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Collana Quaderni del Museo
M A C A
Citt di
Acri
MACA Museo Arte Contemporanea Acri Silvio Vigliaturo, direttore artistico Boris Brollo, curatore esterno
Organizzazione e coordinamento Oesum Led Icima Curatore della mostra Teodolinda Coltellaro Allestimento mostra a cura di Massimo Garofalo e Valerio Vigliaturo in collaborazione con: Giuseppe Tunnera e Gianfranco DeLuca Collaboratori Antonella Algieri Giuseppe Bartolozzi Pierangelo Cauda Chiara Ceccucci Cinzia Folcarelli Franco Gaccione Pino Mannarino Antonio Tancredi Claudio Zucca
Apparati biobibliografici Chiara Ceccucci Cinzia Folcarelli Francesco Guerrieri Testo biografico Cinzia Folcarelli Crediti fotografici Cristina Di Stefano Giulia Niccolai Pino Mannarino Stefano Roma Emiliano Zucchini Rapporti con gli organi di informazione Federico Bria, Ufficio Stampa BCC Mediocrati Francesco Kostner, portavoce del Rettore Universit della Calabria Andrea Rodi, responsabile Ufficio Stampa MACA
GraficArtFronzoli
In collaborazione con GAGALS
Francesco Guerrieri
Opere 1959 - 2012 a cura di Teodolinda Coltellaro Mostra promossa da BCC Mediocrati
MACA Museo Arte Contemporanea Acri Palazzo Sanseverino Falcone, Acri (CS) dal 31 marzo al 27 maggio 2012
Francesco Guerrieri
Approcciarsi allopera di Francesco Guerrieri significa gettare il proprio sguardo sulla curiosit artistica e intellettuale nella sua forma pi pura. Le opere che compongono questa nuova mostra, organizzata dal MACA e promossa dalla BCC Mediocrati, offrono uno sguardo dinsieme sullessenza della sperimentazione, abbracciando oltre cinquantanni di carriera dellartista, e sono una dimostrazione dellimportanza di mantenersi sempre aperti alle suggestioni e agli influssi che ci giungono dallesterno. Dobbiamo essere pronti a coglierli, perch proprio questa miriade di suggerimenti affascinanti, apparentemente incongruenti, che ci permette di maturare un carattere e una personalit unici, capaci di contraddistinguerci. Per dirla con il grande filosofo Friedrich Nietzsche, senza i dionisiaci inizi polimaterici, Francesco Guerrieri non sarebbe giunto alla rigorosit apollinea della sua attuale ricerca su struttura, ritmo e movimento. Senza il vitalistico caos iniziale, lartista non sarebbe stato in grado di giungere allessenza ordinata che sottost alla materia pittorica: le forme e i colori. Questa mostra, oltre a essere una ricca occasione di confronto con un maestro della pittura calabrese di nascita, nonostante da anni viva a Roma del Novecento e del primo decennio del nuovo secolo, anche un suggerimento che lartista e il museo indirizzano agli spettatori, in particolare ai pi giovani: quello di trovare la propria strada, accettando di buon grado le deviazioni, con curiosit e sana sperimentazione
Sono passati cinque anni da quando la BCC Mediocrati ha avviato il progetto Bancartis, dando vita ad una collezione di opere che ha lambizione di raccontare la Calabria e i Calabresi. Forse ancora troppo presto per dire cos Bancartis e per ipotizzare cosa sar fra ventanni. Ma, di certo, possiamo dire cosa c alla base del nostro impegno: la volont di creare valore per soci e clienti, anche attraverso la formazione di una collezione di oggetti darte. Bancartis, per la verit, ha una doppia anima, quella artistica e quella artigianale. Del resto non avrebbe potuto che essere cos, considerando che il primo mattone unopera, il liuto De Bonis, che innalza lartigianato al rango di vera e propria arte. Contemporaneamente sono cresciuti due filoni, arte e artigianato deccellenza, distinti ma simili, legati entrambi alla nostra terra. Non a caso, finora, tutte le opere acquisite sono attribuibili ad artisti calabresi. Un particolare che non vuole essere un recinto, n rappresentare una barriera. Non abbiamo mai escluso la possibilit di inserire nella Collezione Bancartis anche opere di autori non calabresi. La nostra intenzione, tuttavia, quella di trovare sempre un nesso con la Calabria, in modo che, quando questa mostra sar visitata o portata in esposizione, possa costituire un tassello del mosaico che i calabresi hanno realizzato nel mondo con il loro lavoro e con lintensit delle loro passioni. Francesco Guerrieri che entrato in collezione nel Natale 2011 costituisce un esempio di questa visione. Calabrese di nascita ma con vocazione artistica cosmopolita. Sperimentatore di percorsi nuovi sui quali, tenacemente, apre continue visioni innovative. Il suo apporto a Bancartis, sin dal titolo dellopera denominata Verso Itaca, ci ricorda quanto importante sia per ogni uomo il senso dellapprodo. La Calabria ha sempre guardato al mare come fonte di novit spesso infauste e le vele, che lopera di Guerrieri lascia intuire, riaprono la mente ai tanti viaggi che hanno portato i Calabresi nei quattro angoli del mondo. Rappresentano un tassello animato di questo meraviglioso mosaico umano che nella antica Magna Grecia ha soltanto il suo epicentro, ma che si espande e coinvolge tantissime altre persone in ogni angolo del nostro pianeta. Proprio Guerrieri, con la sua continua ricerca al nuovo, aperto al futuro e alle innumerevoli opportunit da cogliere, racconta bene una parte di noi. La Calabria stata per secoli un luogo attraversato dai popoli e dalle culture, fino a quando non ha cominciato a diventare esportatrice di uomini. I calabresi che hanno lasciato la propria terra hanno fatto leva su una resistente caparbiet, imparando a conoscere il mondo e facendosi conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Le opere di Bancartis, collezionate con lintento di rappresentare questa identit poliedrica, sono posizionate allultimo piano del Centro Direzionale di Rende, tra la Sala De Cardona e lUfficio di Presidenza. 8_9
Presidente BCC Mediocrati
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Nellattraversare visivamente il lavoro creativo di Francesco Guerrieri capita di imbattersi, fin dallorigine, in segni indicatori che, a saperli interrogare, preannunciano tutta la fertile distesa di un cammino artistico ancora da compiere; quel cammino che si delinea, passo dopo passo e con estrema coerenza, nelle diverse fasi evolutive a venire. Le declinazioni espressive che connotano le dimensioni generative del suo alfabeto, allalba del suo viaggio nei territori dellarte, sono gi feconde di motivi interpretativi che ne lasciano intravedere la direzione e lestensione. In ogni opera si realizza un processo creativo il cui sviluppo porta in s un passato e contiene tutta una serie di stati desistenza, di possibilit future, cui sottendono continuit sostanziale e profonda relazione dialettica. Allinizio la nuda materia il magma ribollente in cui scoprire nuove percorrenze creative: la materia senza forme dellinformale che pu condurre oltre quelle ormai limitanti del figurativo. Ma gi verso la fine degli anni 50 la sua materia diventa inquieta, febbrile, sensibile; una materia che, riscattata dalla propria inerzia, tradisce la profonda consapevolezza dellartista di essere giunto al limite estremo anche di questesperienza. Le opere di questo periodo sono forse riconducibili a quei gialli sulfurei, alle terre grigie e nere, a quei colori delle rocce, del mare vissuti nel contesto primigenio dellisola di Vulcano; o, forse, allo scenario naturale delle grotte preistoriche di Altamira e Lascaux, allimpatto visivo con la materia rocciosa, con lessenzialit delle tracce incise o dipinte. Sono opere che aprono nuovi approdi conoscitivi alla sua ricerca, ben al di l del turbino materico e dellenfasi gestuale dellinformale; si avverte forte in esse lesigenza- come egli stesso sottolinea - di superare gli aspetti conformistici e ripetitivi dellinformalismo e proiettarsi verso altri lidi, quelli poi raggiunti negli anni 60 (1). Cos la materia della pittura diventa materia stessa dellesistenza, modulata secondo un ritmo che implica diverse densit e stratificazioni, ottenute per accumulo, sovrapposizione, compenetrazione;e, stratificandosi, essa conferisce allusivamente allopera la consistenza e il peso della cosa reale. Esposta alla tattilit dello sguardo, sembra quasi di poter cogliere in essa una pulsazione visibile, uninterna vitalit, unansiosa fisicit in cui si condensa la stessa storia dellartista, il suo stesso vissuto. Ma tra i solchi, tra gli addensamenti, tra i corrugamenti, tra i grumi di colore e gli arricci scabri delle superfici, ecco emergere i materiali pi disparati, gli inserti oggettuali prelevati direttamente dalla realt: il periodo delle sperimentazioni polimateriche. Sabbia, fil di ferro, coperchi di barattoli dei colori, rottami e altri oggetti residuali trovati casualmente: tutto diventa passibile di reificazione estetica, matrice generativa di un nuovo agglomerato di segni. Nella seconda met del 61 il quadro diventa articolazione di segno e materie, quasi monocromo (prevalgono i colori naturali dei materiali usati). I fili di ferro iniziano a delimitare spazi, a definire nuclei formali; conducono lo sguardo fuori dal limite del supporto, diventano linee che hanno uno spessore concreto; affiorano dalla densit della materia dando consistenza visiva a configurazioni filiformi che tendono ad imprimere ad essa una disposizione spaziale pi razionalmente controllata. Linserto oggettuale, i grovigli di materiali riecheggiano nel quadro vaghe sembianze, presenze virtuali, immagini localizzate come zone di maggiore intensit desistenza; esse sussistono come immagini evocate, come prefigurazioni o memoria. Limmagine non sta per loggetto ma per la memoria che di esso si ha, per lesperienza che se n fatta o per il valore che riveste nella propria esistenza. Sono pi i titoli delle opere - Figure, Ritratti, Presenze
umane- a dare sostanza dimmagine e riferimento simbolico a sembianze di per s sfuggenti. Emergono figure, immagini, e io le cancello, - scrive Guerrieri- riversando altra sabbia di diverso colore, ferri vecchi, sassi, e altre cose preziose che ho raccolto qua e l.(2) In effetti, Guerrieri cancella la realt fisica delloggetto e ne ricostruisce una nuova, emblematica di una sua nuova condizione valoriale. I suoi inserti sono progettati, rispondono a chiare necessit strutturali: comincia ad emergere con essi la costruzione visiva del quadro. Il segno oggettuale pervade e organizza la materia del quadro, ricostruisce uno spazio che misura i punti limite del tempo, il suo stesso divenire. Le figure sono determinate dal montaggio visivo di elementi strutturali precostituiti, inseriti e ricontestualizzati in una nuova dimensione compositiva, sempre pi rigorosa. Cos, dal caos indistinto della materia lartista giunge, per stadi successivi e attraverso una graduale riduzione degli elementi costituitivi, alla geometria strutturale delle prime opere della serie Strutture continue della prima met del 62. In queste opere, seguendo una scansione ritmica, oggetti in metallo (attaccaglie per i quadri e puntine per cucitrice) e, in parallelo, strisce colorate verticali, per lo pi rosse, si alternano in sequenza variata, sul fondo bianco della tela. Lo stesso artista, in unefficace descrizione, spiega questa graduale conquista dellordine passando attraverso la forza e la fertilit generativa del disordine: Il nostro mondo, si dice, ebbe origine da un magma ribollente. In un secondo tempo la materia si raffredd e si organizz in ordinate stratificazioni. Il paragone potr sembrare eccessivo,ma allo stesso modo potrei dire che, come pittore, per costruire lordine visivo dovevo conoscere prima il caos primordiale. Quindi, queste opere polimateriche si collocano come inizio degli inizi del mio percorso pittorico dei successivi quaranta anni e oltre (3). Da qui, da queste opere, Francesco Guerrieri, libero nei suoi percorsi espressivi, pu lasciarsi coinvolgere dal fascino degli studi condotti sulla psicologia della forma (Gestalt) e dalla loro sperimentazione nella percezione visiva: dalle forme figurative, alla forma senza forma della materia, a nuove strutture visive originate da queste ulteriori conoscenze il passo breve. Gi nella seconda met del 62 abbandona gli elementi metallici applicati e individua le unit sintattiche basilari di un proprio codice articolato in regole compositive costanti. Negli anni tra il 62 63 nascono le prime opere in cui, sul bianco della tela, si alternano strisce verticali rosse e nere in successione ritmica. Su di esse, una griglia di fili di nylon scandisce un proprio ritmo, in una sovrapposizione percettiva dinamica prodotta dai loro trasparenti spessori e dalle tenui vibrazioni delle loro ombre. In questa direzione sperimentale, insieme a Lia Drei (grande artista e sua compagna nella vita e nellarte), a Lucia Di Luciano e Giovanni Pizzo, fonda lo storico Gruppo 63 attraverso cui intensifica il processo di analisi strutturale della forma e del colore, ossia delle componenti primarie del processo artistico. Divergenze metodologiche ed ideologiche portano alla scissione del Gruppo 63 e alla nascita del Binomio Sperimentale p. (p. sta per puro) di cui cofondatore con Lia Drei. Per lo Sperimentale p.loggetto della ricerca, il campo da sperimentare quello della percezione, sia nei processi retinici che in quelli pi complessi e organizzati (4), motivo per cui Il metodo della ricerca non sar rigidamente logico, ma logico e metalogico, nel senso che deve ammettere anche tutti i processi comunemente definiti intuitivi (5). Guerrieri sente impellente il bisogno di comunicare e quindi lesigenza di costruire un linguaggio intersoggettivo,
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ossia un sistema strutturato di segni visivi composto da unit linguistiche elementari che offrono al potenziale fruitore la possibilit di una decodifica oggettiva. Il fine principale da conseguire quello di superare lalienazione e lincomunicabilit attraverso la percezione visiva, poich mediante strutture unitariamente organizzate in forme (gestalt) si pu determinare una relazione dinamica tra chi realizza lopera e chi ne fruisce. Nelle opere di questo intenso periodo di ricerche, non a caso definite Ritmo-strutture, forma e colore interagiscono secondo modalit operative rigorose e calcolate che, nella ripetizione delle trame strutturali, diventano partiture armoniche, spartiti musicali per gli occhi, presi nel gioco infinito di modulazioni percettive. Ogni opera parte di una successione ritmica che, nel suo svolgimento, pu non avere inizio n fine ; un frammento di una continuit (il titolo di molte opere di questo periodo proprio Continuit) che potrebbe, teoricamente, essere infinita nelle possibilit di sviluppo. Infatti, le unit elementari, su cui si fonda il sistema segnico costruito da Guerrieri, si arricchiscono di nuove variabili: le strisce variano in larghezza, ma anche in altezza, con tagli in diagonale e ad angolo di diversa ampiezza; producono traslazioni nello spazio della tela, effetti ondulatori e di alternanza figura-sfondo. La gamma di soluzioni strutturali si svincola da possibili rigidit compositive: le forme diventano pi libere, si accentua la mobilit degli elementi costruttivi basilari, si determinano nuove configurazioni e relazioni ottico-cinetiche. Nel 64, nel suo inesauribile aprirsi a nuove vie da esplorare sulla strada maestra dello strutturalismo e dellarte programmata e in un continuo processo di riflessione condotto sulle regole strutturali del codice visivo costruito, lartista rimodula le coordinate compositive figura-sfondo. Per la prima volta, in alcuni quadri, il bianco diventa figura e il colore si trasforma in sfondo, offrendo possibilit inedite ad ulteriori sperimentazioni formali, a dinamiche strutturali che, nel definirne lemergere percettivo, producono intrecci di ritmi e alternanze figurali ancora tutti da indagare e che diventeranno un tema centrale nelle successive operazioni cromatiche realizzate col giallo. Sul finire degli anni 60, infatti, il rosso e il nero vengono sostituiti dal giallo, proposto in due variazioni tonali e come irradiazione nel bianco. Sul fondo bianco configurazioni di segni gialli suggeriscono forme, elementi ritmici che vagano nelle distese accecanti delle superfici. Sono le opere della serie Quadro-luce, che permettono ancor oggi di cogliere lebbrezza del pensiero proteso nella gioiosa dinamicit di forme e ritmi, liberi dal rigore strutturalista del precedente periodo. Un pensiero che esplora la spazialit della tela, che gioca con la luminosa essenza del giallo e del bianco, che scopre nuove dimensioni creative e possibilit compositive, nuovi spazi in cui librarsi, abbandonarsi a voli liberi, musicali, polifonici, ad avventure immaginifiche tra alfabeti criptici e scritture che condensano la luce diffranta di mille misteriosi racconti da ricostruire nelle preziose dinamiche della visione. Verso la met degli anni 70 i segni gialli vengono man mano emarginati sui bordi e sui lati della tela; allinterno del quadro si espande la forza del bianco assoluto che si riappropria dellintera spazialit pittorica, restituita cos alla virtualit del pensiero. Guerrieri opera per sottrazione: rigoroso e ineccepibile nelle sue modulazioni cromatiche, toglie ad esse spazio visivo, fino al limite dellessenzialit. Il quadro diventa specchio bianco che sottrae elementi costruttivi allo sguardo, ma la cui illusoria profondit genera forme, miriadi di sembianze indefinite, che si annunciano per poi essere cancellate, annullate in quel suo silenzio che tutto contiene e in cui ricomporre interminabili rimescolamenti di discorsi possibili. Nel 76, nella sua progressiva operazione di sottrazione degli elementi distintivi del quadro-finestra, Guerrieri giunge ad eliminare completamente la tela. Rimane solo la struttura del telaio, sui cui lati per persistono ancora, caparbiamente, dei segni gialli: estremo tentativo di resistenza della pittura al vuoto di rappresentazione; metafora della sua capacit di rigenerarsi prefigurando un possibile processo di riappropriazione segnica oltre i margini. Difatti, lanno dopo, disponendo in progressione prospettica i telai nello spazio vuoto della Galleria, lartista crea
la grande opera installativa Immarginazione. Con essa innesca un processo ad infinitum, essenzialmente simbolico: il quadro si apre al mondo e il mondo entra nel quadro. Linfinito della percezione, la realt fisica dellambiente, attraverso i segni-margini della pittura, vengono immarginati, ossia inclusi nella dimensione finita del quadro che cos colma il vuoto di rappresentazione, la sua lacerante mancanza. Dal 79 in poi, in maniera del tutto naturale, Guerrieri riproduce loperazione dipingendola su tela e dando inizio ad una serie di opere intitolate Interno dartista. In esse il quadro ritorna ad essere luogo di rappresentazione; un luogo metafisico in cui lartista, in un rimescolamento sincronico di opere, segni, frammenti di strutture, elementi figurali sospesi tra passato e presente, propone una costante riflessione sulla pittura, sui suoi propri oggetti, sul suo linguaggio, sulle sue fondamenta ontologiche ( di questo stesso periodo la serie in cui la pittura interroga se stessa, ponendosi come Metapittura). Il problema - scrive Guerrieri, in una lucida sintesi- di vedere ci che tra, dietro, oltre le strutture. Cos, tra la rete di strutture positivamente apparenti, si configurano, negativamente apparenti, le strutture occulte e profonde del mondo e della vita (6). Nel tempo e negli anni successivi, prende sempre pi consistenza la dimensione metalogica del suo fare creativo che si scopre sempre pi processo svincolato da un fondamento sistemico (7). Le forme dei suoi quadri sono libere da vincoli rigorosamente linguistici, ma, comunque, fermentate da una libert che, anche nellapparente casualit, risulta governata da regole. Sono opere in cui alla musicalit del ritmo strutturale si aggiunta e, gradualmente, sostituita larmonia dei costrutti formali e cromatici. Nelle pi recenti, geometrie colorate di segni si stagliano nel bianco intenso e abbagliante della tela; dalle sue trame luminose soriginano forme, prendono consistenza giochi compositivi, tessiture armoniche di suoni che rubano scintille di luce alle profondit generative della memoria, in un continuo fluire di idee, segni, pensieri affrancati da riferimenti linguistici ottico-percettivi. Ora, nelle luminosit degli spazi pittorici, si dispiegano colori, festuche brillanti di vita, note di uno spartito che, nellesecuzione, illumina il prosieguo del cammino. Ogni opera luogo in cui si genera e si espande il respiro del tempo, quasi tenero vento; in esso perdura e si rende udibile il soffuso mormorio della sorgente: quellorigine che memoria, scrittura, racconto che, da un opera allaltra, si snoda in uno straordinario viaggio allinterno della pittura, proteso verso quellinfinito finito della tela, in cui si gioca il rischio della libert e della sua definizione; verso quello specchio bianco che essenza della struttura nel suo farsi luce.
Teodolinda Coltellaro Curatore della mostra
NOTE: 1- T. COLTELLARO, Fatti dArte. Un percorso nel contemporaneo tra arte societ e territorio, Rubbettino Editore, 2010, pag.40. 2- F. GUERRIERI, Carta di identit di Francesco Guerrieri, in Arte e Societ, n.10, Roma, settembre-ottobre 1973, pag.33. 3- T. COLTELLARO, Op.cit., pag.41. 4- L.DREI e F. GUERRIERI, Sperimentale p., dichiarazione di poetica,in Quaderno 1964, Il Bilico, Roma, 1964. 5- F.MENNA, Il Quadro-Pensiero di Francesco Guerrieri, Galleria Fumagalli, Bergamo, Arte Moderna n. 61, febbraio-marzo 1975, pag. 6. 6- F. GUERRIERI,Op.cit., pag.37. 7- F.MENNA, Op.cit, pag.8.
Larte contemporanea
Non possibile entrare nel mondo dellarte contemporanea senza consapevolezza storica delle origini e del divenire di questa creativit non pi costretta alla rappresentazione verosimile della realt fisica, ma libera di crearsi ogni volta le proprie regole, libera di spaziare nellimmaginazione molteplice e infinita, libera di rivelare sentimenti, libera di scrutare nel profondo del pensiero umano, libera di navigare nel mare delle forme e dei colori, tra serene bonacce di amori felici e oscure tempeste di amori sofferti e perduti, alla ricerca sempre di una possibile realizzazione visiva del mistero della vita, senza disperare mai di approdare un giorno alle spiaggie luminose dellapparizione felice. 16_17
FRANCESCO GUERRIERI (25 ottobre 2009)
Azzurro,
1960 polimaterico cm. 92x120
Cosmogonia,
1959 polimaterico cm. 100x90
Cosmogonia n. 2,
1960 polimaterico cm. 78x100
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Immagine II,
1960 polimaterico cm. 90x130
Presenze umane,
20_21 1960 polimaterico cm. 70x100
Animale in caverna,
1961 polimaterico cm. 100x70
Pittura rupestre,
1961 polimaterico cm. 100x70
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Uomo,
1961 polimaterico cm. 70x50
Uomo elettrico,
1961 polimaterico cm. 80x60
Il Re e la Regina,
24_25 1961 polimaterico cm. 70x100
Gente e Sole,
1961 polimaterico cm. 80x120
Immagine IV,
1961 polimaterico cm. 80x60
Ritratto II,
28_29 1961 polimaterico cm. 100x80
Figura,
1961 polimaterico cm. 100x80
Figura II,
1961 polimaterico cm. 100x80
Figure,
1961 polimaterico cm. 60x50
Ritmo B.R.1,
1962 polimaterico cm. 70x100
B.A.G.,
1962 polimaterico cm. 100x80
Ritmo B.R. 4,
1962 polimaterico cm. 100x80
B.R. 9G,
34_35 1962 polimaterico cm. 100x80
B.R. 11,
1962 polimaterico cm. 72x102
Ritmo B.R. 6,
36_37 1962 polimaterico cm. 100x80
Ritmo B.R. 8,
1962 polimaterico cm. 100x80
Continuita n. 12,
1962 acrilico e fili di nylon su tela cm. 100x150
Continuita n. 21,
1963 acrilico e fili di nylon su tela cm. 110x150
Continuita n.14,
1962 acrilico e fili di nylon su tela cm. 130x100
Ritmo AB 1,
38_39 1965 acrilico e fili di nylon su tela cm. 100x130
Ritmostruttura H10,
40_41 1966 acrilico su tela cm. 50x70
Ritmostruttura 2i,
1967 acrilico su tela cm. 130x150
Giallo 2G,
1967 acrilico su tela cm. 100x130
Come le vele,
42_43 1972 acrilico su tela cm. 80x100
Nuova scrittura,
1972 acrilico su tela cm. 100x150
Criptoscrittura,
1973 acrilico su tela cm. 80x100x 5
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Interno dArtista,
2003 acrilico su tela e legno cm. 69,8x69,8x4
Quadro n. 1,
1975 acrilico su tela cm. 148x108x4,5
Direzione Infinito,
50_51 2011 acrilico su tela e legno cm. 80x100x4
Verso la luce,
2012 acrilico su tela cm. 80x100
Un divino sorriso,
2011 acrilico su tela cm. 80x100
LInfinito finito,
52_53 2011 acrilico su tela cm. 80x100
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Bonito Oliva, Dalla Chiesa, DAmore, De Candia, De Marchis, Grande, Lambertini, Orienti, Torrente, Trucchi, Vescovo. Negli anni Ottanta lartista, che da circa un decennio esponeva in permanenza alla Galleria Fumagalli di Bergamo, rinnova nuovamente il suo linguaggio pittorico e realizza opere di Metapittura, sottoscrivendo anche il primo e il secondo Manifesto del gruppo omonimo. Espone i suoi nuovi lavori nel 1982 nella mostra personale Sublime e Pittoresco e allinterno di varie collettive a Roma (Spazio Alternativo e Galleria Studio 34), Macerata (Musei Civici), Caprarola (Palazzo Farnese), Frascati (Sincronicon). Recensiscono il suo lavoro Apuleo, Bilardello, De Candia, D. Guzzi, Lelj, Mango, Marziano, Menna, Micacchi, Penelope, Spadano. Dopo Sincronicon, nel 1986, Guerrieri si ritira per un decennio in un proprio eremo naturalistico sull'Appennino romagnolo realizzando opere visionarie ed ecologistiche. Sul finire degli anni Novanta inizia un nuovo ciclo di Interno d'Artista che tende alla rappresentazione sincronica e spiazzante di ogni possibile esperienza pittorica, sia iconica che aniconica, in una dimensione metafsica, dove possono convivere potenzialmente all'infinito spazi con orizzonti diversi e dove ogni tempo pu divenire presente, citando le parole dello stesso artista. Da ricordare le mostre personali realizzate a Roma (Galleria Monogramma, dove gi aveva riproposto Il Quadro pensiero, 1962-1968 con ristampa del saggio omonimo di Filiberto Menna) e a Cosenza (Galleria Il Triangolo) nel 2003, con testo introduttivo di Teodolinda Coltellaro, che gi aveva scritto per lampia antologica di Francesco Guerrieri al Museo Civico di Taverna nel 2002. Nello stesso anno questo Museo pubblica Francesco Guerrieri, volume secondo, Scritti e Dipinti,, e dedica allo stesso artista una sala personale permanente. Il Comune di Taverna (CZ), patria del pittore Mattia Preti, il 7 agosto 2005, ha conferito a Francesco Guerrieri la cittadinanza onoraria, per il fondamentale contributo alla crescita del Museo Civico di Taverna e alla diffusione dellarte contemporanea unitamente alla consorte Lia Drei, la grande artista scomparsa il 22 marzo 2005. Il 20 settembre 2006 in Borgia, suo paese nativo, gli stato assegnato il Riconoscimento Maria Regina delle Vittorie (Prima Edizione) per la Sezione Arti Visive. Nel frattempo le sue opere del passato sono riproposte in occasione di varie rassegne storiche e tematiche, oltre che in mostre personali retrospettive e antologiche. Grande successo stato attribuito alla riproposizione delle opere polimateriche 1959-1962 nelle personali a Roma ( pH7 Artgallery) nel 2005, a Viterbo (Palazzo Chigi, Galleria Miralli) e al Museo Civico di Taverna nel 2006. Lo stesso successo ottenuto nellanno seguente dalle mostre Sperimentale p., Lia Drei e Francesco Guerrieri, 1963-1968, allestite a Roma (Galleria Monogramma) e a Viterbo ( Palazzo Chigi, Galleria Miralli) e prosegue con le opere del decennio 1967-1977 presentate nella mostra personale Il Quadro Luce, con testo critico di Gabriele Simongini nel 2008 a Roma ( Ph7 Artgallery) e nel 2009 a Viterbo (Galleria Miralli, Palazzo Chigi). Sempre nel 2009 Guerrieri, oltre che in numerose rassegne e collettive, presente in Nuit Europenne des Muses, Museo Civico di Taverna, in ArtVerona, Verona e MiArt now, Milano (stand Valmore Studio dArte), in LArte di amare lArte dellAbruzzo, Fondazione Citt Italia, Palazzo Venezia, Roma, Struttura-Pittura, Musinf, Museo Comunale di Senigallia, Palma Bucarelli. Il Museo come Avanguardia, Galleria Nazionale dArte Moderna, Roma. In occasione della rassegna Premio Internazionale Limen Arte 2009 a Vibo Valentia gli stato conferito il riconoscimento alla carriera dalla Regione Calabria. Nel 2010 partecipa alle mostre LArte di amare lArte, Fondazione Citt Italia, Galleria degli Uffizi, Firenze; a Tornare a Itaca (gi realizzata al Museo Civico dei Brettii e degli Enotri), Fondazione Mudima, Milano; a MiArt Artnow, Milano; ad ArtVerona.
Dal 10 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011 la Galleria Valmore StudiodArte di Vicenza realizza unampia mostra Sperimentale p., Lia Drei e Francesco Guerrieri (opere anni 60 70, con catalogo in due volumi), cui seguir nellaprile 2011 una selezione di opere alla MiArt ArtNow, Milano. Dal 1 luglio al 30 ottobre dello stesso anno lo Sperimentale p., Lia Drei e Francesco Guerrieri presente nella grande esposizione Percorsi riscoperti dellArte Italiana 1947 2010, VAF/Stiftung, a cura di Gabriella Belli e Daniela Ferrari, MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Il 30 aprile 2011 esegue in diretta in Artnews RAI 3 lopera Sublimazione cromatica dallAutoritratto di Mattia Preti. Invitato ad esporre alla 54^Biennale di Venezia declina linvito. Sempre nel 2011 partecipa alle mostre Omaggio a Mattia Preti al National Museum of Fine Arts di Malta e al Museo Civico di Taverna, a cura di Giuseppe Valentino, e alla 61^Rassegna Internazionale Premio G. B. Salvi, Sassoferrato, a cura di Gabriele Simongini che presenta nellottobre dello stesso anno la personale Francesco Guerrieri, Linfinito finito, Galleria Ricerca dArte, Roma. Il 16 dicembre 2011 Il MACA Museo Arte Contemporanea di Acri Sivio Vigliaturo e la BCC Mediocrati in Rende (CS) hanno dedicato la quinta edizione del Progetto Bancartis a Francesco Guerrieri con lacquisizione per donazione dellopera Verso Itaca nella Collezione Bancartis e lannuncio della grande mostra personale al MACA (31 marzo-27 maggio 2012). Dal 22 marzo al 27 maggio 2012 opere di Lia Drei e di Francesco Guerrieri sono esposte nella mostra Arte Cinetica e Programmata a cura di Mariastella Margozzi alla Galleria Nazionale dArte Moderna, Roma. Una vita dedicata all'arte quella di Guerrieri. Artista nel senso pi alto del termine, eterno sperimentatore proiettato verso il futuro, ha saputo caratterizzare le sue opere da una cifra stilistica personale, eppure flessibile, evolvendo e rinnovando la sua arte giorno dopo giorno. Come scrive Gabriele Simongini, con lintento di conciliare le ragioni profonde e strutturali della forma con quelle fluidamente enigmatiche della vita, Francesco Guerrieri ha sempre cercato unapertura verso il mondo, anzi in qualche modo la sua ricerca costantemente e sensibilmente sperimentale ha proposto unidea concreta di arte capace di diventare mondo, di respirare allunisono con i ritmi e i battiti quotidiani ed universali della vita pur rispettando un preciso ed autonomo codice linguistico continuamente rimesso in discussione. Operando una fusione tra le Continuit dello Sperimentale p. e i sinuosi e arcani linguaggi delle opere degli anni Settanta, l'artista ha realizzato recentemente opere in cui le bande rosse e nere o bianche e gialle diventano di nuovo protagoniste, fuse con la scrittura, stavolta resa quasi riconoscibile dal nostro alfabeto oppure con imprevedibili forme emergenti nella luce assoluta del bianco. Nelle recentissime opere del 2011 il protagonista l'infinito. Riprendono gli studi sul continuum degli anni Sessanta l'artista giunge a compiere una grande sintesi formale, nata da una concezione della pittura come ricerca poetica, poesia senza parole che vuole comunicare visivamente sentimenti e pensieri profondi e sublimi in una continuit universale infinita. La libert in Guerrieri la luce, come scrive Chiara Ceccucci, la luce dei suoi colori intensi alternati come un monito che giunge dallalto, lartista vede tutto illuminato dalla luce immensa che scioglie il mistero della vita, lultima luce senza fine, che abbaglia ogni cosa e che allo stesso tempo unifica ogni cosa e rende il tutto una continuit. Quel continuum cercato da Guerrieri sin dall'inizio delle sue ricerche ghestaltiche e strutturaliste, ottenuto perch ogni quadro non avesse inizio n fine, ma fosse parte, frammento di una potenziale illimitata continuit (Guerrieri).
Cinzia Folcarelli (2012)
Pubblicazioni monografiche
G.C. ARGAN, R. ASSUNTO, A. BOVI, L. P. FINIZIO, C. MALTESE, F. MENNA, S. ORIENTI, Sperimentale p., Lia Drei e Francesco Guerrieri, Quaderno 1964, con dichiarazione di poetica, II Bilico, Roma, 1964. FRANCESCO GUERRIERI, Ricerche strutturali, con nota di ROSARIO ASSUNTO, Silva editore, Roma, 1969. ADRIANO SPATOLA, Quadri miraggi ritratti di Francesco Guerrieri, con traduzione in inglese di GIULIA NICCOLAI, Edizioni Geiger, Torino, 1972. FRANCESCO GUERRIERI, Carta d'identit di Francesco Guerrieri, Arte e Societ, n. 10. Roma, 1973. FILIBERTO MENNA, Il quadro-pensiero di Francesco Guerrieri, ed. Fumagalli Galleria d'Arte Moderna, Bergamo, 1975. ELVERIO MAURIZI, Lo Sperimentale p., Lia Drei e Francesco Guerrieri, con antologia critica, Musei Civici di Macerata, Coopedit, con testi di ARGAN, ASSUNTO, FINIZIO, GARRONI, MALTESE, MARCOLLI, MENNA, ORIENTI, POPOVICH, Macerata, ottobre 1981. FRANCESCO GUERRIERI, Immarginazione e Interno d'artista-Sublime e Pittoresco,con antologia critica, ed. Spazio Alternativo, Roma, 1982. Francesco Guerrieri, volume 1, 1960-1980, testi di GIULIO CARLO ARGAN, MAURIZIO GRANDE, FILIBERTO MENNA, ADRIANO SPATOLA, MARIA TORRENTE, con introduzione biografica e bibliografia, Ed. Le Vigne Nuove, Roma, 1994. FRANCESCO GUERRIERI, Francesco Guerrieri, volume 2, Scritti e dipinti, con Cronologia e Antologia critica, ed. Museo Civico di Taverna, 2002. TEODOLINDA COLTELLARO,Francesco Guerrieri, Interno dArtista, ed. Monogramma, Roma , 2003. MASSIMO RIPOSATI (a cura di), Francesco Guerrieri, opera polimaterica pre-gestaltica 1959-1962, ed. Carte Segrete, Roma, 2005. SANDRO BARBAGALLO (a cura di), Francesco Guerrieri, dalle opere polimateriche al Gruppo 63, ed. Monogramma, Roma, 2006. Sperimentale p, Lia Drei e Francesco Guerrieri, testi di LUCIANO MARZIANO e CINZIA FOLCARELLI, antologia critica con testi di ARGAN, ASSUNTO, CELANT, DI GENOVA, FINIZIO, GARRONI, MENNA, MONTANA, ORIENTI, PONENTE, Ed. Monogramma, Roma, 2007. MASSIMO RIPOSATI e MARIO IANNELLI (a cura di), Francesco Guerrieri, Il Quadro Luce 1967 1977, testo critico di GABRIELE SIMONGINI, testo biografico di CINZIA FOLCARELLI, ed. Carte Segrete, Roma, 2008. Sperimentale p., Lia Drei e Francesco Guerrieri, volume secondo, con intervista a Francesco Guerrieri di TEODOLINDA COLTELLARO, aggiornamenti recenti di Antologia Critica (SANDRO BARBAGALLO, GABRIELE SIMONGINI, CHIARA CECCUCCI), cronologia e bibliografia dal 2007 al 2010 a cura di CHIARA CECCUCCI e FRANCESCO GUERRIERI, Edizioni Valmore Studio dArte, Vicenza, 2010. GABRIELE SIMONGINI ( a cura di), Francesco Guerrieri, Linfinito finito, di apparati biobibliografici con testo biografico Riflessioni su Francesco Guerrieri di CHIARA CECCUCCI, ed. Galleria Ricerca dArte, Roma,2011.
Testi storici
Opere in musei
GNAM, GALLERIA NAZIONALE D'ARTE MODERNA, Roma; LA QUADRIENNALE D'ARTE DI ROMA, Villa Carpegna, Roma; MART, Museo dArte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Collezione della Fondazione VAF/Stiftung. MUSEO CIVICO DI TAVERNA (Catanzaro), settore Arte Contemporanea, sala permanente "Francesco Guerrieri"; MACRO, GALLERIA COMUNALE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, Roma; MAGI 900, Museo d'Arte delle Generazioni italiane del '900 "G. Bargellini", Pieve di Cento (Bologna); GALLERIA CIVICA D'ARTE MODERNA, Torino; MUSEO D'ARTE DELL'OTTO E NOVECENTO, Rende (Cosenza); BANCARTIS, Collezione della BCC Mediocrati, Rende (Cosenza); GALLERIA COMUNALE D'ARTE MODERNA, Cagliari; GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, Pal. Davalos, Vasto (Chieti); PINACOTECA COMUNALE, Macerata; PINACOTECA PIETRO VOLPE, Sessa Cilento (Salerno); GALLERIA REGIONALE D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, Sassoferrato (Ancona); GALLERIA CIVICA D'ARTE MODERNA, Sulmona; MUSEO CIVICO D'ARTE CONTEMPORANEA UMBRO APOLLONIO, S. Martino di Lupari (Padova); M.A.C.A.T., MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA ALL'APERTO DI TAVERNA; MUSEO DELLA GRAFICA, Opere della Donazione Argan, Palazzo Lanfranchi, Pisa; AEREOPORTO MUSEO, Lamezia Terme (Catanzaro); GALLERIA CIVICA D'ARTE MODERNA, Termoli (Campobasso); PINACOTECA COMUNALE, Saracena (Cosenza); PINACOTECA COMUNALE CASA MASACCIO, San Giovanni Valdarno (Arezzo); PINACOTECA COMUNALE, Bossico (Bergamo); MUSEO DELLA CRITICA, Verucchio (Rimini); MUSEO CIVICO DELLA GRAFICA, Matera; GALLERIA D'ARTE SACRA CONTEMPORANEA, Pescara; ARCHIVIO DELLA BIENNALE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE DEL MEDITERRANEO; SPAZIO MULTIDIMENSIONALE, Cervara di Roma; MUSEO CIVICO D'ARTE CONTEMPORANEA, Calasetta (Cagliari); GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA, Repubblica di San Marino; THE MADI MUSEUM, Dallas (U.S.A.); MESTNI MUZEI, Iclrija (Slovenia); UNMIETNICKA GALERIJA, Banja Luka (ex Jugoslavia); CASA DE CULTURA, Araraquara (Brasile); FACULTAD DE BELLA ARTES, Cuenca (Spagna); ARTES PLASTICAS, Departamento de Cultura,PREFETTURA MUNICIPAL, Santo Andr (Brasile); GALERIA DE ARTE DA UNIVERSITADE, Santos (Brasile).
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FRANCO SOSSI, Luce Spazio Strutture, ed. La Cornice, Tarante), 1967 (pp. 57-67). ITALO TOMASSONI, Arte dopo il 1945: Italia, ed. Cappelli, 1971 (pag. 149). LEA VERGINE, L'arte cinetica in Italia, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, ed. Arte e Societ, Roma, 1973 (pag. 15). FRANCESCO GUERRIERI, Appunti per una storia di Arte Oggi, Arte e Societ, n. 10, Roma, 1973 (pp. 59-65). FILIBERTO MENNA, Arte in Italia 1960-1977. La linea analitica, con cronologia a cura di Silvana Sinisi, Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino, 1977 (pp. 170,241,255, con ill.). ITALO MUSSA, II Gruppo Enne e la situazione dei gruppi in Europa negli anni '60, ed. Bulzoni, Roma, 1977 (pp. 68-69 con ill.). FILIBERTO MENNA, Arte cinetica e visuale, in vol. XIII dell'Arte Moderna, F.lli Fabbri editori, Milano 1975 (pp. 70.82.259,266 con ill.). FILIBERTO MENNA, Continuit dell'astrazione in "Linee della ricerca artistica in Italia 1960-1980", Palazzo delle Esposizioni, De Luca ed., Roma. 1981 (pp. 111.118,120 con ill.). ANTONIO DEL GUERCIO, La Pittura del Novecento, Storia dell'Arte in Italia, Garzanti ed., Milano, 1992 (pp. 180,230). LARAVINCA MASINI, Arte contemporanea, La Linea del Modello. Arte come progetto del mondo, vol. 4, Giunti ed. Firenze, 1989-96 e in voi. 10 ed. speciale "L'Espresso", Roma, 2003 (II linea, p. 446). GIORGIO DI GENOVA, Storia dell'Arte italiana del '900 per generazioni: generazione anni trenta, ed. Bora, Bologna. 2000, (pp. 84-89,97.262,461,462,478,576-578,687,con 4 ill.); (V. anche il vol. precedente sulla "generazione anni venti"). MARIASTELLA MARGOZZI, Arte cinetica e visuale . L ultima avanguardianelle Collezioni della Galleria nazionale darte moderna in Palma Bucarelli . Il Museo come Avanguardia, ed. Electa, Milano, 2009 (pp. 181 e 241). GIUSEPPE VALENTINO, Museo civico di Taverna, notizie storiche ,in LArte nella citt natale di Mattia Preti, edizioni Museo Civico di Taverna, 2010 (pp. 75-83, 233, 234 con ill. e retrocopertina). MAURIZIO CESARINI, Struttura Pittura, Musinf, Museo Comunale di Senigallia, ArteCom srl ed. 2010, (pp. 21, 114-121 con ill., 187,188). TEODOLINDA COLTELLARO, Fatti dArte, con prefazione di Alberto Fiz, ed. Rubettino Editore, Soveria Mannelli, 2010 (pp. 8, 38-42, 76-79, 140, 142, 149, 150, con ill.). DANIELA FERRARI, Sperimentale p., in Percorsi riscoperti dellarte italiana, VAF-Stiftung 1947-2010, a cura di Gabriella Belli e Daniela Ferrari, MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, Milano, 2011 ( pp. 22, 23, 136-139 con ill.).
Riconoscimenti
1962-1964 Premio Ministero Pubblica Istruzione, per i giovani artisti: segnalazione ed esposizione alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna. 1964 IX Premio Termali. Rassegna nazionale d'Arte contemporanea: segnalazione speciale della Giuria. 1967 Premio Arte Oggi, premio nazionale promosso dalla rivista "Arte Oggi": 1 premio, ex aequo con Bice Lazzari e Carlo Lorenzetti. 1968 Premio Masaccio, Rassegna nazionale di Pittura, San Giovanni Valdarno: 1 premio assoluto. 1973 XVIII Premio "Castello Svevo" - Termoli, Rassegna nazionale d'arte contemporanea: segnalazione speciale della Giuria. 1974 XIX Premio "Castello Svevo" - Termoli, Rassegna nazionale d'arte contemporanea: premio-acquisto per la Galleria Civica d'arte Moderna. 1975 Catalogo nazionale Bolaffi della Grafica: segnalazione della critica darte, Bolaffi editore, Torino. 1976 II Premio internazionale "S. Vito dei Normanni", Rassegna d'arte contemporanea: premio speciale fuori concorso. 1978 Catalogo nazionale Bolaffi dArte Modena n.13: segnalazione della critica darte e inserimento nel volume "Segnalati Bolaffi 1978, Bolaffi editore, Torino. 1979-1988 Rassegna nazionale "G.B. Salvi", Universit degli Studi di Urbino e Comune di Sassoferrato: segnalazione della Giuria nel 1979; premio di rappresentanza nel 1981; premio-acquisto nel 1983; segnalazione particolare della Giuria nel 1984; premio "G. Mariotti" nel 1988. 2000 XXVII Rassegna internazionale d'arte contemporanea. Premio Sulmona 2000: 2 premio per la Galleria Civica d'arte Moderna di Sulmona. 2005 Il Comune di Taverna, patria di Mattia Preti, conferisce a Francesco Guerrieri la Cittadinanza onoraria per meriti artistici. Riconoscimento "Maria Regina delle Vittorie", Prima Edizione, per la Sezione Arti Visive, in Borgia (CZ). 2009 Il Presidente della Regione Calabria , in occasione del Primo Premio Internazionale Limen Arte,Vibo Valentia, gli assegna il PREMIO ALLA CARRIERA.
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Vernissage
Come nel marzo 1958 ti aspetto ancora in fondo alla discesa ripida di Villa Strohl-Fern, luogo sacro in Roma allamore e allarte, l dove nascesti tra scalpelli e statue, tra colori e pennelli, l nello studio Drei ora tristemente vuoto e deserto. Ti attendo come sempre a lungo, finch splendidamente bella appari, compagna darte e di vita, pronta a partire per illuminare col tuo sorriso radioso il vernissage della grande mostra nella mia nativa Calabria, dove hai gi deciso di dormire per sempre.
Francesco Guerrieri
marzo 2012