D’Argenio
NUOVE TECNOLOGIE
DELL’APPRENDIMENTO E PROSPETTIVE
DI UTILIZZO IN AMBITO SCOLASTICO
Indagine condotta
dall’Università Cà Foscari di Venezia nell’ambito del
SOCRATES PROGRAMME
Bridging Insula Europae
134214-LLL-1-2007-IT-COMENIUS-CMP
A cura di
Annalisa Zapperini
Roberta D’Argenio
A. Zapperini, R. D’Argenio
Finalità dell’indagine:
1. rappresentare in che modo viene percepita la modalità e-learning in rapporto ai processi di
insegnamento/apprendimento tradizionali;
2. descrivere quali sono i presupposti di impiego di queste modalità e in sintesi quali sono le
barriere e gli ostacoli ancora presenti e che ne impediscono un loro utilizzo ottimale;
3. delineare l’attuale preparazione dei docenti rispetto a questa recente modalità e soprattutto
prospettare la disponibilità ad utilizzarla in futuro;
4. rappresentare l’utilità percepita dei vari tools formativi;
5. rappresentare le prospettive di utilizzo dei vari tools.
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Alla domanda come giudica il suo atteggiamento nei confronti dell’e-learning il 40% del
campione manifesta un atteggiamento molto positivo, il 50% abbastanza positivo, e solo
7 e il 3% si collocano tra il poco e il per niente positivo. Dalle risposte è deducibile, oltre ad
una conoscenza della modalità, anche un atteggiamento di apertura nei confronti della stessa.
Il 68% del campione ritiene che l’e-learning, se opportunamente integrato, possa contribuire
abbastanza nel creare valore aggiunto rispetto alla sola formazione in presenza, il 22%
ritiene che possa contribuire molto, solo il 7 e il 3% del campione intervistato ritiene che
possa contribuire poco e in nessun modo. Anche in questo caso la media dei giudizi, che si
esprime positivamente rispetto all’oggetto della domanda, è indice di un atteggiamento
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positivo nei confronti della modalità; ciò fa presupporre una conoscenza della stessa andando a
confermare l’impressione positiva emersa dai risultati ottenuti dalla domanda precedente.
Figure 3: Relazione tra progettualità integrate con strumenti e-learning e implementazione dei processi di
insegnamento
Anche alla domanda “In che misura ritiene che le progettualità integrate con strumenti e-
learning possano implementare i processi di insegnamento?” si ottiene un riscontro positivo.
Nello specifico, secondo il 53% degli intervistati le modalità e-learning possono contribuire in
modo abbastanza significativo ad aumentare l’efficacia dei processi di
insegnamento/apprendimento e il 41% crede che possano agire in questo senso addirittura in
modo molto significativo. Solo il 6% si esprime in modo poco fiducioso rispetto alle
potenzialità di questi strumenti. In generale emerge un atteggiamento di apertura rispetto
all’introduzione dell’e-learning a supporto dei processi di insegnamento.
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Dal grafico n. 4 è possibile osservare come il 53% del campione ritenga che le Ict possano
rappresentare una potenzialità molto significativa per promuovere nuove occasioni di
apprendimento, seguono gli abbastanza con una percentuale del 37% e infine solo il 10%
ritiene che si tratti di un’incidenza poco significativa.
espresso in modo molto positivo, il 63% ritiene che l’integrazione sia abbastanza
adeguata, il 12% che non sia per niente adeguata e per finire il 3% che sia poco
adeguata. Spostando il focus ad una dimensione più pragmatica, legata quindi alle prassi, è
possibile osservare un lieve aumento del peso delle risposte “negative”. Questo non incide
sull’atteggiamento generale del campione che rimane comunque positivo, ma evidenzia che nel
passaggio da una dimensione legata prevalentemente a sensazioni ed atteggiamenti nei
confronti della metodologia, ad una più operativa, aumenta la percezione degli aspetti negativi.
A sostegno di quanto osservato nel grafico precedente, entrando nel cuore delle questioni
operative, il campione, di fronte alla domanda che indaga se a scuola c’è tempo sufficiente da
dedicare alle attività e-learning, si divide in due blocchi piuttosto omogenei: il 56% si colloca
nello schieramento del si, il 44% in quello del no. È evidente che calando la questione a livello
operativo, gli intervistati sono maggiormente portati a riflettere sulle realistiche possibilità di
integrazione della modalità all’interno dei curricola, mettendone in luce anche alcune criticità.
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Entrando nel merito dell’adeguatezza della dotazione tecnologica a disposizione delle scuole si
registra il primo dato negativo. La maggioranza del campione (69%) sostiene infatti che
questa non sia sufficiente. Il giudizio esprime ancora una volta il gap rilevabile tra
percezione della metodologia in termini di potenzialità e il suo effettivo trasferimento in ambito
scolastico.
degli intervistati ritiene quest’ultima sia molto importante, il 44% abbastanza importante,
e solo il 13 e il 3% ritiene che sia poco e per niente importante.
Il 50% degli intervistati ritiene che gli studenti possiedano un bagaglio di conoscenze
informatiche abbastanza adeguato da accompagnare l’utilizzo delle potenzialità messe a
disposizione della rete, il 19% lo giudica molto adeguato, il 6% poco adeguato e il 25%
per niente adeguato. L’alfabetizzazione informatica rappresenta una variabile chiave in
termini di accesso all’informazione e di usabilità degli strumenti messi a disposizione delle ICT.
In linea generale i dati rappresentati esprimono una tendenza positiva (69%), segno che i
prerequisiti di accesso da parte degli studenti sono garantiti nella maggior parte dei casi.
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Figure 10: Capacità degli studenti di comprendere il valore di questo tipo di esperienze
Osservando il grafico n. 10 è rilevabile un altro aspetto molto interessante, quello legato alla
capacità degli studenti di comprendere il valore aggiunto di esperienze condotte attraverso
l’utilizzo delle nuove tecnologie. Il 56% del campione si esprime in modo abbastanza
positivo e crede che questa capacità di attribuzione di valore sia abbastanza sviluppata negli
studenti, il 12% si esprime in termini molto positivi, mentre il 26 e il 6% in modo poco e
per niente positivo. Il dato finale è piuttosto incoraggiante ed espressione di fiducia da parte
dei docenti nei confronti delle potenzialità di comprensione degli studenti; questo assume
ulteriore valore se si considera che è compito del docente attivare questo tipo di percezione
negli studenti coinvolti in attività e-learning e che quindi quello indagato può essere
considerato un atteggiamento da acquisire in itinere e non necessariamente un presupposto di
partenza.
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Figure 11: Grado di sviluppo dell’Italia rispetto agli altri paesi Europei
Alla domanda “Crede che rispetto ad altri paesi europei, l’Italia sia in linea rispetto allo
sviluppo di questa materia?” la maggior parte del campione intervistato (56%) risponde poco
e il 28% per niente. Solo il 16% ritiene che il paese sia abbastanza in linea con gli altri
stati europei. Anche in questo caso è confermata la tendenza ad attribuire valore negativo a
variabili legate a dimensioni pragmatico/operative. Questo rafforza l’ipotesi elaborata in
precedenza secondo la quale ci sarebbe un gap tra la dimensione percepita e i vissuti effettivi
che accompagnano la sperimentazione delle modalità e-learning.
Da una lettura del grafico n. 12 emerge un’altra barriera per il consolidamento di percorsi misti
in ambito scolastico. Il 78% degli intervistati, sostiene infatti, che il management scolastico
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Il campione intervistato ritiene quasi all’unanimità (94%) che in generale i docenti di scuola
superiore abbiano maturato sufficiente competenza rispetto alla materia oggetto di
indagine. Sarebbe interessante confrontare il dato emerso da questa piccola inchiesta con i
risultati di altre ricerche condotte nello stesso ambito.
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Figure 14: Tempo a disposizione dei docenti da dedicare all’approfondimento di tematiche e-learning
Con riferimento al tempo che i docenti possono dedicare all’approfondimento di questo tipo di
tematiche e quindi al proprio aggiornamento professionale il 50% degli intervistati ritiene che
questo sia poco, il 37% che sia abbastanza e il 12% si divide tra il molto e il per niente.
Figure 15: Tempo a disposizione dei docenti da dedicare all’approfondimento di tematiche e-learning
Figure 17: Percezione rispetto alla possibilità che l’e-learning contribuisca a migliorare le pratiche
professionali degli insegnanti
Tab. 18: Ore della settimana dedicate ad un uso didattico della rete
È stato chiesto agli intervistati di esprimere un parere rispetto all’utilità dei vari tools formativi
utilizzando la scala che segue:
• 1 per niente utile
• 2 poco utile
• 3 abbastanza utile
• 4 molto utile.
È interessante osservare che ad ottenere i punteggi più elevati in termini di utilità sono gli
strumenti caratterizzati da un minore livello di interattività quali e-mail (3.60),
Presentazioni Multimediali (3.40), e a seguire piattaforme educative (3.35) e siti
internet (3.00). In coda, nella fascia di utilità ascrivibile tra il poco e l’abbastanza, troviamo
gli strumenti che prevedono un maggior livello di interattività quali forum (2.90),
Videoconferenze (2.80) e Chat (2.50). Un indice di gradimento inferiore rispetto a questo
tipo di tools può essere collegato al tempo a disposizione da dedicare a questo tipo di attività.
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Per quanto riguarda le prospettive di utilizzo futuro delle varie modalità, a conseguire i
punteggi più alti sono i Forum (3.85), lo sviluppo di progetti (3.50) e la gestione di corsi
online (3.20).
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Sintesi conclusiva
Riconsiderando le ipotesi iniziali alla luce dei dati raccolti attraverso questo breve sondaggio
possiamo ritenere che:
- l’atteggiamento nei confronti dell’e-learning è complessivamente positivo e accompagnato da
una sufficiente conoscenza delle dinamiche che caratterizzano questo tipo di metodologia
formativa;
- I prerequisiti per l’accesso alla formazione in rete sembrerebbero complessivamente garantiti
sia da parte dei docenti che da parte degli studenti. Mentre, con riferimento alle criticità, le
maggiori segnalate sono quelle legate alla disponibilità di tempo da dedicare a questo tipo di
attività e al supporto non sempre garantito da parte del management scolastico.
Un’ulteriore barriera è rappresentata dalla dotazione tecnologica a disposizione delle scuole che
non sempre risulta adeguata alle esigenze di docenti e studenti.
- Dal campione intervistato emerge sia un interesse nei confronti delle metodologie della
formazione in rete che una disponibilità al loro impiego a sostegno della didattica tradizionale.
Questo è ancor più significativo se si considera che il 75% degli intervistati ha maturato
almeno un’esperienza positiva in questo ambito.
- Con riferimento ai tools, sono considerati più utili quelli meno interattivi e meno dispendiosi
in termini di tempo (e-mail, presentazioni ecc.). E’ ipotizzabile che questo indice di gradimento
sia quindi correlato alla loro “usability”.