 14 maggio del 1977, in via De Amicis, a Milano. Il colpo esploso dalla sua pistola non colpì nessuno
L’amministrazione cittadina Maria Grazia Guida: «Non riveste un ruolo politico»
Il vicesindaco: nel mio staff per le sue qualità
MILANO — «Azzollini non riveste un ruolo po-
litico. Il suo è un incarico di tipo organizzativo e
amministrativo per cui fornisce un supporto pret-
tamente operativo. È entrato al Comune di Mila-
no nel 1982. Ha sostenuto tre concorsi ottenendo
l’assunzione in ruolo, la carica di istruttore diretti-
vo e poi quella di funzionario». Maria Grazia Gui-
da nei primi giorni del suo incarico a Palazzo Ma-
rino come vice del sindaco Giuliano Pisapia ha
chiamato Maurizio Azzollini come capo di gabi-
netto. Oggi spiega la sua scelta.
Nei giorni scorsi, dopo che il funzionario è sta-
to vittima di un incidente vicino al Comune, il
suo nome è stato riportato dai giornali e così è
riemerso il collegamento con le sue vicende giu-
diziarie di 35 anni fa. Su questo punto l’opposizio-
14 maggio del ’77,
aveva una pistola.
Non colpì nessuno
ma c’erano altri
che sparavano e un
colpo esploso
dall’autonomo
Mario Ferrandi
centrò il
vicebrigadiere del
III reparto celere
Antonio Custra, 24
anni. Il poliziotto
morì lasciando
la moglie incinta
lavorato come «educatore», si è occupato di ado-
lescenti in difficoltà, ha diretto i servizi estivi e le
case vacanza. Incarichi ottenuti, peraltro, duran-
te le precedenti amministrazioni di centrodestra
(Albertini-Moratti). «Dal 2009 era responsabile
del servizio adulti in difficoltà per il precedente
assessore Mariolina Moioli, che in questi giorni
gli ha rinnovato la propria stima — ha spiegato il
vice sindaco —. Il suo curriculum dà conto dell’al-
to livello di esperienza, competenza e professio-
nalità raggiunto in trent’anni di servizio all’inter-
no di amministrazioni di diverso orientamento
politico. In passato ho avuto modo di incrociarlo
Ravvedimento
❜❜
I ricordi più belli ma anche i più
dolorosi.
«Dolorosi, sì. Uno pensa che con
Uno pensa
il passare del tempo passi un po’ an-
che il dolore ma non è così. I ricordi che col tempo
fanno male per sempre. In tutti que- passi anche
sti anni non sono mai voluta andare
il dolore ma
né andrei in via De Amicis. Che sen-
so ha vedere il posto dove hanno am- non è così
mazzato tuo marito? Con Milano ho I ricordi
chiuso, anche se la notizia che ho fanno male
sentito e letto in questi giorni mi co-
per sempre
stringe a tornarci con la mente».
Ecco. La notizia di questi giorni:
Maurizio Azzollini capo di gabinet-
to del vicesindaco di Milano. Lei si
ricorda di quel nome?
più volte per ragioni professionali. Di lui ho sem-
pre apprezzato anche le doti umane di disponibi-
lità, compostezza e pacatezza. Sono dunque la
sua carriera e le sue qualità che mi hanno fatto
prendere la decisione di inserirlo nel mio staff».
Quanto ai fatti del 1977 il vicesindaco si affida
alle parole del sindaco Pisapia: «La costituzione
italiana all’articolo 27 chiede alla pena di “tende-
re alla rieducazione del condannato”. Credo dun-
que sia motivo di soddisfazione verificare che il
ravvedimento possa portare a un reinserimento
sociale pieno e pubblico che, per me, è anche un
punto che qualifica la mia coscienza di credente.
Nella vicinanza e rispetto della vittima credo che
il ravvedimento e la riabilitazione siano un segno
di offerta riparativa alla società tutta». Da voce
quello che conta. In via De Amicis,
quel giorno, hanno tolto a me il di-
ritto di vivere la felicità con l’uomo
che amavo e a mia figlia il diritto di
avere un padre. Questo è quello che
so. Azzollini è una persona che ha
avuto guai con la legge e adesso sa-
pere che ha un incarico di responsa-
bilità in un’amministrazione pubbli-
ca... beh, non mi è sembrata una co-
sa troppo bella, né troppo corretta».
Non aveva nemmeno 17 anni, ne
sono passati altri 35 e ha scontato
la sua pena.
«D’accordo. È passato tanto tem-
po, lui ha pagato e a me non cambia
niente sapere se è braccio destro del
sindaco o di chiunque altro. Ma non
è che per questo è passato tutto, al-
meno non per me. Sono rimasta ve-
dova a 21 anni e mezzo, incinta, ho
cresciuto da sola una figlia che non
ha mai visto suo padre. A questo
punto tutti hanno pagato il conto
con la Giustizia, compreso l’assassi-
no. Loro si riprendono vita e diritti
e io son sempre qui, con l’amaro in
bocca».
Secondo lei chi ha avuto a che fa-
re con il terrorismo non dovrebbe
lavorare per le amministrazioni
pubbliche?
«Non lo so e non spetta a me dir-
lo. Però sapere che un individuo del
genere lavora per il Comune mi sem-
bra... non so: fuori luogo, sbagliato.
In questa storia si sono create situa-
zioni che fanno crescere la mia sfidu-
cia nelle istituzioni».
Di quali situazioni parla?
«Per esempio del primo impiego
di mia figlia. Sa qual è stato il primo
lavoro che Antonia ha trovato? Quel-
lo di operatore ecologico, come lo
chiamano adesso. Spazzina, in prati-
ca. Ora: è vero che i lavori sono tutti
nobili e quel che conta è lavorare,
ma a lei tutto questo sembra giusto?
Azzollini fa il capo di gabinetto, per
Antonia fino a un certo punto il solo
posto disponibile era quello di spaz-
zina. Fortuna che è riuscita a cam-
biare. Adesso è al dipartimento di
polizia di Capodimonte, un lavoro
d’ufficio».
Sua figlia ha voluto incontrare
Mario Ferrandi, l’uomo che uccise
suo marito. Oggi è Azzollini a chie-
dervi un gesto di riconciliazione e
di perdono?
«A che pro? Il danno fatto non si
può riparare. Penso che non ne var-
rebbe proprio la pena. Abbiamo
chiuso con questo genere di cose.
Antonia ha visto Ferrandi, è vero,
ma non ha contatti con lui. È stata
una cosa che ha voluto fare e che ha
pagato cara emotivamente. È arriva-
to il tempo che ognuno faccia i conti
con la propria coscienza, da solo. E
io sono arrivata alla conclusione che
soltanto la Giustizia divina potrà di-
re chi ha torto e chi ha ragione, da
quella terrena non mi aspetto più
niente».
Giusi Fasano
Twitter: @GiusiFasano
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ne ha sollevato accuse e polemiche. Sono interve-
nuti Riccardo De Corato e Carmine Abagnale
(Pdl).
Maurizio Azzollini, sostiene però il vicesinda-
co Guida, nei suoi anni nell’amministrazione co-
munale (dopo aver scontato la sua condanna) ha
«I fatti del 1977? È un motivo
di soddisfazione verificare che
il ravvedimento possa portare a un
reinserimento sociale pieno e pubblico»
cattolica (è stata direttore della Casa della carità
di don Virginio Colmegna) la Guida si affida alla
«lezione» del cardinal Martini: «La dimensione
della riconciliazione è centrale perché essa parte
proprio dal riconoscimento della vittima».
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26 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Cronache 27

Giochi virtuali
Da tavolo Ibridi In pista
La versione Gli «Skylanders Le auto
con iPad del Giants» sono giocattolo «Hot
gioco «Game muniti di un wheels»
of Life»: ne microchip che passano dalla
esistono anche permette di pista di plastica
di «Monopoli» farli interagire a quella virtuale
e di altri giochi con lo schermo che appare
classici digitale sull’iPad

Tecnologia Le multinazionali e le nuove strategie

Da Barbie a Monopoli Giants», muniti di un microchip

che li fa interagire con piattafor-
ma digitale creando, così, un si-
stema di intrattenimento ibri-
do. È l’evoluzione del primo

La svolta digitale esperimento di integrazione tra

i due mondi tentato due anni fa
dalla stessa società di Santa Cla-
ra, nella Silicon Valley, col lan-

dei vecchi giocattoli cio di Skylanders Spyro.

Mattel e gli altri: i bambini li vogliono così
DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK — Una Barbie
che nasconde nella sua pan-
cia una videocamera o i soldi
del Monopoli che adesso si
possono contare anche su un
tablet. Internet, le reti sociali,
i telefonini intelligenti e gli
iPad ci stanno cambiando la
vita, trasformando il nostro
modo di lavorare, di informar-
ci, di studiare, di viaggiare, di
fare acquisti. Era inevitabile
che le tecnologie digitali inva-
dessero anche il mondo dei
giocattoli fisici, visto che so-
no destinati a una generazio-
Le «app»
A guidare la rivoluzione
sono soprattutto le
applicazioni realizzate
per gli iPhone
ne di «nati digitali»: bimbi
che, fin dalla più tenera età,
vivono immersi in ambienti
Da 0 a 8 anni
Le fasce d’età
Secondo uno studio
della Common Sense
Media, società di ricerca
che si occupa del
rapporto tra nuove
tecnologie e infanzia,
oltre la metà (il 52%)
dei bambini americani di
età compresa tra 0 e 8
anni ha accesso a
dispositivi mobili come
smartphone, iPod e
tablet. Oltre un terzo (il
38%) ha già usato uno
di questi dispositivi,
incluso un 10% di
bambini nella fascia più
giovane, da 0 a un anno
Le abitudini hi-tech
Sempre secondo la
stessa ricerca, in una
giornata tipo un
Fotocamera
La nuova Barbie
nasconde nella pancia
una videocamera:
premendo un pulsante
collocato sulla cintura,
registra immagini e
scatta fotografie. Già
sollevati problemi di
privacy: chiunque
potrebbe essere ripreso
da quello che appare
un innocuo pupazzo
mettere in vendita una versione
delle sue celebri Barbie che in-
corpora una microcamera attiva-
ta da un bottone collocato al cen-
tro della cintura della bambola.
L’immagine ripresa compare in
un piccolo schermo sul suo ven-
tre e può anche essere trasferita
su un computer. Una novità che
ha fatto rumore tra i concorren-
ti, ma anche tra le associazioni
per la protezione dei diritti dei
tere. E sono, comunque, oggetti
usati soprattutto dagli adulti che
a volte li prestano ai loro figli,
ma con molta parsimonia.
Anche i costi hanno, poi, il lo-
ro peso: la Barbie «digitale» atti-
ra di più, ma negli Stati Uniti co-
sta almeno 50 dollari, cioè più
del doppio della bambola tradi-
zionale.
Ed esiste anche il fenomeno
opposto: quello dei produttori
Ma a essere disperatamente
alla ricerca di innovazioni sono
soprattutto i produttori di gio-
cattoli reali, stimolati dai com-
mercianti che vedono calare le
loro vendite e sono alla conti-
nua ricerca di qualcosa di nuovo
che colpisca la fantasia dei loro
piccoli clienti. E così ora le auto-
mobiline di «Hot wheels» conti-
nuano la loro folle corsa, inizia-
ta su una pista di plastica, sullo
schermo di un iPad. Cercando
di mantenere anche sul suppor-
to digitali gli stessi rumori pro-
dotti dal gioco fisico.
A guidare questa rivoluzione,
oggi, sono soprattutto le applica-
zioni realizzate da una miriade di
«software house» per gli iPhone.
Quelle disponibili sul mercato so-
no ormai centinaia di migliaia,
molte delle quali dedicate pro-
prio al gioco. Videogame digitali,
ma non mancano le app miste. Il
vecchio raggio laser o gli occhiali
di videogiochi che cercano di in- da finta spia sono ormai roba del
tegrare l’esperienza dei loro pic- passato: adesso Hasbro, la multi-
coli clienti abituati al touch scre- nazionale che compete con Mat-
en con il contatto con qualche tel per la leadership del mercato
oggetto fisico. Activision, gigan- dei giocattoli, vende una versio-
te californiano che ha pubblica- ne di Laser Tag nel quale l'arma
to alcuni dei giochi più popolari giocattolo usata dai bimbi per
come «Call of Duty», «Spider colpirsi col «raggio della morte»
Man» e «Transformers», ad è sostituita da un gioco che ha
esempio, ha appena introdotto per cuore un iPhone.
una nuova linea di giocattoli fisi- Massimo Gaggi
ci: i personaggi di «Skylanders © RIPRODUZIONE RISERVATA

zeppi di tecnologie dell’elet- bambino su dieci nella cittadini, preoccupati dalla pro-
tronica di consumo. fascia compresa tra 0 e spettiva di gente ripresa a sua in-

Le multinazionali del giocat-
tolo hanno capito per tempo
che il mercato stava cambiando
direzione e hanno virato, alme-
no in parte, anche i loro prodot-
ti verso l’intrattenimento digita-
le. Incorrendo, a volte, negli stes-
si delicati problemi — come
quelli di tutela della privacy —
posti dal tumultuoso sviluppo
delle tecnologie informatiche
nel mondo degli adulti.
Per evitare di perdere i picco-
li clienti che alle bambole prefe-
riscono, ormai, i videogiochi, la
Mattel ha, ad esempio, scelto di
8 anni usa smartphone,
iPod, iPad o simili
dispositivi tecnologici
per giocare ai
videogame, guardare
video o usare altre
applicazioni per un
tempio medio
giornaliero di 43 minuti
19 59
saputa da videocamere nascoste
in quello che a loro pare un inno-
cuo pupazzo.
La guerra per la sopravviven-
za combattuta dai giganti mon- La prima Il 9 marzo 1959 viene messo in
diali del giocattolo ha travolto commercio il primo esemplare di Barbie: diventerà
tutte queste considerazioni, an- una delle bambole più vendute al mondo. Con il
che se, come rileva il New York passare gli anni lsi è evoluta creando attorno a sé
Times in un’inchiesta dedicata a una vera e propria famiglia. La più venduta resta
questi nuovi tipi di intratteni- quella, uscita nel ’92, con i capelli allungabili
mento, il matrimonio tra gioco
fisico e piattaforme digitali ha i
suoi limiti. Benché ormai molto
diffusi, infatti, iPad e iPhone re-
stano oggetti piuttosto costosi
che non tutti si possono permet-

Su «Ok salute e benessere»

I consigli di Veronesi
per vivere sani e a lungo
«Una vita lunga sana e bella»
grazie ai consigli «d’oro» di
Umberto Veronesi su «Ok salute
e benessere» di marzo che ha in
copertina Carlo Verdone
(«Sono un fan dei check up!»).
Che cosa fare, dunque, per
aiutare il corpo e la psiche a
restare in forma? 1) accettare
gli anni che passano e
adeguarsi è l’atteggiamento
psicologico più utile ogni
volta che qualcosa cambia;
2) fare attività fisica. È sufficiente
camminare ogni giorno, fare le scale, usare le
braccia per portare piccoli carichi; 3) non
smettere mai di amare con il cuore e con il
corpo; 4) mangiare tanta frutta, e brindare con
un calice di vino rosso; 5) infine, ricordare che
il più forte motore dell’esistenza è la curiosità.
Il cervello tiene vivo il corpo, osserva e impara
sempre.
Cinema Le lettere al «Corriere» dopo l’articolo del regista e l’allarme sulla sparizione delle piccole sale
Multiplex, l’appello di Faenza e il caro affitti
MILANO — I multisala fan-
no male al cinema? Ad aprire il
dibattito è stato il regista Ro-
berto Faenza sul Corriere del
21 febbraio e le reazioni non si
sono fatte attendere. In Italia,
ha scritto Faenza, «sta accaden-
do qualcosa di grave: ci sono
imprese che, dopo aver sloggia-
to centinaia di cinema dai cen-
tri urbani, stanno emarginan-
do migliaia di cittadini soprat-
tutto adulti, meno propensi a
mettersi in auto per andare a
cercare un film nei multiplex
metropolitani». Un fenomeno
cui si accompagnerebbe «l’e-
marginazione dei film meno
commerciali».
Non è d’accordo Carlo Berna-
schi, presidente dell’Anem (As-
sociazione nazionale esercenti
multiplex). Ad allontanare i ci-
nema dai centri urbani, scrive
Il produttore
«Il cinema deve diventare
luogo dove far partecipare
i giovani, che più rischiano
disaffezione»
al Corriere, «ci pensano il caro
affitti, la diminuzione dei resi-
denti, l’impossibilità di innova-
re le strutture». Nessun danno
alle piccole produzioni, tutt’al-
tro: «I multiplex hanno per-
messo in pochi anni di recupe-
rare spettatori e incrementare
il fatturato dell’industria cine-
matografica». Gli fa eco Giu-
seppe Corrado, presidente e
amministratore delegato del
L’intervento
Il regista Roberto
Faenza, sul Corriere
della Sera del 21
febbraio, ha lanciato
un allarme in difesa
del cinema d’autore
minacciato, a suo
avviso, dalla «dittatura
dei multiplex»
circuito The Space: «Diversi ci-
nema hanno chiuso i battenti
non perché sono stati aperti i
multiplex ma perché gli spetta-
tori hanno smesso di frequen-
tarli considerandoli non più
adeguati all’offerta». Un punto
su cui insiste anche Lionello
Cerri, presidente dell’Anec (As-
sociazione nazionale esercenti
cinema): «La tendenza all’as-
sottigliamento di queste sale e
del relativo pubblico va contra-
stata anche favorendo la loro
digitalizzazione». Giusto riflet-
tere sulla «crescita ragionata
del parco sale» ma senza invo-
care l’intervento pubblico.
Di altro avviso Pietro Valsec-
chi, che con la Taodue ha pro-
dotto anche Checco Zalone e i
Soliti idioti: «Credo che l’epoca
dei multiplex sia arrivata a una
naturale conclusione e abbia
in questi anni anche creato un
danno al cinema d’autore» scri-
ve, dopo aver ringraziato i ge-
stori per aver contribuito al
buon esito delle sue pellicole.
«I cinema devono diventare
luoghi dove far partecipare in
particolare il pubblico dei gio-
vani che più rischia disaffezio-
ne».
G. Zi.
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italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera
CENTRO AGROALIMENTARE ROMA - CAR S.C.P.A.
AVVISO PUBBLICO PER LA COSTITUZIONE
DELL’ALBO FORNITORI DEL CENTRO AGROALIMENTARE ROMA
Il Centro Agroalimentare Roma e le Società CAR S.c.p.A. e Cargest S.r.l. intendono procedere Società di investimento a capitale variabile Società di investimento a capitale variabile
alla costituzione di un Albo di accreditamento di fornitori di fiducia, per gli affidamenti relativi Sede legale: 49, avenue J.F. Kennedy, L-1855 Lussemburgo R.C.S. Lussemburgo B-119.899
all’esecuzione di lavori, forniture e servizi in economia ai sensi dell’art. 125 del D. Lgs 163/06, R.C.S. Lussemburgo B-124.284 Sede legale: 49, avenue J.F. Kennedy, L-1855 Lussemburgo
secondo quanto previsto dai propri regolamenti interni. Il presente avviso ha validità fino al
31 dicembre 2012. Nel corso di tale periodo i soggetti interessati potranno presentare la
propria candidatura per l’iscrizione all’Albo per la/e categoria/e prescelta/e. L’Albo fornitori AVVISO AVVISO
si aggiornerà automaticamente in base alle istanze pervenute. La richiesta di iscrizione, le
relative dichiarazioni e documentazioni, nonché ulteriori elementi integrativi dovranno essere Gentili Azionisti, Gentili Azionisti,
prodotti in via telematica, nell’apposita sezione del sito www.agroalimroma.it. L’iscrizione
all’Albo ha validità fino al 31.12.2012 e, comunque, fino al perdurare dei requisiti di iscrizione conformemente a quanto previsto dalla Delibera Consob n. 17002 del 17 Agosto 2009 conformemente a quanto previsto dalla Delibera Consob n. 17002 del 17 Agosto 2009
e/o fino a che non intervenga provvedimento di cancellazione imposto da CAR S.c.p.A. e/o avente ad oggetto la comunicazione dell’aggiornamento della documentazione di offerta avente ad oggetto la comunicazione dell’aggiornamento della documentazione di offerta
Cargest S.r.l. o su apposita richiesta del fornitore. Entro il 31 dicembre di ogni anno i fornitori relativa ad OICR aperti ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato, relativa ad OICR aperti ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato,
iscritti avranno l’onere di rinnovare la propria iscrizione, pena la cancellazione dall’Albo.
Allo scadere di ogni anno, CAR S.c.p.A. e/o Cargest S.r.l. provvederanno tramite posta db x-trackers II con la presente comunica che l’ultimo aggiornamento del Prospetto di db x-trackers con la presente comunica che l’ultimo aggiornamento del Prospetto di
elettronica, a dare avviso ai fornitori iscritti della necessità di rinnovare la propria domanda. db x-trackers II (dicembre 2011) e’ stato pubblicato in data 9 febbraio 2012. db x-trackers (dicembre 2011) e’ stato pubblicato in data 23 febbraio 2012.
I fornitori iscritti, in ogni caso, dovranno comunicare ogni variazione intervenuta rispetto
alle informazioni ed alle dichiarazioni già rese a CAR S.c.p.A. ed a Cargest S.r.l. in fase 27 Febbraio 2012 27 Febbraio 2012
di domanda di iscrizione, entro 30 giorni dall’intervenuta modifica. CAR S.c.p.A. e Cargest
S.r.l. si riservano di effettuare verifiche, anche a campione, al fine di accertare il permanere db x-trackers II db x-trackers
della sussistenza dei requisiti di iscrizione e la veridicità delle dichiarazioni già rese dal
fornitore, adottando gli opportuni provvedimenti. CAR S.c.p.A. e Cargest S.r.l. potranno
avvalersi della facoltà di non ricorrere alle ditte iscritte all’Albo, nelle seguenti ipotesi: 1. in
caso di forniture di beni, servizi e lavori che, per la loro peculiarità tecnica o qualitativa o per il Autorità Portuale di Salerno
1
Autorità Portuale di Salerno
1
grado di specializzazione e/o organizzazione richiesta, non rendano possibile l’utilizzazione (Legge n. 84/94; D.P.R. 23/06/00 (Legge n. 84/94; D.P.R. 23/06/00
dell’Albo; 2. qualora l’Ente, sulla base delle proprie conoscenze di mercato, ritenga utile in G.U. n. 175 del 28/06/00) in G.U. n. 175 del 28/06/00)
ampliare la concorrenzialità rispetto alle ditte iscritte, invitando o interpellando anche AVVISO DI ESITO GARA AVVISO DI ESITO GARA
altre ditte ritenute idonee. Il presente avviso riguarda in modo esplicito tutti gli operatori L’Autorità Portuale di Salerno rende noto che la Procedura L’Autorità Portuale di Salerno rende noto che la Proce-
interessati, ivi compresi quelli che, alla data di pubblicazione dello stesso, risultino essere Aperta per l’affidamento del “Servizio di verifica finalizzata dura Aperta per l’affidamento del “Servizio Direzione dei
già fornitori di beni, servizi e lavori del Centro Agroalimentare Roma. Ulteriori informazioni alla validazione del progetto definitivo posto a base di gara lavori e di coordina manto della sicurezza in fase di ese-
potranno essere richieste ai seguenti recapiti: tel. 06/60501201 - Dott.ssa Paola Testa - fax
06/60501226 e-mail: infofornitori@agroalimroma.it. Responsabile Albo Fornitori: Dott.ssa
e del progetto esecutivo redatto dall’appaltatore dei lavori
di realizzazione dell’intervento Salerno Porta Ovest - I
cuzione per la realizzazione delle opere relative all’inter-
vento “Salerno Porta Ovest” - I Stralcio - I e II Lotto”,
ATAC S.p.A. Azienda per la mobilità
Doriana Ciambruschini. Centro Agroalimentare Roma Stralcio II Lotto”, pubblicata sulla GURI V serie Speciale pubblicata sulla GURI V serie Speciale n. 43 del Sede legale: Via Prenestina, 45 - 00176 Roma
Dott. Fabio Massimo Pallottini n. 91 del 03/08/2011 e n. 115 del 30.09.2011 è stata 11/04/2011 e n. 64 del 01/06/2011 è stata aggiudicata
aggiudicata definitivamente con delibera presidenziale definitivamente con Delibera Presidenziale n. 30 del
n. 23 del 03/02/2012 all’RTI: RINA Check S.r.l. - CONTECO 14/02/2012 al Consorzio Stabile Dielle Engineering ESTRATTO DELL’AVVISO A
S.p.A con sede in Genova via Corsica, 12 P.Iva con sede in Roma via Nizza, 154 P.Iva 10286911002 che MANIFESTARE INTERESSE N. 10/2012
CITTA’ DI GIUGLIANO IN CAMPANIA PROVINCIA DI NAPOLI 01927190999 che ha offerto un ribasso del 50,456% per ha offerto un ribasso del 36,550% per un importo di
ESITO DI GARE D’APPALTO ESPLETATE un importo di € 236.488,50 oltre oneri previdenziali e IVA. € 4.836.575,97 oltre oneri previdenziali e IVA. Maggiori
www.comune.giugliano.na.it Maggiori informazioni su www.porto.salerno.it. informazioni su www.porto.salerno.it. SI COMUNICA CHE SULLA GAZZETTA UFFICIALE DELLA
IL PRESIDENTE - On. Avv. Andrea Annunziata IL PRESIDENTE - On. Avv. Andrea Annunziata
L’Amministrazione comunale di Giugliano in Campania/NA ha espletato le seguenti gare d’appalto: “Lavori
“La ori REPUBBLICA ITALIANA V SERIE SPECIALE “CONTRATTI
per la sicurezza stradale - Iº prog
programma
ramma annuale di attuazione” CIG 3170364B20; procedura di gara: PUBBLICI” N. 23 DEL 24/02/2012 E’ PUBBLICATO L’AVVISO A
aperta; criterio di aggiudicazione; massimo ribasso sull’importo posto a base di gara ai sensi dell’art. 82, COMUNE DI ASTI
122 c. 9 e art. 253 c. 20-bis del D.Lgs. 163/06 così come modificato dalla L. 106/2011; importo a base Piazza S. Secondo 1 MANIFESTARE INTERESSE, DI DURATA QUADRIENNALE,
di gara Euro 1.503.536,58 oltre IVA, di cui Euro 1.472.896,92 soggetti a ribasso d’asta Euro 30.639,66 Tel. 0141/399392 PER LA SOTTOSCRIZIONE DI CONTRATTI PER ADESIONE
per gli oneri della sicurezza n. ditte partecipanti: 55; data di aggiudicazione: D.D. n. 50 del 02.02.2012;
agigudicatario: A.T.I. CO.GE.SA. sas di Corvino Vincenzo & C. - PROGLOBAL CO. srl Via S. Donato, 6 - Casal NOTIZIA DI APPALTO PER LA VENDITA DI PRODOTTI INERENTI LA MOBILITA’ AI
di Principe/CE; prezzo contrattuale: Euro 944.554,07 a seguito del ribasso del 35,871%. “Realizzazione
E’ indetta pubblica gara per affida- FINI DELLA LORO SUCCESSIVA COMMERCIALIZZAZIONE.
loculi nel piano interrato
inter rato della struttura
str uttura sociale del cimitero - ripresa ggara”:
ara”: CIG 0466448D0D:
0466448D0D pro- mento dei servizi assicurativi per la
cedura di gara: aperta; criterio di aggiudicazione mediante ribasso sull’elenco prezzi posto a base di gara, IL SUDDETTO AVVISO SARA’ INOLTRE DISPONIBILE,
ai sensi dell’art. 82, importo a base di gara Euro 556.200,00 oltre IVA di cui Euro 536.257,00 soggetti a copertura dei rischi del comune - 6
ribasso d’asta e Euro 19.942,99 per gli oneri della sicurezza n. ditte partecipanti: 137, data di aggiudica- lotti. Il bando di gara è visionabile UNITAMENTE AL FORMAT DEL CONTRATTO SUL SITO
INTERNET AL SEGUENTE INDIRIZZO: www.atac.roma.it
zione: D.D. n. 104 del 10.02.2012, aggiudicatario: LI.RI. COSTRUZIONI srl, via F.lli Maristi, 48 - Giugliano: all’Albo Pretorio comunale e sul sito
prezzo contrattuale: Euro 358.103,80 a seguito del ribasso del 35.616%. www.comune.asti.it. AREA “gare e albo fornitori”.
Giugliano, lì 24.02.2012
SETTORE OPERE E LAVORI PUBBLICI Asti, 16/2/2012
Il Direttore Acquisti, Contratti e Servizi Generali
IL DIRIGENTE Il Dirigente
Ing. Generoso Serpico Dott. Giovanni Monticone (Franco Middei)
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Cronache 29

Le sfilate Il «massimal» di Aquilano e Rimondi. Rigore militare (e dolcezza folk) da Ferragamo

Dolce e Gabbana
Pieghe
di Gian Luigi Paracchini
Romanticismi barocchi
Se la sfilata Pizzo, oro e niente scollature Ricami Due abiti di le, cappe, tailleur, camicie, cappotti-
ni pullover tutti un colto pa-
Dolce e Gabbana. In
diventa un film alto, due foto postate tchwork di sete jacquard, duchesse,

(però catastrofico) Orecchini e cerchietti, i nuovi monili su Twitter da Gabbana laminati, pizzo, velluti, tweed, tes-
suti scuba, pelle spesso realizzati in
esclusiva. Drappeggi, bustier, lacci,
MILANO — Ma chi l’ha detto che tweed di seta. E poi i ricami: quelli forme. Sceglie invece l’architettura
il troppo stroppia? Se Dolce e Gabba- nuovi sono a piccolo punto e mezzo e il costruttivismo Consuelo Casti-
Sarebbe certo troppo dire che si è na avessero tolto qualcosa a tanto punto. E i motivi: le cornici, le croci glioni per la sua Marni. Precisa, que-
rischiata la catastrofe biblica. Ma la ben-di-Dio avrebbero solo rovinato ma anche i putti. Tubini e tailleur, sta donna timida e schiva lavora su
sfilata di Byblos nel tendone al Castello quell’affresco fashion-barocco che bluse e scarpe-calze. E gonne e gon- forme e materiali. Così ecco, tra vo-
Sforzesco, piena di bagliori siderali e è stata, ieri, la loro sfilata. Non che ne: sopra e sotto il ginocchio. Svasa- lumi esagerati e tratti sottili, il viso-
metallizzati in passerella, verrà pure uno si aspettasse un inno al mini- te, arricciate, a balze: apparentemen- ne intarsiato effetto Principe di Gal-
ricordata per una curiosa atmosfera malismo, ma non è neppure sconta- te da baule, di fatto stanno in un les, abiti di crespo di lana, trench
thrilling. Colpa del forte vento da regata to trovare parole (abiti) sempre nuo- trolley perché tutto è strutturato, over di ogni (dal cady, al pitone, al-
che ha infierito sul tendone ve per raccontare la propria storia. nulla è rigido. Forse le ci vorrà un la vernice) anche senza maniche,
provocando un mix d’allarme e Gli stilisti ci sono riusciti. Un esem- extrabagaglio per gli accessori: cer- giacche con grandi tasche e col-
d’involontaria ilarità. Come a dire con pio? Loro, gli imperatori dello scol- chietti, fermagli, collane, orecchi- li di pelliccia. Sogna di essere
Flaiano: situazione grave ma non seria. lo e del push up mediterraneo, que- ni, bracciali, spille, tutti un cristal- l’eroina alla Avatar, la giova-
A catalizzare sguardi apprensivi verso sta volta non hanno proposto nep- lo, un putto e una croce. Ma che ne donna di Missoni. O per
l’alto era il minaccioso oscillare della pure un tuffo sul décolleté ma solo bella cosa una donna radiosa. lo meno così dice di averla
struttura d’acciaio che sostiene i colli montanti, piccole gorgiere, col- E nel giorno dell’oltre, un’altra disegnata Angela. E in effet-
riflettori: un bel numero di chili che letti, mantelline, abbottonature. coppia si fa baffo del minimal e ti questa figura lunga lun-
giocavano spensieratamente all’altalena Non più malafemmina ma piutto- diventa portavoce del «massi- ga che si aggira alla Stata-
sopra le nostre teste. I padroni di casa sto un’istitutrice, una principessa, mal», Tommaso Aquilano e Ro- le di Milano ha un che di
hanno speso carinamente il miglior una madonna. Niente guaine e cur- berto Rimondi, in arte Aquilano fantasy: vestita di abiti
repertorio di battute per rassicurare il ve ma abiti gentilmente accostati ai e Rimondi. È viaggio immagini- «materici» che paiono ora
gentile pubblico. Però con molti, corpi, volant, ruches, plissé, sbuffi. fico il loro fra Tiepolo, Mante- cortecce, ora vulcani in eru-
sorridenti e velocissimi a battere in E poi tutti quei fiori stampati e rica- gna e Artemisia. Con puntate fra zione, ora come certi mine-
ritirata, non ha funzionato. Quando lo mati. Sì un barocco molto romanti- i costumi teatrali di Tirelli e gli rali spaccati a metà.
show ha avuto inizio sembrava che gli co. Non senza l’A-B-C: pizzo, oro e anni Settanta. Dicono, fanno e Da Ferragamo c’è una
spettatori stessero come a una partita di nero. Mai uguale: ogni uscita una frullano meravigliosamente la- certa Russia che non c’è
tennis alla rovescia, guardando cioè storia a sé. La prima fatta di mantel- sciando dietro una scia che sa più, dicono. Rigore milita-
giù-su (dalla passerella al soffitto le al posto dei cappotti. La seconda di cultura italiana. Così sono re e dolcezza folk. Più inci-
dondolante) invece del canonico di tessuti, molto ricercati e ad effet- moderne madonne vestite siva la prima e leggera la
dest-sinist. Anche le modelle, pur di to: bouclé, astrakan, nuovo pizzo in di corti abiti couture a bou- seconda. Belli, molto, i
sguincio, lanciavano occhiate verso pastrani di astrakan e
quel rumoroso movimento sospeso cuoio nero e ancora i
prima di presentarsi davanti ai tailleur in persiano che
fotografi: le loro parevano espressioni pare velluto. Interes-
artisticamente ispirate, in realtà erano santi gli abiti vaga-
soltanto speranzose.
mente gitani tutti
Giusto per ravvivare questo
una passamaneria
potenziale film disaster ci si è messo
pure il blitz d’un paio d’animaliste con montata sull’altra.
slogan anti pelliccia. E fa niente se in Scende da un treno alla sta-
tutta la sfilata Byblos l’unico pezzo zione di Cusco la viaggiatri-
incriminato fosse la doppia striscia di ce interculturale di Trussardi
volpe ai polsi d’un cappotto: con la by Umit Benan Sahi. Attitudi-
security che guardava fisso verso ne maschile, la signora. Senza
l’incombente catastrofe, intrufolarsi qui mezze misure: convince di più in
è stato un gioco da ragazzi. blazer over e pantalone neri di pelle
che in chemisier. Al teatro di Laura
Monica e gli sguardi rassegnati Biagiotti va in scena la Bisanzio di
Che cosa vuol dire essere una stella Teodora che è più grintosa a veder-
pop? Per capirlo basta vedere una si che a dirsi perché la signora si di-
trionfale entrata come quella di Monica verte a mischiare giorno e sera, chif-
Bellucci da Dolce&Gabbana. Prima il fon e maglioni di cachemire dai
pubblico fuori e poi i fotografi dentro. E grandi colli, cappe di astrakan blu e
lei (47 anni) che incede morbidamente completi di tartan venati di baglio-
fasciata in un vestito nero a pois ri, kilt sul pantalone, abiti plissé so-
bianchi (in due punti del corpo i pois leil con le alte cinture preziose e
sembrano più grandi), rossetto rosso e mantelle ricamate di pietre. La mo-
sguardo ammaliatore. I lampadari da suona il rock da Frankie Morello,
barocchi che riempiono la sala quello duro ma condito con l’ironia
sembrano diventare più luminosi. degli stilisti. Così le borchie finisco-
Intorno a lei sguardi femminili quasi no sull’abito di sangallo, i revers dei
rassegnati. Quello che si dice saper tailleur o gli scolli dei montoni. Ma-
riempire la scena, come capitava a nuel Facchini da Byblos dice di esse-
epiche stelle pop tipo Sofia Loren e re finito su Marte con la sua arca e i
Silvana Mangano. Loro recitavano suoi abiti scomponibili. Volumi e
meglio? Questo lo sa anche lei. Ma forse colore, tessuti e mix.
può bastare. Paola Pollo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il barocco siciliano della cattedrale di Noto © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pelle e broccati Militare e

Da sinistra: il scaldacuore
blazer di Trussardi, Da destra a sinistra,
l’arancio bizantino le donne su Marte di
di Laura Biagiotti, Byblos, abiti e
i broccati scaldacuore di Missoni,
di Aquilano Rimondi lo stile militare
e l’abito stampato di Marni di Salvatore Ferragamo
30 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Le presentazioni Alice Etro: giacche in pelle per giorno e sera
Sartoria e jeans dorati
Uno stile da ragazzi
Calvin Klein e il team giovane di Larusmiani
MILANO — Il popolo della
moda si sposta su scarpe piedi-
stallo tacco 13, sfidando uno
strano vento impetuoso, ma so-
no le ultime fatiche. Da Bally la
lingua italiana è in netta mino-
ranza: la cartella stampa è redat-
ta in 8 versioni (la maggioranza
orientali). La griffe di calzature
svizzera sviluppa il prêt à por-
ter con una serie di capospalla
che uniscono il dettaglio sarto-
riale a materiali pregiati: viso-
ne, pelle, cashmere, seta. Il lus-
so non può più essere noioso
né scontato. Il trench in pelle
blu ha le maniche in visone rasa-
to, l’interno double in nylon co-
lor ghiaccio e il collo rifinito in
visone e pelle. Gli abiti in jersey
di lana si allargano sul fondo
con un ventaglio di tessuto. Il
tocco di colore è su borse e sti-
vali: patchwork di pelle, struz-
zo, coccodrillo. Le scarpe sono
il rifacimento di quelle da uo-
mo «le più artigianali».
Il total look è d’obbligo, or-
mai. Borbonese ha lanciato la
sua linea d’alta gamma «1910»
disegnata da Gabriele Colange-
lo. «L’ispirazione è un viaggio
in Nepal», dice. I disegni dei tap-
peti sono ricreati con pa-
tchwork di rettile pelle, occhio
di pernice per borse squadrate
o tracolline con catena dorata
che riprende il motivo dello sco-
oby doo. Colori: cipria, verde e
bordeaux. «S’imporrà. È il sim-
bolo della sensualità, più inten-
Moda & cinema La collezione in tre minuti
Armani, un «corto»
firmato Guadagnino
L’atmosfera è rarefatta, due
amanti che si inseguono, sospe-
si e inquieti, mentre sullo sfon-
do scorre la pianura fra Manto-
va e Cremona, i suoi magnifici
edifici ricchi di storia, gli infini-
ti colonnati. «One plus One» è
il progetto cinematografico na-
to dalla collaborazione tra Gior-
gio Armani e il regista Luca Gua-
dagnino, già candidato all’O-
scar con «Io sono l’amore». Un
«corto» di 3 minuti dalle grandi
ambizioni: opera filmica e, insie-
me, illustrazione in movimento
della collezione Giorgio Armani
per la primavera estate.
Guadagnino racconta di es-
sersi ispirato al cinema di Chan-
tal Akerman per imbastire una
storia «di desiderio e suspen-
ce», riconoscendo con Armani
un legame antico: «Ho formato
il mio gusto anche sul suo stra-
ordinario lavoro». Mentre per
Armani «la moda oggi deve
aprirsi a nuovi linguaggi e il ci-
nema è la forma di espressione
cui, da sempre, mi sento più vi-
cino». Le scene d’interni sono
state girate nel Museo del Violi-
no di Cremona, capolavoro del-
l’architettura razionalista lom-
barda mai usato come set cine-
matografico. Protagonisti Mi-
lou Van Groesen, Diego Fragoso
e Viniccius Sales.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
italia: 515249535254
Cronache 31
Figli d’arte
Alice Etro,
24 anni, figlia di
Kean Etro e di
Monica
Bottigelli, della
famiglia Miani
so e misterioso del ros- nocchio, longuette e lunga fino
so», osserva il 36enne La protesta ai piedi, così sofisticata», inter-
Colangelo. viene Lorella Manicardi di Juc-
Da Larusmiani, Gu- ca. Anche il jeans diventa raffina-
glielmo Miani fa disegna- to. Joacob Cohën edita il 5 ta-
re la linea femminile dal team sche in pregiato denin Kurbo
di giovani collaudati con l’uo- giapponese e tessuti in lana
mo. A rappresentare il gruppo stretch che esaltano le curve. Lo
c’è Alice Etro, 24 anni, figlia di stilista di Calvin Klein Kevin Car-
Kean (maison Etro) e di Monica rigan è entusiasta dei suoi jeans
Bottigelli, della famiglia Miani, nei toni dei metalli preziosi:
quella che ha creato il marchio oro, argento, bronzo «Il segreto
nel 1922. La stilista mostra il ca- è il finissaggio su tessuto legge-
po simbolo del «lusso essenzia- ro che li rende confortevoli»,
le»: giacca doppiopetto in jersey racconta. Belli sulla modella, ab-
di pelle bouclé con rifiniture in binati alla camicia in denim. «Li
tubolare in nappa: «per il giorno Incursioni anti-pellicce può indossare anche una 40en-
e la sera». Il trench ha una fascia ne ed è già pronta per uscire la
di pitone nabuccato che percor- Ci avevano provato da Versace, venerdì scorso. Ma ieri, alla sera — assicura Carrigan —. La
re le maniche raglan. Il capo che sfilata di Byblos, una coppia di giovani animaliste sono minigonna invece no. Quella la-
piace alle giovani? Il tubino mor- riuscite a guadagnare la pedana, gettando scompiglio. sciatela alle giovani».
bido, l’alternativa al jeans». «Ma In mano un cartello: «Pelle e pellicce sono tortura» Maria Teresa Veneziani
io scommetto sulla gonna, al gi- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Conferme Versus, Scognamiglio e De Vincenzo
Mancano nuovi talenti?
Vuoi Internet Ecco i «fantastici» tre
veloce e subito? MILANO — È giovane e ri-
belle la ragazzaccia di Versus,
abituata, la notte, a girare per
ad ogni stagione la stilista è
accanto al pupillo. Un gran
bell’esempio di fiducia nei
Ovunque sei, i pub più equivoci di Londra.
Un’anima punk, aggiornata.
Così eccola con le sue giacche
giovani. Fatto raro.
Ieri da Dolce e Gabbana e
poi poco dopo da Aquilano e
scegli Tooway! over e i mini abiti tutti un ta-
glio laser o i pellicciotti con
cappuccio. La differenza con
sua madre, regina delle notti
Rimondi, le accuse a un am-
biente che non regala più talen-
ti creativi. Forse. Ma anche no.
Belle le sfilate di un Francesco
punk negli anni Ottanta? I co- Scognamiglio, fatta di pizzo e
lori, accesi, fluo. E poi i mate- pelle di una sensualità prorom-
riali: che dire di quegli stiva- pente o di un Marco De Vincen-
Internet a 10 Mbps li-calza stretch? O il biker di zo con i suoi abiti che racconta-
pelle con le spalle alla rugbi- no di un nuovo bon ton mini-
Telefonate via Internet sta. «Ragazze che si proteggo- male e sofisticato. Però è an-
no», dice Christopher Kane, che vero che fra tanti i nomi
lo stilista che quest’anno com- meno conosciuti e potenti si ri-
pirà 30 anni e che da tre Dona- trovano spesso soli.
tella Versace ha voluto alla Pa. Po.
Versus. E ieri puntuale come © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Scognamiglio,
a destra Marco
De Vincenzo
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32 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Cultura
Lo scenario Si profila l’antico male nazionale del consociativismo
La Grande Coalizione:
un fantasma italiano
(poco) democratico
Integralismo, unanimismo e culto del capo
Il rischio di adottare il modello «tedesco»
di PIERO OSTELLINO
N
ell’Inghilterra del XVII seco-
lo (1600) — dilaniata dalle
guerre fra anglicani, cattoli-
ci e puritani, e oppressa dal
dispotismo regio — stava nascendo lo
Stato moderno: la guerra era la «leva-
trice della storia». La violenza rivolu-
zionaria in Francia, fra realisti e repub-
blicani, giacobini e girondini, durante
il Terrore, avrebbe dato vita in pro-
spettiva — come aveva previsto Ed-
mund Burke nelle Riflessioni sulla Ri-
voluzione francese — a una democra-
zia illiberale. Nel 1835-40, Alexis de
Tocqueville avrebbe scritto: «La demo-
crazia è stata dunque abbandonata ai
suoi istinti selvaggi; essa è cresciuta
come quei bambini che, privi delle cu-
re paterne, crescono da soli nelle stra-
de delle nostre città non conoscendo
della società i vizi e le miserie. (…) Il
risultato è stato che la rivoluzione de-
mocratica si è effettuata nella materia
della società senza che si operasse nel-
le leggi, nelle idee, nelle abitudini e
nei costumi il cambiamento a render-
la utile. Così, abbiamo la democrazia
senza avere tutto ciò che dovrebbe at-
tenuarne i vizi e farne risaltare i natu-
rali vantaggi; e alla vista dei mali da
essa prodotti non ci rendiamo conto
dei beni che può darci» (La democra-
zia in America). Sempre nei primi an-
ni del XIX secolo, Benjamin Constant
avrebbe, a sua volta, denunciato l’usur-
pazione della sovranità popolare, da
parte dei suoi rappresentanti, e il la-
tente totalitarismo del razionalismo
nel trasformare liIndividuo in un puro
«uomo pubblico», assorbendone l’au-
tonomia personale (Della libertà degli
antichi e dei moderni).
A oltre tre secoli dalla «gloriosa Ri-
voluzione» inglese del 1688, le lancet-
te dell’orologio della storia hanno fat-
to il percorso a ritroso e il mondo –
pur con le ovvie differenze — si ritro-
va al punto di prima.
Sul piano globale, il conflitto fra
islamismo e cristianesimo ripropone
il modello delle guerre di religione
Novità
Claudio Bartocci
Una piramide di problemi
Storie di geometria
da Gauss a Hilbert
www.raffaellocortina.it
che le società multiculturali riflettono
al proprio interno con pregiudizio del-
la propria stabilità; la perdurante radi-
calizzazione e polarizzazione fra rifor-
mismo e massimalismo — già prelu-
dio, negli anni Venti e primi Trenta
del Novecento, del crollo della Repub-
blica di Weimar — (ri)confermano la
natura teologica della politica, negatri-
ce della funzione di mediazione che il
processo parlamentare ha, ed esalta-
no il concetto di «decisione», da par-
te del Capo nel quale si incarni lo spiri-
to del popolo intero (vedi Carl Sch-
Precedenti
Le due esperienze
in Germania
La prima Grande Coalizione
della Germania Ovest,
alleanza di governo tra
cristiano-democratici (Cdu) e
socialdemocratici (Spd), durò
dal 1966 al 1969: cancelliere
era Kurt Georg Kiesinger
(Cdu). Nella Germania
unificata un governo di
Grande Coalizione, guidato
dall’attuale cancelliere Angela
Merkel (Cdu), è rimasto in
carica dal 2005 al 2009.
mitt); la crisi della democrazia è ali-
mentata dalla prevalenza degli interes-
si dei rappresentanti (la classe politi-
ca) su quelli dei rappresentati (i citta-
dini) e riaccende le nostalgie per
«l’Uomo forte».
L’Inghilterra affrontò il problema
nel solco della sua storia — la prima
formulazione di equilibrio fra i poteri
regio, aristocratico, borghese nascen-
te era stata la Magna Charta del 1215
— contro gli eccessi, che pure ci furo-
no, con il contrattualismo assolutista
di Thomas Hobbes (Leviatano, 1651) e
quello liberale di John Locke (Secon-
do trattato sul governo, 1690), i due te-
Alessandra Piontelli
Gemelli nel mondo
Leggende e realtà
Jack Goody
Cibo e amore
Storia culturale dell’Oriente
e dell’Occidente
Quentin Skinner
Ragione e retorica
nella filosofia
di Hobbes
Una rilettura radicale
della teoria politica di Hobbes
italia: 515249535254
orici dello Stato moderno. La «mode-
razione» fu assunta come sinonimo
di governo capace di temperare se
stesso e, al tempo stesso, con forza,
ma anche con discrezione, ogni for-
ma di aggressività esterna; la teologia
che noi oggi chiamiamo la pazienza
con la quale gli inglesi si mettono in
coda alla fermata dell’autobus. Ma la
chiave di volta della crisi fu, esclusiva-
mente, il concetto di «consenso mora-
le» lockeano che meglio si confaceva
a tale tradizione.
Locke era uno spirito religioso e uo-
mo di parte whig — il movimento an-
tiassolutista predecessore del Partito
liberale nella storia politica del Paese
— ma nel suo concetto di consenso
morale non c’era traccia di trascenden-
za; la sua era un’«Etica non ontologi-
ca», non metafisica, ben ancorata alla
realtà empirica; egli non pensava alla
Salvezza nell’aldilà, ma al persegui-
mento del Bene comune nell’aldiquà,
e si limitava a indicare il metodo mi-
gliore per raggiungerlo, metodo che
si sostanziava nell’idea di governo fon-
dato su leggi morali che tutti potesse-
ro accettare. Era la teorizzazione che
dovere dell’uomo politico, in sintonia
con gli altri, fosse di badare alle conse-
guenze dei propri atti, che un altro
grande liberale, Max Weber, avrebbe
teorizzato, secoli dopo, nell’«etica del-
la responsabilità». Se il paragone non
rischiasse di essere improprio, si po-
trebbe dire che il consenso lockeano
fu l’anteprima del tentativo di concilia-
zione fra fede e ragione che Benedet-
to XVI, il Papa tedesco — forse più
protestante che cattolico — non perse-
gue attraverso il dialogo fra le religio-
ni, che sarebbe impraticabile senza
chieder loro di abdicare ai propri dog-
mi, bensì evidenziandone le «conse-
guenze sociali».
Il concetto lockeano di consenso
morale non è neppure l’equivalente
del nostrano appello a «valori condivi-
si», che si identificano non nella tradi-
zione come era accaduto nel Risorgi-
mento, bensì nella novecentesca Costi-
tuzione programmatica, rivelando, se
Massimo Recalcati
Ritratti del desiderio
Un tema chiave: il desiderio
e i suoi enigmi
non proprio una inclinazione totaliz-
zante, contraddittoria rispetto al «plu-
ralismo dei valori» della democrazia li-
berale (Isaiah Berlin), quanto meno,
di essere la bandiera conservatrice di
una certa parte politica. La Costituzio-
ne la si rispetta, ma non la si deve ne-
cessariamente condividere, se no si
dovrebbe concludere che anche Jeffer-
son — che riteneva quella americana
passibile di modifica nel tempo — si
sarebbe posto fuori dalla regola della
democrazia liberale.
In Italia, il consenso morale dovreb-
be tradursi — in tale contesto di plura-
lismo dei valori — nell’identificazio-
ne delle soluzioni che accrescano le li-
bertà e i diritti individuali soggettivi,
sola vera base di una democrazia libe-
rale. Ma le avvisaglie non sono inco-
raggianti. Il Popolo della libertà e il
Partito democratico — una volta esau-
Isabella de’ Medici non fu assassinata
Isabella de’ Medici (1542-1576, nell’immagine), la bellissima
figlia del granduca di Toscana Cosimo I ed Eleonora di
Toledo, non fu uccisa dal marito per gelosia; morì per
un’infezione alle vie urinarie. A scagionare Paolo Giordano I
Orsini, duca di Bracciano, cui Isabella andò in moglie
quando aveva solo sette anni, è una ricerca di Elisabetta
Mori, archivista dell’Archivio Storico Capitolino di Roma.
ritasi l’emergenza» del governo dei
tecnici — vorrebbero dar vita ad una
«grande coalizione» con a capo lo
stesso Monti. Rispunta la vocazione
«unanimistica» che condiziona da
sempre la cultura politica nazionale,
impedendole di far maturare la demo-
crazia nel senso, anglosassone, di al-
ternativa di governo. Ai tempi del «bi-
polarismo imperfetto» Dc-Pci, l’unani-
mismo si era sostanziato nel progetto
di compromesso storico, fallito per ra-
gioni internazionali, ma riemerso col
consociativismo, la condivisione par-
Passato e presente
Rispunta la vocazione al
conformismo che condiziona
la nostra cultura politica
Paolo Brusasco
Babilonia
All’origine del mito
Arjun Appadurai
Modernità
in polvere
Un classico
delle scienze sociali
P. Rigliano,
J. Ciliberto, F. Ferrari
Curare i gay?
Oltre l’ideologia riparativa
dell’omosessualità
33
Personaggio discusso
Otto von Bismarck (1815-1898),
primo ministro della Prussia e poi
della Germania imperiale
lamentare della finanza allegra, gene-
ratrice del colossale debito pubblico.
Adesso, lo si vorrebbe tradurre nella
«grande coalizione», a imitazione del-
l’esperienza tedesca, figlia della disci-
plina unitaria bismarckiana; che non
è nella nostra tradizione di frammen-
tazione e polarizzazione politica, e tan-
to meno in quella liberale bipartitica e
moralmente conciliatrice anglosasso-
ne cui dovremmo, piuttosto, guarda-
re.
Il rischio è che l’esito della grande
coalizione sia di cambiare qualcosa af-
finché nulla cambi; perpetuare lo sta-
talismo e il dirigismo della classe poli-
tica e di un apparato burocratico-am-
ministrativo che tutto controlla a spe-
se del Paese; una versione dell’occupa-
zione dello Stato da parte dei partiti,
sordi all’ammonimento di Marco Min-
ghetti — «Fuori i partiti dalle istituzio-
ni» – e incapaci di visione e di direzio-
ne.
Il consenso morale che le forze poli-
tiche dovrebbero perseguire oggi do-
vrebbe fondarsi, invece, non su una
(supposta) compatibilità fra gli schie-
ramenti — grazie all’adesione a valori
costituzionalmente solo apparente-
mente condivisi, ma che ne alimenta-
no piuttosto le divisioni — né sulla
stabilità del quadro politico, bensì sul-
l’esigenza di un cambiamento sociale
e politico che faccia entrare l’Italia nel-
la Modernità. Monti, molto opportu-
namente, ha già dato una prima rispo-
sta: il posto a tempo indeterminato ha
bloccato l’evoluzione del Paese verso
un maggiore dinamismo sociale e una
economia di mercato, relegandoci
agli ultimi posti nel mondo, non solo
in termini di libertà economica, ma di
crescita e di sviluppo. Non si trattereb-
be, ovviamente, di introdurre forme
di licenziamento totalmente discrezio-
nali da parte delle aziende, ma di indi-
viduare compensazioni, economiche
e temporali, che salvaguardino il lavo-
ratore che ha perso il posto e la pro-
duttività delle aziende.
Le forze politiche dovrebbero libe-
rarsi, allora, anche del «mito della sta-
bilità», che è, poi, il riflesso condizio-
nato dell’endemica instabilità gover-
nativa della Prima Repubblica e l’alibi
del loro immobilismo — una demo-
crazia liberale, come il capitalismo,
non è mai (totalmente) stabile, bensì
è sempre (parzialmente) instabile, per-
ché dinamica, conflittuale e alternati-
va (Luigi Einaudi) — e non temere
una competizione scevra del morali-
smo populista che ammorba il Paese.
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34 Cultura italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Le iniziative del Corriere

Capolavori a 1 euro I classici del pensiero libero. Greci e latini
Il dilemma
Dopo la condanna
a morte il maestro
scelse di bere il
veleno piuttosto che
reagire all’ingiustizia
subita violando
le leggi di Atene

di ARMANDO TORNO

P
arlare dell’Apologia di Socra-
te, vergata nella forma di di-
scorso forense attico e riela-
borata da Platone con capaci-
tà magistrali, equivale a meditare sul-
l’anima dell’Occidente. Poche opere
del pensiero hanno condizionato la
riflessione dell’uomo come questa.
Nei tre discorsi che la compongono
emerge l’eterno conflitto tra politica
e filosofia, che trova un’esemplare in-
carnazione in Socrate. Alcuni studio-
si — ci ricordava in un recente collo-
quio Giovanni Reale, che firma la pre-
fazione al libro in uscita giovedì con
il «Corriere» contenente Apologia e
Critone — pensavano «fosse un’in-
venzione geniale di Platone». Egli ri-
fiuta questa tesi: «È completamente

Socrate, la scelta della coerenza

falsa». E ha precisato: «Siamo dinan-
zi a un documento storico unico, che
sacralizza il pensiero in senso gre-
co». Né si deve dimenticare che la fi-
losofia accanto all’Acropoli era valida
solo se testimoniata dalla vita. Chi
predicava bene e razzolava male non
era creduto. Per tal motivo i cinici,
anche se sbertucciavano tutti nelle
piazze e vestivano cenci e commette-
vano stravaganze, erano rispettati.
Per la medesima ragione, sottolinea
Reale, Socrate ha accettato la morte.
L’Apologia è ancora tra le letture
scolastiche e da secoli fa meditare
giovani e adulti sulle parole che se-
guirono la sentenza capitale. Socrate
accoglie la fine con la consapevolez-
za del giusto: all’uomo buono, sostie-
ne, non possono capitare mali, né in
vita né dopo di essa, e gli dei mai lo
abbandoneranno. Fu inevitabile, e lo
è ancora, il paragone con Cristo. Il fi-
losofo ateniese venne considerato
santo ante litteram. Non a caso Era-
smo da Rotterdam soleva dire: «San-
cte Socrates, ora pro nobis». «Ma se
uno è credente — ci confidava Reale
— deve ammettere che le due situa-
zioni sono diverse. Gesù prese su di
Nell’«Apologia» l’esempio di una visione della filosofia
come testimonianza spinta fino al sacrificio della vita
della morte di Socrate. Prende il no-
me da un vecchio amico del filosofo.
Questi si reca in carcere cercando di
convincerlo a fuggire; anzi, tutto sa-
rebbe già pronto. In tal modo non la-
scerebbe nel dolore familiari e ami-
ci. Ma per Socrate il bene più alto
non è la vita in sé, ma quella moral-
mente buona. Per questo l’uomo
non può in nessuna situazione ac-
consentire all’ingiustizia. Le Leggi
medesime intervengono nelle pagi-
ne di Platone a offrire codesta indica-
zione. Se Socrate ponesse la sua sal-
vezza materiale sopra le norme della
città, la fuga si trasformerebbe in
una risposta all’ingiustizia della sen-
tenza con un’altra ingiustizia, con la
violazione della Legge. Così facendo,
ricorda il filosofo, si negherebbe il di-
ritto, l’ordine che esso rappresenta,
il suo valore. Socrate aggiunge una
frase destinata a essere particolar-
mente fortunata: «È Dio che ci con-
duce per questa via».
Non a caso il Critone era citato da
Martin Luther King nei suoi discorsi:
in esso trovava la prima teorizzazio-
ne della non violenza. In altre parole,
riprendendo l’antica lezione, occorre
ribadire con Reale che «il vero vince-
re consiste nel con-vincere gli altri».
E ancora, seguendo la lezione del dia-
logo platonico: se non convinco lo
Stato a lasciarmi libero, compio un at-
to di violenza e con la violenza non si
ottiene nulla, anzi si dà vita ad altra
violenza. Queste poche pagine, inol-
Influenza duratura
Il «Critone» era citato spesso
da Martin Luther King
fautore della non violenza
tre, rovesciano la legge del taglione
presente nella Bibbia, di origini anco-
ra più antiche. Platone è come se
avesse capito la debolezza dell’«oc-
chio per occhio, dente per dente»,
ponendo il ricorso alla violenza tra le
soluzioni peggiori. Capì che è fonte
di altri problemi oltre che di ingiusti-
zia.
Reale è altresì convinto, e lo ripe-
te, che le rivoluzioni dell’uomo siano
tre: la prima risale a Caino, ed è la vio-
lenza; la seconda fu quella della
non-violenza, e la troviamo teorizza-
ta da Socrate e scritta da Platone; la
terza è fatta di amore: invita ad ama-
re anche i nemici. Ma quest’ultima,
per quanto si possano trovare dei pre-
cedenti, l’ha resa immortale Cristo.
L’uomo è destinato a trascinarsele ap-
presso tutte e tre. Sempre.
Pierre Hadot nel suo Elogio della
filosofia antica (ora tradotto da il
Melangolo, pp. 64, e 11) ha scritto:
«La Grecia supera la rappresentazio-
ne mitica che aveva dei propri dei,
nel momento in cui i filosofi conce-
pirono Dio in modo razionale, sul
modello del sapiente». È forse un
Dio che si incammina in cerca di una
nuova rivelazione? Ci limitiamo a ri-
cordare che quella antica
sopravviverà nelle pagine di Plutar-
co, che fu anche sacerdote pagano.
Nella seconda parte della Vita di So-
lone narra che il grande sapiente,
quando in Atene vollero cambiare le
«sue» leggi, lasciò la Grecia e cercò
altrove emozioni e conoscenza. Poi
tornò. Era vecchio, provato, si asten-
ne da tutto. Attese la morte con l’in-
differenza del saggio. Noi lo immagi-
niamo con un sorriso sardonico ri-
volto a chi inseguiva onori e gloria.
O credeva di essere indispensabile.
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sé, come Dio fatto uomo, la morte

stessa; insomma, non fu soltanto coe-
rente come il grande ateniese. Cristo,
per dirla più esplicitamente, moren-
do ha ucciso la morte; Socrate, inve-
ce, con la sua accettazione ha scritto
una pagina immortale di filosofia».
C’è ancora qualcosa da porre ac-
canto all’Apologia, giacché l’operina
è stata continuamente discussa dal
pensiero occidentale e non è esagera-
to ritenere che in essa Platone abbia
proposto in termini decisivi il proble-
ma dell’autoconsapevolezza dell’uo-
mo. Per autori come Kierkegaard e
Nietzsche ha rappresentato una veri-
fica inevitabile, obbligata. Il confron-
to è stato fecondo, indipendentemen-
te dalle loro opposte conclusioni. È il
caso di ricordare che una locuzione
presente nell’Apologia, ovvero «cura
dell’anima», è stata interpretata, so-
prattutto nella filosofia moderna e
contemporanea, in mille possibili
modi. Se si prescinde dal contesto
platonico, è quasi impossibile chiarir-
ne il significato.
Critone, invece, è il dialogo di Pla-
La collana Dal 1˚ marzo ogni giovedì e sabato in edicola con il «Corriere»
Perché siamo tutti eredi del pensiero di Platone
Con due pensatori fondamentali
per lo sviluppo della cultura
occidentale, Platone e Aristotele, si
aprono «I classici del pensiero
libero. Greci e latini», la nuova
iniziativa editoriale del «Corriere
della Sera»: volumi annotati e con
testo originale a fronte, in edicola
a partire dal 1˚ marzo (al costo di
un euro più il prezzo del
quotidiano). È un incontro con
autori che hanno gettato i primi
semi di teorie divenute pilastri
della cultura: in quale modo, lo
illustrano le introduzioni inedite
scritte per la collana da studiosi e
critici illustri. Nel primo volume,
che esce giovedì e propone
l’Apologia di Socrate e il Critone di
Platone, l’introduzione di
Giovanni Reale — tra i maggiori
studiosi del pensiero platonico —
spiega il significato delle due
opere: la prima, in cui il filosofo
riporta fedelmente il pensiero di
Socrate, nell’occasione drammatica
del processo in cui il maestro fu
condannato, e la seconda, in cui
Platone mostra come Socrate
rifiuti di fuggire e proponga la
celebre tesi secondo cui il vero
«vincere» stia nel «convincere».
Sabato 3 marzo sarà in edicola la
Costituzione degli ateniesi di
Aristotele, di cui Luciano Canfora
chiarisce nell’introduzione la
corretta attribuzione al filosofo,
mostrando «la costante riflessione
di Aristotele sul problema liberi», mentre il 24 marzo sarà la
politico» e in particolare (proprio volta del Simposio di Platone, sul
nella Costituzione ritrovata nel «più antico degli dèi», Eros, con
1891), sull’«ordinamento introduzione di Eva Cantarella.
democratico ateniese fondato Siamo alle origini del pensiero: ma
sull’estensione della piena per capire in quale atmosfera
cittadinanza a tutti i maschi culturale crescono Platone e
Aristotele, il terzo volume, in
A destra: il edicola l’8 marzo, propone due
primo tragedie di Sofocle, l’Antigone e
volume della l’Edipo re, con l’introduzione di
collana, con Eva Cantarella. Mentre nel quarto
due opere di volume, il 10 marzo, è Epicuro con
Platone. le Lettere sulla fisica, sul cielo e
In alto: «La sulla felicità (prefazione di Giulio
morte di Giorello) a illustrarci un pensiero
Socrate» di di scuola ellenistica centrale per
Jacques Louis l’uomo moderno. (i.b.)
David © RIPRODUZIONE RISERVATA

tone che si svolge nell’imminenza

Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Terza Pagina 35

Elzeviro L’India oggi Esce da Einaudi «L’ultimo uomo nella torre», nel solco narrativo di Rushdie
Il saggio-confessione di Cordelli

UN ESORCISMO Sotto il cielo sporco di Mumbai

CHIAMATO PIOVENE Le storie di Adiga tra speculazione e miseria, gru e stracci
di DANIELE GIGLIOLI di LIVIA MANERA mente posizionato tra lo slum di Vakola e denza con i figli emigrati all’estero, se un
l’aeroporto, dove l’intonaco rosa è diventato giorno non arrivasse il palazzinaro Dhar-

L B
e colpe degli altri:
nulla di più conforte-
vole. Mentre nulla è
più difficile che am-
mettere, con Dostoevskij,
che non esiste colpa indivi-
duale, perché la colpa di
uno è la colpa di tutti (il che
è esattamente il contrario
della morale oggi corrente,
secondo cui tutti colpevoli
nessun colpevole).
Che sia questa saggezza
amara ciò che Franco Cor-
delli va cercando da qual-
che anno — prima in una
serie di articoli e interventi,
poi facendolo comparire
lucidità, la consapevolezza
della colpa, il nichilismo.
La lucidità, perché Cordelli
è di quegli autori che solo
scrivendo arrivano a chiarir-
si, e mai del tutto, quel che
volevano dire; mentre Pio-
vene è romanziere e saggi-
sta analitico come più non
si potrebbe. La consapevo-
lezza della colpa, perché
Cordelli, nato nel 1943, ap-
partiene a una generazione
che ha fatto del rigetto del-
la colpa il proprio habitus;
mentre Piovene, fin dal pri-
mo romanzo, Lettere di
una novizia, ha messo in
isogna avere rispetto per l’ingordi-
gia umana. Soprattutto in una città
come Mumbai, dove l’avidità è la
benzina che fa correre il progresso,
la crescita, il boom edilizio. E Aravind Adi-
ga, che a Mumbai ci vive, sa, per esempio,
che nella sua città non c’è cosa che abbia
più valore della terra, oggi; che di conse-
guenza politici e palazzinari sono pronti a
qualunque lusinga, bassezza o violenza, per
strappare ai pezzenti le loro baracche; e che
nulla al mondo come la promessa di ricchez-
za ha il potere di distruggere lo spirito di
una comunità.
Se oggi c’è uno scrittore in una posizione
privilegiata per raccontare la nuova India
delle gru che lavorano giorno e notte per co-
struire grattacieli scintillanti di marmo men-
un reticolo di colate nere di pioggia sporca,
l’acqua corrente arriva solo poche ore al
giorno e i jet avvelenano l’aria. Ma che tutta-
via in questa Mumbai tentacolare, che ha
raggiunto 22 milioni di abitanti rimane
un’oasi di rispettabilità pucca, come dicono
Aravind Adiga (1974), là: una comunità dove tutti si conoscono e
vincitore del Booker, si rispettano, dove gli indù come Masterji
è autore de «L’ultimo sono stati ammessi fin dal 1960, dove i mu-
uomo nella torre», sulmani hanno avuto accesso negli anni Ot-
traduzione di Norman tanta, e dove la vita scorrerebbe tranquilla
Gobetti, pp. 454, e 20 tra le faccende domestiche e la corrispon-
men Shah a offrire a questa gente due volte
e mezzo il valore dei loro appartamenti, con
l’intenzione di comprare il condominio, ab-
batterlo e costruire al suo posto un comples-
so in stile gotico, «con un tocco di Rajput e
una fontana Art Deco», dall’improbabile no-
me di «Confidence Shanghai». Ecco a voi la
nuova Mumbai.
Shah è uno squalo gentile, che crede nel-
la generosità e solo dopo avere esaurito altri
strumenti fa ricorso alla violenza. Ma per-
ché la lusinga del denaro funzioni, bisogna
che la gente abbia desideri
materiali, e il vecchio Maste-
rji nella vita non desidera più
niente. E così, mentre i più
giovani abitanti della Torre B
accettano subito l’offerta del

nel suo ultimo romanzo, La
marea umana, ora dedican-
dogli un libretto — nella fi-
gura di Guido Piovene?
L’ombra di Piovene (che
contiene tra l’altro un lun-
go articolo di Piovene stes-
so, Contro Roma, del 1975)
è uno strano artefatto. Non
propriamente un saggio cri-
tico, ma nemmeno una
scrittura en artiste in cui
l’autore prende a pretesto
un altro autore per parlare
di se stesso. Piovene, scrive
scena uno sprofondamento
nella colpa deliberato e in-
tenzionale, una rincorsa al
peccato imperdonabile che
sfida la grazia e la bontà di-
vina. E il nichilismo, perché
Cordelli, al netto di tutte le
malizie e le scaltrezze del
coltissimo sperimentatore
che egli è, ha praticato la let-
teratura come una religio-
ne in cui si crede quia ab-
surdum; mentre Piovene
non ha mai creduto che l’ar-
te potesse soccorrergli ove
gli fosse mancata la reden-
zione religiosa.
UNA BAMBINA TRA LE ROVINE DELLA SUA CASA DEMOLITA ALLA PERIFERIA DI MUMBAI (AP)
tre squadre di straccioni demoliscono a col- costruttore, e quelli della Tor-
pi di martello edifici pieni di amianto in re A si fanno gradualmente
una nube di polveri tossiche, questo scritto- convincere (per potere abbat-
re è l’ex giornalista del «Times» che ha vin- tere le torri ci vuole l’assenso
to il Man Booker Prize nel 2008 con La tigre di tutti gli inquilini), Masterji
bianca (Einaudi). Questa, non quella spiri- e i suoi sodali del piano di sot-
tuale, è l’India di Adiga: un universo in meta- to, la cieca signora Pinto e il
morfosi in cui il declino del sistema di caste vecchio ragioniere suo mari-
non corrisponde a una crescita della giusti- to, resistono diventando il
zia sociale, in cui il vuoto del governo per- bersaglio delle angherie dei
mette all’invidia e all’ingordigia di prospera- vicini e del tirapiedi di Shah.
re, e in cui la burocrazia crea l’illusione del- Perché non bisogna dimenti-
l’ordine e della giustizia, ma nasconde l’op- care che questa Mumbai, do-
posto. ve metà della gente defeca an-
La prima cosa che viene in mente leggen- cora sulla spiaggia o lungo i
do L’ultimo uomo nella torre, il terzo roman- binari dei treni, è come la Lon-
zo di Aravind Adiga in uscita in questi gior- dra del XIX secolo, in cui per

❜❜
Tre sono i punti
di attrazione:
lucidità, coscienza
della colpa
e nichilismo
Cordelli, non lo legge più
nessuno, né lui pretende di
imporlo di nuovo alla ribal-
ta. E difficile è credere che
qualcuno gli voglia davvero
assomigliare, il che signifi-
cherebbe tra l’altro tradirlo
nello spirito, se è vero che
nessuno come Piovene,
con la sua lingua serica e i
suoi contorcimenti etici, ha
fatto di tutto per suscitare
Nichilismo, però, che ora
gli appare come l’esito di
un Novecento letterario (lui
lo chiama «il moderni-
smo»; e lo rivendica per
suo, pur dichiarandosene
deluso e disgustato) che ha
dato la preminenza al «co-
me» sul «che cosa», allo sti-
le sull’idea, alla lettera sullo
spirito, col risultato di capi-
tolare poi, disarmato e im-
potente, di fronte alla poten-
za incontrastata del merca-
to. Col che lo raggiungono,
lui che ne era esente, anche
la lucidità e la colpa, e Piove-
ne può davvero diventare
«il mio Piovene», la sua Fu-
ria, il suo implacabile, perse-
cutorio alter ego. Nichilisti-
ca è per Cordelli la situazio-
ne della letteratura (e della
società) di oggi, sua contem-
ni da Einaudi, è che la «Mumbai novel» è
ormai un genere, ricco, ambizioso e con
una sua storia che comincia nel 1981 con I
figli della mezzanotte di Salman Rushdie
(ma tutta la narrativa indiana comincia con
I figli della mezzanotte di Rushdie), passa
nel 1995 per il capolavoro di Rohinton Mi-
stri Un perfetto equilibrio, nel 2006 per l’epo-
pea di Vikram Chandra Giochi sacri, e appro-
da ora a questo libro comico-malinconico
che somiglia a un romanzo dickensiano,
con i suoi poliziotti, i suoi malviventi, i suoi
ricchi prepotenti, e i piccoli personaggi dal-
la personalità decisa.
Uno di questi è Masterji, professore in
pensione: una moglie morta un anno e mez-
zo prima, una figlia morta bambina perché
spinta inavvertitamente fuori da un treno in
corsa all’ora di punta, un figlio sposato con
una giovane gretta, e un nipotino che il non-
no vede troppo poco.
Masterji abita in una delle due torri della
Vishram Society, un condominio infelice-
Stasera a Torino
Letture per Giulio Einaudi
Una serata di letture per il centenario della nascita di
Giulio Einaudi, oggi al Teatro Carignano di Torino (ore
21). All’appuntamento, curato da Ernesto Franco con
Mario Martone intervengono Niccolò Ammaniti, Andrea
Bajani, Ascanio Celestini, Diego De Silva, Giorgio Falco,
Marcello Fois, Nicola Lagioia, Carlo Lucarelli, Melania
Mazzucco, Michela Murgia, Valeria Parrella, Francesco
Piccolo, Benedetta Tobagi, Simona Vinci e Hamid
Ziarati. Commento musicale di Carlo Boccadoro.
sopravvivere il tuo vicino è di-
sposto a tutto, compreso, ma-
gari, farti ammazzare.
In questo marasma sociale
tanto demoniaco nella realtà
quanto ricco di suggestioni
per il romanziere, due indivi-
dui contrapposti come Masterji e Shah han-
no curiosamente molto in comune: entram-
bi vengono da fuori, entrambi sono vedovi,
entrambi hanno figli maschi figli deludenti.
Ma se l’eroe del romanzo è Masterji, è a
Shah a cui Adiga attribuisce la riflessione
più umana. «La verità», dice il costrutto-
re-corruttore parlando degli inquilini delle
torri che si appresta a cacciare dal loro quar-
tiere, «è che anche quando dicono di no,
sotto sotto vogliono i soldi. E una volta che
li fai firmare, ti sono grati. Non vanno mai
alla polizia. Dunque, se ci si pensa bene, tut-
to quello che faccio io è solo renderli consa-
pevoli delle loro stesse intenzioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

distanza in chi legge: quan- poranea. Ma non senza col-

te sue pagine, nitide e per-
fette, danno al tatto l’im-
pressione di sfiorare una
serpe.
Cordelli stesso ammette
che Piovene non ha signifi-
cato nulla per la sua forma-
zione, al tempo in cui egli è
nato come autore, e se oggi
ritrova una serie di inquie-
tanti coincidenze tra scene
pa ci si è arrivati, così come
non senza colpa Piovene ca-
pitolò per tutta la sua vita al-
le potenze di questo mon-
Novecento Gli esuli russi a Capri rievocati da Gennaro Sangiuliano
do, il fascismo, il comuni-
smo opportunistico dopo il
’45, il conservatorismo scet-
tico della vecchiaia.
Lenin all’ombra dei Faraglioni
L’ombra di Piovene (pub-
blicato da Le Lettere) è un li- di ENRICO MANNUCCI soggiorno di Lenin è immortalato da una foto
bro disperato e bellissimo. celebre e quasi bucolica. Il rivoluzionario è da-

A
simboli temi dell’autore de La sua onestà spietata fa gli inizi del Novecento, Capri era già nota vanti a una scacchiera all’aria aperta, l’avversario
Le stelle fredde, e il suo ro- buon uso della malafede in come «perla del Mediterraneo», era meta è Alexander Bogdanov, medico, filosofo e marxi-
manzo d’esordio, Procida, cui si compiaceva Piovene; prediletta di soggiorno per inglesi e tede- sta in odor di eresia. Intorno, Gor’kij e tre altri
del 1973, è la rimozione, diverso e migliore. Non vuo- schi che disputavano, fra loro, il primato per la esuli russi, sullo sfondo le colline capresi.
non il ritrovamento, ciò le restarci, costi quel che co- scoperta di questa o quella meravigliosa grotta e Sangiuliano spiega come Lenin non passò il
che gli fa specie. Tre cose sti, e questa è una vittoria. si attestavano nei rispettivi ritrovi: c’era il caffè tempo soltanto a rilassarsi. In quei giorni, sul-
però lo attraggono in Piove- Più che un saggio, è un esor- «Zum Kater Hiddigeigei» dei Morgano e c’era l’isola, c’era anche il futuro feldmaresciallo Paul
ne, ma per contrasto, come cismo. Maggiore augurio l’albergo più bello, l’Hotel de Londres. A Capri von Hindenburg, ospite dei Krupp. E «lacchè di
di chi scopra nell’altro e at- non possiamo fare a lui e a arrivavano i ricchissimi dell’epoca, gli artisti, an- Hindenburg» verrà poi definito Lenin, quando
traverso l’altro qualità che noi. che i depravati. E c’era già un rapporto ambiguo il legame fra bolscevi-
di suo lui non possiede: la © RIPRODUZIONE RISERVATA fra forestieri e locali. Quello che porterà nei chi e tedeschi diven-
guai, mezzo secolo dopo, un celebre caprese terà pubblico. L’in-
d’adozione, Curzio Malaparte. treccio è illustrato an-
Poi c’erano anche intrighi più seri. L’eteroge- che da rapporti dei
A Milano nea frequentazione aveva reso l’isola una specie servizi segreti scovati
di Tangeri, nel senso di santuario dello spionag- negli archivi britanni-
gio internazionale. Uno dei fili faceva capo ad ci: probabilmente Ca-
Incontro con Giordano un’altra colonia straniera: quella dei russi, cre-
sciuta attorno ad Aleksej Maksim Gor’kij, scritto-
pri fu una tappa im-
portante. Ma, più an-
per la nuova «Sis» re in esilio alquanto dorato. Lì, fra il 1908 e il
1910, capitò in due occasioni il massimo rivolu-
cora che per la rico-
struzione di questi
Un nuovo appuntamento per festeggiare la Sis zionario del secolo, Lenin. Veniva a trovare — e retroscena, il libro si
(Scrittori Italiani e Stranieri), la collana più magari a controllare — quel circolo di fuoriusci- Vladimir Uljanov (Lenin) gode per il racconto
importante della narrativa Mondadori, rinnovata ti dall’ideologia non proprio ortodossa. Ma for- dei particolari di vita
dopo tredici anni. Dopo Alessandro Piperno, per la se — nel posto più a sud del pianeta dove si sa- quotidiana dei bolscevichi in «Piazzetta». Con
serie «Anteprime - Gli scrittori si raccontano», rebbe mai spinto — ebbe anche modo di allac- Lenin che esce da Marina Piccola sul grande goz-
questa sera al teatro Franco Parenti di Milano (ore ciare contatti con potenti personaggi tedeschi, zo bianco di Gor’kij, e impara dai barcaioli la pe-
21) tocca allo scrittore Paolo Giordano industriali e alti gradi militari, quelli che avreb- sca a mano, fatta avvolgendo il filo attorno al di-
accompagnato al piano da Cesare Picco. Il 5 marzo bero aiutato la rivoluzione bolscevica a rovescia- to indice. Se il pesce abbocca, esclama «Drin,
il protagonista sarà Carlos Ruiz Zafón, mentre il 26 re lo zar. drin». E «professor Drin drin» lo soprannomine-
marzo tocca a Margaret Mazzantini e David Le due visite dalle parti dei Faraglioni sono ranno gli isolani. Nel periodo successivo, non si
Grossman. Nella nuova Sis tornano il simbolo della ricostruite in Scacco allo zar (Mondadori, pp. sbottonerà mai troppo su questa spedizione. Sin-
rosa e la citazione dantesca «in su la cima», 192, e 18,50), ben documentato libro di Gennaro tetico ed elusivo, rispondeva a chi gli chiedeva
comparso per la prima volta sul frontespizio dei Sangiuliano, vicedirettore del Tg1 che aveva già impressioni dell’Isola azzurra: «Mare bello, vino
Classici Italiani Mondadori nel 1934. dimostrato il suo fiuto di ricercatore storico con buono».
Giuseppe Prezzolini, l’anarchico conservatore. Il © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Idee&opinioni
PROVE DI FORZA ALLA BANCA MONDIALE
L’ANTICAMERA NON È PIÙ DEI BRICS
✒ Pochi oggi criticano la Banca
mondiale come facevano un
tempo. In cinque anni di presidenza, Ro-
bert Zoellick ha fatto dimenticare la defi-
nizione di Signori della Povertà che al-
l’istituzione di Washington avevano ap-
piccicato le sinistre terzomondiste. Alcu-
ni problemi seri, però, restano, nella ban-
ca che 68 anni fa, a Bretton Woods, fu
disegnata per accompagnare lo sviluppo
dei Paesi poveri. Uno riguarda il proces-
so di selezione del suo presidente: l’ame-
ricano Zoellick ha annunciato di volersi
ritirare a fine giugno e i maggiori Paesi
emergenti — i Brics, cioè Brasile, Rus-
sia, India, Cina, Sudafrica — minacciano
di creare un’istituzione alternativa se il
processo di selezione del suo successore
avverrà sulla base della tradizionale spar-
tizione che assegna il numero uno del
Fondo monetario internazionale all’Euro-
pa e quello della World Bank a un ameri-
cano.
Pechino ha chiesto che la scelta sia ef-
fettuata sulla base delle competenze in
un processo competitivo aperto. New
Delhi è andata oltre e ha avanzato la pos-
sibilità di formare una Banca mondiale
alternativa a quella di Washington, fon-
L’IMU, LA CHIESA, LA GIUSTIZIA FISCALE
NON SIA L’ISTRUZIONE A PAGARE IL CONTO
✒
Era impensabile che i beni im-
mobili della Chiesa rimanesse-
ro esenti dall’Imu, vista la crisi econo-
mica senza precedenti che l’Italia sta vi-
vendo.
Nessuno italiano avrebbe capito, per
esempio, perché mai un ex convento
trasformato in hotel nel cuore di Roma
fosse al riparo dalla tassazione e un al-
bergo nelle mani di un altro privato do-
vesse invece pagare. Ha
dunque perfettamente ra-
gione il ministro dello Svi-
luppo economico Corra-
do Passera quando parla
di decisione «saggia, ra-
gionevole, molto determi-
nata». Ma sarebbe altret-
tanto incomprensibile ap-
plicare l’Imu al comparto
del non profit cattolico,
che svolge un preziosissi-
mo ruolo di sussidiarietà nei confronti
di uno Stato sempre più povero di risor-
se.
La Chiesa italiana, nel suo volto mi-
gliore, offre indispensabili supporti so-
ciali: volontariato, assistenza sanitaria,
mense. Soprattutto scuole. Ed è qui, for-
se, il punto più urgente da affrontare.
Senza gli istituti paritari di ispirazione
GLI INUTILI SCONTRI A PORTA NUOVA
UNA SPONDA AI VIOLENTI NO TAV
✒
L’annosa storia della Tav è mate-
riale da maneggiare con cura e
prudenza, ormai lo sappiamo da tempo. Il
rischio di nuove violenze diventa ogni
giorno più alto. È sacrosanto chiedere ai
manifestanti contrari all’Alta velocità una
certa condotta, di non assaltare i poliziot-
ti, di protestare rimanendo nell’ambito
della legalità. E magari, come vedremo
più avanti, di pagare il biglietto del treno
come fa qualunque pendolare, lasciando
intatti i vagoni dopo il proprio passaggio.
Ma è vero che gli antagonisti non sono
gli unici chiamati a tenere certi comporta-
menti. Dopo gli arresti per gli scontri del
3 luglio si è creato un clima d’odio verso
polizia e carabinieri che non promette nul-
la di buono per il futuro. È cosa nota, risa-
puta. Anche per questo, gli scontri di saba-
to sera alla stazione di Porta Nuova, che
hanno in parte oscurato una bella manife-
stazione, appartengono alle cose inutili
che si potevano evitare, utilizzando il
buon senso al posto dello zelo, chiamia-
molo così, dimostrato nell’occasione dal-
le forze dell’ordine. Se nella marcia dei
trentamila da Bussoleno a Susa, annuncia-
ta come pacifica e rimasta tale, non c’era
data su finanziamenti degli stessi Brics e
su una governance più democratica. Bra-
silia ha abbracciato la proposta indiana.
Nel momento in cui l’Occidente chiede
agli «emergenti» aiuto per affrontare la
crisi del debito in Europa, è poco sosteni-
bile negare loro, a priori, la possibilità di
guidare una delle istituzioni sovranazio-
nali più importanti. Difficilmente, però,
Barack Obama cederà. La Casa Bianca,
già in mood elettorale, ha annunciato
che proporrà un candidato tra non mol-
to: si fanno i nomi di Hillary Clinton e di
Larry Summers. E, d’altra parte, non è
nemmeno detto che la minaccia degli
emergenti si concretizzi: la rottura sareb-
be forte e la Cina potrebbe non volerla. È
però possibile che serva a lanciare un lo-
ro candidato, forse l’ex presidente del
Brasile Inácio Lula da Silva.
Dal momento che la scelta avverrà sul-
la base delle vecchie regole, è molto pro-
babile che il prossimo presidente della
World Bank sia ancora americano. Ma sa-
rà una delle ultime volte: tenere in antica-
mera i Brics sta diventando impossibile.
Danilo Taino
twitter@danilotaino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
cattolica, il comparto dell’istruzione
pubblica crollerebbe. Molti di loro, pa-
gando l’Imu, fallirebbero. Sia perché le
rette, nella gran parte dei casi, servono
semplicemente a coprire il costo di ge-
stione. Sia anche perché numerose
scuole di ispirazione confessionale usa-
no spazi ampi, per esempio ex conven-
ti: e il calcolo della tassa produrrebbe
cifre altissime. In più molti alunni (so-
prattutto figli di immigra-
ti o di famiglie in difficol-
tà) non pagano rette per
evidenti motivazioni eti-
che.
Mettere in crisi tutto
questo non sarebbe più
uno strumento di giusti-
zia tributaria ma produr-
rebbe un problema anco-
ra più vasto: la fine di una
parte stessa del sistema
scolastico italiano. Per troppi anni la
vecchia Ici ha ingiustamente esentato
le attività economiche della Chiesa: ciò
non significa che oggi si debba pareg-
giare un vecchio conto penalizzando
chi istruisce e segue molti dei nostri fi-
gli. Benestanti e non, è bene ricordarlo.
Paolo Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
praticamente traccia di sorveglianza nei
dintorni, accogliere in stazione i manife-
stanti di ritorno a Milano con uno schiera-
mento di cento agenti in assetto antisom-
mossa, è una decisione di segno contra-
rio. Che offre qualche sponda a chi nel
movimento No Tav parla di provocazione.
Certo, l’autoriduzione non è un diritto di-
vino, così come l’impunità: non tutti quei
passeggeri in transito erano agnellini, al-
l’andata alcuni avevano devastato un vago-
ne e aggredito quattro ferrovieri, giustifi-
cando così la necessità di un controllo.
Quel picco di tensione era però evitabi-
le con piccoli accorgimenti dettati dalla ra-
gione e dall’opportunità. Bastava non am-
massare i manifestanti uno sull’altro, evi-
tare di circondarli come animali braccati,
di mostrare i muscoli. Da una parte — e
anche dall’altra — non c’è sempre biso-
gno del rito tribale dello scontro, destina-
to ad alimentare nuovi rancori. Chi ha la
testa deve continuare a usarla. Equilibrio
e senso di responsabilità, per tutti, che il
rischio di farsi male è sempre più alto,
purtroppo.
Marco Imarisio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
italia: 515249535254
LA REVISIONE DELLA SPESA
Pubblica amministrazione e sprechi
Quella miniera di dati occultati
di SALVATORE BRAGANTINI
L
a revisione della spesa (spending re-
view, per chi ignora la sua lingua)
avviata da Tommaso
Padoa-Schioppa nel secondo
governo Prodi, buttata nel cestino
da Giulio Tremonti e ora tornata all’onor
del mondo, dovrà giovarsi dell’aiuto di
tutti. Questo non è un governo «tecnico»,
ma di salvezza civile; oltre a rassicurare «i
mercati», vorrà rinsaldare il legame,
appunto civile, che tiene assieme ogni
comunità, mancando il quale anche i
mercati non si fidano. Il presidente del
Consiglio Mario Monti da commissario
dell’Unione europea si batté per spostare
pesi fiscali dall’immobile lavoro al
mobilissimo capitale: dovrà comunicarlo a
quella parte del Paese che ancora lo vede
freddo tecnocrate, magari in combutta con
finanzieri margniffoni. Egli ben sa che, se
quella del salario variabile indipendente fu
follia, non lo è meno un assetto nel quale è
ora il capitale la nuova variabile
indipendente: non ha funzionato quella, e
non funzionerà questa.
La competenza tecnica, utile sempre, lo è in
questi mesi più che mai; serve perizia per
non smarrire il sentiero angusto che potrà
farci uscire a riveder le stelle. Se il tempo,
come Monti ricorda, è poco, va sfruttato al
massimo. Il governo perciò dovrà
mobilitare le risorse di tutti, per
individuare sprechi e inefficienze nel gran
calderone delle spese della Pubblica
amministrazione (la cosiddetta «Pa»),
centrale e locale. Così le poche energie
qualificate di cui dispone si
moltiplicheranno, e i risultati saranno più
efficaci, anche perché partecipati dal basso,
e non solo calati dall’alto. A questo fine è
necessario aprire al pubblico
quell’immensa serie di dati che le Pa
ignorano o occultano, per ottusità o per
interesse, quasi fossero segreti di Stato,
anziché una negletta miniera di
informazioni su come si spendono i soldi
di tutti.
Pochi sanno che la legge delega 15 del 2009
impone alle Pa — sia pur con stile sciatto e
di irritante, prolissa vaghezza — non solo di
pubblicare i «loro» dati, ma di attivarsi in
ogni modo perché essi siano realmente
conosciuti dai cittadini. Ciò anche per
contrastare la devastante corruzione, il cui
gravame c’è appena stato ricordato dalla
Corte dei conti. Ad attuare tali principi
dovrebbe concorrere — ma nessuno se n’è
accorto — una «Commissione per la
valutazione, trasparenza e integrità delle
CRISI DI LEADERSHIP, NON SOLO IN ITALIA
Se la politica si ritira dal campo
di GIULIO SAPELLI
L
a crisi della direzione politica sem-
bra sempre più un fenomeno univer-
sale. Si pensi all’Australia. È una na-
zione destinata ad avere un ruolo im-
portantissimo in futuro perché nel
suo spazio geostrategico si giocherà la decisi-
va partita economico-militare con la Cina. Eb-
bene: nel Paese si è di nuovo scatenata la guer-
riglia politica tra il ministro degli Esteri Kevin
Rud e l’attuale primo ministro Julia Girard,
che aveva defenestrato lo stesso Rud appena
un anno fa con un colpo di mano all’interno
del partito laburista. O si pensi agli Usa: il fron-
te repubblicano è alla ricerca affannosa di una
leadership con cui sfidare Barack Obama, ma
non riesce a individuare un candidato decen-
te, nonostante l’enorme massa di denaro che
si sta raccogliendo nel corso delle primarie. E
la Germania? Dominerà l’Europa con il passo
pesante della sua alta produttività del lavoro,
ma non si frena la crisi della sua cuspide istitu-
zionale, con la caduta come birilli di ben due
presidenti della Repubblica. E che dire della
Francia? Non solo i socialisti che vanno alle
elezioni dopo una dura lotta interna si divido-
no sul problema della stabilità monetaria e fi-
scale europea, ma sono travolti da un nuovo
scandalo che ha per protagonista Dominique
Strauss-Kahn e che mette a rischio le stesso
candidato alla presidenza, François Hollande.
Insomma: la democrazia rappresentativa
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DORIANO SOLINAS
amministrazioni pubbliche» (Civit),
presieduta da Antonio Martone (padre del
vice ministro Michel) e di cui faceva parte
fino a ieri Filippo Patroni Griffi, ora
ministro per la Pa. La Civit dovrebbe fra
l’altro garantire l’accesso del pubblico ai
dati sul funzionamento delle Pa, anche
grazie ad Internet. Se la legge fosse più che
un pezzo di carta, a quasi tre anni dalla sua
approvazione cittadini e governo avrebbero
a portata di clic, Civit juvante, una
vastissima messe di dati sul funzionamento
delle Pa; il controllo dall’alto si
incrocerebbe con quello dal basso. Nella
realtà, scrive Sergio Rizzo (Corriere del 23
febbraio), lo Stato non riesce nemmeno a
sapere quanto paga i suoi alti burocrati, ed
è costretto a chiedere loro di
autodenunciare le retribuzioni in eccesso
rispetto al massimo testé fissato!
Ecco un’azione a costo zero, complessa ma
potenzialmente efficacissima, che un
governo di competenti deve far partire
subito, sfruttando le conoscenze che ha «in
casa» (o «in famiglia»). Attuare davvero la
legge 15 del 2009 consentirà di contenere la
spesa e razionalizzarla, anche sul critico
versante delle spese per sanità e welfare.
Qui sono immesse ingenti risorse, senza
che si riesca a valutarne l’efficacia. Come i
comunisti al crollo del Muro ignoravano il
funzionamento di un’economia di mercato,
noi siamo incapaci di misurare l’impatto
non solo non funziona rispetto alle misure
che potrebbero por fine alla crisi economica
mondiale, con la separazione delle banche
d’affari da quelle commerciali, il divieto del
mercato dei derivati e l’eliminazione dei con-
fitti d’interesse che invece aumentano a di-
smisura. Si tratta della «cattura» del legislato-
re da parte delle forze sociali che dovrebbe-
ro, invece, essere sottoposte alla legislazio-
ne. Gli studi sull’intreccio tra politica e affari,
tuttavia, non spiegano la caduta verticale sia
della legittimazione delle classi politiche, sia
l’aumento del grado d’inefficacia che le carat-
terizza in tutto il mondo. È la loro riproduzio-
ne a risultare frammentata, interrotta, scon-
volta da scandali che ora vengono alla luce,
diversamente da quando l’occultamento era
la norma.
L’astensionismo elettorale sale in tutto il
mondo e scende di converso l’età in cui i rap-
presentati del popolo votante lasciano i loro
incarichi per dedicarsi ad altro:
all’imprenditorialità, alla finanza o semplice-
mente a una vita da benestanti. I politici s’ar-
ricchiscono e cresce la loro somiglianza tipo-
logica con i top manager, i quali accumulano
immense fortune in forma molto più rapida e
legale. Ma i politici di tutto il mondo si diffe-
renziano da tutte le classi sociali affluenti per
il fatto che sempre più spesso non riescono a
portare a termine i loro compiti.
Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera
reale della spesa sociale, pubblica e privata.
Scavando in questa miniera potremmo
sceverare fra i soldi sprecati e quelli investiti
in benessere e coesione sociale.
Va però capito, e valorizzato, l’enorme aiuto
che alla revisione della spesa potrà venire
dalla partecipazione dei cittadini — che non
sono un petulante ingombro alla marmorea
saggezza della Pa — ma soprattutto della
stessa Pubblica amministrazione. Il Cnel
(Consiglio nazionale dell’economia e del
lavoro) è sempre alla ricerca di un’identità e
l’Istat potrebbe impostare tecnicamente il
lavoro e ripartirlo sul campo, in funzione
delle competenze, fra le università. Siccome
sarà un lavoro lungo, partiamo subito,
anche con qualche mossa simbolica.
Smantelliamo l’inutile Civit e richiamiamo
in patria dal Regno Unito — dove di questi
temi si occupa con successo — il professor
Pietro Micheli, che la Civit rigettò come
corpo estraneo; liquidiamo, per
conseguimento dello scopo sociale
(sviluppare l’automobilismo in Italia!)
quell’Aci che non appartiene ai soci più di
quanto la Banca d’Italia appartenga alle
banche partecipanti. I 38 milioni di utile
della sua compagnia assicuratrice, la Sara,
danno la misura dell’apporto che verrà da
quest’operazione, purché affidata a
professionisti seri e non alla fauna che
intorno all’Aci pastura beata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Qual è la ragione? La spiegazione sta non
nell’ampliamento del peso della politica, co-
me molti credono, ma esattamente nell’oppo-
sto. La politica, nelle società del tardo capitali-
smo, riduce sempre più la sua funzione. Ed è
la funzione che crea l’organo. Oggi sono au-
mentate, per esempio, le aree della vita socia-
le sottratte alla decisione politica e allocate
nelle mani, invece, dei dirigenti d’impresa, co-
me dimostrano le acquisizioni trasnazionali
su cui il potere politico non riesce a esprime-
re nessuna istanza di regolazione. Diventano
sempre più piccoli i campi in cui si giocavano
un tempo le partite tra squadre avversarie e si
conducevano campionati bellicosi. Così si se-
lezionavano i componenti dei team: doveva-
no possedere capacità di visione, coraggio in-
dividuale e insieme spirito di squadra. Ora in-
vece alla sottrazione degli spazi della politica
corrisponde necessariamente la formazione
di un personale politico sempre più tisico
quanto a prospettive di pensiero e sempre più
distaccato dai grandi temi dell’organizzazione
sociale. Il ruolo dei tecnici, manager o dirigen-
ti statali, cresce sempre più. I politici non cor-
rono più sul campo. Ma se non si corre non ci
si forma atleticamente e se si perde il fiato
non si riesce neppure più a fare a piedi una
paio di piani di scale. E allora spesso si cade
rovinosamente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Codice cliente:
 Codice cliente:

Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254

37

Lettere al Corriere Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
@ E-mail: lettere@corriere.it
oppure: www.corriere.it
oppure: sromano@rcs.it

Risponde LA GUERRA DELLE CIFRE Particelle elementari

Sergio Romano FRA DEBITO GRECO E TEDESCO di Pierluigi Battista

In occasione di discussioni
con vari amici greci sul tema
della loro crisi, questi hanno
Consiglio dei ministri della
Grecia Theodoros Panga-
los. In una intervista alla
firmato da Soren Seelov,
una valutazione più realisti-
ca fisserebbe il valore dei
1953, quando l’ingresso del-
la Germania nella Nato par-
ve agli Stati Uniti una indi-
di europei o bilaterali.
Conviene ricordare, caro
Cosano, che gli accordi del
La mission dei partiti
citato, a dire il vero con molto
risentimento, il fatto secondo
cui i tedeschi durante la
Bbc, Pangalos ha detto:
«Hanno preso le riserve
d’oro della Banca centrale,
danni subiti dalla Grecia fra
i 50 e i 60 miliardi. Accanto
alle continue spoliazioni di
spensabile risposta alla mi-
naccia dell’Unione Sovieti-
ca, Washington chiese agli
1953 e del 1960 furono sti-
pulati anche per evitare gli
errori commessi dopo la
nel pascolo della Rai
Seconda guerra mondiale hanno preso il denaro e cui il Paese fu vittima in alleati di accettare il dimez- Grande guerra, quando il

V
avrebbero sottratto le loro non l’hanno mai restituito. quegli anni, la voce più im- zamento dei debiti di guer- trattamento imposto alla olete commuovervi con un momento di toccante
riserve auree senza renderle. È una questione che biso- portante sarebbe un presti- ra contratti dalla Germania Germania nella questione concordia tra partiti altrimenti litigiosi sino alla ris-
Data l’animosità che gnerà affrontare, un giorno to forzoso per 476 milioni durante il conflitto. Più tar- dei debiti ebbe l’effetto di sa permanente? Allora parlate di privatizzazione
dominava queste chiacchierate o l’altro». Più tardi, nello di marchi del Reich impo- di, nel 1960, i creditori sti- mettere in ginocchio l’eco- della Rai da inserire nel pacchetto delle liberalizza-
non ho dato seguito anche stesso anno, il segretario di sto dalle forze d’occupazio- pularono accordi separati nomia tedesca e di creare zioni che dovrebbero liberare l’Italia dalle corpora-
perché non avevo elementi di Stato alle Finanze del gover- ne. È probabilmente questo con la Repubblica Federale un fertile terreno per il na- zioni che la soffocano come un cappio. Esortateli ad applicare
conoscenza. Ora ne ho sentito no greco Philippos Sahidi- l’oro a cui faceva riferimen- e la Grecia, in particolare, zionalismo revanscista di la volontà popolare che si è espressa in un referendum del
parlare anche da nis ha dichiarato che il debi- to Pangalos. ottenne un indennizzo pari Hitler. Gli Stati Uniti chiese- 1995 in cui il 54,9 per cento (per l’esattezza 13 milioni e
commentatori italiani. Può to tedesco verso la Grecia Dietro questa battaglia di a 115 milioni di marchi (58 ro agli alleati di moderare le 736.435 italiani) ha dato il via libera alla privatizzazione della
chiarire come stanno le cose? ammonterebbe a 162 miliar- cifre vi è, come ha ricordato milioni di euro). Per i tede- loro richieste verso la Re- Rai. Troverete tutti i partiti, il Pdl e l’Idv, il Pd e l’Udc, uniti
Maurizio Cosano di di euro. Più recentemen- Le Monde, una complicata schi, quindi, la partita è pubblica federale, ma non come rocce a discettare di governance, nomine super partes,
macosano@tin.it te Daniel Cohn-Bendit, ca- questione politica. Nel chiusa. Ogniqualvolta i gre- sarebbe giusto dimenticare meccanismi arzigogolati di cooptazione pur di non cedere di
po del gruppo parlamenta- ci sollevano il problema, la che avevano dato un note- un millimetro nella loro ferrea presa sulla tv di Stato, su un
re dei Verdi al Parlamento Germania ricorda l’intesa vole contributo alla rico- dominio incontrastato e lottizzato nobilitato come lodevole
Caro Cosano, di Strasburgo, ha parlato di del 1960 e aggiunge di ave- struzione dell’Europa di- «servizio pubblico».

I l problema è stato solle- 81 miliardi. Secondo altre re dato alla Grecia, negli an- strutta con gli aiuti del pia- Dicono che anche l’Ocse si è chiesta come mai, nell’ondata
vato agli inizi del 2010 fonti citate da Le Monde in ni seguenti, 33 miliardi di no Marshall. di liberalizzazioni, l’ultima spiaggia dello statalismo dirigista
dal vicepresidente del un articolo del 17 febbraio marchi nell’ambito di accor- © RIPRODUZIONE RISERVATA debba restare intangibile. Con la privatizzazione lo Stato incas-
serebbe nuove risorse, i cittadini risparmierebbero un balzel-
lo chiamato «canone», ne guadagnerebbe il pluralismo del-
DEBITO PUBBLICO dicazioni sul modo in cui ef- Gli evasori delle imposte dall’evasione per diminuire l’informazione, si intaccherebbero potentissime rendite di po-
Come risparmiare fettuare tagli e risparmi. dirette si metteranno in riga la pressione fiscale. Oltre ad sizione, si sprigionerebbero nuove energie galvanizzate da
per un po’ ma non credo che essere un provvedimento di una salutare dose di mercato, di competizione, di concorren-

❜❜
Caro Romano, da un po’ di SOLO DAL 2013 spedizioni punitive della correttezza verso chi le tasse za vera (chiedetevi come mai
tempo, cioè da quando quasi Le tasse della Chiesa finanza come quella di le paga, sarebbe stato un Mediaset vede la privatizzazione
tutti hanno preso confidenza esponenti ecclesiastici e Cortina continueranno, così incentivo a pretendere lo della Rai come uno spaurac-
con lo «spread» e l’Europa ci Per uscire dalla crisi si politici che gli immobili dove gli evasori riprenderanno scontrino o la ricevuta, chio). Niente, i partiti, tutti i par-
ha messi di fronte al nostro
immenso debito, non si fa
stanno operando tagli per
risparmiare il più possibile.
si svolgono attività «non a
fine di lucro» devono essere
coraggio. Intanto l’uso
dell’auto non cesserà.
contribuendo così a limitare
l’evasione.
Privatizzare? titi, non mollano. Considerano
la tv di Stato finanziata dai citta-
altro che dibattere Il 2012 sarà un anno di esentati dal pagamento Immaginavo di vedere Domenico Capussela Significherebbe dini come un pascolo da cui
sull’evasione e sulla sua
lotta, come unica colpevole
recessione, ma gli attuali
governanti hanno deciso che
dell’Ici. Resto però in attesa
che gli stessi personaggi mi
lunghe serie di pedoni
divorare chilometri
Milano rinunciare a un non possono più prescindere.
Sono pure disposti a sferzare far-
di tutti i mali. la Chiesa pagherà le tasse spieghino anche perché io ricordando Bach che nel 1705 VOLI DI STATO potere foraggiato macisti e tassisti, ma mai a libe-
Indubbiamente c’è del vero
ma molto è dovuto alla
sugli immobili, neanche
tutti, solo dal 2013. Perché
devo pagare l’Ici sulla mia
prima casa.
si recò a Lubecca per
ascoltare l’organista D.
Efficienza dei ministri dai cittadini ralizzare l’informazione televisi-
va. Preferiscono disputare sulle
paranoia politica. Non sono sempre gli stessi ad Roberto Fornoni Buxtehude, affrontando 400 I voli di Stato, con il governo regolette che dovrebbero come
occorre essere super essere in fondo alla fila dei Motta Visconti (Mi) chilometri a piedi. Monti, sono diminuiti del per miracolo offrire un’immagine della Rai non troppo legata
contabili, per capire che il sacrifici? Alberto Cotechini 92%. Mi sorge una domanda: ai partiti pur conservando la politica, lo Stato, i partiti come
debito è dovuto soprattutto, Maurizio Bersani AUMENTO DELL’ACCISE albertocotechini@libero.it sono gli attuali ministri che gli editori della più grande industria culturale italiana.
agli eccessi di spesa mabezio@gmail.com Uso dell’auto fanno solo «servizi a terra» o Dicono che i partiti, con il governo tecnico, siano alle cor-
accumulati in 40 anni di CONTRO L’EVASIONE i governi precedenti volavano de. Non si può chiedere loro la rinuncia definitiva a un pezzo
dissennatezze. Questo IMPOSTA ICI Ritengo che il governo abbia Scontrini e ricevute a vuoto? di potere foraggiato con le tasse dei cittadini. Non rinunciano
periodo di governo tecnico Prima casa fatto una scelta azzeccata Ermanno Angotti, Salerno a niente. Nel Lazio i pronto soccorso sono al collasso, Roma si
dovrebbe raddrizzare i nostri aumentando le accise sui Penso che il governo avrebbe è piegata con qualche centimetro di neve, ma come hanno
conti, con tante misure volte Trovo condivisibile carburanti se voleva puntare dovuto «promettere» di GIOVANI CHE LAVORANO occupato il loro tempo il sindaco di Roma e il presidente del
a incidere sui comportamenti l’affermazione di molti al risanamento del debito. utilizzare quanto ricuperato Storie a lieto fine Lazio? A maneggiare nomine e finanziamenti della Festa ro-
dei cittadini, facendo mana del cinema per piazzare personalità a loro più gradite.
riaffiorare una coscienza Ho due nipoti: uno di 20 Non è il loro mestiere, ma lo esercitano con grande perizia,
morale perché ognuno anni ha frequentato una non c’è che dire. E così i partiti: la loro rappresentatività è vici-
avverta il dovere di pagare le La tua opinione su SUL WEB Risposte alle 19 di ieri La domanda scuola per elettricisti, na allo zero ma devono dire la loro sui direttori dei telegiorna-
tasse. corriere.it/opinioni/ di oggi trovando subito lavoro. li e sulle scalette dei programmi di intrattenimento televisivo
Luigi Castagna L'altra nipote, laureata, ha e radiofonico. Si dilaniano su Sanremo, senza mai lasciarsi
Luigi.castagna@hotmail.it
Il governo sta preparando
una rassegna della spesa pub-
blica (spending review) da
quale si dovrebbero trarre in-

Interventi & Repliche

Bersani: «La Rai deve
cambiare governance.
Ora, con dentro i partiti,
non può salvarsi». Siete
d'accordo?
Sì
R 94 No 6 R
La nuova Imu estesa
agli «immobili
commerciali» della
Chiesa: devono pagare
anche le scuole?
lavorato a Parigi per un
anno, poi tramite agenzia è
stata assunta in Svizzera.
Gian Piero Colombo
gpcolombo@alice.it
sfiorare che il festival della canzone italiana non fa parte della
loro mission. La privatizzazione della Rai non entra nell’agen-
da delle liberalizzazioni. Il partito della Rai dei partiti non de-
morde. Beninteso, con nuove regole per la governance.

Bozzetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Romiti: il nostro ambasciatore in Cina L’Ambasciatore ha infatti preso attuazione del suo programma, con imprenditori tedeschi. Non vorrei che i
Ho letto sul Corriere di sabato 18 servizio poco più di un anno fa. Ha negative ripercussioni facilmente cinesi, abituati da sempre a visite
febbraio e domenica 19 la possibile consolidato significativi rapporti con le immaginabili. Richiamo questo lampo di esponenti politici italiani,
decisione di interrompere l’incarico di autorità cinesi, avviati già in passato, problema perché, a mio parere, l’Italia pensassero che il nostro Paese voglia
alcuni Ambasciatori al compimento del quando ha ricoperto — sempre in Cina subirà un danno tenuto conto fare lo stesso con la missione degli
65esimo anno di età, anziché farlo — l’incarico di Ministro consigliere. I dell’importanza della Cina, non solo Ambasciatori. Interrompere in questo
terminare regolarmente al risultati raggiunti hanno determinato nell’economia mondiale, ma momento la missione del nostro
compimento dei 67 anni. Non ho un miglioramento nelle relazioni soprattutto in quella italiana. Ambasciatore potrebbe vanificare
evidentemente titolo per interferire su l’azione, fin qui compiuta, di relazioni e
politiche, economiche e culturali tra i Lo stesso Governo cinese avrà
una decisione del genere, ma nella mia contatti che in un Paese come la Cina
qualità di presidente della Fondazione nostri due Paesi. Fra l’altro, sono sotto difficoltà a capire una tale decisione
gli occhi di tutti gli importanti risultati interpretandola come scarsa sono indispensabili per raggiungere
Italia Cina e per i miei decennali e
continui rapporti con esponenti del conseguiti nell’ultimo anno con il attenzione che l’Italia riserva al ruolo positivi risultati sia politici sia
Governo cinese e dell’establishment di crescente numero di cinesi in Italia sia della Cina. Pensiamo invece economici e di cui il nostro Paese ha
quel Paese sono veramente per motivi commerciali, sia turistici. Se all’apprezzamento riservato al particolarmente bisogno.
preoccupato poiché tale dovesse essere applicata la nuova Cancelliere Merkel nella sua recente Cesare Romiti
provvedimento coinvolge anche norma, il suo mandato si visita di cinque giorni, accompagnata Presidente Fondazione Italia Cina
l’Ambasciatore italiano in Cina. interromperebbe nel bel mezzo della da una qualificata delegazione di Roma

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dell’Avventura" e 8,10; con "Supereroi. Le leggende Marvel" e 11,19; con "A tavola con Benedetta Parodi" e 9,10; con "Vasco Manifesto" e 14,10; con "Un secolo di guerre" e 11,19; con "Un secolo di Poesia" e 9,10; con "Eros Ramazzotti" e 11,10; con "PK. Il mito" e 11,19; con "Mani pulite" e 11,10; solo a Roma con "Nevicava a Roma" e 9,10; con "Le Grandi Fiabe" e 9,10; con "Il Mondo" e 4,00

38
Spettacoli
Free Spirit Awards
I premi
indipendenti
al film muto
e a Marilyn
LOS ANGELES — Sotto il
tendone sulla spiaggia di
Santa Monica, definito dal
brillante presentatore Seth
Rogen «la costruzione più
antica e prestigiosa e
architettonicamente
moderna di tutta
Hollywood», si sono
celebrati i Free Spirit
Awards, ossia gli Oscar
indipendenti, che da
ultimo hanno spesso
coinciso con gli Academy
Awards. Ha stravinto con
quattro riconoscimenti
(miglior film, attore,
regista e direttore della
fotografia) The Artist
mentre in platea il
distributore Harvey
Weinstein gongolava
anche perché, con il
marchio della sua
compagnia, My week with
Marilyn ha portato a
Michelle Williams il
premio come miglior
attrice. Arrivati in ritardo
(erano in Francia per i sei
Cesar vinti; ma scortati
direttamente dall’aeroporto
dalla polizia di Los
Angeles) il regista di The
Artist, Michel
Hazanavicius, e i suoi
produttori hanno ritirato i
premi mentre gli attori
correvano alle prove degli
Michelle Williams (Marilyn)
Oscar. E’ toccato a uno dei
protagonisti del film muto,
James Cromwell, il
maggiordomo e autista di
Jean Dujardin, fare il
discorso più impegnativo:
«Qui si celebra il cinema
che non costa tanto, ma
parla al cuore e agli occhi.
Speriamo che Hollywood si
renda conto che è più
importante devolvere i
miliardi di tanti Kolossal
alla lotta e alla
salvaguardia dell’ambiente,
ritornando a fare un
cinema d’autore libero e di
storie e affetti speciali».
Hanno applaudito senza
riserve anche l’iraniano
Ashar Farhadi premiato per
il miglior film straniero A
separation, Alexander
Payne vincitore per la
miglior sceneggiatura di
The Descendants e ha
aggiunto parole simili con
un discorso sulla salute
dell’anima, del corpo e del
cinema l’ultraottuagenario
Christopher Plummer
miglior attore non
protagonista per
Beginners. Tutti d’accordo,
anche il giovane Will
Reiser autore della miglior
prima sceneggiatura di
50/50 e Shailene Woodley,
figlia di George Clooney in
The Descendants, miglior
attrice non protagonista.
Giovanna Grassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinema e web Nella notte il duello tra «The Artist» e «Hugo Cabret»
La festa degli Oscar
è più lunga su Twitter
Da Ellis a Cremonini: i commenti dell’attesa
B
ret Easton Ellis pronosticava già
giovedì: «Ho parlato con troppi
membri dell’Academy che mi han-
no detto di aver votato per George Cloo-
ney come miglior attore. Jean Dujardin
non è stato nominato nemmeno una vol-
ta...». La cerimonia degli Oscar si è cele-
brata dall’1.30 (ora italiana) all’alba con
l’esito della sfida tra Hugo Cabret e The
Artist. Ma su Twitter la notte degli Oscar
non è ancora finita, nonostante fosse ini-
ziata ormai parecchi giorni fa. Sul social
network dove chiunque può diventare
parte di un evento commentandolo, il
tempo della cerimonia si è dilatato, an-
dando ben oltre quella manciata di ore
che ha trattenuto i più grandi del cine-
ma al Kodak Theatre di Los Angeles. In
quel posto dove si rincorrono le chiac-
chiere di tutti, lì dove oggi c’è la cascata
di riflessioni sull’esito della cerimonia,
fino a ieri c’era quella sulle aspettative,
sulle speranze e sui pronostici dei vinci-
tori. L’attesa per gli Oscar è cresciuta su
Twitter, moltiplicando il numero delle
persone che nel mondo hanno seguito i
premi. E se una volta era la tv in grado di
«portare» lì dove non si poteva essere fi-
Felice
Bérénice Bejo, 35 anni,
nel film muto e in
bianco e nero «The
Artist» (10 candidature)
per cui è stata nominata
come miglior attrice non
protagonista. L’attrice
ha un profilo ufficiale su
Twitter gestito dal suo
staff
Lutti Il grande interprete svedese aveva 88 anni. I successi da «Scene di un matrimonio» a «Sarabanda»
Addio a Erland Josephson, l’attore-simbolo di Bergman
È morto ieri a Stoccolma, dov’era
nato nel giugno del 1923, il gran-
de attore bergmaniano Erland Jose-
phson, viso ascetico in grado di inte-
riorizzare il dolore e esprimere rim-
pianto, cinismo, come ricordano i
molti spettatori che al cinema e poi
in tv seguirono il suo match coniu-
gale con la Ullman nella famose Sce-
ne da un matrimonio (’73) cui poi il
maestro svedese Ingmar diede un
seguito con l’ultima sua opera Sara-
banda, testi che hanno avuto fortu-
na anche a teatro.
Lanciato dal Teatro reale di Stoccol-
ma, di cui fu anche direttore dal 1966
al 1975, succedendo a Bergman, e do-
italia: 515249535254
Magia
Asa Butterfield (14 anni)
e Ben Kingsley (68)
in «Hugo Cabret» di
Scorsese (11 nomination)
sicamente, il social network ha stabilito
un ulteriore passaggio: fa sentire parte
di un evento anche senza vederlo. Basta
leggerlo. Nel caso degli Oscar, oltre alla
variopinta cronaca di ciò che accadeva,
c’erano anche molti dei protagonisti del-
lo spettacolo, o addirittura della serata,
che anziché dire le loro impressioni al vi-
cino di poltroncina hanno preferito twit-
tarle al mondo. In un altrove parallelo
dove uno scrittore come Ellis può diven-
tare un severo critico cinematografico
che da mesi regala recensioni su film e
attori.
Un’altra prova che Twitter è ormai «il
luogo» per eccellenza dove si consuma
l’evento è che spesso anche chi lo presen-
ta sente il bisogno — tra una pausa e l’al-
tra — di appalesarsi sul social network.
Il conduttore dell’anno scorso, James
Franco, aveva intervallato la cerimonia
postando sue immagini dal Teatro.
Anche dal palco (come da noi ha fatto
Rocco Papaleo a Sanremo). Nemmeno
Billy Crystal quest’anno ha sottovalutato
il potere del mezzo. Lui che fino a genna-
io faceva un uso discontinuo di Twitter,
con l’avvicinarsi della serata ha inviato
sempre più commenti. Giorni fa scher-
zava: «Ormai manca pochissimo
Coppia Erland Josephson e Liv
Ullmann in «Sarabanda» (2003)
Il comico
Pernacchie d’oro:
Adam Sandler
tra i peggiori
agli Oscar. Potrei twittare il nome del
vincitore come miglior attore non prota-
gonista. Chi mi può fermare?». Poi ha
svelato che per rendere la serata più
emozionante «una busta conterrà uno
scorpione vivo».
Anche Tom Hanks, co-conduttore del-
la serata, aveva fomentato l’attesa invian-
do dal suo profilo «l’anteprima» del suo
ve fu magistrale in testi di Ibsen e Ce-
cov, Josephson, con la sua maschera
intagliata e tormentata fu, con Max
von Sidow, uno dei due volti ideali
maschili di Bergman. Con lui, cono-
sciuto sui banchi di scuola, recitò in
capolavori come Il volto, Fanny e
Alexander (era l’antiquario ebreo di
famiglia), L’ora del lupo, Sussurri e
grida, L’immagine allo specchio, Do-
po la prova (sui rapporti di palcosce-
nico) condividendo tutta una carriera
e a volte facendone quasi un doppio
sullo schermo, valorizzando un cine-
ma che non ha bisogno di parole ma
di sguardi e silenzi. Non fu soltanto
un grande svedese, altri maestri euro-
Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera
SANTA MONICA — Ai Razzie Awards (gli Oscar alla
rovescia) Adam Sandler ha fatto il pieno con ben 11
nomination. L'attore americano di Mia moglie per finta
e della commedia Jack e Jill ha più che raddoppiato il
poco invidiabile record di Eddy Murphy del 2005 per le
pernacchie d’oro.
Sul social network
Lo scrittore
Lo scrittore americano
Bret Easton Ellis, 47 anni,
su Twitter scrive mini
recensioni su film e attori
come un critico di cinema
L’attrice
Nonostante Meryl Streep,
62 anni, si dica allergica
ai social network
su Twitter esistono
decine di suoi profili falsi
Il cantante
Cesare Cremonini, 31 anni,
ha scritto giorni fa sul suo
profilo Twitter: «Vincere
l’Oscar allunga
la vita di quattro anni»
pei come Tarkovski che sviluppò la
sua vena di follia in Nostalghia,
Szabò, Anghelopoulos, Greenaway lo
chiamarono perché era un attore in
grado di interiorizzare i sentimenti e
recitare tutti i gradi del cinismo di ie-
ri e di oggi. Con la sua partner Liv Ull-
man, diventata regista, recita L’infede-
le, bergmaniano al 100%, provando an-
In Italia
Una carriera parallela in
Italia dove recitò per Lizzani,
Cavani, Brusati
Codice cliente:
look per la serata: una foto del dettaglio
del suo pizzetto (bianco). Jennifer Lo-
pez, che pure ha affiancato Crystal, ave-
va invece inviato fotografie delle prove
generali: un’immagine di Cameron Diaz
e una sua da uno studio di registrazione.
Chi insomma ha avuto in mano le fila
della serata pareva consapevole di esse-
re di fronte a quella che probabilmente
rimarrà per diverso tempo la più «gran-
de notte per i social media», come aveva
predetto il Wall Street Journal. Anche la
rete che ha trasmesso la serata, l’ABC, ha
arruolato due persone per commentare
gli Oscar su Twitter e il conduttore che
accoglieva gli ospiti sul tappeto rosso ha
girato loro le domande arrivate sul so-
cial network. L’attesa ha amplificato
l’evento. Complici anche alcuni perso-
naggi di casa nostra, come Simona Ven-
tura, volata a Los Angeles per commenta-
re gli Oscar per Sky ma che nel frattem-
po comunicava su Twitter la sua marcia
di avvicinamento, postando video anche
della prova dell’abito. O Cesare Cremoni-
ni che giorni fa scriveva: «Vincere l’O-
scar allunga la vita di 4 anni».
Un po’ meno attivi sono apparsi gli in-
terpreti in nomination. Né George Cloo-
ney né Brad Pitt hanno un profilo ufficia-
le. In compenso ne hanno parecchi finti,
I «messaggi»
L’ironia del conduttore Billy
Crystal, le «anteprime» di Tom
Hanks e le foto delle prove
inviate da Jennifer Lopez
più o meno dichiaratamente. In questa
sfida Clooney stravince su Pitt con alme-
no 30 profili falsi contro i sette dell’ami-
co. Jean Dujardin un profilo suo, anche
se da poco, ce l’ha. E lì commenta tutte
le vittorie di The Artist. Un profilo regi-
strato ma zero tweet per Demián Bichir
e, a chiudere la cinquina dei candidati a
Miglior attore, Gary Oldman che supera
di un soffio il collega con un solo tweet
nel 2010 in cui aveva scritto quello che
sembrava un benaugurante: «Ciao a tut-
ti!». Nessuna twitstar nemmeno tra le
donne. Viola Davis ha pru-
dentemente appena attivato
un profilo, viceversa Michel-
le Williams ha smesso di usa-
re il suo nel 2010 mentre Roo-
ney Mara ne ha uno gestito dal
suo staff (che aveva fatto sapere che
l’attrice avrebbe indossato un abito «co-
modo»). Infine Glenn Close è moderata-
mente attiva al contrario di Meryl
Streep, unica dichiaratamente contro i
social network ma che in compenso
conta valanghe di finti profili, anche
con la variante del nome sbagliato:
Maryl al posto di Meryl. Ma, in fondo,
Twitter è un detonatore di popolarità an-
che per questo. E proprio sommando i
pensieri di personaggi famosi e no, è riu-
scito a espandere anche il tempo, ren-
dendo la notte degli Oscar di quest’anno
più lunga che mai. Tanto che l’alba pare
ancora lontana.
Chiara Maffioletti
twitter @ChiaraMaff
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ch’egli l’ebbrezza di dirigere un film
Noi due, una coppia insieme a Ingrid
Thulin e l’operatore Sven Nikvist. Co-
me è accaduto per molti interpreti di
Bergman, anche Josephson ebbe una
parallela carriera in Italia dove è sta-
to, nel corso del tempo, chiamato da
Damiani, da Lizzani, dalla Cavani (per
cui fu Nietzsche), da Brusati per Di-
menticare Venezia che rischiò l’O-
scar, da Montaldo, Magni, Greco e al-
tri giovani, segno della sua fiducia nel
futuro di un mestiere che per lui, svez-
zato dal teatro e dalle nevrosi di un
maestro, non aveva segreti.
Maurizio Porro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Presidente al Festival Ricordi e propositi del regista
«Le mie liti a Cannes:
❜❜
ironie di Lynch
e battaglie in giuria»
Moretti: con me ci saranno tante discussioni
ROMA — Giovanni Moretti
detto Nanni è anche un grande
regista di se stesso, maestro di
etica e umoralità, umanamente
impossibile. Ma ieri a Hollywo-
od Party su Radiotre, ai micro-
foni di Alberto Crespi e Enrico
Magrelli, era a suo agio, amabi-
le. Legge le recensioni romane-
sche stralunate ma lucidissime
di Johnny Palomba, fa i suoi
quiz cinefili: «Dovete indovina-
re i cinque film che ho visto ne-
gli ultimi sette giorni: piacevo-
le, orrendo, visto
con rispettosa
freddezza, occasio-
ne sprecata e non
avevo voglia di ve-
derlo ma mi ha
sorpreso». Nanni
l’attore, il produt-
tore, il distributo-
re. È lui a portare
nelle sale Cesare
deve morire, il
film dei fratelli Ta-
viani che ha vinto l’Orso d’oro
al Festival di Berlino. E l’anno
prima aveva ancora visto giu-
sto, distribuendo Una separa-
zione di Farhadi, Orso vincente
alla Berlinale: «Il film dei Tavia-
ni l’avevano visto in molti pri-
ma di me, dicevano bello ma in-
vendibile. Invece se è bello uno
deve obbligarsi a farlo uscire.
Ci sono persone, di ogni età e
ceto sociale, che non vanno in
sala perché scaricano illegal-
mente da Internet; una cosa
che non ha giustificazione». Un
giudizio sugli Oscar: The Artist
con Dujardin è sopravvalutato.
Cannes domina l’incontro.
Nanni andrà a presiedere la giu-
ria. Un festival che gli ha dato
molto. La prima volta nel 1977
come attore in Padre padrone
dei Taviani: «Non ho mai voluto
fare solo l’interprete. Fin dall’ini-
❜❜
Vinsi nel 2001, in
gara c’era David
che mi disse: «Un
giorno o l’altro
io ti ammazzerò»
zio sapevo di dare l’impressione
di una persona confusa e vellei-
taria, sentivo di voler fare anche
il regista. A Cannes non sono
mai andato da spettatore (a dif-
ferenza di Venezia dove chiun-
que può entrare ovunque). Da
giurato riuscii a far premiare Il
sapore della ciliegia di Kiarosta-
mi. Non fu facile per niente. La
maggioranza, capitanata da
Mike Leigh che non era simpati-
cissimo, era per L’anguilla di
Imamura. Riuscii a convincere
quattro giurati su nove, alla fine
ci fu l’ex aequo. Dopo due ore di
discussione e litigi dissi: vado in
bagno. Un giurato: vai, così asse-
gniamo tutti gli altri premi. Non
ne potevano più. Invece mi
aspettarono. Lo sbaglio è di cer-
care l’unanimità, con cui si pre-
miano i film di mezzo. A Cannes
discuteremo molto. Non è come
a Venezia, dove tutti sanno pri-
ma qualsiasi premio. Stampa e
pubblico ai festival non sono co-
sì importanti per la giuria».
Nel 2001 vinse la Palma d’oro
per La stanza del figlio: «Nel-
l’atrio incontro uno con un ciuf-
fo bianco. Era David Lynch che
gareggiava con Mulholland Dri-
ve: "Un giorno o l’altro io ti am-
mazzerò", mi disse. "Ma io non
so quale premio ho vinto". "Non
importa - ribatté - ti ammazzerò
italia: 515249535254
Spettacoli 39
La svolta
I Nomadi
cambiano
A Hollywood
il film
il cantante
(e lo stile)
con Dujardin
mi sembra
NOVELLARA — Svolta nella
carriera e nello stile dei
Nomadi, il più longevo
gruppo musicale italiano.
Danilo Sacco, che nel ’93
sopravvalutato aveva sostituito il cantante
solista e fondatore Augusto
Daolio, ha lasciato la band ed
è stato rimpiazzato da
Cristiano Turato (foto), 38
anni. Padovano, Turato viene
Classe 1953 lo stesso». Nel 1994 vinse come vemmo pagare il compenso di da un mondo lontano da
Nanni Moretti è nato a regista di Caro Diario, film per 50 mila dollari e la penale di 10 quello dei Nomadi, il genere
Brunico (in provincia di cui ci fu una contesa per la co- mila dollari. All’ultimo mi rivol- elettro-rock. Il sound dei
Bolzano) il 19 agosto lonna sonora come Nanni rivela si, imbarazzato, a Nicola Piova- Nomadi, con l’inserimento di
del 1953; il suo ultimo rileggendo il diario delle ripre- ni». questo vocalist e di due
film è «Habemus se. Wim Mertens non era entra- Si parla dei temi a lui cari nei coriste, sembra destinato a
Papam», del 2011 to nello spirito del film. «Gli do- film, la scuola, i pranzi in fami- cambiare radicalmente,
glia, i dolci, lo sport. Palombella come le migliaia di fan giunti
rossa, la pallanuoto come meta- a Novellara per l’annuale
Fenomeno pop fora politica. «Uscì in Germania tributo a Daolio hanno
e andò malissimo. Il distributo- potuto constatare nei
re mi disse: "Da noi questo tito- concerti di sabato e
Sheeran: dai pub al successo lo non vuole dire niente, l’ho domenica. Nonostante
cambiato in Pallanuoto e comu- alcune somiglianze stilistiche
MILANO — Due Brit Awards, gli oscar inglesi della
musica, al debutto. Senza un talent show alle spalle, Ed nismo". Le cose meno popolari con Piero Pelù,
Sheeran è diventato un fenomeno: in patria ha venduto al mondo. Lo sport? Ai Mondiali il pubblico ha tributato al
del ’90 alle partite dell’Italia an- nuovo venuto una
2 milioni di copie dell’album «+», che ora esce anche in
davo al cinema. Ricordo al Fiam- caldissima accoglienza. «Era
Italia. «Anche io ho fatto gavetta: suonavo nei pub per
6 sterline a sera oppure mi offrivano solo da bere, poi metta un film tedesco: Tre don- necessario cambiare», ha
come tutti i ragazzi ho messo i miei lavori su YouTube ne, il sesso e Platone». Ecco, commentato il leader della
questo è l’autoritratto perfetto band Beppe Carletti.
ed è nato il mio successo», ha detto ieri il cantautore.
di Nanni Moretti. M. L. F.
Chiaro sulla pirateria: «Le cose di valore vanno pagate,
non credo che 15-16 euro per un disco siano troppi». Valerio Cappelli © RIPRODUZIONE RISERVATA
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 Codice cliente:

40 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Sportlunedì
Risultati Classifica
25ª giornata *1 partita in meno

ATALANTA-ROMA 4-1 GENOA-PARMA 2-2 MILAN 51 ROMA 38 ATALANTA (-6) 31 BOLOGNA* 28

BOLOGNA-UDINESE 1-3 LAZIO-FIORENTINA 1-0 JUVENTUS* 50 INTER 36 CAGLIARI 31 SIENA 26
CAGLIARI-LECCE 1-2 MILAN-JUVENTUS 1-1 LAZIO 45 PALERMO 34 GENOA 31 LECCE 24
CATANIA-NOVARA 3-1 NAPOLI-INTER 1-0 UDINESE 45 CATANIA* 33 PARMA* 29 NOVARA 17
CHIEVO-CESENA 1-0 SIENA-PALERMO 4-1 NAPOLI 40 CHIEVO 33 FIORENTINA* 28 CESENA* 16

✒ Bufera continua Sempre più tesi i rapporti tra le due società, quella rossonera si aspetta il deferimento di Buffon
La storia aspettava Galliani, Conte, Allegri: che scintille
il gesto di Buffon
di DANIELE DALLERA
❜❜
Di un metro! La palla
era dentro di un metro!
I l gol di Muntari, quella palla
che va ben oltre la linea di
porta, non lo vedono l’arbitro
Vedete cosa succede a
piangere tutta la
Tagliavento, il guardalinee settimana! Continuate
Romagnoli e Gigi Buffon (che fa
una grande parata). I primi così, che paga!
due, in particolare l’assistente,
commettono un clamoroso
errore che passerà alla storia
per aver condizionato una sfida
prestigiosa, un classico del
❜❜
Senti da che pulpito! Qui
campionato, e magari
(speriamo di no) anche la è la mafia... Quando
conquista dello scudetto. salgo dal sottopassaggio
Parentesi aperta: si sveglino
Nicchi, presidente degli arbitri non mi aspetto di trovare
(Aia), e Braschi, designatore, gente che mi insulta
perché così non si può andare
avanti. Gigi Buffon, invece, fa il

❜❜
suo dovere, da gran campione
qual è. Deve parare e svolge alla
perfezione il suo compito. Fin
qui, va tutto bene (tranne che Non parlo senza il
per arbitro, guardalinee e
Milan). È da qui in poi che la permesso di Marotta...
storia prende una brutta piega Il gol non dato ha
per Gigi Buffon. Sarebbe stato
bello, bellissimo, un sogno falsato la partita: a stare
corale realizzato, quasi un zitti si farebbe meglio...
incantesimo, se il miglior
portiere d’Italia, uno dei più
forti numeri uno al mondo,

La Santa Alleanza
avesse alzato la sua mano
(d’oro) attirando l’attenzione
dell’arbitro Tagliavento e gli «Sono loro ad avere sciente-
avesse detto: «Amico mio, ho mente creato le premesse di
parato dentro, quello è gol...». ciò che è accaduto. Hanno dif-
Un gesto nobile, che rientra e fa fuso comunicati, hanno chie-
parte del Dna di un campione sto parità di trattamento, han-
esemplare come Buffon. Sarebbe no costretto un loro giocatore
passato alla storia, invece a invocare la prova tv contro

rischia di recitare la parte
scontata del furbo, uno dei
tanti. Si pretende troppo, lo
ammettiamo, ma
sponsorizziamo questo desiderio
(non solo nostro) proprio perché
si parla di Gigi Buffon, mai
banale, forte dentro, fiero di
credere in certi valori, mai
timido, nemmeno quando deve
dire verità spiacevoli a certi
politici. Il Buffon di sabato sera
era in forma in campo, a disagio
nel dopopartita, lo si è capito
quando con l’ennesimo atto di
sincerità rivela: «... Se avessi
visto che la palla era dentro non
avrei aiutato l’arbitro, non
gliel’avrei detto...». Una verità,
quella che non avrebbe fatto da
suggeritore all’arbitro, che
contempla un fatto difficilmente
credibile: quello di «non aver
visto la palla dentro», di non
aver avvertito che la parata
fosse fasulla. Foto, immagini
televisive, l’azione stessa, la
dinamica, le distanze, non si
tratta di centimetri, ancora
meno di millimetri, il vissuto di
un portiere, fanno pensare a
tutt’altro. Fermiamoci qui con la
lezioncina a Buffon convinti che,
nonostante l’occasione
mancata, resti un grande. Meno
grandi di lui, molto di meno,
tutti quelli che hanno caricato di
inutili tensioni Milan-Juve: da
Conte che dopo aver intossicato
la sfida si finge innocente
depistando responsabilità su
altri colpevoli, alla società che
gli ha dato man forte, ad Allegri
che, appena ha potuto, ha
alzato la fiamma della polemica,
a Galliani che, vittima di un
sopruso arbitrale, urla
«vergogna» a Conte, Agnelli e a
chi gli capita a tiro, compreso
l’arbitro Tagliavento, dal quale
avrebbe dovuto stare per
regolamento lontano. Benvenuta
e bentornata la rivalità di alto
livello, ma speriamo che il
veleno sia finito qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
finisce qui
MILANO — Il segreto di
Pulcinella non è quello che
Antonio Conte ci aveva rac-
contato nel convulso
post-partita di Parma, e cioè
che gli arbitri nei confronti
della Juve sarebbero ancora
condizionati dalle scorie di
Calciopoli. E sabato sera,
quando Muntari ha segnato
un gol su cui il guardalinee
preposto (Romagnoli) si è ad-
dormentato, se n’è avuta la
puntuale conferma. Il vero se-
greto di Pulcinella è invece
un altro: al contrario delle ras-
sicuranti parole dei grandi ca-
pi arbitrali, i nostri fischietti
sono tutt’altro che in crescita.
Perché l’unica cosa che cresce
sono gli errori dei suddetti.
Conte a Parma si era lamenta-
to di Mazzoleni, lo stesso arbi-
tro che a Firenze aveva annul-
lato un gol regolare di See-
dorf e negato un evidente ri-
gore su Pato. Quindi il buon
Mazzoleni ha fatto della sua
accertata mediocrità una sor-
ta di inattaccabile par condi-
cio. L’arbitro Tagliavento e la
sua degna spalla Romagnoli
sono invece riusciti a inquina-
re a tal punto Milan-Juve da
provocare una rottura trauma-
tica degli storici rapporti tra i
due club.
«Sono tornati» è lo slogan
con cui ieri Milan Channel ha
aperto le danze e l’allusione,
neppure troppo velata, è alla
Juve uscita con le ossa rotte
da Calciopoli. «La santa allean-
za finisce qui. Ognuno per sé,
Dio per tutti» è invece il com-
mento che filtra dai vertici so-
cietari rossoneri. Dopo la vele-
Ibrahimovic, hanno perfino
bacchettato il presidente fede-
rale. Così arbitro e guardali-
nee sono entrati in campo spa-
ventati e condizionati».
Il nuovo ruolo di ex amici
indurrà i rossoneri a fare le
pulci a tutto quello che acca-
drà nel mondo Juve. Un esem-
so di cambiare strategia: non pio pratico? Dopo le sue paro-
Il Milan rompe con la Juve più lamenti trattenuti, silenzi
imposti a tutti i tesserati ma
puntuali repliche a ogni even-
le, oggettivamente discutibili
sotto il profilo del fair play
(«Non mi sono reso conto
«Hanno condizionato l’arbitro» tuale esternazione juventina.
Insomma, la minaccia è quel-
la di una battaglia mediatica a
tutto tondo e il rischio per gli
che la palla era entrata ma se
me ne fossi accorto non avrei
aiutato l’arbitro»), il club di
Berlusconi si attende il deferi-
ro, la frattura tra Galliani e fonte, aggiungendo: «Quan- Se non interverranno auspi- addetti ai lavori è quello di un mento di Gigi Buffon, giudi-
Agnelli sembra davvero insa- do si gioca con l’Inter si han- cabili mutamenti di rotta su duro periodo di straordinari. cando incompatibili i suoi at-
nabile «perché per la prima no vantaggi e svantaggi. Con entrambi i versanti, lo scon- Intanto il giorno dopo il puti- teggiamenti con la fascia di ca-
volta a Torino sono riusciti loro (i bianconeri ndr) invece tro frontale tra i due colossi ferio di San Siro il bersaglio pitano azzurro. «E questo è so-
nell’impresa di far pensare questo è. Hanno un’arrogan- del calcio italiano rischia di es- dei campioni d’Italia restano i lo l’inizio...».
quelli del Milan come quelli za che gli deriva dal potere sere soltanto alle battute preli- bianconeri, non Tagliavento e Alberto Costa
dell’Inter» sottolinea la stessa che è spaventosa». minari. Il Milan ha infatti deci- occhio di lince Romagnoli: © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’amarezza del presidente
Berlusconi: «Complotto? Non voglio pensarci»
MILANO — Rabbia, ironia, equilibrio. leggerezza restano (anche se, teoria del complotto monta. «Non sono avversari per i complimenti di rito.
Le reazioni dell’establishment incrociandolo in mixed zone, il arrabbiato, ma dispiaciuto perché «Stavolta mi sono astenuto» fa sapere,
rossonero nella serata di quella che livornese aveva sdrammatizzato questo errore ha falsato l’andamento invocando la tecnologia in campo: «In
viene considerata «una gran ladrata» rifilando al bomber un buffetto, della partita. Il Milan ha giocato uno sport così popolare, dove certe
sono diverse a seconda dei protagonisti. accompagnato da un ironico «ma un’ottima gara ma di certo sul 2-0 il decisioni possono risultare
Se Adriano Galliani, furibondo dopo la vaff…»). Il presidente Berlusconi decide seguito della sfida sarebbe stato molto economicamente importanti, avere
lite con Conte nell’intervallo, preferisce di ritirarsi alle 3 del mattino mentre i diverso». Di solito il Cavaliere a fine dalla tecnologia una corretta
concludere il suo sabato a casa con un tifosi gli chiedono «compra Messi» e la gara scende negli spogliatoi degli interpretazione è auspicabile. Anche
umore nero che più nero non si può, l’episodio del gol di Muntari conferma
Silvio Berlusconi e Massimiliano Allegri Vertice che la tecnologia può portare a
compiono il loro viaggio al termine Silvio Berlusconi situazioni meno ingiuste». Il quesito
della notte nel solito covo, al ristorante in tribuna resta sospeso nell’aria: Tagliavento
Giannino, in compagnia dei fedelissimi, sabato a San Siro sbaglia per dolo o per colpa?
tra cui Emilio Fede e Giorgia Meloni. assieme all’a.d. «Complotto? Non voglio pensare nella
L’allenatore ha il merito di non perdere rossonero maniera più assoluta a determinazioni
la calma anche se attorno la bufera Adriano Galliani, contrarie al Milan. Dobbiamo essere più
impazza. La sua arma è l’ironia: il che ha avuto forti dell’invidia, dell’ingiustizia e della
refrain «parlo solo con il permesso di parole di fuoco sfortuna». Mai come in questa
Marotta» rischia di diventare il rap di contro i rivali occasione non sembrano parole di
primavera. Certo la sensazione di aver bianconeri al circostanza.
subito un torto e l’amarezza per il gol di termine della gara Monica Colombo
Matri incassato con un pizzico di (Ansa) © RIPRODUZIONE RISERVATA

nosa serata di sabato a San Si-

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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Sport 41

Contro gli Usa L’ultima nazionale prima delle

convocazioni per l’Europeo e la prima
dopo la sconfitta contro l’Uruguay tre
Under 21, è la novità degli azzurri che
oggi alle 12 si raduneranno a Genova
per l’amichevole di mercoledì contro
escluso dalla lista sia Mario Balotelli
sia Osvaldo, colpevoli di aver violato il
codice etico. Così arriva Borini in un
nuovamente Astori e confermato
Ogbonna. Alle 15 il primo
allenamento al campo comunale
Prandelli chiama mesi fa, è composta da 22 giocatori
più una sorpresa: Fabio Borini (foto),
gli Stati Uniti. Cesare Prandelli non ha
tradito se stesso e, pur in piena
attacco composto anche da Pazzini,
Matri e Giovinco. Tra i portieri (4)
della Sciorba. Alle 14 a Marassi sarà
presentata la nuova maglia Away,

il giovane Borini centravanti della Roma, classe ’91,

già convocato da Ferrara per la
emergenza per l’indisponibilità di
Cassano e Giuseppe Rossi, ha
torna Viviano dopo l’infortunio, così
come in difesa è stato chiamato
che gli azzurri indosseranno agli
Europei in Polonia e Ucraina.

In silenzio Bianconeri a riposo, ma arrabbiati per le aggressioni verbali e lo speciale di Milan Channel Gli insulti di Pellegatti

Juve furiosa per gli insulti e la tv

Agnelli non ha gradito il trattamento e l’attacco frontale al club
MILANO — Il settimo giorno
la Juventus si riposò. La polemi-
ca stanca ma soprattutto, per
come è andata, la partita di San
Siro è rimasta lì, a rovinare la
settimana (questa) di tutti i mi-
lanisti, mentre da parte bianco-
nera c’è stato più uno strascico
tecnico-tattico, per quei 60 mi-
nuti ceduti al Milan, per l’evi-
dente logorio di alcuni giocato-
ri, per le prossime assenze per
squalifica di Pepe e Vidal. Quin-
di? Una giornata di riposo per
tutti. Ma non una giornata tran-
quilla. Perché Andrea Agnelli
non ha somatizzato gli insulti
subiti per novanta minuti in tri-
buna (d’onore?) a San Siro. Con
Adriano Galliani, poi, prima
che l’ad milanista andasse a
strapazzare Conte giù di sotto,
c’è stato uno scambio di inviti
ad accomodarsi in quel posto
dove non batte il sole. Una sera-
ta tra gentiluomini, insomma.
Ai tempi d’oro dell’amicizia-al-
leanza tra Adriano Galliani e An-
Prova tv Muntari, Pirlo e Mexes rischiano lo stop
tonio Giraudo, la tribuna di San
Siro (Milan padrone di casa)
era una delle poche dove l’odia-
tissima Triade bianconera pote-
va sedere senza subire insulti a
raffica — qualcuno, nel bailam-
me, se lo beccavano comunque
— e, soprattutto, senza rischia-
re la collottola, come accadeva
altrove (a Roma, una volta il
questore in persona consigliò
una ritirata strategica). Insom-
ma, i dirigenti bianconeri gode-
vano della protezione di Gallia-
ni che, anche in presenza di si-
tuazioni come quella di Munta-
ri, mai avrebbe attaccato fron-
talmente Giraudo.
Questa volta non è andata co-
sì e il presidente della Juventus
non ha gradito il trattamento ri-
servato a lui e a Conte. Però
quello che ha fatto infuriare la
società, anche in questo giorno
in cui la Juve sperava che a colti-
vare il senso della rabbia fosse-
ro gli altri, è stato lo speciale di
Milan Channel dal titolo evoca-
tivo: «Sono tornati». Ogni riferi-
mento alla Juventus pre 2006,
accusata di ogni manifestazio-
ne del male nel calcio, non è
per nulla casuale. E il fatto che
il «channel» ufficiale rossonero
abbia attaccato così frontalmen-
te la società bianconera (soste-
nendo che tutto quello che è ac-
caduto negli ultimi tempi, an-
che la «spiata» di Chiellini sia
frutto di un «disegno»), ha am-
pliato il fossato tra la nuova Ju-
ve di Agnelli e il Milan di Gallia-
ni. A tal punto che sembra a ri-
schio anche l’antica alleanza po-
all’arbitro. Solo le proposte che supe-
reranno l’esame del Board di venerdì
litica tra le due società, soprav-
vissuta alla tempesta intercetta-
toria che travolse la società di
Moggi e Giraudo, proseguita
con Cobolli e Blanc, continuata
con l’arrivo di Andrea Agnelli
in corso Galileo Ferraris. Il gran-
de Satana, per i bianconeri, in
questi anni, era uno solo: l’In-
ter. Fino a una settimana fa. Ma
ora c’è uno scudetto non pre-
ventivato in ballo e la Juventus
ha troppa voglia di «mangiare
l’erba», per fermarsi di fronte a
un antico legame. Neanche nel
2004-2005, la stagione più incri-
minata nella storia del calcio,
questo era venuto meno. Nota-
relle a margine: 1) non sono
piaciuti neanche i giudizi su
Buffon; 2) si contesta il concet-
to che sul 2-0 la partita sarebbe
stata chiusa; 3) infine si invoca
la prova tv anche per Muntari
(scontro con Lichtsteiner). Una
bella amicizia in archivio.
Roberto Perrone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Non sapevo
di essere in onda
Conte, scusami»
MILANO — «Era come essere fra amici, ho
urlato cose che si dicono nella foga del tifo».
Peccato che Carlo Pellegatti, 62enne
telecronista Mediaset di fede rossonera, non
sapeva di avere il microfono aperto ed è
andato in onda durante Milan-Juve: «Conte
è un malato mentale, vai negli spogliatoi,
vai!». E giù altri improperi da ultrà: «Che
ingiustizia! Ha ancora qualcosa da dire
Conte, è senza vergogna e va a protestare.
Vai negli spogliatoi!». Il video — e
soprattutto l’audio — stanno spopolando sul
web ma Pellegatti, telecronista appassionato
sì ma sempre corretto, educato e spesso
apprezzato anche dagli «avversari» — non è
certo fiero di tutta questa popolarità. Anzi si
sente affranto, dispiaciuto, quasi sconsolato.
«Avevo il collega Zuliani a fianco ed ero
convinto di essere fuori onda. Era un
momento elettrico e mi sono lasciato andare
come un tifoso, ma
non volevo certo
L’errore offendere nessuno.
Quando mi hanno

Il dolore degli arbitri

e sabato continueranno la sperimenta-
zione segreta nei mesi successivi e si
giocheranno il tutto per tutto nella riu-
❜❜ comunicato in cuffia:
‘‘Attenzione siamo
Ho sbagliato, ancora collegati’’ mi è
nione di luglio: in campo, è il caso di venuto un colpo». E sì

e il no alle tecnologie dirlo, ci sono anche aziende italiane,

dato che a Udine sono già stati speri-
mentati i sensori.
sono che proprio Mediaset
dispiaciuto e con «Striscia» ci ha
vorrei insegnato che i fuori

Ma la svolta è vicina «Se si vuole la telecamera sulla por-

MILANO — Quando si dice le coin-
cidenze. Il giorno dopo i fantasmi di
San Siro, il presidente della Uefa, Mi-
chel Platini, ribadisce il suo «no» al-
l’introduzione della tecnologia nel cal-
cio. In un’intervista al domenicale te-
desco Welt am Sonntag, «Le Roi» riba-
disce le sue posizioni: «Se metto una
telecamera per controllare i gol allora
ne devo mettere un’altra per controlla-
re i fuorigioco, perché di offside ce ne
sono dieci a partita. Ma un gol come
quello di Inghilterra-Germania del
Mondiale 2012 capita ogni paio di an-
ni». Previsione azzeccata, per difetto,
dato che dal tiro di Lampard «dentro
di settanta centimetri» (Blatter dixit)
sono passati diciannove mesi.
La seconda coincidenza lascia qual-
portare errori grossolani di valutazio-
ne come quello sul gol di Muntari di
sabato sera. Venerdì e sabato a Ban-
gshot, sud-est di Londra, si riunisce
l’International Board: in agenda c’è an-
che la questione delle tecnologie e de-
gli arbitri di porta, soluzione quest’ul-
tima che piace in particolar modo a
Platini. «È sempre meglio impiegare
uomini in grado di gestire le situazio-
ni che installare tecnologie complica-
te».
Il presidente della Fifa, Blatter, la
pensa al contrario: gli piacciono poco
gli arbitri di porta e non è contrario
all’introduzione della tecnologia, an-
che se limitata proprio ai gol fanta-
sma, perché tutti sono d’accordo che
la «moviola in campo» non è accetta-
Il Board del prossimo weekend, nel
quale verrà preso in esame lo stato
dell’arte delle nuove proposte tecnolo-
giche, non sarà decisivo: il 2 luglio,
dopo la finale degli Europei, è in pro-
gramma una riunione speciale nella
quale si prenderanno delle decisioni
definitive. Se il Board in estate darà
l’ok all’introduzione della tecnologia,
allora già dall’inizio della prossima
stagione potrebbero esserci importan-
ti novità.
Se ne parla da anni e gli ultimi espe-
rimenti finiranno sul tavolo della Fifa,
grazie alle analisi di un laboratorio in-
dipendente. Pallone col chip e sensori
di porta sono verosimilmente le due
soluzioni più vicine ai requisiti richie-
sti: risposta in meno di un secondo;
ta non è un problema, ma non biso-
gna influire sul gioco — dice il presi-
dente dell’Aia, Marcello Nicchi —. I
chiedere
scusa di
persona
onda sono sabbie
mobili. «Ho sbagliato,
bisognerebbe sempre
stare zitti quando non
Precedenti fatti accaduti in Milan-Juventus ci ad- all’allenatore si è collegati. Chiedo
Dall’alto: il gol dolorano. Dopo ciò che è successo c’è scusa a Conte, alla Juve
non dato poco da aggiungere. Ora lasciateci e ai tifosi bianconeri,
all’Empoli tranquilli. Siamo i primi a dover riflet- spero possano comprendere, facciamo tutti
contro la Juve tere affinché non succedano più. Chie- parte dello stesso mondo». Tanto più che
nel ’97-98 e il do solo di rispettare la nostra amarez- Pellegatti ha un ricordo tenero
gol negato al za. Verrà il momento per tutti noi di dell’allenatore della Juve: «Nel ’98 mio figlio
Bologna spiegare». voleva un suo autografo ma gli inservienti
(’89-90) Intanto le spiegazioni potrebbero non lo lasciavano passare. Allora Conte è
quando il essere costretti a darle Muntari, intervenuto e l’ha accontentato». Pellegatti
portiere del Mexes e Pirlo per i colpi proibiti, sfer- cerca anche di tradurre in termini civili il
Milan Pazzagli rati rispettivamente a Lichtsteiner, suo sfogo: «Ho gridato quando ho visto
fermò il Borriello e Van Bommel. Per loro, l’uti- Conte andare verso centrocampo e mi
pallone oltre la lizzo della prova televisiva (sollecitata chiedevo: perché non va negli spogliatoi così
linea bianca nel caso di Pirlo da un comunicato uf- si calmano gli animi?». E un’ultima richiesta:
(Cge, Rai) ficiale del Milan), sembra probabile. «Mi piacerebbe incontrare Conte per fargli
Almeno in questo, la tecnologia prova personalmente le mie scuse».
a rimettere un po’ le cose a posto. Federico Pistone
Paolo Tomaselli © RIPRODUZIONE RISERVATA

che speranza a chi non può più sop- bile se ferma il gioco. esattezza; comunicazione diretta solo © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il commento Calciopoli non è finita: la Juve si sente una vittima, lei sola contro tutto il resto del calcio

Quella ferita che non si rimargina mai Le tue scommesse in Pole Position..
LE SCOMMESSE VICINO A TE

di MARIO SCONCERTI il silenzio significa accettare la colpa.

Così tutto in modo davvero pesante con-
attimo dopo ascolta Romagnoli, rinun-
cia semplicemente alla sua potestà sul-
conseguenza naturale. Il problema è in-
cancellabile, come un vero grande dilem-
..in attesa del rombo dei Motori!
T ra la Juve e gli altri c’è un grande
equivoco che impedisce comporta-
menti usuali. La Juve è convinta di esse-
tinua a rotolare su tutto. È una storia
senza precedenti. Una società messa
spalle al muro da qualunque giudice
la gara. Teme eccessiva la sua presen-
za, lascia un po’ di sé sulla schiena de-
gli altri. In altri termini, scappa. Da
ma religioso. Non può avere verità, solo
interpretazioni, ma queste allungano la
pena. E non c’è concilio che possa impor-
Mondiale Moto GP
Pilota Quote
Mondiale Piloti F1
Pilota Quote
re stata truffata dal calcio, il calcio è che risponde facendo causa alla federa- questo ad arrivare alle risse in campo, re l’obbedienza. Siamo ormai incartati STONER C. 2,00 VETTEL SEBASTIAN 2,15
convinto di essere stato truffato dalla zione per 444 milioni. Cosa volete sia alle offese negli spogliatoi, è solo una in una pena che ci blocca, in un’eterna LORENZO J. 4,00 ALONSO FERNANDO 4,50
Juve. La parte amara perfino della gran- un guardalinee oscuro in questo am- compassione di facciata dove i tifosi PEDROSA D. 6,00 HAMILTON LEWIS 6,50
de partita di sabato è questa. Siamo da- biente? È stato Conte l’ultimo a evocare più assidui e insistenti dettano i tempi ROSSI V. 8,00 BUTTON JENSON 10
vanti a due vittime eterne, inconciliabi- Calciopoli, ma chi segue il calcio sa che Vincino della vulgata. Non c’è remissione dei SPIES B. 12 WEBBER MARK 16
li. Da una parte la Juve, dall’altra tutto non c’è mai stata cenere, la fiamma non peccati, siamo diventati un calcio catti- HAYDEN N. 50 RAIKKONEN KIMI 30
il resto del calcio. Quando Conte dà del si è mai spenta, il caso Juve non ci ha vo, pieno di dannazioni insuperabili. BAUTISTA A. 50 ROSBERG NICO 30
mafioso a Galliani è talmente impro- mai lasciato. Con il tempo anzi le parti L’Inter intanto prosegue la sua mis- DOVIZIOSO A. 75 SCHUMACHER MICHAEL 36
prio da poterselo permettere solo per- si sono mescolate. La Juve non pretende sione di allontanarsi dal terzo posto, al- CRUTCHLOW C. 100 MASSA FELIPE 75
ché gli esce da una convinzione profon- più innocenza, pretende la colpa degli tra sconfitta e altra partita senza reti. ALTRO 50 GROSJEAN ROMAIN 125
da, una specie di riflesso automatico. altri. Gli altri vogliono solo la vergogna Vanno avanti Udinese e Lazio. Fiorenti- HULKENBERG NICO 200
Eppure la Juve è stata condannata da della Juve. na e Bologna guardano con apprensio- DI RESTA PAUL 200
qualunque giudizio ufficiale. Il Milan al- È un caso infinito in cui cadono an- ne il Lecce vincere a Cagliari e riportar- ALTRO 66
la fine c’entra poco, è solo un accessorio che gli arbitri più innocenti degli ultimi le dentro il rischio. Prosegue il lungo at-
di serata. È il Grande Caso Juve che con- vent’anni, semplicemente inservibili timo del Napoli. Il Palermo subisce un Quote aggiornate e altre scommesse su www.snai.it
tinua ad allargarsi senza tregua, colpo perché terrorizzati di essere confusi con pessimo arbitraggio a Siena, ma nessu-
dopo colpo. Una lotta dove non si può la deriva. Quando Tagliavento sul gol no se ne occuperà.
accettare di rimanere in silenzio perché di Muntari indica il centrocampo e un © RIPRODUZIONE RISERVATA
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42 Sport italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Le pagelle Napoli
da uno dei nostri inviati a Napoli
Crisi senza fine Nerazzurri sempre peggio e con un gioco lento e prevedibile
Dzemaili uomo-assist
6 DE SANCTIS Una sola parata, alla fine, su
una punizione angolata di Cambiasso. Un bel
Inter in caduta libera
il Napoli non ha pietà
modo per festeggiare le 100 partite in
campionato con la maglia del Napoli.
6 CAMPAGNARO Visto che gli attaccanti
dell’Inter non lo impensieriscono, prova a
farsi sentire in avanti e segna (fuorigioco).
6,5 CANNAVARO Autoritario, gioca con la
sicurezza di chi sa il fatto suo.
5 ARONICA Prima un liscio, poi il fallo su
Lavezzi in gol, Pazzini nel finale si divora il pareggio
Faraoni che vale il rosso. punti per quanto ha espres- mo, palla per il numero 7, ne del Napoli, che pure non è
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI
7 MAGGIO Già al primo affondo semina so, prima e dopo il vantaggio, che libero in area, con i piedi stata esente da errori ed è ap-
Nagatomo e sarà così sino alla fine. Quando NAPOLI — Va avanti il Na- anche se la fatica per la vitto- per terra, ha colpito di testa, a parsa sempre incapace di una
riesce a innestare il turbo è irresistibile. Per poli: scavalca la Roma, è quin- ria in rimonta sul Chelsea ave- porta aperta, ma è riuscito a vera reazione. Questo è
due volte va vicino al gol di testa. to, colleziona la terza vittoria va lasciato il segno. Ma la pal- mettere il pallone a lato. An- l’aspetto ben più inquietante
6,5 INLER Si abbassa con puntualità per consecutiva, allunga la-gol più clamorosa di tutta che questa un’impresa. Il tut- rispetto a quanto potrà esse-
tenere la squadra corta ed equilibrata. Però l’imbattibilità a 470 minuti e la partita è capitata a Pazzini to contro il Napoli, con un uo- re il destino di Ranieri oggi o
non disdegna la fase offensiva. Prova a far non perde punti nei confron- a fine gara: cross di Nagato- mo in meno per l’espulsione nei prossimi giorni, ad esem-
gol con un tiro fiacco. ti di Udinese e Lazio, installa- di Aronica per fallo da ultimo pio dopo il Catania fra una
te al terzo posto. La caduta Napoli uomo su Faraoni. settimana. D’altronde il cal-
6,5 GARGANO Motorino, molto lesto negli
inserimenti. Quando il Napoli attacca lui c’è
sempre. E quando il pallone è tra i piedi degli
verticale dell’Inter procede
senza rallentamenti e con nu-
1 Quella di Pazzini è stata
l’unica occasione che l’Inter
cio ha una sua logica: se a Na-
poli ha perso il Milan e soffer-
meri da paura, in un febbraio Inter ha costruito in 93’ di partita e to la Juve, nel 3-3 in rimonta,
interisti, sa sempre cosa fare e dove stare.
6 ZUNIGA Ha vita facile contro Faraoni.
Attacca bene la profondità e offre un bel
destinato a passare alla storia
per tutto quanto di negativo
0 questo è il vero problema dei
nerazzurri: la lentezza nello
se l’Inter di Mancini e quella
di Mourinho qui avevano per-
ha proposto: quinta sconfitta sviluppo del gioco e il conti- so, era difficile immaginare Stoccata Lavezzi segna il gol che ha deciso la partita:
cross a Maggio. Marcatore: Lavezzi 14’ s.t. per l’Inter è la quinta sconfitta di fila (LaPresse)
consecutiva (compreso Marsi- nuo allungarsi della squadra che potesse risorgere all’im-
7 DZEMAILI Il vice Hamsik parte a glia), settima nelle ultime ot- non lasciano immaginare co- provviso l’Inter di Ranieri,
sinistra, ma si accentra in fretta per NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis
to gare, ultimo gol segnato me l’Inter possa segnare. D’al- una squadra in una crisi della
aiutare il centrocampo. Timido nel primo (poker di Milito) contro il Pa-
6; Campagnaro 6, Cannavaro
tronde se il Napoli ha battuto quale non si intravvede la fi- Dietro il momento magico
tempo, devastante nel secondo. Affonda 6,5, Aronica 5; Maggio 7, Inler
lermo il 1˚ febbraio. Ha deci- undici calci d’angolo e l’Inter ne. D’altronde il Napoli, pur
centralmente e scarica l’assist vincente 6,5, Gargano 6,5, Zuniga 7;
so un gol di Lavezzi, dopo 14 nemmeno uno qualcosa vor- in una partita imperfetta, ha
per Lavezzi.
6 CAVANI Di testa fa venire i brividi a Julio
minuti di ripresa, quando l’In-
ter sembrava in qualche mo-
Dzemaili 7 (Dossena s.v. 43’
s.t.); Cavani 6, Lavezzi 7 (Britos
rà pur dire. È il segno di un’in-
voluzione tattica, tecnica e fi-
messo in campo una condi-
zione atletica e una fluidità di
Il Pocho e il figlio
Cesar. Nella ripresa sbaglia qualcosa, ma i
napoletani lo perdonano in fretta.
do riuscire a frenare le percus-
sioni del Napoli, dopo una
s.v. 38’ s.t.) All.: Mazzarri 6,5

INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6;

7 LAVEZZI Scatenato. Attacca sia a destra
sia a sinistra, mettendo in croce i malcapitati
prima mezz’ora orrenda: ha
fatto quasi tutto Dzemaili,
che non fa rimpiangere Ham-
difensori dell’Inter. Il gol, un diagonale a
girare, è un piccolo capolavoro. sik (squalificato): dallo scam-
bio con Cavani allo sprint
con il quale si è liberato di tre
6,5 MAZZARRI Terza vittoria consecutiva,
interisti, impietriti di fronte a
difesa imbattuta da 470 minuti. E quinto
tanta velocità, fino all’assist
posto in classifica. Il Napoli c’è in Italia e in
per il Pocho, che ha deposita-
Europa, e promette un finale di stagione
to in rete un tiro a girare sul
elettrizzante.
quale Julio Cesar niente ha po-
Alessandro Bocci
tuto, visto che la palla si è infi-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
lata nell’angolo.
Il Napoli ha meritato i tre
sica che non conosce frenate
e che sembra irreversibile. Ra-
gioco che all’Inter non appar-
tengono più da mesi. Dzemai-
«È qui e io segno
Faraoni 5, Lucio 5,5, Samuel 5,
Nagatomo 5; Zanetti 5,5,
nieri ha provato tutto e il con-
trario di tutto: è partito con
Sneijder alle spalle di Milito e
li, Maggio e Lavezzi hanno fat-
to vedere che cosa significhi
giocare un calcio verticale e
Spero rimanga»
Stankovic 5 (Poli 5 14’ s.t.),
Forlan, salvo correggersi nel- produttivo; quello dei neraz- NAPOLI — Un figlio come
Cambiasso 5,5; Sneijder 5
l’intervallo, proponendo un zurri è un movimento a pas- portafortuna. Cosa c’è di più tenero e
(Pazzini 5 1’ s.t.); Milito 5,
3-5-2, con l’ingresso di Cor- so di moviola, fra passaggi potente? Ezequiel «Pocho» Lavezzi,
Forlan 4,5 (Cordoba 4,5 1’ s.t.).
doba e l’inserimento di Pazzi- scontati e lanci di cinquanta alla prima vittoria ma al terzo gol
All.: Ranieri 5
ni, con la doppia uscita di For- metri con destinazione im- contro l’Inter, confessa che suo figlio
lan e Sneijder, due cambi che probabile e per giocatori sem- Thomas (per vederlo ha avuto
Arbitro: Bergonzi 6
hanno rinnegato anche le pre con le spalle alla porta. Il problemi con l’ex moglie) è venuto a
Espulso: Aronica 34’ s.t.
scelte di mercato. Ma non si è contrario di quello che una trovarlo a Napoli e lui da quando è
Ammoniti: Nagatomo, Gargano,
visto nessun miglioramento volta era l’Inter. arrivato sta segnando con una
Milito, Cordoba, Faraoni, Poli
concreto; anzi, la squadra ha Fabio Monti continuità che prima non aveva.
Recuperi: 0’ più 3’
continuato a subire la pressio- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Sport 43 #

Le pagelle Inter
Nella bufera Il tecnico in trincea: «Possiamo risorgere» da uno dei nostri inviati a Napoli

Ranieri: «Mi confermerei Julio Cesar limita i danni

6 JULIO CESAR Limita i danni, parando il

non ho nessuna colpa»

parabile. Trafitto solo dal diagonale
chirurgico di Lavezzi.
5 FARAONI Viene preso d’infilata da Lavezzi
e da Zuniga. In confusione totale, mette in

E adesso tocca a Moratti difficoltà Julio Cesar con uno scriteriato

Serenità, il sentimento che rinforza la
mira. Con il suo gol consente al
Napoli di rimanere nella scia di
Udinese e Lazio che occupano il terzo
posto. «Magari devo far rimanere qui
mio figlio. Questa vittoria è stata
sicuramente importante perché ci dà
fiducia per lottare per i primi posti.
Non abbiamo un obbiettivo specifico
e non bisogna chiedere niente.
Bisogna solo lavorare, come sempre,
essere umili e continuare a fare quello
che abbiamo fatto fino a questo
momento». E personalmente? «Lavoro
per migliorare sotto porta. Se riesco a
fare anche questo raggiungerò
qualcosa che mi manca. Spero di
riuscire a ottenerlo perché lavoro ogni
Estero Giggs salva il Manchester United al 91’
passaggio indietro. Unica nota di merito
l’affondo che vale l’espulsione di Aronica.
5,5 LUCIO Tiene in piedi la baracca sin che
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI ma di Pazzini nel finale). può. Rimedia ad un errore di Cordoba
Già perché le prova tutte Ra- chiudendo prima su Lavezzi, poi su Cavani.
NAPOLI — È stata abbastanza nieri, compresa la tanto vitupe- Nell’azione decisiva si fa saltare da Dzemaili.
brutta? Lo è stata parecchio, chis- rata difesa a tre dell’epoca di Ga- 5 SAMUEL Sempre in affanno, come tutta
sà se abbastanza. La domanda (e sperini (di certo il tecnico roma- l’Inter. Meglio nel primo tempo con la difesa
la risposta) a cui resta aggrappa- no non è scaramantico perché al a 4 che nel secondo con la difesa a tre.
to Claudio Ranieri è questa. Se la suo predecessore portò molto 5 NAGATOMO Travolto da Maggio, che lo
sta ponendo il presidente Massi- male) e, con questo, non c’è mo- sovrasta dall’inizio alla fine.
mo Moratti, che non avrebbe vo- dulo che non sia stato esplorato 5,5 J. ZANETTI Corre tanto, ma i napoletani
glia di scaricare le colpe sull’alle- in questi tempi confusi. «Ho cer- hanno sempre la meglio.
natore (anche in assenza di alter- cato di limitare i loro esterni —
5 STANKOVIC Vertice basso del
native convincenti), ma forse fi- la spiegazione —. Purtroppo ab-
centrocampo. Come a Marsiglia una serata
nirà per farlo dopo una notte tor- biamo preso gol in contropie-
di grande sofferenza.
mentata. Perché qualcosa biso- de».
Se si entra nell’ottica 5,5 CAMBIASSO Si fa sentire in fase di
gna muovere e perché è la
che quella dei neraz- tamponamento, ma quando prova a ripartire
soluzione più semplice.
zurri può essere al sbaglia quasi tutto.
«La mia posizione? Otti-
ma, anzi cementata — massimo una guer- 5 SNEIJDER La sua punizione è la sola
il commento sarcasti- ra di resistenza, occasione dell’Inter nel primo tempo. Ed è la
co dell’allenatore zero assalti e sua unica giocata. Nervoso e impreciso. Non
—. Chiedetelo al chiusi nel rifu- l’uomo in più, come nei sogni di Moratti, ma
presidente. Se gio a respinge- quello in meno come nell’incubo di Ranieri.
giorno per questo». Lavezzi non si chiedete a me, io re i nemici fin- 5 MILITO Finisce regolarmente stritolato dai
preoccupa per il futuro. «Penso a fare vi dico che confer- ché le forze difensori del Napoli.
bene a Napoli e basta». Walter merei Ranieri al non abbando- 4,5 FORLAN Sbaglia i primi tre palloni. Non
Mazzarri lo applaude. «Non aveva la cento per cento, nano, allora la aiuta e non salta l’uomo. Uno in meno.
frequenza, ora sì, e se continua così che non ha nessu- serata di ieri è
stata misurata 4,5 CORDOBA Entra al posto di Forlan, ma
otterrà una completezza che lo na colpa e deve combina solo guai.
sistemerà sopra a tanti celebrati continuare il suo alle necessità
e non priva di 5 PAZZINI A due minuti dal novantesimo si
campioni». La partita secondo lavoro. Un passo divora una colossale palla gol.
l’allenatore del Napoli: «Nel primo indietro? Ho mol- una certa digni-
tà. Che poi ab- 5 POLI Non porta niente.
tempo abbiamo fatto una grande gara, ti sponsor che
aggressivi, li abbiamo schiacciati nella magari lo gradi- biano perso (set-
loro area, meglio dell’avvio con il rebbero, ma non tima sconfitta su 5 RANIERI Sia con il 4-4-2 che con il
Chelsea. Io sono innamorato di questi vedo perché. Credo otto gare, anche 3-5-2, l’Inter gioca solo per non prenderle,
se per Ranieri è chiusa dentro il proprio fortino. Dal quale
ragazzi, quando è partita questa in questi ragazzi e
l’ennesima «partita riesce a venire fuori solo alla fine in
avventura, tre anni fa, nessuno in questa squadra.
particolare») è solo superiorità numerica.
pensava che saremmo arrivati qui». Non siamo riusciti a
a.b. fare risultato: tutto
la conseguenza delle a.b.
disparità delle forze in © RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA qua». campo. Ranieri non
Quasi la sconfitta fos- può far altro che vedere
se stata messa in conto, peggiorare il suo score
alla vigilia la condizione contro Mazzarri (con ie-
perché la società cercasse
un nuovo tecnico (il quinto
ri sera è arrivato a 4 pa- Modena
in due stagioni) era che dal
reggi e 7 sconfitte, di
cui cinque consecuti-
San Paolo l’Inter uscisse sen-

Messi risponde a Ronaldo za punti e con una figuraccia.

Il Real Madrid resta a +10
Un capolavoro di Messi su pu-
nizione a 10’ dalla fine tiene acce-
sa la speranza del Barcellona, a
meno 10 dal Real Madrid. Sul
campo dell’Atletico i blaugrana
di Guardiola soffrono ma vinco-
no 2-1 (reti di Dani Alves, pareg-
gio di Falcao e poi Messi). Fatico-
so anche il successo del Real —
il nono consecutivo — sul terre-
no del Rayo Vallecano: decide
una prodezza di tacco di Cristia-
no Ronaldo, al 29˚ centro stagio-
nale in Liga. «È stata la vittoria
più difficile di tutta la stagione»,
ha commentato Mourinho.
In Inghilterra un gol al 91’ del
38enne Ryan Giggs dà la vittoria
al Manchester United e impedi-
sce la fuga al City di Mancini. Il
gallese festeggia la presenza nu-
mero 900 con i Red Devils se-
gnando il 2-1 sul campo del
Norwich che era riuscito a pareg-
giare a 5’ dalla fine il gol di aper-
tura di Scholes. Esce di scena il
Tottenham che, in vantaggio 2-0
in casa dell’Arsenal, viene travol-
to 5-2. Classifica: City 63, United
61, Tottenham 53. Dopo sei anni
di digiuno, il Liverpool torna a
sollevare un trofeo: battendo ai
rigori il Cardiff (seconda divisio-
ne), si aggiudica la Carling Cup.
In fondo persino ipotizzabile
tra una squadra euforica e in
ve) e chiedersi cos’altro in-
ventarsi per ipotizzare una risali-
ta. «È il momento più strano del-
la mia carriera, mai successo di
Licenziato Cuttone,
richiamato Bergodi
forma e una in piena crisi e
stritolata dai dubbi. Ma figu-
raccia non c’è stata, nel senso
che ne è mancato l’elemento di
perdere cinque gare di seguito,
ma ne usciremo. Abbiamo la vo-
glia, l’energia e la motivazione
MODENA — Il Modena ha esonerato
Agatino Cuttone e richiamato in
per farlo. Che ci siano delle diffi- panchina Cristiano Bergodi dopo la
sorpresa. Piuttosto è arrivata coltà non c’è dubbio, ma se mol- sconfitta rimediata sabato nel recupero
una sconfitta (l’ennesima) del li sei sconfitto anche come uo- contro il Gubbio. Già due settimane fa la
tutto logica. Solo — si fa per di- mo». situazione sembrava compromessa con
re — la consueta fatica, il lento Sempre che il problema resti la grande tensione fra i giocatori e il
sgretolarsi degli immobili di suo. Già oggi il presidente Mo- tecnico, costretto perfino a saltare
pregio del centro(campo), il ratti prenderà una decisione, co- l’allenamento. Dopo averne confermato
nuovo (Faraoni, per esempio) munque sofferta perché di Ra- la fiducia la società ha deciso ieri
che più che avanzare traballa, nieri ha indubbia stima. Che l’In- l’esonero «in considerazione dell’attuale
Gol numero numerosi motivi oltre al ven- ter subisca l’ingiuria degli anni precaria posizione in classifica, delle
29 in to gelido (e al gol di Lavezzi) è inevitabile, che non sappia di- aspettative dei propri tifosi per
stagione per per rabbrividire dalle parti di stinguere il vero dai sogni (co- l’anniversario del Centenario della
Cristiano Julio Cesar, un trequartista e me i vecchi di una bella canzo- società». Insieme all’allenatore, il
Ronaldo, 27 due attaccanti per 0 tiri in por- ne) è invece più una colpa. Pen- Modena ha deciso di esonerare anche il
anni (Reuters) ta nei primi 45', una squadra ro- sare che il problema sia Ranieri preparatore atletico Ivano Tito. Bergodi,
vesciata come un calzino nell’in- è un sogno. richiamato dal club insieme al suo staff,
tervallo per all’incirca lo stesso Arianna Ravelli sarà presentato oggi alle 13,30 al Braglia.
risultato (a parte l’occasionissi- © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Marchegiani è un Toro che soddisfa» CA

IN SICURE
ZZ
GIO

A
GIO
A
ZZ

di LUCA BOTTURA LA NOTTE DEI PELLEGATTI V In esclusi- (Teo Teocoli, prepartita Milan-Juventus, lo cazzuto eh?» (Gianluca Vialli ad Ales-
CA
IN SICURE

va per Makaroni, la lettera di scuse di Sky) sandro Matri, Milan–Juventus Postparti-

PER UN PELO V Dopo l’episodio del gol
non convalidato a Muntari pesanti ritor-
sioni anti-Juve del Milan: Berlusconi non
presterà più a Conte il pennarello per di-
segnarsi i capelli.
GOL PER PROCURA V Peraltro il gol di
Muntari stava per essere convalidato,
ma all’ultimo momento è scattata la pre-
scrizione.
PUNTO E A LAPO V Finalmente chiarita
la presenza della Ferrari mimetica di La-
po Elkann a Milano: l’ha usata il guardali-
nee Romagnoli per scappare da San Si-
ro.
GIULIETTA SPRINT V Polemiche sull’ar-
bitro Romeo. «Romeo, Romeo perché…»
(Franco Lauro sta per citare Shakespea-
re ma purtroppo si spegne il gobbo elet-
tronico sul più bello, «90esimo minuto»)
SCHERZI DEL CAUSIO V «Fabbrini è un
ragazzo che ci conta molto l’Udinese»
Carlo Pellegatti a Conte: «Amici e ami-
che sportive, perdonatemi. È stato solo
un momento di follia, una marcia di Ra-
detzky, un big bang che ha fatto fare
dlin dlin al campanellino. Come d’incan-
to, ho sentito l’Alta tensione, l’officina
del fantastico, la tempesta perfetta! Ho
fatto una figura da Maître chocolatier, lo
so, ma ho un amico nelle nuvole che mi
ridarà le ali della libertà e… »(lo portano
via).
IL SILENZIO E’ TORO V «Luca Marche-
giani tu sei l’ultimo Toro che ha dato sod-
disfazioni a Simona Ventura! (boato del
pubblico, Massimo Mauro se ne va). Ma
smettetela!». Mauro: «Ma smettila tu!»
(«Skycalcioshow»: è evidente che Ilario-
na ci marcia con le gaffe, manco fosse
Mike Bongiorno)
ORMINAUTI V «C’è Billy Costacurta per
le domande, ma preferisco approfittare
ESPERIENZE SUL CAMPO «Lichtsteiner,
palpeggiando i muscoli di Muntari, ha
preferito lasciar perdere». «Eh sì, Munta-
ri è ben attrezzato» (Billy Costacurta, la
solita Ilaria D’Amico, e la primavera inci-
piente, «Skycalcioshow»)
BEDDA MATRI V «Conte ha fatto bene a
lasciarti fuori, perché poi sei entrato bel-
ta, Sky)
ATTI DI PEPPISMO V «Volevo salutare
il mio amico Peppe, a casa ammalato.
Avrai le tue soddisfazioni sul divano, dai
caro Peppe, tranquillo» (Carlo Alvino, Na-
poli-Inter faziosa, Sky)
OSTAGGI V «Mancano 8 ore e 43 minuti
all’inizio del derby e noi siamo già qui»
(Marco Cattaneo, prepartita Milan-Ju-
ventus, Sky)
INTER NATI V Pazzini e Sneijder a no-
me della squadra: «Tutta l’Inter è con l’al-
lenatore. Appena ci dicono qual è quello
nuovo»
BUFFON-ATE V Nonostante la sceneg-
giata di San Siro e l’ammissione che non
avrebbe in ogni caso aiutato l’arbitro, Gi-
gi Buffon è stato convocato dall’eticissi-
mo Cesare Prandelli. Eppure era l’occa-
sione per dirgli: «Quella è la porta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

(Franco Causio, Sky) di Vera» (la biondissima Spadini, ndr). .

44 Sport italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Simboli Portanova, indagato dalla Procura di Bari per il caso scommesse, promosso capitano degli emiliani per solidarietà

È di nuovo Di Natale, riecco l’Udinese

Rilancio con Totò che torna e segna un rigore dubbio. Bologna in zona pericolo
Bologna dello squalificato Diamanti
DAL NOSTRO INVIATO

BOLOGNA — Il calcio
1 — aveva cambiato Taider
con Acquafresca passando al
Sprofondano Cesena e Novara

cambia sempre in un attimo.

L’Udinese viveva un momen-
taccio (1 punto nelle ultime
Udinese
3
modulo a due punte col delu-
dente Ramirez trequartista,
è stato un altro sbaglio di
Il Lecce non si ferma
3 partite) ma sono bastati 4
giorni per tornare a sorride-
re. Giovedì è arrivata la qua-
Marcatori: Di Natale (rig.) 38’ p.t.;
Basta 11’, Kone 36’, Floro Flores 39’
Morleo in serata no: Basta si
è inserito benissimo, ha evi-
tato la chiusura tardiva di
Il Siena ne fa quattro
lificazione in Europa Lea-
gue, ieri è tornata la vittoria
s.t.

BOLOGNA (3-4-2-1): Gillet 6;

Portanova (il difensore inda-
gato dalla Procura di Bari ma il Palermo protesta
che tiene vivo il sogno per il caso scommesse e pro-
Raggi 6, Portanova 5, Antonsson
Champions. Un rigore dub- mosso capitano per solida- Prove di salvezza per Lecce e Siena, spifferi di serie B per
5,5; Pulzetti 5,5 (Kone 6,5 25’ s.t.),
bio e un Bologna a lungo rietà) e ha raddoppiato con Novara e Cesena, le due uniche squadre di A che sfoggiano
Mudingayi 6, Perez 5 (Belfodil s.v.
spento hanno dato una bella un delicato tocco di esterno campi in erba sintetica. Un po’ di veleno ce lo mette
38’ s.t.), Morleo 4; Ramirez 5, Taider
mano ai friulani però, risulta- Implacabile Totò Di Natale spiazza Gillet e segna su rigore (Ansa) da attaccante puro. l’allenatore del Palermo Bortolo Mutti, dopo la batosta di
5 (Acquafresca 5 1’ s.t.); Di Vaio 6.
to a parte, le note positive Un sussulto di Kone, in Siena (4-1 con espulsione al 2’ di Balzaretti per fallo su
All.: Pioli 5,5
per Guidolin (riempito di La partita, a lungo blocca- tro ondivago e un atteggia- gol su bella sponda di Di Va- Destro): «Non era una chiara occasione da gol», dice Mutti
vaffa dal suo ex pubblico in- ta, con due squadre fondate mento fatto apposta per in- io, ha illuso i rossoblù per che rincara: «Sul rigore assegnato al Siena, Gava è stato molto
UDINESE (3-5-1-1): Handanovic
grato) ci sono: Di Natale, tor- sulla difesa a tre — la ten- nervosire tutti) ci sono mol- tre minuti ma una gran gira- generoso. Lo stesso Brienza ha detto all’arbitro di avere
6,5; Benatia 6,5, Danilo 5,5, Domizzi
nato dopo l’infortunio, ha se- denza dominante della sta- te perplessità, perché il fallo ta al volo di Floro Flores ha accentuato la caduta e lui non l’ha ascoltato». «Non ho
6; Basta 7, Fernandes 6,5, Pazienza
gnato il suo 18˚ gol in cam- gione 2011/12 — centrocam- di Perez su Di Natale è parso riportato la gara nel suo bina- parlato con Gava — risponde l’ex Brienza — ma solo con i
5,5, Asamoah 6,5, Armero 6;
pionato; è arrivato un suc- pi raccolti e rognosi e attac- fuori area. Decisivo, comun- rio naturale. E, dopo una ma- giocatori del Palermo ai quali ho precisato di essere stato solo
Fabbrini 6,5 (Battocchio s.v. 35’ s.t.);
cesso in trasferta (solo 13 chi fatalmente senza sboc- que, l’erroraccio di Morleo gnifica serie positiva di 7 par- sbilanciato». Dopo il sorprendente vantaggio dei siciliani con
Di Natale 6,5 (Floro Flores 7 24’ s.t.).
punti su 45 presi lontano dal chi, è girata per due episodi. che ha innescato l’azione tite, la situazione del Bolo- un colpo di testa di Budan, la squadra di Sannino va in gol
All.: Guidolin 6,5
Friuli); la tecnica e la lucidi- Il primo, al 38’, è stato il rigo- bianconera. gna, ora solo a più 4 sulla ter- con il rigore «regalato» di Terzi, l’appoggio di Bogdani su
tà con cui l’Udinese ha sfrut- re dell’1-0 segnato da Di Na- Il secondo episodio, all’11’ zultima, diventa sempre più assist di Destro, il piatto di Rossettini e la punizione di
Arbitro: Mazzoleni 5
tato gli errori altrui sono de- tale. Sulla correttezza del fi- della ripresa, dopo che nel- pericolosa. Brienza. Al quarto risultato utile consecutivo, Serse Cosmi
Ammoniti: Taider, Benatia, Ramirez,
gne di un gruppo con obietti- schio di Mazzoleni (comun- l’intervallo Pioli — fin trop- Alessandro Pasini esalta il suo giovane gioiello Muriel, autore del primo gol del
Perez, Armero, Pazienza, Asamoah
vi importanti. que insufficiente per il me- po penalizzato dall’assenza © RIPRODUZIONE RISERVATA 2-1 del Lecce a Cagliari: «Mi ricorda Ronaldo e alla sua età è
più forte di Sanchez». Il Cagliari era riuscito a pareggiare con
Larrivey su quello che lo stesso Cosmi ha definito
«fantarigore» (mano di Miglionico) ma poi Bertolacci ha
segnato il gol vittoria con un’elegante conclusione di
Bertolacci. «Non meritavamo di perdere — ha commentato
Ballardini — ma loro si sono chiusi bene e hanno sfruttato il
contropiede». Si arrende il Novara di Mondonico
(«Dobbiamo ancora crederci») sul campo del Catania. Amaro
esordio per Beretta («La squadra ha giocato con grande
spirito») sulla panchina del Cesena, battuto 1-0 al Bentegodi.
Romagnoli in 10 a inizio ripresa per un severo doppio giallo a
Lauro e Chievo in gol nel finale con Moscardelli.
f.pis.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cagliari
1 4
Lecce
2 1
Marcatori: Muriel 44’ p.t.,
Larrivey 5’, Bertolacci 17’ s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 6;
Pisano 6 (Ekdal s.v. 35’ s.t.),
Canini 4, Astori 6, Agostini 6
(Ariaudo 6 1’ s.t.), Dessena 5;
Conti 5, Nainggolan 6, Ribeiro
5,5; Ibarbo 5,5; Larrivey 5,5
(Ceppelini 5,5 23’ s.t.). All.:
Ballardini 5,5
LECCE (3-5-2): Benassi 7;
Tomovic 6,5, Carrozzieri 6,5,
Miglionico 6; Cuadrado 6,
Delvecchio 6, Giacomazzi 6,5,
Bertolacci 7 (Giandonato s.v.
32’ s.t.), Brivio 6; Di Michele 5,5,
Muriel 7 (Esposito s.v. 45’ s.t.)
All.: Cosmi 7
Arbitro: Rocchi 6
Espulso: Canini 38’ s.t. Amm.:
Canini, Conti, Ariaudo, Ribeiro,
Delvecchio, Di Michele
Siena
Palermo
Marcatori: Budan 12’, Terzi (rig.)
23’, Bogdani 34’ p.t.; Rossettini
1’, Brienza 13’ s.t.
SIENA (4-4-2): Pegolo 6; Vitiello
6,5, Rossettini 6,5, Terzi 6,5, Del
Grosso 6,5 (Belmonte s.v. 35’
s.t.); Giorgi 6 (Reginaldo 6 15’
s.t.), Vergassola 6, Gazzi 6,
Brienza 6,5; Bogdani 6,5; Destro
7,5 (Mannini s.v. 30’ s.t.). All.:
Sannino 6,5
PALERMO (4-3-1-2): Viviano 6;
Pisano 5,5; Silvestre s.v. (Muñoz
5 10’ p.t.), Mantovani 6,
Balzaretti 4; Bertolo 6, Donati 6,
Barreto 6; Ilicic s.v. (Aguirregaray
5 9’ p.t.); Budan 6, Miccoli 5,5
(Vazquez 5 19’ s.t.). All.: Mutti 6
Arbitro: Gava 5
Espulso: Balzaretti
Ammoniti: Budan, Terzi,
Rossettini, Barreto, Viviano,
Donati, Miccoli
Recuperi: 3’ più 3’

Chievo
1 3
Cesena
0 1
Marcatore: Moscardelli 33’ s.t.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino
6; Sardo 6, Andreolli 6,5, Acerbi
6,5, Jokic 5; Vacek 5 (Gulan s.v.
32’ s.t.), Rigoni 5,5, Hetemay 6;
Cruzado 5,5 (Moscardelli 6,5
22’ s.t.); Paloschi 6 (Cesar s.v.
41’ s.t.), Pellissier 5,5. All.: Di
Carlo 6
CESENA (3-4-1-2): Antonioli 6;
Rodriguez 5,5, Guana 6, Lauro
5; Comotto 6,5, Colucci 6
(Ceccarello s.v. 40’ s.t.), Parolo
5,5, Pudil 6 (Martinez s.v. 40’
s.t.); Santana 6; Iaquinta 5,5,
Mutu 5. All.: Beretta 5,5
Arbitro: De Marco 6
Espulso: Lauro 12’ s.t.
Ammoniti: Rigoni, Iaquinta,
Pellissier, Vacek, Guana
Recuperi: 2’ più 5’
Catania
Novara
Marcatori: Bergessio 30’ p.t.;
Marchese 2’, Gomez 10’, Rubino
39’ s.t.
CATANIA (4-3-3): Carrizo 7;
Motta 6,5 (Bellusci 6 23’ s.t.),
Legrottaglie 6,5, Spolli 6,5,
Marchese 7; Seymour 6, Lodi 7,
Almiron 6,5; Barrientos 6,5
(Ricchiuti 6 30’ s.t.), Bergessio
6,5 (Ebagua 6 14’ s.t.), Gomez
7. All.: Montella 7
NOVARA (5-3-2): Ujkani 5,5;
Gemiti 5,5, Lisuzzo 5,5,
Centurioni 6, Garcia 6,5,
Dellafiore 6; Porcari 5,5,
Radovanovic 5,5 (Morganella 6
4’ s.t.), Rigoni 6,5; Mascara 5,5
(Mazzarani 6 4’ s.t.), Caracciolo
5,5 (Rubino 6,5 21’ s.t.). All.:
Mondonico 5,5
Arbitro: Calvarese 6
Ammoniti: Barrientos, Rigoni,
Centurioni
Recuperi: 1’ più 4’

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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254

Sport 45

Crollo Giallorossi: 4 gol subiti e 2 espulsi Atalanta

4 Farsa Si chiude una settimana tormentata Lazio
1
Festa Atalanta Roma

Marcatori: Marilungo 10’, Denis

1 Klose riporta Fiorentina

Marcatore: Klose 36’ p.t.

0

La Roma si fa 19’, Borini 36’ p.t.; Denis 2’ e 21’

s.t.
ATALANTA (4-4-1-1): Consigli 5;
Lucchini s.v. (Bellini 6 8’ p.t.),
alla normalità LAZIO (4-3-2-1): Marchetti
6,5; Scaloni 6, Diakité 6,5,
Biava 6, Garrido 5,5 (Zauri 6

male da sola la Lazio e Reja

De Rossi fuori per un ritardo
DAL NOSTRO INVIATO
BERGAMO — Come sarebbe
andata a finire lo si è capito dopo
4 minuti: Marilungo che fila ver-
so la porta di Stekelenburg e
Juan che si toglie di mezzo, per il
terrore di commettere fallo, veni-
re ammonito da diffidato e salta-
re il derby di domenica prossi-
ma. Marilungo ha poi colpito il
palo, ma questo è un dettaglio.
Sei minuti dopo non ha sbaglia-
to. E al 20’ il raddoppio di Denis,
servito dal genietto Maxi Mora-
lez, ha messo i ginocchio i giallo-
rossi.
Forse erano troppi anche 4 mi-
nuti per capire la fine della sto-
ria. Bastava leggere le formazioni
e non trovare né in campo né in
panchina Daniele De Rossi, an-
che se sano e arruolabile. Un ritar-
do nel presentarsi alla riunione
tecnica (pare 5 minuti) e una di-
scussione accesa hanno scate-
nato la punizione di Luis En-
rique: fuori dalla partita,
in tribuna. Heinze e Per-
rotta hanno cercato di
prendere le parti di De
Rossi. Inutilmente. «È
una decisione che ho pre-
so e che rifarei — è stata la
spiegazione dell’asturiano
nel dopo gara — perché il grup-
po viene prima del singolo. Se
non va bene così, può venire un
altro allenatore».
Giusto? Sbagliato? A ognuno
la sua opinione. Chi scrive aveva
trovato logica l’esclusione di
Osvaldo a Firenze, dopo che a
Udine aveva colpito con uno
schiaffo Lamela nel dopogara.
Ma non la decisione di ieri, per-
ché la legge è uguale per
tutti ma la pena deve esse-
re proporzionata al reato.
E poi, al di là delle opinio-
ni, c’è il risultato del cam-
po. A Firenze, la Roma
aveva subito 3 gol ed era in-
cappata in 3 espulsioni. A
Bergamo è successo lo stesso: 4
gol presi, 2 rossi (Osvaldo e Cas-
Débâcle setti) e l’ammonizione a Gago,
Un duello che salterà il derby. È come se la
tra Borini squadra si fosse sciolta davanti al-
e Peluso e, la punizione di uno del gruppo.
nel tondo, E pensare che una «papera» di
De Rossi Consigli, al 36’, aveva in qualche
in tribuna modo rimesso in gioco la Roma,
(LaPresse, favorendo il gol di Borini, l’unico
Ansa) a salvarsi, raggiunto in serata dal-
Stendardo 6, Manfredini 6, Peluso 1’ s.t.); Gonzalez 6, Ledesma
6; Carrozza 6 (Schelotto 6 7' s.t.), 6,5, Lulic 6 (Candreva 5,5 28’
Cigarini 7, Brighi 6, Moralez 8; p.t.); Mauri 6, Hernanes 6,5;
Marilungo 8 (Gabbiadini s.v. 30’ Klose 7 (Kozak s.v. 32’ s.t.).
s.t.); Denis 8. All.: Colantuono 8 All.: Reja 6,5
ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5;
Rosi 3 (José Angel 4,5 1’ s.t.),
Juan 4 (Cassetti 3 12’ s.t.), Heinze
Il tedesco piega la Fiorentina FIORENTINA (4-4-2): Boruc 6;
De Silvestri 6, Natali 5,5,
5, Taddei 5,5; Pjanic 4, Gago 3 ROMA — Dopo la farsa set- Nastasic 6, Pasqual 5,5; Romulo
(Greco s.v. 23’ s.t.), Marquinho 5; timanale e i suoi tristi com- 5 (Salifu 6 1’ s.t.), Behrami 5,5
Lamela 5, Osvaldo 3, Borini 6,5. medianti, è il primattore Mi- (Vargas s.v. 33’ s.t.), Montolivo
All.: Luis Enrique 3 ro Klose a riappropriarsi del- 6, Lazzari 5,5; Ljajic 4,5 (Cerci
Arbitro: Damato 5 la scena e a riportare la Lazio 6,5 1’ s.t.), Jovetic 5,5.
Espulsi: Osvaldo 9’, Cassetti 37’ alla normalità. Il guizzo del te- All.: Rossi 5
s.t. desco — al dodicesimo gol in
Ammoniti: Gago, Moralez, campionato — basta per pie- Arbitro: Brighi 6
Cigarini, Manfredini, Greco, Peluso gare la Fiorentina e per tene- Ammoniti: Biava, Cerci
re, soprattutto, il ritmo dell’U-
Recuperi: 4’ più 2’ Recuperi: 1’ più 3’
dinese (vittoriosa a Bologna)
e del Napoli (ora quinto dopo
la bella notizia della convocazio- l’1-0 contro l’Inter e il tracol- l’impatto col match, giusto il
ne in nazionale. Iniziare il secon- lo della Roma a Bergamo). gol annullatogli per fuorigio-
do tempo con il minimo svantag- Dunque il terzo posto è an- co all’inizio della ripresa).
gio sembrava un miracolo per i cora salvo e in bella mostra. La Lazio non ha prodotto
giallorossi. Ma, passati 2 soli mi- Alla vigilia di un derby che la cose di qualità superiori, ma
nuti, è arrivato il 3-1. Ancora De- Lazio potrà giocare con sette ha capitalizzato al massimo le
nis. E ancora Denis per il 4-1. punti di vantaggio e vivere poche occasioni costruite. Il
L’argentino non segnava dal 21 senza polemiche, intorno al guizzo di Klose — sempre
dicembre 2011, ci voleva la dife- suo allenatore Edy Reja, dopo più uomo della provvidenza
sa della Roma per risvegliarlo. la sceneggiata che ha visto biancoceleste — è arrivato su
L’Atalanta ha fatto così un al- protagonisti il goriziano nei un’intuizione geniale di Her-
tro passo verso la salvezza e Co- giorni scorsi con il presiden- nanes e dopo aver perso alla
lantuono ha dato un’altra prova te Claudio Lotito. Tra dimis- mezz’ora per infortunio Lu-
di essere un allenatore con un sioni annunciate, nuovi al- lic, di gran lunga l’uomo di
grande futuro. E anche una per- lenatori contattati e rot- Reja più in forma. Il tecnico
sona limpida, quando ha chie- ture rientrate in extre- dei tre ex laziali presen- si è coperto nella ripresa, inse-
sto nel finale ai suoi giocatori di mis, in una girandola ti, con De Silvestri e rendo Zauri al posto dell’inu-
non umiliare i romanisti in 9 fa- folle e tra lo stupore Behrami — continua a tile Garrido (Rossi aveva ri-
cendo il «torello» in mezzo al dell’Italia calcistica. non produrre roba sposto togliendo Romulo per
campo con lo stadio che urlava Terzo posto e vitto- buona: 16 i punti porta- Salifu), probabilmente imma-
olé. Anche Luis Enrique lo ha ria malgrado una pro- ti a casa in 14 gare a ginando un diverso approc-
ringraziato. va poco brillante. Klose fronte di uno «score» cio della Fiorentina. Che infat-
La Roma è attesa da giorni du- è bastato anche grazie al- che avevo visto il suo pre- ti c’è stato, ma non sufficien-
ri in vista del derby. Chi pensava la Fiorentina, sempre più in decessore Sinisa Mihajlovic te a riprendere una gara che
che gli stravaganti fossero quelli crisi involutiva: spenta e ri- ottenerne 12 in 10 gare. È cri- la Lazio ha comunque gestito
della Lazio, dove è andato in sce- nunciataria nel corso del pri- Tacco si nera, non si intravedono se- con una certa sofferenza.
na il Rejality Show, con dimissio- mo tempo, in cui non si è Klose, gnali concreti di ripresa. Ieri Ora si apre la settimana del
ni date e ritirate e prospettive fu- mai affacciata nell’area di ri- l’uomo sera anche Jovetic ha fallito derby. Solito crocevia della
ture che sono soltanto nella te- gore biancoceleste, più toni- decisivo, l’appuntamento, e ci può sta- stagione per due squadre che
sta di Claudio Lotito, si sbaglia- ca e propositiva nella ripresa, tocca con re dopo tante partite raddriz- domenica, per motivi diversi,
va. La Roma è riuscita a fare di quando però ha pagato (anco- eleganza il zate, mentre Ljajic non s’è si giocheranno tantissimo. Se
peggio. ra una volta) la mancanza di pallone. Nel proprio visto. Tanto da spin- non tutto.
Luca Valdiserri un attaccante vero. tondo, Reja gere Rossi a sostituirlo nell’in- Giuseppe Toti
© RIPRODUZIONE RISERVATA La cura Delio Rossi — uno (Reuters) tervallo con Cerci (buono © RIPRODUZIONE RISERVATA

Serie A/25ª giornata Serie A Classifica U Punti totali U In casa U Fuori casa Serie B Classifica U Punti totali U In casa U Fuori casa
* una partita in meno G giocate V vinte N nulle P perse F reti fatte S reti subite * una partita in meno G giocate V vinte N nulle P perse F reti fatte S reti subite Fischio finale
GENOA PARMA 2-2 Punti G V N P V N P V N P F S Punti G V N P V N P V N P F S
Gobbi (Pa) 6', Floccari (Pa) 8' s.t., MILAN 51 25 15 6 4 7 4 1 8 2 3 49 22 TORINO 56 28 16 8 4 10 4 0 6 4 4 34 18
Palacio (Ge) 33' s.t., Palacio (Ge) 51' s.t. SASSUOLO 55 28 15 10 3 8 5 2 7 5 1 36 18 di Paolo Casarin
Arbitro: Romeo di Verona JUVENTUS* 50 24 13 11 0 8 4 0 5 7 0 37 15
UDINESE 45 25 13 6 6 10 2 1 3 4 5 37 23 VERONA 54 28 16 6 6 10 3 2 6 3 4 37 25
MILAN JUVENTUS 1-1
PESCARA* 52 27 16 4 7 10 1 2 6 3 5 56 39
Nocerino (Mi) 14', Matri (Ju) 38' s.t.
Arbitro: Tagliavento di Terni
ATALANTA ROMA
Marilungo (At) 10', Denis (At) 19', Borini
4-1
LAZIO
NAPOLI
ROMA
45
40
38
25
25
25
13
10
11
6
10
5
6 7 4
5 6 5
9 7 3
2
2
2
6
4
4
2 4
5 3
2 7
39
42
38
29
24
31
PADOVA*
VARESE
REGGINA
46
45
42
27
28
28
13
12
11
7
9
9
7
7
8
8
4
7
4
5
3
2
4
3
5
8
4
3 5 39 29
4 3 34 25
6 5 47 36
Non solo Tagliavento
(Ro) 36', Denis (At) 2' s.t., Denis (At) 21' s.t.
Arbitro: Damato di Barletta
CAGLIARI LECCE 1-2
INTER
PALERMO
CHIEVO
36
34
33
25
25
25
11
10
9
3
4
6
11 6 2
11 10 0
10 6 3
5
2
3
5
0
3
1 6
4 9
3 7
34
39
21
34
39
30
BRESCIA
BARI (-2)
SAMPDORIA*
42
39
37
28
28
27
11
11
8
9
8
13
8
9
6
6
3
3
4
5
7
5
5
3
5
8
5
5 3 30 26
3 4 34 31
6 3 32 23
Arbitri in difficoltà
Muriel (Le) 44', Larrivey (Ca) rig. 5' s.t., CATANIA* 33 24 8 9 7 6 4 2 2 5 5 32 33 CITTADELLA 37 28 10 7 11 6 3 5 4 4 6 33 36
Bertolacci (Le) 17' s.t.
Arbitro: Rocchi di Firenze ATALANTA (-6) 31 25 9 10 6 6 5 2 3 5 4 30 28 GROSSETO 37 28 9 10 9 5 5 4 4 5 5 30 36
CATANIA NOVARA
Bergessio (Ca) 30', Marchese (Ca) 2' s.t.,
3-1 CAGLIARI
GENOA
31
31
25
25
7
9
10
4
8 4 6
12 7 3
3
3
3
2
4 5
1 9
23
33
26
46
JUVE STABIA* (-4)
LIVORNO
36
30
27
28
11
7
7
9
9
12
8
3
3
4
3
7
3
4
4 6 38 35
5 5 30 33 G iornata di campionato se-
gnata dalla sfida sul cam-
po tra Milan e Juventus e dalle
diretto in maniera discutibile:
valutati male molti interventi
fallosi. Ha cominciato lascian-
Gomez (Ca) 10' s.t., Rubino (No) 39' s.t. VICENZA 29 28 6 11 11 4 5 5 2 6 6 31 39
PARMA* 29 24 7 8 9 5 4 2 2 4 7 29 37 tante polemiche a gioco finito. do correre un intervento di Tad-
Arbitro: Calvarese di Teramo CROTONE (-1) 28 28 6 11 11 3 6 5 3 5 6 29 37
CHIEVO CESENA 1-0 FIORENTINA* 28 24 7 7 10 6 3 3 1 4 7 23 25 Arbitri e assistenti di S.Siro dei su Carrozza che meritava
GUBBIO 26 28 6 8 14 6 4 4 0 4 10 26 39
Moscardelli (Ch) 33' s.t. BOLOGNA* 28 24 7 7 10 4 2 6 3 5 4 24 29 MODENA* 26 27 5 11 11 3 5 4 2 6 7 25 42 hanno subito un forte calo di un provvedimento disciplina-
Arbitro: De Marco di Chiavari SIENA 26 25 6 8 11 6 3 4 0 5 7 27 28 ALBINOLEFFE 25 28 5 10 13 3 6 5 2 4 8 28 42 credibilità soprattutto per il re; solo con l’aiuto del quarto
SIENA PALERMO 4-1 LECCE 24 25 6 6 13 2 3 7 4 3 6 28 40 EMPOLI* 24 27 6 6 15 4 4 6 2 2 9 32 45 gol di Muntari ricacciato dalla uomo Celi è riuscito a espellere
Budan (Pa) 12', Terzi (Si) rig. 23', NOVARA 17 25 3 8 14 2 6 5 1 2 9 21 45 ASCOLI (-7) 23 28 8 6 14 3 3 8 5 3 6 28 38 rete da Buffon: nel gioco del cal- Osvaldo per una violenza su Ci-
Bogdani (Si) 34', Rossettini (Si) 1' s.t.,
Brienza (Si) 13' s.t. CESENA* 16 24 4 4 16 2 3 6 2 1 10 16 38 NOCERINA 18 28 3 9 16 1 5 9 2 4 7 34 51 cio tutti gli errori arbitrali si di- garini la cui reazione è stata va-
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto (Tv) 26ª giornata menticano fatta eccezione per i lutata, erroneamente, solo da
BOLOGNA UDINESE 1-3 MARCATORI: 18 RETI: Di Natale (UDI) 15 RETI: Cavani (NAP), Denis (ATA), Ibrahimovic gol certi non convalidati. ammonizione. Nervosismo dif-
ALBINOLEFFE-VARESE 1-2 EMPOLI-CROTONE 1-1 GROSSETO-SAMPDORIA 0-1
Di Natale (Ud) rig. 38', Basta (Ud) 11' s.t., (MIL) 14 RETI: Palacio (GEN) 12 RETI: Klose (LAZ), Milito (INT), Jovetic (FIO) 11 RETI:
Miccoli (PAL) 10 RETI: Matri (JUV), Calaio' (SIE) 9 RETI: Giovinco (PAR) 8 RETI: Nocerino
JUVE STABIA-LIVORNO 1-2 NOCERINA-BARI 1-1 PADOVA-VERONA 0-0 Le altre gare della serie A fuso in campo con Cassetti
Kone (Bo) 36' s.t., Floro Flores (Ud) 39' s.t. VICENZA-CITTADELLA 1-4 PESCARA-REGGINA 0-2 GUBBIO-MODENA 2-0 hanno confermato il momento espulso per proteste.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo (MIL), Di Vaio (BOL) SASSUOLO-ASCOLI 0-0 BRESCIA-TORINO 1-0
LAZIO FIORENTINA 1-0 difficile dei fischietti il cui buo- Anche il Bologna protesta, ci-
Klose (La) 36' Arbitro: Brighi di Cesena PROSSIMO TURNO: Sabato 3/3, ore 18.00: Palermo-Milan. PROSSIMO TURNO: Venerdì 2/3, ore 20.45: Varese-Vicenza. nismo nei confronti dei falli ha vilmente, con Mazzoleni per il
NAPOLI INTER 1-0 ore 20.45: Juventus-Chievo. Domenica 4/3, ore 12.30: Parma-Napoli. Sabato 3/3, ore 15.00: Bari-Crotone, Empoli-Livorno, Grosseto-Torino, Juve raggiunto un livello ingiustifi- rigore concesso all’Udinese: il
Lavezzi (Na) 14' s.t. ore 15.00: Bologna-Novara, Fiorentina-Cesena, Lecce-Genoa, Stabia-Nocerina, Modena-Cittadella, Padova-Albinoleffe, Pescara-Sassuolo, cabile: sembra che lasciar cor- fallo di Perez su Di Natale sem-
Arbitro: Bergonzi di Genova Roma-Lazio, Siena-Cagliari, Udinese-Atalanta. ore 20.45: Inter-Catania. Reggina-Ascoli, Sampdoria-Verona. Lunedì 5/3, ore 20.45: Gubbio-Brescia. rere il gioco sia diventato il bra avvenuto fuori area di qual-
massimo obiettivo dell'arbi- che centimetro. Decisione diffi-
Inghilterra Spagna Germania Lega Pro 1ª div./A Lega Pro 1ª div./B traggio. Romeo è un rappresen- cile che Mazzoleni prende d’in-
tante di punta di questa ten- tesa con l’assistente La Rocca.
denza; Genoa-Parma, purtrop- Gava, arbitro di Siena-Paler-
LIVERPOOL EVERTON Rinv. BETIS SIVIGLIA GETAFE 1-1 BORUSSIA M. AMBURGO 1-1 CARPI AVELLINO 0-0 LATINA PRATO 0-1 po per lui, aveva invece biso- mo, ha espulso Balzaretti dopo
CHELSEA BOLTON WANDERERS 3-0 RACING SANTANDER SPORTING GIJON 1-1 AUGSBURG HERTHA BERLINO 3-0 COMO PISA 1-2 ANDRIA CARRARESE 2-0 gno di decisioni coerenti e pun- 70 secondi, per fallo su Destro
NEWCASTLE UNITED WOLVERHAMPTON 2-2 MALAGA REAL SARAGOZZA 5-1 COLONIA BAYER LEVERKUSEN 0-2 FOGGIA TRITIUM 0-1 BASSANO PORTOGRUARO 1-0 tuali. È stato concesso un rigo- lanciato a rete; decisione sup-
QUEEN'S PARK RANGERS FULHAM 0-1 ESPANYOL LEVANTE 1-2 MAINZ 05 KAISERSLAUTERN 4-0 LUMEZZANE FOLIGNO 3-0 PIACENZA FERALPI SALO' 2-2
WEST BROMWICH ALBION SUNDERLAND 4-0 rino (mani di Modesto) al Ge- portata dal regolamento. Me-
VILLARREAL ATHLETIC BILBAO 2-2 STOCCARDA FRIBURGO 4-1 MONZA VIAREGGIO 0-3 SIRACUSA PERGOCREMA 1-2 noa e poi negato ai rossoblù un no convincente, invece, il rigo-
WIGAN ATHLETIC ASTON VILLA 0-0 RAYO VALLECANO REAL MADRID 0-1 WOLFSBURG HOFFENHEIM 1-2 PAVIA SPAL 1-0 SPEZIA VIRTUS LANCIANO 1-0
MANCHESTER CITY BLACKBURN ROVERS 3-0
OSASUNA GRANADA CF 2-1 PRO VERCELLI REGGIANA 2-0 SUDTIROL BARLETTA 3-2
penalty più evidente; al Parma re al Siena per caduta plateale,
WERDER BREMA NORIMBERGA 0-1
ARSENAL TOTTENHAM HOTSPUR 5-2 è stato annullato un gol di Gio- in area, di Brienza: difficile in-
REAL SOCIEDAD MAIORCA 1-0 BAYERN MONACO SCHALKE 04 2-0 SORRENTO BENEVENTO 2-0 TRIESTINA FROSINONE 1-2
NORWICH CITY MANCHESTER UNITED 1-2 vinco, con la collaborazione del- dividuare il punto di collisione
STOKE CITY SWANSEA 2-0 VALENCIA SIVIGLIA 1-2 BORUSSIA DORT. HANNOVER 96 3-1 TERNANA TARANTO 1-1 CREMONESE TRAPANI oggi 20.45
Classifica: 63 Manchester City 61 Manchester United ATLETICO MADRID BARCELLONA - Classifica: 52 Borussia Dor. 48 Bayern Monaco Classifica: 52 Ternana 47 Taranto (-3) Classifica: 46 Trapani 40 Siracusa (-5) 38 l’assistente Passeri, valido. Ro- con il difensore siciliano. Ber-
53 Tottenham Hotspur 46 Arsenal, Chelsea 43 Classifica: 64 Real Madrid 51 Barcellona 40 Valen- 47 Borussia Monch. 44 Schalke 04 37 Bayer Le- 43 Pro Vercelli 42 Carpi, Sorrento (-2) Spezia, Pergocrema (-2) 35 Cremonese meo, insiste nel non decidere, gonzi dirige in maniera accetta-
Newcastle 39 Liverpool 35 Norwich City 33 Sunder- cia 35 Levante 34 Athletic Bilbao, Malaga, Osasuna 35 Benevento (-2), Lumezzane 33 Triti- (-6), Sudtirol, Portogruaro, Barletta 34 lasciando perdere un mani in bile Napoli-Inter; anche Brighi
verkusen 36 Werder Brema 34 Hannover 96 29 um 32 Avellino 30 Foggia (-2), Pisa, Co- Carrarese 33 Virtus Lanciano (-1) 28 Pra-
land, Everton, Fulham, Stoke City 32 West Bromwich 33 Espanyol 32 Atletico Madrid, Siviglia 31 Rayo Val- area del parmense Ferrario. An- arbitra con equilibrio La-
Albion 30 Swansea 29 Aston Villa 22 Wolverhamp- lecano 30 Betis Siviglia, Real Sociedad 29 Getafe 28 Stoccarda, Hoffenheim 28 Norimberga 27 Mainz mo (-2) 27 Reggiana (-2) 21 Monza 19 to 27 Triestina, Frosinone 24 Andria 23 La-
ton 21 Queen's Park Rangers, Blackburn Rovers 20 Maiorca, Granada Cf 27 Villarreal 24 Racing Santan- 05, Amburgo, Wolfsburg 24 Colonia 21 Augsburg Spal (-4) 18 Viareggio (-1) 14 Pavia 13 tina 22 Bassano 21 Piacenza (-6) 18 Fe- che l'internazionale Damato, zio-Fiorentina.
Bolton Wanderers, Wigan Athletic der 21 Sporting Gijon 15 Real Saragozza 20 Hertha Berlino 18 Kaiserslautern, Friburgo Foligno (-4) ralpi Salo' arbitro di Atalanta-Roma, ha © RIPRODUZIONE RISERVATA
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46 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera


Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Sci A Crans secondo successo stagionale dell’azzurro
Blardone gigante Biaggi il Corsaro
mette tutti in fila Prima la vittoria
«Veterano è bello» poi rimonta-show
La Merighetti sul podio in SuperG
Quota 161 Max Blardone ha dato all’Italia il 161˚ successo nella Coppa del mondo maschile (LaPresse)
«E adesso medito davvero di pro-
seguire fino ai Giochi del 2018...» Pa-
role e propositi di Max Blardone, il
«Rinato» dello sci. È giusto che lo
pensi, ora che ha aggiunto un’altra
perla — la vittoria nel gigante di
Crans Montana, battendo addirittu-
ra Marcel Hirscher, l’uomo del mo-
mento che si sta avvicinando alla
conquista della Coppa del mondo as-
soluta — a un’annata da incornicia-
re. Mentre una grande Italia saluta
anche il podio di Daniela Merighetti
nel SuperG di Bansko (in Bulgaria
ha vinto la Vonn; ma la slovena Ma-
ze e la bresciana hanno concluso a
ridosso, sconfitte per pochi centesi-
mi) occorre riaggiornare il bilancio
della miglior stagione di sempre di
SuperMax: siamo a due vittorie, più
un secondo e un terzo posto che por-
tano a sette il totale dei suoi succes-
si e a ventiquattro quello dei piazza-
menti tra i primi tre.
Ma, soprattutto, fanno quattro
podi consecutivi, all’insegna di una
continuità che rappresenta la vera e
importante novità nel rendimento
del piemontese: da quando Blardù
ha domato la Gran Risa in Alta Ba-
dia, ritrovando la strada del primo
posto (si era a dicembre, poco pri-
ma di Natale), le porte larghe sono
tornate a sorridergli. Insomma, co-
me sono lontani quei mesi tra 2010
e 2011, forieri di pessimi risultati e
del sospetto che Max fosse finito.
Non era così, per fortuna. Blardone
s’è scosso, ha trovato serenità a livel-
lo personale (la paternità ormai im-
minente), ha rispolverato il suo ta-
Atletica Solo 4˚nella maratona di Tokio, l’etiope sarà costretto a cercare altrove il tempo per Londra
La rincorsa di Gebre sempre più in salita
Sempre più secco nel corpo e
prosciugato nell’anima da due
decenni di corpo a corpo con la
fatica, con un paio di guantini
bianchi da Topolino e una spe-
cie di sorriso più simile a una
smorfia che a un’espressione di
sollievo, ieri a Tokio Haile Gebre-
selassie è arrivato in ritardo al-
l’appuntamento con se stesso e
con la storia, prolungando la rin-
corsa infinita alla sua quinta
Olimpiade (a 39 anni), Londra
2012, come se una vita di contri-
buti pagati al gran fondo su stra-
da e su pista non gli potesse ga-
rantire già un’onesta pensione,
tra i marmi e gli affetti (la mo-
glie Alem e i quattro figli: Eden,
Melat, Batiy e Nathan) nella bel-
la casa-palazzo di Addis Abeba.
«Sono venuto in Giappone
per fare il tempo per l’Olimpia-
de» aveva detto alla vigilia di
questo doloroso quarto posto al-
la fine di 42.195 metri in larga
parte dominati, ma c’è un prez-
zo da riconoscere all’età e al 36˚
chilometro Haile è crollato co-
Codice cliente:
italia: 515249535254
Sport 47
Superbike Via al Mondiale: Max 1˚e 2˚in Australia Fotofinish
BASKET
Roma ferma Siena
Varese fa il colpo
Serie A, 5ª rit.: Sassari-Avellino
87-73; Roma-Siena 77-76;
Cantù-Treviso 79-67; Caserta-Varese
87-91; Venezia-Pesaro 87-61;
Biella-Cremona 73-62;
Bologna-Teramo 86-71;
Milano-Casale 83-60. Rip.:
Montegranaro. Classifica: Siena 30;
Checa «pareggia» nella gara 2 Milano, Bologna, Sassari 26; Cantù,
Venezia 24; Pesaro, Avellino, Varese
22; Biella, Roma 20;
Caserta 18; Treviso 16; Montegr. 14;
Teramo, Cremona 12;
Casale 10.
VOLLEY
Macerata perfetta
Schiacciata Modena
A1 maschile, 7ª di ritorno:
Cuneo-San Giustino 3-1;
Ravenna-Trento 0-3;
Modena-Macerata 0-3;
Latina-Roma 3-1;
Belluno-Monza 3-1;
Verona-Piacenza 1-3; Vibo
V.-Padova 3-1. Classifica: Trento
53, Macerata 43, Cuneo 42,
Veterano d’oro Max Biaggi, 41 anni, ha cominciato alla grande il Mondiale Superbike (Ansa) Modena, Belluno 35, Monza 34,
Piacenza 29, Latina 26, Vibo V.,
lento. E ha scoperto che veterano è Il Corsaro contro il Toro, più pionato), sesto Melandri. Verona 25, Roma 24, S. Giustino
19, Padova 18, Ravenna 9.
Risultati bello. Trentadue anni e non sentirli. «bella» di così non si può. Il cam- Risultati Alla fine, Biaggi era quasi più
Anzi, apprezzarli e verificare che pu- pione del mondo 2010 vince gara contento di questo incredibile se-
re tra le nevi sta andando di moda la 1, il campione del mondo 2011 condo posto che della vittoria: NBA
A Crans «terza età». La regola dei vecchietti vince gara 2 e il segnale dall’Au- Prima prova del «Una grande impresa: quando ser-
Gigante m. al potere ha funzionato eccome, nel- stralia arriva forte e chiaro: i favo- Mondiale ve fare qualcosa di speciale tim- Niente Giochi 2012
1. Blardone (Ita) la chiccosa Crans. Blardù ha chiuso riti del Mondiale Superbike 2012 Superbike a bro sempre il cartellino, è come per l’emergente Lin
in 2’33’’77 il tris degli over 30: «Prima ha vinto appena cominciato sono ancora Phillip Isl. (Aus) un marchio di fabbrica. Nel con-
2. Hirscher (Aut) Cuche, che ha quasi 38 anni; poi Rai- loro, Max Biaggi e Carlos Checa, Gara 1 tatto con Sykes mi si è piegata la Mentre nella notte ad Orlando si
a 0’’16 ch, 34 enne; infine è toccato a me... 79 anni in due, classe da vendere 1. Biaggi leva del freno anteriore. Per fortu- è disputato l’All Star Game della
3. Reichelt (Aut) Al di là delle battute, mi sento in for- e ancora tanto motociclismo da (Ita/ Aprilia) na è una di quelle snodabili e non Nba, Jeremy Lin ha incassato
a 0’’82 ma, sto lavorando benissimo e i nuo- insegnare. in 34'13’’'963; si è rotta: gli ho dato un paio di una notizia prevedibile ma
Coppa assoluta vi materiali mi hanno dato un gran- Biaggi domina la prima man- 2. Melandri pugni ed è tornata a posto. Aves- comunque poco gradita: il
1. Hirscher 1135 de aiuto. Non ho mai avuto dubbi che mettendo pressione a Checa e (Ita/Bmw) se ceduto, avrei dovuto dire addio cino-americano dei New York
2. Kostelic 1043 sulla possibilità di fare risultato, an- costringendolo, per ammissione a 7’’104; alla gara. Non si può frenare con i Knicks, esploso all’improvviso
che quando le cose dello stesso spagnolo, all’errore. 3. Guintoli piedi...». La rimonta, ha racconta- nel mese di febbraio, non farà
non funzionavano Risultato: il Toro su Ducati cade (Fra/Ducati) to Max, «non è stata facile perché parte della nazionale Usa ai
bene. Ma una bella in maniera spettacolare, ma senza a 7''378. quando fai così tanti sorpassi è Giochi di Londra. Sarà però
spinta me l’ha data conseguenze, al 7˚ giro e il roma- Gara 2 impossibile percorrere la traietto- inserito nella squadra che
un personaggio co- no passeggia con la sua Aprilia 1. Checa ria che vorresti e rischi di innervo- allenerà il superteam di Kobe
me Cuche, un mo- pennellando le curve di Phillip (Spa/Ducati) sirti, specie quando le gomme Bryant e degli altri assi.
dello sia come atle- Island. Bello, davanti a Guintoli in 34'26''728; mollano e la moto comincia a
ta che come uo- (terzo su Ducati), il secondo po- 2. Biaggi muoversi. Volevo salvare il podio CICLISMO
mo». sto di Marco Melandri, vicecam- (Ita/Aprilia) e ce l’ho fatta. Che gusto».
L’Italia sale a 161 pione nel 2011 e già protagonista a 5''707; Il romano lascia Phillip Island Capecchi e Guardini
vittorie nella Cop- alla sua prima gara con la Bmw, 3. Sykes con il primato in classifica, tanta vittorie di prestigio
pa del mondo ma- che trova il suo miglior piazza- (Gb/Kawasaki) fiducia per il futuro e la soddisfa-
A Bansko schile e a 16 podi nell’annata, tra uo- mento di sempre nella Superbike. a 12''521. zione di avere vinto con Aligi De- Eros Capecchi (Liquigas)
SuperG f. mini e donne. E aspettando il ritor- Nella gara 2 la rivincita di Che- Classifica ganello, l’ex capotecnico di Marco vince il Gp di Lugano con 5’’
1. Vonn (Usa) no al vertice di Innerhofer e Razzoli ca, che parte bene e chiude i conti 1. Biaggi p. 40; Simoncelli al suo esordio insieme di vantaggio su Damiano
in 1’15’’66 si coccola SuperMax. I pensieri vola- come piace a lui. Ma anche stavol- 2. Melandri 30; a Biaggi. «Avevo passato un inver- Cunego (Lampre). Andrea
2. Weirather no: l’anno prossimo, al Mondiale di ta a dare spettacolo è Max Biaggi: 3. Sykes 29; no d’inferno perché perdere i Guardini (Farnese) fa
(Lie) Schladming, sarà finalmente sfatata il romano si tocca con Sykes alla 4. Checa 25. miei uomini di fiducia mi aveva doppietta in volata al Tour
a 0’’05 la tradizione negativa che ha sem- prima curva, va lungo e rientra ul- Prossima gara: fatto crollare il mondo addosso. Langkawi in Malesia. Allo
3. Merighetti pre bloccato Blardù nelle competi- timo a 8’’3 dal leader con la leva a Imola, 1 aprile Con Aligi ci siamo visti qui in Au- sprint vince l’iridato Mark
(Ita, foto) zioni secche? «Non guardo tanto in del freno manomessa. A quel pun- MotoGp stralia, ma è nato subito un bel Cavendish, che conquista la
a 0’’07 là. C’è tempo. Tra i segreti del mio to il Corsaro mette in scena una ri- Test a Sepang rapporto: quando ho tagliato il tra- Kuurne-Bruxelles-Kuurne.
Coppa assoluta nuovo corso c’è anche preoccupar- monta straordinaria dal 24˚ al 2˚ (Malesia) guardo ho provato una gioia im- SCHERMA — Spada: Mara
1. Vonn 1602 mi più del presente che del futuro». posto. Sul podio con lui Tom da domani mensa anche per lui». Navarria seconda a Budapest
2. Maze 1074 Flavio Vanetti Sykes su Kawasaki (quarta Casa a giovedì. Alessandro Pasini nella Coppa del mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA sul podio sulle sei iscritte al cam- © RIPRODUZIONE RISERVATA
RUGBY
La Francia soffre
ma batte la Scozia
L’impietoso crono di Tokio Nell’ultima partita del terzo
(2.08’17’’), dietro il vincitore ke-
niano Kipyego (2.07’’37), il giap-
ponese Fujiwara (2.07’48’’) e l’u-
gandese Kiprotich (2.07’50’’),
turno del Sei Nazioni,
la Francia ha battuto 23-17
la Scozia a Edimburgo.
La classifica: Galles 6 punti;
me già a New York nel 2010 e a avviso. Come il tweet con cui, ma soprattutto lontano dai tre Francia e Inghilterra 4; Irlanda
Mito 2; Scozia e Italia 0. Domenica
Berlino l’anno scorso, quando dopo aver annunciato il ritiro etiopi che nella maratona di Du-
Haile sotto la Porta di Brandeburgo la dall’atletica, Haile aveva dichia- bai del mese scorso si erano ina- prossima, si giocherà
Gebrese- maratona cambiò nome (da Ge- rato in 140 battute, con un inedi- bissati sotto le 2 ore e 05’, inchio- Francia-Irlanda, recupero
lassie, breselassie a Makau), indirizzo to sprint da tartaruga, di voler da Gebre alla realtà di una rin- della seconda giornata.
etiope, 39 (dall’Etiopia al Kenya) e numero puntare ai Giochi di Londra, po- corsa (im)possibile, mentre il re- Sempre ieri, in Celtic League,
anni il 18 di telefono (2.03’38’’ da allora è sticipando l’entrata in politica sto del mondo corre già veloce Aironi-Newport Dragons
aprile, sul il nuovo riferimento, record del nel suo Paese per inseguire il so- (aspettando Usain Bolt, il giamai- 9-10.
traguardo mondo, per tutti) all’improvvi- gno di un oro nella maratona cano sano, Yohan Blake, è torna-
di Tokio so, con una di quelle svolte stori- olimpica, dopo i due nei 10 mila to in pista a Kingston in staffet- SLITTINO
(Reuters) che che si presentano senza pre- (’96 e 2000) e i quattro iridati. ta), Londra si avvicina (meno
151 giorni) e la leggenda s’incri- Zoeggeler chiude
Assoluti na. Gebreselassie non tornerà al- con un bel podio (2˚)
la sua concessionaria Hyundai
né al business del caffè di cui è Con il secondo posto nella
titolare, e nemmeno alla società gara di Coppa del mondo di
Chesani nell’alto vola a 2,31 m immobiliare che gestisce con la
moglie. «Non mi arrendo. Per
Paramonovo (Russia), Armin
Zoeggeler archivia una
30 km sono stato fantastico, poi stagione travagliata in cui ha
ANCONA — Giovani alla ribalta agli con 16,85. Nello sprint il vicentino dovuto cedere il titolo a Felix
Assoluti indoor. Il trentino Silvano Michael Tumi si impone con 6’’64 sono cominciati i problemi. Gli
ultimi 5 mila metri sono stati i Loch dopo sei stagioni di fila
Chesani vola sino a 2,31 nell’alto, sul favorito Simone Collio, secondo chiuse al primo posto e con
seconda prestazione italiana di con 6’’69. Successo con minimo per peggiori della mia carriera. Ma
voglio Londra e posso farcela: la medaglia di bronzo iridata
sempre e minimo A per Londra. Istanbul con 9.01.34 nei 3000 per di Altenberg, conquistata
Sorprendono due 20enni, il reatino Silvia Weissesteiner, impresa non tra due settimane correrò un’al-
tra maratona», ha detto l’ex re- due settimane fa. Per il
Lorenzo Valentini, 46’’88 nei 400 riuscita a Simona Lamantia: nel fuoriclasse un’inedita annata
(minimo per il Mondiale indoor di triplo non va oltre i 14,05. cordman, sforzandosi di declina-
re al futuro il passato. senza vittorie, la prima da
Istanbul) e il milanese Andrea g. ro. sette anni a questa parte.
Chiari, che vince a sorpresa il triplo © RIPRODUZIONE RISERVATA
Gaia Piccardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
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CorriereMotori
Torna Cisitalia
Al Salone di Ginevra ci sarà
anche la Cisitalia 202 E (destra),
rivisitazione stilistica della
leggendaria coupé. È opera
degli studenti dello Ied (Istituto
europeo di design) di Torino

Contromano Il grande ritorno Disegnata da Michael Robinson, si ispira alla Stratos Zero firmata dal fondatore nel 1970

di Maurizio Donelli

Il sogno
italiano
resiste
TORINO — «L’ultimo abitante che la-
scia Seattle spenga la luce». Non era un
clima euforico quello che si respirava,
all’inizio degli anni 70, sul confine tra
Stati Uniti e Canada. I manifesti per le
strade potevano anche essere una pro-
vocazione, ma il problema di Seattle era
serio. La città della nuova musica, la cul-
la di Jimi Hendrix, che aveva ospitato
Bertone
Una supercar chiamata «Nuccio»
incredule, regole infrante, idee che arri-
vano prima, secondo lo stile di casa. Al
tempo la colpa fu di Marcello Gandini,
l’enfant terrible di Nuccio, dopo la par-
tenza di Giugiaro. Tracciò la linea della
Stratos in un mese, senza parlare, nella
completa fiducia del capo. All’epoca
quasi nessuno era «in riunione», scher-
za Gandini pensando alle procedure di

L a tassa sui sogni per ora

non c’è ancora. E allora
fatelo pure. Guardate le foto
pubblicate su questa pagina.
E sognate in libertà. Perché
il mercato dell’auto sarà
pure ai minimi storici, ma la
fantasia e la creatività dei
Carrozzieri italiani sembra
quella dei tempi d’oro. La
Bertone, dopo le difficoltà
che negli anni scorsi hanno
rischiato di far scomparire
del tutto l’azienda, grazie
alla straordinaria volontà
della signora Lilli, 75 anni,
combattiva e mai doma
vedova del fondatore, ha
rialzato la testa e festeggia i
cento anni portando al
Salone di Ginevra una
supercar. Si chiama
«Nuccio» e si ispira alla
leggendaria Stratos Zero che
proprio Nuccio Bertone
aveva disegnato nel 1970.
Una meraviglia. Una boccata
d’ossigeno per tutti gli
appassionati di motori. E
che dire della Pininfarina
Cambiano? Una berlina
sportiva iper ecologica che
porta il nome del Paese dove
l’Expo del 1962, costruito monorotaie e
un’arditissima torre, era piombata in re-
cessione. E non bastava la fabbrica dei
per i cento anni del grande marchio oggi. La libertà completa, l’obbiettivo
semplice: lasciare la gente a bocca aper-
ta. Se al salone i Fiorio, gli Agnelli, i
Jumbo jet della Boeing per arginare la Dallara restavano senza parole il con-
fuga dei disoccupati. In quell’atmosfera cept aveva funzionato. E avrebbe porta-
pesante, in quella provincia piovosa, do- to lavoro. Come difatti avvenne, quan-
ve le montagne precipitano nell’oceano do dalla Zero sviluppammo la Stratos
e in spiaggia crescono le sequoie, uno dei rally.
studente di sedici anni vide il poster di La lezione di Gandini è stata ben stu-
una dream car italiana, diversa da tutte diata, quest’inverno, al centro stile Ber-
le altre. E decise che da grande avrebbe tone, dove un giovanissimo gruppo di
disegnato automobili. disegnatori, guidati dal maestro ameri-
Il ragazzo era in gamba. La crisi eco- La Nuccio cano, ha reso omaggio al passato senza
nomica passeggera. L’energia scatenan- è una berlinetta abdicare alla prima regola del creativo:
te della Stratos zero di Bertone, inaudi- sportiva innovare, sempre e comunque. Dicono
ta. Quarant’anni dopo, Michael Robin- estrema gli esperti torinesi: chiunque sappia di
son ha in mano la matita che fu di Nuc- a motore storia dell’auto rivede la modernità del-
cio Bertone e ha creato l’erede di quel posteriore la Stratos nelle linee della Nuccio. Ma è
concept prodigioso. L’auto del 2012 si centrale. Nella solo l’inizio: cambiando angolatura,
chiama proprio «Nuccio», celebra i cen- foto piccola, l’auto sembra del tutto nuova. Poi ci so-
to anni del marchio e debutterà al pros- bitacolo. Sono i twin peaks di Michael la Stratos Zero, no le soluzioni d’avanguardia dentro e
simo salone di Ginevra. Nuccio — e Robinson, che colpiscono immediata- disegnata fuori l’abitacolo: dalle «funi» del tetto ai
non potrebbe essere altrimenti — porta mente chi guarda, spostando avanti il quarant’anni fari osmotici, alle textures grigliate del-
in sé il codice genetico più distintivo centro ottico della vettura. E poi l’infini- fa da Nuccio le prese d’aria. Infine un abisso di staz-
del carrozziere torinese: motore centra- to parabrezza che scende giù, ben oltre Bertone (foto), za e potenza: 4,8 metri contro 3,6, quasi
le, berlinetta due posti sportiva. Su que- la linea dei fari, ed è più ampio in alto che ha ispirato 500 cavalli invece di 115. Si può dire, al-
sta formula magica, pronunciata la pri- che in basso. il designer lora, che l’onda della citazione e quella
ma volta alla Bertone per la Miura del Tutto questo, ed altro, viene dal fa- Michael dell’innovazione hanno interferito posi-
1966, si appoggia l’architettura del- moso poster di quarant’anni fa. Facce Robinson tivamente sul prototipo del centenario?
l’esterno. E di architettura si tratta, se per la Nuccio Crediamo di sì. È nata una stella? Ai po-
più che alla lamiera si pensa a una ten- steri del 2052 l’ardua sentenza.
sostruttura, che tira dal tetto e si piega Giosuè Boetto Cohen
— disegnando vuoti e pieni profondi © RIPRODUZIONE RISERVATA

ha sede l’azienda — lungo le fiancate e la coda.

piemontese. Un tributo ai 30 Linee tese e curve si sovrappongo-
anni del centro stile della no, dando vita ad una forma com-
Carrozzeria che ha disegnato plessa, a cominciare dalle
quasi tutte le Ferrari. Certo, doppie pendenze dei
non li vedremo circolare montanti dell’a-
sulle nostre strade e solo un
paio di Paperoni potranno
spendere così tanto da
arricchire il loro garage con
questi due modelli. Ma è un
po’ come in questi giorni
quando si guardano gli abiti
d’alta moda sulle passerelle.
Sono esercizi di stile, in
grado di dettare idee,
tendenze. E di far sognare,
appunto. Tanto non costa
niente.
mdonelli@rcs.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il prototipo Si chiama «Cambiano» in omaggio al comune dove ha sede l’azienda che festeggia i trent’anni del Centro Stile

Pininfarina guarda al futuro con una fuoriserie elettrica
CAMBIANO (Torino) — È
pronta un’altra concept car Pi-
ninfarina, una berlina ecologi-
ca e sportiva disegnata da Fa-
bio Filippini, che sarà esposta
al Salone di Ginevra. È stata
battezzata Cambiano. «Proprio
come la città che ospita la no-
stra sede, perché nel 2012 ri-
corre un doppio anniversario
— spiega Paolo Pininfarina, il
presidente —: i 30 anni del
Centro stile e i dieci del Centro
Engineering».
Cambiano: se si pronuncia
con l’accento sulla prima «a»
prende il significato di muta-
re… «Vero. Se in questo nome
vogliamo trovare una seconda
chiave di lettura — spiega Pini-
farina — , si può dire che le au-
to... cambiano. Come cambia
la Pininfarina, ma sempre nel
solco della tradizione: questa
concept elettrica esprime tutte
le nostre competenze in termi-
ni di progettazione, di capacità
di innovazione e di ricerca nel
campo della mobilità sostenibi-
le, con in primo piano ciò che
ha portato il marchio in tutto il
mondo: il design».
Il design è la ricchezza del-
l’Italia: ha un futuro? Pinifari-
na ne è sicuro: «Certo che ce
l’ha. Dopo un periodo di chiu-
sura, i costruttori stanno risco-
prendo il valore aggiunto della
dialettica tra centri stile inter-
ni e case di design. La prossi-
ma sfida sarà la compatibilità
dell’auto con il pianeta. S’inse-
riranno gradualmente nuovi si-
stemi di trazione, si faranno
sperimentazioni. Il design ita-
liano si assicurerà un futuro se
saprà dare forma a queste esi-
genze. La collaborazione Pinin-
farina-Ferrari, per esempio, è
da sempre basta sull’innovazio-
ne tecnica, che si traduce in in-
novazione nel design».
Sono stati anni duri per la Pi-
ninfarina. L’area di Torino è
stata un caso unico in Europa
di concentrazione di carrozzie-
ri di altissima qualità. Ma la
concorrenza internazionale,
sommata alla crisi, sembra ave-
re spazzato via questo patrimo-
nio. La città che avrebbe potu-
to essere, come nel sogno di
Andrea Pininfarina, l’avanguar-
dia europea nella realizzazione
di auto elettriche, perde proba-
Pulita
L’elettrica Cambiano.
Secondo Paolo Pininfarina, il
design italiano si assicurerà
un futuro se saprà dare
forma alle esigenze
ambientali del pianeta
bilmente per sempre questa
produzione. «L’epoca dei car-
rozzieri produttori di veicoli
per conto terzi si è definitiva-
mente chiusa — riprende Pi-
ninfarina. — Di tanti concor-
renti europei ne sono soprav-
vissuti un paio. Oggi, tuttavia,
la mia azienda
continua
a dedica-
re risorse e talenti alla realizza-
zione di pezzi unici, reinterpre-
tando le proprie radici artigia-
ne. Se la Cambiano divenisse il
sogno di uno o più collezioni-
sti, Pininfarina avrebbe tutte le
competenze e l’esperienza per
poter realizzare quel sogno nel
proprio centro stile e ingegne-
ria di Cambiano».
Del resto non è un segreto
che la Pininfarina ha cambiato
radicalmente pelle. Da costrut-
tore di auto si è trasformata in
una più leggera società di ser-
vizi di design e ingegneria. La
metamorfosi non è stata indo-
lore. La situazione economica
si è consolidata? «Negli ultimi
quattro anni la società è stata
oggetto di una profonda ri-
strutturazione economica e fi-
nanziaria, e ha deciso di abban-
donare l’attività di produzione
per conto terzi — spiega l’ad
Silvio Pietro Angori —. Dal
punto di vista finanziario, ab-
biamo onorato i nostri impe-
gni di rimborso del debito e di
mantenimento e incremento
della liquidità, nonostante un
triennio di mercato molto diffi-
cile. Sulla base delle linee gui-
da del piano industriale
2012-’18, è stata sviluppata
un’ipotesi di piano finanziario
che soddisfa l’obiettivo di raf-
forzamento patrimoniale della
società e di modifica degli ac-
cordi attuali con gli istituti fi-
nanziatori. Sono questi i moti-
vi che ci fanno guardare avanti
con rinnovata fiducia». Aver si-
stemato i conti non basta a cre-
are ricchezza. Per farlo occorre
conquistare nuove commesse.
Come si intercetta la ripresa?
«La nostra strategia è rafforza-
re la presenza sui mercati in
cui i segnali di dinamismo so-
no più forti — dice Angori —.
La specializzazione delle com-
petenze su tecnologie di nic-
chia, sposata al savoir faire del
design italiano sarà la chiave
vincente».
Paolo Artemi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:
50 Motori italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

ANTEPRIMA
Honda prepara l’arrivo in Europa di un crossover compatto
MILANO — Tornare a
correre in Europa. Chiuso il
2011 con un -20 per cento,
per Honda è il momento del
riscatto. Almeno a sentire le
parole di Manabu Nishimae,
presidente di Honda
Europe: «L’obiettivo è
arrivare a 190 mila auto nel
2012 (25% in più rispetto al
2011, ndr) e alle 300 mila
entro il 2015».
Nell’immediato, la strategia
si basa sull’arrivo del 1.6
Diesel da 120 cv e 99 g/km
di CO2 (Civic) e della nuova
CR-V: due pedine
fondamentali anche per far
tornare il mercato italiano
sui livelli pre-crisi (20.000
vetture). A seguire, la novità
sarà «l'introduzione di un
modello aggiuntivo in un
segmento che in Europa ha
grande successo». Cioè, in
maniera non ufficiale, un
crossover compatto. Così
come sembra deciso,
accanto al ritorno della NSX,
il lancio di una piccola
sportiva dal prezzo
accessibile. Niente da fare
invece per le elettriche: per
Nishimae, «in Europa non ci
Manabu sono ancora le condizioni e
Nishimae, la Fit (Jazz) elettrica è
a sinistra, destinata solo a Usa e
presidente Giappone». In un momento
di Honda in cui le Case guardano a
Europe nuove alleanze per ridurre i
costi, «Honda continuerà a
correre da sola», anche
perché, secondo Nishimae,
«non c’è bisogno di una
massa critica di produzione
per fare profitti»: il
riferimento è ai 6 milioni di
auto senza i quali, secondo
Marchionne, un’industria
non sopravvive. È però vero
che Honda le sue economie
di scala le ha all’interno: il
gruppo produce, nelle varie
attività, 26 milioni di motori
l’anno. Nessuna operazione
industriale in programma
anche per le moto: «La
Ducati ha grande tradizione
e qualità, il suo acquisto
però non porterebbe un
valore aggiunto a Honda».
Per combattere il caro yen,
Nishimae ha annunciato poi
il piano «di riduzione delle
importazioni dal Giappone
di circa il 20 per cento, con
il raddoppio della capacità
produttiva dello
stabilimento inglese di
Swindon».
a.m.t.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’Audi A1 Quattro
è l’ultimissima novità
tra le vetture medie
in grado di affrontare
qualsiasi fondo. Come
la Golf TSI 4Motion, la
Swift 4 WD e la Panda 4x4

MOLANDA (Svezia) — Piccole integrali

crescono. La rivincita di Davide contro Go-
lia. I grandi Suv in garage, le piccole a corre-
re sulle strade innevate. Sarà perché il
downsizing rende l’immagine del guidato-
re fiscalmente corretta ma la tendenza regi-
strata negli ultimi mesi in concessionaria e
sui siti di vendite on line sembra chiara: ap-
petito e prezzi dell’usato delle integrali com-
patte sono in aumento.
Il segmento resta di nicchia ma nei pros-
simi giorni si arricchisce della nuova Audi
A1 Quattro: premium quanto una Q7 ma
più sportiva e divertente. L’edizione è limi-
tata a 333 esemplari, se l’esperimento darà i
suoi risultati, in Audi sono pronti però a
lanciare la produzione su grande scala delle
versioni S1 e RS1: compatte, performanti e
con quella trazione integrale quattro voluta
negli anni 80 da Ferdinand Piech, oggi nu-
mero 1 del gruppo Volkswagen, che ha con-
sentito di costruire l’attuale immagine e for-
za di Audi.
Rispetto all’A1 tradizionale (11.205 unità
vendute in Italia nel 2011), i tecnici tede-
schi hanno modificato 600 componenti, so-
prattutto nel posteriore con l’adozione del
retrotreno a 4 bracci derivato dalla TTS e
del nuovo differenziale. La presenza dell’al-
bero di trasmissione della trazione integra-
le ha poi costretto a ridisegnare il serbatoio
di benzina, lasciando però inalterata la capa-
cità (45 litri). Freddi dettagli tecnici.
L’anima dell’A1 Quattro si vede in strada
Fuoristrada, ma con la piccolina
o, ancora meglio, su ghiaccio e neve: la pic-
cola Audi infonde subito sicurezza grazie
anche ad uno sterzo che sembra avere il giu-
Crisi e controlli fiscali penalizzano l’utilizzo dei grandi Suv
sto carico e «comunica bene». La rassicu-
rante soffice barriera di neve fresca ai bordi
della pista, spinge ad aumentare ancora di
Ora si preferisce scegliere auto normali a trazione integrale
più la velocità e in curva l’A1, nonostante la
trazione quattro (le leggi della fisica sono
uguali per tutte), prosegue diritta verso che passa in tempi rapidi dalle ruote anterio- essere alla guida di una vera auto da rally. zione integrale, può essere la Volkswagen
l’esterno. L’unica possibilità è quella sugge- ri alle posteriori. Il motore è il 2.0 TFSI tur- Tanta esclusività si paga: la A1 Quattro ar- Golf TSI 4Motion R, in versione a 3 e 5 por-
rita da Stig Blomqvist, campione mondiale bo a iniezione diretta da 256 cavalli che ga- riverà a giugno (in prevendita da marzo), te): identico (o quasi) motore della Audi,
di rally con la Audi Quattro nel 1984 qual- rantisce, sull’asciutto, prestazioni da sporti- accessoriata di tutto (impianto stereo Bose stessa potenza (5 cavalli in più), uguali pre-
che minuto prima: tirare il freno a mano, va: accelerazione da 0 a 100 in 5,7 secondi compreso) ad un prezzo, non ancora ufficia- stazioni sportive (250 km/h) e cambio auto-
percorrere tutta la curva di traverso e ritro- (meglio di una Porsche Boxster per inten- le, di circa 50.000 euro. Poco più, ma nulla matico DSG a 6 rapporti. Rinunciando inve-
vare il muso della A1 allineato a fine mano- derci) e una velocità massima di 245 km/h. di meno. ce alla sportività, l’alternativa modaiola re-
vra. Facile da dire, più difficile da fare. Con un dettaglio in più per gli appassiona- Nel caso non si riesca a entrare in posses- sta la Mini Countryman All4, sia benzina
In situazioni meno estreme, il consiglio ti: spingendo sull’acceleratore, la «musica» so di una della decina di A1 Quattro destina- che Diesel, a un prezzo di circa 30mila euro.
non serve perché la vettura tedesca si rialli- che nel silenzio della neve, esce dal doppio te all’Italia, l’alternativa low profile e com- Per chi in un periodo di crisi, bada più
nea con grande facilità grazie alla coppia scarico, è quella giusta tanto da sembrare di Gli interni dell’Audi A1 Quattro patta ai grandi Suv, senza rinunciare alla tra- alla sostanza che all’apparenza, il desiderio

Prova 1 Con il nuovo «mille» EcoBoost a benzina, oltre 20 km con un litro. Sarà anche sulla C-Max e sulla B-Max in arrivo
Secondo la casa costruttri-

Il motore tre cilindri debutta sulla Focus: «Bassi consumi»
BARCELLONA — Lo impo-
ne la crisi. Troppo alti i costi
dei carburanti. Bisogna rispar-
miare. Perlomeno consumare
meno. Possibilmente cercan-
do di trovare auto in grado di
offrire comunque buone pre-
stazioni. E questo, secondo
Ford, è condensato in un nuo-
vo motore, l’EcoBoost 1.0. «Si
tratta di un tre cilindri per
noi indispensabile — spiega
Gaetano Thorel, presidente
di Ford Italia — . Ha consumi
e prestazioni straordinari e ar-
riva in un momento in cui la
clientela è più attenta a come
spende i soldi».
E vediamo i numeri. Con
soli 999 cc di cilindrata, l’Eco-
Boost della Focus eroga le po-
tenze di 100 e 125 cavalli, con
la coppia massima rispettiva-
mente di 170 Nm e, grazie al-
l’intervento dell’overboost,
200 Nm. Ma la vera rivoluzio-
ne, secondo la casa costruttri-
ce, è nei consumi (oltre 20
chilometri con un litro) e nel-
le emissioni. Ai valori medi
di 4,8 litri/100 km per il 100
cv e 5 litri/100 km per il 125
cv, corrispondono emissioni
di CO 2, rispettivamente, di
109 e 144 grammi/km.
Queste prestazioni dipen-
dono da vari fattori. Innanzi-
tutto la taratura del turbo-
compressore, che permette
di avere una risposta imme-
diata dai regimi più bassi,
cioè un buon «tiro» alle bas-
se andature con le marce alte.
Poi conta anche la messa a
La scheda punto del sistema di iniezio-
ne diretta Bosch, che assicura
un funzionamento più fluido
e regolare, e della distribuzio-
ne variabile su aspirazione e
scarico, che dà una resa otti-
male a ogni regime di giri. In-
DIMENSIONI fine, c’è l’accurata equilibratu-
Lunghezza: 435 ra, che evita le vibrazioni tipi-
cm; larghezza: che del tre cilindri.
182 cm; Sulle strade collinari ricche
altezza: 148 cm di salite e discese, curve e tor-
BAGAGLIAIO nanti, con il carico di quattro
Da 277 a 1.062 adulti, abbiamo percorso tan-
litri ti chilometri sfruttando spes-
MOTORI so l’elasticità del motore in
Due a benzina terza marcia. Una prestazione
1.0 da 100 resa possibile dai 170 Nm di
e 125 cavalli coppia disponibili da 1.400 a
PREZZO 4.500 giri. È capitato poi che
18.250 euro in sesta, con un filo di gas, la
(indicativo) vettura riprendesse velocità
La Ford Focus 1.0 EcoBoost da 125 cv ha lo start&stop e il cambio a 6 marce senza sussulti.
ce, la Ford Focus EcoBoost
1.0, ha un posizionamento di
prezzo che consente un ri-
sparmio medio di 1.500 euro,
rispetto al diesel della stessa
potenza, oltre all’abbattimen-
to dei costi assicurativi, per-
ché è un «mille» a tre cilin-
dri. Nella versione da 125 cv,
la Focus EcoBoost 1.0 offre
anche lo Start&Stop e il cam-
bio a 6 marce.
Le previsioni di vendita
per questo modello oscillano
intorno alle 5.000 unità nel
primo anno. La commercializ-
zazione è prevista da metà
aprile. Il prezzo definitivo ver-
rà comunicato al salone di Gi-
nevra, ma dovrebbe partire
dai 18.250 euro della 100 ca-
valli. Il nuovo EcoBoost 1.0 sa-
rà installato anche sulla
C-Max e sulla B-Max, anch’es-
sa debuttante a Ginevra.
Valerio Monaco
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:
Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
Motori 51

MOSTRE storia della moto come sottoterra, dove era stata

A Passione Moto la collezione privata dei Laverda
Dopo l’incoraggiante debutto
del 2011, Passione Moto torna
presso gli spazi espositivi di
Padova Fiere il 3 e 4 marzo
prossimi, dove il più puro
amore per le due ruote a
motore guiderà ancora una
volta i visitatori all'interno
degli oltre ventimila metri
quadri occupati dalla mostra.
Nata come manifestazione
dedicata a commercianti,
preparatori e restauratori,
club e registri storici, fin dagli
esordi ha destato interesse
anche fra i privati. Quest’anno
gli organizzatori hanno
pensato di arricchire la
proposta introducendo la
formula delle mostre
tematiche, ovvero aree
specifiche dedicate ai modelli
più pregiati di alcuni dei
costruttori che hanno fatto la
Indian, Bmw, Moto Morini,
Bimota, Velomotor Testi,
Bianchi e Laverda, solo per
citarne alcuni. Proprio
quest’ultimo marchio sarà
rappresentato al meglio grazie
al contributo dell’omonima
famiglia, che esporrà la
propria collezione privata,
mentre fra gli esemplari più
in là con gli anni è da
segnalare una Indian Prince
del 1929, rinvenuta nel 2001 -
marciante! - a Kassel dopo
La Indian Prince del 1929, rinvenuta nel 2001 aver passato decenni
nascosta per sfuggire alle
rottamazioni finalizzate al
recupero dei metalli per il
potenziamento dell’apparato
bellico tedesco durante la
seconda Guerra Mondiale.
Passione Moto si potrà
visitare dalle 9 alle 19 di
sabato e domenica 3 e 4
marzo. Prezzo dei biglietti: 14
euro l’intero, 10 per i ragazzi
dai 13 ai 17 anni, gratis per i
bambini fino a 12.
s.barg.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Da sinistra, Giovanni Laverda con il papà Piero

Intervista

di una 4x4, può essere soddisfatto dalla
Suzuki Swift 1.2 VVT 4WD (15.415 euro).
Ma in arrivo c’è anche la nuova generazio-
ne della Fiat Panda 4x4 (la rivale Volkswa-
gen up! avrà una versione denominata
Cross, ma non avrà la trazione integrale).
D’altronde perché spendere di più? Neve e
ghiaccio durano il tempo di una stagione e
al primo sole è già voglia di cabrio.
Alessandro Marchetti Tricamo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«E la Panda 4x4
piacerà ancora
molto alle donne»
TORINO — La Fiat Panda ha reso popolare la tra-
zione 4x4. Erano gli anni Ottanta e il sistema era Ginevra L’ottimismo del presidente Maurice Turrettini
destinato solo ai fuoristrada, alle sportive, alle
grandi berline: «La Panda 4x4 inventò il segmen-
to delle piccole fuoristrada», racconta Paolo Ga-
gliardo, responsabile marketing del marchio. E
fu ancora una Panda 4x4 la prima city car ad arri-
vare al campo base dell’Everest, a 5.200 metri
«Un padiglione verde
di altezza. «Dove le auto più grandi si ferma-
no, spesso la Panda prosegue proprio in vir-
tù delle sue dimensioni», continua Gagliar-
do. Non è un caso che l’abbiano scelta carabi-
nieri, Finanza, Forestale...
per rilanciare l’auto»
Chi arriva prima, parte in vantaggio.
«È così: la Panda è ancora oggi la 4x4 com-
patta più venduta in Italia. Considerando an-
«Sono 140 le novità esposte al Salone»
che la Sedici, Fiat è leader in Europa». MILANO — Ginevra, città aperta. ma le auto si possono vedere bene, e
Una volta c’era un mito come la Lancia Aperta al confronto, alla concorrenza. l’anno prossimo ci torno"».
Delta Integrale, che oggi ha raggiunto quo- Non esistono costruttori d’auto sviz- Sulla locandina c’è un sole radioso,
tazioni elevate sui siti di vendita on line. zeri da favorire nel supremo interesse primaverile. Ma intorno al Palexpo, a
«Anche la Panda è ricercata e chi ne ha una, della confederazione, perciò sul Pa- dispetto del calendario, c’è l’inverno
grazie ai bassi costi di gestione, se la tiene stretta». lexpo della neutrale Ginevra sventola buio delle immatricolazioni che van-
Quante Panda 4x4 so- solo la croce bianca in campo rosso. André Hefti no a picco (non per gli svizzeri, a vo-
Dall’alto: la Suzuki no state vendute? Ed è questo dettaglio che fa del Salo- ler sottilizzare: se il mercato nei primi
Swift 1.2 VVT
4WD (costa
15.415 euro);
❜❜
Adatta alle
«Sono 129mila quelle
della prima serie e
200mila quelle della se-
ne dell’auto (dall’8 al 18 marzo la 82ª
edizione) un evento veramente inter-
nazionale: di tutti. Il salone più impor-
mesi dell’anno perde in Italia il 17 per
cento, nei Cantoni guadagna il 15).
«Vogliamo essere ottimisti — spiega
una nostra conda, del 2004». tante del mondo (una macchina che l’avvocato ginevrino Maurice Turretti-
elaborazione al signore per La tendenza? concede ben poco allo show, è rigoro- ni, 50 anni, neopresidente del Salone
computer della dimensioni, «In crescita: dal 2006 samente concentrata sul prodotto e — e i segnali che cogliamo sono con-
nuova Fiat le vendite di compatte a muove un giro d’affari di 300 milioni Maurice fortanti: tutti i produttori ci credono,
Panda 4x4 (in stile e facilità trazione integrale sono di franchi svizzeri, circa 250 milioni Turrettini investono, vogliono comunicare tra
vendita da di guida raddoppiate». di euro) si riassume quest’anno nei loro e con il pubblico. Le 140 antepri-
settembre); Ormai non c’è più so- seguenti numeri: 110 mila metri qua- Da sapere me (108 mondiali e 32 europee, ndr),
la Golf TSI lo la Panda. drati di superficie, 260 espositori un numero enorme, dimostrano la fi-
4Motion R (da «In Europa nella categoria ci sono nove modelli. (che sborsano per l’affitto dello spa- ducia, la spinta alla creatività e all’in-
42.650 euro, Nel 2016 diventeranno ventidue». zio 110 franchi — circa 90 euro — al novazione». Trattasi di novità concre-
sia a tre che a In che cosa si distingue la Panda 4x4? metro quadrato) di 30 Paesi, 700 mar- te, che si potranno comprare nei pros-
cinque porte). «È la più accessibile, la meno costosa». chi (esordiente la turca Karsan, spe- simi mesi: dalla Fiat 500L alla Opel
Sono tutte Prezzo? cializzata in taxi), 10 mila giornalisti, Mokka, dalla Peugeot 208 alla Volvo
vetture di piccole «Dai 13.550 euro della Climbing 1.2 a benzina. 700 mila visitatori stimati. «Ma a noi L’82˚Salone V40, dall’Audi A3 alla Ford B-Max.
e medie Ma c’è anche la Diesel multijet da 75 cavalli». non interessano i record di presen- di Ginevra si Mentre a trasformare in realtà vissuta
dimensioni Parliamo però della Classic, il modello prece- ze», tiene a dire André Hefti, classe svolge dall’8 (al volante) il sogno della mobilità pu-
con la trazione dente: quando arriva la nuova 4x4? 1947, gran parte della carriera in Re- al 18 marzo lita ci pensa il Padiglione verde, da
integrale «A settembre». nault e neodirettore generale del Salo- al Palaexpo. quattro anni «inquilino» del Salone,
Qualche sorpresa? ne. «Badiamo alla qualità, non alla Sedici franchi ma oggi più grande che mai e in posi-
«Lo vedrete. Per ora posso dire soltanto che per quantità — prosegue. — Prenda i sa- svizzeri (circa 13 zione preminente, di fronte all’ingres-
dimensioni, design, seduta rialzata e semplicità di loni di Parigi e Francoforte: importan- euro) il biglietto. so principale del Palexpo: qui le vettu-
guida sarà ancora la 4x4 con la più alta percentuale ti, certo, ma mostruosamente grandi. Per info: re «verdi» di tutti i costruttori si po-
di clientela femminile». Noi abbiamo una dimensione più www.salon-au- tranno vedere e guidare.
a.m.t. umana. Vogliamo che il visitatore si to.ch Roberto Iasoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA trovi a suo agio e dica: "Ok, c’è gente, © RIPRODUZIONE RISERVATA

Prova 2 Due motori 1.0 a benzina, di tre cilindri, da 60 e 75 cavalli di potenza. A fine anno arriverà anche la versione a metano
no state predisposte sotto il se-

Skoda Citigo, la «sorella» della up! ha già le cinque porte
LISBONA — La Citigo della
Skoda è sorella della Volkswa-
gen up! Fa parte di quella stra-
tegia, messa in atto dal gruppo
tedesco, che costruisce sulla
stessa piattaforma una vettu-
ra, lasciando ai singoli marchi
la personalizzazione, adattan-
dola alle esigenze dei differen-
ti mercati (per Seat si chiama
Mii). Un’economia di scala che
consente di ottimizzare i costi
senza dover cercare nessuna al-
leanza esterna. La Citigo offre
un abitacolo spazioso, omolo-
gato per quattro persone, con
un baule generoso che passa
da 251 litri a 959 abbattendo il
divano posteriore. Il frontale
non si discosta dalle tendenze
attuali, con la fascia di aerazio-
ne intagliata nel paraurti e una
griglia posta sull’estremità del
cofano, raccordata ai fari, ap-
puntiti e severi.
La Citigo arriverà sul merca-
to a giugno, con tre e cinque
porte, quest’ultima ancora più
pratica e versatile, di facile ac-
cesso. L’unico appunto può ri-
guardare l’apertura a compas-
so delle finestre posteriori, che
donano un tocco retrò, ma tol-
gono la possibilità di areare
completamente gli interni, spe-
cialmente dopo una lunga so-
sta al sole. L’abitacolo è disse-
minato di ganci , gancetti e ri-
postigli, che testimoniano l’at-
tenzione dei designer per le esi-
genze di una clientela variega-
ta e trasversale. Materiali e rive-
stimenti di ottima qualità, non
si avvertono scricchiolii grazie
all’elevata rigidità torsionale. I
motori disponibili sono l’1.0 li-
La scheda tri, tre cilindri, a benzina da 60
o 75 cavalli, studiato apposita-
mente per la famiglia up!. Si-
lenzioso, di comportamento
fluido, in particolare quello di
maggiore potenza, con una
coppia disponibile, in gran par-
DIMENSIONI te, già a 2000 giri, dalla veloci-
Lunghezza: tà che supera i 170 km/h, con
356 cm; consumi che permettono di
larghezza: 164 percorrere 20 chilometri con
cm; altezza: un litro di carburante.
148 cm Nel traffico si apprezza la di-
MOTORI sponibilità di una ripresa ecce-
1.0 a benzina, zionalmente elastica, oppure
3 cilindri, da si ricorre al cambio , manuale,
60 e 75 cv a cinque marce, leggero da ma-
CARROZZERIA novrare e preciso negli innesti
3 e 5 porte (è in arrivo anche un robotizza-
PREZZO to). Per la fine dell’anno è atte-
Da circa sa la versione a metano, identi-
9.000 euro ca cilindrata ma potenza massi-
La Citigo a tre e a cinque porte (sopra) ha la stessa lunghezza: 356 cm ma di 68 cavalli, le bombole so-
dile posteriore, in un apposito
vano, per non togliere spazio
al bagagliaio. La Citigo è propo-
sta in tre allestimenti: il primo
chiamato Active con le tutte le
dotazioni di sicurezza (Abs,
Esp, doppio air bag frontali e
laterali, agganci Isofix per i
bambini) che hanno consenti-
to il riconoscimento 5 stelle,
durante i test EuroNcap. Sono
compresi anche i cerchi in lega
da 14 pollici, paraurti in tinta,
specchietti e maniglie nere. Il
secondo, Ambition, aggiunge
gli alzacristalli elettrici, la chiu-
sura centralizzata con teleco-
mando, il divano posteriore
con schienale abbattibile, sepa-
ratamente. Il top della gamma,
denominato Elegance , si arric-
chisce di altri accessori, sem-
pre di serie, come il condizio-
natore manuale con filtro anti-
polline.
Bianca Carretto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Codice cliente:

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Il giorno 24 febbraio è venuto a mancare
Carluigi Patuzzi
Con infinita tristezza lo annunciano, a funerali
avvenuti, la moglie Bruna, la figlia Barbara con
Piero, la figlia Sara con Michele insieme ai nipoti
Pierpaolo, Francesca, Edoardo, Matteo e la so-
rella Ancilla. - Segrate, 24 febbraio 2012.
Il presidente, il consigliere delegato, il collegio
sindacale, i dirigenti con i dipendenti e collabo-
ratori di Sodip "Angelo Patuzzi" SpA partecipano
con cordoglio al dolore della famiglia per la
scomparsa del fondatore
Carluigi Patuzzi
- Cinisello Balsamo, 24 febbraio 2012.
Gianni, Maria Pia e Chiara sono vicini a Bruna,
Barbara e Sara per la scomparsa del dottor
Carluigi Patuzzi
- Milano, 24 febbraio 2012.
Lorenzo Mauri si unisce al dolore di Sara e di
tutta la famiglia Patuzzi nel ricordo del
dott. Carluigi Patuzzi
di cui ricorda la vivace intelligenza, la grande
simpatia e la lungimiranza che gli ha permesso
di essere per molti anni uno dei punti di riferi-
mento del settore della stampa periodica italia-
na. - Milano, 24 febbraio 2012.
Il Consiglio di Amministrazione e tutti i dipen-
denti di Messaggerie Periodici SpA sono vicini al-
la famiglia Patuzzi nel triste momento della per-
dita del
dott. Carluigi Patuzzi
stimato e illuminato protagonista del settore del-
la stampa italiana degli ultimi decenni.
- Milano, 24 febbraio 2012.
La A.I.E. S.p.A. con il consiglio di amministra-
zione ed i dipendenti tutti si stringe alla famiglia
Patuzzi nell'ultimo saluto al
dott. Carluigi Patuzzi
di cui ricorda la laboriosa e proficua attività nel
settore della stampa italiana ed internazionale.
- Milano, 24 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Bruno Uzzo.
– Lorenzo Mauri.
Marta, Gabriella, Silvia, Lucia Giorgi, Leonar-
do Lascialfari e Guido Droghetti si uniscono al
dolore della famiglia Patuzzi per la scomparsa del
caro
Carlo
Con lui se ne va una pagina della nostra storia,
un altro pezzetto del nostro mondo di carta stam-
pata. - Firenze, 27 febbraio 2012.
Riccardo Coffetti partecipa commosso al lutto
dei famigliari per la scomparsa del carissimo
dott. Carluigi Patuzzi
imprenditore instancabile e attento, pronto e sa-
gace, con il quale ha intrattenuto per moltissimi
anni un rapporto di sincera e preziosa collabora-
zione che non potrà dimenticare.
- Bergamo, 27 febbraio 2012.
Dionigi Farina, Riccardo e Antonio Coffetti, Ro-
berto Frigerio, Cesare e Tommaso Zambetti, con
i collaboratori dello Studio Associato Farina, par-
tecipano con affetto al dolore di tutta la famiglia
Patuzzi per la perdita dello stimato e indimenti-
cabile
dott. Carluigi Patuzzi
- Bergamo, 27 febbraio 2012.
Il Presidente Achille Mauri, il Consigliere Dele-
gato Alessandro Baldeschi, il Direttore Generale
Roberto Miglio, il Consiglio di Amministrazione,
il Collegio Sindacale, i dirigenti con i dipendenti
e i collaboratori di Messaggerie Italiane S.p.A.
prendono viva parte al lutto della famiglia per la
scomparsa di
Carluigi Patuzzi
- Milano, 24 febbraio 2012.
Achille Mauri ricorda con enorme stima e af-
fetto
Carluigi Patuzzi
per il ruolo professionale che ha svolto come
straordinario distributore indipendente.
- Milano, 24 febbraio 2012.
La Direzione, la Redazione e l'Amministrazione
de La Settimana Enigmistica prendono parte al
cordoglio dei familiari e della SO.DI.P SpA per la
scomparsa del
Dott. Carluigi Patuzzi
- Milano, 27 febbraio 2012.
Francesco Baggi Sisini partecipa commosso al
dolore dei familiari tutti e si unisce a loro nel ri-
cordo del caro
Dott. Carluigi Patuzzi
- Milano, 27 febbraio 2012.
La Direzione e le redazioni della Edisport Edi-
toriale SpA, nel ricordo di oltre cinquant'anni di
collaborazione, partecipano commosse al dolore
della figlia Sara e dei familiari tutti per la scom-
parsa del padre
Carluigi Patuzzi
geniale imprenditore che ha contribuito in ma-
niera determinante allo sviluppo della stampa
periodica italiana.
- Pero (MI), 27 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Piero Bacchetti.
– Matteo Bacchetti.
– Paola Bacchetti.
– Andrea Bacchetti.
Pieroni Distribuzione ed i collaboratori tutti so-
no vicini ai famigliari per la scomparsa di
Carluigi Patuzzi
ricordandone le alte doti professionali.
- Milano, 26 febbraio 2012.
Camillo e Massimo Naggi con le rispettive fa-
miglie partecipano al lutto per la scomparsa di
Carluigi Patuzzi
e sono vicini a Barbara, Sara, Piero e famigliari.
- Milano, 26 febbraio 2012.
L'Avvocato Maurizio Ferri con tutti i collabora-
tori e dipendenti dello studio partecipano al lutto
per la scomparsa del
Dott. Carluigi Patuzzi
Presidente della SO.DI.P. S.p.A.
- Milano, 25 febbraio 2012.
Con la straordinaria forza d'animo e la tenacia
di una intera vita ci ha lasciati
Maria Evelina Lavazza
Rossana e Federico.
- Milano, 25 febbraio 2012.
Partecipano al lutto:
– Lucia e Mauro.
Ciao
Evi
esempio di grande coraggio e dignità nella sof-
ferenza, donna solare moderna generosa.- Ce-
sare, Gabriella, Nichi, Betti, Sabri, Paolo, Pedro
e nipotini. - Milano, 25 febbraio 2012.
Pia e Lorenzo annunciano con grande tristezza
la morte di
Remo Ragionieri
avvenuta il 24 febbraio 2012.- Il funerale avrà
luogo mercoledì 29 febbraio alle 11 presso la Ba-
silica di San Miniato al Monte di Firenze.
- Firenze, 26 febbraio 2012.
Partecipano la scomparsa di
Remo Ragionieri
il fratello Romolo con Summer, le nipoti Dona-
tella con la sua famiglia e Alessandra.- Ricordia-
mo a chi gli ha voluto bene la dignità e la misura
che hanno caratterizzato la sua vita.
- Firenze, 26 febbraio 2012.
La mattina del 26 febbraio 2012 è tornata alla
casa del Padre la Dottoressa
Clotilde Maria Calia
magistrato
Ne danno il triste annuncio il marito Antonio Fa-
cilla, i figli Francesco e Giovanni Maria con Maria
Esthella, il nipote Nicolò.- I funerali avranno luo-
go domani 28 alle ore 11 presso la Cattedrale
dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a La Storta.
- Roma, 27 febbraio 2012.
Grazie per i cinquant'anni dedicati all'Ordine
Architetti.- Il Presidente, il Consiglio, la Commis-
sione Parcelle, il personale dell'Ordine e della
Fondazione dell'Ordine degli Architetti partecipa-
no con vivo cordoglio al lutto della famiglia per
la scomparsa di
Gerardo Ranauro
- Milano, 25 febbraio 2012.
Codice cliente:
italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera
Ha raggiunto il suo adorato Cesare la nostra Negli anniversari della loro scomparsa, en-
cara trambi ricorrenti in questo mese, Tilde, Cristina
ed Alfredo ricordano con infinita tenerezza i ge-
Bianca Maria Franceschetti nitori e nonni
ved. Moncini Alfredo Curci
Con grande dolore e profonda tristezza, com- ed
mossi ne anunciano la scomparsa il fratello Gia-
como, i nipoti Francesco e Andrea, la cognata
Laura.- I funerali si svolgeranno il 28 febbraio
Adelina Brondo
- Milano, 27 febbraio 2012.
2012 alle ore 14.45 nella chiesa di San Pietro in
Sala. - Milano, 26 febbraio 2012.
Partecipano al lutto: 1987 - 2012
– Fausto, Orietta e familiari. Avv. Gianni Fossa
Gianpaolo e Cecilia con le loro famiglie ricorda-
I nipoti Mariarosa, Luisa, Giovanbattista, An- no con grande nostalgia ed infinito amore il loro
gelica, Piergiacomo, Silvia, Annamaria annun- papà a venticinque anni dalla sua scomparsa.
ciano con dolore la morte della cara - Milano, 27 febbraio 2012.
zia Bianca Franceschetti
Moncini Oggi alle 18.30 nella chiesa di San Marco ver-
Un sentito ringraziamento ad Aicha per l'affet- rà celebrata una Santa Messa in suffragio di
tuosa assistenza.- I funerali si terranno martedì
28 febbraio ore 14.45 presso la parrocchia San Grazia Pasetti
Pietro in Sala, piazza Wagner 2 Milano. che è sempre nei nostri cuori.- Marco, Monica,
- Milano, 26 febbraio 2012. Luca. - Milano, 27 febbraio 2012.
Paola Ronchi Moncini con Angelica e Roberto,
Silvia e Gianluca, Annamaria abbraccia un'ulti-
1993 - 2012
ma volta la cara amica d'infanzia e poi cognata
Bianca Prof. Dott. Alberto Zanoboni
L'amore che ci hai donato ci sostiene ogni gior-
- Milano, 26 febbraio 2012. no.- Con profondo affetto, i tuoi cari.
- Milano, 27 febbraio 2012.
Piercarla Gregorini Moncini con Giovanbattista
e Roberta, Piergiacomo e Dina ricorderanno sem-
pre con affetto la cara La moglie Caterina ringrazia tutti coloro che le
sono stati vicino per la perdita dell'amato marito
Bianca
- Milano, 26 febbraio 2012. Dott. Fortunato (Tino) Capra
- Milano, 27 febbraio 2012.
Addio
zia Bianca
i tuoi pronipoti: Carla e Cesare, Tommaso Bianca
e Margherita, Mario Sara e Luca, Giacomo e Ca-
milla, Francesco e Maria, Lorenzo, Begio. RCS MediaGroup S.p.A.
- Milano, 26 febbraio 2012. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
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ci faranno compagnia i tanti bei ricordi di una SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO
vita passata insieme.- Maria Adani Moncini, Ma- L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO
DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’
riarosa e Luisa e le loro famiglie.
- Milano, 26 febbraio 2012. TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: CORRIERE DELLA SERA
• PER PAROLA:
La morte ha liberato dal dolore e dalle soffe- Necrologie € 5,00 - Adesioni al lutto € 10,00
renze • A MODULO:
Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti € 540
Bianca Moncini TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: GAZZETTA DELLO SPORT
Anna e Giorgio Ciampani con i figli Francesca e • PER PAROLA:
Tommaso piangono l'amica carissima ricordando Necrologie € 1,90 - Adesioni al lutto € 3,70
i tanti giorni bellissimi che ci ha donato. • A MODULO:
- Roma, 26 febbraio 2012. Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti € 258
SERVIZIO FATTURAZIONE NECROLOGIE:
Ciao, nonno Roberto, grazie di tutta la felicità
che ci hai dato...- Ci ha lasciato TEL. 02 25846632 - FAX 02 25886632
E-MAIL: fatturazione.necrologie@rcs.it
Roberto Spada
attoniti, lo piangono i figli Giorgio con Katia, Ti-
ziana con Alberto, le tanto amate nipoti France-
sca, Cristiana con Marin, Valentina e le adorate
pronipoti Radasti e Sila.
- Milano, 25 febbraio 2012.
Il Presidente, il Consiglio Direttivo e i soci
dell'Associazione Ville Venete partecipano con
affetto al dolore della famiglia per la scomparsa
dell'amico
Conte
Arch. Clemente di Thiene
- Carbonera, 25 febbraio 2012.
Domenica 26 febbraio se ne è andata
Maria Rosita Calati
La ricorda con affetto la nipote Giovanna Calati
con Enrico Musa e parenti tutti.
- Milano, 26 febbraio 2012.
Le cugine Majnoni piangono commosse la
scomparsa della
prof.ssa Raffaella Flores
- Milano, 25 febbraio 2012.
 Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012 italia: 515249535254
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Bari Palermo Bologna Firenze Torino Napoli Roma Milano Genova Venezia
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OGGI Sorge alle
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Nuova
22 feb.
Primo quarto
29 feb.
Piena
8 mar.
Ultimo quarto
15 mar.
LE PREVISIONI
DOMANI MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ
Trento
Trieste
Aosta
Venezia
Milano

Torino

Bologna
Genova

Firenze Ancona

Perugia

Nei prossimi giorni il nostro Paese sarà interessato da condizioni di tempo prevalentemente soleggiato e da un graduale aumento delle temperature, che pian
L’Aquila piano saliranno sopra la media. Solo localmente dobbiamo attenderci qualche breve precipitazione fino a mercoledì, associata alla formazione di temporanei
addensamenti, e alcune riduzioni della visibilità sulle pianure del Nord e delle regioni centrali tirreniche durante le ore più fredde.
ROMA
Campobasso IN EUROPA H
Bari
La situazione Alta
Pressione
meteorologica è -6
Potenza
Napoli piuttosto varia per la Helsinki
presenza dell'alta Oslo L
Stoccolma
3 Bassa
pressione delle Azzorre 1
Pressione
sulla Penisola Iberica, Edimburgo
Copenaghen Kiev
2
per l'afflusso di 11
9
8
-1
Berlino
perturbazioni atlantiche Dublino 5 Varsavia
Catanzaro 2
su Gran Bretagna e Amsterdam Praga
11 Fronte
Cagliari 6 Caldo
Scandinavia e per il Londra
8 Vienna
dominio di un'ampia 10
LE TEMPERATURE DI OGGI Parigi 5 Belgrado 3 Ankara
depressione sulle zone Milano
3
Palermo Bucarest
11 Aosta 12 Genova 11 Roma 13 R. Calabria continentali. L'Italia si 12
12 Torino 11 Bologna 4 Campobasso 12 Catania trova a metà strada tra Roma Tirana Fronte
Barcellona 9 Freddo
12 Milano 12 Firenze 10 Napoli 12 Palermo quest'ultima e Madrid 14 11 Atene
11 Trento 8 Perugia 8 Bari 15 Alghero
l'anticiclone azzorriano, Lisbona 17 11
che nei prossimi giorni 18 Tunisi
11 Venezia 8 Ancona 3 Potenza 14 Cagliari Algeri
a cura di gradualmente prenderà il 16 Fronte
9 Trieste 4 L’Aquila 10 Cata 14 Olbi 16
sopravvento. Occluso

VENTO MARE
Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Nebbia Debole Moderato Forte Molto forte Calmo Mosso Agitato
ASIA AUSTRALIA NORD AMERICA SUD AMERICA AFRICA
LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA Caracas Casablanca
6 2 Bogotà Il Cairo
min max min max min max min max min max Pechino
23 17
Seul 16
Ancona 3 11 S Campobasso 2 11 P L’Aquila 0 11 P Parma 4 15 N Roma 7 16 N 23
Tokyo Lima
Aosta 3 12 S Catania 4 15 S Lecce 8 17 N Perugia 1 12 C Torino 4 15 S 7
Delhi Shanghai 3 24 29
Bari 7 15 S Crotone 10 17 N Messina 8 15 C Pescara 2 13 S Trento 8 13 N 2 6 28 Nairobi
Vancouver 4 Rio Lagos
Bologna 6 12 S Cuneo 4 12 N Milano 2 16 S Pisa 6 13 N Trieste 6 12 S Bangkok 32 de Janeiro
33 Giacarta Chicago 28
Bolzano 5 10 N Firenze 9 13 N Napoli 7 15 N Potenza 2 10 P Udine 4 14 N Santiago Buenos Aires Luanda
30 San Francisco 10
Brescia 3 16 S Genova 11 13 N Olbia 8 14 N R. Calabria 9 17 N Venezia 1 15 S New York 26 29
Los Angeles
Cagliari 8 15 N Imperia 9 18 N Palermo 9 16 N Rimini 1 12 S Verona 4 15 S 9
17 20
S = Sereno P = Pioggia N = Nuvoloso T = Temporale C = Coperto V = Neve R = Rovesci B = Nebbia 27 Sydney 27 Città del Capo
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Parodi». Mercoledì, con
3 Galliani: «Lamentarsi
Roma e i video
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54 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

Tv in chiaro
Teleraccomando Rai1 Rai2 Rai3 Rete4 Canale5 Italia1 La7 MTv
di Maria Volpe rai.it rai.it rai.it mediaset.it/rete4 mediaset.it/canale5 mediaset.it/italia1 la7.it mtv.it

PER CONOSCERE PER DISTRARSI 6.45 UNOMATTINA. 7.00 CARTOON FLAKES. 8.00 AGORÀ. Attualità 6.45 TGCOM24. : Meteo 8.00 TG 5 MATTINA. 7.00 CARTONI ANIMATI. 7.00 OMNIBUS. Attualità. 9.30 ***PREMIERE*** MY

Alessio Boni Un omaggio Attualità.: Che

è Walter Chiari
Seconda e ultima parte
della miniserie sulla vita di
Walter Chiari che qui ha il
volto di Alessio Boni (foto).
Anche chi non ha visto la
prima parte ieri sera, può
tranquillamente vedersi
stasera la seconda. Una
fiction che racconta l’uomo
e l’artista, i suoi inizi al
fianco dell’amica Valeria
Fabrizi (Bianca Guaccero),
poi il successo, le grandi
passioni per Lucia Bosé e
Ava Gardner, il grande
amore Alida Chelli che gli
dà il figlio Simone (oggi
conduttore di «Italia's got
talent»). E la sua parabola
discendente a causa della
cocaina e della solitudine.
Walter Chiari - Fino...
Rai1, ore 21.10
a Buzzanca
Un omaggio al grande Lando
Buzzanca (foto) un tempo
simbolo del machismo, che ha
saputo rinnovarsi diventando
oggi un attore completo e
ironico. Stasera però
rivedremo il «vecchio» Lando.
Si parte con All’onorevole
piacciono le donne (1972)
dove interpreta un onorevole
in preda alla foga sessuale
fuori e dentro Montecitorio;
poi Il merlo maschio (1971) il
film più popolare: con lui
Laura Antonelli nei panni
della moglie di un frustrato
impiegato che sfoga le sue
nevrosi esibendo le grazie
della consorte. Si passa a Il
magnate (1973), e si finisce
con Il domestico (1974).
Serata Lando Buzzanca
Iris, dalle ore 22.55
tempo fa; Tg 1; Tg
Ragazzi
9.30 PROTESTANTESIMO.
9.00 AGORÀ - BRONTOLO.
Attualità
7.20 IERI E OGGI IN TV.
Varietà
8.40 LA TELEFONATA DI
BELPIETRO. Attualità
8.40 SETTIMO CIELO.
Telefilm
Nel programma: Tg
La7
SUPER SWEET
WORLD CLASS.
1 L.I.S. Attualità 9.50 DIECI MINUTI DI... 7.25 NASH BRIDGES. Tf 8.50 MATTINO CINQUE. 10.35 EVERWOOD. Telefilm. 9.45 COFFEE BREAK. 10.00 FRIENDZONE: AMICI
7.35 TG PARLAMENTO.
Attualità.: Che
METEO.
10.00 TG2 INSIEME.
PROGRAMMI
DELL’ACCESSO.
8.20 HUNTER. Telefilm.
Con Fred Dryer
Varietà. Con
Federica Panicucci,
12.25 STUDIO APERTO. Nel
programma: Meteo
Attualità.
11.00 L’ARIA CHE TIRA.
O FIDANZATI?
10.30 FRIENDZONE: AMICI
tempo fa; Tg 1 Attualità Attualità 9.40 CARABINIERI. Tf Paolo Del Debbio. 13.00 STUDIO SPORT. Attualità O FIDANZATI?
(8.00, 9.00); Tg1 11.00 I FATTI VOSTRI. 10.00 RAI 150 ANNI. LA 10.50 I RACCONTI DI Nel programma: 13.40 I SIMPSON. Cartoni 12.30 I MENÙ DI 11.00 TEEN CRIBS. Varietà
Focus; I Tg della Attualità STORIA SIAMO NOI. MELAVERDE. Grande Fratello; Tg 14.35 DRAGON BALL. BENEDETTA. Attualità 12.05 MADE. Varietà
Storia; Tg 1 Flash 13.00 TG 2 GIORNO. Attualità Attualità 5 Ore 10 Cartoni 13.30 TG LA7. 13.05 JERSEY SHORE.
10.55 CHE TEMPO FA. 13.30 TG 2 COSTUME E 11.10 APPRESCINDERE. 11.30 TG 4 - METEO 11.00 FORUM. Attualità 15.30 CAMERA CAFÉ 14.05 FILM U-429 - SENZA 15.05 DEGRASSI: THE NEXT
11.00 TG 1. SOCIETÀ. Attualità Talk 12.00 DETECTIVE IN 13.00 TG 5. METEO RISTRETTO. Serie VIA DI FUGA. GENERATION.
11.05 OCCHIO ALLA SPESA. 13.50 MEDICINA 33. 12.00 TG 3. RAI SPORT CORSIA. Telefilml 13.40 BEAUTIFUL. Soap 15.40 CAMERA CAFÉ. Serie (Drammatico, Usa, 17.00 TEEN MOM. Varietà
Attualità Rubrica di attualità NOTIZIE. METEO 3. 13.00 LA SIGNORA IN Opera 16.15 PROVACI ANCORA 2004). Regia di 18.00 FRIENDZONE: AMICI
12.00 LA PROVA DEL medica 12.25 TG 3 FUORI TG. Att. GIALLO. Telefilm 14.10 CENTOVETRINE. Soap GARY. Serie Tony Giglio. Con O FIDANZATI?
CUOCO. Varietà 14.00 L’ITALIA SUL DUE. 12.45 LE STORIE - DIARIO 13.50 IL TRIBUNALE DI 14.45 UOMINI E DONNE. 16.40 LA VITA SECONDO William H. Macy, Til 19.05 DEGRASSI: THE NEXT
13.30 TELEGIORNALE. Attualità ITALIANO. Attualità FORUM - Talk show. Con JIM. Serie Schweiger, Scott GENERATION.
14.00 TG 1 ECONOMIA. 16.10 GHOST WHISPERER. 13.10 LA STRADA PER LA ANTEPRIMA. Att. Maria De Filippi 17.10 BAU BOYS. Caan. 19.30 DEGRASSI: THE NEXT
Attualità Telefilm FELICITÀ. Telefilm 14.05 IL TRIBUNALE DI 16.15 AMICI. Reality Documenti 16.15 ATLANTIDE - STORIE GENERATION.
TG1 FOCUS. Attualità 16.55 HAWAII FIVE-0. 14.00 TG R. TG R METEO. FORUM. Attualità 16.55 POMERIGGIO 17.45 TRASFORMAT. Quiz. DI UOMINI E DI 20.00 JERSEY SHORE.
14.10 VERDETTO FINALE. Telefilm 14.20 TG 3. METEO 3. 15.10 FLIKKEN COPPIA IN CINQUE. Varietà. Con Con Enrico Papi MONDI. 23.00 SPECIALE MTV
Attualità 17.45 TG 2 FLASH L.I.S. 14.50 TGR LEONARDO. Att. GIALLO. Telefilm Barbara D’Urso. Nel 18.30 STUDIO APERTO. Nel Documentario
15.15 LA VITA IN DIRETTA. METEO 2. 15.00 TG 3 L.I.S. 16.15 SENTIERI. Soap programma: Tg 5 programma: Meteo 17.25 MOVIE FLASH.
Attualità..: Tg
Parlamento; Tg 1;
17.50 RAI TG SPORT.
18.15 TG 2.
15.05 LASSIE. Telefilm
15.55 COSE DELL’ALTRO
16.30 IL COMMISSARIO
CORDIER. Telefilm.
minuti
18.45 THE MONEY DROP.
19.00 STUDIO SPORT.
19.20 TUTTO IN FAMIGLIA.
Attualità
17.30 L’ISPETTORE
Deejay TV
Che tempo fa 18.45 NUMB3RS. Telefilm GEO. Varietà 18.55 TG 4 - METEO Quiz. Con Gerry Serie BARNABY. Telefilm
18.50 L’EREDITÀ. Quiz. 19.35 L’ISOLA DEI FAMOSI. 17.40 GEO & GEO. Doc.: 19.35 TEMPESTA D’AMORE. Scotti. : Tg 5 - 19.50 I SIMPSON. 19.20 G’ DAY. Tg Satirico 6.00 COFFEE & DEEJAY.
9.30 DEEJAY HITS.
Con Carlo Conti Reality 19.00 TG 3. TG R. TG R METEO. Soap Opera Anticipazione Cartoni Con Geppi Cucciari
SERA 10.00 DEEJAY CHIAMA
20.00 TELEGIORNALE. 20.30 TG 2 20.30. 20.00 BLOB. Attualità 20.30 WALKER TEXAS 20.00 TG 5. METEO 20.20 C.S.I - SCENA DEL 20.00 TG LA7. ITALIA. Varietà
20.30 QUI RADIO LONDRA. 21.05 VOYAGER - 20.15 PER RIDERE INSIEME RANGER. Telefilm 20.30 STRISCIA LA NOTIZIA CRIMINE. Telefilm. 20.30 OTTO E MEZZO. 12.00 DEEJAY HITS.
Attualità INDAGARE PER CON STANLIO E 21.10 FILM IL GLADIATORE. - LA VOCE DELLA Con William Attualità. Con Lilli 13.45 SHUFFOLATO 2.0.
20.35 AFFARI TUOI. Varietà CONOSCERE. OLLIO. Comiche (Avventura, Gb/usa, CONTINGENZA. Tg L.Peterson, Marg Gruber 14.00 POPULAR. Musicale
21.10 WALTER CHIARI. FINO Attualità 20.35 UN POSTO AL SOLE. 2000). Regia di Satirico. Con Ezio Helgemberger, Gary 21.10 L’INFEDELE. 15.00 THE FLOW. Musicale
ALL’ULTIMA RISATA. 23.10 TG 2. Soap Ridley Scott. Con Greggio, Michelle Dourdan Attualità. Con Gad 16.00 POPCAKE. Musicale
Miniserie. Con 23.25 L’ISPETTORE 21.05 FILM IL PROFETA. Russell Crowe, Hunziker 21.10 C.S.I. - NEW YORK. Lerner 17.30 ROCK DEEJAY.
Alessio Boni, Bianca COLIANDRO. Telefilm (Dramm., Fr/It, 2009) Joaquin Phoenix, 21.10 GRANDE FRATELLO. Telefilm. Con Gary 23.45 INNOVATION. 18.35 PLATINISSIMA
Guaccero, Dajana 1.10 TG PARLAMENTO. 24.00 TG3 LINEA NOTTE. Connie Nielsen.: Varietà. Con Alessia Sinise, Carmine Attualità. Con Lucia PRESENTA: GOOD
Roncione Attualità Nel progr.: TG R Tgcom; Meteo Marcuzzi Giovinazzo, Hill Harper Loffredo, Ivo Mej EVENING. Musicale
TG1 60 SECONDI. 1.20 SORGENTE DI VITA. 1.00 METEO 3. 0.20 I BELLISSIMI DI RETE 0.15 MAI DIRE GRANDE 23.00 FILM GOTHIKA. 0.20 TG LA7. 20.00 LOREM IPSUM.
23.15 PORTA A PORTA. Attualità 1.05 FUORI ORARIO. COSE 4. Attualità FRATELLO. Varietà (Thriller, Usa, 2003). 0.25 TG LA7 SPORT. 20.20 VIA MASSENA. Serie
Attualità 1.40 L’ISOLA DEI FAMOSI. (MAI) VISTE. 0.25 FILM LA LEGGE DEL 1.00 TG 5 NOTTE. METEO Regia di Mathieu 0.30 (AH)IPIROSO. 21.00 30 GRADI DI
0.50 TG1 NOTTE. Reality. Con Attualità. CRIMINE. (Poliz., 1.30 STRISCIA LA NOTIZIA Kassovitz. Con Halle Attualità. Con SEPARAZIONE.
TG1 FOCUS. Attualità Vladimir Luxuria Con Enrico Francia, 2009). Di - LA VOCE DELLA Berry, Robert Antonello Piroso DATI DI PROGRAMMAZIONE
1.20 CHE TEMPO FA. 2.35 METEO 2. Ghezzi. Laurent Tuel CONTINGENZA. Tg Downey jr. 1.25 MOVIE FLASH. FORNITI DA COMPUTIME

Film e programmi
Giovane detenuto Il gladiatore
fa carriera in cella di Russell Crowe

Rai4 Rai5 Rai Rai Rai Class Boing La7d

Condannato a sei anni di
prigione, Malik (Tehar Rahim,
foto) non sa né leggere né
scrivere. Al suo arrivo in
carcere sembra il più fragile
di tutti. Diventerà un boss.
Il profeta
Rai3, ore 21.05
Ascanio Pacelli
torna nella Casa
Marco Aurelio decide di
lasciare il potere al valoroso
generale Massimo Decimo
Meridio (Russell Crowe, foto),
ma il geloso figlio Commodo
lo imprigiona. Cinque Oscar.
Il gladiatore
Rete4, ore 21.10
I nuovi consigli
del dottor Oz
rai.it
6.25 MADDECHEAÒ.
Varietà
6.30 LA SITUAZIONE
COMICA. Varietà
7.00 WATCH OVER ME.
7.45 BEING ERICA II. Serie
8.30 ONE TREE HILL VI.
9.20 FISICA O CHIMICA IV.
10.40 PRIMEVAL II. Serie
11.30 FARSCAPE II. Serie
12.20 BATTLESTAR
GALACTICA. Serie
13.05 STREGHE III. Serie
13.50 FISICA O CHIMICA IV.
15.15 ENTOURAGE III. Serie
15.45 BEING ERICA II. Serie
16.30 ONE TREE HILL VI.
17.20 EUREKA II. Serie
18.05 FARSCAPE II. Serie
rai.it
12.00 LE CASE PIÙ VERDI
DEL MONDO. Doc.
12.30 POSSO VENIRE A
DORMIRE DA VOI?
Documentario
13.25 COOL TOUR. Attualità
13.55 MILANO FASHION
SHOW. Attualità
14.05 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
14.55 PASSEPARTOUT.
15.25 NO RESERVATIONS.
16.15 IO VOLO.
16.45 ROADBOOK. Doc
17.15 COOL TOUR. Attualità
17.35 MILANO FASHION
SHOW. Attualità
17.40 TOUS LE HABITS DU
MONDE. Doc.
Storia rai.it
19.05 MANAGERS - LA
CITTÀ DEL SOLE
(ADRIANO OLIVETTI).
19.25 KONRAD LORENZ.
19.55 DA QUI - IL VARO
DELLA L. DA VINCI.
20.30 VISIONI PRIVATE -
GIANCARLO DE
CATALDO. Doc.
21.00 DIXIT GUERRE - LE
FACCE DEL SOL
Rai Rai
Premiumrai.it YoYo
Movie rai.it
13.50 FILM ZATOICHI.
15.35 FILM ENIGMA.
17.45 FILM PRESTAMI LA
TUA MANO.
19.15 FILM LUCKY LUKE.
21.00 FILM IL RITORNO DEI
MAGNIFICI SETTE.
22.35 FILM GETAWAY.
0.30 FILM QUALCOSA DI
TRAVOLGENTE.
2.25 FILM NERO.
rai.it
Gulp rai.it
17.25 KARKU. Telefilm
17.50 SORELLE FANTASMA.
18.15 SCUOLA DI SPIE
(M.I.) III. Telefilm
18.45 GRACHI. Telefilm
19.35 VICTORIOUS I.
20.00 LOLA E VIRGINIA.
20.15 LOVELY COMPLEX.
20.45 SORELLE FANTASMA.
21.10 SCUOLA DI SPIE
(M.I.) III. Telefilm
Iris
iris.mediaset.it
Tv Msnbc
class.it boingtv.it la7.it
16.00 TG GIORNO. Attualità 18.10 IL MONDO DI PATTY. 16.40 S.O.S. TATA. Varietà
17.00 CLASS METEO SHOW. 19.00 LO STRAORDINARIO 17.40 MAMMAMIA CHE
Attualità MONDO DI GUMBALL. SETTIMANA. Varietà
19.45 PUNTO E A CAPO. 19.25 LEONE IL CANE 18.40 CUOCHI E FIAMME.
Attualità FIFONE. Cartoni 19.40 I MENÙ DI
21.05 QUELLI DEL LUNEDÌ. 19.40 TAKESHI’S CASTLE. BENEDETTA. Attualità
Rubrica sportiva 20.05 THE GARFIELD SHOW. 20.40 G’ DAY. Tg Satirico
22.45 LAW&ORDER. 20.35 LA PANTERA ROSA & 21.10 I MENÙ DI
Telefilm CO. Cartoni BENEDETTA. Attualità
23.30 MILANO FASHION 21.00 NINÌ. Telefilm 22.10 CUOCHI E FIAMME.
WEEK. Attualità 21.50 TAKESHI’S CASTLE. 23.10 EFFETTI PERSONALI.
Cielo La5 Tv
2000
cielo.it mediaset.it tv2000.it

Dopo l’uscita di Gaetano,
vittima di un infortunio
domestico, da Alessia
Marcuzzi si preparano alcuni
colpi di scena. Stasera torna
nella Casa Ascanio Pacelli.
Grande Fratello
Canale 5, ore 21.10
Al via oggi la nuova stagione
inedita del programma
condotto da Mehmet Oz e
dedicato alla scoperta di tutti
i segreti per una buona
salute e per curarsi al meglio.
Il Dr. Oz Show
La7d, ore 15.45
18.50 BATTLESTAR 18.10 LE CASE PIÙ VERDI 15.20 APPUNTAMENTO AL 19.20 POCOYO. Cartoni 15.36 FILM IL BARBIERE DI 18.45 AFFARI DI FAMIGLIA: 17.10 DEJA VU II. Telefilm 19.30 NEL CUORE DEI
GALACTICA. Serie DEL MONDO. Doc. CINEMA. Attualità 19.30 PEPPA PIG II. Cartoni RIO. CAVALIERI DI LATTA. 17.35 DEJA VU II. Telefilm GIORNI - BLU:
19.35 PRIMEVAL II. Serie 18.40 NO RESERVATIONS. 15.25 DONNA DETECTIVE 2. 19.35 PEPPA PIG II. Cartoni 17.27 NOTE DI CINEMA. 19.15 AFFARI DI FAMIGLIA: 18.05 FRIENDS. Serie STORIE.
16.20 DONNA DETECTIVE 2. 19.40 ALBERO AZZURRO 17.35 FILM IL CORAGGIO DI UN VERO CANNONE. 18.35 FRIENDS. Serie 19.40 TG 2000.
20.25 SUPERNATURAL IV. Documentario
21.10 FILM COMMAND 19.35 IO VOLO. Doc. 17.15 GENTE DI MARE 2. 2009-2010. Attualità CAMBIARE. 19.40 MASTERCHEF ITALIA 18.55 AMICI LA5. Reality 20.00 ROSARIO DA
PERFORMANCE. 20.00 PASSEPARTOUT. Att. 18.10 INCANTESIMO 4. 20.00 BEAR NELLA GRANDE 19.15 SUPERCAR V. - LA SFIDA ITALIANA. 19.55 GRANDE FRATELLO. LOURDES - IN
(Azione). Regia di 20.10 ROADBOOK. Doc. 19.05 UN MEDICO IN CASA BLU II. 20.07 A-TEAM III. Telefilm 20.45 SIMONA GOES TO 20.15 GRANDE FRATELLO DIFFERITA.
Dolph Lundgren 21.15 DESIGN FOR LIFE - FAMIGLIA. Telefilm 20.25 LE GRANDI 21.06 FILM A CIVIL ACTION. HOLLYWOOD. Varietà LIVE. Reality 20.30 NEL CUORE DEI
22.45 FILM PUNTO DI NON SOGNANDO PHILIPPE 20.00 DON MATTEO 2. AVVENTURE DI BERT 22.58 FILM ALL’ 21.10 IL MEGLIO DELLA 20.25 EXTREME GIORNI - INDACO.
RITORNO. STARCK. Doc. 21.00 LA STAGIONE DEI E ERNIE. Cartoni ONOREVOLE NOTTE DEGLI OSCAR MAKEOVER HOME 20.55 NEL CUORE DEI
(Fantascienza). 22.10 DINASTIE. DELITTI. Miniserie 20.30 DIXILAND. Cartoni PIACCIONO LE DONNE. 2012. Varietà EDITION. GIORNI - (TGTG).
Corriere della Sera Lunedì 27 Febbraio 2012
Pay Tv
Film
e programmi
Jude Law al fronte
Kidman lo aspetta
Appena conosciuta Ada (Nicole
Kidman), il sudista Inman (Jude
Law nella foto con Kidman) deve
partire per il fronte. Affronterà
uno sfiancante cammino per
tornare da lei. Regia di Minghella.
Ritorno a Cold Mountain
Sky Cinema Passion, ore 21
La notte degli Oscar
il giorno dopo
Va in onda stasera il meglio della
cerimonia degli Oscar, che si è
svolta ieri sera al Kodak Theatre
di Los Angeles. Sul palco per la
conduzione Billy Crystal.
Il meglio della notte degli
Oscar
Sky Cinema Hits, ore 21.10
Tarantino e Clooney
in fuga dai vampiri
Due ricercati (Quentin Tarantino e
George Clooney, foto) sequestrano
un predicatore (Harvey Keitel) e
varcano la frontiera messicana,
ma oltre il confine li attende una
locanda piena di vampiri.
Dal tramonto all’alba
Sky Cinema Max, ore 21
Come risolvere
i problemi dei bimbi
Nuovi episodi con la simpatica
cagnolina Blue, sempre pronta ad
insegnare ai bambini a casa come
risolvere i piccoli problemi di tutti
i giorni: ad esempio organizzare
la tavola prima di fare merenda.
Blue’s Clues
Nick Jr (Sky, 603), ore 15.15
Sky
Cinema
17.40 I GEMELLI DEL GOL Cole e Dylan
giocano in una squadra di calcio
allenata dal padre ma solo quando
sarà la madre ad allenarli inizieranno
a vincere. MGM
18.50 ...E POI LO CHIAMARONO IL
MAGNIFICO Educato in Inghilterra,
Thomas (T. Hill) va nel West alla
morte del padre, un visconte inglese
rifugiatosi anni prima oltreoceano.
Sky Cinema Classics
19.15 FEMMINE CONTRO MASCHI Nuovi
capitoli per l’inarrestabile guerra dei
sessi. Ora tocca alle nevorsi delle
“femmine” sempre alla ricerca
dell’uomo ideale. Sky Cinema 1 HD
21.00 IL MAGNIFICO AVVENTURIERO
Melody (G. Cooper) va nel Texas con
un amico, in cerca di lavoro. Arrivato
in una piccola città viene scambiato
per un bandito. MGM
ALTA SOCIETÀ Rifacimento di
“Scandalo a Filadelfia” del 1940 in
chiave musicale. Con B. Crosby, G.
Kelly e F. Sinatra. Sky Cinema
Classics
BEVERLY HILLS CHIHUAHUA 2
Dopo l’arrivo di 5 nuovi cuccioli, Papi
e Chloe cercano di mantenere
l’ordine in famiglia. A Sam il compito
di badare ai cani. Sky Cinema
Family
DAL TRAMONTO ALL’ALBA I fratelli
Gecko, due dei più pericolosi
Serie Tv
13.05 I SIMPSON Fox HD
14.00 ICARLY Nickelodeon
15.00 LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE
Fox Crime HD
16.00 WINGIN’ IT Disney Channel
17.10 CHIAMATEMI GIÒ Rai Gulp
18.00 BUONA FORTUNA CHARLIE!
Disney Channel
19.15 SCRUBS Fox HD
20.05 BONES Fox Life
21.00 C.S.I. MIAMI Fox Crime HD
WHITE COLLAR Fox HD
21.50 HOMELAND - CACCIA ALLA SPIA
Fox HD
21.55 PAN AM Fox Life
22.10 NATURALLY SADIE Rai Gulp
22.50 VICTORIOUS Nickelodeon
22.55 LE SORELLE FANTASMA Disney
Channel
Mediaset Premium
7.19 E.R. - MEDICI IN PRIMA LINEA
VIII. Telefilm JOI
7.19 CHANTE! II. Telefilm MYA
8.10 I PILASTRI DELLA TERRA.
Miniserie JOI
8.50 LE SETTE ANIME DEL DRAGO. Film
STEEL
9.35 HOLLYWOOD COLLECTION. Rubrica
Studio Universal
9.46 PSYCH IV. Telefilm JOI
criminali degli Stati Uniti, sono in
fuga dal Texas. Si fermano in
Messico. Con G. Clooney. Sky
Cinema Max HD
RITORNO A COLD MOUNTAIN
L’amore tra il soldato Inman (J. Law)
e l’altolocata Ada (N. Kidman)
durante la guerra di secessione
americana. Oscar a R. Zellweger.
Sky Cinema Passion HD
21.10 I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER
Durante il viaggio verso il Triangolo
delle Bermuda, il fattorino Gulliver (J.
Black) viene catapultato nel mondo
di Lilliput. Sky Cinema 1 HD
22.30 PIETÀ PER I GIUSTI Cronaca di
un’afosa giornata al ventunesimo
distretto di polizia di New York.
Protagonisti della pellicola sono K.
Douglas ed E. Parker. MGM
MISSIONE 3-D: GAME OVER
Questa volta gli agenti della famiglia
Cortez devono affrontare il
“Giocattolaio” all’interno del cyber
spazio di un videogioco. Sky
Cinema Family
22.45 SOTTO IL VESTITO NIENTE -
L’ULTIMA SFILATA Quando la top
model Alexandra viene uccisa il caso
viene affidato al commissario
Malerba, che ha dei dubbi sulle
modalità dell’incidente... Sky
Cinema 1 HD
Intrattenimento
14.00 SUPERTATA USA Fox Life
15.00 NON DITELO ALLA SPOSA! LEI
16.05 SIMONA GOES TO HOLLYWOOD
Sky Uno
17.30 ICE LOVES COCO E!
18.00 THE LOST FUTURE Sky Cinema
Hits HD
19.15 LA GUERRA DELLE TORTE LEI
20.00 KEEPING UP WITH THE
KARDASHIANS E!
21.00 LA GUERRA DELLE TORTE LEI
22.15 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
23.15 NAKED & FUNNY E!
23.30 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
23.40 GLI SGOMMATI Sky Uno
23.55 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
0.15 NAKED & FUNNY E!
0.20 SERATISSIMA - I ROBINSON K2
0.40 THE RENOVATORS Sky Uno
10.05 LA CONQUISTA DEL WEST. Film
Studio Universal
11.25 FRINGE III. Telefilm STEEL
11.32 E.R. - MEDICI IN PRIMA LINEA
VIII. Telefilm JOI
11.44 MYA MAG. Rubrica MYA
12.54 LE REGOLE DEL GIOCO. Film
Premium Cinema
13.19 PARIS CONNECTIONS. Film MYA
13.30 TROY. Film JOI
italia: 515249535254
22.50 SLEEPERS Hell’s Kitchen: quattro
ragazzi sono accuditi da un prete.
Verranno poi arrestati e condannati.
Splendida interpretazione di V.
Gassman. Sky Cinema Hits HD
22.55 L’AVVENTURA Sulle isole Eolie si
consuma l’amore e la crisi tra
Sandro (G. Ferzetti) e Claudia
(M.Vitti). Capolavoro di M. Antonioni.
Sky Cinema Classics
TRAITOR Due agenti della Cia e
dell’Fbi vengono coinvolti in un
complotto internazionale di stampo
terroristico. Pellicola con G. Pearce
del 2008. Sky Cinema Max HD
23.40 LE DONNE NON VOGLIONO PIÙ Luca
vorrebbe un figlio ma la sua compagna
no. I due si lasciano e Luca si reca a
una banca del seme dove conosce 2
lesbiche. Sky Cinema Passion HD
23.55 STEP UP 3D La battaglia a colpi di
coreografie e movimenti acrobatici tra
alcuni ballerini di strada e danzatori hip
hop. Sky Cinema Family
0.55 PREDATORS Un gruppo di soldati
mercenari viene rapito come preda
per una nuova razza di predatori
alieni. La battaglia sarà senza
tregua. Sky Cinema Max HD
1.15 TRE PASSI NEL DELIRIO Le
amosfere dello scrittore americano
Edgar Allan Poe prendono vita dalla
creatività di tre grandi registi. Sky
Cinema Classics
Ragazzi
18.10 POKÉMON - NERO & BIANCO K2
19.35 TOM & JERRY TALES Boomerang
BATMAN THE BRAVE AND THE
BOLD Cartoon Network
19.55 BRACCIO DI FERRO DeAkids
20.00 I PUFFI Boomerang
20.25 IL LIBRO DELLA GIUNGLA
Boomerang
ADVENTURE TIME Cartoon
Network
20.35 DUE FANTAGENITORI K2
21.00 PIPPI CALZELUNGHE DeAkids
I FANTAEROI K2
21.05 PHINEAS E FERB Disney Channel
SPONGEBOB Nickelodeon
21.15 CUCCIOLI CERCA AMICI
Boomerang
THE REGULAR SHOW Cartoon
Network
14.40 MICHAEL. Film Studio Universal
15.55 SMALLVILLE VI. Telefilm STEEL
16.10 THE MIDDLE. Telefilm JOI
16.35 SAFE MEN. Film Studio Universal
16.37 V I. Telefilm JOI
16.45 KNIGHT RIDER I. Telefilm STEEL
17.16 FACCIO UN SALTO ALL’AVANA.
Film Premium Cinema
18.25 R.I.S. 3 DELITTI IMPERFETTI.
Telefilm STEEL
Sport
14.00 BASKET: NBA ALL STAR GAME
2012 Sky Sport 2 HD
14.45 CALCIO: NAZIONALE
ALLENAMENTI Diretta RaiSport 1
15.45 VELA: EP. 13 America’s Cup World
Series Yacht & Sail
16.30 MOTOCICLISMO: ABU DHABI. EP.
10 F1 H2O World Championship
Yacht & Sail
17.45 BASKET: EUROLEGA MAGAZINE
RaiSport 1
18.00 CALCIO: ARSENAL - TOTTENHAM
Premier League Sport Italia
19.00 WRESTLING: EP. 35 WWE
Experience Sky Sport 2 HD
20.00 CALCIO: CREMONESE - TRAPANI
Lega Pro. Diretta RaiSport 1
21.00 CALCIO: NAPOLI - INTER Serie A.
Diretta Sky Sport 1 HD
21.05 WRESTLING: THIS WEEK ON WWE
Eurosport
21.45 WRESTLING: VINTAGE COLLECTION
Eurosport
23.00 CALCIO: ROMA - LAZIO 28/10/01
Serie A Story ESPN
23.20 RUGBY: IRLANDA - ITALIA Torneo
Sei Nazioni Sky Sport 2 HD
23.45 BILIARDO: GIORNO 1 World Open
Eurosport
24.00 PUGILATO: GEORGE FOREMAN: I
PRIMI ANNI ESPN Boxing ESPN
MOTONAUTICA: NORVEGIA. EP. 3
U.I.M. Class One Powerboat Yacht &
Sail
Documentari
13.00 COME FUNZIONA? Discovery
Channel HD
14.00 DOG WHISPERER National
Geographic
15.00 TOP GEAR Discovery Channel HD
16.15 IL SOLE National Geographic
17.00 A SURFER’S PARADISE Yacht & Sail
18.00 MITI DA SFATARE Discovery
Channel HD
19.05 LA VERA STORIA DI HOLLYWOOD/E!
TRUE HOLLYWOOD STORY E!
20.00 MEGASTRUTTURE GIGANTI National
Geographic
21.00 GETTYSBURG History Channel
21.05 COME È FATTO Discovery Science
22.00 WHEN WOMEN KILL E!
22.25 VENEZIA PRONTO INTERVENTO
National Geographic
22.30 COME È FATTO Discovery Channel
18.32 PACKED TO THE RAFTERS III.
Telefilm JOI
18.48 RED CARPET ‘11. Rubrica
Premium Cinema
19.23 E.R. - MEDICI IN PRIMA LINEA
VIII. Telefilm JOI
19.30 GREY’S ANATOMY VI. Telefilm MYA
20.06 MYA MAG. Rubrica MYA
20.13 I PILASTRI DELLA TERRA.
Miniserie JOI
55
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
A fil di rete
di Aldo Grasso
L’approfondimento
perde quota in tv
N
emmeno cavalcando la tigre del Celentano
post-sanremese si riesce a contrastare il «riflus-
so» che sta caratterizzando il consumo d’informa-
zione e approfondimento. Gli ascolti di Santoro,
col suo «Servizio Pubblico» in onda sul circuito delle locali
e su Cielo, continuano a essere eccellenti (1.688.000 spetta-
tori, 6,7% di share) — ovviamente per il contesto non-ge-
neralista — ma l’attenzio-
ne per l’attualità (specie po-
Top & Flop litica) è decisamente calan-
te. Il martedì, in prima sera-
Il giovane Montalbano ta, «Ballarò» condotto da
Riondino vede un incidente Giovanni Floris su Rai3 si
attesta sui 3.761.000 spetta-
tori, 13,7% di share.
Due mesi fa, la puntata
del 6 dicembre, lo stesso
«Il giovane Montalbano», programma registrava
7.940.000 spettatori, 6.368.000 spettatori, col
25,59% di share. Rai1, 24% di share. Si tratta di un
giovedì 23 febbraio. Minuto calo di quasi dieci punti di
picco: 8.688.000 spettatori, share. Impressionante an-
Michele Riondino assiste che la perdita di terreno di
a un incidente d’auto «Piazzapulita», l’altro talk
in piazza (ore 21.42) di prima serata, in onda su
La7. Nell’ultima settimana,
l’approfondimento firmato
Gli intoccabili da Corrado Formigli ha
Nuzzi ascolta un consulente chiuso con una media di
759.000 spettatori, il 3% di
share. A ottobre navigava
sopra i due milioni, toccan-
do quasi il 10%. Se la politi-
ca nazionale fatica a far par-
«Gli intoccabili», 706.000
lare di sé in tv, la crisi inter-
spettatori, 2,87% di share.
La7, mercoledì 22 nazionale è ancora più diffi-
febbraio. Minuto picco: cile da raccontare: ci ha pro-
513.000 spettatori. Il vato Alessio Vinci, col suo
consulente fiscale anonimo
spiega a Nuzzi le richieste
«Matrix» (anche in prime
time, nella settimana «ex-
dei suoi clienti (ore 22.46) tra-territoriale» di Sanre-
mo) con risultati non esal-
tanti. A fronte di questo «ri-
flusso» dell’approfondimento, tengono, invece, complessi-
vamente i TG, che restano un appuntamento rituale per
«monitorare» i fatti del giorno. Insomma, una situazione
nuova, generata dal combinato di disposto di più fattori:
raffreddamento del lato più spettacolare e pop della nostra
politica (Berlusconi), difficoltà a raccontare in maniera ap-
passionante il governo tecnico, la tregua armata fra i parti-
ti, la crisi economico-finanziaria.
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione
Geca Italia su dati Auditel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
20.22 GREY’S ANATOMY VI. Telefilm MYA 23.10 MANHATTAN. Film Studio
20.25 KNIGHT RIDER I. Telefilm STEEL Universal
21.15 FRINGE III. Telefilm STEEL 23.14 HEREAFTER. Film Premium
21.15 LA MUMMIA. Film Studio Cinema
Universal 23.21 ROYAL PAINS II. Telefilm JOI
22.00 FRINGE III. Telefilm STEEL 23.40 WAREHOUSE 13 III. Telefilm STEEL
22.11 CLOSE TO HOME I - GIUSTIZIA AD 0.12 ROYAL PAINS II. Telefilm JOI
OGNI COSTO. Telefilm MYA 0.55 VIAGGIO NEL CINEMA
22.50 WAREHOUSE 13 III. Telefilm STEEL AMERICANO. Show Studio
22.58 NIP’N TUCK III. Telefilm MYA Universal
Codice cliente:
56 italia: 515249535254 Lunedì 27 Febbraio 2012 Corriere della Sera

PRESENTA

IL VIDEO DELLA NUOVA COLLEZIONE PRIMAVERA ESTATE 2012

DIRETTO DA LUCA GUADAGNINO

in anteprima su ARMANI.COM

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