SOCIOLOGIA
I testi che seguono corrispondono a quelli dei lucidi proiettati a lezione, in ordine cronologico. In questo file sono contenute solamente le presentazioni Powerpoint. Si tratta di un materiale che vi indica i puntichiave del nostro programma.
N di telefono 0706753675
Orario di ricevimento: gioved dalle 12.00 alle 14.00
Corpo, sesso, et (PPG, 13-35). Modernit, razionalizzazione, memoria (TGEP 41-63, eccetto le pp. 56-59). Potere, inclusione ed esclusione (PPG 131-150 e 37-43 e 45-59). Lavoro, occupazione e stratificazione sociale (TGEP 109-129). La citt. Folla, movimenti, comportamenti collettivi (PPG, 159-178 esclusi i paragrafi 8. e 9. e TGEP 173-193). Comunicazione e media (PPG 185-209). Consumi e stili di vita (TGEP 195-214).
Herbert Blumer, La metodologia dell'interazionismo simbolico, Roma, Armando Armando 2006, IN SIGLA: BLU. Howard Saul Becker, Outsiders. Saggi di sociologia della devianza, EGA, Torino 1987 (esclusa Appendice). IN SIGLA: BECK
II Parte. La sociologia come disciplina scientifica Loggetto specifico della sociologia come scienza (BLU 37-68) III Parte. La sociologia interazionista della devianza. (BECK 21-204) Definizioni di devianza. Lapproccio interazionista allo studio della devianza. Etichetta, carriera deviante. Consumo di sostanze stupefacenti e carriera deviante Devianza e controllo sociale. Cultura di un gruppo deviante e concetto sociologico di cultura. Le norme e la loro applicazione. Gli imprenditori morali e la creazione delle norme
Sociologia
una disciplina che studia la vita sociale degli individui, dei gruppi e delle intere societ.
Il mondo in questione
La sociologia:
La sociologia studia i fenomeni che prendono forma in base alla collaborazione e alla cooperazione degli individui: i processi sociali, le azioni sociali, i modelli di comportamento, le convenzioni sociali, le norme, i valori... I fenomeni sociali non sono statici, ma mutano continuamente e producono effetti come le individualit, le leggi, le mode, i criteri di gusto, gli ordini di priorit. Mentre la societ un'astrazione del pensiero, i sistemi
La societ e la sociologia
danno forma a linguaggi, forme stabili di aspettative reciproche, repertori condivisi di narrative che hanno una relativa stabilit di fronte alla interazione continua fra individui.
La sociologia una disciplina che all'interno dei quadri scientifici sviluppa una conoscenza verificabile della vita sociale. Essa parte di un movimento sociale tipico dell'Occidente vlto a mettere in questione il senso comune ed a fornire rappresentazioni fondate della societ umana.
La modernit
La sociologia sorge assieme ai grandi rivolgimenti che caratterizzano la nascita della societ industriale. Questo tipo di societ viene presto concettualizzato come radicalmente nuovo e dotato di caratteri nuovi e diversi rispetto a tutte le societ precedenti. Si afferma un modello dicotomico (oggi in crisi), che distingue la societ moderna dalle societ premoderne, o tradizionali, e una visione della storia come progresso, sviluppo o evoluzione.
Durkheim (1858-1917) individua fenomeni (fatti sociali) che non sono spiegabili in base alle volont individuali, ma solo in base ad altri fatti sociali (norme, rappresentazioni collettive, condizioni sociali): essi sono l'oggetto della sociologia. I fatti sociali sono cose che danno forma alle nostre vite. La societ, insieme di fatti sociali, una realt sui generis, e come tale va studiata.
Non tutte le societ sono uguali: quelle in cui la divisione del lavoro elevata e i ruoli sociali diversificati ha una densit morale incomparabile, cio non ha pi un fondamento comune in termini di valori, norme, compiti e mansioni individuali. Le societ complesse sono meno integrate e meno regolate di quelle semplici, e gli individui hanno di fronte norme contraddittorie, sovrabbondanti o assenti: il risultato l'anomia e la devianza.
Tuttavia, entrambi i tipi di societ poggiano su un principio di coesione, che per non lo stesso.
Nelle societ semplici, gli individui sono simili per ruolo ma la divisione del lavoro scarsa e gli scambi economici limitati. Tutti potrebbero sopravvivere del proprio. Le citt sono poche e piccole. La famiglia e il gruppo d'appartenenza immediata domina. Il legame (la solidariet) si fonda sull'appartenenza e sulla condivisione di un sistema culturale e religioso. Le norme sono sacralizzate e immutabili. La solidariet definita meccanica in quanto le societ semplici stanno in piedi per giustapposizione di elementi fra di loro autonomi e autosufficienti.
Nelle societ complesse, gli individui hanno ruoli molto differenziati, la divisione del lavoro e gli scambi economici sono molto sviluppati. Sono societ urbane. La famiglia e il gruppo d'appartenenza perde rilevanza. Il lavoro e la sopravvivenza di ognuno impensabile senza un legame stabile con chi ha lavori diversi. Le individualit non sono pi assorbite da sistemi culturali uniformi, ma differenziate. La solidariet definita organica in quanto le societ complesse di fondano sulla divisione del lavoro e funzionano come un organismo.
Ferdinand Tnnies (1855-1920) concettualizza i due tipi di relazioni prevalenti nei due tipi di societ. Comunit si riferisce a relazioni fondate sull'affettivit, sull'appartenenza: nelle societ moderne sono marginali. Societ sono relazioni che si fondano sullo scambio e l'interesse, interstiziali, in cui si entra in relazione con gli altri per porzioni della propria individualit. Esse costituiscono l'ordito della societ moderna.
Georg Simmel (1858-1918) il primo sociologo a vedere la societ come insieme caotico di relazioni di tipo diverso e di cerchie sociali eterogenee. Fra di esse, relazioni e cerchie sociali eterogenee vivono in un costante adattamento reciproco dagli esiti pi eterogenei. Dall'intrico caotico di relazioni eterogenee emergono forme stabili che vengono incorporate e date per scontate (istituzionalizzate): sono le forme di sociazione, che per subiscono torsioni continue e mutano continuamente (tragicit della vita sociale)
Per molta sociologia e molto a lungo le istituzioni sociali non sono state viste come forme di sociazione emerse dal fluire caotico delle relazioni eterogenee ma come fatti che hanno una funzione in quanto rispondono a bisogni sociali
stabili.
Il legame fra i fatti sociali e la vita quotidiana qui riferito alla formazione delle individualit nei processi educativi e di socializzazione, e alla cogenza normativa. Questo tipo di sociologia si ispira alle modellizzazioni astratte delle scienze naturali.
L'evoluzione della famiglia come istituzione sociale non pu essere spiegata in funzione della sua risposta alla latency, ma in base alla sua storia molteplice ed estremamente varia. Quello che chiamiamo famiglia corrisponde a forme molto diverse di convivenze. Peter Laslett, nel 1972, identific i tipi seguenti, in base alla residenza: 1. Persone sole; 2. Famiglie senza struttura; 3. Famiglie semplici o nucleari; 4. Complesse-multiple; 5. Complesse-estese. La famiglia non l'unico tipo di convivenza.
24,0 1,9
26,3 2,0
24,8 1,9
26,0 2,0
20,4 1,8
18,9 42,3 7,9 1,1 2,1 0,6 1,2 ANNO 2006 (a)
Fa m iglie(migliaia) (=100%) Senza nuclei Persone sole Altre famiglie senza nuclei Con un nucleo SENZA MEMBRI ISOLATI Coppie senza figli Coppie con figli Monogenitore CON MEMBRI ISOLATI Coppie senza figli Coppie con figli Monogenitore Con due o pi? nuclei
22.907
6.513
4.446
4.496
7.452
26,1 2,0
29,0 1,9
26,5 1,9
27,4 2,2
22,5 2,1
Fonte: Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie, Aspetti della vita quotidiana (a) Per motivi di significativit, i dati del 2001 e del 2006 si riferiscono a medie su due anni, rispettivamente 2000-2001 e 2005-2006.
Lafamiglia,aldildellafunzioneche svolgerebbe in ogni tipo di societ, un gruppo primario, al cui interno i membri non hanno un ruolo specifico ben descritto, ma un ruolo diffuso, al cui interno dominano relazioni di tipo comunit. Cooleylicaratterizzacomeunassociazione intima, priva di scopi ben determinati se non la propria riproduzione e il proprio mantenimento.
La socializzazione primaria
I nuovi arrivati (in genere i bambini) sono introdotti nel gruppo primario e invogliati, attraversoilgioco,limitazione,losmosi,le punizioni, a fare propri i tratti che caratterizzano i comportamenti di ogni tipo dei familiari adulti. il processo attraverso cui si forgia il proprio S nei tratti pi generali (lingua, posture, preferenze di gusto, valori, priorit)
Il loro sviluppo caratterizza la modernit. Hanno scopo e interessi comuni. Al loro interno dominano ruoli specifici, che corrispondono a mansioni ben descritte. I neofiti sono educati (in set dominati dalla razionalit) ad assumere ruoli specifici attraverso percorsi formativi standardizzati. Organizzazioni, associazioni, imprese, scuole
Ilcorposocialmenteorganizzatoinforme diverse nelle varie culture. Nella nostra cultura, il corpo separato dal cosmo, individuale e inviolabile, ed oggetto della ragione, separato da s. La percezione del corpo (p. es. del dolore) mediata da quadri culturali diversi. Socializzazione ai quadri interpretativi o cornici, chenoipercepiamocomenaturali.
Cornicinaturalisonoquadriinterpretativi che attribuiscono a ragioni naturali gli eventi(es.:unomicidioallafollia). Lecornicisocialiattribuisconoglieventi in relazione a finalit o volont degli attori. Le nostre attribuzioni ai due tipi di cornici hannopirilevanzachelaverit.
Dal XIX il discorso medico diventato un repertorio legittimo per definire le identit personali. In particolar modo, ha regolato la percezione del sesso. Al suo interno ha avuto due fasi: il genitalismo e la svolta endocrinologica. Latrasformazionechirurgicadellidentitsessualeviene riconosciutasubasepsicologicaenonpi(solo) genitale. Itranssfidanolideatradizionaledisessobiologicoma rafforzano la percezione della partizione in due soli sessi comenaturale.
Lanormalitdellidentiteterosessualeepolarizzata (matrice eterosessuale) potentissima. Lapressioneadesseremaschiofemminefortissima sin da bambini, per assumere un significato di normalit come persone. Ilfondamentodiquestacornicedifferenzianteil dominio maschile e la sua legittimazione. Segregazione femminile, pubblico/privato e femminilizzazione dei lavori minori. Solo 20% dei maschi delle giovani coppie collabora ai lavori domestici (2002)
Siconsideranormalecheigiovanisiano dinamici, allegri, forti, ed i vecchi conservatori, antiquati ecc. Non esiste un legame diretto, poich le generazioni hanno una storia e vivono esperienze che segnano la loro cultura Se alcune generazioni sono culturalmente pi compatte, altre sono molto frammentate. In alcuni casi appartenere a una generazione ha per effetti pi importanti che appartenere a una classe sociale (effetti di generazione).
Non tutte le culture rappresentano il corso della vita in modo simile, con effetti importanti sulle concezioni del Sedelleclassidet. LEuropamedievalenoncocepivalinfanzia,etrattava ibambinicomepiccoliadulti. Pi tardi, e sino agli ultimi decenni, la cultura occidentale differenziava i bambini, gli adulti e gli anziani. Recentemente,ladolescenzacomeingressonellet adulta ha assunto proporzioni bulimiche. Ilpassaggioalletadultasiindividualizzato.
Malattia e morte
A partire dalla fine del XIX sec. il discorso medico vede la malattia non pi come essenza patologica degli individui ma come insieme di sintomi localizzati La stessa morte viene trattata come malattia e trattata negli ospedali: la solitudine del morente. La morte occultata e nascosta allo stesso morente (La morte di Ivn Ili di Lev Tolstj). Il corpo umano un campo di battaglia biologico ma anche culturale e morale, oltre che delle identit e delle strategie di distinzione e di appartenenza degli individui. In questo, simile alla moda.
Ancrasumodernite tradizione
Processoglobaleeacceleratochenegliultimi quattro secoli tocca l'economia, la politica, il diritto, la societ, la cultura, la tecnoscienza, la vitaquotidianaeleidentitdigenere. La societ moderna legittima l'innovazione, mentre la tradizione la ostacola. Tuttavia, ogni tradizione cambiata avantieri, anche se lentamente. L'innovazione sempre presente.
(2-4) Poseruntimi a mimi et a ipsos a postu k'eo benne cun sa carta mia. Benni ego assu postu et ipsos non bennerunt. (2-6) Et osca poserunt atteru postu a dominica de palma. Benni ego et ipsos non bennerunt. (Petrus priore de Bonarcatu).
Sardo XXI sec.: Ant impostu a mimi e a issus chi deu bngia cun su documentu miu a s'udienzia. Deu seu bnniu a s'udienzia e issus no funti benius. E pois ant impostu un'atra udienzia a domniga de prama. Deu seu bnniu e issus no funti benius.
Violenza e civilizzazione
Norbert Elias (1936-1990) studia le dimensioni oggettive/soggettive della modernit. Nel feudalesimo conflitti permanenti, legittimit e esaltazione della violenza fisica (cavalleria). Monopolio statale della violenza legittima e pacificazione della vita sociale: corpi specialistici che usano legittimamente la violenza. Livello psicogenetico e sviluppo del self-control: repressione della violenza anche nelle persone. Incivilimentoebuonemaniere:ilsuper-Io.
Nella sociologia contemporanea i caratteri che i Classici attribuivano a societ tradizionali e moderne (solidariet meccanica/organica, Comunit e famiglia/Societ e scambio di mercato) vengono viste come due facce diverse ma compresenti del legame sociale. Le identit etniche o i rapporti familiari non solo permangono, ma si intrecciano con altri elementi sociali in intrichi diversi, che possono anche rigenerarli in forme nuove (rinascite religiose/etniche, nuovi tipi di famiglia, ecc.).
Marx considera criticamente lo sviluppo della modernit. Suo apporto fondamentale porrelostudiodelle condizioni materiali al centro dell'analisi. Non la coscienza degli uomini che determina il loro essere ma , al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza. Dalla base materiale della societ (struttura) dipendono ideologie, fenomeni culturali, politici, giuridici, ecc.
Il modo di produzione
Nella storia vi sono stati tipi diversi di strutture sociali, corrispondenti al altrettanti modi di produzione. Insieme storicamente determinato di forze produttive (tecnologie, materie prime, modelli organizzativi) e dei rapporti di produzione (relazioni prodotte dai rapporti giuridici di propriet e dalla divisione del lavoro). La storia caratterizzata dal succedersi di diversi modi di produzione, ognuno dominante in una data epoca e luogo.
Asiatico: lo Stato organizza e domina la produzione, assenza di moneta: Antico Egitto, dispotismoorientale,Cina. Schiavistico: bene posseduto: schiavi; classi possidenti: patrizi; moneta; Antichit classica. Feudale: bene posseduto: terra; classi: nobili e servi; poca moneta; Europa medievale. Capitalistico: bene posseduto: imprese; classi: borghesi, proletari; moneta; Societ moderne. Le contraddizioni fra forze produttive e rapporti di produzione conducono alle rivoluzioni.
Max Weber (pronuncia: Vber, 1864-1920), distingue fra razionalit come forma di calcolabilit delle azioni sociali e razionalizzazione come processo tipico della modernit. La razionalit si distingue come r. rispetto al valore, ovvero calcolo razionale dei fini e degli strumenti necessari per perseguirli, ma legate a un valore che si vuole attuare in pratica, e rispetto a uno scopo (razionalit strumentale), ovvero calcolo razionale dei fini, dei mezzi e, soprattutto, delle conseguenze dell'azione.
Processo di razionalizzazione: estensione a ogni ambito vitale della razionalit strumentale La tecnoscienza il veicolo principale del processo: al suo interno per non completamente razionale. Credenza metafisica nella ragione e disincanto del mondo. Lato notturno: la gabbia d'acciaio. Carattere totalitario dell'Illuminismo, esclusione dell'Altro e barbarie della modernit
La storia sempre storia contemporanea Benedetto Croce Maurice Halbwachs (1877-1945) e la memoria collettiva: i racconti sul passato (anche biografici) si modificano in base a punti di riferimento che condividiamo con il loro pubblico (luoghi,et,punti),edariferimentipi complessi (linguaggi, cronotopi): sono i quadri sociali della memoria. Il passato una qualit del presente, al cui interno esso vive come memoria ri-costruita.
Il passato viene ricompreso nel presente come pratica sociale in forme diverse. La memoria si esteriorizza e si deposita in oggetti, in foto, in registrazioni e in archivi digitali (memorie artificiali) ma anche in rappresentazioni elaborate del passato (istituzioni culturali, artefatti urbani, cerimonie) Ricordaresalvailpassatoelomettein discussione (responsabilit e elaborazione collettive). Condiziona le identit collettive. Il passato: posta in gioco del presente.
Distribuzione asimmetrica del potere: qualsiasi possibilit di far valere, entro una relazione sociale la propria volont, quale che ne sia la base (M. Weber). Produzione simmetrica del potere: capacit umana di... agire di concerto (Hannah Arendt). Il potere corrisponde a un'energia collettiva, fa capo a reti o gruppi, incorporato in relazioni e oggetti, performativo. Il potere si istituzionalizza in meccanismi invisibili e agisce nei mondi empirici anche in forme poco visibili e evidenti.
Le basi del potere possono essere diverse, ma secondo Weber sono tre le risorse che sono alla base di condizionamenti di potere stabili e sistematici. Possesso di beni economici: chi ha la stessa posizione sul mercato del lavoro e delle ricchezze fa parte della stessa classe. Possesso di risorse culturali: chi ha lo stesso prestigio sociale e condivide lo stesso stile di vita fa parte dello stesso ceto. Possesso di strumenti coercitivi:chi si associa per usare la forza legittima per imporre decisioni/interessi fa parte dello stesso partito
difficile convertire il potere acquisito in base al possesso di una risorsa in altri tipi di potere (nascita/ricchezza/potere). I ceti sono i pi restii a riconoscere potere e ricchezza come fonte di prestigio. I ceti condividono un onore di ceto basato su una subcultura comune che viene attribuita ai talenti individuali piuttosto che alla socializzazione primaria. Tipico: il disprezzo per la musica e l'arte commercialielostatusdellareputazione rispetto al successo nei mercati artistici.
Forme di potere
Costrizione fisica: costosa e inefficace. Coercizione (minaccia di sanzioni): pone di fronte l'alternativa di pagare dei prezzi alla mancata ubbidienza. Sanzioni anche positive Manipolazione e persuasione occulta: mascherare le apparenze, alterare le priorit, presentare informazioni parziali. Autorit legittima: il potere esercitato perch riconosciuto legittimo da chi ubbidisce.
Forme di potere
Weber ha distinto il potere (Macht) dal dominio (Herrschaft) basato sull'autorit legittima, oggetto di studio scientifico. Il dominio riconosciuto valido dai subordinati, e la relazione normativa e giustificata (legittima): si fonda sul diritto a comandare di chi detiene l'autorit e sul dovere di ubbidienza del subordinato. Weber ha costruito un tipo ideale composto da tre tipi di domini legittimi, cui corrispondono altrettante forme organizzative del dominio.
Dominio carismatico: principio di legittimit il carattere straordinario (sacro, eroico...) attribuito a chi detiene il potere (Condottiero, duce, profeta...). Il suo apparato costituito dai discepoli o seguaci relazioni: cameratismo/comunismo Dominio tradizionale. Legittimit: sacralit della tradizione. Apparato: patrimoniale e familistico o feudale e contrattuale. Dominio legale-razionale. Legittimit: sistema razionale di norme. Apparato: burocrazie stipendiate moderne.
Weber ha analizzato tutti i dati disponibili sul potere, poi ha interpretato e caratterizzato alcuni tipi astratti di dominio: nella realt, i fenomeni presentano prevalenze di un tipo compresente con altri tipi. Il principio di legittimit costituisce un continuo pericolo per ogni tipo di dominio. Ogni dominio pu trascendere in forme degradate: istituzionalizzazione del carisma, tirannia e populismo/neopatrimonialismo frequenti.
Regole scritte valide per tutti che regolano i compiti e le mansioni. Gerarchia di comando e sfere di competenza Separazione fra ufficio e persona. Specializzazione dei funzionari Reclutamento in base a qualifiche Esistenza di carriere fondate sul merito SUPERIORITA' DELLA BUROCRAZIA RISPETTO AGLI ALTRI APPARATI
Ogni gruppo sociale impone norme e confini simbolici che portano a creare gruppi o individui esclusi. I confini si fondano su una definizione della realt rispetto a un modello legittimo. Calendario, sacro/profano, pubblico e privato, lingua ufficiale/lingue invisibili, sessualit legittima/illegittima: sono confini culturali, costruiti. I borderland come luoghi in cui passa il confine: luoghi vivaci, creativi, insicuri.
Lostranierounpo'appartieneunpo'no:lasua posizione... determinata dal fatto che egli non appartiene fin dall'inizio a un luogo e che vi immettequalitchenonnederivano...undi fuori e un di fronte. Egli visto come non persona spiegabile solo per la sua origine (deindividualizzato). Egli anche visto come terzo e come arbitro imparziale. Egli sviluppa verso l'ambito di arrivo un atteggiamento pi razionale che affettivo
Classe come categoria sociale: propriet o meno dei mezzi di produzione (classe in s). una definizione oggettiva. Classe come attore collettiva: consapevolezza di interessi comuni, coscienza di classe (classe per s). Differenziazione necessaria per spiegare la storia dal punto di vista della lotta di classe. Non sempre le classi hanno coscienza di classe.
Le classi non sono il solo strato sociale. Pi che il possesso dei mezzi di produzione, importante la posizione di mercato delle classi (privilegiata, non privilegiata, media, ecc.). Altristratisonoipartitiesoprattuttoiceti, il cui prestigio si origina in qualit come la nascita, l'onore, la condotta di vita, l'educazione, i titoli di studio. Anche per i ceti varia il tipo di prestigio nelle varie epoche.
I ceti tendono a escludere il godimento di risorse da parte di altri gruppi sociali, che vengono visti come inferiori. Taleinferioritriferitaaqualitnaturali di questi gruppi. Nella societ attuale, i titoli di studio legittimano tali strategie. Il loro contenuto escludere da risorse i ceti inferiori, usurpare risorse a quelli superiori (doppia chiusura).
I ceti monopolistici regolano il noviziato in modo da socializzare alla cultura di ceto i nuovi arrivati. Nelle professioni, i ceti sono pi centrati sul lavoro che sul consumo. I ceti sviluppano un lavoro politico per imporre le loro definizioni di realt Producono ideologia vocazionali e auratiche su se stesse. Tendono ad autoregolare la professione e l'accesso ad essa: espansione, monopolizzazione e protezione dell'autonomia come boundary work.
Le disuguaglianze culturali
Weber insegna come le disuguaglianze culturali non siano meno strutturate e potenti di quelle economiche. L'onore di ceto ripudia il mercanteggiare I linguaggi (comprese le lingue) sono strumenti naturalizzati di comunicazione ma anche di esclusione. La scuola il principale campo di battaglia delle inclusioni ed esclusioni culturali, perch le accredita e d loro oggettivit e una patina di naturalezza.
Pierre Bourdieu (1930-2002) sostiene che la scuola riproduce la disuguaglianza culturale mascherandosi dietro il riconoscimento oggettivodeltalento. Monopolio scolastico della violenza simbolica: efficace e poco visibile. I sociologi devono mostrare per quali ragioni chi non appartiene ai ceti istruiti non ha quasi mai talentoascuola Bourdieu individua due strumenti importanti: la naturalizzazione dell'ideologia del talento e la presenza di capitali culturali diversi, espressi negli habitus.
I programmi scolastici prescelgono all'interno della cultura umana ci che viene riconosciuto come tale dai ceti pi istruiti (latino vs informatica, ecc.), di cui assicurano la riproduzione culturale. In questo modo si socializzano le nuove generazioni agli habitus dominanti. Habitus: modi di fare e pensare, classificazioni, convenzioni ecc. Chi gi socializzato agli habitus dominanti favorito nella riproduzione sociale. La sua qualit sociale interpretata dagli insegnanti come talento individuale.
Il capitale culturale
La scuola si rivolge a tutti gli studenti allo stesso modo, ma cos facendo privilegia chi condivide l'habitus dominante. Costoro hanno un maggiore capitale culturale che la scuola attesta con credenziali educative. Capitale culturale: incorporato (possesso di risorse culturali e capacit di performance), oggettivato (disponibilit di libri, dischi, quadri, ecc.) e istituzionalizzato (possesso di titoli di studio). Quest'ultimo fondamentale.
Lavoro e attivit
Lavoro: attivit tesa a produrre beni materiali, immateriali e simbolici Occupazione come attivit retribuita e socialmente riconosciuta. L'occupazione connessa alla posizione occupata nella stratificazione sociale
Sistemi di stratificazione
Schiavit: propriet delle persone. Diversi tipi di schiavit ma connessione con l'arretratezza tecnologica. Mobilit. Caste: purezza castuale connessa alla nascita e allo stile di vita. Varna (brahmini, kshatriya, vaishya e shudra) e molteplici jati.I fuori casta (paria o dalit). Il dharma, il samsara e il karma. Quasi nessuna mobilit Ceti: prestigio connesso all'appartenenza (dalla nascita); status e stile di vita; poca mobilit. Classi: aggregati aperti; ricchezza; grande mobilit; rapporto stretto col sistema produttivo e con il mercato.
Nei sistemi di classe domina il salario come forma di remunerazione, cui corrisponde il profitto, come esito della sottrazione fra il ricavo e i costi della forza-lavoro e degli impianti. Il lavoro, con il nascere del capitalismo, stato slegato da ogni altra relazione che non fosse quella misurabile in termini monetari. Il lavoro salariato dunque una merce. I mestieri diventano reperti obsolescenti e il lavoro moderno prevede mansioni parcellizzate Il lavoro perde unitariet e non pi controllabile come processo da una sola persona (alienazione).
XVIII secolo: disciplina, povert, assenza di diritti. Industria tessile. XIX secolo: espulsione di donne e bambini, sindacalismo e leggi sul lavoro. Industria siderurgica e meccanica. La classe sociale come attore politico e sociale. XX secolo: fordismo. Ingegneri e operai: la catena di montaggo, e lo scientific management (taylorismo). Il monopolio della conoscenza. Rispettabilit piccolo-borghese degli operai, legislazione sociale. Welfare e politiche dell'occupazione: 1929-1973: interventidelloStatonell'economia,ilposto come diritto, i diritti sociali.
Il postfordismo
Il sistema Toyota: qualit totale e just-in-time. Ritorno delle donne (dalle dattilografe a tutte le fasi della produzione). I tecnici specializzati come figura ibrida fra l'operaio e l'ingegnere: la rivoluzione digitale. Finedellasicurezzadelposto,laflessibiliteil nuovo welfare. La flessibilit sul lavoro corrisponde alla globalizzazione del mercato del lavoro (immigrati sans papier) e delle merci. Anche le PP.AA. includono ormai forme atipiche di occupazione. Diffusione del lavoro privo di regole e diritti (nero)
La disoccupazione
Disoccupati e inattivi: differenza che si basa sulla ricerca di una occupazione. Prima forma: i neofiti del lavoro salariato. Seconda forma: gli espulsi dai cicli produttivi al cui interno avevano una posizione stabile (sussidi di disoccupazione). Terza forma: la disoccupazione interstiziale dei precari (in Italia, nessuna tutela specifica).
Le citt non sono solo un fenomeno spaziale o geografico. Insieme di caratteristiche sociali, economiche, culturali e politiche. Fenomeno sociologico che si forma spazialmente (Simmel).
Idealtipo weberiano, costruito sui due caratteri di citt di consumo o di produzione Laplisantica,lacittorientaleelacitt medievale. La citt europea e medievale nasce da una coniuratio di mercanti, artigiani ed ex-servi nei confronti dei poteri feudali: autonomia politica, e libert civiche (economiche, politiche, culturali), il culto e la cattedrale. La plis non si oppone al contado. La citt orientale, o citt-fortezza, priva di ceti cittadini autonomi, governata dai re
La partecipazione politica si compie in quanto cittadini pi che fra membri di gruppi La citt si oppone al contado, ai suoi signori, e al servaggio. Nella citt si forgia una nuova identit comune a tutti i suoi membri. La citt , nel contempo, luogo di intersezione fra membri di gruppi diversi. Citt industriale (XIX sec.), citt del terziario (XX sec.), la diffusione dell'urbanesimo come modo di vita anche nelle periferie e nelle aree ex-rurali.
Il tipo blas: indifferenza e intellettualizzazione. Il ruolo del denaro. L'eccentricoelapauradinonesserci. Segnali forti per incontri brevi. Il fenomeno della moda e il suo ritmo La metropoli luogo dello straniero, dell' ebreo,ciodituttinoi. Il flneur e il nomadismo urbano. Nessuna nostalgia per le comunit: noi ebrei,licantropiinquieti,maliberi. L'odio per gli ebrei odio per noi stessi.
Robert Ezra Park e l'ecologia umana come strumento per studiare i processi che sono condizionati da fattori ambientali. Nel caso delle citt, Ernest Burgess individu il valore fondiario e le sue variazioni come condizione dell'organizzazione spaziale urbana La citt non solo agglomerazione e attrazione ma anche espansione differenziante. Cambiamenti continui in virt delle variazioni del mercato fondiario e immobiliare.
Il diagramma di Burgess
1925: zona degli affari zone di transizione zone residenziali low class z.r. upper class
L'ecologia non spiega le scelte urbane compiute in base alle relazioni, n l'importanza degli stili di vita e di altre dinamiche. Armamentario della ricerca etnografica: osservazione diretta, interviste, narrazioni, storie di vita. Studio della devianza, della violenza, delle trib urbane. Cosa avviene e come si produce L'urbanesimo: moda, permissivit, tempi, abitudine all'Altro e allo straniero.
Il comportamento collettivo
Le citt proscenio di comportamenti senza riferimenti al ruolo sociale degli attori o in risposta a uno stimolo. Folla, pubblico, panico, movimenti sociali. Applicazioni: moda, dicerie, manifestazioni, concerti, discoteca, stadio, esperienze mediate. Fenomeni di aggregato, che non sviluppano nuove identit collettive (moda) o di gruppo (femminismo, ambientalismo, ecc.).
La Psychologie des foules (1895), le persone ordinarie e la forza oscura: il sentimento comune e le pulsioni irrazionali. Folle rivoluzionarie e folle effimere. Energia desiderante e gli incantatori. Folle artificiali e l'investimento libidico nel leader (Mussolini, Hitler, Stalin). Legame d'amore: emotivo, artificiale e rituale. Stimolazione eccessiva: la propaganda.
Gabriel Tarde (1843-1904) e Les lois de l'imitation (1890). I comportamenti sono visti come conseguente dell'imitazione/adeguamento rispetto agli altri L'interiorizzazione va di pari passo con l'integrazione, e non con la socializzazione Delle convenzioni si trasmettono le conoscenze nel corso del processo di imitazione. Le folle imitano i capi, non li amano. Interazione vs fatto sociale
Tarde, L'opinion et la foule (1901),e Park, Masse und Publikum (1904, PhD dissert.). Le folle (sensoriali) si trasformano in pubblici (intellettuali) grazie all'azione dei mass media. Folla adotta un solo punto di vista e non ha spirito critico. Pubblico ha opinioni diverse. Lamassaanonima,disorganizzatae sviluppa poche azioni in comune, espressivamente apatica.
Se eccitato sensorialmente, un pubblico pu trasformarsi in folla e esprimere un sentimento comune unico, senza argomentare pi. Walter Lippmann (1922) individua il legame fra la formazione dell'opinione pubblica, il giornalismo e la democrazia: difficile sviluppare opinioni ragionevoli in assenza di informazioni complete. La stampa ha una propria agenda e traduce la realt in notizie, secondo le proprie routines.
Se per Durkheim le minoranze sono patologie disfunzionali, oggi molti studiosi sottolineano come i gruppi etichettati come devianti rovescino l'etichetta e introducano nuovi comportamenti: leader collettivi. La loro azione collettiva esterna alle istituzioni, producono nuovi punti di vista e nuove rappresentazioni della realt. Non necessariamente la loro azione progressista, ma sempre innovativa.
Inuovimovimenti
La posta in gioco dei nuovi movimenti si sposta dall'organizzazione del lavoro al consumo, alla cultura e alla qualit della vita. Tipico: managements vs consumatori Esprimono bisogni di identit e di nuove relazioni sociali (corpo, relazioni intime, bisogni profondi, identit collettive). I militanti sono stati spesso militanti di cause diverse. Movimenti e reti socio-tecniche, identit collettive distribuiteeinterstiziali
La situazione comunicativa
Elementi: intenzionalit, messaggio, codici, contesto, (situazione, pubblico l'Altro). Mentre la comunicazione intenzionale, non cos le informazioni sull'emittente, che designano il contesto comune e consentono che gli interlocutori abbiano fiducia fra di loro e in uno o pi frame condiviso (messaggio metacomunicativo). La comunicazione pu torcere anche i frame e ogni dialogo pu avere qualunque esito (non predeterminato).
Interazione faccia a faccia (compresenza, omocronotopica, linguaggio e gesti, dialogica) Interazione mediata (niente compresenza, eterocronotopica, solo lingua, semi-dialogica bidirezionale, interlocutori determinati) Quasi-interazione mediata (interlocutori indeterminati: pubblico/folla, quasi-monologo unidirezionale. Prevede un uditorio, e lo comprende nel discorso, ma non necessariamente il pubblico in carne ed ossa al quale materialmente lancia il suo messaggio)
Territori tradizionali del S e della performance delle nostre identit: ribalta e i rituali dell'interazione;retroscenaelariservadi informazione Deferenza (omaggio), rituale associativo Contegno (evidenziano i pregi del locutore), rituale distintivo Il S come prodotto dei rituali dell'interazione (i casi della follia e di identit convenzionali).
La scrittura e la tecnologia dell'alfabeto. La stampa e la nascita della lettura individuale: la Riforma protestante, la scienza, la memoria. Costruzione sociale della memoria e delle Nazioni. Fissazione degli standard linguistici Cinema, regolazione e ritualizzazione del tempo libero.Divismo.Montaggipoetici,prop Radio-tv: i mass media: radio intersettiva; tv ascolto pi ritualizzato: regolazione pubblica. Oggi: resistenza alla convergenza, frammentazione e personalizzazione.
Lazarsfeld 1944: two-steps flow of communication, gli opinion leader e l'influenza personale. Lasswell 1948: chi dice che cosa attraverso quale canale a chi con quale effetto? Smontare La Scuola di Francoforte: l'industria culturale: i media strumenti di dominio e di produzione ideologica. Producono infantilismo, conformismo, falso appagamento, apprendimento appiattito.
I tre tipi di mezzi: orale (orecchio), scrittura/stampa (occhio) e elettronico (protesi) Oggi i media elettronica ricreano la socialit dei villaggi, distribuita ovunque, villaggio globale Cultural studies e il nuovo interesse per la ricezione mediata: il pubblico attivo Codifica/decodifica come pratica di traduzione Tipi di decodifica: dominante, oppositiva e negoziale. Necessit di uno studio etnografico del pubblico (audience research).
Etnografia della produzione e newsmaking. Agenda setting come ordine di priorit e di importanzadiversodallarealt. Costruzione dell'agenda politica: unico continuum con 2 versanti mediatico/politico. Spettacolarizzazione dei media, personalizzazione della leadership (narrazioni e immagini), ma minore aura. LaTerzaCameradelParlamento:ilpolitico bene di consumo, legittimazione fragile.
Non esiste ricezione senza interpretazione: le reti discorsive e le risorse mediali Importanza delle soap opera per la cultura di genere: carattere connotativo delle narrazioni e realismo emotivo. Transculturalit, ibridizzazione indigenizzazione dei prodotti tv: format e concept Pubblici situati Influenze nelle costruzioni di identit, nella socializzazione e distinzioni genere e status
Da riflesso della stratificazione sociali a posta in gioco delle identit collettive. Non soddisfa solo bisogni ma genera identit Lo shopping come una nuova socialit Consumo, mercificazione ma anche demercificazione Il consumo si emancipa dalla produzione e la condiziona.
L'importanza del mercantilismo per la nascita del capitalismo (Braudel, 1977). Il mercato come tramite fra l'organizzazione della produzione e l'orientamento del consumo La cultura del consumo: tempo libero, comunicazioni, stampa, metropoli e grandes-surfaces. Walter Benjamin: i passages parigini come paesaggio originario del consumo: giunzione fra merce e desiderio. Lo spettacolo delle merci e lo stato costante di desiderio.
Consumo alimentare e in beni durevoli, risparmio, salario e posizione sociale. Simmeleilritmoimpazientedellamoda,che propone novit ma le mette in circolo. La moda: appartenenza (vera o mirata) a una cerchia sociale e distinzione rispetto ad altre. Trickle effect e funzione dello stile di consumo dei gruppi con maggiore prestigio sociale. Linguaggio della moda e moda come linguaggio: veicolo e sistema.
Il consumo vistoso
Il valore d'uso come scopo manifesto e lo scopo latente di rendere visibile una posizione sociale: il consumo ostentativo/vistoso. Uso del tempo libero come agiatezza vistosa Spreco come strategia di distinzione sociale. Esibizione comparativa fra strati sociali. Fase aristocratica del consumo di lusso e imitazioneborghese(assenzadistileelusso di massa): privatizzazione, raffinamento, concentrazione nel tempo e mutamento rapido.
Critica morale delle pratiche moderne di consumo come denuncia aristocratica. Le merci nascondono le relazioni sociali e il consumo comesovrastrutturainMarx. Dimensione simbolica delle merci (francofortesi), carattere manipolatorio del consumismo come schiavitdellemerci. Si dimentica che il consumo il luogo in cui si forgiano idenit e significativit sociale, e in cui si creano repertori di convenzioni per la vita relazionale.
Consumo come scambio simbolico: processo di classificazione e differenziazione Il sistema degli oggetti come linguaggio. Consumo come il consumo delle relazioni che gli oggetti stessi contengono. Consumo come espressione del gusto, principio ordinatore e unificatore di una classe Qualit sociali del gusto: l'habitus come legame con le posizioni sociali. Socializzazione ai gusti della propria classe
Applicazione dei principi di razionalizzazione e di standardizzazione al commercio: efficienza, calcolabilit, prevedibilit e controllo. Disumanizzazione e perdita di qualit dei prodotti di consumo macdonaldizzato. Estensione del processo di razionalizzazione e gabbia d'acciaio della razionalizzazione. Omogeneizzazione ma nascita di tendenze opposte (slow food, prodotti tipici).
Le posizioni non interazioniste sostengono che a. il significato sia nsito negli oggetti dell'azione b. il significato sia un effetto di proiezione di processi psichici particolari degli attori. Per l'interazionismo il significato fondamentale per comprendere l'azione. Esso un prodotto dell'interazione sociale, che usa (moblita) risorse di senso presenti nel contesto in cui ha luogo, spesso torcendole.
Per ciascuno di noi, il significato dell'oggetto di un'azione sorge dal modo (a noi noto) in cui gli altri si riferiscono all'oggetto. I significati, prodotti sociali formati e determinati dalle attivit di definizione svolte dalle persone nel loro interagire (p. 42). Tutti noi interveniamo su queste definizioni condivise, reinterpretandole a nostra guisa (accettandole, distinguendo, rifiutandole): lettura personale.
Il processo interpretativo
L'attore sociale, interagendo con se stesso, individua gli oggetti che per lui hanno un qualche significato, verso cui dirigere la propria azione. Una volta distinti gli oggetti, l'attore sociale li interpreta attraverso procedure logiche e pratiche di selezione, controllo, sospensione, raggruppamento. L'interpretazione agisce in ordine alla situazione di cui l'attore parte ed alla direzione che egli le attribuisce.
Ecologiasocialeeazione
La nostra azione si sviluppa in un contesto che formato da istituzioni culturali (insieme di convenzioni, abitudini, valori...), da ci che si fa, e da strutture sociali (posizione sociale, status, ruolo, autorit), da ci che si fa gli uni rispetto agli altri. Tutte queste risorse si moblitano nelle azioni sociali, e esistono solo in queste. L'azione esiste come (insieme di) attivit in una situazione interpretata in un certo modo. L'adattamento reciproco fra gli attori determina i processi sociali.
L'Altro deve essere presupposto in una qualche forma, altrimenti nessuna interazione o comunicazione funziona. Quando si riesce ad assumere il ruolo dell'altro si pu instaurare l'interazione. Per farlo occorre controllare la propria condotta e indicare agli altri il proprio tipo di condotta e come interpretarla (cfr. Goffman). un processo costituente che usa fattori e condizioni preesistenti, ma non dipende da loro
Esitidell'interazione:glioggetti
I processi di interazioni producono risultati parzialmenteimprevedibili:glioggetti Le cose, gli oggetti fisici, materiali Gli oggetti sociali (ruoli sociali, posizioni, tipi di autorit, classi, ceti, tipi di personalit) Gli oggetti astratti (valori, sentimenti, emozioni, teorie, religioni, ideologie, classificazioni, standard, storie, pettegolezzi, ecc.) La loro natura il loro significato condiviso, che si fissa per indicazione reciproca fra attori
Il contesto delle interazioni, i rapporti al cui interno si sviluppano e la trama delle cose che si hanno davanti formano un mondo sociale. Gli attori vedono solamente cose che hanno significato per il loro mondo.
Se il significato delle cose si forma nel processo sociale di definizione e interpretazione, allora la realt degli oggetti muta al variare del loro significato La trasformazione, il mutamento, l'evoluzione degli oggetti successivo all'attribuzione di un significato nel corso dei processi di interazione. La vita sociale un processo in cui gli oggetti sono creati, confermati, trasformati e abbandonati
Il processo di interazione simbolica retroagisce sulle identit personali degli attori Noi agiamo sul nostro S, lo trattiamo come oggetto, (interagiamo con noi stessi)in base al ruolo che assumiano (rispondendo alle aspettative del nostro pubblico) Il S-oggetto dunque esito di diversi processi di interazione, da cui emerge e si struttura come immagine di S, presente in tutti noi Noi siamo l'Altro.
Per formare un immagine del proprio S, ciascun* deve vedersi dall'esterno. Stadio del play: il gioco solitario, formazione di immagini individuali separate. Stadio del game: il gioco cooperativo, formazione di gruppi organizzati separati Stadio dell'Altro generalizzato: adesione a una comunit astratta. Cfr. G.H. Mead, Mente, s e societ, 1943 (it. 1966).
Perch (Arist.)?
L'essere umano naturalmente un animale sociale, diceva Aristotele: perch? Perch da soli non esistiamo. Abbiamo bisogno del S. Noi interagiamo con il nostro S, definendone un'immagine. Lo facciamo, per, attraverso un processo sociale, nel senso che esso si basa sulle aspettative altrui. Il nostro S si forma allo specchio dell'Altro, e lo contiene.
Gli individui agiscono sulla base delle proprie interpretazioni della situazione, e di ci che notano Su questa base, si danno una linea di condotta coerente con le proprie interpretazioni. L'azione comune un agire collettivo istituzionalizzato. Si forma sulla base dell'adattamento reciproco dell'agire degli individui, che un'interazione interpretativa
Molte azioni collettive si riferiscono a modelli ricorrenti d'azione istituzionalizzati (abitudini, tradizioni, ecc.) Le persone conoscono questi modelli, e li mobilitano in modo ricorrente, condividendone i significati Molta sociologia interpreta queste ricorrenze come la prova dell'esistenza dell'ordine sociale Tuttavia, anche i modelli tradizionali devono essere continuamente riarticolati e le azioni collettive prestabilite devono adattarsi a situazioni sempre nuove.
I modelli tradizionali di agire collettivo esistono solosemobilitatiancoraunavoltadall'n-simo processo sociale. Sono le persone concrete che, per le loro esigenze sociali, mobilitano vecchi modelli, anche torcendoli, o ne creano di nuovi. In ogni caso, ogni nuovo modello di agire collettivo sorge in un contesto in cui vecchi modelli e vecchi repertori di norme sono noti. La creazione non mai ex novo, ma pu creare modelli inaspettati e insospettabili di agire.
Il processo interpretativo
L'attore sociale, interagendo con se stesso, individua gli oggetti che per lui hanno un qualche significato, verso cui dirigere la propria azione. Una volta distinti gli oggetti, l'attore sociale li interpreta attraverso procedure logiche e pratiche di selezione, controllo, sospensione, raggruppamento. L'interpretazione agisce in ordine alla situazione di cui l'attore parte ed alla direzione che egli le attribuisce.
Interpretare le azioni reciproche come mezzo per agire luno verso laltro.
Il comportamento degli individui non agito da fattori sistemici (cultura, posizione sociale, struttura delle personalit, ecc.), ma piuttosto legato alle interazioni correnti.
Linterpretazione delle situazioni da parte degli attori parte della formazione dellazione sociale.
Le condizioni e i fattori sociali non sono pi importanti dei processi e degli eventi.
Il senso comune condiviso porta a una certa uniformit nei comportamenti. Adattamento reciproco dei partecipanti.
Chi viene presunto come una persona che infrange le norme interpretato come un outsider (deviante).
Gli atti contrari alle norme sociali sono devianti di per s. I devianti hanno qualit (biologiche, psicologiche ecc.) che li spingono a deviare, per la loro natura.
Linterpretazione psicologica
difficile trovare una definizione di salute ed equilibrio mentale simile a quella valida per lorganismo.
D per scontato che un atto sia deviante in s, ma ne riporta la causa alla struttura della personalit del deviante. Non tutte le personalit disagiate compiono atti devianti.
Linterpretazione funzionalista
Devianza come sintomo di disgregazione sociale e di riduzione della stabilit sociale. In pratica, difficile individuare ci che funzionale o disfunzionale per la stabilit
Linterpretazione relativistica
Definizione tradizionale: devianza come infrazione di una norma data per scontata
La societ crea la norma, alcuni individui (con qualit negative particolari) le infrangono, spinti da situazioni particolari. Critica interazionista: i gruppi sociali creano la
devianza istituendo norme la cui infrazione costituisce la devianza stessa. La societ (in questo senso) crea la devianza.
N fattori sociali n disagio sociale, ma un processo sociale di etichettamento e di costruzione di S devianti. Etichettamento: applicare le norme del gruppo a determinate persone e interpretarli come outsiders.
Falsamente accusato
Pienamente deviante
Segretamente deviante
Conforme
Insieme di negoziazioni e accordi fra i conformi e chi viene visto come deviante. Il processo della devianza si fonda sulla reazione degli altri e del deviante a un comportamento non conforme. Un atto deviante (a) perch contrario a una norma (b) per la reazione degli altri che lo considerano tale ruolo fondamentale del giudizio sociale.
Applicare letichetta
Infrangere una norma non comporta meccanicamente lapplicazione delletichetta di deviante (outsider). Le norme si applicano facilmente a membri di gruppi da cui ci si attende un comportamento deviante (meno ai colletti bianchi, pi ai giovani e ad altri gruppi stigmatizzati).
La qualit della devianza si situa non nel comportamento, ma nellinterazione fra lautore di un atto e chi vi reagisce. qualit
uninfrazione delle norme in un certo momento, e non in un altro; pu essere infrazione se commesso da una certa persona, ma non da unaltra
Si accetta che la devianza sia una patologia sociale e se ne ricercano le cause di tipo oggettivo.
Il concetto di carriera
Il deviante partecipa in prima persona alla creazione della devianza: es.: segue una carriera o traiettoria deviante. Tratto dalla sociologia delle professioni (influenza di Everett Hughes). Successione di passaggi da una posizione allaltra compiuta da un lavoratore allinterno di unoccupazione (posizioni non necessariamente formali)
Le carriere devianti
1.
Perpetrazione di un atto non conforme Partecipazione a una sottocultura organizzata intorno a unattivit deviante.
2.
3.
4.
5.
1. Il primo passo
2. Le subculture devianti
Un gruppo stabile sviluppa un modo proprio di vivere e interpretare le cose: una cultura. Nel caso dei gruppi devianti la cultura diversa da quella dei conformi. probabile che al centro della loro cultura vi siano le pratiche devianti, poich li differenziano dai normali.
Insieme di significati attribuiti agli atti e agli oggetti dai membri di un raggruppamento sociale. Non detto che tale insieme sia integrato e coerente al suo interno. I significati sono convenzionali e condivisi, e fungono da modello per ogni membro.
Le subculture non sono solo devianti. Similitudine con ogni mondo sociale e con le professioni. Non tutti i membri hanno lo stesso grado di coinvolgimento in una cultura (neofita vs esperto).
Tutti considerano gli esterni profani e incapaci di giudicare del contenuto della propria cultura.
Il musicista si vede dotato di un talento unico che lo rende diverso dagli altri.
Egli solo pu giudicare del proprio lavoro e stabilire che cosa sia interessante suonare e come comportarsi. I membri delle subculture si vedono come persone con lo stesso tipo di talento e diversi dai profani.
Lautosegregazione: il pubblico
Il pubblico (gli square) disprezzato in quanto privo di talento artistico. I suoi gusti commerciali sono ridicolizzati e presi ad esempio negativo, cos come i suoi stili di vita conformisti.
Due esiti: esoterismo e adattamento al disprezzato pubblico. Distinzione sociale attraverso il gergo, la moda, il palco.
3. Letichetta
3. Etichetta e status
Si considera la persona deviante come se il suo status principale sussumesse tutti gli altri (profezia che si autoadempie).
Il deviante escluso dagli ambienti conformi (e talvolta recluso): cambiamento di routine e di mondo sociale. Si ricostruisce e reinterpreta la storia personale e psicologica del deviante alla luce di una qualit deviante prevalente. Il deviante adatta la propria immagine di s alle aspettative sociali e sviluppa la sua identit deviante almeno in parte.
Per fare carriera occorre gestire i rapporti con le cricche influenti e accettare di suonare per il pubblico (sacrificando il talento).
Occorre scegliere fra la carriera e lintegrit artistica (prestigio).
Le giustificazioni psicologiche non sono n sufficienti n necessarie per spiegare il consumo della marijuana.
Non riescono a spiegare il numero alto di consumatori di marijuana che non presentano le caratteristiche psicologiche attribuite ai tossici.
Non riescono a spiegare la variabilit nel comportamento di uno stesso individuo rispetto alla droga.
Il metodo dellinduzione analitica o abduzione. Ogni caso raccolto nella ricerca deve convalidare lipotesi (allorigine delluso della marijuana vi lo scopo di trarne piacere). 50 interviste discorsive: ricostruzione delle esperienze personali nelluso della droga; mutamenti di atteggiamento nei confronti della droga; ragioni di tali mutamenti. Si intende registrare la testimonianza secondo lordine di priorit dei temi dellattore stesso. Solo traccia iniziale, niente questionario.
Condizione 1: imparare la tecnica perch produca effetti reali imparare a fumare la droga. Condizione 2: imparare a sballare riconoscere gli effetti e attribuirli alla droga.
Condizione 3: definizione degli effetti come piacevoli. Il principiante impara dallinterazione intensa con i conoscitori a trarre piacere dallesperienza della droga.
1. Apprendere la tecnica
1 passo: apprendere la tecnica per poter fumare, apprendere lo sballo.
Il principiante viene socializzato (comunicazione verbale, osservazione, imitazione). Se non si impara ad attribuire
2. Da consumatore a conoscitore
2 passo: trasformazione dei consumatori in conoscitori.
Si sviluppano alcune categorie analitiche per individuare con precisione gli effetti della droga.
Lo sballo diventa meno vago, e corrisponde a un insieme definito di sensazioni.
Il piacere si impara
Nel corso del processo ha imparato a rispondere s alla domanda piacevole?
Tale giudizio costituir la base di una motivazione che potr resistere a giudizi esterni di tipo morale o medico. In qualsiasi momento del processo, se alla domanda piacevole? si risponder no si abbandoner luso della marijuana.
Per diventare consumatori di marijuana bisogna sfidare il controllo sociale che preme perch i comportamenti siano conformi alle norme e ai valori.
Nelle societ in cui c molteplicit di norme e di valori, si aderisce spesso a gruppi che possiedono norme e valori alternativi a quelli dominanti.
In questi gruppi il controllo sociale spesso durissimo, ma di segno opposto.
Funzionamento del controllo sociale a. erogazione di sanzioni (positive e negative) b. discredito delle attivit devianti. Modi di opporsi alle sanzioni a. sfuggire alle sanzioni, rendendole inefficaci e b. influenzare le opinioni in modo da legittimare (fra i devianti) le pratiche devianti. Esse sono sviluppate allinterno del processo che porta il principiante a diventare un consumatore di marijuana (un deviante) e ne influenza le pratiche.
Carriera deviante del consumatore di marijuana1. principiante; 2. consumatore occasionale e 3. consumatore regolare. Problemi di questa carriera : 1. il controllo sociale impedisce il libero accesso alla droga; 2. la tendenza a individuare e denunciare i consumatori di marijuana; 3. linterpretazione del consumo di marijuana come nocivo e illegale.
Il consumo regolare di marijuana si instaura man mano che questi tre tipi di controllo vengono neutralizzati.
Rifornimento: per avere accesso alla droga ci si dovr aggregare a un gruppo deviante (relazioni stabili o ingresso), che garantisca un rifornimento costante. Segretezza: controllare la paura di essere riconosciuti come consumatori di marijuana. Sviluppo di tipiche convinzioni di poter passare inosservati. Il novizio apprender metodi e tecniche per controllare il proprio comportamento quando si sotto leffetto della droga.
Problemi di moralit
La droga vista come un attentato alla salute, e come una perdita di autocontrollo da parte di chi ne fa uso. un discorso che blocca il consumo di droga in molti. probabile che il novizio provenga da ambienti critici rispetto ai comportamenti e ai valori convenzionali. La necessit di rispondere alla morale convenzionale si pu porre anche nella fase pi avanzata del consumo (regolare), quando si deve far fronte allimmagine negativa del tossicodipendente.
Dalla subcultura del gruppo deviante il consumatore trarr razionalizzazioni e giustificazioni che lo porteranno a respingere le obiezioni della cultura convenzionale. La carriera deviante sar influenzata dal fatto di considerare le opinioni espresse dalla moralit convenzionale come opinioni disinformate di persone strane, arretrate, i veri devianti dal punto di vista degli outsider.
Per applicare una norma qualcuno deve prendere liniziativa di farlo. Occorre rendere pubblica linfrazione: in questo modo non potr essere ignorata. Gli interessi personali dei denuncianti sono il motore pi importante del processo.
La riserva nelle situazioni meno organizzate della vita metropolitana e Il conflitto fra gruppi diversi proprio sullapplicazione della norma
la rendono pi difficile.
come criterio per la selezione fra le alternative di orientamento che una situazione offre intrinsecamente (T. Parsons) es.:
letica del lavoro, l'autocontrollo emotivo, la differenziazione delle gratificazioni.
Gruppi o individui attivi si impegnano per legittimare norme sulla base di valori, farle approvare e applicarle in situazioni concrete ad individui concreti. Creano reti di alleati e influenzano lopinione pubblica usando il riferimento ai valori.
Il crociato delle riforme interessato pi alla definizione delle norme che alla loro applicazione.
Millenarista e moralista, considera il mondo perduto e malvagio. Si rif ad unetica assoluta, appartiene ai ceti superiori. Corrisponde alla fase carismatica.
facile che si etichetti pi facilmente chi manca di rispetto alla Polizia o che sia necessario ad ogni costo trovare un colpevole per giustificare lesistenza stessa della Polizia.
In ogni caso, a monte di ogni etichettamento, occorre che una norma sia definita, legittimata in base ai valori condivisi, e che si sia individuata una categoria di devianti.
Le regole non nascono spontaneamente ma costituiscono punti di passaggio obbligati (e mobili) di ogni interazione sociale.
LA DEVIANZA E NORMALE
Dobbiamo vedere la devianza, e gli outsider che personificano questo concetto astratto, come una conseguenza di un processo di interazione tra persone: alcune, nel servizio dei propri interessi, elaborano e fanno applicare delle norme che colpiscono altre persone che, nel servizio dei propri interessi, hanno commesso degli atti etichettati come devianti.
H.S. Becker, Outs., pp. 164-165.