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Ariaporu

N 4 Giugno 2012

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In cammino verso lanno della fede : LEucarestia e lidentit Cristiana


di Giuseppe Fiorini Morosini Vescovo di Locri-Gerace

Pu apparire strano questo titolo per affrontare il tema dellEucarestia; eppure mi sembra quello pi appropriato per come ho meditato su questo mistero. Quando Mos riceve da Dio lobbligo di far celebrare il rito della Pasqua, ripetendo il cerimoniale della notte dellEsodo, cos parl al popolo: In quel giorno tu istruirai il tuo figlio: E a causa di quanto ha fatto il Signore per me, quando sono uscito dallEgitto. Sar per te segno sulla tua mano e ricordo fra i tuoi occhi, perch la legge del Signore sia sulla tua bocca. Con mano potente infatti il Signore ci ha fatto uscire dallEgitto (Es 13, 8-9). Nella celebrazione rituale della Pasqua cera la personalizzazione dellintervento straordinario di Dio. Il fedele israelita era consapevole di essere coinvolto in prima persona, perch lui stesso si sentiva protagonista dellevento prodigioso dellEsodo. Nel rito, quindi, gli ebrei ritrovavano la loro identit nazionale: erano un popolo scelto e salvato da Dio, al quale essi avevano giurato fedelt, promettendo di osservare la sua Alleanza. Ogni anno a Pasqua si celebrava tale consapevolezza, essere cio il popolo dellAlleanza; e di questa consapevolezza gli Ebrei andavano fieri: Io sar il vostro Dio e voi sarete il mio popolo (Ger 7, 23).
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In un certo senso, a mio giudizio, anche Paolo ribadisce lo stesso concetto quando, concludendo il racconto dellistituzione dellEucarestia (1 Cor 11, 23-25), scrive: Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finch egli venga (1 Cor 11, 26). Ogni domenica, quando la comunit cristiana riunita per lascolto della Parola e la celebrazione dellEucarestia, dopo la consacrazione del pane e del vino ripete quasi ad licteram, come formula di fede, le parole di S. Paolo: Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nellattesa della tua venuta. Come gli Ebrei, anche i Cristiani trovano cos nellEucarestia la loro identit di comunit redenta, che , lungo i secoli, deve tener vivo il mandato del Signore e la nuova alleanza (Eb 12, 24) stipulata da lui sulla croce. NellEucarestia, infatti, il credente trova le indicazioni per quello stile tutto particolare di affrontare la vita, che deve appartenere ai discepoli di Ges. Bisogna, infatti, superare la visione intimistica e devozionale dellEucarestia, per scoprire invece la sua dimensione di vita, che chiama i credenti a impiegare con uno stile ben preciso la loro vita per costruire la societ secondo i valori del Vangelo e creare cos, come per il popolo dellAntica Alleanza, le premesse di un vivere felice e armonioso. Rimangono sempre in piedi le promesse del Signore: c legame indistruttibile tra la fedelt alla sequela e la garanzia di vita felice, sia a livello personale che sociale. Proviamo ad individuare gli elementi che caratterizzano questo particolare stile di vita, che scaturisce dalla comunione con il corpo e il sangue del Signore. Accostandoci allEucarestia noi facciamo comunione con il corpo che dato e con il

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Sangue versato (1 Cor 11, 24-25); perci siamo avviati ad uno stile di vita che deve trarre esempio dal sacrificio di Cristo, del quale lEucarestia memoriale, cio celebrazione rituale che, mentre ricorda, fa rivivere sacramentalmente quanto ricorda. Tale stile di vita S. Giovanni lha indicato facendo del racconto della lavanda dei piedi (Gv 13, 1-16), al posto del racconto dellistituzione dellEucarestia, la concretizzazione pratica di quel fate questo in memoria di me, con il quale Ges ha concluso listituzione dellEucarestia (Gv 13, 14). Il comando di Ges, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri, diventato linvito a scoprire lidentit che il cristiano deve avere nellaffrontare la vita. E lidentit dellamore che si fa dono sino allofferta della vita (Gv 15, 13). E lidentit del farsi servo per diventare grande (Mt 20, 26). E lidentit del perdere la vita per ritrovarla (Mt 10, 39). Il cristiano che si accosta allEucarestia con questa fede, non si chiude in un intimismo devoto, che ha pure la sua importanza, in quanto bello sapere di essere in modo speciale in comunione con Dio; ma si apre anche e soprattutto ad un impegno, che lo stimola ad impiegare bene la propria vita, l dove il Signore lo ha posto in base alla propria vocazione. A partire
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dalla famiglia, la realt che ruota attorno alluomo che entra in comunione sacramentale con Dio, cambia tutta. Cambia lintera societ, perch cambiano i criteri nei rapporti interpersonali, sociali, economici, politici e religiosi. Dovunque il cristiano si trovi ad operare, sa che deve agire con amore, con dedizione, con sacrificio, con compassione verso gli altri, in spirito di servizio. Sulla base di questi valori o beni, la nostra vita cambier veramente. Per arrivare a questo obiettivo necessario che laccesso ai sacramenti non venga deciso nel contesto di una religiosit di cultura e di tradizione, ma maturi lentamente in quello di una fede che cerca in Ges Cristo lorientamento della propria vita. Ma, forse, proprio quello che manca alla comunit cristiana oggi: la volont di scegliere Ges e di seguirlo.

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Il mese di giugno e la spiritualit del sacro cuore di Ges


Il tempo pasquale si concluso liturgicamente con la solennit della Pentecoste, ma la sua grazia e la sua santa letizia si estendono anche a tutto il tempo successivo. Vi sono, infatti, subito dopo la Pentecoste due feste che ci presentano ancora, in sintesi, il mistero pasquale: il Corpus Domini e il Sacro Cuore di Ges. Esse si riferiscono al mistero dellEucarestia gioved santo e al mistero della croce venerd santo. Questultima festa ci fa adorare il cuore di Cristo trafitto sulla croce e divenuto sorgente inesauribile di grazia e di consolazione. Giustamente la piet popolare ha voluto dedicare al Cuore di Ges tutto il mese di giugno, come gi ha dedicato il mese di maggio a Maria Santissima. Conoscete certamente le belle litanie gregoriane; alcune invocazioni sono particolarmente significative: Cuore di Ges, fornace ardente di carit Cuore di Ges, traboccante di bont ed amore Cuore di Ges, spezzato a causa dei nostri peccati Cuore di Ges, trafitto dalla lancia; Cuore di Ges, sorgente di ogni consolazione, Cuore di Ges, nostra vita e risurrezione, Cuore di Ges, nostra pace e riconciliazione, abbi piet di noi! di Don Rigobert Il Sacro Cuore , infatti, la manifestazione piena ed umanissima della tenerezza e della compassione di Dio verso di noi. Quando si sente parlare di cuore viene comunemente da pensare alla sfera dei sentimenti, talvolta persino a una certa letteratura romantica che, bench abbia fatto il suo tempo, ogni tanto viene rispolverata e riproposta dalla moda, quasi a voler attutire e mascherare le atrocit e le sofferenze del mondo in cui viviamo. Non in questo clima sentimentale che bisogna collocare e vivere la devozione al Sacro Cuore di Ges, ma nel clima biblico, dove il cuore indica la radice profonda e misteriosa della persona nel suo rapporto con Dio, con un Dio personale che entra in dialogo a tu per tu con la sua creatura e che si fatto cos vicino e presente agli uomini da voler avere un cuore di carne per rendere loro sperimentabile e sensibile il suo stesso amore divino. Il cuore di Ges si formato nel pi profondo segreto, presso il cuore immacolato di Maria Vergine, e si rivelato nel silenzio del Venerd Santo quando, squarciato per amore sulla croce, dalla sua ferita ha fatto scaturire sangue e acqua come dono della sua reale e perenne presenza in mezzo a noi. Il cuore di Ges dunque la fonte
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inesauribile da cui possiamo attingere labbondanza della grazia e in cui possiamo contemplare come riassunte le grandi opere dellamore di Dio per noi. Il primo frutto di questa contemplazione consiste nel lasciarci a nostra volta trafiggere il cuore, ossia nellaccogliere con gratitudine la possibilit che ci offerta di rinnovarci interiormente per essere ri-creati: Crea in me, o Dio, un cuore nuovo, cantiamo nel salmo 50. S, questa lesigenza che sale dal pi profondo del nostro essere: Crea in me, o Dio, un cuore nuovo, purificandolo continuamente, perch continuamente mi ritrovo peccatore. Unificalo, rendilo capace di accogliere amore e di ridonare amore. Lamore invincibile che ha portato Ges sulla Croce e che stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo dono di Ges risorto lunica ragione della nostra vita, lunica nostra speranza: nulla abbiamo che valga di pi e che rimanga al di fuori di questo, che il nostro destino eterno. Tutta lumana esistenza pu essere interpretata e vissuta come un viaggio compiuto nel nostro cuore per giungere nel cuore della Santissima Trinit, infinito oceano di amore e di pace. Quando il peso della fatica, della fragilit, del peccato sembra schiacciarci, proprio allora Ges ci offre il suo Cuore come luogo di ristoro e ci chiede di conformarci a Lui nella mansuetudine e nella dolcezza. Cos facendo diverremo a nostra volta sorgente di pace e di ristoro per tutti i nostri fratelli. Essi infatti potranno trovare in noi unicona viva di Colui che solo pone fine allinquietudine che tormenta il cuore umano, come bene afferma SantAgostino: Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore inquieto finch non riposi in Te, poich Tu cerchi il cuore, scruti il cuore,
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non chiedi parole ma il cuore (cf. Conf 1,1). DODICI PROMESSE DELLA DEVOZIONE AL SANTISSIMO CUORE DI GESU Il Sacro Cuore appare a santa Margherita Maria Alacoque a paray le Moniale in Francia affermando, invece, che bisogna abbandonarsi al Suo Amore, indicando cio il Suo Cuore come criterio di vincolo a Lui ed anche come criterio di comprensione (per quanto possibile) della Sua tenerezza per luomo stesso. In una delle rivelazioni a santa Margherita il Sacro Cuore disse: Ecco quel Cuore che ha talmente amato gli uomini da non aver risparmiato nulla, fino ad esaurirsi e consumarsi per testimoniare a loro il proprio amore. Dunque, con la devozione al Sacro Cuore, Ges ricorda il suo immenso amore e la sua immensa misericordia per luomo. Un ricordo non astratto ma volto a far capire concretamente quanto la vita delluomo stesso possa cambiare abbandonandosi allamore di Ges. Egli rivel a santa Margherita ben dodici promesse di una indiscutibile concretezza. Leggiamole. 1. Ai devoti del mio Sacro Cuore dar tutte le grazie e gli aiuti necessari al loro stato. 2. Stabilir e manterr la pace in tutte le loro famiglie. 3.Li consoler in tutte le loro afflizioni. 4. Sar per loro sicuro rifugio in vita e soprattutto nellora della morte. 5.Sparger abbondanti benedizioni su tutte le loro fatiche e imprese. 6.I peccatori troveranno nel mio Cuore uninesauribile fonte di misericordia. 7.Le anime tiepide diventeranno ferventi con la pratica di questa devozione. 8.Le anime ferventi saliranno rapidamente ad unalta perfezione. 9.La mia benedizione rimarr nei luoghi in cui verr esposta e venerata limmagine del Sacro Cuore. 10.A tutti

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coloro che opereranno per la salvezza delle mesi consecutivi, nel Primo Venerd, si fosse anime, dar grazie per poter convertire unito a Lui nella Santa Comunione. i cuori pi induriti. 11.Le persone che Ma non sarebbe molto meglio deciderci diffonderanno questa per la Santa Comunione nei devozione avranno i Primi Venerd di tutti i mesi loro nomi scritti per della nostra esistenza? sempre nel mio Cuore. Tutti sappiamo che, accanto 12.A tutti coloro che a gruppi di anime ferventi si comunicheranno che hanno compreso il nei primi venerd di tesoro nascosto nella Santa nove mesi consecutivi, Comunione settimanale, dar la grazia della e, meglio ancora, in quella perseveranza finale e quotidiana, vi un numero della salvezza eterna. sterminato di coloro che Il SANTISSIMO CUORE raramente durante lanno o DI GESU E LA PRATICA solo a Pasqua, si ricordano DEI PRIMI VENERDI che vi un Pane di vita, anche Nelle celebri rivelazioni per le anime loro; senza tener di Paray le Monial, conto di quanti neppure a il Signore chiese a Pasqua sentono il bisogno S. Margherita Maria del nutrimento celeste. Alacoque che la La Santa Comunione conoscenza e lamore del S. Margherita Maria durante la visione mensile costituisce una suo Cuore si diffondessero buona frequenza alla nel mondo, come fiamma divina, per partecipazione dei divini misteri. Il riaccendere la carit che languiva nel cuore di vantaggio e il gusto che da essa lanima molti. ritrae, forse indurranno dolcemente a Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e diminuire la distanza tra un incontro e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, laltro col Maestro divino, fino anche alla le chiese che in riparazione si frequentasse la Comunione quotidiana, secondo il desiderio Santa Comunione, specialmente nel Primo vivissimo del Signore e della Santa Chiesa. Venerd dogni mese. Ma questo incontro mensile deve essere Spirito di amore e di riparazione, ecco preceduto, accompagnato e seguito da tale lanima di questa Comunione mensile: sincerit di disposizioni che veramente lanima di amore che cerca di contraccambiare ne esca ristorata. lineffabile amore del Cuore divino verso Il segno pi certo del frutto ricavato sar la di noi; di riparazione per le freddezze, le constatazione del miglioramento progressivo ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini della nostra condotta, ossia della maggiore ripagano tanto amore. somiglianza del cuore nostro al Cuore di Ges, Moltissime anime abbracciano questa pratica attraverso losservanza fedele e amorosa dei della Santa Comunione nel Primo Venerd del dieci comandamenti mese per il fatto che, tra le promesse che Ges Carissimi, con piena confidenza buttiamoci fece a S. Margherita Maria, vi quella con dunque nella fornace ardente dellamore di la quale Egli assicurava la penitenza finale Ges e invochiamo misericordia per noi e per (cio la salvezza dellanima) a chi per nove il mondo intero
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Ariaporu - Sezione Religiosa

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Ritrovare uniformit nella celebrazione del Corpus Domini


di Ivana Pascale

Nel rievocare la liturgia della messa nellultima cena del Gioved Santo, il Corpus Domini la solennit del santissimo corpo e sangue di Cristo. Allo scopo di celebrare la reale presenza di Cristo nellEucaristia, la venerazione del Santissimo Sacramento sorse in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. La definitiva consacrazione con la Bolla emanata da Papa Urbano IV nel 1264. Fra le eresie dei Calvinisti, noti in Francia come Ugonotti, il passaggio dal pane e vino a corpo e sangue di cristo non era concepibile, tanto meno da celebrarsi con processioni. Una contrapposizione tale che, fino alla met del 1600 in pi zone della Francia, la processione del Corpus Domini veniva scortata da massici schieramenti di forza pubblica. I fedeli inoltre pronti a difendere lostia dal rischio di profanazioni. Tuttoggi vi permangono al riguardo notevoli contraddizioni, a macchie di leopardo. Nella maggioranza dei paesi cattolici europei, Polonia, Spagna, Croazia, Irlanda, Germania, Portogallo, Austria, nei cantoni cattolici della Svizzera ed a San Marino, il Corpus Domini festa di precetto cio I fedeli sono tenuti allobbligo di partecipare alla Messa... in base allarticolo 1247 del codice di diritto canonico. In Italia, questa legittimazione normativa, si persa nel 1977; da quando la Conferenza Episcopale Italiana ha deciso di spostare i festeggiamenti per il Corpus Domini dal gioved alla seconda domenica dopo Pentecoste. Significativo il ritorno alla tradizione in Milano, il 20 marzo 2008 lArcivescovo ha riportato infatti il Corpus Domini al gioved della seconda settimana dopo Pentecoste con possibilit, per esclusive ragioni pastorali individuali, di celebrazione anche la domenica successiva. A Benestare, quando il gioved del Corpus Domini era considerato festa nazionale (periodo coincidente con gli ultimi anni
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di permanenza di Don Bruno Scopelliti a Benestare), venivano svolte tre processioni, le quali partivano tutte dalla Chiesa Matrice.

La prima, quella mattutina, attraversava la via S.Michele, effettuava un giro di boa a Florio e ripercorreva lo stesso tragitto, fin dove adesso c la piazzetta di don Orione, proseguendo sino al largo Ariaporu; scendeva dal lato dalla fontanella e imboccava la via sovrastante il municipio per far, infine, ritorno alla Matrice, passando dallattuale postazione di guardia medica. Domenica, sempre di mattina, lusuale tragitto. Il gioved successivo, non essendo festivo, il corteo si riuniva di sera e proseguiva lungo via Roma per poi svoltare alla cabina telefonica, fino a giungere allabbeveratoio presso il rione Garreffa. Medesima strada per il ritorno, con deviazione dalla stradina in cemento su cui, alcuni anni addietro, era ubicata la vecchia farmacia. Si effettuava la sosta alla chiesa di S.Giuseppe e S.Antonio e, passando sempre dalla postazione di guardia medica, si ritornava alla Matrice. Principalmente a Benestare, il Corpus Domini era lunica solennit in cui un corteo religioso attraversava rughe, allora densamente abitate, circostanti il centro del paese

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La difficolt di saper scegliere Cristo e lesempio di San Cristoforo


di Giovanni Di Landro

Una delle cose pi belle che la nostra dottrina Cristiana Cattolica ci dona la libert. Cristo, il figlio di Dio, venuto sulla terra ed morto sulla Croce per noi per offrirci un nuovo modo di vivere, incentrato sullamore verso il prossimo, sulla carit, sullonest; ma a noi lascia la libert di sceglierlo e di farlo nostro nella piena coscienza di ognuno. Ed proprio questa la grandezza del messaggio di Cristo, lui non viene ad imporsi ma a donarsi; per fare un paragone (anche molto banale!) come se in una festa ad un gruppo di amici viene offerta una torta ma alcuni scelgono di accettarla e mangiarla mentre altri la rifiutano, meglio ancora possiamo fare riferimento alla famosa Parabola del seminatore che ritroviamo nei Vangeli di Matteo, Marco e Luca (Matteo 13, 1-23; Marco 4, 1-20; Luca 8, 4-15). La difficolt dunque che il cristiano incontra non tanto nel riconoscere Cristo e la sua dottrina ma nel saperla scegliere come modello della propria vita.E gi difficile saper scegliere in s, figuriamoci saper scegliere Cristo e soprattutto ai nostri giorni, in un tempo in cui altri sono i signori, altri sono i potenti che hanno preso il sopravvento nelle nostre menti e nei nostri cuori. E voglio fare una riflessione che forse alcuni criticheranno: La nostra condizione oggi di non credenti non come quella dellincredulo San Tommaso che non ha creduto perch non ha visto, noi oggi non crediamo perch scegliamo di non credere e di non rispettare i dettami di Cristo, e scegliamo di non credere non perch vogliamo una prova ma al contrario proprio perch non la vogliamo, nel senso che non ci interessa credere e la nostra volont non quella di cercare Cristo ma di rinnegarlo. Tommaso in cuor suo credeva ma aveva bisogno di un sostegno, di un rafforzamento, tant vero che quando
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Cristo lo rimprovera lui subito si getta ai suoi piedi dicendogli mio Signore e mio Dio!, in realt proprio questo che noi non andiamo cercando, non cerchiamo il rafforzamento della nostra Fede, non cerchiamo nessuna confermazione, semplicemente scegliamo di non credere perch crediamo che tutto quello che di materiale abbiamo basti alla nostra vita: i soldi, il lavoro, la casa, il potere, lorgoglio! Ma in realt miseri siamo noi se crediamo di vivere solo per questa vita terrena! Purtroppo le tentazioni che dobbiamo vincere ai giorni nostri sono davvero tante, la maggior parte di noi preferisce accrescere i propri beni materiali lasciando a Dio solo un piccolissimo spiraglio della propria vita, e spesso non facciamo altro che criticarlo e rinnegarlo piuttosto che ringraziarlo e seguire i suoi precetti. Saper scegliere Cristo, dunque, devo ammettere che non facile, ma proprio in questo che noi ci dovremmo distinguere come cristiani e credenti e a tal proposito voglio riportare in breve la storia di uno dei santi ai quali sono pi devoto: San Cristoforo, uno tra i santi pi venerati del Medioevo che fu, secondo la leggenda, il gigante orientale che port sulle spalle Cristo (da qui deriva il suo nome, dal greco: colui che porta Cristo): Vissuto nel III secolo, Reprobo (questo era il suo nome prima del battesimo) era uno spaventoso gigante originario della Licia, lodierna Turchia, che si era proposto di servire il signore pi potente del mondo. Per questo fu prima al servizio di un re, poi di un imperatore, infine del demonio stesso. Un giorno, per, vide il demonio scappare alla vista di una Croce e allora apprese che Cristo era il signore pi potente di tutti. Decise allora di schierarsi dalla parte del Signore e cominci ad aiutare i pellegrini a passare da una riva allaltra del fiume vicino alla sua abitazione, portandoli sulle spalle. Una notte

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fu svegliato da un fanciullo che gli chiese di traghettarlo; Reprobo se lo caric sulle spalle ma pi sinoltrava nellacqua, pi il peso del fanciullo aumentava e a stento, aiutandosi con un enorme bastone, riusc a guadagnare laltra riva del fiume, con le gambe piegate e doloranti per lo sforzo. Quando ebbe deposto il fanciullo a terra lo rimprover: Mi hai fatto correre un grave pericolo perch il tuo peso era troppo grande anche per me; mi sembrava infatti di portare sulle spalle il mondo intero. Il suo giovane interlocutore gli sorrise dicendo: Non solo hai portato sulle spalle tutto il mondo, ma anche Colui che lo ha creato. Io sono Cristo e ti battezzo con il nome di Cristoforo. Perch tu abbia la prova di quello che ti ho rivelato, pianta il tuo bastone nella terra e domani mattina lo troverai fiorito e carico di frutti. Il fanciullo scomparve. Il gigante fece come gli era stato detto e il mattino dopo scopr che il suo bastone era diventato una palma carica di datteri. Dopo aver ricevuto il battesimo, Cristoforo si rec a predicare la Parola del Signore nella citt di Samo, dove era in atto una feroce persecuzione contro i cristiani. Arrestato, fu condotto al cospetto del re che gli domand come si chiamasse. Il gigante rispose: Cristoforo; e il re tuon: Ti sei messo un nome molto sciocco, il nome di Cristo crocifisso che non pot salvare s stesso n potr salvare te. Perch non sacrifichi adesso agli dei?. A seguito dellostinato rifiuto di Cristoforo di abiurare la sua fede, fu sottoposto ad una serie di torture: fu fustigato con verghe di ferro, gli fu fatto indossare un casco incandescente e fu colpito dalle frecce di quattrocento soldati. Ma ne usc sempre illeso, finch non sub il martirio della decapitazione. [Fonte bibliografica: Enciclopedia Santi e Beati, gli eroi della Fede]. Lesempio di San Cristoforo dovrebbe aiutarci nel saper discriminare il bene dal male; anche San Cristoforo era indeciso e non sapeva scegliere n tanto meno riusciva a capire
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quale potesse essere la scelta pi giusta, solo il Cristo gli ha aperto gli occhi e gli ha indicato la giusta via da seguire e Cristoforo lha scelta, pur sapendo che non sarebbe stata la pi facile (tant vero che si era lamentato per il peso eccessivo che sentiva sulle spalle quando ha trasportato Cristo!) ma avendo capito che era la sola unica via giusta! E per difendere questa sua scelta morto come martire, questa vera Fede! Al giorno doggi nessuno certo ci chiede pi di essere martiri, ma dobbiamo essere almeno forti difensori della Fede e saperla difendere contro gli attacchi degli atei e dei miscredenti che sono sempre tanti e sono sempre forti, ma solo se scegliamo in tutto e per tutto Cristo possiamo essere dei veri difensori della Fede! Non bastano le parole se poi non viviamo veramente da cristiani, Cristo stesso non ci ha lasciato solo le parabole, ma ha fatto anche miracoli e soprattutto morto per noi sulla Croce, per redimerci, ma ricordiamo sempre che la nostra missione di credenti non finisce mai perch ci sar sempre qualcuno da avvicinare a Cristo, sempre qualcuno da redimere, sempre qualcuno da consolare e amare. Dobbiamo capire dunque che la scelta di Cristo lunica che pu donarci la salvezza, non certo una via facile, ma quella giusta! Chi di noi dovendo andare in un luogo e trovandosi davanti due strade: una grande, ben asfaltata e tutta in pianura e laltra stretta, piena di buche ed in salita, se sa che quella giusta la seconda decide di prendere invece la prima? E facile la strada della ricchezza, della disonest e della superbia, ma non quella giusta! Cristo forse ci chiede qualche rinuncia ma ci indica la strada giusta da seguire, la strada della rettitudine. Questa la scelta che oggi dunque dobbiamo fare, cos come nei secoli passati fecero i santi e i beati che oggi veneriamo; anche noi se seguiamo la strada giusta possiamo diventare santi.

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E tempo di Prime Comunioni !!!


di Aurelia Trimboli

Per i cristiani lEucarestia il sacramento istituito da Ges la vigilia della Sua Passione e Morte, durante lUltima Cena. Il termine deriva dal greco (eucharisto = rendimento di grazie). Ges, infatti, nellUltima Cena, distribu ai suoi apostoli il pane e il vino come Suo Corpo e Suo Sangue, offerti come sacrificio per la

Comunione il momento in cui i fanciulli, ma eventualmente anche persone di et pi matura, si accostano per la prima volta al sacramento dellEucarestia. Con la distribuzione della Santa Comunione, in cui sono presenti il Corpo, il Sangue, lAnima e la Divinit di Ges, i fedeli entrano in comunione con Dio e

salvezza degli uomini, incaricandoli di fare lo stesso in Sua memoria. La Chiesa dunque, fin dalla sua origine, celebra latto sacramentale dellEucarestia come uno degli impegni lasciatole da Ges stesso, suo salvatore e fondatore. Oggi il momento dellEucarestia lazione sacrificale durante la quale il Sacerdote offre il pane e il vino a Dio, che, per opera dello Spirito Santo, diventano realmente il Corpo e il Sangue di Cristo, lo stesso Corpo e lo stesso Sangue offerti da Ges stesso sulla croce. Laltare quindi la croce sulla quale in ogni Santa Messa si avvera lo stesso ed identico sacrificio. Nella Chiesa cattolica viene chiamata Prima

pregustano i suoi beni, chiedendo lespiazione dei propri peccati, implorando la benedizione di Dio e chiedendo il suffragio per le anime dei defunti. Proprio durante questo mese, la nostra parrocchia festeggia la Prima Comunione di tutti quei bambini di quinta elementare che, avendo portato a termine il cammino catechetico di preparazione, guidati dai catechisti, giungono finalmente ad una tappa fondamentale della loro vita spirituale: lincontro con il loro amico Ges. La redazione vuole esprimere il suo augurio speciale a tutti questi bambini:

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Io confermo...lamore
di EleonoraTrimboli

ricevere un dono non qualcosa che si pu raccontare con qualche semplice parola, poich qualcosa di immenso che ogni singola persona vive soggettivamente; ricevere un dono al giorno doggi non pi visto come uno spettacolare evento, ma come un normale avvenimento; ricevere un dono adesso ci di cui vi voglio parlare; il 17 giugno 2012 io ricever un dono la cresima, o meglio definita come rito della confermazione, - il sacramento in cui riceviamo ilSigillo dello Spirito Santo; - il sacramento che dona ai battezzati lo Spirito Santo; - il sacramento che ci unisce in modo pi perfetto alla Chiesa e ci rende testimoni di Ges nel mondo; - il sacramento che ci conferma nella fede. Ed proprio questo quello che io e gli altri cresimandi andremo a fare, confermeremo la nostra fede, diremo il nostro eccomi a Dio,come Maria nellannunciazione, come nel battesimo i nostri genitori hanno espresso il loro si per renderci cristiani adesso toccher a noi dire si Signore, lo voglio. Voglio seguirTi mio Dio, voglio annunciarTi, voglio essere un vero cristiano. Io non voglio uscire da quella celebrazione eucaristica e dire mi cacciai u picciu, io voglio sentire dopo quella celebrazione di aver ricevuto lo Spirito Santo, sentire quella presenza dentro che mi fortifica ancora di pi nella fede, sentire che da quel momento in poi il Signore si servir anche di me per compiere il Suo progetto di vita sul mondo. E allora prepariamoci bene a tutto questo, curiamo i dettagli, (e non mi riferisco al

vestito, alle scarpe, alle bomboniere, ai capelli, al trucco, ecc., quelli non sono necessari per presentarsi davanti a nostro Signore), mi riferisco ai giusti criteri per presentarci degnamente a ricevere il sacramento, vale a dire: -essere in grazia di Dio, e quindi aver effettuato una sentita confessione; -conoscere i misteri principali della fede, che sono 2: 1. Unit e Trinit di Dio. 2. Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Ges Cristo.; -accostarsi con devozione, e cio essere consapevoli, cari cresimandi, del grande dono che ricevere lo Spirito Santo. Arrivati a quel giorno sentiremo il vescovo istruirci dicendo che lo Spirito Santo completer in noi la somiglianza a Cristo e ci unir pi fortemente, come membra vive, al corpo mistico della Chiesa. Cristo infatti, consacrato con lunzione dello Spirito Santo nel battesimo al fiume Giordano, fu mandato a compiere lopera affidatagli dal Padre, per diffondere sulla terra il fuoco dello Spirito. Offrendo noi stessi con Cristo, pregheremo il Padre che effonda pi largamente il suo Spirito, perch tutto il genere umano formi lunica famiglia di Dio. Porteremo cos nel mondo la buona testimonianza del Signore crocefisso e risorto, che perpetua sullaltare la sua Pasqua. Siate membra vive della Chiesa e, guidati dallo Spirito di Dio impegnatevi a servire i vostri fratelli come ha fatto Cristo, che non venuto per essere servito, ma per servire. Il momento principale e pi suggestivo sar per noi quando il Vescovo tracciandoci con il sacro crisma un piccolo segno di croce sulla fronte dir queste parole: (nome del

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cresimando), ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti dato in dono. Da quel momento saremo consacrati e parteciperemo maggiormente alla missione di Ges Cristo. Questo sigillo segner lappartenenza totale a Lui, lessere al Suo servizio per sempre, ma anche la promessa della divina protezione nella grande prova escatologica. Questa unzione ci render cristiani autentici, pieni dello Spirito Santo in modo che la nostra vita effonda il profumo di Cristo. Ecco, in questo giorno riceveremo dei doni che ci aiuteranno a spiegare le vele della nostra barca. Essi completano e portano alla perfezione le virt; rendendoci docili ad obbedire con prontezza alle ispirazioni divine. Proprio con un esempio voglio terminare, con lesempio che pi di tutti mi fa riflettere su questo percorso di fede, lesempio con il quale mi sono stati spiegati questi doni dello Spirito Santo, e cio: Su una barca per correre sullacqua occorre sbracciarsi con i remi. I remi stessi rappresentano le virt vale a dire FEDE, SPERANZA, CARIT, GIUSTIZIA, TEMPERANZA, PRUDENZA, FORTEZZA. Bisogna sforzarsi per metterle in pratica. Ma se alla barca mettessimo una vela, presto il vento la gonfierebbe e pertanto la nave scivolerebbe sullacqua in maniera molto pi

spedita. Ecco, i doni dunque, CONSIGLIO SAPIENZA - FORTEZZA - INTELLETTO - PIET - TIMOR DI DIO - SCIENZA, sono come la vela che gonfiata dal Vento, dal soffio dello Spirito, aiutano i rematori i quali possono remare con molta meno fatica. Cos le virt, sia quelle infuse sia quelle acquisite, gonfiate dal vento dello Spirito diventano veramente efficaci per la crescita e la maturazione di ogni cristiano. Noi dunque riceveremo tutto questo, per camminare pi velocemente verso la vera vita cristiana. Che sia una Santa e serena confermazione dellamore di Dio.

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La storia del culto della Madonna della Grotta a Bombile


Le notizie sulla nascitadel Santuario sono moltoframmentarie. Secondo alcune fonti sembra sia statofondato originariamente come cella eremitica basiliana e risale ai secoli XI o XII non si sa con certezza. In localit Sperone, limitrofo a Bombile, il Beato Francesco da Zumpano aveva fondato il convento degli agostiniani. Lo stesso fratenel1502ottenne nella parete una grotta dentro la quale sistem la statua della Madonna. La statua, figurante la madonna col bambino in braccio,il quale tiene in mano una colomba simbolo della pace, una scultura stupendain marmo bianco di Carrara ritenuta di scuola gaginesca e risale al XVI sec.Alla cui base riporta liscrizione S.M. de la Gructa MDIX. Racconta una leggendache un ricco mercante, trovatosi in gravi difficolt in mezzo al mare con la sua nave, fece voto alla Vergine di offrire una statua in caso si fosse salvato dalle furie della tempesta. Ritornato a casa dispose il lavoro ad un esperto artista, ma questi venne colpito da una grave malattia e non pot portare a termine il lavoro. Allo scadere del tempo prestabilito il mercante torn a ritirare il lavoro ma lartista spieg i suoi problemi e quindi di non aver potuto compiere il lavoro commissionato. Il mercante chiese, allora, di poter vedere almenolabbozzo del marmo e, tra lo stupore di entrambi, comparve ai loro occhi una stupenda statua della madonna, di uno splendore veramente divino. Sistemata la statua sulla nave e giunta nei pressi di Ardore, la nave si ferm e non si riusc pi a farla continuare. Allora il mercante decise di far sbarcare la statua, una volta a terra trov un carro tirato da due mucche selvatiche, una volta che ebbe caricato la statua sul carro le mucche partirono fermandosi davanti alla grotta dove una volta sorgeva il Santuario.La leggenda narra di un altro particolare secondo il quale per molto tempo i marinai che sostavano con di Katia Brizzi le loro navi nelle acque prospicienti durante la notte, vedevano sul monte una stella molto luminosa.Vicino al tempio della grotta era stata creata una struttura monastica costituita da piccole celle scavate nel tufo, per le dimore dei frati. In un primo tempo esse erano poche,

Statua Madonna della Grotta

di piccole dimensioni allinterno cera tanta umidit, solo in seguito si trasferirono pi in alto dove furono scavate altre quattro celle pi grandi, le quali opportunamente lavorate allinterno, erano sufficienti ad ospitare un piccolo numero di religiosi e di pellegrini. In una delle grotteera incisa la data del 1571 come prova della loro effettiva esistenza. Nel 1629, ad un secolo dalla sua costituzione, una

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frana fece precipitare alcune grotte nelle quali trovarono la morte i monaci che vi abitavano. Alcune celle, fino alla met del XX sec., servivano ad ospitare pellegrini e una di esse fu scavata dai fedeli di San Giorgio Morgeto nel 1912. La presenza degli ultimi frati si fa risalire al 1930 e secondo delle fontisembra che lultimo sia stato Fra Giuseppe da Cittanova. Con leliminazione di alcuni monasteri, tra cui quello di Bombile ad opera Innocenzo X nel 1652, il culto della Madonna della Grotta soffr una forte decadenza che durper oltre due secoli. Poi nel 1860 don Domenico Morabito, nominato parroco di Bombile, con una serie di interventi sia strutturali che religiosi fece ripartire la devozione per la madonna e i pellegrini cominciarono ad arrivare sempre pi cospicui. Nel 1891 dentro la grotta fu edificato in muratura un tempietto con la caratteristica forma interna a croce greca, con due cappelle ai lati, sulla destra era raffigurata una statua

di gessodella Madonna Addoloratamentre laltare di sinistra era sovrastato dal Crocefisso. Il portale dingresso della chiesa eracomposto da due colonne corinzie, con capitello dacanto scolpito in pietra di tufo. Ancora Oggi la festa ricorre ogni anno, inizia la novena il 24 aprile e si termina nei primi tre giorni di Maggio con un pellegrinaggio. In questi ultimi giorni giungono molti devoti da tutti i paesi vicini a venerare la Madonna della Grotta. Il paese si anima di bancarelle ricche di prodotti tipici calabresi. Oggi del Santuario, non rimane pi nulla, infatti, nel maggio del 2004 una frana ha distrutto quasi tutta la costruzionemonastica. Della chiesa rimangono solo parte del muro perimetrale e la parete pi interna, mentre le grotte, che in passato furono usate dagli eremiti, andante totalmente distrutto. La statua della madonna rimasta intatta ed oggi custodita nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo di Bombile.

La chiesa prima e dopo la frana del 28 maggio 2004.

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Ariaporu - Sezione Sociale

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La famiglia e la festa
La nostra festa, quella di noi Cristiani, corrisponde al giorno successivo al Sabato, il giorno della Luce, in questo giorno si sono compiuti tutti gli eventi della fede cristiana : la Resurrezione di Ges, le apparizioni pasquali, nelle quali Ges Risorto spezz il pane, leffusione dello Spirito. Ges fece coincidere le sue Apparizioni con lottavo giorno dopo il giorno della Rsurrezione ed significativo che in ognuno di essi Ges spezz il Pane Dopo la morte e resurrezione di Ges Cristo, il Primo giorno dopo il sabato fu chiamato Domenica ossia Il giorno del Signore, in memoria della Pasqua del Signore. Ecco perch noi Cristiani festeggiamo il giorno del Signore la Domenica e non il sabato come era stato tramandato dal Vecchio Testamento Durante la Vita di Ges Cristo, il giorno di riposo era il Sabato, lultimo giorno della settimana, al contrario dallusanza ebraica, Ges anche quel giorno faceva miracoli e, nonostante fosse stato pi volte ripreso, la sua risposta, riportata nei Vangeli, era che il sabato fatto per luomo e non luomo per il sabato perci il Figlio dellUomo il Signore anche il sabato... Per Ges il sabato era giorno di riposo ma non dallattivit chiesta dal Padre Suo quindi tempo di piena attivit nel compiere atti voluti da e per Dio.

di Susanna Cirianni La domenica quale giorno di festa d la possibilit a noi Cristiani di agire secondo la volont di Dio compiendo azioni che magari noi non compiremmo durante la settimana perch presi da altri impegni. Il suo fare miracoli, il suo operarsi per gli altri non significa che Lui non rispettava il sabato, Lui rispettava perfettamente la volont di Dio operandosi per gli altri. Naturalmente allepoca di Ges la Domenica non esisteva il termine stato coniato in epoca successiva appunto dai primi Cristiani come giorno dedicato al Signore. Probabilmente, lattivit di Ges era un segno a dimostrazione del fatto che il giorno dedicato a Dio un giorno in cui tutte le nostre opere devono essere rivolte a Lui. Che cosa la Domenica per noi Cristiani? E il tempo di Festa per il Signore. Possiamo quindi dire che il riposo sabatico ebraico attendeva il compimento nella Resurrezione di Ges Cristo in Ges Cristo. La domenica il compimento e la novit rispetto al sabato ebraico, nella quale si celebra la Resurrezione di Ges, con lui ed in lui si realizza la liberazione dalla schiavit del peccato e dalla morte . Non possiamo dire che un giorno di festa se non entriamo in comunione con Dio. Infatti il cuore della Domenica lEucarestia, cio la festa per la vittoria di Cristo Risorto sulla morte; non il riposo da ogni attivit lavorativa.

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Sicuramente tale riposo non lidentit profonda della domenica San Giustino descrive lincontro dei Cristiani in modo molto suggestivo ed efficacie : Nel giorno, detto del Sole, si fa ladunanza. Tutti coloro che abitano in citt o in campagna convengono nello stesso luogo, e si leggono le memorie degli apostoli o gli scritti dei profeti per quanto il tempo lo permette. Poi, quando il lettore ha finito, colui che presiede rivolge parole di ammonimento e di esortazione che incitano a imitare gesta cos belle. Quindi tutti insieme ci alziamo ed eleviamo preghiere e, finito di pregare, viene recato pane, vino e acqua. Allora colui che presiede formula la preghiera di lode e di ringraziamento con tutto il fervore e il popolo acclama: Amen! Infine a ciascuno dei presenti si distribuiscono e si partecipano gli elementi sui quali furono rese grazie, mentre i medesimi sono mandati agli assenti per mano dei diaconi. Alla fine coloro che hanno in abbondanza e lo vogliono, danno a loro piacimento quanto credono. Ci che viene raccolto, deposto presso colui che presiede ed egli soccorre gli orfani e le vedove e coloro che per malattia o per altra ragione sono nel bisogno, quindi anche coloro che sono in carcere e i pellegrini che arrivano da fuori. In una parola, si prende cura di tutti i bisognosi (cf I Apologia, LXVII, 36). Non solo tradizione considerare il giorno del Signore un giorno di festa. Una interpretazioni della festa del giorno del Signore la ritroviamo nella didascalia degli apostoli V,20: Il giorno della Domenica siate sempre lieti, perch colui che si rattrista in giorno di domenica fa peccato I primi Cristiani abbandonarono il sabato come giorno dedicato al Signore e lo sostituirono con il primo giorno dopo il sabato, il primo della settimana, appunto perch hanno visto che il giorno del Signore non quello in cui Lui si riposa ma quello in cui attivo attraverso lEucarestia La Chiesa, comunit dei credenti in

Cristo,depositaria della Nuova Alleanza nel suo sangue (cf Lc 22,20; 1 Cor11,25), prese invece a celebrare il ricordo nello stesso giorno in cui il Signore risorto ed apparso ai discepoli e ha spezzato il pane per due di loro, a Emmaus (cf Lc 24,30).(nota conferenza episcopale 15/07/1984) Quindi possiamo dire che: Lidentit della domenica che questo il giorno del Signore Risorto. Giorno di festa perch la morte stata sconfitta dallamore di Cristo Crocifisso. In questo giorno i discepoli di Ges sono da lui radunati in assemblea per celebrare nellEucaristia il mistero della sua Pasqua. In questo celebrare ricevono la loro identit di discepoli di Cristo, ascoltando la sua Parola e nutrendosi del suo corpo e del suo sangue. In questo celebrare si costituisce la Chiesa come popolo di credenti in Ges Cristo. NellEucaristia si manifesta la Chiesa come Chiesa riunita e si realizza la Chiesa che riceve lo Spirito Santo, vincolo di unit. Per questo l'Eucaristia della domenica appuntamento irrinunciabile per i cristiani. Alla luce di quanto stato appena detto c un vero impedimento di vivere la domenica nella famiglia e nella comunit come giorno dedicato al Signore? No, soltanto il nostro egoismo che ci chiude in noi stessi, anche nellambito famigliare, a non festeggiare il Cristo Crocifisso e Risorto. Le famiglie festeggiano lEucarestia? Festeggiano la Comunione con Cristo nel Giorno in cui Lui risorto ed ha sconfitto la morte? Nelle nostre famiglie c la consapevolezza della festa domenicale, o la domenica il giorno in cui la famiglia lo dedica alle necessit prettamente familiari? Ebbene luomo si secolarizzato, la Domenica non viene considerato dalle famiglie come un giorno di festa nel Risorto, la domenica un giorno di riposo, la domenica non il giorno in cui la famiglia percepisce la consapevolezza della memoria del Cristo Risorto.

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Sarebbe un errore, comunque demonizzare le attivit esterne, le feste, anche Ges ci ha lasciato esempi di festa in cui Lui ha partecipato attivamente, per esempio le nozze di Canaa. Ebbene, la festa secolare oggi non pu prescindere dalla festa come viene intesa dalla famiglia che vive la cristianit nella sua essenza. Mi spiego: vietare ad un figlio di partecipare ad una festa, magari in discoteca, dicendogli che un luogo di perdizione che c droga, alcool e quantaltro, potrebbe essere controproducente, ma fa capir al ragazzo che partecipare alla festa in discoteca o in altri posti non altro che la partecipazione ad un avvenimento gioioso festivo per quanto lo pu essere, ma che non giustifica un comportamento diverso da quello cristiano. Per far meglio comprendere ai ragazzi, pi volte, nel fare la catechesi, dico loro che noi siamo riuniti perch esiste la domenica, senza la Resurrezione la Festa per Eccellenza noi non esisteremmo. I profeti ed anche gli dei delle altre religioni sono nati morti ma non sono risorti lEccezionalit ed il distinguo di noi Cristiani la Resurrezione del Cristo la vittoria di Dio sul peccato. Ebbene la mia esperienza come operatrice nella parrocchia mi induce a pensare che le nostre famiglie non hanno la consapevolezza della festa della Domenica, alcuni giornali di ispirazione cattolica, di una certa importanza addirittura sostengono che la dimenticanza dei valori originale della chiesa si spiega non soltanto con il processo di scristianizzazione e con le trasformazioni sociali ma la attribuiscono anche ad una certa pigrizia della stessa azione pastorale della Chiesa che ha finito nel far coincidere tutto il senso del giorno del Signore con la sola frequenza alla Messa, interpretando il riposo settimanale e festivo come assenza dal lavoro. Come gi detto, ripeto, Ges rispettava il sabato operandosi secondo la volont di Dio, quindi, dietro il Suo esempio, lattivit dei

cristiani non si deve limitare ad andare a Messa ma anche continuare nella festa con la carit e perch no, per i pi giovani in determinate situazioni e circostanze , come dicevo prima la discoteca, continuare nellopera di cristiani. La festa della domenica la festa delle famiglie il momento in cui la famiglia tutta si trova libera da impegni lavorativi, scolastici e quindi il momento pi propizio per dedicarlo al Signore con animo libero e scevro da tutti i problemi, e vivendo il nostro tempo per i Signore e Con il Signore attraverso incontri e Preghiere, pur rimanendo fermo il fatto che la festa della Domenica LEucarestia fondamento di ogni nostro atto e in un certo senso carburante del nostro vivere. E che cosa pu far pi felici ad un cristiano credente e praticante gioire insieme ai propri cari secondo i dettami lasciateci da Ges . Mi piace ricordare un articolo che ho scritto tempo fa sul giornalino parrocchiale proprio in relazione alla festa dei Bambini, ho individuato la domenica lEucarestia come un momento di festa e di gioia di tutti perch in una comunit tutti i bambini sono i bambini di tutti e la loro partecipazione in massa alla messa domenicale una festa un coinvolgimento di tutta la comunit. La presenza di gruppi familiari durante la celebrazione domenicale coinvolge la comunit nella vera essenza della stessa, o meglio ogni famiglia che partecipa alla messa il nucleo dellintera famiglia chiamata Chiesa. Nella comunit non esiste veicolo migliore nellesprimere la propria essenza della fede se non attraverso la partecipazione allEucarestia domenicale e la famiglia cristiana d la propria testimonianza attraverso la presenza alla Messa ed alle azioni che la famiglia compie quali conseguenze della partecipazione alla messa. Incontro di catechesi delle famiglie del 15/04/2012 Parrocchia SS. Silvestro e Barbara Caulonia M.na

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Festa degli anziani a Benestare


La creativit, limpegno sociale e labnegazione per la propria missione, in Don Rigobert non trovano limite. E sempre pronto a tendere la mano a chi ha bisogno, a sdrammatizzare con un sorriso, ad essere dolce e severo al contempo , pur di avvicinare sempre di pi il suo popolo al nome di Dio. Nel suo intento ci riesce bene. Ha palesato enorme soddisfazione nel momento in cui tantissimi anziani benestaresi hanno aderito con entusiasmo alla sua iniziativa di volerli coinvolgere in una festa tutta per loro. Si sono aperte le ampie sale della scuola materna per ricevere decine di donne improvvisatesi cuoche per l occasione e tantissime Famiglie e giovani , pronti a dare una mano al giovane parroco di origine africane ma con l Italia nel cuore. Suona il tam tam con l anima e si fa amare dalla gente che lo circonda. Pasta al forno, polpette con contorno di piselli, insalata formaggi e salumi, bibite a volont, vassoi di frutta fresca , hanno fatto da cornice a tanta allegria e divertimento. Si sono alternati sui gradini dell edificio per prendere posto in sala, coppie che hanno varcato il cinquantesimo anno di matrimonio, pretendendo di sedersi vicini. Il taglio della torta stato affidato alle mani delle persone pi anziane, assieme a Don Rigobert e al sindaco di Benestare Rosario Rocca. Questi incontri dobbiamo ripeterli spesso, ha asserito il primo cittadino, servono per far crescere la nostra comunit e migliorare le prospettive di ognuno. La partecipazione

di Rosella Garreffa

attiva di tanti anziani e famiglie non pu distogliere l attenzione del vuoto percepito forse dagli stessi nel tempo, vuoto fatto di sinergia, di aggregazione , di protezione. Gli anziani, hanno bisogno di ascoltare e farsi ascoltare e per noi vitale la loro presenza fatta di esempi profondi e fieramente umili. In questo delicato processo, spero che la gente, i fedeli, le istituzioni locali, sostengano i nostri intenti e che ci aiutino a migliorare sempre pi i rapporti con il territorio. Eviva gli anziani, grida Don Rigobert Elangui. Serve impegno concreto per cambiare le cose, per dare a questa terra il volto dello sviluppo e dell amore. Nei piccoli cenri come il nostro esiste purtroppo mancanza di solidariet di pensiero, mancanza di collaborazione, di cooperazione e di organizzazione, ma uniti si pu. E che tarantella sia , per mezzo di Carmine Garreffa al mixer e di Lucia Rocca che, con amore, ha fatto esibire i ragazzi della sua scuola con balli, canti e recite di poesie. Sar la stessa Lucia che si occuper con i giovani benestaresi, della coreografia per il Premio Letterario L Aria delle Fate della scrittrice Renata Ceravolo. Don Rigo ha aperto le danze con uno degli anziani presenti, Domenico Ceravolo e poi tutti in un vortice di spensieratezza. Sulla torta, la scritta Grazie per accompagnarci con infinita dolcezza nel lungo cammino della vita. Grazie. Anche il giornale Ariaporu, si associa ai ringraziamenti. Grazie Don Rigobert.

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Ricchezza e povert nel mondo


Ancora oggi nel 2012 ,nonostante i molteplici progressi in campo scientifico e tecnologico occorre evidenziare il divario tra ricchezza e povert. Sono infatti, moltissimi i paesi dove gran parte della popolazione non ha il denaro per comprarsi da mangiare o per pagare laffitto, quindi costretta a vivere in luoghi malsani come: bidonville o addirittura per strada. Tutto ci accade soprattutto nelle citt pi grandi la gente vive per lo pi nei villaggi rurali in condizioni igieniche pietose, molto spesso senza la presenza di acqua potabile, soffre delle malattie della povert, per una semplice diarrea o un raffreddore rischiano la vita, inoltre molto diffusa anche l AIDS una malatt1ia mortale. Molti, invece, cercano di sfuggire a questo destino e cos provano ad emigrare in altri paesi come lItalia , dove per non trovano le condizioni migliori di vita, tanto sperate.

di Elisabetta Scopacasa

un sottosuolo ricchissimo pieno di petrolio gas naturali diamanti e metalli preziosi che per vengono controllati soltanto dalle multinazionali straniere che sfruttano la popolazione indigena anche nelle piantagioni e nelle industrie.

In Europa, invece, 120.000.000 di cittadini sono a rischio di povert, in particolare: i disoccupati, i genitori singoli con i figli a carico, i giovani , gli anziani e le donne che vivono da sole. A mio avviso dato che gran parte della popolazione povera a causa della disoccupazione e ci tender aumentare man mano che lincremento demografico si realizzer . I governi dei pi grandi Paesi dovrebbero trovare delle politiche economiche innovative in grado di far aumentare i posti di lavoro e mantenere le pensioni a un livello adeguato al costo della vita.

I paesi con un migliore tenore di vita sono Stati uniti Canada e i paesi del Nord Europa, quelli con il peggiore sono situati soprattutto in Africa: Mali , Ciad, Mauritania, Nigeria, Zaire, Runda e Burundi, queste aree hanno
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La ricerca dello sballo a tutti i costi


I giovani di oggi? Delle mine vaganti in cerca di emozioni vere, emozioni che purtroppo non riescono a trovare senza cadere nel baratro di una vita fatta di eccessi. Se ai ragazzi di una volta, per divertirsi, bastava un giradischi, una scampagnata in montagna o un semplice pranzo di natale insieme a tutta la famiglia, i giovani della nostra era sembrano degli eterni insoddisfatti, delle anime incapaci di trarre il positivo dal periodo migliore della propria vita, la giovinezza. Basta lanciare unocchiata sul mondo a noi circostante per accorgersi del radicale cambiamento dei modi che hanno i giovani di divertirsi. Le piazze delle citt, un tempo gremite di adolescenti urlanti, si stanno lentamente desertificando e si assiste ad una progressiva

di Angelica Rocca delle luci dai colori cangianti, una musica il cui scopo non quello di suscitare emozioni vere, bens di svuotare il cervello dalla potenzialit di pensare, questi locali, per coloro che non sanno divertirsi, assumono le parvenze di paesaggi doltretomba. Per non parlare poi del fiume di sostanze stupefacenti che ivi scorre, nel quale purtroppo molti giovani sono annegati e continuano ad annegare, incapaci di prendere in mano la propria vita. A chi dare quindi la colpa di tante morti che avvengono e continuano ad avvenire su queste infernali piste da ballo e sulle strade di ritorno dalle discoteche? Ad una giovent che insegue lo sballo a tutti i costi e ricorre allalcool e alla droga non con lo scopo di seppellire i propri

emigrazione della societ giovanile dalle strade, considerate precedentemente luoghi dincontro, verso le cosiddette piattaforme virtuali o , ancor peggio le discoteche. Alcune di queste, poi, reputate dai ragazzi luoghi di divertimento per eccellenza, hanno laspetto di posti tuttaltro che piacevoli. Con

problemi , ma di divertirsi? O ad una generazione di genitori troppo permissivi, che assiste immobile al graduale disfacimento dei progetti, dei sogni, delle grandi idee sullavvenire, di quelle terre fantastiche, sulle quali in passato regnavano i giovani?

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Lesperienza missionaria dei parrocchiani di Benestare


Dal 3 al 6 maggio abbiamo vissuto in parrocchia con tante iniziative la settimana diocesana della famiglia, molto bella stata quella della giornata missionaria, dove i missionari sono stati uomini e donne di buona volont della nostra stessa comunit. Ci si ritrovava al mattino presso la chiesa di S.Giuseppe e dopo un momento di preghiera che aiutava ad aprire i cuori e nutrire lo spirito, si partiva per andare incontro ai fratelli della nostra comunit.Eravamo abituati a vedere missionari che venivano da fuori, entrare nelle nostre case per portare la parola. In questa occasione la comunit ha voluto essere molto vicina ai fratelli che per diversi motivi non hanno la possibilit di recarsi in chiesa, qualcuno nellaccoglierci ha detto non riesco pi da molto tempo ad andare in chiesa, e oggi la chiesa venuta a trovarmi a casa mia e queste parole hanno riempito molti cuori di gioia vera . Come ripete sempre il nostro parroco oltre alla chiesa che noi tutti frequentiamo fatte di celebrazioni necessarie ai cristiani, c n unaltra fatta dalle persone che soffrono , per la solitudine, per la malattia e per la povert non solo materiale ma anche di spirito, e per disagi di vario genere. Abbiamo svolto questo servizio pensando a Madre Teresa di Calcutta che ha dedicato tutta la sua vita alle persone deboli, lei le abbracciava, le curava , le amava, e sentiva che ogni gesto damore fatto a chi soffre un gesto damore fatto a Dio. Io vorrei concludere dicendo che questa esperienza ha arricchito chi lha vissuta e aggiungo che scorgere un sorriso sulla bocca di chi da troppo tempo soffre insieme ai familiari che lo assistono, pu riempire un cuore semplice di gioia vera, pi di qualunque divertimento mondano.
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di Antonella Rocca

Missionari in partenza

Incontro con i ragazzi africani

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Missionari in partenza - secondo giorno

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Accoglienza: Un cuore condiviso


Grande festa in Piazza Ariaporu, nel momento in cui a bordo di un bus, sono giunti da Caulonia Marina, 12 ragazzi Africani ospiti , per un pomeriggio, della comunit benestarese. I giovani minori, accolti dal comune di Benestare dal mese di agosto del 2011, si sono prodigati al meglio per favorire l accoglienza dei loro connazionali. Tutti assieme si sono recati al campo sportivo per disputare l incontro di calcio, Benestare contro Caulonia, terminato 2-1 a favore degli ospiti. Notevole l impegno di Saydou Traore, per cercare di vincere la partita. Il S, indaco Rosario Rocca, ha atteso l arrivo dei minori, accompagnati da due operatori e dopo i saluti di rito, ha avuto inizio la giornata dell accoglienza, per favorire al meglio l inserimento dei migranti nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese. Il vicesindaco di Benestare, Domenico Mantegna, con delega all accoglienza, rimasto tutto il tempo assieme ai 24 ragazzi, speranzoso fino alla fine , al campo sportivo, di poter incassare un risultato positivo. Sono numerosi gli aspetti da tenere in considerazione, nel momento in cui nel nostro territorio, giungono ragazzi stranieri. Occorre creare un profilo di esperienza e riflessione non indifferenti. di Rosella Garreffa Mi complimento con tutti gli operatori della struttura ponte Ariaporu, in grado di animare un ottimo processo di integrazione, con l ausilio di tutta l Amministrazione e della gente benestarese. Intanto le cuoche si sono adoperate al massimo per preparare una cena degna delle migliori occasioni e nella sala mensa si subito respirata un aria di festa e di convivio. Benvenuti a Benestare, hanno detto in coro, i giovani cittadini benestaresi provenienti dal cuore dell Africa, siamo stati benissimo, hanno risposto i loro amici. Da Caulonia, Maria Paola Sorace, e il consigliere comunale,hanno portato il loro saluto. Da canto mio sono orgogliosa, di fare parte in qualita di educatrice di tale progetto, atto a favorire l integrazione in grado di compiersi in maniera bilaterale, dato che coinvolge sia chi accoglie sia chi accolto. Alla festa, anche gli operatori, il mediatore culturale, l insegnante e il parroco del paese, Don Rigobert Elangui. Ci saranno altri incontri, puntualizza Il Vicesindaco Mantegna, in quanto alla struttura ponte , seguir una definitiva. Benestare, vorr essere il paese dell accoglienza.

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Leducazione e i giovani
Il termine educazione vasto e si riferisce ad una molteplicit di concetti. Negli anni, vari pedagogisti si sono impegnati in questo ambito cercando di darne una definizione appropriata. Da sempre, romanzieri e narratori hanno posto al centro delle loro opere vicende di maestri, alunni, precettori e, per contro, storie di ragazzi per lo pi sfortunati. Basta per

di Cristina Musolino

quartiere di S. Lorenzo a Roma. Questo evento segn una svolta importante nellambito delleducazione. Da questo momento in poi cambi il compito delleducatore che non era solo quello di impartire nozioni e dare ordini (come spesso accadeva nella societ borghese) , bensi di creare un ambiente adatto al bambino e al suo bisogno di agire, giocare,

esempio pensare ai romanzi di De Amicis (non soltanto Cuore, ma anche Il romanzo di un maestro e Amore e ginnastica), alla metafora collodiana di Pinocchio, per non parlare dei vinti verghiani tra i quali occupano un posto speciale Rosso Malpelo e i ragazzi dei Malavoglia. Tutti autori che, in vario modo e con sensibilit diverse, rivelavano una spiccata sensibilit verso le condizioni dei minori e una generosa fiducia nella forza redentrice delleducazione. La prima scuola per fanciulli (denominata Casa dei bambini) fu fondata nel 1907 dalla celebre pedagogista Maria Montessori nel popolare

assimilare spontaneamente, un ambiente che doveva essere a misura di bambino e cio a lui adattato.Il punto di svolta era rappresentato da un diverso modo di intendere linfanzia delluomo, a lungo segnata, da un lato, da una forte precariet (soprattutto a causa dellalta mortalit) e, dallaltro da precoci forme di adultismo. I cambiamenti intervenuti a modificare i modelli sociali, la cultura e leconomia negli ultimi anni, soprattutto in relazione alla massiva presenza di nuovi strumenti tecnologici e di comunicazione , hanno sicuramente ridefinito i concetti dellinfanzia e delladolescenza,

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ma limportanza del ruolo della famiglia e delle istituzioni nelleducare i giovani non cambia. Il fondamento delleducazione lamore. Educare non significa trasmettere semplicemente sapere, ma volere bene. Ogni messaggio deve portare legato un clima di affetto, di amore. Senza queste condizioni non si pu pensare di educare. Ecco perch quando si parla di un rapporto educativo si pensa al rapporto madre-figlio e padre-figlio che si presume essere un rapporto damore. Molti sinterrogano su come si pu educare

perfettamente in una societ in continua evoluzione. Come sappiamo, la perfezione non esiste, ma la cosa pi importante quella di trasmettere ai giovani laffetto pur tenendo fermi i valori cristiani che rimangono saldi nonostante i cambiamenti sociali. Se ad esempio un padre si trova di fronte a un comportamento del figlio adolescente che non approva, anzi che ritiene contrario ai principi

che hanno informato la sua vita, deve mostrare il suo disappunto, ma deve anche rassicurarlo che sar sempre un punto di riferimento per lui. Quella educativa una relazione a due dove chi educa e chi educato non sono distinguibili, e si possono cambiare i termini anche se non i ruoli, che devono invece restare ben differenziati: semplicemente, talora il figlio apprende dal padre e talora il padre impara dal figlio. E necessario superare lindifferenza che spesso incombe sulla famiglia attraverso il dialogo con i figli, rendendoli partecipi. I figli sanno dare consigli utilissimi, sanno ascoltare con attenzione e affetto e spesso quei consigli sono risolutivi. Allo stesso modo i giovani sono chiamati a rispettare i genitori anche quando compiono errori nei loro confronti. La famiglia la radice delleducazione. Essa una guida che accompagner il giovane durante la sua vita e guardando ad essa, egli avr una certezza maggiore per superare le difficolt. Per educare un giovane fondamentale che gli vengano trasmessi i valori della solidariet, dellamore e della disponibilit verso laltro, nonch la complicit tra le persone care. Pertanto leducazione non un ricevere passivo, ma una relazione speciale con uno che d e che allo stesso tempo riceve.Il perfetto modello di educazione quello che ci ha lasciato Ges che per amore ha dato la sua vita per noi.

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Ariaporu - Sezione Culturale

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Petunie, principesse dellestate

In primavera e in estate nelle aiuole dei parchi e dei giardini, ma anche su molti dei nostri terrazzi e balconi, accanto ai gerani, alle fucsie, alle verbene, alle begonie, ecc., compaiono spesso anche le petunie, piante molto apprezzate per la bellezza dei loro fiori. Molte variet sono state ottenute attraverso opportuni incroci: abbiamo cos forme nane, rampicanti, a fiori venati, striati, stellati, con margine dentellato, giganti e doppi. I fiori della petunia presentano tutta la gamma dei colori, dal bianco al rosa, dal viola al blu. Sono solitari e sostenuti da peduncoli terminali; la pianta appartiene alla famiglia delle Solanacee ed originaria dellAmerica meridionale: il suo nome, infatti, brasiliano e deriva da petun, ossia tabacco, per la somiglianza delle foglie della specie spontanea con quelle del tabacco. Fu importata in Europa intorno al secolo XIX per essere coltivata nei giardini a scopo ornamentale. Queste piante non sopportano il freddo e prediligono i luoghi luminosi e soleggiati; sono annuali e si propagano per seme. Da qualche anno a questa parte, sui nostri balconi, accanto al classico geranio I fiori della primavera sono i sogni dellinverno (pelargonio), compare sempre pi di frequente raccontati, la mattina, al tavolo degli angeli. anche una variet di petunia di rara bellezza, Khalil Gibran la surfinia. Proveniente dal Giappone, questa particolare variet si subito rivelata una
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di Antica Bottega Il Giglio novit sensazionale per la nostra Penisola, perch con le sue forme armoniose e i suoi colori intensi si presta egregiamente per adornare aiuole, terrazzi e balconi. NOTE BOTANICHE E COLTURALI La surfinia nata dallincrocio fra le variet rampicanti a fiore piccolo e le normali petunie. Questa pianta ha una crescita e una fioritura estremamente vigorose e pu dar luogo ad un tappeto fittissimo di fiori o ad una vera e propria cascata di colori della lunghezza, a volte, anche di tre metri ed oltre. La pianta resistente ai temporali estivi ed perci adatta ai luoghi aperti e al nostro clima. I suoi fiori, anche se bagnati, non si rovinano e riprendono in breve tempo il loro aspetto originale. Ama la piena luce e predilige i terricci ricchi di materia organica, ma nello stesso tempo soffici e ben drenati.

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Gi intorno al 400 a.C., Ippocrate, padre della medicina, disse Lascia che il cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il cibo. Cos lolio, per le sue caratteristiche

Olio extravergine doliva, quanto ci fa bene?

organolettiche, oltre ad essere un alimento genuino anche un farmaco naturale. Specie lextravergine doliva, quello ottenuto dalla prima spremitura, senza ricorso a sostanze chimiche, per non causarne innalzarne lacidit oltre lo 0,8%. Quindi le olive di prima qualit, in pochi giorni dalla raccolta, mantenute ben areate, devono spremute, senza subire altri trattamenti oltre a, lavaggio, separazione delle foglie, centrifugazione e filtraggio. Alimento principe della dieta mediterranea; anche per tradizione a Benestare si consuma lolio nostrale, soprattutto dalla variet Grossa Gerace o Geracese, detta pi comunemente Paesana. Sono le condizioni pedoclimatiche, lesposizione al sole e la composizione del terreno ad attribuire un sapore e un profumo unico allolio, tanto che non riusciamo a farne a meno neanche quando,

di Giuseppe A. Parisi per vari motivi, emigriamo altrove. Recenti studi hanno dimostrato che lolio doliva ricchissimo di acido oleico, che svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione di malattie quali: tumori al colon ed alla mammella, arteriosclerosi, colesterolo e patologie cardiopatiche. Con la stimolazione nella produzione della bile favorita la digestione e la riduzione del colesterolo cattivo nel sangue. Aumenta inoltre il colesterolo HDL, quello cosiddetto buono. garantendo lintegrit delle arterie e rimuovendo eventuali placche arteriosclerotiche. Attualmente la sola sostanza grassa (vegetale) fluida conosciuta, ottima nelluso a crudo, in salse ed insalate, senza alcun pericolo per la salute. Per mantenere corpo e mente pi a lungo possibile in perfetta forma, oltre alle proteine,

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alle vitamine (A,D,E,K), agli zuccheri e agli elementi minerali (ferro, calcio, ecc.), necessario ingerire normalmente anche altre sostanze, che lorganismo umano non

sa sintetizzare. E lolio doliva a favorirne lassimilazione fornendo allorganismo sostanze antiossidanti (clorofilla, polifenoli, ecc.) ed altri elementi indispensabili. Grazie alla sua composizione acida, che molto simile a quella del grasso del latte materno, lolio extravergine doliva molto indicato per i bambini sin dai primi mesi di vita. Aiuta la crescita perch pi facilmente digeribile e quindi maggiormente metabolizzabile, ottimo nelle merende pane e olio ad esempio. Importante inoltre per la formazione del sistema nervoso, migliora la funzione gastrica perch fa assorbire le vitamine utili per la crescita e contribuisce allo sviluppo delle ossa grazie alla vitamina
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perch rallenta i radicali liberi e dunque linvecchiamento cellulare. Lolio extravergine doliva a differenza degli altri, superiore anche nella fritture perch conserva una parte dei suoi acidi mentre gli altri oli no. Come se tutto ci gi non bastasse, lolio doliva occupa inoltre un ruolo importante dal punto di vista cosmetico. Pu essere utilizzato per impacchi, bagni, maschere ed emulsioni dopo-bagno. Il tradizionale sapone di casa ottenuto dalla sua saponificazione a caldo con soda potassica. Secondo tradizione lolio doliva anche utile contro la debolezza e la caduta dei capelli perch riesce a nutrire in profondit il bulbo pilifero irrobustendolo. E dunque usato regolarmente nel massaggio regalando un viso luminosa dai tratti rilassati. Da non dimenticare, che per prevenire qualche disturbo, come la stitichezza, collegata anche alla vita sedentaria, utile riprendere qualche buona abitudine delle nostre nonne assumendo un cucchiaio di olio extravergine doliva al mattino, prima di fare colazione. Insomma di questelisir di lunga vita, noi calabresi e benestaresi possiamo D. Rappresenta un ottimo alimento per gli andarne fieri!!! sportivi in quanto ricco di vitamina E anche
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Il mio Sanremo
Che Sanremo fosse Sanremo quando i cantanti giravano per le vie del paese sui carri ed il festival si viveva al casin, sono parole sacrosante di Giovanni Juliano, crotonese che da circa 40 anni risiede nella citt dei fiori dove gestisce un hotel in Piazza degli Eroi. Il nostro corregionale continua nel suo racconto Non c pi lo spirito del festival dei vari, Modugno, Villa, Pizzi. Sta venendo meno, specialmente nelle canzoni, quel sentimento che apriva il cuore della gente. Tre anni fa pensavo, comunque che un sogno cos non ritorna mai pi ed invece quando la vita di tutti i giorni ti lega le ali, ti trasporta in un sogno che togli dal cassetto per riporlo in valigia. Sul treno conosco una donna che non passa inosservata su Facebook, Nadia Contino. Su di lei si sono posati anche gli occhi di Amedeo Goria, giornalista Rai che i benestaresi hanno conosciuto nel 2007. Da subito un buon feeling con questa biondissima, al contempo semplice, siciliana che vive ora a Roma dove lavora nella produzione televisiva Mezzogiorno in famiglia. Grande dunque la mia felicit quando questa bellissima donna ha accettato di aiutarmi a realizzare delle interviste per Lo speciale Sanremo. Il Teatro dellAriston sempre pi un viavai di operatori del settore, curiosi e cacciatori di autografi. Forse anche per questi motivi, sta diventando sempre pi difficile farsi rilasciare qualche dichiarazione dai cantanti. Solo alcuni di esse infatti, ad esempio Gianni Morandi si fermano allarrivo di Geny Blefari a salutare le tre generazioni di fans che lo attendono anche davanti allhotel. A circa cinquanta metri dal palco principale c n un altro dove i cantanti si esibiscono unicamente in brani anni 60, il periodo pi proficuo e con maggior nostalgie per la musica italiana. Il festival aim ha pure un risvolto della medaglia ad esempio quella di un cantante del gruppo dei giovani che al microfono non ha fatto segreto di aver venduto delle propriet. Chi non ha sponsor si deve infatti autofinanziare le spese per la permanenza alla competizione canora. Dal Morgana, il ristorante pi nominato, i cantanti pi gettonati pernottano al residence Londra il preferito dai big, eccezion fatta per Gigi DAlessio che per una maggiore tranquillit si sposta in zona Bordighera. Altro nostro corregionale Angelo Todarello; un vibonese che gestisce unedicola nella stazione di Sanremo. A dargli una mano la figlia aspirante cantante che collabora con unemittente radiofonica locale. Francesco invece un rosarnese che nei pressi del teatro Ariston gestisce un bar , il New Caf. Fra i numerosi artisti di strada, anche i sosia. Il personaggio pi imitato Celentano che annovera fra i suoi cultori anche Thomas da Bagnara. Purtroppo una sempre maggiore crisi didentit sta investendo Sanremo, ivi oramai si incontra gente proprio di ogni tipo che poco hanno a che vedere con la genuinit dun tempo. Locchio vigile della magistratura non dovrebbe per tardare a fare un p di pulizia.

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Ariaporu - LAngolo della Poesia

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Teresa vive da sola


di Renata Ceravolo

La Canuta Testa
di Natale Miriello

In una casa dove si vede il mare; dove la mente pu spaziare ed il cuore si riempie dinfinito, Teresa parla coi gatti. Li sgrida, li coccola, li vizia. Ha un cuore grande la Teresa. Un tempo la evitavo per i suoi modi diretti ma lei una donna di terra; ha radici profonde. Nelle sere dinverno si chiude in casa. Sfida la solitudine, ascolta Radio Maria. E ferma, decisa instancabile non gira intorno alle cose. Meno male che lho conosciuta!. Ho bisogno di persone autentiche, guerriere e dolci, le sento vicine alla mia anima e poi fa un caff che resuscita i morti la Teresa.

Assiso sulla soglia duna porta, sta la canuta testa a rimembrare il giorno antico e bello di sua etade. La bianca testa sta ora pensosa, in quel tramonto dun giorno lungo e crudo. Solingo ora si riposa le membra stanche del giorno aspro e duro. Fragili,macilenti son le membra e tremanti come foglie quelle mani; le rughe ben solcate sulla fronte, fanno di tal mortal unesistenza. Un esperienza antica,taciturna, ricca di forza e di speme, simile ad un vessillo alto. Tale quelluomo,finch vita avr. Negli occhi stanchi si racchiude tutta una vita di esperienza piena e nel calar del sole si richiudono, simile al giorno che al mesto fine va....

Le raccolte di poesie di Renata Ceravolo sono sia reperibili presso ledicola Galletta di Benestare che la libreria Calliope presso il centro commerciale La Gru di Siderno ed inoltre su internet : www.montedit.it

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Ariaporu - Il Parroco Risponde

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Cos adorare?
Carissimi la nostra parrocchia da un anno sta vivendo una bella esperienza delladorazione perpetua, ma spesso non sappiamo come passare questora di grazia davanti al Signore, ed emergono tante domande cosa devo dire ? quali preghiere devo fare? Come fare per non essere distratto? E il caso di una parrocchiana che durante uno colloquio spirituale mi ha chiesto don Rigo cos adorare? Senza provare a sviluppare tutta la spiritualit delladorazione eucaristica vi propongo alcune piste che ci aiuteranno a stare davanti a Ges. Adorare :.riconoscere che Ges Dio LEucaristia non un oggetto prezioso o una cosa importante, ma una Persona: la seconda Persona della SS. ma Trinit, e perci Dio esattamente come il Padre e lo Spirito Santo. Ai santi e alla Madonna si offre il culto di semplice venerazione; a Dio si d il culto di adorazione, che consiste nel riconoscere la sua eccelsa dignit divina. Quindi Ges uomo e Dio va adorato. Ed adorato assieme alla schiera degli angeli e dei santi che invisibilmente ma realmente lo circondano: nel Tabernacolo racchiuso tutto il Paradiso! Riconosciamo Ges come Signore compiendo un gesto di particolare rispetto che la genuflessione, accompagnata possibilmente dalle parole: Ti adoro, Ges, mio Signore e mio Dio!. -Adorare : riconoscere in Ges un amico attento e fedele Quando adoriamo lEucaristia noi riconosciamo la suprema dignit della Persona di Ges. Nella Messa, cio nel Gloria,noi acclamiamo giubilanti: Tu solo il Santo, Tu solo il Signore, Tu solo lAltissimo, Ges Cristo, con non lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre!. Riconosciamo tutto ci non in modo distaccato o teorico. Noi crediamo che Ges presente non per ricevere omaggi

A cura di Don Rigobert e riconoscimenti; presente e ci invita ad accostarci a Lui, in un clima stupendo di amore, di confidenza, di vera e profonda amicizia. Egli ha scelto di vivere in mezzo a noi per essere il dolce e amorevole compagno di viaggio, il sincero confidente nelle necessit di ogni giorno, punto di riferimento nelle decisioni difficili, lamico attento e fedele che mai ci abbandoner.Quanta speranza e gioia infondono in noi le parole di un amico cos bravo: Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorer (Matteo 11, 28). Ges conosce molto bene le nostre fatiche, le nostre paure e delusioni, e allora ci invita a s per poterci dare quella forza che altrove non troveremmo mai. -Adorar : lasciarsi amare Noi siamo tanto restii a credere allamore degli uomini e ancor pi allamore di Dio! proprio questo il nostro grande peccato: quello di non credere che ognuno di noi conosciuto e amato da Dio! Spesso ragioniamo cos: Come pu Dio occuparsi di me?. Quale vantaggio gli pu derivare?. Che interesse pu avere nellascoltarmi, nellinvitarmi, nellattendermi davanti al Tabernacolo?. E dimentichiamo che la rivelazione fondamentale del Vangelo l amore di Dio per tutti gli uomini e per ogni singolo uomo, nella persona di Ges.Un amore grande, infinito, gratuito, eterno, personale. Un amore che tocca ogni singola persona e interessa tutti gli aspetti, anche quelli pi intimi e insignificanti. Ci rassicura Ges: Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati (Luca 12, 17). necessario lasciarsi amare, accettare di essere loggetto di tanta attenzione senza nostro merito; Dio ci ama non perch noi

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siamo buoni, ma perch lui buono e ha scelto di riversare questo amore incredibile proprio su di noi, su tutti e su ciascuno! Adorare : fargli posto nel nostro cuore

Davanti al Tabernacolo, pensando che siamo oggetto di unattenzione e di un amore tutto personale, viene spontaneo rivolgere a Ges Eucaristia queste parole: Anchio ti amo. Anchio voglio ricambiare in qualche modo il tuo amore. Anchio voglio darti fiducia. Anchio voglio farti spazio nel mio cuore!. Cos ladorazione diventa uno scambio .seppure sproporzionato di doni, un dialogo fra due amici che si cercano e si confidano, impegnati a cercare le forme migliori per esternare i propri sentimenti. Allora possiamo ripetere anche noi lesperienza di Mos e dei discepoli: dimentichiamo le distanze tra noi e Lui e sentiamo la gioia di parlare con Ges come un uomo parla a un altro uomo Adorare :. leggere i fatti della nostra vita ripercorrendo la sua Non unillusione questo Ges che adoriamo. Egli vissuto di questa terra condividendo in tutto, eccetto il peccato, la nostra esistenza fatta di incontri e scontri, di gioie e di dolori, di amori e di tradimenti, di dolcezza e di amarezza, di salute e di malattia, di amore e di morte.

Ges nellEucaristia cos vicino, cos comprensivo! Non c lacrima o prova; non c problema o difficolt, non c gioia che egli non abbia provato prima di noi e confidandogli le nostre difficolt: da lui otteniamo conforto, aiuto, pace, speranzae tanta pace. Quante conversazioni inutili, quante telefonatefiume per sfogarci o magari per giustificarci! Se impariamo a dialogare con Ges Eucaristia non avremo pi bisogno di queste cose futili e addirittura nocive. Il contadino di Arsi Per concludere vi racconto questa storiella di Arsi Un parrocchiano, umile contadino dArs, trascorreva unora al giorno davanti al Tabernacolo. Il Santo Curato ne rest molto colpito e gli chiese: Che fai e che dici a Ges nel tanto tempo che trascorri con lui?. Nulla - rispose -: semplicemente io guardo lui e lui guarda me, e siamo ambedue felici!. Questa la contemplazione. Questo umile contadino, senza tanta cultura, aveva capito che Dio ama tutti e ciascuno con un amore personale e immediato e che davanti a lui non sono necessarie molte parole e molti ragionamenti complicati. Questa ladorazione eucaristica: tener compagnia a Ges, sostenere il suo sguardo, dare a lui la possibilit e la gioia di contemplare ciascuno di noi con rispetto, amore, interesse. A chi obietta che ladorazione una perdita di tempo, un guardare senza vedere n sentire nulla potremmo rispondere cos: Ges sa bene che potremmo andare a fare cento altre cose buone invece di rimanere l con lui, ma sa anche quanto ci giova il nostro perdere tempo se stiamo con lui! Quando non riusciamo a pregare con lanima, possiamo sempre pregare con il nostro corpo, lasciandolo a sua disposizione : egli ama tantissimo tutta la nostra persona, quindi anche il nostro corpo, destinato come il suo alla futura resurrezione gloriosa.

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Benestare celebra S. Antonio, il Santo di tutto il mondo


di Rosario Scopacasa
Fernando, in seguito SantAntonio, nacque nel 1195 a Lisbona, capitale del Portogallo. Venne alla luce nella sua casa, nei pressi della cattedrale, proprio il 15 agosto, giorno in cui nel 1950 si proclam Maria Assunta in cielo. La madre fu Maria Teresa Taveira e suo padre il cavaliere del Re, Martino Alfonso deBuglioni. A cinque anni, nonostante la tenera et, si consacr allImmacolata con voto perpetuo di verginit. Gi da piccolo era dotato di comportamento cristiano, frequentava il monastero e la casa del Signore esprimendo particolare carit ai poveri grazie agli esempi luminosi dei genitori. Ai tempi di Fernando non esistevano scuole e listruzione era impartita, ai pi fortunati, dai religiosi. Nello specifico, il fervente chierichetto Fernando fu educato dai canonici della cattedrale; li studi molte materie insieme a quel latino che lo introdusse ai libri sacri, da cui loriginare della sua vocazione. Il nemico delle anime tent per pi volte di allontanarlo dai suoi buoni propositi. Un giorno mentre stava davanti al tabernacolo vide la cattedrale invasa da fumo ed un calore che toglieva il respiro . Gli apparve inoltre unimmagine orribile con il chiaro intento di volerlo aggredire. Grid e fatto un segno di croce si rivolse a Dio, alla Madonna ed al suo angelo custode. Subito tutto spar e ritorn il silenzio e la pace. Da qual giorno la sua strada fu segnata. Decise di consacrarsi al Signore e chiesa la benedizione dei genitori rivolgendosi cos in prima persona al padre anche io come te voglio essere un cavaliere ma di Cristo, scudiero della Madonna, difensore dei poveri e del Vangelo. Nel 1210 vest per due anni labito dellobbedienza agostiniana nel monastero di S.Vincenzo de Fora. Ivi fu definito, uomo insigne, pio e gran letterato con il crocefisso quale libro da lui preferito. Dopo lordinazione sacerdotale il suo punto fermo era vivere la santa messa. In seguito chiese ed ottenne di potersi trasferire a Coimbra, presso il convento di Santa Croce, dove nel 1217 arrivarono i primi frati francescani che giunsero in Portogallo portando i resti di alcuni martiri nelle missioni in Marocco. Fernando li accolse cos carissimi fratelli vorrei vestire il vostro abito e vi chiedo inviarmi nel paese dei saraceni potendo cos acquistare la stessa

corona di questi santi martiri. Si present dunque al padre guardiano che, rivestendolo del rozzo saio del poverello dAssisi, gli disse: dora in avanti ti chiamerai frate Antonio non pi canonico Fernando. Nellestrema povert del nuovo ordine, cap che quella era la strada da seguire. Ottiene il permesso di partire per il Marocco ma dopo qualche mese dallarrivo si ammal. Non ottenendo

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miglioramenti di salute, i superiori lo rimandarono in Portogallo. La nave, dopo una forte tempesta, fin a Taormina. Frate Antonio sapendo che a Messina cera un convento del suo ordine, si fece ivi trasportare, li la sua salute si ristabil. In questo convento non cera per un pozzo ed i frati dovevano andare lontano per prendere lacqua. Frate Antonio, per intercessione divina, consigli di scavare in un punto preciso da dove zampill subito lacqua. Giunto in momento in cui ad Assisi si dovevano radunare i frati per il capitolo generale, frate Antonio ottiene la licenza per parteciparvi. Sbarcato a Catona, senzaltro, non solo per la vicinanza, sar andato a Reggio Calabria data la particolare devozione che ivi c tuttora del Santo. Al capitolo dAssisi, frate Antonio inizialmente non ottenne nessun incarico, probabilmente per il suo fare umile. Venne infine mandato alleremo di Montepaolo per dire messa ai fratelli laici che ivi lavoravano la terra. Come rifugio trov una grotta segregata. In seguito and a Forl per le ordinazioni. Dopo la funzione, durante il pranzo doveva intervenire un oratore. Dei presenti ciascuno rispondeva per di non essere adeguatamente preparato, non essendo stato preventivamente avvisato. Ad accettare fu infine Antonio che disse di farlo per ubbidienza e di scegliere come argomento lesaltazione della Santa Croce. Tale fu entusiasmo delle sue parole da toccarono il cuore di tutti. Con ammirazione i presenti commentarono affermando nessuno ha mai udito ci. Appena saputo ci, San Francesco affermando Frate Antonio mio Vescovo, gli chiese di insegnare a Bologna e di andare a predicare ovunque il Signore lo chiamasse. Ora solo la morte avrebbe fermato la sua lingua benedetta, udita anche dal Papa e dalle migliaia di genti che convert. A Rimini, accettando la sfida di un miscredente, present Ges eucaristico. Una mula, digiuna da tre giorni lasci la biada appena ricevuta per volgersi al frate e dopo aver chinato il capo , pieg le zampe per inchinarsi davanti al Santissimo. Si ebbe dunque la conversione di tutta la citt. Per combattere leresia and anche in Francia dove si ebbe il fenomeno della bilocazione. Mentre predicava, si ricord che doveva andare in un altro posto. Allora sul pulpito si sedeva e si raccoglieva il cappuccio sulla testa. Nello stesso momento si attest si trovasse

lontano. Deluso perch in una precedente predica non stato adeguatamente ascoltato e triste si ferm sulla riva di un fiume e disse ascoltate la parola di Dio. Tanti pesci sporsero dunque la testa dallacqua come per ascoltarlo. Una altra volta mentre predicava erano presenti migliaia di persone ma sembrava stesse per piovere ma come assicur Antonio, in quel luogo dadunanza il temporale non avrebbe colpito come invece fece nella campagna circostante. Ancora un altro miracolo, una donna non poteva ascoltarlo perch doveva assistere il marito ammalato e dalla finestra aperta ne ud la predica a tre chilometri di distanza. In Francia, mentre predicava durante il Capitolo di Arles, apparve San Francesco con le braccia a forma di croce intento a benedire i frati. Ancora un miracolo, cera un uomo, malato di mente, che seguiva Antonio ma proprio durante la predica questi urlava. Invitato dal Santo a non interrompere, luomo rispose mi devi dare il tuo cordone, appena lo ricevette lo baci e conquist la guarigione. La sera del 3.10.1226 nella chiesetta della Porziuncola muore San Francesco e frate Antonio viene nominato Ministro provinciale dellEmilia. Nel 1228 giunge per la prima volta a Padova e si stabilisce presso il convento francescano dellArcella. Invitato a predicare al funerale di un uomo famoso ed Antonio disse il cuore di questo nobile palpita ancora nel suo forziere. Andarono a controllare e videro che ci era vero. Questuomo era infatti un usuraio. Il vangelo dice: dov il tuo tesoro, li sar il tuo cuore. Fra una predicazione e laltra si recava negli ospedali. Combatteva le malattie e spesso guariva gli infermi. Visitava i carcerati e asciugava le lacrime di molti sofferenti protestando contro lingiustizia avvertendo dei castighi di Dio agli ingiusti ed ai ladri. Nel confessionale era instancabile ma dopo vari viaggi le condizioni di salute peggiorarono. Scelse di ritirarsi a Camposanpiero , ivi vicino al convento cera un grande noce con una forma particolare dei rami che Antonio us come una cella. Una testimonianza delle spiccate capacit di Antonio fu la missione pacificatrice presso Ezzelino da Romano, feroce tiranno. Da questi ottenne subito un miglioramento del trattamento dei prigionieri a cui la libert fu data dopo la morte del Santo. And a Roma dal Papa Gregorio IX e,

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dimostrandogli tutta la sua sapienza, il Papa lo qualific scrigno della scrittura ed arca del testamento. Durante le feste pasquali del 1228, parlando a varie persone di nazionalit diverse, fu ripieno dei doni dello Spirito Santo e si ripropose il miracolo di Pentecoste cio ciascuno ud la predica nella propria lingua. Pi persone videro Antonio tenere Ges Bambino in braccio ma fu raccomandato loro un iniziale silenzio. Il 13 giugno 1231 si svegli sentendo suonare le campane ma dopo un attacco di vertigini cadde per terra. Antonio chiese di essere portato a Padova ma viste le sue condizioni gli altri frati lo portarono al convento dellArcella. Ivi confessatosi ebbe la forza di cantare un inno alla Madonna sua protettrice raccomandando di gridare sempre Ave Maria perch la gloriosa Signora accorra in aiuto. Dopo il canto Antonio alz le mani e preg e nel frattempo che ricevette lunzione degli infermi, la comunit era intenta a recitare i salmi. A Padova si seppe subito del suo transito. Un gruppo di fanciulli ne percorse le vie e per ispirazione divina ripetevano E morto il Santo. I funerali furono fatti dopo cinque giorni. A meno di un anno Gregorio IX, il 30 maggio 1232, inser la sua festa nel calendario fissandola il 13 giugno. Si racconta che in quello stesso momento che da sole tutte le campane delle chiese di Lisbona suonarono. Fu seppellito nella chiesetta di Santa Maria a Padova, nella cui basilica tuttora si trova la sua tomba. La devozione dei tredici marted ebbe inizio a Bologna nel 1617. Una signora sposata da 22 anni, non avendo ancora avuto figli, and in chiesa e preg SantAntonio che le apparve in sogno e le disse di tornare nella chiesa di San Francesco per nove marted. Accostatasi alla confessione e alla comunione per poi pregare davanti alla sua immagine, al nono marted la signora sent di essere stata esaudita. Il marito sospettoso inizi a maltrattarla ripetutamente. Venne alla luce un bimbo deforme. La donna lo fece portare sullaltare di santAntonio e preg. Quando furono tolte le bende che avvolgevano il bimbo questi era guarito. Il marito si pent ed insieme ringraziarono SantAntonio. I nove marted divennero tredici in ricordo del giorno della morte. La devozione a SantAntonio

rappresentata anche dalla distribuzione del pane, in segno di condivisione. A ci listituzione dellOpera del Pane dei Poveri, istituita a Padova da don Locatelli nel 1887. Lorigine della tradizione risale al prodigio della resurrezione di un bambino annegato in una vasca. La mamma si era rivolta a S.Antonio perch lo salvasse promettendogli tanto grano quanto il peso del bambino e cos fu. Limmagine di S.Antonio anche raffigurata con Ges in braccio mentre un altro elemento il ramo di giglio, simbolo di purezza, insieme ad un cuore fiammeggiante, simbolo dellamore divino. Nella mano sinistra in aggiunta un libro, ovvio simbolo della conoscenza. Larrivo della corrispondenza ed il ritrovamento di oggetti smarriti sono ulteriori elementi affidati allintercessione di S.Antonio. Secondo la tradizione SantAntonio potette implorare a Dio tredici miracoli al giorno. Nel 1263, la prima ricognizione della salma. Si scopr che la lingua era ancora intatta. Nel 1530 ulteriore ricognizione dei resti di S.Antonio con lesposizione del mento e dellavambraccio sinistro collocati in un reliquario ed esposti alla venerazione dei fedeli. Ultima ricognizione nel 1981, in buono stato lo scheletro e frammisti alla massa del corpo, ridotto in polvere, sono stati rinvenuto notevoli residui di cute, di capelli, dellorgano della fonazione e frammenti delle cartilagini aritenoidee. Nei nostri paesi c la tradizione che per voto una persona raduna a casa tredici ragazzi e si va in chiesa da S.Antonio cantando il Rosario e le liturgie. I veirginegli dalla chiesa ritornano al luogo di partenza e viene dato a ciascuno un regalino. C poi unaltra tradizione, labito di SantAntonio, indossato da grandi e piccini. Se ci avviene per voto, labito deve prima essere benedetto. S.Antonio venerato in quasi tutte le chiese del mondo. Il 16 gennaio 1946, Papa Pio XII proclam S.Antonio da Padona doctor angelicus. Per concludere la preghiera dettata e raccomandata da S.Antonio: Ges, Signore misericordioso: vieni e rimani con noi; donaci la pace; perdona i nostri peccati; allontana dai cuori ogni dubbio e timore; rinvigorisci in noi la fede nella Tua Passione e nella Tua resurrezione. Cos che per la Tua grazia meritiamo la vita eterna. Amen, Alleluia.

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Ariaporu - Alla Scuola dei Santi

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S. Giovanni Battista
Giovanni Battista il santo pi raffigurato nellarte di tutti i secoli; non c pala daltare o quadro di gruppo di santi, da soli o intorno al trono della Vergine Maria, in cui non sia presente questo santo, rivestito di solito con una pelle danimale e con in mano un bastone terminante a forma di croce. Senza contare le tante opere pittoriche dei pi grandi artisti come Raffaello, Leonardo, ecc. che lo raffigurano bambino, che gioca con il piccolo Ges, sempre rivestito con la pelle ovina e chiamato affettuosamente San Giovannino. Ci testimonia il grande interesse che in tutte le epoche ha suscitato questo austero profeta, cos in alto nella stessa considerazione di Cristo da essere da lui definito Il pi grande tra i nati da donna. Egli lultimo profeta dellAntico Testamento e il primo Apostolo di Ges perch gli rese testimonianza ancora in vita. tale la considerazione che la Chiesa gli riserva che lunico santo, dopo Maria, ad essere ricordato nella liturgia, oltre che nel giorno della sua morte (29 agosto), anche nel giorno della sua nascita terrena (24 giugno); questultima data la pi usata per la sua venerazione dalle innumerevoli chiese, diocesi, citt e paesi di tutto il mondo che lo tengono come loro santo

di Aurelia Trimboli patrono. Inoltre fra i nomi maschili, ma anche usato nelle derivazioni femminili (Giovanna, Gianna) il pi diffuso nel mondo, tradotto nelle varie lingue; e tanti altri santi, beati, venerabili della Chiesa, hanno portato originariamente il suo nome; come del resto il quasi contemporaneo s. Giovanni lEvangelista e apostolo, perch il nome Giovanni, al suo tempo era gi conosciuto e nellebraico Iehhanan, significa: Dio propizio. Nel Vangelo di S. Luca (1,5) si dice che era nato in una famiglia sacerdotale, suo padre Zaccaria era della classe di Abia e la madre, Elisabetta, discendeva da Aronne. Essi erano osservanti di tutte le leggi del Signore, ma non avevano avuto figli perch Elisabetta era sterile e ormai anziana. Un giorno, mentre Zaccaria offriva lincenso nel Tempio, gli comparve larcangelo Gabriele che gli disse: Non temere Zaccaria, la tua preghiera stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti dar un figlio che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poich sar grande davanti al Signore e prosegu nel descrivere le sue virt, cio pieno di Spirito Santo, operatore di conversioni in Israele,

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precursore del Signore con lo spirito e la forza di Elia. Dopo quella visione, Elisabetta concep un figlio fra la meraviglia dei parenti e conoscenti; al sesto mese della sua gravidanza, larcangelo Gabriele, il messaggero celeste, fu mandato da Dio a Nazareth ad annunciare a Maria la maternit del Cristo: Lo Spirito Santo scender su di te, su te stender la sua ombra la potenza dellAltissimo. Colui che nascer sar dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella vecchiaia ha concepito un figlio e questo il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile; nulla impossibile a Dio. Maria allora si rec dalla cugina Elisabetta per farle visita e al suo saluto declam il bellissimo canto del Magnificat per le meraviglie che Dio stava operando per la salvezza dellumanit e, mentre Elisabetta esultante la benediceva, anche il figlio che portava in grembo, sussult di gioia. Quando Giovanni nacque, il padre Zaccaria che allannuncio di Gabriele era diventato muto per la sua incredulit, riacquist la voce; la nascita avvenne ad Ain Karim a circa sette km ad Ovest di Gerusalemme, citt che vanta questa tradizione risalente al secolo VI, con due santuari dedicati alla Visitazione e alla Nativit. Della sua infanzia e giovinezza non si sa niente, ma quando ebbe unet conveniente, Giovanni, conscio della sua missione, si ritir a condurre la dura vita dellasceta nel deserto: portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi e il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Nellanno

quindicesimo dellimpero di Tiberio (28-29 d.C.), inizi la sua missione lungo il fiume Giordano; con lannuncio dellavvento del regno messianico ormai vicino, esortava alla conversione e predicava la penitenza. Da tutta la Giudea, da Gerusalemme e da tutta la regione intorno al Giordano, accorreva ad ascoltarlo tanta gente considerandolo un profeta; Giovanni, in segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova vita, immergeva nelle acque del Giordano coloro che accoglievano la sua parola, cio dava un Battesimo di pentimento per la remissione dei peccati, da ci il nome di Battista che gli fu dato. Anche i soldati del re Erode Antipa andavano da lui a chiedergli cosa potevano fare se il loro mestiere era cos disgraziato e malvisto dalla popolazione e lui rispondeva: Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno e contentatevi delle vostre paghe (Lc 3, 13). Molti cominciarono a pensare che egli fosse il Messia tanto atteso, ma Giovanni assicurava loro di essere solo il Precursore: Io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me pi potente di me e io non sono degno neanche di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzer in Spirito Santo e fuoco. E alla delegazione ufficiale, inviatagli dai sommi sacerdoti, disse che egli non era affatto il Messia, il quale era gi in mezzo a loro aggiungendo Io sono la voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia. Anche Ges si present al Giordano per essere battezzato e Giovanni quando se lo vide davanti disse: Ecco lAgnello di Dio, ecco colui che toglie il

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peccato dal mondo! e a Ges: Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me? e Ges: Lascia fare per ora, poich conviene che adempiamo ogni giustizia. Allora Giovanni acconsent e lo battezz e vide scendere lo Spirito Santo su di Lui come una colomba, mentre una voce diceva: Questo il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto. Da quel momento Giovanni confidava ai suoi discepoli Ora la mia gioia completa. Egli deve crescere e io invece diminuire (Gv 3, 29-30). La sua missione era compiuta perch Ges prese ad iniziare la sua predicazione: aveva formato il gruppo degli apostoli e discepoli ed era seguito da una gran folla; Giovanni aveva predicato proprio per questo: preparare un popolo degno che accogliesse Ges e il suo messaggio di Redenzione. Aveva operato senza indietreggiare davanti a niente, neanche davanti al re dIsraele Erode Antipa ( 40 d.C.), che aveva preso con s la bella Erodiade, moglie divorziata da suo fratello; ci non era possibile secondo la legge ebraica, la Torha, perch il matrimonio era stato regolare e fecondo, tanto vero che era nata una figlia, Salom. Per questo motivo un giudeo osservante e rigoroso come Giovanni, sentiva il dovere di protestare verso il re per la sua condotta. Infuriata, Erodiade gli portava rancore, ma non era lunica perch il Battesimo che Giovanni amministrava perdonava i peccati, rendendo cos inutili i sacrifici espiatori, che in quel tempo si facevano al Tempio e ci non era gradito ai sacerdoti giudaici. Erode fece arrestare e mettere in carcere Giovanni su istigazione di Erodiade, la quale avrebbe voluto che fosse ucciso, ma Erode Antipa temeva Giovanni considerandolo uomo giusto e santo, preferiva vigilare su di lui e lascoltava volentieri, anche se restava molto

turbato. Per Erodiade, per, venne il giorno favorevole, quando il re diede un banchetto per festeggiare il suo compleanno invitando tutta la corte ed i notabili della Galilea. Alla festa partecip con una conturbante danza anche Salom, la figlia di Erodiade e quindi nipote di Erode Antipa; la sua esibizione piacque molto al re ed ai commensali, per cui disse alla ragazza: Chiedimi qualsiasi cosa e io te la dar; Salom chiese alla madre consiglio ed Erodiade, presa la palla al balzo, le disse di chiedere la testa del Battista. A tale richiesta fattagli dalla ragazza davanti a tutti, Erode ne rimase rattristato, ma per il giuramento fatto pubblicamente non volle rifiutare e ordin alle guardie che gli fosse portata la testa di Giovanni, che era nelle prigioni della reggia. Il Battista fu decapitato e la sua testa fu portata su un vassoio e data alla ragazza che la diede alla madre. I suoi discepoli, saputo del martirio, vennero a recuperare il corpo, deponendolo in un sepolcro; luccisione suscit orrore e accrebbe la fama del Battista. Molti testi apocrifi, come anche i libri musulmani, fra i quali il Corano, parlano di lui; dai suoi discepoli si staccarono Andrea e Giovanni apostoli per seguire Ges. Il suo culto come detto allinizio si diffuse in tutto il mondo conosciuto di allora, sia in Oriente che in Occidente ea partire dalla Palestina si eressero innumerevoli Chiese e Battisteri a lui dedicati. La festa della Nativit di S. Giovanni Battista, fin dal tempo di S. Agostino (354- 430), era celebrata al 24 giugno, per questa data si us il criterio, essendo la nascita di Ges fissata al 25 dicembre, quella di Giovanni doveva essere celebrata sei mesi prima, secondo quanto annunci larcangelo Gabriele a Maria.

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Ariaporu - Speciale Prima Comunione

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La gioia di ricevere Ges per la prima volta


Domenica 3 Giugno, giorno della S.S. Trinit, stata una giornata speciale perch si sono celebrate le Prime Comunioni. Il nostro cammino verso il sacramento dellEucaristia iniziato 5 anni fa, anni in cui le catechiste,con tanta pazienza, ci hanno accompagnato e

dai ragazzi della Prima Comunione la Comunione stato il recente Ritiro Spirituale che abbiamo fatto insieme alle nostre famiglie. E iniziato sabato 26 maggio con la veglia di Pentecoste e linvocazione dei doni dello Spirito Santo per poi proseguire la mattina dopo con la partenza in pullman per il Santuario dei S.S. Medici Cosma e Damiano a Riace dove ci sono stati diversi momenti di catechesi che si sono conclusi quando ognuno di noi ha scritto delle preghiere da leggere durante la visita alla Madonna dello Scoglio a Placanica dove abbiamo condiviso il pranzo e recitato il Santo Rosario. Ma torniamo al giorno da noi tanto atteso della nostra Prima Comunione, la prima anche per Don Rigo nel nostro paese. E stata una giornata ricca di

preparato allincontro con Ges. Il periodo pi intenso di avvenimenti , per, stato negli ultimi mesi. E iniziato il 25 marzo con la nostra Prima Confessione, un momento bellissimo nel quale ci siamo liberati finalmente dal peso del peccato,simboleggiato dal sasso, in cambio della leggerezza dellanima. Un altro avvenimento molto importante che ha preceduto emozioni ci siamo ritrovati alle 10:00 nella chiesa di San Giuseppe e Sant Antonio da dove abbiamo iniziato la consueta processione verso la Chiesa Matrice. Siamo stati accolti al nostro ingresso dai canti festosi del coro e dallintera comunit. Dopo aver ribadito il nostro Eccomi a Ges abbiamo iniziato la Santa Messa; uno dei momenti pi belli stato quando, durante lOmelia, Don Rigo ha smesso
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di parlare a tutta la Comunit rivolgendosi solo a noi ragazzi con parole semplici e con occhi pieni di affetto. In Lui in quei momenti abbiamo visto un pap, un fratello maggiore, un grande amico, che, con dolcezza e umilt ma anche tanta determinazione ci ha consigliato la via giusta da percorrere per arrivare al Cuore di Ges senza mai dimenticare di fare Comunione con gli altri e di essere figli di questa terra e futuro di Benestare. Loffertorio, preparato dai nostri genitori e dalle catechiste, stato per noi il modo di presentare i nostri doni al Signore: Pane e Vino, fiori e farfalle, palloncini,offerte e

Comandamenti. Non si pu descrivere in realt lemozione che abbiamo provatoIn un certo senso lo abbiamo dimostrato durante il rito conclusivo, quando tutti insieme,

accompagnati dal coro abbiamo lodato il Signore cantando Alabar mentre Don Rigo sceso dallaltare per suonare il bongo in mezzo a noi ci ha fatto vivere la gioiosa fede della sua terra: lAfrica.

una Casula, regalata al nostro Parroco per ringraziarlo della sua instancabile fede e di tutto quello che ha fatto per noi in questi pochi mesi!!! Il nostro incontro con Ges stato veramente emozionante; accompagnati dai nostri genitori ci siamo avvicinati allaltare con la consapevolezza e la gioia che di l a poco avremmo finalmente sentito dentro di noi la Sua presenza, ma anche timorosi di deluderlo qualche volta ignorando i Suoi
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Intervista Prof. Filippo Marino


Se per i credenti c il decalogo quale via maestra, autostrada a dieci corsie, per le umane attivit, Cicerone nel Primo Libro del De Officiis addita, per cos dire, una via laica capace di impegnare chi credente non sul cammino della giustizia e della perfezione. Dice lArpinate: Ci sono delle cose che si possono dire e fare, ce ne sono delle altre che si possono dire ma non fare, altre ancora che si possono fare ma non dire, e infine quelle che non si possono dire n fare. I carissimi Rosella Garreffa e Antonio Baldari nel condurre questintervista non solo hanno voluto aprire uno spaccato sulla mia persona ma hanno inteso veicolare un messaggio che la trascende in quanto hanno voluto conoscere il mio pensiero sulle massime questioni che intersecano i miei interessi e i miei studi. Prof. Marino, di recente Lei stato insignito della cittadinanza onoraria di Ferruzzano: come vede attualmente la Calabria e, nello specifico, la Locride? 1 Il conferimento della mia terza cittadinanza onoraria in quel di Ferruzzano, dopo quelle di Rizziconi, Gioia Tauro e quella naturale di Palmi, stato un recondito desiderio per la mia persona che nello stesso cognomastico ama il mare e quanto riguarda il mare. Nel mio sentire bambino la Locride costituiva arretu marina, quel mare ossia che tu sapevi che cera, ma che tu non vedevi n toccavi. Era nel tuo pensiero e questo ti bastava. Non sono stato molte volte qui con la presenza fisica, eppure sono stato quanto mi bastava e mi basta per sognarlo, unet, un luogo, una vita favolosa tanto per intenderci di Rosella Garreffa come lo scrittore toscano Bruno Cicognani parla di una fanciullezza favolosa, recondita, mitica perch il tuo ideale di vita qui: favoloso, recondito, mitico Nellottobre dello scorso anno il papa Benedetto Decimosesto ha fatto visita in Calabria, una manciata di giorni fa, nella Locride, giunto il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco: la Chiesa molto attenta alla nostra terra 2 La visita di Papa Benedetto Decimosesto a Paola il 9.ottobre.2011 e quella del Presidente CEI card. Angelo Bagnasco qualche settimana fa a Locri testimoniano il grande interesse dei vertici della Chiesa per le sorti di questa nostra amata Regione. Non dimentichiamoci che da cardinale Papa Ratzinger aveva il possesso cardinalizio di una parrocchia di Ostia che reca il titolo di Nostra Signora della Consolazione. Ecco, Roma e Reggio Calabria affratellate nel nome e nella devozione del culto mariano. Ritengo che proprio per questo la spiritualit del Nostro Pontefice venata di quelle striature mariane di una terra come la Calabria che ben a ragione conta un centinaio di Titoli di cui si fregia la Beata Vergine Maria. A proposito di papi, Lei ne ha visti tanti nella Sua lunga carriera giornalistica: qual il pontefice che ricorda maggiormente? 3- Io per leducazione ricevuta sin da piccolo sono affezionato a tutti i sei Papi della mia vita. Inizio con Pio XII: sono nato a Palmi esattamente un mese prima che iniziasse lAnno Santo 1950 e sono stato battezzato nel Duomo a mezzod della Festa dellImmacolata. Di Papa Pacelli ho apprezzato la Mystici Corporis sulla teologia dellEucaristia, la Munificentissimus Deus sul dogma dellAssunzione (che ha influenzato i miei studi sulla VARIA di Palmi), la proclamazione del primo anno mariano

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della Storia per il 1954. Ho apprezzato poi il caro Giovanni XXIII per il coraggio dimostrato in quella grande assise ecumenica che fu il Concilio Ecumenico Vaticano II, dove la forza del dialogo e del confronto ha maturato semi di bont e di ravvedimento in modo forsanco impercettibile nella c.d. Chiesa del Silenzio. Ma il Papa forse da me pi vissuto e sofferto resta Papa Montini, il caro Paolo VI, elevato al soglio pontificio il 21 giugno 1963 alle ore 11 avevo appena finito la prova di disegno agli esami di licenza media a PalmiFu il primo a ricevermi il 6 novembre 1966 nellAula delle Benedizioni a San Pietro e io con stupore colsi il taglio culturale di quellincontro che tenni presente in ogni altra considerazione. Paolo VI non fu il Paolo mesto dei cortei di contestazione Egli, invece amava profondamente i giovani, i sacerdoti, i seminaristiquelli che in massaabbindolati da don Camillo Torres e dal Che abbandonavano gli studi ecclesiastici mentre lui allinsaputa di tutti portava addosso un cilicio di penitenza. Bisogna ricostruire la storia di questo Papa, gradito alle sinistre e non alle destregradito alle destre e non alle sinistre! Nella sua FUCI che fu quella degli amici Moro e Righetti, Montini ridisegn la storia della Scuola e dellUniversit italiana fino a quando la vigilia della sua dipartita Egli non si rivolse a Dio accoratamente pregandolo Signore della Vita e della Morte. E la morte lo colse a Castelgandolfo il 6 agosto 1978 accompagnato dalla preghiera del popolo cristiano che forse solo ora ne intuiva la grandezza e la Cultura. Il Papa che segu fu Albino Luciani, universalmente conosciuto e stimato come Papa del Sorriso: fu sul soglio di Pietro appena trentatr giorni, tempo non lungo ma appena necessario per porre nelludienza generale del 15 settembre 1978 la convinzione non solo personale che Dio pure donna. Con Giovanni Paolo II entriamo nella

Storia e nella Chiesa contemporanee: stato il Papa delle certezze; sono stato ricevuto da Lui due volte ed entrambe le volte ho fatto tesoro dei suoi consigli sulla famiglia, sulleducazione e sulla santit. Incomparabile e insostituibile il ricordo presso le Basiliche Romane Maggiori e Minori per il 2000 Anno Santo dellIncarnazione nel bimillenario di Cristo. Di Papa Ratzinger saremmo tentati a non parlare data la brevit del pontificato trascorso, eppure mi sento di dire che il suo il papato dellecumenicit tanto profondi e significativi sono stati i suoi viaggi per lItalia e per il Mondo. E un viaggiatore di Dio che cuce e ricuce perch i cristiani unum sint. Eccoricordo tutti i pontefici della mia vita e tutti li ho amati per lo specifico con cui ciascuno dessi ha influito sulla mia Storia. Oggi la Chiesa sta attraversando un momento molto delicato vista e considerata la profonda crisi di valori che attanaglia la societ consumistica dei nostri tempi: quale il rimedio pi efficace in siffatto contesto? 4- Oggi i problemi della Chiesa sono quellidel mondo e viceversa. Linternazionalizzazione della Curia Romana, lo smantellamento dei Corpi Armati Pontifici, le tematiche della globalizzazione, la povert ad alto/ medio/basso raggio, listruzione negativa, levangelizzazione dei popoli, la cultura mediatica e internet, gli scambi culturali sono questioni che anzich relegare la Chiesa in un angolino, la pongono giustamente al centro di unattivit culturale e relazionale tale che ogni cristiano diventa ipso facto consapevole del suo Battesimo e della sua appartenenza. Ad ogni modo si fa un gran parlare oggi di nuovi percorsi, di una nuova moralit, di nuovi personaggi cui dare spazio sul palcoscenico della storia ma non si possono tacere delle pecche pesanti, anche nella Chiesa, come la pedofilia

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5- La Chiesa nel mondo contemporaneo stata vista con occhio antiveggente dai Padri Conciliari cinquantanni fa. La Costituzione Gaudium et Spes ne traccia le linee fondanti per una renovatio hominis et sociatatis. Ecco celebriamo non certo enfaticamente questo cinquantenario e guardiamo con la dovuta penitenza il fenomeno detestabile della pedofilia che ha abbrutito la storia della Chiesa di questi ultimi anni avvilendo anche il cuore e la mente del Grande Papa Karol Woityla. A mio giudizio, comunque, credo che quello dell a p o s t a s i a sia un fenomeno ancor pi grave e detestabile perch riguarda la professio fidei del cristiano. Infatti lapostasia, ladulterio e lomicidio sono i tre peccati gravissimi che nella Chiesa primitiva richiedevano penitenza usque ad mortem. Tornando alla Locride, nella vallata dello Stilaro per la precisione vi un avamposto molto caldeggiato da cattolici ed ortodossi, sulla via che porta alla riconciliazione dopo secoli di lotte e divisioni, grazie alla figura di san Giovanni Therystis che unisce le due chiese sorelle: cosa pensa a riguardo? 6 Parlare di San Giovanni Theresti significa guardare con ammirazione ad una figura policentrica ed ecumenica, come di raro ve ne sono in questo nostro tempo votato alla cultura delleffimero e del consumistico. San Giovanni la preghiera, ma preghiera in quanto contemplazione, santit, ricchezza. Il mondo di oggi non ha tali percezioni, epper inspiegabilmente vi aspira perch vi sono nuovi valori che lottano col mondo di prima. Un avamposto, certo s, io direi meglio una domus culta sui generis dove ciascuno d/ riceve quello che ha e/o non ha. Dunque, lecumenicit a garanzia del nuovo modo di essere e di esistere, una co-gestione dellessenziale che esige rispetto, solidariet e preghiera e non soltanto tra cattolici e ortodossi. La figura del sacerdote molto cambiata

rispetto a qualche decennio fa, dando per lo pi spazio ad una sorta di professionista della fede: daccordo? 7 Concordo appieno con la vostra definizione del sacerdote come professionista della Fede anche se per approfondire la dimensione teologale della sua vocatio vedrei in lui anche il tedoforo della speranza e lapostolo della caritnon vi sembra? Prof. Marino, Lei ha scritto una ventina di libri: quale di essi rispecchia di pi la Sua persona? 8 Un rapporto di paternit-figliolanza mi lega con una ventina di miei libri uno status di necessit che diventa benerifugio allorquando un fatto, un evento, una circostanza ti riporta alla memoria di, al te lavevo detto quando, al non giudicare perch, in una parola a quel sentimento del tempo di ungarettiana memoria che lega in un solo fil rouge passato, presente e futuro eti accorgi di non avere preferenze per nessuno Lei noto soprattutto per avere posto dei dubbi circa la traduzione del Padre Nostro alla frase E non ci indurre in tentazione: ecco, cosa La induce in tentazione? 9 Ah la tentazione!... Gli studi sul Pater iniziati in quel di Bari allIstituto Universitario di Letteratura Cristiana Antica!...Il prof. Quaquarelli, la mia tesi di laurea sui lapsi I cortei metropolitani che mi passavano sotto il Palazzo dellAteneo mentre studiavoIl sigillum Universitatis BarensisQuanti ricordi, quante giornate e ore passate sui libri e per la ricercaNon ho mai pensato allo studio come tentazione semplicemente perch questa unaltra cosa, la via del male che ti toglie ogni speranza. Domanda secca: daccordo nel dare la comunione ai divorziati? 10 Penso di s ma a due ovvie condizioni: che ogni caso sia una quaestio a s stante, che ad ognuno si applichi una justa medela. Questa la mia opinione derivata da quel che ho studiato, ogni decisione in merito spetta

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comunque alla Chiesa che anche per queste questioni Mater et Magistra. Lei stato insignito dal Presidente Ciampi nel corso della stessa attivit scolastica da lei svolta, come assai raramente avviene di Medaglia doro al Valor Scolastico. Che ne pensa del pianeta Scuola ? 11 - Il carissimo poeta ed amico reggino Domenico Errigo gi trentanni fa sentenziava: Tuttu u mundu sutta supra! e io nonostante gli studi, le benemerenze, le opinioni non posso che essere daccordo con lui. Avevamo la Scuola prima nel mondo e ci siamo ridotti alDiciannove maggio u.s. Vergogna: il sangue della povera Melissa di Mesagne ci dice che oltre quelle oggettive dellattentato esecrando vi sono anche colpe morali di una scuola che dallalto dei vertici ha rinnegato in continuazione se stessa e i valori della sua Storia e del suo Divenire. Intendiamo riferirci allestromissione del Latino avvenuta nel 1977, allesaltazione dello scientismo, alla soppressione dei cicli scolastici, allimpianto modulare fai da te, allimpianto orario camaleonte, alleliminazione del progettocurricolo a vantaggio di una scuola ponista, al progettume europeizzato senza conoscere n la Parkrust n il Decroly ma solo i soldi sparsi a pioggia e/o a macchia di leopardo sui docenti, al riordino di materie e discipline secondo regole economicistiche e non pedagogiche, allavvilimento della professione docente, allintroduzione della c.d. autonomia che nulla ha di pedagogico e didattico perch basata sullo squattrinato potere delleconomia giornaliera, allo scardinamento dei curricula tradizionali che hanno de jure atque de facto portato Scuola e Societ agli odierni opinabili livelli. Anche lUniversit ha i suoi problemi: dagli ingressi al riconoscimento delle lauree un continuo discettare e mettere in discussioneSolo i Vescovi Italiani dichiarando il decennio 2010-2020 dedicato alle tematiche del fieri delleducazione hanno messo ineludibili paletti a quelle che sono le

ansie e le speranze in tutto questo complesso settore. Lei un mariologo e anche un agiografo assai quotato per produzione di studi, veicolo di cultura e valorizzazione del vicino-vissuto. Quali sono i suoi prossimi impegni e come questa sua cultura ridonda sul nostro territorio ? 12 - Vedete, la Calabria per antonomasia una terra di Santi cito per tutti San Fantino e San Francesco di Paola, ma so di fare un torto alle migliaia di altri che hanno onorato con la professio Sanctitatis la nostra amata Terra. Penso che dobbiamo meglio conoscere e apprezzare i nostri Santi, anche quelli Italogreci. La valorizzazione dei Santi passa attraverso la Ianua Coeli che Maria: in Lei noi conosciamo Ges che il Verbo di Dio e la fonte mirabile di ogni Grazia. Nella prima quindicina del veniente settembre a Roma c il XXV FORUM Mondiale di Mariologia al quale sono stato invitato e dove la Sede della Sapienza sar da me presentata come Scorciatoia che porta a Ges, un bel, nuovo titolo nevvero, che gusteremo tutti insieme a Castel Gandolfo l8 settembre p.v. a Dio piacendo col Santo Padre Benedetto XVI proprio nel giorno della Nativit della Madonna. In Terrasanta, poi, nel Monastero Carmelitano del Padre Nostro apporremo con laiuto di tutti una targa in maiolica con U Patri Nostru gi tradotto in dialetto calabrese: il nostro vernacolo con le targhe in tutte le altre lingue e idiomi del mondo. Una bella iniziativa che richiede la solidariet di tutti i Calabresi. E cos renderemo sempre grazie a Ges e a sua Madre Maria. Vi ringrazio per quanto farete. Salutissimi. Filippo MARINO via Torino,24 I RC 89013 GIOIA TAURO tel.0966.500920(ore 21) 340.4836702 ---sito internet www.filippo-marino.it --e mail: filippo-marino498@alice.it

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Ariaporu - Sezione Sportiva

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La storia dello spirito olimpico


Londra, fino al prossimo 12 agosto, con inizio il 27 luglio, ospiter i XXX Giochi olimpici moderni. Lo storico termine Olimpiade ne individuava esclusivamente i rispettivi intervalli di tempo quadriennali. La cadenza di queste competizioni, nella Grecia antica, era infatti assunta a calendario per il computo degli anni. Sin dal principio, nel 776 a.C. i Giochi Panellenici. I maggiori atleti di tutta la Grecia confluirono ad Olimpia per corrervi lo stadion, unica gara a cui, dal 490 a.C., si aggiunse anche la maratona. Il nome di questa specialit dal luogo di battaglia in cui, sconfitti i persiani, secondo la leggenda, Filippide corse senza sosta, per quarantadue chilometri, fino ad Atene. Ivi laraldo, stremato dalla fatica, esal lultimo respiro per gridare abbiamo vinto, spirando subito dopo. Incoronata con un rametto ricurvo dulivo, la vittoria olimpica riempiva inoltre le pagine dei poemi del tempo. In onore al sommo Zeus, era tale loriginaria importanza attribuita a queste competizioni che per i conflitti attici in corso veniva indetta una tregua, c.d. olimpica. Complessivamente venti le varianti di corse introdottevi nel corso storico dei Giochi. A prendervi parte anche Fenici, Galli e gli stessi conquistatori Romani, fra questi, nella prima met del 500 a.C., celebre un lottatore calabrese, un certo Milone di Crotone. DallUrbe, nel 393 d.C., lo sdegno per la recente strage greca di Tessalonica, lattuale Salonicco. Anche perch invogliato dal Vescovo di Milano Ambrogio, lImperatore Teodosio I motiv dunque il divieto ai Giochi poich pagani e di conseguenza doltraggio alla cristianit. A risvegliare le coscienze, un apposito congresso internazionale, tenutosi nel 1894 alla di Gianfranco Elia Sorbona di Parigi. Pierre de Coubertin, in tal occasione, vi annunci la nascita del Comitato Internazionale Olimpico battezzandolo con il famoso motto limportante non vincere ma partecipare. Nel 1896 Atene ospit dunque i primi Giochi olimpici moderni, il pi grande evento sportivo della storia fino allora, aperti alle competizioni femminili nella successiva edizione in Francia. Idealistica la costante numerazione progressiva attribuita nonostante, a causa della prima e seconda guerra mondiale, non si disputarono le edizioni 1916-19401944. Berlino 1936 furono i primi Giochi olimpici della storia ad essere trasmessi in diretta tv. Passati alla storia come i Giochi del Fhrer anche perch Hitler non bad a spese nellorganizzarli. Fra gli intenti pubblicitari, la dimostrazione al mondo delle cervellotiche teorie sulla superiorit della razza ariana, cio nordica. Introdotta quellanno, tuttora perpetrata, lusanza di far ardere la fiaccola al sole di Olimpia. La torcia tuttora condotta a piedi, con staffette da un chilometro, fino ad arrivare a far accendere, nella citt ospitante, il braciere che dovr divampare per tutta la durata dei Giochi. Intermente assistiti dal Reich, gli atleti tedeschi conseguirono il podio in quasi tutte le specialit. Sgusciarono via il polo, il basket dominato dai collegiali statunitensi ed il calcio. Per questultima disciplina, il rammarico tedesco, per il mancato successo, fu alleviato dal pensiero che la vittoria fosse andata ad un potenziale, in seguito effettivo, alleato bellico, lItalia. Una fortuna, visto le immancabili rappresaglie che vi sarebbero seguite, il quarto posto di Werner Seelenbinder. Il lottatore tedesco, fervente comunista, non ebbe di conseguenza visibilit circa la promessa di un plateale gesto di dissenso nei confronti del Cancelliere tedesco. Molto probabilmente programmato, quale gesto di pubblica misericordia ariana, i preziosi

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consigli nel salto in lungo da parte dellargento tedesco Luz Long alloro statunitense, latleta di colore Jesse Owens. Larchivio delle riprese televisive ha documentato infatti un inconsueto saluto compiacente di Hitler, ricambiato dal lampo debano. A Cortina dAmpezzo, nella variante invernale del 1956, fu la prima volta in Italia. Nel 1960 lorganizzazione estiva giunse anche alla citt eterna, la capitale. Nel corso delle varie edizioni, svariati i boicottaggi. I Giochi olimpici come valvola di sfogo nazionale circa i pi disparati problemi, sociali, politici, economici. Inammissibile per quanto accaduto nel 1972, passato alla storia come lanno del massacro di Monaco di Baviera. Cinque terroristi palestinesi, introdottosi nel villaggio olimpico, sequestrarono undici atleti israeliani. Fallita ogni mediazione, i corpi speciali tentarono lincursione che si concluse con la morte di un poliziotto insieme a ogni ostaggio e sequestratore. Novit positiva invece a Barcellona 1992; per la prima volta, lNBA statunitense concesse alle sue stelle di poter partecipare ai Giochi olimpici. Il basket ebbe cos il dream team cio la squadra dei sogni. Una selezione con un tasso tecnico-atletico ineguagliabile. Vittoria garanzia, centrata sistematicamente dopo un iniziale periodo dassestamento. Dal 1994, ledizione invernale dei Giochi non si ebbe pi in corrispondenza di quella estiva ma ad intervallo; un po come la cadenza fra Mondiali ed Europei di calcio. Nel 2006, terza organizzazione italiana, Giochi invernali a Torino. Sfogliando gli annali dei Giochi olimpici, si citano alcuni dei pi grandi atleti olimpici che niente hanno avuto a che fare con il doping. La nostra freccia del sud che da adolescente, a met anni sessanta, su una distanza approssimativa di cinquanta metri, batteva auto scattanti come le Alfa Romeo. Quel ragazzo divenne il duecentista Pietro Mennea, lintellettuale delle vittorie in rimonta e lunico corridore al mondo ad aver disputato quattro finali olimpiche. La Fondazione benefica Pietro
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Mennea dal 2006 prova, qualora c ne fosse bisogno, che per primeggiare fra i grandi bisogna crescere con i piccoli e gli ultimi. Meriti questi, tuttora premiatigli con la dedica di un tratto della metropolitana di Londra. Evento eccezionale questo, la legislazione italiana consente ad esempio la nominazione solo dopo un termine perentorio dal trapasso. Grazie a Dio, il Professor Mennea una leggenda vivente daltri tempi. Agli ultimi Giochi di Pechino, lattuale record del mondo di un italiano, n e i cinquanta chilometri di marcia. Tragitto percorso in poco pi di tre ore e mezzo dal bolzanese A l e x Schwazer. Sempre nel 2008, il fulmine, il

Ariaporu - Vita in Parrocchia

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Vita in Parrocchia Orari delle Sante Messe


Dominicale e festiva :Ore 10:30 e 18:30 Giorni feriali : Ore 18:30

Orari delle Sante Messe nelle frazioni


15/06/2012 alle ore 19 :30 S. Messa a Canale 18/06/2012 alle ore 19:30 S. Messa a Russellina

Diversi appuntamenti
- 10/06/2012 alle 10:00 Chiusura dellanno catechistico ( Giornata di condivisione tra bambini, ragazzi ,catechisti e genitori) - 10 /06/2012 alle 18:00 solennit del corpus Domini.S,Messa seguita dalla processione Eucaristica - 12/06/ 2012 Solenne celebrazione Eucaristica in onore di S. Antonio - 9/06/ 2012 Ritiro di preparazione al Sacramento della confermazione - 16/06/ 2012 Inizio novena della Santissima Regina della pace nella comunit di Scarparina - Domenica 17 /06/2012 alle ore 17:00 Santa Messa delle Cresime.

Comunit di Scarparina Programma relativo alla festa regina della pace


Dal 16 al 24 alle 20:30 novena(S. Rosario) 16/06/2012 alle 20:30 Solenne apertura della Novena Nb: Le Sante Messe saranno celebrate nella Chiesa parrocchiale tutti i giorni alle 18:30 19/06/2012 . 20:30 film apparizioni Regina della pace 20/06/2012 alle 21:15 Catechesi sul tema: La chiesa e le apparizioni di Medjugojre 24/06/2012 .18:30 Partenza della statua della regina della pace a scarparina seguita dalla santa messa + veglia eucaristica 25/06/2012. Alle 18:00 Processione seguita dalla santa Messa Dopo la Santa Messa condivisione fraterna.

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Sono nati nel Signore (Battesimo)


ILARIA SERGIO
FRANCESCO ALLEGRETTO

CUA PIARCARMINE

Autati dei vostri, tenete sempre accesa la luce della grazia delle vita nuova che avete ricevuto. Auguri!
E TORNATO NELLA CASA DEL PADRE

GIUSEPPE PASCALE

Di 52 ANNI

Leterno riposo donagli o Signore e splenda a lui la luce perpetua ,riposa in pace! Amen Prossimo numero del giornalino parrocchiale Chi vuole collaborare al prossimo numero del giornalino po mandare il suo articolo al seguente indirizzo di posta elettronica:giornale parrocchiale@libero.it entro il 15 luglio 2012
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