Anda di halaman 1dari 45

3

Editoriale 40 Oltre la pigrizia.


Quando la vita
è al di là del limite
6 Autori ANDREA BORGATO
Campione mondiale
Tennistavolo paralimpico 2017

10 Porre troppi vincoli


può rendere
50 Il silenzio degli abissi
il problema
matematicamente MARIA FELICIA CARRATURO

inammissibile
Campionessa mondiale di apnea
e autrice di Il risveglio di Partenope

ALESSANDRA BURATTO
Associate Professor in Mathematics
for Economics all’Università di Padova
62 Informazione
ad alto impatto
22 Ci serve un limite BIANCA ARRIGHINI / LIVIA VIGANÒ

per essere
Founders Factanza Media

davvero liberi
ROBERTO OTTOLINO
72 Superare i limiti
Senior Creative
(culturali, del mercato,
del Paese) per
32 La contemporanea superare i propri limiti
ossessione del limite SILVIA WANG
Founder Serenis
SIMONE SARASSO
Docente di scrittura creativa
alla Nuova Accademia di Belle Arti
di Milano

1
el 1890 lo scrittore e psicologo americano William
James scrisse in Principi di Psicologia che noi
umani utilizziamo solo una piccola percentuale del
nostro cervello, dando vita al famoso mito del 10%.
La maggior parte delle nostre abilità cognitive
non verrebbe quindi sfruttata e se capissimo come
aprire quella porta ci troveremmo in possesso di
abilità straordinarie. Ma è davvero giusto ambire
a questo risultato? Qualcuno ha già abbattuto
questi muri?

K R A N G è un contenitore di storie, quando


abbiamo deciso di indagare il limite ci siamo
chiesti se davvero Michael Jordan usasse solo
il 10% del suo cervello. Ci suona strano.
A volte pensiamo di non essere abbastanza,
a volte non riusciamo a raggiungere l’obiettivo
che ci siamo posti: non sono forte, intelligente,
creativo, originale, simpatico, carismatico
abbastanza.

L’organismo umano è composto da 37.2 trilioni


di cellule, categorizzate in 300 tipi differenti,
e ogni organo adulto possiede capacità e dimensione
che è specie-specifica: ognuno di noi è progettato
in modo diverso. Ha senso porsi G L I S T E S S I
L I M I T I ?

E se il limite non avesse niente a che fare con


l’intelligenza, la grinta e l’attitudine di una
persona? E se si trattasse di prendere decisioni
migliori? Di conoscersi meglio? Di allenarsi di
più, o di meno? O di una maggior padronanza del
sistema nervoso autonomo che influenza il sistema
immunitario e forse anche il calore corporeo?

KRANG 4 LIMITE 3
E se avessimo molto più controllo sulla nostra Insieme alle due penne sportive di Maria Felicia
mente e sul nostro corpo di quanto pensiamo? Carraturo, record mondiale di apnea, e Andrea
E se quel 90% fosse proprio tutto questo? Borgato, oro paralimpico, abbiamo esplorato
Cosa significa avere il controllo il corpo e la mente umana per capire come vadano
I L L I M I T A T O del proprio corpo? oltre ciò che gli viene imposto e, infine,
È davvero, ossessivamente, desiderabile? O magari le storie di due aziende nate per superare
quel 90% è un “buco nero necessario” per essere le barriere culturali che possiede la nostra
sì limitati ma creativi, unici, originali? società oggi: Factanza e Serenis.
Insomma, per essere noi.
Il tema è ostico, scivoloso. La narrazione
Sono state scritte, raccontate, tramandate rischiava di essere enfatica e pleonastica.
tantissime storie di eroismo e superamento La coperta è corta, da un lato gli outlier
di ciò che si pensava fossero limiti umani. ed il rischio di raccontare storie non replicabili,
Il mondo dello sport è ricco di persone che sono unicorni. Dall’altra parte la voglia di portare
uscite dal proprio binario dimostrando di non a casa un pattern, di imparare qualcosa.
essere ciò che il mondo si aspettava fossero. Forse un fil rouge l’abbiamo trovato: essere
Non accettare le limitazioni che ci vengono eccezionalmente normali. Si tratta di persone
imposte, l’esistenza di per sé di barriere, concentrate, consistenti, studiose, attente,
spingere corpo e mente oltre, al di là, fino ossessionate ma non ossessive. Chi supera
al punto di rottura, sotto condizioni fisiche i limiti li conosce, si conosce.
e mentali estreme, permette di trovare se stessi K R A N G 4 vuole essere un viaggio
in un luogo di estrema vulnerabilità. introspettivo attorno a chi ha visto da vicino
quello che noi osserviamo spesso con rispettosa
Pare che il limite esista solo nel momento apprensione. Speriamo di uscire da questa lettura
in cui viene superato. Non è solo il lato sportivo migliori, semplicemente più consapevoli.
della vita quello su cui indagare per comprendere
meglio dove sono posti i confini dell’essere umano. Questo numero di K R A N G è stato raccontato
Abbiamo chiesto ai nostri autori di raccontare anche dal fotografo Mattia Zoppellaro, che ci ha
e descrivere cosa per loro significhi l’esistenza donato alcuni suoi lavori per rafforzare e rendere
del limite in vari aspetti e situazioni della vita più vivide le storie dei nostri autori.
umana. Siamo partiti dal principio e dalla sua
definizione: Alessandra Buratto, Simone Sarasso
e Roberto Ottolino hanno esplorato il concetto
di limite cercando di capirne il vero significato. La Redazione

KRANG 4 LIMITE 5
ALESSANDRA BURATTO SIMONE SARASSO MARIA FELICIA CARRATURO SILVIA WANG
Associate Professor in Docente di scrittura creativa Campionessa mondiale di apnea Founder Serenis
Mathematics for Economics alla Nuova Accademia di Belle e autrice di Il risveglio di
all’Università di Padova Arti di Milano Partenope Classe 1986 inizia sin dalla
giovane età a comprendere
Alessandra di limiti ne sa Simone scrive storie per Record nel record accade poche i meccanismi di ciò che noi
qualcosa, ne sente parlare la narrativa, i fumetti, volte nella vita, sembrano chiamiamo “fare business”
da moltissimi anni, dal liceo. il cinema e la tv. È docente quelle classiche situazioni aiutando i suoi genitori
Forse non tutti ricordiamo di sceneggiatura e scrittura da etichettare come “limite nella gestione dell’azienda
che i limiti sono qualcosa creativa alla Naba di Milano. invalicabile”. E invece Maria di famiglia. Dopo la laurea
di molto scientifico. Possono A un certo punto della sua Felicia è una di quegli atleti all’Università Bocconi inizia
essere calcolati in modo vita cambia passo e decide di che ce l’ha fatta: è la donna ad esplorare il mondo del lavoro
preciso e rigoroso. Matematico. esplorare il mondo dell’endurance meno giovane al mondo ad aver con esperienze a Taiwan e
Alessandra ha trascorso la vita e degli sport di fatica (Ironman, raggiunto il record di apnea in Indonesia dove segue da vicino
insieme ai numeri: professoressa ultramaratona, ultratrail). assetto variabile. Ha stabilito l’evoluzione delle startup:
dell’Università di Padova, ha Vuole capire perché una persona il nuovo record del mondo di Zalora, il più grande e-commerce
accumulato nella sua carriera avverta il bisogno di portare immersione: 115 metri, provate di moda del sud-est asiatico,
una conoscenza sempre più il proprio fisico al limite ad immaginarli. A queste altezze e Lamido, l’equivalente di
specializzata sull’Ottimizzazione di ciò che può sopportare. vengono costruiti grattacieli, Amazon per il sud-est asiatico.
statica e dinamica, sulla Lo scrittore ha raccontato che se con un po’ di fantasia Decide di tornare in Italia
Teoria dei Giochi e sulle loro triatleti e ultrarunner correndo, decidessimo di ribaltare e fonda quella che in tre anni
applicazioni in ambito Economico ha sperimentato sulla propria e metterli a testa in giù, sarebbe diventata la piattaforma
e Sociale. Per chi è abituato pelle le stesse sensazioni. invece di toccare il cielo, numero uno per la ricerca di
a leggere le cose seguendo schemi Li ha rincorsi cercando di dare toccheremo il fondo. E così professionisti, ProntoPro.
rigorosi, esplorare il concetto un nome alla sfavillante luce ha fatto anche Maria Felicia La sua ultima fatica è Serenis,
di limite ricorda immediatamente nei loro occhi. all’età di 48 anni: 115 metri una piattaforma che si occupa
una cosa: la funzione lim di profondità in 3 minuti di aiutare le persone nella
(scritta nel corretto e 4 secondi. Record mondiale. ricerca del giusto psicoterapeuta
linguaggio della materia). ANDREA BORGATO Autrice del libro “Il risveglio nata nel 2019.
Campione mondiale Tennistavolo di Partenope”.
paralimpico 2017
ROBERTO OTTOLINO MATTIA ZOPPELLARO
Senior Creative La vita può cambiare in un BIANCA ARRIGHINI Fotografo
istante, un battito di ciglia. e LIVIA VIGANÒ
Parole, parole, parole. È quello che è successo ad Founders Factanza Media “La fotografia di Zoppellaro
C’è chi ci lavora davvero Andrea. Un crash. Un colpo di manifesta una totale assenza
con le parole, quelle che devono frusta e una lussazione alla Classe 1997, entrambe. di soggezione e di venerazione.
rimanere impresse nella mente vertebra cervicale c5-c6. Si sono conosciute all’università Di fronte al poeta, al rocker,
e esortarti a compiere un’azione. Inizia così per Andrea una ed hanno unito le loro passioni: ai miti generazionali, compie
Roberto ne sa davvero qualcosa, nuova vita, carica di pigrizia il giornalismo e il design. un passaggio necessario: quello
potrebbe spiegarci due tre e arrendevolezza, in cui Espressione di una generazione di mettersi in una relazione
cose sul lessico corretto da sembravano evidenti solo i limiti che ignora tutti i mezzi parallela in cui la macchina
utilizzare nelle pubblicità. che non sarebbe più riuscito tradizionali di comunicazione, fotografica è spesso posta
I festival più rinomati del mondo a superare. Questa fase viene hanno deciso di fondare un media sulla stessa linea dello sguardo
hanno visto alcuni dei suoi subito ribaltata dal desiderio company, Factanza. Informazione del soggetto fotografato” con
lavori passare sugli schermi. di Andrea di non arrendersi basata sui fatti, quelli veri, queste parole viene descritto
Per chi come Roberto le parole alla sua naturale pigrizia. certificati, non macchiata il suo lavoro. Mattia si
le consuma, le mangia e ha sempre Torna a spostarsi, lavorare, da opinioni altrui, che faccia trasferisce per un periodo
dovuto confinare il suo modo vivere, e si ricorda di amare emergere in superficie ciò in Inghilterra nel 2004
di esprimersi in determinate il tennis tavolo sin da che sta realmente accadendo: e scatta per diverse riviste
zone di ciò che fosse concesso, ragazzino. Ora è più difficile sono questi i valori in cui ed etichette musicali e presto
esplorare il concetto di limite riuscire a divertirsi giocando, credono. Non c’è compito le sue fotografie vengono esposte
riporta in vita un’idea che ma scopre velocemente che ancora più difficile, o barriera, nei musei di Londra, Spagna,
a noi tanto cara: libertà. si può fare. Si accorge di essere di riuscire a richiamare Francia e Italia. I lavori che
davvero bravo e anche le persone l’attenzione di un pubblico ci ha donato per KRANG sono
intorno a lui. Si guadagna esplicitamente non interessato a stati scattati in Italia negli
la convocazione in Nazionale, farsi ingannare e che nonostante ultimi cinque anni.
e da qui è poi difficile ciò è costantemente bombardato
fermarsi, si passa per da informazioni. Un limite non
Campionati, Europei, Mondiali. facile da superare.
Paralimpiadi. E si torna a casa
con un oro in tasca.

KRANG 4 LIMITE 7
I LIMITI ESISTONO ome si è evoluto nella storia il pensiero
matematico? E perché studiare
traduzione del termine greco “apeiron,”
introdotto da Anassimandro della

DAVVERO?
l’infinito, se nessuno lo ha mai visto scuola filosofica di Mileto per intendere
o ha delle prove empiriche sulla sua ciò che è privo di “peras”, ovvero di

SONO UNA NOSTRA


esistenza? limiti. L’apeiron non ha quindi un limite
spaziale e in questo primo significato
“La matematica è l’alfabeto nel rende bene il termine infinito.
INVENZIONE, SONO UN quale Dio ha scritto l’universo”
scriveva Galileo Galilei nel trattato

COSTRUTTO DELLA NOSTRA


Perché all’uomo
“Il saggiatore” del 1623.
Fin dalla preistoria l’uomo ha cercato interessa
MENTE PER PROTEGGERCI, di rappresentare ciò che vedeva in
natura e aveva in mente il concetto
sapere qualcosa

O PER SPINGERCI A FARE di numero per ripartire le cose (dal dell’infinito


sanscrito “numesus”). Mentre l’uomo (piccolo e grande)?
QUEL PASSO IN PIÙ? del Paleolitico osservava l’evoluzione
di una grandezza nel tempo, nella sua
mente si formava il concetto naturale di Per guardare L O N T A N O .
funzione intesa come relazione e legame E non solo per guardare avanti,
Ci sono delle parole del linguaggio comune, di dipendenza fra due quantità. per prevedere qualcosa.
chiamate “parole termini”, che vengono Nei millenni si sono approfonditi Ma anche indietro, magari per imparare.
gli studi sui numeri e sulle relazioni Per evitare di andare oltre e cadere
usate con sfumature diverse rispetto alla
tra essi, considerando però solo in errore (nell’imprevisto), oppure
loro definizione in numeri finiti, che hanno fine, che invece per provare a superare
ambito scientifico. sono commensurabili. Il cosiddetto i propri limiti.
“finitismo Pitagorico” nel VI secolo a.C.
Tra queste c’è il assumeva che ogni oggetto geometrico È nel XVII secolo d.C. che avviene la
termine “limite” esistesse solo se poteva essere costruito più grande creazione matematica
in un numero finito di passi e se che avrebbe fornito la risposta ai
che, come vedremo, è
conteneva un numero finito di enti, problemi irrisolti posti dai Greci: il
legato ai concetti di chiamati “monadi”. calcolo infinitesimale, uno strumento
finito, di infinito e Tuttavia già attorno al 430 a.C. si inizia concettuale fondamentale nella
a parlare di incommensurabilità, nel descrizione e nella modellizzazione
di limitatezza. Per tentativo di spiegare concetti che vanno di fenomeni fisici e di altra natura.
distinguere i due al di là della semplice realtà osservabile. Attraverso le funzioni matematiche si
possono descrivere fenomeni soggetti
termini, scriveremo
ad una variazione nel tempo; tali
limite per intendere La matematica inizia fenomeni vengono definiti “sistemi”.
l’uso nel linguaggio ad astrarsi dalla Avere gli strumenti teorici che
consentono di studiare l’andamento
comune e invece lim-ite realtà e a collocarsi di un fenomeno è cosa di eccezionale
per intendere nel mondo delle idee. rilevanza per la Scienza e per la
Società, per osservare le variazioni
la definizione
delle grandezze cinematiche,
matematica. Nel III secolo a.C. Euclide riesce a termodinamiche, elettromagnetiche
provare che i numeri primi (numeri e anche di tutte le altre scienze. Così
speciali) sono infiniti. Egli non usa la ad esempio in Biologia si studiano le
parola infinito, ma la sua dimostrazione variazioni delle popolazioni, in Medicina
(svolta “per assurdo”) ne descrive le variazioni dei parametri vitali, in
il concetto. Il termine infinito è la Economia le variazioni dei prezzi.

KRANG 4 LIMITE 15
COS’È Il concetto di lim-ite vuole dare una
deriva al comportamento di una data

UN LIM-ITE
funzione. Se essa ha un lim-ite che si
riesce a calcolare in un certo punto,

PER UN
allora si possono acquisire delle
informazioni sulla funzione nelle
vicinanze del punto stesso, ad esempio
MATEMATICO? possiamo esprimerci sul suo segno
(positivo o negativo).
Il lim-ite può esistere oppure no, e se
esiste può essere finito (un numero
In matematica si introduce la definizione di lim-ite per una funzione al fine di poter vedere reale) oppure infinito (più infinito
molto lontano oppure osservare molto da vicino a quali valori tale funzione stia tendendo. oppure meno infinito). Inoltre se esiste,
Alcuni esempi di lim-ite di funzioni a valori reali sono scritti qui sotto allora esso è unico. È curioso osservare
che quando si afferma “la fantasia
lim f(x) lim f(x) lim f(x) non ha limiti” non si intende che “la
x x x ∞ x ∞ funzione fantasia non ammette lim-ite”,
quanto piuttosto che “ammette lim-ite
e si leggono rispettivamente: “limite di f di x, per x tendente e che tale lim-ite è più infinito”.
a x segnato”, “limite di f di x, per x tendente a meno infinito”
e “limite di f di x, per x tendente a più infinito”. Permettono Molte funzioni elementari ammettono lim-ite infinito, ad esempio la semplice
di analizzare il comportamento della funzione f(x), il primo funzione lineare y = 2x, che descrive una relazione di proporzionalità diretta,
nelle vicinanze di un preciso punto x, il secondo per valori tende a meno infinito per valori di x tendenti a −∞, mentre tende a più infinito
molto piccoli di x (si noti che “molto piccoli” significa proprio per valori di x tendenti a +∞. Anche la famosa funzione esponenziale, che ormai
tendenti a meno infinito!) e infine il terzo per valori molto tutti hanno forzatamente imparato a causa della pandemia, tende a più infinito
grandi di x. per valori di x tendenti a +∞, mentre tende a zero per x tendente a −∞.

La mente umana fatica


a interiorizzare e a proiettarsi
nel futuro.
Per poter prevedere in un’ottica
“farsighted”, di lungo periodo, ciò a
cui la nostra vita, salute, Terra, pianeta
stanno tendendo (o meglio ove sta
tendendo il nostro mondo per effetto
delle nostre azioni), non ci si deve
fermare all’oggi, ma occorre essere
lungimiranti. Questo significa far
tendere la variabile tempo (t) all’infinito
e calcolare un lim-ite per t che tende a
x x
più infinito.

Sapere che una funzione ha un lim-ite infinito (±∞) ci permette di


Non è ancora chiaro se nel cervello umano vi sia concludere che essa è illimitata (rispettivamente superiormente ed
inferiormente).
una zona ove si compiono le astrazioni e nemmeno
Il calcolo di un lim-ite finito, invece, fornisce solo un risultato locale,
se l’essere umano sia l’unica specie che ha la noto come il “teorema di limitatezza”. Se una funzione ammette lim-ite
capacità di immaginare qualcosa che vada oltre i finito per x tendente ad un dato punto, allora essa è localmente limitata,
cioè limitata nelle vicinanze di quel punto, ma la stessa funzione
propri sensi e i propri limiti. potrebbe essere illimitata per x tendente ad altri punti (es esponenziale).

KRANG 4 LIMITE 17
KRANG 4 LIMITE 19
Se una funzione invece non ammette lim-ite, allora significa che oscilla I vincoli possono essere di diversa natura.
Ma è lo stesso
indefinitamente senza tendere ad un valore preciso. Ci sono funzioni che non Alcuni sono impliciti nel significato stesso del
ammettono lim-ite eppure sono limitate (ad esempio quelle trigonometriche). decisore che fissa problema: se ci riferiamo ad un problema in cui si
i vincoli, oppure deve decidere quante ore al giorno dedicare ad una
data attività di allenamento sportivo, ovviamente
gli vengono imposti? ci si dovrà limitare ad un numero di ore non
negativo e minore o uguale a 24, perciò il decisore
deve rispettare il vincolo 0 ≤ h ≤ 24. Altri vincoli
vengono imposti da regole esterne: se la palestra ove può allenarsi è aperta solo
10 ore al giorno, allora il decisore deve introdurre un ulteriore vincolo, restringendo
quindi il range delle ore disponibili, 0 ≤ h ≤ 10. Infine ci sono dei vincoli che il
decisore stesso si impone, per esempio se il suo fisico non gli permette di allenarsi
più di 6 ore al giorno, ecco dunque si rende necessario il vincolo più stringente
0 ≤ h ≤ 6. Per raggiungere l’obiettivo deve assolutamente agire entro questi vincoli.

Il termine vincolo (dal latino “vincio” legare) presume una limitazione, pertanto,
così come abbiamo visto nell’esempio sopra, ogni ulteriore vincolo fa restringere
il campo di azione (la regione ammissibile) e riduce le azioni possibili. Se addirittura
si pongono troppi vincoli il problema potrebbe diventare inammissibile, e quindi
non avere soluzione.

Qual è il concetto
matematico che Tali vincoli
Nel linguaggio comune si usa il termine limite Ci sono limiti che non sono valicabili: nell’esempio
corrisponde alla intendendo una soglia (un confine, una frontiera, sono valicabili? sopra, il vincolo h ≥ 0 non è valicabile perchè
parola limite? un vincolo) che implicitamente preclude la ovviamente non si può dedicare un numero
possibilità di essere oltrepassata. Ecco dunque negativo di ore ad una attività. Altri limiti, invece,
che il termine più corretto è quello di “limitatezza”. a priori potrebbero essere valicati, ad esempio
Quando parliamo di limiti nella nostra vita, ci h ≤ 6. Se un vincolo è stringente (in matematica si dice attivo) ovvero se è tale per
chiediamo se esiste una soglia oltre la quale non si possa andare. cui al fine di ottenere l’obiettivo si devono usare al pieno tutte le risorse disponibili,
È curioso il fatto che se si sente dire “oltre il limite” allora la mente umana tende allora necessariamente oltrepassare quella soglia può comportare dei costi.
a pensare ad un valore più grande della soglia, mentre invece ci sono anche Perciò se si dedicano più di 6 ore all’allenamento ci si potrebbe affaticare troppo
delle soglie inferiori, oltre le quali si ottengono dei valori più piccoli. Pertanto la o precludere l’allenamento dei giorni successivi.
limitazione non è sempre superiore, ma può anche essere una limitazione inferiore.
Da cui la famosa frase “Non c’è il limite al peggio!” Ogni qual volta si fissa un limite, inteso come soglia, intrinsecamente si stabilisce
un interno e un esterno, un al di qua e un al di là. Il rispetto o il superamento di tale
limite dipende dalla natura di ciascuno, dalle proprie ambizioni (per raggiungere
Si tratta di porre obiettivi più alti) e dalla propria predisposizione al rischio.

dei confini alle In un problema di ottimizzazione matematica, Chi tende a rispettare i limiti concepisce la regione ammissibile come delimitata
proprie azioni? il decisore ha un obiettivo da perseguire nel da vincoli posti a propria protezione. Chi invece tende a valicarli, è propenso
rispetto di determinati vincoli che pongono delle a correre dei rischi.
limitazioni al suo raggio di azione. Egli cerca
di raggiungere l’obiettivo fissato, ad esempio massimizzare il proprio profitto o Pertanto la risposta matematica per superare i propri limiti consiste nel riuscire
minimizzare i costi, nel rispetto dei vincoli di risorse e quindi “entro certi limiti”. a allargare i propri vincoli, fare in modo che essi diventino meno restrittivi, per
Porsi dei vincoli significa dunque delimitare la regione ammissibile entro la quale rendere più ampia la zona d’azione e poter puntare quindi ad obiettivi più ambiziosi.
è possibile agire.

KRANG 4 LIMITE 21
QUANTO PIÙ IL FARDELLO È PESANTE,
TANTO PIÙ LA NOSTRA VITA È VICINA
ALLA TERRA, TANTO PIÙ È REALE
E AUTENTICA. AL CONTRARIO,
L’ASSENZA ASSOLUTA DI UN FARDELLO
FA SÌ CHE L’UOMO DIVENTI
PIÙ LEGGERO DELL’ARIA,
1. Milan Kundera,

PRENDA IL VOLO VERSO


L’insostenibile leggerezza
dell’essere, Adelphi, Milano
1989, p. 15.

L’ALTO, SI ALLONTANI
DALLA TERRA, DALL’ESSERE TERRENO,
DIVENTI SOLO A METÀ REALE
E I SUOI MOVIMENTI SIANO TANTO
LIBERI QUANTO PRIVI DI SIGNIFICATO.
CHE COSA DOBBIAMO SCEGLIERE,
ALLORA? LA PESANTEZZA
O LA LEGGEREZZA?1

KRANG 4 LIMITE 25
Nella sua versione Se la libertà rischia quindi di prendere
postmoderna una deriva disumana, poiché risulta
semplicemente troppo per la nostra
l’indecisione capacità di riflessione ed elaborazione,
patologica prende la soluzione più efficace è al tempo
stesso quella più controintuitiva:
il nome di FOBO.
abbiamo cioè bisogno di un
limite che circoscriva le nostre
La complessità del contemporaneo, alla fine, nella possibilità di pensiero, e anche
vita quotidiana si riduce a questo: un’enorme di azione, in modo da smorzare
quantità di perdite di tempo; un tentativo sempre l’insostenibile pressione generata
fallito di essere abbastanza furbo se non il più furbo dall’iperlibertà. Restringere il campo,
di tutti; il sospetto continuo e che ti consuma i nervi cancellando con un tratto netto una
di non aver scelto la soluzione migliore; e almeno tre serie di opzioni da evitare, ci permette
amici che sono sempre pronti a dirti: se lo dicevi a di valutare con maggiore serenità e
me ti procuravo la soluzione migliore, perché non me concentrazione le ipotesi di azione,
uò sembrare paradossale, ma ogni Quando ci confrontiamo con un limite, lo hai detto, ormai hai fatto una cazzata.2 restituendoci in definitiva la migliore
volta che facciamo esperienza di un il nostro campo di azione si restringe delle libertà: quella calibrata sulle nostre
limite ci avviciniamo alla libertà di cui sensibilmente. È naturalmente limitate possibilità di esseri umani,
sentiamo il bisogno, e che noi stessi un’esperienza che può rivelarsi 2. Francesco F O B O è l’acronimo di Fear Of sufficientemente ampia da permetterci
Piccolo, Momenti
desideriamo poiché la celebriamo incredibilmente frustrante, specie se trascurabili vol. 3, Better Options: l’ansia sotterranea, di prendere una decisione che possa
come valore supremo. i nostri piani e i nostri desideri sono Einaudi, Torino potenziata a dismisura dalle costanti fare la differenza, ma non così
2020, p. 95.
stati resi improvvisamente irrelizzabili evoluzioni del capitalismo digitale, di sconfinata da lasciarci sopraffatti
I limiti ci mostrano dalla contingenza. Eppure, niente aver sottovalutato oppure addirittura e disorientati. Non c’è libertà
come l’eccesso di libertà può ignorato una soluzione migliore, senza una direzione, e il limite ha
una direzione, rischiare di paralizzare la nostra più vantaggiosa, più efficiente, più il pregio inestimabile di fungere
ci indicano un capacità di azione. Se le nostre soddisfacente. È quel rumore di fondo da antitesi della direzione: ci dice
possibilità sono teoricamente che ci porta a temere che forse, ahimé, tutto ciò che non dobbiamo fare,
percorso, ci aprono infinite, o quantomeno illimitate, ci siamo persi qualcosa di meglio, di lasciandoci la libertà di capire noi
delle possibilità. come facciamo a comprendere cui neppure sospettiamo l’esistenza: quale sia la direzione migliore.
qual è l’alternativa migliore, una pizza più gustosa, una camera
E lo fanno proprio
MA A CHI
l’opzione più valida, il percorso d’albergo più accogliente, un lavoro più
sbarrando altre più vantaggioso? Dovremmo passare gratificante, un partner più premuroso.
in rassegna ogni possibilità, soppesando La libertà di scelta, che ci ha portato
SPETTA
direzioni, bloccando
i pro e i contro: ma lo sforzo sarebbe alla fine a prendere una decisione in
altri percorsi, semplicemente sovrumano e, in apparente piena libertà, rischia così
chiudendo altre definitiva, incompatibile con il tempo
che abbiamo a disposizione. Che spesso
di tramutarsi persino in un assurdo
senso di colpa per non aver proseguito
TRACCIARE
IL LIMITE?
possibilità. è davvero poco. adeguatamente l’esplorazione e la
valutazione di tutte le alternative
Il rischio, concreto ed estremamente possibili.
comune, è quello di ritrovarci invischiati Non esiste una sola risposta. Ci sono
nell’analisi-paralisi, un comportamento limiti strutturali, sistemici, disegnati
col quale abbiamo familiarità fin dai dalla vita, dal caso, o dal destino,
tempi di Esopo, che nella favola La a seconda di come preferiamo
volpe e il gatto fa perire la prima perché considerare l’ordine delle cose.
indecisa fra le innumerevoli possibilità Ciascuno di noi nasce limitato, in
di mettersi al riparo mentre il gatto, modo unico rispetto a qualunque
che ha come sola possibilità di scampo essere umano. Talvolta le differenze
il rifugiarsi su un albero, si salva senza sono impercettibili, altre volte sono
alcuna esitazione. macroscopiche, e molto spesso ci
appaiono estremamente inique nel

KRANG 4 LIMITE 27
momento in cui siamo tentati di Un limite di questo tipo è un limite Il mio liquido edibile
emettere una valutazione morale. universale, e non può essere superato. preferito è quello
Ciascuno di noi impara presto a E infatti quello che dobbiamo prodotto in chicchi
confrontarsi con i propri limiti, a volte fare non è cercare a tutti i costi di neri non dolci.
scontrandosi contro l’impossibilità scavalcarlo, perché perderemmo solo Evito di metterci In questa semplice
di cambiarli: chi non dispone di una tempo ed energie. Dobbiamo invece lo zucchero. ma intrigante
statura significativa, per esempio, potrà cercare di A G G I R A R L O , descrizione un mio
solo sognare di diventare una stella della riconfigurando tutto ciò che esiste nei studente ha evocato
NBA. Potrà però essere fuoriclasse in pressi del limite stesso per definire in modo chiaro e inequivocabile il
tanti altri ambiti. una nuova struttura generale: agile, caffè, senza tuttavia nominarlo: non
efficiente, molto spesso terribilmente poteva farlo perché l’esercizio da me
innovativa. La straordinaria tecnica assegnato gli vietava di utilizzare
Qui insiste forse uno dei più schermistica di Bebe Vio deriva qualunque parola che contenesse la Spetta soprattutto a noi, allora,

interessanti equivoci retorici anche dall’impossibilità di utilizzare lettera A. Il risultato è stupefacente, e il compito di tracciare nuovi limiti.
l’arto non armato per darsi lo slancio, non solo perché nonostante la pesante Una responsabilità entusiasmante ma
della nostra epoca: uno dei mantra compensata con un’eccezionale forza zavorra da me imposta (la lettera A è la anche delicata, perché un buon limite
più inossidabili della mediasfera addominale; l’ingegnoso ampliamento più diffusa nel vocabolario italiano) è dev’essere severo ma ragionevole,
urbanistico congegnato da Ildefons stata trovata un’alternativa al silenzio. sufficientemente chiaro da non dare
pop dell’ultimo decennio Cerdà per la città di Barcellona è È affascinante soprattutto il fatto che adito a equivoci ma non eccessivamente
(e anche di una certa letteratura frutto anche dell’esistenza di una senza questa limitazione non sarebbe rigido, tanto da rendere impossibile
barriera inalienabile: il Mediterraneo; nato lo stimolo per cercare, e trovare, un interpretarlo in modo innovativo.
d’impresa) è infatti quello
l’eccezionale vetta di lirismo musicale nuovo modo per chiamare qualcosa di Chi come il sottoscritto si dedica
dell’andare oltre i propri limiti. raggiunta dal compositore Robert incredibilmente vecchio. quotidianamente al lavoro creativo su
Wyatt nel capolavoro Rock Bottom è commissione sa quanto sia prezioso
inscindibile dall’evento che, un anno poter contare su limiti tracciati con
Si tratta certamente di un’iperbole prima della pubblicazione del disco,
Ogni limite, se ben dosato, sapienza dal proprio committente:
validissima sul piano narrativo, ma lo rese paraplegico. Il limite autentico può innescare la ricerca dello indicazioni troppo vaghe rischiano di
non perfettamente centrata a livello non può essere cancellato in alcun disperdere lo sforzo in direzioni vaghe
stupore, della meraviglia, di una
concettuale: se un limite può essere modo: lascia però ampio spazio alla e poco fruttuose; vincoli troppo serrati
superato, tecnicamente non è possibilità di sperimentare la ricerca di nuova ricchezza a cui non avremmo rischiano al contrario di paralizzare
un limite; esiste piuttosto la una soluzione nuova, che non prescinde mai pensato di rivolgerci. Il l’azione perché diventa impossibile fare
percezione, soggettiva e quindi dal limite ma non rinuncia affatto alla alcunché. È una questione di equilibrio,
arbitraria, che si tratti di un ricerca del valore massimo. limite mette in moto l’azione, di sensibilità, e anche di passione.
limite. I limiti più autentici, e scatena l’inventiva, fa succedere
anche più spietati, sono invece La sfida più affascinante, ovviamente,
quelli sulla cui
le cose. Il limite ci rende vivi. è quella di diventare committenti
identità non esiste di noi stessi. Quando riusciamo a
alcun dubbio: sono identificare un limite inesplorato,
oggettivamente dei ad assegnarcelo con determinazione
limiti, e nessuno e poi a rispettarlo, facciamo ciò che
sosterrebbe il fanno i grandi artisti: scopriamo ciò
contrario. Non che ancora non sapevamo di saper
siamo più nel campo fare, ci abbandoniamo alla vertigine
delle percezioni, siamo dell’improvvisazione, cogliamo i frutti
invece alle prese con della sperimentazione, definiamo
i fatti. finalmente lo stile che ci rende unici.
Quando accogliamo il limite e lo
celebriamo fino in fondo, diventiamo
D A V V E R O L I B E R I .
Liberi di essere noi stessi.

KRANG 4 LIMITE 31
L’ASSENZA DI LIMITI a qualche anno a questa parte, parlare di “limite” sembra una cosa brutta, sporca,
respingente. Il limite sembra aver perso ogni connotazione positiva o, al limite

STA ALLA LIBERTÀ


(mi si perdoni il calembour, non ho resistito), neutra. “Limitare” alcunché o – volesse
il Cielo – qualsivoglia ambito discorrendo di chicchessia, è qualcosa di negativo.

COME LA MASTURBAZIONE
Tranchant. Un filino fascista, si sarebbe detto qualche decade fa.
Se si affronta la questione dal punto di vista filosofico, poi, appare perfino più
complessa. Limitante.
STA AL SESSO Dice lo studioso di teoretica Giovanni Mazzallo:

―Bruce Springsteen, Born to Run


Lo scoglio più grande è sempre stato
rappresentato dal concetto stesso di
“limite”, che nel suo manifestarsi
all’interno delle argomentazioni filosofiche
e scientifiche dalla portata più universale
è sempre sembrato assumere un significato di
carattere essenzialmente
1. https://www.pensierofilosofico.it/articolo/Il-limite-in-filosofia/120/
negativo piuttosto che
ridefinente. Per “ridefinente” altro non
si intende che un elemento imprescindibile
nella formulazione delle conoscenze capace
di regolare l’enunciazione dei giudizi,
la loro strutturazione interna e la loro
aderenza quanto più isomorfica possibile
allo stato contingente delle cose.1

Che detto così sembra chissà che. Ma è un po’ come sostenere che, in fondo,
non c’è niente di male a stabilire dei confini, dei limiti, quantomeno dal punto
di vista epistemologico, ovvero di conoscenza.
In qualche misura lo diceva già Kant che il mondo lo vediamo, lo sentiamo,
lo assaggiamo, lo annusiamo e lo capiamo con quello che abbiamo: due occhi,
una boccuccia, due orecchie, qualche metro di pelle, un nasino (o nasone, dipende)
e una zucca per ragionare. Usando la zucca, possiamo disciplinare l’esperienza
con la critica e formulare dei giudizi. Ma è comunque tutto qui.
Difficile che ci spunti un terzo occhio, di punto in bianco.
O che si maturi un qualsivoglia sesto senso.
Non è ancora successo, da quando ci siamo resi conto di poter trasmettere
conoscenza ai nostri simili.
Statisticamente, difficile che succeda dopodomani.

Che male c’è ad avere dei limiti?

KRANG 4 LIMITE 35
Eppure, eppure… Conosco molti Ironman felici.
Il limite pare essere diventato endemico di una società sempre più vetrificata Non tanto per il dolore provato, ma per la possibilità di poter
che trasparente, sempre più connessa, volta a mostrarsi a ogni costo. C’erano una dimostrare di aver fatto ciò che hanno fatto. Di sfoggiare la medaglia
volta gli status symbol della classe dirigente. da finisher. Di essere, a tutti gli effetti, quella roba lì.
A quanto pare, oggi non ci sono più. O meglio: non B A S T A N O P I Ù .
Lo dice il professor Claudio Giunta, docente ordinario di Letteratura Italiana
all’Università di Trento, sagace penna di Internazionale e studioso di sport.
In un suo fortunato articolo di qualche anno fa a proposito dell’Ironman, la forma
“L’UNICO MOTIVO mi ha detto una volta un saggio editore
(che di Ironman ne ha chiusi quattro, in vita sua.
più estrema del triathlon (3,8 km a nuoto, 180 km in bici e poi una maratona.
Tutto di seguito, si capisce), scrive: SENSATO PER E se n’è sempre vantato con gusto).
E quale luogo migliore dell’Impero dei Social per

FARE UN IRONMAN
sfoggiare la rinnovata condizione ontologica?
C’è una nuova leva di manager-asceti che pratica Raccogliendo, di conseguenza, applausi o fischi,

È POTERLO
l’Ironman in Cina, è un nuovo status symbol, uno status like o dislike.
symbol che, a differenza della Porsche o del Rolex, Eccoci dunque allo smisurato campo dell’agone
richiede uno sforzo enorme, uno sforzo continuo,
RACCONTARE”
contemporaneo, regno di una contrapposizione
uno status-symbol che non si può comprare perché violentissima, dove il limite si trasforma in un
riguarda – nemesi di Erich Fromm – non l’avere ma N E M I C O , di cui ci sentiamo vigorosamente
l’essere: chi conclude un Ironman è un Ironman.2 bisognosi.
Tutti quanti, mica solo gli Ironman.
2. https://www.internazionale.it/reportage/claudio-giunta/
2017/04/23/ironman-sport Nella Società della Trasparenza, in cui siamo immersi fino alla gola, mostrare è
3. Ibidem essere. E limitare è E S I S T E R E .
La faccenda è squisitamente ontologica. Lo dice Byung-Chul Han, star coreana della filosofia, che Daria Bignardi, nel suo
E ha senz’altro a che fare col concetto Libri che mi hanno rovinato la vita definisce “un uomo molto bello”:
di limite. Queste persone, dice Giunta
riportando le parole di Fabio Vedana, Chi riconduce la trasparenza unicamente alla
il guru milanese degli Ironman (coach corruzione e alla libertà d’informazione, ne misconosce
in DDS, la mecca dei triatleti): la portata. La trasparenza è una coercizione sistemica
che coinvolge tutti i processi sociali e li sottopone a
“Hanno deciso di crearsi un una profonda mutazione. Il sistema sociale espone oggi
ostacolo e di superarlo”3 tutti i suoi processi a un obbligo di trasparenza, al fine
di standardizzarli e di accelerarli.
Io ho dedicato tre anni della mia vita La pressione dell’accelerazione va di pari passo con lo
a studiare i cosiddetti “sport di fatica”, smantellamento della negatività. […] La trasparenza
ovvero l’endurance, tra cui l’Ironman è stabilizza e accelera il sistema eliminando l’Altro o
senz’altro un gioiello della corona insieme l’Estraneo. Questa coercizione sistemica rende la
all’ultramaratona e all’ultratrail. Ho perfino società della trasparenza una società uniformata.
scritto un libro a riguardo e ho corso per migliaia di
4
In ciò consiste il suo tratto totalitario: “Nuovo nome
chilometri su asfalto e sentieri, arrivando a rompermi dell’uniformità: trasparenza”.
la testa dell’omero in tre punti e a essere trasportato […] L’obbligo di trasparenza riduce l’uomo a un
in elicottero – sballato di morfina – dal cucuzzolo di una elemento funzionale di un sistema.
montagna fino all’ospedale di Aosta. L’idea che mi sono fatto In ciò consiste la violenza della trasparenza.5
è che l’endurance sia una faccenda per masochisti, più che per
5. Byung-Chul Han, La società della trasparenza,
asceti. Ma potrei sbagliarmi. Dopotutto, di mestiere racconto storie, Nottetempo, Milano 2014, pp.4-5 Se ci pensate, mica ha torto, Han. Una volta
per lo più inventate. Ergo, vatti a fidare di un vecchio punk sovrappeso. si diceva: la mia libertà finisce dove inizia la
tua. Oggi pare che la libertà altrui inizi solo dove finisce la nostra. Se tutto va
obbligatoriamente mostrato (sui social) perché altrimenti non esiste, e se chiunque
si arroga il diritto di definire ciò che è giusto o sbagliato in qualunque campo senza
4. Simone Sarasso, Alpha. Viaggio punk nel mondo la benché minima competenza in materia (dite di no? Provate a scrivere nel vostro
dell’endurance, Sonzogno, Venezia 2022
stato di Facebook, Instagram o quello che vi pare Lo zucchero è squisito e vediamo
che succede), ogni affermazione ontologica (ma sarebbe quasi il caso di dire ogni
affermazione) porta con sé il F A R D E L L O del limite.

KRANG 4 LIMITE 37
UN LIMITE Con me o contro di me. Sai che però, magari, ha proprio ragione Ajax? Per la prima volta da parecchio
tempo, in materia di limite non sono di fronte a una dialettica violenta. A un con noi

AUTOIMPOSTO
Un po’ come se si avesse sempre e per forza o contro di noi, pendejo!
bisogno di un nemico. Forse, l’unica soluzione per riportare il limite al suo carattere primigenio,

O ETERODIRETTO
ridefinente, è – perdonate il francesismo – battersene un po’ il culo.
Pensate alla contemporanea disputa riguardo
ai pronomi. All’attenzione che è opportuno e Non pensare a ciò che il limite toglie, e nemmeno a ciò che recinta.
CHE GENERA sacrosanto fare quando si definisce chicchessia.
Sbagli pronome (magari seguendo le vetuste regole Magari il segreto è quello che risuona nelle sagge parole che Taffi Brodesser-Akner

FRUSTRAZIONE. della grammatica italiana, che vogliono i plurali


misti al maschile) e limiti.
mette in bocca alla sua narratrice nel finale del meraviglioso Fleishman a pezzi:
Libby, madre e moglie quarantenne dei suburbs newyorchesi, passa l’estate ad

COME SE Lo usi appropriatamente e limiti comunque.


E ti tocca impararti a memoria tutte le definizioni
arrovellarsi sulle limitazioni del matrimonio, sul limite che la maturità impone alla
libertà della gioventù et similia. E arriva alla seguente, dolcissima, conclusione:

L’UNICO MODO di genere per non sbagliare. Anche se a me fanno


lo stesso effetto dei gradi dell’esercito: mi son

DI COMUNICARE sempre rifiutato di imparare quanti galloni e filetti


c’ha un caporale. Sarà per quello che sono obiettore Ma cosa bisogna fare? Non devi sposarti neanche se tuo marito è la persona che ti capisce e ti

FOSSE LA MANICHEA
di coscienza. ama e starà per sempre dalla tua parte, qualunque cosa accada? Non devi fare i figli, che ami e che
Delle volte ti tocca usare l’asterisco, perché non c’è compensano ampiamente tutti i danni collaterali (il tuo tempo, il tuo corpo, la tua frivolezza, i tuoi

AMBIVALENZA
mica in tutti i programmi di scrittura il simbolo Ə. lati oscuri)? Il tempo va avanti comunque. Non si torna mai più a essere giovani. Si è a rischio solo
E poi com’è che si pronuncia? Con l’accento o senza? se non si tiene a mente, in ogni singolo momento, che meglio di così non si può, che proprio ora si è
In ogni modo, guai sbagliare. Che son dolori: giovani come non si sarà mai più.
TRA SÌ E NO. omofobo! Ignorante! Irrispettoso! Limitatore!
Questo tipo di violenza comunicativa genera
E ora.
E ora.
talvolta involontariamente un effetto comico. E ora e ora e ora.6
Non grottesco, proprio comico.
6. Taffy Brodesser-Akner,
Fleishman a pezzi, Einaudi,
Sentite qua. Torino 2021, p.466

Insegno scrittura in un’Accademia di Belle Arti da circa dodici anni e il mio compito,
sostanzialmente, è quello di aiutare i ragazzi a raccontare le loro storie. Li aiuto
a tirar diritta la trama, a sviluppare i conflitti e a rendere i personaggi credibili.
Ajax, alliev* che ha molto a cuore la propria identità di genere e spesso ne fa
materia di discussione, condivisione e studio, mi propone un personaggio come
protagonista del suo progetto. Si chiama Sam:

Sam è una persona Non Binaria. Ha un fisico a pera, che per


molto tempo ha avuto difficoltà ad accettare a causa delle sue
forme, viste come puramente femminili. Quando il nonno GLI ha
introdotto per la prima volta il surf, la sinuosità e leggiadria,
ma anche possenza (sic.) e forza delle onde hanno fatto
comprendere a Sam che il suo corpo era proprio meraviglioso
come loro. Ha iniziato a fare surf con suo nonno: da allora, Sam
cerca di essere IL migliore nel surf.

Al di là dello stupro della sintassi su cui pietosamente sorvoliamo (il mio passaggio
preferito è quello in cui il nonno introduce il surf a Sam. Non vogliamo sapere dove),
ma come? Il pronome maschile per un personaggio non-binary?
E la Ə?
“Ah, boh, non ci ho nemmeno pensato…” mi ha risposto.

KRANG 4 LIMITE 39
M
i è capitato in passato di La prima sensazione che ho avuto
avere uno strano pensiero: è stata paragonabile ad un pugno nello

PIGRIZIA.
ho avuto un grave incidente stomaco, vertigine e spaesamento totale.
a 23 anni a causa del quale Ho considerato quelle parole come una
sono rimasto tetraplegico, sentenza. Il primario con la sua autorità,
in carrozzina. sancita dal ruolo e dal camice, mi
sembrava un ministro della fede in abito
Ciò significa che, sacerdotale pronunciante un’orazione
Penso di essere pigro. soprattutto nei primi sacra e granitica.
tempi, ho avuto bisogno
S O N O P I G R O . dell’aiuto di altri per
Ora, non credo ad una
Non credo sia per autoindulgenza che credo di non essere fare tutto. Intendo dire
inane o accidioso. Così spero. Pigro di sicuro. tutto: alzarmi dal letto, vestirmi, sorta di nemesi, una
Ho conosciuto molte persone che eccedevano lavarmi, mangiare, spostarmi, sorta di punizione
nell’autoassolversi, nel cercare alibi o d’altro canto viaggiare, etc.
nell'essere ipercritici verso se stessi. E qualche volta ho pensato: per un mio tratto
Mi auguro di valutare abbastanza lucidamente questo mio ca.....spita, il paradiso dei pigri! caratteriale. Molti
difetto, uno dei tanti forse.
Nel 1995 ho fatto un tamponamento,
ne sono che vivono
i propri accidenti
Pigro, quindi.
con conseguente colpo di frusta
e lussazione della vertebra cervicale
come dovuti al fato
c5-c6. Dopo 15 giorni in rianimazione
a Bologna sono stato trasferito in un crudele, al destino
centro di riabilitazione a Ferrara. ramingo, al volere di
Ero convinto che con duro lavoro e
molta fatica avrei recuperato del tutto dio, alla espiazione
o quasi le mie funzionalità. di una colpa propria
Un bel dì vengo convocato con i miei
familiari dal primario del reparto
o altrui.
e dal medico che seguiva il mio caso. Non io.
Attraverso un modello della colonna
vertebrale, mi hanno illustrato il danno Tant’è comunque che sono pigro
subito a causa della lussazione alle (sì, capito il concetto?) e potrei bene
vertebre cervicali. La diagnosi è stata crogiolarmi nell’ozio.
tetraplegia, cioè paralisi delle gambe, Sono convinto che la mia pigrizia
del busto e parzialmente delle braccia. si rivolga verso le incombenze
In particolare avevo perso anche l’uso burocratiche, le noiose faccende
delle dita della mano. quotidiane, gli impegni obbligati e poco
Il danno era irreversibile! La possibilità stimolanti.
di recupero remota e molto limitata. Ho la tendenza a procrastinare questo
Mi è stato detto che a causa di diverse tipo di doveri fino a poi assolverli
complicanze sarei riuscito a restare velocemente alla scadenza.
seduto in carrozzina non più di 4/5 ore Affermo ciò perché mi sono dedicato
non continuative, restando a letto per sempre allo studio, in particolare
il resto della giornata. all’Università, al lavoro, allo sport, alle
mie passioni come la lettura o l’ascolto
della musica, con molto impegno e la
necessaria concentrazione, cercando
di cogliere il più possibile le sottigliezze
più recondite, gli aspetti meno banali
e scontati delle varie discipline e
argomenti che affrontavo.

KRANG 4 LIMITE 43
VENGO AL TEMA. LIMITI.
Per partire ho cercato sul web significato, etimologia e sinonimi.
Avessi dovuto prendere il vocabolario, sfogliarlo.
Grande cosa il web per noi pigri.

Il limite lo possiamo considerare come un confine invalicabile, un muro, Un bel giorno davanti
una barriera. Per i latini L I M E S era anche sinonimo dei forti che vigilavano al pc, immerso nel solito
sui confini stessi.
inconcludente cazzeggio,
mi chiesi se davvero
Limes era anche la pietra stessa
volevo seppellire le mie Cominciò la fase tre della mia vita.
che indicava il confine delle
aspirazioni e accettare In primis la patente. È stata dura.
centurie, terreni assegnati ai soldati Sia per la burocrazia sia per la fatica.
quei limiti imposti
congedati. Queste pietre avevano una In merito alla frontiera abbiamo Guide a luglio, caldo torrido, pressione
la tendenza a pensare che oltre ci sia da altri. arteriosa a zero, macchina senza
valenza divina, una vera propria l’ignoto, luoghi ameni, popoli feroci, servosterzo. Eppure ce l’ho fatta.
sacralità inviolabile e chi provava mostri orribili. In realtà i romani della Quindi alcuni limiti si possono
repubblica e dell’impero conoscevano S U P E R A R E .
a distruggerle o spostarle per trarne
in parte i territori oltre i propri confini,
vantaggio compiva un vero e proprio vi compivano scorrerie, attacchi e Nel frattempo ho cominciato a collaborare con un’azienda nel settore ambientale
sacrilegio. rappresaglie, ma delimitavano i confini e con la macchina avevo la possibilità di raggiungere l’ufficio. Il mio impegno
in base alla conformazione del territorio non era certo assiduo, però mi si è aperto un mondo, ho avuto occasione di
e ai vantaggi che se ne potevano trarre imparare molto e di viaggiare in Italia. Nello specifico, pianificavo sperimentazioni,
dal punto di vista difensivo. coordinavo un tecnico per eseguire analisi con strumenti da campo, effettuavo
Con questo voglio dire che non analisi statistiche e altro ancora. Tanto entusiasmante che ho deciso di ritornare
sempre ciò che si trova oltre a frequentare l’università con continuità ed impegno. Con l’aiuto di mamma ho
al confine è pervaso da nebbia accettato l’assegnazione di un appartamento dell’ente di diritto allo studio di Ferrara
e oscurità, a volte invece si sa e in tre anni ho completato il corso di studi (gli ultimi 12 esami) e presentato una tesi
cosa c’è oltre il limite. sperimentale conseguendo una valutazione di 107/110.

Quel giorno del 1995 erano stati stabiliti dei precisi limiti a ciò che di lì in poi avrei
Tanta roba per un pigro.
potuto fare o meno.
Devo essere sincero: per un certo periodo mi sono adeguato. Ho accettato
la situazione tale e quale era. Ho continuato a studiare con scarsa resa, uno forse due Era quindi ora di trovare un lavoro full time.
esami all’anno. Di certo a quel ritmo non mi sarei laureato mai. Partecipo ad un concorso come impiegato per l’AULSS di Padova; non lo vinco, ma
entro in graduatoria e proprio quando mi chiamano per l’assunzione ricevo l’offerta
presso una ditta che si occupa di gestione rifiuti. Il lavoro è più attinente alle mie
competenze e la sede si trova vicino a casa. Accetto. Comincio come impiegato del
front office, accettazione e centralino telefonico, e col tempo faccio valere le mie
capacità tanto da passare all’ufficio tecnico dove le mansioni sono sicuramente più
interessanti e stimolanti.
Contemporaneamente inizio l’attività sportiva; l’intenzione
era semplicemente quella di tenermi in forma facendo qualcosa che mi
divertisse. Scelgo il tennis tavolo, vecchia passione dell’adolescenza.

KRANG 4 LIMITE 45
KRANG 4 LIMITE 47
Mi tessero con una società di Vicenza Se mi guardo indietro e penso alla
dove incontro Gianni Bruttomesso, sentenza di quel primario realizzo che
giocatore in carrozzina, che diventa il di passi avanti ne ho fatti molti e che,
mio allenatore. Come detto comincio un con l’aiuto dei miei familiari e di molte
po’ per gioco e per fare attività fisica; in persone che ho avuto la fortuna di
realtà, molto presto dimostro di essere incontrare, sono riuscito a sgretolare
portato per questo sport, e passo da uno parte di quelle B A R R I E R E
a due e poi tre allenamenti a settimana che mi erano state costruite intorno.
che comportano una trasferta di 140
km ogni volta. In poco più di due anni Dunque sono pigro, ma ho voluto
guadagno la convocazione in nazionale superare questo limite. Ho raggiunto
e subito contribuisco al bronzo europeo molti traguardi: mi sono laureato in una
a squadre in quel di Genova. disciplina non proprio facile come la
chimica, ho recuperato parzialmente
Seguono negli anni titoli nazionali, un certo livello di autonomia, nel
medaglie a tornei internazionali, lavoro ho dato prova di buone capacità
Campionati Europei, Mondiali, tre guadagnandomi la stima dei colleghi,
partecipazioni alle Paralimpiadi e, come nello sport ho conseguito risultati di
apice, un oro ai Campionati Mondiali livello mondiale.
a squadre. Ho l’occasione di viaggiare
in Europa, Brasile e Cina. Certo ho
frequentato per lo più palazzetti
sportivi, palestre e alberghi, però ho
avuto la possibilità di visitare posti e
città molto affascinanti.
Alla pratica sportiva mi sono dedicato
con molto impegno e lo sport mi
ha dato tanto: grandi soddisfazioni

CHI CONOSCE ME
agonistiche, ho conosciuto molte
persone umanamente considerevoli,
bellissimi viaggi, talvolta scomodi, mi
ha fatto acquisire skills fondamentali
per la mia autonomia, forza, equilibrio,
E LA MIA STORIA MI DICE
resistenza e tanto altro.
CHE HO SUPERATO LIMITI
INCREDIBILI, CHE HO
FATTO COSE PER LORO
IMPENSABILI.
NON SONO DEL TUTTO
Di sicuro è stato faticoso.
Ma il limite che sento di aver superato

D’ACCORDO.
è proprio la P I G R I Z I A .
Faticoso dicevo, ma facile. Sì, mi è stato
facile fare tutto ciò perchè ho fatto
ciò che mi piace, ho coltivato le mie
passioni e l’ho fatto con gioia.

E continuo a farlo.
Sono un pigro fallito, per fortuna.

KRANG 4 LIMITE 49
-10, -9, -8…
uesto è il viaggio sott’acqua:
l’esplorazione dell’abisso, delle
profondità marine o personali, è ciò
che mi permette di cambiare, di
avanzare e di progredire. Nel silenzio
riesco ad essere in ascolto del mio Abbiamo costruito società con ruoli

CHE RIEMPIE, È IL DIVENIRE DELLA COMUNIONE


spirito, del ritmo che il mio corpo attribuiti, invece di comunità con parti
esegue, dei battiti del mio cuore e della acquisite: ne derivano individui non
musica che esso produce. emancipati e nella totale alienazione
da sé. Viviamo, spesso, vite così,

CON L’ANIMA, È IL MIRACOLO CHE AVVIENE,


Mi spoglio dalle sovrastrutture, solo che non ci appartengono, piene
così mi permette di attraversarlo: di preconcetti, piene di idee,
solamente in tale modo posso viaggiare piene di desideri che non sono
in profondità, come nella vita, realmente nostri, ma noi non

QUELLA CRESCITA CUI POSSO ASPIRARE


L I B E R A ed in contatto con lo comprendiamo, non ce ne
me, comprendendomi, finalmente, ed rendiamo conto, finché non ci
identificando i miei autentici sogni e capita qualcosa che ci costringe
desideri più puri. Difficile azione a stare da soli, in silenzio, molto
da compiere: sono necessari il a lungo, e a guardarci dentro.

SU TUTTO IL CORPO E SUI TIMPANI. coraggio e la forza. In questi momenti viene fuori
quello che davvero siamo e ciò che

E AD ASCOLTARE SOLO IL RITMO


realmente vogliamo.
È UN RUMORE CELATO QUELLO La pressione

AD ESSERE CALMA ED IN PACE


AUMENTA INCESSANTEMENTE

sott’acqua, come I nostri comportamenti sono


nella realtà, non mi interamente delineati dal fare cose
che ci suggerisce qualcun altro:
dà tregua, affiorano prima i genitori, poi i professori,

ED I MIEI MOTI INTERIORI.


i timori, ma mi sto poi il capufficio, poi il compagno
o compagna di vita e così via. E noi?
mettendo in gioco
LE VOLTE IN CUI RIESCO
Noi quando abbiamo il diritto di essere
ed è normale che quello che siamo? Se ci lasciamo
defraudare dell’interiorità, che è la
ve ne siano:
nostra caratteristica più preziosa,
che cosa lasceremo venire fuori nelle
le riconosco, le accetto e le attraverso, nostre esistenze?
fino al momento in cui tocco il piattello
e raggiungo il traguardo.
Penso: “Ce l’ho fatta!”. Ho solamente 115 Sola, posso
LA PRESSIONE

metri da nuotare per tornare ad essere. permettermi


Ascolto me stessa e mi ripeto che sono
tenace, che posso riuscirci: metà strada di guardarmi allo
l’ho percorsa, mi resta solo l’altra metà. specchio e di
chiedermi se ciò che
faccio appartiene
a me o è il frutto
di un condizionamento
che mi allontana
da me.

KRANG 4 LIMITE 53
MATTIA ZOPPELLARO
AUT PER ES AUT ET MAXIMIN
VELLAM EVERNATEM VOLES
Ogni sorta di potere, familiare, sociale, Questa affermazione del male diffuso continuamente e Superare continuamente se stessi,
politico, religioso, economico, esercitato e, all’opposto, del bene che non circola, senza accettare limiti. La libertà
potremo solo e
spesso con mistificazione, arroganza lede la conoscenza reale ed effettiva vera, univoca, dell’essere non subisce
e prepotenza, crea un modello delle cose, ed è con la conoscenza, si sa, sempre aggirarci nei condizioni. Ecco perché mi immergo
comportamentale che mi condiziona, che si acquisisce la verità e, quindi, la confini che altri in acqua. È quella velocità che mi piace,
che mi aliena e che mi strumentalizza libertà e perciò la felicità. quella corsa verso il fondo che non
e che mi rende dipendente ed incapace stabiliscono per noi. posso controllare, che mi impone e che
di valutare le mie risorse e di esprimerle Non è facile E V A D E R E mi insegna l’abbandono, l’accettazione
autenticamente. dalla prigione dell’inconsapevolezza Crediamo, erroneamente, che possiamo e la presenza allo stesso tempo.
perché molte sono le forze che ci essere liberi solo negli intervalli di La comunione con il Tutto.
vogliono ignoranti, stupidi, depressi tempo che intercorrono tra il ricoprire Sentirmi liquida. Affidarmi.
Comincio piano piano
e manovrabili e, purtroppo, le menti un ruolo ed un altro ed invece la
a liberarmi dalla deboli hanno poi bisogno, a lungo libertà non ha né luogo, né tempo e Divento naturalmente un’atleta,
sottomissione, ad andare, di un uomo “forte” che le guidi… ci matura dentro come un seme che riuscendo a fare emergere le mie
e che le “aiuti”… con i conseguenti e noti radica e germoglia, non appena trova potenzialità e le mie caratteristiche,
entrare “nel mio risultati che la storia ci rappresenta l’opportunità di farlo. superando i miei limiti, le mie paure
mondo”, a volermi in continuazione. Crediamo che la formula della felicità ed i pregiudizi ancora, ahimè, radicati
sia uguale per tutti e che coloro che in questa società, che vive il proprio
bene, a recuperare La nostra struttura societaria è bramano altre vie siano strambi: chi tempo per produrre guadagni e profitti.
le mie potenzialità caratterizzata dalla superbia, dalla cerca alternative spesso è giudicato e Guadagni e profitti che il mio sport non
violenza e dalla falsificazione e costringe condannato all’emarginazione. A me, concede… Curiosità, abbandono, sete di
ed attuabilità
le persone ad una sorta di reclusione: tuttavia, chi vive omologato appare conoscenza, umanità, paura, sorriso mi
espressive e ad la vita diventa, per molti, una galera frustrato ed alienato. accompagnano nella strada che scelgo
avvertire la regolata dalla legge del sistema di per eviscerare l’irrequietezza dell’animo
dominio, le cui normative collettive La vita è un’esplorazione senza meta, umano, del mio animo, capace di
necessità di risultano talmente complesse e non a non esiste alcun traguardo: l’importante discernere e di decidere in maniera
percorrere quelle “misura d’uomo”, da non potere essere è essere sempre in movimento ed anche naturale e semplice, senza appigli nel
assolutamente più osservabili senza se ci sono dei momenti in cui avanzare flusso della vita.
tappe che mi l’accumulo di un’enorme mole di stress mi sembra difficile e mi voglio fermare
conducono al possesso non costruttivo che, giorno per giorno, o cerco delle scorciatoie, comprendo Onoro i doni che l’esistenza mi offre
ci fa ammalare e ci paralizza. presto che queste non pagano mai ed in continuazione, cercando di non
di me: intravedo
In giro si avverte, sempre di più, anzi mi privano della bellezza di alcuni avere mai il rimpianto di vedere la
la possibilità di l’esigenza di ribellarsi e di rientrare panorami e passaggi. mia vita scorrere senza viverla e senza
attuare la mia in possesso della propria dignità, comprendere anche una minima parte
attraverso il ridimensionamento dei L A F I N E ? Il cammino non di ciò che sono.
identità. poteri politici, sia laici che religiosi, che finisce mai, proprio questo scopro: A mano a mano che prosegue la
ci hanno, per secoli, schiacciati, con una che più leggera viaggio, più mi piace mia metamorfosi da donna e madre
In quanto esseri viventi, abbiamo il quantità di elementi che nessuno ha viaggiare e che più mi piace camminare, in atleta, muta il bordo: libera dai
diritto ed il dovere di essere felici e di mai scelto. più mi libero e vado. condizionamenti familiari e sociali,
cogliere qualsiasi spunto di positività, comincio a sentire la trappola
anche in situazioni spiacevoli o tristi. dell’obiettivo. Il risultato, il goal è ciò che
La libertà, ciò
Siamo, invece, ogni giorno bombardati e ora mi limita e mi delimita.
schiacciati da notizie per lo più negative
ed, ascoltandole e ponendo l’attenzione
nonostante, dobbiamo TUTTO HA I confini esistono laddove sono
vive e non riconosciute le paure,
conquistarla e
solo su queste ultime, perdiamo via via
la nostra naturale ed innata capacità prenderla con forza UN CONFINE, tutte, che convergono nell’unico e
primordiale timore della morte.
di osservare il buono ed il bello, fino
a restare totalmente paralizzati, in un
e determinazione, TRANNE Il record del mondo arriva quando
mollo qualsiasi idea di superamento di
perché, se aspettiamo
atteggiamento difensivo e di stasi che,
col tempo, ci spegne definitivamente che ci venga L’UOMO. me stessa ed è così che il tuffo in apnea
diventa parafrasi della vita.
il motore della ricerca della felicità.
concessa, dipenderemo

KRANG 4 LIMITE 57
Il cammino sott’acqua è il tragitto
interiore di evoluzione nella
nostra esistenza. È imparare
a stare nel qui e nell’ora,
serenamente ed al meglio, senza
essere schiacciati o distratti
da null’altro.

Le difficoltà mi pongono davanti


LE SOGLIE
La storia è una perenne L O T T A
tra il tempo che trascorre e quello ad un bivio: o scelgo di superarle
SONO STIMOLI,
che si deve conquistare: se non
elimino il passato, non ho possibilità,
o mi faccio abbattere.

MA PIÙ SPESSO PRIGIONI,


ora, di aspirare al domani e ad una
resurrezione continua nella vita,
che è tale solo se essa è in movimento
Quando c’è una spinta tanto forte
ed ogni volta in una nuova posizione. da farmi anelare con passione di SE MI IDENTIFICO
raggiungere, senza indugi, il
risultato cui aspiro, essa è la COL PERSONAGGIO
chiara prova dell’esistenza di Dio, CHE INTENDE SUPERARLE.
qualunque sia quello in cui creda, che
mi sta comunicando che il sogno è già
realizzato, già compiuto: è già mio se
ho l’audacia, l’ardire, la risolutezza
e la fermezza di intraprendere il
tracciato necessario per agguantarlo.

Non ho più bisogno di essere Che cosa, chi sono io?


campionessa del mondo, non ho più Gli input esterni mi spingono ad essere
“di più”: più brava, più ricca, più bella,
bisogno di essere qualcuno: mollo più forte, più performante e così via.
il nuovo limite e vivo il momento, Sono nulla. Il vuoto spaventa, ma Ulisse
si salvò con Nessuno: il limite dell’uomo
guidata dall’istinto e da una voce
che tende al nulla è pari al Tutto.
profonda, atavica: la mia. Il limite sta proprio nel concepirlo e nel
muoversi al di fuori di un’intelligenza
integra e creativa, brancolando alla
Parlo ai ragazzi, scrivo un libro, ricerca di chissà che cosa, solamente per
pubblico un calendario. soddisfare un egoico io tiranno.
La pace è solo in assenza
di barriere e con no limits:
è L I B E R T À .

KRANG 4 LIMITE 59
LAVORARE
SUI LIMITI

KRANG 4 LIMITE 61
LA REALTÀ È CHE LA FRUIZIONE DEI
CONTENUTI, CHE SIANO INFORMAZIONI
O PURO INTRATTENIMENTO, STA
SUBENDO IN QUESTI ANNI UNA
TRASFORMAZIONE CHE SOTTO MOLTI
ASPETTI SARÀ IRREVERSIBILE,
E CHE NON SI PUÒ SEMPLICEMENTE
DECIDERE DI NEGARE.

Le grandi istituzioni che intrattenimento, una


rappresentavano un tempo i veicoli
sfida che non si
principali dei contenuti (canali tv,
grandi testate, radio) stanno perdendo può semplicemente
il loro ruolo centrale, sostituite dalle ignorare, ma che
piattaforme social attraverso le quali gli
utenti possono accedere a una quantità
bisogna accettare
di contenuti potenzialmente illimitata, per fare in modo
estremamente personalizzabile e
che venga declinata
profondamente influenzata dagli
algoritmi. I fruitori – che non sono più secondo principi
definibili lettori, ascoltatori o spettatori,
solidi e ben
ma più generalmente “utenti” –
avendo a disposizione infiniti stimoli definiti.
e input, hanno anche un’attenzione
più frammentata e vengono travolti La trasformazione del concetto stesso
in modo maggiormente passivo dai di “contenuto” e di come esso viene
contenuti che sono proposti dalle percepito dagli utenti è particolarmente
piattaforme. Secondo molti, questo rilevante quando si parla del mondo
si traduce in un peggioramento dell’informazione, un settore che
uando si parla delle nuove generazioni, Si tratta di un’interpretazione della qualità e della profondità del sta vivendo una potente rivoluzione
uno dei luoghi comuni più diffusi delle differenze generazionali limitata dibattito pubblico e del panorama di cui noi e altri nuovi media siamo
(e più nocivi) è che siano disinteressate e deresponsabilizzante, che non culturale. protagonisti. Come è possibile fare
a quello che succede nel mondo, permette di analizzare i profondi informazione di qualità e stimolare
focalizzate solo sui contenuti cambiamenti culturali e sociali che Secondo noi, un pensiero critico sulle piattaforme
superficiali proposti dai social stanno vivendo tanto i nativi digitali social, se i loro utenti hanno una soglia
(come i “balletti” e gli “influencer”), quanto le altre generazioni (secondo rappresenta uno dell’attenzione estremamente bassa
fruitrici passive di informazioni ritmi e modalità diverse), ma si stimolo a reinventare e sono costantemente bombardati da
e prive della spinta e dello spessore limita a giudicare negativamente il contenuti dei generi più disparati?
necessari per costruirsi un futuro cambiamento e a considerarlo una
il modo in cui si Fare informazione sui social è una
all’altezza delle precedenti. forma di declino culturale. fa informazione e competizione costante non solo contro

KRANG 4 LIMITE 65
gli altri mezzi di informazione, ma Ogni contenuto che viene
anche contro la piattaforma stessa, pubblicato deve guadagnarsi
che continua ad aggiornare i contenuti la fiducia degli utenti e quindi
proposti sulla base delle preferenze la loro attenzione; questo non
dell’utente. La sfida è incentrata sulla si traduce però nell’essere
capacità di creare contenuti ingaggianti riduttivo, semplicistico o
e di valore, e chi la vince riceve in “clickbait”, ma nel rispettare
premio l’attenzione degli utenti e la gli standard di oggettività, qualità
capacità di generare in loro un senso di e immediatezza grazie ai quali
fiducia e fedeltà. gli utenti ci prendono come
Per farcela, è fondamentale mettere al punto di riferimento per
centro della propria comunicazione informarsi quotidianamente.
l’utente: conoscerne i bisogni, sapere
quali leve toccare per tenerlo incollato Su Factanza cerchiamo quindi
a uno schermo che fa di tutto per di padroneggiare le tecniche
distrarlo e applicare queste conoscenze comunicative necessarie per rendere
alla struttura grafica, al linguaggio, ai i contenuti performanti sui social, Lamentarsi del fatto che i giovani
temi e al taglio dato a ogni contenuto. per perseguire un obiettivo più alto, non leggano i giornali o che siano
Ma non solo: serve avere un’identità ossia restituire all’informazione disinteressati a quello che succede
ben chiara, un’anima e dei valori che la sua funzione sociale, che le nel mondo, non è altro che un modo
siano associabili al proprio brand, nuove generazioni percepiscono per sollevarsi dalla responsabilità di
mantenendo costante la coerenza e sempre meno. non capire come i loro comportamenti
la riconoscibilità, pur dimostrando di e il modo in cui fruiscono dei contenuti
sapersi evolvere con le tendenze della sia cambiato, e adattarsi di conseguenza.
comunicazione e del linguaggio social. E non è un fenomeno che si può
Per ottenere la F I D U C I A delle relegare solo ai “giovani”: persone
nuove generazioni e fare in modo che di tutte le età, anche se maggiormente
si affezionino a una pagina Instagram, abituate ai canali di informazione
a un creator o a una media company e intrattenimento tradizionali,
che fa informazione come la nostra, è sono altrettanto soggette a questa
essenziale avere le idee chiare su cosa si trasformazione, e con il passare degli
vuole trasmettere, su quale “promessa” anni lo diventeranno sempre di più. Quando parliamo di informazione,
si sta facendo alla propria community e Per le nuove generazioni la questione non preoccuparsi di capire come
su come rispettarla costantemente. è particolarmente rilevante perché raccontare la realtà agli under 30
Nel caso di Factanza, questa sono nate e cresciute nel mezzo significa qualcosa di ancora più grave:
promessa si traduce nel riavvicinare di questo processo di cambiamento,
le nuove generazioni al mondo tanto che per loro rappresenta accettare che chi
dell’informazione, adattandolo la lente principale per conoscere
alle loro esigenze (quindi creando il mondo: non essere in grado di sarà protagonista
contenuti accessibili e ingaggianti sulle comprendere i loro comportamenti del futuro del nostro
piattaforme che utilizzano di più) e e sfruttarli per comunicare con
dando spazio alle istanze e ai temi che loro significa tagliarle fuori quasi
paese e in generale
stanno loro più a cuore. totalmente dal proprio pubblico. del mondo in cui
viviamo, non abbia
gli strumenti per
capirlo, conoscerne
le potenzialità e
le criticità, e di
conseguenza sapere
come avere un impatto
su di esso.

KRANG 4 LIMITE 69
Proprio perché crediamo determinati valori e posizioni sociali è
profondamente nell’importanza del sempre stato basato su un orientamento
ruolo dell’informazione a livello sociale, ideologico ben preciso, che ne ha
culturale e democratico, pensiamo definito l’accostamento a determinate
che sia fondamentale che questa non correnti e partiti politici.
venga utilizzata esclusivamente come
un veicolo di trasmissione dei “fatti” Per le nuove generazioni,
che accadono nel mondo, ma che sia distanti e disilluse dall’operato
strumentale allo sviluppo di un pensiero della politica, le ideologie non
C R I T I C O e dia i mezzi per rappresentano più una modalità di
A fare la differenza è invece il
capire come intervenire per migliorarne interpretare la realtà, identificarsi
gli aspetti problematici. Per i media in un gruppo sociale o accostarsi posizionamento rispetto a valori più
tradizionali, storicamente, il ruolo a un mezzo di informazione “verticali” che non vengono necessariamente
di filtraggio della realtà sulla base di piuttosto che a un altro.
rappresentati in toto dalle istituzioni o
dalle realtà associative, ma che sono lo
specchio di una società che sta mettendo
in discussione i principi culturali da
cui è nata: istanze come il rispetto della
diversità, la sostenibilità ambientale
e sociale, l’abbattimento dei tabù
culturali, le pari opportunità sia a livello
generazionale che tra le minoranze e le
categorie svantaggiate, la tutela della
salute mentale…

Oggi, fare informazione per le nuove generazioni significa anche fare da cassa di
risonanza all’evoluzione della società rispetto a tutte queste tematiche, oltre che
aggiornarle in maniera accessibile e immediata su quello che succede nel mondo.

Questa nuova tendenza a parlare della realtà attraverso


dati e fatti per veicolare messaggi e valori ben precisi, è
stata battezzata factivism, ed è indice di un approccio alla
narrazione dei problemi del nostro presente che è propria
del linguaggio delle nuove generazioni, che richiedono
immediatezza, oggettività del contenuto e un orientamento
valoriale definito.

Osservare, capire e andare incontro ai bisogni e ai linguaggi che si stanno evolvendo


sempre più velocemente è fondamentale per sviluppare strategie di comunicazione
che funzionino a tutti i livelli, soprattutto per un settore centrale come quello
dell’informazione.

KRANG 4 LIMITE 71
“ L I M I T E ” :

sei lettere per una parola più


complessa di quanto una lettura
superficiale possa suggerire.
Complessa sin dall’etimologia:
deriva dal latino limes (o limen),
è nata in ambito agricolo e indi-
cava “la traccia” che separava
un campo dall’altro; una traccia
che, spesso, diventava una stra-
da per muoversi tra i diversi lotti.
Nel corso del tempo, il termine
limes ha iniziato a essere usa-
to per indicare qualsiasi strada,
comprese quelle fortificate che
correvano intorno alle città ro-
mane per proteggerle dalle in-
vasioni. È così che si è arrivati
all’accezione odierna, che porta
con sé una semantica di “inva-
licabilità”: qualcosa, insomma,
difficile da superare.

KRANG 4 LIMITE 75
ome molte altre persone, mi sono imbattuta nei “limiti” del mondo del benessere
mentale durante la pandemia di Covid-19. Notizie negative da tutti i canali
d’informazione, poca vita sociale, un po’ di claustrofobia dovuta alla “reclusione
forzata” e molto tempo libero per pensare, o meglio, rimuginare. Il lockdown mi ha
fatto prendere coscienza dei limiti legati alla psicoterapia: i miei, perché mi sono
trovata a soffrire con D I S A G I O la situazione che stavamo attraversando;
quelli del contesto, quando ho deciso di farmi dare una mano.

CHIEDERE AIUTO
(OK: MA A CHI?)
Convincermi ad andare in terapia non è stata una cosa semplice. Trovare il modo
giusto per prendermi cura del mio benessere mentale, poi, è stata impresa ancora
più complicata. Non sapevo da dove iniziare. Dovevo rivolgermi a uno psicologo o
a uno psicoterapeuta? Ci sono differenze tra queste due figure? Se sì, quali? E poi
cognitivisti, analitici, costruttivisti… avevo sentito parlare di molti orientamenti
terapeutici, ma quale sarebbe stato il più efficace per me? Quanto sarebbe durato il
percorso? Ma soprattutto, come capire se avrebbe funzionato?

Disorientata, ho iniziato a cercare. Ho guardato su internet, chiesto ad amici,


ho persino provato a ricordare se avevo visto qualche targa sugli edifici del mio
quartiere. Online trovavo di tutto, ma la maggior parte di quel “tutto” non mi dava
una percezione di qualità.

È lì che ho capito che c’era bisogno di Serenis: quante


persone si trovavano a sentire disagi simili ai miei
e a non sapere da dove iniziare?

Mi sono resa conto che intraprendere un percorso può essere un atto di fede: non
sappiamo cosa aspettarci dalla terapia, né come affrontarla. Nell’immaginario
comune, la seduta dallo psicologo prevede una chaise-longue di pelle nera, una
stanza in penombra, un’aria un po’ cupa e un medico in camice, seduto a distanza,
silenzioso e intento a prendere appunti.
La realtà è molto diversa: il mio percorso mi ha fatto capire che la relazione
terapeutica - ovvero il patto di fiducia, rispetto e condivisione degli obiettivi,
imprescindibile per ottenere risultati - va molto oltre gli stereotipi. Mi ha aiutato a
capire un po’ più di me e delle mie emozioni, dandomi gli strumenti per accettarle,
accoglierle e gestirle.

Il lavoro che ho svolto (e continuo a svolgere) sotto la guida della mia terapeuta si è
evoluto e sviluppato, in modo naturale, in un percorso di conoscenza di me stessa.
Una sorta di A L L E N A M E N T O per lavorare sui miei limiti (appunto),
per accettarli e, dove possibile, superarli.

KRANG 4 LIMITE 77
Questo mi ha fatto venire in mente che consideriamo E ancora: perché consideriamo la Quando parlo di aiutare le persone
normalissimo prenderci cura del nostro corpo, ma che terapia come una misura a tempo ad accedere al benessere mentale,
determinato, da iniziare e finire il prima intendo che vogliamo rispondere
l’idea di fare lo stesso per il nostro benessere possibile, invece che un allenamento, a un’asimmetria: su oltre 5 milioni
mentale è ancora sottoposta a un forte stigma. Perché? un percorso di cura di sé a cui riservare di italiani che avrebbero bisogno
impegno e continuità nel tempo, come di fare terapia, meno della metà
Alla fine, noi siamo in primis la nostra mente.
la palestra? inizia un percorso. Questo è dovuto
È un grosso limite pensare che non dovremmo principalmente a tre “limiti”.
Torniamo all’inizio e a quell’etimologia Innanzitutto il prezzo: in media, in Italia
migliorarci, o che non possiamo migliorarci.
del termine limite che contiene anche il ogni seduta costa 60€, che possono
concetto di strada. Mentre trovavo nella voler dire 240€ al mese, una cifra non
psicoterapia la strada per accogliere, proprio alla portata di chiunque. In
conoscere e migliorare i miei, di limiti, secondo luogo, lo stigma: le persone
cominciavo a immaginare una strada si vergognano a dire che vanno dallo
per chi, come me, si trovava a misurarsi psicologo. E infine, la qualità, quello
con i limiti dell’accessibilità del che ho riscontrato nella mia esperienza
benessere mentale, dello stigma legato personale: il non sapere quale risultato
alla terapia, della cattiva informazione, porterà terapia e il non sapere come
dei dubbi sulla qualità dei percorsi. trovare una terapeuta qualificata e
E dopo averla immaginata, questa adatta a se stessi.
strada, ho deciso di costruirla: così è
nata Serenis, una piattaforma Per questi motivi, ogni persona che
che ha la missione di rendere più sceglie di affidarsi a Serenis compila
accessibile il benessere mentale, un piccolo questionario iniziale, grazie
accompagnando le persone in un al quale siamo in grado di suggerire
percorso efficace e duraturo. il/la terapeuta ideale per quella
specifica situazione. Il primo colloquio

INSEGUIRE Rispetto ad altre


aziende, noi
conoscitivo è gratuito, mentre le sedute
successive hanno un prezzo fisso che

LA NORMALITÀ
cerchiamo di stare equivale alla metà del prezzo di una
accanto al paziente in seduta ordinaria. Poi, con il supporto
tutte le fasi, evitando della piattaforma, affianchiamo
quella sensazione di smarrimento che paziente e terapeuta per tutta la durata
ho vissuto in prima persona quando della relazione, rispondendo ad esigenze
ho deciso di iniziare il mio percorso: comuni e monitorando i progressi.
vogliamo, insomma, costruire un luogo
sicuro e affidabile a cui rivolgersi per Abbiamo un obiettivo sul lungo
trovare il terapeuta più giusto per sé. termine: costruire P E R C O R S I
Vogliamo che questo luogo sia un personalizzati e di qualità, adatti ad
punto di riferimento per chiunque ogni esigenza e tappa di vita di ogni
voglia iniziare un percorso di crescita persona. Se riusciremo a compiere la
personale e di benessere mentale. nostra missione, il benessere mentale sarà
A oggi contiamo su un network di più accessibile, e ci saranno meno limiti
centinaia di terapeuti e terapeute in per chi vuole provare a stare meglio, a
tutta Italia, che selezioniamo in modo migliorare il rapporto con sé e con gli altri.
molto attento per mantenere alto il Mi sembra una ragione sufficiente per
controllo sulla qualità del servizio, dare tutto quello che riuscirò a dare.
grazie anche all’aiuto di un Medical
Advisory Board esterno all’azienda.

KRANG 4 LIMITE 79
Krang 4 / 2022
Marketing Arena

Krang è una pubblicazione


periodica di Marketing
Arena Spa

Tutti i diritti sono


riservati. È vietata
la riproduzione anche
parziale della rivista
senza autorizzazione.

Distribuzione:
cartacea e digitale

Direttore responsabile:
Marketing Arena Spa

Progetto grafico
e impaginazione:
Ida studio

Fotografia a cura di:


Mattia Zoppellaro

Stampa:
Grafiche Antiga Spa

Anda mungkin juga menyukai