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AUTOBIOGRAFIA FINALE: La prima spinta verso il narrare di s si ha alle origini della letteratura volgare grazie alla diffusione del

modello agiografico (narrazione di cose degne di essere raccontate), che alcuni discepoli di S. Francesco d'Assisi trovarono difficolt nell'applicare al suo "Testamentum". La parte autobiografica comprende il racconto della conversione. Di contro vi la condizione del peccatore. In quest'opera i dati biografici sono scarsi ma bisogna partire da qui per comprendere la nascita dei racconti biografici dopo la morte del santo. Cade l'impossibilit di dire "io" propria del Medioevo. La semplicit della parola di Francesco un fatto unico e irripetibile. Tommaso da Celano stende 2 Vitae, e la distinzione con la scrittura autobiografica abissale: la responsabilit del racconto dellautore, perch egli d voce a testimonianze che trascendono lui e il protagonista. Tommaso presenta una biografia del santo come vocazione, e cos la narrazione negli anni del secolo si adegua a schemi autobiografici. Tuttavia la versione ufficiale della vita del Santo la Legenda Mayor di S. Bonaventura. Egli, miracolato da S. Francesco da piccolo, promette di ricercare le gesta del santo. Ci comporta problemi di organizzazione narrativa, soprattutto nel rapporto tra tempo progressivo del racconto e tempo storico-cronologico. Con questa disgregazione del tempo reale, finzione di un tempo pi significativo, si ha il passaggio dal resoconto biografico allelogio del biografato. La Legenda Mayor si divide in capitoli dedicati alle virt di Francesco. Non riesce a farsi spazio unautentica conversione poich Bonaventura si occupa soprattutto della narrazione di episodi meravigliosi come le visioni, tralasciando una dinamica di racconto che rispetti la vocazione del santo. Lincontro con il lebbroso non ha pi una posizione di priorit. In conclusione, il confronto tra autobiografia e biografia si risolve, nel caso di S. Francesco, nella nascita di un terzo genere, quello agiografico, cio scrittura di cose degne di essere raccontate. Tuttavia il genere autobiografico vero e proprio compare nel 700 con Le Confessioni di Rousseau. Egli d vita allautobiografia moderna e ritiene, come scrive nellincipit, che la storia della sua vita sia unica: non migliore o peggiore ma semplicemente diversa. Si rivolge a Dio utilizzandolo come testimone di veridicit, senza spiegare quanto abbia inciso nella sua vita. Si pu fare un paragone tra Rousseau e altri scrittori, come Genovesi. Ci sono somiglianze e differenze. Entrambi appoggiano il modello felicit originaria-decadenza: per andare avanti in modo sano bisogna tornare indietro, recuperando la purezza dello stato di natura (Rousseau) o tornando alla filosofia (Genovesi). Genovesi scrive due autobiografie: la prima un cursus honorum, la seconda stata scritta dopo la conversione per dimostrare al lettore che si pu dare una svolta alla propria vita. Il modello autobiografico di Vico era finalizzato alla ricostruzione delle tappe di unevoluzione intellettuale ed considerato il primo tipo moderno di autobiografia. Genovesi sovrapponeva al modello di Vico il superamento della tipica struttura della biografia erudita. Mentre nellet di Vico, nel genere autobiografico erano tralasciati i temi amorosi e giovanili, privilegiando la sfera intellettuale, con Rousseau e il suo soggettivismo fu eliminato ogni criterio selettivo e quindi viene narrato ogni singolo episodio. Le due stesure della "Vita" di Genovesi si pongono a cavallo tra l'oggettivismo e il soggettivismo: nelle opere c' un rapporto tra tradizione e innovazione. La 1autobiografia presentava l'autore come uno stimato metafisico; la 2autobiografia spiegava il suo passaggio a docente di economia. Quindi le due stesure della Vita corrispondono a due modelli autobiografici: autobiografia come autodifesa e conversione come tema autobiografico. La parola centrale dellautobiografia confessione, che per assume significati diversi a seconda delle epoche. Per Agostino la confessione ha un triplice significato: confessio laudus, confessione di lode; confessio peccatorum, confessione dei peccati; confessio fidei, confessione di fede. Queste lettere sono indirizzate direttamente a Dio. S. Agostino cos non vuole esaltarsi ma fungere da modello, anche perch nel Medioevo parlare di s era sinonimo di vanit e quindi per la Bibbia non era lecito. Pi di una volta si legge nelle opere di Petrarca limpegno di raccontare la propria vita alla maniera delle confessioni di Agostino ma Petrarca non attuer mai questo proposito. Egli mirava invece a fare una sorta di autoritratto, e scrisse una raccolta di lettere per lasciare unimmagine di se ai posteri; questa raccolta si divide nelle tre et di adolescenza, giovinezza e vecchiaia. Petrarca immagina di essere interrogato dagli stessi posteri, e lautoritratto si conclude coi successi negli studi del protagonista. Egli ha preferito alla confessione agostiniana unautopresentazione non troppo diversa da unautobiografia. Secondo Le Jeune lautobiografia soggetta a due illusioni: lillusione della nascita, in cui fa credere che il genere autobiografico sia nato in quel momento; lillusione delleternit, in cui fa credere che questo genere esista da sempre.

Per Le Jeune la forma del linguaggio devessere un racconto o in prosa. Largomento del testo pu riguardare la vita individuale o la storia della personalit. Per quanto riguarda, invece, la situazione dellautore rispetto al testo, lIo deve essere autore, narratore e protagonista. Il narratore deve avere una visione retrospettiva del racconto; deve, cio, raccontare la propria storia partendo dal passato. Lautobiografia devessere formata dal testo dallinizio alla fine e dal paratesto esterno al testo, che comprende unimmagine, il titolo e delle note. Battistini, nella sua opera Lo specchio di Dedalo attua unimportante distinzione tra autobiografia e autobiografismo. Per autobiografia si intende quel genere letterario che prevede che lautore parli della propria vita; per autobiografismo si intende un genere in cui nel testo la presenza dellautore generica. Nellopera Convivio Dante afferma che parlare di s non ragionevole n lecito. Ma che necessario quando si accusati di qualcosa e quindi bisogna difendersi o quando si vuole essere un modello per gli altri. Ne La Vita Nuova Dante parla del suo amore per la letteratura e per Beatrice, utilizzando il genere di autobiografismo poetico. Egli non vuole svelare il motivo della morte della sua amata per tre ragioni: non vuole parlarne; seppure volesse, le sue parole non riuscirebbero a descrivere una tale cosa; parlandone, loderebbe solamente se stesso. Ma esaminando la Vita Nuova, gli studiosi propongono 2 tesi: una considera lopera come autobiografia; laltra come unagiografia di S. Beatrice. Branca sottolinea alcuni elementi tipici dellagiografia come la struttura in componimenti poetici e capitoletti narrativi, me egli sostiene che lalternanza prosa-poesia della Vita Nuova non si debba ridurre solo al modello dellagiografia francescana. Nellopera di Dante convivono strutture autobiografiche e biografiche. Dante ha trasferito il linguaggio religioso in un contesto estraneo rischiando di ottenere per s la lode voluta per Beatrice. Nella Vita Nuova lagiografia ha senso perch suppone una devozione; ma non si pu parlare di un culto per S. Beatrice, elencarne i miracoli ecc. Dante utilizza il modello autobiografico riconoscendo a quel linguaggio la capacit di sublimare chi ne il soggetto. Le tappe principali della narrazione successiva (scelta di Dante di una donna di fenzione per celare lamore per Beatrice, decisione di Beatrice di non salutare pi Dante, disperazione di Dante) rendono il libro non solo il resconto dellitinerario di Dante e Beatrice, ma anche della trasformazione di lei in strumento di salvezza; si passa dallautobiografia allagiografia. Secondo Guglielminetti, rischierebbe di lodare se stesso rendendo evidente il fatto che lui stato capace di cogliere la grandezza della donna amata. Durante il 400 si ha un bisogno di storia per ricostruire vicende cittadine restituendo loro dimensioni personali e figure egemoniche. Ma anche forte la tentazione di esercitare un controllo sulla storia: ritagliare dalla cronaca degli avvenimenti la personalit dei protagonisti, condurre su di loro analisi di vizi e virt. Un modello del conflitto tra virt e fortuna La vita di Castruccio Castracani di Machiavelli. La vita di Castruccio rivisita il passato prossimo e si distacca dal presente, tratto tipico della produzione di Machiavelli. Nellopera Castruccio presentato come un trovatello, condotto al governo della citt grazie alla sua virt militare e poi morto dopo il trionfo sui nemici. La biografia eroica solita abbassare le origini del protagonista, e Machiavelli lo sa bene. Giovio critica a Machiavelli la sua petulanza contro Castruccio solo perch nemico di Firenze e perch usa il volgare piuttosto che il latino. Giovio si sforza di fare della biografia un genere vivace rimanendo estraneo alla situazione politica del tempo e dando spazio a personaggi illustri come sultani, re e pirati. Lopera degli Elogia appartiene al genere del panegirico. Pietro Giannone in prigione scrive unautobiografia in cui si giustifica dicendo che sta scrivendo per rivedere le proprie gesta e per sapere se c stato qualcosa di cui pentirsi. Scrive questa biografia, inoltre, per non essere infangato e per essere di aiuto agli altri. Durante il 500-600 si ha una sovrapposizione di elementi biografici e autobiografici. La biografia prevale. Lopera di Cardano, scritta mezzo secolo prima del 500-600, gi si rif a questa sovrapposizione. Cardano abbandona lordine cronologico del racconto e attiva unautoanalisi razionale. Lopera si conclude in maniera biografica con i detti memorabili del protagonista. Michel de la Montaigne ne I Saggi assicura al lettore che dir solo la verit e ammette che non ha intenzione di fare da dottrina e descrive se stesso con tutti i suoi difetti. Egli vuole studiare se stesso poich difficile parlare di s in quanto lIo in continuo divenire. Linnovazione sta nel descrivere se stesso e non le sue azioni. Introduce cos il Cursus Honorum. Inoltre, si contrappone a chi proibisce il parlare di s perch proibisce anche il pensiero di s.

Boccaccio scrive la biografia di Petrarca nel De Vita. Egli fa della biografia il genere militante e dellautobiografia il genere della memoria, in opposizione a ci che diceva Petrarca. Inoltre Boccaccio dimostra il suo culto per Dante con il trattatello In Laude di Dante. Lopera si basa sullozium letterario, svalutando quindi gran parte della vita di Dante, impegnata nel negozium civile. Questa biografia ricca dinterventi dellautore , che mostrano inquietudine nei confronti della personalit del biografato. Lopera si conclude con un sogno della madre di Dante, tratto tipico dellagiografia. Nel 1550, Vasari scrive la biografia degli artisti pi celebri del tempo e Benvenuto Cellini, essendo stato escluso, scrisse la propria autobiografia. Vittorio Alfieri, dopo aver letto lautobiografia di Cellini, decide di scrivere della propria vita. Nellincipit dice che lautobiografia nasce dallamore di se stesso. La Vita di Cellini rappresenta unautobiografia artistica che si distacca dalla tradizione. Lopera inizia con una risalita del proprio albero genealogico, che si rif alle ricordanze mercantili. La nascita del protagonista simile a un prodigio; poi il racconto diventa storia di un destino che terminer con una conversione al bene.Nella propria autobiografia, Alfieri analizza la sua vita come per analizzare la vita delluomo in generale e si prende come esempio. A differenza di altre autobiografie, Alfieri risulta molto autocritico. In maniera cruda e razionale egli non si risparmia, neppure quando deve accusare il suo modo di fare, il suo carattere e soprattutto il suo passato. Tuttavia, Alfieri non ha n rimorsi n rimpianti per questultimo. Afferma di aver scritto la propria autobiografia perch se non lavesse fatto, poich ha scritto molte opere, un giorno avrebbero potuto scrivere di lui una biografia errata. Motivo per il quale preferisce scriverla da s. Durante il 900 si diffonderanno libri laici e reazionari che cancellano una biografia impegnata, portando a una divisione del genere nel saggio erudito e nel resoconto scandalistico di vizi e passioni. Si diffonde la letteratura di propaganda e la biografia di tipo psicanalitico. Si pubblicano sempre meno diari e lettere. Biografia e autobiografia diventano generi di consumo e diminuisce linteresse tradizionale per lautore come persona reale.

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