Si chiamano poli museali di eccellenza del Mezzogiorno. Sono diciassette realt territoriali, sparse tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, destinate a diventare il fulcro di unofferta culturale di elevata qualit, in grado di trainare la crescita economica e sociale delle aree limitrofe. I poli museali di eccellenza fanno parte di un programma pi ampio, nato per volont del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali (MiBAC) e del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE DPS), che grazie ad una dotazione iniziale di 35 milioni di euro assegnata dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) con delibera 35/05, punta al miglioramento dellofferta cultura e turistica del Sud, allutilizzo di avanzati modelli di gestione, e al rafforzamento delle relazioni tra i poli individuati e il territorio di riferimento. Articolato in diverse fasi, che vanno dalla selezione allanalisi di prefattibilit, alla stesura di un piano di gestione, il progetto ha gi vagliato le candidature di Melfi-Venosa, del Golfo di Napoli, di Palermo, di Sibari, di Taranto, de LAquila, di Sassari-Porto Torres, e di Sepino-Venafro, e si appresta ad esaminare quelle di Locride, Brindisi, Otranto, Castel del Monte, Metaponto, Olbia, Napoli con il suo centro storico, Trapani, e Ragusa-Siracusa, al fine di effettuare una scelta tra i poli possibili e i poli meritevoli ma deboli, in virt del valore del patrimonio, delle dinamiche del mercato turistico di riferimento e dellaccessibilit al territorio e ai diversi siti che compongono ciascun polo. Dal 23 ottobre, chiunque fosse interessato ad avere maggiori informazioni sul progetto, ha a disposizione anche un sito internet www.mumex.it -, in cui Invitalia, lAgenzia nazionale per lattrazione degli investimenti e lo sviluppo dimpresa, raccoglie notizie e documenti relativi allo stato di avanzamento del progetto, alle attivit svolte, ai risultati raggiunti e alle risorse impiegate. Al di l della bont dintenti, non va dimenticato che il progetto pilota Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, ricade su un territorio storicamente segnato da un profondo ritardo di sviluppo rispetto al resto del Paese. Stando ai dati riportati nellultimo rapporto SVIMEZ sulleconomia del Mezzogiorno, il Sud cresce meno del Centro Nord ormai da sette anni consecutivi, facendo registrare una situazione che non si era mai verificata dal dopoguerra ad oggi. Tra i fattori responsabili del mancato sviluppo landamento della produttivit, troppo ridotto, anche perch legato, oltre che al capitale, ad elementi di contesto fortemente deficitari nel Sud , come il capitale umano, la R&S, le infrastrutture ed il capitale sociale. Dal 1997 al 2008, infatti, circa 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno, e oltre l87% delle partenze ha avuto origine in tre regioni: Campania, Puglia e Sicilia. Dal 1992 al 2004 i laureati meridionali che hanno studiato al Nord e l sono rimasti sono arrivati a toccare il 67% del totale. In base alle ultime rilevazioni Istat, nel 2004, 24.700 meridionali sono andati a studiare al Centro-Nord a fronte di un dato inverso davvero irrisorio, considerato che il 95,7% dei laureati settentrionali lavora nel luogo in cui ha studiato. Sono cresciute anche le partenze dei laureati eccellenti: se nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti, tre anni pi tardi la percentuale balzata a quasi il 38%. Come messo in evidenza da Roberto Carocci lItalia si presenta ancora oggi come il caso pi grave di un sistema economico duale a livello europeo, dove levidente disparit tra regioni forti e regioni deboli alimentata da un circolo vizioso che partendo da una situazione di precariet economica, passa per uno scarso senso civico della comunit, che sposandosi con linefficienza delle istituzioni, lo sviluppo di uneconomia sommersa, il deficit di legalit, torna a confluire in una situazione identica a quella di partenza, che fa del Sud dItalia la regione che cresce meno rispetto alle altre regioni Obiettivo 1 a livello europeo. In uno scenario cos caratterizzato e cos drammaticamente segnato da problemi che affondano le loro radici nella storia del nostro Paese, il vero nodo da sciogliere non tanto se un progetto come quello dei poli museali deccellenza del Mezzogiorno abbia una sua validit intrinseca, ma se iniziative come queste sapranno attecchire in territori poco avvezzi alla gestione dei servizi pubblici in generale, e della cultura in particolare.
Protocollo d'intesa tra Regione Siciliana, MiBAC e MiSE-DPS per la valorizzazione del patrimonio culturale
Valorizzare e promuovere il patrimonio culturale della Sicilia, potenziando lattrattivit delle aree archeologiche e dei musei presenti sul territorio, per farne la principale leva dello sviluppo sociale ed economico territoriale. Questo loggetto del protocollo dintesa recentemente siglato tra la Regione Siciliana, ilMinistero per i Beni e le Attivit Culturali (MiBAC) e ilDipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Sviluppo Economico (DPS). In particolare, MiBAC, MISE-DPS e Regione Siciliana si impegnano a collaborare per il raggiungimento degli obiettivi e la realizzazione degli interventi previsti dal Progetto pilota Poli museali di eccellenza del Mezzogiorno gestito da Invitalia per i Poli museali di Palermo, Trapani e Ragusa-Siracusa. In base allaccordo, inoltre, MiBAC, MISE-DPS e Regione Siciliana avvieranno un piano regionale per il rilancio del patrimonio archeologico e museale del territorio, che non solo permetter di migliorarne la fruizione e la gestione, ma avr anche lobiettivo di sostenere lintegrazione tra sistemi di offerta differenti e potenziare le filiere produttive. Nella seconda met di marzo, alla presenza del dott. Gregorio Angelini in rappresentanza del MiBAC, delling. Aldo Mancurti, Capo Dipartimento delle politiche di sviluppo del MiSE, dellAssessore ai Beni culturali e allIdentit siciliana Gaetano Armao e dellarch. Gesualdo Campo, Dirigente Generale del Dipartimento dei Beni Culturali e dellIdentit Siciliana, in occasione di un primo incontro tenutosi presso la sede dellUVAL DPS, sono state condivise le modalit attuative del protocollo dintesa e definiti i prossimi passi operativi. In seguito, presso la sede dellAssessorato Regionale a Palermo si svolto un ulteriore incontro con gli attori locali coinvolti nello sviluppo progettuale del Polo museale di Palermo.
progetto con linee guide ben precise che tengano conto del territorio utilizzando al meglio le risorse economiche". Armao ha sottolineato come "sarebbe importante puntare sull'idea di un museo dei migranti a Lampedusa perch l'isola l'esempio della capacit della Sicilia di confrontarsi con le altre culture". "Mi sento anche io un migrante - ha spiegato Missineo - perch seppure in condizioni differenti, ho lasciato la Sicilia per trovare lavoro. Capisco, dunque, le sofferenze e le esperienze, spesso traumatiche di chi va via da casa, ma necessaria un'attenta riflessione prima di decidere quali settori del nostro patrimonio culturale sono da valorizzare". Al convegno, oltre ai due assessori regionali, hanno preso parte Pietro Busetta, assessore al turismo del comune di Lampedusa; Giuseppe Gini, Soprintendente del Mare della Sicilia; Pietro Meli, Soprintendente per i Beni culturali di Agrigento e Gaetano Cal, direttore generale dell'Anfe, l'associazione nazionale famiglie emigrati.
Ragusa - Siracusa
Descrizione del Polo Secondo quanto previsto dal Protocollo di Intesa per la valorizzazione del patrimonio culturale della regione Sicilia, firmato il 21 dicembre 2009 dal Ministero dello Sviluppo Economico/Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e la Regione Siciliana/Assessorato dei Beni Culturali e dellIdentit Siciliana, in corso di aggiornamento il percorso di selezione delle sedi costituenti il nucleo delle candidature dei Poli museali siciliani. La piana compresa tra Siracusa e Ragusa offre una rete di musei, siti archeologici e centri storici che si espande dalla collina al mare. I musei archeologici di Siracusa, Ragusa, Camarina e Modica documentano il periodo della colonizzazione
greca, mentre i siti archeologici e monumentali di Siracusa, Camarina, Caucana, Cava dIspica e Pantalica dimostrano levolversi delle forme di insediamento nel territorio siracusano-ibleo (dalle grotte preistoriche, allabitato greco e romano, fino alle chiese rupestri bizantine). L ipotesi di tematismo per il Polo museale di eccellenza Archeologia e arte, dai Greci ai bizantini, e comprende:
Museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa Museo archeologico regionale Ibleo di Ragusa Museo e parco archeologico regionale di Camarina (Vittoria-Scoglitti) Zona archeologica della Neapolis e dellOrecchio di Dionisio a Siracusa Parco archeologico di Caucana (S. Croce Camerina) Cava dIspica e antiquarium regionale Parco della Forza Necropoli rupestri di Pantalica (Sortino, SR) Aggrottato di Chiafura a Scicli
Unaltra ipotesi di tematismo pu essere sviluppata attorno al barocco: i 23 monumenti del barocco ragusano sono parte della pi vasta area del barocco della Val di Noto, riconosciuta dallUNESCO Patrimonio dellUmanit e che si estende su 8 comuni, da Noto a Catania. Rappresentano unelevatissima espressione di arte e cultura e definiscono il carattere prevalente del territorio, malgrado linadeguatezza dellofferta museale barocca. Una delle possibili idee da sviluppare quella di creare un nuovo museo che concentri - in una sorta di porta di ingresso al Barocco siciliano - informazioni, conoscenza, spunti, testimonianze, opere darte e documentazione. Lobiettivo potrebbe essere anche quello di organizzarne lofferta, secondo i pi moderni criteri museologici, per narrare il tardo Barocco in Val di Noto
Sara uno dei piu importanti complessi museali dEuropa, certamente il principale dItalia; unopera di riqualificazione, unica nel suo genere, che trasformera lantico agglomerato minerario di Cozzo Disi a Casteltermini, in provincia di Agrigento. Lo ha detto il vicepresidente della Regione siciliana con delega allEconomia, Michele Cimino, sullimminente realizzazione del polo museale che nascera nel piu grande sito europeo di estrazione di zolfo. Grazie alla riqualificazione del soprasuolo e dei fabbricati esistenti nel museo ha spiegato Cimino si potranno ammirare reperti unici al mondo: documenti che illustrano le modalita di estrazione, ampie gallerie fotografiche e supporti multimediali e didascalici. Un polo che contribuira a creare nuove opportunita di sviluppo e di lavoro.
Lo storico dellarte Tanino Bonifacio diriger il progetto Polo Museale della Citt di Agrigento
Un importante progetto per il turismo culturale nella provincia. Il Polo Museale della Citt di Agrigento. A dirigere il progetto sar lo storico dellarte Tanino Bonifacio.
Nascer ad Agrigento il primo sistema museale della Sicilia occidentale denominato Polo Museale della citt di Agrigento, un progetto che prevede la tutela, la valorizzazione e la promozione, in chiave culturale e turistica, del prestigioso patrimonio artistico e monumentale della Citt della Valle dei Templi. Limportante iniziativa culturale, voluta dallAmministrazione Comunale di Agrigento guidata dal sindaco Marco Zambuto, avr la direzione progettuale dello storico dellarte Tanino Bonifacio, nominato lo scorso dicembre esperto per la progettazione museale e per le iniziative culturali museali della citt capoluogo di provincia . Il Polo Museale nascer per sviluppare ed implementare lofferta turistica cittadina e sar strutturata in un vero e proprio itinerario turistico tematico: dallarcheologia allarte contemporanea, dallarte medievale alle culture tradizionali locali ed internazionali. Dunque, ancora un importante incarico per Tanino Bonifacio che gi da molti anni lavora nel campo dellorganizzazione culturale nella pubblica amministrazione: nei primi anni novanta nello staff del sindaco di Roma Francesco Rutelli, poi a Palermo con Leoluca Orlando, nel 2000 alle Orestiadi di Gibellina, dal 2002 per cinque anni stato direttore scientifico del Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Dopo la revoca del predetto incarico, nel dicembre 2007, ha diretto le iniziative culturali dellAssemblea Regionale Siciliana per le Celebrazioni del sessantesimo anniversario dello statuto regionale siciliano, ha realizzato il museo dedicato a Fr Felice da Sambuca Opera Exempla e collabora per la realizzazione del sistema museale del territorio della citt di Torino. Dal mese di dicembre lo storico dellarte margheritese alla direzione di questo importante progetto, progetto cos commentato dal sindaco di Agrigento Marco Zambuto: Per realizzare tutto questo abbiamo deciso di affidarne lincarico progettuale al professore Tanino Bonifacio, una tra le pi interessanti figure della nostra cultura siciliana, per la sua decennale attivit maturata nel campo dellorganizzazione e della promozione della cultura sul piano nazionale. Prevediamo la messa in rete dei musei agrigentini gi esistenti e la realizzazione di nuove importanti infrastrutture culturali-turistiche tra le quali il Museo delle Arti Medievali, il Museo delle Civilt Orientali e il Museo dellArte Moderna e Contemporanea. Tanino Bonifacio, gi a lavoro in stretta collaborazione con il sindaco Marco Zambuto, con il vicesindaco Massimo Muglia e l'assessore alla cultura Settimio Biondi, cos parla del suo incarico: Ho accettato questo incarico con umilt, con grande senso si responsabilit e al contempo con la mia solita devozione professionale. Sono onorato di collaborare con lAmministrazione Comunale guidata da Marco Zambuto che si manifestata come unAmministrazione dinamica e innovativa per la sua chiara volont di puntare sulla storia, la cultura e larte, come strumenti di rinascita economico-sociale. Al contempo sono orgoglioso di lavorare per la citt di Agrigento che, per il suo prezioso patrimonio storico e monumentale, rappresenta uno dei pi importanti centri di eccellenza della cultura italiana.
Il complesso delle miniere di Castelluccio e Tabuna, inserito nella splendida cornice paesaggistica della vallata del fiume Irminio, sar destinato ad attivit museali e naturalistiche. A Ragusa infatti stato presentato il primo master plan del progetto che prevede una sorta di collaborazione tra pubblico e privato. In particolare si punta a trasformare in museo gli ex spazi minerari, con messa in sicurezza e creazione di una struttura-passerella per la visita e a creare un museo dellasfalto nella Casina Rossa e nei corpi di fabbrica annessi. Inoltre prevista la realizzazione di info-point, sentieri naturalistici di fruizione delle varie zone del parco, farm house con esposizione di prodotti tipici e punto ristoro con men a base di prodotti iblei; struttura ricettiva che rielabori in chiave moderna gli antichi insediamenti rupestri; infine attrezzature sanitarie in sotterraneo per speleo-terapia, wellness e beauty-farm. Si prevede che il pubblico si faccia carico di realizzare la parte relativa alle attrezzature pi propriamente culturali e museali mentre il privato si occuper di quella legata allo sport, alla ricettivit, alla ristorazione, al tempo libero e al wellness. Le miniere di asfalto si legge nel progetto - sono state un pilastro fondamentale nelleconomia ragusana e oggi quegli spazi possono riacquistare quel ruolo primario e trainante sia culturale che economico incardinato su un modello di turismo culturale di alto livello.
Il Comune di Sambuca di Sicilia aderisce alla rete museale belicina che sar presentata venerdi 15 aprile in occasione della Settimana della cultura 2011. Il Comune di Sambuca propone ai visitatori le strutture museali Antiquariu di Monte Adranone, Stanza di Fra Felice, sculture tessili di Sylvie Clavel, museo etno antropologico della terra di Zabut, salotto politico letterario Sambucese dell'800, istituzione Giambecchina.
Palermo
Descrizione del Polo Secondo quanto previsto dalProtocollo di Intesa per la valorizzazione del patrimonio culturale della regione Sicilia, firmato il 21 dicembre 2009 dal Ministero dello Sviluppo Economico/Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e la Regione Siciliana/Assessorato dei Beni Culturali e dellIdentit Siciliana, in corso di aggiornamento il percorso di selezione delle sedi costituenti il nucleo delle candidature dei Poli museali siciliani.
I musei costituiscono grandi catalizzatori per la ricchezza e lunicit del patrimonio e per la rilevanza monumentale degli edifici e della loro ubicazione storica. Opportunamente integrati da percorsi narrativi storico-archeologici e da collegamenti col territorio, i musei raccontano la storia della Sicilia occidentale dalle origini ai nostri giorni. Il carattere delle collezioni di valore elevatissimo: dalle metope di Selinunte del Museo Salinas allAnnunciazione di Antonello da Messina dellAbatellis per arrivare al meglio dellarte moderna italiana e siciliana esposta alla GAM. Ipotesi di sviluppo del Polo I risultati dellAnalisi di prefattibilit indicano Palermo come un possibile polo museale di eccellenza. Lidea strategica vede Palermo come luogo simbolo della civilt mediterranea, dai Punici alla Belle Epoque, attraverso un moderno Petit Tour tra musei, palazzi e mercati di una capitale dellarte italiana.
Trapani
Descrizione del Polo Secondo quanto previsto dal Protocollo di Intesa per la valorizzazione del patrimonio culturale della
regione Sicilia, firmato il 21 dicembre 2009 dal Ministero dello Sviluppo Economico/Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e la Regione Siciliana/Assessorato dei Beni Culturali e dellIdentit Siciliana, in corso di aggiornamento il percorso di selezione delle sedi costituenti il nucleo delle candidature dei Poli museali siciliani. Lanalisi del patrimonio condotta sui beni culturali della provincia di Trapani ha evidenziato innanzitutto il valore del sito di Selinunte, il cui parco archeologico il pi vasto d'Europa (270 ettari), e quello di Segesta. Entrambi offrono alcune tra le pi alte espressioni dellarchitettura, dellurbanistica e della civilt greca.
Accanto ai due centri archeologici, alcuni capolavori di arte greca: lEfebo di Mozia e il Satiro di Mazara del Vallo, che, messi in rete, possono costituire unofferta artistica di grande rilievo, nella fascia costiera compresa tra Selinunte e Trapani.
Lo straordinario relitto della nave punica di Marsala e i rinvenimenti di archeologia subacquea esposti nei vari musei trapanesi completano unofferta culturale rappresentativa del modo di vivere delluomo allepoca della colonizzazione greca. L'ipotesi di polo prende spunto dalla navigazione antica e dallo sfruttamento delle risorse marine nellantichit, quali la produzione del sale e la pesca. La prima ipotesi di configurazione del Polo imperniata su tre musei e due aree archeologiche: Museo archeologico Giuseppe Whitaker di Mozia, Marsala Isola di Mozia, Marsala Museo archeologico regionale Baglio Anselmi, Marsala Museo civico archeologico del Satiro, Mazara del Vallo Parco archeologico di Selinunte, Castelvetrano Zona archeologica di Segesta, Calatafimi Segesta
Per raccontare e far conoscere lidentit della Valle del Belice, nasce dopo un anno dai primi incontri, promossi da Legambiente Sicilia, la rete dei musei della Valle del Belice. Ne fanno parte tutti i comuni della Valle: Castelvetrano, Gibellina, Salemi, Salaparuta, Poggioreale, Menfi, Montevago, Santa Margherita Belce, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Giuliana, Roccamena, Santa Ninfa, Vita, Partanna che hanno deliberato con atto amministrativo, ladesione al progetto. Insieme a questi aderiscono la Provincia Regionale di Trapani , lAzienda Foreste Demaniali di Trapani, la Fondazione Orestiadi di Gibellina, La Rotta dei Fenici, il CRESM, le Riserve Naturali: della Foce del fiume Belce e Dune Limitrofe della Grotta di Santa Ninfa, e della Grotta di Entella, con la partecipazione del dirigente e dei funzionari del Servizio Polo museale della Val di Mazara dellAssessorato regionale ai Beni Culturali e identit siciliana e della Direzione del Parco di Selinunte e Cave di Cusa Vincenzo Tusa Tutti insieme per fare sistema. La presentazione della Rete Museale Belicina, nei locali del Baglio Florio allinterno del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, prevista per venerd 15 Aprile ore 10, alla presenza delle autorit regionali dellAssessorato ai Beni Culturali. Si prosegue sabato 16 aprile con la seconda edizione del Viaggio nella Memoria, un viaggio in quei luoghi della Sicilia che sono stati nel 1968 il tragico teatro del terremoto nella Valle del Belce, che prender il via da Santa Margherita Belce. La cittadina aderisce alla rete dei musei della Valle del Belice con il Museo della Memoria, legato alla ricerca dellidentit collettiva del Belce e collocato nell ex chiesa madre ristrutturata; e il Museo del Gattopardo che custodisce il manoscritto ed il dattiloscritto de Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ed altri oggetti appartenenti allo scrittore. Dopo la visiuta al Museo della Memoria il viaggio proseguir con la visita a Poggioreale Vecchia e la passeggiata nellantico centro abbandonato dopo il sisma; ai Ruderi di Salaparuta ed allArchivio della ricostruzione; al Cretto di Burri ed ai Ruderi di Gibellina; al Castello di Rampinzeried alla Riserva Naturale Grotta di Santa Ninfa a cui seguir una degustazione e promozione di prodotti tipici della Valle del Belce e la visita della mostra fotografica la Primavera del Belice. Il Viaggio nella Memoria terminer nel pomeriggio a Gibellina con lincontro alla Fondazione Orestiadi e la visita guidata al Museo delle Trame Mediterranee e un giro del paese per conoscere alcune delle architetture moderne presenti tra cui il nuovo Museo Belice/Epicentro della Memoria Viva.
delle sale espositive potrebbe essere attuata la sezione delle mostre itineranti e prevedere esposizioni di ogni genere. Eventi, questi, da programmare almeno un anno prima. Ma, per quanto riguarda i musei, si sta pensando anche alla realizzazione di una esposizione permanente dedicata allo scomparso maestro Giuseppe Sinopoli oppure alla realizzazione di un percorso culturale che possa ospitare le foto del regista Giovanni Cutrufelli. Tutte proposte che si spera non rimangano tali come quella della collaborazione della Fondazione Mazzullo con il comune di Graniti, terra nata dello scultore al quale stato intitolato l'ente ospitato nei locali del Palazzo dei duchi di S. Stefano. E' in corso, infine, anche l'opera di riorganizzazione di tale sistema realizzato da Cettina Rizzo.