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stimolante e affascinante. Lo diciamo con chiarezza e convinzione: i Repubblicani devono concorrere a dare vita ad un nuovo soggetto politico insieme ad altri, nel quale ognuno ceda una parte della propria sovranit per raggiungere il risultato di una proposta credibile ed apprezzata. Non si tratta di sciogliere nulla, n di dimenticare le proprie tradizioni, n di abbandonare i propri circoli, ma al contrario di valorizzare una cultura che c'era prima che nascessero i partiti e ai quali sopravviver. Abbandonare i piccoli egoismi significa mettere il progetto davanti ai simboli, bench armati e carichi di storia; significa superare gli steccati e le barriere ideologiche, come quella tra laici e cattolici, unica strada per affrontare le sfide del futuro; significa enfatizzare quello che unisce rispetto a quello che divide; significa dare nuova cittadinanza a culture politiche che non meritano la marginalit e l'oblio al quale
discussioni ed obiezioni riguardanti il gradimento dei potenziali compagni di viaggio, i temi sui quali porre le basi del confronto, i tempi e i modi di realizzazione. Ma tutto questo non pu fermarci, deve anzi essere uno sprone ad un impegno forte ed assiduo, in grado di consegnare alle nostre idee e alle persone che le rappresentano la funzione di motore propulsivo del progetto. Dobbiamo essere pronti a dialogare con tutti, sapendo andare oltre alle semplici sigle di partito, avvicinando le tante espressioni della societ civile, senza la paura di tenere i confini estesi e gli orizzonti larghi. Certamente occorrer dialogare con i partiti oggi presenti sulla scena, privilegiando chi con maggiore convinzione ha dimostrato di contrapporsi al falso sistema bipolare italiano, con l'ambizione di andare oltre ad esso e condizionare le scelte sul futuro assetto istituzionale complessivo. Anche a Cesena occorre decli-
un declino che ci ha fatto perdere grandi occasioni di sviluppo, e altre ce ne far perdere in futuro se non saremo in grado di imprimere una svolta decisa. E' evidente la difficolt a ragionare in termini di sistema romagnolo, abbandonando i campanili a favore di un pi razionale ed efficace utilizzo delle sempre minori risorse, perch spesso prevalgono gli interessi del sistema di potere che governa e che si giova di duplicazioni e ridondanze amministrative utili a cose e persone. Questo obiettivo pi forte di ogni tipo di appartenenza, e per essere raggiunto richiede il coraggio che orgogliosamente ci riconosciamo, e che vogliamo portare come contributo all'attivit politica dei prossimi anni. I Repubblicani si mettono in gioco, e altrettanto sperano vorranno fare altri soggetti: lo faranno con convinzione, lucidit, disponibilit. Noi siamo pronti ad essere protagonisti. Domani come ieri.
e pi comodo, portando al massimo le aliquote IMU per attivit produttive, terreni agricoli e terreni edificabili, ben sapendo le difficolt che tali settori attraversano e quanto questa scelta cada come una vera e propria mannaia su di essi; per mettersi a posto la coscienza si creano fondi per la stabilizzazione e le nuove assunzioni (peraltro senza che siano stati definiti i meccanismi di erogazione), ben sapendo che non sono certo quelli gli strumenti che servono alle imprese, desiderose e bisognose di altre risposte, a partire da tempi e modi pi brevi e pi certi per il rilascio di permessi e autorizzazioni. Si ha un bel parlare si volont di sviluppo, se poi le azioni concrete sono queste. Ha ragione chi chiede allAmministrazione di non affermare pi che vicina al mondo dellimpresa e allagricoltura, perch queste scelte dimostrano lesatto contrario. Si dichiara come un vanto che non si aumenta laddizionale IRPEF ma aumentano le rette delle scuole per linfanzia, cala la copertura servizi domanda individuale, HERA continua ad alzare le tariffe, si mantiene il costo del Direttore Generale, si pagano esperti per il Piano delle perfomances quando ancora non esiste un nucleo di valutazione in grado di esprimere giudizi sulloperato dei dipendenti comunali (e qualche problema deve effettivamente esserci, se anche la maggioranza propone di affrontare il problema). I lamenti che provengono dallAmministrazione circa la situazione finanziaria fanno tuttavia il paio con un cospicuo avanzo di gestione per il 2011 di circa 3 milioni di Euro, il che segnala certamente un comportamento tendenzialmente virtuoso, ma anche leccessivo allarmismo che da anni caratterizza le politiche di bilancio e la volont di avere a disposizione un tesoretto da poter utilizzare al momento pi opportuno. I costi della neve di Febbraio sono la principale causa dellaumento di fabbisogno finanziario del Comune. Ebbene, se innegabile la portata dei danni provocati, non ancora chiarissima la loro stima, almeno in parte ancora legata a simulazioni statistiche il cui risultato potrebbe essere distante dalla effettiva realt.
Ecco perch i Repubblicani hanno proposto che, qualora non venisse ritenuta percorribile tecnicamente (perch politicamente non dovrebbero esserci dubbi) lipotesi dello spostamento di parte dei costi sulla parte investimenti, si preveda un aumento dellaliquota base per la prima casa dallo 0,4 allo 0,5. Si tratterebbe di una sorta di tassa di scopo, alla quale far partecipare tutta la citt esclusivamente per lanno in corso, dal momento che tutta la citt ha subito i danni della neve e tutta la citt beneficer dei lavori di riparazione e risistemazione. Lo spunto per tale proposta ci venuto anche dalle parole del Sindaco, che spesso loda la coesione sociale e la capacit di fare squadra della nostra citt, dimostrata anche nei giorni del nevone: ebbene, se cos , la citt non dovrebbe faticare a capire che ognuno deve dare il suo contributo, e la politica dovrebbe coraggiosamente caldeggiare e favorire questa consapevolezza. La situazione difficile ma la spesa
Un tragico incidente ci ha portato via lAvv. Paride Bertozzi. Della sua dipartita sentiranno il peso la famiglia, gli amici, la citt. Perch Paride era un grande amico, dotato di grande generosit, di grande senso civico, del convincimento profondo di dovere fare qualcosa per la collettivit. A questi valori ha uniformato lattivit assai onerosa e complessa di difensore civico. Era per lui questo impegno una vera e propria missione laica. Il cittadino, le sue necessit, erano il faro che illuminava la sua azione. Aveva terminato da poco il suo mandato, rammaricandosi per non aver potuto fare quello che avrebbe voluto, convinto di potere trasmettere ad altri la sua passione. Cos lo ricordo, cos lo dovrebbe ricordare la citt. Mario Guidazzi
serio per tutti, quando va bene sottraggono risorse per finanziamenti alle altre attivit produttive e quando va male potrebbe provocare incagli e sofferenze all'intero sistema bancario con una restrizione del credito sempre pi marcata fino a rendere poi difficile perfino la concessione di mutui prima casa. Vale a dire che la bolla immobiliare potrebbe innescare un circolo vizioso dal quale non si capisce come se ne possa uscire indenni. Certo non se ne esce immettendo nel mercato un nuovo mega progetto, n pu risolverlo l'amministrazione pubblica da sola o i soli imprenditori edili e immobiliari, tantomeno le banche per conto loro. Servono idee chiare, conoscenza del mercato, un chiaro obiettivo, una forte volont politica condivisa da tutti i soggetti interessati e il coraggio di investire risorse ben mirate e che ognuno si impegni a fare la sua parte per intero. Il primo obiettivo mi pare chiaro : sgonfiare la bolla immobiliare. Da alcune ricerche di mercato risulta che nel primo trimestre 2012 la percezione dell'andamento del mercato immobiliare registra una ripresa dell'ottimismo : dopo mesi ferma al 45% la percentuale degli italiani che pensano che questo sia un buon momento per comprare casa sale
favore della domanda. In questa fase l'anello pi debole, l'acquirente deve essere l'unico beneficiario e gli altri tre, ognuno per la sua parte deve rimetterci qualcosa che poi a ben guardare un po pi in l della punta del naso ,se la bolla si sgonfia, sono i soggetti che ci rimettono di meno. Per i cantieri in prevalenza invenduti le banche dovrebbero su ogni unit immobiliare riconoscere all'imprenditore un saldo a stralcio del debito intorno all'80% sull'erogato , l'imprenditore dovrebbe girare questo beneficio sull'acquirente in base ad un prezzo di mercato scontato(dal 5 al 10%?) definito al momento dell'accordo, il Comune dovrebbe stanziare un fondo per un contributo in conto interessi per abbattere significativamente, almeno per i primi cinque anni gli oneri finanziari ai giovani che acquistano la prima casa e, per lo stesso periodo, contestuale impegno alla esenzione IMU quota comunale a prescindere che sia prima o seconda casa. Ha senso chiedere al Comune, alle banche, agli immobiliaristi di mettere in conto perdite significative? S perch sarebbe l'inizio della ripresa e questi tre soggetti in un mercato che tira sono i primi a trarne vantaggio.
stelle di Grillo non pu essere bollato come frutto di una stagione in cui prevale lantipolitica e lantipartitismo. E certamente vero che siamo in una fase in cui si sta assistendo allo spappolamento di quello che era il sistema dei partiti tradizionalmente inteso, ma occorre dire che gran parte di essi se la sono cercata ed ancora oggi non si rendono conto o meglio non riescono a reagire, per tornare ad essere in sintonia con le esigenze della opinione pubblica. Da tempo cresce lastensionismo, segnale da parte dei cittadini che non si riconoscono pi nella offerta politica disponibile. Da tempo si cominciato a parlare della necessit oggi diventato
aggregare, di risvegliare linteresse da parte di chi non fa parte dei cosiddetti attivisti, di ascoltare. Tornare insomma a recuperare quello che era lo spirito originario dellessere partito, ove chi fa politica viene percepito come persona disponibile ad impegnarsi per la collettivit, capace di rappresentare gli interessi dei cittadini (una parte almeno), in grado di proporre soluzioni per dare risposte a quelli che sono i problemi di una comunit. Il partito non (non deve essere) strumento per soddisfare i propri interessi personali, invece oggi nella maggior parte dei casi viene percepito cos, e tutto il sistema viene ritenuto casta che si autotutela, ove impegno e sacrificio
ANTIPOLITICA MALATESTIANA
di Luca Ferrini Lantipolitica esiste anche qui da noi. E fatta di sordit, di mancanza di comunicazione. E, a volte, anche di prepotenza dei numeri. Lantipolitica il contrario della soluzione dei problemi.La situazione la vediamo dai telegiornali. La percepiamo nel portafogli quando facciamo benzina (una volta si faceva il pieno: ora, chi se lo pu pi permettere?). La avvertiamo quando saliamo su un treno (se troviamo posto) o quando siamo incolonnati in autostrada. Quanti problemi. E nessuno in grado di risolverli. Un sistema che non funziona. Lantipolitica. Pian piano cominciamo ad incontrarla anche a casa nostra. E come un blob, che avanza inesorabile dalla porta di ingresso. Sbattiamo contro lantipolitica quando presentiamo una domanda in Comune, e dobbiamo chiedere per favore ci che ci spetta di diritto. Quando portiamo nostro figlio allasilo. Quando dobbiamo pagargli in anticipo la pappa via internet. Incontriamo la maligna Signora quando leggiamo (e dovremmo farlo pi spesso) il bilancio in rosso di unazienda pubblica, quando vediamo spegnersi laeroporto, quando un cantiere rimane aperto per un lustro come una piaga nel cuore della citt. Un mare di problemi. Nessuna vera soluzione. Solo tante chiacchiere tra sordi. La sfiducia dei cittadini dilaga. Alla rassegnazione e allimmobilismo dei problemi, si sta sostituendo una rabbia infeconda. Laltro giorno segnalavo a un tassista di Milano che, se un politico fa bene il suo lavoro e migliora la vita dei cittadini, per parte mia, pu anche percepire un lauto stipendio. La cosa non mi d alcun fastidio. Lui mi ha risposto con la sterilit dellantipolitica: dottore, a me basta solo che non rubi; se poi non fa niente, lo stesso. Il tasso di indignazione ha raggiunto livelli cos alti che la gente preferisce unincorrotta ignavia al dinamismo sospetto di qualche Sindaco. Meglio non far niente: almeno non si portano via soldi ai cittadini. Roba da matti. Che momentaccio. Come ne usciamo? Laltro giorno un amico intelligentemente faceva notare che, a volte, i rimedi pi semplici sono quelli salvifici. Diceva: nelle famiglie, quando la situazione difficile, occorre che il capofamiglia dia lesempio per primo. Pedagogia spicciola: la migliore educazione passa per lesempio. Non a parole; nei fatti. Tradotto? Be, dobbiamo prima di tutto riallacciare un rapporto di rispetto tra rappresentanti e rappresentati. Per farlo occorre, per, che sia lIstituzione in quanto tale a ritrovare lo smalto. A furia di delegittimarla, di infangarla, di screditarla, labbiamo resa, per un verso, priva di interesse per chi potrebbe rappresentarla al meglio e, per laltro, lontana e odiata da chi dovrebbe, invece, amarla e proteggerla. Un po come nella famiglia dellesempio. Se i suoi componenti non ne percepiscono limportanza e non lottano tutti per conservarla integra, poco pu fare un bravo genitore con le sue forze: lanarchia si impadronisce anche dei migliori propositi. Un tempo, in Consiglio comunale sedevano i massimi esponenti del lavoro, della cultura, dellimpresa cittadina. Oggi siede anche loscuro autore di queste righe. Perch le personalit di maggior spicco non si candidano pi in prima linea? E ora di ricominciare a farlo, signori. La citt ha bisogno di una guida collegiale e coscienziosa. Non della pratica dello struzzo. Ancora. Come in ogni famiglia che si rispetti, le decisioni vanno discusse (anche se poi ci vuole qualcuno che le assume per tutti). Lo stesso deve valere per le decisioni politiche. Come mai il pubblico diserta le sedute del Consiglio cittadino? Scomodit di orario, poca pubblicit, disinteresse. Ritroviamo momenti di incontro, allora. Portiamo il Consiglio fuori dalle mura di palazzo Albornoz. Facciamolo di domenica o di sabato con il mercato. Oppure rendiamolo nomade: giriamo tutte le sedi di quartiere e pubblicizziamo di volta in volta gli argomenti in discussione. Chi ce lo vieta? Non siamo mica unassociazione segreta.La trasparenza e lanticasta. Esiste un vincolo per legge per la durata di un Sindaco (10 anni, due sindacature)? Bene. Estendiamolo a tutte le cariche elettive, ai vertici degli uffici, ai consigli di amministrazione nominati da enti pubblici, agli assessori, al consiglieri comunali, a quelli provinciali, regionali, ecc C da nominare un nuovo direttore o presidente da qualche parte? Non avvenga pi nelle segrete stanze del Sindaco. Si discuta nellIstituzione. Ci sono dei bilanci in rosso ingiustificati? Lente danneggiato abbia lobbligo di perseguire giudizialmente gli amministratori infedeli. Lobbligo, non la facolt. Capito? Infine, i privilegi. Sono ci che comprensibilmente la gente odia di pi. La soluzione facile: si chiama rinunzia. Personalmente ho gi restituito la chiavetta internet offerta ai consiglieri a spese del Comune. Questanno volevo cam-biare lintestazione dellabbonamento alla partita, passandolo ad un giovane appassionato di calcio proveniente da una famiglia che non pu permettersene il costo. Mi stato risposto che non si poteva, perch il Cesena Calcio lo d omaggio ai soli consiglieri (quindi, almeno, non il Comune a pagare). Ci riprover ancora. Chi sa che la divisione minore non porti a miti consigli anche il pallone.
11 - 22 LUGLIO 2012
CIRCOLO E CAFITON S. ANDREA IN BAGNOLO
SEZIONE DI MARTORANO
LETTERE AL DIRETTORE
Caro Direttore, Le chiedo ospitalit. Spero che Lei dimostri maggiore sensibilit rispetto a quella dimostrata sia dallAmministrazione Comunale che dalle forze politiche di maggioranza che hanno completamente snobbato i nostri richiami riguardanti la salubrit ambientale.Le rilevazioni delle polveri sottili a Cesena sono opinabili perch si acquisiscono con una sola centralina, giustificata dalle decisioni che la Provincia e la Regione Emilia Romagna hanno assunto.Risposte formali che non hanno nessuna giustificazione sotto il profilo della garanzia che i cittadini hanno il diritto di avere sulla salute.Cos come sulle aree verdi del quartiere che sono compromesse dalla azione nefasta dellAmministrazione Comunale.Tutti argomenti che hanno rilevanza politica sui quali intenderemmo discutere, ma qualcuno pensa che non si debba disturbare il manovratore. Comitato Cesena per chi
02 - 05 AGOSTO 2012
CIRCOLO G. CONTI DI PONTEABBADESSE