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A cura della Fondazione IFEL Ufficio Studi autonomie locali e sistemi territoriali Direzione: Walter Tortorella Coordinamento: Laura

Chiodini I testi sono stati curati da Valeria Andreani. Gli apparati statistici sono stati elaborati da Giorgia Marinuzzi. Si ringrazia per la collaborazione Alessandro Boca e Carla Giorgio. LAtlante dei Piccoli Comuni 2011 stato realizzato con il contributo informativo dellArea Piccoli Comuni/Montagna/ Unioni di Comuni dellAnci. Si ringrazia per aver messo a disposizione i propri dati: Infocamere - Direzione Registro delle Imprese Legambiente Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare Ministero dellEconomia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze, Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali. Codice ISBN: 978-88-6650-002-5

Progetto grafico: BACKUP comunicazione, Roma Pasquale Cimaroli, Claudia Pacelli www.backup.it Immagine di copertina: Valeriano Della Longa su licenza di Creative Commons

Indice

Introduzione PARTE PRIMA I Piccoli Comuni Italiani. Geografia, storia e istituzioni La distribuzione dei Piccoli Comuni 1861-2011: lItalia dei Piccoli Comuni Gli amministratori comunali: le donne sindaco PARTE SECONDA Principali variabili sociali, ambientali ed economiche Popolazione residente e straniera Densit territoriale Famiglie Natalit Struttura per et della popolazione Dipendenza demografica Invecchiamento della popolazione Quantit della vita Tasso migratorio Trend della popolazione straniera Incidenza della popolazione straniera Natalit degli stranieri Minori stranieri La piramide dellet Territorio e Ambiente Zone altimetriche Aree protette Raccolta differenziata Fonti di energia rinnovabile Parco autoveicoli

7 9 12 26

Economia ed offerta turistico ambientale Tasso di nata-mortalit delle imprese Sportelli bancari Reddito imponibile Strutture alberghiere Agriturismi Piccoli Comuni del tipico Offerta museale Programmazione comunitaria PARTE TERZA Unioni di Comuni e Comunit Montane: rilevazione 2011 Nota introduttiva Le Unioni di Comuni nel 2011 Le Comunit Montane nel 2011 Le sovrapposizioni tra i territori delle Unioni di Comuni e delle Comunit Montane Profili regionali di Unioni di Comuni e Comunit Montane Indice di tabelle, grafici e figure

95 97 101 105 110 113 116 120 123

29 31 33 37 40 42 45 47 52 55 57 62 65 69 72 75 77 80 84 86 90

127 129 137 153 169 171 212

Introduzione

LAtlante dei Piccoli Comuni 2011, realizzato da IFEL, presenta in modo immediato e semplice, ripercorrendo anche quanto gi realizzato nelle edizioni passate, un insieme ordinato e consistente di variabili, indicatori, mappe e misure relative alluniverso dei comuni italiani con popolazione minore o uguale a 5.000 abitanti. Viene cos realizzato lobiettivo di fornire elementi conoscitivi chiari ed aggiornati a quanti - politici, amministratori, studiosi dei fenomeni territoriali - si interrogano sui caratteri e sui cambiamenti in atto nel mondo eterogeneo dei Piccoli Comuni. LAtlante 2011 descrive con metodo analitico lunit di rilevazione il singolo comune, i cui dati e le cui variabili ed indicatori derivati sono stati successivamente aggregati a livello regionale o di classe demografica- lItalia fatta di piccoli centri abitati, di paesaggi meno attraversati dal turismo di massa, di tradizioni meno conosciute sebbene spesso meglio conservate. Forse i 5.683 Piccoli Comuni rappresentano ancora unItalia minore relativamente alla popolazione che vi risiede (circa 1/6 del totale), ma quella che contribuisce al carattere inconfondibile del nostro Paese. Quella abbondanza di variet, quella identit fatta di diversit che fanno unica la nostra penisola. Ma i Piccoli Comuni hanno anche grandi numeri: rappresentano il 70% delle amministrazioni comunali italiane, i loro territori coprono il 70% di quello italiano, possiedono circa il 65% di aree protette e hanno un maggior numero di impianti di energia pulita sui propri territori rispetto ai comuni di maggiori dimensioni.

Nei comuni pi piccoli prevale, pi facilmente, il sentimento di appartenenza ad un insieme di valori, ad una storia collettiva. Cos come pi forte il desiderio di una visione comune del proprio futuro. quella che si usa chiamare lidentit locale. Larte, lagricoltura e la cucina sono parte essenziale di queste identit. I dati tracciati mostrano un universo di Piccoli Comuni in continua evoluzione, in cui gli italiani si ritrovano, si riconoscono e a cui fanno riferimento per rafforzare il senso di appartenenza. Il proprio piccolo comune rappresenta, da un lato il luogo privilegiato in cui il cittadino svolge la propria attivit quotidiana, fatta di lavoro, cultura, famiglia, divertimento e socialit, dallaltro anche il soggetto istituzionale cui ci si rivolge per avere una risposta ai propri bisogni, difficolt, voglia di partecipazione. Senza voler rappresentare un quadro esaustivo sulle peculiarit delle singole realt territoriali, lAtlante analizza le principali variabili sociali, demografiche, fisiche, economiche ed istituzionali dei Piccoli Comuni italiani, con lobiettivo di dare una visione multidisciplinare di un fenomeno, superando un metodo di stretta divisione dei saperi. Facendo riferimento alla base informativa di fonti statistiche ufficiali, lanalisi e lelaborazione di indicatori vengono suddivise in due macroambiti tematici. Nella Prima Parte, I Piccoli Comuni italiani. Geografia, storia e istituzioni, si raccontano i caratteri generali delle realt territoriali in termini di numerosit e dimensioni demografiche. E stato analizzato come questi si siano evoluti nel tempo, prenden-

do laddove possibile come anno di riferimento il 1861, anno dellUnit dItalia, presentando le principali variazioni in termini di numerosit e di popolazione residente. Sono state quindi evidenziate le principali trasformazioni amministrative e demografiche che hanno caratterizzato luniverso dei Piccoli Comuni di allora. Nella Seconda Parte, Principali variabili sociali, ambientali ed economiche, viene realizzata unanalisi puntale degli indicatori per la caratterizzazione e la misura delle numerose dimensioni relative alluniverso delle amministrazioni con meno di 5.000 abitanti: Popolazione residente e straniera. Descrive i caratteri strutturali della popolazione dei Piccoli Comuni e le principali dinamiche in atto (immigrazione, invecchiamento, famiglie, ecc..), Territorio e ambiente. Si articolano qui le analisi relative agli aspetti geografici e ambientali del territorio dei Piccoli Comuni, nonch la descrizione della propensione al rispetto dellambiente a alla gestione dei servizi locali ambientali in chiave di efficacia, efficienza ed economicit Economia ed offerta turistico ambientale. Fornisce indicazioni relative ai caratteri economici dei comuni (nata-mortalit delle imprese, sportelli bancari, reddito imponibile) ed alla disponibilit di strutture ricettive. Lultima Parte dellAtlante, le Unioni di Comuni e Comunit Montane: rilevazione 2011, racconta temi

e numeri del fenomeno dellassociazionismo dei comuni italiani. Emerge come questi modelli istituzionali abbiano rappresentato e rappresentino in modo crescente un volano per lo sviluppo dellintero sistema delle gestioni associate intercomunali di servizi e funzioni, consentendo - ai comuni tutti ed ai Piccoli Comuni in particolare - di avere maggiore forza e adeguatezza, ponendo tali tematiche al centro dellattuale dibattito sullefficienza delle istituzioni esistenti. Per ciascuna parte del rapporto viene fornita una lettura essenziale dei dati di base, anche attraverso una descrizione cartografica dei fenomeni maggiormente rappresentabili in termini di georeferenziazione. Queste ed altre misure dellAtlante ci parlano di una qualit della vita in questi piccoli centri molto elevata, capace di innescare circoli virtuosi, rendere attrattivo il territorio, creare i presupposti per limitare lesodo della popolazione verso contesti urbani di maggiore dimensione, permettere al Paese di crescere sulla base delle sue risorse cos intrinsecamente uniche e preziose, ovvero le sue comunit locali.

PARTE PRIMA

I Piccoli Comuni Italiani. Geografia, storia e istituzioni


La distribuzione dei Piccoli Comuni 1861-2011: lItalia dei Piccoli Comuni Gli amministratori comunali: le donne sindaco

La distribuzione dei Piccoli Comuni

I Piccoli Comuni italiani (PC) rappresentano il 70,2% del totale nazionale. Sono una delle grandi anime istituzionali dellItalia che hanno contribuito alla crescita dei nostri territori negli ultimi trentanni. Sono 5.683 i comuni con popolazione residente inferiore o pari a 5.000 abitanti. In Valle dAosta solo il capoluogo regionale ha una popolazione superiore ai 5.000 abitanti. In Molise i PC raggiungono quasi il 92% del totale dei comuni molisani, in Trentino - Alto Adige rappresentano quasi l89,8% dei comuni regionali; seguono il Piemonte con l88,7% e la Sardegna con l83%. Percentuali superiori alla media nazionale si registrano anche per i PC dellAbruzzo (82%), della Calabria (80%), della Liguria (77,9%), della Basilicata (75,6%), del Friuli - Venezia Giulia (71,1%) e della Lombardia (70,4%). , allopposto, la Puglia la regione in cui si trova la percentuale minore di PC sul totale regionale (32,6%). Meno della met dei comuni dellEmilia Romagna e della Toscana sono di piccole dimensioni (44,8% e 46,7%), mentre quelli della Sicilia e del Veneto rappresentano poco pi della met del totale regionale (rispettivamente 51,3% e 53,9%). Nei Piccoli Comuni risiede il 17,1% della popolazione italiana (10.349.962 abitanti). Il loro peso demografico rilevante in molte regioni, a cominciare dalla Valle dAosta, dove il 72,6% della popolazione vive nei 73 PC. Seguono il Molise e il Trentino - Alto Adige dove rispettivamente il 49,1% e il 44,7% degli abitanti risiede in un PC, mentre sono un abitante

su tre in Calabria e Basilicata (rispettivamente il 33,3% e il 33,1%). Allopposto i PC della Puglia, dove vive il 5,3% della popolazione regionale, seguiti dai PC laziali e toscani (8,1% e 8,7%). Il numero complessivo dei PC diminuito nellultimo anno a causa di variazioni demografiche (in aumento o in diminuzione) ed amministrative. Cos, 16 comuni che nel 2009 facevano parte delluniverso dei PC ne sono usciti in quanto la popolazione residente ha superato i 5.000 abitanti (in prevalenza nelle regioni centro-settentrionali), mentre, allopposto, 6 comuni ne sono entrati a far parte. Due PC lombardi, Orio al Serio e Rodano, registrano variazioni territoriali, rispettivamente per acquisizione e cessione di territorio con comuni limitrofi.

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Tabella 1. Numerosit e popolazione residente dei comuni italiani e dei Piccoli Comuni, per regione, 2010
Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Comuni 1.206 74 1.546 333 581 218 235 348 287 92 239 378 305 136 551 258 131 409 390 377 8.094 di cui Piccoli Comuni V.A. 1.070 73 1.088 299 313 155 183 156 134 58 172 253 250 125 331 84 99 327 200 313 5.683 % 88,7% 98,6% 70,4% 89,8% 53,9% 71,1% 77,9% 44,8% 46,7% 63,0% 72,0% 66,9% 82,0% 91,9% 60,1% 32,6% 75,6% 80,0% 51,3% 83,0% 70,2% Popolazione residente* 4.456.525 128.129 9.909.216 1.036.639 4.936.197 1.235.761 1.616.993 4.429.729 3.749.201 906.675 1.564.881 5.724.365 1.342.178 319.834 5.833.120 4.090.469 587.680 2.011.532 5.050.486 1.675.279 60.604.889 di cui nei Piccoli Comuni V.A. 1.316.068 93.076 2.155.462 463.697 804.387 288.046 250.567 415.221 325.995 121.754 343.702 465.761 363.425 156.898 684.464 218.268 194.554 670.365 490.029 528.223 10.349.962 % 29,5% 72,6% 21,8% 44,7% 16,3% 23,3% 15,5% 9,4% 8,7% 13,4% 22,0% 8,1% 27,1% 49,1% 11,7% 5,3% 33,1% 33,3% 9,7% 31,5% 17,1%

* Dati aggiornati al 30 novembre 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, 2011

Tabella 2. Le variazioni demografiche e territoriali dei Piccoli Comuni italiani nel 2010
Piccoli Comuni in ingresso Regione Lombardia Veneto Lazio Lazio Sicilia Sicilia Denominazione Breno Montecchio Precalcino Supino Castro dei Volsci Butera Santo Stefano Quisquina Popolazione 1 gennaio 2010 5.018 5.031 5.016 5.012 5.004 5.034 Popolazione 1 gennaio 2010 4.970 4.964 4.993 4.983 4.869 4.985 4.926 4.983 4.999 4.971 4.990 4.942 4.981 5.000 4.980 4.990 Popolazione 30 novembre 2010 4.966 4.985 4.997 4.988 4.991 4.974 Popolazione 30 novembre 2010 5.040 5.018 5.058 5.111 5.036 5.081 5.001 5.009 5.029 5.066 5.011 5.025 5.051 5.027 5.008 5.113

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Piccoli Comuni in uscita Regione Piemonte Piemonte Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Emilia Romagna Toscana Umbria Umbria Lazio Campania Campania Puglia Regione Lombardia Lombardia Denominazione Verolengo Varallo Pombia Gorlago Pontirolo Nuovo Giussago Misinto Egna/Neumarkt Limana Zocca Fosdinovo Norcia Stroncone Bassano Romano Francolise Alvignano Stornara Denominazione Orio al Serio (1.753 ab.) Rodano (4.470 ab.)

Variazioni territoriali dei Piccoli Comuni esistenti al 30 novembre 2010 Descrizione della variazione territoriale Acquisisce una zona di territorio staccata dal comune di Bergamo.* Perde una zona di territorio aggregata al comune di Vignate.**

* Legge Regionale 25 gennaio 2010, n 2: B.U.R. n 4 del 29 gennaio 2010, 1 S.O ** Legge Regionale 9 febbraio 2010, n 10: B.U.R. n 6 del 12 febbraio 2010, 2 S.O Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

1861-2011: lItalia dei Piccoli Comuni

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Luniverso geografico dei PC dal 1861 ad oggi cambiato in maniera significativa, anche perch nellanno dellUnit non erano annessi al Regno dItalia una parte dei territori laziali, nonch la totalit di quelli alto atesini, veneti e friulani. Il nascente Regno costituito prevalentemente da Piccoli Comuni: 6.831 realt territoriali locali, l88,5% del totale nazionale, hanno meno di 5.000 abitanti, ed in essi vive poco meno della met della popolazione italiana (49,7%). Tra questi, 1.097 contano fino a 500 abitanti, mentre 1.606 hanno una popolazione compresa tra 500 e 1.000 abitanti (Figura 1). Centocinquanta anni fa erano piemontesi i 2 comuni con il minor numero di residenti: Baratonia (45 abitanti), che fu annesso a Varisella nel 1870, e Claviere, ancora oggi autonomo, la cui popolazione passata da 68 a 213 abitanti, oggi 235-esimo per dimensione. A 150 anni di distanza sono, come detto, 5.683 i comuni con meno di 5.000 abitanti, di cui 832 con meno di 500 abitanti e 1.116 quelli con popolazione compresa tra 500 e 1.000 abitanti (Figura 2). Pur essendo ancora molto diffusi in alcune aree del Paese (Piemonte, Lombardia, Marche, Abruzzo, Calabria e Sardegna), si osserva, nel 2010, una minor distribuzione rispetto al 1861. Molto numerosi sono poi i PC dellarea nord-orientale del Paese, inizialmente non annesse al Regno dItalia. In Emilia Romagna e in Puglia si osserva, allopposto, una minor concentrazione di Piccoli Comuni rispetto al passato.

Nei due anni di riferimento resta comune la distribuzione geografica dei PC prevalentemente nelle zone montane alpine e della dorsale appenninica, a conferma di come soprattutto le politiche di sviluppo rurale e di turismo di qualit abbiano non solo frenato lesodo da questi territori, ma anzi siano riuscite a rivitalizzare tali aree.

Figura 1. La geogra a dei Piccoli Comuni del Regno dItalia, 1861

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Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio - Censimento della popolazione del Regno dItalia 1861

Figura 2. La geogra a dei Piccoli Comuni italiani, 2010

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Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Dal 1861 ad oggi, a fronte di un aumento nel numero complessivo delle realt amministrative comunali italiane, si osserva una contrazione dei Piccoli Comuni, passati dall88,5% al 70,2% sul totale dei comuni italiani. Lanalisi evidenzia, in particolare, una forte riduzione dei PC tra 1921 (quando erano l80,1%), e il 1931 (73,2%). Tale riduzione in parte riconducibile alla riforma degli enti locali operata nel 1928 dal regime fascista, in virt della quale i comuni minori circostanti i comuni capoluogo furono riunificati in questi ultimi per legittimare ulteriormente la nuova struttura verticistica e accentrata del ventennio. A tale fase poi seguita una parziale ripresa, almeno fino al 1971 (75,6%) quando iniziato un nuovo periodo di contrazione sino ad oggi. Non solo variazioni amministrative e/o territoriali, ma anche variazioni demografiche hanno influito su tale risultato. Cos dei 6.831 Piccoli Comuni del 1861 ben 1.692 hanno ad oggi superato i 5.000 abitanti, mentre 5.139 sono rimasti al di sotto di tale soglia. Al fine di meglio comprendere levoluzione intercorsa in questi primi 150 anni di storia unitaria, nelle pagine successive si presenta unistantanea delle piccole realt comunali italiane esistenti al 1861: come erano allora e come sono diventate al 1 gennaio 2011. Dei 1.692 comuni con oltre 5.000 abitanti, 67 sono confluiti in capoluoghi di regione. Nella fattispecie, Milano conta il maggior numero di annessioni di Piccoli Comuni, ben 28. Seguono Genova, con 20 annessioni, LAquila, che ne ha registrate 6 e Napoli 5. Bari ed Ancona hanno inglobato entrambe

3 Piccoli Comuni dellepoca, mentre Cagliari e Bologna 1 ciascuno. La taglia demografica di questi 67 comuni confluiti in capoluoghi di regione era eterogenea: varia da un minimo di 106 abitanti di Cassina Triulza (ora territorio milanese) fino ad un massimo di 4.754 residenti di Carbonara di Bari, attualmente facente parte del capoluogo pugliese. Altri 136 Piccoli Comuni di allora sono confluiti in capoluoghi di provincia. In questo caso, Reggio Calabria e Lecco hanno inglobato il maggior numero di territori comunali, rispettivamente 11 e 9, seguiti da Pavia, Brescia, Verbania, Varese, Como ed Imperia, a quota 7. Al netto dei 67 e dei 136 Piccoli Comuni suddetti, si contano ulteriori 1.489 casi di comuni dellepoca che dopo 150 anni hanno superato la soglia dei 5.000 abitanti. Tali incrementi di popolazione possono ricondursi, come sopra, a variazioni territoriali ed amministrative oppure a situazioni di crescita demografica. Alla prima fattispecie corrispondono i boom demografici di 595 comuni (Tabella 4).

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Tabella 3. Numerosit e popolazione residente in Italia e nei Piccoli Comuni ai censimenti dal 1861 al 2001 e al novembre 2010
Italia Anno N comuni 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010 7.720 8.383 8.260 8.262 8.324 9.194 7.311 7.339 7.810 8.035 8.056 8.086 8.100 8.101 8.094 Popolazione residente 21.777.334 26.801.154 28.953.480 32.965.504 35.845.098 39.943.528 41.651.617 42.993.602 47.515.537 50.623.569 54.136.547 56.556.911 56.778.031 56.993.742 60.604.889 Piccoli Comuni N comuni 6.831 7.286 7.023 6.810 6.691 7.363 5.354 5.356 5.721 6.049 6.090 5.963 5.903 5.834 5.683 Popolazione residente 10.829.824 13.166.695 13.385.047 13.542.532 13.472.069 13.977.288 12.333.713 12.309.597 12.405.391 12.292.372 11.597.333 11.001.605 10.781.139 10.577.557 10.349.962 % Piccoli Comuni su Italia N comuni 88,5% 86,9% 85,0% 82,4% 80,4% 80,1% 73,2% 73,0% 73,3% 75,3% 75,6% 73,7% 72,9% 72,0% 70,2% Popolazione residente 49,7% 49,1% 46,2% 41,1% 37,6% 35,0% 29,6% 28,6% 26,1% 24,3% 21,4% 19,5% 19,0% 18,6% 17,1%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellAgricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

Gra co 1. Trend del numero dei Piccoli Comuni e dei comuni con pi di 5.000 abitanti, censimenti dal 1861 al 2001 e novembre 2010
6.800

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Numero comuni

5.800 4.800 3.800 2.800 1.800 800 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010

Comuni con pi di 5.000 abitanti

Piccoli Comuni

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

Sono invece 894 i comuni cresciuti sopra i 5.000 abitanti a seguito di soli incrementi demografici. Tra questi, ci sono casi significativi di comuni che hanno fortemente incrementato la propria popolazione, come successo a Baranzate (in provincia di Milano) cresciuto del 6.517%, Nichelino (in provincia di Torino) o di Castel Volturno (Caserta) in cui la popolazione residente cresciuta di oltre il 4.000%. Sembra trattarsi per lo pi di comuni che si trovano in prossimit di grandi aree urbane (Tabella 5).

Infine, considerando soltanto i comuni che nel 1861 non superavano i 5.000 residenti, prescindendo quindi dalle variazioni amministrative e territoriali che li hanno investiti, si riportano, nella tabella 6, i 20 casi pi eclatanti di boom demografico occorsi in 150 anni di storia italiana. Si tratta per lo pi di comuni lombardi (13), localizzati nelle immediate vicinanze del capoluogo meneghino. Sono due le sorprese che emergono dai dati della tabella 6: Pescara ed Olbia erano, al momento dellUnit, due Piccoli Comuni, con rispettivamente 4.557 e 2.486 abitanti.

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Tabella 4. I primi 10 Piccoli Comuni del 1861, confluiti in altri comuni, per incremento demografico
Regione Provincia Verbano Cusio Ossola Milano Varese Milano Milano Milano Milano Milano Torino Monza e Brianza Comune del 1861 Crana Gattugno Cassina de Gatti Cajello Grancino Pontesesto Lucernate San Giuliano Incirano Revigliasco Torinese Cassina Aliprandi Popolazione 1861 Comune in cui confluito Omegna Sesto San Giovanni Gallarate Buccinasco Rozzano Rho San Giuliano Milanese Paderno Dugnano Moncalieri Lissone Popolazione 2011 Var. % 1861-2011

Piemonte

99

15.991

16053%

Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Piemonte Lombardia

554 408 213 431 536 398 526 660 483

81.130 51.751 26.937 41.363 50.686 36.871 47.695 58.320 42.474

14544% 12584% 12546% 9497% 9356% 9164% 8967% 8736% 8694%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellAgricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

Tabella 5. I primi 10 Piccoli Comuni del 1861, per incremento demografico


Regione Lombardia Piemonte Campania Lombardia Sardegna Piemonte Lombardia Campania Sicilia Lombardia Provincia Milano Torino Caserta Milano Cagliari Torino Milano Napoli Catania Milano Comune Baranzate Nichelino Castel Volturno Cesano Boscone Capoterra Collegno Corsico Qualiano Gravina di Catania Bresso Popolazione 1861 173 964 534 647 1.070 2.264 1.590 1.213 1.394 1.408 Popolazione 2011 11.448 48.946 24.149 23.935 24.030 50.137 34.507 25.313 27.363 26.399 Var. % 1861-2011 6.517% 4.977% 4.422% 3.599% 2.146% 2.115% 2.070% 1.987% 1.863% 1.775%

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Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellAgricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

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Da un punto di vista cartografico ancora pi evidente come il processo di crescita demografica (anche a seguito delle variazioni amministrative e territoriali) abbia riguardato per lo pi i Piccoli Comuni posti in prossimit dei capoluoghi di regione e di provincia. Tale fenomeno evidente per le piccole realt che circondano Milano, Torino, Bologna, Napoli, Brindisi e Cagliari. In queste realt i grandi centri urbani hanno agito da catalizzatori di forza lavoro, che per per diverse ragioni (economiche a causa dei costi delle abitazioni, ma anche di qualit della vita) ha deciso di insediarsi nei comuni limitrofi. I restanti 5.139 Piccoli Comuni di allora non hanno, invece, oltrepassato, dopo 150 anni, la soglia dei 5.000 residenti, alcuni dei quali neppure in presenza di processi di fusione. Tra questi, nella tabella 7, si riportano i 15 casi pi evidenti in cui, nonostante lelevato numero di annessioni territoriali avvenute tra Piccoli Comuni esistenti nel 1861, il comune che ne derivato conta ancora oggi una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

Per quanto riguarda la popolazione residente nei comuni italiani (tabella 4 e grafico 2), si evidenzia invece la netta contrapposizione tra i comuni di dimensioni demografiche maggiori, che registrano un trend di crescita sostenuto e continuo, e i PC che registrano una graduale contrazione della percentuale di popolazione ivi residente. Se al momento dellUnit, un italiano su 2 viveva in un PC, ora sono meno di 1 su 5. Tuttavia, occorre sottolineare come la popolazione residente nei PC, in valori assoluti, sia rimasta pressoch stabile rispetto al 1861: era allora 10,829 milioni, mentre, nellultima rilevazione, ammonta a 10,349 milioni. Il forte decremento rilevato in termini percentuali in questo periodo dovuto quindi alla fortissima crescita della popolazione complessiva italiana, passata da 21,777 milioni agli attuali 60,604 milioni. In altri termini, in questi primi 150 anni di storia unitaria, la popolazione complessivamente cresciuta a ritmi sostenuti, ma tale fenomeno sembrerebbe aver riguardato principalmente le citt ed i centri urbani di maggiori dimensioni demografiche. Parallelamente, da questi dati sembra emergere come sia semplicistico parlare di spopolamento dei Piccoli Comuni, anche se rimane indubbio il fatto che questi territori abbiano caratteristiche e problematiche tali da renderli un universo a s stante nel panorama socio-demografico, economico e territoriale italiano.

Tabella 6. I primi 20 Piccoli Comuni del 1861 per boom demografico


Regione Lombardia Lombardia Lombardia Piemonte Lombardia Campania Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Lombardia Abruzzo Lombardia Sardegna Sardegna Piemonte Lombardia Lombardia Campania Lombardia Provincia Milano Milano Milano Torino Milano Caserta Milano Milano Milano Milano Milano Pescara Milano Olbia Tempio Cagliari Torino Milano Milano Napoli Milano Comune Baranzate San Donato Milanese Segrate Nichelino Rozzano Castel Volturno Pero Cesano Boscone Paderno Dugnano San Giuliano Milanese Buccinasco Pescara Cologno Monzese Olbia Capoterra Collegno Corsico Peschiera Borromeo Qualiano Pioltello Popolazione 1861 173 503 579 964 825 534 290 647 1.575 1.265 927 4.557 2.061 2.486 1.070 2.264 1.590 1.091 1.213 1.821 Popolazione 2011 11.448 32.702 34.352 48.946 41.363 24.149 10.749 23.935 47.695 36.871 26.937 123.077 47.794 56.066 24.030 50.137 34.507 22.774 25.313 36.369 Var. % 1861-2011 6517% 6401% 5833% 4977% 4914% 4422% 3607% 3599% 2928% 2815% 2806% 2601% 2219% 2155% 2146% 2115% 2070% 1987% 1987% 1897%

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Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellAgricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

Figura 3. I 1.692 Piccoli Comuni che hanno superato la soglia dei 5.000 residenti

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Piccoli Comuni del 1861 che superano i 5.000 ab. al 1.01.2011 Capoluoghi di provincia Capoluoghi di Regione Trentino - Alto Adige, Friuli - Venezia Giulia e parte del Lazio non rientravano nei con ni del Regno dItalia del 1861 Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

Tabella 7. I 15 Piccoli Comuni del 1861 rimasti tali nonostante le variazioni amministrative, per numero di comuni annessi
N PC del 1861 che compongono il nuovo comune 8 7 7 6 6 6 6 6 5 5 5 5 5 5 5 Popolazione 1861* 2.890 1.579 2.602 1.428 5.964 2.509 2.338 2.779 2.001 2.484 1.509 1.361 1.402 2.776 2.406 Popolazione 2011 737 482 1.040 1.639 3.420 2.028 884 4.314 4.967 2.009 2.170 1.254 2.041 3.370 1.801 Var. % 1861-2011 -74% -69% -60% 15% -43% -19% -62% 55% 148% -19% 44% -8% 46% 21% -25%

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Regione

Provincia

Comune 2011

Piemonte Lombardia Piemonte Lombardia Lombardia Lombardia Liguria Campania Lombardia Piemonte Lombardia Piemonte Lombardia Lombardia Lombardia

Torino Cremona Torino Como Pavia Cremona Imperia Benevento Pavia Alessandria Lecco Verbano Cusio Ossola Varese Cremona Cremona

Perrero Ca dAndrea Cesana Torinese Valsolda Varzi Gadesco-Pieve Delmona Borgomaro SantAngelo a Cupolo Certosa di Pavia Borghetto di Borbera Primaluna Valstrona Maccagno Persico Dosimo Torre de Picenardi

* La popolazione del 1861 pari alla somma del numero di residenti dei comuni allora esistenti che sono poi confluiti nel Piccolo Comune odierno Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellAgricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

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Gra co 2. Trend della popolazione residente nei Piccoli Comuni e nei comuni con pi di 5.000 abitanti, censimenti dal 1861 al 2001 e novembre 2010
55.000.000 50.000.000 45.000.000 40.000.000 35.000.000 30.000.000 25.000.000 20.000.000 15.000.000 10.000.000 5.000.000 0

Popolazione residente

1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2010 Comuni con pi di 5.000 abitanti Piccoli Comuni

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio e Istat, anni vari

bene precisare che gli attuali 5.683 Piccoli Comuni corrispondono a 5.257 comuni esistenti nel 1861. Tra questi ultimi 119 contavano oltre 5.000 abitanti: Montaione, in Toscana, era il pi popoloso con 10.143 residenti (oggi ne ha 3.764). Si aggiunga inoltre che, come gi rilevato, diverse riforme della legislazione comunale e provinciale, nonch processi di fusione, soppressione e cambi di denominazione, hanno modificato, in alcune aree anche profondamente, il numero e la struttura dei comuni italiani. Cos, dei 5.257 comuni allora esistenti, soltanto 4.601 sono quelli ancora autonomi. Cos, di queste 4.601 realt territoriali esistenti al 1861 che costituiscono luni-

verso dei Piccoli Comuni odierni, 2.119 hanno registrato, in 150 anni, un incremento del numero di cittadini, mentre nei restanti 2.482 la popolazione diminuita o rimasta inalterata (Figura 4). Questi ultimi sono localizzati principalmente lungo larco alpino, e, in misura minore, lungo larco appenninico delle regioni del centro-sud. In particolare, tra i Piccoli Comuni del 1861 ancora oggi esistenti Carrega Ligure (in Piemonte) ha registrato il massimo decremento demografico (-95,5%), passando dai 1.902 abitanti dellepoca agli attuali 85. Variazioni demografiche positive si rilevano, invece, per i PC localizzati in prossimit delle grandi aree urbane e per quelli costieri della Sardegna e della Puglia.

Figura 4. La dinamica demogra ca dei Piccoli Comuni italiani, 1861-2010

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Variazione negativa Variazione positiva Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio - Censimento della popolazione del Regno dItalia 1861 e Istat 2011

Gli amministratori comunali: le donne sindaco

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Sono 5.672 i sindaci in carica nei Piccoli Comuni(1), di cui solo 661 (pari all11,7%) rappresentato da donne. Pur trattandosi di una presenza ancora esigua, che rispecchia in generale la bassa incidenza della presenza femminile nel mondo delle istituzioni e nel mercato del lavoro italiano, si tratta di un dato comunque superiore al livello medio nazionale pari al 9,6%. Tale dato sembra confermare lipotesi secondo cui nelle realt locali di minore dimensione demografica le donne hanno maggiori possibilit di declinare il loro impegno politico. nei PC del nord Italia che si rileva la maggior presenza di donne elette alla carica di sindaco: in tutte le regioni settentrionali la percentuale di partecipazione femminile sempre al di sopra della media nazionale, e varia da un minimo del 12,9% dei PC friulani ad un massimo del 20,5% dei PC emiliano - romagnoli. Lunica eccezione rappresentata dalle realt trento-atesine, dove poco pi di un sindaco su 10 donna (10,4%). Allopposto nei PC delle regioni centro - meridionali la percentuale di donne che ricopre la carica di primo cittadino generalmente inferiore al valore medio italiano. Solo i PC umbri ed abruzzesi mostrano percentuali superiori ed in linea con i valori dei PC settentrionali (rispettivamente, 13,8% e 12%).

Se confrontati con i dati rilevati nei comuni con oltre 5mila abitanti emerge come in molte regioni italiane la presenza di donne sindaco sia superiore nei PC rispetto alle realt demografiche maggiori. In Abruzzo, poi, il 12% delle giunte dei PC guidata da una donna, mentre non si rilevano comuni con oltre 5.000 residenti in cui il primo cittadino donna. Situazioni analoghe, anche se con percentuali diverse, si rilevano per le amministrazioni campane e lucane. Solo nei PC di Piemonte, Valle dAosta, Trentino Alto Adige, Toscana, Marche e Molise la percentuale di Piccoli Comuni amministrati da donne inferiore a quella rilevata nelle realt in cui risiedono oltre 5.000 abitanti. In particolare, la partecipazione femminile appare evidente nei PC dellarco alpino, in alcune area della pianura padana, lungo lAppennino e in Sardegna.

1 Dei 5.683 Piccoli Comuni su cui stata condotta lanalisi 9 sono commissariati mentre Consiglio di Rumo, Germasino e Gravedona, in provincia di Como, hanno costituito a febbraio 2011 il nuovo comune di Gravedona ed Uniti (andato alle proprie prime elezioni comunali nel maggio 2011). Sono 6 invece i comuni con pi di 5.000 abitanti commissariati.

Tabella 8. Le donne sindaco nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, per regione, giugno 2011
Sindaci nei Piccoli Comuni Regione Totale 1.070 73 1.086 299 313 155 183 156 134 58 172 253 250 124 331 84 99 323 197 312 5.672 di cui donne sindaco V.A. 144 11 158 31 44 20 27 32 13 8 15 20 30 9 22 8 7 16 10 36 661 % 13,5% 15,1% 14,5% 10,4% 14,1% 12,9% 14,8% 20,5% 9,7% 13,8% 8,7% 7,9% 12,0% 7,3% 6,6% 9,5% 7,1% 5,0% 5,1% 11,5% 11,7% Sindaci nei comuni con pi di 5.000 abitanti Totale 136 1 458 34 268 63 52 191 153 34 67 125 55 11 219 173 32 79 190 64 2.405 di cui donne sindaco V.A. 21 0 59 5 31 5 5 37 21 4 8 5 0 1 4 10 1 3 4 7 231 % 15,4% 0,0% 12,9% 14,7% 11,6% 7,9% 9,6% 19,4% 13,7% 11,8% 11,9% 4,0% 0,0% 9,1% 1,8% 5,8% 3,1% 3,8% 2,1% 10,9% 9,6%
27

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellInterno, Regione Friuli - Venezia Giulia, Regione Siciliana e Regione Valle dAosta, giugno 2011

Figura 5. I sindaci nei Piccoli Comuni, per genere, giugno 2011

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I sindaci nei Piccoli Comuni Donne Uomini

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Interno, Regione Friuli - Venezia Giulia, Regione Siciliana e Regione Valle dAosta, giugno 2011

PARTE SECONDA

Principali variabili sociali, ambientali ed economiche


Popolazione residente e straniera Territorio e Ambiente Economia ed offerta turistico ambientale

Popolazione residente e straniera


Densit territoriale Famiglie Natalit Struttura per et della popolazione Dipendenza demografica Invecchiamento della popolazione Quantit della vita Tasso migratorio Trend della popolazione straniera Incidenza della popolazione straniera Natalit degli stranieri Minori stranieri La piramide dellet

Densit territoriale

La distribuzione dei PC sul territorio nazionale evidenzia una forte etereogenit geografica. Complessivamente i PC occupano il 54% del territorio nazionale, distribuendosi per la maggior parte al nord. I PC della Valle dAosta rappresentano quasi il totale della superficie complessiva (99,3%), cos come i PC localizzati in Trentino - Alto Adige, Piemonte, Liguria ed Abruzzo rappresentano oltre il 70% della superficie regionale. Allopposto i comuni pugliesi di piccole dimensioni sono meno di un sesto della superficie complessiva regionale (14%). Se, tuttavia, in Valle dAosta i PC occupano la quasi totalit del territorio regionale, anche vero che la popolazione che vi vive pari solo allo 0,9% del totale della popolazione residente nei PC italiani, la percentuale pi bassa a livello nazionale. invece nelle piccole realt amministrative lombarde che si concentra oltre un quinto della popolazione residente nei PC (20,8%). Seguono quelle piemontesi (12,7%) e venete (7,8%). Al sud, le percentuali pi elevate si rilevano in Campania e Calabria (rispettivamente 6,6% e 6,5%).

La densit territoriale media dei PC italiani, intesa come il rapporto tra la popolazione residente e la superficie territoriale, pari a circa 64 abitanti per kmq. Lo stesso indicatore per i comuni con oltre 5.000 abitanti pari a 362,7 abitanti/kmq mentre si contano 201 abitanti per kmq se si considera lintera nazione. I PC lombardi registrano il pi alto numero di abitanti per kmq (141 ab/kmq), seguono quelli veneti (100 ab/kmq) e campani 89 ab/kmq. In tutte le altre regioni la densit media dei PC inferiore agli 80 ab/kmq. I PC valdostani sono quelli con la minore densit territoriale (con circa 28 ab/kmq), seguiti da quelli sardi (31 ab/kmq).

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Tabella 1. Densit territoriale nei Piccoli Comuni, per regione, 2010


Superficie territoriale (kmq) Piccoli Comuni 19.921 3.242 15.284 10.846 8.029 5.484 3.906 8.868 9.432 2.900 4.937 7.463 7.568 3.639 7.703 2.761 5.802 10.149 8.082 16.762 162.778 Totale 25.402 3.263 23.863 13.607 18.399 7.858 5.422 22.446 22.994 8.456 9.366 17.236 10.763 4.438 13.590 19.358 9.995 15.081 25.711 24.090 301.336 % di superficie dei Piccoli Comuni 78,4% 99,3% 64,1% 79,7% 43,6% 69,8% 72,0% 39,5% 41,0% 34,3% 52,7% 43,3% 70,3% 82,0% 56,7% 14,3% 58,1% 67,3% 31,4% 69,6% 54,0% Popolazione residente Piccoli Comuni* V.A. 1.316.068 93.076 2.155.462 463.697 804.387 288.046 250.567 415.221 325.995 121.754 343.702 465.761 363.425 156.898 684.464 218.268 194.554 670.365 490.029 528.223 10.349.962 % 12,7% 0,9% 20,8% 4,5% 7,8% 2,8% 2,4% 4,0% 3,1% 1,2% 3,3% 4,5% 3,5% 1,5% 6,6% 2,1% 1,9% 6,5% 4,7% 5,1% 100,0% Densit abitativa Piccoli Comuni (ab./kmq) 66,1 28,7 141,0 42,8 100,2 52,5 64,2 46,8 34,6 42,0 69,6 62,4 48,0 43,1 88,9 79,1 33,5 66,1 60,6 31,5 63,6

Regione

Piemonte
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Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

* Dati aggiornati al 30 novembre 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Tabella 2. Densit territoriale nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Numero comuni Popolazione residente 2010 Superficie territoriale (kmq) Densit abitativa (ab./kmq) 1.948 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 2.131 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 1.604 Totale 5.683 10.349.962 162.778 63,6 Comuni con pi di 5.000 abitanti 2.411 50.254.927 138.558 362,7

35

Italia

8.094 60.604.889 301.336 201,1

1.078.722 3.545.667 5.725.573 39.822 27,1 63.517 55,8 59.439 96,3

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

La taglia demografica dei PC condiziona lindicatore di densit territoriale. Questa pari a 27 ab./kmq nei comuni con meno di 1.000 residenti, mentre sale a 96 ab/kmq nei piccoli comuni la cui popolazione residente compresa tra 2.501 e 5.000 abitanti. La Figura 1 mostra come i PC pi densamente abitati (oltre 200 ab./kmq) siano quelli localizzati in prossimit dei grandi centri urbani. Questo vale per i PC lombardi, cos come per quelli piemontesi, veneti, campani e pugliesi. Non si trovano realt amministrative con una densit superiore ai 200 abitanti per kmq in Umbria, Molise, Basilicata e Sardegna. Allopposto, i PC dove la densit abitativa non supera i 50 ab./kmq sono localizzati prevalentemente lungo la dorsale alpina e appenninica.

Figura 1. Densit territoriale nei Piccoli Comuni, 2010

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Densit abitativa (ab./kmq) Inferiore a 50 50-100 100-200 200 e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Famiglie

Le variazioni demografiche registrate ogni anno in Italia sono legate da un rapporto di causa-effetto ai cambiamenti nella composizione del nucleo primario di tale struttura, ovvero la famiglia. Quasi un quinto delle famiglie italiane vive in un Piccolo Comune, cos come circa un sesto della popolazione residente in una famiglia italiana abita in un comune entro i 5.000 abitanti. Il numero dei gruppi familiari nei PC decresce fortemente al decrescere della classe di ampiezza demografica: oltre la met delle famiglie che risiede nei Piccoli Comuni predilige quelli che hanno una popolazione compresa tra i 2.501 e 5.000 abitanti (2.340.446), mentre sono poco pi di un decimo le famiglie che vivono in realt appartenenti alla classe demografica inferiore (497.018).

A livello nazionale, mediamente, ogni nucleo familiare composto da 2,40 individui. Complessivamente, nei PC questo dato pari a 2,38, in linea con la media nazionale e varia in considerazione delle classi di ampiezza: da 2,16 della classe minore ai 2,44 dei PC tra 2.501 e 5.000 abitanti, dato che supera, quindi, quello medio sia nazionale sia dei soli comuni con oltre 5.000 abitanti sempre pari a 2,40.

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Tabella 3. La struttura delle famiglie nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Famiglie Popolazione residente in famiglia Numero medio di componenti 497.018 1.074.139 2,16 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 1.498.726 3.531.134 2,36 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 2.340.446 5.702.017 2,44 Totale 4.336.190 10.307.290 2,38 Comuni con pi di 5.000 abitanti

Italia

20.839.603 50.002.655 2,40

25.175.793 60.309.945 2,40

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

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Limmagine che restituisce la figura 2 quella di unItalia equilibrata, in cui la maggior parte delle famiglie rientrano nella fascia composta da 2-2,40 individui per famiglia. Le eccezioni pi evidenti sono costituite al nord dai piccoli comuni del lombardo - veneto e da quelli localizzati nelle aree alpine del Trentino - Alto Adige dove la media di individui per famiglia supera spesso il valore medio dei PC e si attesta oltre 2,40. Questo avviene anche in alcuni PC dellarea napoletana, marchigiani, calabresi e sardi. Situazione opposta , invece, quella che si evidenzia per i PC posizionati in Piemonte lungo il confine franco - italiano e nellAppennino ligure - emiliano, dove si rilevano nuclei familiari costituiti mediamente da meno di 2 persone.

Figura 2. La dimensione media delle famiglie nei Piccoli Comuni, 2010

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Numero medio di componenti per famiglia Inferiore a 2,00 2,00 - 2,40 2,40 e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Natalit

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Il tasso di natalit nei Piccoli Comuni italiani , come nel resto del Paese, tra i pi bassi dEuropa. A livello nazionale mediamente pari a 9,27 nati per 1000 abitanti e, seppur sostenuto dalle dinamiche migratorie, registra, nel 2010, un valore inferiore al dato medio dellanno precedente (9,43). Per i PC questo valore nel 2010 ancora pi basso, e scende a 8,68 nati per 1.000 abitanti. Inferiore a tale valore medio per i PC il tasso di natalit rilevato nei comuni fino a 1.000 residenti, pari a 7,25 nati ogni 1000 abitanti, e in quelli la cui popolazione compresa tra 1.001 e 2.500 abitanti (8,32). Solo nelle realt in cui risiedono tra 2.501 e 5.000 abitanti il valore dellindice in linea con il dato medio nazionale (9,17). Da segnalare, infine, come in 193 PC non si siano registrate nascite nel corso dellanno 2010.

Pi alto della media nazionale il solo tasso di natalit medio dei comuni con pi di 5.000 abitanti (9,39). Nonostante la maggioranza dei PC abbia un dato relativo al tasso di natalit inferiore a quello nazionale, dalla figura 3 si evidenzia come nelle realt amministrative minori dellarco alpino (soprattutto in Valle dAosta e Trentino - Alto Adige) e in quelle localizzate in prossimit di grandi aree urbane al nord e lungo la pianura padana, il tasso di natalit superi in molti casi quello medio nazionale. Analogo comportamento si verifica in alcuni PC calabresi, abruzzesi e marchigiani.

Tabella 4. La natalit nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Nati Popolazione residente Tasso di natalit*
*Valori ogni 1.000 abitanti Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Tra 1.001 e 2.500 abitanti 29.486 3.544.753 8,32

Tra 2.501 e 5.000 abitanti 52.496 5.726.052 9,17

Totale 89.794 10.348.884 8,68

Comuni con pi di 5.000 abitanti 472.150 50.277.558 9,39

Italia

7.812 1.078.079 7,25

561.944 60.626.442 9,27

Figura 3. Tasso di natalit nei Piccoli Comuni, 2010

41

Tasso di natalit Nessun nato Inferiore a 9,27 29,27 e oltre40 e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Struttura per et della popolazione

42

La popolazione residente nei Piccoli Comuni italiani mediamente pi anziana della popolazione complessiva italiana. La popolazione che ha pi di 65 anni residente nei PC rappresenta, infatti, il 21,7%, a fronte del 19,9% dei comuni maggiori e del 20,2% a livello nazionale. Se da un lato questi dati indicano come la pi elevata presenza di popolazione anziana nei PC possa essere considerata un indicatore di benessere e di qualit della vita, dallaltro presuppone unattenzione maggiore nella realizzazione di servizi di welfare orientati ad una popolazione pi anziana ed implica uno sforzo, anche economico, delle Amministrazioni locali in questa direzione. I minorenni, invece, nei PC costituiscono il 16,2% della popolazione residente in queste realt territoriali, in linea con il dato medio nazionale del 16,9 % e di poco inferiore al 17,1% dei comuni di maggiori dimensioni.

Con riferimento alle taglie dimensionali demografiche dei PC, quelli con popolazione compresa tra 2.501 e 5.000 abitanti presentano valori relativi alla presenza di popolazione anziana molto vicini al dato nazionale (20,4%), a differenza dei piccolissimi comuni, dove si evidenzia una popolazione residente mediamente pi anziana: il 26% ha almeno 65 anni, mentre la popolazione giovane (fino a 30 anni) pari a poco meno del 27% del totale (nei Piccoli Comuni con popolazione compresa tra 2.501 e 5.000 persone tale valore superiore al 31%).

Tabella 5. La struttura per et della popolazione residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti 0-17 anni 18-30 anni 31-64 anni 65-99 anni 100 e pi anni Popolazione residente 14,0% 12,8% 47,2% 26,0% 0,04% 100,0% Tra 1.001 e 2.500 abitanti 15,8% 13,9% 47,8% 22,5% 0,03% 100,0% Tra 2.501 e 5.000 abitanti 16,8% 14,3% 48,5% 20,4% 0,02% 100,0% Totale 16,2% 14,0% 48,1% 21,7% 0,03% 100,0% Comuni con pi di 5.000 abitanti 17,1% 14,3% 48,7% 19,9% 0,02% 100,0% Italia

43

16,9% 14,3% 48,6% 20,2% 0,02% 100,0%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

La piramide dellet della popolazione residente nei Piccoli Comuni mette in evidenza questi fenomeni. La presenza di unelevata percentuale di popolazione matura ed anziana ripropone la forma a botte della struttura demografica rappresentativa ormai della societ italiana da diversi anni: emerge la prevalenza di popolazione nelle classi 35-54 anni, che rende distante il grafico dalla tipica forma a piramide propria di un paese in crescita dove la popolazione giovane maggiormente presente rispetto a quella anziana.

Se tra i residenti entro il trentesimo anno di et emerge una relativa simmetria tra uomini e donne, per la popolazione pi anziana si evidenzia una prevalenza del sesso femminile, ancora pi marcata superato il settantesimo anno di et. Oltre gli 85 anni, la popolazione di sesso femminile pi del doppio di quella maschile (circa il 4% rispetto al 2%).

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Gra co 1. La struttura per et della popolazione residente nei Piccoli Comuni italiani, 2010
Maschi Femmine

80-84 70-74 60-64 50-54 40-44 30-34 20-24 10-14 0-4

10,0%

8,0%

6,0%

4,0%

2,0%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Dipendenza demografica

Il tasso di dipendenza demografica fornisce una misura, approssimativa, del grado di dipendenza economico-sociale tra le generazioni fuori e dentro il mercato del lavoro. In altre parole, il valore espresso dal tasso indica come la popolazione in et attiva (15-64 anni), oltre a dover fare fronte al proprio sostentamento ed alle proprie esigenze economiche e sociali, abbia teoricamente a carico una quota importante di popolazione inattiva (minori di 15 anni ed over 64enni). Nei Piccoli Comuni italiani, tale indicatore pi elevato (54%) rispetto ai comuni di maggiori dimensioni (51,8%) o al Paese (52,2%). nei piccolissimi comuni, quelli con meno di 1.000 abitanti, che il tasso di dipendenza assume valori particolarmente elevati, 60,1%. Solo nei PC con po-

polazione compresa tra i 2.501 e i 5.000 abitanti il valore dellindice (52%) inferiore alla media dei PC. Da un punto di vista spaziale, emerge come soprattutto nei PC localizzati lungo larco alpino, i grandi centri urbani del nord, laziali e campani, le zone interne della Calabria e le zone costiere della Sardegna si rilevi un tasso di dipendenza inferiore al 52% (valore oltre il quale si verificano situazioni di squilibrio demografico). La maggior parte dei PC, soprattutto al nord e lungo la dorsale appenninica, sono compresi nella fascia 50%-75%, anche se situazioni di particolare squilibrio demografico si rilevano per i PC liguri ed in poche aree dellAppennino centrale (con un valore uguale e superiore al 100%, che indica come ad ogni soggetto in et attiva corrisponda almeno un soggetto non pi attivo).

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Tabella 6. Tasso di dipendenza demografica nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Popolazione in et attiva Popolazione in et non attiva Tasso di dipendenza* 675.812 406.288 60,1% Tra 1.001 e 2.500 abitanti Tra 2.501 e 5.000 abitanti Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti 32.948.498 17.062.754 51,8% Italia

2.282.774 3.748.837 1.259.959 1.955.406 55,2% 52,2%

6.707.423 3.621.653 54,0%

39.655.921 20.684.407 52,2%

* Il tasso di dipendenza calcolato come rapporto della popolazione in et non attiva (tra 0-14 anni e con 65 anni e pi) sulla popolazione in et attiva (tra 15-64 anni), per 100. Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Figura 4. Tasso di dipendenza demogra ca nei Piccoli Comuni, 2010

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Tasso di dipendenza demogra ca Inferiore a 52% 52% - 75% 75% - 100% 100% e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Invecchiamento della popolazione

Il problema dellinvecchiamento un fenomeno che caratterizza, ormai da tempo, la popolazione del nostro Paese. Questultimo, associato ad una bassa natalit, rischia di limitare le potenzialit di crescita e sviluppo italiane. Linvecchiamento della popolazione misurato sulla base di due indicatori: il tasso di invecchiamento, il tasso di vecchiaia. Condiviso il fatto che il nostro sia un Paese con un alto tasso di invecchiamento, ovvero con valori percentuali elevati del rapporto della popolazione con almeno 65 anni sul totale della popola-

zione residente. Questo fenomeno caratterizza la struttura demografica italiana da oltre ventanni. Infatti, la popolazione con almeno 65 anni di et rappresenta oltre 1/5 della popolazione residente. Questo dato diviene ancora pi preoccupante nei PC in generale e nei piccolissimi comuni in particolare, dove oltre un abitante su 4 ha compiuto i 65 anni di et (il tasso del 26,1%). Questi dati evidenziano come cresca di anno in anno la necessit di servizi mirati a far fronte alle esigenze di una popolazione che invecchia a ritmi crescenti.

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Tabella 7. Tasso di invecchiamento della popolazione nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Popolazione con 65 anni e pi Popolazione residente Tasso di invecchiamento* 282.028 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 798.702 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 1.162.202 Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti Italia

2.242.932 10.329.076 21,7%

9.963.538 50.011.252 19,9%

12.206.470 60.340.328 20,2%

1.082.100 3.542.733 5.704.243 26,1% 22,5% 20,4%

I dati relativi alla popolazione per classi di et si riferiscono al 1 gennaio 2010 * Il tasso di invecchiamento calcolato come rapporto della popolazione con 65 anni e pi sul totale della popolazione residente, per 100 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

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Da un punto di vista geografico, i PC delle regioni alpine del Trentino - Alto Adige e della Valle dAosta, nonch i PC localizzati intorno alle aree urbane lombarde e venete, mostrano i tassi di invecchiamento della popolazione residente inferiori al 20% e alla media nazionale. Sono queste zone in cui lattuazione di politiche di sviluppo economico e rurale del territorio e la vicinanza con centri urbani maggiori possono aver generato fenomeni pi spinti di pendolarismo lavorativo e quindi dove si preferisce, da un lato vivere in un piccolo centro in cui vi unelevata qualit della vita ed pi facile intessere relazioni sociali, dallaltro ci si sposta quotidianamente verso la citt per motivi di lavoro (o di studio). Da segnalare anche alcune zone della Calabria e della Sardegna costiera, in cui i PC registrano i medesimi valori. Tassi di invecchiamento superiori al 40%, pi del doppio quindi della media nazionale, si concentrano in alcuni PC dellAppennino ligure - emiliano, nonch in alcune isolate aree dellAppennino abruzzese e molisano.

Figura 5. Tasso di invecchiamento nei Piccoli Comuni, 2010

49

Tasso di invecchiamento Inferiore a 20% 20% - 30% 30% - 40% 40% e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

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Il tasso di vecchiaia nei PC, calcolato come rapporto percentuale tra la popolazione con almeno 65 anni sulla popolazione di et compresa tra 0-14 anni, pari a circa 162, dato che indica come gli anziani siano il 62% in pi dei giovani. Si tratta di un valore molto pi elevato della media dei comuni di maggiori dimensioni (poco pi del 140) e della media del Paese (144), e determinato soprattutto dal valore rilevato nei piccolissimi comuni, dove tale indice pari a 227: gli anziani sono, quindi, ben pi del doppio rispetto alla popolazione giovane. Solo nei PC che superano i 2.500 abitanti il valore prossimo alla media del Paese.

Da un punto di vista cartografico si evidenzia come i Piccoli Comuni posizionati lungo larco alpino del Trentino - Alto Adige e della Valle dAosta e nei pressi delle aree urbane lombarde e venete siano quelli con il minor tasso di vecchiaia, mentre preoccupante appare la situazione dei PC liguri e dellAppennino emiliano e marchigiano, dove si rilevano tassi di vecchiaia che superano il valore di 300 (il doppio della media nazionale). Una curiosit: Ingria e Ribordone, entrambi nella provincia di Torino, insieme a Rassa e Sabbia, in provincia di Vercelli, sono gli unici 4 Piccoli Comuni italiani che non hanno residenti con meno di 15 anni.

Tabella 8. Tasso di vecchiaia della popolazione nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Popolazione con 65 anni e pi Popolazione tra 0-14 anni Tasso di vecchiaia* 282.028 124.260 227,0 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 798.702 461.257 173,2 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 1.162.202 793.204 146,5 Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti Italia

2.242.932 1.378.721 162,7

9.963.538 7.099.216 140,3

12.206.470 8.477.937 144,0

* Il tasso di vecchiaia calcolato come rapporto della popolazione con 65 anni e pi sulla popolazione di et compresa tra 0-14 anni, per 100 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Figura 6. Tasso di vecchiaia nei Piccoli Comuni, 2010

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Tasso di vecchiaia Inferiore a 20% 20% - 30% 30% - 40%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Quantit della vita

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I dati descritti lasciano intendere come lelevata qualit della vita nei PC, nonostante comporti maggiori oneri per la gestione del welfare locale per le classi di popolazione anziana, consente anche una maggiore quantit della vita. Tale indicatore stato elaborato attraverso lanalisi dello scatter dellincidenza dei longevi (80 anni e pi) e la numerosit della popolazione nei Piccoli Comuni e la misura dellincidenza della popolazione con almeno 100 anni di et ogni 100.000 residenti. Il grafico 2 mostra il risultato dellanalisi di regressione effettuata tra lincidenza dei longevi e la ta-

glia dimensionale dei Piccoli Comuni. Il coefficiente di correlazione risulta negativo (r = -0,40): esiste dunque una relazione inversa tra lincidenza degli ultra-ottantenni e la taglia demografica dei PC. In altri termini, losservazione della nuvola dei punti (in cui ogni punto rappresenta un Piccolo Comune) mostra in modo chiaro come la presenza della popolazione con 80 anni e pi rispetto alla popolazione totale residente sia pi alta tra i piccolissimi comuni (sotto i 1.000 abitanti) e decresca nei comuni di taglia demografica maggiore (PC con popolazione prossima ai 5.000 abitanti).

Gra co 2. Incidenza dei longevi (con 80 anni e pi) e numerosit della popolazione residente nei Piccoli Comuni, 2010
30

Y = +9,3 -0,001X R2 = 0,16 r = -0,40

20

10

0 0 1000 2000 3000 4000 5000 6000

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Il secondo indice misura la popolazione con almeno 100 anni di et ogni 100.000 residenti: dai dati emergono valori superiori nei PC rispetto alla media nazionale (rispettivamente, 26,57 e 24,82), e a quella rilevata nei comuni con oltre 5.000 abitanti (24,45). Nei piccolissimi comuni tale indicatore superiore di oltre un terzo rispetto alla media italiana: 37,52 centenari ogni 100.000 abitanti rispetto ai 24,45 dei Comuni con pi di 5.000 abitanti (24,45) e al Paese.

Da segnalare, poi, come in 3.768 Piccoli Comuni non risiede alcun cittadino di et pari o superiore ai 100 anni. Questi sono localizzati principalmente nellarco alpino, in Lombardia ed in Piemonte (sia aree montane che urbane). A questi si affiancano alcuni PC toscani, laziali, abruzzesi e lucani. Anche diversi PC delle isole principali registrano fenomeni di questo tipo. Esistono invece PC in cui si rileva una maggiore concentrazione di centenari: nei PC liguri e dellAppennino emiliano e marchigiano, e nelle zone interne della Sardegna, della Campania e della Calabria si registrano anche oltre 100 centenari ogni 100.000 abitanti.

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Tabella 9. I centenari residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Popolazione con 100 anni e pi Popolazione residente Centenari per 100.000 abitanti 406 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 1.033 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 1.305 Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti Italia

2.744

12.230

14.974

1.082.100 3.542.733 5.704.243

10.329.076

50.011.252

60.340.328

37,52

29,16

22,88

26,57

24,45

24,82

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Figura 7. I centenari nei Piccoli Comuni, 2010

54

Centenari per 100.000 abitanti Nessun centenario 1 - 100 30% - 40%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Tasso migratorio

Il tasso migratorio nei Piccoli Comuni italiani nel 2010 stato positivo, pari in media a 4,27 ogni mille abitanti; ci significa che ogni 1.000 abitanti il numero delle nuove iscrizioni anagrafiche ha superato di 4,27 unit il numero delle cancellazioni. Seppur ancora positivo, tale valore inferiore a quello del 2009 di 0,54 unit. Il valore dellindicatore inoltre pi basso del tasso medio nazionale, pari a 5,14 e di quello medio dei comuni con pi di 5.000 abitanti, pari a 5,32. Con riferimento alla dimensione demografica, si pu rilevare come i PC con il tasso migratorio pi sostenuto siano quelli delle fasce di popolazione compresa fra 2.501-5.000 abitanti (4,77). Molto pi basso il valore dei PC fino a 1.000 abitanti, che con-

tano un saldo migratorio appena pari a 3.218, ovvero un tasso pari a 2,98 ogni 1.000 abitanti. La dimensione demografica dei comuni non lunica variabile ad incidere sul tasso migratorio. Da un punto di vista spaziale, infatti, si nota una sorta di dualismo tra i PC del centro - nord del Paese e quelli del sud. I primi sono infatti caratterizzati da un esodo positivo, particolarmente evidente verso i piccoli comuni del nord - ovest con aree di concentrazione in Emilia Romagna, nel nord della Sardegna, lungo la fascia appenninica toscana, laziale ed abruzzese. Al contrario, i Piccoli Comuni delle regioni del sud e le restanti aree delle due isole maggiori mostrerebbero un tasso migratorio negativo, evidenziando cos una diminuzione della popolazione residente.

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Tabella 10. Il tasso migratorio nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Saldo migratorio Popolazione residente Tasso migratorio* 3.218 1.078.079 2,98 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 13.674 3.544.753 3,86 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 27.289 5.726.052 4,77 Totale 44.181 Comuni con pi di 5.000 abitanti 267.477

Italia

311.658

10.348.884 50.277.558 60.626.442 4,27 5,32 5,14

*Il tasso migratorio calcolato come rapporto del saldo migratorio (iscritti meno cancellati allanagrafe) sul totale della popolazione, moltiplicato per 1.000 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Figura 8. Tasso migratorio nei Piccoli Comuni, 2010

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Tasso migratorio Negativo 0 - 5,14 (escluso estremo destro) 5,14 e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2011

Trend della popolazione straniera

LItalia, dopo essere stata a lungo paese di emigrazione, oggi un paese di immigrazione, meta di consistenti flussi di stranieri in entrata. Le dinamiche migratorie degli ultimi decenni hanno infatti profondamente cambiato la nostra struttura demografica. Tra i principali trend del cambiamento si sottolinea come let media della popolazione residente si stia progressivamente abbassando, la natalit complessiva sia tornata a crescere e il mercato del lavoro sia in qualche modo sostenuto in particolare in alcune fasce di offerta, soprattutto in quei settori e mansioni meno ambite dalla popolazione italiana.

Nel periodo 1 gennaio 2003 - 1 gennaio 2010, landamento della presenza degli stranieri residenti nel nostro Paese mostra una continua crescita, sia a livello nazionale (+173,3%), sia nei comuni con pi di 5.000 abitanti (+175,9%) che, infine, relativamente ai Piccoli Comuni (158,7%). Al 1 gennaio 2010, gli stranieri residenti nelle amministrazioni comunali di piccole dimensioni demografiche ammontano complessivamente a 604.598 unit, pari al 14,3% degli stranieri residenti nel nostro Paese.

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Tabella 11. Andamento della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2003-2010
Piccoli Comuni Anno 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Var. % 2003-2010 Fino a 1.000 abitanti 24.549 31.418 35.294 37.743 39.975 47.877 53.670 57.099 132,6% Tra 1.001 e 2.500 abitanti 76.271 98.814 114.326 124.458 133.489 160.756 181.317 194.197 154,6% Tra 2.501 e 5.000 abitanti 132.893 172.157 203.056 224.705 243.695 291.670 328.955 353.302 165,9% Totale 233.713 302.389 352.676 386.906 417.159 500.303 563.942 604.598 158,7% Comuni con pi di 5.000 abitanti 1.315.660 1.687.770 2.049.481 2.283.608 2.521.763 2.932.348 3.327.353 3.630.461 175,9% Italia 1.549.373 1.990.159 2.402.157 2.670.514 2.938.922 3.432.651 3.891.295 4.235.059 173,3%

I dati si riferiscono al 1 gennaio di ogni anno Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

58

In particolare nei comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti si registra una percentuale di variazione pi bassa (132,6%), che via via cresce con il crescere della popolazione dei piccoli centri. Solo nei comuni che hanno tra 2.501 e 5.000 abitanti tale percentuale supera il valore percentuale medio per tutti i PC (rispettivamente 165,9% e 158,7%). Nel periodo considerato, lincremento della popolazione straniera residente nei PC, e nel Paese, risultato sempre continuo, seppure con una certa discontinuit nei tassi di crescita. Nel 2004 il tasso di crescita, rispetto allanno precedente, maggiore: +29,4% nei Piccoli Comuni e +28,3% in Italia. Da l in poi la popolazione straniera cresciuta con tassi inferiori, almeno fino al 2008, anno in cui si avuto un nuovo picco particolarmente significativo per i Piccoli Comuni, per poi registrare nuovamente valori pi contenuti nel biennio 2009-2010 per tutte le taglie dimensionali.

In particolare, nei comuni pi piccoli la crescita della popolazione straniera residente sempre stata meno intensa rispetto a quelli delle fasce demografiche maggiori. Inoltre, complessivamente, tutte le taglie demografiche dei PC evidenziano tassi di incremento maggiori rispetto a quelli medi nazionali solo nel periodo 2007-2009. Questultimo dato ancora pi evidente nel grafico 4: tra il 2007 e il 2009 la popolazione straniera sceglie un PC quale propria residenza in misura maggiore, e pi intensa, rispetto a quanto avviene per i comuni maggiori e il Paese in generale.

Gra co 3. Trend della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni ed in Italia, 2004-2010
30% 25%

Variazione %

20% 15% 10% 5% 0% 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 59

Fino a 1.000 abitanti Piccoli Comuni I dati si riferiscono al 1 gennaio di ogni anno

Tra 1.001 e 2.500 abitanti Italia

Tra 2.501 e 5.000 abitanti

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

Gra co 4. Trend della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2004-2010
30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Italia Piccoli Comuni
I dati si riferiscono al 1 gennaio di ogni anno Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

Comuni con pi di 5.000 abitanti

60

Tabella 12. Andamento della popolazione italiana residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2003-2010
Piccoli Comuni Anno 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Var. % 2003-2010 Fino a 1.000 abitanti 1.061.559 1.056.384 1.053.571 1.048.368 1.042.041 1.036.643 1.031.765 1.025.001 -3,4% Tra 1.001 e 2.500 abitanti 3.383.332 3.378.228 3.377.209 3.370.336 3.365.271 3.362.398 3.357.568 3.348.536 -1,0% Tra 2.501 e 5.000 abitanti 5.287.780 5.293.301 5.306.609 5.315.464 5.327.054 5.341.180 5.350.659 5.350.941 1,2% Totale 9.732.671 9.727.913 9.737.389 9.734.168 9.734.366 9.740.221 9.739.992 9.724.478 -0,1% Comuni con pi di 5.000 abitanti 46.039.026 46.170.173 46.322.829 46.347.029 46.457.999 46.446.418 46.413.781 46.380.791 0,7% Italia 55.771.697 55.898.086 56.060.218 56.081.197 56.192.365 56.186.639 56.153.773 56.105.269 0,6%

I dati si riferiscono al 1 gennaio di ogni anno Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

Dal confronto tra la crescita della popolazione straniera e le dinamiche demografiche dei residenti italiani, si evidenzia il ruolo degli stranieri nel trend di cambiamento avvertito dei sistemi locali. Dai dati emerge, infatti, come la dinamica di crescita positiva della popolazione residente totale principalmente il risultato della crescita consistente di quella straniera, data la tendenziale staticit di quella italiana(1).
1 La prima parte di questo capitolo fa riferimento alla popolazione residente complessivamente intesa, vale a dire popolazione italiana e straniera residente.

Questultima, infatti, registra addirittura un decremento nel periodo 2003-2010 nei PC considerati complessivamente, fenomeno particolarmente significativo nei comuni con meno di 1.000 abitanti (rispettivamente -0,1% e -3,4% ).

Conseguenza della forte crescita della popolazione straniera residente nel nostro paese nel periodo 2003-2010 la continua modificazione della struttura per et e per genere. Il grafico relativo alla struttura per et della popolazione straniera residente nei PC evidenzia, infatti, nel 2003 una forte preminenza di persone tra i

20 e i 50 anni, et prevalentemente lavorativa, che si insediavano in Italia per un periodo limitato e con obiettivi legati al lavoro. Oggi, invece, gli stranieri decidono di continuare a vivere nei PC anche dopo i 50 anni. Tale fenomeno pi evidente per le donne, la cui presenza nel 2010 pi ampia di quella maschile dai 40 anni in su, per poi riallinearsi intorno ai 60 anni.

61

Gra co 5. La struttura per et della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni italiani, 2003/2010
Maschi 100 e pi 90-94 80-84 70-74 60-64 50-54 40-44 30-34 20-24 10-14 0-4 15,0% 10,0% 5,0% 2003
I dati si riferiscono al 1 gennaio di ogni anno Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

Femmine

0,0% 2010

5,0%

10,0%

15,0%

Incidenza della popolazione straniera

62

Sono 604.598 gli stranieri regolari presenti in Italia che hanno eletto come propria residenza un Piccolo Comune (un sesto ca. degli immigrati regolari). La loro incidenza sul totale della popolazione residente nei PC pari al 5,9%, dato leggermente pi basso rispetto al dato medio nazionale (7%) e a quello rilevato per i comuni di maggiori dimensioni demografiche (7,3%). Rispetto al 2003, lincidenza della popolazione straniera nei PC cresciuta del 150% ca., passando dal 2,3% iniziale allattuale 5,9%. Questo avvie-

ne in conseguenza del fatto che quando arrivano, generalmente, gli immigrati si stabiliscono nella citt e nei centri urbani maggiori, dove possono fare affidamento su reti di solidariet comunitarie e reti di connazionali gi stabilmente presenti nel territorio, e solo in un secondo momento decidono di trasferirsi, in misura crescente, nei comuni pi piccoli, dove i prezzi delle case e la presenza di occasioni di lavoro, nonch la facilit dei collegamenti, favoriscono risultati migliori nel processo di integrazione.

Tabella 13. Incidenza della popolazione straniera residente sul totale della popolazione residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2003-2010
Piccoli Comuni Anno Fino a 1.000 abitanti 2,3% 2,9% 3,2% 3,5% 3,7% 4,4% 4,9% 5,3% 133,5% Tra 1.001 e 2.500 abitanti 2,2% 2,8% 3,3% 3,6% 3,8% 4,6% 5,1% 5,5% 148,6% Tra 2.501 e 5.000 abitanti 2,5% 3,1% 3,7% 4,1% 4,4% 5,2% 5,8% 6,2% 152,6% Totale 2,3% 3,0% 3,5% 3,8% 4,1% 4,9% 5,5% 5,9% 149,6% Comuni con pi di 5.000 abitanti 2,8% 3,5% 4,2% 4,7% 5,1% 5,9% 6,7% 7,3% 161,3%

Italia

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Var. % 2003-2010

2,7% 3,4% 4,1% 4,5% 5,0% 5,8% 6,5% 7,0% 159,7%

I dati si riferiscono al 1 gennaio di ogni anno Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

Quando scelgono di stabilirsi in un PC, gli stranieri sembrano prediligere comunque quelli di maggiori dimensioni demografiche, con popolazione compresa tra 2.501 e 5.000 abitanti, dove risiede il 58% degli immigrati che vivono nei PC e dove la loro incidenza pari a 6,2%, superiore dunque a quella complessiva rilevata per i PC e di poco inferiore alla media nazionale (7%). Da un punto di vista geografico, emerge unItalia divisa in due, in cui si evidenzia, da un lato un centro-nord con evidenti flussi migratori, ovvero

dove gli stranieri in molti PC registrano una presenza superiore alla media nazionale (con punte superiori anche al 10%), dallaltro un sud e isole in cui, a parte qualche eccezione, i PC non sembrano essere molto attrattivi per la popolazione immigrata. Sono 61 i PC in cui non vi sono stranieri residenti, localizzati principalmente lungo larco alpino e in Sardegna. Tra questi, il meno popoloso Morterone (in provincia di Lecco), che conta 37 abitanti (al 30 novembre 2010).

63

Gra co 6. Incidenza della popolazione straniera residente sul totale della popolazione residente nei Piccoli Comuni ed in Italia, 2003-2010
8,0% 7,0% 6,0% 5,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% 2003 Fino a 1.000 abitanti 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Piccoli Comuni 2010 Italia

Tra 1.001 e 2.500 abitanti

Tra 2.501 e 5.000 abitanti

I dati si riferiscono al 1 gennaio di ogni anno Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

Figura 9. Incidenza della popolazione straniera nei Piccoli Comuni, 2010

64

Incidenza della popolazione straniera Nessun straniero inferiore a 7% 7% - 10% 10% e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Natalit degli stranieri

Landamento della natalit del nostro Paese nellultimo decennio stato profondamente influenzato dalle dinamiche demografiche della popolazione straniera. Se si considera la totalit dei comuni italiani, il tasso di natalit della popolazione straniera, infatti, registra valori doppi rispetto a quelli della popolazione residente complessiva. Nel 2010 il tasso di natalit straniera oltre il doppio anche di quello della popolazione italiana (18,21 rispetto al 9,5). Nei PC, tale valore superiore alla media nazionale (19,47 vs 18,21).

Se, inoltre, si considera la taglia demografica nei PC con pi di 2.500 abitanti il tasso di natalit straniera supera la media stessa dei PC (rispettivamente 20,44 e 19,47). Solo nei PC fino a 1.000 abitanti il valore del tasso resta inferiore alla media nazionale (16,41). Nel 2010, a conferma di come gli stranieri incidano profondamente nelle dinamiche di crescita demografica del Paese, i neonati di origine straniera per tutti i comuni dItalia rappresentano il 13,6% dei neonati, con una variazione dei soli stranieri nel periodo 2007-2010 pari al 33,5% ed una crescita percentuale dei neonati stranieri sul totale dei neonati residenti del 31,4%.

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Tabella 14. La natalit della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Nati stranieri Popolazione straniera residente Tasso di natalit straniera*
*Valori ogni 1.000 abitanti Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Tra 1.001 e 2.500 abitanti 3.613 194.197 18,60

Tra 2.501 e 5.000 abitanti 7.221 353.302 20,44

Totale

Comuni con pi di 5.000 abitanti 65.338 3.630.461 18,00

Italia

937 57.099 16,41

11.771 604.598 19,47

77.109 4.235.059 18,21

66

Nei PC i neonati stranieri rappresentano nel 2010 il 13% dei nati totali, registrando una variazione percentuale positiva di oltre il 31% nel periodo 2007-2010. Tale indicatore pari al 34%, se si considerano i soli nati stranieri, a fronte di un decremento dell1,3% dei nati di origine italiana: tali dati confermano, una volta di pi, limpatto positivo che le nascite straniere hanno nel tema del popolamento dei nostri piccoli centri.

Sono 2.532 i PC in cui non si sono registrate nascite straniere nel corso del 2010. Geograficamente questi sono localizzati soprattutto nelle zone alpine, in Sardegna, nelle aree interne dellAppennino meridionale e della Calabria e nella costa nordorientale della Sicilia. Sono 906 i PC in cui tale indicatore assume valori superiori a 30, sopratutto al nord e lungo la dorsale appenninica, mentre solo 37 in cui tale indicatore invece superiore o uguale a 100 (soprattutto dei PC del centro nord).

Tabella 15. Andamento del numero di nati totali, italiani e stranieri residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2007-2010
Piccoli Comuni Anno Fino a 1.000 abitanti Nati totale nellanno: 8.042 7.351 691 8,6 8.009 7.260 749 9,4 8.307 7.393 914 11,0 8.016 7.079 937 11,7 -0,3% -3,7% 35,6% 36,0% Tra Tra 1.001 2.501 e 2.500 e 5.000 abitanti abitanti 29.358 26.637 2.721 9,3 30.025 26.990 3.035 10,1 30.346 26.868 3.478 11,5 29.704 26.091 3.613 12,2 1,2% -2,1% 32,8% 31,2% 51.346 45.978 5.368 10,5 51.977 46.075 5.902 11,4 53.166 46.567 6.599 12,4 52.943 45.722 7.221 13,6 3,1% -0,6% 34,5% 30,5% Totale 88.746 79.966 8.780 9,9 90.011 80.325 9.686 10,8 91.819 80.828 10.991 12,0 90.663 78.892 11.771 13,0 2,2% -1,3% 34,1% 31,2% Comuni con pi di 5.000 abitanti 471.264 422.279 48.985 10,4 473.922 419.559 54.363 11,5 484.840 423.359 61.481 12,7 478.194 412.856 65.338 13,7 1,5% -2,2% 33,4% 31,5%

67

Italia

560.010 502.245 57.765 10,3 563.933 499.884 64.049 11,4 576.659 504.187 72.472 12,6 568.857 491.748 77.109 13,6 1,6% -2,1% 33,5% 31,4%

2007

- di cui nati italiani - di cui nati stranieri % di nati stranieri su nati totali Nati totale nellanno: - di cui nati italiani - di cui nati stranieri % di nati stranieri su nati totali Nati totale nellanno: - di cui nati italiani - di cui nati stranieri % di nati stranieri su nati totali Nati totale nellanno: - di cui nati italiani - di cui nati stranieri % di nati stranieri su nati totali Nati totale nellanno: - di cui nati italiani - di cui nati stranieri % di nati stranieri su nati totali

2008

2009

2010

Var. % 2007-2010

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat, anni vari

Figura 10. Tasso di natalit straniera nei Piccoli Comuni, 2010

68

Tasso di natalit straniera Nessun nato straniero inferiore a 18% 18 - 30 30 e oltre La dicitura Nessun nato straniero si riferisce sia ai 61 Piccoli Comuni in cui non vive alcuno straniero, sia ai 2.532 in cui risiede almeno uno straniero, ma in cui non sono state registrate nascite di stranieri

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Minori stranieri

nei dati relativi alla presenza dei minori stranieri nel Paese che si conferma come il processo di invecchiamento della popolazione italiana , in qualche modo, attutito dalla giovane et di quella straniera. ipotizzabile che la quota significativa di minori possa essere ricondotta al costante cambiamento nelle scelte effettuate dalle famiglie straniere che manifestano sempre pi la volont di stabilizzarsi nel nostro Paese, e non realizzano pi unicamente scelte a carattere transitorio, per motivi di lavoro, come in passato. Circa un quarto del totale degli stranieri residenti nei PC composta da minorenni (23,7%). Dato superiore di due punti rispetto a quello medio dei comuni con pi di 5.000 abitanti (21,7%) e di quasi altrettanto rispetto alla media del paese (22%).

Lelevato valore gi registrato nei PC sale ulteriormente se si considerano quelli con popolazione superiore ai 2.500 abitanti (24,3%), mentre scende sotto la media nazionale considerando quelli che arrivano fino ai 1.000 abitanti (21,4%). Nei PC tale elevata presenza di minori un fattore positivo che, oltre a rappresentare un indicatore di qualit della vita che anche le famiglie degli stranieri percepiscono allinterno dei PC in cui risiedono, offre a molte scuole dei piccoli centri la possibilit di restare aperte grazie alle iscrizioni dei bambini stranieri in et scolare.

69

Tabella 16. I minorenni stranieri residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Minorenni stranieri 01/01/2010 Popolazione straniera residente % di minorenni stranieri 12.203 57.099 21,4% Tra 1.001 e 2.500 abitanti 45.433 194.197 23,4% Tra 2.501 e 5.000 abitanti 85.944 353.302 24,3% Totale 143.580 604.598 23,7% Comuni con pi di 5.000 abitanti 789.095 3.630.461 21,7%

Italia

932.675 4.235.059 22,0%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

70

I minorenni di origine straniera residenti nei Piccoli Comuni rappresentano l8,6% dei minorenni totali, dato inferiore a quello medio nazionale (9,1%) e a quello rilevato per i comuni di maggiori dimensioni demografiche (9,2%). Guardando alle dimensioni demografiche dei PC, tuttavia, il valore dellindicatore calcolato per i centri con popolazione oltre i 2.500 abitanti in linea con il dato italiano, a conferma di come le famiglie straniere sembrano s decidere di insediarsi nei Piccoli Comuni, ma prediligono quelli pi popolati che offrono probabilmente reti relazionali utili alla propria integrazione locale. Da un punto di vista geografico, infine, sembra emergere nuovamente limmagine di un Paese diviso in due, in cui a Piccoli Comuni del nord che

registrano alte percentuali di minori stranieri (22% e oltre) si contrappongono quelli del sud che non sembrano essere una meta delle famiglie straniere. La figura 11 evidenzia inoltre come ci siano PC in cui non vivono stranieri di et inferiore ai 18 anni, localizzati in particolar modo lungo larco alpino, nelle zone interne della Sardegna e lungo lAppennino centro meridionale.

Tabella 17. Incidenza dei minorenni stranieri rispetto al totale dei minorenni residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Minorenni stranieri Minorenni totali Incidenza minorenni stranieri su minorenni totali 12.203 151.261 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 45.433 559.839 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 85.944 958.012 Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti 789.095 8.558.513

Italia

143.580 1.669.112

932.675 10.227.625

8,1%

8,1%

9,0%

8,6%

9,2%

9,1%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Figura 11. I minorenni stranieri residenti nei Piccoli Comuni (percentuale su popolazione straniera residente), 2010

71

Minorenni stranieri (% sulla popolazione straniera) Nessun minorenne straniero inferiore a 22% 22% e oltre La dicitura Nessun nato straniero si riferisce sia ai 61 Piccoli Comuni in cui non vive alcuno straniero, sia ai 2.532 in cui risiede almeno uno straniero, ma in cui non sono state registrate nascite di stranieri Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

La piramide dellet

72

Per comprendere come la popolazione straniera stia incidendo in modo irreversibile sulle dinamiche demografiche della popolazione residente in Italia, si ritiene utile confrontare la struttura per et della popolazione italiana con quella dei nuovi arrivati negli ultimi anni (2003-2010). In entrambi gli anni la struttura per et della popolazione italiana mantiene la forma a botte: gli italiani si distribuiscono principalmente nelle fasce pi mature ed anziane di et, dinamica legata, come gi evidenziato, al fenomeno di invecchiamento che caratterizza la nostra popolazione. Allopposto, la struttura per et della popolazione straniera ha una forma a piramide con le fasce di et 25-40 particolarmente ampie. Questo conferma come, da un lato, la popolazione immigrata che vive nel nostro Paese sia caratterizzata da fasce di et pi giovane, visto che la ricerca di un lavoro rimane una delle principali spinte nelle decisioni di trasferirsi in un Paese diverso dal proprio, dallaltro, evidentemente, una volta insediati ed integrati, gli stranieri sembrano pi propensi degli italiani a costruire delle famiglie, come emerge dalle fasce di et in particolare fino a 10 anni. questa una caratteristica nuova dellimmigrazione in Italia e che evidenzia un cambio nelle scelte degli stranieri: in passato il nostro Paese era considerato solo una meta lavorativa, che attraeva, per un periodo limitato di tempo, quasi esclusivamente uomini in et lavorativa, mentre oggi sempre pi visto anche come meta insediativa, paese in cui vivere e ricongiungersi con la propria famiglia, come evidenziato dalla crescente presenza di immigrazione femminile e di bambini.

Ed infatti, la natalit straniera rispetto a quella italiana superiore in entrambe le annualit. Se ci si concentra sul genere per fasce di et, un dato sembra accomunare la popolazione straniera ed italiana: la preminenza delle donne nelle fasce pi avanzate dellet, fenomeno che sembra accentuarsi ulteriormente nel 2010. Tra i due anni di riferimento, si nota principalmente una differenza che riguarda la presenza di popolazione maschile straniera nelle fasce di et comprese tra i 30 e i 40 anni: mentre nel 2003 questo intervallo di et registra valori della presenza maschile superiori a quelli del genere femminile (con particolare riferimento alla fascia 35-45 anni), nel 2010 i valori per entrambi i generi sono piuttosto simmetrici considerando gli stessi intervalli di et.

Gra co 7. La struttura per et della popolazione italiana e straniera residente nei Piccoli Comuni italiani, 2003
Maschi 100 e pi 90-94 80-84 70-74 60-64 50-54 40-44 30-34 20-24 10-14 15,0% 10,0% 5,0% 0-4 0,0% Italiani 5,0%
Stranieri 73

Femmine

10,0%

15,0%

I dati si riferiscono al 1 gennaio 2003 Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2003

Gra co 8. La struttura per et della popolazione italiana e straniera residente nei Piccoli Comuni italiani, 2010
Maschi 100 e pi 90-94 80-84 70-74 60-64 50-54 40-44 30-34 20-24 10-14 0-4 15,0% 10,0% 5,0% Stranieri I dati si riferiscono al 1 gennaio 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010 0,0% Italiani 5,0% 10,0% 15,0% Femmine

Territorio e Ambiente
Zone altimetriche Aree protette Raccolta differenziata Fonti di energia rinnovabile Parco autoveicoli

76

Zone altimetriche

I PC italiani sono localizzati soprattutto in territorio montano (41,2%) o collinare (40,8%). La totalit dei PC valdostani e alto-atesini sono localizzati in zone montane, cos come oltre la met di quelli lucani, molisani e abruzzesi (rispettivamente 67,7%, 64% e 61,2%). Analogamente pi del 99% dei PC toscani e laziali si trovano, complessivamente, in collina o in montagna. Sono i PC pugliesi a registrare la pi alta percentuale di localizzazione in zone pianeggianti (60,7%), seguiti dai PC veneti (46%), friulani (41,9%) e lombardi (40,6%). Restano superiori alla media dei PC in pianura (18%) solo quelli emiliani (23,1%), piemontesi (19,6%). Allopposto, non ci sono piccoli comuni liguri, umbri, marchigiani, abruzzesi, molisani e lucani localizzati in pianura.

La Figura 12 conferma visivamente i dati forniti. Da notare come i Piccoli Comuni marchigiani e sardi siano, rispetto al resto del paese localizzati prevalentemente in zone collinari (77,3% e 71,6%). Lungo la pianura padana si evidenzia la maggior concentrazione di realt amministrative localizzate in area pianeggiante.

77

Tabella 18. Ripartizione dei Piccoli Comuni per zona altimetrica e regione, 2010
Montagna Regione V.A. Piemonte
78

Collina V.A. 530 0 211 0 65 33 84 60 74 39 133 140 97 45 213 25 32 189 123 224 2.317 % su regione 49,5% 0,0% 19,4% 0,0% 20,8% 21,3% 45,9% 38,5% 55,2% 67,2% 77,3% 55,3% 38,8% 36,0% 64,4% 29,8% 32,3% 57,8% 61,5% 71,6% 40,8%

Pianura V.A. 210 0 442 0 144 65 0 36 1 0 0 1 0 0 8 51 0 6 3 55 1.022 % su regione 19,6% 0,0% 40,6% 0,0% 46,0% 41,9% 0,0% 23,1% 0,7% 0,0% 0,0% 0,4% 0,0% 0,0% 2,4% 60,7% 0,0% 1,8% 1,5% 17,6% 18,0%

Totale per regione V.A. 1.070 73 1.088 299 313 155 183 156 134 58 172 253 250 125 331 84 99 327 200 313 5.683

% su regione 30,8% 100,0% 40,0% 100,0% 33,2% 36,8% 54,1% 38,5% 44,0% 32,8% 22,7% 44,3% 61,2% 64,0% 33,2% 9,5% 67,7% 40,4% 37,0% 10,9% 41,2%

330 73 435 299 104 57 99 60 59 19 39 112 153 80 110 8 67 132 74 34 2.344

Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

I dati relativi alle zone altimetriche si riferiscono al 30 giugno 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Figura 12. Ripartizione dei Piccoli Comuni per zona altimetrica, 2010

79

Zone altimetriche Montagna Collina Pianura I dati relativi alle zone altimetriche si riferiscono al 30 giugno 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Aree protette

80

Le aree naturali protette sono aree di particolare interesse naturalistico o storico-culturale, che rispondono a determinati criteri stabiliti dalla legge. Oggi nel nostro Paese, cos come nel resto del mondo, non tutti gli ecosistemi che rispondono a questi requisiti sono protetti in modo adeguato e molte aree protette non sono gestite o lo sono soltanto parzialmente, o addirittura mancano di strumenti di tutela. Anche in Italia i parchi vivono spesso realt difficili, con carenze nellefficienza ed efficacia di gestione. Spesso le aree protette sono un sistema frammentato che non gioca quel ruolo di connessione con il resto del territorio che alla base della missione stessa delle aree protette. Si assistito in ogni caso

negli ultimi anni ad una profonda ristrutturazione del sistema delle aree protette - patrimonio di diversit biologica, culturale e paesistica - e ad una progressiva crescita di territorio destinato a parchi, riserve o ad altre tipologie di tali aree. Negli ultimi anni si anche assistito ad un crescita del turismo naturalistico ed escursionistico, legato alle attrazioni naturali e paesaggistiche, a testimonianza di come il sistema di protezione destinato ad aree naturali di particolare pregio ed evidenza sia anche uno strumento fondamentale per lo sviluppo economico sostenibile dei territori. In Italia sono state istituite 2.688 aree protette classificate secondo diverse tipologie, anche se a prevalere risultano, soprattutto, i parchi regionali

Tabella 19. Le aree protette nei Piccoli Comuni ed in Italia, per tipologia di area, 2010
Tipologia di area protetta Parchi Nazionali Parchi Naturali Regionali Riserve Naturali Statali Riserve Naturali Regionali Aree Marine Protette Altre Aree Naturali Protette Nazionali Altre Aree Naturali Protette Regionali Totale Piccoli Comuni 424 577 105 357 15 0 173 1.651 Totale Italia 529 968 209 637 46 3 296 2.688 % Piccoli Comuni su Italia 80,2% 59,6% 50,2% 56,0% 32,6% 0,0% 58,4% 61,4%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare - 6 aggiornamento Elenco Ufficiale Aree Protette del 27 aprile 2010

(968) e le riserve naturali protette (di cui 209 statali e 637 regionali). Guardando alle aree protette esistenti nei territori dei PC (1.651 in totale), sono i parchi nazionali a registrare la percentuale pi elevata di localizzazione nei territori delle realt amministrative con meno di 5.000 abitanti rispetto ai comuni di maggiori dimensioni (80,2%). Le restanti tipologie di aree registrano valori al di sotto della media nazionale complessiva (61,4%), con alcuni allineamenti che riguardano i parchi naturali regionali (577, il 59,6% del totale) ed altre aree naturali protette regionali che non rientrano nelle altre categorie (173, pari al 58,4%).

Sono 1.449 i PC localizzati in aree protette. Il numero pi elevato registrato dai PC piemontesi (196), lombardi (196) e altoatesini (122), mentre allopposto sono solo 11 i PC molisani localizzati in tali aree, seguiti da quelli pugliesi (17) e valdostani (22). Guardando alle diverse tipologie di aree protette, i parchi nazionali sono prevalentemente localizzati in PC abruzzesi (82) e calabri (75); i parchi naturali regionali prevalentemente nei PC lombardi (113), trento - atesini (73) e parimenti piemontesi e campani (64); le riserve naturali statali si trovano per la maggior parte in territori di PC toscani (25) e abruzzesi (19), mentre le riserve regionali prevalentemente nelle piccole realt piemontesi (75) e lombarde (73); le aree protette marine sono per lo pi nei PC liguri (5); infine, le altre tipologie di aree naturali protette regionali sono prevalentemente localizzate nei PC piemontesi (55) e altoatesini (43). Dalla figura 13 si nota come i parchi siano principalmente localizzati nel nord-est, lungo la dorsale appenninica, fino ai PC campani, lucani e calabresi. I PC in aree non protette sembrano essere prevalentemente al nord e nel sud.

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Tabella 20. I Piccoli Comuni nel cui territorio ricadono aree naturali protette, per tipologia di area, 2010
Tipologie di aree protette in Piccoli Comuni Regione Piccoli Comuni in aree protette 196 22 195 122 41 23 44 39 76 27 29 76 120 11 146 17 54 101 82 28 1.449 Parchi Nazionali 19 7 9 10 10 0 3 11 21 1 18 9 82 5 68 8 46 75 0 22 424 Parchi Naturali Regionali 64 2 113 73 25 14 35 23 12 14 9 31 20 0 64 8 5 23 42 0 577 Riserve Naturali Statali 4 0 1 0 14 2 1 4 25 0 4 1 19 3 1 3 6 17 0 0 105 Riserve Naturali Regionali 75 13 73 22 6 11 1 8 38 0 0 29 14 1 13 0 5 2 46 0 357 Aree Marine Protette 0 0 0 0 0 0 5 0 0 0 0 1 0 0 3 1 0 0 2 3 15 Altre Aree Naturali Protette Regionali 55 0 20 43 0 0 8 0 9 13 0 11 5 2 1 0 0 0 0 6 173

Totale

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Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

217 22 216 148 55 27 53 46 105 28 31 82 140 11 150 20 62 117 90 31 1.651

I Piccoli Comuni allinterno del cui territorio si trova unarea protetta sono 1.449. Ma in uno stesso comune possono trovarsi pi aree protette, anche di differenti tipologie. Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare - 6 aggiornamento Elenco Ufficiale Aree Protette del 27 aprile 2010

Figura 13. I Piccoli Comuni in aree naturali protette, 2010

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I Piccoli Comuni in aree protette Parchi Riserve Parchi e riserve PC in altre aree protette (regionali o marine) PC in aree non protette Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - 6 aggiornamento Elenco Uf ciale Aree Protette del 27 aprile 2010

Raccolta differenziata

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Sulla base dellindagine condotta da Legambiente nel 2010, dei 1.488 Comuni Ricicloni italiani, 885 (quasi il 60%) sono di piccole dimensioni, circa 5 punti percentuali in pi rispetto al 2009 (55,8%). Si tratta di quei comuni nei quali la percentuale di raccolta differenziata, rispetto a tutti i rifiuti urbani prodotti nel 2010, superiore al 50%, cos come stabilito dalle norme comunitarie e dalla legge finanziaria del 2007 (L. n 296/2006, cc. 1108-1109). In totale sono 1.157 i PC che, con diverse percentuali di raccolta differenziata, mostrano una crescente sensibilit alle tematiche ambientali: sono soprattutto queste realt territoriali, infatti, a presentare percentuali di raccolta differenziata superiori al 60%. Tra i PC, sono principalmente quelli maggiori (con popolazione compresa tra 2.501 e 5.000 abitanti) ad aver superato la soglia minima di riciclaggio dei rifiuti. Inoltre, per circa un terzo dei PC (291

su 885 PC), tale percentuale superiore al 70%. Allopposto 86 PC fino a 1.000 abitanti su 238 (circa il 36%) restano al di sotto della soglia del 50% di raccolta differenziata. Da un punto di vista geografico, i Piccoli Comuni Ricicloni si concentrano nelle regioni del nord, in particolare in Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino - Alto Adige e Friuli - Venezia Giulia. Fatta qualche eccezione, nel centro sud non sembrano esserci molti PC che hanno raggiunto una percentuale del 50% di rifiuti urbani riciclati. Da segnalare lelevata presenza in Campania di PC che hanno raggiunto (e superato) la soglia minima del 50% di rifiuti urbani riciclati, concentrati soprattutto nelle province di Salerno e di Avellino. I 2 comuni con la percentuale pi elevata di raccolta differenziata (87,9%) sono Cantarana, in Piemonte (Asti) e Atena Lucana, in provincia di Salerno.

Tabella 21. Percentuale di raccolta differenziata nei Piccoli Comuni, 2010


Percentuale di raccolta differenziata Inferiore al 50,0% 50,0% - 59,9% 60,0% - 69,9% 70,0% - 79,9% 80,0% e oltre Totale Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti 86 35 50 59 8 238 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 76 98 152 102 11 439 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 110 81 178 103 8 480 Totale 272 214 380 264 27 1.157

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Legambiente - Comuni Ricicloni 2010

Figura 14. Percentuale di raccolta differenziata nei Piccoli Comuni, 2010

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Percentuale di raccolta differenziata Inferiore al 50,0% 50,0% - 69,9% 70% e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Legambiente - Comuni Ricicloni 2010

Fonti di energia rinnovabile

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La quota percentuale di energia prodotta tramite le fonti energetiche rinnovabili cresciuta notevolmente di anno in anno in Italia. soprattutto nei Piccoli Comuni che si rileva il maggior numero di impianti da fonte rinnovabile. Tale valore in costante crescita, indice di come in questi comuni vi sia una grande attenzione a tali tematiche. La fonte di energia rinnovabile maggiormente diffusa nei PC il fotovoltaico: sono 4.988 i comuni in cui installato almeno un impianto (l87% ca. dei PC) su un totale di 7.273 amministrazioni comunali in cui localizzata tale installazione (il 90% circa). Seguono a grande distanza il mini idroelettrico (689, il 72,8% del totale) e leolico (228, il 61%). Sono i comuni con popolazione tra 1.001 e 2.500 abitanti a contare tra i piccoli comuni il pi alto numero di impianti ad energia rinnovabile (2.462, il 40,7% del totale degli impianti nei PC).

Per quanto riguarda il fotovoltaico, il maggior numero di PC in cui installato un impianto localizzato in Lombardia (1.019, pari al 20,4% dei PC fotovoltaici) e in Piemonte (906, il 18,2%). Al sud si rilevano invece valori inferiori: quelli pi elevati sono dei PC sardi (5,9%) e calabresi (5,5%). Per quanto riguarda il geotermico, ancora una volta sono i PC lombardi e piemontesi (questa volta a posizioni invertite, per) ad aver installato il maggior numero di impianti (rispettivamente, 29 e 56, il 22,3% e 43,1% del totale), seguiti da quelli toscani (12, il 9,2% del totale) e del Trentino - Alto Adige (11, l8,5%).

Tabella 22. La produzione di energia da fonti rinnovabili nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Eolico Fotovoltaico Geotermia Mini Idroelettrico 62 1.362 38 219 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 89 2.058 42 273 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 77 1.568 50 197 Totale 228 4.988 130 689 Comuni con pi di 5.000 abitanti 146 2.285 160 257

Italia

374 7.273 290 946

Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

Tabella 23. I Piccoli Comuni italiani in cui si produce energia da fonte rinnovabile, per tipologia e regione, 2010
Piccoli Comuni in cui si produce energia da fonti rinnovabili Regione V.A. Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Piccoli Comuni 7 1 2 2 6 0 12 9 7 1 3 3 13 24 31 28 15 17 25 22 228 Eolico % su totale 3,1% 0,4% 0,9% 0,9% 2,6% 0,0% 5,3% 3,9% 3,1% 0,4% 1,3% 1,3% 5,7% 10,5% 13,6% 12,3% 6,6% 7,5% 11,0% 9,6% 100,0% V.A. 906 55 1.019 310 316 153 134 136 135 59 160 199 168 80 265 94 80 276 150 293 4.988 Fotovoltaico % su totale 18,2% 1,1% 20,4% 6,2% 6,3% 3,1% 2,7% 2,7% 2,7% 1,2% 3,2% 4,0% 3,4% 1,6% 5,3% 1,9% 1,6% 5,5% 3,0% 5,9% 100,0%

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Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

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I Piccoli Comuni delleolico, invece, sono prevalentemente concentrati nelle regioni del sud, ed in particolare in Campania (31, il 13,6% del totale), della Puglia (28, il 12,3%) e della Sicilia (25, l11%). Infine, guardando al mini idroelettrico sono i PC piemontesi e toscani a registrare i pi alti valori (rispettivamente 161 impianti, il 23,4% e 155, il 22,5%). I dati sul numero di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili installati su edifici comunali elevato (201), segno dellattenzione che i piccoli centri dedicano al tema dellambiente e del risparmio energetico. La maggior concentrazione si rileva nel nord del Paese, per i PC lombardi (64 comuni, poco meno di un terzo del totale), seguita dai PC altoatesini (27, pari al 13,4% del totale dei PC), piemontesi (19, il 9,5%) e veneti (18, il 9%).

Sono, invece, valori ancora piuttosto bassi quelli che si rilevano al sud: soltanto in Sardegna ed in Calabria si rilevano complessivamente 15 PC produttori di energia rinnovabile su edifici di propria propriet.

Tabella 24. Distribuzione territoriale dei Piccoli Comuni produttori di energia rinnovabile, 2010
Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Piccoli Comuni
Fonte: Rapporto Comuni Rinnovabili 2011 di Legambiente

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Produzione di energia rinnovabile su propriet comunali V.A. 19 4 64 27 18 4 7 13 5 0 9 1 4 3 2 0 3 7 3 8 201 % 9,5% 2,0% 31,8% 13,4% 9,0% 2,0% 3,5% 6,5% 2,5% 0,0% 4,5% 0,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,0% 1,5% 3,5% 1,5% 4,0% 100,0%

Parco autoveicoli

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La consistenza del parco veicolare registrato nei Piccoli Comuni varia sia in considerazione delle diverse forme di disponibilit e accessibilit del trasporto pubblico locale, ma soprattutto in base alla tipologia, entit e frequenza dei movimenti pendolari verso i centri urbani di maggiori dimensioni per motivi di lavoro o di studio. Il tasso di motorizzazione (vetture/100 abitanti) influenza diversi parametri per cos dire di vivibilit degli ambienti urbani nei piccoli centri, tra cui principalmente linquinamento atmosferico ed acustico e loccupazione del suolo che genera la congestione. Se si considera lintero Paese, il parco veicolare di 36.341.122 autovetture, con un tasso di motorizzazione medio nazionale pari a 60,2 automobili per 100 abitanti. Nei Piccoli Comuni il numero di automobili ammonta a 6.164.590, ossia 59,7 veicoli ogni 100 abitanti. Rispetto al dato medio nazionale, poco pi della met dei Piccoli Comuni (il 50,3%) registra un tasso di motorizzazione inferiore. In particolare, nei PC del sud Italia e delle isole che si rileva un numero di autoveicoli mediamente inferiore rispetto al dato italiano: nell88,1% dei PC della Puglia, nell83,8% della Basilicata, nell82,4% della Sardegna e nel 78,9% della Calabria. Unica eccezione al nord il Trentino - Alto Adige, dove nell85,6% dei PC il tasso di motorizzazione inferiore a 60 automobili ogni 100 abitanti. Allopposto, soprattutto nei PC di Valle dAosta, Umbria, Piemonte e Marche che il tasso di moto-

rizzazione presenta valori superiore alla media nazionale (rispettivamente 72,2, 65, 64 e 63,5 auto ogni 100 abitanti). I Piccoli Comuni, pur avendo una rete di trasporto pubblico meno capillare rispetto ai centri urbani di maggiori dimensioni, cos come infrastrutture e servizi per il trasporto in molti casi pi carenti, presentano un tasso di motorizzazione generalmente inferiore alla media nazionale. In ciascuna classe demografica, infatti, per circa la met dei PC si registra un tasso di motorizzazione pari a meno di 60 vetture ogni cento abitanti.

Tabella 25. Tasso di motorizzazione (autovetture ogni 100 abitanti) nei Piccoli Comuni, per regione, 2009
Automobili per 100 abitanti Regione V.A. Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Piccoli Comuni 220 2 628 256 130 57 134 39 39 3 29 82 136 81 228 74 83 258 122 258 2.859 Fino a 60 % su regione 20,6% 2,7% 57,7% 85,6% 41,5% 36,8% 73,2% 25,0% 29,1% 5,2% 16,9% 32,4% 54,4% 64,8% 68,9% 88,1% 83,8% 78,9% 61,0% 82,4% 50,3% V.A. 850 71 460 43 183 98 49 117 95 55 143 171 114 44 103 10 16 69 78 55 2.824 Oltre 60 % su regione 79,4% 97,3% 42,3% 14,4% 58,5% 63,2% 26,8% 75,0% 70,9% 94,8% 83,1% 67,6% 45,6% 35,2% 31,1% 11,9% 16,2% 21,1% 39,0% 17,6% 49,7% Numero di automobili 840.010 67.029 1.262.456 253.372 486.629 178.315 141.681 256.723 203.609 78.836 217.785 289.246 218.136 91.701 391.628 115.593 108.916 379.989 286.939 295.997 6.164.590 Automobili per 100 abitanti 64,0 72,2 59,0 55,0 60,6 61,8 56,8 62,0 62,5 65,0 63,5 62,2 60,0 58,2 57,1 52,8 55,6 56,5 58,4 56,0 59,7
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Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ACI, Autoritratto 2009

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Tabella 26. Tasso di motorizzazione (autovetture ogni 100 abitanti) nei Piccoli Comuni, per ampiezza demografica, 2009
Automobili per 100 abitanti Fino a 60 Oltre 60 Totale Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti V.A. 955 993 1.948 % 49,0% 51,0% 100,0% Tra 1.001 e 2.500 abitanti V.A. 1.085 1.046 2.131 % 50,9% 49,1% 100,0% Tra 2.501 e 5.000 abitanti V.A. 819 785 1.604 % 51,1% 48,9% 100,0% Totale Piccoli Comuni V.A. 2.859 2.824 5.683 % 50,3% 49,7% 100,0%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ACI, Autoritratto 2009

La Figura 15 mette in evidenza come nei PC del nord-ovest e del centro Italia il tasso di motorizzazione sia pi elevato che altrove (oltre 60). Unica eccezione al nord, i PC alto - atesini; al centro, invece, con la sola esclusione dei PC abruzzesi, quelli emiliano-romagnoli, toscani, marchigiani, umbri e laziali contano tutti 60 o pi auto per 100 abitanti.

Figura 15. Il tasso di motorizzazione (autovetture ogni 100 abitanti) nei Piccoli Comuni, 2009

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Automobili per 100 ab. Fino a 60 Oltre 60

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ACI, Autoritratto 2009

Economia ed offerta turistico ambientale


Tasso di nata-mortalit delle imprese Sportelli bancari Reddito imponibile Strutture alberghiere Agriturismi Piccoli Comuni del tipico Offerta museale Programmazione comunitaria

Tasso di nata-mortalit delle imprese

Sono poco meno di un milione le imprese attive nei Piccoli Comuni italiani, il 18,3% di quelle attive sullintero territorio nazionale. Si tratta di un dato leggermente inferiore al 2009, quando le imprese attive nei PC ammontavano a 975mila, e riconducibile essenzialmente al minor tasso di natalit rilevato per le imprese nei centri di minore dimensioni rispetto alle realt locali con oltre 5.000 abitanti (6,4% rispetto all8,1%). Rispetto al dato medio nazionale (7,8%), sono soprattutto i PC dellarea alpina, della bassa Lombardia, nonch di quelli localizzati lungo il confine ligure emiliano, dellAppennino centrale, della Calabria, della Puglia e della Sardegna ad evidenziare valori superiori. Tuttavia, si assistito nel corso del 2010 ad un rallentamento delle cancellazioni delle imprese: il tasso di mortalit si ridotto rispetto allanno scorso sia relativamente ai PC (6,4% rispetto al

7,1% del 2009) che allItalia (7,4% vs 7,7% dellanno precedente). Tuttavia, sono ancora molti i PC il cui indice di mortalit superiore al valore medio nazionale. La situazione appare diffusa su tutto il territorio italiano, con punte rilevabili peri PC orientali della Sardegna, del Piemonte e della Lombardia. Complessivamente, per, la riduzione del numero delle cancellazioni non stato tale da permettere un saldo positivo per i PC, per i quali, infatti, queste ultime superano le nuove iscrizioni di poco meno di 3.000 unit. Ed infatti, il tasso di incremento delle imprese (calcolato come rapporto tra la differenza tra imprese iscritte e cancellate sul totale delle imprese attive) nei PC segna un -0,3%, a fronte di un +0,6% nei comuni pi grandi e di un +0,4% nazionale. Infatti, i PC in cui il tasso di incremento superiore al valore medio nazionale sono ancora in numero limitato, distribuiti per lo pi a macchia di leopardo sul territorio nazionale.

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Tabella 27. Imprese iscritte, cessate ed attive nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti e in Italia, nel 2010
Imprese iscritte nel 2010 (a) Piccoli Comuni Comuni con pi di 5.000 abitanti Italia 61.898 350.564 412.462 Imprese cessate nel 2010 (b) 64.683 326.139 390.822 Imprese attive al 31.12.2010 (c) 965.763 4.316.166 5.281.929 Tasso di natalit (a)/(c) 6,4% 8,1% 7,8% Tasso di mortalit (b)/(c) 6,7% 7,6% 7,4% Tasso dincremento (a-b)/(c) -0,3% 0,6% 0,4%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Infocamere 2011

Figura 16. Il tasso di natalit delle imprese nei Piccoli Comuni, 2010

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Tasso di natalit delle imprese Fino a 7,8% Oltre a 7,8%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Infocamere 2011

Figura 17. Il tasso di mortalit delle imprese nei Piccoli Comuni, 2010

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Tasso di mortalit delle imprese Fino a 7,4% Oltre a 7,4%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Infocamere 2011

Figura 18. Il tasso di incremento delle imprese nei Piccoli Comuni, 2010

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Tasso di incremento delle imprese Fino a 0,4% Oltre a 0,4%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Infocamere 2011

Sportelli bancari

La presenza sul territorio di un sistema bancario e creditizio sviluppato e ramificato rappresenta una condizione fondamentale per la crescita delleconomia locale. Il 73% dei comuni italiani ha almeno uno sportello bancario nel proprio territorio: si tratta complessivamente di 5.905 realt locali. Nei soli Piccoli Comuni questo valore scende a 3.504, il 61,7% del totale dei comuni con banche. In Emilia Romagna e Toscana la percentuale di PC con almeno uno sportello bancario sul totale delle realt regionali comunali con meno di 5.000 abitanti supera il 90% (rispettivamente 91% e 91,8%), mentre i Piccoli Comuni molisani, calabresi e campani non raggiungono il 40% del totale regionale (rispettivamente 29,6%, 31,8% e 38,7%).

Prendendo in considerazione il numero degli sportelli bancari nei Piccoli Comuni, si vede come questi siano poco meno di un sesto di quelli complessivi del Paese (rispettivamente 5.698 e 34.035 sportelli bancari). La densit di sportelli bancari varia in maniera evidente tra le diverse aree geografiche: se si considera che la media dei PC di 1.813 abitanti per sportello (a fronte di un dato nazionale di 1.773 abitanti per sportello), questo valore varia, nei due estremi: da un lato al nord, dove scende ai valori minimi di 956 ab./sportello nei PC alto - atesini, mentre allopposto, al sud, dove cresce fino a 5.605 e 4.258 ab./sportello per i PC calabresi e campani. Nei piccolissimi comuni gli sportelli bancari sembrano essere meno diffusi: infatti solo nel 23,9% delle realt locali fino a 1.000 abitanti localizzata una banca; gi a partire dalla classe demografica successiva gli sportelli sono presenti in oltre il 70,8% dei comuni, per raggiungere la pi ampia copertura nei territori comunali tra 2.501 e 5.000 abitanti con il 95,4%.

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102

Tabella 28. Gli sportelli bancari nei Piccoli Comuni ed in Italia, per regione, 2010
Piccoli Comuni con banche Regione V.A. Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale 520 34 728 260 279 113 84 142 123 50 146 140 116 37 128 53 53 104 147 247 3.504 % su totale dei PC 48,6% 46,6% 66,9% 87,0% 89,1% 72,9% 45,9% 91,0% 91,8% 86,2% 84,9% 55,3% 46,4% 29,6% 38,7% 63,1% 53,5% 31,8% 73,5% 78,9% 61,7% N sportelli bancari nei Piccoli Comuni 792 67 1.236 482 561 214 137 321 271 77 259 186 158 47 161 62 69 120 208 270 5.698 Densit di sportelli bancari (n di abitanti per sportello) Piccoli Comuni 1.658 1.385 1.731 956 1.431 1.348 1.821 1.290 1.201 1.576 1.325 2.500 2.301 3.352 4.258 3.530 2.841 5.605 2.361 1.958 1.813 Totale 1.630 1.332 1.465 1.061 1.348 1.290 1.646 1.217 1.459 1.561 1.278 2.035 1.891 2.224 3.524 2.842 2.365 3.791 2.795 2.496 1.773

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Banca dItalia 2010

Tabella 29. Gli sportelli bancari nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti N comuni con banche % comuni con banche sul totale N sportelli bancari Densit di sportelli bancari (n di abitanti per sportello) 465 23,9% 508 2.130 Tra 1.001 Tra 2.501 e 2.500 e 5.000 abitanti abitanti 1.509 70,8% 2.018 1.756 1.530 95,4% 3.172 1.798 Totale 3.504 61,7% 5.698 1.813 Comuni con pi di 5.000 abitanti 2.401 99,6% 28.337 1.765 Italia

103

5.905 73,0% 34.035 1.773

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Banca dItalia 2010

La Figura 19 evidenzia come nel centro-nord del paese la densit di sportelli bancari sia pi elevata, soprattutto nei PC veneti, friulani, toscani ed emiliani (fino a 999 ab. per sportello), mentre scende nei PC del centro-sud, fino a punte nei comuni abruzzesi, molisani e calabresi dove ci sono meno di 4 sportelli totali.

Figura 19. Densit di sportelli bancari (n di abitanti per sportello) nei Piccoli Comuni, 2010

104

Densit di sportelli bancari (N di ab. per sportello) Fino a 999 ab. 1.000 - 1.799 ab. 1.800 ab. e oltre PC non bancati o con meno di 4 sportelli

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Banca d'Italia 2010

Reddito imponibile

Il reddito imponibile ai fini IRPEF rappresenta una misura della distribuzione della ricchezza economica nei PC italiani. Il numero di cittadini dichiaranti nei Piccoli Comuni, per lanno dimposta 2009, stato di poco superiore a 5 milioni (il 17% del totale regionale in media) per un ammontare di reddito imponibile medio di poco inferiore ai 20 mila euro per contribuente (22,8 mila la media Paese). In generale, sembra emergere una contrapposizione tra i PC del nord e quelli del sud: in questi ultimi, infatti, il valore medio del reddito imponibile per cittadino dichiarante pi basso rispetto alla media nazionale e varia dai 16.781 euro per contribuente nei Piccoli Comuni siciliani ai 18.042 euro per quelli campani. Nei PC del nord, invece, dove generalmente si superano i 20mila euro, le uniche eccezioni sono rappresentate dai PC veneti (il cui reddito medio per contribuente pari a 19,5mila euro). Nelle piccole realt amministrative del centro del Paese si registra un sostanziale allineamento o lieve scostamento dalla media. I titolari dei redditi maggiori risiedono nei Piccoli Comuni valdostani e lombardi (con 22,5mila e 22mila euro circa di reddito imponibile per dichiarante); allopposto si trovano i Piccoli Comuni pugliesi e siciliani, entrambi con 16,7 mila euro circa. Che nei Piccoli Comuni italiani il reddito imponibile sia mediamente pi basso rispetto alle realt amministrative di maggiori dimensione demografiche evidenziato anche dal fatto che la percentuale dei dichiaranti nei PC per regione sempre

superiore rispetto alla percentuale di reddito imponibile che in questi territori viene dichiarato. Guardando alle classi dimensionali, nelle realt che superano i 2.500 abitanti che il reddito imponibile per dichiarante supera la media dei PC, con 20,3mila euro rispetto ai 19,9mila euro dei Piccoli Comuni complessivamente intesi. Solo i comuni con oltre 5.000 abitanti, infatti, superano il dato medio nazionale (rispettivamente 23,4mila e 22,8mila euro circa). Dai grafici emergono bene le dinamiche di trend che hanno caratterizzato le diverse classi demografiche di PC rispetto al reddito imponibile medio per contribuente nellintervallo temporale 2004-2009. Da un iniziale livello medio dei PC del 2004 (18.244 euro) si avuto un picco medio negativo nel 2005 (17.478), per poi seguire una crescita costante fino al 2007 (19.820). Dal 2007 al 2009 nei PC landamento stato costante. Nellintero arco temporale, si osserva un andamento omogeneo per tutte e tre le classi demografiche dei PC e complessivamente per questi ultimi. Solo le realt territoriali con popolazione compresa tra 2.501 e 5.000 abitanti hanno visto un livello di reddito medio per contribuente lievemente superiore a quello relativo alla media dei PC. Anche dal confronto tra PC e realt territoriali maggiori ed Italia emerge un andamento omogeneo nel sessennio in esame: flessione nel 2005 e crescita fino al 2007, per poi osservarsi un periodo di stabilit. I comuni con meno di 5.000 residenti sono costantemente al di sotto della media nazionale e dei comuni maggiori di circa 3.000 euro.

105

Tabella 30. Reddito imponibile nei Piccoli Comuni ed in Italia, per regione, anno dimposta 2009
N dichiaranti nei Piccoli Comuni V.A.
106

Regione

Reddito imponibile (migliaia di Euro) nei Piccoli Comuni V.A. 16.305.353 1.325.611 26.606.068 6.016.504 8.823.067 3.490.926 3.023.927 4.958.511 3.551.165 1.196.904 3.366.527 4.052.025 2.928.935 1.129.088 4.452.602 1.456.543 1.328.404 4.075.947 3.131.867 3.842.375 105.062.348 % su regione 27,3% 70,2% 18,2% 40,6% 14,0% 20,3% 13,2% 7,9% 7,3% 11,4% 18,7% 5,4% 22,4% 40,0% 10,2% 4,4% 27,6% 28,3% 8,0% 24,3% 14,9%

Reddito imponibile per dichiarante (Euro) Piccoli Comuni 21.103 22.486 22.015 21.707 19.581 20.280 21.184 19.955 19.387 18.959 18.597 19.218 17.691 17.605 18.042 16.721 17.017 16.922 16.781 17.426 19.977 Totale 22.903 23.185 25.401 23.756 22.575 22.697 23.471 23.224 22.519 21.298 20.874 25.811 20.280 20.048 21.072 19.719 19.352 19.448 20.656 20.638 22.891

% su regione 29,6% 72,4% 21,0% 44,5% 16,1% 22,8% 14,7% 9,2% 8,5% 12,8% 21,0% 7,3% 25,7% 45,5% 11,9% 5,2% 31,3% 32,5% 9,9% 28,8% 17,0%

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

772.673 58.954 1.208.563 277.174 450.594 172.135 142.746 248.484 183.177 63.131 181.029 210.844 165.564 64.134 246.791 87.111 78.065 240.863 186.637 220.496 5.259.165

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali di IFEL su dati Ministero dellEconomia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze 2011

Tabella 31. Reddito imponibile nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, anno dimposta 2009
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti Tra 1.001 e 2.500 abitanti Tra 2.501 e 5.000 abitanti Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti

Italia

107

N dichiaranti

561.542

1.788.335

2.909.288

5.259.165

25.598.930

30.858.095

Reddito imponibile (migliaia di Euro) Reddito imponibile per dichiarante (Euro)

10.755.724

35.123.245

59.183.378

105.062.348

601.310.042

706.372.390

19.154

19.640

20.343

19.977

23.490

22.891

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dellEconomia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze 2011

Gra co 9. Il reddito imponibile per contribuente nei Piccoli Comuni, anno d'imposta 2004-2009
21.000 20.000 Euro per contribuente 19.000 18.000 17.000 16.000 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fino a 1.000 abitanti Tra 2.501 e 5.000 abitanti

Tra 1.001 e 2.500 abitanti Piccoli Comuni

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze 2011

108

Gra co 10. Il reddito imponibile per contribuente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, anno d'imposta 2004-2009
24.000 23.000 22.000 21.000 20.000 19.000 18.000 17.000 16.000 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Italia Piccoli Comuni Comuni con pi di 5.000 abitanti

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze 2011

La Figura 20 mette in evidenza come nei PC del sud Italia il reddito imponibile medio per contribuente sia inferiore ai 17.000 euro, salvo alcune eccezioni soprattutto nei PC sardi e campani; allopposto nei PC del nord, in Lombardia, Piemonte, Valle dAosta e Trentino - Alto Adige in cui si rilevano situazioni con punte superiori ai 23.000 euro.

Euro per contribuente

Figura 20. Il reddito imponibile nei Piccoli Comuni (euro per contribuente), anno dimposta 2009

109

Reddito imponibile medio per contribuente Inferiore a 17.000 17.000 - 20.000 (escluso estremo destro) 20.000 - 23.000 (escluso estremo destro) 23.000 e oltre Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze 2011

Strutture alberghiere

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C una domanda crescente nei centri minori, legata alla tradizione enogastronomica tipica e di conseguenza al turismo del tipico. Turisti che cercano luoghi autentici dove possono vivere unesperienza originale; accrescere le conoscenze e la cultura; entrare in contatto con la storia e le tradizioni locali; stabilire relazioni umane con gli abitanti. Lofferta turistica alberghiera dei PC, valutata come numero di posti letto ogni 1.000 residenti, evidenzia come in questi centri siano presenti soprattutto strutture di piccole e medie dimensioni. Accanto, infatti, al 55,6% dei PC in cui non si rilevano esercizi alberghieri (3.162), se ne osservano 1.254, il 22,1%, in cui si registrano 39 posti letto ogni 1.000 abitanti.

Le strutture alberghiere pi grandi, quelle con oltre 64 posti letto ogni 1.000 abitanti sono localizzate nel 16,9% dei PC, mentre il restante 5,4% del totale registra da 39 a 64 posti letto. I PC montani ed alpini del nord, alto - atesini e valdostani in particolare, sono quelli che ospitano il pi alto valore percentuale sul totale dei comuni della regione con pi di 64 posti letto per 1.000 abitanti. Dalla Figura 21 risalta la vasta offerta alberghiera (oltre 64 posti letto per 1000 abitanti) dei Piccoli Comuni della fascia alpina, in particolare altoatesini, della dorsale appenninica romagnola, del territorio toscano e abruzzese, ma anche della costa sarda e calabrese. Piuttosto scarsa invece appare lofferta alberghiera nei PC siciliani, campani, pugliesi, laziali e lucani.

Tabella 32. Distribuzione dellofferta turistica alberghiera dei Piccoli Comuni, per regione, 2009
Posti letto per 1.000 abitanti nei Piccoli Comuni Regione V.A. Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Piccoli Comuni 700 14 662 56 150 68 71 44 22 13 70 164 146 94 225 49 53 222 137 202 3.162 Zero % su regione 65,4% 19,2% 60,8% 18,7% 47,9% 43,9% 38,8% 28,2% 16,4% 22,4% 40,7% 64,8% 58,4% 75,2% 68,0% 58,3% 53,5% 67,9% 68,5% 64,5% 55,6% Fino a 39 V.A. 178 11 229 30 106 54 50 74 40 25 60 60 47 20 72 21 29 46 40 62 1.254 % su regione 16,6% 15,1% 21,1% 10,0% 33,9% 34,8% 27,3% 47,4% 29,9% 43,1% 34,9% 23,7% 18,8% 16,0% 21,8% 25,0% 29,3% 14,1% 20,0% 19,8% 22,1% Da 39 a 64 V.A. 50 7 66 15 14 6 13 7 20 12 13 7 17 5 13 4 8 12 8 12 309 % su regione 4,7% 9,6% 6,1% 5,0% 4,5% 3,9% 7,1% 4,5% 14,9% 20,7% 7,6% 2,8% 6,8% 4,0% 3,9% 4,8% 8,1% 3,7% 4,0% 3,8% 5,4% Da 64 in poi V.A. 142 41 131 198 43 27 49 31 52 8 29 22 40 6 21 10 9 47 15 37 958 % su regione 13,3% 56,2% 12,0% 66,2% 13,7% 17,4% 26,8% 19,9% 38,8% 13,8% 16,9% 8,7% 16,0% 4,8% 6,3% 11,9% 9,1% 14,4% 7,5% 11,8% 16,9% Totale per regione V.A. 1.070 73 1.088 299 313 155 183 156 134 58 172 253 250 125 331 84 99 327 200 313 5.683
111

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Figura 21. Distribuzione dell'offerta turistica alberghiera dei Piccoli Comuni, 2009

112

Posti letto in esercizi alberghieri per 1.000 abitanti Nessun albergo Inferiore a 39,0 39,0 - 63,9 64,0 e oltre

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Agriturismi

Accanto allofferta alberghiera, il ruolo degli agriturismi quali strutture ricettive alternative cresce di anno in anno. Infatti il numero di quanti scelgono di trascorrere una vacanza in agriturismo in aumento: il desiderio di vivere a contatto con la natura, di conoscere le tradizioni locali e i prodotti tipici, di riscoprire le cose semplici e di stabilire un rapporto diretto con le persone del posto, sono tra le principali motivazioni per una simile scelta. nei Piccoli Comuni che si concentra lofferta agrituristica italiana: in 2.215 PC si trova il 48,8% degli agriturismi presenti nel nostro Paese. Complessivamente, i Piccoli Comuni sembrano prediligere questa tipologia di offerta: il 93% degli agriturismi valdostani sono localizzati in un PC, cos come l80,8% di quelli piemontesi, il 72% di quelli molisani ed oltre il 60% di quelli alto atesini, liguri e calabresi. in Piemonte e Trentino - Alto Adige che si raccoglie il maggior numero di Piccoli Comuni in cui presente almeno un esercizio agrituristico (rispettivamente, il 15,4% e l8,4%). In generale, sono soprattutto i Piccoli Comuni del centro nord ad aver puntato sugli agriturismi: l8% dei PC della Lombardia, pi del 5% di quelli veneti e toscani, mentre valori di poco inferiori si rilevano per i PC liguri, emiliano romagnoli ed abruzzesi. Al sud, da segnalare i valori rilevati per i PC calabresi (7,1%), sardi (7%) e campani (6,5%).

Tuttavia, se si guarda al totale degli esercizi agrituristici, la situazione appare diversa: pi di un quarto degli agriturismi in esercizio nei PC (25,1%) si trovano in Trentino - Alto Adige, segno ulteriore che in questa regione si puntato molto su tale tipologia di offerta. Segue la Toscana, dove sono concentrati il 20,7% degli esercizi agrituristici attivi nei PC italiani, e con percentuali pi basse il Piemonte (8%), lUmbria (5,1%), la Campania e la Sardegna (4,7%). La Figura 22 mostra come prevalentemente nei PC toscani, umbri ed altoatesini ci siano pi di 5 esercizi agrituristici in media per comune, con alcuni episodi analoghi anche nei PC sardi e calabresi. La maggior parte dei PC in cui sono presenti tali strutture hanno, in media, 5 agriturismi.

113

Tabella 33. Lofferta agrituristica dei Piccoli Comuni, per regione, 2009
Piccoli Comuni con esercizi agrituristici Numero Piemonte
114

Regione

Esercizi agrituristici nei Piccoli Comuni Numero 595 45 293 1.862 252 145 230 199 1.539 382 114 200 255 36 347 49 87 308 136 346 7.420 % su totale 8,0% 0,6% 3,9% 25,1% 3,4% 2,0% 3,1% 2,7% 20,7% 5,1% 1,5% 2,7% 3,4% 0,5% 4,7% 0,7% 1,2% 4,2% 1,8% 4,7% 100,0%

% su totale 15,4% 1,4% 8,0% 8,4% 5,5% 3,6% 4,8% 4,1% 5,8% 2,5% 3,2% 4,2% 4,8% 1,2% 6,5% 1,0% 1,9% 7,1% 3,6% 7,0% 100,0%

Esercizi agrituristici in Italia 736 48 490 2.795 801 247 360 566 4.106 1.319 258 443 408 50 629 291 175 485 420 590 15.217

% esercizi agrituristici nei PC sul totale regionale 80,8% 93,8% 59,8% 66,6% 31,5% 58,7% 63,9% 35,2% 37,5% 29,0% 44,2% 45,1% 62,5% 72,0% 55,2% 16,8% 49,7% 63,5% 32,4% 58,6% 48,8%

341 30 178 186 122 80 106 91 128 55 71 92 106 27 145 22 42 157 80 156 2.215

Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Figura 22. L'offerta agrituristica dei Piccoli Comuni, 2009

115

Esercizi agrituristici Nessun agriturismo Fino a 5 Oltre 5

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Istat 2010

Piccoli Comuni del tipico

116

Sono quasi circa 5.000 i prodotti tipici italiani. Sono prodotti espressione della cultura di aree determinate. Sono prodotti tradizionali i cui metodi di preparazione, lavorazione, conservazione e stagionatura devono essere stati codificati come minimo da 25 anni. La tipicit non risiede soltanto nelle caratteristiche materiali. Sono prodotti tipici perch trasmettono un messaggio, ricordo, testimonianza. La rilevanza economica dei prodotti enogastronomici nellambito dello sviluppo dei singoli territori evidente se si guarda ai dati relativi al comparto agroalimentare italiano, che collocano lItalia ai vertici dellUnione Europea per la produzione agricola a prezzi base in valori correnti e seconda per occupazione agricola. In particolare lItalia, con il 22% del totale dei marchi Dop e Igp riconosciuti, detiene un primato a livello europeo. Il rapporto tra produzioni agricole di qualit e territorio rappresenta una grande sfida ed opportunit per i Piccoli Comuni in particolare, fulcro dei sistemi delle identit alimentari del Paese; oltre il 90% dei PC ha ottenuto il riconoscimento di almeno un prodotto DOP.(1)

Lofferta delle Associazioni delle citt di identit che fanno parte della rete Res Tipica(2), ruota intorno al concept attraverso cui i Piccoli Comuni definiscono verso lesterno il motivo della loro unicit ed attrattivit: dal prodotto (il vino, lolio, la nocciola, le ciliegie, ecc.) alla filosofia di produzione o consumo alimentare (slow, bio) allaccoglienza/offerta turistica (borghi pi belli od autentici, ecc..). Complessivamente, i Piccoli Comuni che partecipano a Res Tipica sono 1.121, su un totale di 1.840 amministrazioni comunali: oltre il 60% dunque di piccole dimensioni demografiche. Anche allintero delle Associazioni prevalgono, generalmente, i Piccoli Comuni: tra le eccezioni le Citt del Bio (90 PC e 95 comuni con pi di 5.000 ab.). Tra i PC, prevalgono quelli con popolazione compresa tra 1.001 e 2.500 abitanti (713, oltre il 38% dei PC). Tale situazione permane anche allinterno delle diverse Associazioni di cui si compone Res Tipica, con le sole eccezioni di Citt del Vino e Citt dellOlio, nelle quali prevalgono i comuni con popolazione tra i 2.501 e i 5.000 abitanti. Naturalmente un comune pu partecipare a pi di unassociazione.

2 LAnci ha promosso Res Tipica, Associazione, costituita dallANCI insieme alle Associazioni Nazionali delle Citt di Identit, per la promozione delle identit territoriali italiane. Res Tipica nasce per salvaguardare e promuovere limmenso patrimonio ambientale, culturale, turistico ed enogastronomico dei Comuni piccoli e medi del nostro Paese. Res Tipica intende valorizzare la cultura dei territori, per far conoscere in Italia e nel mondo la ricchezza di paesaggi, saperi e sapori.

Tabella 34. I comuni partecipanti a Res Tipica, per classe demografica, maggio 2011
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti N comuni partecipanti*: di cui alla Citt del vino di cui alla Citt dellolio di cui alla Citt della nocciola di cui ai Borghi pi belli dItalia di cui alla Citt del bio 272 58 39 33 39 26 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 461 116 61 68 58 32 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 388 129 79 45 40 32 Totale 1.121 303 179 146 137 90 Comuni con pi di 5.000 abitanti 719 261 143 69 63 95

117

Italia

1.840 564 322 215 200 185

*Se un comune partecipa a pi di unassociazione viene conteggiato una sola volta in questa voce, mentre sempre contato nelle diverse associazioni di cui membro. Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Res Tipica 2011

Citt del vino lassociazione che conta il maggior numero di comuni aderenti (564, di cui 303 PC), seguita da Citt dellOlio (322 di cui 179 PC) e della Nocciola (215, 146 PC). Ma vi sono anche associazioni pi di nicchia, con un minor numero di iscritti, ma non per questo meno importanti nel panorama italiano delle tipicit locali: ne sono esempio le Citt del tabacco (6), della mela annurca (7) e della lenticchia (10). Riguardo alla distribuzione territoriale dei Piccoli Comuni del tipico si evidenzia una forte concentrazione soprattutto nel centro del Paese e, in secondo luogo, nei PC del sud. Pi limitata appare la loro presenza nelle regioni settentrionali, con le eccezioni di alcune aree di PC in Liguria, Piemonte e Friuli - Venezia Giulia.

Tabella 35. Le associazioni partecipanti a Res Tipica, maggio 2011


ASSOCIAZIONE Citt del vino Citt dellolio Citt della nocciola
118

N. comuni Partecipanti 564 322 215 200 185 118 116 111 69 64 54 45 40 37 36 35 30 25 20 18 16 15 15 13 11 10 7 6 1

Di cui Piccoli Comuni 303 179 146 137 90 81 101 52 23 50 27 18 24 27 20 6 11 19 8 8 1 5 15 11 5 10 1 1 0

I borghi pi belli dItalia Citt del bio Paesi Bandiera Arancione Borghi autentici dItalia Citt dei sapori Citt slow Citt del castagno Citt delle ciliegie Citt del pane Citt del miele Citt del tartufo Citt della terra cruda Citt della ceramica Citt della chianina Paesi dipinti Coordinamento citt del formaggio Citt dellinfiorata Citt del pesce di mare Citt della bufala Citt del riso Citt delle grotte Licor Citt della lenticchia Citt della mela annurca Citt del Tabacco Citt delle ciliegie (Chiaiano)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Res Tipica 2011

Figura 23. I Piccoli Comuni partecipanti a Res Tipica, maggio 2011

119

Piccoli comuni del tipico

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Res Tipica 2011

Offerta museale

120

I Piccoli Comuni italiani hanno un patrimonio artistico e culturale di grande importanza, che viene testimoniato anche dallampia offerta culturale di Musei, monumenti ed aree archeologiche statali sui propri territori. Sono 58 i PC che contano complessivamente 66 musei, monumenti o aree archeologiche statali (il 15,6% del totale nazionale), per la maggior parte presenti in realt aventi popolazione compresa tra i 2.501 e i 5.000 abitanti (65%). Poco pi del 30% delle strutture dei PC sono a pagamento, percentuale di molto inferiore al 58,9% dei comuni con pi di 5.000 ab e anche al 55% circa del totale dei comuni italiani.

I PC registrano 891.338 visitatori nel 2010, di cui circa il 78% non paganti, mentre dei 36.464.200 visitatori per i comuni con pi di 5.000 abitanti risultano non paganti poco pi del 58% e sono circa 59% i visitatori paganti complessivi di monumenti o aree archeologiche statali di tutte le amministrazioni comunali dItalia (37.355.538 visitatori complessivi). Molto limitata , dunque, la diffusione di musei statali in comuni con meno di 5.000 abitanti, localizzati soprattutto nelle regioni centro settentrionali del Paese, dove si evidenzia il pi alto numero di musei, monumenti o aree archeologiche statali, mentre nel Mezzogiorno lofferta sembra essere pi limitata, con alcune eccezioni che riguardano i PC abruzzesi, molisani e calabresi.

Tabella 36. Musei, monumenti ed aree archeologiche statali nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti N comuni con musei, monumenti o aree archeologiche statali N musei, monumenti o aree archeologiche statali: - di cui a pagamento - di cui gratuiti N visitatori di musei, monumenti o aree archeologiche statali: - di cui paganti - di cui non paganti Introiti lordi dei musei, monumenti o aree archeologiche statali 10 Tra 1.001 Tra 2.501 e 2.500 e 5.000 abitanti abitanti 10 38 Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti

121

Italia

58

188

246

10 1 9

13 4 9

43 16 27

66 21 45

421 248 173

487 269 218

117.307

169.224

604.807

891.338

36.464.200

37.355.538

5.781 111.526

11.016 158.208

176.477 428.330

193.274 698.064

15.314.342 21.149.858

15.507.616 21.847.922

11.005

26.861

614.857

652.723

103.840.269

104.492.992

Il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali non rileva i dati riguardanti musei, monumenti ed aree archeologiche statali dei comuni delle regioni Valle dAosta, Trentino - Alto Adige e Sicilia Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero per i Beni e le Attivit Culturali 2011

Figura 24. Musei, monumenti ed aree archeologiche statali nei Piccoli Comuni italiani, 2010

122

PC con presenza di musei, monumenti o aree archeologiche statali Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati Ministero per i Beni e le Attivit Culturali 2011

Programmazione comunitaria

Nellambito della programmazione comunitaria, stata condotta unanalisi relativamente agli elenchi dei Beneficiari dei soli PO regionali FESR 2007 - 2013. Tra le sei tipologie di beneficiari individuati, sono qui presi in considerazione soltanto i comuni(3). Sono 766 i PC beneficiari di finanziamenti comunitari, il 13,5% del totale delle amministrazioni italiane con meno di 5000 abitanti. Sono soprattutto comuni con popolazione compresa tra 1.001 e 2.500 residenti ad essere beneficiari di specifici interventi (356, il 46,4% dei PC). Lattenzione a forme di finanziamento incrementali deducibile anche dal fatto che oltre la met dei progetti ammessi stato presentato da un PC (1.241 su 2.410, il 51,5%); in media, ciascun Piccolo Comune si visto finanziare 1,6 progetti. Il contributo pubblico complessivamente assegnato di poco inferiore ai 500 milioni di euro, quasi il 20% del totale nazionale.

Dei 1.241 progetti dei PC, la maggioranza finalizzata ad interventi di efficientamento energetico e di promozione delle energie rinnovabili (329, il 26,5%) e di riqualificazione di aree urbane, commerciali ed industriali (322, il 25,9%), in entrambi i casi con valori superiori anche a quelli rilevati per le amministrazioni di maggiori dimensioni demografiche. La grande attenzione per lambiente ed il territorio locale evidenziato anche dallelevato numero di progetti per la sostenibilit ambientale (239, 19,3%). Solo 14 sono invece gli interventi per la mobilit. Tra i PC prevalgono, tuttavia, progetti di piccole dimensioni economiche: sono infatti 711 (il 57,3% di 1.241) quelli il cui contributo pubblico assegnato arriva ad un massimo di 15mila euro. Sono invece solo 75 gli interventi il cui contributo superiore a 1,5 milioni di euro, e, di questi, solo 2 hanno un contributo compreso tra i 5 milioni di euro e i 10 milioni di euro: si tratta di Castel di Sasso e Caggiano, entrambi in Campania.

123

3 Lanalisi seguente non tiene dunque conto del PON Governance e AT FESR, del PON Istruzione Ambienti per lapprendimento, del PON Reti e mobilit, del PON Ricerca e competitivit, del PON Sicurezza per lo sviluppo, del POIN Attrattori culturali, naturali e turismo e del POI Energie rinnovabili e risparmio energetico. Le sei categorie di beneficiari sono: regioni, province, comuni, operatori privati (tra cui imprese, consorzi, ..), Unioni di Comuni e Comunit Montane, altri enti pubblici ed organismi di categoria. Per approfondimenti, cfr IFEL, La dimensione territoriale nel Quadro Strategico Nazionale 20072013. Stato dattuazione e ruolo dei Comuni, maggio 2011.

124

Tabella 37. I comuni beneficiari dei POR FESR 2007-2013, per taglia demografica
Piccoli Comuni Fino a 1.000 abitanti N comuni N comuni beneficiari N progetti con comuni beneficiari % di comuni con progetti Contributo pubblico assegnato (euro) % di contributo pubblico assegnato (euro) 1.948 158 220 8,1% 66.715.105 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 2.131 356 560 16,7% 228.123.808 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 1.604 252 461 15,7% 198.999.563 Totale 5.683 766 1.241 13,5% 493.838.476 Comuni con pi di 5.000 abitanti 2.411 527 1.169 21,9% 2.033.278.249

Italia

8.094 1.293 2.410 16,0% 2.527.116.725

2,6%

9,0%

7,9%

19,5%

80,5%

100,0%

I dati si riferiscono alle informazioni disponibili negli Elenchi dei Beneficiari dei PO regionali al 20 aprile 2011. Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati POR FESR 2007-2013, Elenco Beneficiari

Tabella 38. Numero di progetti (valore assoluto) con comuni beneficiari dei POR FESR 2007-2013, per politica dintervento e per taglia demografica
Piccoli Comuni Politica dintervento Fino a 1.000 abitanti 31 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 83 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 94 Totale Comuni con pi di 5.000 abitanti

125

Italia

Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale, turistico e culturale Reti e collegamenti per la mobilit Efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili Sostenibilit ambientale e salvaguardia del territorio Riqualificazione aree urbane, commerciali ed industriali Integrazione ed inclusione sociale Altro Totale

208

296

504

10

14

107

121

75

153

101

329

181

510

37

114

88

239

201

440

50

153

119

322

321

643

25 0 220

55 0 560

47 2 461

127 2 1.241

45 18 1.169

172 20 2.410

I dati si riferiscono alle informazioni disponibili negli Elenchi dei Beneficiari dei PO regionali al 20 aprile 2011. Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati POR FESR 2007-2013, Elenco Beneficiari

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Tabella 39. Numero di progetti con comuni beneficiari dei POR FESR 2007-2013, per classe di contributo pubblico assegnato e per taglia demografica
Piccoli Comuni Classe di contributo pubblico assegnato Fino a 150.000 euro Da 150.000 a 500.000 euro Da 500.000 a 1.500.000 euro Da 1.500.000 a 5.000.000 euro Da 5.000.000 a 10.000.000 euro Da 10.000.000 a 50.000.000 euro Oltre 50.000.000 euro Totale Fino a 1.000 abitanti 145 45 17 13 0 0 0 220 Tra 1.001 e 2.500 abitanti 327 121 73 38 1 0 0 560 Tra 2.501 e 5.000 abitanti 239 113 86 22 1 0 0 461 Totale 711 279 176 73 2 0 0 1.241 Comuni con pi di 5.000 abitanti 339 342 271 164 40 11 2 1.169

Italia

1.050 621 447 237 42 11 2 2.410

I dati si riferiscono alle informazioni disponibili negli Elenchi dei Beneficiari dei PO regionali al 20 aprile 2011 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati POR FESR 2007-2013, Elenco Beneficiari

PARTE TERZA

Unioni di Comuni e Comunit Montane: rilevazione 2011


Nota introduttiva Le Unioni di Comuni nel 2011 Le Comunit Montane nel 2011 Le sovrapposizioni tra i territori delle Unioni di Comuni e delle Comunit Montane Profili regionali di Unioni di Comuni e Comunit Montane

Nota introduttiva

Unioni di Comuni*
Per una breve introduzione alle tematiche dellintercomunalit, ovvero della gestione associata di servizi e funzioni comunali, opportuno osservare i seguenti dati. Sono 337 le Unioni di Comuni (aggiornamento maggio 2011) volontariamente costituite negli ultimi anni tra oltre 1.663 Comuni per circa 6 milioni di cittadini, seppur con le difficolt dovute allincertezza del quadro normativo attuale ed alla scarsit di contributi specifici. I Piccoli Comuni con una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti sono invece 5.683, il 70% del totale dei comuni italiani che, complessivamente, hanno assunto una nuova centralit nellart. 114 del rinnovato quadro costituzionale; amministrano inoltre il 54% del territorio italiano. Sin dal 1990, con legge 142, ma con decisivo impulso solo a partire dal 1999 ad oggi, tra le diverse forme di gestione associata comunale di funzioni previste dal nostro ordinamento, lUnione di Comuni ha riscontrato la maggiore attenzione dei Piccoli Comuni, in particolare, a seguito della eliminazione della prospettiva di fusione obbligatoria prevista dalla legge 142 del 1990 e rimossa dalla legge 265 del 1999 nonch per lo stanziamento di incentivi statali (erogati ex DM 318/2000) e, successivamente, anche regionali in alcune realt. A fronte di questi dati ed in relazione allattuazione della normativa citata, appare del tutto sostenibile

esprimere alcune brevi considerazioni: a) il modello Unioni di Comuni ha rappresentato un vero volano per lo sviluppo dellintero sistema delle gestioni associate intercomunali di servizi e funzioni, consentendo ai Piccoli Comuni di avere maggiore forza e adeguatezza, ponendo tali tematiche al centro del dibattito sulle riforme, anche in termini di razionalizzazione dei modelli esistenti; b) laffermazione di questo modello nazionale ha realizzato una sorta di tangibile federalismo dal basso; c) per quanto si sia diffuso il dibattito ad ogni livello, con un crescente numero di buone pratiche, ancora troppo elevato il differenziale tra il numero di Piccoli ed il numero degli stessi Enti in Unione. Le 337 Unioni di Comuni costituite hanno determinato, in pochi anni, la crescita del numero e della qualit dei servizi erogati ai cittadini. Una felice intuizione del legislatore degli inizi degli anni 90, stimolata e sostenuta dallANCI anche nelle sue successive modifiche, introdotte principalmente con la legge n. 265 del 1999, ha consentito al nostro Paese di recuperare, almeno in parte, il terreno perduto in passato in tema di Sviluppo di un Sistema a rete del Territorio, da tempo argomento centrale di sviluppo dei sistemi locali anche nei maggiori Stati europei.

129

*di Daniele Formiconi Responsabile ANCI Area Piccoli Comuni/Montagna/Unioni di Comuni

130

Dal punto di vista normativo, le Unioni di Comuni sono disciplinate essenzialmente dallart. 32 del Capo V del T.U.E.L., approvato con il decreto legislativo n. 267/2000, al fine di migliorare i servizi alla persona con sinergie funzionali stabili e flessibili e con possibili evoluzioni socio-economiche ed istituzionali a favore dei piccoli Comuni, ovunque essi siano collocati. Come previsto dallart. 32, comma 1, del D.Lgs. 267/2000, T.U.E.L., lUnione pu essere costituita tra due o pi Comuni - non pi obbligatoriamente contermini - allo scopo di gestire congiuntamente una pluralit di funzioni comunali. Le Unioni di Comuni sono Enti locali. Adottano un proprio Statuto che individua gli organi, le modalit per la loro costituzione, le funzioni svolte e le risorse corrispondenti (comma 1 e 2). La definizione di Enti locali espressa dal comma 2, ma prevista espressamente riguardo alle Unioni anche dallart. 2 del T.U.E.L., rappresenta certamente un aspetto di non poca rilevanza. Il Testo Unico dellOrdinamento degli Enti Locali, in fase di aggiornamento con il nuovo dettato costituzionale e la riscrittura della Carta delle Autonomie locali, contiene tuttora le disposizioni di revisione e raccordo della normativa succedutasi negli anni Novanta. Il T.U.E.L. rappresenta, quindi, il principale riferimento dellinversione di tendenza voluta dal legislatore su tali tematiche e la loro evoluzione legi-

slativa a livello nazionale, da ultimo con la legge 122 del 2010 di conversione del DL 78/2010. Mentre nellestate del 2009 si sono compiuti i primi passi verso il federalismo istituzionale dello Stato con la sopra richiamata Carta delle Autonomie, con la manovra estiva del 2010 (DL n. 78 convertito nella legge n. 122 del 30/07/2010) sono state varate alcune importanti novit in tema di gestione associata dei servizi e delle funzioni comunali, che in considerazione della loro portata potrebbero mutare radicalmente il modo di intendere la Cooperazione Intercomunale, almeno come fino ad oggi inteso, passando da un regime di volontariet a quello dellobbligatoriet. In particolare, i commi da 26 a 31 dellarticolo 14 della Legge n. 122/2010 di conversione del DL78/2010, hanno disciplinato lesercizio delle funzioni fondamentali dei Comuni, prevedendo la gestione associata obbligatoria delle funzioni fondamentali dei Piccoli Comuni fino a 5.000 abitanti escluse le isole mono Comune e il Comune di Campione dItalia, attraverso la convenzione o lUnione; inoltre previsto che le stesse funzioni siano obbligatoriamente esercitate in convenzione o Unione da parte dei Comuni appartenenti o appartenuti alle Comunit montane, con popolazione stabilita dalla legge regionale e comunque inferiore a 3.000 abitanti. Ai fini della manovra e fino alla data di entrata in vigore della legge con cui saranno individuate le funzioni fondamentali di cui allarticolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, sono considerate funzioni fondamentali dei comuni le

funzioni di cui allarticolo 21, comma 3, della legge 5 maggio 2009, n. 42, ovvero: a) funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, nella misura complessiva del 70 per cento delle spese come certificate dallultimo conto del bilancio disponibile alla data di entrata in vigore della presente legge; b) funzioni di polizia locale; c) funzioni di istruzione pubblica, ivi compresi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione, nonch ledilizia scolastica; d) funzioni nel campo della viabilit e dei trasporti; e) funzioni riguardanti la gestione del territorio e dellambiente, fatta eccezione per il servizio di edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia nonch per il servizio idrico integrato; f) funzioni del settore sociale. Va evidenziato che, in origine, questa elencazione era stata immaginata e finalizzata per altri obiettivi dalla legge n. 42/2009, ossia avviare lindividuazione dei fabbisogni standard, risultando ora queste tematiche strettamente correlate. In particolare, la lettera a), riguardante le funzioni generali di amministrazione comporta sostanzialmente una forte difficolt di gestione in forma associata fra i Comuni, che si aggiunge allindividuazione dei servizi in misura del 70% delle spese certificate. Per quanto riguarda la procedura di individuazione degli ambiti territoriali e dei termini di avvio dellobbligo per i Comuni di dare attuazione allintera normativa, siamo in presenza di due di-

scipline in cui i soggetti sono differenziati: da una parte la legge regionale, dallaltra latteso Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri; evidente la coerenza auspicabile in tale direzione per poter dare il migliore seguito alla nuova disciplina e allobiettivo federalista. Fusioni Diverse Unioni mature e singoli Comuni si interrogano su ipotesi di fusione. I percorsi che conducono da Unioni a fusioni volontarie, anche solo di alcuni dei Comuni appartenenti e i processi diretti di fusione, in quanto fondati sulla libera ed autonoma determinazione dei Comuni e delle popolazioni coinvolte, devono essere anchessi fortemente incentivati e considerati, non solo finanziariamente. Dal punto di vista normativo, le fusioni sono disciplinate dallart. 15 Dlgs 267/2000 TUEL - Modifiche territoriali, fusione ed istituzione di Comuni. A norma degli articoli 117 e 133 della Costituzione, le Regioni possono modificare le circoscrizioni territoriali dei Comuni sentite le popolazioni interessate, nelle forme previste dalla legge regionale. Salvo i casi di fusione tra pi Comuni, non possono essere istituiti nuovi Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti o la cui costituzione comporti, come conseguenza, che altri comuni scendano sotto tale limite. La legge regionale che istituisce nuovi Comuni, mediante fusione di due o pi Comuni contigui,

131

132

prevede che alle comunit di origine o ad alcune di esse siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi. Al fine di favorire la fusione dei Comuni, oltre ai contributi della Regione, lo Stato eroga, per i dieci anni successivi alla fusione stessa, appositi contributi straordinari commisurati ad una quota dei trasferimenti spettanti ai singoli Comuni che si fondono. Infine, la denominazione delle borgate e frazioni attribuita ai Comuni ai sensi dellart. 118 della Costituzione. A tale proposito significativo che allart. 12, lettera f, della legge n. 42 del 5 maggio 2009, Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dellart. 119 della Costituzione, sia stata inserite una disposizione che prevede forme premiali per favorire unioni e fusioni tra Comuni, anche attraverso lincremento dellautonomia impositiva o maggiori aliquote di compartecipazione ai tributi erariali, aspetto centrale nel procedere verso il federalismo fiscale.

Il regolamento ha, dunque, come finalit lincentivazione delle gestioni associate tendenzialmente stabili tra Comuni ripartendo le risorse destinate a tal fine dalle leggi finanziarie approvate di anno in anno; questultimo aspetto rappresenta evidentemente un elemento di criticit riguardo alla difficolt di programmazione degli investimenti da erogare e da ricevere. Per la quantificazione dei contributi statali spettanti, occorre tenere conto dei seguenti parametri: a) popolazione b) numero degli Enti associati c) servizi e tipologia di servizi e funzioni esercitate in forma associata. Il Ministero dellInterno approva con successivi decreti i modelli per le certificazioni necessarie ad ottenere lassegnazione dei contributi previsti per le Unioni e per la gestione associata delle funzioni e dei servizi da parte dei Comuni. Il D.M. 289/2004 di modifica del D.M. n. 318/2000

Criteri statali di incentivazione Il decreto del Ministero dellInterno n. 318 del 1 settembre 2000 La rapida evoluzione del panorama associativo nazionale, in particolare, quello relativo alla crescita delle Unioni comunali, ha reso necessario un sostanziale aggiornamento del Decreto che costituisce, tuttora, il principale riferimento nazionale di incentivazione delle gestioni associate, in particolare delle Unioni.

Le modifiche del regolamento vanno nella direzione di incentivare quei Comuni che svolgono pienamente servizi e funzioni in forma associata, introducendo, quindi, parametri maggiormente premianti per la qualit dei servizi svolti e, in misura ridotta, per la consistenza della popolazione delle Unioni e per il numero dei Comuni che si mettono insieme, come previsto anche nelle leggi Finanziarie degli anni 2001 e seguenti.

Finanziamenti statali Giova anche rammentare, con riferimento alla quantificazione dei contributi erariali per lincentivazione dellassociazionismo comunale, che per lanno 2010 il fondo per la gestione associata di servizi e funzioni comunali, risulta composto dai seguenti finanziamenti: 1.549.370 euro stanziati per le Unioni e le fusioni di Comuni ex art. 1, comma 164 della legge finanziaria n. 662 del 1996; 10.329.138 euro stanziati per Unioni e Comunit montane, ex art. 53, comma 10, legge n. 388/2000; 20.000.000 euro stanziati per le Unioni di Comuni, che abbiano effettivamente attivato lesercizio associato di servizi, ex art. 2 quater, comma 2 della legge n.189/2008, che rinvia allart. 2, comma 2 della legge n. 244/2007, che rinvia allart. 1, comma 696, legge n. 296/2006, che rinvia allart. 1, comma 154, legge n. 266/2005 che rinvia allart. 1, comma 64, legge n. 311/2004 che rinvia allart. 3, comma 27, legge n. 350/2003. Analogamente, anche per lanno 2011, sono state confermate le stesse risorse.

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Comunit Montane*
Dai Consigli di valle alle Comunit Montane: in piena clandestinit, rappresentanti della Resistenza Valdostana e Valdese (Pinerolese) e di diversa matrice politica si incontrano nel 1943 a Chivasso (Torino) e stilano un documento, noto appunto come Carta di Chivasso, fondamentale per la concezione federalista di uno Stato democratico e che rivendica, per le popolazioni alpine, oltre alla libert di lingua e di culto, precise autonomie politicoamministrative, culturali ed economiche. Scrisse Emilio Chanoux, martire valdostano ed animatore della riunione di Chivasso: I piccoli popoli delle Alpi pretendono di non essere schiacciati dal numero, anche nellamministrazione generale dello Stato, e di essere in grado di manifestare la loro volont, come popoli organizzati, in seno alle assemblee maggiori nazionali. Nascono cos nel 1946 i primi Consigli di valle, progenitori delle Comunit Montane degli anni 70, che hanno permesso ai montanari di assecondare volontaristicamente la naturale vocazione verso forme di democrazia e di autodeterminazione nel corrispondere ai propri peculiari bisogni. Il 19 maggio 1947 lAssemblea Costituente, presieduta da Umberto Terracini, giunse ad esaminare lart. 44 della Costituzione repubblicana. Grazie ad un emendamento proposto da una trentina di deputati con primo firmatario lOn. Gortani, viene aggiunto allart. 44 un ultimo comma che recita: la legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane. Sar la base per la futura azione politica del nuovo Stato, dalla prima legge per la montagna del 1952, allultima del 1994.

Allinizio degli anni 70 si parl di momento nuovo per la montagna italiana: erano state istituite le Regioni a Statuto ordinario, finalmente nascevano le Comunit Montane con la legge n. 1102/1971 che le istituiva. Una legge-quadro, con le premesse per quel governo locale auspicato da venti anni in tutti i documenti dellUncem, nata nel 1952. Le Comunit Montane vennero create dalla legge n. 1102 del 1971(1) con la finalit di rappresentare e tutelare la specificit della montagna, in attuazione del richiamato disposto dellultimo comma dell art. 44 Cost. Specificit che la legislazione successiva alla legge n. 1102 ha ulteriormente precisato e valorizzato, sino a connotare giuridicamente la Comunit Montana quale ente locale con organi eletti in secondo grado e dotato di autonomia statutaria nellambito della legge statale e regionale. Gli articoli 28 e 29 della legge n. 142/1990, e poi lart. 7 della legge n. 265/1999 - confluito negli articoli 27 e

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1 La legislazione nazionale inerente la classificazione del territorio montano ben anteriore alla istituzione delle Comunit Montane avvenuta nel 1971, con lemanazione della legge n. 1102. Essa risale agli anni 50 e precisamente alla legge 25 luglio 1952, n. 991 Provvedimenti in favore dei territori montani, artt. 1 e 14, e alla legge 30 luglio 1957, n. 657, articolo unico, che ha sostituito lart. 1 della legge citata n. 991.

*di Massimo Bella ANCI Area Piccoli Comuni Dipartimento per la Montagna

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28 del TUEL di cui al decreto legislativo n. 267/2000 - ne hanno infatti definito natura, ruolo e funzioni. Lelenco dei Comuni interamente e parzialmente montani stato quindi stilato - in applicazione della normativa nazionale dianzi richiamata e su richiesta di inclusione da parte dei Comuni medesimi - ai sensi della legislazione previgente la legge n. 142/90, la quale allart. 29, comma 7, ha infine abrogato le norme di riferimento che avevano sino ad allora presieduto alla classificazione medesima, cristallizzando cos alla data della sua entrata in vigore la classificazione medesima. Il legislatore nazionale del 1971 aveva individuato nella Comunit Montana, costituita obbligatoriamente tra Comuni classificati in tutto o in parte montani e disciplinata nel suo funzionamento dalla legge regionale, lespressione aggregativa delle comunit locali della montagna, la cui tradizione proviene come detto dagli antichi Consigli di valle, in particolare piemontesi, formatisi spontaneamente, nei quali le popolazioni rurali montane vedevano la possibilit di organizzare meglio e di rappresentare pi adeguatamente le proprie peculiarit e istanze di sviluppo socio-economicoculturale, differenziate rispetto agli altri territori. Successivamente la legge n. 97 del 1994, modificativa e integrativa delle legge n. 1102/71, ha individuato le finalit principali delle Comunit Montane nella promozione della valorizzazione delle zone montane, nella realizzazione degli interventi speciali per la montagna stabiliti dallUnione europea o dalle leggi statali e regionali. Con lentrata in vigore della legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001, stato dato avvio al proces-

so di riforma del Titolo V della carta fondamentale della Repubblica Italiana del 1948. Alle Comunit Montane non stato riconosciuto quel rango costituzionale che la riforma del Titolo V ha circoscritto agli altri enti locali Comuni, Province e Citt metropolitane. Le ultime fasi del percorso compiuto dalle Comunit Montane sono connotate soprattutto dalle previsioni contenute nella legge 24 dicembre 2007, n. 244 - Finanziaria 2008 - la quale ha imposto una profonda revisione e riduzione di tali enti, contestualmente alla riduzione (sino allazzeramento previsto dalla Finanziaria 2010) dei trasferimenti erariali a loro favore, nel presupposto della razionalizzazione e semplificazione dei soggetto infracomunali. Di fatto, tale processo tuttora oggetto di discussione politica in sede parlamentare con lesame in Senato della richiamata Carta delle Autonomie locali: il compimento del federalismo istituzionale che deve necessariamente accompagnare quello fiscale in fase di attuazione. La necessit di far progredire, in montagna come in pianura, il modello associativo strutturato e stabile dei Comuni verso ununica formula, non sovrapponibile, per lesercizio delle funzioni fondamentali e lo svolgimento dei servizi, impone oggi di rivedere e unificare nellUnione di Comuni i principi nazionali e le relative declinazioni regionali dellistituzione associativa dei Comuni, con una forte incentivazione e sostegno dei processi associativi, in grado di superare la frammentazione comunale e di assolvere convenientemente alle accresciute missioni dei Comuni.

Le Unioni di Comuni nel 2011

La distribuzione territoriale delle Unioni Luniverso delle Unioni non affatto statico: rispetto allanno scorso si registra un incremento nel numero complessivo di questa tipologia di forma associativa. A marzo 2011 sono 337 le Unioni di Comuni (UC), 24 in pi rispetto allanno precedente. Quindi, aumentato sia il numero di amministrazioni comunali coinvolte, passato da 1.561 a 1.663 (+102), che, conseguentemente, la popolazione complessiva (6,301 milioni di abitanti rispetto ai 5,7 milioni dellanno precedente). Tuttavia, bene evidenziare che in alcune regioni il numero di Unioni diminuito: il caso del Veneto (passato da 28 alle attuali 26) e del Friuli - Venezia Giulia (da 5 a 4). Le Unioni sono distribuite in 17 regioni, non essendo tale forma di aggregazione istituzionale presente in Valle dAosta, Liguria e Basilicata. Pur allinterno di un unico quadro normativo nazionale, le regioni hanno adottato policy diverse finalizzate, di volta in volta, a favorire in misura pi o meno diretta il percorso di unificazione comunale. Si rileva cos una forte polarizzazione tra regioni in cui il numero di UC superiore a 20 e regioni in cui tale valore inferiore o uguale a 11. In particolare, si evidenzia il dato di Lombardia (56), Piemonte (50) e Sicilia (48), che da sole contribuiscono per poco meno della met sul totale nazionale (45,7%). Accanto a simili realt, si evidenzia il dato del Trentino - Alto Adige, Toscana ed Umbria dove esiste una sola Unione. Ma mentre in Trentino sono 3 i comuni che partecipano ad unUnione (lo 0,9% del totale regionale, il dato pi basso a li-

vello nazionale), in Toscana ed Umbria la percentuale dei comuni aderenti a tale forma associativa, comunque inferiore al 10%, si attesta, rispettivamente, al 5,2% e all8,7%. Mediamente, sono poco pi di un quinto (20,5%) i comuni italiani che partecipano alle UC: 1.663 su 8.094. Rispetto a tale dato emergono alcune considerazioni: se nelle regioni del centro - nord si concentra il maggior numero di Unioni (208 su 337), nelle due isole maggiori che si concentra la maggior partecipazione di comuni. Cos il 63,1% dei comuni sardi fa parte di una UC (238 su 377), come il 45,1% di quelli siciliani (176 su 390(2)). Percentuali elevate si rilevano anche in Emilia Romagna, dove il 44,8% dei comuni regionali partecipa ad una Unione, e in altre 2 regioni del Sud: Molise e Puglia (rispettivamente, con il 36,8% dei comuni molisani e il 39,5% di quelli pugliesi). In Piemonte, invece, dove si conta il maggior numero di comuni in valore assoluto (308), tale percentuale scende al 25,5%. Percentuali inferiori al 10% si rilevano in Campania (9,6%), Friuli - Venezia Giulia (4,6%), oltre alle gi ricordate Umbria, Toscana e Trentino - Alto Adige.

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2 Quattro comuni della provincia di Palermo partecipano a 2 UC contemporaneamente: si tratta di Contessa Entellina (Unione Besa e Corleonese), Mezzojuso (Unione Besa e Pizzo Marabito), Piana degli Albanesi (Unione Besa e Le Quattro terre) e Santa Cristina Gela (Unione Besa e Le Quattro terre).

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Tabella 1. La distribuzione delle UC e dei comuni presenti in Unioni, per regione, marzo 2011
Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale N UC (a) 50 0 56 1 26 4 0 30 1 1 11 22 6 8 10 22 0 11 48 30 337 N comuni in regione (b) 1.206 74 1.546 333 581 218 235 348 287 92 239 378 305 136 551 258 131 409 390 377 8.094 N comuni in UC (c) 308 0 202 3 94 10 0 156 15 8 46 105 43 50 53 102 0 54 176 238 1.663 % comuni in UC (d)=(c)/(b) 25,5% 0,0% 13,1% 0,9% 16,2% 4,6% 0,0% 44,8% 5,2% 8,7% 19,2% 27,8% 14,1% 36,8% 9,6% 39,5% 0,0% 13,2% 45,1% 63,1% 20,5%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Figura 1. La distribuzione delle Unioni di Comuni in Italia, marzo 2011

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Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Mediamente, le Unioni sono composte da 5 comuni, anche se il range di variabilit molto ampio e va da un minimo di 2 comuni ad un massimo di 20 comuni nellUnione Alta Marmilla (in Sardegna). Ovviamente, se non esiste una dimensione ottimale e ogni caso va analizzato secondo le specificit socio-economiche del territorio, tuttavia innegabile che uno degli obiettivi delle Unioni sicuramente quello di trovare una dimensione tale da permettere una gestione - efficiente ed efficace - delle funzioni e dei servizi. I dati sembrano confermare una forte presenza di Unioni composte da pochi comuni: oltre un terzo (35,3%, pari a 119 Unioni) composto da 2 o 3 comuni, mentre solo il 4,2% (corrispondenti a 14 Unioni) composto da pi di 10 amministrazioni locali.

Inoltre, la mediana, definita come il numero che occupa la posizione centrale di un insieme di numeri, 4. Tale variabilit dipende anche dalle specificit orografiche, sociali ed economiche del territorio. Lanalisi dei dati relativi alla dimensione demografica dei comuni che partecipano alle Unioni di particolare interesse, in quanto consente di comprendere gli eventuali modelli relazionali ed organizzativi che legano i comuni tra loro. In generale, il fenomeno delle Unioni coinvolge in maniera maggiore i Piccoli Comuni. Su 4 comuni partecipanti alle Unioni, poco pi di tre sono di piccole dimensioni demografiche (76,4%, pari a 1.271 comuni). Nello specifico, poco meno di un terzo dei comuni partecipanti alle Unioni ha una popolazione

Gra co 1. Numero di Unioni (valore percentuale) per ammontare di comuni che vi partecipano, marzo 2011
4,2% Tra 2 e 3 comuni 17,2% 35,3% 4 comuni Tra 5 e 6 comuni Tra 7 e 10 comuni 16,6% Pi di 10 comuni

26,7%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

compresa tra i 1.001 e i 2.500 abitanti. Pi limitata appare invece la partecipazione a tale forma associativa delle realt amministrative di maggiori dimensioni demografiche: solo lo 0,8% del totale infatti ha una popolazione superiore ai 25mila residenti. In particolare, tra le regioni con le percentuali maggiori di adesione di Piccoli Comuni alle Unioni rispetto al totale dei comuni coinvolti, oltre al Trentino - Alto Adige, dove tutti i 3 comuni che partecipano allunica Unione sono di piccole dimensioni, si segnalano i casi della Lombardia e del Piemonte, dove i PC rappresentano il 95,5% del totale, del Friuli Venezia Giulia, del Molise e del Lazio (tutte con percentuali superiori all89%). Allopposto lEmilia Romagna, dove sono solo 53 i Piccoli Comuni che hanno aderito ad una delle 30 Unioni (il 34% dei 156 centri

comunali coinvolti). Analogamente, in Toscana, Puglia e Campania, dove i PC partecipanti ad unUnione sono meno della met dei comuni coinvolti. Complessivamente, poi, i PC che fanno parte di unUnione sono il 22,4% del totale dei comuni italiani la cui popolazione residente inferiore o pari a 5.000 abitanti. In questo caso, ancora una volta, le percentuali maggiori si rilevano in Sardegna e Sicilia, dove, rispettivamente, il 67,4% e il 62% dei PC della regione aderiscono ad unUnione. In Piemonte e Lombardia, invece, dove si concentra il maggior numero di Piccoli Comuni, tale percentuale scende, rispettivamente, al 27,5% e al 17,7%. Infine, delle 337 UC italiane, quelle composte da PC sono 178 (il 52,8%); tra queste, poi, se ne contano 35 a cui aderisce solo una coppia di Piccoli Comuni.

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Gra co 2. Numero di comuni (valore percentuale) presenti in UC, per classe di ampiezza demogra ca del comune, marzo 2011
0,6% 22,8% 27,0% 19,2% 30,2% 0,2% Fino a 1.000 ab. Tra 1.001 e 2.500 ab. Tra 2.501 e 5.000 ab. Tra 5.001 e 25.000 ab. Tra 25.001 e 50.000 ab. Pi di 50.000 ab.

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Tabella 2. La distribuzione dei Piccoli Comuni presenti in Unioni, per regione, marzo 2011
N Piccoli Comuni in regione (a) 1.070 73 1.088 299 313 155 183 156 134 58 172 253 250 125 331 84 99 327 200 313 5.683 N comuni in UC Totale (b) 308 0 202 3 94 10 0 156 15 8 46 105 43 50 53 102 0 54 176 238 1.663 di cui Piccoli Comuni (c) 294 0 193 3 58 9 0 53 7 4 34 94 31 45 23 41 0 47 124 211 1.271 % Piccoli Comuni in UC (d)=(c)/(b) 95,5% 95,5% 100,0% 61,7% 90,0% 34,0% 46,7% 50,0% 73,9% 89,5% 72,1% 90,0% 43,4% 40,2% 87,0% 70,5% 88,7% 76,4% % Piccoli Comuni in UC sul tot. dei PC (e)=(c)/(a) 27,5% 0,0% 17,7% 1,0% 18,5% 5,8% 0,0% 34,0% 5,2% 6,9% 19,8% 37,2% 12,4% 36,0% 6,9% 48,8% 0,0% 14,4% 62,0% 67,4% 22,4%

Regione

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

La dimensione demografica delle Unioni Nei comuni partecipanti ad Unioni risiedono 6.301.764 abitanti, il 10,4% della popolazione italiana. Si tratta di un dato in crescita rispetto allanno scorso di quasi un punto percentuale (9,4% a dicembre 2009). questa una crescita importante, pari alla popolazione che complessivamente vive in 5 citt metropolitane: Roma, Milano, Napoli, Torino e Firenze. A livello regionale si osserva una grande variabilit territoriale. Accanto a regioni in cui la popolazione residente in comuni appartenenti ad unUnione inferiore al dato medio - come Lombardia (3,5%), Veneto (9,8%), Calabria (7,7%), Campania (7,4%), Umbra (4,4%), Lazio (4%) e Toscana (3,2%) - se ne trovano altre in cui la porzione di abitanti interessati dal fenomeno assume proporzioni significative. E il caso della Sardegna, dove oltre un terzo dei residenti vive in un comune associato, ma anche dellEmilia Romagna (29,6%), del Molise (29,4%), della Puglia (19,5%) e della Sicilia (16,1%). Mediamente, a livello nazionale, in ogni Unione risiedono 18.700 abitanti. Si tratta di una dimensione significativa, corrispondente a citt quali Gioia Tauro o Sestri Levante. Tuttavia, profonde sono le differenze esistenti in termini numerici: se le Unioni pi piccole, Val Pitta (Piemonte) e Valvarrone (Lombardia), contano, rispettivamente, 775 e 777 abitanti, quella pi grande, Valdera (in Toscana) ne conta oltre 121mila. Complessivamente, le Unioni con popolazione compresa tra i 10.000 e i 25.000 abitanti sono le pi

numerose, rappresentando oltre un terzo del totale (35%), mentre quelle con popolazione superiore sono il 23%. Da segnalare come quasi un quinto delle Unioni italiane abbia una popolazione inferiore alle 5.000 unit, rimanendo quindi al di sotto della soglia dei Piccoli Comuni. Si tratta di 65 Unioni, che aggregano dai 2 ai 6 comuni, aventi lobiettivo di superare i limiti gestionali e operativi imposti dalle minori dimensioni demografiche comunali. Si rileva anche una forte variabilit relativamente alla dimensione demografica di comuni aderenti ad Unioni: accanto a piccoli e piccolissimi comuni si rilevano comuni medi e capoluoghi di provincia. Cos, a livello nazionale, si passa dai comuni con 69 abitanti (Rima San Giuseppe dellUnione Val Pitta, in Piemonte) a citt con poco meno di 90mila residenti (Brindisi, che aderisce allUnione dei Comuni Valesio in Puglia). Questa variabilit confermata anche a livello regionale, dove, ad eccezione del Trentino - Alto Adige, si trovano divari significativi tra comuni pi e meno popolosi. Lo scarto maggiore si rileva nelle Unioni pugliesi, dove la differenza demografica tra comune pi piccolo (Giuggianello, 1.256 abitanti) e quello pi grande (Brindisi, 89.833) pari a 88.577 unit. Scarti elevati si rilevano anche per le Unioni emiliano - romagnole (68.211 unit di differenza di abitanti tra Portico e San Benedetto, 801 abitanti, e Carpi, 69.012) e siciliane (37.975 unit di differenza tra Roccafiorita, 234 abitanti, e Monreale, 38.209). Come gi evidenziato, il fenomeno delle Unioni coinvolge in misura significativa i comuni in cui risiedono fino ad un massimo di 5.000 abitanti.

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Tabella 3. La popolazione residente nei comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011
Popolazione residente* Regione Piemonte
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Totale (a) 4.456.525 128.129 9.909.216 1.036.639 4.936.197 1.235.761 1.616.993 4.429.729 3.749.201 906.675 1.564.881 5.724.365 1.342.178 319.834 5.833.120 4.090.469 587.680 2.011.532 5.050.486 1.675.279 60.604.889

Di cui in UC (b) 468.565 0 351.501 2.951 481.595 24.963 0 1.312.361 121.694 39.485 166.593 227.845 243.011 93.912 431.325 798.254 0 155.169 814.235 568.305 6.301.764

% popolazione residente in UC (c)=(b)/(a) 10,5% 0,0% 3,5% 0,3% 9,8% 2,0% 0,0% 29,6% 3,2% 4,4% 10,6% 4,0% 18,1% 29,4% 7,4% 19,5% 0,0% 7,7% 16,1% 33,9% 10,4%

Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia
* Dati aggiornati al 30 novembre 2010

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Gra co 3. Distribuzione delle UC per popolazione, marzo 2011


oltre 50.000 ab. 7% tra 25.001 e 50.00 ab. 15% meno di 5.000 ab. 19%

145

tra 10.001 e 25.000 ab. 36%

tra 5.001 e 10.000 ab. 23%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Dai dati emerge infatti come oltre un terzo della popolazione residente nelle Unioni (35,1%) viva in un Piccolo Comune. Anche in questo caso si evidenziano notevoli differenze territoriali: oltre al gi citato caso del Trentino - Alto Adige, in Lombardia 4 su 5 cittadini residenti in un comune partecipante ad unUnione vivono in un piccolo centro. Percentuali simili si rilevano in Piemonte (71% ca.), Friuli - Venezia Giulia (69%), Calabria (66,2%), Lazio (65,9%) e Molise (63,1%). Situazione diametralmente opposta invece quella che si rileva in Campania, dove meno del 10% dei cittadini che vive in Unione risiede in un PC.

Se si rapporta invece la popolazione residente nei Piccoli Comuni aderenti alle Unioni al totale della popolazione dei PC emerge una situazione alquanto diversa. Sono infatti la Sicilia e la Sardegna le regioni che hanno visto il maggior coinvolgimento di PC: oltre il 60% della popolazione residente in un PC partecipa anche ad unUnione. Percentuali elevate si rilevano anche in Puglia (dove per, bene ricordarlo, la presenza di PC contenuta), mentre, allopposto, percentuali piuttosto basse si rilevano in Lombardia (12,9%), Toscana (7,6%), Friuli - Venezia Giulia (6%) e Campania (5,5%).

Tabella 4. La popolazione massima e minima dei comuni appartenenti ad UC, per regione, marzo 2011
Popolazione residente* Regione Massimo Comune
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Minimo V.A. 24.837 12.063 1.473 23.205 7.749 69.012 28.355 8.426 10.252 12.987 51.471 8.177 27.383 89.833 10.128 38.209 27.514 89.833 Comune Rima San Giuseppe Rocca de Giorgi Sagron Mis San Mauro di Saline Tramonti di Sopra Portico e San Benedetto Lajatico Campello sul Clitunno Moresco Vivaro Romano Guilmi Molise Valle dellAngelo Giuggianello Cellara Roccafiorita Baradili Rima San Giuseppe (PIE) V.A. 69 77 203 573 387 801 1.374 2.548 622 192 442 164 316 1.256 507 234 95 69

Differenza 24.768 11.986 1.270 22.632 7.362 68.211 26.981 5.878 9.630 12.795 51.029 8.013 27.067 88.577 9.621 37.975 27.419 89.764

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia

Fossano Lonate Pozzolo Tonadico Albignasego San Giorgio di Nogaro Carpi Pontedera Trevi Montemarciano Palombara Sabina Montesilvano Bojano Mondragone Brindisi Cetraro Monreale Iglesias Brindisi (PUG)

* Dati aggiornati al 30 novembre 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Tabella 5. La popolazione residente nei Piccoli Comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011
Popolazione residente nei PC in regione (a) 1.316.068 93.076 2.155.462 463.697 804.387 288.046 250.567 415.221 325.995 121.754 343.702 465.761 363.425 156.898 684.464 218.268 194.554 670.365 490.029 528.223 10.349.962 Popolazione residente in UC Totale (b) 468.565 0 351.501 2.951 481.595 24.963 0 1.312.361 121.694 39.485 166.593 227.845 243.011 93.912 431.325 798.254 0 155.169 814.235 568.305 6.301.764 di cui nei PC (c) 331.142 0 277.608 2.951 134.329 17.214 0 151.702 24.830 13.685 81.007 150.211 71.207 59.259 37.527 121.039 0 102.649 313.230 324.463 2.214.053 % popolazione PC in UC (d)=(c)/(b) 70,7% 79,0% 100,0% 27,9% 69,0% 11,6% 20,4% 34,7% 48,6% 65,9% 29,3% 63,1% 8,7% 15,2% 66,2% 38,5% 57,1% 35,1% % popolazione PC in UC sul tot. popolazione dei PC (e)=(c)/(a) 25,2% 0,0% 12,9% 0,6% 16,7% 6,0% 0,0% 36,5% 7,6% 11,2% 23,6% 32,3% 19,6% 37,8% 5,5% 55,5% 0,0% 15,3% 63,9% 61,4% 21,4%
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Regione

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Il dato relativo alla popolazione residente si riferisce al 30 novembre 2010. Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Le variabili territoriali Le Unioni rappresentano unimportante presenza nel panorama istituzionale italiano non solo in termini di comuni partecipanti o di popolazione, ma anche perch governano su unampia porzione di territorio nazionale. Il territorio complessivo delle Unioni superiore al 17% della superficie italiana, due punti percentuali in pi rispetto a quella rilevata nel 2010. Si tratta di unarea pari a quella di Lombardia, Piemonte e Valle dAosta insieme. Anche la dimensione media delle Unioni cresciuta rispetto alla rilevazione precedente, passando da 150 kmq a 155,4 kmq, unarea di poco inferiore a quella di Palermo e Trieste e superiore a quella di Torino. Ancora una volta si conferma limportante dato della Sardegna, dove oltre la met del territorio regionale fa parte di Unioni, oltre a quelli altrettanto significativi di Sicilia (37,3%), Molise (35,4%) ed Emilia Romagna (32% ca.). Ed proprio in Sardegna che si trovano 3 delle 4 Unioni pi estese: Alta Gallura (1.140 kmq), Del Montalbo (910 kmq) e Del Logudoro (708 kmq). La pi piccola si trova invece in Piemonte: si tratta dellUnione Molino dei Torti e Alzano Scrivia, il cui territorio pari a soli 5 kmq. Inoltre, tra le ultime 20 Unioni pi piccole, ben 17 si trovano in Lombardia.

Per quanto riguarda invece i singoli comuni che compongono le Unioni, sia il pi piccolo che il pi grande si trovano in Sicilia: si tratta, rispettivamente, di Roccafioritia (1 kmq) e di Monreale (529 kmq). La rilevanza dei Piccoli Comuni allinterno delle Unioni ulteriormente sottolineata anche dai dati relativi alla superficie territoriale: infatti, poco meno dei due terzi del territorio ricadente in unUnione (63,9%) amministrato da una realt locale con meno di 5.000 residenti. Rilevano, in particolare, i dati della Lombardia e del Friuli - Venezia Giulia, dove il 94% del territorio delle Unioni regionali di fatto costituito da Piccoli Comuni. Percentuali elevate si evidenziano anche in Piemonte (86,8%), Calabria (85,1%) e Lazio (83,2%). Situazione opposta , invece, quella della Puglia, dove solo il 18,4% del territorio delle Unioni regionali costituito da PC. Il maggior coinvolgimento di PC si rileva per in Sicilia e Sardegna, dove, rispettivamente, il 69,1% e il 56,8% della superficie territoriale regionale dei PC inserita in una di queste forme associative.

Tabella 6. La superficie territoriale (kmq) dei comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011
Superficie territoriale (kmq) Regione Totale (a) Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale 25.402 3.263 23.863 13.607 18.399 7.858 5.422 22.446 22.994 8.456 9.366 17.236 10.763 4.438 13.590 19.358 9.995 15.081 25.711 24.090 301.336 Di cui nelle UC (b) 4.708 0 3.117 176 1.788 443 0 7.164 646 488 921 2.458 887 1.572 1.175 3.177 0 1.837 9.587 12.254 52.398 % superficie territoriale delle UC (c)=(b)/(a) 18,5% 0,0% 13,1% 1,3% 9,7% 5,6% 0,0% 31,9% 2,8% 5,8% 9,8% 14,3% 8,2% 35,4% 8,6% 16,4% 0,0% 12,2% 37,3% 50,9% 17,4%

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Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Tabella 7. La superficie territoriale (kmq) dei Piccoli Comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011
Superficie territoriale (kmq) dei PC in regione (a) 19.921 3.242 15.284 10.846 8.029 5.484 3.906 8.868 9.432 2.900 4.937 7.463 7.568 3.639 7.703 2.761 5.802 10.149 8.082 16.762 162.778 Superficie territoriale (kmq) delle UC Totale (b) 4.708 0 3.117 176 1.788 443 0 7.164 646 488 921 2.458 887 1.572 1.175 3.177 0 1.837 9.587 12.254 52.398 Di cui nei PC (c) 4.085 0 2.933 176 1.050 417 0 2.182 407 195 588 2.044 573 1.164 419 586 0 1.564 5.588 9.515 33.486 % superficie PC in UC (d)=(c)/(b) 86,8% 94,1% 100,0% 58,7% 94,1% 30,5% 63,0% 40,0% 63,8% 83,2% 64,6% 74,1% 35,7% 18,4% 85,1% 58,3% 77,6% 63,9% % superficie PC in UC sul tot. superficie dei PC (e)=(c)/(a) 20,5% 0,0% 19,2% 1,6% 13,1% 7,6% 0,0% 24,6% 4,3% 6,7% 11,9% 27,4% 7,6% 32,0% 5,4% 21,2% 0,0% 15,4% 69,1% 56,8% 20,6%

Regione

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

La struttura delle Unioni Non esistono veri e propri modelli relazionali che legano tra loro i comuni partecipanti alla medesima unione. Tuttavia possibile tratteggiare alcune costanti che si rintracciano a livello locale, sulla base delle quali sono stati individuati 5 diversi modelli di aggregazione. Il primo, e pi numeroso, quello composto dalle 143 Unioni (42,4%) alle quali partecipano solo Piccoli Comuni, molto diffuse soprattutto in Piemonte, Lombardia e Lazio. Di queste, ben 35 hanno una popolazione complessiva inferiore alle 5.000 unit, mentre altre 41 hanno una popolazione residente complessiva superiore alle 10.000 unit, dimensione gi significativa. Allinterno di questo

cluster i due estremi, inferiore e superiore, sono rappresentati dallUnione Val Pitta (6 comuni per complessivi 775 abitanti) e dallUnione del Sinis Montiferru (12 comuni e 20.878 abitanti). Allopposto, ci sono poi le Unioni costituite solo da comuni la cui popolazione residente superiore a 5.000 unit. questo il gruppo meno numeroso, composto solo da 21 Unioni, particolarmente diffuso in Emilia Romagna. In alcuni casi tali Unioni raggiungono anche dimensioni demografiche significative: in 3 casi la popolazione residente nelle Unioni di questa tipologia superano le 100mila unit. Si tratta delle Unioni Terre dArgine (104.354 abitanti) e Terra di Mezzo (102.259 abitanti) entrambe in Emilia Romagna, e Valesio (116.148 abitanti) in Puglia.

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Gra co 4. La struttura delle Unioni per tipologia di comuni che vi partecipano, marzo 2011
Solo Piccoli Arcipelaghi Coppie Satellitari Solo Grandi 0 21 15 30 45 60 75 90 105 120 135 150 44 60 69 143

N di Unioni di Comuni
Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Il terzo modello quello definito degli arcipelaghi. il secondo gruppo pi numeroso (69) ed costituito da Unioni alle quali aderiscono diversi comuni piccoli e meno piccoli, per la gestione associata di funzioni, sulla base di esigenze specifiche del territorio di riferimento. Il range dimensionale di questa tipologia oscilla tra 9.870 abitanti dei comuni associati allUnione Grangia Vercellese in Piemonte e i 44.768 residenti dei comuni aderenti allUnione Grecia Salentina in Puglia. Vi poi la tipologia di Unioni che aggrega solo due comuni, denominata coppie, entrambi di piccole dimensioni demografiche, oppure entrambi con popolazione residente superiore alle 5.000 unit. In altri casi invece si uniscono un comune piccolo e un comune grande: il caso pi significativo quello dellUnione della Baronia, in Sicilia, a cui partecipano il piccolo comune di Giardinello (2.251 abitanti) e il comune di Carini, che conta oltre 36mila abitanti. Sono 60 le Unioni che rientrano in tale fattispecie.

Lultima classe aggrega le Unioni satellitari, ossia quelle costituite da uno o due centri di dimensioni superiori ai 5000 abitanti che aggregano a s un certo numero di Piccoli Comuni. Sono 44 le Unioni di questo tipo, particolarmente diffuse in Emilia Romagna e Sicilia, dove si contano 10 di queste Unioni, e in Sardegna (8). LUnione Valdera, unica presente in Toscana, e lUnione Citt territorio Val Vibrata, unica in Abruzzo, rientrano in tale tipologia.

Le Comunit Montane nel 2011

La distribuzione territoriale delle Comunit Le Comunit Montane (CM) nel nostro Paese rappresentano una realt diffusa. Complessivamente sono 264, con un numero di amministrazioni comunali coinvolte pari a 3.588, ovvero quasi la met dei comuni italiani (il 44,3%). Le Comunit Montane sono distribuite in tutte le regioni italiane, ad esclusione della Sicilia dove non si trovano aggregazioni istituzionali di tale genere. In Lombardia e Trentino - Alto Adige si trova il maggior numero di CM (23), seguite da Piemonte e Lazio (22), Campania e Calabria (20 per entrambe le regioni). Il minor numero di CM, invece, si rileva in Friuli - Venezia Giulia (4), Umbria e Sardegna (5 in entrambe), nonostante la loro ampia superficie montana. Se si guarda alla percentuale dei comuni che in ciascuna regione appartengono ad una Comunit Montana, emerge come siano quelli alto-atesini a registrare i valori pi alti (99,7%; un unico comune - Bolzano - non fa parte di alcuna Comunit), seguiti da quelli valdostani (98,6%) e molisani (91,9%). Allopposto i comuni sardi (12,5%), mentre quelli pugliesi ed emiliano-romagnoli non arrivano ad un terzo del totale regionale (rispettivamente, 24% e 27,3%).

Da segnalare la presenza di alcuni territori regionali che pur registrando un numero relativamente basso di tali aggregazioni, contano poi un alto numero di comuni impegnati istituzionalmente in esse: il caso della Valle dAosta, dove 8 CM aggregano la quasi totalit dei comuni (solo il capoluogo Aosta non partecipa ad alcuna aggregazione) e dellUmbria, dove 5 CM vedono il coinvolgimento di oltre i quattro quinti delle istituzioni comunali (87%). Allestremo opposto si trova la Lombardia che conta 23 CM e poco pi di un terzo dei comuni coinvolti. Guardando al grado di montanit dei comuni presenti nelle CM, questi possono appartenere a diverse tipologie, a seconda della classificazione montana del proprio territorio. Sono pochissimi i comuni il cui territorio classificato non montano (95, ovvero il 2,6% del totale), mentre poco pi di un decimo classificato come parzialmente montano (378, ovvero l11% del totale). 3.115 comuni (l87%) sono invece propriamente montani. Quasi la totalit dei comuni valdostani, lombardi e alto-atesini appartiene a questultima classe. Situazione opposta quella evidenziata in Puglia, dove il 42% di comuni montano, mentre ben il 45% solo parzialmente montano e dove si rileva anche la percentuale maggiore di comuni non montani (13%).

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Tabella 8. La distribuzione delle Comunit Montane e dei comuni in esse presenti, per regione, marzo 2011
Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale N CM (a) 22 8 23 23 19 4 12 10 13 5 9 22 19 10 20 6 14 20 0 5 264 N comuni in regione (b) 1.206 74 1.546 333 581 218 235 348 287 92 239 378 305 136 551 258 131 409 390 377 8.094 N comuni in CM (c) 553 73 530 332 171 95 154 95 105 80 98 245 224 125 263 62 114 222 0 47 3.588 % comuni in CM (d)=(c)/(b) 45,9% 98,6% 34,3% 99,7% 29,4% 43,6% 65,5% 27,3% 36,6% 87,0% 41,0% 64,8% 73,4% 91,9% 47,7% 24,0% 87,0% 54,3% 0,0% 12,5% 44,3%

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Figura 2. La distribuzione delle Comunit Montane in Italia, marzo 2011

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Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Tabella 9. Numero di comuni presenti in Comunit Montane, per grado di montanit e regione, marzo 2011
Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Non montani 29 0 0 0 13 1 5 3 2 1 0 14 0 4 0 8 0 10 0 5 95 Parzialmente montani 21 0 2 0 39 16 6 10 10 19 9 57 24 11 89 28 9 28 0 0 378 Montani 503 73 528 332 119 78 143 82 93 60 89 174 200 110 174 26 105 184 0 42 3.115 Totale 553 73 530 332 171 95 154 95 105 80 98 245 224 125 263 62 114 222 0 47 3.588

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Guardando allanalisi dellammontare di comuni che partecipano ad una CM, emerge come luniverso di queste si divida prevalentemente in due parti: quelle che vedono la partecipazione di un numero di comuni compreso tra 11 e 20, e che costituiscono la maggioranza (43,2%) e quelle composte fino ad un massimo di 10 comuni (41,7%). Il restante universo si compone di CM a cui partecipano tra i 21 e i 30 comuni (l8,7%) e da CM costituite da oltre 30 comuni (6,4%). In media, sono 13 i comuni che partecipano a ciascuna Comunit Montana, anche se come visto sopra, esiste una grande variabilit: cos a CM costituite da due soli comuni (Belluno Ponte nelle Alpi in Veneto e Zona III Monti della Tolfa nel Lazio) si contrappongono CM a cui partecipano 43 comuni (Valle Susa e Val Sangone, sempre in Piemonte). Lanalisi dei dati relativi alla dimensione demografica dei comuni che partecipano ad una Comunit Montana mette in evidenzia come questo tipo di aggregazione istituzionale risponda a specifici bisogni di aggregazione. Le CM sono infatti costituite prevalentemente da Piccoli Comuni: quelli con meno di 2.000 abitanti rappresentano il 62,1% del totale dei comuni mentre quelli con popolazione compresa tra 2.000 e 5000 abitanti sono il 25%.

In generale, dunque, le CM coinvolgono prevalentemente comuni di piccola dimensione. Su 10 comuni partecipanti ad esse, circa 9 sono di piccole dimensioni demografiche (87,1%, pari a 3.124 piccoli comuni). In particolare, oltre alla Valle dAosta, dove tutti i 73 comuni che partecipano alle 8 CM sono di piccole dimensioni, si segnalano i casi del Piemonte, della Sardegna, della Liguria, dellAbruzzo e del Molise dove i PC rappresentano oltre il 90% delle amministrazioni comunali coinvolte. Da rilevare anche come tutti i 299 Piccoli Comuni del Trentino - Alto Adige hanno aderito ad una Comunit Montana, accanto a realt locali di dimensioni demografiche maggiori: per questo motivo la percentuale di PC allinterno delle CM pari al 90,1%. Allopposto sono solo 34 i Piccoli Comuni pugliesi che hanno aderito ad una Comunit montana (il 54,8%). Da segnalare la Sardegna, in cui se vero che ben il 95,7% dei comuni che aderisce ad una Comunit Montana ha una popolazione inferiore ai 5000 abitanti, anche vero che questi rappresentano circa un sesto (14,4%) dei PC regionali. Esistono poi 88 Comunit Montane costituite soltanto da Piccoli Comuni: tra queste Alta Langa e Langa Valli Bormida e Uzzone quella che conta il maggior numero di adesioni, ben 39. Contrariamente le CM a cui aderiscono esclusivamente comuni con una popolazione superiore ai 5.000 abitanti sono Belluno Ponte nelle Alpi, in Veneto e Murgia Barese sud-est, in Puglia.

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Gra co 5. Numero di Comunit Montane (valore percentuale) per ammontare di comuni che vi partecipano, marzo 2011
Fino a 10 comuni Tra 11 e 20 comuni 41,7% 43,2% Tra 21 e 30 comuni Pi di 30 comuni

8,7%

6,4%

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Gra co 6. Numero di comuni (valore percentuale) presenti in Comunit Montane, per classe di ampiezza demogra ca del comune, marzo 2011
3,5% 8,3% 25,0% 1,1% Fino a 1.999 ab. Da 2.000 a 4.999 ab. Da 5.000 a 9.999 ab. 62,1% Da 10.000 a 19.999 ab. Da 20.000 ab. in poi

Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Tabella 10. La distribuzione dei Piccoli Comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011
N Piccoli Comuni in regione (a) 1.070 73 1.088 299 313 155 183 156 134 58 172 253 250 125 331 84 99 327 200 313 5.683 N comuni in CM Totale (b) 553 73 530 332 171 95 154 95 105 80 98 245 224 125 263 62 114 222 0 47 3.588 di cui Piccoli Comuni (c) 521 73 472 299 137 84 146 79 73 54 85 189 203 120 217 34 94 199 0 45 3.124 % Piccoli Comuni in CM (d)=(c)/(b) 94,2% 100,0% 89,1% 90,1% 80,1% 88,4% 94,8% 83,2% 69,5% 67,5% 86,7% 77,1% 90,6% 96,0% 82,5% 54,8% 82,5% 89,6% 95,7% 87,1% % Piccoli Comuni in CM sul tot. dei PC (e)=(c)/(a) 48,7% 100,0% 43,4% 100,0% 43,8% 54,2% 79,8% 50,6% 54,5% 93,1% 49,4% 74,7% 81,2% 96,0% 65,6% 40,5% 94,9% 60,9% 0,0% 14,4% 55,0%
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Regione

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Per Piccoli Comuni si intendono i comuni che contano al 30 novembre 2010 una popolazione residente pari o inferiore ai 5.000 abitanti Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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La dimensione demografica delle Comunit Montane Nei comuni appartenenti a Comunit Montane risiede il 16,1 % della popolazione del Paese (9.752.215 abitanti). Per il solo Trentino-Alto Adige questa percentuale sale al 90% della popolazione residente; seguono la Valle dAosta (72,6%), la Basilicata (57,8%) ed il Molise (55,9%), regioni in cui la popolazione residente in comuni appartenenti ad una CM comunque superiore alla met della popolazione regionale complessiva. A livello regionale si osserva una grande variabilit territoriale. Accanto alle regioni sopra menzionate, si trovano regioni in cui la popolazione residente in comuni appartenenti ad una CM inferiore al dato medio nazionale: tra queste in particolare, fatta eccezione per la Sicilia che, come gi rilevato, non conta CM, la Sardegna (5,8%), lEmilia Romagna (7%), la Toscana (11,7%), la Puglia (12,4%), la Lombardia (12,8%), la Liguria (13,5%), la Campania (13,7%) ed il Veneto (15%) che non raggiungono il valore percentuale medio nazionale.

Se, mediamente a livello nazionale, in ogni Comunit Montana risiedono 36.900 abitanti (dimensione simile a quelle di Nuoro, Belluno o San Giuliano Milanese), a livello territoriale si osservano forti differenze. Cos, la CM demograficamente pi piccola si trova in Valle dAosta - Walser Alta Valle del Lys (2043 abitanti e 4 comuni) - mentre quella pi grande si trova nel Lazio - Zona XI Castelli Romani - Prenestini (170.352 e 13 comuni). Che le CM possano superare anche i limiti delle piccole dimensioni comunali delle singole realt che le formano intuibile anche dal fatto che oltre la met (139, il 52,6% del totale) ha una popolazione complessiva superiore ai 25mila abitanti. Se a queste si aggiungono le 101 Comunit Montane con popolazione compresa tra 10mila e 25mila abitanti, la percentuale sale al 90,9%. Sono, allopposto, solo 8 le CM con una popolazione complessiva inferiore a 5000 abitanti, il 3% del totale.

Tabella 11. La popolazione residente nei comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011
Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia
* Dati aggiornati al 30 novembre 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Popolazione residente* Totale (a) 4.456.525 128.129 9.909.216 1.036.639 4.936.197 1.235.761 1.616.993 4.429.729 3.749.201 906.675 1.564.881 5.724.365 1.342.178 319.834 5.833.120 4.090.469 587.680 2.011.532 5.050.486 1.675.279 60.604.889 Di cui in CM (b) 800.558 93.076 1.267.923 932.669 742.836 240.795 217.818 310.950 439.286 414.103 291.209 1.068.470 439.358 178.842 797.174 508.752 339.420 571.101 0 97.875 9.752.215

% popolazione residente in CM (c)=(b)/(a) 18,0% 72,6% 12,8% 90,0% 15,1% 19,5% 13,5% 7,0% 11,7% 45,7% 18,6% 18,7% 32,7% 55,9% 13,7% 12,4% 57,8% 28,4% 0,0% 5,8% 16,1%

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Accanto a queste, si rileva anche una forte variabilit relativamente alla dimensione demografica di comuni aderenti a CM: accanto a piccoli e piccolissimi comuni si trovano comuni medi e capoluogo di provincia. Cos, a livello nazionale, si passa da comuni con 34 abitanti (Pedesina, che aderisce alla Comunit Montana di Valtellina di Morbegno in Lombardia ) a citt con oltre 100mila residenti (Trento, che aderisce alla Comunit Montana delle Giudicarie).

Questa variabilit confermata anche a livello regionale, dove si trovano divari significativi tra comuni pi e meno popolosi. Lo scarto maggiore si rileva proprio in Trentino - Alto Adige, dove la differenza demografica tra il comune pi piccolo (Massimeno, 119 abitanti appartenente anchesso alla Comunit Montana delle Giudicarie) e quello pi grande (Trento, 116.386) pari a 116.267 unit. Gli scarti pi bassi si rilevano, invece, nelle Comunit Montane valdostane (4.857 unit di differenza di abitanti tra Chatillon, 4.958 abitanti, Chamois, 101 abitanti, appartenenti alla Comunit Montana Monte Cervino).

Tabella 12. La popolazione massima e minima dei comuni appartenenti a Comunit Montane, per regione, marzo 2011
Popolazione residente* Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Massimo Comune Domodossola Chatillon Lumezzane Trento Bassano del Grappa Gorizia Serra Ricc Pavullo nel Frignano Pescia Bastia Umbra Fabriano Terracina Avezzano Venafro Baronissi Massafra Melfi Castrovillari Dorgali Trento (TAA) V.A. 18.494 4.958 23.799 116.386 43.524 35.849 7.998 17.344 19.832 21.803 31.965 44.425 42.012 11.530 16.869 32.434 17.545 22.560 8549 116.386 Minimo Comune Moncenisio Chamois Pedesina Massimeno Laghi Drenchia Rondanina Zerba Vergemoli Poggiodomo Acquacanina Marcetelli Montelapiano Provvidenti Valle dellAngelo Celle di San Vito San Paolo Albanese Staiti Esporlatu Pedesina (LOM) V.A. 42 101 34 119 128 142 79 95 338 146 126 111 76 128 316 178 327 292 431 34 Differenza 18.452 4.857 23.765 116.267 43.396 35.707 7.919 17.249 19.494 21.657 31.839 44.314 41.936 11.402 16.553 32.256 17.218 22.268 8.118 116.352
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* Dati aggiornati al 30 novembre 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

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Quasi met della popolazione delle CM risiede in un piccolo comune (49,1% pari a 4.784.720). Per le Comunit Montane pugliesi ed umbre questa percentuale decresce fortemente, rispettivamente al 14,3% e al 27,8%. Per queste ultime, tuttavia, si rileva un dato interessante: seppure i PC partecipanti alle Comunit siano una piccola percentuale dei comuni aderenti alle CM altrettanto vero che quasi tutti i PC partecipano ad una Comunit. Per questo motivo, la percentuale di popolazione residente in PC che partecipano alle CM pari solo al 27,8%, mentre con rifermento alla popolazione complessiva dei PC umbri tale percentuale sale al 94,7%.

Discorso analogo vale per i PC del Trentino - Alto Adige: tutti i PC della regione fanno parte di una Comunit Montana (299 comuni e 100% di popolazione), ma rispetto al dato complessivo della popolazione residente in comuni cha fanno parte di una Comunit Montana rappresentano poco meno della met (49,7%). Situazione diversa invece quella che si rileva in Sardegna: l83,7% della popolazione residente riunita in CM vive in un piccolo centro, ma la percentuale dei PC che ha aderito ad una CM piuttosto bassa, come evidenziato dal fatto che solo un sesto (15,5%) della popolazione residente in un PC fa anche parte di una CM.

Tabella 13. La popolazione residente nei Piccoli Comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011
Popolazione residente nei PC in regione (a) 1.316.068 93.076 2.155.462 463.697 804.387 288.046 250.567 415.221 325.995 121.754 343.702 465.761 363.425 156.898 684.464 218.268 194.554 670.365 490.029 528.223 10.349.962 Popolazione residente in CM Totale (b) 800.558 93.076 1.267.923 932.669 742.836 240.795 217.818 310.950 439.286 414.103 291.209 1.068.470 439.358 178.842 797.174 508.752 339.420 571.101 0 97.875 9.752.215 di cui nei PC (c) 516.477 93.076 732.924 463.697 293.627 108.977 164.741 181.363 158.702 115.262 134.208 320.436 243.477 141.524 411.912 72.836 180.549 369.029 0 81.903 4.784.720 % popolazione PC in CM (d)=(c)/(b) 64,5% 100,0% 57,8% 49,7% 39,5% 45,3% 75,6% 58,3% 36,1% 27,8% 46,1% 30,0% 55,4% 79,1% 51,7% 14,3% 53,2% 64,6% 83,7% 49,1% % popolazione PC in CM sul tot. popolazione dei PC (e)=(c)/(a) 39,2% 100,0% 34,0% 100,0% 36,5% 37,8% 65,7% 43,7% 48,7% 94,7% 39,1% 68,8% 67,0% 90,2% 60,2% 33,4% 92,8% 55,1% 0,0% 15,5% 46,2%
165

Regione

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Il dato relativo alla popolazione residente si riferisce al 30 novembre 2010 Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

166

Le variabili territoriali La rilevanza delle Comunit Montane si evidenzia anche dallampia porzione di territorio nazionale che governano. Quasi la met della superficie territoriale complessiva dei comuni appartiene a quelli presenti nelle comunit montane (46,1% pari a 138.824 kmq). Questa percentuale decresce di molto se si considera la superficie territoriale regionale delle CM sarde (15,7%), pugliesi (33,1%) ed emiliano-romagnole (33,2%). Sotto la media sono anche quelle lombarde (42,9%), toscane (40,4%) e venete (36,3%). Allopposto le Comunit Montane valdostane e alto-atesine registrano valori molto elevati (rispettivamente, 99,3% e 99,6%), seguite da quelle molisane (85,7%), abruzzesi (76,3%) e lucane (74,6%). La superficie media delle CM pari a 525,84 kmq, un territorio piuttosto vasto (Milano per esempio ha una superficie di 182 kmq) Per quanto riguarda le singole CM, tanto quella con la superficie maggiore che quella con la superficie minore si trovano in Trentino - Alto Adige: si tratta rispettivamente della Comunit della Val Pusteria (2.071 kmq per 26 comuni) e della Comunit Rotaliana e Konigsberg (94 kmq e 8 comuni). Naturalmente la grande variabilit a livello di CM si evidenzia anche a livello di comuni che le compongono. Cos quello pi piccolo si trova in Trentino - Alto Adige (Fiera di Primiero, della omonima Comunit) mentre il pi grande si trova in Toscana (Manciano, della Comunit Colline del Fiora). Da

rilevare come i primi 82 comuni pi piccoli partecipanti alle CM siano localizzati nelle regioni settentrionali del Paese: 42 comuni si trovano in Lombardia, 24 in Piemonte, 12 in Trentino - Alto Adige, 2 in Liguria e uno ciascuno in Valle dAosta e Friuli - Venezia Giulia. Guardando alla superficie territoriale dei soli PC presenti nelle Comunit Montane, i valori percentuali rispetto alla superficie complessiva di queste aggregazioni istituzionali si alzano notevolmente: il 75,4% di questa appartiene ai comuni entro i 5.000 abitanti (104.640 kmq su 138.824 kmq di superficie complessiva delle CCMM). Valori molto al di sopra di tale media sono registrati dalla superficie dei PC in CCMM alto-atesine (100%), valdostane (99,9%) e molisane (94,8%); allopposto molto pi bassi i valori in Sardegna (20,2%) e a seguire in Toscana (56,4%).

Tabella 14. La superficie territoriale (kmq) dei comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011
Superficie territoriale (kmq) Regione Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino - Alto Adige Veneto Friuli - Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Totale (a) 25.402 3.263 23.863 13.607 18.399 7.858 5.422 22.446 22.994 8.456 9.366 17.236 10.763 4.438 13.590 19.358 9.995 15.081 25.711 24.090 301.336 Di cui nelle CM (b) 13.850 3.240 10.230 13.546 6.678 4.550 3.664 7.452 9.278 5.871 5.207 8.953 8.214 3.805 8.150 6.415 7.452 8.494 0 3.775 138.824 % superficie territoriale delle CM (c)=(b)/(a) 54,5% 99,3% 42,9% 99,6% 36,3% 57,9% 67,6% 33,2% 40,4% 69,4% 55,6% 51,9% 76,3% 85,7% 60,0% 33,1% 74,6% 56,3% 0,0% 15,7% 46,1%

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Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Tabella 15. La superficie territoriale (kmq) dei Piccoli Comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011
Regione Superficie territoriale (kmq) dei PC in regione (a) 19.921 3.242 15.284 10.846 8.029 5.484 3.906 8.868 9.432 2.900 4.937 7.463 7.568 3.639 7.703 2.761 5.802 10.149 8.082 16.762 162.778 Superficie territoriale (kmq) delle CM Totale (b) 13.850 3.240 10.230 13.546 6.678 4.550 3.664 7.452 9.278 5.871 5.207 8.953 8.214 3.805 8.150 6.415 7.452 8.494 0 3.775 138.824 Di cui nei PC (c) 12.612 3.240 8.895 10.841 4.814 3.930 3.516 5.967 5.318 2.761 3.360 5.749 6.805 3.451 6.121 1.812 5.277 6.786 0 3.385 104.640 % superficie PC in CM (d)=(c)/(b) 91,1% 100,0% 87,0% 80,0% 72,1% 86,4% 96,0% 80,1% 57,3% 47,0% 64,5% 64,2% 82,8% 90,7% 75,1% 28,2% 70,8% 79,9% 89,7% 75,4% % superficie PC in CM sul tot. superficie dei PC (e)=(c)/(a) 63,3% 99,9% 58,2% 100,0% 60,0% 71,7% 90,0% 67,3% 56,4% 95,2% 68,1% 77,0% 89,9% 94,8% 79,5% 65,6% 91,0% 66,9% 0,0% 20,2% 64,3%

168

Piemonte Valle dAosta Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Le sovrapposizioni tra i territori delle Unioni di Comuni e delle Comunit Montane

Forme di aggregazione istituzionale riconducibili alle Unioni ed alle Comunit montane sembrano essere complessivamente diffuse lungo lintera penisola italiana, anche con forme di sovrapposizioni territoriali. Nello specifico, sono 310 i comuni che partecipano tanto ad Unioni di Comuni che a Comunit Montane. Tra questi il pi grande per popolazione residente Massafra, in Puglia (32.434 abitanti) che fa parte della CM Murgia Tarantina e dellUC Crispiano, Massafra, Statte. Il pi piccolo , invece, Rima San Giuseppe (69 abitanti, in provincia di Vercelli) che aderisce alla CM Valsesia e allUnione Val Pitta. Da un punto di vista territoriale, invece, il comune pi grande Formazza (130,48 kmq, in Piemonte) che appartiene tanto alla CM Valli dellOssola e dellUnione Valli Antigorio Divedro, mentre quello pi piccolo Borgo di Terzo (1,86 kmq, in Lombardia) che fa parte tanto della CM dei Laghi Bergamaschi che dellUC Media Val Cavallina.

Infine, il maggior numero di comuni (8) che partecipano contemporaneamente alle due forme di aggregazione istituzionale si trovano in Piemonte e in Puglia. Si tratta rispettivamente della CM Valli dellOssola e Unione Valli Antigorio Divedro Formazza e della CM dei Monti Martani, Serano, Subasio ed Unione Terre dellolio e del Sagrantino Al fine di evidenziare il fenomeno delle Unioni di Comuni e delle Comunit Montante, nel paragrafo successivo verranno evidenziate, per ciascuna regione, le principali caratteristiche delle due diverse forme associative, anche attraverso il ricorso alla cartografia, grazie alla quale sar possibile individuare le aree di sovrapposizione territoriali.

169

Figura 3. Le sovrapposizioni territoriali delle Unioni e delle Comunit Montane, 2011

170

Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
Fonte: elaborazione IFEL - Uf cio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Profili regionali di Unioni di Comuni e Comunit Montane

Piemonte

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 22 553 503 21 29 45,9%

172

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 50 308 25,5% 294 468.565 10,5% 4.708 9.371 1.521 Fossano (24.837 ab.) Rima S. Giuseppe (69 ab.) Fossano (130,72 kmq) Alzano Scrivia (2,07 kmq) Del Fossanese (35.611 ab., 7 comuni) Val Pitta (775 ab., 6 comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione

91,0% 521 800.558 18,0% 13.850 36.389 1.448 Domodossola (18.494 ab.) Moncenisio (42 ab.) Vinadio (183,92 kmq) Miagliano (0,66 kmq) Valle Susa e Val Sangone (116.287 ab., 43 comuni) Langa Astigiana e Val Bormida (7.056 ab., 16 comuni)

Comunit Montana pi piccola per popolazione

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Piemonte
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
173

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 14 12.583 748 Crevoladossola (4.768 ab.) Rima S. Giuseppe (69 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Valle dAosta

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 8 73 73 0 0 98,6%

174

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

100,0% 73 93.076 72,6% 3.240 11.635 1.275 Chatillon ( 4.958 ab.) Chamois (101 ab.) Cogne (212,85 kmq) Bard (3,02 kmq) Mont Emilius (22.141 ab., 10 comuni) Walser Alta Valle Del Lys (2.043 ab., 4 comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Valle dAosta
Partecipante a Comunit Montana

175

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

In Valle dAosta non sono presenti Unioni di Comuni.

Lombardia

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 23 530 528 2 0 34,3%

176

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 56 202 13,1% 193 351.501 3,5% 3.117 6.277 1.740 Lonate Pozzolo (12.063 ab.) Rocca de Giorgi (77 ab.) Lanzada (115,95 kmq) Cornale (1,69 kmq) Del Soresinese (21.331 ab., 10 comuni) Valvarrone (777 ab., 4 comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

99,6% 472 1.267.923 12,8% 10.230 55.127 2.392 Lumezzane (23.799 Ab.) Pedesina (34 Ab.) Valdidentro (244,41 Kmq) Fiorano al Serio (1,1 Kmq) Valle Seriana (139.421 Ab., 38 Comuni) Di Scalve (4.375 Ab., 4 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Lombardia
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
177

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 76 114.667 1.745 Nave (11.135 ab.) Spriana (105 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Trentino - Alto Adige

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 23 332 332 0 0 99,7%

178

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima 1 (Dellalto Primiero) 3 0,9% 3 2.951 0,3%

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione

100,0% 299 932.669 90,0% 13.546 40.551 2.809 Trento (116.386 Ab.) Massimeno (119 Ab.) Sarentino/Sarntal (302,49 Kmq) Fiera di Primiero (0,15 Kmq) Comunit Val DAdige (120.444 Ab., 4 Comuni) Magnifica Comunit degli Altipiani Cimbri (4.506 Ab., 3 Comuni)

176 2.951

984 Tonadico (1.473 ab.) Sagron Mis (203 ab.) Tonadico (89,57 kmq) Sagron Mis (11,21 kmq)

Comunit Montana pi piccola per popolazione

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Trentino - Alto Adige


Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana

179

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 3 2.951 176 Tonadico (1.473 ab.) Sagron Mis (203 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Veneto

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 19 171 119 39 13 29,4% 69,6% 137 742.836 15,0% 6.678 39.097 4.344 Bassano del Grappa (43.524 Ab.) Laghi (128 Ab.) Cortina dampezzo (254,51 Kmq) San Pietro Mussolino (4,17 Kmq) Delle Prealpi Trevigiane (103.890 Ab., 16 Comuni) Del Comelico e Sappada (9.005 Ab., 6 Comuni)

180

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione 26 94 16,2% 58 481.595 9,8% 1.788 18.523 5.123 Albignasego (23.205 Ab.) San Mauro di Saline (573 Ab.) Santanna Dalfaedo (43,68 Kmq) Pianezze (4,97 Kmq) Federazione del Camposampierese (98.482 Ab., 11 Comuni) Colli Berici Val Liona (3.054 Ab., 2 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

Unione pi piccola per popolazione

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Veneto
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
181

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 14 35.868 314 Marostica (13.825 ab.) San Mauro di Saline (573 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Friuli - Venezia Giulia

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 4 95 78 16 1 43,6%

182

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione 4 10 4,6% 9 24.963 2,0% 443 6.241 2.496 San Giorgio di Nogaro (7.749 Ab.) Tramonti di Sopra (387 Ab.) Tramonti di Sopra (125,08 Kmq) San Vito al Torre (11,58 Kmq) Centro Economico della Bassa Friulana (10.782 Ab., 2 Comuni) Valmeduna (1.490 Ab., 3 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

82,1% 84 240.795 19,5% 4.550 60.199 2.535 Gorizia (35.849 Ab.) Drenchia (142 Ab.) Tarvisio (205,59 Kmq) Vajont (1,58 Kmq) Torre-NatisoneCollio (96.643 Ab., 25 Comuni) Gemonese Canal del Ferro Val Canale (33.301 Ab., 15 Comuni)

Unione pi piccola per popolazione

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Friuli - Venezia Giulia


Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
183

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 3 1.490 272 Frisanco (681 ab.) Tramonti di Sopra (387 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Liguria

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione 12 154 143 6 5 65,5%

184

92,9% 146 217.818 13,5% 3.664 18.152 1.414 Serra Ricc (7.998 Ab.) Rondanina (79 Ab.) Varese Ligure (136,56 Kmq) Terzorio (1,86 Kmq) Valli Genovesi Scrivia e Polcevera (47.707 Ab., 13 Comuni) Alte Valli Trebbia e Bisagna (4.012 Ab., 8 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Liguria
Partecipante a Comunit Montana

185

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

In Liguria non sono presenti Unioni di Comuni.

Emilia Romagna

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 10 95 82 10 3 27,3%

186

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 30 156 44,8% 53 1.312.361 29,6% 7.164 43.745 8.413 Carpi (69.012 Ab.) Portico e San Benedetto (801 Ab.) Brisighella (194,38 Kmq) Morciano di Romagna (5,46 Kmq) Terre dArgine (104.354 Ab., 4 Comuni) Valle del Tidone (3.112 Ab., 2 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

86,3% 79 310.950 7,0% 7.452 31.095 3.273 Pavullo nel Frignano (17.344 Ab.) Zerba (95 Ab.) Bagno di Romagna (233,44 Kmq) Talamello (10,53 Kmq) Alta e Media Valle del Reno (57.833 Ab., 13 Comuni) DellAppennino Piacentino (8.951 Ab., 8 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Emilia Romagna
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
187

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 4 4.502 257 Busana (1.327 ab.) Ligonchio (879 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Toscana

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 13 105 93 10 2 36,6%

188

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima 1 (Valdera) 15 5,2%

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

88,6% 73 439.286 11,7% 9.278 33.791 4.184 Pescia (19.832 Ab.) Vergemoli (338 Ab.) Manciano (372,04 Kmq) Chitignano (14,68 Kmq) Mugello (64.084 Ab., 9 Comuni) Val di Bisenzio (19.180 Ab., 3 Comuni)

7 121.694

3,2%

646 121.694

8.113

Pontedera (28.355 Ab.) Lajatico (1.374 Ab.) Peccioli (92,63 Kmq) Calcinaia (14,99 Kmq)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Toscana
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana

189

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

In Toscana non vi sono sovrapposizioni territoriali, ossia nessun comune toscano presente sia in unUnione di Comuni che in una Comunit Montana.

Umbria

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 5 80 60 19 1 87,0%

190

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima 1 (Terre dellOlio e del Sagrantino) 8 8,7% 4 39.485 4,4%

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione

75,0% 54 414.103 45,7% 5.871 82.821 5.176 Bastia Umbra (21.803 Ab.) Poggiodomo (146 Ab.) Orvieto (281,16 Kmq) Penna in Teverina (9,97 Kmq) OrvietanoNarnese-Amerino-Tuderte (130.742 Ab., 30 Comuni) Valnerina (13.636 Ab., 10 Comuni)

488 39.485

Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione

4.936 Trevi (8.426 Ab.) Campello sul Clitunno (2.548 Ab.) Gualdo Cattaneo (96,79 Kmq) Castel Ritaldi (22,53 Kmq)

Comunit Montana pi piccola per popolazione

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Umbria
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
191

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 8 39.485 488 Trevi (8.426 ab.) Campello sul Clitunno (2.548 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Marche

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 9 98 89 9 0 41,0%

192

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 11 46 19,2% 34 166.593 10,6% 921 15.145 3.622 Montemarciano (10.252 Ab.) Moresco (622 Ab.) Offida (49,22 Kmq) Pedaso (3,65 Kmq) Vallata del Tronto (31.682 Ab., 7 Comuni) Castel Colonna e Monterado (3.204 Ab., 2 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

90,8% 85 291.209 18,6% 5.207 32.357 2.972 Fabriano (31.965 Ab.) Acquacanina (126 Ab.) Fabriano (269,61 Kmq) Mergo (7,26 Kmq) Dellesino Frasassi (63.957 Ab., 10 Comuni) Del Tronto (14.386 Ab., 8 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Marche
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
193

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 2 4.873 62 Castignano (2.960 ab.) Appignano del Tronto (1.913 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Lazio

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 22 245 174 57 14 64,8%

194

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 22 105 27,8% 94 227.845 4,0% 2.458 10.357 2.170 Palombara Sabina (12.987 Ab.) Vivaro Romano (192 Ab.) Filettino (77,66 Kmq) Frasso Sabino (4,41 Kmq) Cinque Citt (21.770 Ab., 4 Comuni) Della Val Daia (1.951 Ab., 4 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

71,0% 189 1.068.470 18,7% 8.953 48.567 4.361 Terracina (44.425 Ab.) Marcetelli (111 Ab.) Leonessa (204,85 Kmq) Colonna (3,5 Kmq) Zona XI Castelli Romani-Prenestini (170.352 Ab., 13 Comuni) Zona VIII del Turano (4.452 Ab., 11 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Lazio
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
195

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 86 179.685 2.121 Palombara Sabina (12.987 ab.) Vivaro Romano (192 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Abruzzo

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 19 224 200 24 0 73,4%

196

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 6 43 14,1% 31 243.011 18,1%

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

89,3% 203 439.358 32,7% 8.214 23.124 1.961 Avezzano (42.012 Ab.) Montelapiano (76 Ab.) Scanno (134,04 Kmq) Pietraferrazzana (4,34 Kmq) Marsica 1 (94.318 Ab., 17 Comuni) Medio Sangro (4.445 Ab., 9 Comuni)

887 40.502

5.651 Montesilvano (51.471 Ab.) Guilmi (442 Ab.) Civitella del Tronto (77,65 Kmq) Treglio (4,83 Kmq) Unica (94.515 Ab., 3 Comuni) Del Sinello (5.156 Ab., 5 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Abruzzo
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
197

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 6 10.597 221 Civitella del Tronto (5.441 ab.) Guilmi (442 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Molise

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 10 125 110 11 4 91,9%

198

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 8 50 36,8% 45 93.912 29,4% 1.572 11.739 1.878 Bojano (8.177 Ab.) Molise (164 Ab.) Guglionesi (100,73 Kmq) Molise (5,21 Kmq) Basso Biferno (43.312 Ab., 10 Comuni) Alto Biferno (4.801 Ab., 3 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

88,0% 120 178.842 55,9% 3.805 17.884 1.431 Venafro (11.530 Ab.) Provvidenti (128 Ab.) Agnone (96,29 Kmq) Molise (5,21 Kmq) Volturno (29.497 Ab., 16 Comuni) Trigno Medio Biferno (10.982 Ab., 10 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Molise
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
199

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 42 58.839 1.117 Bojano (8.177 ab.) Molise (164 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Campania

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 20 263 174 89 0 47,7%

200

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 10 53 9,6% 23 431.325 7,4% 1.175 43.133 8.138 Mondragone (27.383 Ab.) Valle dellangelo (316 Ab.) Sessa Aurunca (163,09 Kmq) Frattaminore (1,99 Kmq) Area Caserta Sud Ovest (111.691 Ab., 9 Comuni) Medio Calore (6.460 Ab., 3 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

66,2% 217 797.174 13,7% 8.150 39.859 3.031 Baronissi (16.869 Ab.) Valle dellangelo (316 Ab.) Campagna (135,4 Kmq) Casola di Napoli (2,57 Kmq) Partenio-Vallo di Lauro (99.158 Ab., 24 Comuni) Alento Monte Stella (13.606 Ab., 11 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Campania
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
201

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 19 75.060 431 Baronissi (16.869 ab.) Valle dellAngelo (316 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Puglia

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 6 62 26 28 8 24,0%

202

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 22 102 39,5% 41 798.254 19,5% 3.177 36.284 7.826 Brindisi (89.833 Ab.) Giuggianello (1.256 Ab.) Brindisi (328,46 Kmq) Monteparano (3,74 Kmq) Valesio (116.148 Ab., 4 Comuni) Entroterra Idruntino (9.492 Ab., 4 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

41,9% 34 508.752 12,4% 6.415 84.792 8.206 Massafra (32.434 Ab.) Celle di San Vito (178 Ab.) Ascoli Satriano (334,56 Kmq) Anzano di Puglia (11,12 Kmq) Murgia Tarantina (145.776 Ab., 9 Comuni) Monti Dauni Settentrionali (20.163 Ab., 13 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Puglia
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
203

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 3 50.254 254 Massafra (32.434 ab.) Montemesola (4.161 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Basilicata

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione 14 114 105 9 0 87,0%

204

92,1% 94 339.420 57,8% 7.452 24.244 2.977 Melfi (17.545 Ab.) San Paolo Albanese (327 Ab.) Stigliano (209,96 Kmq) Campomaggiore (12,24 Kmq) Del Vulture (64.225 Ab., 12 Comuni) Val Sarmento (4.223 Ab., 5 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Basilicata
Partecipante a Comunit Montana

205

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

In Basilicata non sono presenti Unioni di Comuni.

Calabria

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 20 222 184 28 10 54,3%

206

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 11 54 13,2% 47 155.169 7,7% 1.837 14.106 2.874 Cetraro (10.128 Ab.) Cellara (507 Ab.) Aprigliano (121,27 Kmq) Piane Crati (2,28 Kmq) La via del Mare (26.313 Ab., 6 Comuni) Colli dello Scrigno (3.446 Ab., 2 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

82,9% 199 571.101 28,4% 8.494 28.555 2.573 Castrovillari (22.560 Ab.) Staiti (292 Ab.) San Giovanni in Fiore (279,45 Kmq) Casole Bruzio (3,67 Kmq) Greca-Destra Crati (55.173 Ab., 13 Comuni) Alto Ionio (10.311 Ab., 9 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Calabria
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana Partecipante ad Unione di Comuni e Comunit Montana
207

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Comuni presenti sia in Unioni di Comuni sia in Comunit Montane


Numero di comuni Popolazione residente totale Superficie territoriale (kmq) totale Comune con popolazione massima Comune con popolazione minima 30 63.147 1.086 Rogliano (5.832 ab.) Cellara (507 ab.)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Sicilia

208

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 48 176 45,1% 124 814.235 16,1% 9.587 16.963 4.626 Monreale (38.209 Ab.) Roccafiorita (234 Ab.) Monreale (529,2 Kmq) Roccafiorita (1,14 Kmq) Monreale Jetas (55.976 Ab., 4 Comuni) Dalle Terme Arabe ad Oltre Alpe Cucco (2.185 Ab., 2 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Sicilia
Partecipante ad Unione di Comuni

209

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

In Sicilia non sono presenti Comunit Montane.

Sardegna

Comunit Montane
Numero Comunit Montane Numero comuni nelle Comunit Montane di cui comuni montani comuni parzialmente montani comuni non montani 5 47 42 0 5 12,5%

210

Unioni di Comuni
Numero Unioni Numero comuni nelle Unioni Percentuale di comuni in Unioni sul numero totale dei comuni in regione Piccoli Comuni nelle Unioni Popolazione residente in Unioni Percentuale di popolazione residente in Unioni sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Unioni Dimensione media delle Unioni per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti ad Unioni per popolazione Comune in Unione con popolazione massima Comune in Unione con popolazione minima Comune in Unione con superficie territoriale massima Comune in Unione con superficie territoriale minima Unione pi grande per popolazione Unione pi piccola per popolazione 30 238 63,1% 211 568.305 33,9% 12.254 18.944 2.388 Iglesias (27.514 Ab.) Baradili (95 Ab.) Ozieri (252,45 Kmq) Modolo (2,52 Kmq) Metalla e il Mare (40.206 Ab., 6 Comuni) Comuni del Villanova (4.522 Ab., 5 Comuni)

Percentuale di comuni in Comunit Montane sul numero totale dei comuni in regione Percentuale di comuni montani in Comunit Montane sul numero totale di comuni in CCMM Piccoli Comuni nelle Comunit Montane Popolazione residente in Comunit Montane Percentuale di popolazione residente in Comunit Montane sulla popolazione totale regionale Superficie territoriale (kmq) delle Comunit Montane Dimensione media delle Comunit Montane per popolazione Dimensione media dei comuni appartenenti a Comunit Montane per popolazione Comune in Comunit Montana con popolazione massima Comune in Comunit Montana con popolazione minima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale massima Comune in Comunit Montana con superficie territoriale minima Comunit Montana pi grande per popolazione Comunit Montana pi piccola per popolazione

89,4% 45 97.875 5,8% 3.775 19.575 2.082 Dorgali (8.549 Ab.) Esporlatu (431 Ab.) Dorgali (224,83 Kmq) Escolca (14,72 Kmq) Nuorese-Gennargentu-Supramonte-Barbagia (34.716 Ab., 8 Comuni) Goceano (12.020 Ab., 9 Comuni)

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Ista 2011

Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

Sardegna
Partecipante ad Unione di Comuni Partecipante a Comunit Montana

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Fonte: elaborazione IFEL - Ufficio Studi Autonomie locali e sistemi territoriali su dati ANCI 2011 e Istat 2011

In Sardegna non vi sono sovrapposizioni territoriali, ossia nessun comune sardo presente sia in unUnione di Comuni che in una Comunit Montana.

Indice di tabelle, grafici e figure

212

PARTE PRIMA Tabella 1. Numerosit e popolazione residente dei comuni italiani e dei Piccoli Comuni, per regione, 2010 Tabella 2. Le variazioni demografiche e territoriali dei Piccoli Comuni italiani intervenute nel corso del 2010 Figura 1. La geografia dei Piccoli Comuni del Regno dItalia, 1861 Figura 2. La geografia dei Piccoli Comuni italiani, 2010 Tabella 3. Numerosit e popolazione residente in Italia e nei Piccoli Comuni ai censimenti dal 1861 al 2001 e al novembre 2010 Grafico 1. Trend del numero dei Piccoli Comuni e dei comuni con pi di 5.000 abitanti, censimenti dal 1861 al 2001 e novembre 2010 Tabella 4. I primi 10 Piccoli Comuni del 1861, confluiti in altri comuni, per incremento demografico Tabella 5. I primi 10 Piccoli Comuni del 1861, per incremento demografico Tabella 6. I primi 20 Piccoli Comuni del 1861 per boom demografico Figura 3. I 1.692 Piccoli Comuni che hanno superato la soglia dei 5.000 residenti Tabella 7. I 15 Piccoli Comuni del 1861 rimasti tali nonostante le variazioni amministrative, per numero di comuni annessi Grafico 2. Trend della popolazione residente nei Piccoli Comuni e nei comuni con pi di 5.000 abitanti, censimenti dal 1861 al 2001 e novembre 2010 Figura 4. La dinamica demografica dei Piccoli Comuni italiani, 1861-2010 Tabella 8. Le donne sindaco nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, per regione, giugno 2011 Figura 5. Le donne sindaco nei Piccoli Comuni, 2011

PARTE SECONDA Tabella 1. Densit territoriale nei Piccoli Comuni, per regione, 2010 Tabella 2. Densit territoriale nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 1. Densit territoriale nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 3. La struttura delle famiglie nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 2. La dimensione media delle famiglie nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 4. La natalit nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 3. Il tasso di natalit nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 5. La struttura per et della popolazione residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Grafico 1. La struttura per et della popolazione residente nei Piccoli Comuni italiani, 2010 Tabella 6. Tasso di dipendenza demografica nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 4. Tasso di dipendenza demografica nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 7. Tasso di invecchiamento della popolazione nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 5. Tasso di invecchiamento nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 8. Tassi di vecchiaia della popolazione nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 6. Tasso di vecchiaia nei Piccoli Comuni, 2010

Grafico 2. Incidenza dei longevi (con 80 anni e pi) e numerosit della popolazione residente nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 9. I centenari residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 7. I centenari nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 10. Il tasso migratorio nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 8. Tasso migratorio nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 11. Andamento della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2003-2010 Grafico 3. Trend della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni ed in Italia, 2004-2010 Grafico 4. Trend della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2004-2010 Tabella 12. Andamento della popolazione italiana residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2003-2010 Grafico 5. La struttura per et della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni italiani, 2003/2010 Tabella 13. Incidenza della popolazione straniera residente sul totale della popolazione residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2003-2010 Grafico 6. Incidenza della popolazione straniera residente sul totale della popolazione residente nei Piccoli Comuni ed in Italia, 2003-2010 Figura 9. Incidenza della popolazione straniera nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 14. La natalit della popolazione straniera residente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010

Tabella 15. Andamento del numero di nati totali, italiani e stranieri residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2007-2010 Figura 10. Tasso di natalit straniera nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 16. I minorenni stranieri residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Tabella 17. Incidenza dei minorenni stranieri rispetto al totale dei minorenni residenti nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 11. I minorenni stranieri residenti nei Piccoli Comuni (percentuale su popolazione straniera residente), 2010 Grafico 7. La struttura per et della popolazione italiana e straniera residente nei Piccoli Comuni italiani, 2003 Grafico 8. La struttura per et della popolazione italiana e straniera residente nei Piccoli Comuni italiani, 2010 Tabella 18. Ripartizione dei Piccoli Comuni per zona altimetrica e regione, 2010 Figura 12. Ripartizione dei Piccoli Comuni per zona altimetrica, 2010 Tabella 19. Le aree protette nei Piccoli Comuni ed in Italia, per tipologia di area, 2010 Tabella 20. I Piccoli Comuni nel cui territorio ricadono aree naturali protette, per tipologia di area, 2010 Figura 13. I Piccoli Comuni in aree naturali protette, 2010 Tabella 21. Percentuale di raccolta differenziata nei Piccoli Comuni, 2010 Figura 14. Percentuale di raccolta differenziata nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 22. La produzione di energia da fonti rinnovabili nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010

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Tabella 23. I Piccoli Comuni italiani in cui si produce energia da fonte rinnovabile, per tipologia e regione, 2010 Tabella 24. Distribuzione territoriale dei Piccoli Comuni produttori di energia rinnovabile, 2010 Tabella 25. Tasso di motorizzazione (autovetture ogni 100 abitanti) nei Piccoli Comuni, per regione, 2009 Tabella 26. Tasso di motorizzazione (autovetture ogni 100 abitanti) nei Piccoli Comuni, per ampiezza demografica, 2009 Figura 15. Il tasso di motorizzazione (autovetture ogni 100 abitanti) nei Piccoli Comuni, 2009 Tabella 27. Imprese iscritte, cessate ed attive nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti e in Italia, nel 2010 Figura 16. Il tasso di natalit delle imprese nei Piccoli Comuni, 2010 Figura 17. Il tasso di mortalit delle imprese nei Piccoli Comuni, 2010 Figura 18. Il tasso di incremento delle imprese nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 28. Gli sportelli bancari nei Piccoli Comuni ed in Italia, per regione, 2010 Tabella 29. Gli sportelli bancari nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 19. Densit di sportelli bancari (n di abitanti per sportello) nei Piccoli Comuni, 2010 Tabella 30. Reddito imponibile nei Piccoli Comuni ed in Italia, per regione, anno dimposta 2009 Tabella 31. Reddito imponibile nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, anno dimposta 2009 Grafico 9. Il reddito imponibile per contribuente nei Piccoli Comuni, anno dimposta 2004-2009

Grafico 10. Il reddito imponibile per contribuente nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, anno dimposta 2004-2009 Figura 20. Il reddito imponibile nei Piccoli Comuni (euro per contribuente), anno dimposta 2009 Tabella 32. Distribuzione dellofferta turistica alberghiera dei Piccoli Comuni, per regione, 2009 Figura 21. Distribuzione dellofferta turistica alberghiera dei Piccoli Comuni, 2009 Tabella 33. Lofferta agrituristica dei Piccoli Comuni, per regione, 2009 Figura 22. Lofferta agrituristica dei Piccoli Comuni, 2009 Tabella 34. I comuni partecipanti a Res Tipica, per classe demografica, maggio 2011 Tabella 35. Le associazioni partecipanti a Res tipica, maggio 2011 Figura 23. I Piccoli Comuni partecipanti a Res Tipica, maggio 2011 Tabella 36. Musei, monumenti ed aree archeologiche statali nei Piccoli Comuni, nei comuni con pi di 5.000 abitanti ed in Italia, 2010 Figura 24. Musei, monumenti ed aree archeologiche statali nei Piccoli Comuni italiani, 2010 Tabella 37. I comuni beneficiari dei POR FESR 20072013, per taglia demografica Tabella 38. Numero di progetti (valore assoluto) con comuni beneficiari dei POR FESR 2007-2013, per politica dintervento e per taglia demografica Tabella 39. Numero di progetti con comuni beneficiari dei POR FESR 2007-2013, per classe di contributo pubblico assegnato e per taglia demografica

PARTE TERZA Tabella 1. La distribuzione delle UC e dei comuni presenti in Unioni, per regione, marzo 2011 Figura 1. La distribuzione delle Unioni di Comuni in Italia, marzo 2011 Grafico 1. Numero di Unioni (valore percentuale) per ammontare di comuni che vi partecipano, marzo 2011 Grafico 2. Numero di comuni (valore percentuale) presenti in UC, per classe di ampiezza demografica del comune, marzo 2011 Tabella 2. La distribuzione dei Piccoli Comuni presenti in Unioni, per regione, marzo 2011 Tabella 3. La popolazione residente nei comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011 Grafico 3. Distribuzione delle UC per popolazione, marzo 2011 Tabella 4. La popolazione massima e minima dei comuni appartenenti ad UC, per regione, marzo 2011 Tabella 5. La popolazione residente nei Piccoli Comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011 Tabella 6. La superficie territoriale (kmq) dei comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011 Tabella 7. La superficie territoriale (kmq) dei Piccoli Comuni presenti in UC, per regione, marzo 2011 Grafico 4. La struttura delle Unioni per tipologia di comuni che vi partecipano, marzo 2011 Tabella 8. La distribuzione delle Comunit Montane e dei comuni in esse presenti, per regione, marzo 2011 Figura 2. La distribuzione delle Comunit Montane in Italia, 2011 Tabella 9. Numero di comuni presenti in Comunit Montane, per grado di montanit e regione, marzo 2011

Grafico 5. Numero di Comunit Montane (valore percentuale) per ammontare di comuni che vi partecipano, marzo 2011 Grafico 6. Numero di comuni (valore percentuale) presenti in Comunit Montane, per classe di ampiezza demografica del comune, marzo 2011 Tabella 10. La distribuzione dei Piccoli Comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011 Tabella 11. La popolazione residente nei comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011 Tabella 12. La popolazione massima e minima dei comuni appartenenti a Comunit Montane, per regione, marzo 2011 Tabella 13. La popolazione residente nei Piccoli Comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011 Tabella 14. La superficie territoriale (kmq) dei comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011 Tabella 15. La superficie territoriale (kmq) dei Piccoli Comuni presenti in Comunit Montane, per regione, marzo 2011 Figura 3. Le sovrapposizioni territoriali delle Unioni e delle Comunit Montane, 2011

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Finito di stampare nel mese di giugno 2011 da: O.GRA.RO. Srl Vicolo dei Tabacchi, 1 Roma

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