Anda di halaman 1dari 61

DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE

E COORDINAMENTO DEI SERVIZI SANITARI


E SOCIO SANITARI
(ai sensi della DGR VIII/3776 del 13 dicembre 2006)

ASL della Provincia di Bergamo

a cura del
dott. Silvio Rocchi
Direttore Generale

Bozza presentata il 18/01/2007 1


Bozza presentata il 18/01/2007 2
Indice

PARTE PRIMA

1 PREMESSA
1.1 Sistema provinciale, “regole di sistema” e finanziamento
1.2 Metodologia
1.3 Le matrici della Programmazione: la concordanza tra “Regole di sistema
2007” e “obiettivi 2007” del Direttore Generale dell’ASL
1.4 Le “forme” della programmazione nell’ASL di Bergamo

2 BISOGNI, DOMANDA, OFFERTA E ALLINEAMENTO DOMANDA /


OFFERTA – Alcuni studi ASL Bergamo
2.1 Demografia vs Epidemiologia
2.2 Epidemiologia con particolare riferimento alla patologia tumorale
2.3 Vecchi e grandi vecchi
2.4 Analisi posti letto RSA
2.5 Analisi del fabbisogno per la riabilitazione
2.6 Infortuni
2.7 Adolescenti
2.8 Immigrazione

3 PROFILO DELL’OFFERTA
3.1 Strutture sanitarie
3.2 Liste di attesa - Area ambulatoriale
3.3 Liste di attesa - Area ricovero
3.4 Margini di razionalizzazione e miglioramento nell’area ospedaliera
3.5 Strutture socio-sanitarie

4 CONSUMI
4.1 Tasso di ospedalizzazione
4.2 Analisi del case-mix
4.3 Valorizzazione
4.4 Mobilità sanitaria
4.5 Banca dati assistiti (BDA)
4.6 Esito del Tavolo di confronto con le ASL dell’area omogenea

5 CURE PRIMARIE E CONTINUITA’ ASSISTENZIALE


5.1 Governance delle cure primarie
5.2 Medici di continuità assistenziale (già “Guardia medica”)
5.3 Assistenza domiciliare integrata (ADI)

6 GOVERNANCE DELLA FARMACEUTICA E DELLA PROTESICA


6.1 Farmaceutica territoriale

Bozza presentata il 18/01/2007 3


6.2 File F
6.3 Doppio canale
6.3 Protesica

7 LA PREVENZIONE
7.1 La prevenzione primaria alla persona
7.2 La prevenzione secondaria alla persona
7.3 Prevenzione primaria sull’ambiente

8 ASL COME SOGGETTO EROGATORE


8.1 Principali azioni strategiche dell’ASL
8.2 CRS-SISS

9 ASL COME SOGGETTO PAC

10 LA SALUTE MENTALE
10.1 Psichiatria
10.2 Neuropsichiatria infantile

11 LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: “…dal curare al prendersi cura”


11.1 La continuità assistenziale
11.2 Le strutture riabilitative
11.3 Il sistema delle cure palliative
11.4 Stati vegetativi persistenti

12 MONITORAGGIO DEI PIANI DI ZONA (PDZ)

PARTE SECONDA
PROGRAMMAZIONE 2007

13 LA MATRICE REGOLE/OBIETTIVI/AZIONI COME CERNIERA PER LA


PROGRAMMAZIONE 2007

14 LA MATRICE DI ALLINEAMENTO SUI PERCORSI

15 EVOLUZIONE DELL “FORME” DELLA PROGRAMMAZIONE


NELL’ASL DI BERGAMO

16 SINTESI DELLE OSSERVAZIONI DELLA CONSIGLIO DI


RAPPRESENTANZA DEI SINDACI E DELLE PARTI SOCIALI.

Appendice: Elenco degli allegati e loro allineamento con il testo

Bozza presentata il 18/01/2007 4


1 PREMESSA

1.1 Sistema provinciale, “regole di sistema” e finanziamento

a) Le dimensioni (Kmq 2.723), la particolare orografia (montagna: 64%; collina 12%)


ed il profilo istituzionale (8 Comunità Montane, 244 Comuni) definiscono già di per sé
un quadro di complessità naturale.
L’area è fortemente antropomorfizzata (è infatti una delle aree a maggiore “densità”
produttiva: circa 75.000 aziende registrate, per un totale di addetti variabile da 350.000
a 400.000) con insediamenti industriali, commerciali, agro-alimentari e zootecnici
frammisti.
E’ un tessuto produttivo estremamente polverizzato (da qui l’elevata incidenza di
infortunistica anche per una mutazione genetica del mercato del lavoro) e con una
congestione residenziale - produttiva non sostenuta da infrastrutture adeguate
(soprattutto viabilità e trasporti) che, insieme alla realtà orografica, ribaltano,
direttamente od indirettamente (numerosità dei presidi ospedalieri e sanitari “di
territorio”, caratteristiche di “frontiera” di alcuni ospedali come quelli di montagna), le
proprie criticità e lacune sul sistema sanitario.

b) Il sistema provinciale appare largamente razionalizzato per le azioni sinergiche ASL


– soggetti accreditati, ai vari livelli, anche se in modo non omogeneo.
Certamente le maggiori criticità sono a matrice “territoriale” e particolarmente
sull’integrazione area ospedaliera – area territoriale. Come, del resto, già segnalato nel
“Documento di programmazione 2006”, dove si individuavano nella assenza di una
“cerniera” tra Ospedali per acuti e domiciliarità (posti letto di riabilitazione generale
geriatrica e di mantenimento: fabbisogno calcolato circa n° 130 posti letto) il punto di
possibile “rottura” del sistema (la riabilitazione specialistica con i recenti
provvedimenti di riclassificazione è invece passata da una condizione di grave carenza
a quella di offerta adeguata).

c) Il finanziamento (vedi tabella in Allegato) ipoteca in parte negativamente, nonostante


l’incremento 2007 (di cui va dato atto) della quota capitaria, la possibilità di rimediare
di per sé a questa tradizionale criticità, di venire incontro coerentemente ad alcuni
bisogni reali rilevati, di avviare processi innovativi “sistemici” soprattutto sulla
integrazione ospedalità – territorio finalizzati a sgravare l’area ospedaliera per acuti da
una pressione indebita.

d) Le “Regole di sistema 2007” con lo strumento generale della programmazione


“partecipata” e con lo strumento specifico della applicazione degli accordi di sistema,
possono venire incontro a tale limite nel finanziamento di sistema in quanto: “…
nell’ambito della quota capitaria assegnata alle singole ASL è riservata, quale fondo
per l’attivazione di percorsi di integrazione Ospedale / Territorio, una quota della
quota capitaria complessiva.
L’utilizzo di detta quota è a supporto della concreta attivazione di percorsi a favore di
cittadini e prevede piani di attuazione preventivamente validati dalla Regione.”

Bozza presentata il 18/01/2007 5


In altre parole, nel 2007, il sistema potrà trovare un parziale riequilibrio al proprio
interno che non è penalizzante in alcun modo in quanto non solo finalizzato a dare
risposta a bisogni reali, ma soprattutto perché i progetti che saranno presentati sono
finalizzati a sgravare l’area della acuzie dai ricoveri impropri, riconducendoli alla
naturale dimensione “territoriale”.

1.2 Metodologia

L’azione strategica dell’ASL di Bergamo si è, a partire dal 2000, ispirata alla


fondamentale ricognizione dei bisogni prioritari, espressi ed inespressi.
Con le”Regole di sistema 2007” varate dalla Regione, si arriva ad una maturità di
metodologia, e quindi strategico – operativa, che può così essere riassunta:

a) rilevazione dei bisogni


b) programmazione
c) attivazione conseguente delle reti settoriali
d) sviluppo della “rete generale” come crescita ed integrazione coordinata delle
reti di settore.

a) La rilevazione dei bisogni


Riduttivamente può essere indicata come “epidemiologia sanitaria” ed “epidemiologia
sociale”.
Si rimanda, per la descrizione del livello raggiunto dall’ASL di Bergamo, al punto 2.

b) Programmazione
La programmazione risulta dalle seguenti sinergie di diversa natura:

Regione – ASL (PSSR 2007-09; Regole di sistema 2007, ecc.)

ASL – Comuni Costituiscono la cosiddetta “programmazione


ASL – Rappresentanze sociali partecipata” che, nell’ASL di Bergamo, ha già
ASL – Terzo settore trovato forme e sedi istituzionalizzate

ASL – Soggetti accreditati (area sanitaria e socio-sanitaria)

c) Attuazione reti di settore


La rete, o meglio “la rete delle reti”, è, da una parte, il risultato potenziale dei punti
precedenti, dall’altro lo strumento operativo per dar corpo in modo ordinato e razionale
alle scelte, alle strategie, ai protocolli e ai network di patologie.
Una rete che è sempre crescente, in quanto somma ed integrazione di singole reti (in
pratica, una rete per ogni singolo network di patologia).
Tutto ciò ha il pregio della concretezza (con il valore, appunto, della condivisione).
Una rete, invece, costituita e impostata non sulle patologie, ma a partire dalle strutture
in quanto tali (gli Ospedali e le Case di cura), sarebbe un mero esercizio cartaceo e
velleitario.

Bozza presentata il 18/01/2007 6


1.3 Le matrici della Programmazione: la concordanza tra “Regole di sistema
2007” e “obiettivi 2007” del Direttore Generale dell’ASL

a) Poiché la circolare esplicativa della DGR “Regole di Sistema 2007” recita che
l’applicazione integrale delle stesse rappresenta l’obiettivo dei DG nel 2007, si
riassume la concordanza tra la DGR in oggetto e gli obiettivi dei DG esplicitati
nella DGR 3848 del 20 dicembre 2006, recante “Definizione degli obiettivi aziendali di
interesse regionale e dei risultati attesi dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie
Locali per l’anno 2007 nonché delle modalità di valutazione del loro raggiungimento”

1. obiettivi di mandato

Obiettivi DG REGOLE 2007


a.1 Progetto CRS/SISS Rispetto dei Contenuti dell’Allegato n. 11 alla DGR sulle regole 2007
1.2 Programmazione e Rispetto dei Contenuti dell’Allegato n. 1 alla DGR sulle regole 2007
coordinamento dei servizi sanitari
e socio sanitari
1.3 Accordi Nazionali e Debito Rispetto, per la parte di competenza, dei contenuti dell’Intesa Stato Regioni
Informativo del 23 marzo 2005 e del Patto della salute del 28 settembre 2006 con rispetto
dei flussi informativi

2. Rispetto completo e puntuale delle regole 2007

Obiettivi DG REGOLE 2007


2.1 Programmazione Rispetto dei Contenuti dell’Allegato n. 13 alla DGR sulle regole 2007

2.2. regole di governo economico Rispetto dei Contenuti degli Allegati n. 2 e 3 alla DGR sulle regole 2007
finanziario
2.3 Negoziazione Rispetto dei Contenuti dell’Allegato n. 9 alla DGR sulle regole 2007
2.4 Tempi d’attesa Rispetto dei Contenuti dell’Allegato n. 5 alla DGR sulle regole 2007
2.5 Farmaceutica, Protesica e Rispetto dei Contenuti degli Allegati n. 6 e 10 alla DGR sulle regole 2007
Controlli
2.6 Prevenzione e Piani Rispetto dei Contenuti degli Allegati n. 4 e 7 alla DGR sulle regole 2007

2..7 Organizzazione, Rispetto dei Contenuti dell’Allegato n. 12 alla DGR sulle regole 2007
personale,MMG,PLS, Continuità
Assistenziale

3. Obiettivi Area Socio Sanitaria

Obiettivi DG REGOLE 2007


3.1 Programmazione dei Servizi Rispetto dei Contenuti dell’Allegato n. 16 alla DGR sulle regole 2007
Socio Sanitari e di Riabilitazione
3.2 Sistema Informativo: Razionalizzazione e semplificazione del debito informativo e di tutti i flussi di
cruscotto direzionale informazione che caratterizzano il dipartimento ASSI.
3.3 Programmazione ed Valutazione sullo stato di avanzamento dei processi organizzativi del Dip.
organizzazione aziendale (Dip. ASSI delle ASL attraverso l’adozione di standard e indicatori creati 2ad hoc”
ASSI)
3.4 Programmazione Zonale Controllo dell’appropriatezza della destinazione delle risorse del budget unico,
assegnato agli ambiti distrettuali, per la realizzazione dei Piani di Zona
rispetto alle indicazioni regionali
3.5 Equilibrio economico- Rispetto degli obiettivi di costo dei servizi socio sanitari integrati determinati
finanziario dalla Direzione Generale Famiglia

Bozza presentata il 18/01/2007 7


b) Il Documento di Programmazione è quindi incardinato metodologicamente su tale
quadro sinottico, in particolare avrà come riferimento quanto contenuto negli Allegati 1
e 14 della DGR 3776 in ordine all’applicazione degli accordi con i medici di cure
primarie e le altre componenti del sistema sanitario per l’attuazione delle attività
di “governo clinico”.
c) Infine un elemento di ordinamento sarà rappresentato dagli esiti dal lavoro di
ricognizione sull’ “Area Omogenea” costituita dalle ASL delle Province di Bergamo,
Brescia, Cremona, Mantova e dall’ASL della Valle Canonica – Sebino (Allegato 1) a
cui si rimanda.

1.4 Le “forme” della programmazione nell’ASL di Bergamo

Raccogliendo le indicazioni del PSSR e le indicazioni degli Assessorati (“anticipando”


così le “Regole di sistema 2007”) l’ASL di Bergamo ha configurato, per l’evoluzione
verso una “programmazione partecipata” (soprattutto per l’area socio sanitaria) nel
2006, le seguenti forme di confronto-integrazione istituzionale (istituite con specifici
atti deliberativi)

a) Commissione paritetica con i Comuni per programmazione sociale e sanitaria: il


documento finale (Allegato 2) ha “assorbito” le proposte degli Ambiti Territoriali
(Legge 328/00) come documento base per il raccordo tra programmazione sociale e
socio-sanitaria
b) “Ufficio Sindaci”, di supporto al Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci
c) Tavolo di Sistema Centrale: Sindaci – OO.SS., articolato in due sedute
plenarie/anno (una per semestre).
d) Tavoli di sistema distrettuali (7): Sindaci, Rappresentanze professionali, OO.SS. . I
“tavoli” sono gestiti dalla Direzione Generale soprattutto allo scopo di ottenere
“l’allineamento” delle agende.
e) Tavolo di confronto con i soggetti del III settore
f) Tavolo di confronto con Soggetti accreditati:
i) sedute plenarie (n. 8 nel 2006)
ii) confronti bilaterali, sia in occasione di criticità, sia per analisi andamento
produzione vs budget
g) Organismo provinciale di coordinamento per salute mentale, cui è stato assegnato
(deliberazione specifica) sia ruolo di governance che di programmazione settoriale
h) Tavoli “network di patologia”, elaborazioni di PDT a ruolo non solo tecnico-
professionale, ma anche macro organizzatorio sul sistema provinciale (“Assistenza a
rete del neonato sano e patologico”, “Assistenza a rete per la gravidanza fisiologica e
patologica”, “Gestione ospedaliera e territoriale dell’urgenza pediatrica”, “Gestione
dei pazienti traumatizzati cranici e vertebrali”, “Programmazione e gestione delle
esigenze riabilitative cardiologiche”)
i) Incontri bimestrali con soggetti accreditati ADI/Voucher per una evoluzione del
sub-sistema, già totalmente esternilazzato, verso un sistema “governato” dall’ASL in
tema di: appropriatezza specifica, controllo ex-post sulla coerenza tra erogazioni e
valorizzazione, assegnazione budget ai singoli soggetti con ricalibratura in corso
anno (luglio e settembre)

Bozza presentata il 18/01/2007 8


j) Tavolo settoriale per ex IDR (6 incontri/anno) per governare la riforma della
riabilitazione extra-ospedaliera, con particolare riferimento alla principale criticità
evidenziata nel documento di programmazione 2006: la continuità assistenziale ed il
fabbisogno di p.l. di riabilitazione generale geriatrica e di mantenimento (tra cui la
messa a regime dei p.l. per stati vegetativi), individuati come praticabili e oggettivi
su tale area; prefigurazione RSD per la lungo-assistenza;
k) Monitoraggio dei Piani di Zona;
l) Accompagnamento del trasferimento del Fondo Sociale Regionale dall’ASL agli
Ambiti territoriali.

Bozza presentata il 18/01/2007 9


2 BISOGNI, DOMANDA, OFFERTA
E ALLINEAMENTO DOMANDA / OFFERTA – Alcuni studi ASL Bergamo

2.1 Demografia vs Epidemiologia

La popolazione bergamasca è caratterizzata da un indice di vecchiaia pari a 0,86


rispetto ad un indice di vecchiaia regionale pari a 1,09: il più basso indice di vecchiaia
incide negativamente sulla quota capitaria assegnata all’ASL.
Contrasta con questo dato il quadro epidemiologico della popolazione in cui si rileva
un tasso di mortalità nella età produttiva superiore a quello regionale ed essenzialmente
conseguente a patologie tumorali (dato ulteriormente confermato dal tasso di
ospedalizzazione in tale fascia di età superiore al dato medio regionale).
I dati descrittivi della situazione per Distretto sono riportati nell’Allegato 3.

2.2 Epidemiologia con particolare riferimento alla patologia tumorale

L’analisi dei dati di morbosità e di mortalità per cause tumorali viene aggiornata
annualmente.
I dati descrittivi della mortalità per Distretto costituiscono l’Allegato 4 e si riferiscono
attualmente al periodo 1999 – 2005 (dati Archivio di mortalità ASL di Bergamo). I dati
di confronto si riferiscono agli anni 1998- 2002 (dati ISTAT elaborati ASL Bergamo).
I dati riferiti all’ospedalizzazione si riferiscono al periodo 2004 – primo semestre 2006.
L’impatto della patologia oncologica sulla popolazione bergamsca rappresenta il
principale e più grave marker negativo dello stato di salute della popolazione
rispetto al riferimento regionale.
Nel periodo considerato rispetto alla Regione l’eccesso di mortalità per i maschi
risulta essere del 9% mentre per le femmine è del 6%
Continua il trend di miglioramento per quanto riguarda i tumori per cui è praticabile
una diagnosi precoce (mammella, colon – retto) mentre si riconferma il dato negativo
per l’epatocarcinoma, il cancro dello stomaco e del pancreas. Si sono evidenziate
alcune criticità per tumori relativamente rari come il tumore della laringe e del
testicolo.
La mortalità e la morbosità oncologica in una popolazione relativamente giovane
costituiscono un carico sanitario, umano ed economico rilevante, tale da costituire
una vera e propria emergenza sanitaria (ed un problema, anche, di sovraccarico
finanziario).

L’evoluzione della conoscenza del fenomeno è stata affidata alla realizzazione di un


“Registro Tumori” co – finanziato dalla “Lega Tumori” di Bergamo.
Allo stato attuale il Registro ha consentito di individuare i primi dati di incidenza
relativi al 2001.
La maggiore difficoltà della fase attuale di sviluppo del Registro è costituita
dall’individuazione dei singoli soggetti in quanto i codici identificativi utilizzati nel

Bozza presentata il 18/01/2007 10


tempo non sono sempre univoci oppure sono errati (codice fiscale non corretto, oppure
mancate, presenza del solo codice sanitario, ecc.).
Nel 2007 si concluderà il progetto “Astrogeo” (Analisi sistematica territoriale rischio
oncologico genetico orobico): il progetto, finalizzato interamente con risorse ASL, era
finalizzato alla mappatura genetica di famiglie e soggetti ad alto rischio di familiarità
per patologia oncologica.
Allo stato attuale è stato raggiunto circa l’80% del target di 1000 famiglie a suo tempo
individuato.
L’emergenza tumori in Provincia di Bergamo che colpisce prevalentemente
soggetti in età produttiva e, quindi, non è computata tra le fragilità degli anziani
nel determinismo della quota capitarla, determina, a parte i costi umani e sociali,
costi economici almeno pari a 100 milioni di euro.

2.3 Vecchi e grandi vecchi

Nonostante la struttura relativamente giovane della popolazione bergamasca rispetto


alla Regione l’incidenza sociale e sanitaria dei “vecchi e grandi vecchi” non è
assolutamente trascurabile.
L’Atlante prodotto nel 2004 (pubblicazione rintracciabile sul portale ASL Bergamo)
aveva preso in considerazione il “pianeta anziani” sotto tutti i profili: demografico,
fragilità, istituzionalizzazione, domiciliarità, ecc.
Nel 2006 l’analisi si è appuntata su un fenomeno particolare rappresentato dalle
“demenze” e sull’utenza delle RSA (si veda anche la pubblicazione “Le residenze
sanitario assistenziali per anziani in Provincia di Bergamo” reperibile sul sito
dell’ASL).
L’iniziativa faceva seguito alle conclusioni del progetto “Anchise”, ai dati di analisi
del profilo degli ospiti presenti nelle RSA ed alle sollecitazione delle Unità di
valutazione per l’Alzheimer presenti nella Provincia. I criteri di costruzione del
Registro sono definiti nell’Allegato 5.
Allo stato attuale il registro contiene dati relativi a casi individuati negli anni 2004-
2005.
Nel 2007 è previsto l’attivazione dell’aggiornamento del registro in rete da parte delle
UVA.

2.4 Analisi posti letto RSA (riferimento Allegato 6)

L’offerta di posti letto (5.417 al luglio 2006) appare più che sufficiente per far fronte
alla domanda di ricovero espressa dalla popolazione. Questa conclusione si basa
sull’emergere di modelli che non vedono nella RSA l’unica forma di assistenza, ma
vedono nella istituzionalizzazione il punto di approdo dei casi a maggiore criticità
sanitaria e sociale per i quali le forme di domiciliarità e di assistenza alternativa
risultano oramai insufficienti: sviluppo dell’assistenza domiciliare integrata con presa
in carico sempre maggiore di soggetti anziani (80% dei soggetti assistiti è ultra
sessantacinquenne), sviluppo di forme alternative di assistenza domiciliare (badanti),
consolidamento dei servizi SAD, integrazione ADI-SAD.

Bozza presentata il 18/01/2007 11


La riduzione negli ultimi anni delle liste di attesa sino, in molte RSA, all’azzeramento,
è la conferma della validità delle politiche di domiciliarità (ma anche della componente
“spontanea” del fenomeno domiciliarità, cioè le “badanti”).

2.5 Analisi del fabbisogno per la riabilitazione (riferimento Allegato 7)

Il quadro dell’offerta del sistema provinciale per l’area riabilitativa specialistica


presenta, con la messa a regime di tutti i posti letto sia dell’area sanitaria che socio
sanitaria, un dimensionamento, se non ottimale, almeno sufficiente, realizzando un
notevole passo in avanti rispetto al passato.
Carente invece risulta ancora il settore della riabilitazione “di mantenimento” e
“generale geriatrica” per il quale si stima una carenza di circa 130 posti letto che
consentirebbero di sgravare i posti letto dell’area per acuti di pazienti il cui
bisogno è più di tipo “assistenziale” che non terapeutico.
La disponibilità di questi posti letto si situa sull’asse strategico della continuità
assistenziale di cui dovrebbero essere un tassello fondamentale insieme alla
“Assistenza domiciliare integrata ed ai servizi “SAD” dei Comuni.
Nell’ambito dell’analisi è inoltre emersa la necessità di rendere maggiormente
omogenea l’offerta per la riabilitazione cardiologica: si sono attivati 3 posti letto
nell’ambito urbano e orientata l’erogazione verso le prestazioni “ambulatoriali”,
piuttosto che verso il ricovero, aumentando l’offerta di tali prestazioni per il 2007
nell’area urbana e realizzando un protocollo che ricalibra la riabilitazione dei pazienti
cardiopatici tra la fase di ricovero e quella ambulatoriale

2.6 Infortuni

Il 2006 è stato caratterizzato da una recrudescenza del fenomeno infortunistico legato a:


- aumento degli infortuni nel settore dell’edilizia
- modificazione della tipologia di lavoratori coinvolti ( precari, neoassunti, lavoratori
“in nero”, extra comunitari, ecc.)
- prevalenza di incidenti da schiacciamento – movimentazione
La criticità emersa è quella della modificazione del mercato e dell’organizzazione del
lavoro che necessita non tanto di maggiori controlli tecnici (di cui è programmata una
crescita soprattutto qualitativa, cioè mirata), ma di un globale “controllo sociale” nelle
realtà produttive e maggiore impegno nella formazione reale sia professionale che
specifica sulla sicurezza, oltre che di sinergie tra tutti i soggetti istituzionali e sociali
presenti sul territorio.

Nell’ambito del fenomeno si inscrive il fenomeno degli infortuni dei minori a cui la
Provincia di Bergamo contribuisce con il 25% di tutti gli infortuni indennizzati nella
fascia di età 15-17 anni.
Il fenomeno è sostenuto dall’ampia disponibilità di occasioni di lavoro (anche solo
stagionale) che induce anche un abbandono precoce della scuola: la Provincia di
Bergamo è caratterizzata da un tasso di scolarità nella fascia di età 15 – 17 anni
inferiore di 5 – 7 punti percentuali rispetto al dato regionale (riferimento Allegato 8) .

Bozza presentata il 18/01/2007 12


E’ evidente la necessità di intervenire attraverso la Scuola per favorire i programmi di
promozione della salute e la cultura della sicurezza (si veda anche l’iniziativa di cui
all’Allegato 8), ma nel quadro di un intervento sistemico e non più a macchia di
leopardo, come nel passato.

2.7 Adolescenti

Consumo di alcol e sostanze nei giovani adolescenti


La conoscenza dei bisogni rispetto a questa tematica deriva dai dati forniti dall’indagine
ESPAD (Allegato 9).
La frequenza con cui i maschi bergamaschi dichiarano di essersi ubriacati almeno una
volta nella vita risulta significativamente superiore rispetto ai dati regionali (massima
differenza rilevata +5,6 %) così come risulta significativamente superiore la percentuale
di maschi bergamaschi che dichiara di essersi ubriacato negli ultimi dodici mesi.
Rispetto alle sostanze di abuso lo studio ha evidenziato un uso maggiore di tutte le
sostanze ad eccezione dell’eroina nel campione di giovani della Provincia di Bergamo
rispetto alla Regione ed al dato nazionale.
La sostanza maggiormente utilizzata è la cannabis (il 39,5% dei giovani bergamaschi
dichiara di averne fatto uso nella vita ed il 27,5% l’ha utilizzata negli ultimi 12 mesi).
La percentuale di incidenti stradali imputabili alle alterazioni da alcol e/o sostanze
stupefacenti risulta superiore al dato nazionale (8,1% vs 1,8%).
Purtroppo tale fascia di età non è interessata da interventi classificati come LIVEAS
(anche i CIC, 47 in Provincia, non sono tali; per l’attività dei CIC si veda la relazione
del Dipartimento ASSI).

La sicurezza e la cultura della sicurezza nella scuola


La Scuola rappresenta nella visione strategica dell’ASL non solo come luogo di lavoro
e, quindi, soggetta alla tutela del DLgs 626, ma anche come luogo in cui fa e si
trasmette cultura, si trasmettono valori e si forma il cittadino.
La Scuola diviene sede primaria e strategica per la formazione della cultura della
prevenzione e della sicurezza.
a) Gli esiti di un progetto sulla verifica e promozione della sicurezza condotto da ASL,
Ufficio Scolastico Provinciale e INAIL sono stati presentati nel mese di Ottobre. Il
68% degli edifici scolastici ha raggiunto una valutazione di “sufficienza” rispetto
alla verifica igienico – sanitaria e di sicurezza. L’intervento dell’ASL, che
proseguirà anche nel 2007, ha innescato un discreto movimento di sistemazione
degli edifici ed impianti, ancorché migliorabile.
b) Lo sviluppo, però, di una cultura della sicurezza passa attraverso una attività
sistemica che, per il 2007, vedrà la triangolazione tra ASL, ex Provveditorato ed
Università.

2.8 Immigrazione (Allegato 10)

Nel Dicembre 2005 risultavano iscritti al SSR 72.465 stranieri residenti nella Provincia
di Bergamo prevalentemente provenienti da Marocco (21%) ed Albania (12%).

Bozza presentata il 18/01/2007 13


Il principale problema, affrontato in questi anni, è stato l’aggancio al SSR di tale
popolazione.
Nel 2000 la popolazione extracomunitaria non iscritta era pari al 27% degli
extracomunitari presenti; oggi è pari a circa 1,5% grazie da un progetto specifico
dell’ASL (UO Interculturalità) anche in collaborazione con Questura e Associazioni di
volontariato.
Sono stati attivati percorsi facilitatori attraverso il rinnovo automatico della tessera.
Oggi si può concludere che l’inserimento nel SSR di tale popolazione è completo e
reale, come confermano anche i dati degli stranieri a codice STP e l’accesso a forme di
assistenza sanitaria quali la psichiatria e gli stati vegetativi
Trattandosi di una popolazione mediamente giovane, la principale causa di ricovero (n
ricoveri avvenuti nel 2005 = 12.723, valore = 23.141.839 di cui 13,1 % attribuiti a
“STP”) è rappresentata da problemi di interesse ostetrico ginecologico (parto (vaginale
o cesareo), aborto, ecc.) o pediatrico. Quindi necessita anche una azione per facilitare
l’accesso di questi cittadini ai Consultori familiari ed ai servizi sanitari di base.
Va infine segnalato l’incremento delle esenzioni per patologia: l’incremento è del 5,4%
dal 2000 al 2005 mentre la popolazione è cresciuta solo del 2,5%

Bozza presentata il 18/01/2007 14


3 PROFILO DELL’OFFERTA

3.1 Strutture sanitarie

Il quadro del sistema per l’area acuti nel corso del 2006 non è sostanzialmente mutato
rispetto al 2005 per cui si stima una disponibilità di 3,8 posti letto attivi per 1000
residenti (permangono circa 500 posti letto accreditati non attivi e non necessari al
sistema).
Tale offerta ottimale è il risultato sia delle politiche regionali sia dell’attività
“pedagogica” e di controllo dell’ASL.
L’area riabilitativa nell’ambito sanitario, per effetto della messa a regime dei posti
letto grazie al processo regionale di riclassificazione di tale area, raggiunge una
disponibilità 0,6 pl per 1000 residenti mentre nell’ambito socio sanitario, in attesa della
ridefinizione dell’assetto di alcuni ex IDR, continuano ad essere disponibili 0,4 pl per
1000 residenti.
Il tasso di occupazione dei posti letto disponibili per l’area acuti è compreso nelle
Aziende Ospedaliere tra l’80 ed il 95% mentre nelle Strutture private il range varia
dall’82 al 97%. I due tassi, quindi, sono sostanzialmente sovrapponibili.
L’offerta del sistema appare in linea con gli standard nazionali e regionali.
Appare comunque sottodotata l’area della riabilitazione di mantenimento e generale
– geriatrica per la quale si stima un fabbisogno di ulteriori 130 posti letto finalizzato a
sostenere lo sviluppo della continuità assistenziale e ridurre l’impatto con ricoveri non
appropriati soprattutto per anziani.
L’area specialistica appare più che sufficientemente presidiata. Qualche disomogeneità
si è registrata nella distribuzione territoriale, come per la riabilitazione cardiologia, cui
si sta provvedendo con gli interventi mirati già descritti.

3.2 Liste di attesa - Area ambulatoriale

Negli anni si è assistito ad un progressivo miglioramento della risposta in termini di


riduzione delle liste di attesa anche in considerazione dell’incremento del budget
destinato alla specialistica ambulatoriale: 103 milioni di euro nel 2005, 138 milioni di
euro nel 2006 e 154 milioni di euro nel 2007 (finanziamento ripartito nella proporzione
di 2/3 per i soggetti pubblici ed 1/3 per i privati).
Rispetto al monitoraggio bimestrale (mensile nel 2007) attivato dalla Regione
Lombardia risultano rispettati gli obiettivi individuati nella DGR VIII/2828: per le 6
prestazioni considerate critiche dalla Regione l’obiettivo dell’accesso entro 40
giorni è ampiamente raggiunto.
Le prestazioni negoziate e contrattualizzate hanno consentito di aumentare l’offerta
nelle aree che erano state individuate come critiche: prestazioni di più elevata
complessità, quali RMN, ecografie, endoscopie e di massima criticità rispetto al quadro
epidemiologico (diagnostica oncologica), ma non di contenere la parallela crescita di
consumismo di prestazioni non appropriate. A tale proposito si attiveranno tavoli tecnici
per la definizione di Linee guida per l’appropriatezza prescrittiva della diagnostica
“pesante”.

Bozza presentata il 18/01/2007 15


Anche i tempi di accesso alle prestazioni di ricovero monitorate rispettano
costantemente i tempi obiettivo regionali.
Permane la criticità rappresentata dalla diversa distribuzione dell’offerta sul territorio,
anche se in una visione di sistema provinciale l’offerta risulta più che adeguata.
Nel 2007 proseguirà l’azione di monitoraggio mensile dei tempi di attesa in accordo
con le indicazioni regionali.
Verrà mantenuto l’aggiornamento del sito Chrono dell’ASL e continuerà il suo puntuale
monitoraggio (verifica dell’effettiva corrispondenza tra le indicazioni riportate sul sito
Chrono e la reale lista di attesa per almeno il 25% delle prestazioni dichiarate).
Si è data applicazione alla DGR VIII/2828 con particolare attenzione ai tempi di
utilizzo delle sale operatorie ed all’ampliamento delle fasce orarie di apertura degli
ambulatori.
Infine per ridurre il carico burocratico del paziente e del MMG verranno forniti alle
strutture private accreditate che aderiranno ai PDT, i ricettari regionali necessari per la
prescrizione delle prestazioni specialistiche.

3.3 Liste di attesa - Area ricovero

Anche in tale area si sono ampiamente raggiunti gli obiettivi regionali per i ricoveri per
intervento di artroprotesi, cataratta, mastectomia e carcinoma colorettale.

Lo strumento della “parte negoziale” si è comunque rivelato, nel complesso, inadeguato


ad indirizzare l’offerta, che continua a “guidare” autonomamente la domanda, con
incrementi, ad esempio, nella diagnostica per immagini non giustificati
epidemiologicamente.
Sono stati condotti primi studi su tale area (RMN articolare, ecc.) che hanno validato
questa ipotesi.

3.4 Margini di razionalizzazione e miglioramento dell’area ospedaliera

- Maggiore allineamento rispetto ai bisogni evidenziati;


- riduzione delle aree di non appropriatezza generica;
- sviluppo di una cultura e di una pratica via via crescenti dell’appropriatezza
specifica;
- necessità di una differenziazione della mission (tipologia di produzione) a seconda
del grado di complessità tecnologica, strutturale, professionale degli ospedali
(concetto di rete che non esclude le naturali afferenze territoriali e una positiva
“competizione regolata” sulla produzione di basso – medio peso). Nell’ambito di
questa azione di miglioramento si colloca anche la necessità di attivare centri non
nominalistici di eccellenza per la chirurgia oncologica.

Purtroppo non sono oggi disponibili strumenti cogenti per orientare tale
differenziazione. L’unica strada è quella esplicitata nella premessa: la costruzione di
una “rete delle reti” che nasca dal basso (bottom – up) attraverso i network di patologia
che orientino non solo i comportamenti professionali (PDT), ma anche “chi fa che cosa,
e dove” nelle singole aree o discipline, così ad incidere sul livello macroorganizzativo.

Bozza presentata il 18/01/2007 16


La Lr 31/97 con i suoi meccanismi di “competizione regolata” ha accelerato, senza
portare nessun sovvertimento di ordine privatistico nell’offerta (disponibilità di posti
letto nel pubblico 74%, nel privato 26% comprensivi anche delle sperimentazioni
regionali), lo sviluppo di un sistema policentrico con evoluzione quali – quantitativa
degli ospedali periferici e delle case di cura.
Questo dato strutturale costituisce la base per una evoluzione di rete che sarà matura
quando, fatte salve alcune funzioni di base, i vari ospedali mostreranno più marcate
differenziazioni di mission e di produzione.

3.5 Strutture socio sanitarie

Questa ASL - in stretto raccordo con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci - ha


operato, dapprima attraverso il Dipartimento ASSI e successivamente attraverso
l’accompagnamento, degli Ambiti Territoriali nell’attuazione della L. 328/00, per
ridurre le differenze nell’offerta esistenti nei diversi territori.
Le azioni principali messe in atto sono state:
• la distrettualizzazione di tutta la produzione delle attività socio-sanitarie integrate
(Consultori Familiari e Assistenza Domiciliare Integrata) e delle attività socio-
assistenziali delegate successivamente restituite agli Ambiti Territoriali.
• la razionalizzazione dell’offerta di posti letti in RSA.
• la riqualificazione degli IDR anche attraverso l’orientamento verso la domiciliarità
di buona parte della loro offerta ambulatoriale ed il successivo avvio della riforma
della riabilitazione.
• l’introduzione di alcune innovazioni nei servizi sociosanitari per rispondere ad
alcune contingenze emergenti.
• il graduale potenziamento dell’ADI attraverso la sua voucherizzazione.
• la trasformazione di tutti i CSE in CDD e la loro successiva esternalizzazione.
• la trasformazione di tutti gli IEH e CRH in RSD.
• la riorganizzazione e l’accreditamento della rete dei servizi per le dipendenze.
• la riorganizzazione e l’accreditamento della rete dei consultori familiari.
• la predisposizione di criteri provinciali per la distribuzione delle risorse economiche
regionali (ex circolare 4) finalizzate al co-finanziamento dei costi di gestione dei
servizi socio-assistenziali comunali e del privato sociale e l’orientamento dapprima
verso i Distretti e successivamente verso gli Ambiti Territoriali (Legge n. 328/2000)
delle risorse delle leggi di settore e del Fondo Sociale Regionale.
• la predisposizione dei Piani di Zona a cura degli Ambiti territoriali ed il loro
monitoraggio a cura del Dipartimento ASSI.
Il sistema provinciale dei servizi socio-sanitari integrati (RSA-CDI-IDR-CSE/CDD-
RSD-Comunità per Tossicodipendenti-Ser.T.-ADI/voucher sociosanitari-Consultori
Familiari) e con esso quello socio-assistenziale (SAD-Asili Nido-Affidi-ADM-CRE-
CAG-CAM-CAH-CPI) è complesso, diffuso, differenziato e segnato da un forte
radicamento locale con una notevole differenziazione fra i Distretti in funzione della

Bozza presentata il 18/01/2007 17


loro diversa capacità di progettazione/realizzazione che è diventata ora una
sperequazione dell’offerta e disomogeneità di opportunità per i cittadini.
Si segnalano in particolare le seguenti contingenze:
• le RSA sono presenti in ciascuno dei 14 distretti;
• i Consultori Familiari (pubblici e privati) coprono ogni distretto tranne quello di
Seriate (che gravita storicamente su Bergamo e su Grumello del Monte);
• non vi sono CDI nei distretti di Seriate, Basso Sebino, Alto Sebino, Valle
Brembana, Valle Imagna e Villa D’Almè;
• i CDD ancora mancanti nei distretti di Valle Cavallina e Basso Sebino verranno
attivati nel corso del 2007;
• le RSD, le CSS e le Comunità terapeutiche per tossicodipendenti, sono distribuite in
modo ancora più sperequato nei vari distretti anche se l’utenza ha un bacino di
riferimento sovradistrettuale;
• alcuni distretti risultano “molto presidiati” dai servizi sociosanitari e altri molto
meno.

Lo sforzo per superare gli squilibri è continuo, ma le sperequazioni richiedono per


essere superate condivisioni di responsabilità e costruzione di sinergie che guardino
oltre la contingenza.
La distribuzione dei servizi socio-assistenziali nei 14 Ambiti appare ancora più
sperequata che non quella dei servizi socio-sanitari.
Con la predisposizione dei Piani di Zona i Comuni Associati negli Ambiti Territoriali si
sono dati un prezioso strumento per aumentare l’omogeneità dell’offerta socio-
assistenziale, promuovendo la diffusione, in ciascuno dei 14 Ambiti, dei livelli
essenziali di assistenza.
La scelta dell’ASL di costituire, con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, una
Commissione per la programmazione sanitaria e sociale e l’accresciuto orientamento
dell’azioen della Direzione Sociale per la promozione ed il coordinamento fra i PdZ
consentirà sicuramente di avviare ulteriori processi di perequazione dell’offerta
sociosanitaria e socio-assistenziale ai cittadini bergamaschi.

Bozza presentata il 18/01/2007 18


4 CONSUMI

4.1 Tasso di ospedalizzazione

I tassi di ospedalizzazione per distretto e grandi cause sono descritti nell’Allegato 4.


Area acuti: complessivamente dopo aver raggiunto un picco del 180 per 1000 (solo
ricoveri ordinari) nel 2000 il tasso di ospedalizzazione si è progressivamente ridotto
raggiungendo nel 2005 un valore pari a 147,18 (solo ricoveri ordinari). Nel 2006 si
stima che il tasso di ricoveri si confermi intorno a tale valore anche per il 2007.
Considerando invece anche l’impatto sul tasso di ospedalizzazione dei ricoveri a ciclo
diurno, tendenzialmente la stima del tasso di ospedalizzazione per il 2006 si attesta in
range 185-193 ricoveri per 1000 residenti.

4.2 Analisi del case-mix

L’analisi più recente del profilo di produzione (case – mix) delle strutture (Allegato 14)
utilizzando il sistema oramai collaudato di stratificare i DRG rispetto a 5 classi di peso
(il che permette una più alta definizione del case mix rispetto alla stratificazione in sole
due classi: basso ed alto peso) evidenzia il persistere di una “competizione indistinta” in
cui tutte le strutture (con poche eccezioni), indipendentemente dalla loro complessità,
tendono a concentrare la propria produzione nell’area dei DRG a peso medio-basso con
una evoluzione che tende sostanzialmente ad annullare le diversità di mission.
Dei due settori, pubblico a gestione diretta e privato accreditato, maggiore dinamicità
nella crescita (periodo 2000- 2006) del peso dei ricoveri si è registrata nel secondo e
ciò indipendentemente dal fatto che la struttura fosse dotata o meno di Pronto soccorso.
Le liste di attesa per ricoveri di basso peso si mantiene attorno ai 60 giorni mentre per
gli interventi elettivi maggiori la lista di attesa di attesta intorno ai 30 giorni.
Anche in funzione del necessario rispetto delle indicazioni degli accordi Stato –
Regioni per quello che riguarda i cosiddetti DRG ad elevato rischio di inappropriatezza
e grazie ad una azione “pedagogica” e di controllo si è osservato un significativo
trasferimento di prestazioni dal ricovero ordinario al ciclo diurno, soprattutto nell’area
chirurgica.
Permane la necessità di sgravare le UO di Medicina interna di un certo numero di
ricoveri inappropriati eccessivamente prolungati a fronte della necessità di poter
disporre di una più efficace continuità assistenziale (cfr. posti letto di riabilitazione
generale geriatrica e di mantenimento).

4.3 Valorizzazione

Il successivo grafico illustra il trend della valorizzazione dei ricoveri ripartita per
strutture pubbliche e private

Bozza presentata il 18/01/2007 19


Valorizzazione in % : Trend 2000-2006(1° sem)
85,0%

75,0%

65,0%

55,0%
A.O. Pubbliche
45,0%

35,0% Private
accreditate
25,0%

15,0%
00

03

04
01

5
02

**
0
20

**
20

20

20
20

20

*
06
20

L’aumento osservabile nel settore privato è sostanzialmente funzione del trasferimento


di posti letto dal settore pubblico alle sperimentazioni gestionali regionali in
collaborazione tra pubblico e privato, e, in parte, di una maggiore dinamicità di
riposizionamento verso una produzione di peso più elevato di tutte le strutture private
accreditate, indipendentemente dalla presenza o meno di PS.

4.4 Mobilità sanitaria

L’analisi condotta nell’ambito del “Tavolo di confronto” con le ASL dell’Area


omogenea ha evidenziato ancora una volta la stabilità del dato di “fuga” per i ricoveri
che risulta essere, in base ai dati disponibili per il 2006, stabilizzata all’11%
Si tratta essenzialmente di una mobilità di confine necessitata dalla difficoltà di
raggiungere i presidi ospedalieri teoricamente di riferimento (dalla Val di Scalve verso i
presidi della Valle Camonica) ovvero per mancanza di offerta (dall’area di Sarnico
verso il PO di Iseo).
E’ stata evidenziata, però, una “fuga elettiva” sempre più massiva nell’area della
chirurgia oncologica (nel 2006 i casi tendono quasi a raddoppiare rispetto al 2005).
I dati spingono a riflettere sulla necessità di poter disporre di “centri di eccellenza” per
la chirurgia oncologica, soprattutto addominale, all’interno del sistema bergamasco.

4.5 Banca dati assistiti (BDA)

Il dettaglio dei consumi sanitari per distretto è descritto nell’Allegato 15 utilizzando i


criteri della BDA. La BDA è stata attivata nel 2002 e consolidata nel 2005.

Bozza presentata il 18/01/2007 20


Sostanzialmente la BDA è un sistema in grado, attraverso la combinazione dei loro
consumi farmaceutici, di specialistica ambulatoriale, di ricovero, il possesso di
eventuali esenzioni, ecc. di associare ogni assistito ad una “classe di cronicità”
prevalente ovvero di individuarne anche le co-morbosità.
La BDA permette, quindi, una analisi multidimensionale per:
- cronicità,
- distretto,
- medico,
- tipo di assistenza,
- profilo di consumo,
- caratteristiche personali, ecc.

I dati riportati nell’allegato rappresentano i consumi (= spesa) per profilo di cronicità e


distretto di residenza dell’assistito.
I dati evidenziano una elevata variabilità tra i distretti e nella composizione della spesa:
rispetto ad una spesa media di 801 euro per assistito da MMG si va da un minimo di
spesa di 727 euro nell’area di Grumello ad un massimo di 872 euro nel distretto di
Bergamo.

4.6 Esito del Tavolo di confronto con le ASL dell’area omogenea Bergamo, Brescia,
Cremona, Mantova e Valle Canonica

La sintesi dei confronti tra le varie ASL è stato recentemente restituito dall’Assessorato
regionale.
Per quanto riguarda l’ASL di Bergamo le principali criticità riguardano:
• RMN: tassi elevati di utilizzo (risulta il più elevato in ambito regionale). Si rende
necessaria una verifica dell’appropriatezza delle prestazioni erogate;
• Chirurgia oncologica: da qualificare
• Chirurgia toracica: si rende necessaria un approfondimento dell’appropriatezza
delle prestazioni erogate;
• Patologia neonatale: necessario un coordinamento tra le tre Aziende Ospedaliere e
un potenziamento del trasporto (argomento già affrontato nei tavoli dei network di
patologia)
• NPI: da potenziare (previsto tavolo di coordinamento)

Bozza presentata il 18/01/2007 21


5 CURE PRIMARIE E CONTINUITA’ ASSISTENZIALE

5.1 Governance delle cure primarie

In Provincia di Bergamo al 31 dicembre 2006 sono convenzionati con l’ASL 692 MMG
(696 nel 2005) e 120 PdF (117).
Il 75% dei MMG ed il 40% dei PdF sono costituiti in forme associative. La
popolazione assistita da forme associative è quindi pari al 75% dei pazienti per i
MMG ed al 54% dei pazienti per i PdF.
La percentuale di forme associative potrà aumentare nel 2007 in accordo con le
“Regole di sistema”. Verrà comunque incentivato il mantenimento degli ambulatori
periferici e per quei medici che, pur non essendosi costituiti in forme associative,
prestino la loro opera in zone di particolare disagio ma garantiscano comunque i
requisiti minimi individuati per le forme associative.
L’accesso su prenotazione, la disponibilità di personale di studio, l’informatizzazione e
la gestione informatizzata della prescrizione e della cartella clinica, l’utilizzo del CRS-
SISS sono ampiamente diffuse.
Numerosi sono stati i progetti realizzati o tuttora in corso. Ovviamente il governo
clinico e del budget di distretto rappresentano il core dei progetti delle Cure primarie
per il cui sviluppo si sono utilizzati sia lo strumento della partecipazione dei medici ai
Comitati istituzionali previsti dalla Convenzione sia ad altri organismi quali i Tavoli di
sistema, la commissione OrATO per il miglioramento dei rapporti Ordine – ASL –
Territorio – Ospedale, il Centro studi per al formazione.
Insieme a questo approccio “partecipativo” si sono sviluppati alcuni progetti per la
presa in carico del paziente diabetico e per la riduzione dell’accesso dei pazienti
pediatrici al PS. Inoltre sono stati contrattualizzati con le strutture di ricovero alcuni
PDT (diabete, gestione complicanze diabetiche, scompenso cardiaco, asma, BPCO,
epatopatia cronica, prevenzione ca colo-rettale e lombalgia acuta.
Per quanto riguarda il richio cardio - cerebro vascolare si proseguirà con l’attività
formativa sui temi scompenso cardiaco, ipetensione e diabete, verrà valutata la
prescrizione di statine (nell’ambito di un progetto con SIMG) e verrà proseguita la
somministrazione della carta RCCV.
In merito alle patologie oncologiche verrà attivato un gruppo di lavoro con il DIPO
provinciale per il coinvolgimento del MMG nel follow up del paziente oncologico.
Continuerà la collaborazione con il DPM in tema di vaccinazioni (antinfluenzale,
antipnemucoccica, MPR), prevenzione della SIDS e degli incidenti domestici, la
promozione dell’attività fisica e la lotta al doping, la promozione di coretti stili di vita
ed il sostegno alle campagne di screening.
Formazione: verrà valorizzata la formazione sul campo finalizzata alla presa in carico
del paziente attraverso la gestione dei PDT concordati.

5.2 Medici di continuità assistenziale (già “Guardia medica”)

La continuità assistenziale è garantita da 27 postazioni attive sul territorio in cui


operano 174 medici. Dai dati di attività risulta la necessità di una riorganizzazione degli
accessi ambulatoriali (anche per garantire la sicurezza dei medici in servizio) e la

Bozza presentata il 18/01/2007 22


costituzione di un call center unico di riferimento in grado di effettuare anche un triage
telefonico per valutare le condizioni del paziente ed individuare al risposta appropriata
ai bisogni espressi (in collaborazione con il SSUEm 118).
Inoltre è in atto con le Associazioni di categoria la verifica della percorribilità
dell’inserimento dei medici di CA nelle forme associative dei MMG, l’estensione del
CRS-SISS e diverse iniziative di formazione per migliorare la capacità di risposta ai
problemi dei pazienti pediatrici.

5.3 Assistenza domiciliare integrata (ADI)

Si veda il successivo punto 11.

5.4 Consultori Famiglia e Tutela Minori

Si veda l’allegata relazione del Dipartimento ASSI.

Bozza presentata il 18/01/2007 23


6 GOVERNANCE DELLA FARMACEUTICA E DELLA PROTESICA

6.1 Farmaceutica territoriale

L’azione di governo della Farmaceutica territoriale si è posto come obiettivo quello di


garantire l’appropriatezza dell’attività prescrittiva. Il controllo dei costi è stato,
quindi, un “di cui”.
Gli strumenti utilizzati si sono evoluti dall’autunno del 2000, periodo di inizio del
progetto:
• da un controllo – confronto con i MMG che in ogni distretto superavano la media
prescrittiva
• ad uno strumento più sofisticato (la cosiddetta “scheda medico”) che consente di
leggere l’attività prescrittiva del medico rispetto al suo “carico assistenziale reale”
basato su più indicatori: demografico, fragilità e cronicità degli assistiti, spesa per
ricoveri, diagnostica ambulatoriale e farmaceutica.

Anche le modalità di controllo sono virate verso una forma di “confronto tra pari” con
passaggi nelle sedi istituzionali (Comitato aziendale e Comitato distrettuale dei MMG).
E’ stato così possibile individuare 46 medici complessivamente critici che sono stati
chiamati ad un confronto di analisi “alla pari”. I criteri di individuazione dei medici
critici sono stati aggiornati alla luce della Decreto Direttore Generale Sanità 9900 del
11/9/2006.
Per il 2007 è previsto il coinvolgimento non solo dei prescrittori critici, ma anche di un
campione di altri medici in una fascia “border-line”.
Dal punto di vista dell’effetto economico è stato raggiunto una significativa differenza
tra la spesa procapite dell’ASL di Bergamo e la spesa media regionale (anno 2000:
-4,28%; anno 2005 –12,7%) che è stata mantenuta anche per il 2006 in cui la differenza
è stata pari al – 13,26% nonostante l’esplosione della spesa registrata nei primi mesi
dell’anno (massimo: +15,8% nel mese di gennaio) insieme all’impennata nel numero di
ricette (da 40.000 ad oltre 50.000 ricette al mese in più rispetto allo stesso mese
dell’anno precedente).
Allo stato attuale non appare plausibile una ulteriore razionalizzazione della sola
spesa territoriale senza un coordinamento deciso con la prescrittività ospedaliera. In
tal senso sta proseguendo l’attività del progetto ASL – Ist. Mario Negri – Ospedali
Riuniti di Bergamo, sono stati definiti con le strutture alcuni protocolli di
farmacoutilizzazione (BPCO) e una farmacista ASL partecipa regolarmente alle
riunioni delle commissioni terapeutiche ospedaliere.
Dal 2003 è attiva una Commissione permanente ASL – Strutture ospedaliere per le
problematiche legate alla farmaceutica.

Per quanto riguarda i farmaci equivalenti è continuata la promozione del loro utilizzo
con particolare riferimento ai farmaci del sistema cardiovascolare e dell’apparato
gastrointestinale e del metabolismo, è stato aggiornato e messo a disposizione di tutti i
MMG il Prontuario dei principi attivi contenuti nella lista equivalenti.
Infine è stato contrattualizzato l’obbligo per le strutture di ricovero di indicare nella
lettera di dimissione il principio attivo invece del nome commerciale del farmaco

Bozza presentata il 18/01/2007 24


prescritto e, ove possibile, indicare la disponibilità di farmaci equivalenti ovvero
indicare invece del principio attivo la categoria terapeutica.
Nel 2007 continuerà l’azione di monitoraggio dei Piani terapeutici e verranno
ulteriormente implementate le azioni di incentivo all’utilizzo dei farmaci equivalenti
affinché sia raggiunto l’obiettivo indicato dalle Regole regionali (dal 35 al 40% della
DDD).
Sarà monitorato l’utilizzo off label dei farmaci e la presenza in cartella delle schede di
monitoraggio AIFA per i farmaci oggetto di farmacovigilanza.

6.2 File F

La spesa per questa voce è significativamente aumentata per l’impatto dei


chemioterapici innovativi ad alto costo.
L’andamento della spesa è stato oggetto di monitoraggio costante ad ogni incontro di
budget. Il monitoraggio sul campo dell’impiego dei farmaci non ha evidenziato
criticità in quanto essi sono stati impiegati nel puntuale rispetto delle indicazioni
dell’autorizzazione all’immissione in commercio. La spesa per il “file F” si conferma
comunque uno fattore di inflazione della spesa.
Nel 2007 proseguirà l’azione di monitoraggio dell’utilizzo dei farmaci antiblastici ad
alto costo insieme ad un o specifico focus sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali per la
cura dei soggetti sieropositivi.

6.3 Doppio canale

Superata la criticità nella gestione della distribuzione verificatasi nei primi mesi del
2006 questa forma di distribuzione ha consentito un “risparmio” al sistema pari ad euro
2.150.923,63 (risparmio 2005 = € 1.580.616,83)

6.3 Protesica

A fronte di un andamento progressivamente crescente della spesa da imputarsi ad un


sempre maggior numero di utenti serviti e ad un fisiologico aumento dei costi degli
ausili stessi, il Settore ha risposto con interventi di razionalizzazione della distribuzione
e miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva da parte degli specialisti.
Nel corso del 2006 si è attivata attraverso un accordo con FEDERFARMA Bergamo la
distribuzione attraverso le farmacie sia dei presidi per i diabetici e della cosiddetta
“protesica minore” (sacche, placche per stomie, ecc.), sia dei prodotti per l’assorbenza
(“pannoloni”).
L’accordo con le Farmacie ha consentito, oltre:
• ad un contenimento della spesa pro-capite per i diabetici;
• ad un contenimento in valore assoluto della spesa per i prodotti per l’assorbenza;
• ad una semplificazione dei processi amministrativi per la gestione delle persone che
necessitavano di questi presidi;
di poter rendere disponibile all’utenza un servizio funzionale e capillarmente diffuso sul
territorio.

Bozza presentata il 18/01/2007 25


Anche l’iniziale polemica sul venire meno della “consegna a domicilio” dei presidi per
l’assorbenza è stata superata in quanto comunque le Farmacie garantiscono tale
modalità di distribuzione ai soggetti che ne hanno la necessità.
Per quanto riguarda l’appropriatezza delle prescrizioni nel corso del 2006 sono stati
organizzati diversi incontri con i medici specialisti prescrittori (Oculisti, Otorino,
Fisiatri e Neuropsichiatri Infantili). Con tutti sono state condivise le linee guida già
operative del Settore, sono state valutate le criticità emerse con particolare attenzione
alle problematiche della Neuropsichiatria.
Nel mese di gennaio 2007 sarà organizzato un corso IREF regionale sull’argomento.
Con tutti gli specialisti si continuerà la collaborazione già in atto.
Continueranno gli incontri mensili di coordinamento tra le ASL già da tempo in essere
presso la ASL Città di Milano cui partecipano tutti i responsabili del settore.
Per quanto riguarda lo specifico problema delle “protesi acustiche”, per le quali
Regione Lombardia con nota dell’aprile 2006 ha dato specifiche indicazioni per il
superamento del limite di 65 dB di perdita uditiva quale criterio per la protesizzazione,
si è provveduto a ridefinire con i prescrittori (Centro di Audiofonologia degli Ospedali
Riuniti di Bergamo) linee guida condivise per la fornitura delle protesi nonché, in
collaborazione con il Servizio di Medicina Legale, il percorso “semplificato” per il
riconoscimento dell’invalidità specifica.
Nel corso dl 2007 si procederà, inoltre:
• al controllo delle Ditte Ortopediche convenzionate sulla base del protocollo già
adottate da altre ASL in collaborazione con il DPM;
• alla verifica della corretta applicazione delle procedure definite nell’ambito del
sistema qualità per l’erogazione delle protesi presso i Distretti;
• approfondire l’analisi dei bisogni integrando i dati presenti in “Protesica OS” con i
dati della BDA ed altre fonti di dati correnti in modo tale da verificare la
congruenza tra profilo della patologia del paziente e prescrizione protesica.

Bozza presentata il 18/01/2007 26


7 LA PREVENZIONE

7.1 La prevenzione primaria alla persona

Il trend storico della copertura vaccinale 2003-2006 colloca l’ASL di Bergamo ai primi
posti della Regione Lombardia sia per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie
(copertura = 99%) sia per le vaccinazioni raccomandate (copertura 95%).
Vaccinazione antinfluenzale: Bergamo è stata la prima realtà a sperimentare la
somministrazione del vaccino antinfluenzale agli anziani e ai soggetti a rischio
attraverso MMG e PLS: ciò ha permesso di passare da una copertura dl 40% ad oltre il
70%.

Il Dipartimento assicura l’attività di sorveglianza epidemiologica e di controllo delle


malattie infettive, attuando piani e campagne di vaccinazione sulla base degli indirizzi
regionali.
Vengono perseguiti, inoltre, gli obiettivi di prevenzione di
• AIDS
• Malattie sessualmente trasmesse
• Infezioni ospedaliere
• Prevenzione sanitaria presso il carcere
Le azioni previste nel 2007 per la prevenzione delle malattie infettive sono riassunte in
Allegato.
Nel 2007 verrà predisposto il piano locale di preparazione e risposta ad una possibile
pandemia influenzale in applicazione del piano pandemico regionale.

Per quanto riguarda l’Educazione sanitaria e promozione della salute attraverso stili
di vita corretti la progettazione si svilupperà secondo 3 direttrici prevalenti:
- il mondo della scuola,
- gli anziani (con particolare attenzione a favorirne la domiciliarietà),
- la Comunità come ambito di azioni partecipative.

Inoltre il disagio adolescenziale verrà intercettato attraverso gli sportelli di ascolto nelle
scuole medie superiori.

Si intende coinvolgere in modo diretto l’Università di Bergamo – Scienza


dell’Educazione sia sul piano del contributo metodologico che su quello della
valutazione del risultato in termini di psicologia della salute. In particolare sul versante
del mondo della scuola si mira ad una triangolazione Scuola, Università, ASL per
attuare una progettualità pluriennale. Tale progetto vuole sviluppare la prevenzione dei
comportamenti a rischio in pre-adolescenza e adolescenza attraverso una più ampia
applicazione di metodiche orientate alle life-skills ed in particolare all’educazione tra
pari. Si punta a sviluppare in accordo con l’ex-Provveditorato agli Studi modalità
organizzative che diano garanzie di continuità nel tempo e di coinvolgimento di Istituti
scolastici il più ampio possibile.

Bozza presentata il 18/01/2007 27


Sul piano delle tematiche si garantirà lo sviluppo dei progetti avviati a partire dall’anno
2005 e verranno implementate nuove iniziative anche in applicazione del Piano
Regionale di Prevenzione Attiva.
I gruppi tematici principali sono così riassumibili:
• promozione dell’attività motoria
• educazione ad una corretta alimentazione
• prevenzione del tabagismo
• prevenzione degli incidenti (domestici e stradali)

Le iniziative sono realizzate in forte collaborazione con le Scuole, i Comuni e le


Associazioni, allo scopo di sensibilizzare la popolazione sull’adozione di stili di vita e
comportamenti sani, con particolare attenzione alla prevenzione del rischio
cardiocerebrovascolare e neoplastico.
La programmazione delle attività di promozione della salute sarà realizzata anche con il
coinvolgimento di altri dipartimenti dell’ASL (Dipartimento delle Dipendenze,
Dipartimento ASSI e Dipartimento Cure Primarie e Continuità Assistenziale).

7.2 La prevenzione secondaria alla persona

Lo screening mammografico attivo su tutto il territorio provinciale (3° ciclo) ha


raggiunto una percentuale di adesione del 65,3 % nell’Ottobre 2006 (secondo
passaggio). Complessivamente sono state diagnosticate 904 neoplasie di cui 425 (=
47%) di diametro inferiore ad 1 cm.
Lo screening per il tumore del colon-retto è stato avviato nell’Ottobre 2005 in tre aree
della Provincia con una adesione pari al 44%
Nel 2007 l’attività proseguirà nel rispetto delle linee guida regionali (prevista
l’effettuazione di 40.000 test di screening) e l’estensione degli inviti alle donne nella
fascia di età 45-49 anni.
Lo screening per il carcinoma del colo-retto coinvolgerà almeno il 70% della
popolazione target (previsti 70.000 test FOBT).

7.3 Prevenzione primaria sull’ambiente

• Per quanto riguardano gli ambienti di vita il DPM ha attivato diversi interventi
anche in collaborazione con Enti esterni al SSR (ARPA, Provincia, Comuni ed altre
rappresentanze territoriali, rappresentanze degli imprenditori, ecc.):
• monitoraggio e controllo amianto
• radon
• qualità dell’aria: polveri sottili (Pm10), inquinamento atmosferico e traffico
veicolare

• Continueranno le iniziative di informazione e sensibilizzazione delle


Amministrazioni comunali sull’impatto delle polveri sottili sulla salute e su quali
interventi è possibile mettere in atto per la sua mitigazione (riduzione del traffico
veicolare, “bosco in città”, “piedi-bus”, ecc.)

Bozza presentata il 18/01/2007 28


• Continuerà lo studio di correlazione tra dati ambientali e dati sanitari sul rapporto
tra patologie respiratorie e cardiovascolari (mortalità e ricovero), livelli di Pm10 e
livelli di traffico veicolare.

• Per quanto riguarda gli ambienti di lavoro viene assicurata la realizzazione dei
progetti e dei piani attuativi locali previsti dalla DGR VII/18344 per i settori:
• edilizia
• agricoltura
• sanità
• patologia oncologica
• stress e lavoro

L’attività di vigilanza verrà implementata cercando integrazioni con gli altri Enti
ispettivi in materia di lavoro (Direzione Provinciale del Lavoro, INAIL, INPS) e la
Polizia Locale.

• Il potenziamento del sistema informativo integrato tra gli Enti interessati diventa un
obiettivo prioritario per il 2007.

Bozza presentata il 18/01/2007 29


8 ASL COME SOGGETTO EROGATORE

8.1 Principali azioni strategiche dell’ASL

Si riassumono le principali azioni strategiche che hanno coinvolto l’ASL come soggetto
erogatore:

a) definitiva configurazione dei Distretti Socio – Sanitari (7) come realtà compiute
rispetto a:
• applicazione decentrata della programmazione centrale ASL (Tavoli di
sistema distrettuali con Comuni, rappresentanze professionali,
organizzazioni sindacali, ecc.);
• assegnazione budget di Distretto globale (e per singole voci)
 strumenti: schede di budget con assegnazione obiettivi,
monitoraggio trimestrale degli obiettivi, monitoraggio mensile dl
Controllo di gestione sulle singole voci di spesa;
• governance dell’area cure primarie
 strumenti: comitati distrettuali MMG/PLS;
• trasferimento ai Distretti di parte delle competenze del DPM (vaccinazione,
ecc.);
• gestione servizi area socio – sanitaria: consultori, ecc.
b) decentramento territoriale di tutte le linee di attività dl DPM (SISP, SIAN, SPEMI)
ad eccezione dello PSAL;
c) razionalizzazione sedi e accreditamento delle stesse (ad es. consultori);
d) semplificazione delle procedure (ad es. protesica assorbenza, ec.)
e) informatizzazione accessi: dal portale ASL sono accessibili ed estraibili documenti
f) sviluppo della Information technology e di applicativi per il monitoraggio della
attività erogativa.
g) Misurazione delle attività attraverso lo sviluppo di un sistema di indicatori.

Tale sviluppo ha consentito un passaggio di qualità da una “sanità spontanea” ad


una “sanità misurata” in base all’assunto che, in sanità, ciò che non è misurato
non esiste, se non intermini vaghi e contraddittori di percezione soggettiva.

Si è quindi voluto dare spazio al sistema degli indicatori.

Bozza presentata il 18/01/2007 30


SISTEMA degli INDICATORI ASL BERGAMO

Dipartimento Prevenzione Medica

PRINCIPALI LINEE linee INDICATORI INDICATORI INDICATORI


DI ATTIVITA’ DI PROCESSO DI OUTPUT DI OUTCOME
Profilassi delle 1.A conseguimento degli ESISTENTE ESISTENTE ESISTENTE
malattie infettive obiettivi di copertura
vaccinale, nell’infanzia e
nell’adulto
1.B applicazione del piano PRODUZIONE DEL
pandemico influenzale DOCUMENTO
regionale
1.C sorveglianza e prevenzione ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE
della malattia tubercolare
1.D Assistenza ai malati di ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE
AIDS

Gestione situazioni 2.A Verifica dell’efficienza del IN ELABORAZIONE ESISTENTE NO


emergenziali sistema di risposta ad
emergenze di tipo sanitario,
secondo requisiti di
tempestività, qualità,
standardizzazione

Sicurezza alimentare 3.A Autocontrollo ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE

3.B Attività ispettiva ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE

Promozione della 4 Promozione dell’attività


salute attraverso stili motoria
di vita corretti Educazione ad una corretta
alimentazione ESISTENTI ESISTENTI QUASI TUTTI ESISTENTI
Prevenzione del tabagismo
Prevenzione degli incidenti
(domestici e stradali)

Prevenzione 5.A iniziative di prevenzione VEDASI PUNTO 4 VEDASI VEDASI PUNTO 4


oncologica -attività primaria: vedi sviluppo al PUNTO 4
di prevenzione punto 4
primaria e secondaria
(diagnosi precoce)
5.B screening per il carcinoma ESISTENTE ESISTENTE ESISTENTE
mammario e per il
carcinoma del colon-retto
5.C progetto regionale RADON VEDASI PUNTO 8.A VEDASI VEDASI PUNTO 8.A
PUNTO 8.A
5.D progetto regionale di ESISTENTE ESISTENTE ESISTENTE MA FORTE
prevenzione dei tumori SOTTOSTIMA
professionali

Attività di 6.A Controllo delle acque ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE


prevenzione e potabile
controllo delle acque
potabili e degli
ambienti di vita
6.B Igiene piscine e della ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE
balneazione
6.C Igiene e sicurezza nelle ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE
scuole
6.D Igiene edilizia e dell’abitato ESISTENTE ESISTENTE IN ELABORAZIONE
con specifico riferimento ai
pareri sugli strumenti
urbanistici

Bozza presentata il 18/01/2007 31


Prevenzione e 7.A Comparto delle costruzioni ESISTENTE ESISTENTE ESISTENTE
sicurezza in ambiente
di lavoro

7.B sicurezza in agricoltura ESSTENTE ESISTENTE ESISTENTE


7.C sanità ESISTENTE ESISTENTE ESISTENTE
7.E tumori professionali ESISTENTE ESISTENTE ESISTENTE MA FORTE
SOTTOSTIMA

Salute e Ambiente 8.A Progetto Regionale NO ESISTENTE NO


RADON
8.B Qualità dell’aria: polveri ARPA ESISTENTE ESISTENTE
sottili (Pm10),
inquinamento atmosferico e
traffico veicolare

8.C Attività analitica ESISTENTE ESISTENTE NO

Piano Regionale ESISTENTE ESISTENTE ESISTENTE


amianto della
Regione Lombardia

Medicina Legale 10.A COMMISSIONI ESISTENTE ESISTENTE NON RILEVANTE


“INVALIDI
10.B INSERIMENTO ESISTENTE ESISTENTE NON RILEVANTE
LAVORATIVO
DIVERSAMENTE ABILI
10.B INDENNIZZI INCIDENTI ESISTENTE ESISTENTE NON RILEVANTE
TRASFUSIOALI E
VACCINALI

Bozza presentata il 18/01/2007 32


Dipartimento Prevenzione Veterinaria

Le attività erogative propriamente dette del DPV vengono a rappresentare la


stragrande maggioranza dei processi propri di tale Dipartimento assommando, nel loro
complesso, a circa l’84% dell’intera attività.
Tale insieme di processi produttivi viene ufficialmente monitorato, con cadenza
annuale, da uno specifico applicativo informatico regionale, denominato “Costi e
Ricavi dei Servizi”, il quale, tramite avanzate elaborazioni, viene a fornire dettagliate
informazioni per ogni singolo processo produttivo relativamente al suo impatto in
termini di costi e di ricavi, di numerosità e di peso specifico di ogni atto e di concorso
alla sua produzione da parte delle diverse figure professionali coinvolte.
A valle di tale applicativo, a livello aziendale, per alcune linee di produzione, è stata
elaborata una batteria di indicatori in grado di fornire misurazioni relative anche ai
risultati effettivamente conseguiti
La seguente tabella, sia pur tramite ampie aggregazioni tra processi produttivi simili,
chiarisce il livello di monitoraggio delle attività erogative oggi in essere.

INDICATORI DI

PROCESSO

RISULTATO
ATTIVITA’

COSTO
AGGREGAZIONE DI PROCESSI PRODUTTIVI

AREA A
Esecuzione test animali richiesti da piani SI SI SI SI
Esecuzione di altri test sugli animali SI SI SI
Provvedimenti di polizia veterinaria inerenti malattie SI SI SI SI
Vigilanza area A SI SI SI
Campionamenti area A SI SI SI
Tutela animali d'affezione SI SI SI
Certificazione varie area A SI SI SI SI
Vigilanza import- export SI SI SI
AREA B
Vigilanza area B SI SI SI
Attività di ispezione degli animali macellati SI SI SI SI
Campionamenti area B SI SI SI
Sistemi di allerta e tossinfezioni alimentari SI SI SI SI
Certificazione varie area B SI SI SI
Visita ispettiva di animali macellati a domicilio. SI SI SI SI
AREA C
Vigilanza alimenti area C (latte e derivati) SI SI SI
Vigilanza allevamenti area C SI SI SI SI
Campionamenti area C SI SI SI
Anagrafi zootecniche SI SI SI SI
Certificazione varie area C SI SI SI SI

Bozza presentata il 18/01/2007 33


ASSI –SerT

INDICATORI UTILIZZATI DAL DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE AI FINI DELLO


SVOLGIMENTO DELLA FUNZIONE DI GOVERNANCE
Il Dipartimento delle dipendenze, al fine di svolgere la propria funzione di governance, si è dotato
dall’anno 2002 di un Osservatorio in grado di svolgere una funzione di monitoraggio e di controllo
dell’attività erogata dai servizi pubblici e privati accreditati, attraverso l’utilizzo di un sistema
informativo in rete (Data base dipendenze) per la parte relativa all’attività clinica e di altri data base
interni riguardanti atre aree di attività (prevenzione, autorizzazioni all’ingresso in strutture del privato
accreditato, controllo di gestione, legge di settore).
In particolare, per quanto concerne l’attività erogativa svolta dai servizi pubblici (SerT ) e privati
accreditati, per la Direzione del Dipartimento è possibile tenere sotto controllo le seguenti aree o
linee di produzione attraverso i sotto indicati punti di valutazione e rispettivi indicatori:

AREA EPIDEMIOLOGICA
Linea di produzione indicatori
Analisi della struttura di popolazione di contesto (provinciale e di ambito territoriale) confronti con STD regionale e
nazionale
struttura popolazione:
Popolazione residente, di cui minorenni
Rapporto M/F
Numero stranieri residenti, di cui minorenni
Tasso di immigrazione1
Percentuale di stranieri minorenni residenti
Numero stranieri minorenni residenti su 100 minorenni italiani residenti
Rapporto M/F stranieri
Livello di istruzione della popolazione 15 - 19 anni.2
Tasso di scolarizzazione superiore per ciascun Ambito, provincia di Bergamo, Regione Lombardia e
Italia
offerta scolastica: scuole pubbliche e scuole paritarie e parificate per ordine e ambito
prevalenza di alunni con cittadinanza non italiana/popolazione scolastica
Indicatori inerenti il mercato del lavoro: Imprese e addetti
Tasso di attività per ciascun Ambito, provincia di Bergamo, Regione Lombardia e Italia
Tasso di occupazione per ciascun Ambito, provincia di Bergamo, Regione Lombardia e Italia

1
Tasso di immigrazione = n. stranieri residenti su 100 residenti.
2
Quota della popolazione di 15 - 19 anni in possesso almeno della licenza media inferiore.

Bozza presentata il 18/01/2007 34


Analisi della domanda potenziale e diretta Mortalità
• Mortalità per overdose da oppiacei
• Mortalità per alcol
Morbosità
• Ricoveri ospedalieri per overdose da oppiacei
• Ricoveri per patologie alcol correlate
di consumo (indiretti)
• i consumi di alcol e sostanze nei giovani scolarizzati
• incidenti stradali alcol o droga correlati
• le segnalazioni alla commissione medica patenti per violazione degli artt. 186 e 187 del
codice della strada
• le segnalazioni art. 75 d.p.r. 309/90
di consumo problematico (indiretti)
• utenza trattata dai servizi pubblici accreditati
Mortalità
• Mortalità per overdose da oppiacei
• Mortalità per alcol
Morbosità
• Ricoveri ospedalieri per overdose da oppiacei
• Ricoveri per patologie alcol correlate
di consumo (indiretti)
• i consumi di alcol e sostanze nei giovani scolarizzati
• incidenti stradali alcol o droga correlati
• le segnalazioni alla commissione medica patenti per violazione degli artt. 186 e 187 del
codice della strada
• le segnalazioni art. 75 d.p.r. 309/90
di consumo problematico (indiretti)
• utenza trattata dai servizi pubblici accreditati

AREA EROGATIVA PUBBLICA ACCREDITATA (SerT) Area clinica e preventiva


Linea di produzione Punto di valutazione indicatori strumenti
Accettazione INPUT Risorse impiegate per Risorse umane, strutturali e Data Base dipendenze
diagnosi e produrre le prestazioni necessarie tecnologiche e finanziarie (costi diretti Data base controllo di gestione
trattamento ed indiretti) impiegate/anno
comportamenti PROCESSI Modalità e Protocolli e linee guida Verifiche ispettive interne
d’abuso e di metodologie utilizzate (procedure Aderenza a processi predefiniti di
dipendenza e protocolli) qualità e grado di “EB”
Scostamenti tra atteso e rilevato

OUTPUT Prestazioni, trattamenti Volume e tipologia di prestazioni per


o interventi di prevenzione erogati struttura complessa, struttura semplice, Data Base dipendenze
operatore, per tipologia di trattamento e
densità su paziente ; confronto con STD
regionale.
OUTCOME Esiti trattamenti, Esito trattamento per paziente, per Data Base dipendenze
risultati raggiunti e livello di tipologia di trattamento, per tipologia Customer satisfaction
soddisfazione d’utenza, per struttura complessa e
semplice; confronto con STD nazionale
INPUT /OUTPUT Costi e Rapporto tra costi produttivi e Data base controllo di gestione
benefici prestazioni erogate Data Base dipendenze

Bozza presentata il 18/01/2007 35


Accettazione analisi INPUT Risorse impiegate per Risorse umane, strutturali e Data base controllo di gestione
della domanda produrre le prestazioni necessarie tecnologiche e finanziarie (costi diretti
e attuazione ed indiretti) impiegate/anno
interventi di PROCESSI Modalità e Protocolli e linee guida Verifiche ispettive interne
prevenzione metodologie utilizzate (procedure Aderenza a processi predefiniti di Data Base prevenzione
e protocolli) qualità e grado di “EB”
Scostamenti tra atteso e rilevato

OUTPUT Prestazioni, trattamenti Volume e tipologia interventi e di


o interventi di prevenzione erogati prestazioni per struttura complessa,
struttura semplice, operatore, per Data Base prevenzione
tipologia di intervento, per ambito di
intervento e per ambito territoriale.
OUTCOME Esiti trattamenti, Esito degli interventi preventivi Data Base prevenzione
risultati raggiunti e livello di realizzati per tipologia d’utenza, per
soddisfazione struttura complessa e semplice;
INPUT /OUTPUT Costi e Rapporto tra costi produttivi e Data Base prevenzione
benefici prestazioni erogate

AREA EROGATIVA PRIVATO ACCREDITATO


Linea di produzione Punto di valutazione indicatori strumenti
trattamento PROCESSI Modalità e Protocolli e linee guida Verifiche interne in affiancamento
residenziale o metodologie utilizzate (procedure Aderenza a processi predefiniti di alle visite di vigilanza effettuate
semiresidenziale e protocolli) qualità e grado di “EB” da servizio accreditamento del
soggetti con diagnosi Scostamenti tra atteso e rilevato dipartimento ASSI
d’abuso e di dipendenza

OUTPUT trattamenti erogati Volume di trattamenti erogati per


paziente, per struttura, per Data Base dipendenze
tipologia di servizio e
complessivamente, indice di turn
over
OUTCOME Esiti trattamenti, Esito trattamento per paziente, per Data Base dipendenze
risultati raggiunti e livello di tipologia di trattamento, per
soddisfazione tipologia d’utenza, per struttura,
per tipologia di servizio/modulo
DOMANDA/OFFERTA Indice di saturazione per singolo Data Base dipendenze
servizio/modulo, per struttura per
tipologia di servizio

Bozza presentata il 18/01/2007 36


Distretti - Linee di produzione amministrativa
E’ stato messo a punto un sistema di monitoraggio delle seguenti linee di produzione
dell’area amministrativa. Standardizzate così le attività nel 2007 verrà avviato il
sistema di monitoraggio – misurazione per “centro erogativo”, per unità di personale,
ecc.

scelta e/o revoca, riattivazione - italiano turistica - ambulatori organizzati patologia - ritiro autocertificazioni
scelta e/o revoca, riattivazione - straniero visite fiscali effettuate status
convocazioni per regolarizzazione visite fiscali respinte gravidanza - rilascio
variazioni dati anagrafici - utenti visite necroscopiche reddito
domande in deroga ricevute invalidità civile - accettazione/revisione duplicati
domande in deroga esaminate in ciechi e sordomuti - accettazione/revisione dializzati (mezzo proprio)
commissione
pediatria - gestione liste d'attesa (nuovi legge 68/99 - dializzati (ambulanza)
iscritti nel mese) accettazione/adesione/revisione
duplicati tessere sanitarie legge 104 - accettazione/revisione dializzati (domicilio)
carnet della salute benefici post-portem - accettazione visite occasionali - richieste pervenute
certificati sostitutivi tessera sanitaria europea contrassegno parcheggio - accettazione visite occasionali - rimborsi
E 106 - compilazione/ricezione contributi modifica strumenti di guida - visite occasionali - dinieghi
accettazione
618/80 - rilascio contributi soggiorni climatici - ricezione certificazioni (escluse le copie successive
domande alla prima)
E 121 entrata/uscita - rilascio/ricezione sedute commissioni anticipo TFR - autorizzazioni
E 125 - compilazione deceduti - archiviazione prenotazioni varie
E 126 - compilazione/ricezione duplicati verbali reclami formalizzati
E 126 - rimborsi maggiore - autorizzazioni acquisti altri reclami formalizzati
trasferimento per cure all'estero - indiretta maggiore - autorizzazioni da magazzino trasferimento per cure all'estero - ulteriori
rimborsi
CIRS-SISS - attivazioni carte (PdR) maggiore - pratica restituzione bene E 128 - compilazione/ricezione
ADI/ADP - nuovi/rinnovi maggiore - cessazioni (decessi, trasferiti) E 111 e similari - rilascio
ADI/ADP - accessi mensili minore - nuovi utenti (fornitura farmacia) allegato 4 e 5
prestazioni aggiuntive minore - nuovi utenti (in service) trasferimento per cure all’estero - E 112
bilanci di salute minore - ricette emesse E 126 - dinieghi
bilanci di salute al cronico minore - piani terapeutici trapianti di midollo osseo
ricettari standard - distribuzioni minore - ausili non tariffabili (farmaceutico) legge 68/99 - gestione completa
orari ambulatoriali - variazioni minore - cessazione (decessi, trasferiti) contributi soggiorni climatici - rimborsi
sostituzioni MMG/PLS - comunicazioni ossigeno - pazienti attivi dichiarazione di responsabilità ex art. 1
comma 248
corsi aggiornamento MMG/PLS organizzati ossigeno - nuove attivazioni/rinnovi CIRS-SISS - adesioni (PdA)
corsi aggiornamento MMG/PLS - destinatari ossigeno - cessazioni/sospensioni ricettari stupefacenti - distribuzioni
cont. assist.le - medici in servizio pz dietetici - nuovi utenti ADI/ADP - variazioni accessi
cont. assist.le - incarichi formalmente pz dietetici - piani terapeutici registri stupefacenti - vidimazione
conferiti nel mese
turistica - medici in servizio pz dietetici - cessazioni (decessi, trasferiti) richieste di informazioni formalizzate
turistica - incarichi formalmente conferiti nel patologia - rilascio
mese

Distretti - Linee di produzione sanitaria

Bozza presentata il 18/01/2007 37


Controllo di gestione (CdG)
Il controllo di gestione elabora routinariamente su base mensile dati ed indicatori
relativi alle seguenti aree:
- Contabilità analitica (Distretti e Dipartimenti)
- Consultori familiari
- Farmaceutica
- Ossigenoterapia (OTL)
- Diabetologia
- Modello LEA
- Parte variabile MMG e PLS
- Visite fiscali
- Personale
- Protesica maggiore (modello O3)

Inoltre il CdG elabora le mappe di posizionamento (MP) di ogni singolo distretto


raccogliendo per ognuno tutti i dati di spesa gestita sia direttamente sia indirettamente
(ricoveri, specialistica, farmaceutica).
I report vengono messi a disposizione in una specifica libreria a cui si accede attraverso
il sistema di gestione della comunicazione aziendale (Lotus Notes).

8.2 Sviluppo dell’Information Technology e CRS-SISS

Bozza presentata il 18/01/2007 38


Nell’ASL di Bergamo sono attualmente implementati i seguenti applicativi di supporto
all’attività:

Applicazione Vaccinazioni
Funzionalità Applicativo di Registrazione Vaccinazioni
Applicazione Gestione Invalidi Civili (Applicativo Butterfly)
Funzionalità Gestione della pratica di Invalidità dalla fase di rilevazione alla fase
concessoria
Applicazione Gestione Acquisizione Ricette Farmaceutiche
Funzionalità Gestione delle attività di acquisizione in digitale delle Ricette
Farmaceutiche prima dell’inoltro a L.I.
Applicazione Gestione Screening Colon-Retto
Funzionalità Gestione delle attività di Screening Colon Retto commissionate alle
strutture accreditate.
Applicazione Gestione Screening Mammografico
Funzionalità Gestione delle attività di Screening Mammografico commissionate alle
strutture accreditate.
Applicazione Gestione Protesica Maggiore (Applicativo Protesica OS)
Funzionalità Gestione delle attività di distretto per la maggiore (protesi, letti,
INTEGRATA SISS carrozzine) attraverso ricette/Mod03

Applicazione Gestione ADI (Applicativo HOME-CARE)


Funzionalità Gestione delle attività di voucher ADI a domicilio
Applicazione Gestione Attività Serv. Veterinario
Funzionalità Gestione della fatturazione attiva per le attività del dipartimento di
veterinaria.
Applicazione ERP – Contabilità – Magazzino – Cespiti
Funzionalità Gestione della Contabilità, Magazzino, Ordini, etc.
Applicazione Data WareHouse Epidemiologico
Funzionalità Analisi/Studi epidemiologici dei flussi informativi aziendali
Applicazione Data WareHouse Aziendale
Funzionalità Analisi/Studi di attività e costi dei flussi informativi aziendali
INTEGRATA SISS

Applicazione Gestione Documentale – Gestione CONSULTORI


Funzionalità Piattaforma per la gestione dei COSULTORI
INTEGRATA SISS

Applicazione Rilevazione Attività Amministrative


Funzionalità Consuntivazione Attività amministrative per i Distretti
Applicazione APREA – Prenotazione Prestazioni ASL
Funzionalità Le prestazioni prenotabili, sono:
a) attività distrettuali;
b) patenti e porto d'armi;
c) idoneità lavorative (SPSAL);
d) prenotazioni fisiatriche per prescrizioni protesica;
e) pap-test.
Applicazione Gestione Documentale – Gestione CONSULTORI
Funzionalità Piattaforma per la gestione dei COSULTORI
INTEGRATA SISS

Applicazione RilDem – Segnalazione Automatizzata Demenze

Bozza presentata il 18/01/2007 39


Funzionalità Gestione del Registro Provinciale delle Demenze
Applicazione Gestione Documentale
Funzionalità Piattaforma per l’automazione dei flussi documentali aziendali
(messaging, workflow)
Applicativi Documentali Gestione Delibere
Gestione Protocollo
Gestione Atti Dirigenziali
Gestione Contratti
Gestione URP
Archivio Vigilanza
Bacheca Aziendale
Gestione Concessioni
Delibere Circolari Regionali
Gestione Obiettivi Dirigenti
Gestione Concorsi
Comunicazioni ASL
FAQ farmaceutica
Libreria Farmaceutica
Malattie infettive
Modulistica esterna
Modulistica interna
Rassegna stampa
Portale Internet
Librerie Documentali

Nel 2006 è proseguita l’implementazione del Piano biennale a scorrimento CRS SISS
che ha raggiunto i seguenti obiettivi:
• numero di MMG/PLS aderenti a CRS - SISS 598 su 808 (adesione pari al 74%)
• numero di Farmacie aderenti a CRS – SISS 247 su 249 (adesione pari al 99%)
• numero di prescrizioni processate nell’ultimo semestre 2006:
• farmaceutiche 1.360.000 (10% delle prescrizioni processate a livello
regionale)
• ambulatoriali 424.000 (idem)
• numero di referti prodotti dalle Aziende Ospedaliere della Provincia e rese
disponibili sul sistema CRS-SISS: 225.000

L’ASL ha integrato nel sistema CRS-SISS gli applicativi:


• Cosultori
• Protesica
• Datawarehouse

Presso il Distretto di Bergamo è operativo un chiosco informativo SISS.

Bozza presentata il 18/01/2007 40


9 ASL COME SOGGETTO PAC

Con il POFA adottato nel 2004 e con la prossima riorganizzazione dell’ASSI, di cui la
DGR 3848 reca le linee guida, l’ASL di Bergamo ha voluto, istituendo il Dipartimento
PAC, sottolineare la rilevanza di nuovi compiti di governo del sistema assommando
nelle sue competenze le funzioni di programmazione, acquisto e controllo dei servizi
sanitari e socio-sanitari.
Al Dipartimento PAC compete, infatti:
• il governo della domanda e dell’offerta sanitaria e socio sanitaria,
• la programmazione ed elaborazione delle politiche sul governo dell’offerta sanitaria
e socio sanitaria,
• la programmazione del governo della domanda sanitaria e socio-sanitaria, di
concerto, rispettivamente, con il Dipartimento Cure Primarie ed il Dipartimento per
le Attività Socio-Sanitarie Integrate.

Si è adottato, quindi, un modello unificato per la gestione delle procedure di


accreditamento e di controllo anche nel settore sanitario e socio sanitario mantenendo
un raccordo con il territorio che tenga conto delle complessità specifiche del settore
socio sanitario integrato, delle caratteristiche specifiche dei bisogni delle diverse fasce
di popolazione e della necessità di realizzare, con i soggetti gestori una sinergica
collaborazione per implementare la qualità dell’offerta e l’appropriatezza delle
prestazioni.
I principali obiettivi operativi e di controllo del sistema raggiunti dal Dipartimento sono
così riassumibili:
• negoziazione del budget con le strutture accreditate, predisposizione dei contratti e
monitoraggio trimestrale della coerenza tra budget assegnato e produzione effettiva
(complessivamente oltre 100 incontri di budget/anno)
• controllo dell’attività rendicontata (X cartelle cliniche, Y prestazioni ambulatoriali,
Z prestazioni RSA, ecc.)
• controllo del mantenimento dei requisiti di accreditamento per le strutture
accreditate, verifica del possesso dei requisiti delle strutture accreditande;
• analisi dei dati rendicontati nel flussi correnti e loro gestione
• predisposizione di tavoli di lavoro con le strutture accreditate per la definizione
delle criticità emerse dai controlli
• Osservatorio epidemiologico - Registro tumori - Flussi informativi: in diretta
dipendenza della direzione di dipartimento. Gestisce l’integrazione dei flussi
informativi sanitari e socio sanitari per l’analisi e il governo della domanda e, in
particolare, quelli relativi a:
- ricoveri
- specialistica ambulatoriale
- farmaci
- psichiatria
- protesica
- consultori familiari

Bozza presentata il 18/01/2007 41


- RSA
- ADI

Controlli

Anche per il 2007 l’attività di controllo rimane una priorità fondamentale da perseguire
per il mantenimento dell’equilibrio del sistema e per la tutela e la garanzia del cittadino.
Il Piano dei controlli (Allegato) rappresenta lo strumento di riferimento in cui sono
integrate le varie linee di intervento previste per tutte le aree oggetto di controllo.
Nel rispetto delle regole di sistema 2007 l’attività di controllo verrà finalizzata alla
verifica delle maggiori criticità del sistema provinciale:
• trasferimento dei pazienti tra i vari presidi
• utilizzo appropriato della modalità di ricovero
• qualità della cartella clinica
• rispetto degli accordi contrattuali sottoscritti per quanto riguarda la prescrizione
farmaceutica nelle lettere di dimissione
• appropriatezza d’uso dei chemioterapici ad alto costo
• valutazione dei DRG particolarmente pesanti dal punto di vista della valorizzazione
Per quanto riguarda le prestazioni specialistiche i controlli verranno indirizzati sulle
prestazioni individuate come critiche nell’ambito del Tavolo di confronto (PET, RMN,
Medicina nucleare) oltre che al monitoraggio dei seguenti fenomeni:
• prestazioni ambulatoriali potenzialmente incluse nel DRG di ricovero (prestazioni
di PS seguito da ricovero)
• corretta applicazione DGR 3111 (completezza documentazione richiesta: cartella
ambulatoriale, scale di valutazione, PRI, ecc.)

Le criticità individuate sono state condivise con gli altri gruppi NOC delle ASL
dell’area omogenea Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Val Camonica con cui si
proseguirà la collaborazione nel corso del 2007.
Si consolideranno gli incontri per la verifica dell’allineamento budget / produzione.

Bozza presentata il 18/01/2007 42


10 LA SALUTE MENTALE

10.1 Psichiatria

L’analisi dei dati disponibili evidenzia in Provincia di Bergamo un costante aumento


della domanda di prestazioni territoriali (+ 37% 2006 vs 2001) insieme ad un costante
aumento della spesa media per paziente (+ 41,6%).
Non si è osservato, però, un parallelo aumento del numero di prestazioni erogate.
Questo quadro fa presumere che il sistema stia rispondendo alla domanda espressa da
casi relativamente gravi. Inoltre analizzando l’incidenza dei nuovi casi si evidenzia
come il sistema stia anche trattenendo sempre più a lungo casi oramai cronicizzati.

I problemi della salute mentale hanno trovato a livello ASL un tavolo unico di
coordinamento nell’ambito dell’Organismo di coordinamento provinciale per la salute
mentale (OCPSM) istituito nel 2004 in applicazione del Piano regionale per la salute
mentale.
Dell’OCPSM fanno parte componenti in rappresentanza delle AO pubbliche, delle
strutture private, degli Enti locali, delle associazioni di volontariato.
Nel corso del 2006 l’organismo si è riunito 5 volte ed ha organizzato nel Dicembre la
prima conferenza territoriale per la salute mentale in cui si è discusso di residenzialità
leggere e territorio.
Nell’OCPSM nel 2007 saranno coinvolti anche rappresentanti del SerT e dell’area
disabili del Dipartimento ASSI.

Parallelamente nell’ambito della Commissione paritetica ASL – Consiglio di


rappresentanza dei Sindaci è stato attivato un gruppo di lavoro composto da
rappresentanti ASL e rappresentanti degli Uffici di piano per analizzare in quale modo
era stata affrontata la problematica salute mentale nei vari Ambiti, individuare le
problematiche comuni ed eventuali soluzioni di integrazione delle strutture sociali,
socio-sanitarie e sanitarie che costituiscono la rete in cui si muovono questi pazienti.
Il documento licenziato da questo gruppo si è concretizzato nel documento di cui in
Allegato.
Le principali criticità emerse sia dal lavoro dell’OPCSM sia dal confronto con gli
Ambiti possono essere così riassunte:
- sottofinanziamento complessivo del sistema “salute mentale”
- necessità di attivare uno specifico “registro psichiatrico” che consenta di tracciare il
percorso di questi pazienti
- necessità di rimodulare i percorsi differenziando i livelli di assistenza
- mancanza di un SPDC (il sesto della Provincia) da attivarsi nell’ambito delal AO di
Treviglio e che, al momento, viene parzialmente vicariato dagli SPDC degli
Ospedali Riunti di Bergamo;
- rilevante presenza di soggetti psichiatrici (circa 200 soggetti) negli ex IDR: si tratta
di pazienti sostanzialmente “istituzionalizzati” che sono presenti anche da decenni
in queste strutture e la cui sintomatologia non è del tutto spenta.
Nonostante diversi interventi sollecitati ai responsabili dei DSM locali di revisione
della situazione di questi pazienti, che ha portato nel tempo al trasferimento di un

Bozza presentata il 18/01/2007 43


centinaio di pazienti con sintomatologia “spenta” in RSA, permane la criticità della
loro corretta collocazione che sarà possibile solo attraverso la riconversione dei
posti letto “riabilitativi” in posti letto di strutture lungodegenziali quali le residenze
socio sanitarie per disabili;
- la mancanza di una reale cabina di regia che riesca a gestire operativamente i
pazienti e le risorse.

Richiamando i vincoli di finanziamento di cui alla premessa del Documento le azioni


che potranno essere messe in campo dall’ASL nel suo ruolo di promotore di percorsi /
facilitatore sulla scorta dei risultati dei confronti effettuati saranno:
- attivazione del “registro psichiatrico” e sua integrazione con la BDA e il registro
delle fragilità
- attivazione di un tavolo tecnico finalizzato alla definizione di un network di
patologia che comprenda sia elementi sanitari che socio sanitari per:
- la definizione di protocolli per la gestione d’intesa dei pazienti,
- lo sviluppo della domiciliarità soprattutto per i pazienti psichiatrici anziani
- lo sviluppo della residenzialità leggera

Verrà negoziata, inoltre, con le strutture accreditate:


- la garanzia che i CPS garantiscano orari di apertura più ampi;
- i tempi massimi entro i quali i CPS devono rispondere alle richieste di consulenza e
valutazione.

10.2 La Neuropsichiatria infantile

Già nel 2003 questa ASL aveva informalmente istituito un tavolo di coordinamento
delle tre Unità operative neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza (UONPIA)
presenti sul territorio per rispondere alle criticità già allora presenti nei tempi di
risposta, problematica che è risultata comune anche per le altre ASL del tavolo di
confronto.
Il tavolo UONPIA è successivamente confluito, pur mantenendo la propria specificità,
nell’ambito del OPCSM.
La criticità fondamentale di questo settore è rappresentata dall’elevatissimo
assorbimento di risorse umane necessarie per le particolari esigenze dell’utenza a fronte
di un meccanismo di finanziamento assolutamente insufficiente: ad esempio il sistema
di rendicontazione delle attività non è esaustivo di tutte le prestazioni erogate né
consente di rappresentare correttamente l’attività svolta.
L’azione del tavolo di confronto aveva, all’epoca, portato, ad esempio, alla definizione
di criteri provinciali omogenei per la rappresentazione dell’attività, a criteri omogenei
di prescrizione delle protesi e degli ausili necessari per i piccoli pazienti.
Ora è emersa dal confronto con gli Uffici di piano la necessità di riattivare lo specifico
tavolo di coordinamento, cosa che verrà fatta nel 2007.
Il tavolo avrà come obiettivo il coordinamento dell’attività nelle sue varie embricazioni
sanitarie, socio-sanitarie e sociali.
Il risultato della sua attività verrà riportato all’OPCSM.

Bozza presentata il 18/01/2007 44


11 LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: “…dal curare al prendersi cura”

Bozza presentata il 18/01/2007 45


11.1 La continuità assistenziale

Il fattore di criticità del sistema, in qualche modo anche risultato delle sue
caratteristiche virtuose (contenuto tasso di ospedalizzazione, evoluzione positiva della
erogazione delle prestazioni in ciclo diurno, ecc.) è rappresentato dalla continuità
assistenziale intesa come attività a diverso contenuto sanitario, ma elevato contenuto
assistenziale.

Il processo di esternalizzazione delle Cure domiciliari, avviato con la d.g.r. n. 12902 del
09.05.03 recante "Modello Lombardo del Welfare: attivazione del Voucher Socio
Sanitario per l'acquisto di prestazioni domiciliari socio sanitarie integrate, nel 2006 ha
raggiunto il suo assetto definitivo: tutti i Distretti, anche le sedi più disagiate,
dispongono almeno di due soggetti erogatori, per un totale di 29 soggetti accreditati.
Sempre nel 2006 si sono stabilizzate le regole per la stipula del patto di accreditamento
ed alle Linee Guida già in uso sono state aggiunte le L.G. relative alla Riabilitazione
domiciliare ed il Protocollo Operativo per la presa in carico dei soggetti affetti da
Distrofia Muscolare.
Nel corso del 2006 il servizio ha seguito oltre 10.000 pazienti di cui circa 80% anziani.
L’attività di assistenza ha sempre ricevuto e un livello di apprezzamento elevato: i
questionari (n° ) di customer satisfaction hanno registrato (2006) il 97% di
apprezzamento positivo.
Più del 40% degli assistiti ha dichiarato che avrebbe dovuto lasciare l’abitazione e
rivolgersi ad una struttura di ricovero in assenza delle cure domiciliari ricevute.
Le Cure Domiciliari si confermano, quindi, come una vera assistenza sanitaria leggera,
alternativa a ricoveri inappropriati, che garantisce un livello di prestazioni adeguato alle
necessità del paziente, a costi contenuti e in ambiente certamente più idoneo per la
tipologia prevalete degli assistiti (patologie croniche e degenerative).
Nel 2007 verranno implementate ulteriori azioni per l’intercettazione dei pazienti alla
dimissione in tre aree critiche:

- Pazienti con gravi disabilità fisiche in dimissione al domicilio


- Pazienti oncologici in dimissione al domicilio in fase avanzata di malattia
- Pazienti in Stato Vegetativo Persistente (SVP):

attraverso la sensibilizzazione delle Direzioni Sanitarie al fine di consolidare la “buona


prassi” delle dimissioni programmate. A supporto di questa azione è prevista una
ulteriore diffusione del “Vademecum Orientarsi nel percorso di malattia”.
A supporto della conoscenza dei bisogni della popolazione è prevista l’attivazione
sperimentale del “Registro delle fragilità”.

11.2 Le strutture riabilitative

Mentre a fine 2006 è stato portato a regime il processo di riclassificazione delle


strutture riabilitative sanitarie esso non si è ancora concluso per le strutture riabilitative
dell’area socio sanitaria in relazione alla complessità derivante dall’intrecciarsi del

Bozza presentata il 18/01/2007 46


percosro di riordino di questo settore con quelli afferenti alle forme di residenzialità e
semiresidenzialità di lunga assistenza socio – sanitaria (RSD, ecc.)
Il problema dell’area riabilitativa si pone all’interno del più vasto capitolo della
continuità assistenziale per la quale è stato attivato uno specifico gruppo di lavoro
nell’ambito del Comitato paritetico ASL – Consiglio di rappresentanza.
Il problema operativo più rilevante è rappresentato dalla corretta identificazione del
bisogno riabilitativo del paziente in proporzione al suo livello di deficit funzionale ed
alla sua capacità di recupero.
Per l’area sanitaria si pone inoltre il problema del trattamento dopo una fase di
riacutizzazione di una patologia cronica riacutizzata a distanza dal cd evento indice.
Questo problema è già stato affrontato nel 2006 con l’attivazione di un tavolo tecnico
nell’ambito dei network di patologia finalizzato a definire le modalità di gestione della
riabilitazione de paziente cardiopatico le cui conclusioni sono riportate in Allegato.
Sarà richiesto alle strutture riabilitative di fare propri i risultati del tavolo tecnico
nell’ambito degli accordi contrattuali.

11.3 Il sistema delle cure palliative

Le cure palliative costituiscono un livello essenziale di assistenza.


Attualmente il sistema provinciale delle cure palliative può contare su:
- 2 strutture sanitarie collocate nell’area urbana (Hospice ospedalieri dotati
complessivamente di 30 pl ) che nel corso del 2006 hanno erogato 375 ricoveri (tasso di
occupazione 75%)
- 1 Hospice territoriale
- attività della “Centrale operativa cure palliative” dell’ASL per l’assistenza ai
pazienti terminali che assicura 24 ore su 24 consulenza specialistica di un medico
palliativista al personale qualificato che assiste i pazienti terminali. Nei giorni
feriali la centrale è a disposizione del pubblico per informazioni e consulenza.
L’istituzione di particolari voucher assicura l’intensità assistenziale necessaria per i
pazienti più critici. Sono state semplificate le procedure per l’assegnazione degli
ausili. Nel corso del 2006 la centrale ha assistito xxx pazienti.

11.4 Stati vegetativi persistenti

Lo studio specifico condotto nel 2006 ha dimostrato la necessità di poter disporre una
adeguata offerta di 50/60 posti letto nell’ambito della Riabilitazione specialistica e
generale-geriatrica per poter:
- ricollocare i pazienti attualmente presenti presso le RSA o assistiti domiciliarmene
(23),
- evitare ricoveri inappropriati nei reparti per acuti.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario dare piena attuazione alla riconversione
degli IDR così come al progetto di ampliamento di 130/150 posti letto dell’offerta di
cui si è già parlato come elemento chiave di cerniera tra l’area per acuti e la
territorialità.

Bozza presentata il 18/01/2007 47


12 MONITORAGGIO DEI PIANI DI ZONA (PDZ)

Per la valutazione dei Piani di Zona si rimanda al documento in Allegato che ne riporta una
sintesi elaborata dal Dipartimento ASSI.

Bozza presentata il 18/01/2007 48


PARTE SECONDA
PROGRAMMAZIONE 2007

13 LA MATRICE REGOLE/OBIETTIVI/AZIONI COME CERNIERA PER LA


PROGRAMMAZIONE 2007

La matrice regole / obiettivi / azioni come cerniera tra bisogni, offerta e domanda per
la programmazione 2007 (si rimanda ai punti 1 e 2)

Matrici per la programmazione

Livello regionale PSSR


DGR “Regole di sistema”
Obiettivi DG
Altro

Livello locale Analisi dei bisogni (vedere)


Tendenziale allineamento domanda /
offerta

La programmazione partecipata Sinergia istituzionalizzata con i


Comuni
Sinergia formalizzata con
rappresentanze sociali
Sinergia formalizzata con Terzo
settore

Facendo riferimento al punto 1.3 si è integrata la matrice “Regole di sistema” e


“obiettivi 2007” del Direttore Generale con le azioni correlate. L’allineamento di tutte
le matrici testimonia l’impegno per il miglioramento ed il coordinamento delle attività
e lo sviluppo di attività innovative.

Dipartimento Prevenzione Medica

PRINCIPALI LINEE DI Obiettivi specifici AZIONI PROGRAMMATE PER L’ANNO 2007


ATTIVITA’

ALLEGATO 4

Profilassi delle 1.A conseguimento degli Conseguimento degli obiettivi di copertura vaccinale, nell’infanzia e
malattie infettive obiettivi di copertura nell’adulto, come previsti negli atti programmatici nazionali e regionali, anche
vaccinale, nell’infanzia in applicazione della Circolare 11/SAN/2006; il trend storico della copertura
e nell’adulto vaccinale negli anni 2003-2006 colloca la nostra ASL ai primi posti in Regione
Lombardia per quanto riguarda la copertura vaccinale sia rispetto alle
vaccinazioni obbligatorie, superiore al 99%, che alle raccomandate, superiore
al 95%.

Bozza presentata il 18/01/2007 49


1.B applicazione del piano Predisposizione del piano locale di preparazione e risposta ad una pandemia
pandemico influenzale influenzale in applicazione al piano pandemico regionale adottato con DCR 2
regionale ottobre 2006 n. VIII/216, coinvolgendo tutte le realtà e le strutture interessate e
coordinando i diversi attori nella predisposizione del documento anche in
coerenza con gli strumenti di pianificazione e di gestione delle
maxiemergenze già adottati.

1.C sorveglianza e Si svilupperà un progetto di sorveglianza e prevenzione della malattia


prevenzione della tubercolare su gruppi target, emarginati italiani ed extracomunitari presenti sul
malattia tubercolare territorio provinciale bergamasco.

1.D Assistenza ai malati di Si stima una richiesta di assistenza per circa 50 nuovi casi.
AIDS

Gestione situazioni 2.A Verifica dell’efficienza Attraverso il servizio di guardia permanente si assicura la pronta disponibilità
emergenziali del sistema di risposta h 24 su tutto il territorio della provincia con attivazione delle 9 strutture
ad emergenze di tipo territoriali del Dipartimento di prevenzione Medica e dei 12 specifici turni del
sanitario, secondo Dipartimento di prevenzione Veterinario, per interventi urgenti in risposta ad
requisiti di tempestività, accadimenti in ambito di sanità pubblica (emergenze infettive, catastrofi,
qualità, terrorismo ed altri compiti di istituto). In tale contesto sono definite procedure
standardizzazione generali di gestione delle emergenze sanitarie, in modo integrato con la
Prefettura, i Vigili di Fuoco, il SSUEm 118, il Centro Antiveleni, l’ARPA e le
altre strutture di protezione civile, strutture sanitarie di ricovero e cura, le RSA
e i MMG, per la gestione di. In particolare si prevede:
a) Verifica dell’efficienza del sistema di risposta ad emergenze di
tipo sanitario, secondo requisiti di tempestività, qualità,
standardizzazione.
b) Ampliamento della dotazione dei dispositivi di protezione
individuale e delle attrezzature necessarie alla gestione delle
emergenze sanitarie
c) piano locale di preparazione e risposta ad una pandemia
influenzale

Sicurezza alimentare Sarà assicurata l’attività di controllo sui prodotti alimentari sulla base del
“piano regionale alimenti”, attraverso:
a) Implementazione del sistema informatizzato di anagrafe degli impianti
del settore alimentare e dei mangimi soggetti a controllo
b) Predisposizione di procedure integrate per la gestione del sistema
d’allerta
c) Realizzazione degli interventi di vigilanza ed ispezione relativi al
Piano Regionale alimenti (previsti circa 2300 controlli e circa 550
campioni di alimenti)
d) Controllo sulle acque destinate al consumo umano in acquedotti e
strutture collettive (scuole, RSA, comunità, etc) e partecipazione ai
processi di elaborazione/approvazione dei nuovi strumenti di
pianificazione urbanistica (tutela dei punti di presa)
e) Attuazione di progetti specifici di controllo per la ricerca di PCB,
OGM, residui di fitosanitari negli alimenti di origine vegetale
Sarà essenziale, per l’attuazione dei punti c) - d) - e) l’apporto tempestivo ed
efficace del nostro Laboratorio di Sanità Pubblica.

Bozza presentata il 18/01/2007 50


Promozione della promozione dell’attività La progettazione si svilupperà secondo 3 direttrici prevalenti: il mondo della
salute attraverso stili motoria scuola, gli anziani (con particolare attenzione a favorirne la domiciliarietà), la
di vita corretti educazione ad una Comunità come ambito di azioni partecipative. Si intende coinvolgere in modo
corretta alimentazione diretto l’Università di Bergamo – Scienza dell’Educazione sia sul piano del
prevenzione degli contributo metodologico che su quello della valutazione del risultato in termini
incidenti (domestici e di psicologia della salute per attuare una progettualità pluriennale.
stradali) Tale progetto vuole sviluppare la prevenzione dei comportamenti a rischio in
prevenzione del pre-adolescenza e adolescenza attraverso una più ampia applicazione di
tabagismo metodiche orientate alle life-skills ed in particolare all’educazione tra pari.
Si punta a sviluppare in accordo con l’Ufficio Scolastico Provinciale di
Bergamo (ex-Provveditorato agli Studi) modalità organizzative che diano
garanzie di continuità nel tempo e di coinvolgimento di Istituti scolastici il più
ampio possibile su tutto il territorio provinciale.
Sul piano delle tematiche si garantirà lo sviluppo dei progetti avviati a partire
dall’anno 2005 e verranno implementate nuove iniziative anche in
applicazione del Piano Regionale di Prevenzione Attiva.
I gruppi tematici principali sono: promozione dell’attività motoria, educazione
ad una corretta alimentazione, prevenzione del tabagismo, prevenzione degli
incidenti (domestici e stradali).
Attraverso le campagne di promozione dell’attività motoria, corretta
alimentazione, lotta al tabagismo si concorre alle iniziative di prevenzione del
rischio cardio-cerebrovascolare.

Prevenzione 5.A iniziative di prevenzione da realizzare attraverso azioni di educazione ad una corretta alimentazione,
oncologica -attività di primaria prevenzione del tabagismo, promozione dell’attività motoria (come da
prevenzione primaria precedente punto 4)
e secondaria
(diagnosi precoce)
5.B screening per il lo screening per il carcinoma mammario proseguirà con il rispetto delle
carcinoma mammario e modalità previste dalle linee-guida regionali, garantendo altresì l’effettuazione
per il carcinoma del degli esami nei tempi previsti – scadenze di round – e con percentuali di
colon-retto adesione superiori al 60% - previsione di invitare circa 60.000 donne ed
effettuare circa 40.000 test di screening; è inoltre prevista l’estensione della
campagna alla fascia di età dai 45 ai 49 anni (con altri 17.500 ulteriori inviti su
base annua e se la periodicità indicata dalla Regione sarà sempre bi-annuale).
Lo screening per il carcinoma del colon-retto proseguirà come previsto dal
Piano Oncologico con estensione ad almeno il 70% della popolazione target e
con il rispetto delle scadenze di round (è di circa 121.000 il numero inviti
previsti per l’anno 2007 corrispondenti a circa 70.000 test FOBT)
5.C progetto regionale campagna di informazione sugli esiti del monitoraggio “Piano regionale
RADON radon” e sulle misure preventive per la riduzione del rischio, in collaborazione
con ARPA e Comuni
5.D progetto regionale individuazione e sostituzione di sostanze cancerogene negli ambienti di lavoro
prevenzione dei tumori
professionali

Attività di 6.A Controllo delle acque n. acquedotti censiti: 170; n.3500 campionamenti previsti su reti idriche di
prevenzione e potabile distribuzione.
controllo delle acque
potabili e degli
ambienti di vita
6.B Igiene piscine e della – numero 65 piscine da controllare: numero 1.000 campioni acqua per
balneazione analisi microbiologiche, chimico-fisiche e ricerca Legionella;
– n. 18 punti di balneazione censiti: n. 360 campioni previsti per analisi
microbiologiche, chimico-fisiche e ricerca algali;
6.C Igiene e sicurezza nelle - n. 80 scuole oggetto di verifica (ad oggi verificate 320 strutture scolastiche)
scuole
6.D Igiene edilizia e A - igiene edilizia e dell’abitato: previsti n. 3.800 pareri
dell’abitato B - partecipazione ai processi di elaborazione/approvazione dei nuovi
strumenti di pianificazione urbanistica (LR 12/05): previsti 300
pareri/concorso/incontri per istruttoria
C – controllo sulla sicurezza impiantistica in ambito civile per la prevenzione
del rischio da intossicazione da monossido di carbonio e del rischio elettrico.

Bozza presentata il 18/01/2007 51


Prevenzione e Viene assicurata la realizzazione dei progetti e dei piani attuativi locali previsti
sicurezza in ambiente dalla DGR n. VII/18344 del 23.07.2004 “Interventi operativi per la
di lavoro promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in Lombardia
per il triennio 2004-2006”:
L’attività di vigilanza e controllo di tipo ispettivo svolta dalle ASL (nei
comparti più a rischio come i cantieri edili), sarà mantenuta anche per il 2007
mirando a una integrazione e coordinamento con gli altri Enti ispettivi in
materia di lavoro, quali la Direzione Provinciale del Lavoro, INAIL, INPS e
con la Polizia Locale (stima delle inchieste infortunio da fare come per il 2006,
pari a n°220).
E’ prevista una riconversione delle attività di controllo nelle aziende, mirando
a privilegiare la verifica dei processi e dei sistemi aziendali di sicurezza e
garanzia per la salute dei lavoratori.
Viene perseguita la promozione della assistenza, informazione e formazione
ai soggetti (sia imprenditori che lavoratori) per favorirne la
responsabilizzazione sui temi specifici.
In quanto Centro di Riferimento regionale per l’Edilizia effettueremo:
 Aggiornamento ed approvazione di Documento sulla Formazione
in edilizia;
 Definizione di accordo con la Consulta dei professionisti:
ingegneri, architetti, ecc…
 Prosecuzione della sperimentazione delle schede per rischio
specifico
 Produzione percorso formativo standard per Capi-cantiere
Il potenziamento del sistema informativo integrato fra gli Enti interessati
(INAIL, ISPESL, Regioni, ASL) è obiettivo prioritario.
7.A Comparto delle il numero dei sopralluoghi da effettuare saranno 817, pari a quelli del 2006,
costruzioni salvo diverse indicazioni regionali
7.B sicurezza in agricoltura il numero dei sopralluoghi da effettuare saranno 100, salvo diverse indicazioni
regionali
7.C sanità si effettuerà la seconda fase del PAL che prevede verifiche di controllo nelle
strutture sanitari
7.E tumori professionali Prosegue la ricerca attiva

Salute e Ambiente 8.A Progetto Regionale Campagna di informazione sugli esiti del monitoraggio “Piano regionale
RADON radon” e sulle misure preventive per la riduzione del rischio, in collaborazione
con ARPA e Comuni
8.B Qualità dell’aria: polveri Iniziative volte ad una corretta informazione e sensibilizzazione alle
sottili (Pm10), Amministrazioni Comunali ed alla popolazione sull’impatto dei Pm10 sulla
inquinamento salute, e sulla necessità di corrette misure preventive strutturali, collettive e di
atmosferico e traffico comportamento virtuoso individuale.
veicolare Proseguimento studio di correlazione tra dati ambientali e dati sanitari sul
rapporto tra patologie respiratorie e cardiovascolari (dati di mortalità e di
ricovero), livelli di Pm10, e livelli di traffico veicolare. Intensificazione della
rete di collaborazione tra ARPA, Provincia, Aziende Ospedaliere pubbliche e
private accreditate, MMG e PLS.
8.C Attività analitica Il Laboratorio di Sanità Pubblica, oltre alle prestazioni storiche i (analisi
chimiche e microbiologiche di: alimenti, acque potabili, acque di balneazione,
ricerca metabolici urinari, etc…) svilupperà in particolare le ricerche analitiche
relative a:
_ ricerca sangue occulto nelle feci nell’ambito dello screening per la
prevenzione del carcinoma colon retto (stima 70.000 analisi)
_ ricerca PCB negli alimenti (la Regione Lombardia assegnerà il numero
campioni da sottoporre a controllo)
_ determinazioni analitiche su droghe da strada, a supporto dell’Autorità
Giudiziaria
_ determinazioni analitiche a favore dell’Ufficio di Sanità Aerea di Orio al
Serio

Piano Regionale La attuazione del Piano Regionale amianto della Regione Lombardia, per
amianto della l’anno 2007, prevede il censimento dell’amianto negli edifici pubblici e
Regione Lombardia privati, l’attivazione della sorveglianza sanitaria degli ex-esposti, e il
monitoraggio della qualità dell’aria (da parte di ARPA)

Bozza presentata il 18/01/2007 52


Medicina Legale L’attività svolta nell’ambito delle Commissioni per l’accertamento
dell’invalidità civile sarà effettuata nel rispetto dei tempi e modi previsti dagli
indirizzi regionali (negli anni scorsi siamo sempre stati sotto la media
regionale) e relativi indicatori (in particolare verranno rispettati gli standards
per i tempi di attesa per le Commissioni per l’accertamento dell’invalidità
civile.

Dipartimento Prevenzione Veterinaria

Allegato n. Descrizione Azioni previste


4. 2. b Stesura, di concerto con il DPM, del Piano • Aggiornamento delle informazioni variabili, già presenti nel Piano
di intervento del DPV in caso di emergenze formalmente prodotto, relative all’anagrafe degli impianti ed al
epidemiche e non epidemiche veterinarie. reperimento immediato delle risorse in fase di emergenza
• Integrazione del Piano esistente con i “manuali operativi” prodotti
dai diversi Centri di Referenza Nazionale per ogni singola malattia
infettiva, ad alta contagiosità, del bestiame
4. 3. a Implementazione del sistema • Piena applicazione del sistema informatico VET in WEB.
informatizzato di anagrafe degli impianti • Integrazione dello stesso con i dati inerenti all’attività di vigilanza
del settore alimentare e dei mangimi svolta in ogni singolo impianto.
soggetti a controllo.

4. 3. b Predisposizione di procedure uniformi per • Revisione delle due procedure in essere e loro armonizzazione
la gestione del sistema d’allerta da parte
del DPM e del DPV.

4. 3. c Ridefinizione delle modalità di


• Programmazione degli atti relativi al Piano Alimenti 2007 in funzione
realizzazione degli interventi d vigilanza ed
delle indicazioni regionali con particolare attenzione a criteri di
ispezione relativi al Piano Alimenti
efficacia stabiliti secondo procedure volte a definire l’oggettivo livello
secondo criteri di efficacia di efficienza.
di rischio specifico in cui si viene collocare ogni realtà produttiva o
tipologia di lavorazione.
• Allocazione delle risorse disponibili in funzione delle priorità così
individuate.
4. 4. a Realizzazione di un sistema di integrazione • Revisione delle anagrafiche già presenti nell’applicativo LISPA al fine
degli applicativi informatici veterinari di consentire i links necessari con l’applicativo VET in WEB.
(anagrafi zootecniche – anagrafi degli • Continuo aggiornamento delle variazioni intervenienti, ivi incluso il
stabilimenti – attività di controllo). contemporaneo aggiornamento dell’applicativo WEBB GYSS.

Implementazione dell’anagrafe equina.


4. 4. b • Aggiornamento delle anagrafiche degli allevamenti di equidi già
censiti nell’applicativo locale.
Linee guida per i Dipartimenti di
4. 4. c Prevenzione Veterinari delle AASSLL per
• Attuazione di un piano di verifiche volte a consentire
l’applicazione della L. R. per la
l’aggiornamento strutturale dei canili presenti sul territorio,
prevenzione del randagismo
prioritariamente rivolto al Canile Sanitario ed ai Canili Rifugio
convenzionati.
• Attuazione di un piano di sopralluoghi volti a verificare il rispetto
delle procedure in materia di anagrafe canina ed affidi di cani già
Implementazione delle anagrafi degli ricoverati in Canili Rifugio e successivamente affidati a privati o ad
4. 4. d allevamenti e degli animali delle specie associazioni.
ovicaprina e suina
• Ultimazione dell’aggiornamento delle anagrafi degli allevamenti in
questione e della loro georeferenziazione.
• Implementazione dei dati relativi ai singoli soggetti della specie
ovicaprina ed alle singole partite di suini, come da indicazioni
ministeriali e regionali in materia

Bozza presentata il 18/01/2007 53


Dipartimento ASSI

Obiettivi della Direzione Sociale/Dipartimento ASSI per l’anno 2007 (DGR 3848 del 20.12.2006)
Gli obiettivi dell’area socio-sanitaria sono ricompresi unicamente nell’Allegato 16 della DGR 3776
del 13.12.2006 “Regole di Sistema”; di seguito vengono tuttavia indicati ulteriori obiettivi in
coerenza con la più generale strategia aziendale:

Matrice della programmazione 2007 relativa all’ingaggio dell’area socio-sanitaria


Allegato della DGR DGR 3848 del 20.12.2006
3776 del 13.12.2006 Obiettivi del DG attinenti l’area socio-sanitaria (Direzione Sociale
“regole di sistema” /dipartimento ASSI)
All. 1 Programmazione e coordinamento dei Ruolo dell’ASL nei confronti del territorio come soggetto di
servizi sanitari e socio-sanitari (1.2.1) coordinamento dei servizi sanitari e socio-sanitari.

La Direzione Sociale/Dipartimento ASSI:


• concorre, per la parte di competenza, a proseguire il
percorso di coinvolgimento delle istituzioni territoriali, in
particolare dei Comuni, che hanno tra le proprie funzioni il
compito di interpretare i bisogni di assistenza della propria
collettività, attraverso:
- la presenza nel Consiglio di Rappresentanza dei
Sindaci;
- la presenza nei gruppi di lavoro previsti dalla
Commissione paritetica di programmazione sociale e
sanitaria.
• promuove/sostiene l’integrazione degli interventi di
carattere sanitario con gli interventi di natura sociale, la cui
titolarità è dei Comuni; prevedendo, quale momento di
confronto, l’Assemblea dei Sindaci e tendo conto dei livelli di
partecipazione ai Piani di Zona.
• effettua il monitoraggio dei Piani di Zona allo scopo di
valutarne la congruenza con la programmazione regionale e di
distretto.
• coordina il Tavolo di confronto con i soggetti del Terzo
Settore istituito dall’ASL.
• concorre alla predisposizione del Documento di
programmazione aziendale 2007 attraverso la elaborazione
delle parti attinenti le attività socio-sanitarie integrate, con
particolare riferimento a:
- caratteristiche socio-demografiche della popolazione
(assunte come potenziali generatrici di domanda).
- consumi (indicatori di domanda).
- analisi dell’offerta sociosanitaria e sociale (strutture
accreditate).
- commento dei flussi finanziari che alimentano le reti
sociosanitarie e socioassistenziali.
- indicatori dell’offerta/produzione ASL (indicatori di
attività; di processo; di risultato).
- piano dei controlli (area sociosanitaria).
- i livelli di attività storica e programmata e progetti
specifici che abbiano l’obiettivo di migliorare
l’erogazione dei servizi ed il loro coordinamento;
- la continuità assistenziale (ADI e dimissioni
programmate; CF/TM);
- le priorità di intervento.
- i rapporti con i Comuni per la programmazione
integrata.
- un elenco dei rapporti di collaborazione con i
soggetti del Terzo Settore, come meglio individuati
dall’art. 1, comma 5 della legge 328/00.

Bozza presentata il 18/01/2007 54


-
la descrizione dei processi e dei risultati concernenti
l’esternalizzazione dei servizi a gestione diretta.
- la descrizione del processo di restituzione delle
deleghe ai Comuni.
- Il monitoraggio dei PdZ e la verifica congruenza con
la programmazione regionale.
- L’evoluzione del modello organizzativo del
Dipartimento ASSI.
All. 2 Regole di governo economico-finanziario e Attuare le azioni di governo dei costi socio-sanitari al fine di mantenere
acquisti (area socio-sanitaria): 2.2.1 e migliorare l’equilibrio economico tra ricavi e costi perseguendo
obiettivi di miglioramento della qualità assistenziale.

Attenersi al prospetto obbligazioni territoriali (la DG Famiglia emanerà


successivamente un prospetto delle obbligazioni per consentire un controllo
più semplice e rapido dell’effettivo andamento dei costi del sistema
sociosanitario)
All. 3 Regole di governo economico-finanziario e Assicurare una programmazione integrata degli acquisti all’interno
acquisti (area socio-sanitaria): 2.2.1 dell’ASL favorendo uno stretto raccordo delle funzioni strategiche
trasversali legate alla programmazione, acquisto e controllo.
All. 4 Vedi scheda Dipartimento Dipendenze Stili di vita: proseguire nell’implementazione dell’agenzia della
prevenzione attraverso al collaborazione fra il Dipartimento Dipendenze, il
Dipartimento di Prevenzione e il Servizio Famiglia e soggetti fragili
All. 5 Vedi scheda Dipartimento Dipendenze //////////////////////////////////
All. 6 ///////////////////////////////////////// //////////////////////////////////
All. 7 Prevenzione e Piani: 2.6.1 Piano oncologico: vi partecipano anche i servizi sociosanitari (ADI/VSS);
sono previsti interventi mirati a migliorare l’umanizzazione dell’assistenza
oncologica nelle strutture ospedaliere e nella rete di offerta territoriale:
- comunicazione fra sanitari e familiari;
- informazione/educazione sanitaria;
- supporto psicosociale.
All. 8 //////////////////////////////////// ////////////////////////////////////////////
All. 9 Negoziazione (area socio-sanitaria): 2.3.1 Sottoscrivere “contratti ponte” con i soggetti accreditati del’area socio-
sanitaria: ADI/VSS-CDI-CDD-ex IDR (come da specifica circolare della
DG Famiglia).
All. 10 Piano dei controlli (area socio-sanitaria): 2.5.1 Piano dei controlli: su appropriatezza e qualità dei soggetti erogatori
accreditati per le attività socio-sanitarie, come strumento per evidenziare le
criticità del sistema ed approntare le contromisure per limitarle.
All. 11 ////////////////////////////////// ///////////////////////
All. 12 ////////////////////////////////// ////////////////////////
All. 13 Programmazione: codice etico (per la Codice etico e modello di organizzazione e controllo dell’ASL:
competenza area socio-sanitaria): 2.1.2 partecipazione al gruppo di lavoro per la parte ASSI
All. 14 Continuità assistenziale:
- integrazione delle cure primarie con l’ADI/VSS;
- collegamento tra ADI/VSS e ADP;
- raccordo fra Consultori familiari e Tutela Minori;
- progetto continuità assistenziale fra Reparti di
ginecologia/ostetricia (delle AO) e Consultori Familiari
All. 15 Psichiatria e UONPIA: esplicitazione per la parte ASSI della
partecipazione all’OCSM relativamente a:
- la “residenzialità leggera”;
- l’utilizzo dei titoli sociali per l’utenza psichiatrica;
- la presenza di protocolli fra Comuni e Psichiatrie e UONPIA
All. 16 Programmazione dei servizi sociosanitari e di Attuazione dell’allegato 16: “Linee di programmazione e di indirizzo dei
riabilitazione: 3.1 servizi socio-sanitari e di riabilitazione afferenti alla competenza della
Direzione generale Famiglia e solidarietà sociale”: 3.1.1
- programmazione delle strutture socio-sanitarie accreditate
(esterne all’ASL)
- programmazione della produzione ASL accreditata (Consultori
Familiari e Dipendenze);

- razionalizzazione e semplificazione del debito informativo e di


tutti i flussi di informazione che caratterizzano il Dipartimento
Sistema informativo: cruscotto direzionale: 3.2 ASSI: 3.2.1

- Valutazione sullo stato di avanzamento dei processi


organizzativi del Dipartimento ASSI delle ASL attraverso
Programmazione ed organizzazione aziendale l’adozione di standard e indicatori creati “ad hoc”: 3.3.1
(Dip. ASSI): 3.3
- Controllo dell’appropriatezza della destinazione delle risorse del

Bozza presentata il 18/01/2007 55


budget unico, assegnato agli Ambiti distrettuali, per la
realizzazione dei Piani di Zona rispetto alle indicazioni
Programmazione zonale: 3.4 regionali: 3.4.1

- Rispetto degli obiettivi di costo dei servizi socio sanitari


integrati determinati dalla Direzione Generale Famiglia: 3.5.1

Equilibrio economico-finanziario: 3.5 (vedi


anche 2.2.1)

SerT

Obiettivi 2007 del Dipartimento delle Dipendenze (d.g.r. 3848 del 20 dicembre 2006)
Il Dipartimento delle Dipendenze, pur avendo obiettivi propri esclusivamente nell’allegato 16,
declina, nella propria specificità, altri obiettivi della DGR 3848)

Allegato 1 Programmazione e coordinamento servizi Tramite comitato di dipartimento, Osservatorio ed U.O. economico finanziaria
sanitari e socio sanitari (1.2.1.) governance degli Enti Accreditati – sviluppo strumenti analisi bisogni
domanda /offerta, output, outcome, linee guida best practices
Rispetto intesa Stato Regioni e Patto salute: Rispetto debiti informativi di pertinenza
rispetto flussi informativi (1.3.1.)
Allegato 2 Quadro di sistema 2007 (2.2.1) Controllo delle prestazioni rese dagli Enti Accreditati ai sensi dell’attuale
normativa regionale
Allegato 4 Prevenzione e piani Realizzazione piano di prevenzione specifica e formazione Uffici di Piano ed
Enti esterni su prevenzione efficace
Allegato 5 Tempi di attesa ed accessibilità (2.4.1.) Controllo tempi di diagnosi secondo criteri di accreditamento, controllo tempi
di attesa enti accreditati e pubblicazione in database sito ASL
Allegato 9 Indici di offerta/negoziazione (2.3.1.) Definizione percorsi diagnostico terapeutici; governo dell’offerta attraverso il
monitoraggio della domanda e dell’indice di saturazione.
Allegato 10 Piano dei controlli, qualità, appropriatezza Visite ispettive con Vigilanza ad Enti Accreditati, audit clinico, revisione
(2.5.1.) cartella clinica
Allegato 13 Codice etico e modelli organizzativi (2.1.2.) Partecipazione gruppo di lavoro
Allegato 14 Continuità assistenziale Protocolli di collaborazione con:
• OORR di Bergamo
• Clinica Palazzolo di bergamo
• Ospedale FERB di Trescore
• Dipartimenti di salute Mentale AAOO provinciali
• Consultori familiari
• Centro Trapianti (in stesura)
Allegato 16 Programmazione servizi socio sanitari (3.1.1) Monitoraggio di nuovi accreditamenti richiesti (SMA) e trasformazione
moduli.
Razionalizzazione e semplificazione debito Standardizzazione reportistica database prestazioni, implementazione database
informativo ASSI unificato controllo Enti Accreditati (TOX ISSAD, ecc)
Stato di avanzamento processi organizzativi Partecipazione per quanto di competenza
ASSI

Per quanto riguarda la PROGRAMMAZIONE DELLE STRUTTURE SOCIO


SANITARIE 2007 si rimanda all’allegata relazione del Dipartimento ASSI.

Bozza presentata il 18/01/2007 56


14 LA MATRICE DI ALLINEAMENTO SUI PERCORSI DIAGNOSTICO
TERAPEUTICI

Da questa matrice se ne è ricavata una seconda costruita secondo il concetto di


“percorso”, cioè di strumento finalizzato ad accompagnare la persona verso il
soddisfacimento ottimale dei suoi bisogni.

Nel 2006 furono inseriti all’interno del contratto sottoscritto con le strutture erogatrici
clausole per il recepimento dei percorsi già definiti dai tavoli tecnici attivati da questa
ASL in tema di:
• Diabete
• Gestione delle complicanze diabetiche
• Scompenso cardiaco
• Asma
• BPCO
• Epatopatia cronica
• Prevenzione del ca colorettale
• Lombalgia acuta

oltre ai protocolli di diagnosi precoce dei seguenti oncotipi:


• ca mammella,
• collo utero,
• prostata,
• colon retto
• carcinoma epatico

Nel contratto 2007 verrà richiesto alle strutture erogatrici di recepire, oltre ai PDT
previsti dalle “Regole di sistema” (oncologia, BPCO, scompenso cardiocircolatorio,
diabete, patologie neurologiche progressive, patologie croniche osteoarticolari,
psichiatria, NPI, ipertensione, obesità) ed a quelli già elaborati dall’ASL, il risultato dei
tavoli tecnici attivati nel 2006 nell’ambito di una iniziativa relativa ai “network di
patologia” che riguardano:
• assistenza a rete del neonato sano e patologico
• assistenza a rete per la gravidanza fisiologica e patologica
• gestione ospedaliera e territoriale dell’urgenza pediatrica
• gestione dei pazienti traumatizzati cranici e vertebrali
• programmazione e gestione delle esigenze riabilitative cardiologiche

Per l’applicazione e lo sviluppo dei PDT ed il coordinamento ospedale – territorio


questa ASL negozierà con le strutture erogatrici la destinazione di una quota non
inferiore allo 0,75% del finanziamento destinato alle attività erogative.

Bozza presentata il 18/01/2007 57


Nel Piano dei controlli è stato inserito il monitoraggio dei percorsi sottoscritti.
Verranno istituiti sulla falsariga di quanto sperimentato nel 2006 per il monitoraggio del
PDT “Diabete” i “registri di patologia” che consentiranno la definizione di opportuni
indicatori di adesione delle componenti del sistema ai percorsi definiti e la congruenza
tra quanto previsto nei PDT e la prassi operativa.
Dai registri ci si attende inoltre la possibilità di elaborare specifici indicatori di
risultato.
L’attività dei Tavoli di sistema verrà indirizzata ai temi che saranno oggetto di
definizione di PDT in modo tale da coinvolgere il più capillarmente possibile tute le
componenti del sistema .

Gli schemi dimostrano l’allineamento delle azioni e la focalizzazione dell’azione ASL.


Questa lettura dei diversi interventi settoriali dimostra, inoltre, l’evoluzione dei servizi
programmati e storicamente determinati nonché il loro livello di coordinamento e le
iniziative di potenziamento messe in campo.

Bozza presentata il 18/01/2007 58


15 EVOLUZIONE DELL “FORME” DELLA PROGRAMMAZIONE NELL’ASL
DI BERGAMO.

E’ evidente da quanto esplicitato nella parte programmatoria e dalla ricognizione delle


azioni intraprese nel 2006 e negli anni precedenti da questa ASL che il “percorso” del
paziente è diventato il cardine fondamentale dell’azione di governo.
Poiché l’applicazione dei percorsi ne richiede la capillare condivisione da parte di tutti
i componenti elementare della rete tutte le forme di programmazione partecipata non
potranno che essere mantenute e potenziate.
Il coordinamento e l’allineamento dei Tavoli di sistema rispetto alle azioni previste
nelle aree problematiche in sinergia con gli organismi territoriali dovrà essere raggiunto
entro il primo trimestre 2007 in modo tale che il Distretto possa diventare
effettivamente la sede della condivisione dei PDT tra i diversi attori della rete dei
servizi locali.

Infine, mutuando quanto già dichiarato nel Documento di programmazione 2006 si


intende il presente documento quale “work in progress” aperto al confronto ed ai
contributi di tutti gli elementi che costituiscono la rete.
Il Documento integrale verrà messo a disposizione sul portale internet dell’ASL di
Bergamo.
Faranno parte del Documento di programmazione 2007, dopo l’approvazione regionale,
i seguenti documenti:
• il bilancio consuntivo 2006
• il bilancio preventivo 2007
• il prospetto delle obbligazioni territoriali

Bozza presentata il 18/01/2007 59


16 SINTESI DELLE OSSERVAZIONI DELLA CONSIGLIO DI RAPPRESENTANZA DEI
SINDACI E DELLE PARTI SOCIALI.

Bozza presentata il 18/01/2007 60


NB: la tabella ha meramente valore indicativo. Vuole solo evidenziare come la
destinazione vincolata di parte dell’incremento della quota capitarla per ricoveri (la
spesa ospedaliera al netto della specialistica, delle funzioni non tariffate ecc. sale così al
44,8% del globale contro l’indicatore regionale del 43,5%), per specialistica
ambulatoriale, ecc. sommata agli incrementi fisiologici (e in termini “virtuosi”, tra
l’altro) delle voci di maggior spesa, tende ad assorbire l’incremento.

Quota capitaria 2007 1.088.403


Quota capitaria 2006 1.043.817
Funzioni ASL 2007 3.041
Funzioni ASL 2006 2.942
Entrate proprie 13.000
Maggior finanziamento 2007 57.685
Q.c. per maggiore popolazione 13.827
Maggior finanziamento al netto dei nuovi ingressi 43.858
Maggiore quota ricoveri -11.802
Maggiore quota specialistica -15.314
Minore finanziamento bilancio 2006 per sottostima MMG -4.500
Maggiore consumo “Farmaceutica” 2006 -7.911
Accantonamento rinnovi contrattuali -1.130
0,15% quota destinata a investimenti -1.633
Maggior costo MMG 2007 -3.500
Maggior consumo “file F” -500
Spese generali -500
TOTALE DISAVANZO -2.932

Note:
1) i valori riportati sono in migliaiai di euro.
2) L’incremento reale di quota capitarla è, quindi, di euro 30.266.000 pari al 2,3%

Bozza presentata il 18/01/2007 61

Anda mungkin juga menyukai