ELETTROMAGNETICI (CAPO IV DLGS 81/2008) CAMPI ELETTROMAGNETICI Elettricit: ci che scorre nei fili di un cavo di un apparecchio elettrico (se lapparecchio accesso). Possiamo immaginare lelettricit come un qualcosa che si trova da qualche parte e che da un punto pu raggiungerne un altro (correnti elettriche).
CAMPI ELETTROMAGNETICI
Elettricit Campo Elettrico + Campo Magnetico
Gli oggetti elettricamente carichi sono circondati da un campo elettrico. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Elettricit Campo Elettrico + Campo Magnetico
Un filo attraversato da una corrente elettrica circondato da un campo magnetico. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Elettricit Campo Elettrico + Campo Magnetico
James Clerk Maxwell CAMPI ELETTROMAGNETICI
CAMPI ELETTROMAGNETICI
Elettricit Campo Elettrico + Campo Magnetico
= 1 Tesla CAMPI ELETTROMAGNETICI
Campo elettrico E= 12 V/m Campo magnetico H= 0,159 A/m FORMAZIONE SPECIFICA 9 CAMPI ELETTROMAGNETICI
Elettricit Campo Elettrico + Campo Magnetico Propagazione
Descrizione del rischio
Descrizione del rischio
Radiazioni Non Ionizzanti (NIR Non-Ionizing Radiation) parte dello spettro elettromagnetico il cui meccanismo primario di interazione con la materia non quello della ionizzazione.
Descrizione del rischio
I meccanismi di interazione (effetti diretti) dei campi elettromagnetici con la materia biologica accertati: - induzione di correnti nei tessuti elettricamente stimolabili; - cessione di energia con rialzo termico.
Alle frequenze pi basse e fino a circa 1 MHz, prevale linduzione di correnti elettriche nei tessuti elettricamente stimolabili, come nervi e muscoli. Con laumentare della frequenza diventa sempre pi significativa la cessione di energia nei tessuti attraverso il rapido movimento oscillatorio di ioni e molecole di acqua, con lo sviluppo di calore e riscaldamento (sopra circa 10 MHz, questultimo effetto lunico a permanere, sopra 10 GHz assorbimento esclusivamente a carico della cute). Descrizione del rischio
Effetti non termici, attribuiti a campi elettromagnetici sino alla frequenza di 10 7 Hz (10 MHz);
Effetti termici, attribuiti a campi elettromagnetici a frequenze superiori di 10 5 Hz (100 kHz).
(nellintervallo di frequenze 10 5 Hz 10 7 Hz i due tipi di effetti coesistono)
Descrizione del rischio
- induzione di correnti nei tessuti elettricamente stimolabili; Descrizione del rischio
- cessione di energia con rialzo termico; Descrizione del rischio
Tali meccanismi sono in grado di determinare gli effetti acuti, che si manifestano al di sopra di una certa soglia, nei confronti dei quali esiste un ampio consenso scientifico e il quadro delle conoscenze consente di disporre di un razionale (cio di una base logico-scientifica) per la definizione di valori limite di esposizione che contemplino ampi margini di sicurezza tra gli stessi e le reali soglie di pericolosit. Descrizione del rischio
Oltre agli effetti diretti, esistono anche effetti indiretti. Due sono i meccanismi di accoppiamento indiretto con i soggetti esposti: correnti di contatto, che si manifestano quando il corpo umano viene in contatto con un oggetto a diverso potenziale elettrico e possono indurre effetti quali percezioni dolorose, contrazioni muscolari, ustioni; accoppiamento del campo elettromagnetico con dispositivi elettromedicali. Altri effetti indiretti: - rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici per intensi campi magnetici statici; - innesco elettrodetonatori; - rischio incendio di materiali infiammabili per scintille. Normativa di riferimento
Il riferimento pi autorevole fornito dai documenti della International Commission on Non Ionising Radiation Protection (ICNIRP). Per quanto riguarda i campi variabili nel tempo, lICNIRP ha pubblicato nel 1998 delle linee guida per la limitazione dellesposizione a campi elettromagnetici con frequenza fino a 300 GHz (1). Nel 2010 ha pubblicato delle nuove linee guida per i campi variabili tra 1 Hz e 100 kHz (2) mentre ha confermato tramite uno statement la validit dei contenuti delle linee guida del 1998 per le radiofrequenza e microonde (frequenza superiore a 100 kHz) (3). Normativa di riferimento
Rilevanti sono anche le linee guida, emanate nel 2009, per la limitazione dellesposizione a campi magnetici statici (4) che aggiornano quelle precedentemente pubblicate nel 1994.
Filosofia seguita: definire in primo luogo le grandezze fisiche dosimetriche proprie dellinterazione tra i campi e i sistemi biologici, nei due differenti meccanismi di base.
Effetti termici: Specific Absorbtion Rate, SAR (W/kg)
rateo di assorbimento specifico (entit dellassorbimento di energia da parte dei tessuti per unit di massa e di tempo) Normativa di riferimento
Induzione di correnti
linee guida del 1998 : densit di corrente indotta, J (A/m 2 )
definita per la protezione del Sistema Nervoso Centrale nella testa e nel tronco (quantit di corrente che fluisce attraverso una sezione unitaria di tessuto)
linee guida del 2010: campo elettrico indotto in situ, E i (V/m) Normativa di riferimento
Nella pratica le grandezze di base non sono direttamente misurabili nei soggetti esposti.
Per verificare il rispetto dei limiti di base necessario considerare i valori delle grandezze fisiche proprie dei campi elettromagnetici, direttamente misurabili nellambiente. Tali grandezze sono rappresentate dalle intensit del campo elettrico e del campo magnetico. Alle frequenze significative per gli effetti termici (al di sopra di 10 MHz) pu anche essere impiegata la densit di potenza, espressa in W/m 2 . Normativa di riferimento
In base a modelli teorici di interazione bioelettromagnetica, successivamente validati da analisi sperimentali, vengono calcolati in condizioni di massimo accoppiamento tra i campi e il corpo esposto, i cosiddetti livelli di riferimento per le grandezze misurabili, che garantiscano in tutte le circostanze di esposizione il rispetto dei limiti di base per il SAR e per il campo elettrico in situ. I livelli di riferimento sono diversi per i lavoratori professionalmente esposti e per la popolazione, essendo applicati per quest'ultima fattori cautelativi maggiori. Normativa di riferimento
Le linee guida dell'ICNIRP sono assunte quale riferimento tecnico-scientifico dalla direttiva 2004/40/CE che stabilisce i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori dalle esposizioni ai campi elettromagnetici nellintervallo di frequenze tra 0 Hz e 300 GHz. La direttiva 2004/40/CE infatti articolata in valori limite di esposizione e valori di azione, i cui valori numerici sono identici, rispettivamente, alle restrizioni di base e ai livelli di riferimento raccomandati dallICNIRP nelle linee guida del 1998. Normativa di riferimento
A livello nazionale, il riferimento normativo per la sicurezza nei luoghi di lavoro il D.Lgs 81/20008 Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. Le disposizioni specifiche in materia di protezione dei lavoratori dalle esposizioni ai campi elettromagnetici sono contenute nel Capo IV del Titolo VIII - Agenti fisici e derivano dal recepimento della direttiva 2004/40/CE, fissato inizialmente al 30 aprile 2008, e successivamente posticipato dalle direttive 2008/46/CE e 2012/11/CE. Normativa di riferimento
26 giugno 2013: approvata la DIRETTIVA 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative allesposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) che ha abrogato la direttiva 2004/40/CE a decorrere dal 29 giugno 2013. Gli Stati membri dovranno conformarsi alla direttiva entro il primo luglio 2016. Normativa di riferimento
In attesa della opportuna riformulazione del Titolo VIII Capo IV del D.Lgs 81/08, ai fini del recepimento della nuova direttiva, resta valido il principio generale di cui allart.28 del D.Lgs 81/2008, ribadito relativamente agli agenti fisici allart.181, che impegna il datore di lavoro alla valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, inclusi quelli derivanti da esposizioni a campi elettromagnetici, ed all'attuazione delle appropriate misure di tutela, a decorrere dal 1 gennaio 2009 (art. 306). Normativa di riferimento
Il riferimento normativo oggi valido pertanto rappresentato dal Capo I del D.Lgs 81/08 (titolo VIII) e dalla direttiva europea 2013/35: il primo sancisce le fondamentali prescrizioni per la tutela dei lavoratori dagli effetti dell'esposizione a qualsiasi agente fisico; la direttiva indica i limiti oggi applicabili. Normativa di riferimento
Le disposizioni viste sono specificamente mirate alla protezione dagli effetti certi (effetti acuti) di tipo diretto ed indiretto (cfr rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dallassorbimento di energia, e da correnti di contatto, DLgs.81/2008, art. 206 comma 1). Il Capo IV del D.Lgs.81/2008 non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine, per i quali mancano dati scientifici conclusivi che comprovino un nesso di causalit, n i rischi conseguenti al contatto con i conduttori in tensione (art. 206, comma 2) questi ultimi gi coperti dalle norme per la sicurezza elettrica. Normativa di riferimento
Da notare che la maggior parte degli effetti avversi considerati nel DLgs.81/2008 compaiono immediatamente (es. aritmie, contrazioni muscolari, ustioni, malfunzionamento pacemaker e dispositivi elettronici impiantati etc.), ma alcuni, come la cataratta o la sterilit maschile, essendo la conseguenza di un meccanismo cumulativo, possono manifestarsi a distanza di tempo. Normativa di riferimento
In sintesi, Capo I DLgs 81 (tutela dagli effetti dell'esposizione a tutti gli agenti fisici ed applicabili quindi anche ai campi elettromagnetici:
valutare i rischi derivanti dallesposizione a tutti gli agenti fisici con cadenza almeno quadriennale ed adottare le necessarie misure di prevenzione e protezione (art. 181); ridurre i rischi al minimo e garantire il rispetto dei valori limite di esposizione (art. 182); adattare le iniziative di prevenzione e protezione ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio (art. 183); provvedere allinformazione ed alla formazione dei lavoratori (art. 184); attuare la sorveglianza sanitaria (art. 185); aggiornare le cartelle sanitarie con i valori di esposizione individuali (art. 186). Normativa di riferimento
In merito alle soglie da adottare per valutare il rischio e stabilire se sia necessario intraprendere delle misure di riduzione, il riferimento oggi pi corretto rappresentato dai limiti proposti dalla nuova direttiva europea, la 2013/35 (come confermato dalla fonte istituzionale "Portale Agenti Fisici", dove troviamo scritto: "Ai fini della valutazione del rischio, considerato che l'impianto protezionistico delineato dalla nuova direttiva europea 2013/35/UE in linea con gli orientamenti internazionali maggiormente accreditati (ICNIRP), nelle more del recepimento si ritiene comunque utile riferirsi alla direttiva medesima anche tenuto conto del richiamo alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi di cui allart.181 del D.lgvo 81/2008). Cronistoria normativa
30 aprile 2004: direttiva europea 2004/40. Termine ultimo di recepimento stabilito in data: 30 aprile 2008; 11 gennaio 2008: pubblicazione del D.Lgs 257/08 (attuazione della direttiva europea 2004/40). Entrata in vigore stabilita in data: 30 aprile 2008; 9 aprile 2008: pubblicazione del D.Lgs 81/08. Al titolo VIII compare il Capo IV che integra il D.Lgs 257/08. Entrata in vigore (del solo Titolo VIII, Capo IV): 30 aprile 2008; 26 aprile 2008: direttiva europea 2008/46 spostamento al 30 aprile 2012 della data ultima di recepimento della direttiva 2004/40 (di conseguenza anche la data di entrata in vigore del Capo IV del Titolo VII del D.Lgs 81/08 slitta al 30/4/12); 24 aprile 2012: direttiva europea 2012/11 spostamento al 31 ottobre; Cronistoria normativa
29 giugno 2013: direttiva europea 2013/35 che abroga la direttiva 2004/40 e stabilisce nuove prescrizioni minime relative ai rischi derivanti dai campi elettromagnetici (basata sulle linee guida ICNIRP come riviste nel 2009 e nel 2010). Termine ultimo di recepimento: 1 luglio 2016.
La ragione di questi avvicendamenti si apprende dalle note introduttive della nuova direttiva ed da ricondurre alle osservazioni portate dagli operatori del settore medico che lavorano con la risonanza magnetica per immagini che, poco dopo ladozione della direttiva 2004/40, hanno evidenziato che la prosecuzione di queste pratiche diagnostiche sarebbe stata ostacolata dai valori limite di esposizione stabiliti dalla medesima. Classificazione dell'esposizione al campo elettromagnetico La valutazione del rischio elettromagnetico deve occuparsi innanzitutto di definire se i lavoratori oggetto della valutazione possano essere o meno esposti a un rischio di tipo professionale. Secondo la definizione dellart.2, comma 1, lettera f), della legge 36/2001, la legge quadro sulla protezione dai campi elettromagnetici, lesposizione dei lavoratori ogni tipo di esposizione dei lavoratori e delle lavoratrici che, per la loro specifica attivit lavorativa, sono esposti a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici esposizioni strettamente correlate e necessarie alle finalit del processo produttivo Classificazione dell'esposizione al campo elettromagnetico Lavoratori esposti a campi elettromagnetici per ragioni non connesse alla propria mansione (ad esempio impiegati dell'amministrazione che si trovassero a lavorare in un ufficio posto in adiacenza alla cabina elettrica, o in vicinanza di impianti radio). Linee guida Coordinamento Tecnico delle Regioni e delle Province autonome: concetto di esposizione indebita. si tratta di un'esposizione procurata da sorgenti connesse oppure no con l'attivit aziendale (punto 4.5 delle linee guida)? Classificazione dell'esposizione al campo elettromagnetico 1. le esposizioni indebite a sorgenti non correlate con la specifica attivit dei lavoratori che non ricadono sotto la gestione del datore di lavoro devono essere contenute, a carico dei gestori, entro i limiti vigenti per la tutela della popolazione. Il datore di lavoro deve ad ogni modo valutare il rischio ed eventualmente verificare il rispetto della normativa vigente da parte dellesercente della sorgente anche avvalendosi dellorgano di controllo; 2. Le esposizioni indebite a sorgenti non correlate con la specifica attivit dei lavoratoriche ricadono sotto la gestione del datore di lavoro, devono essere eliminate o ricondotte entro le restrizioni previste dalla normativa vigente per la tutela della popolazione. Livelli di tutela nell'esposizione a campi elettromagnetici Due livelli di tutela della salute: quello nei confronti della popolazione generica e quello offerto nei confronti dei lavoratori. (razionale: offrire la pi alta tutela, compatibilmente con il ruolo sociale di ciascun individuo). Normalmente, stabilito il livello di esposizione che identifica la soglia del pericolo, la soglia a tutela dei lavoratori stabilita in un livello 10 inferiore al primo e la soglia a tutela della popolazione stabilita riducendo di ulteriori 5 volte il livello posto a tutela dei lavoratori (diventando quindi una soglia 50 volte pi piccola della soglia del pericolo). Livelli di tutela nell'esposizione a campi elettromagnetici Per i lavoratori tollerato un limite meno stringente in ragione del fatto che un lavoratore (durante il lavoro) lo si considera: - una persona adulta, non anziana; - in salute (altrimenti non sarebbe al lavoro); - conosciuta, sotto il profilo sanitario, da parte del SPP aziendale (per mezzo del medico competente); - controllato (eventuali deperimenti della salute, acuti o cronici, possono essere individuati). Livelli di tutela nell'esposizione a campi elettromagnetici La popolazione generica del tutto eterogenea per et e stato di salute e per essere certi di offrire la pi alta tutela risulta necessario adottare i limiti pi stringenti possibili, secondo il principio di precauzione. Le soglie di esposizione definite all'interno del D.Lgs 81/08, rappresentate dai valori di azione (VA) e dai valori limite di esposizione (VLE) si applicano ai soli lavoratori la cui esposizione sia riconducibile a ragioni occupazionali.
il datore di lavoro si pu trovare a dover condurre la valutazione del rischio elettromagnetico rispetto a un doppio sistema di riferimenti normativi Norme che tutelano il pubblico dalle esposizioni ai campi elettromagnetici Legge n. 36 del 22/2/2001 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 55 del 7 marzo 2001 (in qualit di legge quadro, definisce i principi fondamentali della protezione umana dai campi elettromagnetici) Norme che tutelano il pubblico dalle esposizioni ai campi elettromagnetici DPCM 8/7/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualit per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 200 del 29 agosto 2003. - limite di esposizione di 100 T per l'induzione magnetica (valore efficace); - limite di esposizione di 5 kV/m per il campo elettrico (valore efficace); - valore di attenzione di 10 T (media 24 ore); - obbiettivo di qualit di 3 T (media 24 ore).
Norme che tutelano il pubblico dalle esposizioni ai campi elettromagnetici DPCM 8/7/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualit per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 199 del 28 agosto 2003 (sistemi fissi delle telecomunicazioni frequenza tra 100 kHz e 300 GHz) Norme che tutelano il pubblico dalle esposizioni ai campi elettromagnetici DPCM 8/7/2003 Norme che tutelano il pubblico dalle esposizioni ai campi elettromagnetici Raccomandazione 1999/519/CE, del 12 luglio 1999 Limitazione dellesposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dellUnione europea L 199 del 30 luglio 1999 (si applica per quanto concerne le esposizioni non riconducibili agli elettrodotti o ai sistemi fissi delle telecomunicazioni e radiotelevisivi) Direttiva 35/2013 Tutela dei Lavoratori Norme che tutelano il pubblico dalle esposizioni ai campi elettromagnetici Raccomandazione 1999/519/CE Confronto V.A. dir. 40/2004 e L.A. dir. 35/2013 CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE Le frequenze utilizzate per la telefonia mobile sono nel range 450-2200 MHz che rientra nellintervallo delle microonde (MW: 0,3 GHz<f<300 GHz).
Es: la tecnologia UMTS utilizza frequenze di trasmissione comprese tra 1,9 e 2,2 GHz. CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE Il sistema di comunicazione cellulare formato dai diversi trasmettitori (stazioni base) che coprono zone adiacenti (celle) e dai telefoni cellulari. CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE Una stazione base pu consistere di diverse antenne omnidirezionali, ciascuna diretta verso una direzione in modo da coprire larea desiderata con il segnale. CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE La potenza di emissione della stazione base viene progettata in modo da ottenere un buon segnale ma anche assenza di interferenza. CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE Lintensit dei segnali diminuisce come il quadrato della distanza dalla stazione (1/R 2 ) ed proporzionale alla potenza di emissione della stazione base. Le stazioni base irradiano potenze che vanno dai 500 W di una stazione con i vecchi impianti TACS ai 200 W di una stazione dual-band, mentre le nuove stazioni UMTS funzionano con meno di 50 W emessi. La potenza emessa dalle stazioni radio base non costante nel tempo: cresce quando il traffico telefonico intenso, mentre quando questo scarso, ad esempio la notte, si riduce fino a un valore minimo tipicamente di 15-50 W. CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE Dalla loro introduzione intorno al 1980 I telefoni cellulari hanno avuto una diffusione enorme: il numero stimato di utilizzatori circa 1,5 miliardi nel mondo. LA CTIA (Cellular Telecommunication Industry Association) riporta un tasso di crescita del 40% annuo. CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE Gli effetti dannosi delle microonde consistono nel riscaldamento dei tessuti (in base allo stesso principio di funzionamento del forno a microonde). Altri effetti biologici non sono conosciuti. CELLULARI E STAZIONI RADIO BASE Quando la distanza dalla sorgente nel zona di campo lontano (cio maggiore di alcune lunghezze donda, cio nel caso delle microonde quando la distanza dellordine di 1 m) I limiti di sicurezza sono espressi come intensit di campo. BUONA PRASSI Utilizzare il cellulare con le cuffie o con il vivavoce.
Quando si utilizza il cellulare mantenerlo lontano dal corpo: la radiazione assorbita diminuisce notevolmente allaumentare della distanza. Non tenere il cellulare in tasca quando lo utilizziamo con gli auricolari. BUONA PRASSI Utilizzare il cellulare preferibilmente quando il segnale forte: quando il segnale debole aumenta la potenza emessa.
Non portare il cellulare in tasca.
Dare la preferenza ai messaggi di testo (SMS) rispetto alle chiamate: inviando SMS il cellurae emette minore potenza. ESEMPIO CABINA ELETTRICA MT/BT GENERIC STANDARD CENELEC - TABELLA 1 FORMAZIONE SPECIFICA 62 CAMPI ELETTROMAGNETICI TITOLO VIII, capo IV del D.Lgs. 81/08 GENERIC STANDARD CENELEC - TABELLA 1 FORMAZIONE SPECIFICA 63 CAMPI ELETTROMAGNETICI TITOLO VIII, capo IV del D.Lgs. 81/08 GENERIC STANDARD CENELEC - TABELLA 1 FORMAZIONE SPECIFICA 64 CAMPI ELETTROMAGNETICI TITOLO VIII, capo IV del D.Lgs. 81/08 GENERIC STANDARD CENELEC - TABELLA 2 FORMAZIONE SPECIFICA 65 CAMPI ELETTROMAGNETICI TITOLO VIII, capo IV del D.Lgs. 81/08