alla metrica
italiana
parte 1a
a cura di
Tarcisio Balbo, Nicola Badolato, Lorenzo
Bianconi
Nel mezzo del cammin di nostra vita Quel ramo del lago di Como, che volge
mi ritrovai per una selva oscura, a mezzogiorno, tra due catene non
interrotte di monti, tutto a seni e a
ch la diritta via era smarrita. golfi, a seconda dello sporgere e del
Ahi quanto a dir qual era cosa dura rientrare di quelli, vien, quasi a un
esta selva selvaggia e aspra e forte tratto, a ristringersi, e a prender corso
che nel pensier rinova la paura! e figura di fiume, tra un promontorio a
Tant amara che poco pi morte; destra, e unampia costiera dallaltra
parte; e il ponte, che ivi congiunge le
ma per trattar del ben chi vi trovai, due rive, par che renda ancor pi
dir de laltre cose chi vho scorte. sensibile allocchio questa
trasformazione, e segni il punto in cui
Dante Alighieri il lago cessa, e lAdda rincomincia, per
Divina commedia: Inferno ripigliar poi nome di lago dove le rive,
allontanandosi di nuovo, lascian
lacqua distendersi e rallentarsi in
nuovi golfi e in nuovi seni.
Alessandro Manzoni
I promessi sposi
Poesia vs versificazione
Felice Romani
Norma
3. Metro, forme
metriche, ritmo
Metro
Nellaccezione pi elementare, indica la misura del
verso
o dei versi. In subordine, indica la posizione obbligata
di alcuni degli accenti nel verso
Il sistema metrico italiano si basa sul computo delle
sillabe che compongono il verso e sulla posizione degli
accenti nel verso.
Occorre distinguere il concetto di sillaba grammaticale
e sillaba metrica (cfr. Avviamento alla metrica 2)
Occorre inoltre distinguere il concetto di accento
grammaticale (laccento della parola) e accento metrico
(laccento riferito alle sillabe metriche che compongono
il verso). Laccento metrico si denomina anche ictus
(cfr. Avviamento alla metrica 2)
Forme metriche
Oltre alla misura del verso, la metrica regola
lorganizzazione delle forme metriche
composte da pi versi
Le forme metriche sono riconoscibili in base
al numero dei versi (di misura costante o
diversa)
e alla posizione delle rime
Sintende per rima lomofonia (suono
eguale)
nella terminazione di due o pi versi
(cfr. Avviamento alla metrica 2)
Forma metrica: un esempio di
sonetto
Amor, comesser pu che per mia
doglia
Numero dei versi
chiuda un tenero seno anima alpina? (14)
Com che si nasconda e si raccoglia Misura dei versi
mente infernal sotto belt divina?
(endecasillabi)
S bella guancia con s cruda voglia
sembra cinta di fior tana ferina;
Raggruppamento dei
s fero core in s leggiadra spoglia versi (due strofe di
qual vipera in rosa o rosa in spina. quattro versi e due
Chi creder che Morte empia si celi strofe di tre versi)
in angelico sguardo? e che n un riso Disposizione delle
dolce il pianto e l dolor si copra e rime (ABAB ABAB
veli?
nelle quartine; CDC
Potr ben dir, sun mansueto viso DCD nelle terzine)
esser ministro dee dopre crudeli
chabbia ancor le sue Furie il
Paradiso.
Strambo
7 fonemi: s - t - r - a - m - b o
2 sillabe: stram - bo
Partito
7 fonemi: p - a - r - t - i - t o
3 sillabe: par - ti - to
Sillabe grammaticali vs
metriche
Non c sempre corrispondenza tra
sillabe grammaticali e sillabe metriche
Certi fenomeni fonetici (ossia relativi
alla lingua parlata) possono dar luogo
a fenomeni metrici che incidono sulla
percezione delle sillabe
e della loro articolazione in una stringa
di parole (e dunque anche nel verso)
Nel mez-zo del cam-min di no-stra vi-ta
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 SG
Nel mez-zo del cam-min di no-stra vi-ta
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 SM
MA
SG=Sillabe grammaticali
SM=Sillabe metriche
Cen-to sma-nie io sen-to ad-dos-so
1 23 4 5 6 7 8 9 10 SG
cuore cuor
amore amor
castello castel
Eptesi
Detta anche paragge
laggiunta di una vocale in fine di
parola
Soprattutto nella versificazione antica,
un mezzo per ottenere versi piani
lettere lettre
spirito spirto
Epntesi
Fenomeno opposto agevolmente
alla sincope
Inserzione, tra i
suoni naturali di una agevolemente
parola,
di un suono o gruppo
di suoni che non
abbia riferimento
con letimologia
della parola stessa
Distole
Spostamento in avanti dellaccento di
una parola rispetto alla sua posizione
normale
nella lingua prosastica
mile umle
smile simle
fnebre funbre
ocano oceno
Sstole
Processo opposto alla diastole: spostamento
allindietro dellaccento di una parola
rispetto
alla posizione normale
Rime per locchio, in cui lo spostamento
daccento ristabilisce anche la misura del
verso
verso
o che invece essa sia seguita da una o pi
metrica
eccetera
Sei versi tutti quinari, con un
numero di sillabe che oscilla da 4
a 6 (lultimo ictus cade sempre
sulla quarta sillaba metrica):
1Che 2mai 3ri4spn5der6ti,
1che 2dir 3po4tr5i?
1Vor2rei 3di4fn5der6mi,
1fug2gir 3vor4r5i;
Pietro Metastasio
Demofoonte
Uscita piana
Nelluso italiano, la misura standard
del verso viene definita sulla base
delluscita piana (detta anche
parossitona): lictus cade
sulla penultima sillaba del verso,
mentre lultima sillaba atona
1fug2gir 3vor4r 5i
Uscita tronca
Detta anche ossitona:
lultimo ictus cade sullultima sillaba;
nel caso in specie, il quinario verso
che reca obbligatoriamente un ictus in
quarta posizione
ha solo quattro sillabe (manca, per
cos dire, la quinta sillaba)
OTONE
Vaghe fnti che mormorndo
serpeggite nel seno allrbe,
Vincenzo Grimani, Agrippina (1709)
Novenari anfibrachici
Lanfbraco il piede latino
costituito da sillaba breve-lunga-breve
Tre anfibrachi italiani (atona-tonica-
atona) danno luogo al tipico novenario
boitiano:
Lontn lontn lontn
o, o, o,
sui flutti dun ampio oceno
fra i roridi effluvi del mar.
Fra lalghe, fra i fior, fra le palme,
il porto dellintime calme,
lazzurra isoletta mappar.
Arrigo Boito, Mefistofele
Ottonario
Ha come ultima sillaba tonica la settimaa
Nella tradizione italiana, il tipo
prevalente quello con accenti fissi in
terza e settima posizione
Ho tsta balzna,
son dndol vivce,
scherzre mi pice,
mi pice brillr.
Giovanni Ruffini, Don Pasquale
Quinario
Ha come ultima sillaba tonica la
quarta
Un primo accento pu cadere
sulla prima o sulla seconda sillaba
Fn chhan dal
Vedri, carno, mavno
se si buonno clda la tsta
che bl rimdio na gran fsta
ti vglio dr. f preparr.
Lorenzo da Ponte, Don Giovanni
Quadrisillabo
Ha come ultima sillaba tonica la terza
Di solito usato in combinazione con
altri versi
(spesso con lottonario)
fiorisce il cotogno
laggi.
Giovanni Pascoli, Canzone daprile
Bisillabo
Di fatto, questo verso esiste solo in teoria
formato da una qualunque parola italiana
accentata
sulla prima sillaba (p.es. s; sre; smile)
Non ha molto senso, nella metrica italiana,
parlare
di un verso duna sola sillaba (sarebbe un
bisillabo tronco)
LEPORELLO Nessun ci sente.
DON GIOVANNI Via.
LEPORELLO Vi posso dire
tutto liberamente?
DON GIOVANNI S.
LEPORELLO Dunque, quand cos,
caro signor padrone,
la vita che menate da briccone.
Lorenzo da Ponte, Don Giovanni
Versi doppi
Nella tradizione poetica italiana si possono
abbinare due versi della stessa misura, e
farne un verso doppio.
Allatto pratico, nulla cambia sotto il profilo
ritmico; semplicemente si diradano le rime
Luscita del primo dei due versi che lo
compongono pu essere indifferentemente
piana, sdrucciola
o tronca
Doppio quinario
Non va confuso col decasillabo:
ha infatti un ictus obbligato sulla
quarta sillaba e una cesura,
anchessa obbligata, tra il primo
e il secondo emistichio
(semiverso)