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Momenti della storia dell umanit.

Secondo Hegel i momenti caratterizzanti della storia dell umanit sono tre: paganesimo (cio quello grecoromano), ebraismo e cristianesimo. Nel mondo greco-romano la religione era costituita da Dei antropomorfi, divinit che hanno forma e sentimenti umani e viceversa, cio uomini che hanno qualcosa di divino (es. Achille). Questo modo caratterizzato dalla immediata unione di divino e umano, finito e infinito. Il rapporto tra Dio e uomo nel mondo greco era in spirito di bellezza e per questo i greci erano felici. L ebraismo, al contrario, caratterizzato dalla assoluta separazione di infinito e finito. Vi il timore di Dio, l assoluta reverenza nei confronti di Dio, c trascendenza. Per gli ebrei, il loro Dio nemico della natura ed geloso dei suoi fedeli per via del rapporto di fedelt esclusiva degli ebrei al loro Dio, da ci deriva che gli ebrei sono condannati ad un destino di infelicit perch hanno scelto di vivere in inimicizia con la natura e in ostilit con gli altri uomini. Nel cristianesimo il Dio separato dal mondo si fa uomo: nell incarnazione, l infinito si finitizza. L unione di finito e infinito in quest ultimo caso non immediata ma meditata da un processo che l incarnazione. Il cristianesimo, per questo, sintesi di immanenza e trascendenza. Tra le tre la religione dialettica il cristianesimo. La dialettica di Hegel, si articola nei tre momenti di tesi, in cui c l affermazione, antitesi, in cui vi la negazione, e sintesi, in cui vi la riaffermazione mediata dalla negazione: quest ultimo momento non la semplice riproposizione del primo, ma la riaffermazione potenziata del positivo mediante la negazione del negativo. Questo processo di riaffermazione espresso da Hegel con il termine di Aufhebung, il quale esprime l idea di togliere (opposizione dell antitesi) e conservare (la verit della tesi). La dialettica di Hegel, perch in essa inizio e fine coincidono, chiusa. Dato per che la vera affermazione quella c alla fine, la filosofia di Hegel come la nottola di Minerva, come la civetta che vola solo di notte, alla fine: la verit, come la filosofia, viene a galla solo alla fine. Per questo motivo Hegel afferma che dopo di me la filosofia finita

Hegel riprende da Kant la differenza tra intelletto e ragione. La prima facolt conoscitiva, la seconda la facolt del pensiero, che pur non essendo conoscitiva d senso alla realt. Ed questo che distingue lo scienziato dal filosofo: la scienza non si risponde a domande di senso, piuttosto, le etichetta come prive di senso; il filosofo invece si pone domande di senso. L intelletto, che la facolt dell analisi, nella dialettica di Hegel, responsabile del momento della negazione perch divide e fissa il negativo; la ragione, che facolt della sintesi, responsabile del momento della riaffermazione, perch il suo compito quello di porre rimedio agli errori fatti dall intelletto, che il negativo che serve alla formazione del negativo. Nella filosofia di Hegel, ci che noi chiamiamo male bene. Per Hegel, la realt profondamente ideale perch fatta di eventi negativi che sono il preludio a fatti positivi. Capisaldi del sistema. Concezione dell Assoluto come Soggetto, monismo panteistico. Hegel concepisce la realt come un organismo unitario di cui tutto che esiste parte o manifestazione. Tale organismo coincide con l Assoluto e con l Infinito, mentre i vari enti del mondo, essendo manifestazioni di

esso, coincidono con il finito. Di conseguenza, l infinito, come tale, non esiste perch non nient altro che un espressione parziale dell infinito. La filosofia di Hegel si configura quindi come un monismo panteistico simile a quello di Spinoza, con la differenza che in Spinoza la Natura coincide con la Sostanza, termine che ha in s la concezione di staticit, mentre in Hegel, la Natura coincide con Soggetto, cio con qualcosa di mutevole, come un processo. Il finito cos, cessa di essere uguale a se stesso per coincidere con l infinito, Realt e razionalit. Il Soggetto spirituale infinito che sta alla base della realt denominato da Hegel con i termini di Idea o Ragione, intendendo cos l identit di ragione e realt. Da ci deriva la famosa frase di Hegel: Ci che razionale reale, ci che reale razionale , con cui intende dire che la razionalit non pura idealit, astrazione, schema, dover-essere, ma la forma stessa di ci che esiste, perch la Ragione governa e costituisce il mondo; al tempo stesso, la realt non caos, ma il dispiegarsi di una struttura razionale (Idea o Ragione). In altri termini, un idea razionale prima o poi si concretizza e la realt non dominata dal caos, ma il manifestarsi di una ragione. Realt ed esistenza. Hegel distingue tra reale ed esistente: la realt fatta di aspetti necessari, universali ed essenziali mentre l esistente fatto di aspetti contingenti, particolari e inessenziali. Nella realt c razionalit, nell esistenza non sempre c razionalit. Ad esempio, un particolare fenomeno fisico esiste ma non reale, davvero reali sono le leggi che lo descrivono. Funzione della filosofia. Se la realt razionale, allora la funzione della filosofia per Hegel quella di comprendere le strutture razionali che costituiscono la realt, cos da dare una giustificazione razionale alla realt, di qui un altra frase famosa di Hegel: la filosofia il proprio tempo appreso in pensieri . Tuttavia, la filosofia arriva sempre troppo tardi, perch sopraggiunge quando la realt ha compiuto il suo processo di formazione, essa come la nottola di Minerva che inizia il suo volo sul far del crepuscolo, cio quando la realt gi conclusa. Idea, Natura e Spirito. Secondo Hegel, il farsi dinamico dell Assoluto passa attraverso tre momenti dell Idea in s e per s , dell Idea fuori di s e dell Idea che ritorna in s . L idea in s e per s la pura Idea, l ossatura logicorazionale della realt, assimilabile a Dio prima della creazione del mondo. L Idea fuori di s l alienazione o estrinsecazione dell Idea, la spazio-temporalizzazione nel mondo dell Idea cio la Natura. L Idea che ritorna in s lo Spirito, che dopo essersi fatta natura diventa uomo. I momenti della dialettica hegeliana sono tre: quello astratto e intellettuale della tesi, quello dialettico o razionale - negativo dell antitesi, quello speculativo o positivo - razionale della sintesi. Nel primo momento l esistente concepito sotto forma di determinazioni statiche e separate, attraverso il principio di identit e di non contraddizione. Nel secondo le determinazioni unilaterali sono messe in movimento e si relazionano con le opposte unilateralit, facolt della ragione, che mostra come ogni concetto per essere ben appreso deve essere messo in relazione come il suo opposto ( l opposizione la molla della vita ); per esempio, si pu conoscere esattamente il bene solo dover aver fatto esperienza del male.

Nel terzo momento si coglie la sintesi delle opposte unilateralit, in questa fase, la ragione si rende conto che ogni coppia di idee opposte si trova sempre contenuta in un idea superiore che ne rappresenta la sintesi (il vendere l opposto del comprare, ma l uno non pu esistere senza l altro, ed entrambe sono contenute nell idea del commercio). Questo momento detto anche negazione della negazione o superamento, concetto che Hegel rende attraverso il termine tedesco di Aufhebung, che significa togliere via e conservare, perch gli opposti, in questa fase, sono tolti del loro isolamento e conservati nella loro unit. A sua volta il risultato di questo processo diviene il punto di partenza di uno nuovo, tuttavia la dialettica non aperta, ma chiusa, perch ha una conclusione che il raggiungimento della Spirito assoluto.

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